Le leggi della vita in 60 aforismi

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Poiché oggi non sarebbe facile individuare, nell’attuale marea di pubblicazioni scientifiche, quelle che sono le leggi fondamentali della sopravvivenza, in questo libro espongo una semplice sintesi teorico-pratica delle attuali conoscenze zoologiche, assieme ad una prima valutazione degli aspetti fondamentali della cultura occidentale in termini evolutivi. Lo scopo è di divulgare la comprensione delle leggi della natura e suggerire quelle conseguenti scelte di vita, che ci sono necessarie per recuperare salute, gioia di vivere e futuro.

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MANUALE TEORICO-PRATICO DI SOPRAVVIVENZA

Dedotto dalle

LEGGI DELLA VITA

(ZOOLOGIA GENERALE)

Pagine 82.

Dario Colombera via Trespole 68, 35037 Teolo, Padova.Tel. 3334450366; 049 [email protected].

Dedicato alla mia famiglia, a Stefania che ama le storie, e a tutti coloro che desiderano conoscere le leggi dell'evoluzione e della vita.INDICE.

Presentazione. 3Introduzione. 6 Prima parte. Le caratteristiche fondamentali dei viventi. 10 Seconda parte.Religioni e metodo scientifico. 23 Terza parte. I fondamenti biologici necessari per conseguire una vita mondana vincente. 30

Appendice al XXXVIII Aforisma. LA MOLTEPLICE VIA DI MEZZO. Uninaspettata e ottimale disciplina interiore, dedotta dalla Zoologia Moderna. 45 Fondamenti e descrizione e pratica. 49 Considerazioni finali 77 Riassunto 79 Estratto 82

PRESENTAZIONE.C una diffusa credenza nei paesi cristiani, che luomo sia in qualche modo speciale e superiore agli altri esseri viventi. Questa visione biblica non muta per il fatto pi che evidente, che dobbiamo sottostare alle leggi della vita come tutti gli altri. Nasciamo, ci alimentiamo, ci riproduciamo, ci ammaliamo, evolviamo, moriamo, esattamente come tutti gli altri sottoposti alle leggi della natura.Ne deduco, che per affrontare la realt quotidiana nel migliore dei modi, la conoscenza delle leggi della vita, vedi zoologia e biologia moderne sia una necessit primaria, giacch qualsiasi cosa vogliamo fare o diventare, dobbiamo prima saper sopravvivere. In Occidente ci reputiamo cultori delle scienze ma, mentre le leggi della fisica e della chimica fanno parte integrante della nostra cultura, ancora oggi le scoperte della zoologia moderna non hanno avuto alcun impatto sulla nostra civilt. Siamo consci che non si possono costruire aerei, navi e cannoni, se non si conoscono le leggi della chimica e della fisica, ma non abbiamo ancora capito che per sopravvivere, indispensabile conoscere le leggi della vita, che i nostri naturalisti hanno scoperto negli ultimi trecento anniPoich oggi non sarebbe facile individuare, nellattuale marea di pubblicazioni scientifiche, quelle che sono le leggi fondamentali della sopravvivenza, in questo libro espongo una semplice sintesi teorico-pratica delle attuali conoscenze zoologiche, assieme ad una prima valutazione degli aspetti fondamentali della cultura occidentale in termini evolutivi. Lo scopo di divulgare la comprensione delle leggi della natura e suggerire quelle conseguenti scelte di vita, che ci sono necessarie per recuperare salute, gioia di vivere e futuro.Per esempio, si evidenzia quanto sia un errore fatale vivere trascurando sia gli insegnamenti della zoologia moderna, sia delle varie trafile filosofico-scientifico-religiose, vedi i Vangeli, il Corano, il Bhagavad Gita, gli Aforismi yoga di Patanjali, il Dammapadha, il Tao Te Ching, eccetera, poich offrono suggerimenti indispensabili per sopravvivere in condizioni di bassa pressione selettiva (vedi nascita delle civilt), quando vengano compresi in termini esistenziali ed evolutivi e in modo da poter essere praticati nel nostro quotidiano. Tutti i grandi pensatori e mistici dell'umanit, pur partendo con le motivazioni pi diverse, hanno tentato di farci comprendere la necessit di superare le limitazioni dei nostri sensi usuali e l'irrazionalit delle nostre menti, al fine di realizzare un'evoluzione interiore che comporti libero arbitrio, razionalit e incremento dindipendenza dallambiente. A questo punto voglio ricordare che qualsiasi messaggio "divino", quindi assoluto e trascendentale per sua natura, sar sempre e inevitabilmente travisato a priori, a causa della natura soggettiva e relativa dei nostri linguaggi. Quando per un profeta, pur tramite un messaggio esoteric

o, del quale a priori non possibile verificarne la verit, riesce a divulgare discipline adeguate, con le quali tutti possano realizzare un'evoluzione interiore (ontogenetica) verso una pi ampia percezione della propria realt e una conseguente maggiore indipendenza dall'ambiente, allora il suo messaggio ha a posteriori il valore e il significato della pi benefica delle scienze.

Purtroppo, spesso l'umanit non ha compreso questi messaggi. Per esempio oggi, quanti cristiani possono vantarsi di vivere in armonia con gli insegnamenti evangelici?Fortunatamente, le leggi della vita, scoperte dai nostri naturalisti e biologi negli ultimi trecento anni, ci suggeriscono nel pi razionale e proficuo dei modi, i comportamenti adeguati per evolvere e sopravvivere. In particolare e nel contesto pi inaspettato, la zoologia moderna, troviamo incastonata una disciplina interiore molto pi accessibile di quelle che ci sono tramandate dalle varie trafile filosofico-religiose, giacch non richiede accettazioni fideistiche, basata su una nostra ricerca scientifica, risulta alla portata di tutti ed ottimale per realizzare aspirazioni mondane, ideali religiosi e vivere in armonia con le leggi della vita.

I vantaggi di possedere una formulazione zoologica, quindi laica, di insegnamenti mistici sono quattro: Primo, si elimina la storica e spesso tragica dipendenza da avatar, guru e profeti, giacch nella trafila scientifica troviamo spiegate in termini scientifici quelle indicazioni di vita e discipline, cos spesso travisate nelle religioni rivelate.Secondo, possiamo recuperare una cultura laica salvifica, basata sulla ragione, sulla scienza, su letica e su una disciplina interiore, quando ormai siamo condizionati da una cultura imbarbarita, basata su emozioni fasulle, su ideali infantili e controproducenti, sulla irrazionalit e sulla superstizione. Terzo e pi importante di tutti, la comprensione delle leggi della natura e delle discipline interiori che questa sottende, sono di facile accesso per tutti.Quarto, gli scienziati accademici, coniugando la ricerca accademica con quella interiore non saranno pi gli utili distratti, che oggi forniscono a personaggi ignoranti e criminali le tecnologie, con le quali oggi questi distruggono la vita sulla terra.Oggi queste conoscenze sono di estrema attualit e urgenza, giacch per la prima volta nella storia dell'Umanit, a causa del coniugarsi delle nostre inveterate mancanze etiche, ignoranze zoologiche e irrazionalit diffusa, con il recentissimo irresponsabile sviluppo tecnico-industriale, stiamo distruggendo la vita sulla Terra. Ne segue, che oggi non soltanto ci troviamo a vivere in habitat degradati e inquinati, dove le leggi della natura non sembrano pi valide, ma essendo condizionati da una cultura nemica della vita, abbiamo dimenticato che, per evolvere e non estinguerci, dobbiamo ritrovare sia l'antico rispetto per la natura, sia l'interesse per la nostra evoluzione interiore.Oggi, sia il mondo politico-imprenditoriale, sia quello religioso richiedono unumanit priva delle sue capacit pi elevate, ignorando che unumanit mediocre inadatta a sopravvivere. Dalle chiese cristiane abbiamo appreso il disprezzo per la verit, letica e la scienza e ignorando il valore evolutivo e mistico della ricerca interiore, ci accontentiamo di vuote cerimonie. Dal mondo laico abbiamo appreso la passione per la ricchezza, i piaceri smodati e il potere. Dalla fusione di queste due subculture, abbiamo creato infelicit esistenziale, malattie diffuse e degrado ambientale, oggi condizioni che sono di per se sufficienti, per causare una catastrofe globale, se non lestinzione della specie umana. Poich viviamo ormai in nicchie del tutto degradate, questi problemi esistenziali ci risultano del tutto estranei, per cui ci sentiamo impotenti e impreparati per affrontarli. Ma non vi spaventate. La cura c'! Anzitutto necessario conoscere le leggi della vita e questa impresa facilmente realizzata gi leggendo questo libriccino. Lutilit di questa lettura dovuta al fatto, che pure per uno zoologo, oggi sarebbe difficile estrarre dalle migliaia di ricerche scientifiche attuali, quelle che sono le fondamentali leggi della vita, perch la ricerca biologica cos parcellizzata, per cui nessun ricercatore possiede pi una visione dinsieme. Dopodich, suggerisco di agire in prima persona, praticando la disciplina interiore dedotta dalle leggi della natura, la Molteplice Via di Mezzo, al fine di superare la schiavit delle nostre menti, oggi condizionate da un subconscio prepotente, irrazionale e pessimista. Per verificare questa affermazione, basta praticare la disciplina in questione, e/o samyama (meditazione), con un atteggiamento scientifico. Nel primo caso, vi si richiede soltanto di vivere con estrema consapevolezza l'istante presente, comportandovi da scienziati, da mistici e da artisti in prima persona. Non vi spaventate da questi paroloni. Per vivere da scienziati, mistici e artisti, sufficiente verificare se tramite i vostri comportamenti ottenete i vantaggi desiderati, se realizzate una progressiva evoluzione interiore, se ottimizzate i vostri comportamenti e siete felici. Nel secondo caso, basta tener conto dei pensieri perturbatori che insorgono durante la vostra concentrazione (Samyama). . A guardar bene, si tratta soltanto e sempre di recuperare l'essere, tramite il divenire e rifiutare il non essere in tutti i suoi aspetti, pigrizia, menzogna e ignoranza, continuando a perseguire tranquillamente i propri scopi mondani ed esistenziali con determinazione e scientificit. Il nostro attuale non essere caratterizzato dalla dipendenza da mass media fuorvianti, da un linguaggio inadeguato per comprendere la realt che ci circonda, da mentalit succubi di un subconscio pessimista e irrazionale, da inquinamento ambientale, dall'assenza di un atteggiamento scientifico e di un'etica oggettiva, e dalla ignoranza che, per evolvere necessario praticare discipline adeguate. Per fare un solo esempio, considerate il detto Il fine giustifica i mezzi da questo punto di vista e vi renderete conto di quanto questo slogan appartenga alla categoria del non essere. Vi hanno insegnato ad essere dei sofisti, per cui conoscere la verit inutile. Quando in un dibattito, ci si accontenta di far trionfare le proprie opinioni, invece di ricercare la verit, la propria ignoranza un alleato risolutivo, in quanto essa possiede un potere dialettico devastante. Vi hanno fatto credere, che per essere religiosi, basti partecipare a delle cerimonie, appartenere passivamente a una certa cultura e comunit, frustrati da comandamenti contro natura e pertanto inattuabili e feroci. Nessuno vi ha mai avvertito, che in queste condizioni impossibile evitare infelicit, degrado psicofisico e ignoranza. D'altra parte, non basta accettare questo messaggio con entusiasmo e partecipazione, come fosse una verit rivelata. Rimane sempre la necessit di considerarlo come un'ipotesi di lavoro, da affrontare in prima persona, verificandolo sperimentalmente con disciplina e scientificit e accettando la realt perentoria delle leggi della vita: siamo delle entit dinamiche limitate nel tempo, che evolvono o regrediscono senza sosta e che si estinguono, se non rispettano le leggi della natura. Con la lettura di questo testo potete cogliere un'opportunit culturale ed esistenziale unica, urgente e necessaria, che non pu essere rimandata a domani. Apprendendo le leggi della natura, potete comprendere il valore adattativo di qualsiasi comportamento umano. Praticando la Molteplice Via di Mezzo nei limiti delle vostre possibilit, anche se in parte e male, primo: otterrete da subito e con facilit enormi vantaggi esistenziali e nuove motivazioni per vivere con serenit, determinazione e fierezza. Secondo: sarete nelle migliori condizioni per affrontare le attuali crisi globali, che le nostre autorit, non affrontandone mai le cause, non fanno altro che aggravare.Oggigiorno non mancano le prese di posizione su contingenti problemi ambientali, ma purtroppo queste sono sempre frammentarie e occasionali, nate da emozioni e mai basate su una conoscenza unitaria delle leggi della vita. Il primo nostro vero problema non il riscaldamento globale, la sopravvivenza della balena o della tigre, ma il superamento dei nostri condizionamenti culturali e mentali, in modo da recuperare sia la nostra evoluzione interiore, sia l'evoluzione adattativa di tutti gli esseri viventi. Non accenno alle strategie necessarie per recuperare l'evoluzione adattativa in un determinato contesto ambientale, per due motivi: primo, perch queste strategie dipendono dall'habitat preso in considerazione e quindi vanno affrontate ad hoc, di volta in volta. Secondo, potremo iniziare quest'opera di risanamento, soltanto dopo aver acquisito una conoscenza della nostra realt in termini biologici e dopo aver sanato le nostre menti instabili, distorte e frastornate. Le probabilit che abbiamo di risolvere i nostri problemi attuali, tramite la nostra saggezza, le scienze e il buon senso, evitando le inflessibili, dolorosissime leggi della natura, sono nulle, se non ci impegniamo da subito a modificare i nostri comportamenti in accordo con le leggi della natura. Purtroppo, un'esperienza didattica trentennale, mi ha dimostrato quanto questo concetto sia difficile da accettare sia dall'uomo della strada, sia da prelati, politici, imprenditori, scienziati e perfino da coloro che, comprendendo la gravit dell'attuale situazione ambientale ed esistenziale, si dedicano ad attivit alternative, con finalit ecologiche. Soltanto oggi ritengo di aver capito il perch delle mie difficolt come divulgatore. Di norma, gli esseri umani preferiscono essere guidati, piuttosto che assumersi le responsabilit delle proprie azioni e tendono a non reagire razionalmente davanti a problemi eccezionali.Di norma ci sentiamo a disagio se qualcuno ci propone una verit, che non sia condivisa dai pi. Di norma nessun occidentale, compresi i nostri scienziati, considera l'ovvia necessit, di affrontare la propria vita di ogni giorno con disciplina e scientificit, al fine di liberarsi dai propri condizionamenti irrazionali, correggere i propri errori caratteriali e ottimizzare i propri comportamenti. Piuttosto che ricercare la verit, preferiamo usare la nostra intelligenza, erudizione, razionalit e dialettica, per convincere noi stessi e gli altri, che la nostra visione del mondo quella giusta, senza prima preoccuparci di verificare se vera. Ne consegue, che ci comportiamo da sofisti sprovveduti e invece di ricercare la verit, ci accontentiamo di giustificarci e continuiamo a perseguire presunti interessi immediati, senza analizzarne le conseguenze, come se ci bastasse per essere nel giusto. Oppure, siamo dei cinici sofisti, che utilizzano le attuali mancanze e distorsioni culturali per gabbare il prossimo. Il rifiuto (vedi l'ennesimo fallimento dei successivi congressi internazionali di Tokyo, di Rio de Janeiro, eccetera) di prendere i necessari provvedimenti, per porre fine alla progressiva, massiccia devastazione dell'ecumene, in progressione ormai da oltre secolo, una chiara prova dell'incapacit dei nostri Governi di fronteggiare i nostri pi gravi e urgenti errori esistenziali. Peggio ancora, si nasconde alla gente comune, che i nostri miti economici, i nostri condizionamenti culturali e l'attuale degrado etico, assieme allo sviluppo dellindustria moderna, ci stanno spingendo verso una catastrofe globale, se non verso l'estinzione. Come se ci non bastasse, i nostri mass media tendono a svilire la scienza e la gravit della nostra realt in atto, promettendo nuovi pianeti da conquistare, prodigiosi bambini indaco, risoluzione dei problemi ambientali tramite pseudo-pratiche di meditazione, eccetera.All'uomo occidentale oggi nessuno dice la banale verit, che per sopravvivere necessario adeguarsi alle leggi della natura, esprimendo tutte le proprie migliori competenze e capacit. E' giunto il tempo, di colmare le intollerabili lacune culturali ed esistenziali della nostra civilt, riconsiderandone tutti gli aspetti in termini adattativi ed evolutivi, con onest culturale e con metodologia scientifica.

