Le Montagne Gialle dell’amore CRISTINA CUCCI Matrimoni che...

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CRISTINA CUCCI Matrimoni che passione! Inchiesta Grande e media distribuzione I cannibali della concorrenza Moda Il look ideale per un colloquio di lavoro Benessere I vantaggi della luce pulsata Viaggi Le Montagne Gialle dell’amore

Transcript of Le Montagne Gialle dell’amore CRISTINA CUCCI Matrimoni che...

CRISTINA CUCCIMatrimoni che passione!

InchiestaGrande e media distribuzioneI cannibali della concorrenza

ModaIl look ideale

per un colloquio di lavoro

BenessereI vantaggi della luce pulsata

ViaggiLe Montagne Gialle dell’amore

2 o t t o b r eduemiladodici sommario

ditoriale

Perché i figli devono paga-re? E per cosa? Per essere nati?Perché di questo si tratta.

Loro ci sono perché un gior-no mamma e papà sono volutidiventare genitori o si sonotrovati a farlo.

Loro ti guardano,con quello sguardosincero, privo di so-vrastrutture. Senzatroppi perché, ti chiedono amore.Ti sfiorano il viso, te lo stringono trale mani, si aggrappano a te, si ad-dormentano sicuri tra le tuebraccia. E tu sei la madre. Tu seiil padre. Loro si fidano, perchétu non potresti mai fare lorodel male. Perché tu sei il pa-dre. Perché tu sei la madre.

Poi un giorno comin-ciano le difficoltà. Mamma e papàlitigano, urlano. Mamma pian-ge. Papà sbatte la porta. Loro so-no in cameretta, ma i muri sonotroppo sottili per impedire a queldolore di entrare. Cercano ras-sicurazioni e la mamma fa il pos-sibile per tranquillizzarli. Ma lecose peggiorano. Non si escepiù insieme. Niente gelato.Niente Mc Donald. Mamma epapà non si vogliono più bene.Ma ne vorranno sempre a loro, di-cono.

Bugia. Perché se fosse vero, nonli userebbero come proiettili di unabattaglia personale. O non ne vo-gliono abbastanza. Più forte è il ran-core nei confronti dell’altro. Quan-to ho sofferto io, tanto soffrirai tu. Emuoia Sansone con tutti i Filistei.Anche se i Filistei sono loro. I figli.Che vorrebbero solo amore. Vor-rebbero sfiorarti il viso, stringerlotra le mani, aggrapparsi a te, ad-dormentarsi tra le tue braccia comeuna volta. E tu sei la madre. E tu seiil padre. Ma la guerra è guerra.

Oggi tocca a me tenerli… No,hanno la febbre. Questo fine setti-mana li porto al mare. No, vanno dainonni. E la lotta si sposta in tribu-nale. Quanto ho sofferto io, tantosoffrirai tu. Udienze, carte bollate.Devi darmeli. No, restano con me.Il giudice mi darà ragione. Alla fineil giudice la sua sentenza la pro-nuncia. È suo dovere. E qualcuno laesegue. Anche questo è dovere.

Ma a che prezzo? Loro vengo-no portati via e siccome le accuseche mamma e papà si sono lanciatisono tante, può accadere che vada-no in una casa famiglia, o in unastruttura o in affidamento con lapossibilità addirittura di essereadottati. La situazione è sfuggita dimano a tutti. I genitori soffrono, maloro di più. Perché non capiscono,loro. Vengono strappati ai loro af-fetti, alle loro abitudini, perché ungiorno polizia e carabinieri hannoeseguito quello che ha deciso ungiudice, il quale ha fatto quello chehanno chiesto mamma o papà, iquali si sono scontrati fino all’ulti-mo respiro perché l’astio era più for-te dell’amore.

Eppure una volta si amavanoanche loro. Eppure una volta ama-vano i figli sopra ogni cosa. Non di-menticavano mai di essere un pa-dre e una madre.

di ANNA RUSSO

4 Storie al femminile• Professione wedding planner

5 Agorà• Quanto è “privata” la privacy?

6 Inchiesta• Giganti, semidei e umani del

commercio: a Foggia un nuovo assetto della concorrenza

8 Società&Cultura• Per non essere più soli

10Bellezza• La miracolosa bava di lumaca

12Moda• L’abito fa il colloquio

13Benessere• Tecnologia al servizio della bellezza• Idratanti con qualcosa in più

14Viaggi• Montagne Gialle dell’amore

15Sociale• Giovani sempre

16Cucina&dintorni• Roba da carnivori

17Rubriche

21Sanità• Un ottobre non in rosa• Difficoltà di apprendimento

22Salute• Acqua e idratazione

SPAZIO ALL’ARTEPresso “Casa Le Crune” si organizzano incontri di

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La lingua inglese oggigiorno sisa, è un mezzo di comunicazioneuniversale.

Una delle priorità educativedei genitori per i propri figli è dun-que l’apprendimento dell’inglese,un impegno, questo, che coinvolgeanche gli adulti impegnati nel mon-do del lavoro.

Nella nostra città sono nate di-verse scuole di lingue, tra queste c’èla CHILDREN’S HOUSE. Più cheuna scuola, un mondo linguistico incui l’inglese non si impara, ma si ap-prende.

Secondo voilettori tutti gli ita-liani madrelinguapotrebbero inse-gnare italianoagli stranieri?

La scuolanon vanta il“madrelingua in-glese” ovvero unnative speakerche si esprimenaturalmente inlingua inglese inquanto nato evissuto in un con-

testo anglosassone. La dott.ssa Ma-ria Manuela Dota, italo scoz-zese, laureata presso la fa-coltà di Scienze della For-mazione, afferma come nel-la sua scuola ci sia unametodologia del tutto di-versa che si differenzia dal-le altre scuole d’inglese.

La Children’s House èinfatti la prima scuola di lin-gue di Foggia che si differenziaper il metodo.

E’ specializzata, infatti, nel-

l’apprendimento linguistico deibambini, attra-verso il gioco.

Un modoper imparare

l’inglese diver-tendosi!

L’obiettivo for-mativo è quello dieducare al bilingui-

smo in una società in cui lalingua inglese viene vista più

come una materia scolastica e noncome mezzo di comunicazione.

Partire dai bambinisignifica creare delle basisolide sulle quali poggiauna società dinamica ebilingue.

Maria Manuela Dotaè una giovane e dinami-ca professionista conl’esperienza e le cono-scenze necessarie pergarantire una formazio-ne linguistica innovativamirata a:• Soddisfare esigenzespecifiche;• Garantire risultati piùveloci ed efficaci;

• Ottimizzare l’investimento.Tutto questo perchè:

1. risponde con precisione alle spe-cifiche esigenze del singolo stu-dente;

2. dispone di un assortimento degliinterventi formativi ampio ed ar-ticolato;

3. una valida metodologia garanti-sce risultati veloci e sicuri;

4. si avvale anche di docenti i qua-

li vantano anni d’esperienza nelcampo della formazione lingui-stica.

La Children’s House offre unavarietà di corsi e si rivolge a bam-bini, studenti di ogni ordine e gra-do, professionisti e a chiunque ab-bia un’esigenza specifica di acqui-sire e/o perfezionare le proprie co-noscenze linguistiche, senza limitidi età.

L'American Academyof Pedriatrics riconosce ilgioco come un’attivitàfondamentale per lo svi-luppo ottimale dei più pic-coli, al tal punto da esse-re riconosciuto dalle Na-zioni Unite come un dirit-to fondamentale di ognibambino. Si tratta del ri-conoscimento legale diun’attività ludica indi-spensabile per la crescita sana di un bimbo;l’atto del giocare infatti ricopre un ruolo im-portante nello sviluppo delle aree fisiche, co-gnitive, emotive e sociali. E’ proprio giocan-do che un bambino esplora la realtà e il mon-do fisico circostante. L’uso di giocattoli sem-plici stimola la fantasia e la creatività: durantequesta attività è possibile osservare la veraindole del bambino e scoprire anche le sueinclinazioni. Attraverso il divertimento e il be-nessere che ne trae, il bimbo lascia traspari-re la sua reale interiorità. Inoltre, se oppor-tunamente coinvolto con giochi di squadra,getta le basi per le sue relazioni sociali. E’ pro-prio in virtù di questi vantaggi che sono or-ganizzati eventi e attività ricreative per i piùpiccoli e non solo presso la sala “Festiamo”gestita con professionalità da Laura Samele.Un ampio spazio versatile, ideale per ogni tipo

di festa sia pergrandi che perpiccini da 0 a 90anni.

La sala in viaTreggiari 37 infat-ti, si può trasfor-mare a secondadella tipologia del-la festa: nel casospecifico di bam-bini si arricchisce

di gonfiabili, con la classica piscina con pal-line, spettacoli con le marionette, truccabimbie animazione con le mascotte a misura d’uo-mo. Per i teenager “Festiamo” offre un ri-voluzionario modo di divertirsi con la posta-zione Kinect garantendo un'esperienza di gio-co sicura e divertente per tutti. In questa salasi permette ai bambini e ai ragazzi di gioca-re in tutta sicurezza, ma non finisce qui: sonoprevisti anche giochi di squadra e situazio-ni che permettano al bambino di entrare inrelazione con i suoi coetanei. “Festiamo” è lasala giusta per organizzare qualsiasi tipo dievento celebrativo e non solo, in cui i prota-gonisti siano i bambini: a seconda delle esi-genze infatti sarà possibile organizzare si-tuazioni stimolanti e inaspettate, volte a fa-vorire l’acquisizione di una nuova esperien-za e di nuove modalità del divertimento.

Un mondo linguistico in cui la lingua non si impara, si apprende

Diversa da tutte le altre scuole di inglese

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Divertimento per bambini, ampi spazi per adulti e tutto ciò

che può rendere un evento indimenticabile

È qui la festa?

3o t t o b r eduemiladodicimondo bimbi Promotion

4 o t t o b r eduemiladodici storie al femminile

“Realizzare i sogni delle mie spose è per me una vera passione”

Professione wedding plannerLa storia di Cristina Cucci, organizzatrice di matrimoni

Trasformare una passione eduno stile di vita in una professioneremunerativa è il sogno di tutti, main pochi ci riescono. Tra questi for-tunati c’è Cristina Cucci. 32 anni ap-pena compiuti, dopo un’esperienzacome imprenditrice nell’animazio-ne e nella ristorazione ed eventi, èentrata quasi per caso nel magicomondo dell’organizzazione di ma-trimoni. “Tutto ha avuto inizio quan-do un’amica, che conosceva la curanei dettagli e la mia precisione nel-l’organizzazione, mi ha chiesto diaiutarla ad organizzare il suo ma-trimonio. Con l’aumentare delle ri-chieste, ho deciso di farlo come pro-fessione, occupandomi esclusiva-mente di eventi e matrimoni”. Oggiè una wedding planner, capace diappassionarsi ed emozionarsi difronte a tutte le coppie di sposi chesi rivolgono a lei. “Amo il giorno delmatrimonio, soprattutto amo occu-parmi degli sposi e, come ogni don-na, credo di poter dire nessunaesclusa, sogno l’abito bianco e ilgiorno in cui lo indosserò. Ogni ma-trimonio che organizzo rappresen-ta un’emozione unica, e per quan-to sia diventata per me una profes-sione, non vivo questa attività comeun lavoro, perchè realizzare i sognidelle mie spose è per me una vera

passione”. Un’at-tività, quella del-la wedding plan-ner, di certo nuo-va soprattutto peruna realtà relati-vamente piccolacome quella fog-giana dove svol-gere una qual-siasi professione,oggi, consideratala crisi, sta di-ventando un’im-presa non dapoco. “È difficilesvolgere qualun-que attività aFoggia, ma il mioentusiasmo, lamia passione e lamia positività su-perano quellache è la difficoltàoggettiva di que-sta città. Sono riu-scita a mettere in-sieme un team di professionisti seridei vari settori del matrimonio che,lavorando sinergicamente, mi aiu-tano a supportare gli sposi per ren-dere quel giorno perfetto”. A diffe-renza di quanto si possa pensare,una vera wedding planner non

prende decisioni al posto degli spo-si, ma li aiuta a realizzare quello cheè il loro sogno, suggerisce propostee alternative, organizza e coordinatutti gli aspetti del matrimonio, cu-cendolo su misura, secondo gusto,stile e budget degli sposi. “Evita loro

di perdere tem-po, energie e de-naro e soprattut-to evita ansie estress inutili, per-mettendo loro digodersi quellagiornata in sere-nità, perché c’èqualcun altroche controllerà egarantirà la per-fetta riuscita del-l’evento. La miapresenza non èinvasiva nell’or-ganizzazione diun matrimonio.Al contrario ser-ve a guidare eaccompagnaregli sposi in que-sto percorso nonsempre facile e acurare la regiadel matrimonio,affinché gli spo-

si possano godersi la festa ed oc-cuparsi dei loro invitati”. Ma oggic’è ancora la voglia di sposarsi equale matrimonio preferiscono igiovani foggiani? “Credo che al-meno dalle nostre parti, il matri-monio sia ancora una tradizione.

É però vero che ci si sposa sem-pre più tardi e che spesso ci si se-para, ma questo non è sufficiente perriporre nel cassetto il sogno di unmatrimonio perfetto. Credo che i gio-vani foggiani abbiamo ancora il de-siderio di sposarsi. Ultimamentesono cambiate un po’ le tendenze,accanto al matrimonio classico e tra-dizionale si fa sempre più presentela richiesta di un matrimonio diver-so, di una festa in cui divertirsi, diun’atmosfera diversa dalla solitasala ricevimenti, con allestimenticompletamente nuovi rispetto aquelli già visti, a partire dalla chie-sa, fino ad arrivare alla scenografiadella wedding cake. E qui inter-vengo io, lì dove gli sposi desidera-no rompere gli schemi e realizzareun matrimonio costruito intorno ailoro desideri”. Nonostante la gio-vane età, Cristina fa sul serio. Lo di-mostrano i progetti futuri. “Per fineottobre, inizi di novembre aprirà ilmio nuovo concept. Sarà un puntodi riferimento per tutti gli sposi e pertutti i miei partner, un luogo in cui,partendo da un’idea, un colore, rea-lizzeremo un progetto, scegliendo edecidendo come personalizzare edorganizzare al meglio il giorno piùbello”.

Elisabetta Ciavarella

“ Trasformare una passione ed uno stile di vita in una professione

remunerativa è il sogno di tutti, ma in pochi ci riescono”

5o t t o b r eduemiladodiciagorà

La curiosità è una delle grandi emozioni che muovono il mondo; ha avuto parte incisivanell’evoluzione della specie, in quanto ha permesso di sperimentare nuove strade da percor-rere. Senza la sete del sapere e l’interrogarsi su cosa ci aspetta domani, difficilmente riusci-remmo a cambiare la staticità delle cose. La curiosità ci induce anche ad occuparci delle vite al-trui, delle persone che amiamo, in quanto emotivamente coinvolti, e della vita dei personaggipubblici che, in quanto tali, diventano quasi parte della nostra famiglia virtuale. Lo strano fe-nomeno si può giustificare con la capacità dell’essere umanodi condividere emozioni e sentimenti con il prossimo, imme-desimandosi con esso, seppure momentaneamente. Lo stu-dio del comportamento empatico del genere umano non an-cora si è esaurito, ha radici profonde, ad iniziare dal famosopathos greco, ossia la capacità di provare e condividere sof-ferenza e gioia, per approdare alla teoria moderna dei neu-roni specchio, secondo la quale si attivano le medesime areecerebrali, sia se si prova un’emozione personale, sia se ci sicompenetra nell’emozione che si riscontra sul viso altrui. Ed

inoltre, il condimento delguardare dal buco del-la serratura per carpirei segreti del dietro laporta; il piccante delproibito e del vietato edil dolce godimento nel constatare che, a volte “ anche iricchi piangono”. Tutto lecito, se contenuto nello spaziodi una saletta d’attesa o dei 15 minuti al giorno trascorsicon la fiction del cuore; patologico, se l’identificazione coni personaggi diventa reale, condizionante della propriavita e del proprio vissuto. Curiosare nelle vite degli altripuò divenire addirittura formativo, se si tratta di acquisi-re esperienze; vivere la vita degli altri, dimostrando inte-resse continuo per queste, trascurando la propria, costi-tuisce spunto di riflessione. Potrebbe, infatti, sottenderela incapacità di realizzazione del proprio Sé, una fragilitàche promana da una inadeguata consapevolezza delleproprie possibilità del fare, dovuta a cause da captare edanalizzare. Lo spostamento sulla vita altrui, distogliendolo sguardo, per un attimo, dalla propria, per cercare pun-ti di contatto o di lontananza, acuisce la capacità di con-frontarsi e di relazionarsi con il contesto sociale e l’am-biente. Farlo, con la vita dei personaggi pubblici,potrebbeservire a tenere sotto monitoraggio le condizioni e la qua-lità della propria vita; scoprire se si ritiene inadeguato iltenore della propria esistenza o esagerato quello degli al-tri; constatare se riusciamo ad esprimere un giudizio serenosu quanto osservato, o se prevalgono parole di condannae sentimenti di invidia. Una sorta, insomma, di bilanciocontinuo del nostro quotidiano. Il successo del cosiddettogossip, un tempo definito solo “ pettegolezzo”, viene de-cretato proprio dall’insieme delle precedenti considera-zioni. La sua natura leggera non impegna la mente, puremozionandola; occupa uno spazio temporale inutilizza-bile altrimenti, in quanto troppo breve per iniziare unaqualsiasi attività lavorativa, troppo lungo da trascorreresolo in compagnia dei propri pensieri; diventa ancorag-gio per colloquiare con sconosciuti di un argomento co-mune e pubblico; permette di innescare meccanismi diprofonda autostima e di condannare l’altrui operato; hatermine nel momento in cui si desidera che abbia termine,senza che lasci ombra di strascico nella vita del momen-taneo fruitore.

