Le caratteristiche di un sistema bancario di matrice islamica
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Le caratteristiche di un sistema bancario di matrice islamica
Prof.ssa Federica Miglietta
Dipartimento di Economia, Management e Diritto dell’Impresa, Università di Bari Aldo Moro
Bari, 10 ottobre 2015
Agenda e domande
Islam, mondo arabo e finanza. Precisazioni e cenni storici:
Islam è din wa dunya wa dawla
Le principali caratteristiche della Finanza Islamica:
il divieto di “riba”
Il PLS scheme
Il gharar
I contratti bancari islamici
Federica Miglietta, Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Federica Miglietta, Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Islam, mondo arabo e finanza. Precisazioni e cenni storici (1)
“Arabo” è un sinonimo di “Islamico”? La Lega Araba è un’unione di Paesi che
riconoscono l’arabo come lingua ufficiale o nei quali l’arabo è la lingua prevalente
E’ composta da 22 Paesi, inclusa la Palestina, che viene considerate Statoindipendente
Nei paesi della Lega Araba la religioneprevalente è l’Islam
Islam, mondo arabo e finanza. Precisazioni e cenni storici (2)
Federica Miglietta, Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Islam, mondo arabo e finanza. Precisazioni e cenni storici (3)
Arabo è differente da islamico
Poco meno del 15% dei fedeli islamici sono
“arabi”
Paesi come Afghanistan, Pakistan, Malesia, Iran,
sono islamici, ma non arabi
In Iran si parla il Farsi, lingua di derivazione
indoeuropea come….l’italiano.
La lingua araba è una lingua semitica (così come
l’ebraico, l’amarico, il maltese, l’aramaico)
Federica Miglietta, Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Islam, mondo arabo e finanza. Precisazioni e cenni storici (4)
L’Islam, parola che significa “sottomissione,
abbandono” a Dio, è una religione monoteistica nata
nel settimo secolo dopo Cristo, in seguito alla
predicazione di Mohammed, considerato dai
musulmani ultimo e più importante profeta.
Il libro sacro dell’Islam è il Corano, parola di Dio
dettata a Mohammed tramite l’arcangelo Gabriele a
cui si associa, come fonte paritaria di diritto, la
Sunnah, ovvero quanto detto e fatto dal Profeta e le
risposte date ai discepoli
Federica Miglietta, Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Islam, mondo arabo e finanza. Precisazioni e cenni storici (5)
Il Corano disciplina moltissimi aspetti della vita, in
particolare le successioni, il diritto di famiglia, i crimini
e le condanne penali. Si occupa anche delle
transazioni commerciali, i contratti, la proprietà.
L’Islam mosse i suoi primi passi in un contesto molto
differente rispetto a quello del cristianesimo.
I primi cristiani vivevano nell’impero romano dove
esisteva un corpus legis compiuto ed efficiente. Al
contrario, i primi musulmani vissero alla Mecca e a
Medina dove vi era solo una legge consuetudinaria
Federica Miglietta, Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Islam, mondo arabo e finanza. Precisazioni e cenni storici (6):Islam è din wa dunya wa dawla
Perché accostiamo due termini così differenti tra loro:
Finanza
Islamica
ISLAM E’ RELIGIONE, SOCIETA’ E STATO
Federica Miglietta, Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Le principali caratteristiche della Finanza Islamica: il divieto di “riba”
La riba
Il termine deriva dal verbo “raba” che significa “aumentare”, “accrescere”.
La riba era proibita ai tempi del profeta
Riba è comunemente tradotto come “usura”, “Interesse”, “premio”
Il Corano è molto severo con la riba. E’ considerato un comportamento che porta ad una maledizione perenne ed alla pazzia
Federica Miglietta, Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Le principali caratteristiche della Finanza Islamica: il divieto di “riba” (2)
Come definire la riba in termini moderni? La riba siriferisce al tasso di interesse, qualsiasi sia il livelloapplicato, o solo all’usura?
Molti economisti moderni definiscono formalmentela riba come segue.
1) Rappresenta un “premio” fissato ex-ante2) E’ legato al periodo di tempo e all’ammontare del
prestito3) Il suo pagamento è garantito indipendentemente dai
risultati dell’investimento e dai motivi per i quali ildenaro è stato preso a prestito
CAVEAT La mancanza del tasso di interesse nonimplica che la finanza islamica rappresenti unaeconomia di gratuità né che un RENDIMENTO sulcapitale non sia lecito
Federica Miglietta, Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Le principali caratteristiche della Finanza Islamica: lo schema del PLS
Nel Corano si afferma che “Allah ha permesso ilcommercio e proibito l’usura”.
Si riporta un hadith del Profeta ove siaffermerebbe: “il profitto si ottiene condividendo leperdite”. Tutti gli strumenti finanziari per ilcommercio e la produzione si basano sullacondivisione dei profitti e delle perdite.
La partecipazione ai profitti e alle perditerappresenta una remunerazione per lo sforzoimprenditoriale e rappresenta l’unicamodalità lecita per ottenere un guadagno
Federica Miglietta, Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Le principali caratteristiche della Finanza Islamica: il gharar
Oltre la riba, il gharar rappresenta l’elemento più importante nei contratti finanziari. Il ghararderiva da problemi di tipo informativo e si riferisce a qualsiasi incertezza creata da mancanza di informazione o controllo nella redazione di un contratto.
