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Le modalità del processo risorgimentale e le loro conseguenze sulla società italiana
29 marzo 2011 29 marzo 2011 Liceo Rebora – RhoLiceo Rebora – Rho
Prof. Marina MediProf. Marina Medi
Temi della relazione
Una cronologia essenziale
Alcuni approfondimenti:– il contributo degli stati stranieri– pittori e musicisti per il Risorgimento– i volontari– i vinti– valutazioni su un processo conflittuale
Anni di speranze e fallimenti
1848• 18-23 marzo: 5 giornate di Milano• Marzo-agosto: prima guerra d’indipendenza. Sconfitta di
Custoza, armistizio Salasco• Repubbliche di Venezia, Firenze, Roma. Rivolta di Genova
1849• Marzo: ripresa della guerra, sconfitta di Novara.
Abdicazione di Carlo Alberto• Aprile-agosto: intervento francese contro Roma e austriaco
contro Venezia. Garibaldi in esilio
1853: congiura a Mantova (martiri di Belfiore)1857: Pisacane a Sapri
L’unificazione1855-1856: Guerra di Crimea contro la Russia1859: II guerra d’indipendenza. Plebisciti in Lombardia,
Parma-Piacenza, Modena e Reggio 1860: spedizione dei Mille e conquista del Regno delle due
Sicilie. Plebisciti a Napoli, Sicilia, Legazioni pontificie, Toscana, Umbria e Marche
1861: proclamazione Regno d’Italia. Inizia “brigantaggio1862: scontro sull’Aspromonte. Garibaldi ferito e arrestato1864: Firenze capitale1866: III guerra d’indipendenza. Il Veneto è passato
dall’Austria alla Francia che lo cede all’Italia1866: rivolta di Palermo, repressa1867: battaglie di Villa Glori e Mentana contro i francesi1870: Breccia di Porta Pia. Roma capitale
La formazione del Regno d’Italia
• L’unificazione politica dell’Italia si realizza rapidamente tra il ‘59 e il ’70 grazie a:– abili e fortunate manovre diplomatiche– l’azione militare di volontari e dell’esercito sabaudo– la pressione di un’opinione pubblica nazional-
patriottica
• Il risultato è un ampliamento territoriale del Regno di Sardegna che cambia nome, ma mantiene tutte le sue istituzioni e sceglie una linea di rigida centralizzazione (azzurro: colore dei Savoia)
Alcuni approfondimenti per cercare di comprendere
quali elementi abbiano permesso questa unificazione che non è il risultato di un progetto preciso
e che è stata oggetto di interpretazioni successivemolto diverse
Il contributo degli stati stranieri• Inghilterra
– antiaustriaca, antipapale, liberale e liberista– interessi economici specie in Sicilia (zolfo, agrumi,
bergamotto, marsala)– accoglienza ai profughi politici– appoggio all’impresa dei Mille
• Francia– favorisce il Piemonte contro l’Impero austriaco– interviene in difesa dello Stato della Chiesa
• Prussia– appoggia il Piemonte contro l’Impero austriaco
La spinta per l’unità• Non era un progetto né dei moti del 1848, né della
monarchia sabauda
• Non era un’esigenza della borghesia per creare un mercato unitario. L’economia:– era a carattere regionale– se mai era rivolta al mercato estero– era stata favorita dal protezionismo degli stati preunitari
• Fondamentale invece fu il nazionalismo romantico, condiviso dalle diverse correnti– creò un sentimento di italianità non solo nell’élite colta– costruì simboli e miti grazie a letteratura, musica e pittura– da fenomeno culturale diventò programma politico
Pittori e musicisti per il Risorgimento
• Utilizzano forme d’arte facilmente accessibili e comprensibili a un pubblico urbano
• Inizialmente, non potendo esprimersi apertamente per la censura,: – insistono su simboli (velluto lombardo contro lana
austriaca, tricolore)– recuperano episodi del passato in cui si parli di popoli
senza patria o in lotta contro stranieri oppressori
• Poi intervengono nelle battaglie e in seguito le raccontano, contribuendo a creare il mito del Risorgimento
Hayez, Gli apostoli Giacomo e Filippo (in realtà i fratelli Ciani costretti all’esilio), 1827
Francesco Hayez, La meditazione,1850
Federico Faruffini,Cola di Rienzo contempla le rovine di Roma, 1855
La bandiera tricoloreAnonimo
E la bandiera di tre colori sempre è stata la più bella: noi vogliamo sempre quella,
noi vogliam la libertà!
