Le FFS aggirano costantemente l’accordo per l’assunzione dei … · collettivo di lavoro della...

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GAA 6500 Bellinzona 1 Mutazioni: SEV casella postale 3000 Berna 6 N. 13 23 luglio 2015 91.mo anno Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch La commissione tripartita ha posto un limite alle pratiche di BLS Cargo, di impiegare personale da Domodossola. pagina 2 BLS Cargo Aumento temporaneo della durata del lavoro a FFS Cargo International pagina 2 Eurocrisi Hes Intervista a una colonna del movimento sindacale pagine 6 e 7 Renzo Ambrosetti Gi Chi è in prossimità di questi quattro an- ni si ritrova sulla rampa di lancio: il SEV ha una lunga lista di casi in cui le FFS aggirano le disposizioni dell’accordo, in particolare presso la pulizia carrozze e negli stabilimenti industriali. Nemmeno chi ha superato i quattro anni è sicuro di trovare una sistemazione fissa. Alcu- ne assunzioni hanno avuto luogo, ma il loro numero è di gran lunga inferiore a quello delle disdette. Casi che il SEV sta seguendo. pmo Dossier alle pagine 8–10 Doveva essere uno dei punti qualificanti del rinnovo del CCL: dopo quattro anni alle FFS i dipendenti temporanei do- vrebbero ricevere un’offerta di lavoro fisso. Questo accordo si sta invece trasformando in un dramma per molti di loro. Lavoratori usa e getta Le FFS aggirano costantemente l’accordo per l’assunzione dei temporanei Keystone (Martin Ruetschi) Per decenni hanno reso di nuovo presentabili carrozze come queste, prima di essere a loro volta liquidati. Sono passati quasi cinque anni dalla lunga notte in cui si è giunti a conclude- re il CCL FFS 2011. È stato allora che era stata presa la «decisione 25», indicante che si sarebbero dovuto definire le cate- gorie di conducenti di veicoli ferroviari che adempivano alle condizioni per il ri- conoscimento della curva salariale sepa- rata dei macchinisti. Una decisione che ha un senso solo nella misura in cui si parte dal presupposto dell’esistenza di ulteriori categorie, la cui definizione pre- cisa veniva rinviata in un secondo tem- po. Le FFS, invece, si sono ostinatamen- te trincerate dietro il rifiuto di questa logica escludendo, nonostante le insi- stenze del SEV, l’esistenza di altre cate- gorie. Non riuscendo a smuovere le FFS da questa posizione, non è rimasta altra possibilità che adire al tribunale arbitra- le, che ha finito per confermare la posi- zione del SEV. Le FFS dovranno così veri- ficare con il SEV, se e quali altre tre categorie rientrano nei criteri. pmo Focus a pagina 20 Il tribunale arbitrale accoglie la posizione del SEV sulla «decisione 25» Categorie di macchinisti da definire Il secondo tubo autostradale del San Gottardo, che i fautori motivano con esigenze di sicurezza, sarebbe disponi- bile, nel migliore dei casi, tra 15 anni. A quel momento, i veicoli saranno però dotati di dispositivi in grado di evitare le collisioni. Avremo così sprecato più di 2 miliardi di franchi, compromettendo anche un’opportunità unica per forzare il trasferimento dalla strada alla ferrovia a pagina 3 Una galleria più sicura

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Page 1: Le FFS aggirano costantemente l’accordo per l’assunzione dei … · collettivo di lavoro della durata di due anni per aumentare la produttivi-tà del personale. In con-tropartita,

GAA6500 Bellinzona 1

Mutazioni:SEV casella postale 3000 Berna 6

N. 13

23 luglio201591.mo anno

Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch

La commissione tripartita ha posto un limitealle pratiche di BLS Cargo, di impiegarepersonale da Domodossola.

pagina 2

BLS CargoAumento temporaneodella durata del lavoro aFFS Cargo International

pagina 2

Eurocrisi Hes

Intervista a unacolonna delmovimento sindacale

pagine 6 e 7

Renzo AmbrosettiGi

Chi è in prossimità di questi quattro an-ni si ritrova sulla rampa di lancio: il SEVha una lunga lista di casi in cui le FFSaggirano le disposizioni dell’accordo, inparticolare presso la pulizia carrozze enegli stabilimenti industriali. Nemmenochi ha superato i quattro anni è sicurodi trovare una sistemazione fissa. Alcu-ne assunzioni hanno avuto luogo, ma illoro numero è di gran lunga inferiore aquello delle disdette. Casi che il SEV staseguendo. pmo

Dossier alle pagine 8–10

Doveva essere uno dei puntiqualificanti del rinnovo delCCL: dopo quattro anni alle FFSi dipendenti temporanei do-vrebbero ricevere un’offerta dilavoro fisso. Questo accordo sista invece trasformando in undramma per molti di loro.

Lavoratori usa e gettaLe FFS aggirano costantemente l’accordo per l’assunzione dei temporanei

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Per decenni hanno reso di nuovo presentabili carrozze come queste, prima di essere a loro volta liquidati.

■ Sono passati quasi cinque anni dallalunga notte in cui si è giunti a conclude-re il CCL FFS 2011. È stato allora che erastata presa la «decisione 25», indicanteche si sarebbero dovuto definire le cate-gorie di conducenti di veicoli ferroviariche adempivano alle condizioni per il ri-conoscimento della curva salariale sepa-rata dei macchinisti. Una decisione cheha un senso solo nella misura in cui si

parte dal presupposto dell’esistenza diulteriori categorie, la cui definizione pre-cisa veniva rinviata in un secondo tem-po. Le FFS, invece, si sono ostinatamen-te trincerate dietro il rifiuto di questalogica escludendo, nonostante le insi-stenze del SEV, l’esistenza di altre cate-gorie.Non riuscendo a smuovere le FFS daquesta posizione, non è rimasta altra

possibilità che adire al tribunale arbitra-le, che ha finito per confermare la posi-zione del SEV. Le FFS dovranno così veri-ficare con il SEV, se e quali altre trecategorie rientrano nei criteri.

pmo

Focus a pagina 20

Il tribunale arbitrale accoglie la posizione del SEV sulla «decisione 25»

Categorie di macchinisti da definire Il secondo tubo autostradale del SanGottardo, che i fautori motivano conesigenze di sicurezza, sarebbe disponi-bile, nel migliore dei casi, tra 15 anni.A quel momento, i veicoli saranno peròdotati di dispositivi in grado di evitare lecollisioni. Avremo così sprecato più di2 miliardi di franchi, compromettendoanche un’opportunità unica per forzare iltrasferimento dalla strada alla ferrovia

a pagina 3

Una galleria più sicura

Page 2: Le FFS aggirano costantemente l’accordo per l’assunzione dei … · collettivo di lavoro della durata di due anni per aumentare la produttivi-tà del personale. In con-tropartita,

ATTUALITÀ ......

2contatto.sevN. 13/1523.7.2015

Gravoso é gravoso■ A lavare motori diesel ci siimbratta tanto che presso leofficine di Bienne venivaversata l’indennità per lavori incondizioni particolarmentegravose. Nel settembre 2013, lastessa é poi stata improvvisa-mente cancellata. La localecommissione del personale èquindi insorta, ottenendo ilripristino dell’indennità daldicembre 2014. I colleghiinteressati e la CoPe non hannoperò accettato che restasserosedici mesi di mancato ricono-scimento, per cui si sono rivoltial SEV, il cui intervento hapermesso agli interessati diottenere i 450 franchi diarretrati.

Un CCL anche sullago di Neuchâtel■ A fine giugno é statosottoscritto il primo CCL dellasocietà di navigazione dei laghidi Neuchâtel e di Morat (LNM).Un atto importante, che portaanche concreti miglioramentiper il personale. In particolare,sono stati aumentati i massimisalariali e la massa salariale éstata aumentata del 2,2%. Conun supplemento mensile di 200franchi per chi dispone di CFC,sono state migliorate ledisposizioni per l’indennità diperdita di guadagno in caso dimalattia e introdotto uncongedo di paternità di diecigiorni.

Manifestazioneai TPG■ 120 dipendenti dei trasportipubblici di Ginevra hannomanifestato davanti alla sededella società il loro disappuntoper l’importante sottoeffettivo eper richiamare la direzione alrispetto degli impegni presidopo lo sciopero dello scorsonovembre. Rispetto all’accordomancano infatti 17 persone.Questa situazione, unitamenteai guadagni di produttivitàimposti dai TPG, stannorendendo le condizioni di lavoroinsopportabili.

IN BREVE

FFS Cargo International ha do-cumentato in modo esaustivoalle parti contraenti del CCLche la svalutazione dell’eurosul franco svizzero ha ridottogli introiti dell’azienda e haesposto diversi provvedimentiper migliorarli.Quale contributo del persona-

le, è stata elaborata una con-venzione complementare alCCL di FFS Cargo International,che prevede quali aspetti cen-trali l’aumento per il 2015, coneffetto retroattivo al mese difebbraio, della durata giorna-liera del lavoro dai 492 minutiprevisti dal CCL a 510 minuti.Per il 2016, la durata giornalie-ra del lavoro verrà fissata in504 minuti. Dal 2017 verrannoapplicate di nuovo le disposi-

zioni del CCL, la cui durata divalidità è stata prolungata diun anno. Inoltre, sino a fine2017 sarà applicata una garan-zia salariale e del posto di la-voro per tutti i dipendenti.Per garantire al personale unriposo adeguato, verranno ri-conosciuti almeno 7 giorni li-beri al mese, anziché gli attuali6. Anche i quadri aziendali ver-ranno coinvolti nei sacrifici,sotto forma di una rinuncia sa-

lariale dal 2 all’8percento.La convenzioneregola inoltre lacompensazione diore negative e losvolgimento deicolloqui di valuta-zione personale.Per compensare ilproprio impegno, idipendenti riceve-ranno a fine 2017e 2018 un premio

alla prestazione corrisponden-te, in totale, all’1,7 percentodel salario base annuo.FFS Cargo International infor-merà ogni trimestre le particontraenti sull’evoluzione de-gli introiti e, qualora dovesserivelarsi positiva, si procederàad una verifica della conven-zione.

SEV

La pressione del francoforte ha indotto FFS Car-go International e le or-ganizzazioni del perso-nale a concordare unaconvenzione comple-mentare al contrattocollettivo di lavoro delladurata di due anni peraumentare la produttivi-tà del personale. In con-tropartita, l’azienda ga-rantisce ai dipendenti ilposto di lavoro e il sala-rio sino a fine 2017.

Garanzie in cambio di più lavoroFFS Cargo International e sindacati negoziano un pacchetto di provvedimenti

SBB

510 anziché 492 minuti al giorno; 7 anziché 6 giorni liberi garantiti al mese.

Da tempo, i colleghi che svol-gono servizio di manovra e diformazione dei treni merci diBLS Cargo si lamentano perl’accumulo di giorni liberi arre-trati. Una situazione che si tra-scina ormai da tempo e cheBLS Cargo aveva promesso diricondurre alla normalità entrofine 2015. Seguendo la situa-zione, il SEV ha potuto consta-tare che BLS Cargo negli ultimimesi ha fatto capo a collabora-tori della filiale italiana, impie-gati a Domo II, per integrare lasquadra di manovra nel turnodi notte a Castione. Ha quinditentato di vederci più chiaro,rilevando dai preposti enti dicontrollo cantonali che l’impie-

go dei colleghi italiani è avve-nuto in base a una notifica perlavoratori distaccati, che con-sente il loro impiego per unmassimo di 90 giorni all’anno.La notifica è stata inoltrata cor-redata dai dati corretti sullemodalità di impiego in Svizze-ra e delle condizioni di impiegoitaliane. Le autorità cantonalinon hanno quindi per il mo-mento trovato nulla da eccepi-re, anche se sono ancora incorso alcune verifiche. I 90giorni sembrano però non ba-stare, ma il permesso di esten-dere l’impiego di colleghi ita-liani è stato negato dallacommissione tripartita di con-trollo, che ha chiesto l’appli-cazione del CCL BLS. Il SEVsostiene con forza questa posi-zione, che ribadisce il principioche sui (e attorno ai) binarisvizzeri vengano pagati salarisvizzeri.Alle perplessità sull’opportuni-tà di impiegare in Svizzera per-

sonale a condizioni italiane siaggiungono quelle inerenti gliorari di lavoro. L’impiego deicolleghi italiani avviene infattinell’ambito della rotazionenormalmente applicata in Ita-

lia, che prevede la successionedei turni pomeriggio - mattina -notte. Dopo aver svolto dueturni in 24 ore e un riposo po-meridiano di qualche ora, que-sti colleghi si mettono al volan-

te dell’auto di servizio per re-carsi a Castione, da dove rien-trano poi a Domodossola altemine del loro turno, verso le3 del mattino. Una zona grigianell’applicazione delle rispetti-

ve normative sembra lasciareuno spiraglio per questi orari.Che siano però giudiziosi, ètutta un’altra storia.

Pietro Gianolli

Da alcuni mesi, i colle-ghi di BLS Cargo ricevo-no rinforzi da Domodos-sola. Il SEV ha volutovederci chiaro e seguela questione da vicino.

Stop ai rinforzi dall’Italia■ La commissione tripartita boccia una richiesta di BLS Cargo

Bahn

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er.d

e

Salari svizzeri sui binari svizzeri.

ATTUALITÀ

...... 3

contatto.sevN. 13/1523.7.2015

In Svizzera, il turismo sta soffrendo. Le vacanze nelnostro paese non sono mai costate così tanto pergli ospiti dall’eurozona. Gli alberghi vedono dimi-nuire drasticamente le prenotazioni e non pochichiudono i battenti.

La debolezza dell’euro ha ulteriormente ampliatola differenza di costo della vita con gli altri paesi.Di chi è la colpa? Della Banca nazionale, che haabbandonato la soglia minima dell’euro?

O dei paesi della zona euro, che si ostinano adogni costo a tener in piedi la loro creatura, nono-stante gli sconquassi che genera, anche al propriointerno? Delle grandi banche e degli istituti finan-ziari, che negli ultimi decenni hanno fatto manbassa del sistema, minandone la solidità?

L’attualità mostra però che vi è un’altra destinazio-ne di vacanza che soffre ancora di più della Svizze-ra, per cause che, a ben vedere, hanno originicomuni: la Grecia. Se, per il disastro greco, si pos-sono individuare anche cause interne, nemmenola Svizzera è esente da responsabilità proprie perla difficile fase attuale.

Nella nostra società da saldi perenni, le azioni dimolte persone sono sempre meno dettate dalla so-lidarietà. La destinazione delle vacanze è dettatadal prezzo, prima ancora che dalla qualità dell’of-ferta. E il volo per una destinazione del mediterra-neo costa spesso meno del treno per il Ticino, sen-za parlare del prezzo del soggiorno. Trascorrere leproprie vacanze in Svizzera potrebbe essere ancheun gesto di solidarietà, di cui saremmo tra i primia beneficiare, dato che gioverebbe anche diretta-mente al settore dei trasporti pubblici, espostocom’è agli effetti della forza del franco e alle con-seguenti difficoltà del nostro turismo.

Le vacanze in Grecia potrebbero essere un gesto disolidarietà ancora maggiore, nei confronti di unpaese la cui economia dipende fortemente dal tu-rismo e che, invece di ricevere una spinta verso laripresa, si vede imporre riduzioni di posti di lavoroe di rendite , nonostante sia confrontato con unadisoccupazione attorno al 30 percento.

Perché non organizzare le prossime vacanze inGrecia, paese bellissimo, sofferente e che neavrebbe un gran bisogno?

EDITORIALE

«Perché non organizzare le prossime vacanze inGrecia?»

Peter Moor-Trevisan, caporedattore contatto.sev

«Esaminiamo tutte le misureche possono portare a unamaggior sicurezza nella galle-ria stradale del Gottardo, in vi-sta del risanamento del tunnelautostradale e della votazionepopolare sul raddoppio. Sitratta di approfondire gli svi-luppi tecnici che possono mi-gliorare la sicurezza di guidaa breve termine e non solo fra15 anni». In questo modo lacodirettrice di ATA CarolineBeglinger ha aperto la confe-renza stampa del 14 luglio aBerna. «L’ABS o gli airbagserano considerati con scettici-smo solo pochi anni fa. Oggifanno parte dell’equipaggia-mento standard delle auto,sulle quali cominciano a esse-re installati sistemi di assi-stenza attiva alla guida e si-stemi d’assistenza passivanel campo delle infrastrutture.Una loro applicazione siste-matica potrebbe portare unamaggior sicurezza anche nellagalleria stradale del Gottardo,unitamente al trasferimentodel traffico delle merci sullerotaie, che è ancorato nellaCostituzione».La presidente dell’associazio-ne Evi Allemann ha chiestocinque provvedimenti:■ la rapida installazione di unportale termico al portale

nord della galleria, comequello in funzione a Airolo,per riconoscere e fermare iveicoli surriscaldati.■ La realizzazione di unguardrail abbassabile nel tun-nel, che permette di evitare lamaggior parte delle collisioni,ad un costo di circa 70 milio-ni, meno di un quarantesimodel costo di una seconda gal-leria.■ L’equipaggiamento dei ca-mion nuovi – e più tardi di tut-ti i veicoli – con tecnologie in-telligenti come i sistemi per latenuta della corsia, i sistemidi assistenza alla frenatad’emergenza e sensori per ilrispetto della distanza mini-ma. «Fra 15 anni, quandol’eventuale seconda galleriasarebbe terminata, i sistemidi assistenza alla guida avran-no reso notevolmente piùsemplice e sicuro guidareun’automobile».■ Una riduzione della velocitàin galleria a 60 km/h: «La per-dita di tempo di circa 4 minutisarebbe in ogni caso compen-sata dall’aumento della sicu-rezza».■ L’effettivo trasferimento deitrasporti di merci sulla ferro-via. Con l’apertura della nuo-va trasversale ferroviaria alpi-na NTFA nel 2016 sarannodisponibili capacità di tra-sporto sulle rotaie molto mag-giori. Le merci oggi trasporta-te attraverso il tunnel stradalee sulla vecchia linea ferrovia-ria, possono essere smaltitesenza problemi dalla NTFA.«Tutte queste misure puntanosu tecnologie innovative, sudi un uso razionale dell’infra-struttura e costano solo unafrazione dei tre miliardi difranchi di una seconda canna

per risanare quella attuale.Quindi non dobbiamo aspet-tare 15 anni per avere più si-curezza» ha riassunto Alle-mann.

Markus H. Muser, direttore delgruppo di lavoro per la mec-canica degli incidenti e IainKnight, direttore della ApolloVehicle Safety Limited (GranBretagna) hanno confermatol’estensione dell’applicazionedi dispositivi che potrebberodare un notevole apporto allasicurezza anche in una galle-ria come quella del Gottardo,come in particolare i sistemidi mantenimento della corsiae i distanziatori automatici.

