Le pagine della nostra vita · 2019. 6. 9. · LE PAGINE DELLA NOSTRA VITA. Miracoli. Chi sono io?...

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N

Illibro

orthCarolina,1946: ilgiovaneNoah, tornatonelpaesenataledopo laguerra, realizza il sogno - coltivatoda tempo -di abitarenellagrandecasavicinoalfiume,daluiriportataall'anticosplendore:allaperfezione

del quadro manca però Allie, una seducente ragazza incontrata anni prima,amatadisperatamentenelbrevespaziodiun'estateemaipiùritrovata.Invece,ungiorno lei ricompare, per vederlo un'ultima volta prima di sposarsi... Ma ildestinohadecisoaltrimenti,scrivendoperlorounastoriadiversa...

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L’autore

NICHOLAS SPARKSNicholas Sparks, autore americano della nuovagenerazione,vivenelSouthCarolinaconlamoglieeduefigli.Questosuoprimoromanzo,tradottoinventilingue,ègiàdiventatouncasoeditoriale.

www.nicholassparks.comeNewsletter:www.hachettebookgroup.com/authors/nicholas-sparks/www.nicholassparks.it

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NicholasSparks

LEPAGINEDELLANOSTRAVITA

TraduzionediLisaMorpurgo

SPERLING&KUPFER

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Titolooriginale:TheNotebook

Copyright©1996byNicholasSparksThiseditionpublishedbyarrangementwithWarnerBooks,Inc.,NewYork,

NewYorkUSAAllrightsreserved©1996EdizioniFrassinelli

©1998Sperling&KupferEditoriS.p.AISBN978-88-7824-941-7

Questo romanzo è un'opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono fruttodell'immaginazione dell'autore e sono usati in chiave fittizia. Ogni somiglianza con persone esistenti oesistite,fattiolocalitàèpuramentecasuale.

LepoesiediWaltWhitmancitateneltesto,appartengonotutteallaraccoltaFoglied'erba.

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Questolibroèdedicatoconamore

aCathy,

miamoglieemiaamica.

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V

Ringraziamenti

orrei ringraziare due persone molto speciali che mi hanno aiutato ascriverequestastoriacosìcomelaleggereteora.TheresaPark,l'agentechemihastrappatoall'oscurità.Grazieperlatuagentilezza,perlatua

pazienza, per le molte ore di lavoro che mi hai dedicato. Ti serberò eternariconoscenzapertuttociòchehaifatto.EJamieRaab,ilmioeditor.Grazieperlatuasaggezza,periltuoumorismo,periltuobuoncarattere.Mihaifattovivereunasplendidaesperienzaesonofelicediessertiamico.

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LEPAGINEDELLANOSTRAVITA

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Miracoli.

Chisonoio?Ecomefinirà,michiedo,questastoria?

Ilsoleèsortoesiedoaccantoalvetrodellafinestraappannatodalfiatodiuna vita scivolata via. Sono un vero spettacolo stamattina: due camicie,calzonidipannopesante,unasciarpaavvoltaadoppiogiroattornoalcolloeinfilata nel maglione fatto a mano da mia figlia trenta compleanni fa. Iltermostato in cameramia è regolato sul livellomassimo e ho unapiccolastufapiazzataproprio alle spalle. Sibila e gemee sputa aria calda come ildragodiunafavola,etuttaviailmiocorpotremadifreddo,unfreddodicuinon riusciròmai a liberarmi, un freddo che ha impiegato ottant'anni perconsolidarsi.Ottant'anni,avoltecipenso,esebbeneabbiaaccettatalamiaetà,mistupisceancoraquestogelonelleossachenonmiabbandonapiùdaquandoGeorgeBusherapresidente.Chissàsecapitalastessacosaatuttigliottantenni.La mia vita? Difficile definirla. Non è stata il trionfo spettacolare che

avevoimmaginato,manonsononemmenorimastosepoltoinunbucocomeunatalpa.PotreifareunparagoneconunportafogliodiBluechips:titolidiBorsa solidi, tendenti più al rialzo che al ribasso e che si valorizzanogradualmentenelcorsodeglianni.Unbuoninvestimento,uninvestimentofortunato, e ho imparato che non tutti possono dire altrettanto della lorovita.Manonfraintendetemi.Nonsononulladispeciale,suquestopuntononhodubbi, unuomo come tanti che la pensa come tanti e ha vissuto cometanti. Non mi hanno dedicato monumenti e il mio nome sarà prestodimenticato,mahoamatoqualcunocontuttoilmiocuoreecontuttalamiaanima,eloconsideroundonochemihacolmato.Periromanticiquestaèunastoriad'amore;iciniciladefinirebberouna

tragedia.Nellamiamenteèunpo'tutt'eduelecose,ecomunquesivogliainterpretarnelafine,noncambiailfattochehacoinvoltounagrandepartedella mia esistenza determinando la via da seguire. Non rimpiango talesceltaeiluoghidovemihacondotto;esistonoaltririmpianti,quantobastaperriempireunatendadacirco;ma laviapresceltaeraquellagiusta,non

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avreipotutoaccettarneunadiversa.Il tempo, purtroppo, non agevola il cammino. Il sentiero si allunga

davanti a me diritto come sempre, ma ingombro di massi e di terricciofranoso accumulatosi nel corso di una vita. Fino a tre anni fa potevoignorarli,maoramiè impossibile.Unmalesserepercorrerullandotutto ilmiocorpo,mimancanoforzaesaluteetrascorroigiornicomeunpallonedimenticato in un canto dopo una festa: inerte, grinzoso e sempre piùsgonfio.Tossisco,econun'occhiataunpo'strabicacontrollo l'orologio.É tempo

diandare.Mialzodallapoltronaaccantoalla finestra,attraverso lastanzastrascinando i piedi e mi fermo accanto alla scrivania per prendere iltaccuino che ho letto centinaia di volte. Non lo sfoglio nemmeno eme loinfilo sotto unbraccioper proseguire ilmio cammino verso il luogodovedevoandare.Imieipiedisiposanosuunpavimentodipiastrellebianchechiazzatedi

grigio. Come i miei capelli e quelli di quasi tutti gli ospiti qui, sebbenestamattina io sia l'unico a percorrere il corridoio. Sono tutti nelle lorostanze,soli,conlatelevisione.Ma,comeme,cisonoabituati.Unapersonasiabituaatutto,selesidàtempoasufficienza.Odo l'eco soffocata di singhiozzi in distanza e so esattamente chi sta

singhiozzando. Poi le infermieremi vedono e ci sorridiamo scambiandocisaluti.Sonoamichemieeparliamospesso,madicertosipongonodomandesu di me e su ciò che sopporto volontariamente ogni giorno. Le sentosussurrarementre passo: «Eccolo che ci va ancora... speriamo che finiscabene».Maconmenonaffrontanodirettamentel'argomento,forsepensanoche mi ferirebbe parlarne così presto al mattino e, da come mi conosco,credoabbianoprobabilmenteragione.Unminutodoporaggiungolacamera.Laportaèrimastaspalancataper

me, come sempre. Dentro ci sono altre due infermiere e anche lorosorridono quandomi vedono. «Buongiorno», dicono con voci allegre, e iochiedonotiziedeilorobambini,deivotiascuolaedelleimminentivacanze.Le nostre voci si incrociano al di sopra dei singhiozzi. Sembra che leinfermierenoncifaccianocaso,forsenonlisentonopiù.Macapitaancheame,seèperquesto.Poisiedonellapoltronachehaormaiassuntolamiaforma.Leinfermiere

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stanno completando il loro lavoro, lei ormai è vestita, ma continua apiangere.Sicalmeràunpo'quandoquelleduesenesarannoandate, loso.L'eccitazione del mattino la sconvolge sempre e oggi non fa eccezione.Finalmente latapparellaèrialzatae le infermiereescono,sorridendomidinuovoesfiorandomiunaspalla.Michiedochecosasignifichi.Mi siedo e la fisso per un secondo, ma non risponde al mio sguardo.

Comprensibile, perché non sa chi io sia. Uno sconosciuto, per lei. Poi,voltandomi,piegoilcapoepregoinsilenzioperottenerelaforzadicuiavròbisogno.HosemprecredutofermamenteinDioenelpoteredellapreghiera,anchese,peresseresincero, lafedemihasuggeritounaseriedidomandeperlequaliesigoassolutamenteunarispostaquandomenesaròandato.Cisiamo.Viagliocchiali, lalentediingrandimentosfilatadallatasca.La

pososul tavolomentreapro il taccuino.Devo leccareduevolte ilmioditonocchiutoperaprirloallaprimapagina.Poimettoafuocolalente.C'è sempre un attimo, prima che io cominci a leggere, in cui il mio

cervello turbinaemichiedo:Accadràoggi?Non loso,nonsomainulla inanticipo,enelpiùprofondodimesochenonimporta.Élapossibilità,nonlagaranzia,quellachemifaandareavanti.Unaspeciediscommessadapartemia.Echiamatemipurepazzoosognatoreoquelchevipare, iocredochetuttosiapossibile.Mirendocontocheilcalcolodelleprobabilitàelascienzasonocontrodi

me.Malascienzanonèlarispostatotale,losoperchéhoavutounavitapercapirlo. E ciò mi lascia la fede nei miracoli. Per quanto inspiegabili eincredibili, i miracoli sono autentici e possono verificarsi a dispettodell'ordine naturale delle cose. Perciò anche oggi, come tutti i giorni,comincioa leggere il taccuinoavocealta inmodoche lei senta, sperandocheilmiracoloingradodicambiarelamiavitasiripeta.Eforse,soloforse,siripeterà.

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Fantasmi.

Eral'iniziodiottobredel1946,eNoahCalhounfissavaillentoaffondarediunpallidosoleoltre la lineadelparapettodelportico,nellasuacasa instilecoloniale.Glipiacevasederelìaltramonto,speciedopounagiornatadiduro lavoro, lasciando che i suoi pensieri vagassero senza una direzioneprecisa.Eraunmodoperfettoperrilassarsi,secondounatecnicaimparatadasuopadre.Inmodoparticolareglipiacevaposarelosguardosuglialberiesullororiflessonelfiume.GlialberidelNorthCarolinasonosplendidiinautunno:verdi,gialli,rossi,arancioneedituttelesfumatureintermedie.Quei colori smaglianti si esaltano alla luce del sole e, per la centesima

volta,NoahCalhounsichiesesegliantichiproprietaridelladimoraavesserotrascorso le seratepensando le stessecose.Lacasaerastatacostruitanel1772ederadunqueunadellepiùvecchie,nonchédellepiùvaste,diNewBern.Inorigineeraladimorapadronalediunapiantagioneinpienaattività,e Noah l'aveva comprata subito dopo la fine della guerra. Aveva poiimpiegatoundicimesidi lavoro,eunanotevolesomma,perrestaurarla. Ilcronistadelgiornalelocaleavevascrittounarticolopochesettimaneprimadicendocheeralapiùbellaoperadirestaurocheavessemaivista.Disicurolacasaerabellissima. Il restodellaproprietàeraun'altra storia, e lìNoahavevatrascorsolasuagiornata.Lacasasorgevaalcentrodidodiciacriditerradelimitatisuunlatodal

BricesCreek,eNoahsieraoccupatodellosteccatochedelimitavaglialtritre lati, controllando se le termiti si erano annidate nei vecchi legni esostituendo i paletti quando era necessario. Rimaneva molto da fare,specialmente sul lato ovest, e mentre riponeva gli attrezzi aveva presomentalmente nota di farsi consegnare altro legname. Poi entrò in casa,bevveunbicchiereditèzuccheratoefeceladoccia.Facevasempreladocciaal termine della giornata, l'acqua spazzava via contemporaneamente ilsudoreelafatica.Sieraravviatoicapelliall'indietro,avevaindossatodeijeansstintieuna

camicia azzurra a maniche lunghe, e con un secondo bicchiere di tè era

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uscitosulporticodoveorasedeva,dovesedevaognigiornoaquell'ora.Allungòlebracciasoprailcapoepoiorizzontalmente,roteandolespalle

percompletarel'esercizio.Si sentivabene,pulito, fresco. I suoimuscolieranostanchieprevedeva

chel'indomanisisarebbesvegliatoindolenzito,maerasoddisfattoperaverportatoaterminetuttociòchesieraprefissodifare.Noah allungò la mano verso la chitarra, ricordò suo padre mentre

compivaquelgestoepensòaquantoglimancava.Fecescorrereleditasullecorde, ne aggiustò la tensione, controllò di nuovo e poi, soddisfatto,cominciò a suonare.Musica soft,musica tranquilla. Fischiettòper qualchesecondo e infine cantò mentre la notte gli calava attorno. Suonò e cantòfinchéilsolenonscomparvedeltuttoeilcielodivennenero.Eranopassatedapocolesettequandosmiseesiappoggiòalloschienale

dellapoltronaperdondolarsi.Alzòlosguardo,comesempre,evideOrioneel'OrsaMaggioreeCastoree

Polluceelastellapolarechepalpitavanonelcieloautunnale.Cominciòmentalmentea farecalcoliepoisi interruppe.Sapevadiaver

speso quasi tutti i suoi risparmi per restaurare la casa e avrebbe dovutotrovarsiunnuovolavoroalpiùpresto,mascacciòquelpensieroedecisedigodersi gli ultimi mesi della ristrutturazione senza porsi problemi. Unasoluzionel'avrebbetrovata,neeracerto.Latrovavasempre.Epoi,pensareallequestionieconomiche loannoiava.Findall'infanziaaveva imparatoadapprezzarelecosesemplici,chenonsonoinvendita,efaticavaacapirechilapensavadiversamente.Eraun'altracaratteristicaereditatadasuopadre.Clem, il suo cane da caccia, si avvicinò sfregandogli il muso contro la

manoprimadiaccucciarsiaisuoipiedi.«Ehi,bella,comeva?»chieseNoahaccarezzandole la testa, e Clem uggiolò piano, fissandolo con gli occhirotondi.Avevapersounazampainunincidented'auto,mariuscivaancoraamuoversi con disinvoltura e gli teneva compagnia nelle dolci serate comequella.Noah aveva trentun anni, non troppo vecchio, ma quanto basta per

avvertire il peso della solitudine. Non era più uscito con una ragazza daquandoeratornatolì,nonneavevamaiincontrataunachedestasseinluiilminimointeresse.Colpasua,elosapeva.

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Qualcosa di indefinibile creava una barriera tra lui e qualsiasi donnatentassediavvicinarlo,qualcosacheforsenonsarebberiuscitoasuperareanche provandoci. E a volte, negli attimi che precedevano il sonno, sichiedevaseeradestinatoarimaneresolopersempre.La temperaturanoncambiòcon l'avanzaredellanotte, rimase tiepidae

piacevole.Noah ascoltava i grilli e il frusciare delle foglie, pensando che isuonidellanaturaeranopiùautenticiedestavanopiùemozionideirumoridelle auto o degli aerei. La natura dava in cambiomolto di più di quantoavessericevuto,equeisuoniglifacevanopensareaciòchel'uomoavrebbepotuto essere. C'erano stati momenti durante la guerra, specie dopo duebattaglie, in cui aveva spesso pensato ai grilli e al fruscio delle foglie. «Tiimpedironodi impazzire»,gli avevadetto suopadre il giorno incui si eraimbarcato. «Sono la musica di Dio e ti riporteranno a casa.» Vuotò ilbicchieredi tè,entrò incasa,preseun libroeuscìdinuovoaccendendolalucesottoilportico.Sedetteconillibrotralemani:eraunvolumeconsunto,lepaginemacchiatedifangoediumidità.Foglied'erbadiWaltWhitman,cheavevaportatoconsédurantetuttala

guerra.L'avevapersinosalvatodaunapallottola.Accarezzò la sovracoperta, liberandola dalla polvere, poi aprì il libro a

casoelesseleparolecheavevasottogliocchi:Questaèlatuaora;oAnima,il libero volo nell'assenza di parole, lontano dai libri, lontanodall'arte,cancellatoilgiorno,lalezioneconclusa.Tuemerginellatuapienezza,silente,assorta,meditandoitemiprediletti,

lanotte,ilsonno,lamorteelestelle.Sorrisetrasé.Whitman,perqualcheragione,gliricordavasempreNew

Bern,ederafelicediessercitornato.Nonostanteun'assenzadiquattordicianni,quellaerapursemprecasasuaeconoscevaunsaccodigente,quasituttiamicidigioventù.Nientedistrano.ComeinmoltecittàdelSud,lagentechecivivevanoncambiavamai,silimitavaainvecchiareapocoapoco.IlsuomiglioreamicoinqueigiornieraGus,unsettantenneneroconuna

casapiùgiùlungolastrada.L'avevaconosciutopochesettimanedopoavercomprato la vecchiadimora, quandoGus si erapresentato conun liquorefatto in casa e uno stufato alla Brunswick, e avevano trascorso la primaserataincompagniaubriacandosieraccontandosistorie.OraGussi facevavedereunpaiodi sere la settimana,di solitoverso le

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otto.Conquattrofiglieundicinipotiniincasa,avevabisognodiprendereillargodiquandoinquandoeNoahnonpotevabiasimarlo.Gusportavaconsé l'armonica e dopo aver chiacchierato per un po' cantavano qualchecanzone insieme. A volte per ore. Noah si era abituato a considerare Guscome uno di famiglia. Non aveva più parenti, da quando suo padre eramorto l'anno precedente. Era figlio unico, aveva perso sua madre, uccisadall'influenza, quando aveva due anni, e sebbene un tempo l'avessedesiderato,nonsieramaisposato.Eppuresierainnamoratounavolta,elosapeva.

Una volta sola e tanto tempo addietro, e quell'esperienza l'avevacambiatoper sempre. Ilperfettoamorepuòagire così suunapersona, ederastatounamoreperfetto.Lenubichevenivanodallacostacominciaronoanavigarelentamentenel

cielonotturno,brillandoatrattidiluceargenteaalriflessodellaluna.Noahappoggiòilcaposulloschienaledellapoltronaadondolo.Muovevalegambeautomaticamente,conritmosempreuguale,elasuamentescivolòindietroversounatiepidaseracomequelladiquattordicianniprima.Fu subito dopo la laurea, nel 1932, durante il Neuse River Festival. La

cittàsierariversatatuttainstrada,godendosiilbarbecueeigiochiapremi.Unanotteumida,Noah lo ricordavaperfettamente.Eraarrivatoda solo, ementregirovagavatra la folla incercadiconoscenti,videFineSarah,dueamicid'infanzia,cheparlavanoconunaragazzamaivistaprima.Molto graziosa, rammentò di aver pensato, e quando finalmente li

raggiunse,leiloguardòconduegrandiocchivelatichesifacevanosemprepiùvicini.«Salve»,dissesemplicementeporgendoglilamano,«Finleymihaparlatomoltodite.»Un incontro banale, facile da dimenticare nel caso di qualsiasi altra

ragazza.Mamentrelestringevalamanoefissavaqueglismagliantiocchidismeraldo,Noahnonebbenemmenoiltempodirespirareunasecondavolta.Capìsubitocheunadonnacosìavrebbepotutocercarlapertuttalasuavitasenzatrovarneunauguale.Lavideincomparabile,perfetta,mentreilventofrusciavatralefoglie.Daquelmomentoinpoi,ilventodiventòuntornado.Finglidisseche laragazzatrascorreva l'estateaNewBerncon la famigliaperché suopadre lavoravaperR.J.Reynolds, e sebbene lui si limitasse adannuire,ilmodoincuileiloguardòreseeloquenteilsuosilenzio.AlloraFin

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rise perché capì che cosa stava accadendo, e Sarah propose di bere delleCoche alla ciliegia e tutti e quattro si godettero la festa finché la follacominciò ad assottigliarsi e anche il fuoco del barbecue si spense nellanotte.Si incontrarono di nuovo l'indomani e anche il giorno seguente e ben

prestodivenneroinseparabili.Ognimattina salvo ladomenica,quandodovevaandare in chiesa,Noah

sbrigavaisuoicompitiilpiùinfrettapossibileefilavaalFortTottenPark,dove lei loaspettava.Poichénonconosceva ilpostoenoneramaivissutaprimainunacittadinadiprovincia,trascorrevaigiornifacendocoseperleideltuttonuove.Noahleinsegnavaainnescareunamoeapescareilpescepersiconelle acquebasse e insieme si addentravanonellaCroatanForest.Pagaiavanofelicisullecanoeecontemplavanoilcieloguizzantedilampideitemporaliestivi,eaNoahparevachesifosseroconosciutidasempre.Maancheluiimparòdellecose.Alballoneldepositoditabacco,fuleiche

gli insegnò i passi del valzer e del charleston, e sebbene all'inizio Noahincespicasse parecchio, la sua pazienza fu premiata e danzarono finchél'orchestrasmisedisuonare.Dopolariaccompagnòacasa,equandoindugiaronosottoilporticodopo

essersiauguratilabuonanotte,Noahlabaciòperlaprimavoltaesichieseperchémaiavesseaspettatotantoperfarlo.Inseguitolemostròquellacasa,ne sottolineò la decadenza,ma disse che un giorno l'avrebbe comprata esistemata.Trascorserooreparlandodeilorosogni-luiavrebbefattoilgirodel mondo, lei sarebbe diventata pittrice e in un'umida notte di agostoperseroentrambilaloroverginità.Quandolaragazzaseneandòtresettimanedopo,portòconséunaparte

diNoahetuttalaloroestateincomune.Noahlavidepartirecolprimotrenodelmattino,laseguìcongliocchichequellanottenonavevanodormito,poiandò a casa e fece la valigia. Trascorse la settimana seguente sull'isola diHarkers.Noahsipassòlemanitraicapellieguardòl'orologio.Leottoeventi.Si

alzò e girò attorno alla casa per scrutare la strada. Gus non si vedeva eprobabilmentenonsarebbevenuto.Noahtornòallasuapoltrona.RammentòquandoavevaparlatoaGusdellaragazza.Laprimavoltache

vi aveva fatto cenno, Gus aveva cominciato a scrollare il capo ridendo.

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«Alloraèquestoilfantasmadacuifuggisti.»Pregatodispiegarsi,Gusdisse:«Sai, il fantasmadellamemoria. Ti ho osservatomentre lavoravi giorno enotte,contantoaccanimentocheaveviappenailtempodiriprenderefiato.Stroncarsilaschienacosì,losifapertreragioni:ounoèpazzo,oèstupido,o cerca di dimenticare. Nel tuo caso non avevo dubbi: cercavi didimenticare.Manonsapevocosa».Ripensòaquelleparole.Gusavevaragione,naturalmente.NewBernera

infestatodal fantasmadelricordodi lei.LarivedevaalFortTottenPark, illoroluogodiincontro,ognivoltachecipassavaaccanto.La vedeva seduta su una panchina oppure ritta accanto al cancello,

sempresorridente,conibiondicapellichelesfioravanolespalleegliocchicolor smeraldo.Quando sidondolava sotto il portico la sera, o suonava lachitarra,avvertivaaccantoasélapresenzadilei,cheascoltavainsilenziolecanzoni della sua infanzia. Provava qualcosa di analogo quando andavaall'emporiodiGastonoal teatromassonicoopersinoquandopasseggiavaper le strade del centro. Ovunque guardasse, c'era sempre qualcosa chefacevariviverel'immaginedilei.Unfenomenodavverostrano,eluilosapeva.EracresciutoaNewBern,ci

aveva trascorso i primi diciassette anni della sua vita, eppure, quandopensavaaquellacittadina,ricordavasolol'ultimaestate,l'estateincuileigliera accanto. Gli altri ricordi erano semplici frammenti, episodi sconnessidellasuainfanziaeadolescenza,ebenpochi,forsenessuno,suscitavanoinluiunaqualsiasiemozione.NeavevaparlatoconGusunasera,enonsoloGusavevacapito,maera

stato anche il primo a fornirgli una spiegazione. Si espresse con parolesemplici:«Miopapàmidicevachequandotiinnamoriperlaprimavolta,latuavitacambiapersempre,eperquanto tu ti sforzidi liberartene,quellasensazionenonti lasciapiù.Laragazzadicuimiparlièstata il tuoprimoamore,equalunquecosatufaccial'avraisempreaccanto».Noah scrollò il capo, e quando quel fantasma cominciò a impallidire,

riprese tra le mani il volume di Whitman. Lesse per un'ora, alzando losguardodiquandoinquandoperseguirelerapidecorsettedegliopossumedeiprocionilungolarivadelfiume.Allenoveemezzochiuseillibro,salìincameradalettoescrissenelsuodiarioriflessionipersonaliecommentisullavorocompiutoperilrestaurodellacasa.

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Quarantaminutidopo,dormivaprofondamente.Clemzoppicòsuper lescale,fiutòl'odorediNoahimmersonelsonnoeinfinegiròpiùvoltesusestessaprimadi acciambellarsi aipiedidel letto.Quella stessa sera, alcuneore prima e a un centinaio di miglia di distanza, lei sedeva da sola suldondolodelportico,nellacasadeisuoigenitori.Icuscinieranounpo'umidiperchédurante ilpomeriggioera cadutaunapioggiaduraepungente,maora lenuvolesidiradavanoe lei fissava losguardoinalto,suglisquarcidicielodoveapparivanolucidestelle.Sichiedevaseavessepresoladecisionegiusta.Aveva lottatoconsestessapergiorni,e inparteanchequellasera,ma infineavevacapito che lasciarsi sfuggireuna simileoccasione sarebbestatoimperdonabile.Lon ignorava la vera ragione della sua partenza l'indomanimattina. La

settimana prima, gli aveva parlato vagamente di una visita ai negozi diantiquariatodellacostacheleinteressavano.«Solounpaiodigiorni»,avevadetto.«Einoltre,hobisognodiconcedermiunapausainquestipreparativiperilmatrimonio.»Labugialecostavaparecchio,masapevachenonc'eramododidirglila

verità. Quel breve viaggio non aveva nulla a che fare con Lon, e sarebbestatoingiustochiederglidicapirla.Partì al mattino da Raleigh e guidò lungo una strada praticamente

sgombraperpocopiùdidueore.Arrivòadestinazioneprimadelleundici.Scese in un alberghetto del centro, salì in camera, disfece le valigiesistemandoconcuraivestitinell'armadioelabiancherianeicassetti.Dopounrapidopranzo,chieseallacamerieradovesitrovasseroimigliorinegozidiantiquariatoededicòleoreseguentiagliacquisti.Perlequattroemezzoeradiritornoinalbergo.

Sedutasulbordodel letto,prese il telefonoechiamòLon.Luinonpotéparlarealungo,dovevaprecipitarsiintribunale,maprimadiriattaccareleigli diede il suo numero, l'indirizzo dell'albergo, e promise di richiamarlol'indomani.Bene,pensòsoddisfatta,unaconversazionediroutine,nientediinsolito,nientechepossadestaresospetti.L'avevaconosciutoquattroanniprima,nel1942: ilmondo in fiammee

l'Americainguerradaunanno.Tuttifacevanolaloroparteeleilavoravacomeinfermierainunospedale

cittadino.Avevanobisognodi leie laapprezzavano,ma il compitoerapiù

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difficile di quanto avesse immaginato. Le prime ondate di giovani soldatiferitistavanorimpatriando,trascorrevalesuegiornatetrauominidistruttiecorpilacerati.QuandoLon, con tutto il suo fascino suadente, si presentòduranteuna

cena di Natale, vide in lui esattamente ciò che desiderava: una personafiduciosa nel futuro e con un senso dell'umorismo che spazzava via ognipaura.Era bello, intelligente, motivato, un avvocato di successo di otto anni

maggiore di lei, che si dedicava al suo lavoro con passione e non solovincevalecause,mastavacostruendosiunasolidareputazione.Leiapprezzavaquellasuasetedisuccesso,perchéanchesuopadree la

maggior parte degli uomini del suo ambiente sociale la pensavano allostessomodo.Nel sistema di caste del Sud, il nome della famiglia e i risultati

professionalieranospessolequalitàpiùimportantipreseinconsiderazioneperunmatrimonio.Incerticasieranoaddiritturaleunichedicuisitenesseconto.Sebbenesi

fosse silenziosamente ribellata a queste convenzioni durante l'infanzia, eavesse frequentato alcuni ragazzi che si potevano definire a dir pocoturbolenti,sisentìattrattadalladisinvolturadiLoneapocoapocofinìconl'amarlo.Eragentileconlei,purdedicandomoltissimeoreaisuoiimpegni.Unverosignore,maturoeresponsabile,einqueidurissimiannidiguerra,quandoavevabisognodiqualcunochelaconfortasse,nonladelusemai.Sisentivaprotetta, al sicuroaccantoa lui, e sapevacheancheLon laamava,eccoperchéavevaaccettatolasuapropostadimatrimonio.Mentrepensavaaquellecoseprovòunsensodicolpaperesserevenuta

lì,esiresecontocheavrebbedovutorifarelavaligiaepartiresubito,primadicambiareidea.L'avevagiàfattounavolta,moltotempoaddietro,ederasicurachenonavrebbemaipiùtrovatolaforzapertornaredinuovo.Presela borsetta tra le mani, esitò, stava quasi per varcare la porta. Ma unacoincidenzal'avevacondotta inquel luogo,edinuovosiresecontochesefosseripartitanonavrebbemaicessatodichiedersichecosasarebbepotutoaccadere.Nonpotevavivereconqueltarlonellamente.Andò in bagno e riempì la vasca.Dopo aver controllato la temperatura

dell'acqua, siavvicinòallospecchio, si tolsegliorecchini, aprì laborsadel

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trucco, prese un rasoio e una saponetta e si spogliò. L'avevano definitabellissima fin da quando era ragazzina, e ora si contemplò nuda allospecchio.Ilsuocorpoerasodoebenproporzionato,imorbidisenitondi,lostomacopiatto, legambeslanciate.Avevaereditatodallamadregli zigomialti, lapelleluminosa,icapellibiondi,malapartemiglioredelvisoeradeltuttosua.Aveva«occhisimilialleondedell'oceano»,comeLon leripetevaspesso.Col rasoio e il sapone in una mano, si avvicinò alla vasca, chiuse il

rubinetto,sistemòunaccappatoiolìaccantoedentrònell'acqua.Ilbagnolarilassava sempre, le piaceva quella sensazione di benessere e si lasciòaffondarefinoalmento.Lagiornataerastatafaticosaelaschienaledoleva,ma si rallegrò per aver completato i suoi acquisti in così poco tempo.DovevatornareaRaleighconqualcosadi tangibile,eglioggetticheavevascelto le sembravano perfetti. Pensò di prender nota del nome di altriantiquari nella zonadiBeaufort,ma subito si rese conto chenon sarebbestatonecessario.Lonnoneratipodacontrollarelesuemosse.Siinsaponòlegambeecominciòaraderle.Nelfrattempopensavaaisuoi

genitorieacomeavrebberogiudicatoilsuocomportamento.Senzadubbioavrebbero disapprovato, specialmente la mamma che non aveva maiaccettato quanto era accaduto durante l'estate trascorsa lì, e tanto menol'avrebbeaccettatoadesso,qualichefosserolesuegiustificazioni.Indugiò ancora a lungo nella vasca prima di decidersi a uscirne per

asciugarsi.Aprìl'armadioedesaminòisuoivestiti,scegliendoneunogialloelungo,conunascollaturaapunta,unmodelloapprezzatonelSud.Loinfilòesiguardòallospecchio,difronteediprofilo.Lestavad'incantoeaccentuavalasuafemminilità,madopounabreveesitazionedeciseperilnoeriappesel'abitosullastampella.Trovòqualcosadipiùsemplice,unvestitinobluconguarnizioni di pizzo, abbottonato fino al collo. Molto meno seducentedell'altro, suggeriva però un'immagine di lei che la ragazza giudicò piùadeguataallecircostanze.Sitruccòpochissimo,solounpo'diombrettoedimascarapervalorizzare

gliocchi.Poiilprofumo,pochissimoanchediquello.Siinfilòdueorecchiniacerchio nei lobi delle orecchie e i sandali bassi di cuoio grezzo ai piedi.Spazzolòibiondicapelli,lifissòinunacrocchiaincimaalcapoesiguardòallospecchio.No,tropposofisticato,pensò,elisciolsedinuovolasciandoliricaderesullespalle.Moltomeglio.

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Alla fine fece un passo indietro per valutare il risultato complessivo.Soddisfacente. Non troppo elegante, non troppo casual. Inutile strafare.Dopo tutto, non sapeva che cosa la aspettava. Era passato tanto tempo -tantissimo - e molte cose potevano essere accadute, anche se non se lasentiva di prenderle in considerazione. Abbassò lo sguardo, vide che letremavanolemanierisedisestessa.Strano,disolitononeracosìnervosa.ComeLon,erasemprestatafiduciosa,anchedabambina.Rammentòcheciòaveva fattosorgereproblemi, speciequandouscivaperunappuntamento,perchéfinivaconl'intimidirequasituttiiragazzidellasuaetà.Prese la sua borsetta e le chiavi della macchina, poi la chiave della

camera.Selarigiròtraleditaunpaiodivoltepensando:Seiarrivatafinqui,non rinunciare proprio adesso, e fu sul punto di uscire, invece sedette dinuovosulbordodel letto.Guardò l'orologio.Quasi lesei.Dovevasbrigarsipernonarrivaredaluiquandofossegiàbuio,maleoccorrevaancoraunpo'ditempoperriflettere.«Maledizione»,sussurrò,«checosastofacendo?

Non dovrei essere qui. Non ce n'è ragione.» Ma appena pronunciatequelleparolecapìchenoneravero.Unaragionec'era.Senonaltro,avrebbetrovatolasuarisposta.Aprìlaborsaevifrugòfinoatrovareilritagliodigiornaleripiegato.Lo

estrasse lentamente, quasi con cautela, e lo fissò in silenzio. «Ecco laragione»,disseinfinetrasé,«eccodichecosasitratta.»Noah si alzò alle cinque e pagaiò per un'ora sul suo kayak risalendo il

BricesCreek,comefacevadisolito.Poisicambiòindossandoabitidalavoro,riscaldòdeibiscottidelgiornoprima,mangiòunpaiodimeleeconcluselacolazioneconduetazzedicaffè.Si occupòdi nuovodello steccato, riparandoquasi tutti i paletti chene

avevanobisogno.Eral'estateindiana,latemperaturaquasicalda,eall'oradipranzosisentìstanco,sudatoefelicedifareunapausa.Mangiò sulla riva del fiume perché i muggini stavano saltando e gli

piacevavederlibalzaredueotrevolteinariaconilorocorpiargenteiprimadirituffarsinellacorrente.Perunaqualcheragionesirallegravaall'ideachel'istinto di quei pesci non fosse cambiato nel corso di migliaia, forse didecinedimigliaiadianni.

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A volte si chiedeva se gli istinti dell'uomo fossero invece mutati nellostessoperiododitempo,econcludevadino.Perlomenogliistintibasilari,primordiali. Da quanto ne sapeva, l'uomo era sempre stato aggressivo,prevaricatore,avevacercatodidominare ilmondoe tuttociòchevi stavasopra.LaguerrainEuropaeinGiapponeneeralaprova.Smisedilavoraredopoletreeraggiunseuncapannochesorgevapresso

lasuadarsena.Entrò,trovòlacannadapescaedelleesche,deigrillivivicheteneva a portata di mano, poi si sedette all'estremità del piccolo molo,innescòl'amoegettòlalenza.Pescareloinducevasempreariflessionisullapropria vita e gli capitò anche allora. Dopo la morte di sua madrerammentavadiavertrascorsoisuoigiorniinmoltecasediversee,perunaragione o per l'altra, balbettava terribilmente e tutti si burlavano di lui.Cominciòaparlaresemprepiùraramenteeacinqueannismisedeltutto.Inprima elementare, le sue insegnanti pensarono che fosse mentalmenteritardatoeconsigliaronochenonfrequentassepiùlascuola.Suopadre, invece,non sipersed'animo.Continuòamandarloa scuola,

ma nei pomeriggi lo portava con sé alla segheria, dove selezionava eaccatastavalalegna.«Mipiacestareunpo'ditempoconte»,dicevamentrelavoravanoafiancoafianco,«propriocomefacevamomiopadreeio.»E nel corso di quelle ore, suo padre gli parlava degli uccelli e di altri

animali e gli raccontava storie o leggende del North Carolina. Nel giro dipochimesiNoahparlavadinuovo,sebbenenonperfettamente,esuopadredecise di insegnargli a leggere cominciando da libri di poesia. «Leggili adalta voce e sarai in grado di dire tutto quello che vuoi.» Aveva di nuovoragione,el'annoseguenteNoahnonbalbettavapiù.Peròcontinuòarecarsiognigiornoallasegheriaperchésuopadreeralì,

eallaseraleggevaadaltavoceleoperediWhitmanediTennysonmentresuo padre lo ascoltava sulla sedia a dondolo. Non aveva più smesso dileggerepoesiadaqueitempi.Quandofuunpo'piùgrande,trascorrevaifinesettimanaelevacanzeda

solo.Esplorò laCroatanForest con la suaprimacanoa, risalendo ilBricesCreekperventimigliafinoalpuntoincuinonpotevaspingersipiùoltre,epercorsealtremigliaapiediperraggiungere lacosta.Spostarsidormendoall'apertodivennelasuapassione,trascorrevaoreneiboschi,sedevasottole querce fischiettando o suonando la chitarra per i castori, le oche

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selvaticheegliaironiazzurri.Ipoetisannocheisolarsinellanatura,lontanodagli uomini e dalle cose artefatte, giova all'anima, e Noah si era sempreidentificatoconipoeti.Sebbene non fosse competitivo per temperamento, gli anni trascorsi

sollevandotronchil'avevanoaiutatoaeccellereneglisport,eisuoisuccessiatletici gli procurarono una certa popolarità. Gli piaceva anche giocare afootball, ma sebbene i suoi compagni di squadra trascorressero insiemeanche il tempo libero, raramente si univa a loro. Qualcuno lo giudicavaarrogante, altri pensavano che fosse cresciuto troppo in fretta e fosse piùmaturo dei coetanei. Aveva poche amiche tra le compagne di scuola, enessuna che lo avesse particolarmente impressionato. Con una solaeccezione.Chesipresentòdopolalaurea.Allie.LasuaAllie.

