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LE CAPACITA’ CONDIZIONALI CORSO 1° LIVELLO PER FSN/DSA RELATORE: Dott.ssa Maria Militano

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LE CAPACITA’ CONDIZIONALI

CORSO 1° LIVELLO PER FSN/DSA RELATORE: Dott.ssa Maria Militano

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LE CAPACITA’ MOTORIE: sono il presupposto o prerequisito motorio di

base di un soggetto, necessari per la costruzione e realizzazione di ogni

azione motoria (Zaciorskij). Costituiscono le potenzialità motorie di un

individuo, determinate in gran parte dal patrimonio genetico. Lo sviluppo di

tali capacità è legato ai processi di crescita e di trasformazione biologico-

sessuale e di evoluzione psicologica. Il livello di sviluppo di esse in età

giovanile, condiziona la strutturazione degli schemi e delle abilità motorie

per cui un’adeguata pratica sportiva diventa necessaria al fine di creare un

processo di evoluzione specifica di esse.

LE ABILITA’ MOTORIE: sono sequenze di movimenti appresi e

automatizzati attraverso la ripetizione e si creano sulla base delle capacità

motorie. Più scarse sono le capacità motorie, più difficile sarà apprendere

nuove abilità.

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LA CLASSIFICAZIONE DELLE CAPACITA’ MOTORIE

Capacità coordinative: determinate dalla capacità di organizzare

e regolare il movimento.

Capacità condizionali: si fondono

sull’efficienza metabolica dei muscoli e

apparati.

TAB.1 Classificazione capacità motorie

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LE CAPACITA’ CONDIZIONALI ORGANICO –MUSCOLARI

Sono quella classe di capacità fisiche che dipendono principalmente dalla qualità dell’apparato organico-muscolare, dai processi fisiologici di produzione di energia e dai processi funzionali controllati dal sistema nervoso ed endocrino. Sono quell’insieme di elementi atti a consolidare una prestazione motoria sotto il profilo dell’efficienza organico muscolare.

Sono capacità che necessitano di essere condizionate (allenate) con continuità, per far si che si migliorino o si mantengano nel tempo. Tanto più queste caratteristiche sono sviluppate, tanto più sarà possibile effettuare movimenti complessi e specializzati.

Sono fondamentalmente tre:

FORZA

RESISTENZA

VELOCITA’

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EVOLUZIONE MOTORIA ED ALLENABILITA’

CAPACITA’ CONDIZIONALI

TAB.2 FASI SENSIBILI DOVE LE CAPACITA’

PRESENTANO PERIODI DI INCREMENTO

Le capacita’ condizionali mostrano un’evoluzione

motoria diversa nei due sessi. Fino agli 11 anni c’è

un decorso parallelo, pressochè simile tra maschi e

femmine. Con l’inizio della pubertà e in particolare fra

i 12 e i 17-18 anni si crea una differenza netta, tanto

che nell’età adulta la differenza in valori assoluti

sfiora il 40%.

TAB.3 DIFFERENZA RILASCIO TESTOSTERONE

TRA MASCHI E FEMMINE

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CAPACITA’ CONDIZIONALI:

Aspetti fisiologici di produzione energia

TAB.4 ATP (adenosintrifosfato) TAB.5 SISTEMI ENERGETICI

Le cellule producono ATP attraverso 3

processi o sistemi energetici

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LA FORZA

MUSCOLARE

E’ la capacità del muscolo scheletrico di produrre tensione nelle varie

manifestazioni. Y. Verchosanskij, 1970;

E’ la capacità dell’uomo di vincere o di opporsi ad una resistenza esterna

mediante impegno muscolare. V. Zaciorsky, 1986;

E’ la capacità dell’ uomo che permette di vincere una resistenza o di opporvisi

con un impegno tensivo della muscolatura. R. Manno, 1989;

E’ la capacità motoria dell’ uomo che permette di vincere una resistenza o di

opporvisi con un impegno tensivo dei gruppi muscolari. T. Bompa, 2001.

LA FORZA SI IDENTIFICA NELLA CAPACITA’ DEL

MUSCOLO DI ESPRIMERE TENSIONE

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LA FORZA GRANDEZZA FISICA VETTORIALE

TAB.6 LEGGI DI NEWTON

1° legge di Newton: se non agiscono forze esterne su un

corpo la sua è nulla; F=0 a=0;

2° legge di Newton: Quando su un corpo di massa m

agiscono diverse forze, ciascuna forza indipendentemente

dalle altre produce la sua accelerazione. L’accelerazione di

un corpo sarà la somma vettoriale delle diverse

accelerazioni indipendenti.