Il granconsigliere ticinese IvoDurisch ha sottolineato comeun benché minimo aumentodella capacità della galleriapeggiorerebbe la sicurezza asud del Gottardo in misuramolto maggiore dei migliora-menti ottenibili con un secon-do tubo, intaserebbe definiti-vamente la rete stradale a suddi Lugano, già oggi al limitedel collasso e avrebbe riper-cussioni negative sulla quali-tà dell’aria del Mendrisiotto,«la regione svizzera con il tas-so più preoccupante di polverifini e di ozono. Noi siamo perun rapido trasferimento deltransito merci su rotaia e cre-diamo che il temuto isolamen-to del Ticino durante i lavori dirisanamento sia un’opportuni-tà irripetibile per accelerare ilpassaggio del transito mercidalla gomma alla ferrovia» haconcluso Durisch. Fi

In una conferenza stam-pa, l’associazione traffi-co e ambiente ATA haspiegato come si po-trebbe migliorare a bre-ve termine la sicurezzanell’attuale galleriaautostradale del SanGottardo, evitando larealizzazione di unsecondo tubo.

Non occorrono due gallerieL’ATA chiede misure di sicurezza nella galleria del Gottardo

Fi

Ivo Durisch, Markus H. Muser, Evi Allemann, Iain Knight e Caroline Beglinger

Page 3: Le FFS aggirano costantemente l’accordo per l’assunzione dei … · collettivo di lavoro della durata di due anni per aumentare la produttivi-tà del personale. In con-tropartita,

ATTUALITÀ ......

2contatto.sevN. 13/1523.7.2015

Gravoso é gravoso■ A lavare motori diesel ci siimbratta tanto che presso leofficine di Bienne venivaversata l’indennità per lavori incondizioni particolarmentegravose. Nel settembre 2013, lastessa é poi stata improvvisa-mente cancellata. La localecommissione del personale èquindi insorta, ottenendo ilripristino dell’indennità daldicembre 2014. I colleghiinteressati e la CoPe non hannoperò accettato che restasserosedici mesi di mancato ricono-scimento, per cui si sono rivoltial SEV, il cui intervento hapermesso agli interessati diottenere i 450 franchi diarretrati.

Un CCL anche sullago di Neuchâtel■ A fine giugno é statosottoscritto il primo CCL dellasocietà di navigazione dei laghidi Neuchâtel e di Morat (LNM).Un atto importante, che portaanche concreti miglioramentiper il personale. In particolare,sono stati aumentati i massimisalariali e la massa salariale éstata aumentata del 2,2%. Conun supplemento mensile di 200franchi per chi dispone di CFC,sono state migliorate ledisposizioni per l’indennità diperdita di guadagno in caso dimalattia e introdotto uncongedo di paternità di diecigiorni.

Manifestazioneai TPG■ 120 dipendenti dei trasportipubblici di Ginevra hannomanifestato davanti alla sededella società il loro disappuntoper l’importante sottoeffettivo eper richiamare la direzione alrispetto degli impegni presidopo lo sciopero dello scorsonovembre. Rispetto all’accordomancano infatti 17 persone.Questa situazione, unitamenteai guadagni di produttivitàimposti dai TPG, stannorendendo le condizioni di lavoroinsopportabili.

IN BREVE

FFS Cargo International ha do-cumentato in modo esaustivoalle parti contraenti del CCLche la svalutazione dell’eurosul franco svizzero ha ridottogli introiti dell’azienda e haesposto diversi provvedimentiper migliorarli.Quale contributo del persona-

le, è stata elaborata una con-venzione complementare alCCL di FFS Cargo International,che prevede quali aspetti cen-trali l’aumento per il 2015, coneffetto retroattivo al mese difebbraio, della durata giorna-liera del lavoro dai 492 minutiprevisti dal CCL a 510 minuti.Per il 2016, la durata giornalie-ra del lavoro verrà fissata in504 minuti. Dal 2017 verrannoapplicate di nuovo le disposi-

zioni del CCL, la cui durata divalidità è stata prolungata diun anno. Inoltre, sino a fine2017 sarà applicata una garan-zia salariale e del posto di la-voro per tutti i dipendenti.Per garantire al personale unriposo adeguato, verranno ri-conosciuti almeno 7 giorni li-beri al mese, anziché gli attuali6. Anche i quadri aziendali ver-ranno coinvolti nei sacrifici,sotto forma di una rinuncia sa-

lariale dal 2 all’8percento.La convenzioneregola inoltre lacompensazione diore negative e losvolgimento deicolloqui di valuta-zione personale.Per compensare ilproprio impegno, idipendenti riceve-ranno a fine 2017e 2018 un premio

alla prestazione corrisponden-te, in totale, all’1,7 percentodel salario base annuo.FFS Cargo International infor-merà ogni trimestre le particontraenti sull’evoluzione de-gli introiti e, qualora dovesserivelarsi positiva, si procederàad una verifica della conven-zione.

SEV

La pressione del francoforte ha indotto FFS Car-go International e le or-ganizzazioni del perso-nale a concordare unaconvenzione comple-mentare al contrattocollettivo di lavoro delladurata di due anni peraumentare la produttivi-tà del personale. In con-tropartita, l’azienda ga-rantisce ai dipendenti ilposto di lavoro e il sala-rio sino a fine 2017.

Garanzie in cambio di più lavoroFFS Cargo International e sindacati negoziano un pacchetto di provvedimenti

SBB

510 anziché 492 minuti al giorno; 7 anziché 6 giorni liberi garantiti al mese.

Da tempo, i colleghi che svol-gono servizio di manovra e diformazione dei treni merci diBLS Cargo si lamentano perl’accumulo di giorni liberi arre-trati. Una situazione che si tra-scina ormai da tempo e cheBLS Cargo aveva promesso diricondurre alla normalità entrofine 2015. Seguendo la situa-zione, il SEV ha potuto consta-tare che BLS Cargo negli ultimimesi ha fatto capo a collabora-tori della filiale italiana, impie-gati a Domo II, per integrare lasquadra di manovra nel turnodi notte a Castione. Ha quinditentato di vederci più chiaro,rilevando dai preposti enti dicontrollo cantonali che l’impie-

go dei colleghi italiani è avve-nuto in base a una notifica perlavoratori distaccati, che con-sente il loro impiego per unmassimo di 90 giorni all’anno.La notifica è stata inoltrata cor-redata dai dati corretti sullemodalità di impiego in Svizze-ra e delle condizioni di impiegoitaliane. Le autorità cantonalinon hanno quindi per il mo-mento trovato nulla da eccepi-re, anche se sono ancora incorso alcune verifiche. I 90giorni sembrano però non ba-stare, ma il permesso di esten-dere l’impiego di colleghi ita-liani è stato negato dallacommissione tripartita di con-trollo, che ha chiesto l’appli-cazione del CCL BLS. Il SEVsostiene con forza questa posi-zione, che ribadisce il principioche sui (e attorno ai) binarisvizzeri vengano pagati salarisvizzeri.Alle perplessità sull’opportuni-tà di impiegare in Svizzera per-

sonale a condizioni italiane siaggiungono quelle inerenti gliorari di lavoro. L’impiego deicolleghi italiani avviene infattinell’ambito della rotazionenormalmente applicata in Ita-

lia, che prevede la successionedei turni pomeriggio - mattina -notte. Dopo aver svolto dueturni in 24 ore e un riposo po-meridiano di qualche ora, que-sti colleghi si mettono al volan-

te dell’auto di servizio per re-carsi a Castione, da dove rien-trano poi a Domodossola altemine del loro turno, verso le3 del mattino. Una zona grigianell’applicazione delle rispetti-

ve normative sembra lasciareuno spiraglio per questi orari.Che siano però giudiziosi, ètutta un’altra storia.

Pietro Gianolli

Da alcuni mesi, i colle-ghi di BLS Cargo ricevo-no rinforzi da Domodos-sola. Il SEV ha volutovederci chiaro e seguela questione da vicino.

Stop ai rinforzi dall’Italia■ La commissione tripartita boccia una richiesta di BLS Cargo

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Salari svizzeri sui binari svizzeri.

ATTUALITÀ

...... 3

contatto.sevN. 13/1523.7.2015

In Svizzera, il turismo sta soffrendo. Le vacanze nelnostro paese non sono mai costate così tanto pergli ospiti dall’eurozona. Gli alberghi vedono dimi-nuire drasticamente le prenotazioni e non pochichiudono i battenti.

La debolezza dell’euro ha ulteriormente ampliatola differenza di costo della vita con gli altri paesi.Di chi è la colpa? Della Banca nazionale, che haabbandonato la soglia minima dell’euro?

O dei paesi della zona euro, che si ostinano adogni costo a tener in piedi la loro creatura, nono-stante gli sconquassi che genera, anche al propriointerno? Delle grandi banche e degli istituti finan-ziari, che negli ultimi decenni hanno fatto manbassa del sistema, minandone la solidità?

L’attualità mostra però che vi è un’altra destinazio-ne di vacanza che soffre ancora di più della Svizze-ra, per cause che, a ben vedere, hanno originicomuni: la Grecia. Se, per il disastro greco, si pos-sono individuare anche cause interne, nemmenola Svizzera è esente da responsabilità proprie perla difficile fase attuale.

Nella nostra società da saldi perenni, le azioni dimolte persone sono sempre meno dettate dalla so-lidarietà. La destinazione delle vacanze è dettatadal prezzo, prima ancora che dalla qualità dell’of-ferta. E il volo per una destinazione del mediterra-neo costa spesso meno del treno per il Ticino, sen-za parlare del prezzo del soggiorno. Trascorrere leproprie vacanze in Svizzera potrebbe essere ancheun gesto di solidarietà, di cui saremmo tra i primia beneficiare, dato che gioverebbe anche diretta-mente al settore dei trasporti pubblici, espostocom’è agli effetti della forza del franco e alle con-seguenti difficoltà del nostro turismo.

Le vacanze in Grecia potrebbero essere un gesto disolidarietà ancora maggiore, nei confronti di unpaese la cui economia dipende fortemente dal tu-rismo e che, invece di ricevere una spinta verso laripresa, si vede imporre riduzioni di posti di lavoroe di rendite , nonostante sia confrontato con unadisoccupazione attorno al 30 percento.

Perché non organizzare le prossime vacanze inGrecia, paese bellissimo, sofferente e che neavrebbe un gran bisogno?

EDITORIALE

«Perché non organizzare le prossime vacanze inGrecia?»

Peter Moor-Trevisan, caporedattore contatto.sev

«Esaminiamo tutte le misureche possono portare a unamaggior sicurezza nella galle-ria stradale del Gottardo, in vi-sta del risanamento del tunnelautostradale e della votazionepopolare sul raddoppio. Sitratta di approfondire gli svi-luppi tecnici che possono mi-gliorare la sicurezza di guidaa breve termine e non solo fra15 anni». In questo modo lacodirettrice di ATA CarolineBeglinger ha aperto la confe-renza stampa del 14 luglio aBerna. «L’ABS o gli airbagserano considerati con scettici-smo solo pochi anni fa. Oggifanno parte dell’equipaggia-mento standard delle auto,sulle quali cominciano a esse-re installati sistemi di assi-stenza attiva alla guida e si-stemi d’assistenza passivanel campo delle infrastrutture.Una loro applicazione siste-matica potrebbe portare unamaggior sicurezza anche nellagalleria stradale del Gottardo,unitamente al trasferimentodel traffico delle merci sullerotaie, che è ancorato nellaCostituzione».La presidente dell’associazio-ne Evi Allemann ha chiestocinque provvedimenti:■ la rapida installazione di unportale termico al portale

nord della galleria, comequello in funzione a Airolo,per riconoscere e fermare iveicoli surriscaldati.■ La realizzazione di unguardrail abbassabile nel tun-nel, che permette di evitare lamaggior parte delle collisioni,ad un costo di circa 70 milio-ni, meno di un quarantesimodel costo di una seconda gal-leria.■ L’equipaggiamento dei ca-mion nuovi – e più tardi di tut-ti i veicoli – con tecnologie in-telligenti come i sistemi per latenuta della corsia, i sistemidi assistenza alla frenatad’emergenza e sensori per ilrispetto della distanza mini-ma. «Fra 15 anni, quandol’eventuale seconda galleriasarebbe terminata, i sistemidi assistenza alla guida avran-no reso notevolmente piùsemplice e sicuro guidareun’automobile».■ Una riduzione della velocitàin galleria a 60 km/h: «La per-dita di tempo di circa 4 minutisarebbe in ogni caso compen-sata dall’aumento della sicu-rezza».■ L’effettivo trasferimento deitrasporti di merci sulla ferro-via. Con l’apertura della nuo-va trasversale ferroviaria alpi-na NTFA nel 2016 sarannodisponibili capacità di tra-sporto sulle rotaie molto mag-giori. Le merci oggi trasporta-te attraverso il tunnel stradalee sulla vecchia linea ferrovia-ria, possono essere smaltitesenza problemi dalla NTFA.«Tutte queste misure puntanosu tecnologie innovative, sudi un uso razionale dell’infra-struttura e costano solo unafrazione dei tre miliardi difranchi di una seconda canna

per risanare quella attuale.Quindi non dobbiamo aspet-tare 15 anni per avere più si-curezza» ha riassunto Alle-mann.

Markus H. Muser, direttore delgruppo di lavoro per la mec-canica degli incidenti e IainKnight, direttore della ApolloVehicle Safety Limited (GranBretagna) hanno confermatol’estensione dell’applicazionedi dispositivi che potrebberodare un notevole apporto allasicurezza anche in una galle-ria come quella del Gottardo,come in particolare i sistemidi mantenimento della corsiae i distanziatori automatici.

Il granconsigliere ticinese IvoDurisch ha sottolineato comeun benché minimo aumentodella capacità della galleriapeggiorerebbe la sicurezza asud del Gottardo in misuramolto maggiore dei migliora-menti ottenibili con un secon-do tubo, intaserebbe definiti-vamente la rete stradale a suddi Lugano, già oggi al limitedel collasso e avrebbe riper-cussioni negative sulla quali-tà dell’aria del Mendrisiotto,«la regione svizzera con il tas-so più preoccupante di polverifini e di ozono. Noi siamo perun rapido trasferimento deltransito merci su rotaia e cre-diamo che il temuto isolamen-to del Ticino durante i lavori dirisanamento sia un’opportuni-tà irripetibile per accelerare ilpassaggio del transito mercidalla gomma alla ferrovia» haconcluso Durisch. Fi

In una conferenza stam-pa, l’associazione traffi-co e ambiente ATA haspiegato come si po-trebbe migliorare a bre-ve termine la sicurezzanell’attuale galleriaautostradale del SanGottardo, evitando larealizzazione di unsecondo tubo.

Non occorrono due gallerieL’ATA chiede misure di sicurezza nella galleria del Gottardo

Fi

Ivo Durisch, Markus H. Muser, Evi Allemann, Iain Knight e Caroline Beglinger

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4 POLITICA SOCIALE E DEI TRASPORTIcontatto.sevN. 13/1523.7.2015

Da qualche anno, assistiamo ad un importan-te degrado del traffico viaggiatori europeo alunga percorrenza. Se per anni abbiamo vis-suto un certo sviluppo dei collegamenti ad al-ta velocità, con il TGV in Francia, l’ICE inGermania e i loro omologhi in Spagna e Italia,a livello continentale dobbiamo constatareche il soufflé dell’eliminazione delle frontieresi sta sgonfiano molto rapidamente, con riper-cussioni anche all’interno dei singoli paesi. Lodimostra l’esempio francese, dove se il TGVEst è fortunatamente in fase conclusiva, quel-lo del Sud-Ovest avanza con molte difficoltà erischiano di divenire i capitoli conclusivi diquella che sarà ricordata come un’altra «belleépoque».Per contro, la qualità dei collegamenti tra lereti resta buona solo all’interno del Benelux,tra la Svizzera e le sue nazioni confinanti, gra-zie a Lyria e, forse, in Scandinavia. Per il resto,a livello europeo, si constata un ripiego gene-ralizzato sulla dimensione nazionale nonchéuna vera e propria guerra tra le reti. Nel tunnelsotto la Manica, in Europa centrale e orientalee nei collegamenti con l’Italia, come riportavala NZZ il primo giugno, l’evoluzione è preoc-cupante e chi continua a preferire il treno co-me mezzo di trasporto meriterebbe un premio.I collegamenti con l’Inghilterra erano gestitida Thalys, una comunità composta da SNCF,SNCB, NS e DB con una flotta a grande veloci-tà che è stata sciolta. Oggi, i collegamenti dae per Londra sono oggetto di una lotta senzaquartiere tra SNCF e DB, in cui il perdente cer-to è il cliente che vorrebbe continuare a far ca-po al treno, possibilmente beneficiando di uneffetto rete positivo al miglior prezzo possibi-le. In Austria, le OeBB hanno sviluppato unarete Rail-Jet tra Vienna e qualche metropolieuropea, che soffre però la feroce concorrenza

della società privata Westbahn, di cui è azio-nista la SNCF e presidente un ex direttore delleFFS. I biglietti di una compagnia non sono evi-dentemente riconosciuti dall’altra e ogni pos-sibile coincidenza viene scrupolosamenteevitata. Il treno espresso « Vindobona », cheda mezzo secolo assicurava il collegamentoBerlino–Praga–Vienna, è stato soppresso conil pretesto che avrebbe perturbato gli oraridella rete suburbana di Vienna e rimpiazzatoda un treno Praga–Bratislava–Budapest cheevita accuratamente Vienna e il suo potenzialedi clienti. I collegamenti tra Polonia e Germa-nia sono gestiti a denti stretti, con la primache si concentra sul suo asse nord–sud, gesti-to con treni Pendolino limitati a 200 km / h elascia i collegamenti verso ovest agli autobusa lunga percorrenza. Il colmo delle assurdità èpoi il collegamento tra Monaco e Roma, per ilquale vi è la scelta tra un’offerta di treni ICE,che impiegano 15 ore e cinque cambiamentivia Karlsruhe–Lötschberg–Milano o da una didieci ore con attesa di un’ora a Bologna. C’èda chiedersi quale sia lo scopo di questa re-te ferroviaria liberalizzata. Che sia dimettere in fuga i clienti? I tempi delglorioso « Trans Europ Express », in cuile varie reti collaboravano per trattareal meglio i passeggeri, assicurandoloro un viaggio piacevole e buone co-incidenze, sembrano tramontati.Le cause di questo degrado nonsono quindi da attribuire aivoli low cost o ai bus alunga distanza, maproprio nel peggiora-mento dell’offerta, de-rivante dallaconcorrenza tra lecompagnie su singole

tratte e alla conseguente concentrazione sullarispettiva dimensione nazionale e la difesadei propri «gioielli di famiglia». Per i cittadiniche speravano in una rete continentale effica-ce ad attraente, la liberalizzazione ha effetticatastrofici. Per avere esempi virtuosi di quali-tà dell’offerta ferroviaria bisognerà andare inCina o in Giappone, oltre che ... restare inSvizzera. L’evoluzione nel nostro paese ha ori-gini storiche: alla fine del 19 ° secolo avevamocinque società in lotta tra loro, come oggi inEuropa. Il Consiglio federale ha deciso dinazionalizzarle, creando le FFS, divenute cosìuna delle prime reti nazionali a livello euro-peo. Il messaggio sottoposto nel 1898 al po-polo descrive esattamente la situazionecaotica che viviamo oggi a livello europeo,caratterizzata da una concorrenza rovinosa,da coincidenze deliberatamente rotte, da unamoltitudine di biglietti incompatibili e da unservizio deplorevole all’utenza. Il popolo, asuo tempo, accettò la nazionalizzazione. Per laSvizzera, si tratta di un’eredità e di un impe-

gno da difendere dalle derive che sta vi-vendo attualmente l’Europa.