INTRODUZIONE.

In questo testo presento quelle leggi dei viventi, che sono indispensabili per conoscere la causa dei problemi ambientali che ci sovrastano e metterci nella condizione di affrontarli, suggerendo le corrette strategie di sopravvivenza.Per acquisire una nuova, feconda chiave di lettura dei vari aspetti della nostra realt, sufficiente utilizzare le conoscenze scientifiche riassunte in questo libro, applicate alla comprensione delle culture umane. Diventa cos possibile:Primo, individuare, capire e affrontare con successo, le cause dei nostri attuali problemi economici, esistenziali, ecologici ed etici. Secondo, scoprire il valore epistemologico, esistenziale ed evolutivo delle religioni. Se la nostra religione si rivela controproducente, ci non significa che tutte lo siano.Terzo, rispondere ai quesiti millenari e ancora irrisolti, della filosofia, come la presenza del male, della morte, del significato della vita, dell'etica, eccetera.Quarto, praticare un'inaspettata ed eccezionale disciplina interiore, del tutto dedotta dalle leggi della vita, quindi laica, ideale per ottimizzare da subito i propri comportamenti, recuperando la padronanza delle nostre menti e realizzando una rapida evoluzione ontogenetica.Quinto, individuare le corrette strategie economiche, per recuperare quella globale evoluzione adattativa, che lunica condizione necessaria per mantenere la vita sulla Terra.

