LE ATTREZZATURE CON Decreto legislativo 81/2008...

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LE ATTREZZATURE CON VIDEOTERMINALE Per videoterminale si intende uno schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato. Per posto di lavoro si intende un insieme che comprende le attrezzature munite di videoterminale, eventualmente con tastiera ovvero altro sistema di immissione dati, incluso il mouse, il software per l’interfaccia uomo-macchina, gli accessori opzionali, le apparecchiature connesse, comprendenti l’unità a dischi, il telefono, il modem, la stampante, il supporto per i documenti, la sedia, il piano di lavoro, nonché l’ambiente di lavoro immediatamente circostante. Per videoterminalista si intende un lavoratore che utilizza un’attrezzatura munita di videoterminali, in modo sistematico o abituale, per 20 ore settimanali. Decreto legislativo 81/2008 Titolo VII Le attrezzature munite di videoterminale vengono trattate nel titolo VII del d.lgs. 81/2008, che si compone di 8 articoli, suddivisi in 3 capi: capo I: disposizioni generali, capo I: disposizioni generali, capo II: obblighi del datore di lavoro, dei dirigenti e dei preposti, capo III: sanzioni. Il capo II è corredato dall’allegato XXXIV: requisiti minimi. Caratteristiche Videoterminale Dalla definizione data di videoterminale (“schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato”) si determina che non fanno parte di questo gruppo solo i monitor dei computer, bensì rientrano tutte le attrezzature munite di un dispositivo di visualizzazione dei dati: macchine a controllo numerico, calcolatrici, registratori di cassa, registratori di cassa, sistemi montati su mezzi di trasporto. Effetti sull’uomo L’introduzione dei videoterminali negli ambienti di lavoro è stata accompagnata per anni da falsi allarmi circa possibili problemi per la salute derivanti dal loro uso prolungato, così come spesso avviene di salute derivanti dal loro uso prolungato, così come spesso avviene di fronte a nuove tecnologie di cui non si conoscono i potenziali pericoli. L’utilizzo dei videoterminali provoca i seguenti effetti sull’uomo: affaticamento visivo (astenopia); affaticamento mentale (stress); disturbi muscolo-scheletrici da postura e movimenti ripetitivi. A tutt’oggi chi si occupa di formazione negli ambienti di lavoro si accorge che non sono scomparse ingiustificate preoccupazioni circa: accorge che non sono scomparse ingiustificate preoccupazioni circa: le radiazioni ionizzanti (raggi X) emesse dai tubi catodici degli schermi (peraltro in via di sostituzione da quelli a cristalli liquidi); le radiazioni non ionizzanti (campi elettromagnetici); effetti sulla gravidanza; danni visivi (patologie oculari); insorgenza o aggravamento di vizi di refrazione (miopia, ipermetropia, astigmatismo, presbiopia).

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LE ATTREZZATURE CON VIDEOTERMINALE

Per videoterminale si intende uno schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato.

Per posto di lavoro si intende un insieme che comprende le attrezzature munite di videoterminale, eventualmente con tastiera ovvero altro sistema di immissione dati, incluso il mouse, il software per l’interfaccia uomo-macchina, gli accessori opzionali, le apparecchiature connesse, comprendenti l’unità a dischi, il telefono, il modem, la stampante, il supporto per i documenti, la sedia, il piano di lavoro, nonché l’ambiente di lavoro immediatamente circostante.

Per videoterminalista si intende un lavoratore che utilizza un’attrezzatura munita di videoterminali, in modo sistematico o abituale, per 20 ore settimanali.

Decreto legislativo 81/2008Titolo VII

Le attrezzature munite di videoterminale vengono trattate nel titolo VII del d.lgs. 81/2008, che si compone di 8 articoli, suddivisi in 3 capi:� capo I: disposizioni generali,� capo I: disposizioni generali,� capo II: obblighi del datore di lavoro, dei dirigenti e dei preposti,� capo III: sanzioni.