Michel Béguelin,(già vicepresidente SEV e

Consigliere agli Stati)

Il massacro delle rete europea di treni viaggiatoriL’OSPITE

Il 12 giugno, l’Unione dei tra-sporti pubblici UTP ha informa-to il SEV di queste decisioni,precisando che nemmenol’UTP ha facoltà di negoziarequeste decisioni, ma solo lapossibilità di discutere provve-dimenti che ne attutiscano leconseguenze.Il SEV si trova quindi in una po-sizione difficile, in quando la

Conferenza svizzera delle im-poste non è partner di trattati-va, né partner contrattuale delSEV.Le modifiche comportano che,dal 2016, tutte le collaboratricie tutti i collaboratori con unAG-FVP devono dichiarare persé e per i propri familiari unaquota del valore quale presta-zione finanziaria.

Le spese per il tragitto casa-lavoro possono essere dedottesolo in casi particolari. Inoltre,le imprese di trasporto che ri-mettono ai loro dipendentipensionati e ai loro familiari unAG gratuito o a prezzo ridottodevono dichiararlo come pre-stazione ai pensionati.Un gruppo di lavoro interno delSEV sta valutando, con i rap-

presentanti del personale inte-ressato e dei pensionati, comeprocedere e le possibilità perlimitare le conseguenze di que-ste decisioni.

SEV

Nuove regole. La Confe-renza svizzera delleimposte (CSI) ha modi-ficato le regole perl’imposizione fiscaledelle facilitazioni diviaggio del personalee dei pensionati (FVP)dal 2016.

Imposizione fiscale delle FVP dal 2016Il SEV ha creato un gruppo di lavoro interno per valutare la situazione

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POLITICA SOCIALE E DEI TRASPORTI ......

5contatto.sevN. 13/1523.7.2015

Per le donne USS dopo questiprimi dieci anni, ulteriori pro-gressi sono necessari per laprotezione delle madri e deigenitori, così come per meglioconciliare famiglia e professio-ne. La commissione donneUSS ha rilevato come numerosisettori e numerose aziendenon hanno approfittato dellemisure previste al momentodell’introduzione delle inden-nità per perdita di guadagno incaso di maternità, allo scopo di

migliorare il minimo legale di14 settimane di congedo paga-to all’80%. Per questo motivole donne USS chiedono:■ 1. 18 settimane di congedodi maternità pagato al 100%:un assegno per perdita di gua-dagno pari all’80% dello sti-pendio non è sufficiente, inparticolare per le donne con unbasso reddito che hanno diffi-

coltà a coprire il costo dellavita; anche l’Organizzazioneinternazionale del lavoro ri-chiede 18 settimane;■ 2. un congedo paternità e uncongedo parentale: una distri-buzione equa del lavoro retri-buito e non retribuito tra don-ne e uomini, è possibile solose il padre può assumere rapi-damente il suo ruolo di refe-

rente per il bambino; l’USSchiede pertanto un congedopaternità di 8 settimane e uncongedo parentale di 24 setti-mane da dividere in parti ugua-li tra i genitori;■ 3. regolamenti per il periodoprima della nascita, in modoche le donne abbiano, se ne-cessario, il diritto alle ferie re-tribuite.Queste soluzioni rispondonoalle esigenze dimostrate dellefamiglie. Rappresentano ancheun progresso sostanziale affin-ché la Svizzera non sia più il fa-nalino di coda per quanto ri-guarda la conciliazione trafamiglia e professione.

Commissione Donne USS/frg

Il primo luglio 2005,dopo decenni di dibatti-ti, in Svizzera è stato fi-nalmente introdotto ilcongedo maternità. Unanniversario festeggia-to sulla Piazza federale.

I primi dieci anni. E poi?Assicurazione maternità: la commissione donne USS chiede che si vada oltre

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A quando i congedi parentali?

Un anniversario va festeggiato, tanto più sela gestazione dell’indennità di maternità èstata lunga, molto lunga, dal momento chedall’introduzione dell’articolo costituzionalesulla famiglia nel 1945, all’entrata in vigoredel congedo maternità il primo luglio 2005, diacqua sotto i ponti ne è passata parecchio.Ed è stato messo al mondo un bimbo gracile:14 settimane di congedo retribuito al 80%per la madre. Niente di più. Sono passati10 anni, ma il bambino non è cresciuto molto.Se possiamo rallegrarci di avere finalmenteottenuto che le interruzioni per l’allattamentovanno pagate, sul piano federale non hannoancora visto la luce né il congedo paternità,né il congedo parentale. Inoltre la legge sulleindennità di perdita di guadagno (LIPG)comporta delle lacune che non sono maistate colmate, come il congedo durante lagravidanza o la copertura dello stipendiodurante il ricovero del neonato.

Prima dell’entrata in vigore della LIPG, ilsettore pubblico, così come le ex regiefederali e i settori sovvenzionati e convenzio-nati, erano piuttosto all’avanguardia offrendodi solito un congedo maternità di 16 settima-ne pagate al 100%. Fatta eccezione per leFFS, che hanno un congedo maternità di18 settimane, e Ginevra città e cantone, cheoffrono 20 settimane, altrove la situazionenon è cambiata. I progressi, infatti, sono staticontenuti.

Vediamo:

- 6 cantoni GE, JU, NE, TI, ZH e da poco Vaude 3 città (Ginevra, Losanna e Zurigo) concedo-no un congedo d’adozione equivalente alcongedo di maternità.

- 3 città, Ginevra, Losanna e Berna hannointrodotto un congedo di paternità degno diquesto nome di 3-4 settimane!

- Il congedo prenatale è inesistente: in casodi interruzione prima del parto, il congedomaternità è di solito ridotto da 16 a 14settimane, il minimo di legge!

La legge prevede la possibilità di rinviare ilcongedo in caso di ricovero del neonato. Manessuna disposizione menziona esplicitamen-te il diritto al salario, mentre la madre èsottoposta al divieto di lavorare e deverimanere con il suo neonato, che ha bisognodi cure costanti. Da allora, due sentenze, unaa Ginevra nel 2008 e una in Ticino nel 2013,hanno confermato il diritto al salario dellamadre. Eppure nessun correttivo è statoapportato dal punto di vista legale. Esigiamopertanto che il versamento del salariodurante il periodo di differimento del congedoper tutte le madri, sia iscritto nella LIPG.

La legge non prevede l’indennità di perdita diguadagno durante la gravidanza. Ora, stiamoassistendo a una crescente pressione daparte delle assicurazioni perdita di guadagnoche rifiutano, spesso, di versare il salario con

il pretesto che questa non è una «malattia».Nel mese di novembre 2014, la SSP/VPOD hadenunciato la situazione di una lavoratriceincinta che, avendo ricevuto un pugno nellostomaco da un paziente affetto da demenza,ha smesso di lavorare come richiesto dalmedico. Risultato? Il salario non le è statoversato a causa delle pressioni dell’assicura-zione. La procedura è ancora in corso. E lanecessità di intervenire è urgente.

La legge prevede inoltre una disparità ditrattamento, in primo luogo tra le madri chepartoriscono e coloro che adottano unbambino; poi tra le madri che lavorano e lemadri disoccupate, che devono cercare lavorogià durante il congedo maternità. Chiediamoun congedo di adozione della stessa duratadel congedo di maternità, nonché il pienorispetto del congedo maternità per le madridisoccupate. Intanto la politica svizzera inmateria di diritti parentali continua ad esseredebole rispetto ad altri paesi. Perciò rivendi-chiamo:

un congedo prenatale di 4 settimane pagatoal 100%: tutti gli altri paesi europei prevedo-no un congedo tra le 4 e le 8 settimane, finoa 12 per la Norvegia; un congedo maternità di18 settimane pagato al 100%; un congedopaternità di 8 settimane pagato al 100%; uncongedo parentale condiviso tra la madre e ilpadre (modello nordico). Nani Moras, SEV

Michela Bovolenta, SSP/VPOD

MADRI E PADRI SI ASPETTANO DI PIÙ

L’Unione sindacale svizzera(USS) accoglie con favore l’au-mento da 5000 a 30 000 fran-chi delle multe inflitte aimanager responsabili deldumping salariale. Si tratta diun passo importante versol’attuazione del principio se-condo il quale, in Svizzera, sidevono pagare stipendi sviz-zeri e rispettare condizioni dilavoro svizzere. Le aziendestraniere che distaccano delpersonale in Svizzera e non ri-spettano né le condizioni dilavoro svizzere, né i salari, ri-schieranno di dover pagareuna multa salata. Lo stessovale per i datori di lavoro sviz-zeri che pagano i salari al disotto del salario minimo pre-visto in un contratto di lavorodi tipo. L’USS ora si aspettache il Parlamento federale di-scuta questo progetto in mo-do rapido e lo faccia proprioaltrettanto rapidamente. In-fatti, le multe attuali hannoavuto scarso effetto deterren-te. Affinché siano davvero ef-ficaci in futuro, non devonoessere solo comminate, maanche riscosse.

Rafforzare i controllispecialmentenelle zone di frontieraPer frenare gli abusi commes-si in materia di protezione deisalari, occorrono molti piùcontrolli, soprattutto nelle re-gioni di confine. E in caso dimanifesto dumping salarialee salario, si deve procedereall’interruzione dei lavori.Questo è l’unico modo vera-mente efficace per costringerei datori di lavoro colpevoli a ri-spettare le disposizioni in vi-gore in Svizzera. Inoltre, insettori come l’orticoltura e ilcommercio, è necessario con-cludere CCL che prevedonosalari minimi. In questi settorigli ispettori hanno scoperto,l’anno scorso, molti datori dilavoro che hanno pagato sala-ri troppo bassi.

USS/frg

Multe più salatein caso di dumpingsalariale

■ Giro di vite

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■ È noto che, da fine giugnoRenzo Ambrosetti non è piùcopresidente di Unia. Nontutti sanno però che la tuafamiglia ha legami piuttostostretti con la ferrovia.

In effetti, in quattro generazio-ni sono l’unico che ha presoun’altra strada. Alle FFS hannolavorato mio nonno, mio padree ora mio figlio. A dirla tutta,mio padre era stato a suo tem-po contattato dal SEV, ma ave-va finito per declinare l’offerta.

■ Sei quindi cresciuto vicino alsindacato.

Certo, le discussioni sullasocietà e tutti i suoi aspettisono sempre state molto im-portanti, in famiglia e fuori,tanto che, una volta terminatigli studi in diritto e non volen-do fare l’avvocato, nel 1978

sono andato a lavorare allaFLMO di Lugano, dove ho ini-ziato a fare il sindacalista dallagavetta.

■ Un cammino che ti ha porta-to molto lontano ...

Ma che è anche durato 37 an-ni. Sono dapprima diventatosegretario regionale, poi can-tonale e nel 1994 sono entratonella direzione nazionale. Nel2000, sono stato eletto presi-dente della FLMO. Nel 2004 viè poi stata la fusione con il SEI,dalla quale è nata Unia, di cuisono stato copresidente sinoal mese scorso.

■ ... ma hai assunto ancheruoli a livello internazionale.

Si, nel 2007 sono diventatopresidente della FEM, la fede-razione europea dei lavoratoridella metallurgia. La mia espe-rienza con Unia mi ha permes-so di avere un ruolo importan-te nel processo di fusione con isettori tessile e chimica, cheha portato alla costituzione nel2011 di IndustriAll, una federa-zione sindacale europea checonta 7 milioni di affiliati e dicui sono vicepresidente. Faccioparte anche del comitato ese-cutivo dei sindacati dell’indu-stria a livello mondiale.

■ Come può agire un sindaca-to a questi livelli?

Devo premettere che la mianon è un’attività operativa, cheè affidata al segretario genera-le e al suo staff. La presidenzaha compiti più strategici. A li-

vello europeo, il segretariatoopera in favore del coordina-mento delle politiche contrat-tuali nazionali, spesso moltodiverse tra loro, della definizio-ne di strategie industriali inEuropa, dell’elaborazione dicontratti quadro e del coordi-namento dell’attività dellecommissioni del personale deigruppi multinazionali. Non daultimo, forniamo un importan-te sostegno ai sindacati dei pa-esi dell’Est, che erano moltopoco preparati ai cambiamentidettati dall’avvento del siste-ma capitalistico.

■ Ed è possibile agire controquelle che da noi possonoessere interpretate comecondizioni da dumping e cheper altri paesi possono es-sere viste come opportunitàdi sviluppo?

L’importante è evitare che ci silimiti ad una guerra tra poveriche non giova a nessuno. Unaltro aspetto che spesso da noiviene trascurato è fare in modoche le delocalizzazioni, se nonsi possono evitare, servano al-meno quali autentiche oppor-tunità di sviluppo, compresi gliaspetti legati alle condizioni dilavoro. I centri decisionali ri-mangono spesso da noi, percui questi collegamenti sonofondamentali e hanno un dop-pio aspetto positivo: migliora-re le condizioni d’impiego, dilavoro e, quindi, di vita in que-sti paesi, oltre che ridimensio-nare gli squilibri concorrenzialicon i nostri.

■ Tornando alle nostre latitu-dini, il Ticino soffre in modoparticolare per le conse-guenze della libera circola-zione.

La libera circolazione è uno deisette accordi bilaterali, che so-no fondamentali per un paesecome la Svizzera che esportain Europa due terzi della sua

produzione. Senza questiaccordi, per esempio, la Stad-ler avrebbe difficoltà moltomaggiori a vendere i suoi treniin tutta Europa. La libera circo-lazione è tuttavia senza dubbioun argomento delicato. Percontenerlo, in Svizzera abbia-mo misure di accompagna-mento che altrove non esisto-no, nonostante fenomeni didumping anche peggiori. Soloora, per esempio, a livello eu-ropeo si sta riflettendo ad unarevisione della legislazione suilavoratori distaccati.

■ Ciò non toglie che da noi,appaiano spesso casi gra-vissimi, come quello recentedi un’agenzia di viaggio chea Chiasso pagava 9 franchil’ora ...

L’intensificazione di questi fe-nomeni è dovuta più al degra-do del mondo del lavoro e all’abbandono di ogni considera-zione etica da parte del padro-nato, che alla libera circolazio-ne in sé. Nella fattispecie, si

tratta di una multinazionalequotata in borsa, con una cifrad’affari miliardaria, che viene apitoccare sui salari, rifiutando-si persino a priori di assumerepersonale indigeno. Secondome, sono ditte di cui il nostrocantone può e deve fare a me-no, anche per tutelare la partesana e onesta della sua econo-

mia, che soffre la concorrenzasleale di chi adotta pratichescorrette.

■ Come Ticinese a Berna, nonhai l’impressione che oltreGottardo manchi un po’ disensibilità per le nostre dif-ficoltà?

Si, ma è un po’ anche colpanostra: raramente siamo ingrado di presentare rivendica-zioni chiare e non è certo in-sultandoli regolarmente, comefa la Lega con il suo domenica-le, che possiamo sensibilizzarei membri del governo sullenostre difficoltà. È però veroche la realtà del nostro triango-lo incuneato nella Lombardia,dove vi sono gravi difficoltàeconomiche che spingonosempre più persone ad accet-tare ogni genere di sopruso, èancora poco conosciuta. Hosentito recentemente un altofunzionario del SECO vantare lepotenzialità per le ditte ticinesidi lavorare in Lombardia, igno-rando in modo quasi spudora-

contatto.sev ha incontrato il copresidente uscente di UNIA

Dalla base ai verticidel sindacatoRenzo Ambrosetti ha lasciato un mese fa la copresidenza di Unia. In questa intervista, spiega la suaattività, alcuni retroscena della nascita di Unia e analizza l’attuale situazione del mercato del lavoro

«L’importante è evitare che ci si limiti ad una guerratra poveri che non giova a nessuno.»Renzo Ambrosetti, vicepresidente di IndustriAll

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6contatto.sevN. 13/1523.7.2015

Renzo Ambrosetti, 62 anni, ènato a Basilea, dove il papà hainiziato la carriera ferroviariache lo avrebbe portato adiventare ispettore dellastazione di Bellinzona. Cresciutoin Ticino, ha studiato diritto aZurigo.

Sposato, due figli adulti, fatutt’ora la spola tra MonteCarasso e Berna. Prossimamen-te disporrà di un ufficio aLugano. Tra i suoi hobbies, lamontagna e lo sport in genere.

BIO

to gli ostacoli burocratici, pernon parlare delle intimidazio-ni, con taglio di pneumatici ealtro, per le ditte che ci hannoprovato. Mi preoccupa, perchépenso che siamo giunti ad unbivio decisivo: o riusciamo a ri-mettere ordine, o ad affermarsisarà la legge della giungla.

■ Adesso non sei un po’ trop-po pessimista?

Le realtà diventano però sem-pre più complesse ed intricate.Un esempio: in alcuni settori

abbiamo introdotto un sistemadi cauzioni, in modo da garan-tire il recupero di eventuali im-porti non versati, per contributio altro. Fatta le regola, trovatol’inganno: grazie a fiduciaricompiacenti, vengono createsocietà fittizie come SAGL, condipendenti al 20 percento chelavorano a tempo pieno. È fon-damentale migliorare le misuredi accompagnamento, in parti-colare estendendo l’applica-zione dei contratti collettivi co-me richiedono i sindacati.

■ Ma perché queste misure diaccompagnamento non ven-gono estese?

Da parte padronale vi è unaforte resistenza, in quantosostengono che i sindacati in-fluiscano già troppo sul merca-to del lavoro, nonostante visiano prove concrete che lenostre richieste siano giustifi-cate. In Ticino, abbiamo otte-nuto una quindicina di contrat-ti normali di lavoro che fissanominimi salariali, magari troppobassi e orari di lavoro che ci

danno la possibilità di interve-nire concretamente. La man-canza di volontà politica dimigliorare queste misure a fine2013 ha secondo me contribui-to, il 9 febbraio 2014, a far ac-cettare l’iniziativa UDC. E tem-po che se Consiglio federale epadronato dovessero mante-nersi intransigenti nei confron-ti di misure più incisive, quan-do sarà richiamato adesprimersi sui rapporti conl’Europa il popolo confermeràuna posizione di chiusura, conconseguenze disastrose pertutta l’economia.

■ Renzo Ambrosetti è uno deiprincipali artefici della fu-sione tra FLMO e SEI, due or-ganizzazioni tra le quali irapporti non erano proprioidilliaci. Come hai fatto?

Vi era in effetti un certo anta-gonismo, ma nelle due orga-nizzazioni è progressivamentecresciuta la consapevolezzache i rispettivi settori tradizio-nali, l’industria e l’edilizia, an-davano verso un ridimensiona-mento e che fosse necessariooccuparsi dei «deserti sindaca-li», quindi del settore terziario.Sono così nate le prime rifles-sioni, poi sfociate nell’idea dicostituire un nuovo sindacato.

