LE NUOVE FRONTIERE DEL CREDITO MARTEDÌ 29 AGOSTO … · virtuale, sempre a disposizione e...

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LA STAMPA MARTEDÌ 29 AGOSTO 2017 . Primo Piano . 11 LE NUOVE FRONTIERE DEL CREDITO FA BIO DE PONTE TORINO il caso Da Wall Street a Singapore il boom dei prestiti online Soldi diretti da privato a privato e tutti guadagnano di più Il cuore del sistema è un super algoritmo che determina i tassi E splode il fenomeno del prestito diretto tra privati su internet negli Stati uni- ti. Il più grande operatore del set- tore, Lending Club, nel solo se- condo trimestre, ha visto passa- re dal suo sito 2 miliardi e 147 mi- lioni di dollari (+10% rispetto al primo). Il secondo operatore Usa, Prosper, nello stesso perio- do ha permesso prestiti per 775 milioni di dollari (+32%). Si tratta di piattaforme online che consentono di evitare l’inter- mediazione delle banche. Il mec- canismo è semplice: chi ha dieci- mila euro in tasca e non vuole de- positarli su un conto corrente, li carica su una di queste piattafor- me che offre il credito a chi ne sta cercando uno. Il cuore del siste- ma è un sofisticato algoritmo, che gestisce un sistema di aste e determina i tassi di interesse. Il programma, che gira simultane- amente su un complesso di ser- ver, e mette in relazione le carat- teristiche di migliaia di profili - quelli di chi vuole prestare e quel- li di chi cerca il prestito - individua la combina- zione per- fetta. Il nuo- vo modello rappresenta ciò che ha si- gnificato il passaggio al mercato tele- matico per la Borsa: l’accele- razione degli scambi, il crollo del- le commissioni, l’esplosione dei volumi. Senza intermediari uma- ni - solo un potente interlocutore virtuale, sempre a disposizione e costantemente aggiornato sulle opportunità - il depositante rac- coglie più interessi di quelli che avrebbe avuto in banca, e chi ot- tiene il prestito ne paga meno. Il fenomeno, che negli Usa esi- ste da una quindicina di anni, è cresciuto potentemente negli ul- timi anni prima in Cina e poi, più recentemente, anche in India. Nel Paese della grande muraglia ci so- no oltre 2500 piattaforme, dalle quali nel 2016 sono passati presti- ti per 121 miliardi di dollari. In In- dia la faccenda è limitata a una quarantina di piattaforme per ora, e solo una decina sono quelle che hanno raggiunto dimensioni importanti. La cosa ha attirato l’attenzione, tanto che sia Pechino che Nuova Delhi hanno deciso di intervenire con una stretta sulle regole. La banca centrale cinese ha deciso di inserire queste piat- taforme nel suo periodico rappor- to “macro-prudenziale” allo sco- po di monitorarle più da vicino. Mentre New Delhi vuole attribui- re a queste piattaforme lo status di “aziende finanziarie non banca- rie”. Il che significa una serie di regole e di controlli ai quali finora non dovevano sottostare. D’altra parte, anche negli Usa i problemi non sono mancati. Lending Club, che conta di chiu- dere il 2017 con ricavi per 600 milioni di dollari, l’anno scorso è stata travolta da uno scandalo legato ad accuse di aver pilotato i tassi di interesse su alcuni clien- ti, scandalo che ha portato alle dimissioni dell’amministratore delegato Renaud Laplanche e al tracollo delle attività: i 2,7 miliar- di di dollari di prestiti del primo trimestre 2016 sono diventati 1,9 nel secondo. La società ha chiuso con una perdita di 146 milioni il 2016 ma sta recuperando: l’ero- gato è tornato sopra i 2,1 miliardi e quest’anno prevede di limitare la perdita a 60 milioni. In Europa la patria di questo fenomeno è il Regno unito. Zopa, la piattaforma che ha più anni alle spalle, nel primo trimestre di que- st’anno - secondo i dati di P2pfa, l’associazione di settore - ha fatto circolare prestiti per 246 milioni di sterline. Funding Circle l’ha su- perata, con 328 milioni, mentre Ratesetter ha distribuito 210 mi- lioni. Quasi tutti gli operatori han- no tassi di crescita compresi tra il 10% e il 15% al trimestre.Nell’Eu- ropa continentale sono i Paesi bal- tici a guidare la classifica degli operatori più grandi, insieme a Germania, Francia e Finlandia. L’Italia per ora è a fondo classifica ma il settore sta crescendo molto. c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI AP Una sala di lavoro presso un grande operatore di prestito diretto in Cina. Il Paese ha fatto da pioniere al fenomeno - LA STAMPA I principali operatori di finanza hi-tech Mintos Auxmoney Younited Credit Twino Fellow Finance Bondor Fixura Prestiamoci Iuvo Savy Zank Kokos Smartika Zlty Melon Finansowo Lettonia Germania Francia Lettonia Finlandia Estonia Finlandia ITALIA Bulgaria Lituania Spagna Polonia ITALIA Slovacchia Polonia NEGLI STATI UNITI IN EUROPA (escluso il Regno Unito) PRESTITI EROGATI IN MILIONI DI EURO DA INIZIO ANNO 195,2 135,4 