E la bandiera gialla e nera qui ha finito di regnare, la bandiera gialla e nera qui ha finito di regnare
Tutti uniti in un sol patto,
stretti intorno alla bandiera, griderem mattina e sera:
viva, viva i tre color!
La bella GigoginPaolo Giorza - 1859
E la bela Gigogin col tromilerilerela,
la va a spass col sò spincin,tromilerilerà.
D quindici anni facevo all'amore. Daghela avanti un passo, delizia del mio core!
A sedici anni ho preso marito. Daghela avanti un passo, delizia del mio core!
A diciasette mi sono spartita. Daghela avanti un passo, delizia del mio core!
La ven, la ven, la ven alla finestra.
l'è tutta, l'è tutta, l'è tutta insipriada. la dis, la dis, la dis che l'è malada
per non, per non, per non mangiar polenta, Bisogna, bisogna, bisogna avè pazienza,
lassala, lassala, lassala maridà.
Francesco Hayez,Il bacio, 1859
Eleuterio Pagliano, Il passaggio del Ticino a Sesto Colombo dei Cacciatori delle Alpi, 1865
Federico Faruffini, Morte di Ernesto Cairoli nella battaglia di Varese, 1862
Gerolamo Induno, Triste presentimento, 1862
Domenico Induno, Il richiamo di Garibaldi, 1854
Gerolamo Induno, Garibaldi ferito in Aspromonte, 1862
I volontari
Chi sono? – cittadini– in genere di classe
medio-alta, ma anche piccoli commercianti e artigiani
– quasi sempre del nord e centro Italia
– maschi, ma anche qualche femmina
– giovani, ma anche diversi più anziani Eugenio Bianchini
La bella GigoginPaolo Giorza
Rataplan! Tamburo io sento che mi chiama alla bandiera.
Oh che gioia, oh che contento, io vado a guerreggiar!
Rataplan! Non ho paura
delle bombe e dei cannoni, io vado alla ventura,
sarà poi quel che sarà.
L’addio del volontario toscanoCarlo Alberto Bosi
• Addio, mia bella, addio: • l'armata se ne va; • se non partissi anch'io • sarebbe una viltà!
• Non pianger, mio tesoro: • forse ritornerò; • ma se in battaglia io moro • in ciel ti rivedrò.
… • Il sacco preparato • sull'òmero mi sta; • son uomo e son soldato: • viva la libertà!
• Non è fraterna guerra • la guerra ch'io farò; • dall'italiana terra • lo straniero caccerò.
• L'antica tirannia • grava l'Italia ancor: • io vado in Lombardia • incontro all'oppressor.
• Saran tremende l'ire, • grande il morir sarà! • Si muora: è un bel morire • morir per la libertà … …
Uniti contro lo straniero
Noi siamo da secoli Calpesti, derisi, Perché non siam popolo, Perché siam divisi. Raccolgaci un'unica Bandiera, una speme: Di fonderci insieme Già l'ora suonò. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò.
Il ruolo dei volontari• Il loro ruolo è determinate • Si lasciano agire per azioni
diplomaticamente inaccettabili.
