Le donne - Comune di Castelnuovo Scrivia · defibrillatore presso: la sede della Croce Rossa...

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Mensile di informazione del Comune di Castelnuovo Scrivia - Direttore responsabile: Gianni Tagliani - Stampa: Tipografia Fadia Soc. Coop. Luglio 2016 - numero 4 - Iscr. Tribunale di Alessandria n. 25/2014 del 21.01.2014 - on-line: www.comune.castelnuovoscrivia.al.it della Bassa Valle Scrivia il Il 2 giugno, festa della Repubblica, è stata occasione per ricordare i settant’anni del voto alle donne, in Italia, considerato oggi come allora una vittoria del femminismo. C’è stata qualche confusione, ma noi – donne di allora – sappiamo quanto abbiamo fatto, non avendone diritto, durante la guerra: nelle fabbriche, nei campi, alla guida dei treni, dei camion e dei trattori, con i bambini che la guerra ci aveva lasciato attaccati al seno. Che cosa sono state le donne di quegli anni ne è straordinario testimone Il grande castagno di Giannina Salvi: il coraggio, l’impegno, la volontà. L’amore. Poi ci hanno chiesto di scegliere tra Repubblica e Monarchia: il voto delle donne è stato determinante. Poi, a poco a poco, si e parlato di partiti, di uomini che non conoscevamo e che si battevano per noi: Togliatti, De Gasperi, Nenni. Da quelle piante, ‘grandi castagni’, sono nati i cento ramoscelli di oggi, sparpagliati, confusi, irrequieti. E sono arrivate le donne. In tutto il mondo le donne in politica attiva sono oggi il 21% rispetto agli uomini. In Italia, il 31% - ma che brave! Ma se andiamo verso il Nord Europa arriviamo al 42% - o là le donne sono più brave di noi, o gli uomini sono più cretini. Semplicemente, a parità, là c’e’ un’organizzazione del lavoro che aiuta le donne. Da noi l’organizzazione lavoro si chiama Nonna. Se non c’è la Nonna, le donne ritornano a casa. Quest’aria di novità, maturata in oltre cinquant’anni di prove, è toccata anche a noi. Nelle ultime elezioni per la prima volta il consiglio comunale di Castelnuovo è formato esattamente da metà uomini e metà donne. Le donne proposte ma scelte dal nostro voto si occuperanno di Pubblica Istruzione, Arredo Urbano e Beni storici e artistici, Sport e tempo libero e comporranno il consiglio nei loro ruoli. Le conosceremo. Le nostre firme sono la loro garanzia. Elda Lanza Le donne

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Mensile di informazione del Comune di Castelnuovo Scrivia - Direttore responsabile: Gianni Tagliani - Stampa: Tipogra�a Fadia Soc. Coop.

Luglio 2016 - numero 4 - Iscr. Tribunale di Alessandria n. 25/2014 del 21.01.2014 - on-line: www.comune.castelnuovoscrivia.al.it

della Bassa Valle Scriviail

Il 2 giugno, festa della Repubblica, è stata occasione per ricordare i settant’anni del voto alle donne, in Italia, considerato oggi come allora una vittoria del femminismo. C’è stata qualche confusione, ma noi – donne di allora – sappiamo quanto abbiamo fatto, non avendone diritto, durante la guerra: nelle fabbriche, nei campi, alla guida dei treni, dei camion e dei trattori, con i bambini che la guerra ci aveva lasciato attaccati al seno. Che cosa sono state le donne di quegli anni ne è straordinario testimone Il grande castagno di Giannina Salvi: il coraggio, l’impegno, la volontà. L’amore. Poi ci hanno chiesto di scegliere tra Repubblica e Monarchia: il voto delle donne è stato determinante.Poi, a poco a poco, si e parlato di partiti,di uomini che non conoscevamo e che si battevano per noi: Togliatti, De Gasperi, Nenni. Da quelle piante, ‘grandi castagni’, sono nati i cento ramoscelli di oggi, sparpagliati, confusi, irrequieti. E sono arrivate le donne. In tutto il mondo le donne in politica attiva sono oggi il 21% rispetto agli uomini. In Italia, il 31% - ma che brave! Ma se andiamo verso il Nord Europa arriviamo al 42% - o là le donne sono più brave di noi, o gli uomini sono più cretini. Semplicemente, a parità, là c’e’ un’organizzazione del lavoro che aiuta le donne. Da noi l’organizzazione lavoro si chiama Nonna. Se non c’è la Nonna, le donne ritornano a casa.Quest’aria di novità, maturata in oltre cinquant’anni di prove, è toccata anche a noi. Nelle ultime elezioni per la prima volta il consiglio comunale di Castelnuovo è formato esattamente da metà uomini e metà donne. Le donne proposte ma scelte dal nostro voto si occuperanno di Pubblica Istruzione, Arredo Urbano e Beni storici e artistici, Sport e tempo libero e comporranno il consiglio nei loro ruoli. Le conosceremo. Le nostre �rme sono la loro garanzia.

Elda Lanza

Le donne

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2 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 4 – Luglio 2016

Si riprendonole pubblicazioniDopo la sospensione per il periodo elettorale ri-prendiamo le pubblicazioni. Il successo della distri-buzione di questo foglio mensile, la necessità di rendere partecipe una popolazione alle problema-tiche che abitualmente o all’improvviso affliggono il nostro territorio, i reportage sulle numerose inizia-tive proposte, ci invitano a proseguire su questa strada senza nessun restyling né cambiamento del formato. Rigorosamente in bianco e nero, otto pagine, agevole nella lettura. Dopo i primis-simi numeri, il ritiro della pubblicazione è salito al massimo e le 800 copie pubblicate (a Castelnuovo le famiglie sono circa 2300) venivano esaurite in due giorni. Chi vuole questo mensile sa che a inizio mese è ritirabile gratuitamente presso le edicole, le tabaccherie, in Biblioteca e all’ingresso della Par-rocchiale.Anche a Molino dei Torti lo si può trovare e pre-sto lo distribuiremo in collaborazione con Alzano e Guazzora anche nei Comuni della Bassa Valle Scrivia ospitando eventuali loro interventi. E’ di-sponibile sul sito del Comune nella sezione appo-sita per chi volesse leggerlo e fosse distante da noi. Questo numero è più corposo: un quartino in più per le varie iniziative che si sono svolte nel pe-riodo primaverile e di cui diamo conto. Una nuova penna, Elisa Basiglio, da poco iscritta all’Ordine dei giornalisti, che ringraziamo per aver aderito al nostro invito. Torneremo ad agosto alla foliazione classica: buona lettura, con l’auspicio di mantene-re l’impegno per i prossimi cinque anni.

Un nuovo defibrillatoreIl GRUPPO AMBIENTE di Castelnuovo Scri-via ha finanziato l’acquisto di un defibrillatore cardiaco che, grazie alla disponibilità della Banca Intesa San Paolo, verrà a breve posizionato nel locale bancomat dell’agenzia di Castelnuovo, in via Nino Bixio, soluzione che presenta l’indubbio vantaggio di rendere disponibile l’apparecchio 24 ore su 24.Defibrillatori a disposizione della collettività nel territorio di Castelnuovo ScriviaOltre a quello di prossima installazione e a quelli in dotazione alle associazioni sportive, è disponibile un defibrillatore presso: la sede della Croce Rossa (Pa-lazzo Opera pia Balduzzi) e il bar Dopolavoro (Palaz-zo Centurione) – Apparecchio della Protezione civile Chi può usare il defibrillatoreSecondo legge il “defibrillatore cardiaco” può essere utilizzato, oltre che dai medici e altro personale sa-nitario, da qualsiasi persona che abbia frequentato uno specifico corso.A tal scopo il GRUPPO AMBIENTE, oltre a finanziare l’acquisto del defibrillatore, ha anche deliberato di sostenere il costo della formazione di volontari.Il corso di formazione, tenuto dal cardiologo Massi-mo Milani coordinatore dell’Associazione PROME-TEO Onlus di Tortona, avrà la durata di quattro ore e si terrà in data da definire (ragionevolmente nel mese di settembre) in giornata compatibile con la disponibilità dei volontari.Chi fosse interessato a partecipare al corso è prega-to di contattare, entro sabato 23 luglio: Giuseppe Carbonato 3345297321Francesco Massone 3298860147Carluccio Torti 3392424666

In breveI risultati ufficiali delle comunaliElezioniI numeri dei votanti, le percentuali,le preferenze e gli elettiGli aventi diritto al votoAventi diritto al voto per le Amministrative 2016 complessivamente:n. 4.886  (residenti a Castelnuovo + residenti estero)Iscritti all’estero  (AIRE):  n. 686 -  Residenti estero UE: 95Residenti estero Extra UE: 591 - (di questi 591, circa 500 sono Argentini).

