Le cure palliative nello scompenso cardiaco avanzato....Milano 23 maggio 2016 Le cure palliative...

78
Massimo Romanò Milano 23 maggio 2016 Le cure palliative nello scompenso cardiaco avanzato.

Transcript of Le cure palliative nello scompenso cardiaco avanzato....Milano 23 maggio 2016 Le cure palliative...

Massimo Romanò

Milano 23 maggio 2016

Le cure palliative nello scompenso cardiaco avanzato.

Mio caro Marco, Sono andato stamattina dal mio medico, Ermogene, recentemente rientrato in Villa da un lungo viaggio in Asia… Ho deposto mantello e tunica; mi sono adagiato sul letto. Ti risparmio particolari che sarebbero altrettanto sgradevoli per te quanto lo sono per me e la descrizione del corpo d'un uomo che s’inoltra negli anni ed è vicino a morire di un'idropisia del cuore. Diciamo solo che ho tossito, respirato, trattenuto il fiato, secondo le indicazioni di Ermogene, allarmato suo malgrado per la rapidità dei progressi del male, pronto ad attribuirne la colpa al giovane Giolla, che m'ha curato in sua assenza. E' difficile rimanere imperatore in presenza di un medico; difficile anche conservare la propria essenza umana: l'occhio del medico non vede in me che un aggregato di umori, povero amalgama di linfa e di sangue. E per la prima volta, stamane, m'è venuto in mente che il mio corpo, compagno fedele, amico sicuro e a me noto più dell'anima, è solo un mostro subdolo che finirà per divorare il padrone. Ma, ormai, non credo più, come finge ancora Ermogene, nelle virtù prodigiose delle piante, nella dosatura precisa di quei sali minerali che è andato a procurarsi in Oriente. E' un uomo fine; eppure, m'ha propinato formule vaghe di conforto, troppo ovvie per poterci credere; sa bene quanto detesto questo genere d'imposture, ma non si esercita impunemente più di trent'anni la medicina. Perdono a questo mio fedele il suo tentativo di nascondermi la mia morte

  Rappresentano un approccio multidisciplinare e globale ai pazienti con malattia avanzata e progressiva.

  Favoriscono il controllo del dolore e degli altri sintomi e il supporto ai problemi psicologici, sociali e spirituali.

  Vanno applicate precocemente, insieme al trattamento attivo della malattia di base (cure simultanee)

  Migliorano la qualità della vita del paziente e della famiglia.

Definizione di cure palliative-OMS

http://www.who.int/cancer/palliative/definition/en

Scopi delle cure palliative

  Rispettare la vita e considerare il morire come un evento naturale

  Non facilitare nè ritardare la morte

  Fornire sollievo dal dolore e da altri sintomi angoscianti

  Integrare gli aspetti psicologici e spirituali nella cura del malato

  Offrire un sistema di supporto per aiutare i pazienti a vivere il più attivamente possibile sino alla morte

  Offrire un sistema di supporto alla famiglia per far fronte alla malattia dei pazienti e al proprio lutto

http://www.who.int/cancer/palliative/definition/en

http://www.ersj.org.uk/content/32/3/796.full  

Le cure palliative in cardiologia

  “Good  death”  in  the  most  appropriate  loca3on.      

  Be6er  pain  and  symptom  management.    

  Be6er  long  term  outcomes  for  bereaved    rela3ves.    

  Improved  experience  of  care.    

  Be6er  quality  of  care.    

  Lower  health  care  costs.        