A questo proposito, preoccupiamoci, invece, se lo stra-scico permane. Difendiamoci, prendendo un serio ed im-mediato provvedimento: cambiamo rivista!

Il tema del diritto alla Privacy generaopinioni e conclusioni discordanti. Unanotizia su tutte ci consente di affrontare iltema e chiarirne la portata: la pubblica-zione in esclusiva da parte del settima-nale francese Closer delle foto a seno nu-do di Kate Middleton, moglie dell’eredeal trono d’Inghilterra William e la suc-cessiva condanna del periodico a conse-gnare tutte le copie digitali delle foto del-lo scandalo, bloccandone ogni ulteriorediffusione sulla motivazione che le fotorappresentano la riproduzione di un mo-mento intimo della vita della coppia rea-le inglese, pertanto non riproducibile.

L’antefatto, che ha coinvolto, loromalgrado, noti personaggi pub-blici, ha riportato necessa-ria attenzione sul maisopito conflitto giu-ridico in merito alconcetto di pri-vacy, su ciòche sia meri-tevole di tu-tela, nonchésul vacuotentativo diindividuare ipaletti limite ol-tre i quali non bi-sogna trascendereper evitare illegittimeintrusioni nella vita privata diogni cittadino.

Il caso Kate è solo l’ultimo in ordinecronologico di una serie di paparazzateche permettono ai giornali di fare “tira-tura” sulla pelle dei vip i quali, sebbenepersonaggi pubblici, meritano comun-que rispetto per la loro vita privata, spe-cie se la diffusione di notizie e/o imma-gini sono irrilevanti rispetto al concettodi essenzialità dell’informazione.

Il diritto alla riservatezza è uno diquei diritti inviolabili menzionati dall’art.2 Cost. ed ha la funzione di delimitare ilconcetto di interesse pubblico alla noti-zia, escludendo l’esistenza di un dirittodella collettività a penetrare nella sferaprivata di un individuo al solo scopo disoddisfare una curiosità morbosa.

In generale, un fatto deve ritenersiprivato quando la sua diffusione non ha al-cuna utilità sociale, quando, cioè, la col-lettività non può obiettivamente ricavaredalla sua conoscenza alcun arricchimen-to formativo in termini di informazione.In assenza di questa, la divulgazione diun fatto privato cessa di servire l’interes-se pubblico ed il diritto del singolo indi-viduo alla riservatezza non può essere sa-crificato senza il suo consenso.

La questione della divulgabilità di unfatto appare semplice quando riguardaun soggetto anonimo. In questi casi la di-vulgazione è sempre occasionata da com-portamenti eclatanti commessi dal sog-getto stesso, per i quali non si puòdubitare dell’interesse della collettivitàalla loro conoscenza: è il cosiddetto prin-cipio di essenzialità dell’informazione,introdotto dall’art. 6, comma 1°, del codi-ce di deontologia dei giornalisti, secon-do cui “la divulgazione di notizie di rile-vante interesse pubblico o sociale noncontrasta con il rispetto della sfera priva-ta quando l’informazione, anche detta-gliata, sia indispensabile in ragione del-

l’originalità del fatto o dellarelativa descrizione dei

modi particolari in cuiè avvenuto, nonché

della qualifica-zione dei prota-gonisti”.

La que-stione si com-plica con rife-rimento anotizie riguar-

danti perso-naggi pubblici.

Sul presuppostoche alla base del le-

game che unisce il per-sonaggio al pubblico vi è l’at-

tività che lo ha reso noto, deveconsiderarsi come imprescindibile para-metro di valutazione per la diffusione diuna notizia l’incidenza del fatto privatosull’attività dallo stesso svolta, soluzioneofferta dallo stesso surichiamato art. 6 delcodice di deontologia dei giornalisti.

Si tratta di un giudizio delicatissimo,che va quindi improntato alla più rigoro-sa obiettività. L’incidenza del fatto pri-vato sull’attività pubblica del personag-gio non può riferirsi a parametrisoggettivi, come la rappresentazione ol’idea che l’opinione pubblica ha di quelpersonaggio, o anche morali, altrimentiqualsiasi fatto sarebbe rilevante e divul-gabile, a prescindere dal suo collega-mento con il ruolo o l’attività espletata dalpersonaggio.

Mi piace concludere affermando chele violazioni che si perpetrano in spregioalle norme sulla riservatezza negli arti-coli predisposti da un esiguo numero digiornalisti trovano il naturale rovesciodella medaglia nel morboso desiderio diuna fetta di lettori di gozzovigliare sullenotizie che colgono gli aspetti più intimidella vita delle persone, quale basico gio-co della domanda/offerta.

Hanno scatenato la curiosità (spesso morbosa) del mondo inte-ro e le ire (sicuramente giustificate) addirittura della Coronad’Inghilterra. Gli scatti senza veli di Kate Middleton hanno

fatto traballare tutte le sedute di Buckingham Palace scatenando leire della Regina Elisabetta II. E mentre si affievolisce l’eco di polemiche,

denunce e veti di pubblicazione, resta vivo il dilemma su quale sia ilconfine tra il diritto alla privacy e la libertà di informazione. E se la pri-vacy di un personaggio pubblico come la duchessa di Cambridgesia meno “privata” di quella di un comune cittadino. E ancora, cosaci sia all’origine di tanto interesse verso il gossip spregiudicato.

EditorePublicentro Servizi Pubblicitari s.r.l.

Direttore ResponsabileAnna Russo

CaporedattoreAngela Dalicco

Hanno collaboratoDalila CampanileElisabetta CiavarellaIrma Meccadott.ssa Anita D’Atridott.ssa Anna Maria Antonucciavv. Rosa Schena

Rubricheavv. Palma Rubanodott.ssa Floredana Arnòdott.ssa Marilena Tomaiuolodott.ssa Rosangela Lorisodott.ssa Tiziana Celestedott.ssa Ines Panessadott.ssa Anna Leporeprof.ssa Raffaella Scolozziprof.ssa Rina Di Giorgio Cavaliere

RedazioneFoggiaVia Tressanti, I trav. (vill. Artig.)Tel. 0881.56.33.26 - Fax [email protected] internetwww.6donna.com

Impaginazione e stampaPublicentro Graphic

Mensile di attualità e informazione.Registrazione presso il Tribunale di Foggia

n° 2/2002 del 26/09/2002

La collaborazione è volontaria e gratuita. I testi e le foto da voi inviate non verranno restituite.

Questo numero è stato stampato in 43mila copie e distribuito gratuitamente a domicilio nella città di Foggia

Il confine tra pubblico e personale: dove comincia la libertà dell’individuo

Le foto senza veli di Kate Middleton hanno scatenato polemiche planetarie

Quanto è “privata” la privacy?

IL PARERE DELLA PSICOLOGA DAL PUNTO DI VISTA LEGALE

Grandi famiglie virtuali L’essenzialitàdell’informazione

DOTT.SSA ANITA D’ATRIPSICOLOGA E PSICOTERAPEUTA

AVV. ROSA SCHENA

6 o t t o b r eduemiladodici inchiestaA CURA DI ANNA RUSSO

Le recenti aperture di nuovipunti vendita della grande distri-buzione organizzata e quelle in pre-visione nell’immediato futuro nonfanno altro che mettere in crisi i co-siddetti “negozi di vicinato”: le pic-cole realtà commerciali a misurad’uomo in cui il cliente si fidelizzagrazie al rapporto di conoscenza cheha con il commerciante. Purtroppo sitratta di «una figura che rischia discomparire per un problema econo-mico: il negozio che troviamo co-munemente vicino casa non è ingrado di praticare i prezzi dellagrande distribuzione» spiega l’avv.

Giuseppe Potenza, direttore pro-vinciale dell’Adiconsum Foggia.L’alternativa che si pone al consu-matore non è poi così vantaggiosa:«dalle analisi condotte negli ultimianni possiamo affermare che, nelcapoluogo, i prezzi sono abbastanzaalti a causa del monopolio e dell’as-senza di una vera concorrenza tra lediverse catene commerciali» conti-nua l’avvocato. Offerte e sconti deicentri commerciali quindi non aiu-tano i foggiani a risparmiare: i prez-zi praticati risultano essere addirit-tura tra i più alti d’Italia. Questoaccade quando si instaurano patti

di concorrenza: i prezzi non scen-dono mai realmente. «Tuttavia po-trebbero essere proprio queste nuo-ve aperture a produrre un realeabbassamento dei prezzi» affermail presidente dell’Associazione Ita-liana a difesa del consumatore. Mabisogna essere cauti: si tratta diun’ipotesi economica che potrà es-sere verificata solo dopo un certoperiodo di tempo e con i dati allamano. Non si può escludere che ipatti vengano riformulati compren-dendo i nuovi punti vendita del set-tore. «Quello che manca soprattuttoè uno spazio dedicato ai prodotti di

Capitanata – conclude l’avvocatoPotenza – i prodotti della nostra ter-ra che incontrano anche il gusto deiconsumatori». Non a caso tra gliscaffali di questi centri commercia-li, i prodotti a buon prezzo abbon-dano ma la maggior parte di questisono importati: si tende più ad asse-condare un gusto globale che a met-tere in risalto le bontà della terra cheospita la struttura stessa e si avvaledel suo bacino di utenza.

Dalila Campanile

Chi riteneva che un Lidl, unPenny market, quattro Eurospin(l’ultimo di prossima apertura in viaSan Severo) fossero la fase termina-le di una forte espansione del setto-re della distribuzione alimentare (tradiscount e supermercati di medie di-mensioni) si è sbagliato. Entro giun-go 2014 l’area industriale di BorgoIncoronata si arricchirà, oltre che diun nuovo casello autostradale e diun centro servizi, anche di un cen-tro commerciale che tenterà di bis-sare l’esperienza positiva della“Mongolfiera”. Una scommessa da100 milioni di euro, 48 mila metriquadri, un centinaio di attività com-merciali, 9 ristoranti, un cinemamultisala, 800 nuovi posti di lavoro.

Sicuramente accolta con piace-re dai cittadini, la nuova realtà com-merciale di Foggia pone seri inter-rogativi sulla sopravvivenza delcommercio urbano, quello tradizio-nale, del negozietto di fiducia sottocasa, del supermercato di quartie-re, delle vetrine del centro storico.Fare qualcosa per sopravvivere osoccombere di fronte al gigante (ne-anche tanto buono). Le opzioni so-no poche, ma una via di uscita c’è.La suggerisce Fabio Porreca, Am-ministratore di Svicom (azienda chesi occupa della gestione di centricommerciali tra cui la “Mongolfie-ra”) e componente di giunta dellaConfcommercio, nella sua lucidaanalisi.

Attualmente qual è la situazio-ne del commercio a Foggia?

La vera distinzione da fare non ètra piccolo commercio e grande di-stribuzione, ma tra commercio ur-bano ed extraurbano, elementi cheperò non vanno messi in contrappo-sizione. Se si rafforza troppo il com-mercio extraurbano c’è un feno-meno di spopolamento, di de-sertificazione del centro città, di per-dita anche della vocazione socialedel centro cittadino, e diventa unproblema che va affrontato non tan-

to nella logica della contrapposizio-ne quanto nella ricerca di un equili-brio. È necessaria una politica amonte che punti sullo sviluppo cor-retto di centri commerciali, cheescluda sia le aperture selvagge chele dure opposizioni. Il ruolo delle as-sociazioni di categoria è tutelare l’in-teresse degli iscritti e provare a rag-giungere questo equilibrioricordando che il decreto Monti haavviato, se non sancito, una forte li-beralizzazione anche in accogli-mento di direttive europee. Lo sce-nario a Foggia è che aprirà un nuovo

Grande distribuzione, commercio extraurbano e urbano.

Il punto di vista di Adiconsum

Patti di concorrenza

Giganti, semidei e umani del commercio:

Più supermercati non significa maggiore risparmio

centro commerciale extraurbano.Ovviamente questo avrà un impat-to sull’assetto competitivo per tut-ti, commercio urbano e centro com-merciale già esistente. È anche veroche a Foggia ha aperto un numeroimportante di discount, superstoree grandi supermercati, a dimostra-zione del fatto che l’assetto concor-renziale si sta già diversificando,ma magari fa meno rumore rispettoalla nascita di un nuovo centro com-merciale.

Come può il commercio urba-no fronteggiare la crisi da un lato el’evoluzione del mercato dall’al-tro?

Innanzitutto il commercio ur-bano e chi ne è coinvolto, gli im-prenditori da un lato e gli ammini-stratori dall’altro, dovrebberoprendere spunto dalla realtà deicentri commerciali. Unodei motivi per cui alcuni diessi funzionano è la facileaccessibilità. Ciò che pe-nalizza fortemente il com-mercio urbano di Foggia èl’assenza di parcheggi cherenderebbero il centro cit-tadino più accessibile. Ilcentro ha degli elementi diforza importanti: un’abitu-dine radicata del cittadino arecarvisi, un ruolo di primopiano rispetto ai flussi del-la vita sociale. Ha ancheperò punti di debolezza tal-mente forti da impedirne ilrilancio. Prendere spuntodai centri commerciali significaproprio questo: innanzitutto i par-cheggi quindi i servizi. Poi la capa-cità degli operatori di prendere ini-

ziative sinergiche, cosa forse piùsemplice in un centro commercia-le perché c’è un unico meccanismodi gestione, ma non impossibile nelcentro storico. Parlo di iniziative dianimazione di una determinataarea, di una via: più operatori com-merciali che insieme fanno delle at-tività promozionali congiunte.

Ma in questo basta la sinergiadegli operatori?

Ci vuole assolutamente un in-tervento dall’alto, una politica am-ministrativa in questa direzione: co-me per i parcheggi bisognaindividuare aree (una potrebbe es-sere quella circostante la stazioneferroviaria, cosa che riqualifiche-rebbe anche la zona) e fare investi-menti, è necessario l’intervento del-le istituzioni anche per incentivareiniziative, migliorare gli elementi

di arredo urbano per rendereun’area più piacevole, meglio arre-data, più pulita. Un altro intervento,poi, potrebbe riguardare la ristora-

zione. Ci sono piazze e piazzetteinutilizzate come piazza CesareBattisti, oggi area pedonale, ri-strutturata e piacevole da vedere,ma priva di ogni vitalità sia com-merciale che di altro genere. Qui

potrebbero sorgere ristoranti conspazi all’aperto. L’amministrazio-ne comunale potrebbe incentivareeventuali iniziative, magari conce-

dendo gratis l’utilizzo delle aree co-muni per i primi anni. È vero che lepriorità per gli amministratori sonotante, ma è anche vero che la vitalitàcommerciale è fondamentale an-che per la qualità della vita in undeterminato luogo. D’altro canto,ognuno deve fare il suo: gli im-prenditori, la classe dirigente poli-tica, le associazioni.

Considerata la forte concor-renza, in che modo possono so-pravvivere il piccolo e il medio ne-gozio di alimentari?

Il commercio alimentare si ar-ticola per diverse forme distributive.Oggi a Foggia c’è l’ipermercato(l’Ipercoop) che è molto frequenta-to, ma è una formula distributivadove si concentrano grandi quan-tità di acquisti in determinati giorni.Esistono poi i supermercati chehanno un’altra funzione, un bacinod’utenza più ristretto, ma che per-mette loro di sopravvivere, lo di-mostra il fatto che continuano adaprire negozi di taglio medio. Poic’è il negozio di vicinato, orientatoprobabilmente ad un target più al-to, dove hanno la meglio il serviziopersonalizzato, la capacità di as-sortimento diversa rispetto allagrande distribuzione, i prodotti dinicchia, negozi di buona qualitàche hanno conquistato la loro fettadi mercato. Poi ci sono i discount.In realtà, a livello nazionale, il datoconsolidato negli ultimi anni dimo-stra che nel commercio alimentaremoderno chi regge di più di frontealla crisi non sono gli ipermercati,ma i supermercati e cioè la formuladelle medie strutture, più flessibi-le, più agile. Anna Russo

Avv. Giuseppe Potenza Adiconsum Foggia

Fabio Porreca, Amministratore Svicom

PRODOTTI SIGMA CARNI E AFFINI LA PRIMA DOK IPERCOOPTonno Rio Mare 4x80g € 3,99 € 3,39* € 3,89 € 3,98 € 3,82Pasta Barilla f.to tradizionale gr500 € 0,81 € 0,75 € 0,79 € 0,58* € 0,72Passata De Santis ml.720 € 0,75 € 0,69 € 0,75 € 0,64 € 0,61Caffè Lavazza Qualità Rossa 2x250gr € 6,50 € 5,70 € 6,49 € 6,48 € 5,98Macine Mulino Bianco 800+100gr. € 3,09 € 2,98 € 1,89* € 2,99 € 2,64Shopper € 0,05 € 0,10 € 0,04 € 0,10 € 0,10Totale € 15,19 € 13,61 € 13,85 € 14,77 € 13,87

LA SPESA A FOGGIAPer offrire un esempio (sicuramente non esau-stivo, considerato il vasto panorama del com-mercio foggiano) del costo della spesa a Fog-gia abbiamo selezionato un paniere di cinqueprodotti di marchi pubblicizzati e li abbiamo ac-quistati in cinque negozi diversi lo scorso 13 ot-tobre. Abbiamo escluso dalla ricerca i Discount,essendo la tipologia dei prodotti scelti non com-mercializzata da questi ultimi. Il confronto, dun-que, sarebbe risultato non veritiero.* PRODOTTO IN PROMOZIONE

7o t t o b r eduemiladodiciinchiesta A CURA DI ANNA RUSSO

La concorrenza aguzza l’ingegno. È lafilosofia di Luigi Giannatempo, ammini-stratore unico della catena di alimentari “Laprima” che ha da poco inaugurato un nuo-vo punto vendita in via Zara: un negozioche, pur restando nei canoni del commer-cio “tradizionale”, è del tutto innovativo. Dinecessità virtù insomma, a dimostrare chel’arrivo di nuovi concorrenti sul mercato puòoffrire stimoli e trasformarsi in un’occasioneper continuare a mettersi in gioco.