VOTI LISTA TAGLIANI: N. 1991  68,27% nel 2011 63%

VOTI LISTA FERRARI: N. 685   23,50% nel 2011 37%

VOTI LISTA 5 STELLE: N. 240  8,23% nel 2011 non presente

TOTALE VOTI VALIDI: 2.916SCHEDE NULLE: 52SCHEDE BIANCHE:  21TOTALE DEI VOTANTI:  2.989

La percentuale è del 61,17%. Occorre fare una considerazione su chi realmente può partecipare al voto. Nessuna scheda giunge solitamente dai Consolati. Ciò significa che 686 persone non sanno neppure se ci sono le elezioni, di qualunque tipo naturalmente. Perché la maggior parte di esse vivono in Argentina ma hanno la doppia residenza in forza dei propri avi. Depurata questa cifra, se dovessimo realmente conteggiare coloro che possono votare, cioè che risiedono in Italia la percentuale si alza del 10% arrivando al 71% della popolazione.

PreferenzeLISTA “INSIEME PER CASTELNUOVO” - Otto elettiGianni Girani 321, Lorenzo Librè 232, Paola Pisa 214, Orsi Cecilia 183, Giuseppe Carbonato 171, Daniela Mattioli 157, Laura Solari 156, Mario Ghibaudi 137. Seguono Laura Torti 121, Martina Delfanti 98, Ivana Giganti 84, Francesco Oliva 79. Il candidato Sindaco scatta di diritto.

LISTA “COMUNE TRASPARENTE” - Tre elettiGiovanni Ferrari, M.Giovanna Giglio 105, Mirco Villani 75. Seguono Giorgio Ferilli 67, Marco Lova 56, Nicolò Maimone 49, Monica Cola 37, Andrea Crusco 35, P.Angelo Bensi 23, Francesca Bettoni 12, Edoardo De Marchi 11, Vilma De Marco 7, Anna Ferramosca 4.

LISTA “MOVIMENTO CINQUE STELLE” - Una eletta, Nabila BalduzziSeguono gli altri con primo escluso Pier Luigi Novelli 25 voti.

Assegnati con decreto del SindacoIncarichi

Il Sindaco ha nominato la Giunta: due donne, Daniela Mattioli (assessore

alla Pubblica Istruzione) e Paola Pisa (assessore al Decoro e arredo urbano, Beni storici e artistici, viabilità e sicu-rezza, gestione parchi e verde urbani) e due uomini, Giuseppe Carbonato (Ambiente, Igiene urbana, Organizza-zione e gestione risorse umane) e Gio-vanni Girani (Bilancio, economia e finanze) che è anche il vice-sindaco.

Sono state inoltre distribuite alcune deleghe ai consiglieri comunali: Lau-ra Solari servizi sociali e volontariato; Lorenzo Librè attività commerciali, artigianali e produttive; Mario Ghi-baudi attuazione piano di risistema-zione idrogeologica, gestione servizi cimiteriali; Cecilia Orsi sport e tem-po libero, manifestazioni sportive e im-pianti sportivi.

Le deleghe agli assessorie ai consiglieri comunali

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3IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 4 – Luglio 2016

Tre libri diversi fra loro per dimensioni e tematiche disponibili per i lettoriEditoria

La matita di GP è una raccolta di originali e meravigliosi disegni di Gian Piero Vignoli, il noto dermatologo castelnovese che in pas-sato ha contribuito a rendere più divertenti e graffianti i pezzi prodotti dal quindicinale «il gazzettino» e più immediate le iniziative della Biblioteca.Scrive Vignoli: “Ritrovandomi tra le mani que-ste 130 pagine di disegni che hanno fissato

alcuni momenti della nostra storia locale dagli anni Ottanta in qua, sento il bisogno di ringra-ziare il Comune e alcuni amici: Roberto Del-conte che, dopo un pervicace assedio, mi ha strappato un sì alla realizzazione del progetto; Antonello Brunetti che è stato l’instancabile committente della quasi totalità dei disegni; Mauro Mainoli, sapiente ideatore e realizzatore della veste grafica di questa pubblicazione”.

Poi ALI di Silvio e Giulia Maniezzo, una raccolta di dodici schede sugli uccelli che volano nel nostro territorio e che sono stati dise-gnati e dipinti ad acquarello da Silvio. Il tutto cor-redato da un filmato di Giulia, creato con una

forte componente di tecnica e di emozione, accompagnato da un commento sonoro in dialetto.

Il 14 maggio è stato il tur-no di Cui ad Castarnöv, secondo vo-lume, opera di Antonello Brunetti. In-sieme all’au-tore hanno partecipato alla presen-tazione Silvio Maniezzo, Gian Piero Vignoli, Paola Isetta, Franca Isetta, Piero Cairo e il gruppo delle co-riste della “Corale Beato Stefano Bandello”.I tre libri sono in vendita presso la Carto-leria Cassinelli.

Si è svolta a fine giugno una Conferenza dei Servizi chiesta da Bioenergy Casei Gerola Srl per alcune modifiche introdotte al progetto dell’ormai nota centrale per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Da al-

meno cinque anni si sta dibattendo sul progetto (approvato, tant’è che i lavori sono già iniziati) sull’opposizione ad esso (i Comuni della Bassa Valle Scrivia fecero ricorso al TAR perdendolo) e sulla milionata di euro che sarà spesa per la realizzazione dell’impianto (come ha dichiarato verbalmente la Provincia di Pavia, grande tifosa della centrale, l’investimento ha un costo di 70 milioni di euro). Se il Governo, però, non dà i soldi non se ne fa niente. Non male per una società che dovrebbe investire sul territorio e lo farebbe con grande convenienza: il rischio d’impresa azzerato, l’utilizzo di soldi pubblici, l’aiuto e il sostegno degli enti locali e provinciali di Pavia. Ma la vera notizia è che l’Enel è a un passo dall’acquisto delle quote. E se diventasse una proprietà Enel allora il rapporto, con tutta probabilità, anche nei confronti dei soggetti terzi e, soprattutto, del Governo cambierebbe radicalmente e la strada sareb-be in discesa. Risultato: si alzano le percentuali per scommettere sulla sua realizzazione. LA CONFERENZAGli argomenti proposti in Conferenza, in termini tecnici, erano “non sostan-ziali” ovvero non determinanti ai fini dell’autorizzazione. Bioenergy ha però voluto confermarla. Le variazioni progettuali riguardavano l’eliminazione delle parti in copertura per lo stoccaggio dei balloni da bruciare, la sostituzio-ne della caldaia, l’eliminazione dell’impianto fotovoltaico che avrebbe dovuto essere installato sulle pensiline e la modifica della struttura del camino che ha un’altezza di 60 metri adagiato sulla sezione caldaia di 28. Inoltre, oltre al sorgo, viene richiesto di inserire tra le materie prime da bruciare anche il cippato di pioppo e robinia da reperirsi in un raggio di 70 chilometri dalla centrale. Arpa Piemonte e Provincia di Alessandria non hanno partecipato alla Conferenza inviando comunque nota di assenso al progetto. Erano in-vece presenti la Provincia di Pavia, la Regione Lombardia, l’Arpa Pavia, l’Asl Pavia, il Comune di Casei Gerola e l’az. Agr. Boschetto oltre al Comune di Castelnuovo Scrivia. Solo il nostro Comune ha espresso parere negativo.PARERE GIÀ POSITIVOE’ davvero singolare l’atteggiamento dell’Amministrazione provinciale di Pavia che in Conferenza dei Servizi ha già preannunciato il proprio parere

