le posizioni

5
tra due parole sinale fe unione di due vocali in una posizione dialef e divisione di due vocali in due posizioni in una parola sinere si unione di due vocali in una posizione dieres i divisione di due vocali in due posizioni sinale fe meo core in mano, e ne le braccia avea dialef e cui essenza membrar mi dà orrore sinere si meo core in mano, e ne le braccia avea le posizioni

description

le posizioni. l’endecasillabo. Tobia Gorrio (Arrigo Boito) “Quartina gelata”. endecasillabo verso in cui l’ultimo accento tonico è sulla decima posizione; tronco se non seguono posizioni; piano se ne segue una, sdrucciolo se seguono due; bisdrucciolo , se seguono tre. - PowerPoint PPT Presentation

Transcript of le posizioni

Page 1: le posizioni

tra due parolesinalefe unione di due vocali in una posizione

dialefe divisione di due vocali in due posizioni

in una parolasineresi unione di due vocali in una posizione

dieresi divisione di due vocali in due posizioni

sinalefe meo core in mano, e ne le braccia aveadialefe cui essenza membrar mi dà orrore

sineresi meo core in mano, e ne le braccia aveadieresi cui essenza membrar mi dà orrore

le posizionile posizioni

Page 2: le posizioni

Sì crudo è il gelo che le rime sdrùcciolanoseneTremando e in fondo al verso rincantùcciolanosene; Le gocciole d’inchiostro stalattìtificanomisiSotto la penna, ovvero, stalagmìtificanomisi.

NB: La prima parte della quartina è tetrasdrucciola, la seconda parte è pentasdrucciola.

l’endecasillabol’endecasillabo

Tobia Gorrio (Arrigo Boito)“Quartina gelata”

endecasillabo tronco madonna involta in un drappo dormì

endecasillabo (piano) madonna involta in un drappo dormèndo

endecasillabo sdrucciolo madonna involta in un drappo dormèndosi

endecasillabo bisdrucciolo madonna involta in un drappo dormèndosene

endecasillabo

verso in cui l’ultimo accento tonico è sulla decima posizione;

tronco se non seguono posizioni;piano se ne segue una, sdrucciolo se seguono due;bisdrucciolo, se seguono tre.

Page 3: le posizioni

A ciascun’alma presa, e gentil core,nel cui cospetto ven lo dir presente,in ciò che mi rescrivan suo parvente,salute in lor segnor, cioè Amore.

Già eran quasi che atterzate l’oredel tempo che onne stella n’è lucente,quando m’apparve Amor subitamente,cui essenza membrar mi dà orrore.

Allegro mi sembrava Amor tenendomeo core in mano, e ne le braccia aveamadonna involta in un drappo dormendo.

Poi la svegliava, e d’esto core ardendolei paventosa umilmente pascea:appresso gir lo ne vedea piangendo.

fronte

sirma

piede(quartina)

piede(quartina)

volta(terzina)

volta(terzina)

ABBA

ABBA

CDC

CDC

Dante, Vita Nuova 3

il sonettoil sonetto

Page 4: le posizioni

A ciascun’alma presa, e gentil core,nel cui cospetto ven lo dir presente,in ciò che mi rescrivan suo parvente,salute in lor segnor, cioè Amore.

Già eran quasi che atterzate l’oredel tempo che onne stella n’è lucente,quando m’apparve Amor subitamente,cui essenza membrar mi dà orrore.

Allegro mi sembrava Amor tenendomeo core in mano, e ne le braccia aveamadonna involta in un drappo dormendo.

Poi la svegliava, e d’esto core ardendolei paventosa umilmente pascea:appresso gir lo ne vedea piangendo.

ABBA

ABBA

CDC

CDC

Dante, Vita Nuova 3

la risposta per le rimela risposta per le rime

Vedeste, al mio parere, onne valoree tutto gioco e quanto bene om sente,se foste in prova del segnor valenteche segnoreggia il mondo de l’onore,

   poi vive in parte dove noia more,e tien ragion nel cassar de la mente;sì va soave per sonno a la gente,che ‘l cor ne porta senza far dolore.

   Di voi lo core ne portò, veggendoche vostra donn’ a la morte cadea:nodriala dello cor, di ciò temendo.

   Quando v’apparve che se ‘n gia dolendo,fu ‘l dolce sonno ch’allor si compiea,ché ‘l su’ contraro lo venìa vincendo.

G. Cavalcanti, Rime 37b

Page 5: le posizioni

Quantunque volte, lasso!, mi rimembrach’io non debbo giammaiveder la donna ond’io vo sì dolente,

   tanto dolore intorno ‘l cor m’assembrala dolorosa mente,ch’io dico: - Anima mia, chè non ten vai?

   chè li tormenti che tu porterai

   nel secol, che t’è già tanto noioso,mi fan pensoso di paura forte -.Ond’io chiamo la Morte,

   come soave e dolce mio riposo;e dico: - Vieni a me - con tanto amore,che sono astioso di chiunque more.

fronte

sirma

piede

piede

volta

volta

AbC

AcB

B

DEe

DFF

Dante, Vita Nuova 33

la stanza di canzonela stanza di canzone

chiave