Quale è stata la vostra risposta allanuova concorrenza?

La risposta è nel dialogo con il consu-matore: cerchiamo di continuare ad offrireservizio, qualità e prezzo migliore. Stiamoattenti alle necessità della clientela. Perquesto abbiamo creato una struttura piùgrande ampliando l’offerta con il reparto‘ortofrutta’ e inglobando un bar, un forno-pasticceria e la tavola calda. La formula è

quella del piccolo centro commerciale diquartiere, non dispersivo, in cui il clienteha la possibilità di stazionare e trattenersiquanto vuole, ad un passo da casa. Unastruttura più grande che rimane pur semprecommercio urbano, di prossimità, di vici-nato che, anzi, ravviva la zona e riqualifi-ca il quartiere.

Chi gode della concorrenza è sicura-mente il consumatore. Vi sentite obbliga-ti ad abbassare i prezzi?

Noi abbiamo sempre adottato una po-litica concorrenziale. Siamo attenti alle lo-giche di mercato. L’azienda ha un consoli-dato di vent’anni, conosce il territoriomeglio di quanto possano i nuovi arrivati.Poi… si tratta di un processo naturale. Laconcorrenza stimola, aiuta a migliorarsi. IlFatto che io esista sul territorio da tanto nonmi deve far pensare che possa vivere di ren-dita per altri venti anni. Queste strutture

della grande distribuzione hannoattrezzature nuove, un proprieta-rio unico, sono dislocate non più amacchia di leopardo, ma in modoesteso su tutta la penisola con forze superioria quelle di cui dispone il singolo imprendi-tore sul piccolo territorio, che però, ha dal-la sua la conoscenza del luogo e della clien-tela di riferimento. A differenza delle nuovestrutture che impiegano più tempo ad in-tegrarsi in una zona a loro sconosciuta. Co-munque il cliente ne gode perché fa semprescelte di carattere qualitativo, sia che si trat-ti di prodotto, sia che si tratti di prezzi o dirapporto con il personale. Alla fine il clien-te vuole solo quello: qualità e risparmio.Che debba acquistare una scatola di tonnoo un paio di occhiali firmati, sceglie il ne-gozio dove lo stesso prodotto è messo invendita a prezzo competitivo; allo stessomodo, se trovasse una cassiera scortese,

non ci penserebbe due volte a rivolgersi al-trove.

Quando sarà possibile fare un primobilancio?

La sopravvivenza la constateremo allafine dell’anno. vedremo quanto di buono èstato fatto e quale sia il margine di miglio-ramento. In questo momento è chiaro chec’è un’offerta in metri quadri disponibilisproporzionata rispetto alla popolazione…staremo a vedere.

Quindi lei prevede chiusure?Io non prevedo nulla. Spero che tutti

vivano tranquillamente, ma in questo mo-mento c’è un eccesso di disponibilità distrutture che rischiano di cannibalizzarsida sole. a.r.

C’è ancora possibilità di sopravvivenza per i piccoli commercianti? La lucida analisi di Fabio Porreca e gli esempi positivi di chi riesce a ritagliarsi la propria fetta di mercato

Così cambia il volto dell’offerta in Capitanata

Un segmento specifico di pro-dotto di qualità su un target medioalto che esiste e resiste. È l’opera-zione riuscita ai fratelli Croce chedal 1989 gestiscono un alimenta-ri, “La bottega del latte”, che pun-ta in particolare su prodotti ricer-cati destinati ad una clientelascelta. Un esempio di commercioche è sopravvissuto, nel corso diquesti anni, all’apertura dell’iper-mercato e di un numero notevoledi supermercati. Una conduzionesemi-familiare, con quattro fratelli, tre dei qua-li soci e uno dipendente, ed altri tre dipendenti.A raccontarci come è organizzata l’attività èPaolo Croce, uno dei soci.

“Noi ci siamo sempre difesi con la qualitàe il servizio. È una politica che abbiamo adot-tato da quando abbiamo aperto. Proprio perquesto siamo in tanti a servire. Sette in un pic-colo negozio per cercare di soddisfare celer-mente il cliente, anche se dovesse comprareuna sola fetta di mortadella”.

Qual è allora la vostra politica?“Prodotto buono con un giusto ricarico.

Anche quando dei prodotti ci vengono offertiin promozione noi rigiriamo le offerte diretta-mente al consumatore senza incassarle comeulteriore guadagno”.

Si può sopravvivere allora puntando sulprodotto di nicchia?

“Si può avere quel genere di prodotto, maattualmente non basta. Abbiamo anche il pro-sciutto che desidera acquistare la massaia, conun solo stipendio, un prodotto sempre di buo-na qualità ma a prezzo conveniente. Per que-

sto abbiamo due diverse tipo-logie di clientela: quella scel-ta, medio-alta che cerca il pro-dotto particolare, e la famigliache vuole acquistare nel suoquartiere un prodotto buonoche troverebbe ad un prezzosimilare all’ipermercato, sen-za però spostarsi. Cerchiamocosì di accontentare ogni ti-pologia di clientela”.

Quali cambiamenti ave-te registrato dall’apertura ad

oggi, con la nascita di supermercati e di-scount?

“Con questa crisi la gente compra con ilvolantino alla mano, cercando le offerte. Ma-gari compra altrove il prodotto in offerta e tor-na da noi per la spesa quotidiana o quando cer-ca qualcosa di più ricercato. Attualmente è unpo’ dura perché le spese sono aumentate e lacrisi porta la clientela a comprare solo ciò chestrettamente è necessario”.

E la liberalizzazione, con aperture do-menicali e orario continuato, come ha influi-to su di voi?

“Anche noi ci siamo adattati, non possiamopiù chiudere gli occhi per non vedere quantoaccade intorno. Per questo non pratichiamopiù la chiusura infrasettimanale del giovedì eci organizziamo con i turni. Bisogna adattarsie cambiare con il mercato. Il contraccolpo del-l’apertura dei discount in particolare si avver-te perché il cliente, fosse solo per curiosità, al-meno un volta vi entra per acquistare, provae a volte resta. Noi, continuiamo a fare la nostraparte”. a.r.

Negozio di vicinato e clientela ricercata

Nicchia, ma non solo“È vero che noi abbiamo una funzio-

ne sociale, ma non dimentichiamo chesiamo imprenditori che devono crearereddito per se stessi e per i propri dipen-denti per cui, va bene la finalità di aggre-gazione che un negozio ha nel centro sto-rico, ma a questo dobbiamo associareadeguati servizi”. Ha le idee chiare Lu-cia La Torre, presidentedi Terziario Donna del-la Confcommercio e ti-tolare di un’attività com-merciale nel centrostorico. “Noi come asso-ciazione stiamo cercan-do di essere vicini alleesigenze di commer-cianti e cittadini affin-ché i servizi decollino fi-nalmente perché credoin un equilibrio e nonuna contrapposizionetra negozi del centro e negozi extraurba-ni, realtà che rispondono ad esigenze di-verse, ognuna con la sua fetta di merca-to. Buoni risultati li abbiamo ottenuticome Confcommercio con i Civ, consorziintegrati di via che vedono i commerciantiassociarsi per organizzare eventi e inter-venti per le proprie vie”. Secondo LuciaLa Torre il centro commerciale desta an-cora tanta curiosità nel nostro territorio.“È una novità, la gente va lì per passarele giornate intere. Eppure i centri com-merciali sono dei non luoghi, non hannol’anima del centro storico che ha, per que-sta caratteristica intrinseca, una marciain più”. Un modo per i centri storici di ri-

trovare vitalità è attraverso iniziative co-me quella della notte rosa dello scorso set-tembre. Una serata con vetrine allestite,addobbi, fiori e gadget negli esercizi com-merciali, dolci e aperitivi preparati perl’occasione nei bar e nelle pasticcerie ade-renti e negozi aperti fino a tarda sera. Tut-te iniziative delle donne imprenditrici di

Foggia per “colorare di rosa”il centro storico. “La notte ro-sa è stato un bel segnale: hadimostrato che la gente haancora voglia di vivere il cen-tro storico”. Tra le altre ini-ziative promosse dalla Con-fcommercio per l’occasione,anche “Talenti al lavoro perla tua città”, una galleria fo-tografica delle donne im-prenditrici ritratte nelle loroattività commerciali, pubbli-cata su facebook e che ha vi-

sto trionfare, come vetrine più cliccate,nell’ordine: il negozio Bellora, il gruppoPrenatal, “Betty Antichità” e “Corso Vit-torio Emanuele”. “Iniziative del genereperò costano. Dovremmo avere l’aiutodelle istituzioni, degli assessorati alla cul-tura. Tutto potrebbe contribuire ad aiuta-re lo sviluppo. È la rete, tutti dovremmocontribuire al rilancio, anche per un di-scorso di qualità di vita e non solo di Pil. Ilcentro storico non deve morire perché èil luogo che caratterizza una città , è la suaidentità, la sua storia. Bisogna puntare suqualità e servizi perché altrimenti diven-ta difficile per i piccoli operatori di so-pravvivere”. Elisabetta Ciavarella

Servizi e iniziative per riconquistare vitalità

L’orgoglio del centro storico

a Foggia un nuovo assetto della concorrenza

Il centro commerciale di quartiere

Concorrenza? Nuovi stimoli per tutti

Paolo Croce, commerciante

Lucia La Torre presidente Terziario Donna

8 o t t o b r eduemiladodici società&cultura

Immaginate un genitore chepian piano dimentica chi siete, ini-zia a perdere cognizione di sé e delmondo che lo circonda, non è più ingrado di badare a se stesso. Imma-ginate di essere risucchiati in unvortice dal quale non vedete vied’uscita, in cui l’unica sensazioneche si prova è quella di vedere ilfondo sempre più vicino. Immagi-nate che un giorno qualcuno vitenda la mano e improvvisamente

sentite che da quel vortice si puòriemergere e immaginate che que-st’aiuto derivi da realtà che resta-no inesplorate finché non si mani-festa un bisogno.

In una struttura nuova e im-mersa nel verde alle porte di Barisorgono gli uffici direzionali di Se-rena-Cuore Gruppo Assistenza,

realtà che si occupa da 18 anni diorganizzare ed erogare servizi diassistenza domiciliare 24 ore su 24per 365 giorni l’anno. Il Gruppo

opera con le stesse modalità in tut-ta Italia e oltre alla sede di Bari ci so-no quelle di: Foggia, Taranto, An-dria, Trani, Napoli, Caserta,Pescara, Vicenza, Torino e- appe-na inaugurata- Milano.

L’azienda, certificata per laqualità, lavora secondo procedu-re e standard di efficienza.

Gli operatori messi al serviziodegli assistiti sono selezionati se-condo procedure e criteri fissi; pe-riodicamente si organizzano perloro- e per chiunque voglia pren-dervi parte- corsi di formazionesull’assistenza di base, sulle no-zioni di primo soccorso e sulle pa-tologie neuro-degenerative tenu-ti da medici e paramedici. Tuttoquesto perché chi sceglie Serena-Cuore Gruppo Assistenza sia tran-quillo nel sapersi o sapere i propricari in mani esperte, sicure e affi-dabili.

Un lavoro importante, a con-tatto con tante persone, gratifi-cante ma altrettanto faticoso: du-rante le conversazioni cheriguardano lo sviluppo e la cura dimalattie complicate legate all’in-vecchiamento spesso s’incorre nel-l’errore di parlarne come se la vec-chiaia e i numerosi fattori correlatinon siano affare nostro affermandouna sorta di separazione tra la vitadi ogni giorno e quella che imma-giniamo possa essere. Puntual-mente, però, la realtà del vissutoquotidiano ci insegna che la dire-

zione delle circostanze della vita èassolutamente incontrollabile.

Presso il Serena-Cuore Grup-po Assistenza il personale, alta-mente qualificato, si prende curadegli assistiti, ascolta i loro raccontie le loro storie, cerca di capire qua-le possa essere il modo miglioreper aiutarli; la mission del Gruppo

è quella di decodificare i loro biso-gni e le loro necessità. Il segretodel successo è racchiuso in un me-ticoloso lavoro che giorno dopogiorno consente di raccoglierefrutti importanti e di guardareavanti con forza; la stessa forza che

trasmettono gli assistiti e i loro fa-miliari.

Da alcuni anni l’attività delGruppo insiste in ambito socialeanche con l’organizzazione dieventi culturali aperti gratuita-mente alla cittadinanza (solo percitarne alcuni il Concerto di Nata-le – appuntamento ormai fisso - inaffascinanti location delle città cheospitano le sedi) e, per essere piùvicino alla gente, il Serena-CuoreGruppo Assistenza è presente oltreche con il magazine“Serena…mente” in distribuzio-ne gratuita nelle farmacie, nellesanitarie e in tutti gli uffici delGruppo, anche sul web con il blog(www.assistenzasere.eu/blog): unospazio su cui intervenire con argo-menti pertinenti e condividerepensieri. “Il nostro miglior risulta-to – recita il motto del Gruppo - èfar raggiungere a chi con i proprimezzi non può, la serenità con pas-sione e forza di volontà; e ci riu-sciamo quasi sempre, perché inquel che facciamo ci mettiamo an-zitutto il cuore”.

FOGGIA, UN NOME, UNA STRADA...

Chi era Vincenzo Nigri?Nel cuore dell’antica

Foggia, esattamente travia Arpi, via Siberia e viaPescheria, si trova lapiazza intitolata al medi-co, protofisico VincenzoNigri, proprio davanti al-l’ex convento di San Gae-tano. Il largo è delimitatodal Conservatorio Musi-cale “U. Giordano” e dalMuseo Civico, perché“Tutto qui parlasse di Nigri edu-catore e scienziato”, come scri-ve Benedetto Biagi. Sullo sfondola Porta Arpana, con parte dellemura ancor oggi conservate, sucui si può ammirare la Specola meteo-rologica e sismica, da lui fondata nel1876, sita nell’allora palazzo comunalee divenuta, sotto la sua direzione, unadelle più importanti d’Italia. Qui il Con-siglio Provinciale nel 1916 lo comme-mora con una lapide.

Vincenzo Nigri nasce a Foggia nel1831, compie i primi studi sotto la gui-da degli Scolopi e nel 1846 entra nelCollegio Medico di Napoli ove, dopouna breve interruzione dovuta ai motirivoluzionari, si laurea in medicina. Nel-la sua città si prodiga in favore degli am-malati, maggiormente durante le epi-demie degli anni 1853/54 e 1864/67.

Dal 1859 si dedica all’insegnamento;nel 1860 è nominato professore di Agri-coltura nella cattedra già tenuta da Giu-seppe Rosati e da Bartolomeo Baculo.Fervido sostenitore dell’Unità d’Italia,

partecipa attivamente alle vicendestoriche e politiche del suo tempo.Riprende l’esercizio della profes-sione medica nel 1864, ottenendonumerosi incarichi e riconoscimen-

ti “conscio dell’importanza della funzio-ne sociale del medico dotato di un gran-de coraggio, di uno straordinario sensoaltruistico e di un esemplare spirito di ab-negazione”.

Nel 1866 accetta l’insegnamentopresso la Scuola Tecnica e l’anno suc-cessivo la cattedra di Scienze naturali eFisica presso il Liceo “V. Lanza”; in se-guito assumerà la direzione della Scuo-la Normale Femminile. Scrive “Memo-rie sulla meteorologia di Foggia” e “Ilclima di Foggia”, quest’ultimo premia-to con medaglia d’argento alle Esposi-zioni di Torino e di Napoli. Vincenzo Ni-gri, studioso di Scienze naturali,chimiche e fisiche, agronomo si rivelaanche giornalista, difatti fonda e dirigeper molti anni il giornale del Partito Li-berale Moderato “La Capitanata”.

Rina Di Giorgio Cavaliere

L’ANGOLO DELLA CULTURA

L’avventura di un poetaNel 1912 moriva a Bologna, a soli cin-

quantasei anni, Giovanni Pascoli. Molto ègià stato detto e si dirà nei vari convegni alui dedicati in tutt’Italia.

Questo vuol essere un omaggio ad unpoeta in passato sottovalutato, ma oggi ri-conosciuto come l’iniziatore di un percor-so poetico che avrà molta influenza sulla li-rica moderna. Ecco, ad esempio, la strofefinale de La mia sera:

“Don…Don…E mi dicono, Dormi!/ micantano, Dormi! sussurrano,/ Dormi! Bi-sbigliano, Dormi!/ Là, voci di tenebra az-zurra…/ Mi sembrano canti di culla,/ chefanno ch’io torni com’era…/ Sentivo miamadre..poi nulla/ sul far della sera.”

Emergono uno dopo l’altro i principalitemi della poesia pascoliana: il mondo de-gli affetti familiari di cui la madre rappre-senta il centro, l’insistente Dormi! Dormi!delle campane in quel che si rivela comeun sogno (grande è la sua capacità visio-naria) e che è un invito al ritorno a casa, alnido perduto, forse con la morte.

Uno dei più acuti esegeti del Pascoli,Cesare Garboli, afferma che nella sua ope-ra si cela <una tragedia rimossa, un mes-saggio da decifrare che l’Autore ha occultatoai suoi lettori e forse anche a se stesso>.

Il trauma dei lutti famigliari, comincia-to con l’uccisione del padre quando il poe-ta aveva solo dodici anni, seguito poco do-po dalla morte della madre, di una sorella edi un fratello, la ricerca inutile dell’omici-da, il dolore e la miseria, la scomparsa anchedel fratello maggiore, trovò sfogo in un mo-

to di ribellione contro le ingiustizie del mon-do che lo avvicinò al movimento degli anar-chici allora molto attivo. In realtà la mollache lo spinse verso l’estrema sinistra non fucerto l’idea politica, quanto il travaglio in-teriore, la mancanza di sicurezza ed il bi-sogno di quegli affetti di cui la sorte lo ave-va privato troppo presto.