Mi rivolgo anzitutto a coloro i quali intuiscono, che oggi ci sia qualcosa che non va nel rapporto natura-umanit e si danno da fare per cambiare le cose in meglio, senza per comprendere che agire del tutto inutile, anzi controproducente, quando s'ignora quanto le nostre menti siano del tutto inaffidabili, quanto non si viva con scientificit, privi delle adeguate conoscenze zoologiche, che di certo vi mancano, giacch appartengono alle nostre Scienze Naturali ma non ancora alla Cultura Occidentale. Poich viviamo in una civilt, che da sempre esprime un basso profilo etico, non crediate dessere a priori adeguati per affrontare gli attuali problemi che ci affliggono, soltanto perch non gradite una realt che offre soltanto insicurezze, degrado etico ed esistenziale e pertanto vi risulta spiacevole. Darsi da fare e lottare contro il male che notate nella vostra realt, non di alcun aiuto, anzi si rivela controproducente, finch rimanete chiusi nell'ambito di una cultura, che ignora le leggi della vita.Soltanto acquisendo le necessarie conoscenze zoologiche, valutando in prima persona con obiettivit e scientificit le catastrofi culturali, esistenziali ed ecologiche che abbiamo scatenato e soprattutto praticando una adeguata disciplina interiore, vi sar possibile capire quelle che sono le strategie corrette per recuperare presente e futuro. Con ci non voglio suggerire a nessuno di rinunciare al consiglio e all'aiuto dell'esperto, del medico, dello scienziato, o del religioso, ma di apprendere quel minimo di conoscenze zoologiche che sono indispensabili, per non rimanere indifesi e passivi di fronte alle mancanze etiche, all'ignoranza biologica e agli atteggiamenti irresponsabili delle nostre Chiese, Governi e altri Poteri politico-economici, pi o meno occulti. Ai ricchi e ai potenti della Terra, che ormai condizionano ovunque la cultura, la politica e l'economia, ricordo che sono loro quelli che hanno pi da perdere, se l'attuale degrado ambientale continua a peggiorare. La ricchezza, cos come la intendono loro, una funzione che tende a zero, quando l'inquinamento compromette l'evoluzione adattativa e quindi la sopravvivenza di tutti i viventi. Se siete persone comuni e questi compiti vi sembrano fuori dalla vostra portata, consolatevi perch: Primo, ora abbiamo a disposizione tutte le conoscenze necessarie, per affrontare le cause degli attuali problemi che ci sovrastano e questo libro ve lo dimostra. Secondo, nella lotta per la sopravvivenza, pure vantaggi infinitesimi sono decisivi. Pertanto, quanto potete fare a livello personale, nel vostro piccolo, decisivo per il futuro di tutti.Terzo, contro ogni aspettativa e con mia somma sorpresa, ho scoperto che la zoologia stessa suggerisce una disciplina interiore (che presento come "La Molteplice Via di Mezzo"), la quale ci permette di affrontare al meglio i nostri problemi quotidiani ed allo stesso tempo risolvere il problema, che sta allorigine di tutti gli altri: individuare e curare l'irrazionalit dei propri comportamenti, recuperando una mente oggettivamente sana, capace di comprendere e adeguarsi alla realt che ci circonda! Sulla base delle mie esperienze personali, ritengo che "La Molteplice Via di Mezzo", descritta in queste pagine, sia la pi semplice, rapida, duttile ed efficace disciplina interiore, per ottimizzare tutti i nostri comportamenti, per realizzare tutti i nostri scopi e per renderci conto di quando oggi viviamo male, perch perseguiamo scopi insensati, gretti e suicidi. Questo nuovo approccio alla vita oggi urgente e necessario per tre motivi: Primo, vi indica una valida disciplina interiore, senza dover ricorrere allautorit di Dei, profeti, Verit Rivelate, dogmi, eccetera, sempre e comunque fonti al di fuori da ogni controllo razionale ed estranee alla nostra cultura, che da sempre si sono dimostrate fallimentari. Secondo, non dovete cambiare la vostra vita di prima, la vostra religione, i vostri ideali e doveri. Terzo, ottenete enormi e immediati vantaggi esistenziali. Quarto, comprendete l'immenso valore evolutivo ed esistenziale di trecento anni di investigazioni scientifiche e di oltre seimila anni di ricerche interiori, filosofiche e religiose. Un ateo deve essere ben condizionato da una subcultura ecclesiastica, se non comprende l'enorme valore culturale, che questa disciplina rappresenta per tutti, sia laici che religiosi. Ai religiosi e ai credenti dico, se volete pensare che l'uomo sia pi di una bestia, fatelo pure, ma ricordate che la biologia ha gi ampiamente dimostrato, come l'uomo sia sottoposto a tutte le leggi della natura, esattamente come tutti gli altri esseri viventi. Non adagiatevi su false sicurezze, soltanto perch, vivendo in habitat, dove le leggi della vita non sembrano pi evidenti e operative, non vi rendete pi conto dei pericoli ai quali vi esponete. Invece di credervi superiori alle leggi della natura, cercate piuttosto di capire, se stiamo ancora partecipando all'immenso, "mistico" progetto dell'evoluzione adattativa e quindi della vita. La questione non trascurabile. Ricordo che la storia della Terra insegna, come l'estinzione delle specie sia un fenomeno frequente e normale e, per quanto ci riguarda, rammento che siamo l'unica specie di ominide, che non si sia ancora estinta e che oggi l'umanit ha oggi imboccato una strada evolutiva, che tutte le leggi naturali condannano come suicida. Non sperate in improbabili interventi divini a favore dell'uomo, perch i danni causati allambiente e all'evoluzione adattativa appartengono a quella categoria di errori, che non hanno alcun bisogno dessere puniti da un ipotetico, sprovveduto Creatore, ma sfociano di per se in una banalissima catastrofe naturale, esattamente come due pi due fa quattro. Riunitevi pure tutti insieme per salvare la Terra, praticando cerimonie e intonando preghiere. In questo modo vi renderete conto dell'assurdit di tentare un approccio magico-religioso, quando maghi non siete e nemmeno immaginate cosa voglia dire meditare e essere religiosi. Sarebbe molto pi onesto, virile e tempestivo, se vi deste da fare per costringere Governi e privati a smettere di avvelenare cibi e ambiente. E' tempo di capire, come l'unica ragionevole via che ci rimanga da percorrere, per risolvere gli attuali disastri ecologici, esistenziali ed etici, sia quella di rispettare e far rispettare le leggi della natura con impegno e seriet. Oggi so per certo, che non sar facile iniziare questimpresa. Di sicuro sar comunque tardiva, per quanto riguarda il decorso dell'evoluzione adattativa, giacch essa stata compromessa con ritmi crescenti da oltre duecento anni e non abbiamo ancora incominciato ad affrontare con la dovuta seriet, i problemi culturali, esistenziali e ambientali che abbiamo creato.Da parte mia, come naturalista e ricercatore della verit, cerco di fare del mio meglio per divulgare sia le leggi della vita, sia quelle della ricerca interiore, poich ritengo che queste nozioni siano entrambi fondamentali e indispensabili, per consentire a tutti di affrontare nel loro piccolo i grandi problemi che ci sovrastano e favorire cos la nascita di una cultura per la vita. In questo lavoro riporto soltanto alcune scoperte fondamentali della biologia moderna e di antiche ricerche interiori e religiose, senza spiegare come tali risultati siano stati acquisiti, giacch tale impresa avrebbe richiesto un immane lavoro d'investigazione. Per lo stesso motivo, non ho nemmeno presentato alcuna indicazione bibliografica, altra impresa che avrebbe rimandato all'infinito questa stesura. Avrei dovuto riportare tutta la sconfinata letteratura biologica, prodotta negli ultimi trecento anni e quella, ancora pi smisurata, prodotta in oltre seimila anni da migliaia di mistici e profeti illuminati. Pertanto, questo testo non ha la validit di una pubblicazione scientifica, ma ha la sola funzione di divulgare i risultati della biologia moderna e della ricerca interiore, in modo da far comprendere a tutti e nel pi semplice dei modi, i comportamenti indispensabili per correggere i nostri attuali errori culturali ed esistenziali.Sono perfettamente conscio di quanto questo testo sia carente da molti punti di vista e pertanto ne consiglio una lettura critica e consapevole. Noi tutti vorremmo ricevere e trasmettere messaggi perfetti, divini, indiscutibili a priori, che non richiedano da parte nostra, una presa di posizione responsabile e un'analisi critica e puntuale, perch siamo pigri e poco disposti ad assumersi responsabilit. Inoltre, ignoriamo, che il messaggio perfetto a priori, non potr mai esistere, perch noi non siamo perfetti, i nostri stessi linguaggi sono inadeguati, le nostre personalit sono condizionate e non amiamo verit fastidiose. Per fare alcuni esempi dell'inadeguatezza del nostro linguaggio e della nostra cultura, considero i termini maiale, Uebermensch e yoga, pi due concetti, accettati come assiomi e abusati in ogni contesto: la Creazione e Dio.Il maiale medio-orientale di duemila anni fa, non ha nulla a che vedere col maiale che troviamo nei supermercati dellEuropa del nord, eppure i nostri ebrei e mussulmani non si sono accorti della differenza, perch il vocabolo rimasto lo stesso. Eppure, il nostro clima diverso da quello mediorientale, oggi esistono i frigoriferi e non c pi il pericolo che la carne di maiale sia infettata dalla terribile Trichinella spiralis. Purtroppo, il motivo per non mangiare carne di maiale c pure oggi, cos come quella delle altre specie che consumiamo pi spesso ed dovuto al fatto che farcita di antibiotici e ormoni.Il problema attuale quello di realizzare tutte le nostre potenzialit, quindi non diventare un Uebermensch (superuomo) ma semplicemente un Mensch (uomo). La differenza pratica tra questi termini enorme, in quanto non si tratta di realizzare qualit trascendentali ma semplicemente di recuperare quello che eravamo. Lo yoga stato istituzionalizzato persino in India (Anno Domini 2014) e quindi, nella migliore delle ipotesi, stato ridotto da disciplina trascendentale a igiene psicofisica, togliendola ai nati due volte e consegnandola di fatto a coloro i quali yoghini non sono. Se non si definisce questo yoga con un termini nuovo, per esempio, yoga igienico, come si pu individuare oltre lo yoga originale?Provate dire a un ragazzo italiano se vuole diventare uno yoghi! Si metter a ridere, perch in Italia c da oltre ventanni un fumetto dove il protagonista, un orsetto, si chiama yoghi.Viviamo in un universo, dove dimostrato che nulla si crea e nulla si distrugge e dove vediamo continuamente la nascita e la scomparsa delle galassie. Confondiamo il creare, del quale non abbiamo nessuna esperienza, con il modificare e il nascere, Continuiamo a blaterare della nascita dell'Universo, senza renderci conto che non facciamo altro che usare i paradigmi di un linguaggio, che del tutto inadeguato a descrivere la realt fisica che ci circonda. Abbiamo il lemma Dio sulla punta della lingua ogni giorno e lo definiamo come l'Assoluto, che sta all'origine di tutte cose, senza renderci conto, che gi nominandolo, lo interpretiamo in modo soggettivo, limitato e fazioso, condizionati dai nostri imprinting culturali. Il risultato che diamo un valore assiomatico alla nostra soggettiva interpretazione della realt, con tutte le tragiche conseguenze che ci comporta e che la storia ci tramanda.

Come se ci non bastasse, ignoriamo che le emozioni pi edificanti non danno alcuna garanzia di verit e che la nostra razionalit non basta per correggere i nostri errori, se non accompagnata da un'adeguata conoscenza delle leggi della natura, da una ferrea moralit, da una disciplina efficace e da un atteggiamento scientifico nella vita d'ogni giorno.

PARTE PRIMA. Le caratteristiche fondamentali dei viventi.

Non considero il problema della definizione di essere vivente per due motivi. Primo, il tema molto pi complesso di quanto possa sembrare a prima vista. Secondo, porterebbe un contributo irrilevante per la comprensione e le finalit di questo testo. Qui si valutano i problemi dei viventi che tutti conoscono benissimo e che tutti sanno distinguere dai non viventi a prima vista, o con l'aiuto del microscopio. Osservo, che al contrario di quanto si pensa, il vivente elementare, la cellula proto o eucariote ha, con rarissime eccezioni, dimensioni microscopiche e i viventi che vedo a occhio nudo, sono colonie di cellule. Il vivente elementare, La cellula di norma non si vede ad occhio nudo.L'uomo qui considerato come un vivente alla pari di tutti gli altri, perch il buon senso, l'esperienza comune e tutte le pi recenti ricerche scientifiche comprovano, ogni giorno di pi, la nostra completa appartenenza al mondo animale e la nostra totale subordinazione alle leggi della vita.Poich oggi viviamo in nicchie, dove molte leggi della vita non sembrano operative, invito il lettore a rivedere le proprie convinzioni e i propri comportamenti alla luce delle leggi qui riportate, che descrivono la realt dei viventi e dell'umanit, mantenendo un sereno e obiettivo atteggiamento scientifico.

I aforisma. Pu sembrare strano, ma gli atomi e le molecole che costituiscono il corpo dei viventi sono rinnovati di continuo, per cui le funzioni e non i costituenti materiali del vivente hanno una continuit nel tempo. Siamo abituati a pensarci come realt materiali, statiche, mentre al contrario siamo delle realt dinamiche, giacch le molecole che costituiscono i nostri corpi sono cambiate di continuo. Ho un pannicolo adiposo sulla pancia da trent'anni, ma quel pannicolo viene rinnovato di continuo a livello molecolare.

II aforisma. Per gli esseri viventi esiste soltanto lattimo presente. Il vivente una macchina che non pu mai fermarsi. Muore se si arresta. Soltanto cellule surgelate rapidamente a bassissime temperature, fanno eccezione a questa regola. Inoltre, per il secondo principio della termodinamica, muta in modo irreversibile a ogni istante. Non ci che abbiamo, non ci che siamo, ma come agiamo a ogni istante, il nostro unico possesso e dovere. Dobbiamo inoltre vivere con la pi elevata concentrazione a ogni istante, per due motivi cruciali. Primo, per sopravvivere necessario ottimizzare tutti i propri comportamenti e reagire all'istante a quanto ci capita. Questa una legge universale, sia della sopravvivenza, sia dell'evoluzione adattativa. Secondo, se viviamo distratti, l'attivit subconscia della mente prende il sopravvento e compromette tutte le nostre funzioni psichiche, fisiche e scelte esistenziali. Meditando (intendo la pratica samyama dello yoga: mantenere la mente concentrata su un soggetto), ognuno pu verificare e correggere in prima persona quanto sia maldestro il controllo che esercita sulla propria mente, sulle proprie emozioni e sui propri muscoli. Si comprende cos la necessit di recuperare quanto prima tutte le proprie potenzialit psicofisiche, oggi estremamente compromesse, quando si voglia ottimizzare la propria vita e quindi le proprie probabilit di sopravvivenza. Poich, a causa della scomparsa della naturale pressione selettiva, nella nostra cultura questa necessit non sentita, non abbiamo sviluppato alcuna disciplina per affrontarla.