Il capo II è corredato dall’allegato XXXIV: requisiti minimi.

CaratteristicheVideoterminale

Dalla definizione data di videoterminale (“schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato”) si determina che non fanno parte di questo gruppo solo i monitor dei computer, bensì rientrano tutte le attrezzature munite di un dispositivo di visualizzazione dei dati:� macchine a controllo numerico,� calcolatrici,� registratori di cassa,� registratori di cassa,� sistemi montati su mezzi di trasporto.

Effetti sull’uomo

L’introduzione dei videoterminali negli ambienti di lavoro è stata accompagnata per anni da falsi allarmi circa possibili problemi per la salute derivanti dal loro uso prolungato, così come spesso avviene di salute derivanti dal loro uso prolungato, così come spesso avviene di fronte a nuove tecnologie di cui non si conoscono i potenziali pericoli.L’utilizzo dei videoterminali provoca i seguenti effetti sull’uomo:� affaticamento visivo (astenopia);� affaticamento mentale (stress);� disturbi muscolo-scheletrici da postura e movimenti ripetitivi.

A tutt’oggi chi si occupa di formazione negli ambienti di lavoro si accorge che non sono scomparse ingiustificate preoccupazioni circa:accorge che non sono scomparse ingiustificate preoccupazioni circa:� le radiazioni ionizzanti (raggi X) emesse dai tubi catodici degli

schermi (peraltro in via di sostituzione da quelli a cristalli liquidi);� le radiazioni non ionizzanti (campi elettromagnetici);� effetti sulla gravidanza;� danni visivi (patologie oculari);� insorgenza o aggravamento di vizi di refrazione (miopia,

ipermetropia, astigmatismo, presbiopia).

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I disturbi di affaticamento visivo sono favoriti ed accentuati da fattori clinici, ambientali ed organizzativi, tra cui si

Effetti sull’uomoAffaticamento visivo

ambientali ed organizzativi, tra cui si ricordano: � i vizi di refrazione non corretti o corretti

non sufficientemente;� lo strabismo e le turbe della

convergenza (eteroforie);� le condizioni illuminotecniche;� l’inquinamento indoor;� l’orario di lavoro;� l’orario di lavoro;� il tipo di lavoro.

I fattori psicosociali completano infatti il profilo di rischio della mansione, aggiungendosi agli elementi ambientali ed ergonomici già ricordati, esono alla base dell’insorgenza di alcuni disturbi somatici lamentati dagli

Effetti sull’uomoAffaticamento mentale

sono alla base dell’insorgenza di alcuni disturbi somatici lamentati dagliaddetti (cefalee, insonnia, dispepsie, etc), nonché di una condizione ditensione generalizzata e di stress.

L’affaticamento mentale è il frutto di un sostanziale squilibrio tra le richieste dell’organizzazione e le offerte individuali.Risulta cruciale allora intervenire sull’organizzazione del lavoro, allo scopo di evitare:� monotonia e ripetitività nello svolgimento del lavoro;� monotonia e ripetitività nello svolgimento del lavoro;� carichi di lavoro eccessivi;� responsabilità in eccesso o in difetto;� inadeguatezza delle competenze;� formazione ed addestramento insufficienti;� scarso controllo sul ”prodotto” finale del lavoro.

Le caratteristiche anatomo-fisiologiche del nostro apparato muscolaresono concepite e finalizzate al naturale alternarsi delle contrazioni edei rilassamenti, tipico del lavoro dinamico.

Effetti sull’uomoDisturbi muscolo-scheletriciParte I

dei rilassamenti, tipico del lavoro dinamico. I nostri muscoli, ed anche le strutture articolari della nostra colonna vertebrale, mal sopportano un lavoro statico con uno stato di contrazione e postura fissa prolungata, in quanto ciò riduce il normale afflusso di sangue, l’eliminazione di prodotti di scarto (acido lattico), creandosi rapidamente le condizioni di affaticamento.

