Le frecce

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COSIMO LUIGI RUSSO

IlcuorecomuneOMAGGIO ALLA VITA MATRIMONIALE

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Gabriella,tu sei me.Finché morte non ci separi.

Figli di Gondor, di Rohan, fratelli miei! Vedo nei vostriocchi la stessa paura che potrebbe afferrare il mio cuore!Ci sarà un giorno, in cui il coraggio degli uomini cederà,in cui abbandoneremo gli amici e spezzeremo ogni legamedi fratellanza, ma non è questo il giorno! Ci sarà l'ora deilupi, e degli scudi frantumati, quando l'era degli uominiarriverà al crollo, ma non è questo il giorno!Quest'oggi combattiamo, per tutto ciò che ritenete carosu questa bella terra:vi invito a resistere, uomini dell'Ovest!

Aragorn

When they come, they’ll come at what you loveMichael Corleone

L’amore ha sempre fame, non l’avevi notatoE dice sempre con disinvolturaSenza paura dice: maiChé dell’amore non si butta niente

F. De GregoriCardiologia

Sì, colleghi tentatori! I nostri migliori alleati sono i rigidicensori che maledicono le perversioni e tuonano sullacorruzione dei costumi. Che dicono “state buoni”, senzaspiegare il perché. Ma i loro rimproveri sono senza carne,e quindi impossibili da digerire.

Berlicche

SO M M A R I O

AMODO DI INTRODUZIONE 11

1 - La persona umana 17Definizione 17Apertura all’infinito e capacità di donarsi 18La libertà 21Valore pedagogico della legge naturale 26La possibilità della conoscenza certae i rischi dell’individualismo 29

2 - Le categorie dell’amore coniugale 33La capacità di amare 33Il dono reciproco 35Le caratteristiche del dono: la totalità 35Le caratteristiche del dono: la reciprocità 37

3 - La capacità di sposarsi 39Il significato sponsale del corpo 39Il matrimonio delle “origini” 41Il peccato delle origini 43Il matrimonio sacramentale 48

4 - Il cuore comune 61Il cuore comune come luogo del desiderio 62Il cuore comune come luogo della intelligenza 64Il cuore comune come luogo della complementarità 66

AMODO DI CONCLUSIONE 67

BIBLIOGRAFIA 69

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A MODO DI INTRODUZIONE

«La situazione odierna ci deve servire da incitamen-to – sempre con speranza e ottimismo soprannaturaleed umano – per recuperare e promuovere il vero sensodella famiglia»1.

È da questo «incitamento a recuperare e promuove-re il vero senso della famiglia» che le riflessioni cheseguono traggono origine.

Sorge, allora, spontanea la domanda: qual è il verosenso della famiglia?

Le risposte che a tal proposito cercheremo di darevanno nella direzione di svelare nuovamente, con ciò re-cuperandola, la capacità che la famiglia ed il matrimoniohanno di rendere felice l’uomo. Ci concentreremo, in par-ticolare, sull’origine della famiglia, cioè sul matrimonio,convinti che solo recuperandone il senso del disegno di-vino delle origini si può comprendere quanto sia intrisodi felicità il progetto di Dio sull’uomo. Perché di questo sitratta: la felicità di ciascuno e di ciascuna. Ed è la certezzadi codesta felicità che è prevista per ogni uomo e perogni donna, a condizione che questi la vogliano, chegenera ottimismo soprannaturale ed umano: ogni voltache si riflette sul vero senso della famiglia e del matrimo-nio non si riesce, infatti, ad approdare ad altri lidi chenon siano quelli di una felicità esistenziale smisurata.

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1 JAVIER ECHEVARRÍA, Omelia nella ricorrenza liturgica di sanJosemaría, Roma 26/06/2015. Per il testo completo:http://opusdei.it/it-it/article/la-passione-di-san-josemaria-per-il-bene-della-famiglia/

La peculiarità di codesta felicità è che non si tratta di ungodimento astratto, mentale, intellettuale, ultra-umano:la peculiarità della felicità che si genera nel matrimonio enella famiglia ha la caratteristica di essere esistenziale,carnale. In una parola: umana. Si provi a chiederlo aduna madre che contempla suo figlio mentre lo allatta, adun padre che corre mentre insegue, incitandola, suafiglia che impara ad andare in bicicletta, ad un figlio cheammira suo padre dopo che questi gli ha parlato schiet-tamente di come nasce la vita umana. Si provi a chieder-lo agli sposi che si amano sul talamo nuziale: il piacerevenereo non è, forse, una manifestazione corporea, car-nale e, quindi, profondamente umana di quanto si possaessere felici?

Ne consegue che la risposta alla domanda che ci sia-mo posti su quale sia il vero senso della famiglia passaattraverso la scoperta e la riconsiderazione di alcuniaspetti che, forse, non possono essere dati per scontati;aspetti che devono essere compresi nella loro capacità direndere felici gli uomini e le donne di tutti i tempi.

Si pensi, ad esempio, al tema della nudità.Perché il linguaggio tipico degli sposi è la nudità

totale? Rectius: perché per potersi amare secondo i moditipici di marito e moglie occorre essere completamentenudi? L’amore umano può tollerare un linguaggio di-verso dalla nudità? Se no, perché? Quando Dio ha creatol’uomo e la donna, li ha creati nudi perché, poi, do-vessero vestirsi o li ha creati nudi perché voleva che fos-sero nudi? Qual è il vero pensiero della Chiesa Cattolicasulla nudità e, quindi, sul sesso? All’interno del matri-monio il sesso è, forse, un male ‘necessario’ che trovanel Sacramento un potere medicinale che ne sana l’a-spetto sconveniente e voluttuoso? E al di fuori del matri-monio? Non va bene semplicemente perché “è peccato”?