positivo (è nel verbale) nonostante alcune criticità siano ancora irrisolte. E non sono di poco conto. Perché è saltato l’accordo di filiera prerogativa es-senziale per il funzionamento della Centrale e per le ricadute sul territorio (non parliamo dei fumi e delle polveri sottili ma delle economie verso l’agri-coltura). Si sa che tutta la vicenda inizia con la necessità di riqualificare l’area ex zuccherificio, far ritrovare il posto a una decina di operai e raccattare un po’ di contributi europei sui capitoli delle fonti rinnovabili energetiche. La prima scelta è subito un’alzata di ingegno. Dove si fa la Centrale? Di fronte allo zuccherificio. Ovvero su un terreno vergine. Recupero dell’ex fabbrica dell’Eridania: nessuno. Perché? Qualcuno si è dimenticato la bonifica e farla ora costerebbe troppo. Quindi, primo occhio chiuso e si va avanti. Progetto faraonico, Arpa di Pavia che dice una cosa, Arpa di Alessandria che ne dice un’altra. L’Arpa per competenza territoriale dice: “polveri sottili poche, non preoccupatevi”. Tar, al quale ricorrono i Comuni, che emette una sentenza nel merito di estrema povertà, Provincia di Pavia sollecitata dal Comune di Casei Gerola per i dieci operai. Si recinta, si cola un po’ di cemento e poi tut-to fermo. Se il Governo non dà i soldi Finbieticola col piffero che va avanti. Passano cinque anni agli operai scadono tutti gli ammortizzatori sociali e non sono più un problema da risolvere. Ora l’Enel ci salta dentro. È una buona occasione per produrre energia. La Provincia di Pavia brinda, Comuni e Enti coinvolti pure. Noi, invece, crediamo che le criticità emerse e tuttora presenti siano un ostacolo non di poco conto sul quale occorre non solo ragionare ma capire se vale la pena di investire 70 milioni di soldi pubblici.LE CRITICITÀ NON ANCORA RISOLTE - I precedenti contratti di filiera sottoscritti tra ANB (associazione nazionale bieticoltori) e la filiera di agricoltori locali non è stata rinnovata (Fonte: Az. Agricola Boschetto);- Bioenergy Casei Gerola effettuerà, prima dell’inizio dei lavori, le verifiche di interferenze relative al cavidotto MT da posarsi in strada dei Prati e richie-derà i necessari nulla osta ad ENI, SNAM Rete Gas e Acquedotto Intercomu-nale (AMIAS);- Con riferimento al tracciato dell’elettrodotto, Bioenergy acquisirà i neces-sari atti di assenso all’occupazione del suolo pubblico presso gli enti compe-tenti. Inoltre, per le zone adiacenti alla Strada dei Prati deve essere richiesta nulla osta alla Soprintendenza (Centurie).

Nel frattempo è saltato l’accordo di filiera con gli agricoltoriCasei Gerola

L’Enel vuole acquistare la centrale a sorgo

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Rigoroso con se stesso e con i suoi lettori, Antonello Brunetti, a un anno esatto dall’uscita del primo volume, Cui ad Castarnöv, il dialetto, il paese, le cartoline, pubblica il secondo in cui vengono

indagati e raccontati l’ambiente, la gente, le attività. Ritroviamo la veste editoriale, l’impaginazione, i toni e i modi di una scrittura che abbiamo avuto modo di apprezzare nel volume precedente e che appaiono ancora una volta felicemente funzionali alla rappresentazione del volto di Castelnuovo Scrivia tra Otto e Novecento così come emerge dai documenti d’archivio, dalle immagini e dalla viva voce degli stessi protagonisti.Direi che è proprio l’incrocio tra scrittura e oralità il tratto che caratterizza tutta l’opera e che lascia facilmente intuire quanto sia stato lungo e sistematico il lavoro di scavo archivistico e quanto sia stato attento e paziente l’ascolto delle numerose testimonianze prodotte nel corso degli anni da numerosi personaggi di diversa estrazione sociale e appartenenti alle più varie categorie professionali. La trama del racconto è organizzata in saggi monografici. Di particolare interesse è la silloge dei ritratti a tutto tondo di alcuni fra i più caratteristici esponenti della variopinta umanità castelnovese. L’Appendice chiude il volume con una sequenza di immagini sulla gente di Castelnuovo e sui luoghi in cui ha operato dalla fine dell’Ottocento fino a oggi. Tutta l’opera si alimenta e vive attraverso il colloquio sinergico tra i testi e le immagini, nella consapevolezza che queste ultime, siano esse fotografie, cartoline, pitture o disegni, rientrano a pieno titolo nella categoria del documento storico. E come documento Brunetti le legge e le interroga nel tentativo di far emergere tutto il potenziale espressivo che racchiudono.Insieme alle immagini è il dialetto l’altro ingrediente che rende vitale e per più versi godibile tutto l’impianto del racconto. Come non leggere con curiosa attenzione i “dizionarietti” posti al termine dei capitoli riguardanti i “méstè d’na vóta” che riportano il nome dialettale e la descrizione degli oggetti e degli strumenti di lavoro? È, a mio parere, proprio il recupero e l’ordinata sistemazione del materiale relativo a un dialetto che sta inesorabilmente soccombendo il merito più alto dell’operazione culturale sottesa alla pubblicazione dei due volumi. Trasuda poi da ogni piega delle pagine, l’attenzione e l’amore che vengono riservati a un ambiente, a un paese, a un fiume, raccontati,

quasi vagheggiati, come un eden lontano di cui va preservata la memoria, «affinché non si assopisca la spinta e l’orgoglio di dire “Io sono nato qua”». Non per effettuare una mera operazione nostalgica ma per “stimolare le coscienze” a un comportamento rispettoso e fattivo nei riguardi della natura e di tutti i suoi abitanti. E qui siamo nel bel mezzo delle idee che il nostro autore ha portato avanti con coerenza e passione da una vita intera. Il libro, composto dall’autore con la mente e il cuore rivolto in particolare ai suoi concittadini, può essere letto come felice paradigma dei modi di vivere di tutte le persone che, riconoscendosi nello stesso ceppo linguistico, hanno abitato i paesi della pianura tortonese nel corso dei due secoli che ci siamo lasciati alle spalle. Un bel libro che Brunetti ha il merito di aver scritto e che in tanti, ben oltre i confini castelnovesi, avranno il piacere di leggere.

Ettore Cau

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“L’incrocio tra scrittura e oralità” nellaCastelnuovo che “stimola le coscienze”

14 maggio. Durante la presentazione il tavolo dei relatori.

Il pubblico a inizio serata.