Si può quindi avere l’insorgenza di sintomi di dolore e tensione a carico sintomi di dolore e tensione a carico della nuca, delle spalle, per poi avere l’interessamento degli arti superiori e del tratto dorsale e lombare della colonna vertebrale.

Effetti sull’uomoDisturbi muscolo-scheletriciParte II

La gran parte dei disturbi muscolo-scheletrici derivano dall’invecchiamen-derivano dall’invecchiamen-to, ma spesso essi sono causati da erronei movimenti e/o posture adottati in attività sia lavorative che di vita quotidiana.I disturbi più comuni sono senso di peso, senso di fastidio, intorpidimento, fastidio, intorpidimento, formicolio, rigidità, dolore a:� rachide (collo e schiena),� arti superiori (spalle,

braccia e mani),� arti inferiori (gambe e

piedi).

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Effetti sull’uomoRachideParte I

La colonna vertebrale umana è costituita da 32/33 vertebre impilate le une sulle altre e impilate le une sulle altre e fra loro articolate, suddivisibili in tre gruppi:� vertebre cervicali,� vertebre toraciche,� vertebre lombari.

Effetti sull’uomoRachideParte II

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Inte

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Effetti sull’uomoRachideParte III

Forza agente sulla vertebra L3 in diverse situazioni in un soggetto di circa 70 kg di peso.

Soggetto di circa 80 kg di peso e carichi sulla vertebra L3 in posizione eretta e seduta.Il carico totale (di equilibrio delle forze) è dato

Effetti sull’uomoRachideParte IV

Il carico totale (di equilibrio delle forze) è dato dalla somma del peso del busto e dalla forza dei muscoli estensori della colonna.

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Effetti sull’uomoRachideParte V

Le alterazioni più comuni sono quelle di seguito riportate.

Becchi artrosici (artrosi) Becchi artrosici (artrosi) I becchi atrosici sono piccole protuberanze ossee che si formano sul bordo della vertebra e possono provocare dolore locale. Se comprimono un nervo, determinano la comparsa di formicolii e dolori alle braccia o alle gambe (ad esempio: formicolii alle gambe (ad esempio: formicolii alle mani nell’artrosi cervicale; lombo-sciatalgia, ovvero “sciatica” (infiammazione del nervo sciatico), nell’artrosi lombare).

Effetti sull’uomoRachideParte VI

Lombalgia acutaLa lombalgia acuta (o colpo della strega) si manifesta con un dolore acutissimo, spesso temporaneamente immobilizzante, causato da una acutissimo, spesso temporaneamente immobilizzante, causato da una reazione immediata di muscoli ed altre strutture della schiena a movimenti scorretti o sforzi eccessivi.

Ernia del discoL’ernia del disco si manifesta quando la parte centrale del disco intervertebrale, detta nucleo polposo, attraversa l’anello fibroso polposo, attraversa l’anello fibroso che lo racchiude e fuoriesce dal disco, andando a comprimere il nervo. Essa è spesso conseguenzadi movimentazioni manuali sovraccaricanti che possono dare luogo a gravi disturbi, fra cui la lombo-sciatalgia.

Effetti sull’uomoRachideParte VII

Alterazioni delle curve della colonnaLe alterazioni delle curve Le alterazioni delle curve della colonna sono, in ordine:� la scoliosi,� il dorso piatto,� i’ipercifosi,� l’iperlordosi.

Tutte queste alterazioni, ed in particolare la scoliosi e l’iperlordosi, non derivano da attività lavorative ma possono essere congenite odovute a carenza di adeguata attività fisica.Tali alterazioni, se presenti in forma rilevante, possono aumentare le probabilità di avere disturbi alla schiena connessi con il lavoro.