Nella concezione etico-sociologica delPascoli la natura è una madre dolcissimache opera con saggezza. Nelle Myricae,raccolta principe e geniale, si rivela la poe-tica del “fanciullino” secondo cui è poetachi riesce a conservare dentro la sua anima<i brividi, le lacrime e le gioie...un’antica eserena meraviglia di fronte al mondo>.

E’ questo fanciullino nascosto nel-l’adulto <lo scopritore> della poesia che è<visione di particolari inavvertiti dentro efuori di noi>. In questo intendere la poesiacome rivelazione, il Pascoli si rivela, natu-ralmente, spontaneamente, per innata sen-sibilità, un decadente.

In che senso, dunque il Pascoli può averaccompagnato la cultura del nostro Paeseverso la modernità? Innanzi tutto per l’umil-tà di fronte alla natura nata dal desiderio diidentificarsi con il principio stesso delle co-se: sentimento romantico e moderno che siritrova nei poeti posteriori.

Poi, il fatto che il Poeta intuisca per viadi sensazioni questa vita nascosta e molte-plice: questo scoprire non solo negli ani-mali, ma anche nelle piante un’anima eduna coscienza: oggi sarebbe stato animali-sta ed ambienta-lista.

a cura della prof.ssaRaffaella Scolozzi

Con Serena-Cuore il personale è al servizio degli assistiti per comprenderne bisogni e necessità

Assistenza domiciliare continua

Per non essere più soli

9o t t o b r eduemiladodici

10 o t t o b r eduemiladodici bellezza

d’alessandroDa millenni gli antichi avevano constatato

le proprietà curative della bava di lumaca:l’aspetto particolarmente sano delle mani degliallevatori e i tempi di cicatrizzazione partico-larmente rapidi nel caso di ferite del-la pelle ne erano una dimostrazionelampante. Gli effetti miracolosi dellabava di lumaca sono oggi una realtàindiscussa. Impropriamente nota conil termine di lumaca, ma più precisa-mente denominata chiocciola, laspecie Helix aspersa è un molluscogasteropode, che produce delle so-stanze in grado di riparare imme-diatamente i tessuti della lumaca che vannocontinuamente incontro ad abrasioni, scorren-do questa su superfici dure e scabrose.

In commercio esistono delle creme che con-tengono questo cocktail naturale, che esercitasulla pelle una naturale azione esfoliante, per-mettendo una graduale eliminazione delle cel-lule morte, una forte azione nutritiva ed an-tiossidante, e un’eccezionale azionerigenerante. La bava di lumaca infatti contienediversi componenti tra cui l’allantoina, che svol-ge un’azione idratante, disarrossante ed ancheesfoliante, il collagene, che mantiene tonica edidratata la pelle, l’elastina che le conferisce ela-sticità, e l’acido glicolico che ha una grande ca-pacità esfoliante e quindi rinnova lo strato piùsuperficiale della pelle. Essa può rivelarsi mol-

to utile sia per l’eliminazione di cicatrici che disegni dell’acne, ma anche per l’attenuazionedi macchie, scottature e rughe. Se usata con co-stanza si potranno vedere i primi risultati su

smagliature e rughe già dopo i primi30 – 60 giorni. Un po’ più di tempo civuole invece per vedere i primi ri-sultati su macchie e cicatrici, circa 3-4 mesi di applicazione. La bava di lu-maca è inoltre molto ricca di sostanzeantiossidanti capaci di rallentare ilprocesso di invecchiamento elimi-nando i radicali liberi, e il suo conte-nuto in proteine è indispensabile per

ridare all’epidermide un aspetto sano, giova-ne e tonico. È molto ricca in vitamine, riduceeventuali infiammazioni e favorisce l’abbron-zatura garantendo l’idratazione della pelle.Inoltre funge da barriera protettiva nei con-fronti di agenti patogeni o radiazioni. Infatti,dopo la tragedia di Chernobyl, le lumache so-no gli unici animali a non aver riportato muta-menti genetici come conseguenza delle radia-zioni. Per ultimo, ma non meno importante: tuttigli animalisti o comunque coloro i quali possa-no temere che alle lumache venga fatto del ma-le possono stare tranquilli, perché il prelievodella miracolosa bava viene fatto in modo to-talmente passivo, quindi le lumache non subi-scono assolutamente alcun danno!

A cura del dott. D’Alessandro

La miracolosa bava di lumaca

Ottimo rimedio per cicatrici, segni dell’acne, rughe,scottature, smagliature e macchie della pelle

Rigenerante e nutritiva. Da millenni, semplicemente unica

11o t t o b r eduemiladodicifashion

«Ma che cosa vogliono ledonne?»

Si chiedeva Mel Gibson nell’omonimofilm diretto da Meyers. Oggi, almeno in fattodi bellezza, una risposta c’è: un unico luogoin cui uno staff altamente qualificato si pren-da cura di ogni aspetto della femminilità.

Parola di Massimo Ariostino che, conla collaborazione dei suoi soci e amici Ma-ra Cassitti e Michele Lecce, ha dato vita alprimo Farmagan Point di Foggia.

Il salone ha inaugurato la sua apertura conun evento di alta moda e hairstyling: una sfilatain cui si sono succeduti abiti da sposa, accon-ciature e moda bimbi per trasmettere agli spet-tatori la consapevolezza circa “l’arte della bel-lezza”. Proprio questo è lo slogan dell’aziendaFarmagan, di cui i due fondatori del salone fog-giano sono rappresentanti: oggi questo mar-

chio ha permesso loro di concretizzare un so-gno imprenditoriale inseguito da tempo.

L’azienda di San Marino può vantare unalunga tradizione di qualità cosmetologica e diprofessionalità del personale di cui si avvale; isuoi laboratori sono finanziati e monitorati co-stantemente, affinché le ricerche possano par-torire prodotti all’avanguardia nel pieno ri-spetto della salute e del benessere del capello,come la bulbocapillina che portò l’azienda al-la ribalta. Pertanto nel Farmagan Point è pre-sente un’ampia zona parrucchiere: qui ci si puòaffidare a professionisti in grado di coniugarele esigenze della clientela senza perdere mai

di vista le ultime tendenze in fatto di tagli etrattamenti.

Uno dei più recenti è l’HS3: il ca-pello viene trattato con la keratinaper eliminare il crespo e ottenereuna chioma sana e corposa.

Ma qual è l’elemento che meglio esprimel’unicità di un salone? Il Farmagan Point hanumerosi assi nella manica: il giusto rapportoqualità – prezzo, una struttura dotata anchedi centro estetico, solarium e professionisti ingrado di occuparsi del benessere della clien-te in ogni sua sfumatura. In questo modo, in

mezza giornata, una donna potrà coltivare lasua bellezza risparmiando tempo e denaro.

Il salone sa rendersi competitivo sen-za speculare, grazie alle vantaggioseofferte e promozioni, come il 30% disconto per coloro che attivano la spe-cial card.

Recarsi presso il Farmagan Point saràsempre un piacere: l’ambiente è accoglienteed essenziale, ma rifinito in ogni dettaglio. Co-lori ultra femminili come il lilla e il glicine rav-vivano le parti: non mancano stimoli come lacromoterapia e l’aromaterapia che saprannococcolare gli altri sensi mentre si è intenti acoltivare la bellezza. I trattamenti disponibilisono numerosi e tutti da scoprire: dalle nuo-ve tecniche anticellulite, alla prevenzione del-le smagliature, passando per l’abbronzatura ela ricostruzione delle unghie.

La mission del FarmaganPoint è dare ad una donna tuttociò di cui ha bisogno.

Anche la condivisione fa parte delle mo-derne esigenze: dedicarsi alla cura del pro-prio corpo senza trascurare il partner è possi-bile, sottoponendosi a specifici rituali comequello all’olio caldo con i frutti tropicali dedi-cato a lei e a lui. Ad ogni modo, prima di sot-toporsi a qualsiasi trattamento, lo staff sapràconsigliare le tecniche e le strategie che ritie-ne più indicate per la cliente. Disponibili an-che i pacchetti per il make up e il benesseredella sposa. Per saperne di più, non resta cherecarsi personalmente da Farmagan Point, unvero appuntamento con la bellezza.

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12 o t t o b r eduemiladodici moda

Se “le faremo sapere” è la ri-sposta poco incoraggiante con cuiconcludete ogni colloquio di lavoro,avete tutte le ragioni per sospettareche c’è qualcosa che non va comedovrebbe. Non c’entrano la crisi néla sfortuna: questo qualcosa potreb-be essere il vostro look.

Secondo uno studio americanol’impressione immediata che riceveun interlocutore deriverebbe per il55% dall’aspetto esteriore. Un po-tenziale datore di lavoro impiegaquindi meno di un minuto per farsiun’idea su di voi: ciò vuol dire che ilvostro futuro è già deciso dal mo-mento dei convenevoli. A poco ser-virebbero un curriculum discreto ouna parlantina spigliata. L’abilitàistantanea di valutare chi ci sta difronte è un comportamento atavicoregolato dall’amigdala. Secondo i ri-sultati ottenuti da uno studio del-l’Università di Harvard, per fron-teggiare questo istinto e fare colpo inun minuto bisogna puntare tuttosull’aspetto: di seguito i consigli infatto di look sperimentati scientifi-camente.

I capelli di lunghezza mediameglio ancora se raccolti, sono mol-to apprezzati negli ambienti lavora-tivi in quanto indice di serietà. De-vono essere ben tenuti e legati conun fermaglio poco vistoso. Oppure

prediligete un’acconciatura abitua-le: dovrete apparire ordinate e a vo-stro agio.

Il make up è concesso, a pattoche diventi un alleato realmente in-visibile: i visi acqua e sapone sonoquelli che riscuotono più successo;danno l’idea di maggiore compe-tenza professionale. Via libera allapolvere di riso coprente o a fondotintacompatto dal colore vicinissimo aquello della vostra pelle; l’obiettivodeve essere quello di uniformarel’incarnato e nascondere le imperfe-zioni, sfumando il tutto accurata-mente. Le labbra vanno bene senzarossetto, ma con un velo di gloss. Lemani devono essere morbide, le un-ghie curate con uno smalto traspa-rente o rosa chiaro. Una goccia diprofumo è il massimo che potete con-cedervi: non fanno colpo le scie dol-ciastre, meglio le note fresche e ap-pena percettibili.

Non dimenticate l’orologio: unmodello classico sarà la spia elegantedella vostra puntualità.

Se non sapete fare a meno deigioielli indossatene uno solo: orec-chini o collanina bon ton per dare untocco di luce ad una mise sobria.

La sobrietà del vostro completopartirà proprio dal colore: banditiquelli accesi. Il grigio in tutte le sfu-mature, il blu, il nero, il marrone e in-

fine anche il verde scuro sono i colorisu cui dovrà ricadere la vostra scel-ta. Con un classico tailleur non si sba-glia a patto che non vi renda troppoingessate: se l’azienda è particolar-mente tradizionalista indossate unagonna che non superi i 5 centimetrisopra il ginocchio, altrimenti optateper un pantalone. La gonna va benefasciante: non bisogna rinunciaredel tutto alla propria femminilità. Legiacche possono assecondare un po’la moda: sfiziatevi con i deliziosi

blazer magari in fantasia Principe diGalles; oppure con bottoni ricercatie collo alla Coreana. Una strategicacamicetta bianca oppure con un cal-do dolce vita monocolore completa-no il look. Le scarpe devono essereben tenute: i tacchi non devono su-perare i 7 centimetri e non fare ru-more. Il nuovo mocassino con taccodoppio è il giusto compromesso:femminile, comodo e professionale.Libera la scelta per la borsa o la ven-tiquattrore senza dimenticare il buon

gusto: giocatevela come dettagliodella vostra personalità. Il capottonon deve essere troppo modaiolo eseguire le medesime regole suddet-te per il colore e la forma. Infine, seguardandovi allo specchio noteretel’assenza di eventuali strass, paillet-tes o applicazioni floreali siete dav-vero perfette per sostenere un collo-quio, oltre che liberissime di pensa-re che, l’abito fa il monaco, eccome!

Dalila Campanile

Tutto si decide in un minuto! Ecco come fare centro al primo colpo

L’abito fa il colloquioPer entrare nel mondo del lavoro lo scoglio da superare è la prima impressione

Dire per sempre addio ai peli superfluinon è un’utopia: la luce pulsata è uno diquei trattamenti i cui risultati sono statiprovati clinicamente; sullo stesso piano dellaser per l’efficacia, l’uso di questa tecnicarappresenta un’ evoluzione della derma-tologia moderna.

Si tratta di un un’appa-recchiatura elettronicache sfrutta- appunto- laluce pulsata ad alta in-tensità (dall’inglese In-tense Pulsed Light - IPL)per praticare trattamentidi fotodepilazione e foto-ringiovanimento.

Il suo principale vantaggio è la possi-bilità di trattare aree più ampie, con mag-giore sicurezza, versatilità e velocità di ese-cuzione. L’energia luminosa diventaquindi la nuova alleata nella nostra guer-ra alla ricrescita: questa colpisce la mela-nina del bulbo pilifero, carbonizzandolo.In questo modo le cellule germinative delpelo vengono distrutte: solo così potremo fi-nalmente sfoggiare la pelle liscia che ab-biamo sempre sognato!

Si tratta di una tecnologia che non met-te in secondo piano la nostra salute: si puòusare su qualsiasi parte del corpo, in quan-to l’apparecchiatura è dotata di uno speci-fico filtro ottico per tutelare la pelle dai rag-

gi UV. Gli impulsi luminosi sono visibili adocchio nudo, pertanto, durante il tratta-mento, si indossano occhiali protettivi.

La fotodepilazione è disponibile pres-so i centri estetici qualificati: attraverso unadiagnosi preliminare, il professionista po-trà valutare la situazione personale e indi-rizzare la clientela verso il trattamento ido-neo. La luce pulsata non è adatta a chipresenta uno stato clinico particolare: pa-zienti fotosensibili, pelle molto abbronza-ta, vene varicose nella zona da trattare, as-sunzione di farmaci o altre patologierilevanti. E se la salute permette, tuttaviapotrebbero essere i vostri peli a non riaul-tare adeguati: una peluria bionda, rossa,grigia e bianca non consente alla luce pul-sata di fare il proprio dovere.

Alla seduta ci si presenta con i peli increscita: la luce pulsata sfrutterà propriola lunghezza di questi ultimi per raggiun-gere il bulbo; i peli cadranno poi in un se-condo momento. La luce pulsata è indolo-re e consente di tornare subito alle proprieattività.

Gli unici sintomi riscontrati sono un lie-ve rossore e pizzicore sulla zona trattata,soprattutto su di un’area con molti peli scu-ri. Una seduta dura circa 20 minuti: subitodopo non ci si può esporre al sole ma si puòriprendere tranquillamente la propria at-tività di routine.

Un ciclo di 6-8 sedute ogni 3-6 setti-mane può essere necessario per ottenere irisultati desiderati.

Ad ogni modo la tempistica può varia-re a seconda della risposta e delle esigen-ze. Si può parlare di depilazione definitivadopo poco più di un anno dall’inizio deltrattamento: la luce pulsata infatti, fa par-te di quelle tecnologie i cui esiti sono ri-scontrabili soprattutto a lungo termine perpoterne decretare l’effettiva efficacia. Inol-tre può essere necessaria qualche seduta dimantenimento.

Le caratteristiche tecniche rendono laluce pulsata il trattamento ideale per ri-solvere problemi della cute come peli su-perflui, macchie scure e invecchiamentodella pelle. Si tratta di un metodo non in-vasivo che sfrutta il medesimo principioanche per il ringiovanimento della pelle:è l’ideale per la cura dell’acne, la rimozio-ne di macchie scure, i segni dell’età, lineed’espressione, rughe e smagliature.

Ancora una volta, la tecnologia diven-ta una preziosa alleata delle donne, poten-do curare tutti quei fastidiosi difetti che at-tentano la bellezza femminile ad ogni età.

A.D.

Tecnologia al serviziodella bellezza

13o t t o b r eduemiladodicibenessere

Dalla fotodepilazione al foto ringiovanimento i risultati

sono clinicamente testati

Coltiva la femminilità con la luce pulsata

Per avere sempre una pelle tonica e li-scia, occorre idratarla. L’epidermide del cor-po (specie delle gambe) infatti, è meno riccadi ghiandole sebacee rispetto a quella del vi-so e tende più facilmente a desquamarsi. Unabuona abitudine è applicare una crema flui-da per il corpo subito dopo la doccia mattuti-na, sulla pelle ancora umida,che assorbe meglio l’idratante;in realtà questi prodotti si pos-sono usare anche più volte algiorno, se la pelle appare seccao se gomiti e ginocchia sem-brano particolarmente biso-gnosi di cure. Se il corpo è benidratato, infatti, la cute è meno vulnerabilealle aggressioni esterne e più resistente allesmagliature. Le creme di ultima generazione,oltre a essere ricche di principi nutritivi, riat-tivano le difese naturali dei tessuti e li stimo-lano ad auto-ripararsi. Per esempio, quellepensate per epidermidi molto secche o sen-sibili sono ricche di ingredienti nutrienti,emollienti e rivitalizzanti, ma assolutamen-te non grasse: pur essendo molto concentra-te e contenendo principi attivi in genere piut-

tosto untuosi (burro di karitè, miele, oli ve-getali come quello di avocado), le formule piùinnovative, frutto della ricerca tecnologicapiù avanzata, sono leggerissime e di assor-bimento rapido, ideali per un uso quotidia-no, anche prima di vestirsi perché non la-sciano tracce, ma solo la pelle morbida. Non

solo. Alcune creme corpo han-no proprietà cosmetiche extra.Per esempio, ci sono prodottiche contengono minimequantità di agenti autoab-bronzanti, così da otteneregradualmente un leggero co-lore ambrato anche in pieno

inverno, come appena tornate da una gior-nata all’aperto. Esistono poi prodotti per ilcorpo che sfruttano i principi dell’aromate-rapia: oltre ad agenti idratanti e nutrienti,contengono essenze dalle proprietà tonifi-canti, energizzanti o rilassanti, per esempionote agrumate di arancio e limone. Non man-cano specialità snellenti che, applicate su tut-to il corpo, facilitano il drenaggio dei liquidiin eccesso, aiutando a rimodellare le zone cri-tiche e tonificando l’epidermide.