L’orgoglio di dire “Io sono nato qua” per preservare la memoriaL’intervento

- Due volumi di 300 e 500 pagine con comples-sive 900 foto.- Il primo ha come sottotitolo IL DIALETTO, IL PAESE, LE CARTOLINE, ossia il paese nella sua fisicità, la documentazione sulle caratteristiche urbane, sulle vie, sulle strade, sugli scorci di un secolo fa e soprattutto, poi, sulla lingua parlata, con tanto di dizionario, di modi di dire, di pro-verbi, soprannomi, giochi, racconti della stalla e di “esempi”.- Il secondo è sottotitolato L’AMBIENTE, LA GENTE, LE ATTIVITÀ e ha come tema centra-le la gente, ossia le persone che parlavano in quella lingua, come vivevano, come lavoravano, e sullo stretto rapporto con l’ambiente e con la comunità in cui erano inserite. Un tema partico-

larmente caro a Brunetti che sull’argomento ha raccolto molti documenti orali (un centinaio di cassette registrate), materiali e scritti. - Nel secondo volume una serie di capitoli che toccano il paesaggio, la Scrivia, la vita che si svolgeva lungo il torrente, la flora e la fauna con tanto di nomi dialettali, l’attività dei cam-pi, gli animali da tiro, gli arnesi per l’aratura, l’economia e la storia, ben venticinque vecchi mestieri (con affiancamento degli attrezzi), la vita quotidiana, il cibo, la casa, la cucina, la ca-scina. E poi l’allevamento dei bigàt, la tramvia, i fuochi pirotecnici di Beltrami, la fabbrica del tabacco, i calzaturifici, il divertimento, le oste-rie, la musica, lo sport, la religiosità popolare, l’emigrazione.

- Una parte corposa del secondo volume è oc-cupata dai 25 ritratti di alcuni fra i più caratteri-stici esponenti della variopinta umanità castel-novese. Sono pezzi di vari autori e quasi tutti ri-presi dalla rubrica “Parliamo di lui” che appariva sul quindicinale «il gazzettino» della Bassa Valle Scrivia fra il 1975 e il 1987. - Un breve excursus datato 1923 sulla vicina Isola S. Antonio, quando lo studioso svizzero Paul Schuermeier vi si recò nel corso della più documentata e valida ricerca etnologica mai compiuta in Italia, individuando nella provincia di Alessandria solo le comunità di Gavi e di Isola. - Chiude infine il volume, un’Appendice, con una sequenza di immagini sulla gente di Castel-nuovo a partire dal 1878.

LA SCHEDA DEL LIBRO “CUI AD CASTARNÖV”

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Il 16 e 17 luglio alla frazioneAnniversari

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Una scuola serale a metà anni Sessanta

Siamo nell’anno scolastico 1964-65, nei locali dell’asilo “Regina Elena”. Organizzato dalla Direzione didattica, una trentina di alunni di diversa età frequenta il corso tenuto dalle maestre Augusta Pasini-Mussio ed Emma Rossi. Solo un paio gli sconosciuti.1- la maestra Augusta Pasini, 2- il direttore didattico Giovanni Baldizzone, 3- il parroco don Ezio Cerutti, 4- il sindaco Lelio Sottotetti, 5- il presidente del Pa-tronato scolastico Augusto Ferrari, 6- la maestra Emma Rossi, 7- la segretaria della Direzione didattica Elena Bricola, 8- Mirella Gallo, 9- Fausto Aschieri, 10- Simon Pietro Simonelli, 11- Mariuccia Certomà, 12- Armando Bressan, 13- Egidio Porcù, 14 Angelo De Bonis, 15- Antonello Mussio, 16- Marcello Pengo, 17- Carla Bottamino, 18- Fiorenza Bragato, 19- Anna Curone, 20- Francesca Torti, 21- Nino Usai, 22- Franco Ivancic, 23- Giuseppe Pani, 24 Pasqualino Arona, 25- Lorenzo Caldana, 26- Domenico Staltari, 27- Vincenzo Staltari, 28- Alberto Salvi, 29- Giovanni Taverna, 30- Giuseppe Inveraldi, 31- Pasquale Maimone.

Sarà un week di ricordo per le vittime della Frazione Secco e di approfondimento con un invito alla lettura. Sabato 16 luglio, alle

21,15, in sala Pessini, verrà presentato il libro “C’eravamo anche noi” curato da Pierangelo Luise che raccoglie le testimonianze, le immagini e le storie di soldati e partigiani castelnovesi: parteciperà il Sen. Daniele Borioli. Il periodo di riferimento è quello della Seconda Guerra Mondiale e della Resistenza. Un’occasione davvero unica per conservare una copia del libro (che è stato stampato in un numero limitato), per ricordare un pezzo di storia del nostro paese e conservare la memoria non solo dei nostri avi ma magari anche di qualche parente o conoscente. Domenica, nel 72° Anniversario della Strage del Secco, sarà don Costantino, il nostro parroco, a celebrare la Santa Messa alla cappelletta del Secco: l’appuntamento, ormai consueto,

è per le ore 19. Si ricorderanno i Caduti del 29 giugno del 1944 quando i macellai fascisti sterminarono otto persone all’interno delle loro abitazioni. Al termine della funzione, proprio di fronte alla cappelletta, sarà l’occasione per installare una targa accanto al pioppo bianco dichiarato “monumentale” dalla Regione Piemonte. Sono due le piante inserite nel registro regionale: il platano alla Bruciata in territorio tortonese malamente potato recentemente e questo. L’iscrizione nel registro è il risultato dell’accurata e severa selezione su oltre trenta esemplari con le caratteristiche potenziali richieste. I botanici regionali hanno scelto senza dubbi il pioppo della frazione per le sue caratteristiche davvero imponenti: una circonferenza di 460 cm e un’altezza che supera i 25 metri. Questo esemplare fu messo a dimora successivamente alla strage del Secco nelle proprietà di Francesco Castellini.

La presentazione del libroe la commemorazione del Secco

Al “Regina Elena” un gruppo di studenti di diverse etàRicordi

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San Desiderio Una ricca programmazione per l’anniversario del Santo patrono ha accolto molti visitatori in occasione della XVIII edizione della rievocazione storica

In occasione della festa medioevale del 20-23 maggio 2016 è stata allestita una mostra dedicata alle armi antiche

costruite da Silvano Camillo, prenden-do spunto da una terribile vicenda che riguardò Castelnuovo. Con la collabora-zione di un castelnovese che faceva parte della Compagnia inglese, un’armata di 1500 persone, considerata la peggiore e più crudele fra le compagnie di ventura,

il 12 marzo del 1362 occupa Castronovo. Questi soldati per combattere scendeva-no dai cavalli (per risparmiarli) e, con una sola placca di ferro a protezione del petto, combattevano con grandi lance uncinate manovrate da due soldati a causa del peso, e con grosse e pesan-ti spade, protetti dai retro-stanti arcieri dotati di archi grandissimi.Erano comandati dall’abile e spietato tedesco Alberto Sterz che parlava perfetta-mente anche l’inglese e il volgare italiano.Una violenza brutale ai danni di tutti, in particolare delle donne, come ci racconta il cronista contempora-neo Pietro Azario.I prigionieri inutilizzabili vennero mas-sacrati, chi tentava di fuggire decapitato. Pochi riuscirono a salvarsi al di là del Po. Le poche centinaia di castelnovesi residui venivano reclusi di notte e ammassati sen-za cibo in recinti sorvegliati.In quello stesso periodo vi erano scorrerie di Ungari, ma questi mai vollero affrontare Sterz e si accordarono con lui nella spogliazione totale di beni e di messi nelle varie zone del Tortonese. Il Ducato di

Milano fu incapace di cacciarli, ma quando i paesi circostanti, colpiti dalle scorrerie, di fronte al rischio di una violenta carestia, si ribellarono al Ducato, i Visconti

stroncarono con durezza la ribellione delle popolazioni. A settembre, venuto a sapere che gli inglesi si erano allontanati il giorno prima, il Dal Verme “liberò” Castelnuovo e la trovò vuota e spogliata.Nel tardo autunno, nel corso delle loro scorrerie dal Novarese sino al confine di Genova, Alberto Sterz e i suoi criminali sostarono ancora per alcuni giorni nella grangia di Goide, verso Ova, creando il timore che completasse l’opera contro i castelnovesi, poco più di trecento sopravvissuti, che erano rientrati in paese.

a.b.