Valutazione del rischio

Il datore di lavoro, all’atto della valutazione del rischio, analizza i posti di lavoro con particolare riguardo:a) ai rischi per la vista e per gli occhi;a) ai rischi per la vista e per gli occhi;b) ai problemi legati alla postura ed all’affaticamento fisico o mentale;c) alle condizioni ergonomiche e di igiene ambientale.

Il datore di lavoro adotta le misure appropriate per ovviare ai rischi riscontrati in base alle valutazioni, tenendo conto della somma ovvero della combinazione della incidenza dei rischi riscontrati.

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Misure di prevenzione e protezioneInterruzione dell’attivitàParte I

Il lavoratore, ha diritto ad una interruzione della sua attività mediante pause ovvero cambiamento di attività.

Le modalità di tali interruzioni sono stabilite dalla contrattazione collettiva anche aziendale.

In assenza di una disposizione contrattuale riguardante l’interruzione, il lavoratore comunque ha diritto ad una pausa di 15 minuti ogni 120 minuti di applicazione continuativa al videoterminale.

Le modalità e la durata delle interruzioni possono essere stabilite Le modalità e la durata delle interruzioni possono essere stabilite temporaneamente a livello individuale ove il medico competente ne evidenzi la necessità.

È comunque esclusa la cumulabilità delle interruzioni all’inizio ed al termine dell’orario di lavoro.

Nel computo dei tempi di interruzione non sono compresi i tempi di attesa della risposta da parte del sistema elettronico, che sono considerati, a tutti gli effetti, tempo di lavoro, ove il lavoratore non

Misure di prevenzione e protezioneInterruzione dell’attivitàParte II

considerati, a tutti gli effetti, tempo di lavoro, ove il lavoratore non possa abbandonare il posto di lavoro.

La pausa é considerata a tutti gli effetti parte integrante dell’orario di lavoro e, come tale, non è riassorbibile all’interno di accordi che prevedono la riduzione dell’orario complessivo di lavoro.

Ove possibile, è opportuno organizzare il proprio lavoro alternando periodi al VDT con periodi, anche di pochi minuti, in cui si svolgano compiti che permettano di sgranchirsi le braccia e la schiena e non

Misure di prevenzione e protezioneInterruzione dell’attivitàParte III

compiti che permettano di sgranchirsi le braccia e la schiena e non comportino la visione ravvicinata.

SI SI

Nelle pause di lavoro (tutte, non solo quelle previste per legge) evitare di rimanere seduti e di impegnare la vista (ad esempio, leggendo il giornale o navigando su Internet).

Misure di prevenzione e protezioneInterruzione dell’attivitàParte IV

giornale o navigando su Internet).

NO NO

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I lavoratori sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria con particolare riferimento:a) ai rischi per la vista e per gli occhi;

Misure di prevenzione e protezioneSorveglianza sanitaria

a) ai rischi per la vista e per gli occhi;b) ai rischi per l’apparato muscolo-scheletrico.

Salvi i casi particolari che richiedono una frequenza diversa stabilita dal medico competente, la periodicità delle visite di controllo é biennale per i lavoratori classificati come idonei con prescrizioni o limitazioni e per i lavoratori che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età; quinquennale negli altri casi.

Per i casi di inidoneità temporanea il medico competente stabilisce il termine per la successiva visita di idoneità.

Il datore di lavoro fornisce a sue spese ai lavoratori i dispositivi speciali di correzione visiva, in funzione dell’attività svolta, quando l’esito delle visite ne evidenzi la necessità e non sia possibile utilizzare i dispositivi normali di correzione.

Il datore di lavoro:a) fornisce ai lavoratori informazioni, in

particolare per quanto riguarda:

Misure di prevenzione e protezioneInformazione e formazione dei lavoratori

particolare per quanto riguarda:1) le misure applicabili al posto di

lavoro;2) le modalità di svolgimento

dell’attività;3) la protezione degli occhi e della

vista;b) assicura ai lavoratori una formazione

adeguata.adeguata.