Zhang et al. Arch Intern Med 2009:194:480-488    

Expected outcomes of early palliative care approach

End  stage  HF  Classe  NYHA  IV,  con  caIva  qualità  della  vita    Ipotensione  arteriosa  e/o  ritenzione  di  liquidi    Segni  di  cachessia  cardiaca  Più  di  una  ospedalizzazione  negli  ul3mi  3-­‐6  mesi  Scarsa  risposta  alla  CRT  quando  indicata    Non  indicazione  al  trapianto  cardiaco  o  al  supporto    meccanico  al  circolo  Necessità  di  frequente  o  con3nuo  supporto  infusivo      

PROGNOSI

"    CIRCA 50 % PAZIENTI MUORE ENTRO 5 ANNI DALLA DIAGNOSI

"   SCOMPENSO “SEVERO”: 50% MUORE ENTRO 1 ANNO

"  RUOLO DELLE COMORBIDITA’

0.00

0.10

0.20

0.30

0.40

0.50

0.60

0.70

0.80

0.90

1.00

0 6 12 18 24 30 36 42 48 54Months Post Enrollment

Perc

ent S

urvi

val

N Engl J Med 2001; 345:1435-43

J Cardiac Failure 2003;9:180-7

0

0.2

0.4

0.6

0.8

1

0 6 12Months in Trial

Su

rviv

al

J Am Coll Cardiol 2007 50:741-7

Sopravvivenza dei pazienti in stadio D trattati con la migliore terapia farmacologica

Le comorbidità

Zoom sui pazienti con SC e comorbidità in Europa

Comorbidità    frequentemente  accompagnano  lo  SC   Con  aumento  di  morbidità,  mortalità,e  rido<a  qualità  di  vita

3226   outpaAents  with  

chronic  heart  failure analysed

AIM  OF  THE  ANALYSIS Assessing  the  

-­‐  prevalence,   -­‐  prognosAc  implicaAons, -­‐  determinents,  and   -­‐  regional  variaAon,

                                     of  their  comorbidiAes.  

van Deursen VM et al. Co-morbidities in patients with heart failure: an analysis of the European Heart Failure Pilot Survey. Europ J Heart Fail. 2014;16:103-111.

IRC

Anemia

Diabete

BPCO

Stroke

Prevalenza di comorbidità

74%

Proporzione  di  pazienA  

Con  almeno  1  comorbidità

…le    prevalenA  sono…

41%

29%

29%

15% 11%

Il  numero  di    comorbidità  aumenta  con  la  gravità  dello  SC.

van Deursen VM et al. Co-morbidities in patients with heart failure: an analysis of the European Heart Failure Pilot Survey. Europ J Heart Fail. 2014;16:103-111.

Implicazioni prognostiche delle comorbidità

41% (95%  CI,  29-­‐51%)  

Prognos3c  implica3ons  of  comorbidi3es  are  assessed  by  populaAon  a<ributable  risks  (PARs*),  corresponding  to  the  %  of  all-­‐cause  mortality  in  the  popula3on  a6ributable  to  the  comorbidity:  

Mala^a  renale  cronica                        Anemia                     Diabete     BPCO

37% (95%  CI,  27-­‐46%) 14%

(95%  CI,  5-­‐–23%)   10% (95%  CI,  3-­‐16%)  

*  “PAR  can  be  described  as  the  reduc3on  in  mortality  that  would  be  observed  if  the  popula3on  was  en3rely  unexposed  to  a  certain  c-­‐morbidity,    compared  with  the  mortality  pa6ern  in  pa3ents  without  that  comorbidity”  

van Deursen VM et al. Co-morbidities in patients with heart failure: an analysis of the European Heart Failure Pilot Survey. Europ J Heart Fail. 2014;16:103-111.

Stages in the development of HF and recommended therapy by stage.

Yancy C W et al. Circulation. 2013;128:e240-e327

Lo scompenso cardiaco avanzato. Definizione e inquadramento

Problemi

•  Definizione di scompenso avanzato •  Eterogeneità stadio D •  Come determinare la prognosi

Eventi clinici e segni utili per identificare il paziente con SC avanzato

Yancy  C,  Jessup  M,  et  al.  2013  ACCF/AHA  Guidelines  for  the  Management  of  Heart  Failure.  JACC.  2013;62  

(16):e147-­‐e239.    

