Le Dodici Fatiche Di Ercole

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Le dodici fatiche di ErcoleLe dodici fatiche di Ercole sono una serie di episodi della mitologia antica che riguardano le imprese compiute dall’eroe per espiare il fatto di essersi reso colpevole della morte della sua famiglia.Si ritiene che le dodici fatiche siano state scritte in un poema andato perduto, l’Eracleia. La struttura narrativaZeus, dopo aver reso Alcmena incinta di Eracle, proclamò che il primo bambino nato dalla stirpe di Perseo, sarebbe diventato re. Era, però, fece in modo di anticipare la di due mesi la nascita di Euristeo, mentre fece tardare di tre mesi quella di Eracle. Nonostante ciò il proclama di Zeus rimase valido.Anni dopo, mentre si trovava in preda ad un attacco d’ira provocato da Era, Eracle uccise sua moglie e i suoi figli. Ritornato in sé, si recò all’oracolo di Delfi, dove apprese che per espiare la propria colpa doveva servire Euristeo, l’uomo che gli rubò i diritti di nascita e che di conseguenza odiava più di ogni altro, per dodici anni e compiere le imprese che egli stabilirà. Come compenso gli sarebbe stata concessa l’immortalità.Le faticheDurante le sue fatiche sarà spesso accompagnato da Iolao. Sebbene inizialmente dovesse compire saltano dieci imprese, è costretto, a causa di Iolao, a cimentarsi anche in altre due.

I- Uccidere il leone di Nemea e portare la sua pelle come trofeo,II- Uccidere l’immortale Idra di Lerna (con l’aiuto di Iolao),III- Catturare il cinghiale di Erimanto,IV- Catturare la cerva di Cerinea,V- Disperdere gli uccelli del lago Stinfalo,VI- Ripulire in un giorno le stalle di Augia (con l’aiuto di Iolao),VII- Catturare il toro di Creta,VIII- Rubare le cavalle di Diomede,IX- Impossessarsi della cintura di Ippolita, regina delle Amazzoni,X- Rubare i buoi di Gerione,XI- Rubare i pomi d’oro del giardino delle Esperidi,XII- Portare vivo a Micene Cerbero, il cane a tre teste guardiano degli

inferi. Le sei imprese nel Peloponneso

I- Il leone di NemeaLa prima impresa di Eracle fu liberare la piana di Nemea dal Leone di Nemea.Eracle si lanciò all’inseguimento del leone, armato col suo arco e le frecce e la clava. Tese il suo arco e scoccò una freccia, ma non riuscì a ferire il leone: la pelle del mostro, infatti, non poteva essere penetrata da nessuna arma e la freccia dell’eroe si piegò, come se stesse colpendo una pietra. Eracle, non capendo quale arma potesse ferire l’animale, cominciò a combattere a mani nude: avvolse le sue braccia attorno al collo della creatura e lo strangolò. Successivamente tentò di scuoiare la bestia, ma non ci riuscì; allora provò ad adoperare a questo scopo gli artigli, che furono efficaci.Da quel momento, Eracle portò sempre la pelle dell’animale come protezione in battaglia.

II- Idra di LernaLa seconda impresa di Eracle fu uccidere l’Idra, un mostro dalle nove teste che atterriva villaggi divorando uomini e bestie. Dopo aver stanato il mostro

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con l’ausilio di frecce infuocate, cercò di ucciderlo recidendogli le teste, ma ad ongni taglio ricrescevano altre due teste. Non potendo vincere da solo, invocò l’aiuto di Iolao, che bruciò i colli dell’Idra. Rimase così solo la nona testa, quella immortale, che Eracle schiacciò con un sasso. Uccisa la bestia, Ercole intinse le sue frecce del sangue dell’Idra e in tal modo procuravano ferite inguaribili e mortali.III- Il cinghiale dell’ErimantoEuristeo gli ordinò di debellare il mostro, ma gli impose di catturarlo vivo.Eracle, dopo averlo stanato, lo catturò e lo legò per i piedi. In seguito lo condusse da Euristeo, ma quest’ultimo ne rimase talmente impressionato che si nascose e ordinò di portarlo via.