Misure di prevenzione e protezioneOrganizzazione del posto di lavoro

AI momento della progettazione del posto di lavoro, la collocazionedelle attrezzature (video, tastiera, delle attrezzature (video, tastiera, foglio, stampante), la dimensione degli spazi e le caratteristiche degli arredi dovranno essere scelte in funzione del tipo di attività prevista.La ricerca della funzionalità operativa deve essere contempe-rata con il rispetto dell’ergonomia.

Gli elementi da analizzare nell’organizzazione del posto di lavoro sono:1) la postura,2) l’organizzazione del lavoro.

Misure di prevenzione e protezioneLa posturaParte I

L’operatore deve assestare la propria postura comodamente regolandoi vari elementi del posto di lavoro: � il tronco deve essere in posizione tendenzialmente eretta, con � il tronco deve essere in posizione tendenzialmente eretta, con

appoggio del tratto lombare allo schienale per ridurre la compressione dei dischi intervertebrali;

� i piedi devono essere ben appoggiati al pavimento;� lo schermo deve essere posizionato in modo tale che il bordo

superiore sia posto all’altezza degli occhi, o al di sotto di essa, e a una distanza compresa tra i 50 e 70 cm, per evitare l’affaticamento della muscolatura oculare e le contratture dei muscoli del collo;

� il porta-documenti, se utilizzato, deve essere posto alla stessa � il porta-documenti, se utilizzato, deve essere posto alla stessa altezza e distanza dagli occhi dello schermo;

� la tastiera deve essere disposta in modo tale da permettere l’appoggio degli avambracci (a 15 cm circa dal bordo del tavolo) per evitare contratture muscolari;

� il mouse deve essere utilizzato evitando irrigidimenti delle dita e del polso, tenendo gli avambracci appoggiati sul piano di lavoro in modo da alleggerire la tensione dei muscoli del collo e delle spalle;

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Misure di prevenzione e protezioneLa posturaParte II

� le posizioni di lavoro fisse per tempi prolungati devono essere, per quanto possibile, evitate. Nel caso ciò fosse inevitabile si raccomanda la pratica di frequenti esercizi di rilassamento.raccomanda la pratica di frequenti esercizi di rilassamento.

Misure di prevenzione e protezioneL’organizzazione del lavoroParte I

L’attività al videoterminale deve essere organizzata in modo da evitareal più possibile ripetitività e monotonia.Si sottolinea come la conoscenza del contesto in cui si colloca il Si sottolinea come la conoscenza del contesto in cui si colloca il risultato del lavoro al videoterminale è un elemento utile per ridurre i fattori di possibile affaticamento mentale.

Il lavoratore dovrà eseguire almeno una pausa di 15 minuti ogni2 ore di lavoro al videoterminale. Durante le pause o i cambiamenti di attività è bene non dedicarsi a mansioni che richiedano un intenso impegno visivo, inoltre è opportuno distogliere periodicamente lo sguardo dal video per guardare oggetti lontani, al fine di ridurre sguardo dal video per guardare oggetti lontani, al fine di ridurre l’affaticamento visivo.

La scelta del software è particolarmente importante per ridurre l’affaticamento mentale.

Misure di prevenzione e protezioneL’organizzazione del lavoroParte II

Si sottolinea l’utilità:� di prevedere un periodo di formazione all’uso dei programmi e

delle procedure informatiche;delle procedure informatiche;� di scegliere un software adeguato alle mansioni da svolgere, di

facile uso e comunque utilizzato dopo aver fornito al lavoratore tempo sufficiente per acquisire le necessarie competenze ed abilità;

� di seguire le indicazioni e la formazione ricevute per l’utilizzo dei programmi e delle procedure informatiche;

� di poter disporre di un referente a cui rivolgersi in caso di anomalie del software e delle attrezzature.