Rammentòdi averneparlato conFindopo il loro incontro la seradellafesta,eFinscoppiòinunagranrisata.Avevaprevistoduecose:laprima,chesisarebberoinnamorati,laseconda,chenonavrebbefunzionato.CifuunleggerostrappoallasualenzaeNoahsperòcheavesseabboccato

unbelpescepersico,maglistrappicessaronoedopoaverriavvoltolalenzaecontrollatol'esca,lanciòdinuovo.LeprevisionidiFinsiavveraronopuntualmente.

Per gran parte dell'estate Allie fu costretta a raccontare bugie ai suoigenitori per incontrare Noah di nascosto. Non perché Noah a loro nonpiacesse,maappartenevaaunadiversaclassesociale,troppopovera,enonavrebberomaipermessochelalorofigliaavesseconluiunrapportoserio.«Nonmi importa di quel che pensano imiei genitori», diceva Allie, «io tiamoetiameròsempre.Troveremoilmodoperstareinsieme.»Maalla finenonciriuscirono.Aiprimidisettembre il tabaccoerastato

raccoltoeAllienonpoté faraltrocheritornarecon la famigliaaWinston-Salem.«É finita l'estate, Allie,ma non è finito il nostro amore», disse Noah la

mattinaincuileipartì.«Nonfiniràmai.»Einvece,perdelleragionichenongliriuscìdicapire,lesuelettererimaserosenzarisposta.DopoqualchetempodecisedilasciareNewBern,nonsolopertogliersiil

ricordo di Allie dalla mente, ma anche perché la Depressione aveva reso

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difficile, se non addirittura impossibile, guadagnarsi da vivere in quellacittadina.DapprimasirecòaNorfolkelavoròinuncantiereperseimesi,finchéfu

licenziato.PoisispostònelNewJerseyperchéavevasentitodirechelassùlecondizionieconomicheeranounpo'menodisastrose.Infine trovòun lavoro inundepositodi rifiuti industriali dove aveva il

compitodi separare frammentidimetalloda tutto il resto. Ilproprietario,un ebreo di nome Morris Goldman, si era impegnato con fervore nellaraccolta dei rottami perché era convinto che la guerra sarebbe scoppiatamolto presto in Europa e che l'America vi sarebbe stata coinvolta. Noah,tuttavia,nonsiinteressavaaqueiragionamenti.Erasolofelicediintascarelapaga.Glianniinsegherial'avevanoallenatoallefaticheelavoravadilena.Non

soltanto perché ciò gli impediva di pensare adAllie durante il giorno,maancheperchésentivadidoverlofare.Suopadreglidicevasempre:«Daiungiornodeltuolavoroincambiodiungiornodipaga.Diversamentesarebbeun furto». La sua solerzia piaceva al padrone. «Peccato che tu non siaebreo»,dicevaGoldman,«seiquasiperfettopertuttoilresto.»Erailmigliorcomplimentochepotesseusciredallasuabocca.Noah continuava apensare adAllie, specialmente lanotte.Unavolta al

meselescrivevaunalettera,senzamaiottenererisposta.Allafinespedìunalettera d'addio e si costrinse ad accettare il fatto che l'estate trascorsainsiemeerastatal'unicodonoconcessolorodaldestino.Eppure,ilricordononlolasciava.Treannidopoquell'ultimalettera,andò

aWinston-Salemcon la speranzadi ritrovarla. Scoprì chenonabitavapiùnellavecchiacasa,parlòcon ivicini,e infinechiamò laR.J.Laragazzacherisposealtelefonoeraunanuovachenonriconobbeilnomemaacconsentìa consultare le schede del personale. Scoprì che il padre di Allie avevalasciato la compagnia senza notificare il suo nuovo indirizzo. Quello fu ilprimoel'ultimoviaggiocheNoahfeceperrintracciareAllie.Negli otto anni seguenti continuò a lavorare per Goldman. Dapprima

comeunoqualsiasideidodiciimpiegati,macolpassardeltempol'aziendasiingrandì e Noah fu promosso. Nel 1940 la sua conoscenza del ramo eraperfetta e dirigeva tutte le operazioni, dalla stipulazione dei contratti allagestionedelpersonale,salitoatrentadipendenti.Ilvecchiomagazzinoera

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diventato il più importante centro di smistamento di rottami della costaorientale.Durantequelperiodo,Noahfrequentòdiversedonne.Conunadiloro, una camerieradel ristorante locale conprofondi occhi azzurri e liscicapellineri,stabilìunrapportoabbastanzaserio.Masebbeneillorolegamedurasse due anni, con momenti molto piacevoli, Noah non riuscì mai aprovareneisuoiconfronticiòcheavevaprovatoperAllie.Anche la sua amante, tuttavia, divenne a suomodo indimenticabile. Di

poco maggiore di lui, gli insegnò come soddisfare una donna, doveaccarezzarla e baciarla, dove indugiare, quali parole sussurrarle. A voltetrascorrevano l'intera giornata a letto, stretti l'una all'altro e facendol'amore inmodoentusiasmanteperentrambi.Lei sapevachenonsarebbedurato per sempre. Verso la fine del loro rapporto, un giorno gli disse:«Vorrei darti quel che cerchi,ma non so che cosa sia. C'è una parte di tedove ti rinchiudi escludendo tutti gli altri, me compresa. Come se io nonfossiladonnachetistaaccanto.Latuamenteèaltrove».Noahcercòdinegarlo,maleinonglicredette.«Sonounadonnaequeste

coseleso.Avolte,quandomiguardi,ècomesetuvedessiqualcunochedaunmomentoall'altropotrebbematerializzarsinellospazioperportartiviacon sé...» Un mese dopo andò a trovarlo in ufficio e gli disse che avevaconosciutoqualcunaltro.Noahcapì.Sisepararonodabuoniamiciel'annoseguente una cartolina gli annunciò che lei si era sposata. Da quel giornononneseppepiùnulla.MentrevivevanelNewJersey,andavaatrovaresuopadreperpescaree

chiacchierare insiemeeavoltesispingevanofinoallacostaaccampandosisulleOuterBanksneipressidiOcracoke.Neldicembredel1941 l'America entrò in guerra, comeGoldmanaveva

previsto.Noahavevaventiseianni.Ilmeseseguentesipresentònell'ufficiodiGoldmane lo informòcheavevadecisodiarruolarsi,poiritornòaNewBern per salutare suo padre. Cinque settimane dopo, mentre era in uncampo di addestramento, ricevette una lettera di Goldman che loringraziavaper il suo lavoro e accludevaun atto notarile in base al qualeNoah avrebbe incassato una piccola percentuale semmai il deposito dirottamifossestatovenduto.«Nonsareimaiarrivatoatantosuccessosenzalatuacollaborazione»,dicevalalettera.«Seiilgiovanottopiùingambacheabbiamailavoratoperme,anchese

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nonseiebreo.»Trascorse i treanni seguenti con laTerzaArmatadiPatton,marciando

nel deserto del Nord Africa e nelle foreste europee con venti chili sullespalle,elasuaunitàsemprevicinaallalineadelfuoco.Videmoriregliamiciattorno a sé, li vide seppellire a migliaia di miglia da casa. Un giorno,accucciato in una trincea in prossimità del Reno, ebbe l'impressione cheAllieloosservassedall'alto.Rammentava la fine della guerra in Europa e pochi mesi dopo in

Giappone. Poco prima di essere congedato, ricevette una lettera da unavvocatodelNewJerseycherappresentavaMorrisGoldman.Ilvecchioeramortol'annoprecedenteeisuoibenieranostatiliquidati.QuandoNoahsirecò nello studio del legale, gli fu consegnato un assegno di quasisettantamiladollari.Perqualchestranaragione,lacosanonloeccitòpiùditanto.LasettimanaseguentetornòaNewBernecompròlacasa.Rammentava

diaverciportatosuopadrepermostrarglituttoquellocheintendevafare,laristrutturazione, i cambiamenti.Suopadresembravamoltodebolementresiaggiravaper lestanze,tossivaestarnutiva.Noahsenepreoccupò,mailvecchiolorassicuròdicendoglicheavevasolounpo'diinfluenza.Ilmese seguente suopadremorìdipolmonitee fu sepoltoaccantoalla

moglienelcimiterolocale.Noahportavaregolarmentedeifiorisullatomba,a volte ci lasciava anche un biglietto. E ogni sera recitava una brevepreghiera in ricordodell'uomochegli aveva insegnato tutto ciò checontaveramente.Dopoaverriavvoltolalenza,riposelacannadapescaetornòacasa.La

suavicina,MarthaShaw,eravenutaperringraziarloportandoglitresfilatinidipaneedeibiscotti fatti incasainsegnodiriconoscenza.Suomaritoeramorto in guerra, lasciandola con tre bambini da allevare in una casupolacadente. L'inverno si avvicinava, e la settimana precedente Noah avevadedicato tre giorni di lavoro alla povera donna, riparandole il tetto,sostituendo i vetri rotti delle finestre e sistemando la stufa a legna. Forsesarebbestatosufficientepercombattereilfreddo.QuandoMarthasenefuandata,NoahsalìsulvecchiocamioncinoDodge

per recarsi all'emporio e strada facendo si fermò da Gus, perché quellafamiglianonavevamezziditrasporto.Unadelleragazzesedetteaccantoa

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luinellacabinaeinsiemefecerocomperealCapersGeneralStore.Tornatoacasa, Noah lasciò le provviste sul tavolo di cucina e prima di sistemarlepreseunabirra,unlibrodiDylanThomasesedettesottoalportico.Stentavaancoraacrederlo,sebbeneneavesse laprova tra lemani.Tre

domenicheprimaaveva lettoquell'articolo sul giornale che i suoi genitoriricevevanoregolarmente.Era andata in cucina per bere una tazza di caffè, ementre si sedeva al

tavolo suopadre aveva sorrisomostrandole unapiccola fotografia. «Te loricordi?»Le aveva allungato il giornale, e dopo una prima occhiata distratta,

qualcosa in quella foto attirò la sua attenzione e la osservò piùattentamente. «Non è possibile»,mormorò, poi lesse l'articolo in silenzio,ignorandolosguardoincuriositodisuopadre.Ricordavavagamentecheeraarrivata anche sua madre e si era seduta davanti a lei, e dopo qualcheminutoavevacominciatoafissarlaconlastessaespressionedisuopadre.«Ti senti bene?» le aveva chiesto. «Mi sembri unpo' pallida.»Allie non

risposesubito,nonpoteva,esiaccorsechelesuemanitremavano.Fuallorachetuttocominciò.«Ed è qui che finirà, in unmodo o nell'altro»,mormoròdi nuovoAllie.

Ripiegò il foglio e rammentò che era uscita di casa col giornale, quelladomenica, per poter ritagliare segretamente l'articolo. Lo lesse ancoraprimadicoricarsi,cercandodiafferrareilsignificatodiquellacoincidenza,elorilesselamattinaseguenteperassicurarsichenonfosseunsogno.Eora,dopo tre settimane di passeggiate solitarie, dopo tre settimane diturbamenti,quell'articolol'avevaportatafinlì.A chi si stupiva del suo strano comportamento, Allie spiegava che era

colpadellostress.Eraunascusaperfettaetuttilaaccettavano,inclusoLon;eccoperchénonavevasollevatoobiezionialsuodesideriodiassentarsiperunpaiodigiorni. Ipreparativiper lenozzeavrebberostressatochiunque.Quasi cinquecento invitati, compreso il governatore, un senatore el'ambasciatore statunitense in Perù. Un'esagerazione, secondo Allie, ma illoro fidanzamento aveva fatto notizia e le cronache dei giornalicontinuavano a occuparsene da quando lo avevano annunciato, sei mesiprima.AvolteAllie era tentatadi fuggire conLonper sposarlo in segretosenza pompa, ma sapeva che lui non avrebbe accettato. Come tutti gli

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aspirantiaentrare inpolitica,adoravasentirsialcentrodell'attenzione.Sialzòrespirandoafondo.«Adessoomaipiù»,sussurrò,esidiresseversolaporta.Esitòsolounattimoprimadiaprirlaescenderelescale.Ildirettoredell'albergosorrisevedendolapassare,e leiavvertìsudisé ilsuosguardomentre usciva e saliva in macchina. Controllò un'ultima volta il suo visonello specchietto retrovisore, poi innestò la marcia e svoltò a destraimboccandoFrontStreet.Non fu sorpresa nel constatare che si orizzontava benissimo. Sebbene

nonvenissepiù lìdaanni, lacittàerapiccolae faciledapercorrere.Dopoaver varcato il fiume Trent sul suo ponte antiquato, percorse la stradasterratache l'avrebbecondottaadestinazione. Ilpaesaggioerabellissimo,comesempre.AdifferenzadellazonapedemontanadoveAllieeracresciuta,quiunafertilepianuragarantivalecondizioniidealiperlacoltivazionedelcotoneedeltabacco.Dueraccoltiche,unitamenteallegname,mantenevanoprosperelecittàinquellapartedelloStato.Mentreguidava,Allieavvertìilfascinodellaregionecheavevaattirato lì iprimicoloni.PerAllienullaeracambiato. Chiazze di sole filtravano tra i rami delle querce e dei noci altitrenta metri, smaglianti di colori autunnali. Alla sua sinistra, un torrentelucidocomel'acciaioviravaversolastrada,poiseneallontanavadinuovoperimmettersiinunfiumepiùimportanteaunmigliodidistanza.LastradasisnodavaattornoavecchiefattorieprebellicheeAlliesapevachealcunideiproprietari vivevano esattamente come i loro nonni. Quel paesaggioimmobileneltemporisvegliavainleiunfiottodiricordi,eavvertìunnodoalla bocca dello stomaco via via che riconosceva punti di riferimentodimenticati.Il sole sembrava sospeso sugli alberi alla sua sinistra e, superata una

curva,passòdavantiaun'anticachiesaabbandonatadaannimanonancoradiroccata. L'aveva visitata in quella estate remota, in cerca di cimeli dellaguerradi Secessione, e altri ricordi l'assalirono, vividi comese tutto fosseaccaduto il giorno prima. Dopo un'altra curva vide una querciamaestosasulla riva del fiume, coi rami grossi e solidi che si allargavanoorizzontalmente, avvolti dal muschio spagnolo che ricadeva come undrappeggio.Rammentòdiessersisedutasottoquell'alberoinunpomeriggiodiluglio,accantoaqualcunochelafissavaconundesideriocosìintensodacancellareognialtracosa.Efuinquelmomentochesiinnamorò.Avevadueannipiùdilei,ementrepercorrevaquellastradaaritrosonel

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tempoAllieriuscìamettereafuocoilsuoviso.Rammentòchedimostravapiùdellasuaetàeilsuoaspettosembravaunpo'consuntodallavitaall'ariaaperta, come quello di un contadino che rincasa dopo una giornata neicampi.Avevalemanicalloseelespallelarghetipichedichihafattolavoripesanti, e rughe leggere cominciavano a formarsi attorno agli occhi scuri,prontialeggeretuttiipensieridilei.Alto e robusto, aveva capelli castano chiari e a suo modo era un

bell'uomo,maeralasuavocecheAlliericordavasoprattutto.Leavevalettopoesie quel giorno,mentre giacevano nell'erba sotto il grande albero, e ilsuoaccentoeramorbidoefluente,conqualcosadimusicale.Iltipodivoceperfettaperlaradio,echesembravaindugiaresospesanell'aria.Rammentòdiaverchiusogliocchiperascoltarlomeglio,perlasciarecheleparolecheleggeva raggiungessero il suo cuore: Suadente mi attira tra i vapori delcrepuscolo mi abbandono nell'aria, scuoto le ciocche grigie verso il solefuggente...Le dita di Noah scorrevano tra le pagine consunte di vecchi libri che

avevagiàlettocentinaiadivolte.Alliegliraccontavaciòchesiaspettavadallavita,speranzeesogniperil

futuro,eluil'ascoltavaattento,lepromettevachetuttosisarebbeavverato.E ilmodo incui lodiceva ispiravatotale fiducia,Allieglicredevaesapevaquanto ormai lui contasse per lei. Di quando in quando, se lei glielochiedeva, Noah parlava di sé, oppure spiegava perché avesse scelto unacertapoesiaechecosanepensasse.Oancorasilimitavaafissarlaconquellasuaparticolareintensità.Illorosguardoseguivailtramontodelsolementremangiavanoqualcosa

sottolestelle.Eratardiormai,eAlliesapevacheisuoigenitorisisarebberoinfuriatiseavesseroscopertoconchileisitrovavainquelmomento.Mainrealtànonglieneimportavanulla.Riuscivaapensaresoloaquellagiornatacosì speciale, all'uomo così speciale che le stava accanto, e quando, pochiminutidopo,siavviaronoversolacasadilei,NoahlestrinseunamanonellasuaeAllieavvertìuncalorechelainvadevatutta.Un'altra svolta e finalmentevide la casa in lontananza.Era cambiata in

modo vistoso da come la ricordava. Rallentò mentre si avvicinava,imboccandoilvialepolverosofiancheggiatod'alberichelaportavaalfarolacuiluceammiccantel'avevarichiamatadaRaleigh.Ormaiprocedevaapasso

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d'uomo, gli occhi fissi sulla casa, e respiròprofondamentequando sotto ilportico vide lui che osservava la sua auto. Vestiva in modo semplice. Dalontano,nonparevaaffattocambiato.Perunattimo,quandolalucedelsoleloinvestìdilato,sembròsvaniretraleparetidelportico.Alliesi fermòaccantoallaquerciachesorgevadavantiallacasa.Girò la

chiavedell'accensione,gliocchisemprefissisuNoah,eilmotoresispenseronzando.Noah cominciò ad avanzare verso di lei con il suo passo sciolto,ma si

immobilizzòdicolpoquandoAlliescesedallamacchina.Per lunghiminutinonpoteronofaraltrochefissarsiinsilenzio.Allison Nelson, ragazza ventinovenne della buona società, fidanzata, in

cerca di risposte essenziali, e Noah Calhoun, il sognatore, visitato dalfantasmacheavrebbedominatolasuavita.

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Riunione.

Rimaseroimmobili,l'unodifronteall'altra.

Noahnonavevadettonulla,isuoimuscolisembravanocongelatieperunattimoleipensòchenonl'avessericonosciuta.Provòunsensodicolpaperessersi presentata così, senza preavviso, e ciò rendeva tutto più arduo.Aveva immaginato che l'incontro si svolgesse in modo diverso e che leiavrebbetrovatoleparolegiustedadire.Einvecelefrasichelevenivanoinmenteeranomoncheeinappropriate.Riaffioraronoinleiricordidell'estatetrascorsa assieme ementre fissava Noah si accorse di quanto poco fossecambiatodall'ultimavoltachel'avevavisto.Avevaunbell'aspetto,conlacamiciainfilatanei jeansscoloriti, lespalle

larghe, i fianchistrettie lostomacopiatto.Eraancheabbronzato,comeseavesse lavorato all'aria aperta per tutta l'estate, e sebbene i suoi capellifosserounpo'piùradieunpo'piùchiari,eraancorailNoahcheleiavevaconosciuto.Respiròafondoperfarsicoraggioesorrise.

«Salve,Noah.Sonofelicedirivederti.»

Quelle parole lo colsero di sorpresa e la fissò quasi intontito prima dicominciareasorridere.«Sonofeliceanch'io...»balbettò.SiportòunamanoalmentoeAllienotò

chenonsierarasato.«Seipropriotu,vero?Nonriescoacrederlo...»Dal suono della sua voce capì che era sconvolto e tutte le emozioni si

condensarono in un'unica realtà: era lì, di fronte a lui. Qualcosa palpitòdentrodi lei,qualcosadianticoeprofondo,qualcosacheperunattimo lefece girare la testa. Lottòper recuperare il controllo.Non si era aspettatacheciòaccadesseenonvolevacheaccadesse.Erafidanzata,ormai.NoneravenutaaNewBernperquesto...eppure...Eppure...

Eppurequellasensazionecontinuòa lievitarenonostante i suoisforzie

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nellospaziodiunsecondoebbel'impressionediaverequindiciannienefufelice,comesetuttiisuoisognipotesserodinuovorealizzarsi.Comesefossefinalmentetornataacasa.

Senza dire altre parole avanzarono l'uno verso l'altra e con totalespontaneità Noah la cinse con le braccia, tirandosela vicina. Siabbracciarono stretti e la realtà di quell'abbraccio fece dissolverequattordiciannidiseparazionenellalucesemprepiùtenuedelcrepuscolo.Rimaserocosìa lungoeAllie fu laprimachesiscostòper fissare il suo

sguardosuNoah.Daquellabrevedistanzapotévedere i cambiamentichenon aveva notato prima. Era un uomo fatto, ormai, e il suo viso avevaperduto lamorbida freschezzadellagioventù.Piccole rughesegnavanogliangoli degli occhi e sul mento c'era una cicatrice recente. Anche la suaespressioneapparivadiversa,menoinnocente,piùcauta,eppure,tralesuebraccia,Alliesiresecontodiquantoluilefossemancato.Avevagliocchi lucidiquando infinesi staccarono l'unodall'altraeAllie

risenervosamenteasciugandosilelacrime.«Qualcosa non va?» chiese lui, mentre cento altre domande gli si

leggevanoinviso.«Scusami,nondovreipiangere...»

«Nondeviscusarti»,sorrise.«Nonriescoancoraacrederechetusiaqui.Comemihaitrovato?»Alliefeceunpassoindietro,cercandosubitodiricomporsi.

«Due settimane fa ho letto un articolo sulla tua casa in un giornale diRaleighehosentitoilbisognodirivederti.»IlsorrisodiNoahsidilatò.«Éstataun'ottimaidea.»

Anche lui arretrò un poco. «Dio, sei fantastica. Sei ancora più bella diallora.»Allie si sentì immediatamente arrossire come quattordici anni prima.

«Grazie.Anchetustaibenissimo.»Ederavero,iltempoavevalasciatopochetracce.«Checosahaicombinato?Comemaiseiqui?»

Quelledomandelariportaronoalpresente,allaconsapevolezzadiciòche

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sarebbe potuto accadere se non fosse stata cauta. La situazione non devesfuggirmi di mano, si disse, e potrebbe diventare durissima se ciaddentriamosuunterrenominato.Maquegliocchi,Diosanto,queidolciocchineridiNoah.

Voltòleggermenteilcapoerespiròafondoperdeciderequelchedovevadire, e quando finalmente parlò la sua voce era ferma. «Noah, è vero chevolevorivederti,maprimache tu timetta in testadelle ideesbagliate, c'èun'altraragionechemihaspintoavenirequi.Devoconfessartiqualcosa.»«Checosa?»

Alliedistolse losguardoenonrisposesubito,sorpresadallasuastessa,invincibileesitazione. InquelsilenzioNoahavvertìunvuotoallostomaco.Diqualunquecosasitrattasse,eraunabruttanotizia.«Nonsocomedirtelo.Pensavodiavereleideecosìchiaremaadessonon

nesonopiùtantosicura.»L'ariafuimprovvisamentelaceratadalgridodiunprocioneeClemscese

dalporticoabbaiando.QuelbaccanointerruppelaconversazioneeAlliefubenfelicediapprofittarne.«Étuoquelcane?»

Noahannuì,lottandocontroilnodoallostomaco.

«A dire il vero è una cagna. Si chiama Clementina ed è proprio mia.»SeguironolemossediClemchesiscrollòepoipartì indirezionediqueglistranirumori.Allie inarcò leggermente le sopracciglia quando la vide zoppicare. «Ha

persounagamba?»chiese,cercandodiguadagnartempo.«Travoltadaun'autoqualchemesefa.IldottorHarrison,ilveterinario,mi

hachiestoseerodispostoaprenderlaconmeperchéilproprietariononnevoleva più sapere.Dopo averla vista, non ho avuto il coraggio di lasciarlaabbattere.»«Hai sempre avuto un animo gentile», disse Allie mentre cercava di

recuperarelacalma.Siinterruppeeguardòversolacasa.«Hai fatto unameravigliosa opera di restauro. Adesso sembra perfetta,

comehosempreimmaginatochedovesseessere.»

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Noah voltò il capo nella stessa direzione, conscio che Allie aveva fattoscivolarelaconversazionesuargomentibanaliperchévolevanascondergliqualcosa.«Grazie,seimoltogentile.Éstatadavverounagrossaimpresaenonsose

lorifareiunasecondavolta.»«Certo che lo rifaresti», disse lei. Sapeva esattamente quali sentimenti

provasse per quella casa, anzi, sapeva esattamente quali sentimentiprovasseperqualsiasicosa,oalmenol'avevasaputomoltotempoprima.A quel punto si rese conto di quante cose fossero cambiate da allora.

Erano diventati praticamente due estranei, lo capiva guardandolo.Quattordiciannisonotanti.Troppi.«Che c'è, Allie?» Si voltò cercando di catturare il suo sguardo, ma lei

continuavaafissarelacasa.«Mi sto comportando come una sciocca, vero?» disse, cercando di

sorridere.«Inchesenso?»

«In tutti i sensi. Piombo qui all'improvviso e non riesco nemmeno atrovareleparoleperdirtiquellochevorrei.Penseraichesonopazza.»«Tu non sei pazza», disse Noah con dolcezza. Le prese unamano e lei

lasciòcheglielastringessementrerestavanoafiancoafianco.Luicontinuò:«Sebbene ne ignori le ragioni, vedo che stai affrontando una prova assaidifficile. Vuoi che andiamo a fare una passeggiata? » «Come ai vecchitempi?»«Perchéno?Pensocheneabbiamobisognotuttiedue.»

Allie esitò e guardò verso la casa. «Devi avvertire qualcuno? » Noahscosseilcapo.«No.Nonc'ènessunoqui.SoloioeClem.»

Allie l'aveva immaginato ancorprimadi porrequelladomanda e avevadei sentimenti confusi in proposito. Se ci fosse stata una donna, dietroquellaporta,lesarebbestatopiùfaciledireciòcheadesso,invece,diventavasemprepiùdifficile.Sidiresseroverso il fiumee imboccarono il sentiero che costeggiava la

riva.AlliesistaccòdallamanodiNoahcherimaseunpo'stupito,ecamminò

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in modo da lasciare una leggera distanza fra loro, quasi volesse evitarequalsiasicontatto.Noahlaguardavacongrandeintensità,lasciandositrasportaredallesue

intimeconsiderazioni.Erasemprebella,conifolticapellieimorbidiocchi,ecamminavacontantagraziachesembravasilibrassenell'aria.Avevavistomoltedonneanchepiùbelle,donnecheagganciavanoilsuo

sguardo ma non la sua mente perché mancavano di certe doti per luiessenziali. Come l'intelligenza, la sicurezza di sé, la forza dello spirito, lapassione.Doticheincitavanoglialtriagrandicose,doticheavrebbevolutopossedereluistesso.Allie le aveva tutte, le sentiva palpitare in lei mentre la vedeva

camminare. «É una poesia vivente», ecco le parole che gli affioravanosempreallelabbraquandocercavadidescriverlaagliamici.«Da quanto tempo sei tornato qui? » chiese lei mentre il sentiero si

perdevatral'erbadiunacollinetta.«Dallo scorsodicembre.Ho lavorato alNordperun certoperiodo eho

trascorsogliultimitreanniinEuropa.»Lofissòconunosguardointerrogativo.«Laguerra?»

Noahannuìeleicontinuò:«Immaginavochetifossiarruolato.Sonofelicechetusiatornatoacasasanoesalvo».«Anch'io.»

«Seicontentodiesseredinuovoacasa?»

«Sì.Quihoritrovatolemieradici.Équichedevovivere.»Si interruppe.«Ma che mi dici di te?» Pose quella domanda quasi a bassa voce,aspettandosiilpeggio.Allieesitòalungoprimadirispondere.

«Sonofidanzata.»

Noahabbassòlosguardoesisentìall'improvvisopiùdebole.Dunquecosìstavanolecose.EAllieeravenutaperdirglielo.«Congratulazioni»,riuscìamormorareconuntonochetemevafosseben

pococonvincente.«Aquandoilgrangiorno?»«Fratresettimane,ilsabato.Lonvuolesposarsianovembre.»«Lon?»

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«LonHammondJunior,ilmiofidanzato.»

Noah non ne fu sorpreso. Gli Hammond erano una delle famiglie piùpotenti e influenti dello Stato. Ricchezza che veniva dal cotone.Contrariamenteaquantoeraavvenutopersuopadre,lanotiziadellamortediLonHammondSeniorerastatapubblicatasulleprimepaginedeigiornali.«Nehosentitoparlare.Suopadrehacostruitounimperofinanziario.ÉLoncheseneoccupaadesso?»Leiscrollòilcapo.«No,èavvocato.Haunimportantestudiolegale.»«Con

quelsuonome,dicertononglimancherannoiclienti.»«Infatti,lavoramoltissimo.»

Noah colse qualcosa di particolare nel tono della sua voce e passòautomaticamenteaunasecondadomanda:«Égentileconte?»Allie non diede subito una risposta, come se stesse riflettendo sul

problema per la prima volta. Poi disse: «Sì. É una cara persona. Credopropriochetipiacerebbe,Noah».Mamentrepronunciavaquelleparolelasuavocesuonòunpo'smarrita,

o almeno così parve a Noah che pensò: Forse mi illudo. «Come sta tuopadre?»chieselei.Noah avanzò di due passi prima di rispondere. «É morto all'inizio di

quest'anno,pocodopoilmioritorno.»«Mi dispiace», disse lei, ricordando quanto il vecchio fosse stato

importanteperNoah.Lui annuì, e continuarono a camminare a fianco a fianco in silenzio.

Giunseroallasommitàdellacollinaesifermarono.Indistanzasivedevalavecchia quercia avvolta dalla luce del sole. Mentre guardava in quelladirezione,AllieavvertìgliocchidiNoahfissisudilei.«Quantiricordilegatiaquell'albero,Allie.»

Sorrise.«Loso.É laprimacosachehovistoarrivandoqui.Rammenti ilgiornocheabbiamotrascorsosottoquellaquercia?»«Sì»,rispose,nonosandoaggiungerealtro.

«Ticapitamaidiripensarci?»

«Avolte.Disolitoquandovadoalavoraredaquelleparti.Ilterrenoèdi

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miaproprietà,adesso.»«L'haicomprato?»

«Non potevo tollerare che abbattessero quella quercia per farne deimobilettidacucina.»Allie rise con una strana sensazione di gioia. «Leggi sempre poesie?»

Annuì.«Nonhomaismesso.Pensodiaverlonelsangue.»«Sai,seil'unicopoetacheioabbiamaiconosciuto.»

«Nonsonounpoeta.Leggoiversi,manonsoscrivernenemmenouno.Cihoprovato.»«Ciònontogliechetusiaunpoeta,NoahTaylorCalhoun»,lasuavocesi

addolcì,«iopensospessoaquelgiorno.Nessunomiavevamailettopoesieprima.Ineffetti,ful'unicavolta.»Quel commento fece scivolare entrambi sulla corrente della memoria

mentre tornavano verso casa seguendo un diverso sentiero che passavaaccantoalladarsena.Ilsolesiabbassavaall'orizzonteeilcielositingevadigialloeNoahchiese:«Perquantotempointendirimanerequi?»«Nonloso.Nonmolto.Forsefinoadomanioadopodomani.»

«Iltuofidanzatoèvenutoperaffari?»

Leiscrollòilcapoerisposeavocebassa:«No,èrimastoaRaleigh».Noahinarcòlesopracciglia.«Losacheseiqui?»Dinuovouncennodidiniegoeparolesussurrate.

«No.Glihodettochevenivoafarcomperedagliantiquari.Nonavrebbecapitocertamenteimieiverimotivi.»Noaherasemprepiùsorpreso.CheAllieavesseavutovogliadirivederlo

eraabbastanzanormale,mailfattocheavessementitoalsuofidanzatodavaaquellavisitauncaratterebendiverso.«Nonc'erabisognochetuvenissiquiperdirmicheerifidanzata.Potevi

scrivermiunalettera.Otelefonarmi.»«Loso.Masentivochedovevodirtelodipersona.»

«Perché?»

Esitò. «Non riesco a spiegarmelo», mormorò, e per il modo in cui

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pronunciòquelleparoleNoahlecredette.Laghiaiascricchiolavasottoiloropassimentreavanzavanoinsilenzio.PoiNoahchiese:«Allie,tuloami?»Risposequasiautomaticamente:«Sì,loamo»...

Unapugnalata.MadinuovoNoahavvertìqualcosadiparticolarenelsuotono, comeseparlasseper convincere se stessa. Si fermòedolcemente leposò le mani sulle spalle, costringendola a guardarlo in faccia. La lucemorentedelsolesiriflettevanegliocchidilei.«Setuseifelice,Allie,eseloami,iononfarònullaperimpedirtiditornaredalui.Maseunapartediteèancoraindubbio,allorafermatierifletti.Ilmatrimoniononèunimpegnochesipuòassumereametà.»

Lasuarispostagiunsefintropporapida.

«Hopresoladecisionegiusta,Noah.»

Lui la fissò per un attimo, chiedendosi se doveva crederle. Poiricominciarono a camminare. Noah ruppe il silenzio con una nuovadomanda.«Nontistofacilitandolecose,vero?»SullelabbradiAllieaffioròunpiccolosorriso.

«Nontipossobiasimare.»

«Miscusocomunque.»

«Ti prego, non ce n'è ragione. Semmai sono io quella che dovrebbescusarsi.Forsesarebbestatomeglioscrivertiunalettera.»Noah scrollò il capo. «Per essere sincero, sono felice che tu sia venuta.

Nonostantetutto.Éunagioiarivederti.»«Grazie,Noah.»

«Credichesiapossibilericominciaredazero?»

Lofissòperplessa.

«Seistatalamiamiglioreamica,Allie.Vorreichetulofossiancora,ancheseseifidanzata,anchesepersoliduegiorni.Potremmoraccontarciquelchecièaccadutoinquestianni.»Leiriflettésuqueldilemma,rimanereopartire,edecisechepoichéormai

Noah lasapeva fidanzata,eragiustorimanere.Oalmenononeradel tuttosbagliato.Sorriseeannuì.

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«D'accordo.»

«Bene. Che ne diresti di una cena? Conosco un posto davvero specialedovecucinanoimigliorigranchidellacittà.»«Splendido,edov'è?»

«Acasamia.Hosistematolenassenel fiumedaunasettimanae ierihovisto che ci si erano infilati dei begli esemplari. Ti dispiace se vado aprenderli?»«Nient'affatto.»

Noahsorriseeindicòcolpolliceunpuntodietrolasuaschiena.«Sonogiùalladarsena.Micivorrannounpaiodiminuti.»Allie lo seguì con lo sguardo e si accorse come la tensione che si era

accumulata in lei quando gli avevaparlatodel suo fidanzamento si stesseallentando.Chiusegliocchiesipassòleditatraicapellimentreunabrezzaleggerale

accarezzava le guance. Inspirò a fondo e trattenne il fiato, espirando poilentamente mentre i muscoli delle spalle e della schiena si scioglievanocompletamente. Quando riaprì gli occhi, fu colpita dalla bellezza che lacircondava.Le erano sempre piaciute sere come quella, quando il pungente aroma

delle foglie autunnali cavalca sulla groppa dei morbidi venti del sud. Lepiacevanoglialberieilfrusciodellefronde.Ascoltandoqueisuoniritrovavalapace.Pocodopo,voltandosi,guardòNoahconocchidiversi.Dio,chebell'uomo.Anchedopotuttoqueltempo.