III aforisma. Ci che bene a un livello d'organizzazione del vivente (per esempio, fisico), positivo a tutti gli altri livelli (percettivo, emozionale, evolutivo, intellettivo, e sociale).Questassioma si deduce dall'osservazione della correlazione dei caratteri (Biologia) ed confermato dalle pi diverse ricerche interiori (vedi le varie trafile "religiose"). La scoperta di questa correlazione ha un'importanza decisiva per la nostra sopravvivenza, perch permette a chiunque di verificare, con i soli mezzi della razionalit e del metodo scientifico, se un comportamento, una filosofia, uneconomia, una "religione" e una cultura sono validi in termini evolutivi ed esistenziali. In altre parole, ognuno pu cos giudicare in prima persona, se una qualsiasi Istituzione, Chiesa, Governo o Partito esprima comportamenti delinquenziali o, peggio ancora, contrari alle leggi della vita e quindi alla nostra stessa sopravvivenza. Per esempio, quando una religione ordina di bruciare vivi i propri primogeniti, quando indice sacrifici umani per garantire il sorgere del sole, quando considera gli esseri umani in termini negativi, tali religioni vanno riconsiderate e corrette in termini didattici, sociali ed evolutivi. Il successo offerto da un placebo, tipo falsa medicina o da un altro tipo di menzogna, un accadimento raro nella nostra cultura, che capita occasionalmente. In questo caso facile ipotizzare, che il successo sia dovuto ad auto suggestione, perch quello che conta in questo caso, non l'efficacia del mezzo impiegato, ma l'abilit con la quale esso stato presentato al paziente.Pertanto, i successi ottenuti tramite un placebo, per definizione una menzogna, provano soltanto l'enorme potere dellautosuggestione e non la validit intrinseca del mezzo impiegato. Nel caso del placebo somministrato dal medico o da un santone, le conseguenze negative sono nulle. Nel caso si tratti di una politica o di una religione menzognere, le conseguenze sono sempre catastrofiche.

IV aforisma. Tutti gli esseri umani sono delle realt dinamiche irreversibili, uniche e irripetibili, che possiedono soltanto due possibilit: o evolvono o regrediscono. Poich siamo esseri unici, ognuno ha una sua ottimale via evolutiva (disciplina, religione, scienza di vita) e non tenerne conto, significa ridurre le proprie potenzialit evolutive.Poich nella nostra cultura manca una scienza della ricerca interiore, mirata a curare loggettiva inattendibilit della mente normale, ne segue che continuiamo nei secoli a coltivare per millenni filosofie, problematiche, miti e stili di vita, che sono del tutto controproducenti in termini esistenziali ed evolutivi. Vedi le nostre utopie delleguaglianza, della pace, del diritto alla vita, del progresso economico e tecnologico, della vera e unica religione, eccetera, miti che la biologia moderna e lesperienza dimostrano essere del tutto errati. Ignoriamo che lo studio dellevoluzione adattativa prova, che in mancanza di unadeguata pressione selettiva ambientale (troppo scarsa o troppo elevata), qualsiasi specie condannata a degenerare e ad estinguersi. Ci prevedibile a priori ed dimostrato vero a posteriori, sia dallevoluzione ontogenetica (quella che va dal concepimento alla morte), sia da quella filogenetica (iniziata con lorigine della vita e sempre operante).Ignoriamo, che per la seconda legge della termodinamica, qualsiasi cambiamento ambientale non potr mai riprodurre situazioni gi verificatesi in precedenza. Peggio ancora, a causa della nostra inerzia psichica e disattenzione mentale, non ci accorgiamo mai quando andiamo incontro a un degrado psichico o fisico. Abbiamo l'impressione di rimanere sempre eguali, per quanto le nostre capacit psicofisiche possano essere peggiorate e ce ne accorgiamo, ma senza prendere alcun provvedimento, soltanto quando lusuale azione di allacciarci le scarpe, ci rivela una nuova, dura realt. E' possibile ridurre o ritardare il degrado psico-fisico, inevitabile nelle condizioni di bassa pressione selettiva, che di norma incontriamo nella vita moderna, ma allora bisogna correggere i propri comportamenti, sia in termini evolutivi, sia esistenziali, tramite una disciplina adeguata. A tale scopo consiglio a tutti di considerare il significato igienico e il valore sociale ed ecologico della propria religione, sperimentando quanto riportato nel XXXVIII aforisma e nella sua appendice.

V aforisma. Il dolore indispensabile per sopravvivere, perch ci segnala la presenza di un qualche problema fisico o psichico, che non si pu ignorare.E' controproducente eliminare il dolore fisico sempre e comunque, prima di averne capite le cause, con l'esclusione di casi particolarmente tormentosi. Ritengo che sia un grave errore, non sopportare pi quelle continue piccole infezioni, dovute a lesioni, abrasioni, tagli epidermici, malattie infettive a bassa mortalit, punture d'insetto, eccetera, che erano inconvenienti abituali e accettati sino a qualche tempo fa e che di certo rafforzavano il nostro sistema immunitario. Proporrei l'ipotesi di lavoro, di verificare se lo sviluppo di un cancro, possa venire inibito e prevenuto da queste mini infezioni e ferite, che in passato appartenevano alla nostra quotidianit da sempre. Ricordo, che una cura del cancro, inducendo infezioni e febbri, risale all'antico Egitto. Nella storia moderna questa prassi inizia a New York, con il Dott. W.B. Coley agli inizi del 20mo secolo. Ne sapete qualcosa? No? Chiedetevi il perch!D'altra parte, si dovrebbero evitare situazioni estreme di pulizia e dinquinamento. Il nostro sistema immunitario, sia quando non venga pi stimolato dagli usuali antigeni dell'ambiente, sia quando si trovi in condizioni di stress eccessivi, impazzisce e cessa d'essere una difesa per l'organismo. Depressione, irrazionalit, irrequietezza, respiro irregolare, angoscia, ansia, ecc., sono i dolori della mente che indicano la presenza di gravi malesseri psichici. Nel caso delluomo moderno, le cause prime di tali diffusissime situazioni sono dovute a lacune culturali (totale assenza di unigiene mentale autogestita e completa ignoranza delle leggi della vita), situazioni ambientali (degrado ambientale e inquinamento), esistenziali (gravi e diffuse mancanze affettive) e sociali (generale degrado etico).Ignoriamo inoltre, che al contrario dei dolori fisici, sofferenze e disfunzioni psichiche vanno sempre affrontate ed eliminate al loro insorgere, perch creano situazioni invalidanti e durature.Questavvertenza non banale, perch tendiamo ad eliminare quanto prima i problemi fisici (febbre, dolori, infezioni) mentre ignoriamo quelli psichici, in quanto sono usuali nella nostra cultura. Peggio ancora, siamo condizionati a credere, che in certe situazioni sia doveroso affliggersi a lungo (per la morte di un vecchio genitore, del coniuge, di un figlio, di una figura carismatica) e ricerchiamo lo stress psichico perfino nei nostri piaceri virtuali (letture e film dell'orrore, di guerra e di criminalit). Ma la nostra peggiore illusione, quella di credere che attraverso il dolore si guarisca lanima. Seimila anni di ricerche interiori provano che il dolore un ostacolo allevoluzione interiore.

VI aforisma. Tutti gli esseri viventi sono felici per loro natura. ovvio che per le piante e per animali molto diversi da noi, il nostro concetto di gioia di vivere sia difficile da definire e valutare, ma questa nostra incapacit non scredita la validit di queste osservazioni per quanto ci riguarda, giacch la felicit uno stato emotivo, che ottimizza tutti i nostri comportamenti e funzioni. D'altra parte, si notato gi con i primi studi sull'immunologia, che condizioni dinfelicit e di stress, compromettono la funzionalit dei sistemi immunitari ed endocrini di mammiferi e uccelli.Le scoperte dell'evoluzione biologica hanno poi dimostrato implicitamente, che un vivente condannato allestinzione, quando triste e depresso, giacch diventa incapace desprimere tutte le proprie potenzialit pi elevate.Pertanto, coltiva sentimenti ed emozioni positive e considera come suicide, quelle ideologie che fomentano malesseri, stress quotidiani e una diffusa infelicit esistenziale. In generale, rivedi alla luce di queste considerazioni i contenuti dei nostri media, i tuoi hobby e le tue abitudini.Poich nella nostra educazione vige il convincimento opposto, che per maturare e crescere, bisogna soffrire, ci difficile da accettare questaforisma e quindi tradurlo in pratica.Ne segue, che il nostro costume di trattare con crudelt, indifferenza e cieco egoismo tutti gli esseri viventi, compreso il nostro prossimo e perfino noi stessi, rappresenta un comportamento insano e suicida in termini evolutivi. Vedi gli allevamenti moderni, condizionati dalla filosofia del massimo guadagno, nostro attuale e supremo ideale di vita.

VII aforisma. Levoluzione adattativa resa possibile dalla selezione delle inevitabili mutazioni casuali subite dai genomi, prodotta da una bilanciata competizione infra- e interspecifica. Ricordo che levoluzione adattativa quella realizzata tramite la selezione di una mutazione, che comporta un vantaggio nella lotta per lesistenza in quanto esprime un aumento di libert dalle proprie nicchie iniziali.L'usuale lotta per la sopravvivenza determina un miglioramento delle nostre capacit percettive, psichiche e fisiche, sia fisiologico che genico. Ma, mentre ladattamento fisiologico rapido, questione di settimane o mesi, quello genico si realizza in tempi lunghissimi, migliaia di anni, quindi al di fuori dalle nostre capacit di percezione.Poich le continue mutazioni che colpiscono il nostro genoma sono casuali e pertanto sono di norma nulle o dannose per il funzionamento dell'individuo, qualsiasi eventuale calo di pressione selettiva, rende possibile l'accumulo di geni invalidanti (geni recessivi). Pertanto, la scomparsa improvvisa di uno solo degli elementi che compongono la nostra usuale competizione interspecifica, pu rappresentare un rischio per la sopravvivenza di tutti i viventi di un certo habitat. Ne segue, che del tutto errato coltivare l'ideale di un mondo perfetto, pieno di comodit e senza conflitti. Il nostro antico detto Mors tua, vita mea del tutto errato e va corretto con Mors tua, vita nostra. I predatori sono necessari per assicurare la sopravvivenza degli erbivori, con rare, disgraziate eccezioni, vedi lHomo sapiens di cultura occidentale.La lotta dei singoli e delle specie non pu mai cessare, poich indispensabile per evitare un accumulo eccessivo di geni inutili o dannosi. E del tutto errato considerare i propri antagonisti e nemici come il Male assoluto, da eliminare quanto prima e quindi sperare nella vittoria definitiva, anche perch ogni competizione tende ad evolvere verso forme di collaborazione. Vedi l'origine dei mitocondri, il valore selettivo della caccia dei carnivori e delle malattie infettive e la comparsa in tutti i maggiori phyla animali di societ interspecifiche, molto pi evolute della nostra. Di conseguenza, indispensabile non smettere mai di lottare, tenendo conto: Primo, del significato evolutivo ed esistenziale delle nostre vittorie e sconfitte. Secondo, capire come la vittoria possa essere controproducente e quanto la sconfitta possa comportare un vantaggio evolutivo.La presenza del Male e dei Demoni sulla Terra quindi giustificata in termini evolutivi. Per quanto ne so, soltanto nella tradizione ind si trova il concetto che la sopravvivenza dei mondi sostenuta dal conflitto equilibrato tra Demoni (gli altri) e Dei (noi). Ricordo a questo punto, che non esistono specie nocive in termini assoluti, ma soltanto relativi. Le zanzare sono un fastidio, talvolta un pericolo, per luomo, ma sono una benedizione per le rondini.Si poi scoperto, che l'evoluzione adattativa favorita pi dal mantenimento del maggior numero possibile di opzioni evolutive, che dall'adattamento ottimale a una sola nicchia, cio dalla specializzazione. Esempi di animali molto specializzati sono i parassiti e in generale tutti i monofagi. Tra i mammiferi non specializzati ricordo luomo primitivo, il cinghiale, lorso, eccetera. Osservo infine che l'evoluzione adattativa non potrebbe avvenire, se il codice genetico dei viventi non fosse imperfetto, sprecone e difettoso cos com'. Se esso diventasse all'improvviso perfetto e stabile, come desideriamo che siano, e devono essere, le nostre macchine, allora non sarebbe possibile alcuna evoluzione adattativa e la vita sulla Terra si spegnerebbe. La diversificazione genetica, l'aumento del numero di specie, cos come la loro estinzione, sono le inevitabili conseguenze dellevoluzione adattativa, che continuamente produce nuove specie e nuovi tipi di competizione, in continuo rinnovamento.