Idratanti con qualcosa in piùPelle morbida, ma non solo

In Asia la sgradevole stagione dei mon-soni è finalmente terminata per lasciare il po-sto a quella turistica. Fare un viaggio in Cinaè sempre una grande esperienza di vita, fratempli, pagode, monumenti e parchi, cittàmoderne, affollate, trafficate e in veloce cam-biamento. Negli ultimi decenni la Cina ha vi-sto veloci e radicali cambiamenti, che non sa-rebbero stati nemmeno lontanamenteimmaginabili solo pochi anni fa. Le donne egli uomini non vestono più tutti uguali, conle tute o le casacche blu; alle biciclette, checontinuano a essere comunque tantissime,si è aggiunto il traffico automobilistico caoti-co, i negozi poveri espogli sono diventa-ti centri commercialicon beni di lusso; lacomunicazione congli stranieri, prima im-possibile, è migliorataper la diffusione del-l’inglese; le case tradi-zionali a cortile sonostate sostituite da mi-riadi di grattacieli. Lavarietà del paesaggio edegli habitat naturali èimmensa: dai deserti del-la Mongolia all’altipiano del Tibet, dalle vet-te dell’Himalaya al Mar Cinese Meridionalee Orientale. Molti sono i paesaggi spettaco-

lari: l’altopiano dello Yunnan-Guizhou congole, cascate, grotte e pinnacoli calcarei. Lavastità del territorio determina anche unagrande varietà nella flora e nella fauna, cheannovera animali unici come il panda, il leo-pardo delle nevi, l’elefante orientale, lo yake la tigre cinese. Oltre alla capitale Pechino,esiste in Cina un luogo meraviglioso ed affa-scinante che sarebbe reato non visitare, ungiardino nascosto tra le montagne che sem-bra dipinto con la china. Si trova nel massic-cio dello Huangshan e prende il nome diMontagne Gialle. Considerato il luogo più

poetico della Cina,ha dato origine allatradizione del luc-chetto dell’amoreche ha invaso iponti italiani. Unamoda, quella de-gli innamorati diappendere i luc-chetti, resa fa-mosa grazie aFederico Moc-cia con il suo li-bro “Tre metri

sopra il cielo”. Ma questa è una tra-dizione delicata e romantica tipica delle po-polazioni orientali e che in Occidente diffi-cilmente si riesce a riprodurre. L’usanzavuole che le coppie, o le famiglie, scrivano i

propri nomi su un lucchetto, che questo ven-ga fissato alle balaustre che costeggiano i di-rupi montagnosi di questo luogo da leggen-da, e che la chiave del lucchetto vengagettata nel vuoto, lungo le pareti scoscese,

simboleggiando così la durata eterna del ma-trimonio e dei legami sentimentali. Finché lachiave non sarà recuperata, cosa pratica-mente impossibile, tutti andranno d’amore ed’accordo. Viceversa, se una coppia deci-desse di dividersi, potrebbe farlo solamente

tornando nel parco dello Huangshan, cer-cando nelle vallate la chiave del proprio luc-chetto ed aprendolo.

A dire il vero tutto il percorso, che siestende per chilometri lungo le pendici deisingoli monti, su passerelle e piccoli sentieri,con numerose scalinate, è all’insegna del-l’amore con luoghi dai nomi adeguati comePicco della Fanciulla di Giada. Qui si trovanoalberi secolari tra i più antichi al mondo, inparticolare pini, che hanno ispirato per le lo-ro forme contorte e per il loro apparire e spa-rire tra le nebbie, innumerevoli poeti ed arti-sti.

Lo spettacolo più straordinario è dato dal-le nuvole, quasi perenni in questo luogo, da-ta l’escursione termica e la conformazioneverticale delle cime, che creano un effettomisterioso ed affascinante. Le MontagneGialle inoltre, cambiano i loro colori e l’aspet-to, con l’alternarsi delle stagioni. Per tale mo-tivo questi posti sono davvero irresistibili emolti turisti tornano a visitarli più volte.

Elisabetta Ciavarella

14 o t t o b r eduemiladodici viaggi

Sentieri incantati, giardini secolari e nuvole perenni per chi si promette amore eterno

Nella nuova Cina hi tech c’è ancora posto per il romanticismo

LinguaIl cinese, nella forma del mandarino standard, è la lingua ufficiale del Paese. Vi sono mi-noranze con proprie lingue come i mongoli e i tibetani. La comunicazione in inglese è li-mitata ai grandi centri urbani.

Fuso orarioSette ore avanti rispetto all’Italia, +6 quando in Italia vige l’ora legale.

Distanza dall’ItaliaLa Cina è raggiungibile dall’Italia in aereo. La durata del volo diretto da Roma a Pechinoè di 11 ore circa. Da Milano bisogna fare uno scalo.

MonetaI Renminbi Yuan (RMB oppure CNY).

Montagne Gialledell’amore

Agenda

15o t t o b r eduemiladodicisociale

Corsi, cineforum, viaggi e cultura

Le iniziative di 50&Più

Giovani sempre“Il 2013 sarà l’Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni.

Ma noi abbiamo iniziato ad occuparci di questo aspetto della vita, a manifestare sensibilitàe attenzione per gli anziani nel lontano 1974 a Pugnochiuso”. Sorride Floredana Arnò, direttricedel Patronato ‘50&Più’ nel presentare i corsi e le iniziative organizzate dall’associazione perla nuova annualità 2012-13. Sempre variegata la quantità e qualità dei corsi dei proposti dal-la collegata ‘50 &Più Università’ (di cui l’avv. Antonietta Colasanto è presidente) che, gra-zie alla collaborazione con altre istituzioni culturali e sociali, pubbliche e private, stimola il con-fronto personale e generazionale, delineando percorsi formativi validi per tutto l'arco dellavita. L’attività associativa, come da tradizione, verrà arricchita anche dal cineforum: dopo ilsuccesso delle precedenti edizioni, laprossima rassegna sarà destinata al-la commedia dedicata alle donne. Eda seminari, workshop, dibattiti e ta-vole rotonde su tematiche di strin-gente attualità.

“Al servizio di una comunitàsempre più allargata”

Adriana De Cosmo da quattromandati è presidente dell’associa-zione. “Quando vi ho aderito nel 1987gli anziani erano piuttosto emargina-ti, e gli sforzi da compiere erano tutti indirizzati a permettere loro di uscire da questa condi-zione, per esprimersi e verificare le proprie potenzialità” racconta. “Siamo stati premiati dairisultati ottenuti nei decenni successivi: oggi la solitudine è meno avvertita ed è cresciuta in-vece la voglia di partecipazione alle varie attività proposte e a voglia di vivere ancora tanteemozioni, a partire dai viaggi che riscuotono sempre un grande successo”. L’età e il numerodegli iscritti sono sempre variabili, ma per ognuno di loro sono a disposizione le esperienzee le professionalità articolate in ‘50&Più Università’, Patronato e Turismo. Un’associazione alservizio di una “comunità sempre più allargata e sempre più radicata nel territorio”. E che haanche riscosso significativi successi in ambito sportivo, con le medaglie d’oro alle Olimpiadi2012 della Terza Età 50&Più - svoltesi a S. Vincenzo di Livorno nello scorso settembre – por-tata a casa dal cerignolano Pasquale Vitullo nel nuoto stile libero e nel nuoto a rana, da ErminioMonachese nei tiri in porta al calcio, da Antonio Monachese nel singolo a tennis, e nella me-daglia d’argento vinta ancora nel tennis in doppio da Antonio ed Erminio Monachese.

Angela Dalicco

• INTERNET FACILE I LIVELLO • INTERNET FACILE AVANZATO• LINGUA CINESE• INGLESE, FRANCESE, SPAGNOLO E PORTOGHESE• PICCOLO RESTAURO• FOTOGRAFIA• CONFEZIONAMENTO BAMBOLE E ARTICOLI DA REGALO• BON TON - ADDOBBI FLOREALI E NATALIZI• STORIA E STORIOGRAFIA FOGGIANA all'insegna del T' RCURD?

(per ricordare o conoscere le nostre tradizioni, i canti, i personaggi, le abitu-dini, i proverbi e la cucina. E una serie di appuntamenti per insegnare alle gio-vani generazioni i piatti della tradizione, compresa la pasta fatta in casa.)

• INCONTRI CON LO PSICOLOGO PER DIMAGRIRE, SMETTERE DI FU-MARE, FARE CARRIERA

ESCURSIONI E GITE CULTURALI ALLA SCOPERTA DEI TESORI DEL TERRITORIO DI CAPITANATA

INCONTRI GRATUITI • CINEFORUM :

PRIMA SERIE DI 6 FILM DEDICATI ALLA COMMEDIA AL FEMMINILE• SEMINARI DI:

INFORMAZIONE MEDICA A SCOPO PREVENZIONEPRESENTAZIONE LIBRI - INCONTRI CON L'AUTORESTILI DI VITA ED ALIMENTAZIONECONSIGLI DELL'AVVOCATO E DEL COMMERCIALISTA

L’Universitàdi Foggia

la Università delle esperienze,

PROGRAMMACorsi Anno Accademico 2012 - 2013

PER INFO:VIA MIRANDA 8 - Foggia - tel. 0881 723151 - fax. 0881 610506http://www.50&piu.it - mail: [email protected]

16 o t t o b r eduemiladodici cucina&dintorni

Il variopinto mondo delle carni

Bianche, rosa e rosse, mantengono le caratteristiche organolettiche inalterate per tre giorni

Ricette gustose Risotto all'argentina

EMOGLOBINAMioglobina → Ossiemoglobina→Metamioglobina

Roba da carnivori

Proteina presente nel sangue, persa quasi completamente durante la macellazio-ne. Proteina presente nei muscoli, si lega al ferro per trasportare ossigeno e dona alla car-ne un color rosso porpora. La mioglobina a contatto con l’ossigeno si ossida diventandoossiemoglobina che dona alla carne un colore rosso ciliegia.

L’ossiemoglobina si ossida ed un bel rosso ciliegia diventa un grigio pallido

Esiste un magnifico mondo, per moltiaspetti poco conosciuto, dai colori vivaci e dalgusto incomparabile. È quello dei carnivori(per scelta!), un mondo che vi sveleremo unpasso alla volta. Cominciamo con un concet-to noto a tutti, la distinzione delle carni in ba-se alle loro caratteristiche organolettiche non-ché al colore.

Volendo evitare un noioso discorso chevede coinvolti “mostri” come lipidi, glucidi,proteine, vitamine, ecc, ci limiteremo a direche le diverse caratteristiche dipendono daidifferenti adattamenti evolutivi delle speciee da un’attività muscolare più o meno intensa.La vostra scelta si ripercuoterà chiaramentesul risultato della vostra nuova dieta.

Siamo sicuri che ciò che rende rosse le car-ni sia il sangue? Molti buongustai preferisco-no addentare un bel pezzo di carne al sangue

piuttosto che trovarsi alle prese con un pezzodi carne secco come il più arido dei deserti.Quel gustoso liquido rossastro che viene fuo-ri dal vostro magnifico pezzo di vitello in re-altà è una proteina molto simile all’emoglobi-na contenuta nel sangue e persa quasicompletamente durante la macellazione. Lamioglobina, così è chiamata questa proteina,si trova nei muscoli ed ha il compito di legar-si al ferro e trasportare l’ossigeno necessarioagli stessi per compiere uno scatto fulmineoo una comoda passeggiata. Da questa protei-na deriva lo splendido colore rosso porporadelle carni fresche. Dove finisce questa pro-teina quando la vostra carne passa da un bel-lissimo rosso ad un pallido e triste grigio dafilm horror? Lo schema in basso sicuramente

vi chiarirà le idee.Sulla carne, in definitiva, intervengono

processi del tutto naturali che non possono es-sere evitati, ma è possibile utilizzare sempliciconcetti di fisica e di chimica per controllarli.L’acquisto di carne fresca è sempre un’ottimascelta quando si vogliono preparare piatti di si-curo successo ma ovviamente il problemaprincipale in questo caso è la ridotta capacitàdi conservazione del prodotto, che mantienele sue caratteristiche organolettiche inaltera-te per un tempo massimo di circa tre giorni.Un’alternativa ormai diffusa è la carne lavoratae surgelata in porzioni. La surgelazione nondeve essere assolutamente confusa con il con-gelamento, i due processi si distinguono pertempo di stazionamento della carne al tratta-mento ed in base alla temperatura utilizzata.Un prodotto surgelato viene conservato in cel-la ad una temperatura di circa - 20°C per untempo più o meno breve in base alla pezzatu-ra. La congelazione prevede la conservazionedel prodotto a temperature poco sotto gli 0°C(come sappiamo l’acqua congela a 0°C) pertempi medio lunghi. In conclusione avremola formazione di cristalli piccoli ed omogeneinella surgelazione che danneggiano solo inpiccola parte i tessuti del prodotto, mentre nelcongelamento avremo cristalli grandi ed ete-rogenei che inevitabilmente danneggerannoi tessuti del prodotto portando successiva-mente alla perdita di una grossa quantità di“acqua”. Parliamo adesso di un antico meto-do di conservazione che consiste nel far seccarela carne all’aria aperta o in apposite celle.L’usanza di far seccare la carne appartiene or-mai solo a specifici prodotti che si caratteriz-zano proprio per questo metodo di conserva-zione, ma credo che nessuno (o quasi) tengadella carne stesa nel salotto di casa.

in collaborazione con Diego Delli CarriTrattoria Scurzett’ di Foggia

Ingredienti:300 gr. di riso, 4 petti di pollo, 4 patate, 3 uova, 1 cipolla, olioextravergine d’oliva q.b., sale q.b., pepe q.b.

Preparazione: Soffriggete la cipolla in una padella, con un filo d’olio.

Condite a piacere i petti di polli, tagliateli a cubetti e dispo-neteli nella padella. Aggiungete le patate tagliate a tocchetti,il riso e coprite d’acqua. Lasciate cuocere, mescolando spes-so. Verso la fine della cottura aggiungete le uova e continuate a mescolare, finché non sicuociono.Accorgimenti: La cipolla dev’essere tritata molto finemente e deve risultare ben dorata.Idee e varianti: Per dare un tocco piccante all’argentina, aggiungete un pizzico di peperon-cino in polvere

Arrosto di vitello buongustaioIngredienti:1 kg. di girello di vitello, 60 gr. di pancetta, 60 gr. di pistacchi, 40 gr. di burro, 100 ml. di vinobianco secco, olio extravergine di oliva q.b., sale q.b.

Preparazione: Eliminate la buccia dei pistacchi e lasciateli interi. Tagliate a pezzettini le fette di pancetta,

della stessa dimensione dei pistacchi. Con un coltello fate dei buchi nella carne e mettete inmetà di essi i pistacchi e nella restante metà i pezzettini di pancetta. Prendete il pezzo di car-ne, salatelo e oliatelo su tutti i lati e mettetelo in una casseruola con il burro. Versate un filod'olio sulla superficie e aggiungete l'alloro e il rosmarino. Fa-te cuocere per 10 minuti a fiamma bassissima, facendo roso-lare la carne su tutti i lati, dopodiché sfumate con il vino bian-co. Proseguite la cottura a fiamma bassa per ulteriori 45minuti, fino a quando la carne risulterà tenera al tatto.Termi-nata la cottura trasferite l'arrosto su un tagliere da cucina e,con un coltello affilato, tagliatelo a fettine. Mettete le fette dicarne su un piatto da portata, irroratele con il sughetto di cot-tura e servite in tavola.Accorgimenti: Se durante la cottura vi accorgeste che la car-ne tende a seccarsi, aggiungete ancora mezzo bicchiere divino bianco.Idee e varianti: Se desiderate, potete utilizzare i cubetti diprosciutto cotto al posto della pancetta, per una versione piùlight ma ugualmente saporita.

Oggi più di 100 milioni di don-ne nel mondo utilizzano la pillolaestroprogestinica. La fascia di etàcompresa tra i 20 e i 40 anni risultaessere quella che la predilige. InItalia il suo utilizzo è maggiormen-te diffuso al Nord rispetto al Sud e ri-guarda il 20% della popolazionefemminile italiana.