Le armi di Alberto Sterz durante la conquistadi Castrumnovum terra magna et opulenta

Le mostre in castelloCome avviene ormai da anni i locali del castello sono sede, nei giorni che precedono il 23 maggio, di mostre di carattere locale. La sala centrale presentava la produzione del fabbro

Silvano Camillo, che da anni come hobby ricostruisce fedelmente spade, alabarde, pug-nali, mazze, simili sia nella tecnica che nella foggia alle armi medio-evali. La seconda sala, quella degli affreschi, con una serie di grandi fotografie e manichini, dava un’idea del nostro paese un tempo.Il titolo: “Castelnuovo ieri: i volti”.

Nel 1362 Alberto Sterz e i suoi criminali sostarono per sei mesi a Castronovo

La perfetta ricostruzione del fabbro castelnovese Silvano Camillo esposta al pubblico

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7IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 4 – Luglio 2016

Una ricca programmazione per l’anniversario del Santo patrono ha accolto molti visitatori in occasione della XVIII edizione della rievocazione storica

“Ses amis se souviendront longtemps de sa haute stature morale, intellectuelle et de son optimisme indéfectible.C’était un humaniste. Il nous manquera.”

Adelin Charles Fiorató, nato il 5 aprile 1925 a Sant’Ambrogio Veneto, pres-so Verona, è morto martedì 22 marzo. Professore emerito e vicerettore della Sourbone nouvelle di Parigi, noto anche per aver pubblicato studi fondamentali sul novelliere castelnovese Matteo Bandello, nel maggio del 1987, affiancato dalla sua compagna Corinne, venne insignito della prima cittadinanza onoraria deliberata dal Comune di Castelnuovo. Cittadinanza conferita poi anche all’ing. Carlo Ferrari da Passano, deceduto nel 2011, e a Italo Cammarata.In Italia ebbe la collaborazione di Delmo Maestri, Mario Pozzi e Ugo Rozzo.L’annuncio della scomparsa è stato dato dal Dipartimento degli Studi ita-liani della Nuova Sorbona ove ha insegnato a lungo a partire dal 1970, divenendone vicepreside dopo aver gestito corsi alle università di Nancy, di Chicago e di Clermont Ferrand.Specialista del Rinascimento si è dedicato soprattutto al Bandello, all’Ario-sto, al Tasso, alle lettere di Michelangelo.Poco prima della morte aveva concluso due nuovi studi, uno dedicato alla corrispondenza di Artemisia Gentileschi, l’altro un romanzo scritto con lo pseudonimo di Arnaud Florent. Aveva partecipato come nome di punta a vari convegni tortonesi, a partire dal 1980, e presenziato a cerimonie ufficiali del gemellaggio fra Castel-nuovo e Port Sainte Marie. Infine l’Amministrazione comunale gli aveva assegnato la cittadinanza onoraria nel marzo del 1987 consegnandogli una bella pergamena disegnata da Gian Piero Vignoli, sulla quale appariva la seguente iscrizione:“Studioso di altissimi meriti scientifici, ha dedicato ampie, accurate, esau-rienti indagini atte a lumeggiare l’arte, la vita, l’importanza culturale di uno

dei più grandi figli di Castelnuovo, Matteo Bandello. Attraverso i libri e i saggi del prof. Fiorato possiamo ben dire che il Bandello è stato finalmen-te valutato e valorizzato al meglio e il suo «Novelliere» collocato nel posto che gli spetta nella letteratura europea del Cinquecento. Il Comune di Ca-stelnuovo, con la concessione della cittadinanza onoraria, intende rendere onore a un maestro degli studi sul Rinascimento, che ha fatto rifiorire la fama del grande novelliere e insieme conoscere nel mondo il nome del paese che gli dette i natali”.

Adelin Fiorató, studioso del Bandellomuore a Parigi nel marzo scorso

Adelin Fiorató nel 1987 nella chiesa di San Rocco, con a fianco Gennaro Pes-sini e Ugo Rozzo, in occasione della presentazione di un suo libro dedicato al Bandello e del conferimento della cittadinanza onoraria.

Castelnuovo perde un grande amicoCittadino onorario

Portfolio

(Foto: Luigi Bloise)

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8 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 4 – Luglio 2016

È stata inaugurata al pian ter-reno di Palazzo Centurione la sala didattica archeologi-

ca che costituisce il primo passo di un più ampio progetto finalizzato alla riapertura del Museo Civico. Alla presenza dei curatori dell’al-lestimento e dei responsabili della Soprintendenza di Torino è stata aperta la sala che raccoglie reperti a partire dal Neolitico, tutti rin-venuti sul territorio castelnovese, conservati sino ad ora a Torino. Bellissimi pezzi che provengono

dagli scavi del 1996 in via Torino e nella campagna circostante. Vasi

in pietra, l’ormai famosa e prezio-sa ascia in pietra verde e splendi-

di oggetti d’arredo funerario, che finalmente ritornano nel nostro

paese dopo un lungo periodo di prepara-zione. Grazie anche al contributo dei parenti delle sorelle Ines e Ro-setta Stella che hanno voluto lasciare in una cospicua offerta un se-gno della loro castelno-vesità e del loro attac-

camento al nostro paese.Gli oggetti esposti all’interno,

protetti in eleganti teche, docu-mentano la lunga frequentazione del territorio castelnovese a par-tire dal Neolitico, quando le asce in pietra verde levigata diventa-vano strumento essenziale per il disboscamento della pianura. In età romana il territorio appare costellato da insediamenti sparsi, i cui abitanti sono dediti preva-lentemente ad attività agricole. L’insediamento medievale, piccoli nuclei rurali in continuità con l’età romana che proseguono le attività agricole, è contrassegnato dalla costruzione di chiese e si raccoglie definitivamente nel paese fortifi-cato di Castrum Novum. Il progetto espositivo e grafico è dell’arch. Paola Mascherini.Per l’amministrazione comunale l’arch. Patrizia Ferrari, assessore uscente dell’amministrazione Lui-se ai beni storici e artistici, ha se-guito l’intero iter di approvazione e di esecuzione del progetto.

A Palazzo Centurione tornano i repertiarcheologici in deposito a Torino da ventanni

Il paesaggiocastelnovese èuno straordinarioesempio diconservazionedella centuriazioneLa sala inaugurata a Palazzo Centurione l’8 giugno 2016 è solo un primo passo in prospettiva della riapertura del Museo civico. L’elegante edificio, che ospiterà i locali del museo, è ancora in fase di restauro e di adeguamento alle norme tecniche dettate dagli standard di funzionamento e di sviluppo dei musei previsti dalla normativa vigente sui beni culturali. Comunque da oggi possiamo avere un primo assaggio che ci permette di apprezzare la ricchezza del patrimonio archeologico del territorio castelnovese. L’idea progettuale alla base dell’allestimento della sala è stata elaborata dal personale della Soprintendenza Archeologia del Piemonte (Alberto Crosetto, Alessandro Quercia, che ne ha curato anche la direzione scientifica, e