■ Mondi difficili da conciliare.Ci siamo riusciti creando quat-tro settori che dispongono del-la loro autonomia, ma che

agiscono di concerto e in reci-proco sostegno nelle battaglieprincipali. Dopo undici anni,mi sento di affermare che Uniaè una storia di successo, datoche questo sindacato ha ormaiassunto un ruolo imprescindi-bile nel panorama sociopoliti-co svizzero.

■ L’indiscutibile importanza diUnia non rischia di sfociarein una posizione di egemo-nia in seno all’ USS?

Per me, il ruolo delle altre fe-derazioni resta comunque fon-damentale. Sono un convinto estrenuo sostenitore della strut-tura attuale, caratterizzata dal-la pluralità sindacale e dall’apertura a altre realtà del lavo-ro non ancora integrate nelmondo sindacale, anche se è

chiaro che Unia vi ha un certopeso. Non penso nemmenoche Unia possa a breve termi-ne integrare ulteriori settori.Anche Paul Rechsteiner staoperando ottimamente in favo-re dell’integrazione delle variefederazioni nell’organizzazio-ne, in cui il SEV ha sempre avu-to e continua ad avere un ruolodi primo piano. È vero che avolte le singole federazioni so-no restie ad ammettere i proprilimiti e ciò può rivelarsi pena-lizzante. Il miglior esempio dicollaborazione è stato lo scio-pero alle Officine, dove il SEVha portato le conoscenze spe-cifiche del settore e Unia lerisorse per sostenere material-mente l’azione.

■ Ma non vi sono doppioni tral’attività di Unia e quelladell’USS?

È solo una questione di coordi-namento. Vi sono questioni ge-nerali, come il progetto di«Previdenza 2020» che vengo-no affrontati dall’ USS, mentrealtri che riguardano i nostrisettori che vengono portatiavanti da Unia e altre ancora,come i problemi legati alla sva-lutazione dell’euro che ci toc-cano molto vicino, in cui colla-boriamo strettamente.

■ Per concludere, Renzo Am-brosetti è capace di ritirarsie fare il pensionato?

Beh, sino all’anno prossimo

avrò ancora i miei mandatiinternazionali. Resterò anchepresidente del settore immobi-liare di Unia e continuerò a se-guire le misure di accompa-gnamento, le attività dellecommissioni paritetiche e tri-partite a e a presiedere l’AIC,l’associazione interprofessio-nale di controllo, che si occupadel controllo dei lavoratoridistaccati. E vorrei, ogni tanto,fare anche un po’ il nonno.

Pietro Gianolli

(intervista completa suwww.sev-online.ch)

«Allo sciopero delle Officine, il SEV haportato le conoscenze e Unia lerisorse.»

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Renzo Ambrosetti al segretariato regionale SEV di Bellinzona

INTERVISTA

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contatto.sevN. 13/1523.7.2015

Page 7: Le FFS aggirano costantemente l’accordo per l’assunzione dei … · collettivo di lavoro della durata di due anni per aumentare la produttivi-tà del personale. In con-tropartita,

■ È noto che, da fine giugnoRenzo Ambrosetti non è piùcopresidente di Unia. Nontutti sanno però che la tuafamiglia ha legami piuttostostretti con la ferrovia.

In effetti, in quattro generazio-ni sono l’unico che ha presoun’altra strada. Alle FFS hannolavorato mio nonno, mio padree ora mio figlio. A dirla tutta,mio padre era stato a suo tem-po contattato dal SEV, ma ave-va finito per declinare l’offerta.

■ Sei quindi cresciuto vicino alsindacato.

Certo, le discussioni sullasocietà e tutti i suoi aspettisono sempre state molto im-portanti, in famiglia e fuori,tanto che, una volta terminatigli studi in diritto e non volen-do fare l’avvocato, nel 1978

sono andato a lavorare allaFLMO di Lugano, dove ho ini-ziato a fare il sindacalista dallagavetta.

■ Un cammino che ti ha porta-to molto lontano ...

Ma che è anche durato 37 an-ni. Sono dapprima diventatosegretario regionale, poi can-tonale e nel 1994 sono entratonella direzione nazionale. Nel2000, sono stato eletto presi-dente della FLMO. Nel 2004 viè poi stata la fusione con il SEI,dalla quale è nata Unia, di cuisono stato copresidente sinoal mese scorso.

■ ... ma hai assunto ancheruoli a livello internazionale.

Si, nel 2007 sono diventatopresidente della FEM, la fede-razione europea dei lavoratoridella metallurgia. La mia espe-rienza con Unia mi ha permes-so di avere un ruolo importan-te nel processo di fusione con isettori tessile e chimica, cheha portato alla costituzione nel2011 di IndustriAll, una federa-zione sindacale europea checonta 7 milioni di affiliati e dicui sono vicepresidente. Faccioparte anche del comitato ese-cutivo dei sindacati dell’indu-stria a livello mondiale.

■ Come può agire un sindaca-to a questi livelli?

Devo premettere che la mianon è un’attività operativa, cheè affidata al segretario genera-le e al suo staff. La presidenzaha compiti più strategici. A li-

vello europeo, il segretariatoopera in favore del coordina-mento delle politiche contrat-tuali nazionali, spesso moltodiverse tra loro, della definizio-ne di strategie industriali inEuropa, dell’elaborazione dicontratti quadro e del coordi-namento dell’attività dellecommissioni del personale deigruppi multinazionali. Non daultimo, forniamo un importan-te sostegno ai sindacati dei pa-esi dell’Est, che erano moltopoco preparati ai cambiamentidettati dall’avvento del siste-ma capitalistico.

■ Ed è possibile agire controquelle che da noi possonoessere interpretate comecondizioni da dumping e cheper altri paesi possono es-sere viste come opportunitàdi sviluppo?

L’importante è evitare che ci silimiti ad una guerra tra poveriche non giova a nessuno. Unaltro aspetto che spesso da noiviene trascurato è fare in modoche le delocalizzazioni, se nonsi possono evitare, servano al-meno quali autentiche oppor-tunità di sviluppo, compresi gliaspetti legati alle condizioni dilavoro. I centri decisionali ri-mangono spesso da noi, percui questi collegamenti sonofondamentali e hanno un dop-pio aspetto positivo: migliora-re le condizioni d’impiego, dilavoro e, quindi, di vita in que-sti paesi, oltre che ridimensio-nare gli squilibri concorrenzialicon i nostri.

■ Tornando alle nostre latitu-dini, il Ticino soffre in modoparticolare per le conse-guenze della libera circola-zione.

La libera circolazione è uno deisette accordi bilaterali, che so-no fondamentali per un paesecome la Svizzera che esportain Europa due terzi della sua

produzione. Senza questiaccordi, per esempio, la Stad-ler avrebbe difficoltà moltomaggiori a vendere i suoi treniin tutta Europa. La libera circo-lazione è tuttavia senza dubbioun argomento delicato. Percontenerlo, in Svizzera abbia-mo misure di accompagna-mento che altrove non esisto-no, nonostante fenomeni didumping anche peggiori. Soloora, per esempio, a livello eu-ropeo si sta riflettendo ad unarevisione della legislazione suilavoratori distaccati.

■ Ciò non toglie che da noi,appaiano spesso casi gra-vissimi, come quello recentedi un’agenzia di viaggio chea Chiasso pagava 9 franchil’ora ...

L’intensificazione di questi fe-nomeni è dovuta più al degra-do del mondo del lavoro e all’abbandono di ogni considera-zione etica da parte del padro-nato, che alla libera circolazio-ne in sé. Nella fattispecie, si

tratta di una multinazionalequotata in borsa, con una cifrad’affari miliardaria, che viene apitoccare sui salari, rifiutando-si persino a priori di assumerepersonale indigeno. Secondome, sono ditte di cui il nostrocantone può e deve fare a me-no, anche per tutelare la partesana e onesta della sua econo-

mia, che soffre la concorrenzasleale di chi adotta pratichescorrette.

■ Come Ticinese a Berna, nonhai l’impressione che oltreGottardo manchi un po’ disensibilità per le nostre dif-ficoltà?

Si, ma è un po’ anche colpanostra: raramente siamo ingrado di presentare rivendica-zioni chiare e non è certo in-sultandoli regolarmente, comefa la Lega con il suo domenica-le, che possiamo sensibilizzarei membri del governo sullenostre difficoltà. È però veroche la realtà del nostro triango-lo incuneato nella Lombardia,dove vi sono gravi difficoltàeconomiche che spingonosempre più persone ad accet-tare ogni genere di sopruso, èancora poco conosciuta. Hosentito recentemente un altofunzionario del SECO vantare lepotenzialità per le ditte ticinesidi lavorare in Lombardia, igno-rando in modo quasi spudora-

contatto.sev ha incontrato il copresidente uscente di UNIA

Dalla base ai verticidel sindacatoRenzo Ambrosetti ha lasciato un mese fa la copresidenza di Unia. In questa intervista, spiega la suaattività, alcuni retroscena della nascita di Unia e analizza l’attuale situazione del mercato del lavoro

«L’importante è evitare che ci si limiti ad una guerratra poveri che non giova a nessuno.»Renzo Ambrosetti, vicepresidente di IndustriAll

gi

......

6contatto.sevN. 13/1523.7.2015

Renzo Ambrosetti, 62 anni, ènato a Basilea, dove il papà hainiziato la carriera ferroviariache lo avrebbe portato adiventare ispettore dellastazione di Bellinzona. Cresciutoin Ticino, ha studiato diritto aZurigo.

Sposato, due figli adulti, fatutt’ora la spola tra MonteCarasso e Berna. Prossimamen-te disporrà di un ufficio aLugano. Tra i suoi hobbies, lamontagna e lo sport in genere.

BIO

to gli ostacoli burocratici, pernon parlare delle intimidazio-ni, con taglio di pneumatici ealtro, per le ditte che ci hannoprovato. Mi preoccupa, perchépenso che siamo giunti ad unbivio decisivo: o riusciamo a ri-mettere ordine, o ad affermarsisarà la legge della giungla.

■ Adesso non sei un po’ trop-po pessimista?

Le realtà diventano però sem-pre più complesse ed intricate.Un esempio: in alcuni settori

abbiamo introdotto un sistemadi cauzioni, in modo da garan-tire il recupero di eventuali im-porti non versati, per contributio altro. Fatta le regola, trovatol’inganno: grazie a fiduciaricompiacenti, vengono createsocietà fittizie come SAGL, condipendenti al 20 percento chelavorano a tempo pieno. È fon-damentale migliorare le misuredi accompagnamento, in parti-colare estendendo l’applica-zione dei contratti collettivi co-me richiedono i sindacati.

■ Ma perché queste misure diaccompagnamento non ven-gono estese?

Da parte padronale vi è unaforte resistenza, in quantosostengono che i sindacati in-fluiscano già troppo sul merca-to del lavoro, nonostante visiano prove concrete che lenostre richieste siano giustifi-cate. In Ticino, abbiamo otte-nuto una quindicina di contrat-ti normali di lavoro che fissanominimi salariali, magari troppobassi e orari di lavoro che ci

danno la possibilità di interve-nire concretamente. La man-canza di volontà politica dimigliorare queste misure a fine2013 ha secondo me contribui-to, il 9 febbraio 2014, a far ac-cettare l’iniziativa UDC. E tem-po che se Consiglio federale epadronato dovessero mante-nersi intransigenti nei confron-ti di misure più incisive, quan-do sarà richiamato adesprimersi sui rapporti conl’Europa il popolo confermeràuna posizione di chiusura, conconseguenze disastrose pertutta l’economia.

■ Renzo Ambrosetti è uno deiprincipali artefici della fu-sione tra FLMO e SEI, due or-ganizzazioni tra le quali irapporti non erano proprioidilliaci. Come hai fatto?

Vi era in effetti un certo anta-gonismo, ma nelle due orga-nizzazioni è progressivamentecresciuta la consapevolezzache i rispettivi settori tradizio-nali, l’industria e l’edilizia, an-davano verso un ridimensiona-mento e che fosse necessariooccuparsi dei «deserti sindaca-li», quindi del settore terziario.Sono così nate le prime rifles-sioni, poi sfociate nell’idea dicostituire un nuovo sindacato.

■ Mondi difficili da conciliare.Ci siamo riusciti creando quat-tro settori che dispongono del-la loro autonomia, ma che

agiscono di concerto e in reci-proco sostegno nelle battaglieprincipali. Dopo undici anni,mi sento di affermare che Uniaè una storia di successo, datoche questo sindacato ha ormaiassunto un ruolo imprescindi-bile nel panorama sociopoliti-co svizzero.

■ L’indiscutibile importanza diUnia non rischia di sfociarein una posizione di egemo-nia in seno all’ USS?

Per me, il ruolo delle altre fe-derazioni resta comunque fon-damentale. Sono un convinto estrenuo sostenitore della strut-tura attuale, caratterizzata dal-la pluralità sindacale e dall’apertura a altre realtà del lavo-ro non ancora integrate nelmondo sindacale, anche se è

chiaro che Unia vi ha un certopeso. Non penso nemmenoche Unia possa a breve termi-ne integrare ulteriori settori.Anche Paul Rechsteiner staoperando ottimamente in favo-re dell’integrazione delle variefederazioni nell’organizzazio-ne, in cui il SEV ha sempre avu-to e continua ad avere un ruolodi primo piano. È vero che avolte le singole federazioni so-no restie ad ammettere i proprilimiti e ciò può rivelarsi pena-lizzante. Il miglior esempio dicollaborazione è stato lo scio-pero alle Officine, dove il SEVha portato le conoscenze spe-cifiche del settore e Unia lerisorse per sostenere material-mente l’azione.

■ Ma non vi sono doppioni tral’attività di Unia e quelladell’USS?

È solo una questione di coordi-namento. Vi sono questioni ge-nerali, come il progetto di«Previdenza 2020» che vengo-no affrontati dall’ USS, mentrealtri che riguardano i nostrisettori che vengono portatiavanti da Unia e altre ancora,come i problemi legati alla sva-lutazione dell’euro che ci toc-cano molto vicino, in cui colla-boriamo strettamente.

■ Per concludere, Renzo Am-brosetti è capace di ritirarsie fare il pensionato?

Beh, sino all’anno prossimo

avrò ancora i miei mandatiinternazionali. Resterò anchepresidente del settore immobi-liare di Unia e continuerò a se-guire le misure di accompa-gnamento, le attività dellecommissioni paritetiche e tri-partite a e a presiedere l’AIC,l’associazione interprofessio-nale di controllo, che si occupadel controllo dei lavoratoridistaccati. E vorrei, ogni tanto,fare anche un po’ il nonno.

Pietro Gianolli

(intervista completa suwww.sev-online.ch)

«Allo sciopero delle Officine, il SEV haportato le conoscenze e Unia lerisorse.»

gi

Renzo Ambrosetti al segretariato regionale SEV di Bellinzona

INTERVISTA

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contatto.sevN. 13/1523.7.2015

Page 8: Le FFS aggirano costantemente l’accordo per l’assunzione dei … · collettivo di lavoro della durata di due anni per aumentare la produttivi-tà del personale. In con-tropartita,

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8contatto.sevN. 13/1523.7.2015

gnuno potrebbe sem-brare un caso isolato:nella regione di Berna,

dopo tre anni e mezzo, G.* nonha semplicemente più ricevutoalcun incarico di pulizia; a Zuri-

O go O.* lavora da 15 anni senzaessere stato assunto in piantastabile; nella Svizzera orien-tale E.* ha ricevuto la disdettapoco prima dei quattro anni dilavoro. La raccolta di casi e di

nomi da parte del SEV dà unquadro molto chiaro. Le FFSaggirano sistematicamentel’accordo sull’assunzione fissadi temporanei e si trinceranodietro a innumerevoli pretesti

per respingere ogni tentativodel SEV di tutelare la posizionedel personale interessato. Ilsettore più colpito, in modouniforme in tutta la Svizzera, èsenza dubbio la pulizia carroz-

ze (vedi esempi qui sotto). Laquestione dovrebbe invece es-sere chiara: con la conclusionedel nuovo CCL FFS 2015, è sta-

Le FFS aggirano sistematicamente l’accordo sull’assunzione di collaboratori temporanei

La lista di colleghi che riferiscono al SEV di come le FFS trattano i collaboratori temporanei è già lunga esi allunga sempre più: disdette che «casualmente» intervengono dopo tre anni e mezzo, assunzioni fissenegate e soprusi vari. E pensare che l’autunno scorso sembrava che si fosse trovata una regola chiara.

Il dramma senza finedei temporanei alle FFS

«Though this be madness, yet there is method in’t.»(Sarà anche una pazzia, ma ha un suo metodo.)

Willliam Shakespeare in «Hamlet»

Wik

iped

ia

continua a pag. 10

Paolo Brunello, 48 anni, ha la-vorato per sei anni alla puliziacarrozze di Chiasso.«Ho iniziato il 15 gennaio2009. Presso Adecco mi hannodetto che vi sarebbe stata dap-prima una formazione, in vistadel maggior lavoro durante ilperiodo di carnevale». L’impie-go di Paolo è invece continuatosino a gennaio di quest’anno,quando gli è stato comunicatoche sarebbe terminato a finemese. «Il lavoro non è però di-minuito, anzi! Quando ho ini-ziato eravamo in tre tempora-nei, che sono poi diventati unadecina. Proprio non capiscoperché mi hanno lasciato a ca-sa. Il lavoro mi piaceva, mi tro-vavo bene con tutti, mi impe-gnavo e ho dato la massimadisponibilità. In sei anni, ho la-vorato quattro volte il giorno diNatale e quattro a Capodannoe non ho mai detto di no quan-do mi chiamavano al lavoro»continua Paolo. Gli chiediamo

se ha prospettive per il futuro:«Non so più dove battere la te-sta. Sto cercando lavoro ovun-que, ma anche le agenzie mihanno detto che a 48 anni so-no ormai troppo vecchio. Io ho

fatto di tutto, dal marmista, alcamionista e al panettiere. Do-po sei anni alle FFS, mi trovo adover campare con l’indennitàdi disoccupazione in Italia di1034 euro al mese e ho mogliee un figlio. Per di più, a settem-bre finirà anche questa e nonso come farò a pagare l’appar-

tamento. Non ho nemmeno sa-puto perché mi hanno conge-dato. A un collega hanno dettoche sarei inaffidabile. Non ca-pisco, ma trovo sia ingiustotrattarmi così dopo tutto que-

sto tempo. Ho saputo cheavrebbero dovuto offrirmi unimpiego fisso e penso piutto-sto che sia per quello che mihanno liquidato».Difficile contraddirlo!

gi

Dal 2009 al 2015 e poi... fuori!

Paolo Brunello, pulitore di carrozze a Chiasso

Gi

Frontaliere, temporaneo e congedato dalle FFS dopo sei anni.

L’interpretazione dell’accordosull’assunzione in pianta stabiledi temporanei ha subito un’evo-luzione che riassumiamo qui:

il comunicato stampa del17 settembre 2014 sulla con-clusione del CCL riportava: «Ilnuovo contratto collettivo con-tiene inoltre regolamentazioniper le collaboratrici e i collabo-ratori temporanei che esercitanoda più di quattro anni la medesi-ma funzione alle FFS. Da ora inpoi riceveranno una proposta diassunzione a tempo indetermi-nato. Il superamento di esamie/o di test attitudinali ne costi-tuisce la premessa».