La contraccezione ormonaleprevede l’utilizzo combinato diestrogeni e progestinici, o del soloprogestinico: la cosiddetta minipil-lola (quest’ultima ha avuto diffu-sione limitata poichè contenendosolo progestinico è più facile che siverifichino episodi di spotting e ci-cli irregolari). La pillola contraccet-tiva agisce grazie alla combinazio-ne di piccole quantità di unestrogeno ( etinilestradiolo) e di unprogestinico. L’assunzione quoti-diana di questi due ormoni inibiscel’ovulazione le pillole si distinguo-

no in monofasiche, bifasiche e tri-fasiche in base al dosaggio di estro-geno che può rimanere fisso ovariare di settimana in settimana esi distinguono anche in pillole ad

alto, medio e basso dosaggio rife-rendosi alla dose di estrogeno ( chepuò variare da 50 a 30 a 20-15 mi-crogrammi di etilenestradiolo). È ilprogestinico che esplica l’azionecontraccettiva, mentre l’estrogenoserve principalmente a regolare ilsanguinamento. I progestinici di ul-tima generazione presentano nu-merosi vantaggi, dal controllo del-l’acne e dell’irsutismo, al controllodel profilo di colesterolo. Solita-mente gli estroprogestinici vengo-no assunti ogni sera per 21 giorni,iniziando dal primo giorno di ciclomestruale, a cui segue un interval-lo di 7 giorni, durante il quale com-pare una “pseudomestruazione”.È importante che l’intervallo liberoda pillola non superi i 7 giorni altri-

menti si perde l’efficacia contrac-cettiva. Durante questa settimanadi sospensione possono compariredisturbi come mal di testa, tensio-ne mammaria, irritabilità, dovuti al-la brusca caduta ormonale. Se usa-ta in modo corretto (cioè ogni giornoalla stessa ora) la sua possibilità difallimento è dello 0,1%, a meno chenon interferiscano variabili comel’assunzione contemporanea di al-tri farmaci (tipo antibiotici, antiaci-di, tranquillanti, anticoagulanti, an-ticonvulsivanti, antimicotici..) o lacomparsa di vomito e diarrea.

Innumerevoli sono i vantaggi:facile da usare, non interferisce conl’atto sessuale, si può utilizzare ascopo terapeutico per l’endome-triosi, l’adenomiosi, la policistosiovarica, la dismenorrea, l’anemiasideropenica da metrorragia; inoltreriduce significativamente il rischiorelativo di carcinoma dell’ovaio,dell’endometrio, del colon-retto. Sisconsiglia l’uso a donne fumatrici,ipertese, con familiarità di trombo-embolismo venoso, ipercolestero-lemia, patologie renali o epatiche,cardiopatie valvolari, diabete, lu-pus eritematoso sistemico, emicra-

nia. Tra gli svantaggi: non proteggedalle malattie sessualmente tra-smissibili; possono comparire cefa-lea, cloasma, tensione mammaria,lieve aumento di peso, ritenzioneidrica, calo della libido. Oggi le

nuove pillole a basso dosaggio han-no notevolmente ridotto gli effetticollaterali, persino il rischio di car-cinoma mammario è stato ridimen-sionato.

Infine l’anello vaginale e il ce-rotto transdermico sono estropro-gestinici con diversa modalità disomministrazione, ma efficacia so-vrapponibile. Un’attenta e accura-ta valutazione della propria storiaclinica e delle proprie necessità, conla guida esperta del ginecologo,consentirà di scegliere il metodopiù adatto alle esigenze personali.

17o t t o b r eduemiladodici

Fiori per te

Secondo uno studio francesebasta la visione per addolcire ilcuore femminile. Tanto che l’ap-proccio davanti a un fioraio offremolte più possibilità di uno da-vanti a un negozio di scarpe...

“Prendi l’aspetto del fiore in-nocente, ma sii il serpente sotto diesso”, scriveva William Shake-speare. Il serpente del desideriosi mimetizza tra i mazzi di rose de-gli innamorati per conquistare, fe-steggiare, promettere e chiedereperdono e, a meno di non averlafatta davvero grossa, ottiene il ri-sultato sperato.

Ma il potere coercitivo dei fio-ri, secondo lo studio francese, vaben oltre quel mazzolin che si re-gala. Gli studiosi dell’universitàdella Bretagna del Sud hannoscoperto che per convincere unadonna a cedere a una propostagalante basta corteggiarla in ungiardino, su un balcone, in unaserra, anche in un negozio. Pur-ché nei paraggi ci siano dei fiori.Chi è terrorizzato dall’ipotesi diun rifiuto potrebbe dunque, se-condo la ricerca pubblicata suPsychology Press e riproposta darepubblica.it, provare a dichia-rarsi di fronte a un fioraio, anchesenza necessariamente entrardentro a comprare.

Lo psicologo Nicolas Gue-guen sostiene sia addirittura suf-ficiente un vaso pieno di narcisipoggiato sul tavolo accanto al ri-storante per predisporre al meglioil cuore femminile. Per capirlo hachiesto a 46 giovani volontarie disedere in una stanza da sole aguardare il video di un uomo cheparlava di sé. La metà delle stu-dentesse ha visto il filmato con ac-canto tre vasi di rose, margheritee calendula, l’altra metà in unastanza completamente spoglia.L’81 per cento del primo gruppo,interrogato successivamente, hatrovato l’uomo attraente, dichia-rando che sarebbe stata dispostaa uscirci. Del secondo gruppo so-lo la metà delle ragazze ha rispo-sto positivamente.

“I fiori sono da sempre asso-ciati all’amore, quindi è probabi-le che ben predispongano la don-na”, spiega Richard Wiseman,psicologo dell’universitàdell’Hertfordshire, famoso per lesue ricerche sulla scienza dell’at-trazione. Secondo Wiseman laspiegazione, per i fiori, è ancorapiù complessa: “Profumano, sonobelli, mettono di buon umore. Equando ti senti di buon umore seipiù creativo, socievole, generosoe predisposto a trovare qualcunoattraente”. Lo sguardo su un fiore,simbolo di romanticismo, indur-rebbe quindi il cervello a com-portamenti romantici.

Là dove l’uomo con le proprieforze non arriva, interviene in soc-corso la natura.

Irma Mecca

in pocheparole

Contraccezione OrmonaleL’estroprogestinico è il metodo contraccettivo più diffuso

Dalla pillola alla minipillola, al cerotto, all’anello vaginale: la scelta dipende dall’età, estrazione sociale, modelli culturali e stato civile

DI TIZIANA CELESTE

GINECOLOGA

Il laringospasmo è una condi-zione patologica delle vie aeree su-periori, provocata dalla contrazio-ne spasmodica dei muscoli dellalaringe in risposta a stimoli di di-versa natura (infettiva, infiammato-ria, allergica, ecc…). Si tratta di qua-dri abbastanza frequenti in etàpediatrica, che vengono anche chia-mati CRUP o CROUP, caratterizza-ti da una respirazione resa rumoro-sa e difficile dalla contrazione dellalaringe. Sintomi principali sono unatosse “abbaiante” e di timbro me-tallico e la sensazione di soffoca-mento.

In genere, il laringospasmo rap-presenta la manifestazione di un’ir-

ritazione provocata da un’infezio-ne, più spesso virale, alle vie aereein bambini predisposti, con iperre-attività bronchiale, asma o allergie.

Dal punto di vista sintomatolo-gico l’affezione può manifestarsi do-po 2-3 gg di febbricola, raucedine etosse stizzosa, in concomitanza conuna rinite o rinofaringite catarraleacuta. Anche in concomitanza conmalattie esantematiche come ilmorbillo possono associarsi allemacchie cutanee episodi di edemalaringeo che favoriscono il laringo-spasmo.

Particolarmente pericolosa, col-pisce i bambini dai 3 ai 6 anni, è la lo-calizzazione all’epiglottide (epi-

glottite acuta flemmonosa), conesordio brutale, febbre elevata, maldi gola, difficoltà e dolore alla de-glutizione fino alla dispnea larin-gea. Causa di questa grave laringo-patia pediatrica è quasi sempre unbatterio (Haemophilusinfluentiae)sensibile alle penicilline per via en-dovenosa.

Un’altra causa di laringospasmopuò essere rappresentata dal re-flusso gastro-esofageo, una condi-zione funzionale che è caratterizza-ta dalla risalita di succo gastricoacido dallo stomaco all’esofago, finoalla laringe. Questa condizione sirealizza tipicamente durante le orenotturne e può provocare inoltre lecrisi di apnea. Nel neonato, il re-flusso gastro-esofageo può essereimputato di crisi di apnea anchemolto gravi che espongono al peri-

colo di vita.Le crisi respiratorie, la cui dura-

ta varia da pochi minuti ad alcuneore, solitamente si verificano du-rante la notte e terminano più o me-no improvvisamente così come so-no iniziate, fino al ripresentarsi delprossimo accesso, ad esempio lanotte successiva. Il soggetto, bam-bino o adulto, appare pallido, suda-to, febbricitante con tosse secca ab-baiante e successiva fame d’aria(dispnea inspiratoria), continua e in-gravescente, rumore durante l’in-spirazione (cornage) e rientramen-to del giugulo (tirage). Durante lacrisi occorre mantenere la calma,porre il paziente seduto per favorirela pervietà delle vie aeree, in am-biente umidificato e se la durata del-l’episodio supera alcuni minuti re-carsi al più vicino Pronto Soccorsoper cure immediate.

La terapia del laringospasmo, aseconda della gravità della crisi èrappresentata da cortisonici e adre-nalina per aerosol, per via endove-nosa, antibiotici se si associa unaforma batterica, broncodilatatori, fi-no all’evenienza più grave, laddo-ve non si riesca farmacologicamen-te a controllare il problema,occorrerà assicurare la pervietà del-le vie aeree mediante tracheotomiachirurgica.

Se la durata della crisi supera alcuni minuti bisogna recarsi al Pronto Soccorso

Attenzione al LaringospasmoE’ una patologia frequente in età pediatrica

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DI MARILENA TOMAIUOLO

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L’OTORINO

Con la sentenza 7 agosto 2012,n. 14181 la Cassazione intervienesignificativamente in materia dicartelle di pagamento targate Equi-talia precisando che la cartella re-sta valida se l’obbligato, pur pa-gando nei termini la sanzioneamministrativa in misura ridotta,non ha corrisposto anche le spesedi notifica, in cui sono da ricom-prendere anche quelle postali.

Per comprendere la decisione acui perviene la Corte occorre tenerepresente quanto statuito dalle nor-me di riferimento che nel caso dispecie sono quelle di cui agli artt.:

art. 201 C.d.S., comma 4 (“Lespese di accertamento e di notifica-zione sono poste a carico di chi è te-nuto al pagamento della sanzioneamministrativapecuniaria”);

art. 202C.d.S., comma 1(“Per le violazioniper le quali il pre-sente codice sta-bilisce una san-z i o n eamministrativapecuniaria, fermarestando l’applicazione delle even-tuali sanzioni accessorie, il tra-sgressore è ammesso a pagare, en-tro sessanta giorni dallacontestazione o dalla notificazione,una somma pari al minimo fissatodalle singole norme”);

art. 203 C.d.S., comma 3 (“Qua-lora nei termini previsti non sia sta-to proposto ricorso e non sia avve-nuto il pagamento in misura ridotta,il verbale, in deroga alle disposi-zioni di cui alla L. 24 novembre1981, n. 689, art. 27, costituisce ti-tolo esecutivo per una somma pari

alla metà del massimodella sanzione ammini-strativa edittale e per lespese di procedimento”);

art. 389, commi 1 e 2,del D.P.R. n. 495 del 1992,contenente il regolamen-to del C.d.S. (“1. Il paga-mento effettuato in misu-

ra inferiore rispetto a quantoprevisto dal codice, non ha valorequale pagamento ai fini dell’estin-zione dell’obbligazione. 2. Nei casidi cui al comma 1 la somma versataè tenuta in acconto per la completaestinzione dell’obbligazione con-

seguente al verbale divenuto titoloesecutivo, e la somma da iscrivere aruolo è pari alla differenza tra quel-la dovuta a norma dell’art. 203,comma 3, del codice, e l’accontofornito”);

16 della L. n. 689 del 1981, (ilquale al comma 1, recita “E’ am-messo il pagamento di una sommain misura ridotta pari alla terza par-te del massimo della sanzione pre-vista per la violazione commessa,o, se più favorevole e qualora siastabilito il minimo della sanzioneedittale, pari al doppio del relativoimporto, oltre alle spese del proce-dimento, entro il termine di sessan-ta giorni dalla contestazione imme-diata o, se questa non vi è stata,dalla notificazione degli estremidella violazione”).

Invero, poiché non vi è alcunadifferenza tra “le spese di accerta-mento e di notificazione” e “le spe-se del procedimento”, il Collegio haritenuto che le spese del procedi-mento concorrono, con la sanzioneedittale in misura ridotta, a com-porre la somma che il contravven-tore deve corrispondere per conse-guire l’annullamento dellasanzione. Il comma 1 dell’art. 202va, infatti, letto unitamente al com-

ma 4 dell’art. 201 in forza del qualele spese di accertamento e di notifi-cazione sono poste a carico di chi ètenuto al pagamento della sanzioneamministrativa pecuniaria.

Tanto è confermato anche dal-la disposizione di carattere genera-le nel sistema, contenuta dalla L. n.689 del 1981, art. 16, dal momentoche l’assenza nel comma 1 dell’art.202 dell’inciso “oltre alle spese delprocedimento” (presente, invece,nella L. n. 689, art. 6, comma 1) nonautorizza a ritenere che l’art. 202contenga altra deroga rispetto alladisposizione di portata generale dicui all’art. 16 cit., oltre quellaespressamente prevista relativa al-la misura della sanzione.

In definitiva anche le spese po-stali sono incluse tra “quanto pre-visto dal codice” cui fa riferimentol’art. 389 del regolamento, doven-do intendersi l’oblazione compren-siva di tutte le spese del procedi-mento, così come determinatedall’ente impositore.

Da quanto sopra consegue cheil pagamento della sanzione e nonanche delle spese non ha efficaciaestintiva dell’obbligazione e il ver-bale di contravvenzione costituiscetitolo esecutivo.

Con l’intervento sulle pensionidel provvedimento “Salva Italia” ilGoverno Monti ha introdotto que-st’anno nel sistema pensionistico ita-liano una riforma strutturale checompleta quella iniziata 17 anni fa,con il passaggio dal sistema retribu-tivo a quello contributivo.

Una riforma che ha scontentatotutti, partiti di ex maggioranza e op-posizione, organizzazioni sindaca-li, lavoratori e soprattutto pensio-nandi e pensionati.

Il risultato concre-to di questa riforma èuna scomoda e amaraverità: tutti andrannoin pensione più tardie con una rendita ri-dotta rispetto alleaspettative con cui siera partiti.

Ma vediamo diriassumere in sintesi le nuove rego-le per l’accesso al pensionamento.

In luogo di tutte le precedentiipotesi di “pensione di vecchiaia”,sia retributiva che contributiva, daquest’anno è previsto un solo tratta-mento pensionistico di vecchiaia chesi consegue, con riferimento a tutti ilavoratori e per l’anno 2012, in pre-senza di un requisito minimo contri-butivo pari a 20 anni (che sostituisceil vecchio requisito di 20 anni di con-

tribuzione per la pensione di vec-chiaia retributiva e quello di 5 anniper la pensione di vecchiaia contri-butiva) ed una età pari a:• 66 anni per i lavoratori dipenden-

ti del settore privato e autonomi,compresi quelli iscritti alla gestio-ne separata Inps (co.co.co. e lavo-ratori a progetto);

• 62 anni per le lavoratrici dipen-denti del settore privato;

• 63 anni e 6 mesi per le lavoratriciautonome del settore privato, com-

prese quelleiscritte alla ge-stione separataInps (co.co.co. elavoratrici a pro-getto);• 66 anni per i la-voratori dipen-denti del settorepubblico (uomi-

ni e donne).Oltre al requisito di età e di con-

tribuzione, se il lavoratore appartie-ne pienamente al regime contribu-tivo (cioè ha iniziato a lavorare apartire dal 1° gennaio 1996), per ildiritto alla pensione di vecchiaia oc-corre che soddisfi un’ulteriore con-dizione: l’assegno di pensione nondeve risultare di importo inferiore a1,5 volte l’assegno sociale mensile,pari quest’anno a € 643,50 (in pre-

cedenza questo limite era di 1,2 vol-te). Non è necessario soddisfare lapredetta soglia minima da parte dichi è in possesso di un’età pari a 70anni; in tal caso, inoltre, è sufficien-te anche un’anzianità contributivaminima effettiva di soli 5 anni.

Va ricordato poi che la revisionedel requisito di età per la pensione

di vecchiaia ha previsto l’abroga-zione definitiva delle finestre di pen-sionamento.

Già da quest’anno e per gli annisuccessivi la pensione decorre dalmese successivo a quello di matura-zione dei requisiti per il diritto (os-sia cessazione dal lavoro per i di-pendenti e non per gli autonomi).

18 o t t o b r eduemiladodici

Baby truccoÉ allarme

in pocheparole

I minori sono ormai diventa-ti nuovi oggetti di marketing. Èl’allarme lanciato dal Corrieredella Sera che coinvolge le bam-bine che utilizzano il make up.L’uso di mascara e rossetto è in-fatti in aumento tra le bambineche in tenerissima età, già dai 7-8 anni, più che pensare ai giochisono concentrate sul proprioaspetto fisico. Un fenomeno che,aldilà delle riflessioni etiche, vie-ne segnalato dai pediatri per lepossibili conseguenze sulla sa-lute delle piccole. L’uso del truc-co tra le bambine ha portato aun’impennata delle dermatiti dacontatto o allergiche, facendo re-gistrare un aumento del 16,7%di tali patologie nella fascia di etàtra gli 8-12 anni. Secondo il pre-sidente della Federazione italia-na medici pediatri (Fimp) Giu-seppe Mele «oggi i bambini sonoconsiderati sempre più come gio-cattoli in vetrina. Il rischio è chediventino “accessori viventi”: co-sì la mamma che desidera abitifirmati e costosi, non potendo ac-quistarne per sé, li compera per ifigli, che diventano una sorta di“proiezione” dei propri deside-ri». I pediatri segnalano dunqueuna perdita di identità del bam-bino, che oggi si comporta sem-pre più come un piccolo adultoabituato ad apparire più che adessere. Sotto accusa anche i ta-tuaggi temporanei, dannosi per lapelle, ma spesso sottovalutati.Nei bambini e negli adolescentiitaliani, affermano i pediatri, «siè riscontrato un sensibile au-mento di reazioni allergiche aitatuaggi all’henné, in realtà pra-ticati con miscugli di sostanzechimiche, tra cui la parafenilen-diamina (PPD), con potenzialitàfortemente allergizzanti». Infat-ti, al contrario dell’henné puro,che non determina reazioni al-lergiche, la parafenilendiamina,colorante che aumenta la persi-stenza del tatuaggio, e gli altripigmenti aggiunti, possono de-terminare reazioni allergiche. Imedici consigliano ai genitori dievitare per i loro figli l’uso di co-smetici inutili, soprattutto se pro-fumati e senza chiare indicazio-ni sulla composizione e lemodalità di preparazione. Pur-troppo, sottolinea Mele, «non esi-ste una normativa specifica dicontrollo sui prodotti cosmetici:da ciò consegue che, per ridurreil rischio di sensibilizzazione, oc-corre scegliere il trucco tra pro-dotti privi di conservanti e pro-fumi».