Loosservòmentreafferrava lacima immersanell'acquaecominciavaatirarlaasé.Nonostantelasemioscurità,videguizzareisuoimuscolimentresollevava la nassa e la teneva sospesa scuotendola perché si svuotassedell'acqua.Poilasistemòsulpontile,laaprìeneestrasseigranchiaunoauno, lasciandoli ricadere in un secchio. Allie gli andò incontro, i grillicominciaronoacantareeleirammentòquellocheledicevanodabambina:Contaquanticricrìsentiinunminuto,aggiungidiecieotterraiigradidellatemperaturaesterna.Forselarispostanoneramaiesatta,maeraungiocodivertente.Mentre

camminava, si rese conto di aver dimenticato quanto fossero belli e puri

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quei luoghi. Voltando leggermente il capo vide la casa in distanza. Noahavevalasciatounpaiodiluciacceseesembraval'unicadimoralìattorno.Oalmenol'unicadotatadielettricità.Oltreilimitidellacittà,nellecampagne,moltefattorienoneranoancoracollegateallarete.Avanzò sul piccolo molo di legno e le assi scricchiolarono sotto i suoi

passi come una vecchia fisarmonica sfiatata. Noah alzò lo sguardo e lesorriseammiccando,poisichinòdinuovosuigranchiscegliendoimigliori.Allie raggiunse la vecchia poltrona a dondolo all'estremità del molo e laaccarezzò facendo scorrere le mani sullo schienale. Immaginò Noah chesedeva lì per pescare, leggere, meditare. Si chiese quanto tempotrascorressedasolo,eachecosapensasseinqueimomenti.«Era la poltrona di papà», disse lui senza nemmeno guardarla, e Allie

annuì.Videvolareipipistrelli,leranesieranouniteaigrillinelcoroserale.Allieraggiunsel'altraestremitàdelpontileeavvertìunsensodidisagio.

L'impulso cheda tre settimane lepremevadentroperchévenisse lì si eraimprovvisamente spento. Voleva che Noah sapesse del suo fidanzamento,checapisse,cheaccettasse,nonavevadubbiinproposito,maorapensavasolo a lui e a quell'estate lontana. A testa china, si guardò attornoattentamente finché trovò quel che cercava, l'incisione. Noah ama Alliechiusainuncuore.Incisanellegnopochigiorniprimadellasuapartenza.UnventopungentesialzòimprovvisoeAllieincrociòlebracciasulpetto

perproteggersi.Rimasecosì,guardandooral'incisioneeorailfiume,finchéNoahlaraggiunse.Avvertìlasuavicinanza,ilteporedelsuocorpoedisse:«C'ètantapacequi».«Lo so. Ci vengo spesso perchémi piace stare accanto all'acqua. Mi fa

sentirebene.»«Fareilostesso,sefossiinte.»

«Adessoandiamo.Lezanzaresistannoscatenandoeiomuoiodifame.»IlcieloeraormaineroquandoNoahsiavviòversocasa.Alliealsuofiancosisentiva confusa, e avanzava lungo il sentiero con passi quasi incerti. Sichiedeva che cosa pensasseNoah di quella sua visita, e non era sicura diavere lei stessa le idee chiare in proposito. Quando raggiunsero la casa,Clem li accolse sfregando il suo naso umido nei punti sbagliati. Noah leordinòdiandarseneelacagnolinasiallontanòconlacodatralegambe.

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«Hai lasciato in macchina qualcosa che ti occorre? Vuoi che vada aprenderla?»chieselui.«No.Hogiàdisfatto la valigianellamia camerad'albergo.»La suavoce

oraavevaunsuonodiverso,comesegliannitrascorsisifosserodissolti.«Benissimo», disse Noah mentre saliva i gradini del portico. Lasciò il

secchio accanto alla porta e guidò Allie all'interno, dirigendosi verso lacucinachesitrovavasubitosulladestraederagrande,odorosadilegno.Siaimobilisiailpavimentoeranodiquerciaelegrandifinestreguardavanoaest,pronteadaccogliere ilprimosolemattutino.Tuttoera stato fatto congustoesobrietà,cosararaavedersinellevecchiecaseristrutturate.«Tidispiacesefaccioungiroperlacasa?»

«Mafigurati.Vaipure.Hofattolaspesa,prima,enonhoancorasistematoleprovviste.»I loro sguardi si incrociarono per un attimo e Allie sentì che lui

continuavaaosservarlamentrelasciavalastanza.Qualcosavibròdinuovoinlei.Passò da una stanza all'altra ammirando tutto ciò che vedeva, un vero

prodigio se si pensava allo stato di degrado in cui era caduta la vecchiadimora.Sceselescaleetornòincucina,videNoahdiprofiloeperunattimolesembròilragazzodiciassettennediuntempo.Maledizione,sidisse,cercadicontrollarti.Ricordaticheseifidanzata.

Noah era in piedi davanti a un armadio aperto e fischiettava piano.SorriseadAlliementreriponevaloscatolamenellescansie.Alliesifermòapochi passi da lui e si appoggiò a uno scaffale, incrociando una cavigliasull'altra.«Haifattounlavoromeravigliosoinquestacasa,Noah.Quantotempotici

èvoluto?»Luiaccartocciòl'ultimosacchettovuoto.«Quasiunanno.»

«Tuttodasolo?»

Rise.«No.Quand'eroragazzopensavochesarebberobastatelemiesolebraccia,ehocominciatocosì.Maeraunafaticaenormechesarebbedurataanni.Hoassuntodeglioperai...adireilveroparecchi.

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Maancheconilloroaiutoillavoroèstatomassacrante.Avoltesmettevosoloamezzanotte.»«Perchél'haifatto?»

Fantasmi,avrebbevolutodire,mascelseunarispostadiversa.«Nonloso.Mieroassuntouncompitoevolevoportarloatermine,immagino.Tivadiberequalcosaprimadicena?»«Checos'haidaoffrirmi?»

«Nonmolto,adirelaverità.Birra,tè,caffè.»

«Iltèvabenissimo.»

Noahsisbarazzòdellecartacce,poipassòinunapiccoladispensaaccantoallacucinaeneriemerseconunascatoladitè.Posòduebustineaccantoalfornelloeriempìd'acquailbollitore.PoiacceseilgasconunfiammiferoeAllie udì il sibilo delle fiammelle. «Ci vorrà poco, questi fornelli sonoottimi.»«Perfetto.»

Quandoilbollitorecominciòasibilare,Noahversòl'acquanelletazzechecontenevanolebustineeneporseunaadAllie.Leil'accettòsorridendoesiavvicinòallafinestra.

«Immagino che questa cucina sia bellissima al mattino, illuminata dalsole.»Luiannuì. «Évero.Hovolutodelle finestremoltograndi suquesto lato

dellacasaproprioperquellaragione.Anchenellacameradalettodisopra.»«Immagino che i tuoi ospiti la apprezzino, a meno che non vogliano

dormirefinoatardi.»«Adirelaverità,nonhomaiavutoospiti.Daquandoèmortomiopadre,

nonsapreichiinvitare.»Dal suo tono, Allie capì che cercava solo di mantenere viva la

conversazioneeall'improvvisoprovòunsensodiabbandono.ComeseNoahindovinasse il corso dei suoi pensieri, ma le impedisse di esprimerlicambiandoargomento.«Faròmarinareigranchi,primadicuocerli»,disseposandolasuatazza

sul tavolo. Poi prese una grossa pentola con il suo coperchio, la riempì

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d'acquasottoilrubinettodellavandinoeinfinelaposòsulfornello.«Possodartiunamano?»

Noah le rispose senza voltarsi. «Certo. Puoi affettare le verdure dafriggere. Ne troverai una quantità nel cassetto del frigorifero. Mettile inquellaciotola.»Allie bevve un ultimo sorso di tè prima di mettersi al lavoro. Con la

ciotola inmanoaprì il frigoriferoenelloscomparto inferioretrovòcarote,cipolle e zucchini. Noah si avvicinò e Allie si spostò per lasciargli spazio.Sentì l'odoredi lui, cosìpulitoenotoecaratteristico,e fu sfioratadal suobraccio che si allungava all'internodel frigoperprendereunabottiglia dibirraeunadisalsapiccante.Poi tornò ai fornelli, stappò la birra e la versònell'acquadella pentola,

aggiunseunpo'disalsaedellespezie,edopoavermescolatoiltuttoandòaprendereigranchi.Primadientrare incucinasi fermòunattimosullasogliaperosservare

Alliechestavaaffettandolecarote.Sichiesedinuovoperchéfossevenutalì,puressendofidanzata.Lacosanonavevasensoperlui.D'altronde,Allieerasemprestataunaspecialistainfattodisorprese.Sorrise tra sé, rammentando la ragazzina di un tempo. Ardente,

spontanea,appassionata-cosìimmaginavafosserogliartisti.PoichéAllieloera senza dubbio, il suo talento era un dono naturale. Noah aveva vistoparecchiquadrineimuseidiNewYorkeglisembravacheleoperediAlliefosseroaltrettantovalide.Quell'estate, primadi partire, gli aveva regalatoun suodipinto cheora

era appeso sopra il camino nel soggiorno. L'aveva intitolato il quadro deisuoisognieaNoahsembravaestremamentesensuale.Quandologuardava,il che gli capitava spesso a tarda sera, leggeva il desiderio tra le linee e icolori,e riuscivaa immaginareciòcheAllieavevapensatoaogni toccodipennello.Un cane abbaiò nella notte: Noah si rese conto che era rimasto lì

immobiledaunpezzoeavvicinandosirapidamenteadAlliesichieseseleisenefosseaccorta.«Comeva?»domandòvedendocheavevaquasifinito.

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«Benissimo.C'èqualcos'altropercena?»

«Hodelpanecottoincasa.»

«Cottoincasa?»

«Da una vicina», disse Noah piazzando nel lavandino il secchio con igranchi. Li sciacquò a uno a uno sotto l'acqua corrente, lasciando poi chescorrazzasseronellabacinella.Alliesiavvicinòperosservarlomeglio.«Nonhaipaurachetipinzinoquandoliprendiinmano?»

«No, basta afferrarli nel modo giusto.» E glielo dimostrò, sorridendo.«Dimenticavochelofaidatuttaunavita.»«NewBernèpiccola,matiinsegnalecosechecontano.»

Allie si appoggiò a uno scaffale accanto a lui e vuotò la sua tazzadi tè.Quandoigranchifuronotuttilavati,Noahlimisenellapentolasulfornello.Poisi lavò lemaniesirivolseadAllie.«Li lasceròmacerarepermezz'ora.Vuoicheandiamoasedercisottoilportico?»«Volentieri»,disselei.

QuandouscironoNoahacceselaluceesternaesedettesullavecchiasediaadondolooffrendoadAlliequellanuova.Videchelasuatazzaeravuotaetornòincasaperprenderealtrotèperleieunabirrapersé.Alliebevveunpaiodisorsiprimadiposarelatazzasultavolinotraleduesedie.«Tueriquiquandosonoarrivata,vero?»

Noahsiappoggiòalloschienalecercandolaposizionepiùcomoda.«Sì.Misiedoquituttelesere.Ormaièun'abitudine.»«Capiscoperché»,disseleiguardandosiattorno.«Echecosafaidibelloin

questoperiodo?»«Adirelaveritànonfaccionulla;mioccuposolodellacasa,chesoddisfa

lemienecessitàcreative.»«Maalloracomepuoi...vogliodire...»

«MorrisGoldman.»

«Nonhocapito.»

Luisorrise.«Ilmiovecchioboss,sualNord.SichiamavaMorrisGoldman.Mioffrìunacompartecipazionenelladittaquandomiarruolaiemorìprima

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che tornassi in patria. Quando arrivai negli States, i suoi avvocati miconsegnaronounsostanziosoassegnochemipermisedi comprarequestacasaediristrutturarla.»Allie si lasciò sfuggire una risatina. «Mi hai sempre detto che avresti

trovatoilmododicavartelainognicaso.»Rimaseroinsilenzioperalcuniminuti,ripensandoalpassato.Alliebevve

unaltrosorsoditè.«Ricordi come riuscii a raggiungerti qui di soppiatto la sera in cui mi

parlastidiquestopostoperlaprimavolta?»Noah annuì e lei continuò: «Rincasai tardi e trovai i miei genitori

furibondi. Vedo ancoramio padre in piedi nel soggiorno che fumava unasigarettaemiamadresedutasuldivano,losguardofissodavantiasé.Giuro,avevanol'ariadichihaappenaricevutolanotiziadellamortediunparente.Fualloracheimieigenitoricapironoperlaprimavoltaquantoiotenessiate,emiamadremiparlòa lungoquellastessasera.Midisse: 'Sonosicurache tu credi che io non capisca ciò che stai provando, ma lo capiscobenissimo. Il fatto è che a volte il nostro futuro ci è imposto da ciò chesiamo,incontrastoconciòchevorremmo'.Rammentochelesueparolemiferironoprofondamente».«Ferironoancheme,quandomeneparlasti,ilgiornodopo.Ituoigenitori

mipiacevano,enonavevoideadinonpiacerealoro.»«Nonèpropriocosì.Pensavanosoltantochetunonfossiallamiaaltezza.»«Nonc'èmoltadifferenza.»

C'eraunveloditristezzanellesueparoleeAlliecapìcheavevaragionedirisentirsi.Alzògliocchiversoilcielostellatomentresiravviavaconleditaunacioccaribelle.«Soquellocheprovi.L'hosempresaputo.Infattidaallorasiècreatauna

certadistanzatrameemiamadre.»«Eadessoqualèlatuaopinioneinproposito?»

«Semprelastessa.Chenoneragiusto.Perunaragazzina,èun'esperienzaterribilescoprirechelaposizionesocialecontapiùdeisentimenti.»Noahsorrisesenzafarecommenti.

«Hospessopensatoatedopoquell'estate»,disseAllie.

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«Davvero?»

«Perchénondovresticredermi?»Sembravasinceramentesorpresa.«Nonhaimairispostoallemielettere.»«Mihaiscritto?»

«Dozzine di volte. Ti ho scritto per due anni senza mai ricevere unarisposta.»Leiscrollòilcapolentamenteprimadiabbassaregliocchi.

«Comemai...»disseinfine,eNoahcapìchedovevaesserestatalamadreacontrollare la posta eliminando le lettere all'insaputa di Allie. L'avevasempresospettato,eguardandoAllie lessesulsuovisocheeragiuntaallastessaconclusione.«Miamadrehaavutotorto,hafattounacosamoltoingiusta.Macercadi

capirla.Quandopartimmodaqui,probabilmentepensòchepermesarebbestatopiùfaciledimenticartideltutto.Nonhamaicapitoquantotucontassiperme,eadireilverononsonemmenosehaamatomiopadrecomeiohoamatote.Nella sua testa, ha pensato di fare il mio bene nascondendomi le tue

lettere.»«Nonspettavaaleiprendereunadecisionesimile»,disseNoah.«Loso.»«Le cose sarebbero andate diversamente se tu le avessi lette?»

«Certamente.Misonosemprechiestadovetufossifinito.»«No,volevodire:credicheavremmopotutocontinuareadamarci?»Esitò

primadirispondere.«Non lo so, Noah. Davvero non lo so e non lo sai nemmeno tu. Ormai

siamodellepersonediverse.Adulte.Mature.Tutt'edue.»

Allie si interruppe lasciandovagare lo sguardo verso il fiume. EpoichéNoahnonparlava, continuò:«O forse sì,Noah.Forseci saremmoamati.Oalmenomipiaceimmaginarechesarebbestatocosì».Luiannuì,manonosòguardarlainfaccia.«ChetipoèLon?»

Allie esitò perché non si aspettava quella domanda. Il nome di Lon

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riportavaagalla i sensidicolpae lìper lìnonseppechecosarispondere.Allungòlamanoverso lasuatazza,bevveunsorso,ascoltòunpicchiochemartellavauntroncochissàdove.Poiparlòavocebassa.«Lonèunbell'uomo,affascinante,disuccesso,equasituttelemieamiche

sonopazzediinvidia.Pensanochesiaperfetto,epermoltiversiloè.Conmesi dimostramolto gentile,mi fa ridere e so che, a suomodo,mi ama.» Siinterruppe, come se volesse mettere ordine nei suoi pensieri. «Ma c'èsemprequalcosachemancaneinostrirapporti.»Fusorpresadallesuestesseparole,puressendocostrettaadammettere

checorrispondevanoallaverità.E guardandoNoah capì che aveva già presagito quella risposta. «Come

mai?»chieselui.Alliesorrisedebolmenteescrollòlespalle,lasuavoceerapocopiùdiun

sussurro.«Forsestoancoracercandounamorecomequellochecifutranoi.»Noah

rifletté a lungo su quelle parole e pensò alle donne che aveva conosciutodopoavervistoAllieperl'ultimavolta.«Etu?»chieselei.«Haimaipensatoanoi?»

«Sempre.Cipensoancora.»

«Frequentidelledonne?»

«No»,risposescrollandoilcapo.

Tutti e due sembravano agganciati a quel pensiero e non riuscivano atoglierselo di testa. Noah finì la sua birra, sorpreso di aver vuotato ilbicchieretantoinfretta.«Vadoainiziarelacottura.Haibisognodiqualcosa?»

Lei negò con un cenno del capo eNoah andò in cucina, accese il fuocosotto lapentoladeigranchiemise ilpanenel forno. Infarinò leverdureefecesciogliereunpo'digrassoneltegameperifritti.Dopoaverabbassatolafiammaalminimo,preseun'altrabirradalfrigoriferoprimaditornaresottoilportico.NelfrattempoavevasemprepensatoadAllieeall'amorecheerastatosottrattoallelorovite.AncheAlliestavapensando.ANoah,asestessa,Iaunaquantitàdicose.

Perunattimosiauguròdinonesserefidanzataesubitofusopraffattadaun

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sensodicolpa.NoneraNoahl'uomocheamava:amavailsuoricordo.Ilchepoteva risultare un fatto abbastanza normale. Il suo primo vero amore,l'unicouomocuisieraunita,comeavrebbepotutodimenticarlo?Maeranormalecheilsuocorpovibrasseognivoltacheluisiavvicinava?

Eranormale confessargli cose chenon avevamai rivelato a nessun altro?Eranormalevenirelìtresettimaneprimadelgiornodelsuomatrimonio?«No»,sussurròasestessacontemplandoilcielostellato.«Nonc'ènulladi

normaleintuttoquesto.»NoahritornòproprioinquelmomentoeAllieglisorrise,felicechelasua

presenzaleimpedissedicontinuareapensare.«Lacenasaràprontatrapochiminuti»,disseluisedendosisuldondolo.«Ottimo.Hofame,mapossoancoraaspettare.»

Luilaguardòconun'infinitadolcezzanegliocchi.

«Sonofelicechetusiaqui,Allie»,disse.

«Anch'io. Sebbene abbia rischiato di rinunciare alla mia decisione.»«Perchéseivenuta?»Perchénonpotevo farneameno, avrebbevolutodire,manon lodisse.

«Sono venuta per vederti. Per scoprire che cosa avevi fatto in tutti questianni,ecom'eriadesso.»Noah dubitava che quelle fossero le uniche ragioni della sua visita,ma

nonleposedomande.Invececambiòargomento.«C'èunacosachevolevochiederti:dipingiancora?»

Leiscrollòilcapo.«No,nonpiù.»

Noah la fissòstupefatto.«Perchéno?Aveviungrandetalento.»«Non loso.»«Certamentechelosai.Cidevepuressereunaragione.»

«Éunalungastoria.»

«Hotuttoiltempoperascoltarla»,insistettelui.

«Seidavveroconvintocheioavessideltalento?»

chieseAllieabassavoce.

«Vieni»,disseluiprendendolapermano.«Tivogliomostrareunacosa.»

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Alliesialzòeloseguìfinoalsoggiorno.Noahsifermòdifrontealcaminoe indicò il quadro che era appeso lì sopra. Allie sobbalzò, stupita di nonaverlonotatoprimaeancorpiùstupitadivederlolì.«L'haiconservato?»«Naturalmente.Ébellissimo.»

Lei gli lanciò un'occhiata scettica e Noah spiegò: «Mi fa sentire vivoquando lo guardo. A volte devo alzarmi per andare a toccarlo. É cosìautentico, le forme, le ombre, i colori. Lo sogno persino di notte. Éincredibile,Allie.Possocontemplarloperore.»«Diciseriamente?»chieselei,turbata.«Maistatopiùserio.»

Allie non fece commenti e Noah continuò: «Vuoi farmi credere chenessunotihamaidettoquestecoseprimad'ora?»«Ilmioprofessoresì»,ammiseAllie,«manonpensavochefossedeltutto

sincero.»Noaheraconvintochecifossedell'altro.Alliedistolselosguardoprimadi

continuare: «Disegnavo e dipingevo fin da quando ero bambina. Poi,crescendo, cominciai a pensare di essere dotata. E dipingere mi piacevaimmensamente.Ricordocomelavoraiaquestoquadrodurantequell'estate,ogni giorno aggiungevo qualcosa, piccoli cambiamenti che riflettevanol'evolversidelnostrorapporto.Nonsochecosaavessiinmentequandoloincominciai,maapocoapocogiunsiaquestorisultato.»«Rammento che non riuscivo a smettere di dipingere quando tornai a

casa quell'anno. Probabilmente era un modo per soffocare il dolore.Comunquemi diplomai in arti figurative perché non avevo altri interessi.Trascorrevoorechiusanelmiostudio,feliceperlasensazionedilibertàcheprovavo mentre creavo, e sapevo di produrre qualcosa di bello. Il mioprofessore, che era anche critico d'arte del giornale locale, mi disse cheavevomolto talento e chedovevoproseguire suquella strada.Manon glidiediretta».Siinterruppe,comesedovesseriordinareleidee.

«Imieigenitorieranoconvinticheunaragazzadelmiorangononpotesseguadagnarsi da vivere dipingendo. Era indecoroso. Dopo qualche temposmisi.Enontoccopiùunpennellodaanni.»Fissògliocchisulquadro.

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«Pensichepotrestiricominciare?»

«Nonnesonosicura.Épassato tanto tempo... forse troppotempo.»«Tupuoifarcela,Allie.Nesonosicuro.Haiuntalentochevienedall'internodite,daltuocuore,nondalletuemani.Untalentosimilenonsicancella.Tuseiciòchemigliaiadipersonesognanodiessere.Un'artista,Allie.»

PronunciòquellafrasecontalesinceritàdafarcapireadAlliechenonsitrattavadiunbanalecomplimento.Noahcredevadavveronelsuotalentoeperunaqualcheragioneciòassunseperleiunsignificatopiùimportantediquantoavesseimmaginato.Maaccaddeanchequalcosad'altro,qualcosacheavevainséunastraordinariapotenza.Allie non riuscì a identificare ilmomento preciso in cui si verificò quel

miracolo, ma capì che il crepaccio scavato nella sua vita per separare ildolore dal piacere si stava chiudendo. E allora intuì, sebbene in modoconfuso,chequellasuavisitaaNewBernimplicavamoltodipiùdiquantoleivolesseammettere.Tuttavianonne era ancora sicura e si voltò versoNoah, allungò la sua

manoversoquelladiluielasfioròesitando,condolcezza,stupitachedopotanti anni Noah avesse pronunciato esattamente le parole che lei volevasentirsidire.Quandoilorosguardisiintercettarono,siresecontounavoltadipiùcheeraunuomodavverospeciale.Einunattimofuggente,inunafrazioneditemposospesanell'ariacome

unalucciolanelcieloestivo,sichiesesefosseancorainnamoratadilui.IltimersquillòincucinaconunaseriedidingeNoahsialzòrompendo

l'incanto,mamoltoturbatodaciòcheeraaccadutotraloro.GliocchidiAlliegliavevanoinviatounmessaggioalungoagognato,etuttavianonriuscivaasoffocarelavocecheglironzavaintesta.LavocediAlliechegliparlavadelsuoamoreperunaltrouomo.Maledìinsilenzioiltimermentreentravaincucinaetoglievailpanedal

forno. Si scottò le dita, lasciò ricadere la pagnotta sul tavolo e vide che iltegameperifrittierapronto.Cigettòleverdureelesentìsfrigolare.Poi,borbottandotrasé,preseilburronelfrigorifero,nespalmòunpoco

sulpaneefecesciogliereilrestoperigranchi.Allie l'aveva seguito e segnalò la sua presenza schiarendosi la gola.

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«Possoprepararelatavola?»Noahusòlapuntadelcoltellocomeunindice.

«Certo, i piatti sono lì. La tovaglia e le posate là. E di posate ce nevorranno parecchie, sgusciare i granchi è un bel lavoro.» Non la guardòmentreparlava.Temeva di rompere l'incanto. O peggio, temeva di constatare che tutto

era stato frutto della sua immaginazione. E non voleva accettarlo. AncheAllie stava pensando a quelmomentomagico che la riscaldavadentro. LeparolediNoahcontinuavanoarisuonarenellasuatestamentresistemavaipiatti, le posate, il sale e il pepe. Noah le porse il pane e le loro dita sisfioraronoperunattimo.PoiNoahdedicòlasuaattenzioneaifornelli,rimescolòleverdure,sollevò

il coperchiodellapentolae constatòche igranchi richiedevanoancoraunminuto di cottura. Aveva recuperato il controllo di sé e riprese unaconversazionefacile,senzaproblemi.«Haigiàmangiatoigranchi?»«Unpaiodivolte.Masoloininsalata.»

«Allorapreparati a un'avventura.Aspetta unmomento.»Volò super lescaleeritornòconuncamicioneazzurro.LoporseadAllie.«Indossaquesto.Neavraibisognopernonmacchiartiilvestito.»Alliese

lo infilò e fiutò la fragranza racchiusanella stoffa, l'odoredi lui, intenso enaturale.«Nontipreoccupare»,disseNoahinterpretandomalelasuaespressione,

«èpulita.»Lei rise. «Lo so. Ma mi è venuto in mente il nostro primo vero

appuntamento. Tumi prestasti la tua giacca, quella sera, ricordi?» Annuì.«Sì,loricordo.FineSaraheranoconnoi.Fin continuava a darmi gomitate mentre ti riaccompagnavo a casa,

perchévolevacheiotistringessilamano.»«Perònonl'haifatto.»

«No»,risposeluiscrollandoilcapo.

«Perché?»

«Timidezza forse. Paura.Non lo so.Nonmi sembrava la cosa giusta da

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fareinquelmomento.»

«Seciripenso,eridavverotimido,sai?»

«Preferirei la definizione 'moderatamente fiducioso'», disse luiammiccando,esorrise.Leverdureeigranchigiunserocontemporaneamentealpuntodiperfetta

cottura. «Stai attenta, sono caldissimi», disse Noah servendoli in tavola, esedetterol'unodifronteall'altra.DopoaverscodellatoleverdureneipiattiNoahviaggiunseungranchioeAllielofissòperplessa.«Sembraun'enormecimice.»

«Maunacimiceottima.Guardachecosadevifare.»

Glielo dimostrò con gesti rapidi e apparentemente facili, sgusciando lapolpa e mettendogliela sul piatto. Ma quando Allie provò a fare da solaspezzòlechelecontroppaforzaefucostrettaausareleditaperliberarelapolpa.Sisentivaimpacciata,preoccupatadisbagliare,mabenprestoriuscìasuperare la propria insicurezza. Noah non si curava affatto di similibazzecole,nonsen'eramaicurato.«Dov'èoraFin?»chiese.

Noahesitòprimadirispondere.

«Finèmortoinguerra.Lasuacorazzatafusiluratanelquarantatré.»«Midispiace.Socheerauntuoottimoamico.»Lasuavocecambiò,preseuntonopiùprofondo.

«Lo era, infatti. Pensomolto a lui in questi giorni. Ricordo soprattuttol'ultima volta che lo vidi. Ero tornato a casa per salutare tutti prima diarruolarmi e ci incontrammo. Lavorava in banca, come suo padre, etrascorremmo il fine settimana assieme. A volte mi rimprovero di averloindottoadarruolarsi.Forsenonl'avrebbefatto,senzailmioesempio.»«Non devi fartene una colpa», disse Allie, rammaricandosi di aver

affrontatoquell'argomento.«Loso,mamimancamolto.»

«Ancheamepiaceva.Mifacevaridere.»

«Eralasuaspecialità.»

Alliegli lanciòun'occhiata.«Sierapresounacottaperme,sai?»«Loso.

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Mel'avevaconfessato.»«Davvero?Echecosatihadetto?»

Noahscrollòlespalle.«Telopuoiimmaginare.Cheeripazzadiluiechedovevascappareperchéloinseguividappertutto.Lesuesoliteballe.»Leirise.«Etuglihaicreduto?»

«Naturalmente.Perchénonavreidovutocredergli?»

«Voi uomini vi spalleggiate sempre a vicenda.» Allungò una mano sultavoloeglistuzzicòilbraccioconlapuntadelledita.«Eadessoraccontamituttoquellochehaifattodaquandocisiamovistil'ultimavolta.»Con una fitta conversazione recuperarono il tempo perduto. Noah le

raccontòdicomeavevalasciatoNewBern,delsuolavoroalNordprimanelcantiereepoineldepositodirottami.ParlòconaffettodiMorrisGoldmaneaccennòallaguerrasenzadilungarsiindettagli.Poiledissedisuopadreediquanto soffrisse per la sua scomparsa. Allie a sua volta parlò del college,della pittura, delle ore di volontariato all'ospedale, della sua famiglia, deisuoi amici e delle varie opere di carità cui si dedicava. Nessuno dei dueaccennò a possibili coinvolgimenti sentimentali. Persino Lon fu ignorato,sebbeneentrambisirendesserocontodiquella importanteomissione.PoiAllie cercò di ricordare, tra sé, in quale occasione lei e Lon avesserochiacchierato così. Sebbene fosse un buon ascoltatore, e nemico dellediscussioni, Lon faticava a esprimersi. Come il padre di Allie, l'idea dicomunicare ad altri i suoi pensieri e i suoi sentimenti lo faceva sentire adisagio.Allieavevacercatodi spiegargli chevolevaesserglipiùvicina,masenzarisultato.Eora,sedutainquellacucina,capivaquantecoselefosseromancate. Nel cielo sempre più buio galleggiava una limpida luna, e senzarendersene conto cominciaronoa ricreare tra loro l'intimità, la familiaritàche aveva costituito un tempo un legame fortissimo. Quando finirono dicenare, soddisfatti per l'ottimo cibo, Noah guardò l'orologio e vide che sistava facendotardi.Lestelleeranopiùbrillantinelcielo, il cantodeigrillipiùsommesso.Noaherafeliceperquellalungaconversazione,matemevadiaverparlatotroppo,sichiedevacomeAllieavrebbegiudicatoilsuomododivivere.Sialzòperriempireilbollitore,poiammucchiaronoipiattinellavandino

esparecchiaronolatavola.

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Quandol'acquacominciòabollire,Noahpreparòdell'altrotè.«Torniamosotto il portico?» chiese porgendole una tazza. Allie acconsentì e uscì perprima,NoahlaseguìportandoconséunacopertadametteresullegambediAllie, semmai avesse avuto freddo. Poco dopo si dondolavanotranquillamente sulle loro poltrone. Dio, quanto è bella, pensò NoahguardandoAllieconlacodadell'occhio.Edentrodisésoffriva.Perchéqualcosaeraaccadutodurantelacena.

Molto semplicemente, si era innamorato per la seconda volta. Ne eracerto, mentre sedevano l'uno accanto all'altra. Si era innamorato dellanuovaAllie,enonsoltantodelsuoricordo.Oforsenonavevamaismessodiamarlaperchéquelloerailsuodestino.«Éstataunabellaserata»,disseconvocedolce.

«Sì»,disselei,«unaseratameravigliosa.»

Noah alzò lo sguardo verso il cielo. Le stelle, palpitando, glirammentavanocheprestoAllie sene sarebbeandata lasciandogliungranvuotonelcuore.Avrebbevolutochequellaseranonfinissecosì.Macomedirglielo?Come

chiederledirestare?Non lo sapeva, perciò decise di non dire nulla e accettò il proprio

fallimento.Lepoltronedondolavanoritmicamente.Altripipistrellilungoilfiume.Lo

sfrigolio delle zanzare sulle lampade del portico. Lì attorno, Noah ne erasicuro,qualcunostavafacendol'amore.«Dimmiqualcosa»,mormoròinfineAllie,ec'erasensualitànellasuavoce.

Oppure l'immaginazionediNoahgli giocavauno scherzo? «Che cosadevodirti?»«Parlamicomequellaserasottolaquercia.»

Eluilofece,celebrandolanotteconbranidipoesie.WhitmaneThomas,perché gli piacevano le loro descrizioni intense, Tennyson e Browning,perchécantavanoargomentialuicari.A occhi chiusi, col capo appoggiato allo schienale della poltrona, Allie

sentivacresceredentrodiséunostranocalore,suggeritononsolodaiversidei poeti o dalla voce diNoah,mada un insieme che superava la somma

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delle parti. Non cercò di approfondire quella sensazione perché avrebberottol'incantodiunascoltoperfetto.Lapoesia,pensò,nonèstatascrittaperessereanalizzata.Deveispirarcialdilàdellaragione,devecommuovercialdilàdellacomprensione.RicordandoNoah,avevaassistitoaqualcheletturadipoesieorganizzata

dal professore di letteratura inglese all'università. Aveva ascoltato oratoridiversieoperediverse,mabenprestoavevadesistito,scoraggiatadalfattoche nessuno sembrava veramente ispirato da un autentico amore per lapoesia.Continuòadondolarsiimmersaneisuoipensieri,bevendopiccolisorsidi

tè.L'impulsochel'avevaportatafinlìsieraplacato-eneringraziavailcielo-maerapreoccupataper lasensazioneche l'avevasostituito:quelpalpitochelesalivaafiordipellecolmandoisuoiporicomelasabbiaauriferaneisetacci dei cercatori d'oro. Cercava di soffocarlo, di negarlo, ma ormai sirendevacontochenoncisarebberiuscita.Daanninonprovavapiùnientedelgenere.Lon era incapace di suscitare emozioni. Forse per questo non era mai

andataalettoconlui.Longlieloavevachiestomoltevolte,inviandolemazzidi fioriocercandodisuscitare in leisensidicolpa,maAlliesierasempreaggrappata alla scusa che voleva aspettare fin dopo le nozze. Lon avevafinitoperrassegnarsiconilsolitogarbo,maavolteAlliesichiedevaquantosarebbe rimasto ferito se avesse scoperto quel che era accaduto tra lei eNoah.Leragionidelsuorifiutoeranolegatesoprattuttoalcomportamentodi Lon. Era sempre immerso nel suo lavoro che aveva per lui la prioritàassoluta. Non gli restava tempo da dedicare alla poesia, non avrebbemaisprecato le sue serate dondolandosi sotto un portico. Ovviamente questaera la ragione del suo successo e una parte di Allie lo apprezzava. Ma sirendevaanchecontochenonlebastava.Volevaqualcosad'altro,qualcosadidiverso,qualcosadipiù.Lapassioneromantica,forse,oppureunatranquillaconversazionealumedicandela,omagariilnonsentirsirelegatasempreinsecondo piano. Anche Noah era immerso nei suoi pensieri. Avrebbericordatoquellaseracomeunodeimomentipiùspecialidellasuavita.Nerievocòognidettaglio,piùvolte,dondolandosisullapoltrona.TuttociòcheAllieavevafattosembravacaricodiun'elettricitàchesicomunicavaalui.Ora, vedendola davanti a sé, si chiedeva se anche lei aveva sognato le

stessecosedurantegliannidellaloroseparazione,seavevasognatodiloro

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duechesiabbracciavanoesibaciavanoallalucedellaluna.Osesieraspintapiùoltre,sognandoi lorocorpinudi,unitiepoidivisi

pertroppotempo...Guardò le stelle e rammentò le mille notti vuote e solitarie trascorse

dall'ultimavoltachesieranovisti.Ritrovarla aveva portato in superficie tutte quelle sensazioni e gli

sembrava impossibilesoffocarledinuovo.Volevaamarlaedessereamato,voleva fare l'amore con lei. Ne aveva un disperato bisogno. Ma al tempostesso si rese conto che non sarebbe mai accaduto, perché ora Allie erafidanzata.Allie capìdaquel lungo silenzio cheNoah stavapensandoa lei e ciò la

riempìdiunasconfinatagioia.Ignoravaquali fosseroesattamente i suoipensierie in fondononsene

curava,lebastavalacertezzadiessernealcentro.Rievocò la loro conversazione durante la cena e si interrogò sulla

solitudine di Noah. Per una qualche ragione non riusciva a immaginarlointentoaleggerepoesieaqualcunaltro.Enonlocredevanemmenocapacedidividere isuoisogniconun'altradonna.Nonera il tipo.Equestaera laverità,oppureleivolevacrederechelofosse.Posòlatazzasultavoloesipassòleditaneicapellichiudendogliocchi.«Sei stanca?»chiese lui strappandosi finalmenteaipropripensieri. «Un

po'.Edovreiproprioandarmenetraunpaiodiminuti.»«Loso»,disseNoahconvocespenta.