L’interpretazione non può essereche una: chi lavorava a quel mo-mento da quattro anni cometemporaneo presso le FFS, rice-ve l’offerta di assunzione fissa.

Nell’accordo tra FFS e sinda-cati si legge: «il presente accor-do entra in vigore alla sua firmae sarà valido per tutta la duratadel CCL 2015. (...) FFS e FFS Car-

go si curano dell’applicazioneintegrale entro due anni del pre-sente accordo.»

Anche qui l’interpretazione èchiara: chi ha lavorato per quat-tro anni come temporaneo alleFFS, riceve nei prossimi due an-ni una proposta di assunzione.

Il 15 giugno le FFS hanno in-viato una mail al SEV: «comedefinito dall’accordo, i dipen-denti temporanei che hanno la-vorato per le FFS per quattroanni ricevono un’offerta di as-sunzione, se noi abbiamo un po-sto libero» (il carattere corsivo ele traduzioni in italiano sono acura della redazione).

Questa affermazione stravolge ilsenso di quanto concordato:l’entrata in vigore dell’accordoresta stabilita al momento dellafirma, ma ora l’impiego viene re-so dipendente dal fatto di avereun posto disponibile.

INFO

DOSSIER

...... 9

contatto.sevN. 13/1523.7.2015

Keys

tone

Una volta pulito, il treno riparte e i temporanei rimangono a terra...

È dal 2008 che Murat fa le puli-zie per le FFS. Membro SEV, èstato lieto di sapere della con-clusione del CCL, che si augu-rava gli portasse un’offerta dilavoro fisso, dopo tutti questianni da temporaneo. Quandosi è fatto avanti a chiedere, èperò restato molto deluso, per-ché dapprima gli hanno dettodi portar pazienza, dato che laprocedura avrebbe potuto du-rare sino a due anni. Diversi al-tri a Ginevra hanno ricevuto lastessa risposta.Sposato e padre di un bambi-no, non capisce la ragione diquesto atteggiamento, tantopiù che il lavoro per i pulitorinon manca. «Gli impiegati fissi

non riescono a far fronte a tut-te le necessità. Al CEG, il centrodi manutenzione, hanno prova-to a non rinnovare i contrattidei temporanei, ma hanno benpresto dovuto arrendersi al-l’evidenza che non funziona-va». Non si può lavorare in co-stante sottoeffettivo.Murat continua a sperare inun’assunzione fissa, che gli po-trebbe dare maggior sicurezzae magari anche uno stipendiomigliore. Ma soprattutto è unaquestione di considerazione:«come temporaneo hai l’im-pressione di valere poco, di nonessere tenuto in conto».Ha lavorato spesso di notte e aturni. In questi periodi di gran-de caldo, è un lavoro ancora piùpesante, che a Murat però pia-ce e che vorrebbe continuare asvolgere. Con pazienza, aspettaquindi che anche questo accor-do del CCL venga applicato. Hes

«Abbia pazienza!»Murat Tasdelen lavoracome temporaneo dal2008, dapprima al CEG,poi in pulizia carrozzea Cornavin e all’aero-porto.

Pulizia a Ginevra

Camci ha firmato un contrattodi impiego presso la puliziacarrozze FFS di San Gallo il4 maggio 2007. Il suo impiego«temporaneo» per Adecco ècosì durato 8 anni, quasi 3000giorni, ma è stato disdetto peril 2 luglio. Una disdetta chenon sorprende, in quanto pre-ceduta da diversi segnali che cisi voleva sbarazzare di Camci,che ha ricevuto un primo ri-chiamo nel settembre 2014,per aver danneggiato un veico-lo ESA. Un richiamo che ha ac-cettato, mentre non riesce a di-gerire quel che vi ha fattoseguito.

In gennaio ha ricevuto un altrorichiamo per non aver firmatouna «lista di responsabilità deilocali», un compito introdottosolo pochi giorni prima. Un se-condo richiamo in maggio èstato motivato con la pulizialacunosa di un veicolo control-lato.Questi tre richiami hanno por-tato alla disdetta, comunicatail 1o giugno a seguito di questemancanze. È però strano che illavoro di un collaboratore ven-ga giudicato positivamente perotto anni e proprio quandoavrebbe diritto ad un’assunzio-ne fissa si venga ad affermaredi non più essere soddisfattidelle sue prestazioni. Una con-comitanza che dimostra comesemplicemente non lo si vole-va assumere.Camci è molto benvoluto nelteam di San Gallo. Non sor-prende quindi che il suo licen-ziamento abbia portato al lan-cio di una petizione che chiede

alla direzione del gruppo FFSdi far rientrare le disdetteemesse a San Gallo. Al mo-mento di andare in macchina,le firme raccolte in favore diCamci e dei suoi colleghi eranooltre 1000.

fb

La vicenda di RamazanCamci illustra chiara-mente come a San Gallosi proceda sistematica-mente a liquidare i tem-poranei di lunga data.Nella Svizzera orientaleil personale si oppone.

Di colpo, non va più bene niente

Ramazan Camci, San Gallo

La disdetta di Ramazan Camciappare veramente poco pulita.

Page 9: Le FFS aggirano costantemente l’accordo per l’assunzione dei … · collettivo di lavoro della durata di due anni per aumentare la produttivi-tà del personale. In con-tropartita,

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8contatto.sevN. 13/1523.7.2015

gnuno potrebbe sem-brare un caso isolato:nella regione di Berna,

dopo tre anni e mezzo, G.* nonha semplicemente più ricevutoalcun incarico di pulizia; a Zuri-

O go O.* lavora da 15 anni senzaessere stato assunto in piantastabile; nella Svizzera orien-tale E.* ha ricevuto la disdettapoco prima dei quattro anni dilavoro. La raccolta di casi e di

nomi da parte del SEV dà unquadro molto chiaro. Le FFSaggirano sistematicamentel’accordo sull’assunzione fissadi temporanei e si trinceranodietro a innumerevoli pretesti

per respingere ogni tentativodel SEV di tutelare la posizionedel personale interessato. Ilsettore più colpito, in modouniforme in tutta la Svizzera, èsenza dubbio la pulizia carroz-

ze (vedi esempi qui sotto). Laquestione dovrebbe invece es-sere chiara: con la conclusionedel nuovo CCL FFS 2015, è sta-

Le FFS aggirano sistematicamente l’accordo sull’assunzione di collaboratori temporanei

La lista di colleghi che riferiscono al SEV di come le FFS trattano i collaboratori temporanei è già lunga esi allunga sempre più: disdette che «casualmente» intervengono dopo tre anni e mezzo, assunzioni fissenegate e soprusi vari. E pensare che l’autunno scorso sembrava che si fosse trovata una regola chiara.

Il dramma senza finedei temporanei alle FFS

«Though this be madness, yet there is method in’t.»(Sarà anche una pazzia, ma ha un suo metodo.)

Willliam Shakespeare in «Hamlet»

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Paolo Brunello, 48 anni, ha la-vorato per sei anni alla puliziacarrozze di Chiasso.«Ho iniziato il 15 gennaio2009. Presso Adecco mi hannodetto che vi sarebbe stata dap-prima una formazione, in vistadel maggior lavoro durante ilperiodo di carnevale». L’impie-go di Paolo è invece continuatosino a gennaio di quest’anno,quando gli è stato comunicatoche sarebbe terminato a finemese. «Il lavoro non è però di-minuito, anzi! Quando ho ini-ziato eravamo in tre tempora-nei, che sono poi diventati unadecina. Proprio non capiscoperché mi hanno lasciato a ca-sa. Il lavoro mi piaceva, mi tro-vavo bene con tutti, mi impe-gnavo e ho dato la massimadisponibilità. In sei anni, ho la-vorato quattro volte il giorno diNatale e quattro a Capodannoe non ho mai detto di no quan-do mi chiamavano al lavoro»continua Paolo. Gli chiediamo

se ha prospettive per il futuro:«Non so più dove battere la te-sta. Sto cercando lavoro ovun-que, ma anche le agenzie mihanno detto che a 48 anni so-no ormai troppo vecchio. Io ho

fatto di tutto, dal marmista, alcamionista e al panettiere. Do-po sei anni alle FFS, mi trovo adover campare con l’indennitàdi disoccupazione in Italia di1034 euro al mese e ho mogliee un figlio. Per di più, a settem-bre finirà anche questa e nonso come farò a pagare l’appar-

tamento. Non ho nemmeno sa-puto perché mi hanno conge-dato. A un collega hanno dettoche sarei inaffidabile. Non ca-pisco, ma trovo sia ingiustotrattarmi così dopo tutto que-

sto tempo. Ho saputo cheavrebbero dovuto offrirmi unimpiego fisso e penso piutto-sto che sia per quello che mihanno liquidato».Difficile contraddirlo!

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Dal 2009 al 2015 e poi... fuori!

Paolo Brunello, pulitore di carrozze a Chiasso

Gi

Frontaliere, temporaneo e congedato dalle FFS dopo sei anni.

L’interpretazione dell’accordosull’assunzione in pianta stabiledi temporanei ha subito un’evo-luzione che riassumiamo qui:

il comunicato stampa del17 settembre 2014 sulla con-clusione del CCL riportava: «Ilnuovo contratto collettivo con-tiene inoltre regolamentazioniper le collaboratrici e i collabo-ratori temporanei che esercitanoda più di quattro anni la medesi-ma funzione alle FFS. Da ora inpoi riceveranno una proposta diassunzione a tempo indetermi-nato. Il superamento di esamie/o di test attitudinali ne costi-tuisce la premessa».

L’interpretazione non può essereche una: chi lavorava a quel mo-mento da quattro anni cometemporaneo presso le FFS, rice-ve l’offerta di assunzione fissa.

Nell’accordo tra FFS e sinda-cati si legge: «il presente accor-do entra in vigore alla sua firmae sarà valido per tutta la duratadel CCL 2015. (...) FFS e FFS Car-

go si curano dell’applicazioneintegrale entro due anni del pre-sente accordo.»

Anche qui l’interpretazione èchiara: chi ha lavorato per quat-tro anni come temporaneo alleFFS, riceve nei prossimi due an-ni una proposta di assunzione.

Il 15 giugno le FFS hanno in-viato una mail al SEV: «comedefinito dall’accordo, i dipen-denti temporanei che hanno la-vorato per le FFS per quattroanni ricevono un’offerta di as-sunzione, se noi abbiamo un po-sto libero» (il carattere corsivo ele traduzioni in italiano sono acura della redazione).

Questa affermazione stravolge ilsenso di quanto concordato:l’entrata in vigore dell’accordoresta stabilita al momento dellafirma, ma ora l’impiego viene re-so dipendente dal fatto di avereun posto disponibile.

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Una volta pulito, il treno riparte e i temporanei rimangono a terra...

È dal 2008 che Murat fa le puli-zie per le FFS. Membro SEV, èstato lieto di sapere della con-clusione del CCL, che si augu-rava gli portasse un’offerta dilavoro fisso, dopo tutti questianni da temporaneo. Quandosi è fatto avanti a chiedere, èperò restato molto deluso, per-ché dapprima gli hanno dettodi portar pazienza, dato che laprocedura avrebbe potuto du-rare sino a due anni. Diversi al-tri a Ginevra hanno ricevuto lastessa risposta.Sposato e padre di un bambi-no, non capisce la ragione diquesto atteggiamento, tantopiù che il lavoro per i pulitorinon manca. «Gli impiegati fissi

non riescono a far fronte a tut-te le necessità. Al CEG, il centrodi manutenzione, hanno prova-to a non rinnovare i contrattidei temporanei, ma hanno benpresto dovuto arrendersi al-l’evidenza che non funziona-va». Non si può lavorare in co-stante sottoeffettivo.Murat continua a sperare inun’assunzione fissa, che gli po-trebbe dare maggior sicurezzae magari anche uno stipendiomigliore. Ma soprattutto è unaquestione di considerazione:«come temporaneo hai l’im-pressione di valere poco, di nonessere tenuto in conto».Ha lavorato spesso di notte e aturni. In questi periodi di gran-de caldo, è un lavoro ancora piùpesante, che a Murat però pia-ce e che vorrebbe continuare asvolgere. Con pazienza, aspettaquindi che anche questo accor-do del CCL venga applicato. Hes

«Abbia pazienza!»Murat Tasdelen lavoracome temporaneo dal2008, dapprima al CEG,poi in pulizia carrozzea Cornavin e all’aero-porto.

Pulizia a Ginevra

Camci ha firmato un contrattodi impiego presso la puliziacarrozze FFS di San Gallo il4 maggio 2007. Il suo impiego«temporaneo» per Adecco ècosì durato 8 anni, quasi 3000giorni, ma è stato disdetto peril 2 luglio. Una disdetta chenon sorprende, in quanto pre-ceduta da diversi segnali che cisi voleva sbarazzare di Camci,che ha ricevuto un primo ri-chiamo nel settembre 2014,per aver danneggiato un veico-lo ESA. Un richiamo che ha ac-cettato, mentre non riesce a di-gerire quel che vi ha fattoseguito.

In gennaio ha ricevuto un altrorichiamo per non aver firmatouna «lista di responsabilità deilocali», un compito introdottosolo pochi giorni prima. Un se-condo richiamo in maggio èstato motivato con la pulizialacunosa di un veicolo control-lato.Questi tre richiami hanno por-tato alla disdetta, comunicatail 1o giugno a seguito di questemancanze. È però strano che illavoro di un collaboratore ven-ga giudicato positivamente perotto anni e proprio quandoavrebbe diritto ad un’assunzio-ne fissa si venga ad affermaredi non più essere soddisfattidelle sue prestazioni. Una con-comitanza che dimostra comesemplicemente non lo si vole-va assumere.Camci è molto benvoluto nelteam di San Gallo. Non sor-prende quindi che il suo licen-ziamento abbia portato al lan-cio di una petizione che chiede

alla direzione del gruppo FFSdi far rientrare le disdetteemesse a San Gallo. Al mo-mento di andare in macchina,le firme raccolte in favore diCamci e dei suoi colleghi eranooltre 1000.

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La vicenda di RamazanCamci illustra chiara-mente come a San Gallosi proceda sistematica-mente a liquidare i tem-poranei di lunga data.Nella Svizzera orientaleil personale si oppone.

Di colpo, non va più bene niente

Ramazan Camci, San Gallo

La disdetta di Ramazan Camciappare veramente poco pulita.

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10 DOSSIERcontatto.sevN. 13/1523.7.2015

Nell’autunno 2013, la rivista «HRToday» specializzata in temiriguardanti le «risorse umane»come oggi viene chiamato ilpersonale, riferiva della situazio-ne dei collaboratori temporaneialle Officine di Bellinzona,indicando che erano 95 su untotale di 370 dipendenti. L’articolocitava il capo del personale FFSMarkus Jordi: «A Bellinzona,collaboratori esterni non sonostati impiegati solo per far frontea punte di lavoro. Questasituazione ha origine storiche, manon rispecchia la nostra politicadel personale». Jordi precisavapoi che le statistiche delle FFS

dimostravano chiaramente unaprogressiva riduzione del numerodi dipendenti temporanei. Quasidue anni dopo, il numero didipendenti temporanei è effetti-vamente calato. Oggi sono 54.I dati in nostro possesso eviden-ziano la durata dell’impiego alleOfficine di coloro che sono stati«congedati»: dal mese di settem-bre 2014 (ossia da quandol’accordo riguardante l’assunzionedi temporanei era ormai conclu-so), su 26 rapporti terminati, ben13 avevano avuto una duratasuperiore ai 4 anni. Da notareanche che nel 2015 sono comun-que stati assunti 12 nuovi

collaboratori temporanei. Difficilenon pensare che si stia portandoavanti una politica di cambiamen-to di personale temporaneo, inmodo da non dover applicarel’accordo sulla loro assunzione.Per completezza d’informazione,aggiungiamo comunque che3 dipendenti sono anche statiassunti.

Dalle indicazioni di Jordi del2013, rileviamo anche che le FFSdisponevano già allora distatistiche sui rapporti di lavorotemporanei. Perché abbianobisogno di due anni per applicarela convenzione, rimane quindi unmistero. Gi

Officine Bellinzona: riduzione ... dei temporanei di lunga data

ta trovata una regola per i di-pendenti in pianta stabile e peri temporanei. Nei primi quattroanni di lavoro, le FFS possonosciogliere un rapporto d’impie-go di durata indeterminata permotivi di ordine economico,ma d’altra parte chi ha lavoratoper quattro anni alle FFS cometemporaneo deve ricevere unaproposta di impiego fisso.

Lunga lista di eccezioniA questo punto, dobbiamoaprire una parentesi: l’accordosottoscritto prevede una lungalista di eccezioni, secondo lequali non ricevono offerte di la-voro fisse:■ forze lavoro esterne a soste-gno delle squadre di manuten-zione della linea (circa 500temporanei impiegati pressoditte di costruzione di binari,ma che lavorano sempre per leFFS)■ collaboratori temporaneipresso Railclean■ manager ad interim■ dipendenti temporanei infunzioni specialistiche (IT, In-genieri)■ impiegati di ditte terze concontratti con le FFS.

Sono quindi soprattutto lavo-ratrici e lavoratori delle officinee della pulizia carrozze che do-vrebbero beneficiare dell’ac-cordo, nella misura in cui leFFS lo rispettano.Subito dopo che si è saputodell’accordo, al SEV sono statiriferiti i primi casi di disdetta di

rapporti di lavoro durato oltre -o poco meno - di quattro anni.Spesso, queste disdette eranomotivate da prestazioni insuffi-cienti, ma in questi casi non sipuò fare a meno di chiedersicome mai le prestazioni sonostate reputate sufficienti perdiversi anni, per poi rivelarsiinaccettabili proprio nel mo-mento in cui si prospettava unimpiego fisso.

15 anni non valgono nienteIl caso di O. citato poc’anzi, èemblematico: lui lavora ancoraoggi come ausiliario nella puli-zia carrozze, dove era statoassunto con un contratto a ter-mine, che scadeva il 30 set-tembre 1999. Ha concorso di-verse volte, ricevendo inrisposta lettere dal tenore mol-to gentile, del tipo: «la ringra-ziamo per la sua volontà dicontribuire, con noi, a muoverela Svizzera (...). Non possiamotuttavia tenere in conto la suacandidatura, in quanto ne ab-biamo altre che corrispondonomeglio alle nostre esigenze(...). Magari vorrà ripresentareuna sua candidatura in futuroper un altro posto (...)». Cosache O. ha fatto ottenendo unaltro puntuale rifiuto...Anche K. lavora a Zurigo da 14anni senza avere un rapportofisso di lavoro, nonostante leFFS siano contente di lui. Sem-brava pertanto dovesse essereuno dei primi a dover benefi-ciare di un’offerta di impiegofisso, se non che le FFS si sonoaccorte che risulta «inidoneoper motivi medici alla funzione

di pulitore». Se la valutazionemedica è incontestabile, faspecie che queste verifichenon siano state effettuate conmaggior tempestività. C’è pureda chiedersi se le FFS assume-ranno le responsabilità che inquesti casi le vengono attribui-te nei confronti del personale osi trincereranno una volta an-cora dietro al pretesto di uno«spiacevole errore».Per il SEV è piuttosto difficileintervenire in aiuto degli inte-ressati, perché le FFS, nella lo-ro qualità di committente diprestazioni, possono nascon-dersi dietro le agenzie di lavo-ro temporaneo. I segretarisindacali hanno tuttavia pre-sentato delle richieste di as-sunzione dei temporanei dilunga data, mentre per chi sitrova nell’imminenza della sca-denza del termine si può tenta-re di trovare un nuovo impiego,se del caso tramite un’altraagenzia.