Ripetute (≥2) ospedalizzazioni e accessi a PS per SC nell’anno precedente Progressivo deterioramento della funzione renale Perdita di peso senza altre cause (cachessia cardiaca) Intolleranza a ACE inibitori per ipotensione e/o insufficienza renale Intolleranza ai beta bloccanti per peggioramento di SC o ipotensione Frequente ipotensione sistolica ( <90 mm Hg) Dispnea persistente nel vestirsi e/o lavarsi, che richiede il riposo Incapacità a camminare per 1 isolato per dispnea o astenia Necessità di aumentare la dose di diuretico con uso di metolazone Progressiva riduzione di sodio sierico, in genere <133 mEq/L Frequenti shock da ICD

                                               “Let  food  be  the  medicine                                                          and    medicine  be  the  food.”                                                            ―  Hippocrates    

136 pz (90 M e 44 F, età media 76.8 anni), pari al 9.3% del totale dei pz ricoverati per SC Degenza media di 37,5 giorni 2.5 ricoveri nei sei mesi precedenti la morte 51 pz erano portatori di ICD, 18 dei quali con supporto biventricolare. In 9 casi è stato registrato negli ultimi 7 giorni intervento ripetuto dell’ICD su TV o FV. In 6 casi l’ICD è stato disattivato e in 3 casi riprogrammato. Nessun malato è morto per TV o FV. 37 pazienti con pacemaker definitivo 78 pazienti con IRC: 18 pz erano in HD cronica e 7 in DP. In 12 casi è stata eseguita almeno una seduta di ultrafiltrazione. In 44 pz emotrasfusione ripetuta per anemia (Hb ≤9 g/dl). In tutti gli ultimi 32 casi si è provveduto a somministrazione di con morfina ev o midazolam, per un tempo variabile da 3 a 8 giorni Le caratteristiche ecocardiografiche principali erano: FEVS 0.33 con insufficienza mitralica severa FEVS 0.28 con insufficienza mitralica lieve-moderata Disfunzione del VD (TAPSE < 13 mm)  

Gennaio 2006-Ottobre 2015

Romanò M et al Arch Med Sci Atheroscler Dis 2016; 1: e32–e37

5.01 8.01 4.03 1.07 2.07 03.07 5.07 10.07 12.07 2.08 7.08 11.08 12.08 6.10 10.10 11.10 12.10 6.11 11.13

CRTD BPAC

CH

Infezione tasca

FV

5 sostituzioni CRTD

FV

Traiettorie di fine vita

Disidratazione

FV

7.04 9.04 6.06 10.06 11.06 12.10 06.11 2.12 7.12 12.13 7.14 8.14 6.15 12.15

BP SC

TV ICD

SC SVM

PM

IMA IRC IV

SC TV SC

DP

Peritonite

SC

HD PCI

Traiettorie di fine vita

Dopo impianto di ICD non più aritmie sostenute

5.88 8.07 9.07 3.08 2.10 11.10 5.11 9.12 6.13 8.15 10.15 1.16

BPAC BPAC+ SVA

AICD

PCI CVG

CVG

Dialisi

Traiettorie di fine vita

IRC-IV stadio

IRC-III stadio

Le cure palliative nel paziente con scompenso cardiaco avanzato

Percentage of Hospice Admissions by Primary Diagnosis

2012  NHPCO  Facts  and  Figures  on  Hospice  Care  

Cancer  

Debility  

Demen3a  

Heart  disease  

Lung  disease  

Other  

36,9%  

14,2%  12,8%  

11,2%  

8,2%  

5,2%  

+  81  giorni  

Diagnosi  non  oncologica

N°  centri  rispondenA  all’item  

%  su  totale  pazienA  non  oncologici

Neurologica   91/312   35.4%  

Epatologica   91/312      9.8%  

Cardiologica   91/312      7.8%  

Pneumologica   91/312      6.4%  

HIV   91/312      0.2%  

Altra  patologia   91/312   40.3%  

L’erogazione delle cure domiciliari in Italia- Rilevazione 2008

Scaccabarozzi    G  et  al  I  Quaderni  di  Monitor  2010;26:  42-­‐63    

 Convinzione che le cure palliative riguardino solo pazienti morenti o affetti da malattie maligne

 Timori che attivare cure palliative corrisponda a sospensione di ogni terapia attiva dell’IC

 Non tutti i pazienti con IC vengono curati dai cardiologi: a. Timore che venga avviato a cure palliative il paziente “sbagliato” b. Difficoltà per i non cardiologi di valutare se tutte le opzioni siano

state considerate  Difficoltà a determinare la prognosi

 Gap fra buoni propositi e realtà comunicativa

Perchè vi è mancanza di attenzione alle cure a fine vita nello scompenso cardiaco?