• Sono mal sopportati dai comandi regolari che li guardano con sospetto e astio
• Se vincono, appena possibile vengono emarginati
• Se perdono, vengono considerati criminali
Menotti Garibaldi
Il Battaglione Manara
• Partecipa alle Cinque giornate di Milano
• Si unisce all’esercito sabaudo nella I Guerra d’indipendenza
• Dissente con i comandi dell’esercito regolare, geloso, ostile e incapace
• Dopo Novara ottiene il permesso di andarsene
• Inizialmente perplesso verso Garibaldi, poi si unisce a lui, riconoscendone le capacità di comando
• Partecipa alla difesa della Repubblica romana, dove cadono molti dei suoi membri
I Cacciatori delle Alpi
• Brigata dei volontari comandata da Garibaldi nella II Guerra di indipendenza
• Formata da 10.000 fuorusciti dalle altre regioni, non accettati nell’esercito regolare perché inidonei o repubblicani.
• Divisi in battaglioni formati anche in modo omogeneo (studenti pavesi, adolescenti)
• Dopo l’armistizio si congedano o entrano nell’esercito regolare (per es. Giuseppe Bandi)
• Tutti sono pronti a riunirsi al richiamo del Generale
Dopo l’Unità
• Lasciano molte memorie:– le coeve (Mario) riportano meglio i contrasti politici, la scoperta
della diversità e ostilità dei meridionali, la consapevolezza che una fase si è chiusa
– Le successive (Abba, Bandi) depurano il ricordo e contribuiscono alla creazione del mito
• Le loro sorti sono diverse:– alcuni finiscono per prendere posizioni autoritarie nel governo
(Crispi) o nell’esercito (Baratieri)– altri passano nelle file dei “briganti”– i più si ritirano, delusi e risentiti. Controllati come sovversivi
• Rimane l’idea del valore dell’azione volontaria e extralegale per risolvere situazioni politicamente bloccate (Grecia 1897, Grecia 1912, Argonne 1914, Fiume, Marcia su Roma, Trieste 1953)
I vinti
Recente ripresa di attenzione sugli anni risorgimentali per costruirne una “controstoria”:
– che cosa è successo dei sovrani vinti e di chi non ha voluto tradirli?
– quali erano le reali condizioni dei regni preunitari e in particolare di quello borbonico, rispetto all’immagine che ne è sempre stata data?
– quanto incide la manipolazione delle notizie (censure o propaganda per es. dell’agenzia Stefani finanziata da Cavour ) o l’azione di agenti provocatori?
– che cosa ha provocato nel Meridione l’arrivo dei Piemontesi?
– quali crimini ha commesso l’esercito sabaudo per reprimere ogni forma di dissenso?
– come era possibile che una guerra sociale e civile potesse arrivare a formare un’identità nazionale condivisa e forte?
Negli stati preunitari• I sovrani vanno in esilio• Quanti sono rimasti a loro fedeli
nell’esercito, nell’amministrazione, nelle idee– seguono i sovrani in esilio (Brigata
estense di Francesco V)– sono arrestati e tenuti in prigionia– sono emarginati o si autoisolano
• Le capitali perdono il loro ruolo e gli impieghi governativi
• Denaro e oggetti preziosi dalle corti vengono saccheggiati
• I plebisciti, in teoria a suffragio quasi universale maschile, vengono manipolati (in Sicilia 667 no, 432.053 sì)
“Dei rari passanti a piedi o su pigri asinelli qualcuno che ignorava come qualmente il principe don Ippolito Laurentano tenesse una guardia di venticinque uomini con la divisa borbonica nel suo feudo di Colimbètra, dove fin dal 1860 si era esiliato per attestare la sua fiera fedeltà al passato governo delle Due Sicilie, si voltava stupito e si fermava un pezzo a mirare quel buffo fantasma emerso dai velarii strappati di quell'incerto crepuscolo, e non sapeva che pensarne.” (Pirandello, I vecchi e i giovani,1913)
Il papa e la chiesa cattolica• In seguito all’unificazione:
– perdita del potere temporale – esproprio dei beni della Chiesa– soppressione di monasteri e conventi– abolizione della giustizia separata per i religiosi e del diritto d’asilo– limitazioni alle donazioni alla Chiesa– matrimonio civile– repressione dei preti che predicano contro lo Stato
• Nel 1860 creazione di un esercito pontificio di volontari internazionali
• Principio della separazione tra Stato e Chiesa Religiosità molto diffusa nella popolazione e anche tra i
patrioti (il frate che assiste Cavour moribondo viene sospeso dai voti perché lo
assolve, anche se lui non si pente delle sue scelte politiche)
Il Regno delle due Sicilie: la conquista
• Sei mesi di guerra tra italiani (Gaeta cade il 14-2-1861)
• Migliaia di prigionieri nei carceri del Nord (Fenestrelle)
• Gattopardismo dei possidenti per difendere i loro privilegi
• Appoggio chiesto alla mafia (conquista della Sicilia) e alla camorra (ordine a Napoli): inizio della collusione tra Stato e criminalità organizzata. Omicidi di Nievo e Corrao?