Ma Allie non si alzò subito. Bevve invece un ultimo sorso di tè che lescaldòlagolaeabbracciòconlosguardolospettacolodellasera:lalunaaltanelcielo,ilfrusciodelventotraglialberi,latemperaturapiùfresca.PoisivoltòversoNoah.LacicatriceerabenvisibilesulsuovisoeAlliesi

chieseseerastatoferitoinguerra,osesitrattavadiunincidente.Nonneavevamai parlato e lei non glielo aveva chiesto, soprattutto perché l'ideadella sua sofferenza fisica la turbava. «Devo andare», disse infine,liberandosidallatrapunta.Noahannuìesialzòinpiedisenzapronunciareunasolaparola.Presela

trapunta, se la ripiegò su un braccio e insieme si avviarono verso la

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macchina.Le fogliesecchescricchiolavanosotto i loropiedi.QuandoNoahaprìlaportieraAlliecominciòasfilarsilacamiciacheleavevaprestato,maNoahlafermò.«Tienila»,disse.«Mifapiacerechel'abbiatu.»

Non gli chiese perché, poiché anche lei voleva tenersela. Se la sistemòaddosso e incrociò le braccia sul petto per proteggersi dall'aria pungente.Perunaqualcheragione,quelgestolerammentòungiornolontanoquando,dopounballoalliceo,sierafermatasognantedavantiallaportadicasasuainattesadiunbacio.«Questaserataèstatabellissimaperme»,disseNoah.«Tiringrazioperesserevenutafinquiascovarmi.»«Anche perme è stato tutto davvero stupendo», rispose Allie. Lui fece

appelloalsuocoraggio.«Tirivedròdomani?»Una domanda semplicissima. Allie sapeva che cosa avrebbe dovuto

rispondere per mantenere la sua vita su binari sicuri. Le bastava dire«Pensodino»etuttosarebbefinitolìesubito.Maperqualcheattimonondissenulla.Ildemonedellasceltalastuzzicava,laprovocava.

Perché non pronunciava quelle tre parole? Non riusciva a capirlo. MaquandoguardònegliocchidiNoahpertrovarelarispostachecercava,videl'uomodicuisierainnamoratauntempoeall'improvvisotuttofuchiaro.«Mifarebbemoltopiacere»,disse.

Noah fu sorpreso da quella risposta che non si aspettava. In quelmomentoavrebbevoluto toccarla,prenderla tra le suebraccia,manon lofece.«Puoivenireversomezzogiorno?»

«Certamente.Cheprogrammihai?»

«Lovedrai.Faremounagitainuncertoposto.»

«Cisiamogiàstati?»

«No.Maèunpostospeciale.»

«Dov'è?»

«Saràunasorpresa.»

«Mipiacerà?»

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«Pazzamente.»

Alliesivoltòprimacheluicercassedibaciarla.

Nonsapevaseciavrebbeprovato,maeracertache,sel'avessefatto,perleisarebbestatodifficileresistergli.Nonpotevacontrollarelasituazioneinquelmomento,contutte leemozioniche le turbinavanodentro.SimisealvolanteconunsospirodisollievoeavviòilmotorementreNoahchiudevalaportiera.Primadiinnestarelamarcia,Allieabbassòilfinestrino.«Adomani»,disse,elalunasiriflettevaneisuoiocchi.

Noah salutò con un cenno della mano mentre la macchina, dopo unabrevemanovraamarciaindietro,imboccavailvialedirettaversolacittà.Laseguìconlosguardofinchéleluciposteriorisparironodietrounboschettodi querce e il ronziodelmotore si spense. Clemgli girava attorno e lui siaccovacciòperaccarezzarla,grattandolasulcollonelpuntoche labestiolazoppa non poteva più raggiungere. Dopo un'ultima occhiata alla strada,tornaronosottoilporticoassieme.Sedette di nuovo sulla poltrona a dondolo, questa volta solo, per

ricostruirelaserataappenatrascorsa.Laanalizzava. Lavisualizzava rivivendola scenaper scena, riascoltando

ognifrase.Ericominciavadaccapoconpiùcalma,comesegirasseunfilmalrallentatore. Non se la sentiva di suonare la chitarra o di leggere poesie.Avevalamenteconfusa.«É fidanzata»,mormorò infine tra sé. Poi per ore rimase avvolto in un

silenziorottosolodalcigoliodeldondolo.Lanotteeratranquilla,diquandoinquandoClemsiavvicinavaaluiquasiperchiedergli:«Vatuttobene?»Mainunmomentoimprecisatoattornoallamezzanotte,sottoil limpido

cielo d'ottobre, Noah fu travolto da un'onda immensa di passione e dinostalgia.Secifossestatounosservatorecasuale,avrebbevistounuomodistrutto,

invecchiatodicolponelgirodidueore.Chinoinavantisullasuapoltrona,colvisotra lemanie le lacrimenegliocchi.Nonriuscivaa frenarle,quellelacrime.

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Telefonate.

Lonnonriuscivaastaccarsidaltelefono.

Aveva chiamato alle sette, poi alle otto e trenta, e adesso controllò dinuovol'orologio:lenoveequarantacinque.Dov'erafinitaAllie?

Lon sapeva che non aveva mentito sulla sua destinazione perché ildirettoredell'albergoavevaconfermatoilsuoarrivo.Sì,erasalitaincamera,poierauscitaversolesei.Probabilmentepercenareincittà.No,nonl'avevapiùvista.

Lonscrollòilcapoesiappoggiòalloschienaledellapoltrona.Erarimastosolo,comealsolito,nell'ufficiosilenzioso.Glicapitavaspessoquandoc'eraunimportanteprocessoincorso,anchesetuttostavaandandoperilmeglio.La legge era la sua passione, e le ore serali gli offrivano la possibilità dimettersiinpariconillavorosenzainterruzioni.Eracertodivincere la causaperchésfruttavaameraviglia tutti i cavilli

legaliesapevaaffascinarelegiurie.Ciriuscivasempre,elesuesconfittesifacevanosemprepiùrare.Buonapartedeisuoisuccessivenivanodalfattoche era abilissimo nello scegliere le cause più adatte alle sue capacitàdialettiche.Avevaraggiuntoquellivelloconl'esperienza.Solopochielettiincittàgodevanodiunasimilereputazione,eisuoilautiguadagnineeranolaprova.Ma la base fondamentale della sua carriera era il lavoro indefesso.Aveva sempre dedicato la massima attenzione ai dettagli, specialmenteall'inizio della professione; conosceva l'importanza delle piccole cose,magari apparentemente insignificanti. Prima di presentarsi in aula sidocumentavaconestremacuraeciògliavevagiàpermesso,anniaddietro,divincerecausechesembravanoperdute.Eadessoeraproprioundettagliocheloangustiava.

Non riguardava la causa in corso, che non presentava problemi, maqualcos'altro.

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QualcosacheavevaachefareconAllie.

Maledizione, quel dettaglio gli sfuggiva. Al mattino, quando Allie erapartita,tuttoandavaameraviglia.Oalmenocosìpareva.Mainseguitoallasuatelefonata,dopoun'oracirca,

qualcosaerascattatonellasuamente.Unpiccolodettaglio.Undettaglio.Insignificante?Oimportante?

Pensa...rifletti...dichesitratta?

Unnuovoscattomentale.

Qualcosa...qualcosa...cheavevadetto?

Sì, senza dubbio. Lon ora ne era certo. Una frase, una parola che Allieavevapronunciataaltelefono.Ricostruìlaloroconversazione.Deltuttonormale.

Eppureildettagliosicelavalì.

Checosaavevadetto?

Aveva fattounbuonviaggio,erascesa inalbergo,stavaperuscirea farcompere.Gliavevalasciatoilsuonumero.Nient'altro.IsuoipensierisiconcentraronosuAllie.Lui l'amava,neerasicuro.Non

soltanto per la sua bellezza e per il suo fascino, ma anche perché eradiventataun'ottimaamicaelabasedellasuastabilità.Dopounagiornatadiduro lavoro, era la prima persona cui telefonava e lei sapeva ascoltarlo,ridevaalmomentogiusto,avevaunsestosensoperintuirequaliparoleglipiacesse sentirsi dire. Ma soprattutto, ammirava la sua sinceritànell'esprimersi. Rammentò che dopo essere uscito con lei alcune volte, leavevadettociòchedicevaatutteleragazzechecorteggiava:nonsisentivaancora pronto per iniziare una relazione seria. Contrariamente alle altre,Alliesieralimitataadannuiredicendo«Benissimo».Però,quandogiunserodavanti alla porta di casa sua, si voltò e aggiunse: «Guarda che il tuoproblema non sono io, o il tuo lavoro, o la tua libertà, o qualsiasi cosa tuimmagini.Iltuoproblemaècheseisolo.TuopadreharesofamosoilnomedegliHammond e probabilmente sei sempre statomesso a confronto conlui,senzariuscireaesseretestesso.Unavitasimiletisvuotadentroestaicercando qualcuno che possa colmare quel vuoto come per magia. Masoltantotupuoifarlo».Quelleparoleecheggiarononellasuamentepertutta

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la sera, e il mattino dopo Lon si rese conto che Allie aveva ragione. Letelefonò, lechiesediconcedergliun'altraopportunità,edopoessersi fattaunpo'pregareleiaccettò.Nei quattro anni seguenti, Allie diventò tutto ciò che lui aveva sempre

desiderato,esirendevacontocheavrebbedovutodedicarlepiùtempo,malo studio legale divorava una grande quantità di ore, e sebbene Allie sidimostrasse sempre comprensiva, Lon aveva l'impressione di trascurarla.Pensò che, se si fosse sposato, avrebbe abbreviato gli orari di lavoro,pregando la sua segretaria di avvertirlo nel caso si fosse attardato senzaaccorgersene.Conquestotipodicontrollo...Controllo?

Unaltroscattonellasuamente.

Guardòilsoffitto.Checosadovevacontrollare?

L'albergo.Chiusegliocchiperunattimo.No,nonsitrattavadell'albergo.Edichecosa,allora?Rifletti,maledizione.Rifletti.

NewBern.

Gli parvedi vederequel nome scritto sulla paretedi fronte.NewBern.Eccolo,ildettaglio,oalmenounapartediesso.Chealtro,seno?NewBern,pensòdinuovo,ecollegòilnomeaunacittadinadoveaveva

discussounpaiodicause.Cisieraanchefermatoviaggiandoversolacosta.Unpostoqualsiasi.LuieAllienonvieranomaiandatiinsieme.MaAlliedasolasì.

Lasuccessionedeisuoipensierisifecepiùrapida,undisegnocominciòacomporsi.C'eradell'altro...

Allie...NewBern...equalcosacheriguardavaunafesta.UnrapidoaccennodellamadrediAllie.Luinonciavevaquasifattocaso.Checosaavevadetto,esattamente?ELonimpallidìrammentandociòcheerastatodettomoltotempoprima.

CiòcheavevadettolamadrediAllie.QualcosaapropositodiAllie che si era innamoratadiungiovanottodi

NewBern.Un'infatuazionedaragazzina.Econciò?Lon,noncurante,aveva

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sorrisorivolgendosiadAllie.MaAllienonsorrideva.Anzi,sembravafuribonda,ealloraLonimmaginò

cheavesseamatoquelgiovanepiùdiquantosuamadresospettasse.Adessoeraandatalà.Interessante.

Loncongiunse lemani, comesepregasse,e se leportòalle labbra.Unacoincidenza?Forsesì.Forse le cosestavanoesattamentecomeAllieavevadetto:lanecessitàdiprendersiduegiornidivacanzaedicomprareoggettidiantiquariato.Possibile.Anzi,moltoprobabile.Eppure...eppure...Lonconsideròun'altraeventualità,eperlaprimavoltadopotantotempo

ebbepaura.EseinquelmomentoAlliefossestataconlui?

Maledìilprocesso,rimpiansedinonaveraccompagnatoAllie,sichiesesegliavevadettolaverità,speròcheglielaavessedetta.DecisechenonvolevaperdereAllie,avrebbefattoqualunquecosapertenerlaaccantoasé.Eraladonna ideale che aveva sempre desiderato e non ne avrebbe più trovataun'altracomelei.Conmanotremante,composeperlaquartaeultimavoltaquelnumerodi

telefono.Enessunorispose.

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Kayakesognidimenticati.

Allie si svegliò presto, il mattino seguente, strappata al sonno dalcinguettioincessantedeglistorni,esimassaggiòlepalpebre,notandocheilsuocorpoeraintorpidito.Avevadormitomale,destandosidopoognisogno.Rammentava di aver controllato le lancette dell'orologio quasi volesseverificareiltrascorreredeltempo.IndossavalamorbidacamiciacheNoahleavevaprestatoefiutòl'odore

di lui mentre ripensava alla sera che avevano trascorso assieme. Letornaronoallamentelerisateelaconversazione,specialmenteicommentidiNoahaisuoidipinti.Inattesimaesaltanti,eviaviacheripercorrevalesueparole,siresecontodiquantoloavrebberimpiantoseavessedecisodinonrivederlo. Si avvicinò alla finestra e osservò gli uccelli ciarlieri in cerca diciboalla lucedell'alba.RammentòcheNoaherasemprestatomattinieroesalutavailnuovogiornoamodosuo.Glipiacevapagaiarenelkayakonellacanoa,einunalontanamattinaleil'avevaraggiuntoperassisterealsorgeredelsole.Sieracalatadallafinestraperchéigenitorileavrebberoimpeditodiuscire,manessunosiaccorsedellasuafuga,equandofunellacanoaNoahlepassòunbraccioattornoallavitaelastrinseasémentrel'albasidilatavanelcielo.«Guardalaggiù»,ledisse,eAllievideperlaprimavoltailsorgeredel sole con la testa sulla spalla di lui, in un momento magico di totalefelicità.Mentrepassavanellastanzadabagno,ipiedinudisullefreschepiastrelle

delpavimento,sichieseseanchequellamattinaNoahstessepagaiandosulfiumepersalutareilnuovogiorno,epensòcheprobabilmenteeracosì.Nonsisbagliava.

Noah si era alzato prestissimo e si era vestito in fretta, gli stessi jeansdellaseraprecedente,lacanottiera,unacamiciadiflanellapulita,unagiaccaazzurra,glistivali.Silavòidentiprimadiscendereapianterreno,bevveunbicchiere di latte e afferrò due biscotti mentre si avviava verso la porta.AccettòilsalutodiClem,dueleccatinemorbide,esceseversoilpontiledove

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loaspettavailkayak.Glipiacevaabbandonarsiallamagiadelfiumechegliscioglieva imuscoli, gli riscaldava il corpo, gli schiariva le idee. Il vecchiokayak,striatodallecorrentimainottimostatodimanutenzione,eraappesoa due ganci fissati all'imbarcadero che lo mantenevano sopra il pelodell'acqua,al riparodall'assaltodeimolluschi.Noah losganciòe loposòaterra,aisuoipiedi,perunarapidaispezionedicontrollo.Poiloportòsullariva.Conunpaiodimovimentiefficacieperfezionatidall'esperienza,lospinse

nelfiumeecominciòarisalirelacorrente,pilotaemotoredisestesso.L'aria scivolava fresca, quasi pungente, sulla sua pelle, e il cielo era

ancora nero sopra di lui, poi blu fino alla linea dell'orizzonte doveimpallidivainuntenerogrigio.Noahrespiròafondo-profumodipiniedierbeacquatiche-epoicominciòariflettere.Ciòchepiùglieramancato,lassùalNord,eranomomenticomequelli.Gli

orari di lavoro non gli permettevano di raggiungere un fiume percampeggiaresullesuerive,oneiboschivicini. Ilsuotempoliberoeracosìlimitatochedovevasemprerinunciareaqualcosa.Erariuscitoafarelunghepasseggiate nella campagna del New Jersey, ma in quattordici anni nonavevapiùripresoinmanounapagaia.FulaprimacosachefeceritornandoaNewBern.C'era qualcosa di speciale, quasi di mistico nelle luci dell'alba viste

dall'acqua,esiconcedevaquellagioiaquasiognigiorno.Nongliimportavacheilcielofosselimpidoocupomentrepagaiavasulfiumecoloracciaioalritmo di una musica che vibrava nel suo cervello. Vide un gruppo ditestugginiimmobilisuuntroncosemisommerso,eunaironechesialzavainvolosfiorandol'acquaprimadisparirenell'argenteocrepuscolomattutino.Avanzò finché vide un riflesso dorato allargarsi sul fiume. Allora si

mantenneinposizioneconbrevicolpidipagaiamentrelalucesiaprivaunvarcotraglialberi.Glipiacevaconcedersiunapausaalsorgeredelsole,inquegliattimi lospettacoloerastraordinario,comeseilmondonascessedinuovo. Poi ricominciò a pagaiare con forza, per allentare la tensione eprepararsi a vivere quel giorno. Le domande guizzavano nella suamentecomegocced'acquacaduteinuntegamerovente.Sichiesechetipod'uomofosse Lon, e quali fossero i suoi rapporti con Allie. Soprattutto avrebbevolutocapiremeglioAllie,eperchéeravenutalì.

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Quandotornòalladarsenasisentivarinvigorito.

Controllando l'orologio, fu sorpreso nel constatare che aveva pagaiatoperdueore. Sul fiume siperdeva il sensodel tempo, edamesiNoahnontentavapiùdichiarirequelmistero.Appeseilkayakaiganci,feceunpaiodipiegamenti,poiandòalcapanno

doveparcheggiavalacanoa.Laportòsulgreto,amezzometrodall'acqua,ementre si avviava verso casa notò che le sue gambe erano ancora un po'rigide.La foschiamattutina non si era completamente dissolta e Noah sapeva

chequellarigiditàdellegambedisolitopredicevapioggia.Guardòilcieloaoccidenteevideungrappolodinuvoledenseepesanti,ancoralontanemaincombenti. Il vento le stava spingendo avanti. Meglio non trovarsiall'apertoquandosifossescatenatoildiluvio.Maledizione,quantotempoglirimaneva?Unpaiod'ore,forsedipiù,forsedimeno.Feceladoccia,indossòdeinuovijeans,unacamiciarossaestivalinerida

cow-boy, si spazzolò i capelli e scese in cucina. Lavò i piatti della seraprecedente, bevve un caffè e andò sotto il portico. Il cielo era più cupoadesso. Noah controllò il barometro: indicava tempo variabile, ma benprestol'agoavrebbecominciatoadabbassarsirapidamente.L'esperienza gli aveva insegnato a non sottovalutare mai le condizioni

atmosferiche e si chiese se valesse la pena di uscire. Della pioggia gliimportava poco, ma i fulmini erano un'altra faccenda. Specialmentesull'acqua.Lacanoanoneraunrifugioidealequandol'ariaumidacaptavalescaricheelettriche.Bevvegliultimisorsidicaffèrimandandoladecisioneapiùtardi.Andòal

capanno degli attrezzi e prese un'ascia, controllandone il filo colpolpastrello del pollice, e l'arrotò su una pietra finché ne fu soddisfatto.«Una lama spuntata è più pericolosa di una lama affilata», diceva sempresuopadre.Trascorse i venti minuti seguenti tagliando legna e accatastandola.

Lavoravainscioltezza,concolpiefficaciesenzanemmenosudare.Allafinepreseunabracciatadiceppielisistemòincasaaccantoalcamino.OsservòdinuovoildipintodiAllieelosfioròconleditamentrerisorgeva

in lui una sensazione di incredulità. Averla rivista era un miracolo. Dio

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santo,checosac'era in leicapacedisconvolgerlo tantoedopotantianni?Qualesortadipotereesercitavasudilui?Allafinesiallontanòscrollandoilcapoetornòsottoilportico.Controllòilbarometro,poil'orologio.Alliesarebbearrivatadilìapoco.

Allieerauscitadalbagnoeavevaquasiterminatodivestirsi.Primaavevaapertolafinestraperrendersicontodellatemperaturaesterna.Nonfacevafreddoedecisediindossareunabitoprimaverilecolorcrema,conmanichelunghe e a giro collo. Eramorbido e comodo, forse un po' attillato,ma lestavabeneesiaccordavaperfettamenteconisuoisandalibianchi.Trascorse la mattinata passeggiando in città. La Depressione aveva

lasciatolesuetracceanchelì,maqualchesegnodiprosperitàcominciavaariemergere.Il teatro massonico, il più antico della zona, era un po' malandato ma

ancora in attività, e annunciava la proiezione di due film recenti. Il FortTotten Park non sembrava affatto cambiato in quattordici anni, e anche ibambinichesidondolavanosullealtaleneuscendodascuolaeranosimiliaquellicheliavevanopreceduti.Alliesorriseripensandoaitempiincuituttoerapiùsemplice.Oalmenocosìpareva.Ora, invece, la situazione era complicata. In un modo apparentemente

improbabile,glieventisieranoconcatenaticonunasequenzalogicaeAlliesi chiese che cosa avrebbe fatto in quel precisomomento, se non avesselettol'articolosulgiornale.Noneradifficileimmaginarlo,perchélasuavitaseguiva una precisa routine. Eramercoledì, il che significava un bridge alCircolo del Golf, poi una riunione al centro femminile dove si sarebbediscussodi una raccoltadi fondidadestinare auna scuolaprivatao aunospedale.A finepomeriggiounavisita con suamadreepoi a casa in attesadella

cena conLon, che ilmercoledì staccavadal lavoro alle sette inpunto.Eral'unicogiornodellasettimanaincuipotevaesseresicuradivederlo.Nel ripensarci, Allie provò una sensazione di tristezza che cercò di

superare:infuturotuttosarebbecambiato.Longlieloavevapromessoedisolito rispettava le promesse per un paio di settimane prima di lasciarsiinghiottire di nuovo dai gorghi del lavoro. «Stasera davvero non posso,tesoro»,lediceva,convintodidarleunaspiegazione.«Midispiacetanto,manonposso.Cirifaremodomani.»Allierinunciavaadiscutere,ancheperché

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sapevacheLondicevalaverità.Iprocessiesigevanounlavoroenorme,siadurante la frasepreparatoriasiadurante ladiscussione inaula; tuttaviasichiedevacomemaiLonavessepersotantodelsuotempopercorteggiarlaseoranonneavevapiùperrestareaccantoalei.Assortaneisuoipensieri,passòdavantiaunagalleriad'artequasisenza

notarla, poi si fermò di colpo e tornò indietro. Esitò sulla soglia per unsecondo,rendendosicontochenonvisitavapiùunamostradamoltotempo.Almeno tre anni, o forse più. Come mai? Entrò - era una galleria nuova,inauguratacontemporaneamenteadaltrinegozidiFrontStreet-esiaggiròtraidipinti.Moltiartistieranolocali,conunfortesaporedimarenellelorotele. Molte vedute dell'oceano, spiagge sabbiose, pellicani, vecchi velieri,rimorchiatori,molid'attracco, gabbiani.Ondediogni forma,dimensioneecolore immaginabili, e alla fine parevano tutti uguali. Frutto di unamancanzadiispirazioneodipigrizia,pensòAllie.Su una parete, tuttavia, spiccavano alcune tele che attirarono la sua

attenzione. Erano firmate da un pittore che lei non conosceva, Elayn, erappresentavanopaesaggi delle isole greche.Nel dipinto che lepiacevadipiù, l'artista aveva enfatizzato la scena rimpicciolendo le figure umaneaccanto alle linee decise di lunghe pennellate, come se fossero un po'sfuocate.Maicolorivividieavvolgenticostringevanol'occhioaseguireunacerta

direzione che portava sempre più lontano. Una composizione dinamica,drammatica.Piùlaosservavapiùlaammirava,epensòdiacquistarlaprimadi rendersi conto che le piaceva perché somigliava alle sue opere. ForseNoahavevaragione.Forseavrebbedovutoricominciareadipingere.Allenoveemezzolasciòlagalleriaesidiresseversol'emporioHoffman-

Lane,solitamentemoltobenfornito.Lecivolleroalcuniminutipertrovareciòchecercavanelrepartocartoleria.Carta,gessettiematitecolorate,nondiprimaqualitàmadiscretiquantobastavaperdisegnare.Quandorientrònellacamerad'albergoeraeccitatissima.Sedetteallascrivaniaecominciòalavorare.Nonavevainmenteunsoggettoinparticolare,lebastavaprovaredinuovoloslanciocreativo,lasciandocheformeecoloriemergesserodallamemoriadellasuagiovinezza.Dopoalcuniminutidi incertezza,ritrasseinunoschizzociòchevedevadallasuafinestra,stupitadallascioltezzaconcuiusavalematite.Comesenonavessemaismesso.

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Soddisfattadel risultato, si chiesequalealtrosoggettoaffrontaree le civolleropochiminutiperdecidere.Poichénonavevailmodellodavantiasé,lovisualizzòmentalmentee,siapureconuncertosforzo,cominciòadargliforma.Il tempo volava. Allie lavorava con accanimentoma controllava spesso

l'orologiopernonarrivareinritardo.Terminòpocoprimadimezzogiorno.Lecieranovolutedueore,mailritrattoerasorprendente.Alliearrotolòilfoglio, lo infilò nella borsa e prima di uscire dalla stanza si guardò allospecchio.Sisentivastranamenterilassataenonnecapivailperché.Sceselescaleementreattraversaval'atriosentìunavoceallesuespalle.«Signorina?»

Sivoltòpervederechilachiamava:ilportieredell'albergo,lostessodelgiornoprecedente,chelafissavaconun'espressioneincuriosita.«Sì?»

«Cisonostatedelletelefonateperlei,ierisera.»

Sobbalzò.«Delletelefonate?»

«TuttedelsignorHammond.»

Oh,Dio.

«Quantevoltehachiamato?»

«Quattro volte. Abbiamo scambiato qualche parola. Era moltopreoccupatoperlei.Hadettodiessereilsuofidanzato.»Allie sorrise debolmente, cercando di nascondere la sua perplessità.

Quattro telefonate? Quattro? Come mai? E se fosse accaduto qualcosa acasa?«Hadettosesitrattavadiunacosaurgente?»

Ilportieresiaffrettòanegarescuotendoilcapo.

«Non ha detto nulla di preciso, signorina. Sembrava solo preoccupatoperchénonriuscivaamettersiincontattoconlei.»Nessuna disgrazia, dunque. Meglio così. Ma subito un tuffo al cuore.

Perché tanta urgenza? Perché tante telefonate? Si era tradita in qualchemodo,ilgiornoprima?Perchéavevarichiamatocontantainsistenza?

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Noneradalui.

E se avesse scoperto qualcosa? No, impossibile. A meno che qualcunol'avesse vista, telefonando poi a Lon... Ma avrebbero dovuto seguirla finoallacasadiNoah,enessunol'avevafatto.Oradoveva richiamareLon, non c'eramododi evitarlo. Eppurenonne

aveva alcuna voglia. Quella era la sua vacanza che aveva deciso ditrascorrereinpienalibertà.AvevaprevistounatelefonataaLonpiùtardi,eperqualchestranaragioneeraconvintacheparlandoconluisubitoavrebberovinato la giornata. Inoltre, che cosa gli avrebbe detto? Come spiegargliperchéerarientratacosìtardi?Unacenaepoiunapasseggiata?Oppureeraandataalcinema?Oppure...«Signorina?»

Quasimezzogiorno,pensò.Dov'eraLon?Inufficio,probabilmente...No,intribunale. Non appena se ne rese conto provò una sensazione di sollievo.Nonc'eramododicomunicareconluiintribunale,anchesel'avessevoluto.Fu vagamente sorpresa dalla propria reazione, ma in fondo non leimportavapiùditanto.Oradovevapassareall'azione.Guardòilsuoorologio.

«Égiàmezzogiorno?»

«Mezzogiornomenodieci»,disseilportieredopoun'occhiataalpendoloappesoallaparete.«PurtroppoilsignorHammondinquestomomentoè intribunaleenon

posso disturbarlo. Se telefonasse, gli dica che sono uscita a far spese e lorichiameròpiùtardi.»«Senz'altro»,risposeilportiere,ossequioso,maAllielesseunadomanda

nei suoi occhi: Dov'eri ieri sera? L'aveva immaginato da sé vedendolarientrare: troppo tardi perché una donna sola avesse trovato svaghilegittimiinunacittàcosìpiccola.«Grazie»,dissesorridendo.«Leièdavverogentile.»

Due minuti dopo stava correndo in auto verso la casa di Noah,anticipandoconlafantasialesorpresediquellagiornataesenzapiùcurarsidelle telefonate. Il giorno prima avrebbe reagito diversamente, ma tuttostavacambiando.

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Dopoaltridueminuti,mentreAlliestavaattraversandoilvecchioponte,Lonlachiamòdaltribunale.

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Acquadifiume.

Noah la aspettava, seduto sul dondolo e sorseggiando del tè. Quandofinalmente udì il motore dell'auto che risaliva il viale, uscì dal portico eosservòAlliecheparcheggiavapressolavecchiaquercia.Esattamentecomeil giorno prima. Clem abbaiava festosa, agitando la coda, davanti allaportiera della macchina, e attraverso il finestrino Noah vide Allie chesalutava con un cenno della mano. Poi scese, accarezzò Clem sempregongolanteesivoltòpersorridereaNoahcheavanzavaversodilei.Sembrava più rilassata, più fiduciosa, e al vederla lui avvertì di nuovo

un'emozione profonda. Diversa da quella del giorno precedente, però.Nuove sensazioni si sostituivano ai semplici ricordi. L'attrazione cheAllieesercitava su di lui era diventata ancora più forte, ancora più intensa nelgirodipocheore,elorendevaunpo'nervosodifrontealei.Allie portava con sé una piccola borsa, e colse Noah di sorpresa

baciandolosuunaguanciaeposandoglilamanosullavita.«Salve»,glidissecongliocchiradiosi,«dov'èlasorpresa?»Noahavvertì

che la tensione si allentava un poco e ne ringraziò il cielo. «Non mi dicinemmeno'Buongiorno'o'Comehaidormitostanotte?'»Lei sorrise. La pazienza non era mai stata la sua principale virtù.

«D'accordo.Buongiorno.Comehaidormitostanotte?Edov'èlasorpresa?»Noahsorrise,poiparveesitare.«Allie,cisonobruttenotizie.»«Cosa?»«Volevoportartiinuncertoposto,maconquellenubiminaccioseincielo

temopropriochedovremorinunciare.»«Perché?»

«Sescoppiauntemporale,ci inzupperemodipioggia.Epoic'è ilrischiodeifulmini.»«Adessononpiove.Sivamoltolontano?»

«Unmiglioamontedelfiume.»

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«Cisonomaistatainquelposto?»

«Noncomelovedraiadesso.»

Allieriflettéunattimoguardandosiattorno.Poiparlòcontonodeciso.«Alloraandiamopure.Nonmiimportanulladellapioggia.»

«Neseisicura?»

«Assolutamente.»

Noahscrutòdinuovoilcielodovelenubisiaddensavanosempredipiù.«Allora èmeglio partire subito.» Guardò la borsa di Allie. «Vuoi che la

portiincasa?»Allieannuìeglielaporse,Noahraggiunse laportad'ingressoapassodi

corsa, depositò la borsa su una sedia, andò in cucina e infilò una grossapagnottainunasaccacheportòconsé.Raggiunserolacanoacamminandoafiancoafianco,unpo'piùvicinidel

giornoprecedente.«Checos'èesattamentequestoposto?»

«Lovedrai.»

«Nonvuoidarminemmenounindizio?»

«Be'»,disseNoah,«ricordiquandoandammoincanoapervedersorgereilsole?»«Cipensavopropriostamattina.Rammentochepiansiper l'emozione.»

«Ti sembrerà una cosa banale in confronto a ciò che vedrai oggi.»«Immaginochesiaunavisionestraordinaria.»Noahavanzòdipochipassiprimadirispondere.

«Tuseistraordinaria»,disseinfine.Daltonodellasuavoce,Allieintuìcheavrebbe voluto aggiungere qualcos'altro. Ma non lo fece, e Allie sorriseprimadidistogliere lo sguardodal suoviso.Mentre si voltava, fu sferzatadalventocherinforzavasempredipiù.Pocodoporaggiunseroilpontile,Noahgettòlaborsanellacanoa,edopo

avercontrollatochetuttofosseapostospinsel'imbarcazionenell'acqua.«Possoaiutarti?»

«No.Saliabordo.»

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Mentre Allie obbediva, Noah spinse più avanti la canoa, mantenendolaparallelaalpontile,epoicibalzòsopraconunmovimentoagileeperfetto,apiedipariperevitarechequelpiccologusciosicapovolgesse.Allieammiròl'armonia di queimovimenti ben sapendo che, sebbene eseguiti con tantadisinvoltura,richiedevanograndeesperienzaeabilità.Allie sedette a prua, voltata verso la poppa. Noah disse che quella

posizioneleavrebbeimpeditodigodersituttelebellezzedelpaesaggio,maAlliescrollòilcapo,affermandochestavabenissimocosì.Eravero.

Potevacogliereatrattilebellezzedelfiumevoltandolatesta,maquelcheleinteressavaerateneregliocchifissisuNoah.Eravenutapervedereluienient'altro. Aveva la camicia mezza sbottonata e i muscoli del suo pettoguizzavanoaogni colpodipagaia.Aveva rimboccato lemanicheeanche imuscoli delle braccia si gonfiavano ritmicamente. Con quella ginnasticaquotidianailsuofisicoavevaraggiuntounaformaperfetta.Artistica,pensòAllie.C'eraqualcosadiplasticonei suoimovimenticosì

sciolti,comesepagaiaresulfiumefossecompletamentenaturale,aldilàdiogni controllo, il suggerimentodiungenegiunto finoa luidauna remotafonte ereditaria. , Mentre lo osservava, pensò che non dovevano esseremoltodiversidaluiiprimiesploratoriarrivatiinquellazona.Ma,nelmondomoderno,Allienon riuscivaa immaginarequalcunoche

gli somigliasse anche vagamente. Era un uomo complicato, addiritturacontraddittorio sotto certi aspetti, e tuttavia semplice. Un miscugliostraordinariamenteerotico.Insuperficiesembravaunragazzodiprovincia,reducedallaguerra,eforseeracosìcheluivedevasestesso.Einvecec'eramolto di più. Forse la lettura della poesia l'aveva reso diverso, o forse ilmeritodovevaessereattribuitoaivalorichesuopadregliavevainsegnatoarispettare. In ogni modo, sembrava che Noah assaporasse la vita più dichiunquealtro,eAllieneerastataattrattafindalprimomomento.«Checosastaipensando?»

Avvertì un nodo allo stomaco mentre la voce di Noah la riportava alpresente.Siresecontochenonavevaquasiapertoboccadaquandoeranopartiti, e apprezzò il silenzio che lui le aveva concesso.Undonodella suasensibilità.

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«Pensoadellebellecose», rispose,edallosguardodiNoahcapìche luisapevadiessere l'oggettodiqueipensieri.SiauguròcheasuavoltaNoahpensassealei.Qualcosa le si stava muovendo dentro, come molti anni prima. Una

sensazione risvegliata dal suo viso, dal suo corpomaschile inmovimento.Mentrelofissava,avvertìunavampatadicaloresalirlealcolloealpettoearrossì,distogliendolosguardoprimacheNoahseneaccorgesse.«Siamoancoralontani?»

«Mezzomigliocirca.Nondipiù.»

Unapausa.PoiAlliedisse:«Émoltobelloqui.Cosìpulito.Cosìtranquillo.Sembraditornareindietroneltempo.»«In un certo senso è vero. Il fiume scorre in una foresta. Non c'è

nemmenounafattoriadallasorgente finoaquestopunto,e l'acquaèpuracomelapioggia.Forsecomeloèstatadasempre.»Allie si chinò verso di lui. «Dimmi, Noah, qual è il tuo ricordo più vivo

dell'estatecheabbiamotrascorsoinsieme?»«Ricordoquell'estateinteramente.»

«Nienteinparticolare?»

«No.»

«Oppurel'haidimenticato?»