Prime assunzioniIn questi giorni, le FFS hannoproceduto all’assunzione diuna dozzina di dipendenti tem-poranei e nei prossimi mesidovrebbero seguirne altrettan-ti. Seguiremo evidentementela vicenda con grande interes-se.

Peter Moor

* Tutti i nomi sono noti allaredazione.

segue da pagina 8

Il vicepresidente SEV ManuelAvallone ha guidato la delega-zione sindacale alle trattativeper il CCL 2015 e ha pertantofirmato l’accordo sui dipenden-ti temporanei presso le FFS.

■ Cosa si voleva ottenere unanno fa con questo accordosui temporanei?

Manuel Avallone: in alcuni set-tori, come officine e puliziacarrozze, le FFS fanno capo anumerosi collaboratori tempo-ranei. Possiamo capire questotipo di rapporti di impiegoquando si tratta far fronte apicchi di lavoro. Ma il ricorso atemporanei per 5, 10 o persino15 anni sullo stesso posto di-mostra che la realtà è un’altrae che si lavora in una condizio-ne di sottoeffettivo. In altre pa-role: il personale proprio nonbasta per sbrigare il lavoroquotidiano. Abbiamo quindichiesto un limite e convenutocon le FFS che il numero di di-pendenti temporanei venisselimitato al 4 percento dei di-pendenti totali del gruppo eche dopo 4 anni un o una di-pendente temporaneo/a deb-ba ricevere un’offerta di impie-go fisso.

■ Nel frattempo è cambiatoqualcosa?

Le FFS frenano l’applicazionedi questo accordo e hanno ag-giunto unilateralmente condi-zioni che non abbiamo concor-dato, come il fatto che l’offertadel posto debba essere fattasolo in presenza di un postolibero. Abbiamo poi diversi ri-scontri che le FFS stanno aggi-rando queste assunzioni.

■ Come valuti l’atteggiamentodelle FFS?

Non è credibile e contradditto-rio. Una persona viene impie-gata così a lungo solo se il suolavoro è necessario. L’obiezio-ne della mancanza di un postolibero quindi non regge. Sonole disposizioni amministrative,come il piano dei posti e gli or-ganigrammi a doversi adegua-

re alla realtà e non viceversa. Edopo quattro anni, ogni lavora-trice e ogni lavoratore dovreb-be aver diritto ad un minimo distabilità.

■ Come vedi i prossimi passi?L’accordo è entrato in vigore il1.1.2015 e le FFS hanno dueanni di tempo per applicarlo inmodo integrale. In questo las-so di tempo, devono esserechiariti tutti gli aspetti e abbia-mo concordato incontri regola-ri con le FFS.

■ Cosa consigli ad un tempo-raneo che viene a sapereche le FFS hanno chiesto al-la sua agenzia di sciogliereil rapporto con lui?

Di rivolgersi immediatamenteal suo superiore per conoscer-ne i motivi e poi mettersi incontatto con il SEV. È per noil’unico modo di verificare sel’accordo è applicato corretta-mente e se il o la collega nonviene liquidato sulla base dipretesti.

■ In passato, i nostri colleghinon reclutavano i tempora-nei per il SEV. Non è il casodi rivedere questa prassi?

Certo! Con questo accordo, ilSEV si fa carico anche della di-fesa degli interessi di colla-boratori e collaboratrici tempo-ranei. Per rappresentarli almeglio, è però opportuno chesiano affiliati al SEV, presso ilquale sono senz’altro benve-nuti.

domande: pmo

Sei domande a Manuel Avallone

«L’atteggiamentodelle FFS non ècredibile»

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12 SINDACATOcontatto.sevN. 13/1523.7.2015

■ CoPe divisione, distribuzio-ne e servizi (VS): per i quattroseggi vi erano cinque candidatidi cui quattro presentati daSEV-AS, che si sono imposti(elencati in ordine di voti rice-vuti):

Diana Oertig, venditrice diviaggi a San Gallo;Remo Tschannen, responsabiletecnico a Berna;Clemens Cola, venditore diviaggi a Uzwil;Ruth Schweizer, 62 anni, ven-ditrice di viaggi a Zurigo.

■ CoPe divisione, condottatreni: per cinque seggi si sonopresentati nove candidati, dicui quattro da parte della LPVSEV. Tre di loro sono stati elet-ti, unitamente a due del VSLF:

Michel Roth, macchinista a Gi-nevra, SEV-LPVUrs Frank, macchinista a Ol-ten, SEV-LPVRichard Odermatt, macchini-sta a Interlaken, VSLFMathias Bachofner, macchini-sta a Zurigo del gruppo spe-ciale ICE/DB, SEV-LPV

Hans-Peter Moser, macchini-sta a Interlaken, VSLF

■ CoPe superficie VS Roman-die: per cinque seggi si eranopresenati sei candidati, di cuicinque del SEV. Sono statieletti:

Karine Posse, venditrice aMartigny, SEV-ASMichel Paquis, venditore diviaggi a Losanna, SEV-ASJohan Haas, venditore di viag-gi, Martigny, SEV-ASJean-Michel Béléna, consulen-te di vendita, Losanna, Trans-fairYaneck Rigo, vendita e accom-pagnamento treni a Losanna,SEV-ZPV

■ CoPe superficie VS Nord-westschweiz/Zentral-schweiz/Solothurn-Aargau:per i cinque seggi vi erano seicandidati del SEV. Sono statieletti:

Barbara Ettlin, venditrice aEmmenbrücke e Lucerna,SEV-ASDaniel Pfirter, caposervizio aPratteln, SEV-ASMichèle Blanco, venditrice diviaggi a Basilea, SEV-ASDaniel Hafner, dirigente diagenzia viaggi FFS a Gren-chen, SEV-ASDaniel Rogenmoser, capoteamRida a Oensingen, SEV-TS

■ CoPe superficie VS Säntis-Bodensee/Graubünden-Wa-lensee: per tre seggi vi eranoquattro candidati del SEV. So-no stati eletti:Alexander Niedermann, capo-team della vendita immediataa San Gallo , SEV-ASAlois Tschaudi, capoteam Ri-da a San Gallo , SEV-TSClaudia Bai, venditrice di viag-gi a Ziegelbrücke, SEV-AS

■ CoPe superficie condottatreni: per 13 seggi vi erano 19candidati, di cui sette dellaSEV-LPV. Sei di loro sono statieletti, unitamente a sette delVSLF:Yan Nick, macchinista a Bel-linzona, SEV-LPVMarkus Kröpfli, macchinista aBienne, SEV-LPVAndré Alder, macchinista a Gi-nevra, VSLFJean-Luc Gremaud, macchini-sta a Losanna, VSLFMaja Fischer, macchinista aSciaffusa, SEV-LPVChristof Schai, macchinista aCoira, SEV-LPVRahel Wyss, macchinista aBrugg, VSLFChristof Bucheli, macchinistaa Basilea, SEV-LPVOliver Altorfer, macchinista aOlten, VSLFDaniel Ruf, macchinista a Zu-rigo, VSLFThomas Jacquart, macchinistae Helpdesk materiale rotabilea Berna , VSLF

Hanspeter Aregger, macchini-sta a Lucerna, SEV-LPVMatthieu Jotterand, macchini-sta a Ginevra, VSLF

■ CoPe superficie appronta-mento treni ovest: per i treseggi vi erano due candidatidella SEV-RPV e due di SEV-TS. Sono stati eletti:Pierre Burkhalter, specialistadi manovra e formatore logina Losanna, SEV-RPVGiovanni Musaro, maestro ar-tigiano dall’impianto di servi-zio di Ginevra, SEV-TS

■ CoPe superficie appronta-mento treni centro: vi eranosei candidati, di cui cinquedel SEV, per tre seggi. Sonostati eletti:Markus Lanz, collaboratoredel team combinato TLP ecoordinatore IH a Basilea,SEV-TSFrederico Mafli, ETCS First Le-vel Support, APFZ First LevelSupport, TiloDesk, MaestroArtigiano a Bellinzona, SEV-TSGerardo Sibilia, manovrista aBasilea, SEV-RPV

■ CoPe superficie stabilimen-to industriale di Bienne: vierano quattro candidati, di cuitre SEV-TS che sono stati elet-ti:Peter Wymann, falegname,vetraio e imbianchino, SEV-TSRoland Maeder, maestro arti-giano

Raphael Boscacci, addetto al-la revisione di motori

■ CoPe superficie OfficineBellinzona: vi erano sette can-didati per i sei seggi disponi-bili. Sono stati eletti i sei so-stenuti da SEV-TS e Unia:Gianni Frizzo, Mauro Beretta,Ivan Cozzaglio, GiancarloPenone, Fiore Raso e ManueleDell’Era.

Fi

Per dieci commissionisono state necessarieelezioni scritte, che han-no dato responso favore-vole alle seguenti colle-ghe e ai seguenticolleghi.

Completati i ranghi anche delle CoPe PElezioni delle commissioni del personale della divisione viaggiatori FFS

La CoPe della divisioneviaggiatori, alla sua sedutacostitutiva, ha eletto qualenuovo presidente RalphKessler, capotreno a Olten emembro della ZPV Aargau-Solothurn.

Anche le altre CoPe didivisione hanno eletto i e lerispettivi/e presidenti/e:

Infrastruttura: WalterBuchmann, SEV-BAU;

Cargo: Alex Brunner, VSLF;

Settori centrali e immobili:Liliana Staub, SEV-AS.

Ralph Kesslernuovo presidentedella CoPe

Da inizio luglio al 5 di agosto si svolgono le elezioni dellacommissione del personale delle ferrovie retiche (RhB).Devono essere eletti i rappresentanti di due circondari:produzione (senza personale di locomotiva) e distribuzione(senza personale treno). Per entrambi i seggi si presentanodue candidati. Tutti e quattro sono membri del SEV.

Il SEV non emette quindi alcuna raccomandazione di voto,ma invita tutti a partecipare all’elezione.

Candidati del circondario produzione (senzapersonale di locomotiva):

■ Hansjürg Minder, 1962, capomovimento nell’altaEngadina, copresidente SBV SEV RhB; esperienza anche dicapodelegazione alle trattative per il CCL RhB;

■ Jean-Claude Compagnoni, 1961, impiegato d’eserci-zio a Coira con grande esperienza quale membro dellecommissioni del personale FFS.

Candidati del circondario distribuzione (senzapersonale treno):

■ Andreas Brot, 1973, consulente di vendita e allaclientela a Davos, copresidente SBV SEV RhB; membrouscente e con molta esperienza della commissione delpersonale RhB;■ Arno Wyss, 1987, specialista dei sistemi di distribuzio-ne e giovane aspirante ad un seggio nella commissionedel personale RhB.

SEV

ELEZIONI DELLA COPE DELLE FERROVIE RETICHE

Occhio alle scadenze!

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SERVIZIO ......

13contatto.sevN. 13/1523.7.2015

I primi progetti pilota di «processimobili IT manutenzione» sono inizia-ti nel 2003 e nel 2007, ma hannopurtroppo avuto un esito negativo, inquanto sono risultati troppo cari etroppo complessi.Nel dicembre 2013, la commissionedirettiva «processi mobili manuten-zione» ha deciso di varare un nuovoprogetto «processi mobili manuten-zione IT» nei settori Clean-/ e modulipreventivi negli Impianti service.

Situazione di partenza e obiettiviIl Samsung Galaxy Tab 4 e un Appappositamente concepito permettonodi elaborare in modo mobile numerosefunzioni SAP PM della manutenzione epiù concretamente:■ gli incarichi possono essere impartiti

dal capoteam ai collaboratori in viaelettronica

■ il collaboratore può consultare i suoiincarichi sul tablet, scegliere, esegui-re e rispondere, come pure consulta-re piani di servizio e documenti DMS

■ incarichi e tempo vengono conteg-giati automaticamente per ogni colla-boratore nel SAP senza interventi delDispo

■ il Teamleiter controlla gli incarichi aiquali i collaboratori hanno risposto ela quietanza. I dati sono quinditrasmessi al SAP

■ a metà novembre, nel nuovo capan-none dell’ impianto service di ZurigoHerdern si è svolto con successo unaltro test.

Entro metà 2016 la soluzione mobile

sarà introdotta in tutti gli impianti ser-vice con i seguenti obiettivi:■ ridurre i carichi amministrativi per

Dispo e amministrazione■ incrementare la qualità del lavoro

negli impianti service■ sfruttare in modo ottimale i nuovi

dispositivi mobili per i processi diBusiness.

Conseguenze per il personaleL’applicazione generalizzata dei «Pro-cessi mobili di manutenzione IT» per-metterà di ridurre il settore dispo / am-ministrazione di 4 FTE, su di un totale di155, entro fine 2018, in dettaglio nelleregioni Zurigo (2 FTE), centro (1 FTE) eOvest (1 FTE), tramite fluttuazioni natu-rali (mancata rioccupazione di posti di-venuti liberi).

Regolamentazioni specifichedella durata del lavoro (BAR) FFS CargoProduzione regionale Cargo (RCP)Controllori tecnici Cargo (TKC)

Le trattative sono finalmente iniziate il24 giugno, dopo una pausa di riflessio-ne di tre anni. Le parti hanno esposto lerispettive posizioni e si ritroveranno perla seconda tornata il 14 agosto, conl’obiettivo di giungere a termine entro ilcambiamento d’orario 2015 / 2016.

Informeremo a tempo debito sullo svol-gimento delle trattative.

Servizio stampa SEV-TS

Processi mobili IT nella preparazione treni■ Sottofederazione TS Commissione centrale

§Quello della proporzio-nalità è il principio se-condo cui ogni provve-dimento, per esempiouna sanzione, debbaessere supportato dauna base legale, ade-guato all’obiettivo daraggiungere e ragione-volmente esigibile.Qualora vi fossero piùsanzioni possibili, sidovrà adottare quellapiù moderata.

Colpi di diritto

Oggi fa un caldo esagera-to ... un lamento di grandeattualità di questi giorni.Ma, esagerato rispetto acosa? Se lo paragoniamo aquello dell’estate del 2003,potremmo ritenerlo norma-le. Se poi lo paragoniamoall’inverno, ci sembrerà divivere in un forno. Se a giu-dicare sarà ognuno di noi,avremo migliaia di pareridiversi.Così, a essere esagerato, osproporzionato può essereil salario di un CEO, oppureancora una multa. Sonoaffermazioni fatte corrente-

Il principio di proporzionalitàmente, ma sino a che puntosono corrette?

Nel diritto si applicail principio di proporzionalitàIl principio di proporzionali-tà consiste nel rispetto dell’equilibrio tra gli obiettiviperseguiti ed i mezzi utiliz-zati e limita nella misura piùridotta possibile gli effettiche possono prodursi sullasfera giuridica dei destina-tari di un provvedimento.Questo principio è una dellebasi vincolanti del dirittopubblico, sul quale si baseanche il CCL FFS, ma va os-servato anche nel diritto pri-vato e quindi da tutti i con-tratti di lavoro basati sul co-dice delle obbligazioni.

Un concetto relativoLa proporzionalità di un’-azione, un provvedimento ouna sanzione deve essereverificata in rapporto a que-sto equilibrio e l’esito diquesta valutazione può di-pendere dal rigore con ilquale si pone la domanda,rispettivamente è statostrutturato il sistema nell’-ambito del quale il provvedi-

mento é stato deciso. Perevitare quindi discussioniinterminabili, occorre defini-re un’unità di misura.Nel nostro esempio del cal-do, possiamo rifarci al valoremedio rilevato dalle statisti-che per le nostre latitudini.Queste considerazioni me-teorologiche sono però pocoutili sul mondo del lavoro,dove devono essere applica-te le leggi, l’esperienza, laragionevolezza e, soprattut-to, l’equilibrio tra l’azione dagiudicare e l’obiettivo perse-guito.

Per risultare proporzionato,un provvedimento devequindi ...

… essere in primo luogo leci-to: un provvedimento discipli-nare può essere adottato nellamisura in cui è previsto da unadisposizione che lo legittima.Se, per esempio, un licenzia-mento deve essere precedutoda un avvertimento e questonon è stato impartito, il licen-ziamento non è proporzionale.

… adeguato al raggiungi-mento dell’obiettivo perse-

guito. Provvedimenti inade-guati non possono essere ri-tenuti proporzionali. Bastipensare, per esempio, adisposizioni di sicurezzache non aumentano il livellodi sicurezza, oppure a diret-tive sul tempo di lavoro chenon portano ad aumenti diproduttività o che sollecita-no collaboratrici e collabora-tori oltre i limiti dati dal lorogrado di impiego.

… essere ragionevolmenteesigibile: il diritto del datoredi lavoro di impartire istruzio-ni e il fatto che l’istruzioneimpartita sia idonea a rag-giungere l’obiettivo persegui-to non bastano per rendere ilprovvedimento proporziona-le. Occorre infatti anche che ilprovvedimento sia ragione-volmente esigibile dal lavora-tore. Per esempio, la propor-zionalità di una richiesta disvolgere lavori di contabilitàdurante il fine settimanaemessa il venerdì, non puòessere considerata propor-zionale solo per il fatto chepermetterebbe di evaderequesti lavori in un breve lassodi tempo.

La verifica della proporzio-nalità consiste appunto inuna valutazione all’internodi un sistema ben definito epuò quindi portare alla con-clusione che quello che aprima vista appariva esage-rato o sproporzionato, inrealtà non venga giudicatotale.È quindi materia per i giuris-ti, per affrontare la quale laprotezione giuridica del SEVpuò dare senz’altro una ma-no.