• Corsa a trovare vantaggi personali nella fase di transizione. Poi lottizzazione clientelare del potere
• Accaparramento da parte dei borghesi delle terre demaniali e di quelle della Chiesa espropriate
• Repressione delle rivolte popolari
• Commissioni d’inchiesta
l’Unità accresce il divario tra Nord e Sud o lo crea?
• Ricerche molto diverse e molte polemiche in questi anni, legate ai problemi di oggi
• Molte informazioni sul Regno Borbonico erano frutto di propaganda (“La negazione di Dio eretta a sistema di governo” secondo Gladstone)
• Tutte le scelte favoriscono il Nord: – unificazione dei debiti pubblici (26 milioni al Sud, 64 al Nord) – tassazione– istituti di credito del Nord al Sud e non viceversa– spesa pubblica con il ricavato dei beni della Chiesa– sostegno alle aziende del Nord, mentre quelle del Sud sono
travolte dalla concorrenza di quelle del Nord– Statuto liberale nel Nord, leggi speciali nel Sud
• Alla fine del secolo il divario è cresciuto e continuerà a farlo fino alla II guerra mondiale
Differenze tra Sud e Nord nel 1869 (Pino Aprile)
• 66,31% delle monete di tutti gli Stati italiani appartenevano al Regno delle Due Sicilie
• Nel sud addetti all’industria 1.595.359, all'agricoltura 3.133.261, al commercio 272.556; in Piemonte, Liguria e Sardegna (messi insieme) 376.955 nell’industria, 1.501.106 nell’agricoltura, 119.122 unità nel commercio
• Napoli 447.065 abitanti, Torino 204.715, Roma 194.587• Nella Conferenza Internazionale di Parigi del 1856 al Regno
delle Due Sicilie premio di terzo paese industriale del mondo, dopo l'Inghilterra e la Francia
• Prima ferrovia, primo telegrafo elettrico, primi ponti sospesi in ferro, illuminazione cittadina a gas
• Flotta più potente di stanza nel Mediterraneo
Industrie nel Sud (Pino Aprile)
• Il Reale Opificio meccanico e politecnico di Pietrarsa, mille operai, produceva con tecnologie avanzate treni e locomotive
• Real fonderia a Castelnuovo, 500 operai
• Real Manufattura delle armi a Torre Annunziata, 500 operai
• Cantiere Navale a Castellamare, 2.000 operai
• Ferriere a Mongiana in Calabria, 1.500 operai e stabilimenti a Pazzano e Bigonci; quattro altiforni producevano 21.000 quintali di ghisa
• Stabilimento metalmeccanico a Cardinale, 200 operai specializzati producevano 2.000 quintali di ferro
• Altri centri siderurgici e meccanici erano a Fuscaldo (Calabria), Picinisco (Terra di Lavoro), Picciano (Abruzzo), Atripalda (Avellino). In Puglia, a Lecce, Foggia, Spinazzola, vi erano officine che producevano macchine agricole
Brigantaggio
Chi sono• Ex ufficiali borbonici e
soldati sbandati• Volontari dei Comitati
borbonici (a Roma, Marsiglia, Trieste ecc.)