Riflettéunminutoprimadirispondereepoiparlòconvocebassa,seria.«No davvero. Ti sbagli. Tutti i momenti passati insieme mi si sono

stampatinellamemoria,esonostatituttimeravigliosi.Nonriescodavveroaisolare un episodio più significativo degli altri. Un'estate perfetta, chedovrebbetoccareinsorteatutti.»«Ipoetispessodescrivonol'amorecomeun'emozioneincontrollabile,che

cancellalalogicaeilbuonsenso.Éaccadutoancheame.Nonavevoprevistodi innamorarmi di te, e immagino che nemmeno tu avessi previsto diinnamorarti di me. Ma quando ci incontrammo, fu subito evidente chenessunodinoidueavrebbepotutocontrollarequantocistavaaccadendo.Ci innamorammo nonostante le nostre differenze, e nacque tra noi

qualcosadiraroedistupendo.Secondome,unamorecosìèuniconellavita,

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eccoperchéogniminutopassatoassiemeèsigillatonellamiamemoria.Nonmenedimenticheròmai.»Allie lo fissavacongliocchi sbarrati.Nessuno leavevamaiparlatocosì

primad'ora.Mai.Non sapeva che cosa dire e rimase in silenzio, il viso infiamme.«Perdonamise tihomesso in imbarazzo,Allie.Non intendevo farlo.Ma

quell'estateèdiventatapartedellamiavitaelosaràsempre.Sochetranoilecosesonoormaidiverse,maciònoncambiaisentimenticheprovaiperteallora.»Allieparlòconvocequasisussurrante.

«Nonmihaimesso in imbarazzo,Noah... è solo chenonhomai sentitoparole come queste. Ciò che hai detto è bellissimo. Ci vuole un poeta perparlarecosì,etuseil'unicopoetacheioabbiamaiincontrato.»Undolcesilenzioscesesudiloro.Unfalcopescatorelanciòilsuogridoin

distanza, un muggine balzò sul pelo dell'acqua. La pagaia si muovevaritmicamente, sollevando piccole onde che correvano via lungo i fianchidell'imbarcazione. Il vento si era calmato, ma le nuvole si addensavanosempre più nere mentre la canoa procedeva verso la sua ignotadestinazione.Allie avvertiva tutto, ogni suono, ogni pensiero. I suoi sensi si erano

destatiinfondendoleun'insolitaenergia,eripercorseconlamenteleultimesettimane.Rammentò l'angosciacheavevapreceduto il suoviaggioaNewBern. Lo choc provocato dall'articolo del giornale, le notti insonni, il suocattivoumoredurante il giorno.Anche la seraprimaavevaavutopauraesarebbe voluta fuggire. Ora la tensione era svanita, completamente,sostituitadaqualcos'altrochelesuggerivaallegriamentreavanzavalungoilfiumesullavecchiacanoarossa.Provavaunaprofondasoddisfazioneperesserevenuta lì, era felice che

Noah si fosse rivelato esattamente il tipo d'uomo che aveva immaginato,felicedipoterlosemprepensarecosì,per tutta la suavita.Nel corsodegliultimianniavevaconosciutotroppiuominidistruttidallaguerra,odall'età,opersinodaldenaro.Civolevaunagrandeforzaperalimentareun'intimapassione,eNoahl'avevaavuta...Chi mai, a Raleigh, trovava il tempo per ristrutturare una casa? O per

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leggereWhitmanedEliotalimentandolapropriamenteconnuovipensierieimmagini?Opercontemplarel'albadaunacanoa?Attivitàdelgenerenonentusiasmavanocerto labuonasocietàdiRaleigh,maAllieavrebbevolutochenonledisprezzassero,perchérendevanolavitadegnadiesserevissuta.L'arterappresentavaperleiqualcosadelgenere,sebbenesenefosseresa

conto solo arrivando lì. Omeglio, aveva risvegliato un ricordo. Aveva giàprovato quell'emozione e si maledì per aver dimenticato quanto fosseimportantecreare labellezza.D'ora inpoisisarebbededicataallapittura,non ne aveva dubbio. Le sensazioni di quella mattina la confortavano esapeva che, a dispetto delle circostanze, ci avrebbe riprovato, ignorandoqualsiasicommento.Lon l'avrebbe incoraggiata a dipingere? Rammentò di averglimostrato

una delle sue opere pochi mesi dopo l'inizio della loro relazione. Era undipinto astratto e suggestivo, somigliavaunpoco a quello appeso sopra ilcaminodiNoahecheNoahavevacapitoperfettamente,siapureconunpo'troppapassione.Loninveceavevaosservatolatela,quasiscrutandola,epoile aveva chiesto che cosa avrebbe dovuto rappresentare. Allie non si eracuratadirispondergli.Inquelmomentoscrollòilcapo,rimproverandosidiessere ingiusta. Amava Lon, l'aveva sempre amato, per altre ragioni.SeppuretantodiversodaNoah,Loneraunacarapersona,iltipod'uomochelei aveva sempre pensato di sposare. Con Lon non ci sarebberomai statesorprese,edèconfortantesapereciòcheilfuturociriserva.Sarebbestatounmaritogentile,eleiunabuonamoglie.Avrebberoavutounacasapienadibambiniediamicieunaposizionerispettabilenellasocietà.Insommailtipodi vita che aveva sempre programmato di vivere, e che voleva vivere. Esebbenenonpotessedefinire«appassionato»ilsuorapportoconLon,sieraconvintachelapassionenonèindispensabileperformareunacoppiafelice.Coltempolapassionesiattenua,sostituitadavaloricomelacomprensionee la capacità di adattamento. Lei e Lon possedevano queste doti, epresumevadinonaverbisognod'altro.Maoranonneerapiùtantosicura,mentrefissavalosguardosuNoahche

remavaedemanavaun'ondadisensualitàdaognisuogesto.Siaccorsechestava pensando a lui in modo illecito per una donna fidanzata. Cercò didistrarsicontemplandoilpaesaggio,maNoaherasemprelìdavantialeiconi suoi splendidi muscoli guizzanti, ed era difficile staccargli gli occhi didosso.

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«Eccociarrivati»,disseNoahdirigendolacanoaversoungruppod'alberipressolariva.Allie si guardò attorno e non vide nulla di particolarmente speciale.

«Dov'èlasorpresa?»chiese.«Qui», riprese Noah pagaiando verso un vecchio albero che si era

inclinatobloccandoilvarcodiun'insenaturainvisibile.Noah manovrò in modo da passare sotto il tronco, e tutti e due

abbassaronoilcapoperevitarediurtarlo.«Chiudigliocchi»,sussurrò lui,eAllieobbedìcoprendosi ilvoltocon le

mani.Sentìilrisucchiodell'acquaecapìchelacanoaavevaabbandonatolacorrentedelfiume.«Okay», disse finalmente Noah dopo aver smesso di pagaiare. «Adesso

puoiaprirli.»

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Cignietemporali.

Lacanoagalleggiavaalcentrodiunpiccolo lagoalimentatodalleacquedelBricesCreeke -Allie lonotòconsorpresa -del tutto invisibileperchinavigasselungoilfiume.La scena era spettacolare. Cigni della tundra e oche canadesi

circondavanol'imbarcazione.Amigliaia.Gliuccelligalleggiavanocosìvicinil'uno all'altro che in certi punti coprivano lo specchio d'acqua come untappeto.Dalontano,igruppidicignisembravanoiceberg.«Oh,Noah!»Allietrovòfinalmentelaforzadiparlare.«Chemeraviglia.»Rimasero a lungo in silenzio, osservando gli uccelli. Noah le indicò un

gruppo di pulcini, certo appena usciti dal guscio, che zampettavanofreneticamentelungolarivaperseguireleloromadrioche.QuandoNoahripreseapagaiarel'ariasiriempìdirichiamistarnazzantie

dipigolii.Maperlopiùipennutiignoravanolaloropresenza.Gliunicichesenecuravanoeranoquellicostrettiaspostarsiall'avvicinarsidellacanoa.Allie allungò lamano per toccare i più vicini e sentì le loro penne che siarruffavanosottolesuedita.Noah prese il pane dalla sacca e lo porse ad Allie che lo sbriciolò

lanciandolonell'acqua,cercandodifavorireipiùpiccoli,ridendonelvederligirareintondoinattesadelcibo.Rimasero lì finché si udì lontano il rombo di un tuono, attutito ma

violento,eambeduecapironocheeratempodirincasare.Noahpilotòlacanoafinoalcentrodelfiumepagaiandoconcolpisempre

più energici. Allie era ancora sopraffatta dalla bellezza di ciò che avevavisto.«Noah,machefannoquitantiuccelli?»

«Éunmistero. So che i cigni, d'inverno, emigranodalNord fino al lagoMatamuskeet, e adesso sono capitati in questa zona. Ne ignoro ilmotivo.Forse una precoce tempesta di neve li ha spinti a sud e hanno perso

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l'orientamento.Mapensocheritroverannolastradagiustaperraggiungerelalorodestinazioneabituale.»«Nonrimarrannoqui?»

«Ne dubito. Sono guidati dall'istinto e questo non è il loro rifugioinvernale. Forse le oche sì, sverneranno nel laghetto, ma i cigniraggiungerannodicertoilMatamuskeet.»Noahpagaiavavigorosamentementre lenubineresiaddensavanosulle

loroteste.Lapioggiacominciòacadere.Gocceradedapprima,epoisemprepiùfitte.Unlampo...unapausa...eilrombodiunnuovotuono.Piùfortedelprecedenteedunquepiùvicino,forseseiosettemigliadidistanza.Imuscolidi Noah guizzavano sotto lo sforzo dei colpi di pagaia progressivamenteaccelerati,elapioggiaaumentava.Goccepesanti.

Goccechecadevanospintedallabufera...

Gocce dure e violente... Noah che remava... in gara con le intemperie...maledicendosestesso...impotentedifronteaMadreNatura...Allie vide che le lame di pioggia cadevano diagonalmente, sfruttando i

venti dell'ovest per combattere la forza di gravità. Il cielo divenne ancorapiùneroelafuriadellatempestasibilavatralechiomedeglialberi.Allie godeva di quei momenti e rovesciò il capo all'indietro perché la

pioggialebagnasseilviso.Sapevacheinpochiminutiilsuovestitosarebbestatoinzuppato,manonsenecurava.SichieseseNoahl'avrebbenotato,eimmaginòdisì.Sipassòleditatraicapelli,sisentivameravigliosamentebene,tuttoera

stupendo.Pur tra il fragoredegli scrosci sentiva il respirodurodiNoahequelsuonolaeccitòsessualmentecomenonlecapitavadaanni.Unanuvolapassò sul fiume scaricandoun rovescio sulle loro teste,ma

Allierise,rinunciandoaognitentativodiripararsi,eNoahsisentìsollevato.NonsapevacomeAllieavrebbereagito,esebbeneladecisionediuscireincanoafossestatasua,forsenonsiaspettavauntemporaletantoviolento.RaggiunseroladarsenapochiminutidopoeNoahaiutòAllieasaliresul

pontile.Poisalìancheluietrascinòlacanoaariva,legandolaaunpalopermaggioresicurezza.

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Quandorialzò losguardosuAllie,glisimozzòilrespiro.Erabellissima,serenaeimmobile,deltuttoincurantedellapioggia.Noahpotevavederelaformadeisuoisenisottolastoffadelvestitochelesieraincollatoalcorpo,icapezzolierettieduricomeduepiccolisassi.Sentìmuoversiinluiun'ondadi desiderio e subito si voltò, imbarazzato, e borbottò qualcosa mentrecontrollava la cima della canoa. Quando si rialzò, Allie lo sorpreseprendendolo per mano. Nonostante la pioggia battente, avanzaronolentamente verso la casa eNoah immaginò come sarebbe stata una nottetrascorsaconlei.AnchelamentediAllievibravasullestessecorde.Sentivailcaloredellamanodiluieavrebbevolutocheleaccarezzasseil

corpo, scorrendo leggera sulla sua pelle. A quel solo pensiero sentì icapezzolichelesiindurivanodinuovoeunintensocaloretralegambe.Si rese conto che qualcosa era cambiato da quando era arrivata lì. E

sebbene non potesse identificare il momento esatto in cui ciò si eraverificato - la sera prima, o quel pomeriggio in canoa, o tra i cigni dellaghetto-sapevadiessersiinnamoratadinuovodiNoahTaylorCalhoun,eforse,soloforse,nonavevamaismessodiamarlo.Unvelodiimbarazzocalòtra loro quando varcarono la soglia e si fermarono, gocciolanti, nell'atriod'ingresso.«Haiportatodeivestitipercambiarti?»

Allie scrollò il capo, un'onda di emozione le impediva di parlare e sichieseseilsuovisorivelasseciòcheprovava.«Ti troverò qualcosa. Forse ti andrà un po' largo, ma almeno ti terrà

caldo.»«Benissimo»,disselei.

«Tornotraunminuto.»

Noahsisfilòglistivali,salìlescaledicorsaeriapparvequasisubitocondeicalzonidicotoneeunacamiciabiancasuunbraccio,edeijeansconunacamiciaazzurrasull'altro.«Ecco»,disse,porgendoleipantalonielacamiciabianca,«puoicambiarti

nella cameradi sopra. Inbagno troveraiunasciugamanosevuoi fareunadoccia.»Allieloringraziòesalìlescalesentendosudisélosguardodiluichela

seguiva.Entrònellacameraechiuselaporta,posògliindumentiasciuttisul

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letto e si spogliò completamente. Poi aprì l'armadio, trovò una gruccia, viappeseilsuovestito,reggisenoemutandine,eliportòinbagnoperchénonsgocciolasserosulpavimentodilegnolucido.Provòunbrividodipiacerealsentirsilì,nuda,nellastanzadoveluidormiva.Non aveva bisogno di una doccia dopo tanta pioggia e mentre si

asciugava le parve che la sua pelle fosse più morbida, quasi rinvigorita.Pensò a come la gente viveva un tempo. All'unisono con la natura. ComeNoah.Siinfilògliindumentidiluiesiguardòallospecchio.Icalzonieranograndiperlei,marimediòinfilandolacamicianellacinturaearrotolandoirisvoltiperaccorciarli.Lacamiciatendevaascivolarlegiùdallespalle,malestava benissimo anche così. Trovò un paio di calzini nel cassettone, se liinfilòetornòinbagnoperspazzolarsiicapelli.Li ravviò con lunghi colpi decisi per lisciare i punti arruffati e li lasciò

ricadere sulle spalle. Guardandosi allo specchio rimpianse di non averportatoconséunnastroounpaiodiforcine.Eunpo'dimascara.Machi l'avrebbeimmaginato?Sullesuecigliaerarimastaunatracciadi

trucco e Allie lo corresse con un fazzolettino di carta. Dopo un ultimocontrollo allo specchio, si trovò carina nonostante tutto e tornò apianterreno.Noaheranelsoggiorno,accucciatodavantialcaminomentrealimentava

ilfuocoappenaacceso.NonlasentìarrivareeAllieloosservòinsilenzio.Siera cambiato anche lui e stava benissimo con la camicia ben tesa sullespalle,icapellicheglisfioravanoilcollo,ijeansattillati.Spostò un ceppo e aggiunse altri trucioli. Allie si appoggiò allo stipite

dellaporta,incrociòunagambasull'altraecontinuòaguardarlo.Dopopochiminutilefiammecominciaronoadivampareallegramente.Noahsivoltòpersistemare la legnanonancorausataevideAlliecon lacodadell'occhio.Sirialzò di scatto per ammirarla. Anche con quei larghi calzoni addosso erabellissima.Dopounattimodistolseimbarazzatolosguardoperoccuparsidinuovodellalegna.«Nontihosentitaarrivare»,dissecontonoforzatamentedisinvolto.«Lo

so. L'ho fatto apposta.» Sapeva ciò cheNoah stava pensando e la intenerìquelsuoatteggiamentodaragazzo.«Daquantotemposeilì?»

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«Unpaiodiminuti.»

Noahsipulìlemanisuicalzonieindicòlacucina.«Possoportartiuntè?Homessol'acquaabollirequandoseisalitapercambiarti.»Frasibanali,pertenerelasuaemozionesottocontrollo;maperdio,vederseladavanticosì...Allieesitòunsecondo,videcomeluilafissavaesiabbandonòall'istinto.«Nonhaiqualcosadipiùforte,otisembratroppoprestoperbere?»Noah

sorrise.«Devoaveredelbourbondaqualcheparte.Tiva?»«Perfetto.»Allieloosservòmentresparivaoltrelasogliadellacucina,passandosile

ditaneicapelliumidi.Untuonoesplosefortissimoelapioggiaripreseviolenta.Allielasentiva

scrosciare sul tetto, era quasi una musica di sottofondo per l'allegroscoppiettare della legna sul fuoco. Si voltò verso la finestra e vide il cielonero lacerato da un lampo. Pochi istanti dopo un secondo tuono,vicinissimo.Prese una trapunta sul sofà e sedette sul tappeto davanti al camino a

gambe incrociate, fissando le fiamme. Noah la trovò così quando rientròdallacucina.Sedetteaccantoaleieversòilbourboninduebicchieri.Fuori,l'oscurità

aumentava. Il temporale aveva raggiunto l'apice della sua furia e il ventofacevavorticarelapioggia.«Unaveratempesta»,disseNoah.Volseperunattimolosguardoversoi

vetridellefinestreflagellatidall'acqua,poiloposòdinuovosuAllie.Videilsuopettosollevarsileggermenteaognirespiroelottòcontrolatentazioneditoccarla.«Mi sono sempre piaciuti i temporali», disse lei bevendo un sorso di

bourbon,«anchequand'erobambina.»«Comemai?»Dovevacontinuareaparlare.Laconversazioneloaiutavaa

controllarsi.

«Nonloso.Misembravanoqualcosadiromantico.»

Tacqueperunmomento, il riflessodelle fiammebrillavanei suoiocchicolor smeraldo. Poi disse. «Ricordi il temporale che scoppiò poche sereprimacheiopartissi?Ioetesedutivicini...»«Certocheloricordo.»

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«Nonhomaismessodipensarciquandosonotornataacasa.Tirivedevocom'eri in quei momenti. Ti ho sempre ricordato così.» «Sono cambiatomolto?»Alliebevveunaltrosorsodibourbonchelariempìdicalore.Sfioròuna

manodiNoaherispose:«No,inrealtàno.Nonnellecoseessenziali.Seiunpo' più vecchio, naturalmente, con più esperienza alle tue spalle, ma c'èsemprelastessaluceneituoiocchi.Leggiancorapoesieenavighisuifiumi.E hai in te quella gentilezza d'animo che nemmeno la guerra è riuscita adistruggere.» Noah rifletté su quanto lei aveva detto e avvertì la carezzadellasuamano,ilpollicechesimuovevainpiccolicerchi.«Allie,primamihaichiestoqual'erailmioricordopiùvivodiquell'estate.

Eiltuo,qualè?»«Ricordoquandoabbiamofattol'amore.Eriilmioprimouomo,edèstato

piùmeravigliosodiquantoavreimaipotuto immaginare.»Noahbevveunsorsodibourbon,travoltodairicordi,dalleanticheemozioni,epoiscrollòilcapo.Tutto stava diventando troppo difficile. Allie continuò: «Rammento che

tremavoperlapaura,ealtempostessoerocosìeccitata.Sonofelicechetusiastatoilprimo.Sonofelicediquestanostraesperienzacomune».«Anch'io.»

«Puretuavevipaura?»

NoahannuìinsilenzioeAlliesorriseperquellaconfessioneimplicita.«Neerosicura.Seisemprestatotimido,specialmenteagliinizi.Ungiorno

mihaichiestoseavevounragazzo,equandotihorispostodisì,nonmihaipiùparlato.»«Nonvolevointromettermitravoidue.»

«Maallafinelohaifattolostesso,nonostanteletuebuoneintenzioni.Enesonostatafelice.»Alliesorrideva.«Quandoglihaidettodinoi?»

«Dopoilmioritornoacasa.»

«Éstatodifficile?»

«Nient'affatto.Erotroppoinnamoratadite.»

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Allie fecescivolareunamanonell'incavodelsuobraccio, loavvolsecondolcezza,posòlatestasullasuaspalla.MentrericominciavaaparlareNoahsentìilsuoprofumo,dolceeparticolarecomequellodellapioggia.«Rammenti quandomi hai riaccompagnato a casa dopo la festa? Ti ho

chiesto se volevi rivedermi e hai annuito senza dire una parola. Pococonvincente.»«Nonpotevofarcinulla.Nonavevomaiincontratounaragazzacomete,

prima,enonsapevochecosadire.»«Loso.Manonseimai riuscitoanascondere i tuoipensieri.Ti si legge

tuttonegliocchi.Haiipiùbegliocchicheioabbiamaivisto.»Siinterruppe,rialzòilcapoelofissò.Quandoparlò,lasuavoceerapoco

più di un sussurro. «Credo che in quella estate io ti abbia amato più diquantoabbiamaiamatochiunquealtro.»Ancoralaluceaccecantediunlampo.Neibreviattimicheprecedevanoil

tuonoiloroocchisiincontraronoecercaronoditornareindietroneltempo,cancellandoqueiquattordicianniperchéqualcosadinuovoeraaccadutoilgiornoprima.Quando il tuono finalmenteesplose,Noahsospiròe si voltòguardandoversolefinestre.«Vorreichetuavessilettoleletterechetihoscritto»,disse.Allietacque

perunlungominuto.«Hoanch'iodelleresponsabilità»,disseinfine.

«Nontel'homaidetto,matiscrissiunadozzinadiletterequandotornaiaRaleigh.Perònonlehomaispedite.»«Perché?»Noaherastupito.

«Forseperchéavevotroppapaura.»

«Dichecosa?»

«Chequestoamorenonfosseprofondocomeloimmaginavo.Chetumiavessidimenticato.»

«Mai.Nonavreimaipotutodimenticarti.»

«Adessoloso.Loleggoneituoiocchi.Maalloraeradiverso.C'eranotantecosechenoncapivo,tantecosecheunaragazzinanonriesceachiarire.»«Ecioè?»

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Allieriflettéunattimoperriordinareleidee.

«Quando vidi che le tue lettere non arrivavano, non sapevo che cosapensare.Rammentocheparlaicon lamiamiglioreamicadiquellocheeraaccadutotranoidurantel'estate,e leimidissecheavevigiàottenutoquelchevolevienonc'eradameravigliarsisenontiinteressavascrivermi.»«Nonvolevocrederechetufossiunuomocosì,maleparoledell'amicami

hanno costretta a riflettere su quanto eravamo diversi noi due, forse tucontavipermemoltopiùdiquanto iocontassiper te...Epoi,mentre tuttiquestidubbimirodevano,Sarahmiscrissecheten'eriandatodaNewBern.»«FineSarahhannosempreavutoilmiorecapitoalorodisposizione...»Allie lo bloccò con un gesto della mano. «Lo so, ma non gliel'ho mai

chiesto.PresumevochetuavessilasciatoNewBernperiniziareunanuovavitasenzadime.Altrimenti,perchénonavrestiscritto?Otelefonato?PotevianchevenireaRaleighperrivedermi.»Noahdistolselosguardosenzarispondere,eAlliecontinuò:«Nonsapevo

più nulla di te e col tempo il dolore si attutì, pensai che avrei potutodimenticarti.Maneglianniseguenti,ognivoltache incontravounragazzocercavo in

luiqualcosadi te, equando lanostalgiadiventava troppo forte ti scrivevoun'altra lettera.Non lehomaispediteperevitareunadelusionepeggiore.Forseavreiscopertocheamaviun'altradonna,eioinvecemiaggrappavoalricordodi comeeravamoquell'estate,nonvolevoassolutamenteperderlo.»Pronunciò quelle parole con tanta dolcezza, con tanta innocenza, che

Noahavrebbevolutobaciarlasubito.Manonlofece.Lottòinvececontroildesiderio, convintocheAllievolesseda luiqualcos'altro.Eppureera tantoaffettuosa, e quellamano che lo toccava. . . «Lamiaultima lettera èdi unpaio d'anni fa. Dopo aver conosciuto Lon, scrissi a tuo padre per saperedov'eri. Ma era passato tanto tempo, non sapevo nemmeno se tuo papàvivesseancoraqui,epoilaguerra...»S'interruppe su quelle parole e tacquero entrambi, immersi nei propri

pensieri.Poi,allalucediunnuovolampo,Noahruppeilsilenzio.«Vorreichetul'avessispedita.»

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«Perché?»

«Almenoperaveretuenotizie.Persaperechecosaeraaccadutonellatuavita.»«Ne saresti stato deluso. Lamia vita non ha nulla di eccitante. Inoltre,

forsenonsonopiùquellacheturicordi.»«Seimoltomeglio,Allie.»

«Grazieperilcomplimento.»

Noah non avrebbe voluto aggiungere altro, ben sapendo che solosigillando leparoledentrodi sé avrebbepotutomantenere il controllo, lostesso controllo esercitatoper quattordici anni.Maun'emozionenuova locostrinse a cedere con la speranza che, in qualche modo, fosse possibilerecuperareilmiracoloditantotempoprima.«Nonerauncomplimento.Hodettoquelchepensoperchétiamoetiho

sempreamata.Piùdiquantotuimmagini.»Il fuoco scoppiettò lanciando scintille verso la cappa del camino, ed

entrambifissaronoirestisemicarbonizzatideiceppisullebraciroventi.Civolevaaltralegna,manessunodeiduesimosse.Alliebevveunpo'dibourbonecominciòasentirneglieffetti.Manonera

soltantol'alcolchelainducevaastringersiaNoahealcaloredelsuocorpo.Guardòversolefinestre,lenuvoleeranosemprepiùnere.

«Devoalimentareilfuoco»,disseNoah,eAllieglipermisedialzarsi.Luisiavvicinòalcamino,spostò loschermoparascintilleegettòsullabraceduepezzidilegna,sistemandoliconl'attizzatoioperchébruciasseromeglio.Le fiammedivamparonodi nuovo eNoah tornò accanto adAllie che si

raggomitolòposandoglilatestasullaspalla,comeprima,eaccarezzandogliil petto con mano leggera, senza parlare. Noah si chinò per sussurrarleall'orecchio: «Mi sembra che siamo tornati indietro nel tempo, quandoeravamogiovani».Allie sorrise poiché pensava la stessa cosa, e per qualche minuto

fissaronoilfuocoinsilenzio,strettil'unoall'altra.«Noah,tunonmel'haimaichiesto,madevodirtiunacosa.»

«Esarebbe?»

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Lasuavoceeratenera.

«Nonc'èmaistatounaltrouomo.Nonsolotuseistatoilprimo.Seistatoanchel'unico.Nonmiaspettochetumidicalastessacosa,mavolevotulosapessi.»Noah rimase in silenzio. Allie si godeva il calore del fuoco. Accarezzò i

muscolidi luisotto lacamicia,solidiecompatti.Rammentòcomesieranostretticosì l'unoall'altradurantequellochepensavanofosseil loroultimoincontro. Allora sedevano accanto a una diga che doveva imbrigliare leacquedelfiumeNeuse.Alliepiangevaperchéforsenonsisarebberomaipiùrivisti,eforseleinonsarebbestatamaipiùfelice.Anzichéparlarle,NoahlefecescivolareinmanounbigliettocheAllie lessetornandoacasa.L'avevaconservato, e di quando in quando lo rileggeva tutto o in parte. C'era unbrano in particolare, il più toccante, che le riaffiorò allamemoria in quelmomento.Dicevacosì:Questaseparazionecifatantomaleperchélenostreanime sono legate l'una all'altra. Forse lo sono sempre state e lo sarannosempre.Forseabbiamovissutomille vite primadi questa e in ciascuna cisiamoincontrati.Eforse,ognivolta,siamostaticostrettiasepararciperlestesseragioni.Perciòquestoèunaddiocheduradadiecimilaanniepreludeaquelliavenire.Quandotiguardo,vedolatuabellezzaelatuagraziaesochesonoandate

viaviacrescendo inciascunadelle tuevite.Soancheche inciascunadellemievitesonoandatoallatuaricerca.Ecercavopropriote,nonqualcunacheti somigli,perché la tuaanimae lamiadevonosempreriunirsi.Epoi,perragionichenessunodinoicapisce,siamocostrettiadirciaddio.Vorreidirtichetuttoandràbenissimo,egiurochefaròilpossibileperché

ciòaccada.Masenonciincontrassimopiùequestofosseunveroaddio,sochecirivedremoinun'altravita.Ciincontreremodinuovo,eforseilvoleredelle stelle sarà cambiato e potremo amarci tanto da compensare tutte leseparazioniprecedenti.Eseavesseragione?sichiedevaAllie.Sefossedavverocosì?Nonaveva

maicompletamentecancellatoquelsognoperaggrapparsialgiuramentodiNoahsemmaisi fosseavverato.Quellasperanza l'avevaaiutataasuperaremoltimomentiduri.Eora,sedutaaccantoalui,stavamettendoindubbiolateoriache fosserosempredestinatiasepararsi.Amenoche ilvoleredellestellenonfossegiàcambiatodopoilloroultimoincontro.

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ForseeradavverocosìperchésentivailcalorediffondersineilorocorpimentrelebracciadiNoahlastringevanosemprepiùforte,eiltremitochelascuotevaeralostessocheavevaanticipatoilloroprimoamplesso.Tuttoeraperfetto. Il fuoconelcamino, ilbourbon, il temporale -nonsi

poteva desiderare di più. Come per incanto, gli anni di separazione noncontavanonulla.Un lampo lacerò il cielo, le fiamme danzavano diffondendo tepore, la

pioggiad'ottobrebattevacontro ivetrisoffocandoognialtrosuono.Crollòallora il muro di resistenza edificato nel corso di quattordici anni. Alliesollevòilcapodallasuaspalla,lofissòconocchiannebbiatieNoahleposòun bacio leggero sulle labbra. Allie avvicinò la mano al volto di lui e gliaccarezzòlaguanciaconlapuntadelledita.Noahlabaciòdinuovo,sempreconimmensatenerezza,eAllieloricambiò,mentrelalungaseparazionesidissolvevanellapassione.Allie socchiuse le labbra mentre Noah le accarezzava le braccia

lentamente, con tocco leggero. Poi la baciò sul collo, sulle guance, sullepalpebre, lasciandovi la traccia umida della sua bocca. Allie gli prese unamanoelaguidòversoisuoiseni,lesfuggìungemitoquandosentìiltoccodiluiattraversolastoffa.Poi, muovendosi come in un sogno, il viso illuminato dal riflesso delle

fiamme,sistaccòdaluieinsilenziocominciòasbottonarglilacamicia.Noahascoltava ogni suo respiro mentre le sue dita scendevano sempre più inbasso,glisfioravanolapelleognivoltacheslacciavanounbottone.EquandolacamiciafucompletamenteapertalemanidiAlliescivolaronodentro,concarezzeleggereesploraronoilsuocorpo,indugiaronosuipelidelsuopetto.Poi gli baciò il collomentre faceva scivolare la camicia giù dalle spalle erialzòilcapoperconsentirecheluilabaciasse.Noah si liberò completamente della propria camicia, poi con un gesto

sicuro sollevò la camicia di lei e dopo averle accarezzato dolcemente ilventreglielasfilò facendolealzare lebraccia.Alliesi sentìmozzare il fiatoquandoNoahlabaciònell'incavodeiseniefececorrerelentamentelalinguafinoalsuocollo.Lemani di lui le accarezzavano la schiena, le spalle, le braccia e i loro

corpicaldisiavvinghiarono,pellecontropelle.AlliesollevòilbacinoperchéNoahlesfilasseicalzoni,eallungòlamanoperaprirelalampodeijeansdi

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lui, chesi liberòdiquell'ultimo indumento. I lorocorpi finalmentenudi siriavvicinaronopiano,quasimuovendosialrallentatore,equandosiunironotremavanoentrambinelricordodiciòcheeraaccadutountempo.La lingua di Noah indugiava sul suo collo mentre le mani di lui le

accarezzavano il corpo, dai seni al ventre, e più sotto dell'ombelico e dinuovo verso l'alto. La bellezza di Allie lo ammaliava. I suoi capelli umidiattiravanoibaglioridelfuocoesembravanosprizzarescintille.La suapelle eramorbidae luminosa. Sentì lemanidi leipremere sulla

suaschiena,quasipersollecitarlo.Giacevano accanto al camino e il calore addensava l'aria. Allie arcuò la

schienamentreNoahrotolavasudileiconununicomovimentofluidoelestringeva i fianchi tra le sue ginocchia. Lei sollevò il capo per baciargli ilmento e il collo, respirando con affanno, poi leccò le sue spalle e il suosudore salmastro, gli passò le mani nei capelli per attirarlo verso di sé,lottandocontrolatensionedeisuoimuscoli.MaNoahopponevaresistenza.Silimitòadabbassareilpropriopettosuquellodilei,soffregandolopiano,ancoraeancora,poibaciòognipartedelsuocorpomentreAllievibravadidesiderionell'attesaesilasciavasfuggirebrevigemitidipiacere.Continuò così finché capì che Allie non avrebbe più retto, e quando

finalmentesiunironolei lanciòungridoegliaffondòleditanellaschiena.Poi nascose il viso sulla sua spalla mentre lo sentiva penetrare a fondodentro di lei, forte e gentile, carne e anima. Cominciò a muoversiritmicamente lasciando cheNoah la guidassedovevoleva,nel luogo tantoattesoesognato.Poiaprìgliocchieallalucedelfuococontemplòlabellezzadiquelcorpo

chesimuovevasudilei.Vide ilsudorecondensarsisulsuopetto ingoccedicristallocheavolte

cadevanosudi leicomelapioggia, là fuori.Eaognigoccia,aognirespiro,Allie sentiva che ogni sua responsabilità, ogni sfumatura della sua vitascivolavavianelnulla.Ilorocorpivibravanoperl'interscambiodituttociòcheciascunodiloro

prendevaedonavaeAlliefucolmatadallapienezzadiunasensazionechenon avrebbe mai creduta possibile, e sembrava prolungarsi all'infinitofinché si spense lasciandola tremante tra lebracciadi lui.Ma subitodopoqualcosa si risvegliò di nuovo, Allie fu sommersa da lunghe onde che si

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succedevanosemprepiùrapide.Quandolapioggiacessòeunpallidosolealtramonto apparve tra le nubi, il corpo di Allie era esausto, ma restio aconcluderequelmeravigliosoamplesso.Trascorseroleoreseguentil'unonellebracciadell'altra,avoltefacendo

l'amoreeavolteimmobili,fissandolefiamme.NoahlerecitòqualcunadellesuepoesieprediletteeAllieloascoltavaaocchichiusi,quasisfiorandoogniparola con la mente. Quando si sentivano pronti, e si univano di nuovo,Noahlesussurravabrevifrasid'amore.Continuaronocosìpertuttalasera,recuperandoiltempoperdutointanti

annidiseparazione,edormironoavvinghiati.DiquandoinquandoNoahsisvegliava, contemplava il corpo di lei esausto e radioso, e aveval'impressionedi vivere in unmondoperfetto.Mentre la stava osservandocosì, alle prime luci dell'alba, Allie socchiuse gli occhi, sorrise e alzò unamano per accarezzargli il viso, ma Noah le pose un dito sulle labbra perimpedirlediparlareerimaseroalungoinsilenzio.Quando il nodo che gli stringeva la gola finalmente si sciolse, Noah le

sussurrò: «Sei l'esaudimento di ogni mia preghiera. Sei un sogno, unamusica,enonsocomemisiastatopossibileviveretantoalungosenzadite.Ti amo, Allie, più di quanto tu immagini. Ti ho sempre amato. Ti ameròsempre».«Oh,Noah»,disseAllieattirandolosudisé.Lovoleva,avevabisognodilui

piùchemaiepiùdiqualunquecosaavessemaidesiderato.

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Tribunali.

Piùtardi,quellastessamattina, treuomini -dueavvocatieungiudice-sedevano inunastanzaeaspettavanocheLonfinissediparlare. Ilgiudicelasciòtrascorrereunlungominutoprimadirispondere.«Éunarichiestainusuale»,disse,meditandosullasituazione.«Misembra

che il processopotrebbe concludersi oggi stesso.E lei afferma chequestosuo impegno tanto urgente non può aspettare fino a stasera o domani?»,«No, Vostro Onore. É impossibile.» Le parole quasi si accavallaronouscendoglidiboccatroppoinfretta.Calma,disseLonasestesso,rilassati.Respiraafondo.«Éunimpegnochenonhanullaachevedereconlacausaincorso?»«No,

Vostro Onore. Si tratta di una faccenda del tutto personale e devooccuparmenesubito,ancheselacosapuòsembrarleinsolita.»Bene,moltomeglio.Ilgiudicesiappoggiòalloschienaledellapoltronaperriflettere.«Signor

Bates,leichenepensa?»Batessischiarìlavoce.«IlsignorHammondmihatelefonatostamattinae

ho già conferito con i miei clienti. Sono disposti ad accettare un rinvio alunedì.»«Capisco»,disseilgiudice,«eleipensacosìdiagirenell'interessedeisuoi

clienti?»«Ineffettisì.IlsignorHammondhaaccettatodiriaprireildibattitosuun

certopuntochenonerastatopresoinconsiderazioneprecedentemente.»Ilgiudicefissòsuentrambiunosguardosevero.