Team protezione giuridica SEV

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14 POLITICAcontatto.sevN. 13/1523.7.2015

Condizioni di lavoro disumanenelle fabbriche tessili in Asia oin Europa dell’Est, lavoro deibambini nella produzione dicacao in Africa occidentale,emissioni mortali di anidridesolforosa in Zambia: anche al-cune imprese svizzere sono co-involte in questi scandali. LaSvizzera è la ventesima poten-za economica mondiale. Se-condo uno studio recente del-l’Università di Maastricht,basato su oltre 1800 casi, laSvizzera figura tuttavia al nonoposto dei paesi più frequente-

mente coinvolti nelle violazionidei diritti umani commesse daalcune imprese. Anche se que-sti casi figurano regolarmentesulle prime pagine dei media,il Consiglio federale ed il Parla-mento rifiutano di agire e con-tinuano a puntare sulle iniziati-ve volontarie delle imprese. Inmarzo, il Parlamento ha infattirespinto per il rotto della cuffiauna mozione che voleva rinfor-zare la responsabilità delle im-prese rispetto alle loro attivitàall’estero.Solo una forte pressione dellasocietà civile potrà imporre re-gole vincolanti. È per questoche un’ampia coalizione d’or-

ganizzazioni lancia oggi un’ini-ziativa popolare. Ispirato dalleLinee guida dell’ONU relativealle imprese ed ai diritti umaniadottate nel 2011, il suo testosottoporrebbe le imprese do-miciliate in Svizzera a processidi Dovuta Diligenza (Due Dili-gence) in materia di dirittiumani e di norme ambientali.Le imprese sarebbero tenute avalutare l’insieme delle loro re-lazioni d’affari per identificare irischi potenziali e a prenderele misure necessarie per rime-diarvi. Infine, dovrebbero ren-dere conto pubblicamente del-la loro analisi e dei loro atti.Per garantire che tutte le im-

prese rispettino il loro obbligodi Dovuta Diligenza (Mandato-ry Due Diligence), le multina-zionali domiciliate in Svizzerapotrebbero anche dover ri-spondere davanti ai tribunalidelle violazioni dei diritti uma-ni o dei danni all’ambientecommessi dalle società svizze-re che esse controllano. Seun’impresa può, invece, prova-re che ha applicato i processidi Dovuta Diligenza e presotutte le misure necessarie, saràesonerata dalla sua responsa-bilità. L’iniziativa avrà comeconseguenza un forte effettopreventivo, incitando le impre-se ad agire correttamente.

Per Cornelio Sommaruga, pre-sidente onorario di CAUX emembro del comitato d’iniziati-va, questa iniziativa rappre-senterebbe un passo essenzia-le per la Svizzera: «Come sededelle organizzazioni umanita-rie e terra d’accoglienza di nu-merose multinazionali, la Sviz-zera ha un ruolo importante dagiocare. È fondamentale, per lareputazione del nostro paese,responsabilizzare le nostre im-prese». Altri Stati sedi di multi-nazionali studiano d’altrondel’introduzione di disposizionilegali simili. In Francia, l’As-semblea nazionale ha cosìadottato a fine marzo una pro-posta di legge che presentanumerosi punti comuni conquesta iniziativa. Secondo An-toinette Hunziker-Ebneter, giàpresidente della Borsa svizzeraed attuale direttrice di FormaFutura Invest SA «Questa ini-ziativa ci permette di creareuna nuova base per tutte le ini-ziative volontarie della societàcivile e dell’economia privata eper gli sforzi di regolazionestatali volti a proteggere i dirit-ti umani e l’ambiente. Le im-prese ottengono uno strumen-to vincolante per minimizzare irischi. Questo rinforzerà il lorovalore e la loro competitività».

Dichiarazione di Berna

Le imprese domiciliatein Svizzera devono farfronte alle loro respon-sabilità quando le loroattività all’estero minac-ciano i diritti umani el’ambiente: è con que-sto messaggio cheun’ampia coalizione halanciato un’iniziativaper multinazionali re-sponsabili. Questa ini-ziativa popolare devegarantire che le impresesvizzere integrino il ri-spetto dei diritti umanie delle norme ambien-tali nell’insieme delleloro relazioni d’affari.

Responsabilità globale!Iniziativa per multinazionali responsabili: a tutela dell’essere umano e dell’ambiente

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Per un mondo più giusto.

La Svizzera è la ventesima potenza economica mondiale.Secondo uno studio recente dell’Università di Maastricht –basato su oltre 1800 casi – la Svizzera figura tuttavia alnono posto dei Paesi più frequentemente toccati dalledenunce di violazioni dei diritti umani commesse dalleimprese. Ecco i fatti:

le emissioni di anidride solforosa inquinano l’aria, facendoammalare adulti e bambini. Hanno anche provocato lamorte di persone indebolite. Le piogge acide corrodono itetti di lamiera delle vicine bidonville, distruggono lepiante dei giardini e le colture circostanti. Benvenuti aMufulira, in Zambia! Là, dove nuvole tossiche fuoriesconodalla fabbrica di trattamento del rame di Mopani, unaminiera che appartiene maggioritariamente à Glencore, ilgigante zughese delle materie prime. Il rilevamento diMopani da parte di Glencore, nel 2000, ha portato ad unforte aumento della produzione, ma anche ad emissioni dianidride solforosa. Secondo le misurazioni realizzate

dall’emissione Rundschau, della Televisione Svizzera dilingua tedesca, la media quotidiana più alta era 282 voltesuperiore ai valori limiti definiti dall’Organizzazionemondiale della sanità.

Immaginiamo che il rilevamento della miniera di Mopanifosse avvenuto dopo l’adozione dell’iniziativa: a Baar (ZG)da dove la filiera del rame di Glencore è diretta, i dirigentiavrebbero avuto l’obbligo legale di applicare il loro doveredi diligenza. I rischi risultanti dalle emissioni di zolfosarebbero stati, in quel caso, immediatamente identificati.Glencore avrebbe adottato alcune misure ed intrapreso ilrisanamento – tecnicamente realizzabile – del suoimpianto prima di aumentare la sua produzione. In assenzadi tali misure, i residenti di Mufulira avrebbero potutochiedere risarcimento dei danni davanti ad un tribunalesvizzero.

Nell’aprile del 2012 la Glencore, impresa con sede a Zugo,

dichiarò risolto il problema dell’inquinamento delle acquecausato dalla sua fabbrica Luilu, nella Repubblica Demo-cratica del Congo. Tuttavia, nuove analisi scientifichedimostrano il contrario: campioni raccolti dal canale Alberte dal fiume Pingiri mostrano che questi corsi d’acquacontengono concentrazioni di rame e di cobalto moltosuperiori al limite stabilito dall’Organizzazione Mondialedella Sanità: per quanto riguarda il rame circa 6 volte, perquanto riguarda il cobalto addirittura fino a 53 volte.Inoltre, si verificano ricorrenti violenze da parte delle forzedi sicurezza. A Kolwezi, nel febbraio del 2014, MutomboKasuyi fu ucciso dalla violenza della polizia su un terrenodella Glencore, in concessione alla Kamoto CopperCompany (KCC). Kasuyi, padre di famiglia, lo avevaattraversato mentre cercava lavoro.

Per saperne di più:

iniziativa-multinazionali.ch

COSA CAMBIERÀ L’INIZIATIVA? ECCO ALCUNI ESEMPI

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REGIONE ......

15contatto.sevN. 13/1523.7.2015

A lungo negata dalla statisticadei grandi numeri, i dati dimo-strano l’esistenza della spiraleal ribasso delle condizioni dilavoro in Ticino. A pagare ilprezzo maggiore del «liberomercato» della merce salariosono le persone con le retribu-zioni medio-basse. Una guerrafra poveri che miete vittime so-prattutto fra le donne, il cui sti-pendio mediano nelle catego-rie medio-basse subisce lariduzione più sostanziale. Mala piaga colpisce globalmente.Il divario salariale tra Ticino eresto del paese si sta allargan-do. E nei settori protetti da CCLobbligatori, il dumping si ma-terializza nel dequalificare ilpersonale col fine di retribuirlomeno.

La realtà oltre la statisticaUn successivo capitolo rispon-de alla domanda: le misure diaccompagnamento sono effica-ci? Dalla storia dei 14 contrattinormali ticinesi decretati nel-l’ambito delle misure di ac-compagnamento e il loro im-patto sul mercato del lavorocantonale, l’efficacia delle at-tuali misure di accompagna-mento ne esce fortemente ridi-mensionata. Gli alibi statisticinon reggono più. A lungo per-cepito nell’immaginario popo-lare cantonale, il dumping sa-lariale si manifesta ora per laprima volta nella cruda realtàdei numeri statistici. Lo docu-menta snocciolando dati il te-sto consegnato alla Segreteriadi Stato dell’economia (SECO)dall’Unione sindacale ticinese.«La riduzione dei salari in Tici-

no esiste. Il legame con la libe-ra circolazione appare eviden-te» si legge nelle conclusionidel capitolo relativo all’evolu-zione dei salari. «L’arretramen-to dei salari nelle categoriemedio-basse è statisticamenterilevante da quando è in vigorela possibilità per il padronatodi assumere a salari inferioridel personale attraverso lostrumento della libera circola-zione delle persone. La mercifi-cazione delle persone, con lalibera circolazione della mercesalario - forza lavoro, sta gene-rando una spinta al ribasso deisalari mediani (quindi generali)nelle posizioni gerarchiche me-dio basse del cantone».

Passi indietro preoccupantiUn primo dato statistico certifi-ca l’esistenza della problemati-ca. Dalla rilevazione dei salarisvizzeri del 2012 di recentepubblicazione, si scopre che lepaghe mediane del 10 per cen-to peggio retribuito in Ticino,sono scese rispetto al 2010. Èuna prima storica. Dal dopo-guerra a oggi non era mai suc-cesso. Lo studio USS focalizzain seguito l’analisi fino a indivi-duare una categoria precisache sta subendo il dumping sa-lariale negli ultimi anni. Sonole donne che occupano posi-zioni gerarchiche medio bassenelle aziende (con responsabi-lità di esecuzione dei lavori) a

pagarne lo scotto maggiore. Ildato, visto ancor da più vicino,lascia intravvedere un dato aprima vista sorprendente. So-no le donne frontaliere che oc-cupano quella scala gerarchicaad aver subito maggiormentegli effetti della libera concor-renza della merce salario sulmercato ticinese. La medianadei loro salari è calata vistosa-mente in questi ultimi 4 anni,sfiorando i 700 franchi mensiliin meno. Si può dunque affer-mare che sono i frontalieri leprime vittime dell’offerta illimi-tata di forza lavoro di cui leaziende ticinesi dispongono.

Forza lavoro al ribasso esalari delle donne indecentiÈ la logica applicazione dellalegge dell’offerta e della do-manda. Nello specifico, l’am-pia offerta di forza lavoro con-frontata alla ristretta domandadi assunzioni del mercato loca-le spinge al ribasso il prezzodella forza lavoro. Ma se sonosoprattutto i frontalieri a farnele spese, i salariati ticinesi nel-la globalità non sono immuni.Lo evidenzia bene il confrontointercantonale. Negli anni del-la libera circolazione, nel restodel paese i salari mediani dichi occupa posizioni gerarchi-che medio basse hanno conti-nuato a crescere. In Ticino in-vece no. «Non vi è dubbio cheil divario delle retribuzioni nel-

le categorie medio-basse traTicino e resto della Svizzerastia ulteriormente crescendo.Non a caso in Ticino vi è chiparla di «lombardizzazione»del livello retributivo cantonalepiù di un allineamento ai salarisvizzeri», si legge nel testo. Lacrescita della differenza tra lepaghe ticinesi e il resto delpaese è una doppia beffa perle donne. Il divario tra le retri-buzioni femminili in Ticino equelle dei maschi nel resto delpaese ha raggiunto dimensioniindecenti.

Suonare l’allarmeMa non è l’unico dato allar-mante contenuto nel documen-to firmato USS Ticino. Il salariomediano in Ticino di chi ha unaformazione superiore (univer-sitaria o politecnico) nel 2012è addirittura inferiore allo sti-pendio del 2000. A farne lespese sono ancora le donne,ma la piaga tocca anche i salaridei maschi ticinesi laureatisebbene il calo sia più leggero.Medesima sorte è toccata a chiha conseguito la maturità o unbrevetto d’insegnamento, il cuisalario mediano è diminuitonel corso degli ultimi anni. Undato che non trova paragoninel resto del paese, dove i sa-lari crescono. L’ennesimo col-po alla già debole attrattivitàdei posti di lavoro nel cantone.Un Ticino che paga le specifici-tà della sua economia struttu-rata in gran parte sui bassi sa-lari e la produzione a scarsovalore aggiunto. Al problemastrutturale si è aggiunta negliultimi anni la difficoltà con-giunturale. Incuneato geografi-camente nella grave crisi eco-nomica che attanaglia l’Italia, ilmercato della forza lavoro libe-ralizzato in Ticino non potevanon subirne le conseguenze. Lo studio descrive inoltre il fe-nomeno del dumping salarialenei rami tutelati, partendodall’analisi dei rami professio-nali tutelati da contratti obbli-gatori dove esistono dei mini-mi salariali dignitosi. È il casodell’edilizia e rami affini. Inquesti settori si osserva una

crescita smisurata di manovalie senza qualifica di mestiere.Una crescita a cui segue un’al-trettanto impressionante dimi-nuzione di professionisti quali-ficati. Nella realtà è moltoprobabile il mancato riconosci-mento padronale delle qualifi-che al dipendente. Il gioco èsemplice, meno ti qualifico,meno ti pago e più risparmio.Se non ti sta bene, la grave cri-si nell’edilizia italiana producein gran numero esperti profes-sionisti disposti a rinunciarealle qualifiche in cambio di unlavoro. I numeri che attestanoquesta forma di dumping sonoeloquenti.

Misure da intraprendereUn altro capitolo dello studioprodotto dai sindacati si sof-ferma sulla seguente doman-da: le misure di accompagna-mento ai bilaterali sonoefficaci? Il Ticino è campionenazionale indiscusso nella loroapplicazione. Nessun altrocantone ha emanato un nume-ro così elevato di contratti nor-mali di lavoro per arginare ildumping. Dei 20 contratti nor-mali decretati nel paese, 14 ar-rivano dal Ticino. Pur ricono-scendo l’impegno dellaTripartita, nello studio USS visono pochi dubbi sulla debo-lezza delle attuali misure di ac-compagnamento. L’USS Ticinoe Moesa elenca 14 misure fe-derali «indispensabili» per ladifesa del mercato del lavorocantonale. Esse vanno dalla«facilitazione del conferimentodell’obbligatorietà generale aicontratti collettivi di lavoro»,all’importo di 4000 franchi peri salari minimi dei contrattinormali, a una percentualemassima d’impiego d’interinalinelle singole aziende, a unamigliore protezione dei delega-ti sindacali. Infine, non manca-no le proposte di misure canto-nali e comunali. Se si vuolefermare il degrado in Ticino, illavoro non manca.

Francesco Bonasavergiornalista di area

Non ci sono più scuseche tengono, nemmenostatistiche. Dalla radio-grafia del dumping inTicino contenuta nel do-cumento consegnatodalla sezione ticinesedell’Unione sindacalesvizzera alla Segreteriadi Stato dell’economia(SECO), emerge un qua-dro impietoso.

Lo stato del degrado del lavoroEcco cosa dice lo studio dell’USS Ticino e Moesa consegnato alla Segreteria di Stato dell’economia (SECO)

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16 TEMPO LIBEROcontatto.sevN. 13/1523.7.2015

Dopo i vari grüezi, bonjour ebuongiorno, tutti si sono im-barcati sul treno alla volta diLigerz, da dove il Vinifuni li ha

portati ai 577 metri d’altitudi-ne dei vigneti della famigliaTeutsch a Festiguet. La vedutasul lago di Bienne, la piana delSeeland, con le Alpi bernesi afar da sfondo, in questa gior-nata di sole era da togliere ilfiato!Rolf Teutsch ha presentato conmolta competenza e un pizzicodi umore la regione e la suatradizione vinicola. Vicino dicasa per molti anni di FriedrichDürrenmatt, ha saputo acco-gliere nella sua cantina perso-nalità come Kofi Annan e AdolfOgi. La sua sapiente presenta-zione è persino riuscita a darea molti di noi l’illusione di es-sere competenti in materia divino.La breve passeggiata in pro-gramma ci ha condotto alla ce-lebre chiesa di Ligerz, immor-talata in numerosi calendaripanoramici e molto richiestaper la celebrazione di matrimo-ni.Il ristorante Kreuz di Ligerz ciha ospitati in modo egregio,

con un’ampia offerta di tre me-nu per soddisfare i diversi pa-lati. Bravo Ruedi! Come sempreaccade in questi casi, anche abocca piena le discussioni so-no state molto intense. Questaseconda riunione del comitatocentrale PV lascerà un ottimoricordo, confermando la tradi-zione che vuole queste usciteindimenticabili.Ruedi Flückiger e il suo comita-

to ci hanno fatto scoprire unamagnifica regione, grazie adun programma di classe e a lo-ro va il più caloroso ringrazia-mento di tutte e tutti i parteci-panti.

Otto Huser,

segretario centrale PV-SEV

Il 23 giugno, i presiden-ti delle sezioni PV, imembri delle commis-sioni centrale, donne edi gestione si sono datiappuntamento a Bien-ne.

Tra i vigneti del lagodi Bienne

■ Sottofederazione PV

dr

Scambio di pareri tra Rolf Teutsch, viticoltore del lago di Bienne eEligio Zappa, presidente della PV Ticino e Moesano.

Grazie di cuore a Ruedi Fluecki-ger e alla sua squadra della PVBiel / Bienne.

Per l’incontro in settembre del Sopraceneri (aperto a tutti), quest’anno sitorna presso l’Azienda Agricola «IL SALICIOLO» di Tenero. Siamo certi che igerenti di questo agriturismo all’imbocco della Valle Verzasca faranno ilpossibile per offrirci una giornata in allegria e dal sapore genuino.Visto l’apprezzamento dimostrato in passato, abbiamo deciso di conferma-re il seguente menu: aperitivo – buffet freddo a volontà – dessert e caffè –Merlot della casa e acqua minerale. Prezzo tutto compreso CHF 50.00.

Il raduno è fissato per le ore 11.30 per scambiarci i saluti e sorseggiarel’aperitivo. Al levar delle mense, daremo i numeri … quelli della tombolagratuita.Orari consigliati da Airolo pt 09.59 - Faido 10.18 - Biasca 10.37 - Bellinzonaarrivo 10.53 cambio treno Bellinzona pt 11.01 con fermata in tutte le sta-zioni fino a Tenero arrivo 11.20. Da Chiasso 09.58 con fermata in tutte lestazioni fino a Giubiasco arrivo 10.53 cambio treno pt 11.05 e arrivo aTenero 11.20.Il Saliciolo si trova a cinque minuti dalla stazione seguendo la strada paral-lela alla ferrovia lato Gordola. Un nostro rappresentante sarà presente instazione per l’accoglienza.Fate pervenire le iscrizioni entro il 28 agosto a: Marco Hefti, via Salim 7, 6653Verscio (tel. 091 796 28 16) oppure per E-mail: [email protected].

Il comitato sezionale

Tagliando di iscrizione

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Raduno al Saliciolo a Tenero, giovedì 3 settembre 2015

Numero di persone che si scrivono: ……………………………………………………………….

Cognome e nome: ……………………..........………………………………………………………...

N. tel: …………..............................................................….…………………………………

Tagliare e spedire a Marco Hefti, via Salim 7, 6653 Verscio

PV Ticino e Moesano – ferrovieri pensionati

Raduno di fine estategiovedì 3 settembre

Quest’anno il nostro ritrovo avrà luogo il 3 settembre con destinazione La Chapelle d’Abondan-ce e presso il ristorante Les Cornettes della famiglia Trincaz si potrà degustare il menu compo-sto da una quiche savoiarda, arrosto di maiale con contorno, formaggi e omelette norvegese.Il prezzo per persona, compresi bus, aperitivo, vino, acqua e caffè è di CHF 40.00.Iscrizione entro il 24 agosto e maggiori informazioni sulla gita presso: Walter Schmid con ilformulario che avete ricevuto ad inizio anno, per telefono allo 027 923 54 31 o e-mail:[email protected].