108,9 80,7 65,2 22,8 14,3 3,6 3,3 2,9 1,9 1,8 1,7 1,6 1,4 920 Prosper 4.000 Lending club Valore dei prestiti TORINO Le storie In Italia (per ora) numeri piccoli ma sbarcano i gruppi stranieri Gli operatori: “Non diamo soldi a chi è respinto dagli istituti Però offriamo un trattamento migliore ai buoni pagatori” «Q uello che bisogna avere ben chiaro è che chi è stato ri- fiutato dal sistema bancario non trova credito da noi. Chi non è in condizione di pagare non è nostro cliente». Così Daniele Loro, amministrato- re delegato di Prestiamoci, società leader del prestito diretto tra privati in Italia, che gestisce somme fino a 30 mila euro senza passare dal- le banche. A gestire l’opera- zione è la piattaforma online, il cui ruolo è verificare che chi riceve il prestito sia in grado di restituirlo. In Italia siamo agli inizi ri- spetto all’estero, gli operatori sono appena una decina. Ma la domanda c’è e cresce (più che raddoppiati i volumi rispetto all’anno prima). A inizio anno è sbarcata nel nostro Paese Len- dix, la piattaforma leader ol- tralpe nel finanziamento onli- ne per le imprese. E non ci sono solo loro. C’è Blender.loans, che fa capo alla società Blender Global, controllata dal gruppo israeliano Aviv. C’è Prestacap, gestita dall’inglese iBondis Li- mited. E ancora, Younited Cre- dit, un portale che è gestito da una banca, la Younited. Tutti insieme, italiani e stranieri, secondo un rappor- to del Politecnico di Milano hanno erogato negli ultimi 12 mesi (tra luglio 2016 e giugno 2017) 56 milioni di euro. A fa- re la parte del leone è stata proprio Younited Credit, con quasi 40 milioni, grazie alla potenza di fuoco dovuta ai contributori stranieri. La chiave del successo è semplice: «Quando ho iniziato a lavorare - racconta Daniele Loro - e andavo a chiedere un prestito a una finanziaria mi trovavo a parlare con uno irri- tante che mi trattava come un poveraccio. E che mi offriva un prestito al 12%. Se qualcu- no invece mi offre un tasso ac- cettabile, posso anticipare una spesa per il futuro». «Il sistema - dice - oggi di- scrimina i buoni pagatori, che sono trattati come quelli catti- vi. Noi riconosciamo a chi è sempre stato in regola un trat- tamento migliore». Nel 2016 dalla piattaforma sono transi- tati prestiti per 1,6 milioni di euro, quest’anno a luglio ne so- no già passati 3,6. L’obiettivo per fine anno è superare i 5. Un altro operatore italiano è Smartika, in pista dal 2012, che finora ha erogato circa 27 milioni. Tratta tagli più limita- ti: da mille a 15 mila euro. Il cuore del lavoro è verificare che chi ottiene il credito sia grado di restituirlo. E’ un lavo- ro molto delicato e serve molta prudenza. La piattaforma pa- gherebbe le insolvenze con un crollo della reputazione e la fu- ga degli investitori. Certo non vogliono finire nel vortice dei crediti deteriorati. Solo una domanda su cinque, in media, viene accettata. Quest’anno Smartika ha rallentato, ad agosto siamo a un milione e 700 mila euro di ero- gato. «I criteri sono stati ret- tificati - spie- ga Tommaso Galli, re- sponsabile operazioni e ammini- strazione - abbiamo di- scriminato con più precisione e correttezza sui nostri profili e abbiamo sensi- bilmente irrigidito i criteri». Non c’è niente di improvvi- sato in questa attività e gli ope- ratori sono vigilati da Bankita- lia. Il decreto 11 del 2010, che ha recepito la direttiva europea 2007/64/EC sui pagamenti, ha consentito alla Banca d’Italia di definire meglio il contesto normativo inquadrando que- ste piattaforme come istituti di pagamento, che sono soggetti a una serie di restrizioni. A no- vembre 2016 poi palazzo Koch ha emesso un provvedimento specifico sul «social lending». «Il peer to peer lending - sot- tolinea Marco Gay, vicepresi- dente esecutivo dell’accelera- tore di start-up Digital Magics che ha seguito Prestiamoci e adesso è nel capitale, nonché ex presidente dei giovani im- prenditori di Confindustria - è una delle più grosse novità che ci sono in Italia». Un altro grande filone è l’an- ticipo fattura: i due principali operatori del settore in Italia sono Credimi e Workinvoice. «Da gennaio a oggi abbiamo fi- nanziato 1300 fatture, per 23 milioni di euro - spiega Ignazio Rocco di Torrepadula, fondato- re di Credimi - siamo partiti tardi ma l’Italia si svilupperà perché abbiamo tempi di paga- mento delle fatture molto lun- ghi. Dal sistema bancario ogni anno in Italia vengono erogati almeno 400 miliardi di euro per anticipo fatture ad aziende con fatturato fino a 50 milioni. Adesso ci sono delle alternati- ve, come noi». [F. D. P.] c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 30.000 euro L’entità massima delle somme intermediate dalla società Prestiamoci 121 miliardi Il flusso di denaro (in dollari) dei prestiti diretti nella sola Cina