VIII aforisma. Per sopravvivere in tempi lunghi, tutti i viventi devono evolvere realizzando una maggiore indipendenza dall'ambiente che gli circonda. Una maggior indipendenza dall'ambiente (pi resistenza alle temperature esterne, dieta pi varia, maggior mobilit, ecc.) implica maggior economicit e sicurezza e richiede un pi elevato rendimento psicofisico e una migliore percezione dei propri habitat.Poich il processo dell'evoluzione adattativa si riferisce alle nicchie e non agli habitat, il progresso dovuto allevoluzione adattativa verso una maggiore libert sempre vero, pure per levoluzione verso forme di parassitismo o di estrema specializzazione. Quando un parassita passa a vivere nel sangue dell'ospite, mantenere gambe, occhi e orecchie, ecc., rappresenterebbe uno spreco inutile.Evolvere verso un maggior numero di nicchie un processo sempre necessario e spesso sufficiente per sopravvivere in tempi lunghi. Al contrario, l'evoluzione adattativa insegna che sono le forme pi specializzate, quelle che si estinguono per prime. In tempi lunghi, l'evoluzione adattativa non tanto favorita da una qualche "perfezione funzionale", quanto dal mantenimento di un elevato numero di opzioni evolutive.Poich l'evoluzione adattativa implica, sia una riduzione quantitativa dei consumi pro capite, sia un aumento delle capacit di sfruttare al meglio qualsiasi risorsa ambientale, ne segue che il pianeta Terra diventa capace di nutrire un sempre maggior numero dindividui e di specie.

IX aforisma. Levoluzione verso una maggiore libert dai parametri che descrivono l'ambiente (spazio, tempo, energia, ecc.), esige un continuo miglioramento delle capacit fisiche, sensoriali e mentali delle specie.Per realizzare una evoluzione adattativa, la prima necessit quella di conoscere il proprio habitat, costi quello che costi e l'alta mortalit infantile, che inevitabile per tutte le specie, in parte lo dimostra. Per quanto ci riguarda, ricordo che, sia le varie discipline interiori, con le loro numerose forme di concentrazione e di meditazione, sia le scienze accademiche, ci hanno permesso di raggiungere il pi incredibile sviluppo di tutte le nostre potenziali capacit mentali e la pi ampia comprensione della realt che ci circonda, con conseguente massima indipendenza da tutti gli ambienti possibili. Purtroppo, queste conquiste sono oggi gravemente compromesse, a causa di:I. Linadeguatezza dei linguaggi, che non sono stati aggiornati per descrivere la realt odierna.II. L'indifferenza verso molte forme d'inquinamento, sia perch non le percepiamo, o perch ci siamo abituati o semplicemente ci sono imposte dallalto.III. La scomparsa di ogni naturale pressione selettiva, per cui ci sembra di vivere in nicchie, dove:Primo, le leggi della vita non siano pi attive e quindi coltiviamo i miti della pace, del diritto alla vita, del benessere. Secondo, ignoriamo che in queste condizioni le nostri menti diventano irrazionali. IV. La nostra estrema specializzazione, per cui siamo diventati individualmente incapaci di forgiare ci che usiamo e di produrre il cibo che mangiamo. Se viviamo in una societ, che tende a opprimere le nostre pi elevate potenzialit fisiche, mentali e spirituali, uniformando e banalizzando la nostra realt e degradando i nostri habitat, vuol dire che viviamo in una cultura che ci spinge verso unevoluzione regressiva e quindi verso la catastrofe, se non verso lestinzione.

X aforisma. Poich levoluzione ontogenetica (quella che va dalla nascita alla morte) ricapitola, sin dalle prime fasi embrionali, e sempre indirizza quella filogenetica (quella che va da una generazione allaltra dall'inizio dei tempi), ogni nostro comportamento deve essere finalizzato a raggiungere una maggiore libert dalle nicchie nelle quali viviamo.Scegliendo un certo comportamento, optiamo per una certa nicchia allinterno dei nostri habitat e cos determiniamo un particolare tipo di pressione selettiva sulle nostre vite e sui nostri genomi, che fatalmente ci spinger verso un determinato indirizzo evolutivo, sia ontogenetico che filogenetico. In altre parole, ogni nostra evoluzione futura condizionata dalle nostre scelte esistenziali.A questo punto proporrei ai nostri citogenetisti di verificare sperimentalmente le seguenti due ipotesi di lavoro: Esistono due meccanismi citologici, uno che agevola l'eliminazione di geni inattivi, l'altro che favorisce la duplicazione di geni super attivi?. Se esistessero delle funzioni cellulari di questo tipo, il lamarckismo sarebbe sia del tutto comprensibile ed accettabile, sia compatibile col darwinismo e anzi ne spiegherebbe alcune ipotetiche mancanze temporali.Molte esperienze dimostrano che un evento biologico, una soluzione tecnica o un vantaggio che posso pensare, in natura gi stato realizzato.

XI aforisma. L'evoluzione adattativa che si rivela vincente in tempi lunghi, quella dei perdenti nella competizione intraspecifica, giacch vengono inevitabilmente costretti a sfruttare un maggior numero di nicchie.Per esempio, devono accontentarsi di cibi prima rifiutati, sopportare temperature sgradevoli, prima evitate, confrontarsi con un maggiore numero di predatori e di difficolt ambientali. Ne segue, che lo studio dellevoluzione condanna il nostro antico mito, che la vittoria rappresenti sempre un vantaggio. Infatti, sono proprio alcuni tra i perdenti (quelli costretti a vivere in nicchie pi selettive e meno produttive), che riescono a portare avanti unevoluzione adattativa generalizzata e quindi vincente in tempi lunghi. Meglio saper fare tutto, anche se non nel migliore dei modi, piuttosto che una cosa sola in modo ottimale. La specie umana un ottimo esempio di mammifero di grande successo, che si adattato a vivere sin dalla preistoria in un incredibile numero di nicchie, dalle zone artiche all'equatore, pur essendo meno efficiente degli animali pi specializzati. Nuotiamo peggio dei pesci e dei mammiferi acquatici, corriamo meno dei cavalli, dei leoni e delle gazzelle, saltiamo meno bene di molti saltatori, ci arrampichiamo peggio delle scimmie, ecc., ma abbiamo colonizzato quasi tutti gli habitat della Terra. Oggi per la nostra specie mostra una chiara tendenza evolutiva verso la specializzazione e il parassitismo, com dimostrato dal fatto, che individualmente non sappiamo pi produrre quello che mangiamo e usiamo, ricerchiamo nicchie ottimali e sicure ma, invece di vivere, ci accontentiamo di gratificazioni virtuali o sostitutive. E chiaro che in tempi brevi, tale percorso evolutivo risulta molto pi rischioso di quello dei vincenti.Ne segue che la strategia evolutiva corretta, essendo la meno gradevole, non quasi mai scelta dagli animali, di qualsiasi specie siano, ma sempre imposta da necessit contingenti. In altre parole, scopriamo la paradossale verit che, con rare eccezioni, tutti gli animali attuano scelte di vita suicide, se non sono pi costretti e guidati dalla loro naturale pressione selettiva. Riporto alcuni esempi di animali virtuosi; il fennech (volpe del deserto), il formichiere gigante, i leoni. Animali non virtuosi sono gli erbivori in generale, i pesciolini rossi, luomo.Ritengo sia questo il motivo fondamentale, per cui l'estinzione senza discendenti sia levento evolutivo pi diffuso nella storia naturale.Luomo sembra essere lunica specie, che ha sviluppato culture, scienze e discipline interiori che insegnano come controllare i propri istinti e come praticare strategie esistenziali in armonia con unevoluzione vincente. E' tempo di non perdere questoccasione, gi tardiva, per quanto riguarda il percorso dell'evoluzione adattativa, giacch questa ha gi superato da tempo il punto di non ritorno.

XII aforisma. Non le scienze accademiche ma quelle della ricerca interiore assicurano le migliori condizioni per un'evoluzione adattativa dell'umanit.Purtroppo in Occidente abbiamo trascurato del tutto le scienze della ricerca interiore, tanto da credere che trafile religiose e trafile scientifiche siano separate e distinte. Allo stesso tempo, abbiamo dato un estremo impulso alla tecnologia. Il risultato stato lo sviluppo di una avanzatissima scienza tecnologica, con conseguente crescita industriale, che in culture criminali e ignoranti da sempre delle leggi della vita e della ricerca interiore, ha prodotto un inevitabile degrado psicofisico e la progressiva distruzione dell'ecumene, che oggi procede a ritmi esponenziali.

XIII aforisma. I vincenti nella lotta per lesistenza specializzandosi, diventano perdenti nella gara evolutiva a lungo termine. La scelta e conseguente adattamento a nicchie meno competitive o di minor durata e la realizzazione di strutture evolutive pi specializzate e quindi meno flessibili, comporta un grave pericolo di estinzione. La perfezione non una condizione vincente nell'evoluzione adattativa. Per fare due soli esempi che ci riguardano: primo, ottimizzare i guadagni e leconomia globale rappresentano strategie suicide, in quanto comportano il degrado psicofisico degli individui e la distruzione delle economie in armonia con la natura.Secondo, una vittoria sproporzionata e definitiva, che costringa i perdenti all'esclusione da ogni competizione futura, condanna i vincitori a essere sottoposti a una minor pressione selettiva, che da subito non punir pi comportamenti controproducenti e, in tempi lunghi, acconsentir linevitabile accumulo di geni recessivi, con successivo rischio e pericolo di un'estinzione differita.

XIV aforisma. Vantaggi e svantaggi infinitesimali sono determinanti per l'evoluzione adattativa verso una maggiore libert o verso l'estinzione.Per questo motivo, necessario ottimizzare tutti i nostri comportamenti e pensieri a ogni istante, tramite unattenzione continua (Vedi aforisma XXXVIII). A questo punto voglio ricordare la tecnica, nata negli ospedali sudafricani, per alleviare il parto nell'ultimo periodo di gravidanza, della decompressione del ventre delle puerpere. Il sottoprodotto inaspettato fu l'estrema intelligenza dei nascituri. Non aver fatto tesoro di questa scoperta occasionale ma preziosa, lennesima prova che viviamo in una societ dove si preferisce fare la selezione alla rovescia. Poich l'attenzione cosciente blocca l'attivit inconscia della mente, con questa disciplina otteniamo pure il vantaggio strategico, ignorato nelle culture occidentali, di sopprimere progressivamente i nostri condizionamenti inconsci. Ognuno pu verificare in prima persona questa affermazione, per altro nota da migliaia di anni in India. Il risultato immediato che prova questo miglioramento psichico una migliore memoria, maggiore equilibrio psichico e, soltanto allora, il possesso del libero arbitrio.