• Qualche garibaldino deluso
• Delinquenti comuni• Renitenti alla leva• Contadini e povera gente
Le motivazioni• Nessun beneficio, nessuna
promessa mantenuta• Meno carità per la
soppressione dei beni ecclesiastici
• Nuove tasse, coscrizione obbligatoria
• Proprietari borghesi più esigenti
• Governo straniero ed estraneo
• Repressione armata
Brigantaggio: la repressione• 100.000 soldati per cinque
anni in stato d’assedio• Legge Pica del 1863• Villaggi distrutti• Rappresaglie, condanne a
morte, arresti• Crescendo di violenza da
entrambe le parti • Disprezzo e pregiudizi
verso i meridionali (Lombroso)
• Quanti morti? Più che in tutte le guerre risorgimentali
• Molte medaglie ai vincitori, che fanno carriera
Garibaldi nel 1868, ad Adelaide Cairoli: «Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono incommensurabili. Ho la coscienza di non aver fatto del male, ma nonostante ciò non rifarei la via dell' Italia Meridionale temendo di essere preso a sassate, essendosi là cagionato solo squallore e suscitato solo odio».
Al momento dell’Unità
• Su circa 22 milioni di abitanti, meno del 10% parlava anche italiano
• Alle elezioni del 27-1-1861 hanno diritto di voto 419.846 elettori (1,92)
• Il paese è unito formalmente ma è profondamente spaccato: Nord/Sud, liberali/cattolici, conservatori/democratici, contadini/latifondisti
Quale processo per uno stato-nazione?
• Non è stato un processo rivoluzionario di tipo politico o sociale. Non si è fondato su un nuovo patto costituzionale.
• I protagonisti del processo sono stati per lo più nobili e borghesi con motivazioni e posizioni politiche diverse tra loro e conflittuali, mentre le masse popolari sono restate passive o ostili.
Come si è svolto il processo?
• E’ mancato un nemico comune contro cui riconoscersi come fronte unito
• I rari momenti in cui c’è stata alleanza sono stati subito seguiti da sconfessioni e rifiuti
=
Tra gli stessi “vincitori” del processo risorgimentale prevalevano sentimenti di sospetto e astio
reciproco.
Per molti anche di rancore e sconfitta
Il Risorgimento è stato una guerra civile?
• Ogni processo di unificazione nazionale è in qualche misura una guerra civile
• Tra il 1815 e il 1870 le azioni armate sono di italiani contro altri italiani:– lombardi e veneti nell’esercito austriaco– eserciti degli stati legittimisti– insorti mazziniani e garibaldini– “briganti”
=Inevitabile difficoltà per molti a identificarsi
nella nuova realtà nazionale
La storiografia
• Alberto Mario Banti, Il Risorgimento italiano, Laterza, Roma-Bari, 2004 • Alberto Mario Banti, Nel nome dell’Italia, Laterza, Roma-Bari 2010• A.M.Banti – Paul Ginsborg (a c. di), Storia d’Italia. Annali 22. Il
Risorgimento, Einaudi, Torino, 2007 • Martin Clark, Il Risorgimento italiano: una storia ancora controversa, BUR,
Milano, 2001 • Franco Della Peruta, L’Italia del Risorgimento: problemi, momenti e figure,
Angeli, Milano, 1997• Christopher Duggan, La forza del destino. Storia d’Italia dal 1796 a oggi,
Laterza, Roma-Bari, 2009 • Mario Isnenghi, Garibaldi fu ferito: Il mito, le favole, Donzelli, 2010• Lauro Rossi (a cura di), Giuseppe Garibaldi. Due secoli di interpretazioni,