IV- La cerva cernitideEuristeo diede questo compito perché sapeva che l’animale era di proprietà di Artemis: catturarla avrebbe voluto dire commettere un’empietà contro la dea.La cerva era molto veloce e quindi Eracle impiegò un anno a inseguirla. Riuscì a catturare l’animale quando si fermò a bere presso un fiume. Prese allora una freccia e, ripulita dal sangue dell’Idra, la colpì alla zampa. Mentre tornava al palazzo di Euristeo, incontrò la dea Artemide che, vedendo la cerva, accusò Ercole di sacrilegio. Ma quando Eracle le spiegò che doveva obbedire ad Euristeo e che doveva compiere ogni suo ordine, la dea gli concesse il perdono.V-Gli uccelli di Stinfalo Euristeo spedì Eracle a liberare le paludi da uno stormo di uccelli. Le loro penne erano metalliche e quindi emettevano un rumore acuto, che condannava a morte chiunque lo ascoltasse. Mentre Eracle cercava un modo per cacciare gli uccelli, fu avvicinato dalla dea Atena, sua protettrice. Efesto, seguendo i consigli di Atena, forgiò un paio di enormi lastre di bronzo che, facendo rumore, spaventavano gli uccelli. Ercole batté quindi le due lastre e il rumore che provocò spinse gli uccelli a prendere il volo. Quando gli uccelli furono visibili, scagliò le sue frecce mortali.VI-La pulizia delle stalle di Augia Augia non si assoggettava a spargere concime delle stalle nei campi, rendendoli, così, sterili. Eracle pulì le stalle in un solo giorno, deviando un fiume.

Le tre imprese compiute fuori dal PeloponnesoVII- Il toro di CretaQuando Eracle arrivò all’isola di Creta, Minosse approvò la cattura del toro. Per catturare il toro, l’eroe dovette intrecciare un laccio; poi inseguì la bestia fino a indebolirla e le lanciò il laccio intorno al collo. Portata la bestia da Euristeo, si decise di sacrificarla in onore di Era, che però la rifiutò perché provava antipatia per Ercole. Così il toro fu lasciato libero e più tardi raggiunse alla piana di Maratona, dove fu catturato da Teseo.VIII- Rubare le cavalle di DiomedeEracle fu mandato da Euristeo a catturare le cavalle di Diomede, che venivano alimentate con la carne degli stranieri. Quando Ercole arrivò al castello, prese prigioniero il re. Poi lo gettò nella mangiatoia e lo diede in pasto alle cavalle, che si calmarono e così poté portarle da Euristeo.IX- Il cinto di Ippolita Eracle dovette conquistare la preziosa cintura di Ippolita, regina delle Amazzoni perché la figlia di Euristeo la desiderava.

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Per eseguire questa impresa Ercole organizzò un gruppo di volontari, che vennero accolti cordialmente dalle Amazzoni. Eracle raccontò così lo scopo della sua missione e Ippolita gli diede il cinto in dono. Ma Era, al sentire questo, prese la forma di un’Amazzone e sparse la voce che l’eroe era venuto per rapire la regina.Inizia così una battaglia durante la quale Ercole uccide Ippolita, sicuro di essere stato tradito. Vinta la battaglia, Eracle torna con la cintura da Euristeo.

Le tre imprese nell’aldilàX-Conquista del bestiame di GerioneGerione era un gigante a tre teste, sei braccia e sei gambe e possedeva grandi armenti di buoi. Eracle raggiunse la sua terra, dove pose i confini del mondo conosciuto, uccise Gerione e rubò il suo bestiame. XI- Conquista dei pomi delle EsperidiI pomi delle esperidi erano il regalo di nozze di Era. Eracle, giunto al Caucaso, liberò prometeo,che gli disse che doveva inviare Atlante a cogliere i pomi. Si recò così da Atlante e si offrì di sorreggere il peso del cielo durante la sua assenza. Quando ritornò, però, non voleva più riprendere il suo compito, ma Ercole finse di volerlo aiutare, purché gli desse il tempo di prendere un cuscino. Appena fu libero, scappò via con i pomi. XII- La cattura di CerberoPer catturare Cerbero, si fece iniziare ai misteri eleusini e si fece aiutare da Ermes e da Atena. Negli Inferi Ercole liberò Teseo. Chiese poi a Ade di prelevare Cerbero e Ade acconsentì. Ercole portò così Cerbero da Euristeo, che si spaventò e lo lasciò libero.