Si può pensare al gharar come qualsiasi ignoranza riguardo un elemento essenziale di un contratto o in una transazione. L’esistenza del gharar rende nullo un contratto.
Federica Miglietta, Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Contratti bancari islamici
Riassumere e classificare i contratti islamici è piuttosto complesso e soggetto ad una serie di distinguo; visto che tutti i contratti, infatti, variamente combinati, possono soddisfare molteplici bisogni, non esiste una relazione univoca che lega un tipo di contratto lecito ad uno strumento o servizio bancario.
Federica Miglietta, Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Contratti bancari islamici: mudarabah e depositi bancari
E’ un rapporto contrattuale tra il mandante, che conferisce il capitale ed un imprenditore/gestore dal quale viene attribuita la gestione del capitale o della attività. I profitti conseguiti vengono divisi tra le due parti secondo rapporti predefiniti; le perdite vanno a totale carico del conferente.
La raccolta di una banca islamica può avvenire, per esempio, raccogliendo risparmio tra il pubblico a titolo di depositi non garantiti, che vengono investiti dalla banca, entrando a far parte di uno schema di profit and loss sharing.
Federica Miglietta, Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Contratti bancari islamici: mudarabah e depositi bancari (2)
Esiste la possibilità che la banca decurti il valore nominale dei depositi, nel caso gli investimenti effettuati intacchino il capitale, ma generalmente le banche cercano di garantire il valore nominale dei depositi a vista.
E’ in contrasto con le leggi bancarie occidentali dove viene garantito la restituzione del valore nominale dei depositi (raccolta del risparmio con obbligo di rimborso- TUB italiano)
Federica Miglietta, Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Contratti bancari islamici: La società islamica-musharakah
Musharakah: contratto di capitale e lavoro. E’ un accordo societario in base al quale due o più soci contribuiscono al finanziamento di un affare apportando pro quota il capitale e partecipano alla conduzione dell’affare stesso con il proprio lavoro. In questa tipologia contrattuale i profitti vengono distribuiti secondo modalità predefinite e generalmente in proporzione alla entità del capitale conferito. Anche le perdite vengono ripartite in relazione all’apporto di capitali
Federica Miglietta, Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Musharakah mutanaqisah Ipotizziamo che un piccolo imprenditore degli Emirati Arabi Uniti necessiti di un battello con il
quale condurre i turisti attraverso i canali nella marina di Dubai. Il battello da acquistare costa 200.000 dirham (circa 40.000 euro): l’imprenditore può contribuire con il 20% del valore, ovvero con 40.000 dirham e chiede alla banca di finanziare l’importo restante (pari all’80% del valore, per 160.000 dirham). L’imprenditore e la banca si accordano per un contratto di musharakah mutanaqisah nei
termini che seguono: L’imprenditore pagherà per i primi sei mesi l’80% dei propri profitti netti alla banca, su
base mensile. Dopo sei mesi l’imprenditore acquisterà dalla banca una quota di proprietà del battello
pari al 10%, corrispondenti a 20.000 dirham. Dopo dodici mesi l’imprenditore acquisterà dalla banca una ulteriore quota di proprietà
del battello, pari ad un ulteriore 10%, per un valore di 20.000 dirham. Ogni sei mesi l’imprenditore acquisterà una quota pari al 10% del battello, fino ad acquistare l’intero battello.
A partire dal settimo mese in poi, la quota di profitto che l’imprenditore verserà alla banca su base mensile sarà calcolata in base alla ripartizione della proprietà del battello.
In pratica, all’inizio, la banca possiede una quota dell’80% della società che possiede il battello: il piccolo imprenditore deve versare alla banca l’80% dei profitti netti per remunerare la banca proprietaria del battello. Alla fine del sesto mese, però, l’imprenditore acquista una quota di proprietà e dunque la società diventa per il 70% (poiché ha ceduto un 10%) di proprietà della banca e per il 30% (ovvero la vecchia quota del 20% più la nuova quota del 10%) dell’imprenditore. Contestualmente cambierà la proporzione nella ripartizione dei profitti: la banca, nel corso del secondo semestre avrà diritto al 70% dei profitti netti e l’imprenditore al 30%. Con il passare dei semestri la proprietà del battello passa dalla banca al battelliere e i profitti vengono ripartiti in base alle nuove quote di società.
Federica Miglietta, Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Contratti bancari islamici:
La vendita cost-plus: murabahah
Questo contratto prevede una vendita nella quale il venditore comunica all’acquirente il prezzo pagato all’origine per il bene ed il ricarico applicato. Il termine murabahah, quindi, nella sua accezione originaria, indica semplicemente una vendita cost-plus.
Federica Miglietta, Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Contratti bancari islamici:
I certificati di partecipazione-i sukuk
i sukuk rappresentano dei certificati rappresentativi di partecipazione alla proprietà in un pool di attività il cui rendimento assicura il pagamento di un flusso di cassa costante ai detentori dei titoli.
Lo schema con il quale viene costruito un sukukricalca, in parte, quello della cartolarizzazione: il trasferimento della proprietà, infatti, viene assicurato dalla costituzione di una società veicolo che, dopo aver acquistato il pool di attività le rende negoziabili con l’emissione dei certificati, i sukuk. Il tipo di attività alla base dello schema di sukukassume diverse forme e il rendimento che l’attività stessa assicura remunera i possessori dei sukuk.
Federica Miglietta, Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Grazie mille e…a presto
Ma'aa salamah
Federica Miglietta, Università degli Studi di Bari Aldo Moro