Elisabetta Ciavarella

DI PALMA RUBANO

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AVVOCATO

L’aspettativa di vitaCon il nuovo sistema ogni tre an-

ni l’Istat certifica la speranza di vitadegli italiani: se questa cresce, au-tomaticamente crescono i requisitianagrafici per le pensioni di vec-chiaia e per le pensioni anticipate(già pensioni di anzianità), per unperiodo di uguale durata. Questo si-stema entrerà in vigore il 1° genna-io 2013, quando l’incremento sarà di3 mesi. Gli ulteriori incrementiavranno cadenza triennale fino al2019 e cadenza biennale dal 1° gen-naio 2021. La crescita dei requisiti èautomatica, viene disposta con unDecreto ministeriale il quale si limi-ta a recepire i dati circa la speranzadi vita forniti periodicamente dal-l’Istat. La legge non prevede unmeccanismo inverso, e cioè la ridu-

zione dei requisiti anagrafici nel ca-so (peraltro improbabile) di riduzio-ne della speranza di vita. La cresci-ta dei requisiti in misura pariall’aumento della speranza di vita siva a sommare a tutti gli altri mecca-nismi di crescita graduale dei requi-siti anagrafici già vigenti.

Anno Incrementi Incrementoaspettativa complessivo

di vita2013 3 mesi 3 mesi2014 3 mesi 3 mesi2015 3 mesi 3 mesi2016 4 mesi 7 mesi2017 4 mesi 7 mesi2018 4 mesi 7 mesi2019 4 mesi 11 mesi2020 4 mesi 11 mesi

Senza il pagamento delle spese non c’è efficacia estintiva

Cartelle EquitaliaI costi di accertamento e di notifica sono a carico

di chi deve pagare la sanzione pecuniaria

LE NUOVE REGOLE DEL SISTEMA

Arriva più tardi e con una rendita ridotta rispetto alle aspettative

Pensione di vecchiaiaDI FLOREDANA ARNÒ

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50&PIÙ ENASCO

Ogni giorno utilizziamo la voceper comunicare con familiari e ami-ci, sia nel tempo libero che al lavo-ro. Diversi sono gli elementi che in-fluiscono in maniera più o menodiretta sulla voce, creando una pa-tologia o inducendo la cronicizza-zione di un disturbo conseguente adun fatto infiammatorio. L’igiene vo-cale è l’insieme delle abitudini, del-le modalità respiratore e degli adat-tamenti ambientali, che favorisconola fisiologica prestazione vocale.Una voce sana quindi richiede delleprecauzioni. Ecco alcune delle nor-me più comuni:

- Prendere spesso aria durantel’eloquio: l’aria è il carburante dellavoce, necessario per parlare senzastress;

- Moderare la velocità dell’elo-quio, evitare di parlare troppo velo-cemente;

- Evitare il parlare in “apnea”,ad esempio evitare di finire le frasianche se si sente che l’aria èterminata;

- Dopo un episo-dio di notevole sfor-zo vocale, effettuareun adeguato riposo(utilizzando un volu-me molto basso, adesempio).

- Evitare/ridurre

il parlare in ambienti molto grandi erumorosi, nei quali si è costretti adalzare il volume per farsi sentire;

- Evitare/ridurre il parlare in luo-ghi considerati a rischio di abuso vo-cale, quali locali pubblici affollati,traffico urbano rumoroso, locali fu-mosi;

- Evitare/ridurre il parlare in di-scussioni animate, in cui si urla o siparla ad altissimo volume;

- Avvicinarsi e/o mantenere unadistanza ravvicinata con il propriointerlocutore per favorire la produ-zione vocale a basso volume;

- Evitare di parlare durante losforzo fisico;

- Evitare comun-que l’eccesso d’usonel tempo, e con-cedersi delle pau-

se allontanandosiper 5-10 minuti dalle si-

tuazioni vocali affaticanti, per ripo-sare e prevenire la stanchezza vo-cale;

- Evitare dischiarire ripetuta-mente la voce (ra-clage). Tale com-portamento sitraduce in un’azio-ne altamente trau-matica per le cor-de vocali;

- Eliminare/ri-durre le fonti di rumore durantel’eloquio (spegnere la TV, spegnerela radio o abbassare il volume du-rante una conversazione in macchi-na);

- Curare il grado di umidità de-gli ambienti, favorendo una buonaidratazione della gola (gli ambientimolto caldi e secchi infatti, sfavori-scono il mantenimento di un buongrado di idratazione delle mucosedella gola). Pertanto si consiglia diutilizzare gli umidificatori ed evita-re, quando possibile, di sostare pertempi prolungati in ambienti parti-colarmente secchi.

- Evitare l’assunzione di tabacco,stupefacenti, alcool. L’effetto di taliassunzioni si ripercuote a carico del-la mucosa faringo-laringea creandoinfiammazione;

- Per mantenere una buona qua-lità vocale,oltre all’umidificazioneambientale, risulta fondamentalemantenere un buon livello di idra-

tazione corporea assu-mendo quotidianamen-te almeno un litro emezzo di acqua;

- Quasi un terzo deiproblemi vocali è asso-ciato a reflusso faringo-laringeo. La risalita deisucchi gastrici crea in-fiammazione della mu-

cosa delle corde vocali, con conse-guenti disturbi quali affaticamentovocale, rotture vocali e necessità diraclage. Fare attenzione quindi aglialimenti che stimolano l’attività ga-strica: alle bevande e agli alimentiche contengono caffeina (tea, caffè,cola, bevande energetiche, ciocco-lato), alimenti speziati, bibite gassa-te, menta, liquirizia e balsamici.

- Mantenere il più possibile unabuona respirazione nasale, curandole eventuali patologie a carico dellecavità nasali;

- Anche l’abbigliamento non do-vrebbe rappresentare un ostacoloalla normale respirazione, quindi at-tenzione a tutto ciò che può risulta-re costrittivo per la parte toracica eaddominale, come cinture, pantalo-ni o abiti attillati.

Per approfondire le norme del-l’igiene vocale e trovare quelle piùadatte alle tue esigenze vocali, ri-volgiti ad un logopedista.

19o t t o b r eduemiladodici

Trapiantitra vivi

L’Italia è uno dei Paesi in cuile liste di attesa per il trapiantodi organi sono molto lunghe, acausa sia di una poca conoscen-za dei cittadini su questo argo-mento che di una legislazionenon proprio al passo con i tempi.Il portale di Leonardo regala unasperanza pubblicando la notiziadella nuova legge che è stata ap-provata dal Senato. Ora sì che èstato compiuto un enorme pro-gresso. Il Senato ha approvato al-l’unanimità, con 223 sì, il ddl checonsente il trapianto parziale traviventi, a titolo gratuito, di pol-mone, intestino e pancreas. Ilprovvedimento, già approvatodalla Camera, è quindi legge. Lanuova legge consente, in dero-ga al divieto di disporre del pro-prio corpo quando vi sia una di-minuzione permanentedell’integrità fisica (articolo 5 delcodice civile), di donare da viviparti di polmone, pancreas o in-testino. Si tratta di un’estensio-ne di quanto già da tempo am-messo per rene e fegato. Con lanuova norma si amplia però ilsettore del trapianto da viventedopo che anche in Italia, nel2010, si è verificata la possibilitàdi donazione samaritana degliorgani, ovvero da un donatore adun paziente-ricevente scono-sciuto, a seguito della richiestadi donare un rene secondo talemodalità da parte di tre personein Lombardia e Piemonte. Lanuova legge consente di ridurrele lungaggini burocratiche e gliostacoli ancora previsti dalla le-gislazione vigente in materia ditrapianti, favorendo l’interventoin particolare in alcune patolo-gie pediatriche. Un notevolecambiamento nella legislazioneche dona fiducia a tutte le perso-ne che sono in attesa di un orga-no nuovo e che permette di in-tervenire tempestivamente incaso di necessità aumentando lesperanze di sopravvivenza. In-fatti in Italia, le liste di attesa pergli organi sono nettamente piùlunghe di quelle dei donatori.Questa estensione dei trapiantiva a vantaggio soprattutto deibambini affetti da fibrosi cistica.In questi casi infatti, è molto dif-ficile trovare organi che possanoadattarsi al corpo dei bambini e,quando accade, va sempre con-siderata la possibilità di rigetto.Ma con la nuova legge sarannoi genitori stessi che potranno do-nare un lobo dei loro polmoni su-perando così le difficoltà legatead entrambe i problemi.

Elisabetta Ciavarella

in pocheparole

DI MARIA FRANCESCADI MICHELE

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LOGOPEDISTA

L’autunno è arrivato e, comeogni anno, ha portato con sé la sta-gione migliore per raccogliere i fun-ghi, ma anche il rischio di intossica-zioni alimentari e avvelenamenti.Infatti, anche se la raccolta di questivegetali è una passione condivisa damolti, in realtà otto persone su diecinon sanno distinguere i funghi com-mestibili da quelli velenosi. A sve-larlo è un’indagine svolta presso ilnostro Centro Antiveleni, durante laquale sono emerse diverse perples-sità sulla capacità dei presunti ap-passionati di saper distinguere tra lespecie che si possono magiare equelle da cui, invece, è meglio sta-re alla larga.

In altri casi, la conoscenza mil-lantata delle diverse specie è benlontana dall’essere reale e un fungoviene scambiato con un altro, congrandi rischi per la salute.

I funghi potenzialmente vele-nosi contengono sia molecole tossi-che termolabili, eliminabili a una

temperatura di circa 70°C e di con-seguenza inattivati da una cotturadi circa 15 minuti, sia principi ter-mostabili che non possono essereeliminati in nessun modo. A voltequesti ultimi sono talmente tossiciche basta ingerire pochi grammi delfungo per intossicarsi.

I tipi di avvelenamento cau-sati dalle molecoletermostabili sonodue: a breve o alunga incubazione.Quest’ultimo tipo èpiù pericoloso per-ché caratterizzatodalla comparsa deisintomi a lungo ter-mine, quando le so-stanze tossiche sono state già in granparte assimilate dall’organismo.

I principali sintomi delle sin-dromi a lunga latenza sono, in unaprima fase, di tipo gastrointestinale:nausea, vomito, diarrea e dolori ad-dominali, con disidratazione, ipo-tensione e sete intensa. A volte la pa-tologia sembra migliorare, ma puòsubentrare un peggioramento clini-co che evolve in insufficienza epati-ca e renale.

Alcune specie di funghi che pos-sono causare queste sindromi sono:• Amanita phalloides, Amanita ver-

na, Amanita virosa, Galerina mar-

ginata, Conocybe filaris, Lepiotahelveola, Lepiota josserandii, altrespecie di Lepiota (Ovisporeae e Li-laceae).

• Cortinarius orellanus e Cortinariusspeciosissimus. Altre specie affini(come i Cortinari rossi, rosso mat-tone, fulvastri, arancioni, giallo-

verdastri) possanoessere altrettantopericolosi.• Gyromitra escu-lenta e altre specieappartenenti alsuo stesso genere.• Paxillus involu-tus e, probabil-mente, Paxillus

rubicundulus (detto anchePaxillus filamentosus).

Nelle sindromi a breve incuba-zione, invece, i sintomi compaionotra i 15 minuti e, al massimo, le 48ore dall’ingestione del fungo. I piùcomuni sono nausea, vomito, diar-rea e epigastralgia, aumento dellesecrezioni, disidratazione, brividi etremori, sudorazione, restringimen-to delle pupille e riduzione del ritmocardiaco, distrubi neuropsichici (dal-l’euforia alla collera e allo stato con-fusionale, a volte allucinazioni),eri-temi, ipotensione.

Alcune specie che causano av-velenamenti di questo tipo sono:

• Clitocybe del “gruppo bianche”(ad esempio C. cerussata, C. deal-bata, C. rivulosa), molte Inocybe(ad esempio I. asterospora, I. prae-tervisa, I. geophylla, I. rimosa).

• Amanita pantherina, Amanita mu-scaria e altre varietà di Amanita.

• Pluteus salicinus, Inocybe aerugi-nascens, numerose specie dei ge-neri Panaeolus e Psilocybe.Coprinus atramentarius e specieaffini.

•Entoloma sinuatum (detto anche li-vidum), vernum, niphoides, rho-dopolium, nidorosum; Tricholomapardinum (detto anche tigrinum),groanense, sulphureum; Ompha-lotus olearius; Macrolepiota vene-nata; Boletus satanas; Hypholomafasciculare e sublateritium; Hebe-loma sinapizans, crustuliniforme ealtre congeneri; Agaricus roma-gnesii e xanthodermus; Russula eLactarius acri; Ramaria pallida eformosa; tutti gli Scleroderma e iChoiromyces; Sarcosphaera crassa.

Questi elenchi non comprendo-no tutte le specie di funghi che pos-sono causare avvelenamento, ancheperché in alcuni casi anche gliesperti sono ancora dubbiosi sullaloro pericolosità. In ogni caso, quan-do compare tale sintomatologia do-po aver mangiato dei funghi è beneconsultare il Centro Antiveleni.

Intossicazioni alimentari e avvelenamenti

Alcune specie possono contenere molecole tossiche resistenti alla cottura

Funghi, passione rischiosa

Disturbi e infiammazioni

Norme di igiene vocale

MEDICO CAVDI ANNA LEPORE

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Attenzione a modalità respiratorie e adattamenti ambientali

20 o t t o b r eduemiladodici

Sognare è un balsamo per ri-trovare l'equilibrio psichico, al-lontanare l’ansia, combattereogni forma di stress e metaboliz-zare gli eventi della vita quoti-diana. Ma non ricordare cosa siè sognato, al risveglio, è sintomodi un congelamento interiore.Parola di un esperto come Mas-simo Di Giannantonio, psichia-tra dell'università “GabrieleD'Annunzio” di Chieti: “Tutti so-gnano, ma oggi consideriamo isogni alla luce di una complessateoria neuroevolutiva, secondola quale assolvono la vitale fun-zione di ‘resettare’ tutto il siste-ma nervoso centrale''.

I sogni servono a star bene, fi-sicamente e mentalmente. Stan-do ai risultati di studi psichiatrici,dunque, la fase del sonno duran-te la quale si sogna, la cosiddettafase Rem (Rapid eye movement),avrebbe un vero e proprio effettoterapeutico in relazione alle espe-rienze emotive che abbiamo vis-suto durante la giornata. Aiute-rebbe infatti la parte più razionaledel nostro cervello a ridimensio-nare le reazioni negative e dun-que a superare le emozioni nega-tive vissute.

Nella vita quotidiana glieventi ci portano ad accumularesquilibri, frustrazioni, tensioni,che l'individuo incamera in unserbatoio chiuso. Il sogno apre lateca blindata delle nostre emo-zioni profonde, le proietta sulloschermo della nostra mente e ri-costruisce l'equilibrio psichico,metabolizzando e aiutandoci acomprendere ciò che nella gior-nata ci ha turbato, eccitato, fru-strato o ferito. Dunque non ave-re memoria del sogno nonsignifica non sognare. Chi non ri-corda le immagini oniriche è vit-tima di un grave processo di con-gelamento dell'energia affettivaprofonda: insomma ha una vitaaffettiva interna molto inibita.

Il sogno è la via principale al-l'inconscio, “l'autostrada che ciporta a conoscere nei particolariil funzionamento del nostro mon-do interno”, assicura Di Gian-nantonio dal portale web di Li-bero.

Sono la spia di un eventoparticolarmente intenso, che ciha turbato. “Se si è subito untrauma, si tende ad avere sogniricorrenti”, spiega lo psichiatra,“perché il sistema nervoso cen-trale cerca di metabolizzareun'esperienza così profonda odolorosa, che un sogno solo nonbasta”.

Inoltre sognare in bianco enero o a colori non fa alcuna dif-ferenza, dal punto di vista fisio-logico: “E' la memoria di chi in-terpreta il proprio sogno acolorare o scolorire la sua avven-tura onirica”, spiega Di Gian-nantonio.

Mentre i sogni curiosi o par-ticolarmente paurosi “sono uninvito a prestare attenzione a sestessi”, conclude.

Irma Mecca

in pocheparole

Sognarefa bene

Difficili da mantenere, scomodida rivelare, irresistibili da carpire.Ecco tre angolature sul fenomenodei segreti, che sottendono altret-tante importanti dimensioni:

• la naturale propensione uma-na alla condivisione,

• le inevitabili difficoltà che in-sorgono nel rapporto con gli altri,

• il problema annoso della co-

noscenza, nella sua dialettica diamore e di potere.