Current Opinion in Cardiology 2011,26:144–148  

 11% - Rianimazione cardiopolmonare  25% - Supporto ventilatorio  40% - Sondino nasogastrico per

alimentazione  59% - Preferenza per cure di supporto (report familiare)  10% - Aspetti di assistenza contrari ai

desideri dei pazienti

SUPPORT Study JAMA 1995;274:1591

Interventi a fine vita

Hilton  AK,  Jones  D,    Bellomo  R.  Clinical  review:  The  role  of  the  intensivist  and  the  rapid  response  team  in  nosocomial  end-­‐of-­‐life  care  Cri3cal  Care  2013,  17:224-­‐234  

una  decisione  cruciale  …  in  un  momento  cri3co!  

End  stage  HF  Classe  NYHA  IV,  con  caIva  qualità  della  vita    Ipotensione  arteriosa  e/o  ritenzione  di  liquidi    Segni  di  cachessia  cardiaca  Più  di  una  ospedalizzazione  negli  ul3mi  3-­‐6  mesi  Scarsa  risposta  alla  CRT  quando  indicata    Non  indicazione  al  trapianto  cardiaco  o  al  supporto    meccanico  al  circolo  Necessità  di  frequente  o  con3nuo  supporto  infusivo    Astenia Malnutrizione-­‐CONUT  score    

 “Ogni  qualvolta  la  mala/a  sia  troppo  forte  rispe5o  ai  rimedi  a  disposizione,  il  medico  certamente  non  dovrà  aspe5arsi  che  possa  avere  la  meglio…..Tentare  un  tra5amento  fu?le  significa  mostrare  un’ignoranza  che  è  alleata  della  follia.”  Hippocra?c  Corpus  in  Reiser,  Dick  and  Curran,  1977.   “Per  coloro  le  cui  vite  erano  sempre  in  uno  stato  di  mala/a  interiore,  Asclepio  non  tentò  di  prescrivere  un  regime  che  facesse  della  loro  vita  una  miseria  prolungata.”  Platone,  Repubblica.    

G  Ital  Cardiol  2016;17:6-­‐10  

L. Nordgren, S.Sorensen, Eur J of Cardiovascular Nursing 2003;2:213-7

Breathlessness 88 Pain 75 Fatigue 69 Anxiety 49 Limitation in physical activity 49 Nausea 48 Ankle swelling 44 Constipation 42 Anorexia 41 Sleeplessness 36 Cough 35

Confusion 29 Dizziness 21 Urinary incontinence 20 Orthopneoa 19 Diarrhoea 12 Pruritis 12 Depression 9 Thirst 9 Palpitation 5 Nocturia 4

Symptom (%) n=80

Symptoms in HF patients during the last 6 month of life

 Garantire ambiente asciutto; controllare la posizione del paziente, rassicurarlo

 Ossigeno  Morfina o altri oppioidi in formulazione short-

acting  Ansiolitici , soprattutto durante la notte   Il trattamento della dispnea è più importante

della determinazione del livello di creatinina

Dispnea

  Pazienti con scompenso cardiaco sono inappetenti e perdono peso significativamente.