XV aforisma. Una specie incapace d'evolvere (d'adattarsi geneticamente ai cambiamenti dellambiente, tramite la selezione delle inevitabili casuali mutazioni geniche, che colpiscono qualsiasi genoma) non pu sopravvivere a lungo. facile capire perch una specie incapace d'evolvere, non possa sopravvivere a lungo, in un mondo in continua trasformazione. Per quanto riguarda i cos detti fossili viventi, nessuno creda che essi siano sopravvissuti immutati sino ad oggi. Nei casi in cui larchitettura generale di una specie animale non possa mutare, levoluzione procede a livello tissutale e citologico.Nel nostro caso, i parametri che individuano una cultura in estinzione sono:

1, Carenza di amore. 2. Ignoranza dell'ambiente. 3. Ignoranza delle leggi della natura. 4. Capitalismo catastrofico. 5. Pazzia diffusa. 6. Carenze etiche. 7. Sviluppo industriale e conseguente degrado psico-fisico. In Occidente non ci si rende conto del pericolo di vivere senza amore, etica e sanit mentale, con un linguaggio che non descrive pi l'ambiente, costretti in ambienti poveri di stimoli visivi, inquinati sia culturalmente che chimicamente.

XVI aforisma. Quando lambiente muta in tempi troppo veloci, anni, decenni, secoli, per quelli che necessitano le capacit d'adattamento dei genomi, migliaia o milioni di anni, si determina unevoluzione catastrofica.Ci pu avvenire per una guerra, per una catastrofe naturale (terremoti, eruzioni vulcaniche, improvvisi cambi climatici) come pure per laccumulo di cataboliti e di sostanze inquinanti nellambiente, per leccessivo consumo delle risorse rinnovabili, ecc. Pure le iterazioni tra habitat diversi (vedi guerre, economia globale, commerci, turismo), producono evoluzioni di tipo catastrofico.Le catastrofi sono, per definizione, caratterizzate da una casuale e consistente riduzione del numero dindividui e perdita dinformazione genetica per tutte le specie che ne sono colpite.

XVII aforisma. Una delle conseguenze indirette di qualsiasi catastrofe, un accumulo di geni recessivi negli eventuali sopravvissuti, che casualmente ne sono stati avvantaggiati.Poich una catastrofe pu portare allestinzione numerose popolazioni, alcune specie sopravvissute possono ritrovarsi in condizioni di ridotta pressione selettiva e, in tal caso, non possono evitare l'accumulo di geni recessivi, con una conseguente riduzione delle loro funzionalit prima e potenzialit evolutive poi.

XVIII aforisma. Le specie tra loro antagoniste (ogni specie un'antagonista per qualche altra) da vecchia data, sono necessarie l'una per l'altra, perch garantiscono ad entrambe, un'evoluzione adattativa verso una maggiore libert.Una competizione di vecchia data, quindi equilibrata, alla fine evolve pure verso forme di mutuo vantaggio. Ci vale sia per i rapporti preda-predatore sia per quelli analoghi delle malattie infettive.Comprendendo come la lotta sia necessaria, per realizzare un'evoluzione verso una maggior libert e pi ampia conoscenza, tempo di distinguere tra il disagio che porta a una catastrofe, quindi negativo in termini evolutivi e quello, benefico per la vita, che assicura una sana pressione selettiva. Nel caso dell'uomo, il male in assoluto linquinamento ambientale, la selezione contro la naturale variabilit individuale, la vita facile, il degrado alimentare ed ambientale, la costrizione a vivere in nicchie semplificate ed esteticamente degradate, le guerre di sterminio, lindustrializzazione selvaggia. Questi avvenimenti hanno gi creato gravi malesseri nella maggioranza delle popolazioni umane e, nello stesso tempo hanno condannato allestinzione un infinito numero di popolazioni daltre specie.Per quanto riguarda l'uomo, una competizione economica su scala mondiale, vedi lattuale economia globale, condanna all'estinzione per primi gli abitanti degli habitat meno produttivi e quelle culture, che sono in armonia con l'ambiente e in seguito, per l'effetto domino, tutte le altre.I disagi positivi sono quelli dovuti una competizione equilibrata, che evolve nel tempo e che garantisce lincremento dindipendenza dallambiente per tutti i suoi protagonisti.

XIX aforisma. Il sistema riproduttivo di tutte le specie esprime una potenziale economia capitalistica a crescita esponenziale, (vedi la nascita di un eccessivo numero dindividui, che si ripete a ogni ciclo riproduttivo e per tutte le specie, comprese quelle meno prolifiche), la quale produce due tipi di evoluzione: I. Unevoluzione adattativa, che sempre caratterizzata da un aumento di libert dall'ambiente per tutte le specie. L'eccessiva potenzialit riproduttiva, che notiamo in tutte le specie, ha la funzione di mantenere alta la pressione selettiva su tutti i viventi e di fornire nutrimento a tutti, autotrofi compresi. In queste condizioni, si realizza un'evoluzione adattativa, causata e pilotata da una competizione corale e bilanciata tra tutte le specie, che possiede le seguenti caratteristiche:A. L'economia della natura a noi sembra di tipo statico, poich non percepiamo guadagni, che si realizzano in migliaia o milioni di anni. B. A livello individuale, tutti gli esseri sono costretti a dare il meglio di se, per sopravvivere.C. Sono rari gli accumuli di cataboliti, perch tutto viene continuamente riciclato.D. A livello ambientale, le caratteristiche e la produttivit degli habitat mutano in tempi lunghissimi.II. Un'evoluzione catastrofica. Si tratta di unevoluzione relativamente poco frequente, che accade quando, per una o pi specie, vengano a mancare gli usuali competitori e/o predatori, oppure quando unimprovvisa calamit colpisce un determinato ambiente.Si visto pi volte nel corso della storia naturale, come lassenza improvvisa degli usuali predatori naturali, renda inevitabile un aumento esponenziale del numero degli individui delle specie non pi predate e ci comporta fatalmente la distruzione dell'ecosistema, con catastrofe finale delle specie in questione.A priori, dovrebbe sembrare ovvia a tutti, l'impossibilit matematica di realizzare una crescita infinita dindividui in un ambiente finito, per qualsiasi specie, compresa la nostra.A posteriori, la dimostrazione sperimentale di questa ipotesi facilissima: basta allevare una qualsiasi specie in un habitat limitato, senza limitarne le nascite e seguire l'evolversi della situazione. Nel caso dell'attuale capitalismo occidentale, si notano i seguenti effetti:A livello fisiologico, si nota la riduzione progressiva della vigoria degli individui, causa l'inquinamento chimico e stili di vita malsani e di norma troppo poco impegnativi ma stressanti.A livello mentale ed emotivo, notiamo una usuale presenza di mentalit irrazionali, esagitate e distratte, di personalit caratterizzate da insicurezza, da cieca aggressivit, da infelicit esistenziale e da incapacit di amare.A livello etico - morale, evidente un degrado diffuso, a incominciare dalle classi superiori, a causa della carenza di scopi nobili e la dominante filosofia esistenziale del massimo guadagno, che caratterizza la nostra cultura. Massimizzare il guadagno, vuol dire minimizzare l'uomo e questo risultato si ottiene, sia nascondendo al prossimo la verit, facendogli preferire soddisfazioni virtuali, o nocive o inutili, a piaceri e soddisfazioni naturali, sia costringendo o allettando l'uomo a una vita di lavoro eccessivo, che lo estromette dalle sue nicchie naturali e gli nega ogni possibilit di evolvere. In queste condizioni socio-culturali l'etica diventa un fardello sgradevole e controproducente e cos si perdono i vantaggi della socialit.A livello culturale, siamo condizionati dalla mancanza di linguaggi capaci di descrivere l'ambiente attuale; da miti e assiomi privi di valore adattativo; dalla totale ignoranza delle leggi della vita; da un controllo dell'informazione, che mira a nasconderci sia la verit sul nostro futuro prossimo, sia la conoscenza delle leggi della vita; da habitat dove le leggi della vita sembrano inconsistenti.A livello ambientale, notiamo unevidente e progressiva distruzione dell'ecumene, che ormai globalizzata e sotto gli occhi di tutti. Per chi non vuole vedere, suggerisco d'informarsi sul numero di popolazioni di animali e vegetali che abbiamo estinto negli ultimi cento anni. A livello economico-sociale noto che:I. Massimizzare il guadagno, significa estinguere sia il cliente che il dipendente. Oggi, per realizzare il massimo guadagno si praticano prezzi che sono ricatti obbligati. Il rapporto di lavoro ideale quello di costringere il lavoratore dipendente a impieghi temporanei, che al pi durano qualche mese.Dimentichiamo cos che tutti gli esseri viventi hanno assicurato dalla nascita il posto di lavoro e che l'uomo ha una prole inetta, che richiede pi di dieci anni per diventare indipendente. Quindi, la sicurezza di un posto stabile una condizione sine qua non, per potersi riprodurre.II. Per le esigenze di uneconomia, che collassa se non cresce, ormai necessario vanificare progressivamente i vantaggi economici, sociali e politici dai lavoratori. In queste condizioni diventa inevitabile un totale decadimento etico e una progressiva perdita della qualit di vita per tutti. Ritengo che si possa tranquillamente concludere, che tramite l'attuale capitalismo occidentale, si producono ormai tutte quelle condizioni tipiche, che precedono la fase finale di una catastrofe evolutiva globale. Sarebbe facile, ma non compito di questo testo, dimostrare l'impossibilit di prevedere con precisione i tempi e i modi del finale tracollo economico mondiale. Si pu soltanto proporre l'ipotesi di lavoro, ovvia a priori e da verificare con modelli matematici a posteriori, che tale catastrofe sar preceduta da una crescente instabilit economica, che colpir per primi i paesi pi poveri e poi sar improvvisa, globale e pi pesante per i paesi pi avanzati, perch pi spreconi e pi specializzati. Soltanto tramite il recupero di una razionalit e di un minimo di buon senso, alias onest culturale, che ci permetta di capire l'ovvio, sar possibile realizzare quel recupero etico e quella riduzione delle nascite e dei consumi, che rappresentano la prima condizione necessaria, per affrontare la catastrofe biologica in atto.La tecnologia moderna potr allora diventare un elemento indispensabile e decisivo per salvare il salvabile.