«Nonmipiace»,disseinfine,«nonmipiaceaffatto.MailsignorHammondnon ha mai avanzato richieste del genere prima d'ora e presumo che lafaccendasiadavveroimportanteperlui.»Fece una pausa a effetto, poi consultò alcune carte sulla sua scrivania.

«Accettodiaggiornarel'udienzaalunedì.Allenovedelmattinoesatte.»

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«Grazie,VostroOnore»,disseLon.

Dueminutidopouscivadalpalazzodigiustizia.

Salìsull'autocheavevaparcheggiatoaldilàdellastradaepartìperNewBern,stringendoilvolantetralemanitremanti.

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Unavisitainaspettata.

Noah preparò la prima colazione mentre Allie dormiva ancora nelsoggiorno.Bacon,panetostatoecaffè,nientedispettacolare.Posòilvassoioaccanto a lei al momento del suo risveglio, e subito dopo aver mangiatofecero l'amore di nuovo. Un amplesso violento, la conferma di quantoavevanosperimentatolaseraprima.Alliearcuòlaschienaelanciòungridonelmomento finaledel piacere, poi cinseNoah con lebraccia e ricadderoansimando,esausti.Fecero la doccia assieme e Allie indossò i suoi vestiti che si erano

asciugatidurantelanotte.DiederodamangiareaClemecontrollaronoselefinestre fossero state danneggiate dal temporale. Fuori, due pini si eranospezzati e alcune tegole erano volate via dal capanno per gli attrezzi,manell'insiemelaproprietànonavevasubitograviconseguenze.Rimasero per quasi tutta la mattina con la mano nella mano,

chiacchierando,maavolteNoahsiinterrompevaefissavaAllieinsilenzio.Inqueimomentileiaveval'impressionedidoverdirequalcosa,manulladiimportanteleaffioravanellamente.Smarritanellesueemozioni,disolitosilimitavaabaciarlo.Pocoprimadimezzogiornoandaronoincucinaperpreparareilpranzo.

Erano affamati perché non avevano quasi mangiato il giorno precedente.Noahattinseallesueprovvisteecucinaronounpollochedivoraronosottoilportico,alcantodiuntordo.Poitornaronoincasaementrestavanolavandoipiattiudironobussare

allaporta.NoahlasciòAllieincucina.Bussaronodinuovo.

«Vengo»,disseNoah.

Toctoc.Piùforte.

Siavvicinòall'uscio.

Toc,toc.

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«Eccomi»,disse,espalancòlaporta.

«Oh,mioDio.»

Noah fissò per un attimo quella bella signora sulla cinquantina, unadonnacheavrebbericonosciutoovunque.Nonriuscivaaparlare.

«Salve,Noah»,disselei.

ENoahsemprezitto.

«Possoentrare?»Unavoceferma,chenonlasciavatrapelarenulla.Noahbalbettò qualcosa e la donna gli passò davanti, fermandosi ai piedi dellescale.«Chiè?»gridòAlliedallacucina,elavisitatricesivoltòalsuonodiquella

voce.«É tua madre», rispose infine Noah, e non appena ebbe pronunciato

quelleparoleudìunrumoredivetriinfranti.«Lo sapevo che ti avrei trovata qui», disse Anne Nelson a sua figlia

mentresedevanotuttietreattornoaltavolinodelsoggiorno.«Comepoteviessernesicura?»«Seimia figlia. Un giorno, quando avrai dei bambini anche tu, capirai.»

Sorrideva,maisuoimodieranounpo'rigidieNoahimmaginòquantofossedifficile quella conversazione per lei. «Anch'io ho letto quell'articolo»,continuò, «e ho visto la tua reazione e quanto tu fossi nervosadurante ledue ultime settimane. Quando poi hai detto che volevi fare acquisti sullacosta,hocapitoimmediatamentedovevoleviandare.»«Epapà?»

Anne Nelson scrollò il capo. «Non ho detto nulla a tuo padre né achiunquealtro.Enessunosachesonovenutaqui.»Calò il silenzio mentre Noah e Allie si chiedevano che cosa stesse per

accadere,maAnneparevaaveresauritoisuoiargomenti.«Perchéseivenuta?»chieseinfineAllie.

Sua madre inarcò un sopracciglio. «Penso che questa domanda dovreiporlaioate.»

Allieimpallidì.

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«Sonovenutaperchédovevovenire»,continuòAnne,«esonosicurachetuseitornataaNewBernperlastessaragione.Nonèvero?»Allieannuì.AnnesirivolseaNoah.«Questidueultimigiornidevonoesserestatipieni

disorprese.»«Sì»,risposeluiconsemplicità,eAnneglisorrise.

«So che nonmi crederà,ma leimi è sempre piaciuto, Noah. Però sonoconvintachenonsia l'uomoadattopermiafiglia.Riesceacapirmi?»Noahnegò con un gesto del capo e rispose lentamente, quasi soppesando leparole:«No,nonlacapisco.É ingiustaneimieiconfrontieneiconfrontidiAllie.Senonfossecosì,Allienonsarebbequi,adesso».LasignoraNelsonloscrutòmentreparlavaeAllie,intuendol'eventualità

diunadiscussione,intervenne:«Checosasignificachedovevivenire?Nontifididime?»Anne si rivolse a sua figlia. «La fiducia non c'entra. Si tratta di Lon.Ha

telefonato ieri sera per parlarmi di Noah e adesso sta venendo qui.Sembravasconvolto.Hopensatochefossebeneavvertirti.»AdAlliesimozzòilrespiro.«Stavenendoqui?»

«In questo preciso momento. É riuscito a rimandare alla settimanaprossimal'ultimadiscussioneinaula,esenonèancoraarrivatoaNewBern,glimancherannosolopochichilometri.»«Tuchecosaglihaidetto?»

«Nonmolto.Malosapeva.Avevaindovinatotutto.RicordavachegliaveviparlatodiNoahmoltotempofa.»Allieinghiottìafatica.

«Glihaidettocheeroqui?»

«No,enonglielodirò.Questafaccendariguardasolovoidue.Mapoichélo conosco, so cheLon ti troverà senon tene andrai subito.Non ci vorràmolto,basterannodueotretelefonateallepersonegiuste.Cisonoriuscitaanch'io.»Allie,nonostantelasuaangoscia,sorriseasuamadre.

«Grazie»,ledisse,eallungòunamanoversodilei.

«Socheabbiamoavutodeicontrasti,Allie,enonlapensiamoallostesso

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modo sumolte cose.Non sono perfetta, però ho fatto delmiomeglio pereducarti.Sonotuamadreelosaròsempre.Ciòsignificachetivorròsemprebene.»Allietacqueperunmomento,poichiese:«Checosadevofare?»«Nonlo

so,Allie.Dipendedate.Maciriflettereisopra.Cercadicapirechecosavuoiveramente.»Alliedistolse ilcapo,congliocchiarrossati,epocodopouna lacrima le

correvalungolaguancia.«Anch'io non lo so...» mormorò, mentre sua madre le stringeva

affettuosamenteunamano.Annelanciòun'occhiataaNoahchesedevaascoltandoleatestabassa,e

Noahintuìilsignificatodiquellosguardo,annuìeuscìdallastanza.Quandoleduedonnerimaserosole,Annesussurrò:«Loami?»«Sì»,risposeAllie,sempreabassavoce,«moltissimo.»

«EnonamiLon?»

«Amoanchelui,loamoteneramente,mainunmododiverso.NonprovoperluiciòcheprovoperNoah.»«Locredo»,disselasignoraNelson,estaccòlasuamanodaquelladisua

figlia.«Nonpossodecidere ioalposto tuo,Allie.Laresponsabilitàè tutta tua.

Voglioperòchetusappiachetivogliobene.Tenevorròsempre.Nonèungrande aiuto,ma è il solo che ti possa offrire.» Prese dalla borsetta delleletterelegateassiemedaunnastro,vecchiebusteingiallite.«Sono le letterechetiscrisseNoah.Non lehomaidistrutteenon leho

mai aperte. Avrei dovuto consegnartele emi dispiace di non averlo fatto.Pensavodiproteggertienonmiresiconto...»Alliepreseilpiccolopaccoeciposòsopraunamano,attonita.«Éorache

menevada,Allie.Tuhaidelledecisionidaprendereetirimanepocotempo.Vuoichemifermiincittà?»Alliescrollòilcapo.«No,devocavarmeladasola.»

Anneannuìefissòsuafigliaalungo,perplessa.

Infinesialzò,giròattornoaltavolo,sichinòebaciòAlliesuunaguancia.

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LelesseunadomandanegliocchimentreAlliesialzavaperabbracciarla.«Che cosa farai?» chiese suamadre, staccandosida lei. Seguìuna lunga

pausa.«Non lo so», rispose infine Allie, e si fissarono per un altro minuto in

silenzio.«Grazieperesserevenuta»,disseAllie.«Tivogliobene.»

«Anch'iotivogliobene.»

Mentre sua madre si dirigeva verso la porta, Allie credette di averlasentitamormorare«Obbediscialtuocuore»,manonpotevaessernesicura.

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Ilbivio.

Con un silenzioso gesto di cortesia,Noah tenne aperta la portamentreAnneNelsonusciva.«AddioNoah»,leimormoròconvoceincolore.

Noah annuì senza parlare. Non c'era più nulla da dire e ambedue losapevano.Noah la seguì con lo sguardomentreproseguivadritta verso lasua auto, saliva e partiva senza mai voltarsi indietro. Una donna forte, eNoahcapìdadovevenivailcaratterediAllie.Tornòincasaelanciòun'occhiatanelsoggiorno,videAlliesedutaconla

testa tra lemani eproseguì verso il porticoperché immaginò che volesserestaresola.Sisistemòsullapoltronaadondoloeguardòl'acquadelfiumechediminutoinminutoscivolavavia.Dopoquellachegliparveun'eternitàudìaprirsil'uscioallesuespallemanonsivoltò-perun'ignotaragioneglifuimpossibilemuoversi-eattesecheAlliesisedesseaccantoalui.«Midispiace»,disseAllie,«nonavreimaipensatochepotesseaccadere.»Noahscrollòilcapo.«Nondevedispiacerti.Infondolosapevamotuttie

duecheinunmodoonell'altrosarebbeaccaduto.»«Étuttocosìdifficile.»

«Loso.»Finalmentesivoltòversodileielestrinseunamano.«Possofarequalcosaperaiutarti?»Negòconungestodelcapo.«No.No,davvero.Devoagiredasola.Enon

sononemmenosicuradiquelchediròaLon.»Abbassòlosguardoelasuavoce si fece sussurrante e unpo' lontana, come se stesseparlando tra sé.«Credodipendaancheda lui,daquantosa.Semiamammanonsi sbaglia,forsehasolodeisospetti,manessunacertezza.»Noahsentìunnodoallaboccadellostomaco.Quandofinalmenteriuscìa

parlare, la sua voce era ferma, ma Allie vi colse un'intensa vibrazione didolore.

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«Nonglidiraidinoi,vero?»

«Non loso.Mentreerodi là,nel soggiorno,continuavoachiedermichecosavolessiveramentedallavita.»Strinselamanodilui.«Esaiqualèstatalarisposta?Larispostaèstatachevoglioduecose.Primadituttote.Enoidueinsieme.Tiamoetihosempreamato.»Respiròafondoprimadicontinuare.

«Mavoglioancheunlietofinechenonprocuridoloreanessuno.Esochese rimango molte persone soffriranno. Soprattutto Lon. Non mentivoquando ti ho detto che lo amavo. Non come amo te,ma gli voglio bene esareislealeneisuoiconfronti.Esenontornoacasa,daròungrandedoloreanche allamia famiglia e aimiei amici. Tradirei tutti quelli che conosco...Nonsoseavròlaforzadifarlo.»«Non puoi vivere la tua vita in funzione degli altri. Devi fare quel che

contaperte,ancheseciòrischiadiferirelepersonecuivuoibene.»«Loso»,disse lei,«maqualunquesia lamiasceltadovròsopportarnele

conseguenzepertuttalavita.Saròcostrettaadavanzaresenzamaivoltarmiindietro.Riesciacapirmi?»Noahnegòconuncennodelcapoecercòdicontrollarelapropriavoce.

«No. Se ciò significa perderti, non lo capisco. Questo miracolo non potràripetersi.»Allie chinò il capo senza dir nulla e Noah proseguì: «Saresti davvero

capacedilasciarmisenzanemmenovoltarti?»Lei si morse il labbro prima di rispondere. La sua voce cominciava a

incrinarsi.«Nonloso.Probabilmenteno.»«E ti sembrerebbe un comportamento leale nei confronti di Lon?»

Anziché rispondere subito Allie si alzò, si asciugò le lacrime dal viso eraggiunse l'estremità del portico appoggiandosi alla balaustra. Da lìcontemplò l'acqua del fiume prima di mormorare: «No». «Le cose nonpossonoandarecosì,Allie.Siamoadulti,adesso,ecisioffreun'opportunitàdisceltachenonavevamoallora.Siamofattipervivereassieme.L'abbiamosempresaputo.»

Siavvicinòaleieleposòlemanisullespalle.

«Non posso trascorrere il resto della mia vita pensando a te e

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immaginandoquantoavremmopotutoesserefelici.Rimaniconme,Allie.»«Non so seposso», balbettò lei, gli occhi ormai gonfi di lacrime. «Certo

chepuoi,Allie...Lamiavitasarebbedistruttasetisapessiaccantoaunaltro.Uccideresti una parte di me. Tra di noi è nato qualcosa di unico, troppomeravigliosopergettarlovia.»Allienonreagì.Dopoqualcheminutoluilavoltògentilmenteversodisé,

lepreselemanitralesueecercòdiindurlaaguardarlonegliocchi.Allafineleirialzòilvisobagnatodipianto.Insilenzio,Noahleasciugòleguanceconla punta delle dita e la fissò con infinita tenerezza. La sua voce tremòquandolessenellosguardodiAllieciòcheleicercavadidirgli.«Tunonrimarraiconme,vero?»tentòdisorrideredebolmente.«Vorresti

rimanere,manonpuoi.»«Oh,Noah...»disselei,mentrelelacrimericominciavanoasgorgarledagli

occhi,«tiprego,cercadicapire...»Luiscrollòilcapoperinterromperla.

«So che cosa stai cercando di dirmi, te lo leggo negli occhi. Ma nonchiedermidicapire,Allie.Nonvogliochefiniscacosì,nonvogliochefiniscaebasta.Ese tumi lasci, sappiamotuttieduechenoncirivedremomaipiù.»Si

rannicchiò contro di lui e singhiozzò sempre più forte mentre Noah lacingevaconlebraccia.«Allie,nonpossocostringertiarimanere.Maqualunquecosaaccadapoi

nellamiavita,nondimenticheròmaiquestidueultimigiornitrascorsiconte.Lisognavodaanni.»

La baciò e l'abbracciò teneramente, come aveva fatto quando Allie erascesadall'autoduegiorniprima.InfineAlliesistaccòdaluiesiasciugògliocchi.

«Vadoaprenderelamiaroba»,disse.

Noahnonlaseguì.Rimaseaccasciatosullapoltronaadondoloelaseguìcon lo sguardomentre entrava in casa, ascoltò l'eco dei suoi passi che sispegnevano nel nulla. Allie riapparve poco dopo con la sua borsa e siavvicinò aNoah a testa bassa. Gli porse lo schizzo che aveva disegnato il

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mattinoprecedente.«Questoèperte.»

NoahnotòcheAllieavevasmessodipiangere.Preseilfogliotralemanielosrotolòconcautela,perchénonsilacerasse.Videdue immaginichesisovrapponevano.Quella inprimopiano,eche

occupavalamaggiorpartedelfoglio,eraunritrattodiNoahcomeapparivaadesso,enonquattordicianniprima.Allieavevariprodottolesuefattezzeneiminimiparticolari,compresalacicatrice.Comeseavessecopiatodaunafotografiarecente.La seconda immagine era la facciata della casa e anche qui la cura dei

dettaglierastraordinaria,quasiAllieavessedisegnatodalvero,sedutasottolagrandequercia.«Ésplendido,Allie.Grazie.»Cercòdisorridere.«Tihodettocheseiuna

grande artista.» Lei annuì a testa bassa, serrando le labbra. Era tempo diandare.Si avvicinarono lentamente alla macchina, senza parlare. Quando la

raggiunseroNoahabbracciòdinuovoAlliefinchésentìlelacrimegonfiargligli occhi. La baciò sulle labbra e sulle guance, poi accarezzò con le dita ipunticheavevabaciato.«Tiamo,Allie.»

«Anch'iotiamo.»

Noah aprì la portiera e dopo un ultimo bacio Allie scivolò al volante,senzamaistaccaregliocchidalui.Infilònellaborsailpaccodilettereegiròlechiavidell'accensione.Ilmotoresiavviòronzandoquasiconimpazienza.Bisognavapartire.Noahchiuselaportieraspingendolacontutt'eduelemanieAllieabbassò

ilfinestrino.Potevavedereimuscolidellesuebraccia,ilsuosorriso,ilsuovolto abbronzato. Allungò una mano e Noah la strinse per un attimo,accarezzandolacoipolpastrelli.«Rimani», dissero le sue labbra senza emettere suoni, e quell'ultimo

appellosilenziosoferìAlliepiùdiqualsiasicosa.Pianseinsilenzio.Einfine,congrandesforzo,distolselosguardoestrappòlasuamanodaquelladilui.Innestò lamarcia. Se non partiva ora, non sarebbe partitamai più. Noah

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arretròdiqualchepassomentrelamacchinasimettevainmoto.Nonriuscivaadafferrarelarealtàdellasituazioneegliparvedicaderein

trance. Seguì con lo sguardo l'auto che ridiscendeva lungo il viale, udì loscricchioliodellaghiaiasottoleruote.Trapocoavrebbeimboccatolastradacheportavaincittà.Allieseneandava-seneandava-eNoahsentìunvelocalarglidavantiagliocchi.Lontana...semprepiùlontana...Allie losalutòconungestodellamanoprimadiacceleraree luirispose

conlostessogesto,debolmente.«Rimani»,avrebbevolutogridare,manondisse nulla e pochi istanti dopo la macchina spariva. Tutto ciò che glirimanevadiAllieeranoletraccedeipneumaticisulviale.Rimase a lungo immobile. Allie era arrivata e ripartita con la stessa

rapidità.Eoranonsarebbemaipiùtornata.Maipiù.Chiuse gli occhi per rivedere quell'ultima scena, la macchina che si

allontanavaeAlliechesiportavaviailsuocuore.Si rese conto, con tristezza, che, come sua madre, Allie non aveva più

guardatoindietro.

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Unaletteradalpassato.

Guidarecongliocchivelatidallelacrimenonerafacile,maAllieproseguìcon la speranza che l'istinto la riportasse all'albergo. Teneva il finestrinoabbassatoaffinché l'aria fresca l'aiutasseachiarire le idee,manonservìanulla poiché nulla poteva aiutarla. Era stanca, forse non avrebbe avutol'energia necessaria per parlare con Lon. E comunque, che cosa dovevadirgli?Nonriuscivaaimmaginarloesiauguravachelevenissequalcheideaall'ultimo,primadiincontrarlo.Eraindispensabile.

QuandoimboccòilpontecheportavaaFrontStreetavevarecuperatounpo' di controllo. Nonmolto, ma forse quanto bastava per affrontare Lon.Almenolosperava.IltrafficoeraleggeroeAlliecercòdidistrarsiosservandolepersonealei

sconosciute che incrociava nelle strade di New Bern. A una stazione diservizio,unmeccanicoavevasollevatoilcofanodiunamacchinaescrutavaall'interno mentre un uomo elegante, probabilmente il proprietariodell'auto, lo osservava impaziente. Due donne uscirono dall'emporioHoffman-Lanespingendodeipassegginiechiacchierandotraloro.Unuomosnello con una borsa portadocumenti passò rapidamente davanti allavetrinadelgioielliereHearns.Alliesvoltòinunastradasemibloccatadauncamioncino di alimentari. Il giovanotto che scaricava le casse, con il suoportamento e con i suoi gesti, le ricordò Noah alla pesca di granchi.Individuòl'albergoapocadistanzamentreerafermaaunsemafororosso.Respirò a fondo quando scattò il verde e guidò lentamente fino alparcheggio.Vide subito la macchina di Lon, e sebbene ci fosse uno spazio libero

propriolìaccanto,andòafermarsipiùlontano.Giròlachiaveespenseilmotore.Allungòunamanoeaprìilcassettodel

cruscotto. Trovò uno specchietto e una spazzola posati su una cartatopograficadelNorthCarolina.Isuoiocchieranoancorarossiegonfi.Come

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il giorno prima, dopo la pioggia,mentre esaminava il riflesso del propriovoltorimpiansedinonavere ilnecessarioper il truccoaportatadimano,sebbenedubitassedipoterrimediareaqueldisastro.Cercòdispazzolarsiicapelliall'indietrosuunlato,poisull'altro,ealla finerinunciò.Presedallaborsetta l'articolo che l'aveva condotta fin lì e lo rilesse ancorauna volta.Sembravaimpossibilechetantecosefosseroaccaduteinsoletresettimane.Ederadifficile credere che soloduegiorniprima lei fossearrivataaNewBern.ForseunavitainteraeratrascorsadopolasuacenaconNoah.Gli storni schiamazzavano sugli alberi vicini. Le nubi cominciavano a

diradarsi equae làun lembodi azzurro si stagliava tra cumulibianchi. Ilsolenonbrillavaancora,maAlliesapevacheerasoloquestionedi tempo.Sarebbestataunabellagiornata.UnagiornatacheavrebbevolutotrascorrereconNoah,ementrepensava

a lui rammentò le lettere che suamadre le aveva consegnato e le ripescòdallaborsa.Sciolseilnododelnastrinochelegavailpacchettoefusulpuntodiaprire

unabusta,madaltimbropostalesiaccorsechedovevaesserelaprimacheNoah le aveva scritto, e senza dubbio il contenuto era molto semplice:notizie sulle sue attività, ricordi dell'estate, forse qualche domanda. Dopotutto,Noahallorasiaspettavaunasuarisposta.Scelseinvecel'ultimaletteradel pacco, che era anche l'ultima inviatale daNoah. La lettera d'addio. Lainteressava più di tutte le altre. Come si era espresso? E quali paroleavrebbeusatoleinellemedesimecircostanze?Labustaerasottile,contenevaalmassimounaoduepagine.Qualunque

cosaavessescritto,Noahsiera limitatoall'essenziale.Allieguardò il retrodellabusta.Nonc'eranome,soloun indirizzonelNewJersey.Trattenne ilfiatomentrescollavalabustaconlapuntadell'unghia.Quandospiegòifogli,videunadatadelmarzo1935.

Dueanniemezzosenzarisposte.

ImmaginòNoahsedutoallasuavecchiascrivania, intentoascrivereconlacertezzachequellafosselafine,eleparvedivederetraccedilacrimesulfoglio.Maprobabilmenteerasolounasuafantasia.

Cominciòaleggereallamorbidalucedelsolecheentravadalfinestrino.

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Mia carissimaAllie, non so più che altro dirti salvo il fatto che non hopotuto dormire stanotte perché so che è finita tra noi. Per me è unasensazione strana, che non avrei mai immaginato di provare, maripensandoci capisco che non poteva andare altrimenti. Tu e io siamodiversi, veniamo da mondi diversi, eppure tu mi hai insegnato che cosasignifichi amare e dedicarsi interamente a un'altra persona. Ora io sonomoltomigliorediquantofossiprima.Vorreichetunonlodimenticassimai.Nonsonoamareggiatoperquantoèaccaduto.Anzi,mi conforta l'idea chetranoic'èstatoqualcosadiautentico,esonofelicechecisiastatopossibilestareinsiemeancheseperuncosìbreveperiododitempo.Ese,inqualcheluogo remotoe inun futuro lontano,potremomai rivederci, ciascuno conuna suanuovavita, ti sorriderò congioia e rammenterò l'estate trascorsasottoglialberi,l'estateincuiabbiamocostruitoilnostroamore.Eforse,perunbreveattimoanchetuavrailastessasensazioneemisorrideraierivivraiiricordicheabbiamoincomune.Tiamo,AllieNoahAllielesselaletterapiùlentamenteunasecondavolta,

einfineunaterzaprimadirichiuderlanellabusta.ImmaginòdinuovoNoahintentoascriverlaeperunattimofutentatadiaprireanchelealtrebuste,macapìchenonpotevaindugiareoltre.Lonlastavaaspettando.Scesedall'autoconlegambemolli,respiròafondo,ementreattraversava

ilparcheggiosiresecontochenonsapevaancorachecosaavrebbedetto.Trovòlarispostasoloquandofinalmenteraggiunselaporta,l'aprìevide

Londavantiasé.

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Uninvernoperdue.

La storia termina qui e io richiudo il taccuino,mi tolgo gli occhiali,miasciugogliocchichesonostanchiearrossatimaperilmomentomiservonoancora. Non so per quanto tempo. Come me, non possono resistere ineterno.Ora la guardo,ma lei sta fissando la finestra e, più oltre, il cortiledove si riuniscono amici e parenti. Sposto imiei occhi nella direzione deisuoiecontempliamolastessascena.Intuttiquestianni,ilprogrammadellagiornatanonèmaicambiato.Ognimattina,un'oradopolaprimacolazione,comincianoadarrivare.Adulti sullaquarantinaoanchepiùgiovani, solioaccompagnatidaifamigliari,vengonoavisitarechivivequi.Portanodoniefotografieesisiedonosullepancheoppurepasseggianolentamentelungoivialifiancheggiatid'alberichedovrebberoricordarcilalibertàdellanatura.Alcunisifermanoperl'interagiornatamaaltri,lamaggioranza,senevannodopo poche ore, e quando li vedo sciamare oltre i cancelli provo unasensazione di tristezza per coloro che restano. Mi chiedo se anche i mieiamiciprovano la stessa cosaalmomentodeldistaccodai loro cari,ma sochenonsonoaffarimiei.Nonpongomaidomandeperchéhoimparatocheciascunohadirittoaiproprisegreti.Mabenprestoviconfideròalcunideimiei.

Posoiltaccuinoelalentediingrandimentosuuntavolinoaccantoame,edinuovoavvertoquell'eterna sensazionedi freddonellemieossadolenti.Persinoilsolemattutinochehaaccompagnatolamialungaletturanonmihagiovato.Lacosanonmisorprendeperchéormaièilmiocorpochedettalegge.Tuttavia non mi considero completamente sventurato. Le persone che

lavoranoquiconosconobenemeelemiemagagneefannoilpossibileperrendermilavitapiùconfortevole.Mihannolasciatodeltècaldosultavolinoestringolateieratraleduemani.Riempireunatazzamicostafatica,mahobisognodiquellabevandache

miriscaldaepensochequelpiccolosforzomi impediràdiarrugginiredel

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tutto.Cheiosiagiàarrugginitoèfuoridubbio.Arrugginitocomeunavecchiaautomobileabbandonatadavent'annialleintemperie.Leho letto ilmio taccuinoquestamattina, comeognimattina,perchéè

unacosachedevofare.Nonperobbligo-sebbenepensosipossadisquisiresuquestopunto-maperunmotivoromantico.Vorreispiegarlosubitoconchiarezza, ma è difficile parlare di un argomento così delicato prima dipranzo, almeno per me. Non ho idea di come andrà a finire e, per essersincero,preferiscononalimentaretroppesperanze.Trascorriamotuttelegiornateinsieme,adesso,madinottecisepariamo.

I medici dicono che non mi è permesso vederla dopo il calar del sole, esebbeneiosiad'accordoconloro,avolteinfrangoleregole.Nelcuoredellanotte, se ilmio stato d'animome lo consente, esco di soppiatto dallamiacameraeraggiungolasuaelaguardomentredorme.Leinonsiaccorgedinulla. Io ascolto il suo respiro e so che, senon fosse statoper lei, nonmisareimaisposato.Equandoosservoilsuoviso,unvisocheconoscomegliodel mio, so che anche per lei io ho contato altrettanto e forse più. E ciòassume un significato così intenso che mai riuscirò a spiegarlo. A volte,quando sono lì in piedi accanto al letto, penso al nostromatrimonio emidico che sono stato molto fortunato. Un matrimonio che dura da quasiquarantanove anni. L'anniversario cade il mese venturo. Durante i primiquarantacinque anni lei mi ha sentito russare, poi abbiamo dormito incamereseparate.Senzadileidormomale,migiroemirigiroerimpiangoilcaloredelsuocorpoerimangolìaocchiapertiefissoleombrechedanzanosul soffitto come ciuffi di rovi nel deserto. Se conquisto due ore di sonnoposso dirmi fortunato e mi sveglio sempre prima dell'alba. Non riesco acapireperché.Benprestosaràtutto finito. Io loso.Leino.Gliappuntisullepaginedel

mio diario sono sempre più brevi emi ci vuole poco tempo per scriverli.Annotazionibanali,perchéormailemiegiornatesonosemprelestesse.Mastaseracopieròunapoesiachemihaportatounadelleinfermierepensandoche mi piacesse. Dice così: Mai prima d'ora mi colpì amore così dolce eimprovviso,comeunbelfioresbocciòilsuovisoesenzascampomirubòilcuore.Poichélaserapossiamodisporredelnostrotempo,mièstatochiestodi

visitareanchealtripazienti.

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Di solito lo faccio perché le mie qualità di lettore sono apprezzate, oalmenocosìmidicono.Percorroicorridoiescelgoacasounaporta-sonotroppo vecchio per stabilire un programma in anticipo - ma in fondoriconoscoperistintochihadavverobisognodime.Sonotuttimieiamiciequando entro vedo delle camere uguali alla mia, immerse in unasemioscurità dove brillano solo le luci della Ruota della Fortuna e i dentismagliantidellaconduttrice.L'arredamentoèsemprelostessoelaTVurlaperché siamo tutti duri d'orecchio. Uomini o donne, mi sorridono tuttiquandoentro,espengonol'audioperparlaresussurrando.«Sonofelicechetu sia venuto», dicono, e poi mi chiedono notizie di mia moglie. A volterispondo.Vorreiparlaredellasuadolcezzaedelsuofascino,edicomemiinsegnòavedereilmondocomeunluogobellissimo.Oppurepotreidescrivereinostriprimiannitrascorsiassiemeespiegare

la sensazione di pienezza che ci colmava quando ci stringevamo l'unaall'altrosottoilcielomeridionalelucentedistelle.Incerteoccasionispecialinarrosussurrandolenostreavventurecomuni,lemostred'arteaNewYorkoaParigieicommentideicriticiscrittiinlingueameignote.Maperlopiùmi limito a sorridere e dico che le sue condizioni sono stazionarie e lorodistolgono lo sguardo perché non vogliono che io veda i loro volti. Queltermine, condizioni stazionarie, li fa pensare alla loro mortalità. Alloracomincio a leggere per placare le loro paure. Rassicurati, io ti sonoaccanto...e finché il solenon ti escludenemmeno io ti escluderòe finché l'acqua

brillerà per te e per te frusceranno le foglie anche le mie parole per tebrillerannofrusciando.Eancora leggo,perché sappianochi sono io: Inseguonellanotte lamia

visione...chinandomi con gli occhi aperti sugli occhi chiusi dei dormienti,

vagolandoconfuso,smarrito,inconcludenteecontraddittorio,esito,scrutoemifermo.Selopotesse,miamogliemiaccompagnerebbeinquestemieescursioni

seraliperchéunadellesuemoltepassioni fu lapoesia.Thomas,Whitman,Eliot, Shakespearee il reDavidedei Salmi.Maghidelleparole, arteficidellinguaggio.Seripensoalpassato,mimeravigliodiquestamiainfatuazioneeavolte

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la rimpiango.Perché lapoesiaportabellezzaallavita,maancheprofondatristezza,enonsonosicurocheilbilanciosiafavorevoleperunuomodellamia età. Un uomo così dovrebbe godere delle piccole cose e trascorrere isuoi ultimi giorni al sole. Io trascorrerò i miei leggendo alla luce di unalampada.Attraversolacamerastrascicandoipiediemisiedoaccantoalsuoletto.

Miduolelaschiena.Devoprocurarmiuncuscinonuovoperquestasedia,cihogiàpensatouncentinaiodivolte.Allungolamanoperstringerequelladilei, ossuta e fragile.Éuna sensazione cosìdolce.Reagisce conunapiccolacontrazione e poi a poco a poco le sue dita cominciano ad accarezzarmipiano.Nonparlofinchélofa,l'hoimparatoconl'esperienza.Ilpiùdellevoltesiedoinsilenziofinoalcalardelsoleenonriescoasaperenulladilei.Oggi è un giorno diverso. Dopo lunghiminuti si volta verso dime. Sta

piangendo. Le sorrido, prendo un fazzoletto dalla tasca e asciugo le suelacrime. Lei mi guarda e mi chiedo a che cosa stia pensando. «Era unabellissimastoria.»Una pioggia leggera ha cominciato a cadere e piccole gocce battono

controivetridellafinestra.Leaccarezzodinuovolamano.Questosaràunbelgiorno.Ungiornostupendo.Ungiornomagico.Sorrido,nonpossofarneameno.«Sì,èvero»,dico.

«L'haiscrittatu?»chiede.Lasuavoceèunsussurro,comeunabrezzachescivolitralefoglie.«Sì»,rispondo.

Si volta verso il tavolino da notte. Le sue medicine stanno in unvassoietto. Lemie pure. Pillole colorate, un arcobaleno che ci aiuta a nondimenticare quali dobbiamo prendere. Adesso portano anche le mie incamerasua,ignorandoleregole.«L'hogiàsentita,vero?»

«Sì», dico di nuovo, come faccio sempre nei giorni come questo. Hoimparatoaesserepaziente.Lei scruta il mio volto, i suoi occhi verdi come le onde dell'oceano.

«Quandol'ascoltohomenopaura.»

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«Loso»,annuisco,muovendoappenailcapo.

Distoglie lo sguardo e aspetto. Abbandona la mia mano e prende ilbicchiered'acquachestasul tavolinodanotteaccantoallemedicine.Beveunsorso.«Éunastoriavera?»Sièrizzatasuiguancialiperberemeglio.Ilsuocorpo

è ancora forte. «Voglio dire, tu conosci quelle persone?» «Sì.» Potrei direqualcosadipiù,madisolitononlofaccio.Leièsemprebellissima.Mifaunadomandaovvia:«Ebbene,chihasposatoallafine?»Rispondo:«L'uomogiustoperlei».

«Equaleradeidue?»

Sorrido.«Losapraiprimadisera»,mormoro,«losaprai.»

Larispostanon laconvincemanon insiste.Leggo laperplessitàsulsuoviso, sta pensando a come pormi un'altra domanda e non trova il modogiusto,preferisceaccantonareilproblemaperilmomentoeallungalamanoversounodeiminuscolibicchierinidicartachecontengonolepillole.«Éilmio?»

«No, il tuoèquesto.»Lospingoversodi leiperchénonpossoafferrarloconledita.Leiloprendeeguardalepillole.Sonosicurochenonhaideadiche cosa siano. Usando entrambe lemani prendo il mio bicchierino emilasciocaderelepilloleinbocca.Leifalostesso.Ogginonopponeresistenza,grazie al cielo. Alzo il bicchierino in una sorta di brindisi scherzoso emisciacquo via dalla bocca quel sapore metallico con un sorso di tè ormaitiepido.Leiingoialesuepilloleconl'acqua.Unuccellocominciaacantare,fuori,etuttieduevoltiamoilcapoversola

finestra. Restiamo li tranquilli, godendoci un momento bellissimo. Poi ilcantosispegneeleisospira.«Devochiedertiun'altracosa»,dice.

«Qualunque cosa sia, cercherò di risponderti con tutta sincerità.» «Édifficile,però.»Non guarda verso di me e non riesco a vedere i suoi occhi. É li che

nascondeisuoipensieri.Certecosenonsonocambiate.«Faiconcalma»,ledico.Giàsochecosamichiederà.

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«Non voglio offenderti perché sei stato sempre tanto gentile con me,ma...»Aspetto.Lesueparolemi feriranno.Mi lacereranno ilcuore lasciandovi

unacicatrice.«Chiseitu?»