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LA STAMPAMARTEDÌ 29 AGOSTO 2017 .Primo Piano .11

LE NUOVE FRONTIERE DEL CREDITO

FA BIO DE PONTETORINO

il caso Da Wall Street a Singaporeil boom dei prestiti online

Soldi diretti da privato a privato e tutti guadagnano di piùIl cuore del sistema è un super algoritmo che determina i tassiEsplode il fenomeno del

prestito diretto tra privatisu internet negli Stati uni-

ti. Il più grande operatore del set-tore, Lending Club, nel solo se-condo trimestre, ha visto passa-re dal suo sito 2 miliardi e 147 mi-lioni di dollari (+10% rispetto al primo). Il secondo operatore Usa, Prosper, nello stesso perio-do ha permesso prestiti per 775 milioni di dollari (+32%).

Si tratta di piattaforme onlineche consentono di evitare l’inter-mediazione delle banche. Il mec-canismo è semplice: chi ha dieci-mila euro in tasca e non vuole de-positarli su un conto corrente, li carica su una di queste piattafor-me che offre il credito a chi ne stacercando uno. Il cuore del siste-ma è un sofisticato algoritmo, che gestisce un sistema di aste e determina i tassi di interesse. Il programma, che gira simultane-

amente su un complesso di ser-ver, e mette in relazione le carat-teristiche di migliaia di profili - quelli di chi vuole prestare e quel-

li di chi cerca il prestito -individua laco m b i n a -zione per-fetta. Il nuo-vo modellorappresentaciò che ha si-gnificato ilpassaggio almercato tele-matico per laBorsa: l’accele-

razione degli scambi, il crollo del-le commissioni, l’esplosione dei volumi. Senza intermediari uma-

ni - solo un potente interlocutore virtuale, sempre a disposizione e costantemente aggiornato sulle opportunità - il depositante rac-coglie più interessi di quelli che avrebbe avuto in banca, e chi ot-tiene il prestito ne paga meno.