XX aforisma. La morte degli individui e lestinzione delle specie sono fenomeni necessari e conseguenti dell'evoluzione adattativa.Oggi viviamo in una cultura, che non accetta pi linvecchiamento e la morte, bench siano eventi naturali, necessari per la sopravvivenza della nostra specie. D'altra parte, tempo di considerare linvecchiamento come il passaggio a nicchie meno competitive ma utili per la loro ricchezza culturale e la morte individuale come un evento positivo a tutti i livelli (vedi III aforisma). Per esempio, la consapevolezza della propria morte ci fa capire, che non possiamo vivere da pigri e da vigliacchi procrastinatori. Se l'idea della fine, invece di stimolarvi, vi spaventa e paralizza, allora considerate l'ipotesi di essere afflitti da una cultura patologica, perch la morte uninevitabile caratteristica dei viventi, che come tale non si pu n ignorare, n rifiutare.Per esempio, ignoriamo che la morte non necessariamente un fatto doloroso, conseguente ad una malattia.Se avviene per vecchiaia, ci si spegne semplicemente. Se avviene per lattacco di un predatore, non si percepisce il dolore. La morte dolorosa labbiamo inventata noi, tramite condizioni di vita malsane e culture atroci. Di certo, pure in condizioni del tutto naturali, la morte pu essere dolorosa, per un incidente, per il morso di un serpente velenoso, per un avvelenamento, eccetera, ma allora un fatto poco frequente.Il terrore del proprio decesso, cos come la speranza di una vita dopo la morte sono i nostri due modi per rifiutarla. Se ci fate caso, oggi noi tutti viviamo come se il tempo che abbiamo a disposizione fosse illimitato. Ci comportiamo come se fossimo delle realt immortali e ci rifugiamo in assurde speranze di una vita ultraterrena, simile o ideale, rispetto quella che conosciamo, rifiutando ogni evidenza contraria, per lampante che sia. Infatti, accettiamo l'idea della morte, soltanto quando il medico ci dice che il tempo che ci rimane finito. Se c una vita dopo la morte, poich non ne abbiamo alcun ricordo ed essa talmente ignota e di certo diversa da quella conosciuta, che inutile parlarne. Per un malinteso senso di giustizia, ignorando sia limpossibilit di valutare le colpe soggettive, sia gli effetti psicofisiologici dei comportamenti illeciti, poniamo nellaldil la punizione dei malvagi, quando non sappiamo punirli in questa vita. Con lipotesi improbabile della vita eterna, risolviamo una nostra impotenza esistenziale.

XXI aforisma. Quando malattie e malesseri esistenziali sono diffusi, questi sono dovuti a degrado culturale e morale, oppure dipendono da fenomeni catastrofici, come ad esempio uninvasione di specie aliene, inquinamento ambientale, guerre, eccetera.Per quanto ne so, soltanto l'essere umano riuscito a coniugare assieme tutte le possibili attivit catastrofiche che vediamo in natura e a inventarne di nuove. Poich siamo animali particolarmente resistenti ai vari inquinamenti e giacch rimaniamo indifferenti alla perdita dei nostri beni primari e al degrado delle nostre vite, vedi perdita della felicit e della salute in primo piano, stiamo distruggendo tutti gli habitat della Terra, rompendo irreversibilmente l'equilibrio evolutivo dei viventi, ciechi davanti agli evidentissimi disastri che stiamo combinando. Poich non possibile evolvere e sopravvivere, se non si felici, sani di mente e di corpo, tempo di affrontare le cause dellinfelicit esistenziale, cos diffusa nei paesi pi industrializzati.E tempo di valutare la distruzione degli ecosistemi, come un atto criminale affrontandone sia gli affetti che le cause.Il mezzo pi rapido ed efficace che conosco, per superare questo problema, quello di praticare la Molteplice Via di Mezzo (vedi XXXVII aforisma). Dopodich, l'inevitabile, evidente strategia da perseguire, sar quella d'impiegare tutte le proprie risorse per un recupero dell'ecumene, in modo che sia il meno doloroso possibile. In realt, poich questo processo impossibile senza praticare una efficiente disciplina interiore, scopriremo che c pi felicit nel ritornare ad essere poveri, che tentare di diventare sempre pi ricchi

PARTE SECONDA. Religioni e metodo scientifico

Un imperatore cinese chiese al suo saggio di corte: "Esiste Dio?". Il saggio non rispose.Spazientito, l'Imperatore ripet la domanda, chiedendogli la ragione del suo mutismo.Il saggio sospir e disse: "Il silenzio l'unica risposta corretta a questa domanda.Se affermo che Dio esiste, farai un grave errore.Se ti dico che Dio non esiste, cadrai in un altro tipo d'errore."

Un samurai si rec da un monaco zen per chiedergli se esistevano paradiso einferno. Il monaco gli diede un'occhiata e sbott: " Tu, con quella facciad'accattone, vuoi farmi credere di essere un samurai? Non farmi ridere!" Il samurai furente incominci a sfilare la sua katana dal fodero. "Ecco",disse il monaco "Qui si aprono le porte dell'inferno". Il samurai comprese elentamente incominci a rinfilare la spada nel fodero. "Ecco, qui si aprono le portedel Paradiso", sentenzi il monaco.

Religione, fede, miracoli, tre parole trite e abusate nella nostra cultura, sono oggitragicamente controproducenti, poich non si associano ad alcuna religiosit, anessun potere trascendente e a nessuna maturazione interiore.

Viviamo in una cultura, che ignora sia il valore esistenziale, adattativo ed evolutivo delle conoscenze acquisite dalle varie trafile "filosofiche-religiose", o con un termine pi ampio, dalle varie "discipline interiori", bench alcune di queste "ricerche trascendentali" siano del tutto atee e scientifiche nelle loro prassi. Ad esempio, ci consideriamo cristiani, soltanto perch ci accontentiamo di praticare alcune cerimonie religiose e sociali, pur non perseguendo povert, castit, moralit, amore per il prossimo e senza praticare alcuna disciplina interiore e accettiamo di vivere in una societ che si dice cristiana, quando di fatto ha capovolto sia gli insegnamenti evangelici, sia i valori etici della cultura laica occidentale. E nel caso poi, che disgustati dal cattolicesimo, ci facciamo buddisti o altro, continuiamo come prima ad accontentarci di cerimonie o di discipline inutili.Nel nostro mondo non esiste nemmeno il concetto di "salute mentale oggettiva" e pertanto non ci rendiamo conto di quanto sarebbe indispensabile e urgente, praticare una disciplina per curare l'oggettiva, normale e gravissima inaffidabilit delle nostre menti, cos dette normali. Peggio ancora, ignoriamo del tutto che la zoologia moderna e il metodo scientifico ci offrono le conoscenze e i mezzi necessari, sia per valutare il valore evolutivo ed esistenziale di tutti gli aspetti della nostra civilt, sia per praticare una disciplina interiore di grande valore adattativo ed evolutivo.In questa seconda parte, suggerisco alcune osservazioni ed esperienze, che reputo indispensabili per comprendere, affrontare ed eliminare queste letali mancanze culturali.

XXII aforisma. Le cause delle nostre attuali infelici e degradate, ma normali condizioni psichiche, sono dovute al fatto, che in assenza di unelevata pressione selettiva, assente sin dai tempi delle civilt pi antiche, la mente normale esprime una predominante attivit subconscia, caratterizzata da condizionamenti, instabilit emotiva, egocentrismi e irrazionalit. In queste condizioni, siamo del tutto inadeguati per affrontare la realt, con l'efficienza indispensabile per evolvere e sopravvivere. Basta un minimo dintrospezione, per verificare in prima persona la validit delle quattro famose affermazioni ind, vecchie di migliaia di anni: "La mente normale come quella di una scimmia, matta e morsa da una tarantola", La mente pi difficile da controllare del vento, " Il corpo un amico che tradisce" e "Nessuno pu farti tanto male quanto tu stesso". Per aggiornare questi giudizi, oggi dovremmo ancora aggiungere: "Luomo oggi un malato cronico, ignaro e indifferente al proprio un massiccio inquinamento fisico, ambientale e culturale".Se ci troviamo in queste deprecabili condizioni, che peraltro ognuno pu verificare e correggere per proprio conto (Vedi le indicazioni nella successiva Molteplice Via di Mezzo), quali possibilit abbiamo di praticare una fede, di sviluppare una scienza e di proporci scopi esistenziali, sociali ed economici, che non siano controproducenti?Lurgenza di tale cruciale domanda confermata a posteriori dalla nostra storia, dai nostri presenti malesseri esistenziali e dal progressivo degrado esistenziale ed ambientale in atto. Pertanto, se vogliamo risolvere i nostri problemi attuali, dobbiamo anzitutto sviluppare le nostre capacit pi elevate, praticando quelle discipline, che sono indispensabili per tenere sotto controllo corpo, mente ed emozioni. Soltanto allora sapremo accettare e rispettare le leggi della natura e ottimizzare presente e futuro.

XXIII aforisma. Tutti i testi sacri delle religioni oggi pi diffuse (Cristianesimo, Islamismo, Induismo, Buddismo, Taoismo, ecc.) suggeriscono (in modi diversi, per farsi capire da persone di diversa cultura) come prevenire quei comportamenti, errati in termini esistenziali, evolutivi ed ecologici, che diventano usuali in condizioni di ridotta pressione selettiva (vedi comparsa della vita stanziale, sviluppo di un'organizzazione politica e crescita della tecnologia), tramite discipline fisiche e mentali pi o meno efficaci. In altre parole:I. Analizzando i vari precetti religiosi in termini zoologici, scopriamo insegnamenti di eterna attualit, che quantunque millenari, sono in perfetto accordo con le recentissime scoperte dei nostri biologi e naturalisti.In particolare, raccomando le varie discipline interiori e le strategie di vita suggerite dalle attuali religioni, quando vengano praticate con un atteggiamento scientifico. II. Quantunque le religioni siano sempre fortemente influenzate dalla cultura in cui sono nate, se pratichiamo con la dovuta intensit e perseveranza una qualunque ricerca interiore, arriviamo sempre alle stesse, inaspettate esperienze trascendentali, che inevitabilmente smentiscono tutte le nostre precedenti opinioni e certezze.

XXIV aforisma. stato verificato per millenni, che tramite la totale eliminazione d'ogni attivit mentale inconscia (vedi discipline dellattenzione cosciente e della meditazione, intesa come il "samyama" del Raja yoga), possibile rimuovere i propri difetti caratteriali e mentali, e allargare la propria coscienza individuale, sino a congiungerla con quella "Universale". Questo tipo di conoscenza non si pu descrivere con alcun linguaggio, ma possibile indicare al prossimo le discipline adatte, con le quali sperimentarla in prima persona. Un maestro sempre avverte i suoi nuovi discepoli: Non vi posso portare l'acqua da bere, ma vi posso indicare dov' il pozzo e insegnarvi come attingerla.Pertanto un insegnamento religioso va proposto come unipotesi di lavoro, da sperimentare sulla propria pelle, con il conforto, che per migliaia di anni e nelle culture pi diverse, migliaia di mistici hanno confermato la validit di questapproccio alla conoscenza. In questo modo luomo pu sviluppare tutte le proprie incredibili ma oggi sopite potenzialit percettive e creative. Poich pure lattenzione e la concentrazione che conosciamo fermano lattivit della mente inconscia, luomo occidentale pratica, ma senza saperlo e quindi senza il dovuto impegno, numerosi comportamenti che hanno il valore di una meditazione. Le conseguenze di questa ignoranza sono, che nelle civilt moderne, queste attivit non hanno mai la finalit, la durata e l'intensit necessarie, per superare i condizionamenti mentali tipici dell'uomo d'oggi e rimangono dei palliativi, delle quali signorano tutte le reali potenzialit evolutive e igieniche. Pure nelle tradizioni religiose indiane, dove queste correlazioni sono ben note da millenni, si nota che : Difficilmente, tra diecimila persone, troverai una che si impegni nella ricerca interiore. E tra queste diecimila, difficilmente troverai una che arriva alla conoscenza ultima. Personalmente, ho trovato difficolt insuperabili, nel praticare le pi diverse discipline interiori e pertanto, lo scopo fondamentale della mia vita, stato quello di ricercare una dottrina che fosse alla mia portata di persona qualunque. Ritengo di aver concluso questa ricerca con successo, deducendo dalle scienze naturali una disciplina del tutto laica e razionale, peraltro confermata da varie tradizioni religiose. Descrivo dettagliatamente questa disciplina nella seconda parte di questo testo.