ViviamonellaCasadiCuradiCreeksidedaormaitreanni.Hadecisoleidivenire qui, sia perché non siamo troppo lontani da NewBern, sia perchépensava di facilitarmi le cose. Abbiamo affittato la nostra casa perchénessunodinoiavevailcoraggiodivenderla.Dopoaverfirmatoalcunecarte,abbiamo ottenuto un posto dove vivere rinunciando a parte della libertàcostruita durante un'intera esistenza. Aveva ragione, naturalmente. Nonsarei mai riuscito a lottare da solo contro la malattia che ha travoltoentrambi.Siamoagliultimiminutidelgiornodellenostreviteeilticchettiodell'orologioliscandisceinmanierasemprepiùforte.Michiedosesonoilsolo,asentirlo.Un dolore sordomi trafigge le dita e mi ricorda che non abbiamo più

intrecciatolemanidaquandosiamoqui.Éunacosachemirattrista,malacolpaèmia.Soffrodellapeggiorformadiartritereumatoideeinunostadioavanzato. Le mie mani sono deformate e grottesche a vedersi, e pulsanosempre dolorosamente quando sono sveglio. Quando le guardo vorreiliberarmene,amputarle,maalloranonpotreipiùfareilpocochefaccio.Leusocomeartigli, così le chiamo,eognigiornoprendounasuamanonellamianonostantelasofferenza,perchésocheleidesiderachelofaccia.LaBibbiadicechel'uomopuòviverefinoacentoventiannimaiononme

loauguro,eilmiocorpononmiasseconderebbeancheselodesiderassi.Sista disfacendo, questo corpo,muore un pezzo per volta, cede all'erosionechedall'internomidistrugge.Lemiemaninonmiservonopiù, imieirenifunzionanomaleeilmiocuoresiindeboliscecostantemente,unmesedopol'altro.Peggioancora,hodinuovouncancro,questavoltaallaprostata.Éilmioterzoincontrocolnemicoinvisibilecheprobabilmentemiucciderà,masoloquandoglieloconsentirò.Imedicisipreoccupanoperme,iono.Nonhotempoperangosciarmiinquestocrepuscolodellamiavita.Dei nostri cinque figli, quattro vivono ancora e sebbene le visite siano

doloroseperlorovengonospessoatrovarcieglienesonograto.Maanchequando sono lontani, ciascunodi loro è presentenellamiamente e porta

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conséisorrisielelacrimecheaccompagnanol'esistenzadiunafamiglia.Hoappeso una dozzina di ritratti alle pareti della mia camera. Sono la miaeredità, ilmio contributo almondo. Ne vado fiero. A voltemi chiedo checosa ne pensamiamoglie quando sogna, o se non ci pensa affatto, anchequandosogna.Cisonomoltecosedileichenoncapiscopiù.«Mi chiamo Duke», le dico. John Wayne è sempre stato il mio attore

preferito.«Duke», sussurra tra sé. «Duke.» Ci pensa per un momento, la fronte

aggrottata,gliocchiseri.«Si», dico, «sono qui per te.» E lo sarò sempre, penso tra me. La mia

rispostalafaarrossire.Daisuoiocchiimprovvisamenteumidieinfiammaticominciano a sgorgare le lacrime.Mi si spezza il cuore e per lamillesimavoltamichiedoseci siaunmodoperaiutarla,Leidice:«Midispiace.Noncapisconulladiquellochemistacapitando.Eanchetu.Quandotiascoltohol'impressione chedovrei conoscerti,manon ti conosco.Non sonemmenopiùqualèilmionome».Siasciugagliocchiecontinua:«Aiutami,Duke.Aiutamiaricordarechisono.Oalmenochiero.Misentocosìsmarrita».Larispostamisaledalcuore,malementosulsuonome,comesulmio.Ho

lemiebuoneragioni.«TuseiHannah,amantedellavita,unaveraforzaperchihagodutodella

tua amicizia. Sei un sogno, una dispensatrice di felicità, un'artista che hacommossocentinaiadicuori.Latuaesistenzaèstatacolmadisoddisfazioniperché le tuenecessità sono spirituali e ti basta guardare in te stessa. Seigenerosae lealee riesciavedere labellezzaanche làdovegli altrinon lanotano.Haisaputoimpartiremeraviglioselezioniehaisempresognatocosemigliori.»Mi fermo per riprender fiato, poi aggiungo: «Hannah, non devi sentirti

smarritaperché:Nullaèsmarrito,nélosaràmainonlanascita,l'identità,laforma, nessun oggetto almondo, non la vita, la forza e le cose visibili... ilcorpopigroevecchioefreddo-bracerimastadiunanticofuoco.»Rifletteperqualcheminutosuciòchehodetto.

Guardo verso la finestra e vedo che non piove più, la luce del sole stafiltrandonellastanza.Leichiede:«L'haiscrittatu?»«No,WaltWhitman.»

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«Chiè?»

«Unmagodelleparolechedannoformaaipensieri.»

Nonrisponde subito,mami fissaa lungo finché respiriamoall'unisono.Dentro.Fuori.Dentro.Fuori.Respiriprofondi.Michiedoseleisachelavedocosìbella.«Resteraiancoraunpo'conme?»chiedeinfine.

Annuiscosorridendo.Misorrideasuavolta.Prendeunamiamano,condolcezza,elaposasullasuavita.Fissainodichedeformanolemieditaeliaccarezza piano. Il suo tocco è come quello di un angelo. «Vieni», dicomentre mi alzo con un grande sforzo, «andiamo a fare una passeggiata.L'aria è limpida e frizzante. E una bellissima giornata.» La fisso mentrepronuncioquelleparoleelavedoarrossire.Misentodinuovogiovane.Diventò famosa, naturalmente.Qualcuno ladefinì lapiù grandepittrice

delSuddelventesimosecoloeioero,esono,fierodilei.Alcontrariodime,chefaticavotantoperscrivereancheiversipiùsemplici,miamogliesapevacreare la bellezza con la stessa facilità con cui Dio creò il mondo. I suoidipintisonoespostineimuseiinvariPaesi,maionehoconservatisolodueperme.Ilprimoel'ultimochemidonò.Sonoappesinellamiacamera,avoltedinottesiedosulletto,licontemplo

espessopiango,nonsobeneperché.Così passarono gli anni. Trascorremmo le nostre vite lavorando,

dipingendo,allevandoibambini,amandocitanto.VedofotografiedellefestediNatale,viaggidi tutta la famiglia, festedi laureae festedinozze.Vedo ivoltilietideinipotini.Evedofotografiedinoidue,conicapellisemprepiùbianchi e il volto sempre più segnato dalle rughe. Un'esistenza normale,cometantealtre.Nonpotevamoprevedereilfuturo,echilopuò.

Nonmiaspettavodi trascorrerecosì imieiultimianni,machecosamiaspettavo? Il pensionamento. Visite ai nipotini, forse altri viaggi. Le èsempre piaciuto viaggiare. Forse mi sarei trovato un hobby, magari lacostruzioni di navi nelle bottiglie. Un lavoro di infinita precisione ormaiimpossibileconlemiemani.Manonprovoamarezza.

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Nondobbiamovalutarelenostrevitesullabasediquestiultimianni,nesonosicuro.Eavreipotutoprevedereconmaggioreanticipociòchestavapercapitarci.Colsennodipoilacosasembraovvia,masulleprimepensaiche le sue smemoratezze fossero comprensibili e nient'affatto eccezionali.Dimenticava dove avevamesso le chiavi,ma capita a tutti. Dimenticava ilnomediqualcheconoscente,manondegliamiciedellepersoneanoipiùvicine.Avoltesbagliavaladatasugliassegni,manonvidavopeso,semplicierrorichesicommettonoquandosipensaadaltro.Fusoloquandosimanifestaronoepisodipiùallarmantichecominciaia

sospettare il peggio. Un ferro da stiro nel freezer, la biancheria nellalavapiatti, dei libri nel forno. Il giorno in cui la trovai nella sua auto a treisolatididistanza,chinainsinghiozzisulvolanteperchénontrovavalaviadicasa,mispaventaidavvero.Esispaventòancheleiperchéquandobussaial finestrino si voltò e disse: «O Dio, che cosa mi succede? Per favoreaiutami».Misiannodòlostomacomanonosaipensarealpeggio.Lasettimanaseguenteilnostromedicolasottoposeaunaseriediesami.

Noncicapivonullaenoncicapisconullanemmenoadesso,probabilmenteperchénonvogliocapire.PoiildottorBarnwelllavisitòalungoeledissediritornareilgiornoseguente.Laaccompagnai.Ful'attesapiùlungadellamiavita. Sfogliai giornali senza leggerli e cercai di risolvere quiz che non miinteressavano.Allafineilmedicofeceentrareanchemenelsuostudioemiinvitò a sedere posandomi una mano rassicurante sulla spalla. Marammentochiaramentechetremavo.«Mi spiace dovervelo dire», cominciò Barnwell, «ma sembra che la

signorasiaalprimostadiodell'Alzheimer...»Ilmio cervello si svuotò di colpo e riuscivo solo a vedere la luce della

lampadasopralenostreteste,mentrerimbombaval'ecodiquelleparole:ilprimostadiodell'Alzheimer.Éunamalattiadesolata,vuotaearidacomeildeserto.Unladrodicuorie

di anime e dimemorie. Non sapevo che dirlementre lei singhiozzava sulmiopettoelastrinsiamecullandola.Ilmedicoci fissavaangosciato.Eraduraper lui,unabravapersona,più

giovanedelmiofigliominore,edavantialuisentiiilpesodellamiaetà.Lamiamenteeraannebbiata,lamiaamatatremava,el'unicacosacuiriusciiapensarefu:Nessunuomoannegandosapràmaiqualegocciad'acquaporrà

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finealsuoultimorespiro.Parolediunpoetasaggiocheperònonmidiederoconforto.Nonsoquale

significatoavesseropermeinquelmomento.ContinuaiacullareAllie,ilmiosogno,lamiabellezzasenzafine,lechiesi

di perdonarmi, anche se non c'era nulla da perdonare, le sussurrai in unorecchio: «Andrà tutto bene», ma avevo paura. Ero un uomo svuotatodentrocomeunvecchiotroncoenonavevonulladaoffrire.RicordosoloframmentidellelunghespiegazionideldottorBarnwell:«É

una degenerazione dei tessuti cerebrali che colpisce la memoria e lapersonalità...nonesistonocureoterapie...nonc'èmododiprevederese ilprocesso sarà rapido o lento... dipende da persona a persona... vorreisapernedi più... certi giorni sarannomigliori di altri... il peggioramento siaccentuaconilpassaredeltempo...sonodesolatochetocchiamedirvelo...»Sonodesolato...

Sonodesolato...

Sonodesolato...

Tutti erano desolati. Imiei figli avevano il cuore spezzato, imiei amicivedevano sorgere davanti a sé lo spettro di una condanna identica. Nonricordodiessereuscitodallostudiodeldottore,nonricordodiaverguidatofinoacasa.Lamiamemoriadiquelgiornoècancellata,esuquestopuntotra me e Allie non c'è differenza. Sono passati quattro anni. Da alloraabbiamocercatodiaffrontarelamalattianelmigliormodopossibile.Alliesiè organizzata, come vuole il suo temperamento. Ha dato disposizioni perlasciarelacasaetrasferirsiqui.Hariscrittoilsuotestamentoel'hasigillato.Haespresso lesuevolontàper i funeralisuun fogliochegiacenell'ultimocassettodellamiascrivaniaechenonhomailetto.Einfinehacominciatoascrivere.Lettereaisuoiamicieaisuoifigli.Lettereaisuoifratelliesorelleecugini.Lettereainipotieaivicinidicasa.Eunaletteraame.La rileggo a volte quando sono nello stato d'animo giusto e allora mi

ricordo di Allie nelle fredde sere d'inverno, seduta davanti al fuocoscoppiettanteeconunbicchieredivinoaccanto,immersanellaletturadellelettereche io lehoscrittonelcorsodeglianni.Lehasempreconservateeorahapregatomedifarealtrettantoperchéavreisaputocomeusarle.Aveva ragione. Mi piace rileggerne dei brani, e mi stimolano, quelle

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lettere, poiché mentre i miei occhi scorrono sulle loro pagine mi rendocontochelapassioneromanticapuòmanifestarsiaqualsiasietà.Quando vedo Allie, ora, penso di non averla mai amata con tanta

intensità,marileggendoleletterecapiscocheèsemprestatocosì.Misonodedicatoaquesta letturanelleultimetresere,anottefonda,quandoavreidovuto dormire da un pezzo. Erano quasi le due quando presi dallascrivaniaunpaccodibusteingiallitedaltempo.Slegaiilnastrino,anch'essovecchio di cinquant'anni, e trovai le lettere che la madre di Allie avevanascostotantotempofa.Eaccantoaessemoltealtre.Unavitadiletterechegridavano ilmioamore,chepartivanodalmiocuore.Lesfogliaicogliendounafrasequaelà,einfinescelsilaletteradelnostroprimoanniversario.Neleggounestratto:Mentre tiosservo inquestigiorni - timuovi lentamenteconunavitachecrescedentrodite-sperochetusappiaquantaimportanzatu abbia per me, e come è stato speciale questo anno. Mi sento il piùfortunatodegliuominietiamocontuttoilcuore.Depongo il foglio, frugo nelmucchio, trovo un'altra lettera che risale a

unafreddaseraditrentanoveanniprima.Seduto accanto a te, mentre la nostra bambina più piccola cantava

stonando nel coro di Natale, ti guardavo e vedevo l'orgogliomaterno chenascesolodaunagrandeprofonditàdisentimenti.Permetuseiunaverabenedizione.Edopolamortedinostrofiglio,quellochesomigliavaasuamadre...fuil

periodopiù duro che dovemmoaffrontare e leggoparole che ancora oggisuonanostrazianti:Nel tempodeldolore ti stringoamee ti culloe facciomia la tua pena. Piango quando tu piangi e mi ribello quando ti ribelli.Insiemecerchiamodiarginare i fiumidi lacrimee leondedidisperazioneperproseguireinsiemenellastradaaccidentatadellavita.Mi interrompoperpensarealbambino.Avevaquattroanniappenae io

ho vissuto venti volte più di lui,ma seme l'avessero chiesto, sarei volutomorirealpostosuo.Sopravvivereaunodeiproprifiglièunacosaterribile,unatragediachenonauguroanessuno.Misforzoditrattenerelelacrime,sfoglioaltrelettereperdistrarrelamia

mente,etrovoquellascritta inoccasionedelnostrosecondoanniversario,propiziatricedipiùdolcimemorie:Tesoro,quandotivedoalmattinoprimadifareladoccia,oneltuostudioconlemanimacchiatedipitturaeicapelli

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arruffatiegliocchistanchi,socheseiladonnapiùbelladelmondo.Continuava così, questa corrispondenzadi vita ed'amore, conpagine a

voltetristimaperlopiùconfortantiepienedicalore.Alletre,esausto,eroarrivato all'ultima letteradellapila, l'ultima che le avevo scritto, e sapevocheavreidovutocontinuare.Sfilai dalla bustadue fogli, presi il primo e lo sistemai sotto il fasciodi

luce della lampada per leggerlo meglio: Carissima Allie, nel porticosilenzioso giungono solo vaghi suoni che emergono dalle ombre, e per laprimavoltanonhopiùparoleperesprimermi.Éunastranaesperienzaperme,poichéquandopensoateeallanostravitaincomunehotantecosedaricordare,nellamiamemoria si affollanomille episodi,manon so se saròcapacedi ricatturarli.Nonsonounpoeta,purtroppo,mentresoloconunapoesiariuscireiadirtichecosaprovoperte.Allora lamiamente divaga, si riaggancia al presente, a questamattina

quando preparavo il caffè in cucina. C'erano Kate e Jane che tacqueroquandomivideroentrare.Vidicheavevanopianto,misedettiaccantoaloroin silenzio e strinsi le loromani. E sai che cosa vidi guardandole? Vidi tecom'eritantotempofa,ilgiornodelnostroaddio.Le ragazze somigliavano a te in quelmomento, bellissima e sensibile e

feritadallapena che ci cogliequandoperdiamoqualcosadimolto caro. Eperunaragionechenonsapreidefinireprovail'impulsodiraccontarelorounastoria.ChiamaiJeffeDavid,poichéanchelorosonoquiincasa,equandofurono

tuttiequattroattornoal tavolocominciaiaparlare.Raccontaicometueritornatadametantotempofa.Descrissilanostrapasseggiata,elacenaconigranchi, e loro ascoltavano, sorridendo della gita in canoa e della seratatrascorsadavantialcaminoaccesocoltemporalecheimperversavafuori.Lavisitadituamadre,giuntaadavvertircidell'arrivodiLon,lisorpresecomeaveva sorpresonoi allora - e sì, cara, narrai anche ciò che accaddequellostessogiorno,quandotutornastiincittà.Questapartedella storiaè semprevivanelmio ricordo, anche se tanto

tempoèpassato. Sebbene ionon fossipresente, e tumiabbiadescritto lascenaunasolavolta,noncessodistupirmiperlaforzadicuihaidatoprovaquelgiorno.Nonriescoa immaginarechecosaavevi inmentequandoseientratanell'albergoehaivistoLon,enemmenoiltuostatod'animodurante

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lavostraconversazione.Mihaidettoche lasciaste l'albergopersedervisuuna panchina presso la vecchia chiesa metodista e che lui ti stringeva lamano,anchesegiàgliavevispiegatochesarestirimastaconme.Socheglivolevibene,elasuareazionedimostrachetenevolevaanche

lui, sebbene non potesse accettare di perderti. E come avrebbe potuto?Persinomentreglidicevichemiavevisempreamatoevolevicomportartilealmente,luicontinuavaastringertilamano.Eraferitoefuribondo,eperquasi un'ora cercòdi farti cambiar parere,maquando ti alzasti per dirgliconvoceferma:«Nonpossotornaredate,perdonami»,capìcheavevipresala tuadecisione.Mihaidettochesi limitòadannuiree rimanestea lungosedutil'unoaccantoall'altrasenzaparlare.Misonosemprechiestochecosaprovasse Lon in quei momenti, e sono sicuro che soffriva come avevosofferto io poche ore prima. E quando finalmente ti accompagnò allamacchina,tidissecheioerounuomofortunato.Sicomportòcomeunverosignore,ecapiiperchélatuasceltaerastatadifficile.Quando terminai il mio racconto, nella stanza regnò un lungo silenzio

finchéKatesialzòemiabbracciò.«Oh,papà»,disseconlelacrimeagliocchi,e sebbene mi aspettassi di rispondere alle loro domande, nessuno me lepose. Mi offrirono invece qualcosa di molto speciale. Nelle quattro oreseguenti,mihannospiegatoquantosiamostatiimportantinoidueperchéliabbiamoaiutatiacrescerenelmodomigliore.Ciascunodiloroharievocatoepisodi cheavevadimenticatoda tempoe alla fine iopiangevoperchémirendevocontochetueiosiamostatidavverodeibravigenitori.Sonofierodei miei figli, fiero di te, e felice per la vita che abbiamo vissuto. Nullariuscirà a sottrarcela. Mai. Rimpiango solo che tu non fossi lì con noi acondividerelenostreemozioni.Ora se ne sono andati e io mi dondolo in silenzio sotto il portico,

ripercorrendogliannitrascorsiassieme.Nonsochecosasarebbeaccadutosetunonfossitornatadamequelgiorno,maholacertezzachesareivissutoemortocondeirimpiantichegraziealcieloignoreròpersempre.Ti amo, Allie, perché grazie a te sono l'uomo che sono. In te si

concentrano tutte lemie ragioni di vita, tutte lemie speranze, tutti imieisogni,equalunquecosaciaccada in futuro,ognigiorno trascorsoassiemesaràilpiùbellodellamiaesistenza.Iosaròtuopersempre.Etu,tesoro,saraisempremia.

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Noah Ricordo che anche Allie sedeva sotto al portico accanto a mequandolessequestaletteraperlaprimavolta.Erailtardopomeriggio,nubirosa si sfrangiavano nel cielo estivo mentre moriva la luce del giorno.Seguivo con lo sguardo l'evolversi del tramonto con i suoi mille coloricangianti, e pensavo al breve, decisivo momento in cui il giorno cedeimprovvisamenteallanotte.Ilcrepuscolo,pensaiallora,èsoloun'illusione,perchéilsoleèsempreo

sopraosottolalineadell'orizzonte.Ciòsignificacheilgiornoelanottesonolegati come poche altre cose al mondo, non possono esistere l'uno senzal'altro e tuttavia non possono esistere insieme. Come ci si può sentire,pensai,quandosièsempreunitiesempredivisi?Ripensandoci,misembraironicoilfattocheAlliedecidessedileggerela

lettera proprio mentre quel pensiero mi passava per la mente. Ho dettoironicoperchéadessoconoscolarisposta.Sochecosasignifichil'alternarsidelgiornoedellanotte,sempreuniti,sempredivisi.Neipomeriggiincuisediamoall'aperto,Allieeio,siamocircondatidalla

bellezzaeiosfiorolevettedellafelicità.Cisonogliuccellieilruscellodovenuotanoleanatregalleggiandosull'acquafreddacherifletteicoloridelloropiumaggioe i lorocorpisembranodilatarsi.AncheAllieèpresadaquestoincantoeapocoapococominciamoaconoscercidinuovo.«Mi piace parlare con te, e mi manchi, anche se le tue assenze sono

brevi.»Sono sincero e lei lo sa, ma è ancora cauta, sono un estraneo. Chiede:

«Sedere qui e guardare le anatre è qualcosa che facciamo spesso? Vogliodire,ciconosciamobene?»«Sì e no. Penso che ciascuno ha i suoi segreti, ma ci frequentiamo da

anni.»Guardalesuemaniepoilemie.Rifletteperunmomento,ilvisoinclinato

secondoun'angolaturachelafasembrareancoragiovane.Nonportiamoglianellinuziali,eanchequestohaunasuaragione.Chiede:«Siamomaistatisposati?»Annuisco.

«Sì.»

«Ecom'eratuamoglie?»

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Ledicolaverità.

«Era il mio sogno. Ha fatto di me l'uomo che sono, e stringerla tra lebracciaeraunacosapiùnaturalecherespirare.Pensosemprealei.Ancheadesso,mentre siedoqui, stopensandoa lei.Nonavreimaipotutoamareun'altradonna.»Ascoltaenonsochecosanepensi.Quandofinalmenteparlalasuavoceè

morbida,angelica,sensuale,emichiedochecosal'abbiaprovocata.«Émorta?»

Checos'èlamorte?Nontrovorispostaedico:«Miamoglieèvivanelmiocuoreelosaràsempre».«Laamiancora,vero?»

«Naturalmente.Maamoanchemoltealtrecose.Mipiacesederequiconte.Mipiaceammirarelabellezzadiquestoluogoaccantoaunapersonachemi staa cuore.Mipiacevedere il falcopescatore chepiombasul fiume incercadicibo.»Tacedinuovoevoltailcapoinmodochenonpossavederlainfaccia.É

unasuavecchiaabitudine.«Perchélofai?»Nessunapaura,solocuriosità.Ottimo.Soperfettamente

quel che vuol dire, ma chiedo lo stesso: «Cosa?» «Perché trascorri legiornateconme?»Sorrido.

«Sono qui perché questo è il posto dove devo essere. Non c'e nulla dicomplicato.Tueiostiamobeneinsieme.Iltempochetrascorrocontenonèsprecatoenontenedevicrucciare.»Sediamo in silenzio guardandoci attorno. Ci è voluta una vita per

impararlo.Sembrachesoloivecchisianocapacidiesserfelicianchequandostanno l'uno accanto all'altro senza dir nulla. I giovani invece, vivaci eimpazienti, devono sempre rompere il silenzio. Uno spreco, perché ilsilenzioèpuro.IlsilenzioèsacroUniscelepersoneperchésolochisisenteaproprioagioincompagniadiunaltropuòfareamenodiparlare.Questoèilgrandeparadosso.Iltemposcorreeapocoapocorespiriamoall'unisono,comeèaccaduto

almattino. Respiri profondi e rilassati, e a un certo punto lei si appisola,

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proprio come accade a chi si sente a suo agio. Mi chiedo se un giovanesarebbecapacediapprezzarlo.Finalmentesisveglia,unmiracolo.«Vedi quell'uccello?» Me lo indica e aguzzando lo sguardo riesco a

vederloanch'io,allapienalucedelsole.«ÉunostornodelCaspio»,dicoabassavoce,eglidedichiamolanostra

attenzione mentre vola sopra il Brices Creek. Poi, quasi riscoprendo unavecchiaabitudine,posounamanosulsuoginocchioeleinonfaneppureungestoperallontanarla.Ha ragione dicendo che sono evasivo. In una giornata come questa,

quando solo la suamemoria è svanita, le do risposte vaghe perchémoltevoltenegliultimiannihoferitoinvolontariamentemiamogliecondeilapsusesonobendecisoaevitarecheciòsiripeta.Perciòmilimitoadirelostrettonecessariochelesuedomanderichiedonoenonmiazzardoaspingermipiùinlà.Questa decisione è a doppio taglio, metà buona e metà cattiva, ma

necessariaperchéperleiconosceresignificasoffrire.Pernonfarlasoffrirelimito lemie risposte.Non ledicopiù chehadei figli e che siamo sposatiAncheseciòmidàpena,noncambioidea.Forse mi comporto come un impostore, ma l'ho vista schiacciata dal

diluviodiinformazionichecompongonolasuavita.Potreiforseguardarmiallospecchioconimieiocchiarrossatieilmentotremolante,sapendochehodimenticatotuttociòchepermeeraimportante?Nonpotreienemmenoleilopuò.Eppureall'iniziodiquestaodisseacominciaipropriodalì.Lasuavita, il suomatrimonio, i suoi figli. I suoiamicie il suo lavoro.Domandeerisposteinunincessantequizapremi.Queigiornifuronoduriperentrambi.Mitrasformaiinunaenciclopedia,

inunoggettoinsensibilecolmodeichi,doveequandodellasuavita,mentreinrealtàsololecosecheignoravoeledomandecuinonpotevorisponderesi rivelavano utili. Lei fissava fotografie di nipotini dimenticati, vecchipennellichenonlesuggerivanonulla,oleggevalettered'amorechenonleprocuravanogioiaalcuna.Siindebolivanelcorsodiquellesedute,diventavapiù pallida, più amara, e terminava la giornata peggio di come l'avevacominciata.Tempoperdutoperilmioegoismo.Alloracambiai.DivenniMagellanooColombo,unesploratoredeimisteri

dellamente.E imparai.Conumiltàe fatica,ma imparaiquello chedovevo

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fare,e chesarebbestatoovvioperunbambino: lavitanonèaltrocheunsusseguirsi di tante piccole vite, vissute un giorno alla volta. Si dovrebbetrascorrere ogni giorno cercando la bellezza nei fiori e nella poesia eparlandoconglianimali.Enullapuòesseremigliorediungiornocolmodisogni e di tramonti e di brezze leggere. Imparai soprattutto che la vita èsederesuunapanchinasullarivadiunfiumeanticoconlamiamanoposatasulsuoginocchioeavolte,neimomentipiùdolci,innamorarmidinuovo.«Achecosastaipensando?»chiede.É ormai il crepuscolo. Abbiamo lasciato la panchina e camminiamo a

piccolipassilungoivialiilluminatichesisnodanoattornoalcomplesso.Leisi appoggia almiobraccioe io sono il suo cavaliere.É statauna sua idea.Forseperchésisenteunpo'sedottadame.Forseperimpedirmidicadere.Qualunquesialaragione,sorridorapito.«Stopensandoate.»

Nonrisponde,mapremelesueditasulmiobraccioecapiscochequelcheho detto le piace. La nostra vita in comunemi ha insegnato a cogliere gliindizi, anche se lei non sa di fornirmeli. Continuo: «So che tu non puoiricordarechisei,maiosì,equandotiguardomisentofelice».Midàuncolpettoalbraccioesorride:«Seiunuomogentileconuncuore

generoso.Sperodiavergodutoancheprimadellatuacompagniaquantonegodoadesso».Continuiamo a camminare. Poi lei dice: «Devo dirti una cosa».

«Sentiamo.»«Credodiavereunammiratore.»

«Unammiratore?»

«Sì.»

«Capisco.»

«Nonmicredi?»

«Ticredo.»

«Dovrestipropriocredermi.»

«Perché?»

«Perchépensochequell'ammiratoreseitu.»

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Miripetoquelleparolementreavanziamoabraccetto,oltreilcortile,finoalgiardinointernoriccodifioriselvatici,elìlafermo.Raccolgounmazzettorosso, rosa, giallo, violetto - glielo porgo e lei lo avvicina al naso. Fiuta aocchichiusiemormora:«Sonobellissimi».Riprendiamo lapasseggiata, leiha ilmiobraccio inunamano, i fiori nell'altra. La gente ci guardaperchésiamo unmiracolo ambulante, così ci hanno definito. In un certo senso èvero,maavoltenonmisentopoitantofortunato.«Credichesiaio?»chiedoinfine.

«Sì.»

«Perché?»

«Perchéhotrovatoquellocheavevinascosto.»

«Checosa?»

«Questo»,dice,emiporgeunfogliettodicarta.

«L'hotrovatosottoilmioguanciale.»

Loleggo,edice:Lentoèilmiocorpopermalisenili,malamiapromessasaldarimanesulchiudersideinostrigiorni.Unacarezzachescivolainunbaciorisveglieràgioiosol'amore.«Cenesonoaltre?»chiedo.

«Hotrovatoquestanellatascadellamiagiacca.»

Le nostre anime sono una cosa sola e se lo vuoi sapere mai sisepareranno.Nell'albasplendidasultuovisoraggiantetrovoilmiocuore.Dico:«Capisco»,enonaggiungoaltro.

Mentre camminiamo il sole affonda oltre l'orizzonte, un crepuscoloargenteo è tutto ciò che rimane del giorno, ma continuiamo a parlare diquelle poesie. Lei è affascinata dall'idea di una storia romantica. Quandoarriviamoallaportad'ingresso iosonostanco.Lei losaesi ferma,conuntocco dellamanomi induce a voltarmi e siamo uno di fronte all'altra.Mirendocontodiquantoiomisiaingobbito.Adessosiamoaltiuguali.Avoltemirallegropensandocheleinonsirendecontodicomeiosiacambiato.Mifissaalungo.

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«Checosafai?»lechiedo.

«Nonvogliodimenticarete.Nonvogliodimenticarequestogiorno.Cercoditenervivivinellamiamemoria.»Funzionerà questa volta? mi chiedo, e subito mi rispondo di no. É

impossibile. Però le nascondo quel che penso e invece sorrido, perché hadettoparolecosìdolci.«Grazie»,mormoro.

«Élaverità.Nonvogliodimenticartidinuovo.Seimoltoimportanteperme.Nonsochecosaavreifattooggisenzadite.»Un nodomi stringe la gola. C'è dell'emozione nella sua voce, la stessa

emozione che provo quando penso a lei. É per questo che vivo, e in quelmomentolaamoteneramente.Vorreiaverelaforzadisollevarlaconlemiebracciafinoalparadiso.«Non sforzarti di parlare», mi dice, «godiamoci questo momento.» É

quellochefaccio,estasiato.Lasuamalattiaèpeggiorata inquestianni,eppureAllieèun'eccezione.

Qui ci sono altre tre persone colpite dall'Alzheimer e rappresentano lasommadellemieesperienzepratiche.AdifferenzadiAllie,sonoinunostatoavanzatoecompletamentesmarriti.Sisveglianocondelleallucinazioniinunostatoconfusionale.Continuano

aripeterelestessefrasiall'infinito.Duedilorononriesconopiùamangiaree moriranno presto. La terza ha la tendenza a svignarsela e camminavagolando senzapiù saperedov'è.Una volta la trovarono sull'autodi unosconosciutoamezzomigliodidistanza.Daquelgiornolatengonolegataalletto.Tutteetrepossonoesseremoltoaggressiveincertimomentieinaltritristiesolecomebambiniorfani.Raramentericonosconogliinfermierichesioccupanodilorooifamigliari.Éunamalattiachemettetuttiaduraprova,eccoperchélevisitedeilorofigli,edeimiei,sonotantopenose.AncheAllie,ovviamente, ha i suoi problemi, che probabilmente peggioreranno colpassaredeltempo.Lamattinasisvegliaterrorizzataepiangeadirotto.

Vededeimostriciattoli,dellespeciedignomi,eurlapercacciarlivia.Failbagnovolentieri,mamangiainmodoirregolare.Oraèmagra,troppomagrasecondome,eneigiornibuonifacciodelmiomeglioperdarlequalcosadi

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nutriente.Ma qui le analogie si fermano. Ecco perché Allie viene considerata un

miracolo:perchéavolte,soloavolte,dopocheioleholettolemienote,lesuecondizionimigliorano.Nonesistespiegazione.«Éimpossibile»,diconoimedici, «oppure non ha l'Alzheimer.»Ma ce l'ha. Nellamaggior parte deigiornieognimattinanonvisonodubbiinproposito.Esuquestopuntosonotuttid'accordo.Maallora,perchélesuecondizionisonodiverse?

Perché a volte cambia dopo la mia lettura? Esprimo ai medici la miaipotesi(perilmiocuoreèunacertezza)manonmicredono.Credononellascienza, invece.Quattro specialistihanno fatto il viaggio finoaChapelHillpertrovareunarisposta.Quattrovoltesenesonoandatisenzaavercapitonulla.Iodico:«Nonpotetecapiresevibasatesolosullavostraesperienzaesuivostri libri»,maloroscuotonolatestae insistono.«L'Alzheimernonsisviluppa così. Nelle sue condizioni, non è possibile sostenere unaconversazione o migliorare via via che passano le ore del giorno. Fuoriquestione.»Peròaleisuccede.Nontuttiigiorni,econminorefrequenzadiun tempo. Ma a volte, l'unica cosa che le manca è la memoria, come sesoffrisse di amnesia. Le sue emozioni sono normali, i suoi pensieri sononormali.Equellisonoigiorniincuisochestofacendolecosegiuste.Quandorientriamo, c'è la cenacheciaspetta incamerasua.Ci lasciano

mangiarelì,neigiornibuoni,enonpotreichiederedipiùagliinfermierichesisonooccupatidituttocontantagentilezza.Glienesonomoltograto.Le luci sono abbassate, due candele accese illuminano il tavolo dove ci

siederemo e c'è unamusica dolce in sottofondo. Piatti e bicchieri sono diplasticaenellacaraffac'èsuccodimele,mabisognarispettare leregoleesembracheadAllienonimporti.Spalancagliocchi,ammirata.«Haipensatotuatuttoquesto?»

Annuiscoeleivieneavanti.

«Ébellissimo.»

Laaccompagnoallafinestraoffrendoleilbraccioeleinonloabbandonaquandoarriviamolì.Ilsuotoccoègentileerestiamoviciniinquellaseradicristallo.Lafinestraèsocchiusaeavvertolabrezzaprimaverilesullamiaguancia.

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Stasorgendolalunaelaseguiamoalungoconlosguardomentresimuovenelcielo.«Non ho mai visto nulla di così bello, ne sono sicura», dice, e sono

d'accordoconlei.«Nemmenoio»,dico,masto fissandoilsuovisoe leicapisceachecosa

alludoesorride.Unattimodoposussurra:«CredodisapereconchièrimastaAllieallafine

dellastoria»,dicetranquilla.«Losaidavvero?»

«Econchi?»

«ÉrimastaconNoah.»

«Neseisicura?»

«Assolutamente.»

Annuisco sorridendo. «É vero, è rimasta con lui», dico sottovoce e leisorrideasuavolta.Ilsuovisoèradioso.Spostolasuasediaconuncertosforzo.Sisiedeeiomisiedodifrontea

lei.Allungalamanosultavolo,laprendonellamiaesentoilsuopollicechecomincia amuoversi piano inuna carezza, comeaccadde tanti anni fa. Lafissoalungosenzaparlare,vivendoerivivendoqueimomentilontanifinchémisembradiaverliriportatialpresente.Ancoraunavoltamirendocontodiquantoiol'ami.Quandofinalmenteriescoaparlaremitremalavoce.«Seibellissima»,dico.Leggoneisuoiocchichesaciòcheprovoperleie

qualesiaveramenteilsignificatodellemieparole.Nonreagiscesubito.Abbassailcapoemichiedoachecosastiapensando.

Non mi fornisce indizi e le stringo leggermente la mano. Aspetto. Hoimparatoaconoscere il suocuore in tutti imieisogniesochesonoquasigiuntoallameta.Pocodopo,unmiracolodimostrachehoragione.