F= m*a

P=m*g ( g= 9.8 m/s2)

3° legge di Newton: principio di azione e reazione

Ad ogni azione corrisponde sempre una

reazione uguale ma di verso opposto.

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IL SISTEMA NEUROMUSCOLARE

TAB.7 MUSCOLO SCHELETRICO TAB.8 FIBRA MUSCOLARE

Quando la fibra è raggiunta da

uno stimolo nervoso, i filamenti

di actina e miosina formano dei

legami ( ponti actomiosinici), per

mezzo del quale i due filamenti

scorrono l’uno sull’altro,

accorciando il sarcomero e

provocando la contrazione

muscolare che permette

all’uomo di produrre forza.

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CLASSIFICAZIONI DELLA FORZA

Un muscolo può esprimere molteplici tensioni creando quindi

numerose espressioni di forza. La proporzione tra l’intensità e la

durata con cui la forza viene espressa stabilisce la tipologia di

forza, che possiamo cosi sintetizzare:

1. FORZA MASSIMA

2. FORZA ESPLOSIVA

3. FORZA RESISTENTE

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LA FORZA MASSIMALE O PURA

E’ la forza più elevata che il sistema neuromuscolare è in

grado di esprimere con una contrazione volontaria.

Il peso massimo che un soggetto riesce a sollevare una sola volta

viene definito 1-RM (1 repetition maximum- massima ripetizione

unica).

Per stabilire il valore di 1 RM, si sceglie un peso che si ritiene possa essere sollevato dal soggetto in esame almeno una volta. Dopo un riscaldamento

adeguato, il soggetto prova ad eseguire diverse ripetizioni. Se riesce ad

effettuare più di una ripetizione, si aumenta il peso e si riprova. Il carico verrà

aumentato fin quando il soggetto riuscirà a eseguire una sola ripetizione. Quest’ultimo peso sarà il suo 1-RM.

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FORZA RAPIDA O VELOCE

E’ la capacità del sistema neuromuscolare di superare resistenze con

elevata rapidità di contrazione (prevalenza della velocità a scapito del

carico)

Questa componente deve essere sviluppata in modo appropriato fin dalla giovane età,

quando parallelamente iniziano tutti i processi di formazione delle capacità coordinative (6-12

anni). I margini di miglioramento non potranno essere di particolare rilevanza se non si è

proceduto ad un’educazione specifica del sistema neuromuscolare in giovane età. In quanto

la forza veloce è legata al sistema nervoso.

L’aspetto esplosivo della forza è rappresentato dalla Potenza ed è il prodotto della forza per la

velocità di movimento.

Lo sviluppo della forza veloce è correlato a quello della forza massimale in quanto esiste una

dipendenza tra le due espressioni di forza. Inoltre non è possibile avere un suo sviluppo continuo

e lineare per un lungo periodo di tempo.

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LA FORZA RESISTENTE

E’ la capacità dell’organismo di opporsi ad un carico per un arco

di tempo relativamente lungo.

Molte attività sportive dipendono dalla capacità dei muscoli di sviluppare

ripetitivamente e sostenere una forza massimale.

La resistenza muscolare può essere valutata calcolando il numero massimo

di ripetizioni che un soggetto è in grado di effettuare con un peso pari a una

data percentuale del proprio 1-RM.

Essa può essere incrementata attraverso miglioramenti della forza

muscolare e modificazioni delle funzioni metaboliche e circolatorie.

Con un buon apparato cardiocircolatorio si possono favorire molti dei

meccanismi che la prestazione di resistenza richiede.

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PRODUZIONE DI FORZA

La capacità di forza negli uomini è strettamente correlata con alcuni

fattori predisponenti che influenzano e differenziano la qualità della

forza stessa.

Questi fattori sono:

1. STRUTTURALI (dimensione del muscolo; tipo di fibre muscolari);

2. NERVOSI ( reclutamento; sincronizzazione; inibizione autogena);

3. ELASTICI ( lunghezza del muscolo);

4. ANGOLO ARTICOLARE ( inserzione dei muscoli sulle leve ossee);

5. VELOCITA’ DI AZIONE.

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FATTORI STRUTTURALI NELLA PRODUZIONE DI FORZA

TAB.9 IPERTROFIA MUSCOLARE

DIMENSIONE DEL MUSCOLO

L’ipertrofia muscolare indotta da un allenamento con

sovraccarichi, provoca l’aumento delle dimensioni delle fibre

muscolari esistenti nei muscoli. Aumento dell’area della

sezione trasversa della fibra muscolare.