Il fenomeno, che negli Usa esi-ste da una quindicina di anni, è cresciuto potentemente negli ul-timi anni prima in Cina e poi, più recentemente, anche in India. NelPaese della grande muraglia ci so-no oltre 2500 piattaforme, dalle quali nel 2016 sono passati presti-ti per 121 miliardi di dollari. In In-dia la faccenda è limitata a una quarantina di piattaforme per ora, e solo una decina sono quelle che hanno raggiunto dimensioni

importanti. La cosa ha attirato l’attenzione, tanto che sia Pechinoche Nuova Delhi hanno deciso di intervenire con una stretta sulle regole. La banca centrale cinese ha deciso di inserire queste piat-taforme nel suo periodico rappor-to “macro-prudenziale” allo sco-po di monitorarle più da vicino. Mentre New Delhi vuole attribui-re a queste piattaforme lo status di “aziende finanziarie non banca-rie”. Il che significa una serie di regole e di controlli ai quali finora non dovevano sottostare.

D’altra parte, anche negli Usai problemi non sono mancati.Lending Club, che conta di chiu-dere il 2017 con ricavi per 600milioni di dollari, l’anno scorso è

stata travolta da uno scandalo legato ad accuse di aver pilotato itassi di interesse su alcuni clien-ti, scandalo che ha portato alledimissioni dell’amministratore delegato Renaud Laplanche e al tracollo delle attività: i 2,7 miliar-di di dollari di prestiti del primo trimestre 2016 sono diventati 1,9 nel secondo. La società ha chiusocon una perdita di 146 milioni il 2016 ma sta recuperando: l’ero-gato è tornato sopra i 2,1 miliardie quest’anno prevede di limitare la perdita a 60 milioni.

In Europa la patria di questofenomeno è il Regno unito. Zopa, la piattaforma che ha più anni allespalle, nel primo trimestre di que-st’anno - secondo i dati di P2pfa, l’associazione di settore - ha fatto circolare prestiti per 246 milioni di sterline. Funding Circle l’ha su-perata, con 328 milioni, mentre Ratesetter ha distribuito 210 mi-lioni. Quasi tutti gli operatori han-no tassi di crescita compresi tra il 10% e il 15% al trimestre.Nell’Eu-ropa continentale sono i Paesi bal-tici a guidare la classifica degli operatori più grandi, insieme a Germania, Francia e Finlandia. L’Italia per ora è a fondo classificama il settore sta crescendo molto.

c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

AP

Una sala di lavoro presso un grande operatore di prestito diretto in Cina. Il Paese ha fatto da pioniere al fenomeno

- LA

STA

MPA

I principali operatori di finanza hi-tech

Mintos

Auxmoney

Younited Credit

Twino

Fellow Finance

Bondor

Fixura

Prestiamoci

Iuvo

Savy

Zank

Kokos

Smartika

Zlty Melon

Finansowo

Lettonia

Germania

Francia

Lettonia

Finlandia

Estonia

Finlandia

ITALIA

Bulgaria

Lituania

Spagna

Polonia

ITALIA

Slovacchia

Polonia

NEGLI STATI UNITI

IN EUROPA (escluso il Regno Unito)

PRESTITI EROGATI IN MILIONI DI EURO DA INIZIO ANNO

195,2135,4

108,980,7

65,222,8

14,33,63,32,91,91,81,71,61,4

920Prosper

4.000Lending club

Valore dei prestiti

TORINO

Le storie In Italia (per ora) numeri piccolima sbarcano i gruppi stranieri

Gli operatori: “Non diamo soldi a chi è respinto dagli istitutiPerò offriamo un trattamento migliore ai buoni pagatori”«Quello che bisogna

avere ben chiaro èche chi è stato ri-

fiutato dal sistema bancarionon trova credito da noi. Chinon è in condizione di pagarenon è nostro cliente». CosìDaniele Loro, amministrato-re delegato di Prestiamoci,società leader del prestitodiretto tra privati in Italia,che gestisce somme fino a 30mila euro senza passare dal-le banche. A gestire l’opera-zione è la piattaforma online,il cui ruolo è verificare chechi riceve il prestito sia ingrado di restituirlo.