Marica Venturino), mentre il progetto espositivo e grafico è stato redatto e curato dall’Arch. Paola Mascherini. Il titolo dell’allestimento, ‘Di Verde e di Azzurro’, vuole richiamare il colore dei due principali elementi naturali che compongono il paesaggio castelnovese sin dall’antichità: l’azzurro dell’acqua dei torrenti Grue e Scrivia che solcano il verde della fertile terra produttrici di risorse alimentari. I reperti qui selezionati per l’esposizione, provenienti da scavi sistematici della Soprintendenza e da recuperi fortuiti, ci raccontano la lunga frequentazione della piana castelnovese a partire dalla Preistoria, dal Neolitico, quando l’ascia in pietra verde veniva utilizzata per il disboscamento delle foreste e per ricavare il legno per fare contenitori, come il vaso in olmo dagli scavi di Via Torino. Con l’età romana, il territorio di Castelnuovo si presenta costellato di insediamenti sparsi a vocazione agricola posti all’interno di una pianificazione territoriale dalla centuriazione romana, di cui il paesaggio castelnovese costituisce uno straordinario esempio di conservazione nelle attuali divisioni catastali. L’intensità degli scambi commerciali e l’agiatezza dei gruppi che vivevano in questi complessi rurali si ricava dalle anfore che contenevano derrate alimentari locali e importate, dalla ricchezza

dei corredi funerari (in particolare quello di via Torino) che ci hanno restituito vasi in terracotta e in vetro e anche gioielli, tra cui risaltano splendide gemme e castoni di anello in pietre pregiate, come corniola e onice, e dagli intonaci e mosaici che decoravano gli ambienti di una villa di un certo rilievo che doveva essere ubicata a San Damiano. Questo sistema di nuclei sparsi continua in età medievale con la costruzione di chiese fino alla creazione di un nuovo paese fortificato raccolto attorno ad un Castello, Castrum Novum, che ci ha restituito nel corso dei secoli vasellame da mensa riccamente decorato e vasi in pietra ollare.Il progetto ha visto anche il supporto dei restauratori del Laboratorio di Restauro del Museo Archeologico di Torino presso i Musei Reali (Enrico Bertazzoli, Beatrice de Filippis e Milena Magnasco) per la pulizia e il consolidamento dei reperti e l’esposizione degli stessi. Anna Lorenzatto ha collaborato in tutte le fasi dell’allestimento, dalla inventariazione e schedatura dei reperti all’elaborazione delle didascalie e all’allestimento dei reperti.

Dr. Alessandro QuerciaFunzionario archeologo

Soprintendenza del piemonte

RIAPRE AL PUBBLICOL’Amministrazione comunale ha riunito un gruppo di ca-stelnovesi che si occuperanno della riapertura dopo l’inau-gurazione della sala didattica archeologica a Palazzo Cen-turione. Si tratta dell’inizio di una collaborazione che vedrà nei prossimi mesi comporre un progetto organico di visite guidate non solo all’interno della sala ma scegliendo dei percorsi di visita alle bellezze presenti in paese. La Sala Di-dattica riapre due volte alla settimana: il venerdì sera dalle 21 alle 22,30 e la domenica dalle 17 alle 19. Domenica 17 luglio alle ore 17 la prima apertura ufficiale.

L’intervento ‘Di Verde e di Azzurro. Paesaggi di terra e acqua dalla preistoria al Medioevo’

La sala didattica archeologica un esempio per il ricco territorio tortonese

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9IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 4 – Luglio 2016

La classe 1A dell’ Istituto di Istruzione Superiore “Guglielmo Marconi” di Tortona con l’audio-video “La fragola profumata di Tortona, una ricchezza del nostro territorio”, si è aggiudicata il primo premio menzione speciale Radio Rai 3 al progetto e concorso nazionale Articolo 9 della Costituzione Cittadini attivi per il paesaggio e l’ambiente. Un’edizione speciale, questa dell’anno scolastico 2015/2016, che si è inaugurata lo scorso novembre con una Lectio Magistralis di Salvatore Settis e con un apposito messaggio rivolto da Papa Francesco a tutti i partecipanti. Al concorso hanno aderito 850 classi delle “medie” e delle “superiori”, da tutta Italia e anche dall’estero. Gli studenti coinvolti sono stati circa 14 mila. Nei giorni 6-7 giugno gli alunni Micol Migliore e Marco Lolla, in rappresentanza dell’intera classe, accompagnati dalla professoressa Chiara Parente, sono stati invitati a Roma. Lunedì 6 hanno partecipato all’incontro Dialogo attorno all’Articolo 9, tenutosi alla Biblioteca Nazionale Centrale, alla presenza del Direttore della Biblioteca, del Dirigente Generale per gli Ordinamenti scolastici e Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, del Direttore della Fondazione Benetton Studi Ricerche, del Dirigente generale Educazione Ricerca del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Al di fuori dell’aula e con il supporto dei loro insegnanti, gli studenti si sono messi in gioco in prima persona, raccontando il loro impegno a favore della comunità, consapevoli che solo attraverso la collaborazione con i cittadini e le istituzioni, i genitori e le associazioni, è possibile attivare percorsi di educazione e sensibilizzazione, guardando al futuro, nello spirito dell’Articolo 9 della Costituzione, che affida alla Repubblica il compito di tutelare il paesaggio e il patrimonio storico ed artistico della Nazione. Martedì 7 si è svolta al Senato, nella Sala Koch, la Giornata conclusiva dell’edizione 2015-2016 e cerimonia di premiazione, alla presenza del Presidente del Senato della Repubblica, sen. Pietro Grasso. “Ancora una volta volevamo ringraziare chi ha permesso la partecipazione e la riuscita di questo progetto, che ci ha insegnato il lavoro di gruppo e la libertà di esporre le proprie idee. Il nostro Dirigente scolastico professor Guido Rosso, la professoressa di lingua e letteratura italiana Chiara Parente, la professoressa di lingua inglese Barbara Massone, la professoressa di scienze integrate chimica Nadia Semino, i tecnici informatici Filippo Zappulla e Roberto Bellingeri, Antonella Guerra e Luciana Cabrelli dell’ufficio segreteria, il fotografo Bruno De Faveri. Con grande stima e riconoscenza

vogliamo citare il maestro Armando Bergaglio della Società Storica Julia Derthona, la Signora Patrizia Lodi della Cascina Carcassola, l’architetto Roberto Gabatelli del Comune di Tortona e il notaio Maria Paola Cola dell’associazione “Progetto Derthona”, che ci hanno illustrato, sotto diversi aspetti, le peculiarità della fragola profumata di Tortona, una ricchezza del nostro territorio.”

La classe 1ALaura Botti, Serena Torlasco, Fabio Guzzi

La fragola profumata di Tortona siaggiudica le menzione speciale di RAI Radio 3

Siamo lieti di informarvi che nella sede di Castelnuovo Scriviavia Umberto I n° 14 - Tel. 0131/826528 Fax: 0131825923 - www.assicurazionipicchi.it

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ORARIO: Dal Lunedì al Sabato dalle 8,30 alle 20 – Domenica dalle 8.30 alle 13

Territorio Gli alunni guidati dall’insegnante castelnovese Chiara Parente

VACANZE AD ALASSIOPER LA TERZA ETÀ A SETTEMBRESi svolgerà dal 16 al 30 settembre il soggiorno marino ad Alassio presso l’Hotel Adler. Tutti coloro che vorranno parte-cipare, essendo il numero dei posti disponibili limitato, sono invitati a iscriversi a partire da lunedì 18 luglio presso l’URP o l’ufficio segreteria del Comune. Sarà così possibile soddisfare in anticipo eventuali esigenze per le stanze.