  Focalizza che:   Per pazienti cachettici va considerata dieta ad alto

contenuto calorico e proteico –  Patienti possono sviluppare bassi livelli di

colesterolo e considera l’interruzione di statine –  Vitamine –  Considera il dietista

Cachessia e Anoressia

  Pazienti con SC avanzato hanno cause multiple di nausea e vomito

 Considera cause farnacologiche   Se nausea costante, insufficienza renale

Haloperidol 1.5-3mg per os  Metoclopramide 10mg po  Domperidone 10mg tds   Low-dose levomepromazine 3-6mg od –

Nausea e Vomito

Chiediamo sempre se dorme?

 Cattivo umore, depressione, insonnia, ansia, sonnolenza

 Antidepressivi (sertralina 50 mg/die, citalopram 10-20 mg/die, mirtazapina 15-30 mg/die)

 Oppioidi notturni e/o benzodiazepine

PaAents  Want  These  Discussions—Even  at  End  of  Life    

  75% dei pz con HF lamenta dolore  Considerare gli aspetti psicologici, emozionali e

spirituali di ciò che significa il dolore (progressione della malattia)

 Valutazione attenta della sede del dolore (altre cause oltre che HF)

  Scaletta analgesica 1.  Farmaci non oppioidi (Paracetamolo 1g ogni 6-8 ore) 2.  Oppioidi (tramadolo 50-100 mg ogni 6 ore) ± analgesia 1 3.  Morfina per os sciroppo-sol orale Oramorph (20-40 mg ogni

4-6 ore) 4.  Oppioidi ad alte dosi (morfina cloridrato 5-10 mg ogni 6-8

ore) ± analgesia 1 NSAID peggiorano HF!

Chiediamo sempre se ha dolore?

Kinch Westerdhal Circulation 2014 129: 422-429

Tempesta aritmica nelle ultime 24 ore

Kinch Westerdhal Circulation 2014 129: 422-429

Luogo di morte

     (J  Cardiac  Fail  2010;16:106-­‐113)  

                                             (J  Cardiac  Fail  2010;16:106-­‐113)  

Heart Rhythm 2010;7:1537–1542

Heart Rhythm 2010;7:1537–1542

J Gen Intern Med 2008 23(Suppl 1):2–6  

J Gen Intern Med 2008 23(Suppl 1):7-12  

Disattivazione di dispositivi impiantati Quesiti

•  Etico? Legale? •  Suicidio assistito? Eutanasia? •  Esistono linee-guida? •  Chi dovrebbe disattivare? •  Come documentare il percorso di

disattivazione? •  Quando iniziare a discuterne?

1. Vi è un generale accordo circa l’eticità della disattivazione di un ICD a fine vita 2. Vi è significativa differenza invece rispetto alla disattivazione di un pacemaker. 3. La disattivazione di un ICD deve essere il punto finale di un processo trasparente e deliberato, come in tutte le decisioni relative alla fine della vita, comprendente supporto etico e legale, considerazione attenta del singolo caso, piena e documentata tracciabilità (anche per iscritto) della decisione da parte del paziente e del medico di disattivare il dispositivo.

4. Nel caso di rifiuto da parte del medico curante e/o del tecnico dell’industria produttrice del dispositivo (obiezione di coscienza) un altro medico o rappresentante dell’industria deve essere disponibile.  5. La possibilità di disattivare un ICD, in caso di peggioramento delle condizioni di salute, dovrebbe essere discussa con il paziente al momento dell’impianto e far parte integrante del consenso informato.  6. Al paziente che abbia scelto di disattivare un ICD deve essere garantito che un eventuale ripensamento sarà accolto e il dispositivo riattivato.  

 Sospendere farmaci che migliorano la prognosi (ACEI- Beta Bloccanti, nitrati, vasodilatatori).  Continuare farmaci che alleviano i sintomi (diuretici- inotropi a basse dosi).  Incrementare farmaci che alleviano i sintomi di sofferenza del malato con SC avanzato (dispnea,dolore,depressione).

Cosa fare della terapia farmacologica?

Dove dovrebbe morire il malato con scompenso cardiaco end stage?

A casa: ADI? Ospedalizzazione domiciliare? Hospice? Collocato dove? Riabilitazione? Reparto per acuti? UTIC?