In Italia siamo agli inizi ri-spetto all’estero, gli operatori sono appena una decina. Ma ladomanda c’è e cresce (più cheraddoppiati i volumi rispettoall’anno prima). A inizio anno èsbarcata nel nostro Paese Len-dix, la piattaforma leader ol-tralpe nel finanziamento onli-ne per le imprese. E non ci sonosolo loro. C’è Blender.loans,che fa capo alla società BlenderGlobal, controllata dal gruppo

israeliano Aviv. C’è Prestacap,gestita dall’inglese iBondis Li-mited. E ancora, Younited Cre-dit, un portale che è gestito dauna banca, la Younited.

Tutti insieme, italiani estranieri, secondo un rappor-to del Politecnico di Milanohanno erogato negli ultimi 12mesi (tra luglio 2016 e giugno2017) 56 milioni di euro. A fa-re la parte del leone è stataproprio Younited Credit, conquasi 40 milioni, grazie allapotenza di fuoco dovuta aicontributori stranieri.

La chiave del successo èsemplice: «Quando ho iniziatoa lavorare - racconta DanieleLoro - e andavo a chiedere unprestito a una finanziaria mitrovavo a parlare con uno irri-tante che mi trattava come unpoveraccio. E che mi offrivaun prestito al 12%. Se qualcu-no invece mi offre un tasso ac-

cettabile, posso anticipareuna spesa per il futuro».

«Il sistema - dice - oggi di-scrimina i buoni pagatori, chesono trattati come quelli catti-vi. Noi riconosciamo a chi èsempre stato in regola un trat-tamento migliore». Nel 2016dalla piattaforma sono transi-tati prestiti per 1,6 milioni dieuro, quest’anno a luglio ne so-no già passati 3,6. L’obiettivoper fine anno è superare i 5.

Un altro operatore italianoè Smartika, in pista dal 2012,che finora ha erogato circa 27milioni. Tratta tagli più limita-ti: da mille a 15 mila euro. Ilcuore del lavoro è verificareche chi ottiene il credito siagrado di restituirlo. E’ un lavo-ro molto delicato e serve moltaprudenza. La piattaforma pa-gherebbe le insolvenze con uncrollo della reputazione e la fu-ga degli investitori. Certo non

vogliono finire nel vortice deicrediti deteriorati. Solo unadomanda su cinque, in media,viene accettata. Quest’annoSmartika ha rallentato, adagosto siamo a un milione e700 mila euro di ero-gato. «I criterisono stati ret-tificati - spie-ga TommasoGall i , re-s p o n s a b i l eoperazioni ea m m i n i -strazione -abbiamo di-scriminatoc o n p i ùprecisione e correttezza suinostri profili e abbiamo sensi-bilmente irrigidito i criteri».

Non c’è niente di improvvi-sato in questa attività e gli ope-ratori sono vigilati da Bankita-lia. Il decreto 11 del 2010, che ha

recepito la direttiva europea2007/64/EC sui pagamenti, haconsentito alla Banca d’Italiadi definire meglio il contestonormativo inquadrando que-ste piattaforme come istituti dipagamento, che sono soggettia una serie di restrizioni. A no-vembre 2016 poi palazzo Kochha emesso un provvedimentospecifico sul «social lending».«Il peer to peer lending - sot-tolinea Marco Gay, vicepresi-dente esecutivo dell’accelera-tore di start-up Digital Magicsche ha seguito Prestiamoci eadesso è nel capitale, nonchéex presidente dei giovani im-prenditori di Confindustria - èuna delle più grosse novitàche ci sono in Italia».

Un altro grande filone è l’an-ticipo fattura: i due principalioperatori del settore in Italiasono Credimi e Workinvoice.«Da gennaio a oggi abbiamo fi-nanziato 1300 fatture, per 23milioni di euro - spiega IgnazioRocco di Torrepadula, fondato-re di Credimi - siamo partititardi ma l’Italia si svilupperàperché abbiamo tempi di paga-mento delle fatture molto lun-ghi. Dal sistema bancario ognianno in Italia vengono erogatialmeno 400 miliardi di euro per anticipo fatture ad aziendecon fatturato fino a 50 milioni.Adesso ci sono delle alternati-ve, come noi». [F. D. P.]

c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

30.000euro

L’entità massimadelle somme intermediatedalla società Prestiamoci

121miliardi 

Il flusso di denaro (in dollari) dei prestitidiretti nella sola Cina