Nell’ipertrofia si assiste ad un ‘aumento di numero e di

volume delle miofibrille e i filamenti di actina e miosina

forniscono più ponti trasversali per la produzione della forza

generandone cosi un aumento .

Essa è accompagnata da una maggiore sintesi proteica nel

muscolo e da una minore degradazione delle proteine.

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FATTORI STRUTTURALI NELLA PRODUZIONE DI FORZA

TAB.10 CARATTERISTICHE FIBRE TAB.11 FIBRE MUSCOLARI

TIPO DI FIBRE MUSCOLARI

ST fibre rosse, perciò lente, producono

basse tensioni per un tempo lungo.

Elevata resistenza alla fatica e utilizzano

il glucosio e i grassi come substrati per

la risintesi di ATP in presenza di O2.

Reclutate durante le prestazioni a bassa

intensità.

FT: fibre bianche, producono grandi

quantità di forza ma si affaticano presto.

Utilizzano il glucosio come substrato per

la risintesi di ATP in assenza di O2.

Vengono reclutate in attività brevi di alta

intensità.

La composizione della fibre è

geneticamente determinata e

cambia poco nell’adulto.

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FATTORI NERVOSI NELLA PRODUZIONE DI FORZA

TAB.12 INTEGRAZIONE SENSITIVO-MOTORIA

I movimenti sono controllati da una complessa sequenza

di attivazione neuromuscolare. Per sviluppare e regolare

la forza interviene il SNC che si serve del SNP (nervi

periferici) per portare l’ordine al muscolo ( integrazione

sensitivo-motoria)

TAB.13 ARCO RIFLESSO

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FATTORI NERVOSI NELLA PRODUZIONE DI FORZA

TAB. 14 UNITA’ MOTORIA

Le unità motorie sono gli

strumenti attraverso i quali

può avvenire la modulazione

della tensione

RECLUTAMENTO E SINCRONIZZAZIONE DELLE

UNITA’ MOTORIE

Legge del tutto o nulla: le fibre di un motoneurone quando

vengono stimolate reagiscono con una contrazione massimale. Quante più fibre sono attivate tanta più forza

verrà prodotta dal muscolo

Principio di dimensione: unità motoria ST- unità motoria FT Vengono prima reclutate le unità motorie ST e poi quelle FT.

Le unità motorie FT producono una forza maggiore.

Sincronizzazione: E’ la capacità di reclutare tutte le fibre nello stesso istante e questa sincronizzazione porta ad un

miglioramento della produzione di forza soprattutto quella

esplosiva.

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FATTORI NERVOSI NELLA PRODUZIONE DI FORZA

TAB.15 ORGANI TENDINEI DI GOLGI TAB.16 RIFLESSO INIBITORIO

INIBIZIONE AUTOGENA

Il sistema neuromuscolare di

meccanismi inibitori per impedire ai

muscoli di esprimere più forza di

quanta ne possano tollerare le

ossa e i tessuti.

L’allenamento può gradualmente

ridurre gli impulsi inibitori

consentendo al muscolo di

raggiungere livelli più elevati di

forza.

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FATTORI ELASTICI NELLA PRODUZIONE DI FORZA

TAB.17 CMJ

LUNGHEZZA DEL MUSCOLO

Una proprietà dei muscoli e dei suoi tessuti connettivi (fasce e

tendini) è l’elasticità. Quando questi vengono stirati (contrazione

eccentrica) la loro elasticità consente l’immagazzinamento di

energia che verrà liberata nella contrazione successiva

(contrazione concentrica) andando ad incrementare la quantità di

forza prodotta. Questo muscolo dovrà essere allungato non più

del 20% della sua lunghezza a riposo.

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ANGOLO ARTICOLARE

( inserzione dei muscoli sulle leve ossee)

TAB. 18 LEVA DI TERZO GENERE

I muscoli esprimono forza grazie alle leve dello

scheletro. Per tutte le articolazioni esiste un

angolo ottimale in cui i muscoli che agiscono

sull’articolazione producono la forza

massimale.

Questo angolo dipende dalle inserzioni

muscolari sull’osso e dal carico posto sul

muscolo.

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VELOCITA’ DI CONTRAZIONE DEL MUSCOLO

NELLA PRODUZIONE DI FORZA

TAB.19 CURVA FORZA-VELOCITA’

La capacità di sviluppare forza dipende anche

dalla velocità della contrazione muscolare.

Più ci si avvicina a velocità nulla maggiore è la

forza prodotta.

La forza è la velocità sono due grandezze

inversamente proporzionali. All’aumentare

dell’una diminuisce l’altra.