MentrelamusicadiGlennMillersidiffondenellastanzailluminatadallecandele, mi accorgo che Allie a poco a poco cede a ciò che le si muovedentro.Vedounsorrisocaldoaffioraresullesuelabbra,queltipodisorrisoper ilqualevale lapenadivivere,e isuoiocchidismeraldosi fissanonei

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miei. Attira lamiamano verso di sé. «Seimeraviglioso...» dice piano, e inquelmomentoancheleisiinnamoradime,losoperchél'hovistoaccaderemille volte.Nonaggiungealtro, nonnehabisogno,ma il suo sguardo cheaffiora da un'altra vita mi restituisce la giovinezza. Sorrido con tutta lapassione che riesco a raccogliere e ci fissiamo mentre i sentimenti sigonfianocomeondedentrodinoi.Imieiocchiscorronolungoleparetiepoiin alto verso il soffitto e quando si posano di nuovo su Allie il caloremiavvolge.Évero,misentogiovane.Nonpiùinfreddolitoedolente,ingobbito,deformeemezzociecoperlacataratta.Sono forte e fiero, l'uomo più fortunato delmondo, e alimento a lungo

questagioiosasensazione.Quando le candele si sono consumate per un terzo, sono pronto a

rompereilsilenzio.Dico:«Tiamoprofondamente,esperochetulosappia».«Certocheloso»,dicequasiansimando.«Eanch'iotihosempreamato,

Noah.»Noah,hosentitobene?Noah.Quelnomeecheggianellamiatesta.Noah...

Noah.Losa,penso,sachisonoio...Losa...

Un piccolissimomiracolo, ma per me è un dono di Dio, e ripenso allanostra vita insieme, io che la abbraccio, la amo, le resto accanto in tutti imieiannimigliori.Mormora:«Noah,miocarissimoNoah...»

E io, che non ho voluto accettare il verdetto deimedici, ottengo ilmiotrionfo,siapureperunmomento.Rinuncioaognifinzione,lebaciolamanoelaavvicinoallamiaguanciaesussurro:«Seilacosapiùbellachemisiamaicapitata».«Oh, Noah», dice con le lacrime agli occhi, «anch'io ti amo.» Se solo

potessefinirecosì,sareiunuomofelice.Ma non accadrà, ne sono sicuro, poiché mentre i minuti scivolano via

comincioaleggeresegnidiangosciasulsuoviso.«Qualcosa non va?» chiedo, e la sua rispostami giunge in un sussurro.

«Ho tanta paura. Ho paura di dimenticarti di nuovo. Non è giusto... nonpossosopportaredirinunciareaquesto.»

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La sua voce si spezza sul finire della frase e io non so che cosa dire.Capiscochelaserastafinendoenonc'ènullacheiopossafareperbloccarel'inevitabile.Équichefallisco.Cercodirassicurarla.

«Nontilasceròmai.Siamoinsiemepersempre.»

Leisachenonpossoaggiungerealtro,perchénessunodinoisiaffidaafalse promesse; ma dal modo in cui mi guarda capisco che vorrebbequalcosadipiù.La serenata dei grilli ci accompagnamentre cominciamo a cenare.Non

abbiamofame,maiodoilbuonesempioeleimiasseconda.Masticaalungobocconcini minuscoli e sono felice di vederla mangiare. Ha perso troppopesonegliultimitremesi.Dopo cena, tento di resistere alla paura che a poco a poco mi invade.

Dovrei essere esultante, perché ho la prova che possiamo riconquistare ilnostro amore, ma ho già avvertito i rintocchi della campana d'allarme. Ilsoleètramontatodaunpezzoe il ladrostaperinsinuarsitranoie iononriuscirò a fermarlo. Così la fisso e aspetto in quegli ultimi momenti chesembranoun'eternità.Nulla.

Ilticchettiodell'orologio.

Nulla.

Laprendotralebracciaesistringeame.

Nulla.

Lasentotremareesussurronelsuoorecchio.

Nulla.

Perl'ultimavoltaquellaseraledicochel'amo.

Eilladroarriva.

Ancoraoggi,dopotuttoquestotempo,sonostupefattoperlarapiditàdelfenomeno. Tutto accade all'improvviso. É ancora aggrappata a me, macominciaa sbattere lepalpebreea scuotere la testa.Poi sivoltaversounangolodellastanzaelofissaalungo,conlosgomentostampatoinviso.No!gridalamiamente.Nonancora,nonadesso...

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Cieravamoquasi ritrovati!Nonstasera!Qualsiasi seramanonquesta...Per favore! Le parole si accavallano dentro dime.Non posso sopportarloun'altravolta!Nonègiusto...nonègiusto...Macomesemprelabattagliaèperduta.Glignomi.

Ilmiostomacosprofondainunpozzo.Misimozzailfiatoperunattimo,poiriprendoarespirarea fatica.Ho laboccaarida, il cuoremartellante.Éfinita,loso,nonmisbaglio.Écalatalanotteeconl'oscuritàsimanifestalostatoconfusionaletipicodelmorbodiAlzheimerdicuisoffremiamoglie.Equando ciò accade lei è perduta e iomi chiedo se potremomai amarci dinuovo.«Allie, non c'ènessuno lì», ledico, cercandodi combattere l'inevitabile.

Nonmicrede.«Mifissanoconiloroocchi.»

«No»,sussurroscuotendoilcapo.

«Tunonlivedi?»

«No»,dico,eleiesitaperunattimo.

«Eppure sono proprio lì», dice respingendomi, «emi stanno fissando.»Poicominciaaparlaretraséequandocercodiconfortarlamifissaconocchiselvaggi.«Etuchisei?»gridacolpaniconellavoce,sbiancandosiinviso.«Checifai

qui?» Il terrore cresce dentro di lei e lamia impotenzami tortura.Ora siallontanadamecamminandoall'indietro,lemaniproteseingestodidifesa,epronuncialeparolechepiùmispezzanoilcuore.«Vaivia!Stai lontanodame!»urla.Magiàmihadimenticatoperchésta

lottando contro gli gnomi, cerca di tenerli a distanza con gesti dettati dalpanico.Attraversolastanzafinoal letto.Sonodebolissimo,adesso,holegambe

dolenti euna strana fittaal fianco.Nonsodadovevenga.Devosostenereunaveralottapersuonareilcampanelloechiamareleinfermiereperchélemieditamostruosesembranocongelateassieme,mafinalmenteciriesco.Leinfermierearriverannopresto,loso,ementreleaspettofissomiamoglie.Dieci...

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Venti...

Passanotrentasecondiecontinuoafissarla,imieiocchiregistranotuttomentre ripenso aimomentimeravigliosi di poco prima. Nel frattempo leinon si guarda mai alle spalle e io mi sento attanagliato dalle sue stessevisioni,daquellabattagliacontronemiciinvisibili.Siedoaccantoal lettoconlaschienapiegatadaldoloreepiangomentre

riprendo il mio taccuino. Allie non se ne accorge nemmeno, e comepotrebbe?Lasuamenteèaltrove.Un paio di pagine cadono a terra e mi chino per raccoglierle. Sono

stanchissimo,soloelontanodamiamoglie.Leinfermiere,quandoarrivano,vedono due persone bisognose di conforto. Una donna tremante di pauraperchéidemonihannoinvasolasuamente,eunvecchiochel'amapiùdellasuastessavitaepiangeinsilenzio,ilvisonascostotralemani.Passoilrestodellaseratasoloincameramia.Dallaportasocchiusavedo

passaredellagente,alcunisconosciuti,alcuniamici,esemiconcentropossosentirli parlare delle loro famiglie e delle visite nel parco. Conversazionibanali,nientedipiù,eppurescoprocheliinvidioperquellalorofacilità,dicomunicare. Un altro peccato mortale, lo so, ma a volte non riesco aimpedirmelo.Sentoanche ildottorBarnwell cheparla conun'infermieraemi chiedo

chisiatantogravedarichiedereunasuavisitaaquell'ora.Barnwelllavoratroppo, e glielo dico. Passi più tempo con la sua famiglia, gli raccomando,nonl'avràsempreattornoasé.Luinonmidàretta.Isuoipazientiglistannoacuore,dice,edeveaccorrerequandolochiamano.Dicechenonhascelta,maè laceratodalle contraddizioni.Vorrebbeessereunmedico totalmentedevoto ai suoi malati e un uomo totalmente devoto alla famiglia. Non ciriuscirà mai, perché non avrà tempo a sufficienza, ma deve ancoraimpararlo.Mentrelasuavocesispegnelungoilcorridoiomichiedoseallafinefaràspontaneamentelasuascelta,oppuresesaràcostrettoafarla.Siedoinpoltronaaccantoallafinestraeripensoaoggi.Éstatoungiorno

feliceetriste,meravigliosoestraziante.Leemozionichecozzanotraloromiinduconoalsilenziopermolteore.Nonandròaleggerepergliamiciquestasera. Non potrei, perché l'introspezione poetica mi farebbe scoppiare inlacrime.Colpassardelleoreognirumoresispegneneicorridoi,siodonosolo,a

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tratti,ipassimarzialidegliinfermieridinotte.Versoleundicicolgol'ecodiunaltropassocheconoscobeneecheinfondomiaspettavo.IldottorBarnwellsiaffacciaallaporta.

«Hovistolasualuceancoraaccesa.Lespiaceseentro?»

«Nodicerto»,rispondo.

Vieneavantiesiguardaattornoprimadisedersiapocadistanzadame.«HosaputocheleihaavutounabuonagiornataconAllie»,dice,esorride.

Inostrirapportiloincuriosisconoenonsoseilsuointeressesiapuramenteprofessionale.«Credodisì.»

Inclinaunpo'ilcapoperfissarmi.«Eleistabene,Noah?Misembraunpo'giù.»«Sonosolounpo'stanco.»

«ComehatrovatoAllieoggi?»

«Eraokay.Abbiamoparlatoperquasiquattroore.»

«Quattroore?Noah...èincredibile.»

Possosoloannuire.Luicontinua,scuotendoilcapo.

«Nonhomaivistonulladisimile,enemmenonehoavutanotiziadaaltrefonti. Immagino chequesto sia il vero amore.Voi due siete fatti l'unoperl'altra.Alliedeveamarlamoltissimo,eleilosa,vero?»

«Loso»,manonriescoadaggiungerealtro.

«Eppuremisembracrucciato,Noah.Alliehadettoofattoqualcosachehaferitoisuoisentimenti?»«No. Anzi, è stata meravigliosa. Ma in questo momento... in questo

momentomisentosolo.»«Solo?»

«Sì.»

«Nessunoèsolo.»

«Iolosono»,dico,poiguardol'orologioepensoallafamigliadiBarnwell

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chedormeinunacasatranquilla,ilpostodovedovrebbetrovarsianchelui.Dico:«Edèsoloanchelei».Idueotregiorniseguentifuronoinsignificanti.Allienonmiriconosceva

più,nemmenoperunattimo,econfessocheanch'ioerospessodistratto, imiei pensieri tornavano costantemente al nostro giornomeraviglioso nelparco.Sebbenefossefinitotroppopresto,comesempre,nonc'eranulladarimpiangere, tutto era stato perfetto, e mi sentivo felice per aver potutoassaporareancoraunavoltatantagioia.Nel corso della settimana seguente la mia vita tornò alla normalità,

semprechesipossadefinirenormalel'esistenzacheconducoqui.LaletturamattutinaperAllie, la letturaseraleperglialtri.Lenotti insonni, sdraiatosullettoosedutosullapoltronaaccantoallapiccolastufa.Trovounostranoconfortonellaprevedibilitàdellemiegiornate.Inunafrescaenebbiosamattina,ottogiornidopolanostrameravigliosa

passeggiata nel parco,mi svegliai presto, come al solito, emi affaccendaiattornoallascrivania,guardandolefotografieerileggendolelettereditantianniprima.Oalmenocercaidifarlo.Non riuscivo a concentrarmi perché avevo mal di testa, così alla fine

rinunciaieandaiasedermiaccantoallafinestra,pervederesorgereilsole.Allie si sarebbe svegliata di lì a un paio d'ore e volevo essere fresco eriposato,perchéuna lunga letturaavrebbedi certoaumentato ildolorealcapo.Chiusi gli occhi per alcuniminutimentredentro ilmio cranioqualcosa

pulsavaall'impazzataepoi si calmava.Quando li riaprii contemplai ilmiovecchioamico, il fiumechescorreva lì sotto.DallastanzadiAllienon losivede,madallamiasì,equelcorsod'acquaèsemprestatopermeunafontedi ispirazione: scorre da centinaia di anni, eppure si rinnova con ognipioggia.Quelmattinogliparlai,sussurrandoperchépotesseudirmi:«Tuseibenedetto, amico mio, e anch'io sono benedetto, e ci incontreremo neiprossimigiorni».Lacorrentesiincrespòmulinando,quasiperdirmidisì,elapallida lucedell'alba illuminò ilmondocheeranostro.Mioedel fiume.L'acqua che scorre, accelera, rallenta. É come la vita. Contemplandola siimparanomoltecose.Accaddeproprionelmomentoincuiilsolefacevacapolinoall'orizzonte.

Avvertii un formicolio nellamano, cosa che non eramai accaduta prima.

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Cercai di sollevarla, ma fui costretto a rinunciarvi perché la mia testapulsava di nuovo, molto forte, come se mi avessero dato una martellata.Chiusigliocchistrizzandolepalpebre.Lamiamanocessòdiformicolareedivenne inerte, come se i muscoli fossero stati recisi all'improvvisonell'avambraccio.Poiun'ondadidolorepartìdalcervelloescivolandolungoil collo si diffuse in ogni cellula del mio corpo, sembrava un'onda d'altamareachetravolgetuttoalsuopassaggio.Noncivedevopiù,udivosoloilrombodiuntrenoincorsachepassavaa

pochi centimetri di distanza e capii che ero stato colpito da un ictus. Lalingua di fuoco del dolore lacerava il mio corpo e negli ultimi attimi diluciditàpensaiadAllienelsuo letto, inattesadellastoriachenon leavreipiù narrato, smarrita e confusa, del tutto incapace di aiutare se stessa.Esattamentecomeme.Ementreimieiocchisichiudevanodefinitivamentemichiesi:OhDio,checosahomaifatto?Rimasi in statodi semincoscienzaper giorni, e solo a trattimi rendevo

contodiesserecollegatoadellemacchine,condeitubicinichedalnasomiscendevanoingolaeduesacchedafleboclisiappesesopralatesta.Sentivoil ronzio dei macchinari in sottofondo e a volte strani rumori che nonriuscivo a identificare. Una delle macchine, che pulsava al ritmo del miocuore,erastranamenteconfortante,espessomilasciavocullarescivolandoversounmondosenzatempo.Imedicierano inquieti, leggevo lapreoccupazionesui lorovoltimentre

scrutavano lecartelleclinicheeregolavano imacchinari.Sussurravanotraloro, convinti che non potessi sentirli. «L'ictus potrebbe essere una cosaseria», dicevano, «specie per un uomo della sua età, e le conseguenzerischiano di essere pesanti. » I volti si facevano ancora più cupi mentresnocciolavanolevarieeventualità:«Perditadellaparola,difficoltàmotorie,paralisi».Altriappuntisullacartellaclinica,altribipdiunastranamacchinae poi se ne andavano, senza rendersi conto che avevo sentito tutto. IocercavodinonpensarciemiconcentravosuAllie,cercavodivederlanellamiamente, di riportarladentrodimeaffinché fossimodinuovouna cosasola.Ricordavo la carezzadelle suemani,udivo la suavoce,vedevo il suovolto, epoi imieiocchi si gonfiavanodi lacrimeperchénon sapevo semisarebbemaipiùstatopossibilestarleaccanto,stringerlaame,trascorrereigiorni con lei parlando e leggendo e passeggiando.Questa non era la finecheavevoimmaginatoetantomenosperato.Mieroconvintochesareistato

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l'ultimoadandarsene.Eforsestavaaccadendoilcontrario.Scivolavo fuori e dentro uno stato di incoscienza finché in un'altra

mattinanebbiosalepromessecheavevofattoadAlliediederounoscossonealmiocorpo.Apriigliocchievidilastanzapienadifiori,illoroprofumomisembròvivificante.Allungailamanoversoilcampanello,riusciiapremereilpulsante e un'infermiera arrivò trenta secondi dopo, seguita dal dottorBarnwellchesorrisequasiimmediatamente.«Ho sete», dissi con voce roca, e il sorriso del medico si dilatò. «Ben

tornato»,disse,«losapevochecel'avrebbefatta.»Dopodue settimanehopotuto lasciare l'ospedale, anche seormai sono

unuomodimezzato,unaCadillacchepuògiraresolosudueruote,perchéilmio lato destro è più debole del sinistro. Tutti se ne rallegrano perché laparalisi avrebbe potuto essere totale. A volte mi sembra di esserecircondatodainguaribiliottimisti.Laconseguenzapiùnegativaècheconlemiemaninonpossoservirmidi

unbastoneodiunasediaarotelle,perciòriescoacamminaresoloconunacadenzamoltospeciale.Nonpiedesinistro-destro-sinistrocomeingioventù,e nemmeno strascicando entrambi i piedi come negli ultimi tempi, ma ilsinistro spinto lentamente in avanti che si trascina dietro il destro.Percorrereuncorridoioèun'avventuraepica,unprocessolentissimoancheperme,chegiàduesettimanefapensavodicamminarecomeunatartaruga.É sera quando rientro nella mia stanza e so che non dormirò. Respiro afondo le fragranzeprimaverili che filtranodalla finestrasocchiusa, l'ariaèmoltofrescamaquelcambiamentoditemperaturamirinvigorisce.Evelyn,unadelleinfermierechehannounterzodellamiaetà,miaiutaasistemarmisullapoltronaestaperchiuderelafinestra.Ledicodinoe,purinarcandolesopracciglia,accettalamiadecisione.Sentoaprireuncassettoepocodopounmaglionesiposasullemiespalle.Evelynmelosistemaaddossocomeseio fossi un bambino e quando ha finito mi dà due colpetti leggeri sullaschiena.Nondicenulla,madalsuosilenziocapiscochestaguardandofuoridella finestra. Rimane a lungo immobile e io mi chiedo a che cosa stiapensando,manonlepongodomande.Auntrattolasentosospirare.Sivoltaperandarseneepoisi ferma,sichinasudime,mibaciasullaguanciacontenerezza, proprio come fa mia nipote. Ne sono sorpreso e lei mi dice abassavoce:«Siamofelicicheleisiatornato.Cièmancatomolto.Pregavamoper lei perché questo posto non era più lo stesso da quando se n'era

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andato».Sorrideemiaccarezzalaguanciaprimadiavviarsiversolaporta.Io non dico nulla. Più tardi sento ancora il suo passo, sta parlando conun'altrainfermieraincorridoio,spingonoilcarrellodellemedicazioni.Il cielo stanotte è stellato e ilmondo brilla di una luce azzurrina. Ogni

suonosembrafondersinelcantointensodeigrilli.Michiedosedall'esternoqualcuno può vedermi, un prigioniero della sua stessa carne seduto inpoltrona.Scruto traglialberi,nelcortile, sullepanchinepresso il fiume incerca di un segno di vita, ma non c'è nulla. Persino il Brices Creek èimmobile,sembraunospaziovuotonell'oscuritàemisentoavvoltodalsuomistero. Rimango in osservazione per ore, finché vedo il riflesso dellenuvolerimbalzaresulpelodell'acqua.Staarrivandountemporaleetrapocoilcieloargenteodiventeràgrigioinunnuovocrepuscolo.Guizzanolampilacerantielamiamentedivaga.

Chisiamo,Alliee io?Forsesimiliall'ederachesiaggrappaaunvecchiocipresso con tanta forza che morirebbero entrambi se qualcuno liseparasse?Nonloso.Unaltrolampoilluminailtavolinoaccantoametantoche posso vedere la fotografia di Allie, la mia preferita. L'ho fattaincorniciaretempofaconlasperanzacheilvetroleimpedissediscolorire.Nonposso fareamenodi fissarlaa lungo.Avevaquarantunanni,allora,emai era stata più bella. Vorrei chiederle tante cose ma so che non puòrispondermiealloradistolgolosguardo.Stanotte, con Allie all'altro capo del corridoio, sono solo. Sarò sempre

solo. Così pensavo nel mio letto d'ospedale e ne sono ancora convintomentre vedo ammassarsi fuori della finestra le nubi del temporale. Unaprofondatristezzamiassaleperchémirendocontochenegliultimigiornipassatiassiemenonl'homaibaciatasullelabbra.Forsenonlofaròmaipiù.Impossibile da prevedere con questamalattia. Ma perché penso a questecose?Finalmentemialzoemiavvicinoallascrivaniaperaccenderelalampada.

Micostapiùfaticadiquantoimmaginassi,sonostremato,perciònonritornoallamiapoltrona,misiedolìeguardolefotografie.Fotografiedifamiglia,dinipotini, di viaggi. Fotografie mie e di Allie. Ripenso ai giorni trascorsiassieme,noiduesolioconiragazzi,edinuovomipiombaaddossoilpesodell'età.Apro un cassetto e trovo dei fiori che le regalai tanto tempo fa, secchi,

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sbiaditi e legati assieme da un nastro. Fragili da maneggiarsi come me,potrebbero sbriciolarsi al minimo urto. Però Allie ha voluto conservarli.«Noncapiscochecosanevuoifare»,dicevo,maleimiignorava.Avolte, lasera,melavedodavanticonqueifioriinmano,lifissaconrispetto,comesenascondesseroilsegretodellavita.Ledonne.Poichéquestasembraunanottededicataairicordi,cercoetrovolamia

veranuziale.Énelprimocassettodellascrivania,avvoltanellacartavelina.Nonlaportopiùperchélemienocchesonogonfieelacircolazionenellemieditapessima.Liberol'anellodalsuoinvolucroeloosservo,hainsélaforzadi un simbolo, il cerchio, e io so, so, che non avreimai potuto averne unaltro.Einquelmomentosussurro:«Sonosempretuo,Allie,miaregina,miabellezzaeterna.Tusei,eseisemprestata,lacosamiglioredellamiavita».Forsemi sta ascoltandomentre pronuncio quelle parole, e attendo un

segno.Invano.Sonoleundiciemezzoecercolaletterachemiscrisse,quellacheleggo

neimomenti speciali.La trovodove l'avevo lasciata.Esitounpo'primadisfilarladallabusta,elemiemanitremano.Infinemidecidoaleggere:CaroNoah, tiscrivoquesta letteraalla lucedellacandelamentretudorminellastanzadalettocheabbiamocondivisofindalgiornodelnostromatrimonio.Esebbenenonmigiungailsuonodeltuorespiro,socheseilìetrapoco

mi sdraierò accanto a te come al solito. E il tuo calore mi avvolgeràconfortanteguidandomiapocoapocoverso il luogodovesogneròdi teedelmeravigliosouomochesei.Lafiammadellacandelamiricordaunfuocodicinquedecadifa,quando

ioindossavogliindumentichemiaveviimprestatoetuituoijeans.Capiiinquel momento che saremmo sempre rimasti assieme, anche se il giornodopo sembravo esitante. Ilmio cuore era stato catturato, incatenato a unpoetadelSud,edentrodimeerocertachesarebbestatosempretuo.Comepotevo mettere in dubbio un amore che si proiettava fino alle stelle eruggivacomeunoceanointempesta?Perchécosìeratranoiecosìèancoraoggi.Rammentoquandotornaidateilgiornodopo,ilgiornoincuiarrivòmia

madre.Avevo tantapaura,unapauramaiprovataprima,perchéerocertachenonmiavrestiperdonataperessereandatadaLon.Tremavoscendendodall'auto, ma tu cancellasti tutto con il tuo sorriso e con il tuo modo di

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prendermi per mano. «Che ne diresti di un buon caffè» fu il tuo solocommento.Enonseneparlòpiù,intuttiglianniavenire.Né mi ponesti domande quando ti chiesi di rimanere sola per alcuni

giorni.Sevedevi le lacrimeneimieiocchi,sapevisempresedovevistarmivicino o lasciarmi in pace. Non so come tu riuscissi a indovinarlo,mamifacilitavi le cose. Più tardi, quando ci recammo nella piccola cappella perscambiarci lepromesse e gli anelli, lessi nei tuoi occhi che avevopreso ladecisione giusta. Meglio ancora, capii che ero stata pazza prendendo inconsiderazioneunuomodiverso.Nonhomaiavutorimpianti.La nostra vita in comune è stata meravigliosa e ora mi capita di

ripercorrerlaspessoconlamente.Chiudogliocchietivedosedutosottoilportico,conicapellispruzzatidi

grigioeunachitarra inmano,ementresuoni ibambinibattono lemanieballano. I tuoi vestiti sono stropicciati da ore di lavoro e sei stanco, maquando ti dico che dovresti riposare rispondi: «É quel che sto facendoadesso».Trovocheiltuoamoreperinostrifiglisiamoltosensualeedeccitante.Te

lodicodopo,quandolorostannogiàdormendo.Poicitogliamoivestitiecibaciamoequasicismarriamoinnoistessiprimadiscivolaretralelenzuoladiflanella.Tiamopermoltecosemaspecialmenteperletuepassioni,chesonostate

lo splendoredella vita. L'amore e la poesia e la paternità e l'amicizia e labellezzae lanatura.Sonofelicechetuabbia insegnatotuttociòairagazzi,perchésochevivrannomeglio.Loromidiconoquantoseieccezionalee iomisentoladonnapiùfortunatadelmondo.Hai insegnato tante cose anche a me, e mi hai ispirato e mi hai

incoraggiato a dipingere, e non sai quanto ciò sia stato importante. Imieiquadri sono ora nei musei o in grandi collezioni private, ma in certimomentimisentivofrastornataperviadelleesposizioniedeicritici,etuerilìprontoasostenermiconparolegentili.Haicapitolamianecessitàdiavereunmiostudio,eunmiospazioprivato,haiperdonatolemacchiedivernicesuimieivestiti,suimieicapelliepersinosuimobili.Sochenondeveesserestatofacile.Civuoleunuomospecialepervivereinquestecondizioni,Noah.E tu l'hai fatto. Per quarantacinque anni meravigliosi. Sei il mio miglioramico oltre che ilmio amante e non so quale dei due io apprezzi di più.

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Entrambi mi sono indispensabili. Tu hai qualcosa dentro di te, Noah,qualcosadibellissimoediforte.Lagentilezza.Eccoquellochevedoquandotiguardoora,eccoquellochetuttivedono.Lagentilezza.Seisempreserenoe pronto alla comprensione, al perdono. Dio è con te, deve essere con te,perchéseilapersonapiùsimileaunangelocheioabbiamaiincontrato.Sochehaipensatocheiofossipazzaperchétihofattoscriverelanostrastoriaprimadilasciarelanostracasapersempre,maholemiebuoneragionietiringrazioperlatuapazienza.Nontelehomaidettequelleragioni,sebbenetumelochiedessi,maadessoèbenechetusappia.Abbiamoavutounavitachelamaggiorpartedellecoppiesposateignora,

eppure,quandotiguardo,sonoterrorizzatadall'ideachetuttociòfiniràbenpresto. Conosciamoentrambi lamiaprognosi e quel che significapernoi.Vedole lacrimeneituoiocchiemiangosciopiùpertecheperme,perchépaventoildolorechedovraisopportare.Noncisonoparoleperesprimerequellocheprovo,enonsonomaistatabravaconleparole.Ma ilmio amore per te è così profondo, così incredibile, che troverò il

modopertornaredatenonostante lamalattia.Te logiuro.Eccoperché lastoria è importante. Quando sarò sola e smarrita tume la leggerai - cosìcomel'hairaccontataairagazzi-econvinciticheinqualchemodoiocapiròchesitrattadinoi.Eforse,soloforse,riusciremoaessereancorauniti.Perfavore,nonarrabbiarticonmeneigiorniincuinontiriconosceròpiù

-esappiamocheaccadrà.Ricordatichetiamo,chetiameròsempre,eche,qualunquecosaaccada,hovissutolavitapiùfelicepossibile.Accantoate.Seconserviquestalettera,quandolarileggeraiabbifedeinciòchetidico

adesso. Noah, dovunque tu sia e in qualunquemomento ciò accada, io tiamo. Ti amo mentre ti scrivo e ti amo mentre rileggi questa lettera. Mispiacedinontrovareleparoleperdirtelomeglio.Tiamotanto,maritomio.Tusei,eseisemprestato,ilmiosogno.

Allie Ho finito di leggere questa lettera e la ripongo. Poi mi alzo dallascrivaniaecerco lepantofole.Sonosottoal lettoedevosedermidinuovoper infilarle. Attraverso la stanza e apro la porta. Do una sbirciatina nelcorridoioevedoJaniceallasuascrivania.OalmenosuppongochesiaJanice.Devo passare davanti a lei per andare da Allie e a quest'ora non mi èpermesso lasciare la mia camera. Janice non infrange mai le regole. Suomaritoèavvocato.

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Aspetto con la speranza che se ne vada, ma non ha intenzione dimuoversiemispazientisco.Decidodiuscirecomunquedallamiacameraemi avvio lungo il corridoio, strascico un piede, sposto l'altro, strascico unpiede.Anni lucepercoprireunabrevedistanza,eppuresembracheJanicenonsiaccorgadellamiamarciadiavvicinamento.Sonosilenziosocomeunapanteranellagiungla,invisibilecomeunpiccioncinoneonato.Allafinemiscopreelacosanonmisorprende.Mitrovopropriodavantia

lei.«Noah»,dice,«chestafacendo?»

«Unapasseggiatina»,dicoio,«nonriescoadormire.»

«Leisachenonleèpermesso.»

«Loso.»

Perònonmimuovo.Nonhointenzionedicedere.

«Questa non è solo una passeggiatina, vero? Lei sta andando da Allie.»«Sì»,rispondo.«Noah,leisachecosaèaccadutol'ultimavoltachel'havistadinotte.»«Menericordo.»

«Allorasirenderàcontochenonpuòfarlodinuovo.»

Non rispondo direttamente alla sua domanda. Invece dico: «Allie mimancamolto».«Loso.Manonpossopermetterlequestavisita.»

«Éilnostroanniversario»,insisto.Élaverità.Traunannolenozzed'oro.Quarantanoveannioggi.«Capisco.»

«Allorapossoandare?»

Perunattimodistoglielosguardoelasuavocecambia,suonapiùdolceemisorprende.Nonavreimaiimmaginatochefosseuntiposentimentale.«Noah,sonoquidacinqueannieprimaholavoratoinunistitutoanalogo.

Hovistocentinaiadicoppielottarecontroildoloreelasofferenza,mamainessunosiècomportatocomelei.Nessunoqui,néimedicinéleinfermiere,hanno mai visto niente di simile. » Si interrompe per un attimo mentre,

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inaspettatamente,isuoiocchisicolmanodilacrime.Leasciugaconlapuntadiunditoecontinua:«Quandopensoaquellocheleifa,giornodopogiorno,non posso nemmeno immaginare come ci riesca. A volte sconfiggeaddirittura la malattia di Allie. I dottori non ci capiscono nulla, ma noiinfermieresì.Éilmiracolodell'amore.Moltosemplice,eppureèlacosapiùincredibilecheabbiamaivisto».Unnodomistringelagolaerimangosenzaparole.

«Tuttavia, lei non può andare da Allie ora, Noah, e io non possopermetterglielo.Ritorninella sua stanza.»Poi riordinaalcuni fogli sul suotavolo e con un lieve sorriso dice: «Scendo a bere un caffè. Non potròcontrollarlaperunpo'eperciòlapregodinonfaresciocchezze».Sialzainfretta,misfioraunbraccioconlamanoescendelescalesenza

voltarsi.Sonosolo.Nonsochecosapensare.Abbassolosguardosultavoloevedounatazzapienadicaffèfumante.Ancoraunavoltascoprochecisonopersonemolto buone in questomondo. Per la prima volta dopo anni nonavvertopiùilgelonellemieossaeriprendoilmioviaggioversolacameradiAllieconpassidaformica,maanchequelritmoèpericolosoperchélemiegambe sonogià stanche.Devoappoggiarmiallaparetepernon cadere. Lelampaderonzanosulsoffitto,lalorolucefluorescentemiferiscegliocchiestrizzo le palpebre. Supero una dozzina di camere immerse nell'oscurità,cameredovesonoentratoperleggerepoesieadellepersonedicuisentolamancanza. Sono amici, volti che conosco bene. Li rivedrò domattina mastasera no, nonho tempoper indugiare. E a poco a poco,mentre avanzo,queimovimenti lentissimipompanosanguenellemiearterieconsunte.Misentopiùforteaognipasso.Unaportasiapredietrodime,manessunosimuoveallemiespalle.Misentounostraniero.Nessunomipuò fermare. Iltelefonosquillanellaguardioladelle infermiereemi spingoavantiperchénon mi sorprendano. Sono un bandito di mezzanotte, un banditomascherato che galoppa sul suo cavallo fuggendo da cittadine sonnolenteperraggiungere ilgiallosplendoredeldesertocondellesacchedipolvered'oro appese alla sella. Sono giovane e forte e il mio cuore brucia dipassione, abbatterò la suaporta conuna spallata e laprenderò tra lemiebracciaperportarlainparadiso.Vogliamoscherzare?

Lamiavitaècosìsempliceormai.Sonounvecchiopazzoinnamoratoche

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sognasolodipoter leggereunraccontoadAlliee tenerle lamanoquandopossibile.Sonounpeccatoreconmoltecolpechecredeneiprodigi,masonoanche troppo vecchio per cambiare e troppo vecchio perché cambiaremiimporti.Quando finalmente raggiungo la sua stanza mi sento debolissimo. Le

gambe mi si piegano, ho gli occhi appannati e il mio cuore batteall'impazzata. Lotto con il pomolo della porta,mi ci vogliono entrambe lemani e un notevole sforzo per girarlo: infine l'uscio si apre e la luce delcorridoio scivola dentro illuminando il letto dove lei dorme. Mentre laguardo, ho la sensazione di essere solo un passante che si incrocia perstradatralafolla,subitodimenticato.LastanzaèsilenziosaeAlliegiaceconlecoperterialzatefinoallavita.Dopounmomentosigirasuunfiancoeilfrusciodel suocorpo tra le lenzuola risveglia inmericordidi tempi felici.Sembrapiccolainquellettoedinuovoholasensazionechetuttosiafinitotranoi.L'ariaèviziataerabbrividisco.Questequattroparetisonolanostratomba.

Nonmimuovo, oggi è il nostro anniversario e spasimo dalla voglia diparlarledeimieisentimenti,mastozittopernonsvegliarla.Inoltre,ètuttoscritto su un foglietto che le farò scivolare sotto il guanciale: In questeultimetenereoredovetuttoèpurovengalalucedelgiornoarisvegliarelacertezzad'amore.Misembradisentirequalcunochestaarrivandoalloraentroemichiudo

l'uscioallespalle.Nell'oscuritàseguoamemoria ilpercorsocheportaallafinestra. Apro le tende e la lunami fissa, un'immensa luna piena, custodedellanotte.MivoltoversoAllieeaccarezzomillesognie,pursapendochenon devo farlo, mi siedo sul letto per infilare il biglietto sotto il suoguanciale.Poimichinoedolcemente lesfiorounaguancia,morbidacomecipria. Le accarezzo i capelli emi sentomozzare il fiato. Sono stupito, inestasi, come un compositore che scopra per la prima volta la musica diMozart.Allie si rigiraeapregliocchisbattendo lepalpebreesubito iomipentodellamiafolliaperchéadessocominceràastrillareeapiangere,comefasempredinotte.Sonodeboleeimpulsivo,loso,maqualcosadentrodimemi induce a tentare l'impossibile e mi chino su di lei, i nostri volti sitoccano.Equandolesuelabbrasiposanosullemie,sentounformicoliochenon

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avevomaiavvertitoprima,intuttiinostriannidivitacomune,perònonmiritraggo. E all'improvviso il miracolo, perché sento che la sua bocca sischiudeescoproilparadisoperduto,intattoedeternocomelestelle.Sentoilcaloredelsuocorpoementrelenostrelinguesiincontranomiconcedodivolarealto,comefecitantiannifa.Chiudogliocchiediventounvelierochefendeleondesenzaesitazioneesenzapaura,eAllieèilventochegonfialemievele.Accarezzodinuovolasuaguancia,prendolasuamanonellamia,lebaciolelabbra,lafronte,eleirespiraafondo,poimormora:«Oh,Noah...quantomiseimancato».Unaltromiracolo-ilmassimo!enonc'èmododifrenarelelacrimementrecominciamoagalleggiareversoilcielo.Perchéinquelmomento,mentreilmondosicolmadiprodigi,iosentolamanodileisulla mia camicia e lentamente, molto lentamente, comincia a slacciare ibottoniaunoauno.

FINE

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