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10 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 4 – Luglio 2016

Al via i “cantieri cultura” per una nuova stagione castelnovese aperta a tuttiQuando mi chiedono

di fare qualcosa per il mio paese non so

rifiutare. Penso che sia mio dovere, che abitare in un posto come Castelnuovo non vuol dire solo salutare tutti e fare con coscienza il proprio lavoro. Qui siamo in una piccola comunità che ha bisogno del soste-gno di tutti i suoi cittadini. Se ognuno di noi sente il paese come un’estensione della propria casa, tutti vi-viamo meglio.Quando Gianni Tagliani mi ha chiesto di aiutarlo a coordinare un gruppo di la-voro che si occupasse della cultura ho subito accettato, anche se non credo di ave-re poi quella gran cultura da spendere. In passato avevo già fatto parte di una commissione della biblio-teca e ricordo che avevamo realizzato qualche bel pro-getto, c’era un bello spirito, un’energia che mi piace-rebbe risentire .È per questo motivo che ho accettato e ho subito chiesto che si aprisse quel-lo che ho voluto chiamare “cantiere” per costruire una nuova idea di cultura a Castelnuovo. Cos’è e di cosa si occupa la biblioteca? Nel Castello Podestarile c’è da anni una bella realtà che tutti possiamo frequen-tare gratuitamente: possiamo prende-re in prestito libri, riviste, film, ci sono due brave bibliotecarie che ci possono consigliare, c’è una postazione internet, c’è una vasta raccolta perfettamente ar-chiviata di tutte le pubblicazioni locali, negli anni abbiamo stampato diversi volumi su vari argomenti inerenti il no-stro paese, sulla sua storia e i suoi per-sonaggi. Durante l’anno si organizzano spettacoli, conferenze, presentazioni di libri, mostre d’arte. La sala Pessini ospi-ta questi incontri con grande successo di pubblico, a Palazzo Centurione è stata inaugurata la sala didattica archeologi-ca, diversi monumenti del paese sono stati restaurati, salvati dal degrado con

l’impegno di chi, supportato dall’ammi-nistrazione comunale, si è speso in pri-ma persona per salvaguardare il nostro patrimonio.Oggi mi sembra che alla maggior parte dei miei concittadini queste cose inte-ressino un po’ meno, per questo mi pia-cerebbe sentire voci nuove, capire come interessare i ragazzi che vedo in giro, spesso annoiati, o i pensionati che passa-no le giornate al bar a lamentarsi e a cri-ticare. Vorrei il loro aiuto, un po’ del loro

tempo e le loro idee. Vorrei che la biblioteca diventas-se un punto di incontro per tutti coloro che hanno qualcosa da proporre per rendere migliore il nostro territorio, e dico territorio perché non vorrei che ci limitassimo al paese ma avere stretti contatti con i paesi vicini, con le realtà locali che realizzano eventi, spettacoli, incontri, con chi si occupa dell’ambiente, con chi lavora per l’inte-grazione, con chi aggrega i giovani o si occupa degli anziani. Cultura, insom-ma, per me è tutto ciò che ci porta a vedere il mondo con curiosità e con la men-te aperta, senza i paraocchi della diffidenza, della pau-ra e dell’egoismo. Cultura come conoscenza, anche di altre persone e di altre realtà.Abbiamo pensato di indire una specie di assemblea, un incontro informale a cui sono invitati tutti colo-ro che, come me, sentono la necessità di fare qual-cosa per Castelnuovo. Chi ha un’idea da proporre, chi

ha del tempo da dedicare al patrimonio storico, alle iniziative che si organizzano in sala Pessini, chi si vuole occupare dei bambini, dei ragazzi, di mostre e spet-tacoli, di musica, arte, scienza, chi non si accontenta di passare la serata al bar o davanti alla tv, è invitato a darci una mano.Naturalmente non si guadagna niente, nessun distintivo da appuntare sulla giac-ca, ci sarà da perdere del tempo, maga-ri da litigare perché non sempre saremo tutti d’accordo, bisognerà prendersi del-le responsabilità e rispettare gli impegni presi, ma se non avete il coraggio di spor-carvi le mani non venite a lamentarvi di-cendo che “a Castelnuovo non c’è niente”.A Castelnuovo ci siete voi e sta a voi fare in modo che ci si viva bene oppure no.Grazie a tutti coloro che ci vorranno cre-dere. Vi aspetto.

Silvio Maniezzo

L’intervento Chi ha idee, proposte, tempo da spendere per gli altri è invitato a darci una mano

Tre seratecon la buona musicaDopo l’esordio dei Gordon che ci hanno fatto rivivere le più belle canzoni dei Nomadi, saranno due i martedì in cui vi diamo appuntamento all’ombra della torre. Prima gli Open e poi la for-mazione giudata da Marco Guagni-ni saranno i protagonisti sul palco.

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11IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 4 – Luglio 2016

Al Centro San Carlo“Quattro zampe per un amico”, l’inizia-tiva che si è tenuta al Centro San Carlo, ha riscosso un grande successo. Prota-gonisti con gli ospiti della struttura, nella dimostrazione dell’attività di Pet Terapy, un cane meticcio, Bimba, e Thea un labrador. Due preziosi amici a quattro zampe che compongono il progetto “ConFido Sor-riso”. Da oltre quattro anni la San Carlo Onlus sta portando avanti questa interes-sante iniziativa che vuole avvicinare i ra-gazzi agli animali addestrati non solo per la compagnia ma per una crescita in simbio-si. Ciò consente di avere uno strumento in più per la riabilitazione delle pluridisa-bilità: la presenza di un animale risveglia infatti l’interesse di chi ne viene a contatto, catalizza la sua attenzione e consente di instaurare relazioni affettive e canali di co-municazione privilegiati con gli ospiti, sti-molando energie positive, distogliendolo o rendendogli più accettabile il disagio che porta con sé.

Sportivamente /di Carluccio Torti

Scrivere di Gianni Tagliani sembra un esercizio inutile in

quanto lo stesso, ne siamo convinti, è conosciuto da tutti a Castelnuovo e non solo.Personaggio pubblico, ha comin-ciato a farsi le ossa come giovanis-simo consigliere comunale intra-prendente e innovativo.Acquisisce esperienza, scala le cariche politiche, diventa sindaco e si riconferma due volte alla grande con larghi consensi.Si occupa di tutto o quasi poiché non gradisce farsi rappresentare e affronta le varie proble-matiche sempre in prima persona.È giornalista con la penna pungente, anima ispiratri-ce e realizzatrice di tante iniziative, una su tutte la festa medioevale di fine maggio; poi le folcloristiche presentazioni dei diciottenni in piazza; le feste patronali; le ap-prezzate serate alla sala Pessini. È anche un convinto animalista… ma forse abbiamo dimen-ticato qualcosa.Solo una sparuta minoranza lo conosce an-che come esponente dell’A.I.A., l’associazione italiana arbitri di calcio. Sì, Gianni è anche un arbitro! Pur non avendo mai messo piede, da ragazzino, su un terreno di gioco e non aven-do mai dato un calcio a un pallone, un giorno, verso i 16 anni, per chissà quale uzzo, decide di iscriversi a un corso per arbitri presso la sezio-

ne di Voghera. Scetticismo iniziale poiché è completamente a digiuno di ogni regola sportiva. Nonostante questo handicap si dimostra subito elemento valido e inizia la “carrie-ra” arrivando nel 1998 alla serie D. Quando capisce che per lui non ci sono più possibilità di salire ulte-riormente (non ha più l’età) intra-

prende l’attività di osservatore arbitrale. Anche in questa veste si distingue per capacità e zelo. In quanto giornalista è nominato Referente re-gionale per la Lombardia nella rivista specializ-zata “L’Arbitro”.

Riprende con rinnovato impegno le sue mansioni di osservatore della serie D sino ad arrivare, sempre tra i migliori, a visionare per tutta Italia gli arbitri di serie B.

È di questi giorni la sua consacrazione: i diri-genti dell’A.I.A. lo hanno giudicato il miglior os-servatore della serie B e, di conseguenza, è stato promosso tra i top, tra quelli che nel prossimo campionato andranno a visionare gli arbitri che dirigeranno le partite di serie A ed emetteranno giudizi precisi sul loro operato. Un aspetto che per quasi tutti era sconosciuto e, vista la nomina prestigiosa, gli auguriamo un sincero e cordiale “in bocca al lupo”.Nel frattempo, anche i castelnovesi lo hanno giudicato il migliore, ridandogli la fascia di sin-daco: primus inter pares, e così sia.