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L’uomo e la donna, nella loro nudità sessuata, sonodiversi, uguali, simili, opposti, complementari?

Cercare di dare risposte a queste ed altre domandeche l’uomo contemporaneo si pone, rispetto al passato,con maggiore insistenza è, quanto mai, di vitale impor-tanza per poter recuperare, al fine di promuoverlo, ed èquesto il secondo scopo di codeste riflessioni, il verosenso della famiglia e del matrimonio.

Queste domande, inesorabilmente, conducono allaquestione antropologica dell’uomo: il fatto, cioè, che que-sti non si sia dato da sé ma che abbia ricevuto da altri lasua esistenza. Se, come è, l’uomo è stato creato da Dio,il modo in cui è stato creato, il fatto, ad esempio, che siastato creato maschio e femmina, è un accidente o, piut-tosto, è costitutivo della sua ragion d’essere e, conse-guentemente, della sua possibilità di essere felice?

Ecco che la questione della nudità si impone in tuttala sua importanza.

Riflettere sulla nudità dell’uomo significa considerar-lo nella sua essenza, così come egli è, ed ha come corol-lario il dover prendere in considerazione che codesta nu-dità è una nudità sessuata che è direttamente legata allapossibilità che questi sia felice. È nel limite della comple-mentarità sessuale, cioè, che l’uomo trova la ragione del-la sua modalità di esistenza: maschio e femmina. Questosignifica che essere maschi o femmine non è irrilevante,meno che mai un’opzione; piuttosto è decisivo: il ricono-scersi nudi, cioè limitati, secondo il modo maschile ofemminile, sarà direttamente legato alla capacità dicomprendersi così a fondo nel modo di essere sino alpunto da generare un desiderio insopprimibile di com-pletezza che chiameremo istinto sessuale e che trova lasua realizzazione in un altro essere umano di sessocomplementare. Questo desiderio di completezza, che è

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completezza di tipo costitutivo, ontologico, perchésessuale2, ha una precisa modalità di esistenza: il matri-monio. In qualsiasi altro tipo di relazione umana l’a-spetto della differenza sessuale è, in qualche modo, irri-levante. In quel particolare tipo di relazione d’amoreche è il matrimonio, invece, essa è costitutiva ed è lega-ta, direttamente, alla possibilità esistenziale di realizzare,qui ed ora, la felicità dei coniugi in quanto persone.Il matrimonio, allora, si delinea come il luogo dell’esistenzaumana deputato a realizzare il maggior grado di felicità pos-sibile: quello del superamento del limite insito nel fatto diessere maschi o femmine.

I progressi compiuti dalla scienza e dalla tecnica sem-brano aver sollecitato nell’uomo post-moderno interro-gativi sempre più spinti a verificare non quale sia il limi-te alle possibilità umane quanto, piuttosto, se esistanolimiti alle possibilità umane. Di qui, ad esempio, la que-stione se si sia maschi o femmine o se ci si possa sentiremaschi o femmine. La risposta a questa domanda disenso non è una risposta di tipo etico: non è bene che cisi possa sentire maschi o femmine! La risposta è di tipoantropologico: si è maschi e femmine perché si possa es-sere esistenzialmente felici. Il limite, in altre parole, non de-ve essere negato relativamente alla sua esistenza, bensìdeve essere accettato per poterlo superare. In questo consi-ste la radice più profonda del ‘vero senso della famiglia’:

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2 «Per la persona umana, il sesso costituisce una certa quallimitazione dell’essere. L’uomo ha perciò bisogno delladonna per completarsi onticamente, e viceversa. Questo biso-gno oggettivo si manifesta attraverso la tendenza sessualesulla cui base tra loro nasce l’amore», GIOVANNI PAOLO II,Amore e Responsabilità, Marietti 1820, Genova 1980, 58.

essa è l’unico strumento, tutto quanto e solo umano, checonsente, qui ed ora, di superare il limite della finitezzadella propria esistenza: il limite della esistenza comemaschio o femmina, il limite temporale, il limite dellafinitezza delle proprie forze…

E il superamento di tale limite non può avvenire senon con tutta la propria persona. È da questa esigenza diintegralità che scaturisce la necessità di essere nudi: se ilmarito supera tutto se stesso nel ritrovarsi nella comple-mentarità del modo di essere femminile di sua moglie,non può farlo se non completamente nudo. La nudità,cioè, rappresenta ed assicura la possibilità di superamen-to della propria esistenza come limitata e consentel’accesso ad un modo di esistere che è enormemente piùricco e, a tal proposito, essa è direttamente legata allaindissolubilità del matrimonio: la definitività del vincolomatrimoniale deriva dalla nudità di coloro che si sonodati e, a sua volta, la nudità è rimando alla radicale tota-lità del dono di sé. Per questo la nudità è, di giustizia, illinguaggio degli sposi e attraverso la virtù del pudore cisi difende da quanti non hanno diritto all’accesso alnucleo più intimo di sé dal momento che quel nucleoappartiene al proprio coniuge.

Saranno questi ed altri temi che affronteremo nelcorso delle riflessioni che seguono.

Tuttavia, prima di addentrarci nel profondo dellanostra analisi, occorre munirsi di alcune nozioni fonda-mentali. Siamo, così, arrivati alla soglia del primo capi-tolo che parla della persona umana, del fatto che siauna unità sostanziale di anima e corpo, che sia libera eche nel suo cuore si trovi scritta la legge naturale.

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