Iniziamo dal considerare l’at-trazione fatale dell’uomo per i se-greti. Gli uomini sono animali curiosie naturalmente orientati alla cono-scenza. Ovunque volgiamo lo sguar-do ci sembra di cogliere un misteroche è sul punto di rivelarsi. In buo-na sostanza, si può dire che ogni se-greto origina dal nostro peculiaremodo di percepire il mondo, e in par-ticolare quegli aspetti del mondo chesi celano alla nostra conoscenza.Senza curiosità non esistono segre-ti, ma solo cose ignote. Ma forse èpiù corretto considerare che un se-greto segnala un limite e un confi-ne, e che la vera arte è quella di sa-persi confrontare con il limite. Di-venta altresì chiara la duplice va-lenza del segreto, che da una parte,se custodito, serve a costruire e a di-fendere il senso della propria iden-tità individuale, e d’altra parte, secondiviso, aiuta a stabilire relazionidi intimità, di lealtà e di fiducia congli altri. Naturalmente, il bello dei

segreti sta proprio nella tensionedialettica che origina da queste

due valenze che sospingono indirezioni opposte, dando vita

ad un gioco dalle combinazioni po-tenzialmente inesauribili.

Sulla sponda opposta, quellache riguarda la condivisione deisegreti, scopriamo che l’abitudine aparlare dei fatti degli altri è rintrac-ciabile in tutte le culture; da un pun-to di vista antropologico, il pettego-lezzo è un’acquisizione che anticipapersino la scoperta dei metodi di cot-tura. Il che significa che la condivi-sione dei segreti è un caposaldo del-la cultura umana. Per raccontare unsegreto bisogna disporsi a narrare e,perchè no, anche un po’ ad inven-tare; non c’è niente di più umano diquesto, e niente meglio di un segretosa dare vita ad una storia. Ci vuolefiducia per raccontare un segreto, le-altà per conservarlo. Le famigliecementano i rapporti al loro internoscambiandosi segreti in un clima dicomplice intimità, e spesso èproprio la cucina il luogo de-putato allo scambio dei segre-ti. Molte volte un segreto fa dasuggello ad un’amicizia im-portante. Per finire, per quan-to riguarda il rapporto tra per-sonalità e capacità di gestire isegreti, sulla base di quantodetto finora possiamo immagi-

nare che le due tendenze descrittesi combinino in vario modo, dandoorigine a modi diversi di porsi neiconfronti dei segreti. L’agente se-greto, per fare un esempio estremo,lo immaginiamo vincente, ma fred-do e solitario, capace di sedurre manon di amare, dedito al segretocome uno stile di vita che gli con-sente di avere il massimo controllosugli altri e il minimo rischio deri-vante dal concedersi alle relazioni.E il chiacchierone, per prenderel’estremo opposto, lo immaginiamocome totalmente asservito al bisognodi stabilire rapporti preferenziali, ge-neroso ma inaffidabile e volubile; ilsegreto nelle sue mani è come unamoneta nelle mani di un giocatored’azzardo: verrà spesa e persa inmen che non si dica, per il puro evano piacere di giocarsela.

Per contratto a distanza ai sensidel Codice del Consumo si intendeil contratto avente per oggetto benio servizi stipulato tra un professio-nista ed un consumatore nell’ambi-to di un sistema di vendita o di pre-stazione di servizi a distanzaorganizzato dal professionista che,per la conclusione di tale contratto,impiega esclusivamente tecniche dicomunicazione a distanza.

La conclusione di tale contrattopuò avvenire con ogni moderna tec-nica di comunicazione a distanza,ovvero con qualunque mezzo che,senza la presenza fisica e simulta-nea del consumatore e del profes-sionista, possa essere impiegato perconcludere un contratto.

L’elemento fondamentale deicontratti a distanza è, pertanto, laspersonalizzazione del rapporto, la

impossibilità per il consumatore divedere la merce, di toccarla e valu-tarla.

Per questo motivo di fonda-mentale importanza è l’obbligo diinformazione posto dalla legge a ca-rico del professionista ed il cui scopoè quello di mettere il consumatorenelle condizioni di conoscere il pro-dotto e di fare una scelta di consu-mo consapevole.

Il consumatore, infatti, è sog-getto ad una minore possibilità discelta e ponderazione in ragione delfatto che viene raggiunto dal pro-dotto.

In particolare, prima della con-clusione di qualsiasi contratto a di-stanza, il consumatore deve riceve-re dal professionista informazioniinerenti l’identità del professionista,le caratteristiche essenziali e fonda-mentali del bene o servizio oggettodel contratto, il prezzo del bene o delservizio, le spese di consegna, le mo-dalità del pagamento, l’esistenza deldiritto di recesso, le modalità e tem-pi di esercizio del diritto di recesso,la durata del contratto, l’indicazio-ne del foro che deve essere quellodel consumatore. Le informazioni,

inoltre, oltre ad essere collegate inmodo diretto ed inequivocabile conl’intenzione commerciale che sot-tende lo scopo del professionista, de-vono essere fornite in modo chiaro,preciso e puntuale, nel rispetto deiprincipi di buona fede e lealtà in ma-teria di transazioni commerciali; leinformazioni, infatti, potrebbero nonessere comprese appieno dal consu-

matore, oppure essere fraintese.Infine, per evitare situazioni di

killeraggio telefonico per fini com-merciali, la legge prescrive, a penadi nullità del contratto, che il pro-fessionista comunichi immediata-mente al consumatore la propriaidentità, lo scopo commerciale del-la telefonata; il tutto ovviamente sindall’inizio della conversazione.

Il pettegolezzo è presente in ogni cultura

Senza curiosità non esistono segreti: ci vuole fiducia per raccontarne uno, lealtà per conservarlo

DI ROSANGELA LORISO

Per i vostri quesiti: [email protected]

Tel. 0881.563326

MOVIMENTO CONSUMATORI

DI INES PANESSA

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Tel. 0881.563326

PSICOLOGA GIURIDICA

Cosa sono e come vengono regolate

Vendite a distanzaL’elemento fondamentale dei contratti a distanza è la spersonalizzazione del rapporto e l’impossibilità per il consumatore di vedere, toccare e valutare la merce

Psicologia dei segreti

21o t t o b r eduemiladodicisanità

Un ottobre non in rosaVolontari che operano all’insegna del bene, ma che

si scontrano con la dura realtà del territorio foggiano

Lilt di Foggia: questo non è un anno come gli altri

“Noi che combattiamo da 32 an-ni in questa Provincia contro il Cancroe giorno dopo giorno alimentiamodentro e intorno a noi “la speranza”di una vittoria sulla malattia, rima-niamo sconcertati per l’atteggia-mento di rassegnazione dei nostriconcittadini”. Non usa mezzi termi-ni Valeria Galante De Trino, presi-dente della Lega Italiana Lotta ai Tu-mori di Foggia, nel descrivere lo statodella città di Foggia alla vigilia del-l’iniziativa “Nastro Rosa” che dedicail mese di ottobre alle Donne. E men-tre l’Italia e il resto del mondo si tin-gono di rosa, colore simbolo della lot-ta contro il tumore al seno, per laprima volta in vent’anni di tradizione,e solo a Foggia, la città non si è illu-minata di Rosa. “Sia per la crisi eco-nomica, che sta mettendo in ginoc-chio anche le Associazioni diVolontariato, sia perché non ha sen-so “abbellire con il Rosa” una cittàperennemente sporca, con i rifiuti ab-bandonati ai bordi delle strade, con imarciapiedi impraticabili per le bu-che, con i parchi ormai distrutti e pri-vi di verde, non abbiamo illuminatodi rosa la città”.

A Foggia la Sezione Provincialedell’Associazione no profit lavora conimpegno nel settore della preven-

zione. La presidente Galante De Tri-no, ricorda che “da ben 32 anni l’at-tività dell’Associazione si occupa diprevenzione, diagnosi precoce, ria-bilitazione, assistenza e ricerca a fa-

vore della cittadinanza”. Purtroppole carenze del territorio foggiano so-no molte, prima tra tutte l’impossibi-lità di effettuare mammografie e loscreening per i tumori al seno in cen-tri pubblici. “La Lilt continua ad of-frire servizi, senza aiuti economici daparte delle Istituzioni, che pare nonprestino molta attenzione alla salutedei cittadini, lasciando sole e a rischiodi chiusura anche le Associazioni co-me la Lilt di Foggia che ha nello Sta-tuto Nazionale compiti integrativi aquelli dello Stato”. Inoltre, precisa la

presidente: “Negli anni la culturadella prevenzione è cresciuta molto.Attraverso incontri e offerta di Servi-zi da parte della Lilt, siamo riusciti acoinvolgere anche gli uomini, con ilprogetto “600 vite da salvare” dedi-cato alla diagnosi precoce dei tumo-ri del colon retto che prevede visiteed esami diagnostici gratuiti. Allasensibilizzazione, infatti, dovrebbefar seguito la gratuità delle visite edegli esami. Infatti, quando le cam-pagne di screening sono gratuite, lagente risponde positivamente. Il pro-getto “600 vite da salvare” è stato av-viato grazie alla disponibilità del dott.Francesco Montini e ai fondi 2008 e2009 del 5x1000, con i quali si è potutoacquistare un Ecografo di alta preci-sione e ultima generazione”. Note-vole è stata la presenza dei Volonta-ri Lilt nelle scuole materne,elementari e medie con il ProgettoBxB ( i Bambini x i Bambini)”. Lo slo-gan di quest’anno, “Forza. Credi inun mondo senza più tumore al seno.Fino ad allora noi ci saremo”, nonpuò che lasciare una riflessione pro-fonda e amara su ciò che possiamofare per cambiare lo stato attuale del-la realtà foggiana, con una presa dicoscienza generale.

Elisabetta Ciavarella

Venti anni dopo il suo esordio,la Campagna Nastro Rosa conti-nua a portare avanti la missione diEvelyn Lauder che lanciò, per laprima volta, un programma di sen-sibilizzazione per aumentare laconsapevolezza sulla patologia,operando per raccogliere fondi afavore di questa missione. Cometutti gli anni, anche in Italia, grazieal prezioso sostegno della Lilt, so-no illuminati di rosa moltissimi

monumenti. Una luce rosa cheunisce idealmente la nostra Peni-sola dal Nord al Sud, con tanti edi-fici, statue, fontane e piazze illu-minate per una o più notti atestimoniare che, grazie a un’effi-cace e corretta prevenzione, que-sta malattia tumorale si può, e sideve, vincere. I fondi raccolti ser-viranno a potenziare l’attività de-gli ambulatori della Lilt per le visitee i controlli diagnostici.

Al servizio delle donne

Per tutto il mese di

Ottobre è possibi-

le prenotare una

Visita Gratuita al

Seno e/o accerta-

menti diagnostici.

Telefona alla LILT

di Foggia allo

0881 661465

Valeria Galante De TrinoPresidente LIlt

La psicopatologia dell’appren-dimento si occupa di Disturbi del-l’Apprendimento come la dislessia,la disortografia e la discalculia, maanche delle Difficoltà di studio, delDeficit di Attenzio-ne ed Iperattivi-tà (ADHD) edelle Disabili-tà Intellettive,a partire dal-l’età prescola-re fino all’Uni-versità.

Tali argo-menti risulta-no di granderilevanza con-siderata l’inci-denza di questeproblematiche e leloro conseguenze sulla vita futuradegli individui.

L’A.I.R.I.P.A. “Associazione Ita-liana per la Ricerca e l’Interventonella Psicopatolgia dell’Apprendi-mento”, nasce nel 1991 con finali-tà di solidarietà sociale, di istruzio-ne e ricerca scientifica nel campodella psicopatologia dell’appren-dimento.

Il presidente e fondatore del-l’AIRIPA, Cesare Cornoldi, è pro-fessore ordinario di Psicologia del-

l’apprendimento e della memoriapresso la Facoltà di Psicologia del-l’Università degli Studi di Padovae promotore da oltre un trentenniodi studi e ricerche nel campo. L’as-

s o c i a z i o n eopera anche

a t t r a -

v e r s osezioni

regionalied è costituita

da studiosi, espertie professionisti che ope-

rano nel campo della psicopatologiadell’apprendimento con lo scopo dipromuovere studi e ricerche nelsettore e di favorire la diffusione diinformazioni, conoscenze scienti-fiche e tecniche fra coloro che ope-rano in questo campo ai fini di ri-cerca, formazione degli operatori,pratica clinica ed operativa.

Il gruppo regionale Puglia Ba-silicata, attivo dal 2011, ha già rea-lizzato importanti iniziative di for-

mazione sul territorio. Il Diparti-mento di Scienze della Formazio-ne, Psicologia, Comunicazione, diBari ha ospitato il 12 e 13 ottobrescorsi il XXI congresso AIRIPA e hapartecipato al programma degli in-terventi. Il Congresso, come tradi-zione, è stato aperto da un pome-riggio di manifestazioni dedicatealla scuola.

L’Incontro per gli in-segnanti ha visto la pre-senza del Prof. CesareCornoldi, presidenteAIRIPA, e gli inter-vento della DirezioneGenerale dell’USRcon la dott.ssa An-

na Cammalleri e la dott.ssa Anna-lisa Rossi. Ha fatto seguito il rac-conto di esperienze significative edi buone prassi nelle scuole.Esperti dell’università di Padovahanno trattato la didattica dellacomprensione del testo e del cal-colo. Relatori nazionali e interna-zionali si sono alternati in sessioni

di approfondimento e tavole ro-tonde portando i contributi più re-centi del mondo della ricerca in te-ma di psicopatologiadell’apprendimento. Durante legiornate di studio si sono succedu-ti interventi in tutti gli ambiti di stu-dio della psicopatologia dell’ap-prendimento: sessioni sulledisabilità intellettive, l’ADHD, di-sturbi del linguaggio e DisturbiSpecifici di Apprendimento.Un’occasione unica di studio pergli operatori nazionali della scuolae della sanità e per la realtà pu-gliese che aggiunge, con questoevento, un altro rilevante tasselloalla crescita e formazione deglioperatori che lavorano su alunnicon difficoltà di apprendimento. LaPuglia si sta distinguendo in questa

direzione con diverse iniziativepromosse su tutto il territorionazionale dal MIUR, atti-

vandosi precocemente econ numerosi riscontri

qualitativi, come nel ca-so dei master e deicorsi di alta formazio-ne promossi a favoredelle scuole dalle treuniversità pugliesi eUSR e rivolte agli in-segnanti.

Rivolto ad un pubblico specializzato, ha trattato le problematiche della psicopatologia

A Bari il XXI Congresso Nazionale AIRIPADI ANNA MARIA ANTONUCCI

PSICOLOGA DELL’APPRENDIMENTO

Per i vostri quesiti: [email protected]

Tel. 0881.563326Difficoltà di apprendimento

Relatori nazionalied internazionali si sono alternati in sessioni di approfondimento etavole rotonde

Spesso consideriamo l'acqua

una componente della dieta di

scarso rilievo, essendo priva di

calorie e di macronutrienti (car-

boidrati, proteine, grassi).

Non è così. Basti pensare che

una percentuale preminente del

nostro corpo è costituita da acqua;all'interno e all'esterno delle cellule, neivari tessuti, nel liquido cefalo-rachidia-no, nel midollo osseo, nel cervello, neimuscoli, nella cute e, in minore quanti-tà, nelle ossa e nel tessuto adiposo.

L'acqua contenuta nel nostro orga-nismo è essenziale per il funzionamen-to di tutti i processi fisiologici, permettela maggior parte delle reazioni biochi-miche, assorbe il calore prodotto dalle at-tività cellulari, mantiene il volume delsangue circolante, permette il trasferi-mento dei nutrienti e dei prodotti del me-tabolismo alle e dalle cellule e l'elimi-nazione delle scorie metaboliche (per viaepatica e renale), ha una parte impor-tante nei processi digestivi.

Il fabbisogno di acqua per l’organi-smo varia a secondo dell'età, delle con-dizioni di salute, dell'attività fisica svol-ta, della temperatura e dell'umidità am-bientali.

Si calcola che, attraverso i processi ditermoregolazione e con le urine, l'orga-nismo elimini complessivamente da duea tre litri di acqua al giorno, che vanno,quindi, rimpiazzati.

A garantire tale apporto all’organismosono le bevande e la componente ac-quosa dei cibi solidi.

Il dispendio idrico può essere mag-giore in alcuni periodi della vita (infan-zia, gravidanza, allattamento), in condi-zioni patologiche che incrementano leperdite di acqua (vomito, diarrea, febbre,

emorragie, ustioni estese, disfunzioniendocrine, malattie renali, malattie re-spiratorie) durante terapie diuretiche olassative, in condizioni climatiche caldo-umide che aumentano la termoregola-zione, nell'esercizio fisico intenso, nellediete iperproteiche, nell'elevato consu-mo di caffè, the ed alcoolici.

Tutte le bevande garantiscono unapporto di acqua all’organismo, ma al-cune di esse sono controproducenti perla reidratazio-ne: quelle zuc-cherate, ricchedi grassi, alcoo-liche.

Per mantenereun adeguato bilan-cio idrico è impor-tante bere molta ac-qua naturale e con-

sumare frutta e verdura. I primi sintomi da disidratazione

sono la stanchezza, la difficoltà di con-centrazione, il mal di testa, la secchezzadelle mucose orali, le urine scure edemesse in minore quantità, la stitichez-za.

Nei casi più gravi si possono averecrampi muscolari, tachicardia, collassocardiocircolatorio, disturbi psichici, oltreche un peggioramento di alcune patolo-gie già presenti.

Alcuni soggetti sono particolarmen-te esposti a disidratazione I bambinipiccoli, ad esempio, dal momento che ilbilanciamento dell'equilibrio idrico èmeno efficiente; gli anziani, nei quali lostimolo della sete è meno percepito o per-ché hanno patologie o effettuano terapieche possono causare perdite di liquidi su-periori al normale.

22 o t t o b r eduemiladodici salute

Per mantenere un adeguato bilancio idrico è importante bere molta acqua naturale e consumare frutta e verdura

Il fabbisogno varia a seconda di fattori personali e ambientali A CURA DELLAFARMACIA SANTA RITA

Per i vostri quesiti: [email protected]

Tel. 0881.563326ACQUA E IDRATAZIONE

23o t t o b r eduemiladodici

24 o t t o b r e duemiladodici