Invito alla gita di settembre■ PV Vallese

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AGENDA ......

17contatto.sevN. 13/1523.7.2015

Con un capitale iniziale di circa 100 miliardi di dol-lari è stata formalizzata al vertice di Ufa, in Russia,la nascita della nuova banca mondiale di sviluppo,voluta dai Paesi del BRICS, ossia Brasile, Russia,India, Cina e Sud Africa. Si dirà che 100 miliardiper un’impresa del genere, che si prefigge di rom-pere il monopolio delle maggiori istituzioni finan-ziarie, quali il FMI e la Banca mondiale, non sonopoi tantissimi. Basti pensare che la Banca mondia-le può contare su un capitale di 500 miliardi didollari. Ma ugualmente le finalità che i BRICS sisono posti potrebbero portare a conseguenze di-rompenti sul piano geopolitico e strategico mon-diale. Questo nuovo istituto di credito, chedovrebbe diventare operativo a partire dal prossi-mo aprile, si impegna a finanziare progetti di svi-luppo e di crescita nei paesi poveri senza imporre ifamigerati aggiustamenti strutturali che finisconoper strangolare i paesi debitori mentre nel frattem-po arricchiscono i creditori. (1)Anche se quasi ignorate dalla maggior parte deimezzi d’informazione ai quali facciamo maggior-mente ricorso, le decisioni prese a Ufa hanno ma-nifestamente un obiettivo preciso: combattere lasmania di egemonia nord-americana con lo stru-mento preferito dalla potenza USA, quando nonricorre alle armi, e cioè quello finanziario. La Ban-ca dei BRICS è pronta ad accogliere nuovi Paesi ediversi sono quelli interessati all’offerta, come lenuove democrazie che si sono imposte negli ultimitempi nell’America Latina.Già altri avevano progettato la creazione di struttu-re in grado di opporsi ai grandi organismi domina-ti dal dollaro statunitense. In particolare fuGheddafi che, a partire dai primi anni del secolo,dopo aver dato vita all’UA, l’Unione africana, avevaproposto una serie di interventi per rendere il con-tinente africano indipendente da Banca mondialee FMI. In particolare intendeva dar vita a una mo-neta unica africana, per la quale aveva messo adisposizione 30 miliardi di dollari, una Banca Co-mune Africana, un Fondo Monetario africano. Esat-tamente come era riuscito a lanciare nello spazioun satellite per le telecomunicazioni in Africa (fi-nanziato con 300 milioni di dollari) facendo perde-re miliardi di dollari in profitti ai giganti delsettore.Ma Gheddafi non era il solo a credere nei suoi pro-getti. Ci credettero anche gli Stati Uniti, e la Fran-cia e la Gran Bretagna, tanto che si inventaronol’ennesimo intervento umanitario …

(1) A tale proposito si veda «Confessioni di unsicario dell’economia» di John Perkins, edizioniBeat. Si legge come un giallo, ma ha la consisten-za d’un «saggio biografico».

DI GADDO MELANI

DENTRO LA CRONACA

Crediti indipendenti

Deine starke Gewerkschaft Ton syndicat fort Il tuo forte sindacato

Giornata di formazione: Venerdì 20 novembre 2015, 09.45–16.30 (Check-in a partire da 08.30)

Life in balanceAlla ricerca dell’equilibrio tra lavoro e famiglia

Relazione introduttiva a cura della Prof. Dr. Elisabeth Zemp Stutzspecialista nelle questioni di genere e vicedirettrice del Tropen- und Public Health-Institut di Basilea.

Nel corso di questa giornata, ci confronteremo con i seguenti problemi:• Come posso conciliare il lavoro in seno alla mia famiglia e nella vita

professionale?• Come posso crearmi degli spazi di riposo?• Qual è l’importanza di una corretta alimentazione e dell’attività

fisica per la mia salute?• Come posso preservare la mia autostima?• Come posso strutturare le diverse fasi della mia vita?

Temi dei gruppi di lavoro1. Gestione del tempo da un punto di vista femminile2. Medicina di genere: mente sana in un corpo sano3. Alimentazione e attività fisica per le donne che lavorano a turni4. Definire i limiti in modo consapevole – Timeout anziché Burnout5. Età di pensionamento: vivere in un continuo cambiamento

Iscrizioni entro il 31 ottobre 2015

Iscrizioni esclusivamente via Internetwww.sev-online.ch (donne > giornata di formazione)

La giornata è organizzata e finanziata da:

!

L’Iniziativa delle Alpi organizzaanche quest’anno l’ormai tra-dizionale appuntamento del«Falò nelle Alpi» per protestarecontro l’indebolimento dellaprotezione delle Alpi e controuna seconda galleria stradaleal Gottardo, progetto sul qualesaremo chiamati a votare pro-babilmente nel febbraio 2016.

Il programma ufficiale inizieràalle 17.30 in cima al passo delGottardo con un aperitivo, al

quale faranno seguito la cena ele relazioni ufficiali, per termi-nare con l’accensione del tradi-zionale falò.

Per dettagli e iscrizione, neces-saria per la cena e il trasportocon il bus speciale, rimandia-mo al sito dell’associazione:www.iniziativa-delle-alpi.ch

Il tradizionale appun-tamento è fissato perl’8 agosto sul passo delSan Gottardo.

Falò nelle Alpi sul San Gottardo

Protezione delle Alpi dal traffico di transito

L’edizione 2013 a Melano.

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La nostra sezione presenta sentite condoglianze alcollega Paolo Bulloni, colpito negli affetti familiariper il decesso del padre Plinio.

LPV Ticino

Esprimiamo il nostro profondo cordoglio al collegaPaolo Guenzani, in lutto per il decesso del papàAmedeo.

AS Ticino

CONDOGLIANZE

��Parola di Pepe Carvalho, detective nato

dalla penna dello scrittore catalano Manuel Vázquez Montalbán

Con tanta passione, con un pizzico di audacia, con quanto basta di

curiosità e con una punta spericolata, Sostare, un impresa sociale creata

da SOS Ticino, si è lanciato in una nuova avventura assumendo la gestione

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del territorio. Assicuriamo un personale motivato e qualificato.

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Vi aspettiamo.

Sostare Casa del Popolo, Viale Stazione, 6500 Bellinzona � informazioni: [email protected]

AvvisoInformiamo che il segretariato regio-nale di Bellinzona rimane chiuso dal31 luglio al 7 agosto compreso.

La sezione PV Ticino e Moesano (pensio-nati) ha il mesto compito di annunciarel’avvenuto decesso dei propri soci:

Angelo Beltrametti, 91 anni, GiubiascoQuirico Beltraminelli, 82 anni, BellinzonaRina Crimella, 89 anni, CortegliaWalter Frey, 98 anni, BellinzonaFederico Gobbi, 82 anni, GravesanoValerio Lupi, 84 anni, BalernaTiziano Marzoli, 57 anni, ClaroFlavio Moresi, 92 anni, CollaRösli Peverelli, 87 anni, VacalloEdvige Polli, 91 anni, SoldunoMario Tamò, 67 anni, S. Vittore

Fritz Wagner, 74 anni, ColdrerioEmilio Wittwer, 84 anni, BiascaIdalia Zufferey, 79 anni, S. Antonino

A tutti va un pensiero di sentita ricono-scenza per la fedeltà dimostrata al nostromovimento sindacale.

Ricordando questi cari colleghi e colleghe,rinnoviamo ai loro congiunti le nostre sin-cere condoglianze e ci scusiamo per even-tuali involontarie dimenticanze.

Il comitato PV Ticino e Moesano

I nostri morti

Il comitato centrale VPT e il segretariato SEV invitano i membriattivi e pensionati delle sezioni VPT del Ticino alla giornata cheavrà luogo il 28 novembre a Bellinzona, con inizio ore 09.30.Seguiranno maggiori informazioni. Peter Bernet

Preavvisogiornatacantonaledel personale e dei pensionatidelle ITC

La nostra sezione è lieta di invitarvi alla nostra gita che si terràa Bienne il 22 settembre. L’invito seguirà anche per posta.Termine di iscrizione: 30 agosto. Rimane a vostra disposizio-ne per ulteriori informazioni la presidente sezionale ElyWüthrich al n. tel. 079 287 50 50.

Gita sezioneserviziferroviaricon i pensionati

www.sev-online.ch

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18 AGENDAcontatto.sevN. 13/1523.7.2015

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Nonostante sia noto per il suo «Elogio della fol-lia», Erasmo da Rotterdam era un tipo estrema-mente ragionevole. Il grande umanista epensatore olandese diceva: «Liberati dal mitodell’eterna giovinezza! Che cosa accadrebbe, in-fatti, se un vecchio di ottant’anni pigliasse gli abi-ti di un giovane quindicenne? E se un’anzianasignora si abbigliasse come una procace donzel-la?». Il treno della vita non può accelerare all’infi-nito. Lo stridio dei freni annuncia l’arrivo nellastazione dell’età matura: è il segnale che è venutoil tempo di scendere dalla carrozza e dirigersi ver-so la nostra abitazione interiore. E poco importache sugli schermi della tv e sulle riviste patinatecampeggino sempre immagini di donne e uomini,che non sembrano mai essere toccati dal passaredel tempo. È vero, sono figure di grande bellezza ecarica erotica; ma non sono altro che miti. Soloche, a differenza dei miti classici, non mostrano inmaniera trasparente il loro carattere irrealistico,trasformando la realtà in un ideale. La fantasiadegli antichi greci, invece, non disdegnava di rap-presentare anche esseri mostruosi. Come le Arpìe,creature femminili con il viso di donna e il corpodi uccelli, che insozzavano le tavole dei commen-sali con i loro escrementi. Al contrario, i miti odier-ni trasmettono come sottofondo l’idea che lagiovinezza sia una condizione permanente dell’esistenza e che, quindi, dobbiamo fare di tutto persottrarci alla tirannia del tempo. Un mito di questogenere produce delle situazioni assurde: donne eanche uomini che si affliggono di fronte allo spun-tare di qualche capello bianco o di una ruga! Tuttequeste reazioni evidenziano quanto ci siamo fattiplagiare dalla moderna mitologia estetica. Sareb-be comunque impensabile riuscire a liberarci ditutte queste suggestioni cosmetiche: non viviamosu di un’isola deserta. Tuttavia, dovremmo sfor-zarci di esercitare sempre la nostra autonomia digiudizio e di trovare la forza di dire: «Io non ci sto;io non accetto di subire passivamente tutti questicondizionamenti pubblicitari!». Dovremmo sem-pre ricordare che, nella nostra interiorità, è ripo-sto un patrimonio di risorse, che non può andareperduto col trascorrere dei decenni. È a questanostra fonte interiore che dobbiamo attingere, peressere veramente noi stessi e non perdere la bus-sola. Perché dentro ogni persona anziana c’è unapersona più giovane, che si sta chiedendo cosadiavolo sia successo. Perché ci vuole tutta una vitaper imparare ad essere giovani.

ROBERTO DE ROBERTIS

A SPROPOSITO DI …

... Erasmo

contatto.sev è il giornale del sindacato delpersonale dei trasporti SEV. Pubblicazione quindici-nale.Editore: SEV, www.sev-online.ch.Redazione: Peter Moor (caporedattore), PeterAnliker, Vivian Bologna, Beatrice Fankhauser,Markus Fischer, Françoise Gehring, Pietro Gianolli,Anita Merz, Patrizia Pellandini Minotti, HenrietteSchaffter.Indirizzo della redazione: contatto.sev, CP, 6501Bellinzona, e-mail: [email protected],telefono 091 825 01 15, fax 091 826 19 45.Tiratura: edizione italiana: 3609 copie; totale:43 612; certificata il 14.11.2014.Abbonamenti e cambiamenti di indirizzo: SEV,divisione amministrativa, casella postale, 3000 Berna6, e-mail: [email protected], tel. 031 357 57 57, fax031 357 57 58. Abbonamento annuale per i nonaffiliati: 40 franchi.

Pubblicità: Zürichsee Werbe AG, Seestrasse 86,8712 Stäfa, tel. 044 928 56 11, fax 044 928 56 00,e-mail: [email protected],www.zs-werbeag.ch.

Prestampa: AZ Medien, Aarau, www.azmedien.ch.

Stampa: Mittelland Zeitungsdruck AG, Neumatt-strasse 1, 5001 Aarau,www.mittellandzeitungsdruck.ch (azienda delgruppo AZ Medien AG).

ISSN 1662-8470

Prossima edizione: 27 agosto2015. Chiusura redazionale:giovedì 20 agosto, ore 10.

IMPRESSUM

77. Campionati Svizzeri USFS di calcio outdoor a Lodrino

I campionati si sono svolti il 27 giugno a sud delle alpi, con otto squadre provenienti da tuttele regioni del territorio nazionale che si sono date appuntamento per il titolo nazionale, dife-so dallo SG ZP Luzern, vincitore dell’edizione 2014 di Rapperswil-Jona. Perfetta l’organizza-zione dell’Unione ferrovieri sportivi Ticino in collaborazione con il FC Lodrino e ottime le con-dizioni meteorologiche. Oltre all’UFS Ticino, presenti SG ZP Luzern, Romandie-Sélection, ESCSoldanella, ESV Aarau, ZVL-NT Zürich, ZVL-NT Mitte e Cargo Olten.Dai quarti di finale, il torneo prevedeva partite ad eliminazione diretta, che hanno dato i se-guenti risultati:

Quarti di finaleUFS Ticino – ZVL-NT Mitte 8:0 ESV Aarau – ZVL-NT Zürich 1:0ESC Soldanella – SCZP Luzern 3:0 Cargo Olten – Romandie Sél. 0:2

Semifinali: UFS Ticino – ESV Aarau 3:0 ESC Soldanella – Romandie Sél. 0:3

Risultato finale: UFS Ticino – Romandie Sél. 2:1 Compagine UFS Ticino: Michele Tonascia, Domenico Diodati, Nicola Cavadini, Mico De Loren-zi,, Mirko Frizzarin, Andrea Lozzi, Marco Ponzio, Stefano Masotti, Livio Corzani, Daniele Cippà,Emanuele Polli, Daniele Dascola, Jérôme Lanini, Aurelio Peduzzi (allenatore). Ottimi gli inseri-menti nel gruppo dei nuovi giocatori Andrea Lozzi, Daniele Dascola e Nicola Cavadini (classe97).Da segnalare che il premio Fair Play è stato vinto meritatamente dalla giovane formazionedello ZVL-NT Zürich.

TEMPO LIBERO ......

19contatto.sevN. 13/1523.7.2015

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20 FOCUS.SEVcontatto.sevN. 13/1523.7.2015

La sentenza del tribunale arbi-trale non ha ancora risolto ilfondo della questione, ma haalmeno stabilito che si dovràseguire il procedimento dasempre richiesto dal SEV.

Un conflitto che perduraOccorre ricordarsi che il CCLdel 2011 era stato conclusonel cuore della notte, dopo unatrattativa estenuante. In quel-l’occasione erano state presedecisioni che impegnavano en-trambe le parti. E una di esseera la decisione 25 che riguar-da la curva salariale dei mac-chinisti. Nell’accordo si precisache «un accordo separato saràstabilito tra le parti contraentiper quanto riguarda i macchi-

nisti». Il termine per verificarequali conducenti sarebbero po-tuti rientrare nei criteri stabilitidalla curva salariale medesi-ma, era stato fissato al 31 mar-zo 2011. Alla scadenza del ter-mine le FFS avevano informatoil SEV in questo senso: dallenostre verifiche non abbiamoindividuato conducenti di vei-coli a motore che rispondono acriteri richiesti. E da quel mo-mento si è palesato il conflitto.Intanto va detto che la verificaavrebbe dovuto essere svoltanon in modo unilaterale comefatto dalle FFS; inoltre unilate-rale è stata anche l’interpreta-zione data al concetto «criteriidentici». Le FFS hanno optatoper un’interpretazione restritti-va, mentre il SEV vede la que-stione in modo diverso.

Che cosa dice la sentenzaLa sentenza del tribunale arbi-trale stabilisce che FFS e SEVdebbano seguire assieme unprocedimento per svilupparecriteri per l’attribuzione dieventuali ulteriori conducentidi veicoli ferroviari alla curvasalariale dei macchinisti. Que-sta sentenza stabilisce che leFFS non potranno più sottrarsial compito di verificare con ilSEV quali altri conducenti diveicoli ferroviari possono esse-re posti al beneficio del tratta-mento salariale dei macchini-

sti. È pure stabilito che la que-stione deve essere chiarita en-tro fine anno.Alimentare concrete speranzeda parte di una categoria o l’al-tra è tuttavia prematuro. Non èinfatti chiaro quali categoriepossano adempiere ai criteri. Iltribunale arbitrale ha però rile-vato che ve ne dovrebbero es-sere, altrimenti non si giustifi-cherebbe l’adozione stessadella decisione. La definizionedei criteri sarà comunque im-pegnativa, soprattutto per ilfatto che le FFS punteranno adun’interpretazione molto re-strittiva. Il SEV invece, nell’in-teresse dei suoi membri, sibatterà per una definizionecorretta, che non era stato pos-sibile trovare nella lunga nottedi trattativa che ha portato alledecisioni sul CCL 2011.

SEV

Oggetto del contendere l’interpretazione data alla «Decisione 25»

La «decisione 25» ine-rente il CCL 2011 nonrimarrà lettera morta. Iltribunale arbitrale, alquale il SEV si era ap-pellato, ha deciso cheSEV e FFS debbano defi-nire congiuntamentecriteri per definire even-tuali ulteriori categorieprofessionali da attri-buire alla curva salaria-le dei macchinisti. LeFFS si sono opposte perquattro anni a questarichiesta.

Il tribunaledà torto alle FFS

Keys

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Oltre a quelli merci e viaggiatori, anche altri treni hanno bisogno di macchinisti.

La domanda di questa edizione è:dov’è stata scattata questa foto?

Si può partecipare al concorsoentro mercoledì 19 agosto2015, inviando una cartolinapostale con nome, cognome,indirizzo e soluzione a: SEV,Photomystère, casella postale,3000 Berna 6;per e-mail: inviando le stesseindicazioni della cartolina [email protected]; per internet: sul nostro sitowww.sev-online.ch cliccare sulbox «Photomystere» a destrasotto l’agenda e riempire ilformulario con le indicazionirichieste.

Il nome della vincitrice o delvincitore sarà pubblicato sulnumero successivo.

In palio vi è un set Carand’Ache (penna biro e matitaporta-mine) sorteggiato tracoloro che avranno dato larisposta esatta.

Non verrà tenuta alcuna corri-spondenza sul concorso. Le vielegali sono escluse.

La foto dell’ultima edizioneriportava il capolinea della BLTa Rodersdorf (SO).

Troverete una foto esplicativa sulnostro sito www.sev-online.ch.

Il fortunato vincitore del coltellinotascabile Outrider è:

Bernard Schneider di Brügg,sezione VPT Seeland.

Photomystère: «dove si trova?»

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