Gangemi• Denis Mack Smith, Il Risorgimento italiano: storia e testi, Laterza, Roma-
Bari, 1968 • Lucy Riall, Il Risorgimento: storia e interpretazioni, Donzelli, Roma, 1997• Lucio Villari, Bella e perduta. L’Italia del Risorgimento, Laterza, Roma-Bari,
2009
La memorialistica
• Giuseppe Cesare Abba, Da Quarto al Volturno. Noterelle d’uno dei Mille, Oscar Classici Mondadori, Milano, 1997 (1880). Anche in http://www.liberliber.it/biblioteca/a/abba/da_quarto_al_volturno/html/testo_01.htm
• Giuseppe Bandi, I mille: un toscano al fianco di Garibaldi, Mauro Pagliai, Firenze, 2010 (1903)
• Alberto Mario, La camicia rossa, Antilia 2011(1865) • V. Mercadante, Lu sissanta. Di Marsala a Palermu, Nuova IPSA
2007 (1910)• Ippolito Nievo, Diario della spedizione dei mille, Mursia, Milano,
2010 • Paolo Rumiz “Camicie rosse” pubblicato su La Repubblica
dell’agosto 2010, reperibile su: http://www.repubblica.it/rubriche/camicie-rosse/
Le ricostruzioni letterarie
• Luciano Bianciardi, Da Quarto a Torino. Breve storia della spedizione dei Mille, Feltrinelli, Milano, 1960
• Luciano Bianciardi, Aprire il fuoco, ExCogita, Milano, 2010 • Giancarlo De Cataldo, Traditori, Einaudi, Torino, 2010 • Francesco Jovine, Signora Ava, Donzelli, Roma, 2010• Evangelisti V. – Moresco A. , Contrinsurrezioni, Oscar Mondadori,
2009 • Ippolito Nievo, Le confessioni di un italiano, Mondadori, Milano,
2010 • Antonio Scurati, Una storia romantica, RCS libri - Bompiani, Milano,
2007• Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il gattopardo, Feltrinelli, Milano,
2009 (1963)
Controstorie
• P. Aprile, Terroni. Tutto quello che è stato fatto perché gli italiani del Sud diventassero “meridionali”, Piemme, Milano 2010
• A. Ciano, I Savoia e il massacro del Sud, Grandmelò, Roma, 2a Ediz. Ottobre 1996 • L. Del Boca, Maledetti Savoia, Piemme 1998• G. Di Fiore, Controstoria dell’Italia unita. Fatti e misfatti del Risorgimento,
Rizzoli, Milano 2007 (sul Sud)• G. Di Fiore, 1861, Pontelandolfo e Casalduni un massacro dimenticato, Grimaldi &
C. editori, 1998• Gigi Di Fiore, Gli ultimi giorni di Gaeta, Rizzoli• G.B. Guerri, Il sangue del Sud. Antistoria del Risorgimento e del brigantaggio,
Mondadori, Milano 2010• V. Gulì, Il saccheggio del Sud, Editoriale Campania Bella, 1998 (vicepresidente
dell’Associazione neoborbonica http://www.neoborbonici.it/portal/index.php)• A. Lucarelli, Il sergente Romano. Brigantaggio politico in Puglia dopo il 1860,
Palomar, Bari 2003• M. Viglione, 1861. Le due Italie. Identità nazionale, unificazione, guerra civile,
Ares Milano 2011 (sulla Chiesa)• N. Zitara, L’unità d’Italia: nascita di una colonia, Jaca Book 1971
Sitografia
• http://www.italia150.it/ita: sito ufficiale del Comitato x il 150° dell’unità d’Italia
• www.150anni.it • www.italia150.rai.it• www.corriere.it/unita-italia-150• http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/
PublishingBlock-14f57241-ee92-431e-a752-2c8e7bdcdf83.html podcast della trasmissione rai “Tre colori, 150 storie raccontate da letterati e storici”