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VARI TIPI DI CONTRAZIONE MUSCOLARE

TAB.20 DIVERSE CONTRAZIONI MUSCOLARI

L’erogazione della forza da parte dell’apparto muscolare può

avvenire sostanzialmente con tre tipi di contrazione:

CONTRAZIONE CONCENTRICA: avvicinamento di due capi

articolari, il muscolo si accorcia. (sollevamento del carico);

CONTRAZIONE ECCENTRICA: allontanamento dei due capi

articolari, il muscolo si allunga. (il muscolo cerca di resistere al

carico).

CONTRAIONE ISOMETRICA: la distanza tra i due capi

articolari rimane invariata durante la contrazione muscolare. (il

carico non viene ne vinto, ne si cede ad esso).

CONTRAZIONE PLIOMETRICA: rapida inversione di

contrazione eccentrica-concentrica sfruttando energia elastica.

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METODI E MEZZI DI SVILUPPO DELLA FORZA

Per lo sviluppo della forza muscolare si realizzano programmi di

allenamento che prevedono l’uso di sovraccarichi in grado di

provocare tensioni adeguate nel muscolo.

Prima però bisogna stabilire:

• Quali gruppi muscolari allenare?

• Quale sistema energetico bisogna sollecitare?

• Quale metodo di allenamento da utilizzare?

• Quali esercizi effettuare?

• L’ordine in cui vanno effettuati?

• Il numero di serie?

• Le fasi di recupero?

• Il carico da usare?

IL CARICO: e’ espresso come una percentuale della capacità massima

(1-RM). Per ottimizzare lo sviluppo della forza si faranno poche

ripetizioni con resistenze alte.

Per la resistenza muscolare si useranno molte ripetizioni con resistenze

basse.

Per la Potenza ci vogliono intensità di allenamento elevate con

resistenze superiori a quelle sollevate a 10-RM, enfatizzando la velocità

di esecuzione, tempi di recupero lunghi.

Per l’ipertrofia il carico compreso tra 6-12 RM, tempi di recupero brevi.

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METODI E MEZZI DI SVILUPPO DELLA FORZA

TAB.21 PROGRAMMA DI ALLENAMENTO PER I VARI TIPI DI FORZA

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PRINCIPALI METODI DI ALLENAMENTO DELLA FORZA

TAB.22 METODO PIRAMIDALE (CARICO

CRESCENTE) TAB.23 METODI DI ZACIORSKIJ

METODO A CONTRASTO tra le

serie e nella stessa serie dove si

alternano serie con carichi alti a

serie con carichi bassi

6-RM/80% 3 min riposo 8-

RM/40%.

METODO DELLE RIPETIZIONI

MASSIME

6 serie da 6-RM

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L’ALLENAMENTO DELLA FORZA IN ETA’ GIOVANILE

L’età per poter iniziare l’allenamento della forza si colloca intorno ai 13 -14 anni subito

dopo la pubertà, momento in cui si raggiunge la completa maturazione ormonale. Sono

proprio gli ormoni che influenzano maggiormente i cambiamenti morfofunzionali

dell’atleta . Il testosterone agisce sullo sviluppo della forza esplosiva, il GH sulla massa

muscolare.

Per i bambini più piccoli si può lavorare attraverso esercizi e giochi a carico naturale

anche se l’aspetto esplosivo della forza deve essere correttamente curato fin dall’età dei

sei anni momento in cui c’è lo sviluppo parallelo dei processi coordinativi, per creare i

giusti adattamenti del sistema nervoso.

Bisogna però tenere conto:

• L’entità del carico ( la percentuale rispetto al carico massimo)

L’intensità del movimento (la velocità di spostamento del carico);

• I metodi di allenamento (ripetizioni massime, metodo piramidale);

• I mezzi (esercizi con resistenze).

• Periodi più efficaci per allenare le varie espressioni di forza sono:

• Periodo puberale (12-14) forza esplosiva;

• Periodo post-puberale (14-16) forza massima;

• Periodo post-puberale (16) ipertrofia.

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PREVENZIONE PER EVITARE DANNI FISICI E LESIONI

L’allenamento con i sovraccarichi può portare a lesioni qualora non vengano

rispettate le opportune precauzioni.

Per evitare inconvenienti si deve:

• Apprendere ogni nuovo esercizio prima di aumentare il carico;

• Svolgere un adeguato riscaldamento;

• Smettere di allenarsi quando ci sono dolori;

• Evitare allenamenti troppi intensi a carico delle articolazioni;

• Utilizzare calzature integre;

• Evitare carichi sulla colonna vertebrale;

• Rafforzare i muscoli dell’addome e del dorso;

• Controllare la respirazione durante l’esecuzione di un esercizio di forza.