XXV aforisma. Per iniziare una valida disciplina interiore, non ti serve un maestro perfetto. Come discepolo non sei perfetto per definizione e se oggi incontri un vero maestro, questo possiede caratteristiche talmente estranee ai tuoi paradigmi mentali, per cui di certo non sarai capace di riconoscerlo come tale. Pertanto accontentati di apprendere dal tuo precettore quel poco che comprendi e che ti convince e mettilo in pratica, risoluto a diventare il maestro di te stesso. In altre parole, agisci senza mai rinunciare mai alla tua libert di giudizio e senza mai accontentarti a priori dellautorit di chi parla. Il valore di una disciplina va verificato sperimentalmente in prima persona con una mentalit scientifica, perch altrimenti, per quanto siano elevati i propri entusiasmi e finalit, si corre sempre il rischio di praticare per tutta una vita filosofie e ascetismi inutili o controproducenti. Al limite, quello che conta non che il profeta riveli o meno emozionanti verit trascendentali, ma che indichi con efficacia le discipline adeguate, per realizzare una pi ampia percezione della realt.

XXVI aforisma. Le religioni non sono vere, in quanto affermano verit assiomatiche e assolute, che a priori non si possono dimostrare n vere n false. Tutte le religioni sono esistenzialmente valide, quando suggeriscono i mezzi adeguati per accelerare la propria evoluzione interiore e arrivare ad una percezione allargata della realt, che inevitabilmente smentir a posteriori qualsiasi precedente descrizione dell'Assoluto. In questo caso, il ricorso ad autorit divine ha il solo significato di una presentazione convincente in termini emotivi.

La validit di una religione o di un qualsiasi insegnamento, trascendentale, non va ricercata nella verit storica, nei miracoli (vedi in seguito) o nella forza di un ragionamento razionale, ma nella capacit di indicare a tutti, come intraprendere da soli unevoluzione verso il progressivo superamento dei propri limiti psicofisici. Daltra parte, oggi questo problema si pu considerare come superato. Infatti, come zoologo, ho fatto linaspettata scoperta, che le tattiche e le strategie dellevoluzione adattativa hanno pure il carattere di un insegnamento mistico, giacch richiedono discipline, che sono tipiche di alcune trafile religiose (Per quanto ne so, ritengo che quelle di maggior interesse pratico siano il karma, tantra e hatha yoga e il Tao Te Ching).

Poich nessuno potr mai regalarti la Verit, questa deve essere considerata come unipotesi di lavoro, da sperimentare direttamente in prima persona. Pertanto considero una religione come definitivamente involuta e falsa, quando i loro rappresentanti si limitano a proporre vuote cerimonie, discipline inattuabili e comandamenti contrari alle leggi della natura (vedi le acquisizioni della biologia e zoologia moderne), che non aiutano nessuno a realizzare una evoluzione interiore. Poich oggi il lemma "religione" accorpa insegnamenti con metodologie e finalit del tutto diverse tra di loro, proporrei una definizione di religione pi amplia di quella attuale "Un complesso di miti, norme salvifiche e discipline interiori, che indicano all'umanit i mezzi per arrivare alla percezione di realt progressivamente pi ampie, altrimenti sconosciute. Tale definizione pu includere pure l'approccio scientifico accademico. Basta considerare i lemmi mito, dogma, miracolo come ipotesi di lavoro. Quindi religioni e scienze possono venir integrate, in quanto sono distinte soltanto per i loro campi d'indagine e la metodologia: Il mistico investiga se stesso, ponendo a tacere l'attivit la propria mente (Raja yoga), lo scienziato accademico investiga tutto il resto, compreso il prossimo e la sua psiche, tramite la moderna metodologia scientifica. In questo modo lo scienziato ottimizza la sua conoscenza razionale della realt e il mistico evita di percorrere sentieri errati, sanando la propria psiche e acquisendo cos una conoscenza diretta della realt.Voglio qui rammentare come la ricerca religiosa cos definita: Primo, implichi la pi difficile delle discipline, poich tutti ne possano beneficiare, ma soltanto pochi eletti riescono accedere alla Conoscenza Ultima. Voglio sperare, che questa antica, dura verit sia oggi in parte superata con la Molteplice Via di Mezzo, riportata nel seguente XXXVIII aforisma, anche se mi manca ancora una verifica sperimentale sui grandi numeri.Secondo, rappresenti la pi necessaria delle discipline pure in termini esistenziali, perch cos si ottimizzano tutti i propri comportamenti. Ricordo il detto ind: Nessuno ti pu fare tanto male quanto tu stesso", se possiedi una mente indisciplinata.Purtroppo, ignoriamo:Primo, che una disciplina, la quale offra un approccio alla conoscenza basato sulla percezione diretta di realt trascendentali, ancora mal considerata dalle nostre scienze accademiche.Secondo, come una corretta disciplina interiore possa scaturire pure da una falsa suggestione, dimostrando cos che i mezzi giustificano il fine e non viceversa, come ci piace pensare. Al limite, quello che conta non il profeta, ma l'uso che si fa dei suoi insegnamenti.A questo punto vorrei rivedere il concetto di vero o falso profeta in termini operativi:Un falso profeta colui il quale, in buona o mala fede, insegna dottrine, vere o false che siano, che comportano degrado, schiavit e sofferenza e non evoluzione interiore, libert e gioia. Per quanto ci riguarda, basterebbe introdurre nella didattica delle chiese cristiane il metodo scientifico e le conoscenze della zoologia moderna per riabilitarla, giacch le raccomandazioni evangeliche sono oggettivamente valide, ma oggi sono incomprese in termini esistenziali e quindi praticamente inattuabili. Del tutto inaspettatamente e al di fuori da ogni trafila religiosa, le leggi dell'evoluzione adattativa, vedi zoologia moderna, individuando le strategie ideali per ottimizzare le nostre probabilit di sopravvivenza, c'indicano pure la disciplina pi accessibile, per realizzare un'evoluzione interiore. Ne deriva che profeti e guru, pi o meno esotici e pertanto potenzialmente pericolosi, non sono pi necessari, per intraprendere una disciplina interiore che ci consenta di evolvere e ottimizzare tutte le nostre potenzialit percettive.Per eliminare il falso profeta che c' in te, basta mettere a tacere la mente inconscia. Dopodich, nessuno ti potr pi ingannare, nemmeno tu stesso.

XXVII aforisma. Poich tutte le religioni vanno incontro a involuzioni ed evoluzioni, il confronto tra religioni diverse e tra scienze naturali e religioni indispensabile, per correggere gli inevitabili errori interpretativi, individuare eventuali manomissioni dei testi sacri ed eliminare eventuali comportamenti degradati.Nulla aiuta a scoprire gli errori insiti nella propria cultura e nella propria religione, meglio del confronto con altre esperienze e tradizioni. Pertanto, nulla danneggia la corretta comprensione di una religione, pi dellindifferenza e il disprezzo verso il metodo scientifico e verso altre trafile religiose. Il vero ricercatore della verit, quando si trova in qualche difficolt, per dubbi o incomprensioni, ricorre con gratitudine ad altri patrimoni culturali e alle scienze. Se i faraoni avessero conosciuto la biologia moderna, avrebbe capito il significato salvifico della morte individuale e avrebbero risparmiato un bel po di tempo e denaro.Se luomo moderno rivedesse i propri miti alla luce delle leggi della vita, eviterebbe di sprecare la propria vita, giacch le finalit della natura e della ricerca interiore sono le stesse.Sono profeti in mala fede, quelli che temono la scienza e/o le discipline interiori proposte da altre culture. Fate inoltre attenzione, che non esiste religione, scienza o disciplina, che non possa essere falsata per stupidit, ignoranza o disonest. La storia conferma la frequente ricorrenza di questo pericolo. Pertanto, sempre indispensabile verificare in prima persona, con onest intellettuale e scientificit tutti i propri comportamenti, se vogliamo liberarci dai nostri inevitabili difetti caratteriali, errori di percorso e dagli onnipresenti, inevitabili ed eterni profeti ignoranti.

XXVIII aforisma. Le religioni pi elevate possono essere considerate come scienze mirate ad un'evoluzione interiore. Pertanto, come tali, sono molto pi importanti di quelle accademiche, sia a livello esistenziale che epistemologico. A differenza delle scienze accademiche, le religioni intese come ricerche interiori: I. C'indicano come accedere alla percezione diretta di una realt allargata, dove i nostri usuali sensi e paradigmi mentali non sono pi validi, razionalit inclusa. Con le scienze accademiche invece, per ampliare le nostre percezioni sensoriali, dobbiamo inventare apparecchiature e strumenti. II. C'insegnano come il primo passo da fare, sia quello d'individuare e curare la pazzia e lirrazionalit della propria mente normale, nel modo pi economico, diretto ed efficiente.Le scienze accademiche non considerano mai questo problema. Per noi, normalit psichica, cio non dar fuori di matto, equivale a salute mentale e questa convinzione, culturalmente soggettiva e oggettivamente errata, non viene quindi mai posta in dubbio, malgrado tutte le evidenze contrarie.Irrazionalit, condizionamenti preponderanti, sadismo, pessimismo ingiustificato, depressione, eccetera, vanno considerati come aspetti di una pazzia oggettiva.III. Ci permettono di recuperare quella felicit interiore, che insita in tutti i viventi.Le attuali scienze accademiche ignorano del tutto la necessit di sviluppare questa condizione emotiva. IV. Ci restituiscono la capacit di vivere in armonia con la natura. A tanto non siamo ancora arrivati con le scienze accademiche, nemmeno tramite la zoologia moderna.V. Producono uno scienziato mistico, che esprime la pi alta moralit e salute interiore. Posso infatti individuare un vero ricercatore della verit, dal fatto che qualsiasi crescita interiore comporta, come primo effetto, una profonda felicit, serenit e sublime impeccabilit.Al contrario, i nostri scienziati trascurano la necessit di preoccuparsi delle proprie oggettive condizioni mentali e morali e pertanto sono persone del tutto normali in termini psichici. Potrei fare una lista infinita di scienziati, che sono stati personaggi spregevoli, squilibrati, criminali, imprudenti e infelici, incominciando da me.VI. A differenza delle scienze accademiche, oggi la ricerca interiore alla portata di tutti, il suo costo nullo, non mai pericolosa per l'ambiente ed altamente gratificante in termini esistenziali.Nemmeno la pi orribile delle religioni ha mai compromesso il decorso dell'evoluzione adattativa. Nella migliore delle ipotesi, offre un insegnamento indispensabile per evolvere ed ottimizzare ogni aspetto della propria esistenza.

XXIX aforisma. Ai livelli subatomici e psichici, la realt fatta di proposizioni contrastanti.Si verificato sperimentalmente, che a certi livelli di organizzazione della materia (vedi la natura della luce e delle particelle subatomiche) e tramite le discipline interiori, che la realt non pu essere sempre spiegata con i nostri usuali paradigmi mentali. A maggior ragione, ritengo che gli Dei, in