Una prestigiosa promozione

Virginio era una delle ultime figure tipiche del paese. Sapeva la data di nascita di qualsiasi suo compaesa-no, era salito agli onori della cro-naca nazionale per aver inventato un calendario perpetuo; apprezza-ta era stata la sua partecipazione a “Rischiatutto”, la popolare trasmis-sione condotta da Mike Bongiorno. Dopo il lavoro svolto a Rivalta, in pensione, coltivava le sue passioni: la pittura, la partecipazione ai primi gemellaggi anche in veste di orga-nizzatore, il calcio locale e nazionale attuale e di un secolo fa. Ed è pro-

prio su questo argomento che frequentissime erano le discus-sioni nella barberia di Angelo Riccardi, anche lui, più giovane

d’età, scomparso in primavera. Si ritrovavano i tifosi locali al mattino e sfruttando qualche titolo dei gior-nali sportivi si accendevano le di-squisizioni sulle squadre. Angelo, presidente del locale Milan Club, Virginio tifoso del Toro. Si aggiun-gevano, naturalmente, gli imman-cabili sostenitori della Juventus che, volentieri, si confrontavano con loro. Nel suo negozio Angelo conservava la foto alla quale tene-va di più: quella che lo ritrae con Gianni Rivera diventatogli amico nel corso degli anni. Se ne sono an-date due persone che hanno lasciato una segno della loro tipici-tà nel paese e che ricordiamo con il giusto affetto.

Se ne sono andati

Virginio Vignoli e Angelo Riccardi

Gianni ha voluto dedicare la sua pro-mozione a due amici e colleghi scom-parsi. Un arbitro di Tortona, Sergio Raccicchini e l’altro, osservatore e vicepresidente, compagno di tanti raduni, il pontecuronese Enzo Tosini.

Gianni Tagliani arbitro: questo sconosciuto!

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12 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 4 – Luglio 2016

Ci sono odori che riportano con la mente a posti e ricor-di lontani: è proprio questa

la sensazione che ho mentre entro all’asilo nido primavera. Il pro-fumo dei bambini e delle stanze dell’asilo mi ricordano la mia in-fanzia. Il sapore di buono, il clima di serenità, calma e tranquillità, mettono subito di buonumore e, appena attraversati i locali della scuola, arrivo nel giardino dove un bel gruppo di bambini, curiosi e dolcissimi, mi dà subito il benve-nuto. Seduta accanto alla coordi-

natrice Emanuela Barbieri, inizio una piacevole chiacchierata alla scoperta di questo piccolo mondo e, attorno a noi, si radunano tanti bimbi attenti e vivaci che, veden-domi con la biro in mano, vogliono farsi riempire le manine di “ta-tuaggi”; chi un cuore, chi un sole e chi addirittura un aereo, segno della loro infinita spensieratezza. L’asilo nido Primavera di Castel-nuovo Scrivia accoglie bambini del paese e dei comuni circostanti, dall’età di sei mesi ai tre anni. Que-sta struttura, sita in via Vincenzo

Colli, è una splendida realtà che offre un eccellente servizio ai geni-tori che, per motivi di lavoro han-no bisogno di qualcuno che badi ai propri figli. In questa prima forma di scuola il fanciullo entra in con-tatto con i coetanei, vive diverse esperienze e apprende nuove capa-cità a livello cognitivo ed emotivo. Con il passare del tempo, la strut-tura è migliorata ancora di più per dare alle famiglie un servizio completo, efficiente e qualificato. Con Emanuela, la coordinatrice, altre quattro educatrici (Adelina,

Katia, Paola e Federica) si occupa-no dei bambini dalle 7.30, quando entrano, alle 18 quando escono e la giornata è davvero ricca di mo-menti diversi, impegnativi ma an-che molto divertenti. Esse, infatti, prima dell’inizio dell’anno “scola-stico” programmano, nei minimi particolari, lo svolgersi delle gior-nate e le attività da fare con i bam-bini. Per entusiasmarli, divertirli e dar loro modo di apprendere, elaborano differenti progetti edu-cativi per le diverse fasce d’età in modo da rispondere in maniera

completa alle personali esigenze di ogni bambino, introducendolo in un ambiente accogliente e po-tenziando curiosità, creatività e conoscenza di sè. Dal percorso e dalle attività svolte durante l’anno, prende vita la festa di fine anno che mostra alle famiglie quanto svolto a scuola. Il 12 giugno, infat-ti, nel cortile del Comune i genitori e i parenti hanno potuto immer-gersi nel mondo dei loro bambini, scoprendo il lavoro che i loro figli hanno portato avanti tutto l’anno.Il filo conduttore prende ispirazio-ne dall’Expo conclusosi nell’otto-bre scorso, un viaggio alla scoperta del cibo, dei suoi diversi colori e dei particolari sapori, assaggian-do e sperimentando frutta e ver-dura a seconda delle stagioni. “Il buon gusto del nido” titolo del progetto, è stato un vero succes-so; i bambini, dai più piccoli ai più grandi, hanno scoperto, giocato e conosciuto il cibo in maniere ori-ginali, dipingendo con l’arancione della zucca o usando il ciuffo dei broccoli come pennello. Questa “avventura” nel mondo del gusto, ideata dalle educatrici, ha intro-dotto i fanciulli alla scoperta dei sapori genuini di frutta e verdura e, durante il rifresco alla fine della festa, anche i genitori hanno potu-to godere di piatti tipici di regioni e nazioni diverse, preparati da loro stessi. Uno scambio di culture cu-linarie e un modo divertente per passare un pomeriggio tutti insie-me. Per buona riuscita di questo progetto, va il grazie al Gruppo Ambiente che da tempo aiuta il nido dando la possibilità di svol-gere esperienze diverse, creative e originali. Al nido di Castelnuovo non manca proprio nulla; è dotato di locali destinati alla refezione, di tre camere da letto, bagni e se-zioni a seconda delle diverse età ed esigenze. Importante è anche l’area verde dove nella bella sta-gione i bambini possono giocare

e un atelier dedicato alla pittura. La cucina, interna, gestita dalla cuoca Luciana, offre ogni giorno piatti gustosi che seguono la giusta dieta bilanciata per la crescita dei bambini, secondo le loro necessi-tà. Nulla è lasciato al caso, anche i rapporti con le famiglie e le diver-se problematiche sono trattati in modo da far sì che ognuno lasci i propri figli in un ambiente sereno e accogliente.Le educatrici, raccontano volen-tieri cos’è per loro questo lavoro. È proprio Adelina, una tra le più giovani, a descrivere alcuni dei momenti più belli che ogni volta la lasciano meravigliata: “ vedere i progressi che ogni singolo bimbo fa, dall’oggi al domani, è la cosa che più gratifica e allo stesso tem-po emoziona.”, “ritrovarsi a set-tembre, dopo le lunghe vacanze e rivederli cambiati, ma pur sempre affezionati a te è qualcosa di spe-ciale, difficile da spiegare.” Certo, le difficoltà non mancano “quando ci sono tanti bambini e qualcuno di nuovo si deve inserire, non è certo una passeggiata, ma una respon-sabilità per non deludere la fami-glia e per far star bene il piccolo” racconta Emanuela che, attorniata dai suoi bambini, parla con pas-sione ed entusiasmo di questo me-stiere che può sembrare un gioco, ma che nasconde tanto impegno e responsabilità.Ci sarebbe ancora molto da rac-contare; la realtà del nido è tutta da scoprire e non si può certo riassumere in un foglio, ma la pas-sione e l’allegria che le educatrici trasmettono sono il chiaro segno che lo stare con i piccoli fa tornare anche i grandi ancora un po’ bam-bini. Quando esco dall’asilo penso che davvero, fare la “maestra” in un posto così, sia uno dei mestie-ri più belli del mondo, dove non si sente la fatica, e la voglia di andare al lavoro non manca mai.

Elisa Basiglio

“Il buon gusto del nido” per scopriresapori, colori e profumi giocando insieme

Progetti Il filo conduttore prende ispirazione dall’esposizione universale

Una proposta educativa che sa rinnovarsi, apprezzata dalle famiglie e dai piccolicon una lista d’attesa per una struttura intercomunale che sa attrarre numerose adesioni