Misure di prevenzione e protezioneComponenti del posto di lavoro

Le componenti del posto di lavoro che devono essere analizzate per garantire lo svolgimento ottimale dell’attività dei lavoratori al videoterminale sono:videoterminale sono:1) il piano di lavoro,2) il sedile,3) l’illuminazione,4) il rumore,5) il microclima,6) la pulizia.

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Misure di prevenzione e protezioneIl piano di lavoroParte I

Per essere adeguato al lavoro con il videoterminale, il tavolo deveessere stabile ed avere le seguenti caratteristiche.

Dimensioni adatte a garantire la comoda disposizione delle attrezzature di lavoro, con possibilità di collegamento ad altri moduli utili.

Profondità sufficiente a consentire una corretta distanza visiva dallo schermo;

Misure di prevenzione e protezioneIl piano di lavoroParte II

Altezza fissa o regolabile tra 70 e 80 cm in modo da lasciare adeguato spazio per le gambe dell’operatore e consentire comodi gambe dell’operatore e consentire comodi aggiustamenti posturali.

Superficie di colore neutro e opaca in modo da evitare abbagliamenti e riflessi fastidiosi.

Tastiera separata dal video, mobile, inclinabile, con i tasti in materiale opaco e con caratteri leggibili.opaco e con caratteri leggibili.

Video orientabile e inclinabile, con luminosità e contrasto regolabili, con l’immagine stabile, i caratteri definiti e leggibili, senza avere riflessi o riverberi che possono causare molestia all’utilizzatore.

Misure di prevenzione e protezioneIl sedileParte I

Un sedile da lavoro ergonomico deve essere:� solido, sicuro, ben regolabile e dimensionato,

confortevole e pratico;confortevole e pratico;� mobile con rotelle in modo da consentire

l’accesso alle diverse attrezzature del posto di lavoro e facilitare l’aggiustamento posturale;

� con basamento stabile o a cinque punti di appoggio; può essere pericoloso se la superficie del piano del sedile è più ampia del basamento (il sedile si può ribaltare);

� in materiale permeabile al vapore acqueo e � in materiale permeabile al vapore acqueo e pulibile.

Inoltre deve avere:� l’altezza del piano sedile regolabile tramite comandi facilmente

accessibili e azionabili;� lo schienale, anatomicamente conformato, agevolmente regolabile

in altezza ed in inclinazione, in modo da permettere un comodo appoggio del tratto lombare della colonna vertebrale.

Misure di prevenzione e protezioneIl sedileParte II

Lo schienale deve essere regolabile sia in altezza sia in inclinazione, va sia in inclinazione, va posizionato dall’addetto a livello del giro-vita in modo da sostenere l’intera zona lombare.

Qualora fosse necessario, è opportuno utilizzare un poggiapiedi separato, per far assumere una postura adeguata agli arti inferiori dell’operatore.

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Misure di prevenzione e protezioneIl sedileParte III

Lo schienale deve essere inclinato in modo da evitare di lavorare a lungo col tronco flesso.Può essere inclinato a piacimento da 90° a 110° tenendo la schiena Può essere inclinato a piacimento da 90° a 110° tenendo la schiena poggiata allo schienale nel tratto lombare. Può essere utile cambiare l’inclinazione durante la giornata e, al riguardo, sono preferibili le sedie che permettono una posizione seduta dinamica (con lo schienaleche asseconda i movimenti naturali del corpo quando ci si piega in avanti o all’indietro).

NO NOSI SI

Misure di prevenzione e protezioneL’illuminazioneParte I

L’organizzazione dei posti di lavoro dove si utilizzano videoterminalideve tener conto della disposizione dell’illuminazione naturale (finestreo altro) mentre i sistemi di illuminazione artificiale andranno collocati ino altro) mentre i sistemi di illuminazione artificiale andranno collocati inrelazione all’attività prevista e in modo tale da evitare riflessi e contrastifastidiosi.In particolare andranno osservati i seguenti criteri:� le finestre o altre fonti di luce artificiale non schermata non

devono essere né davanti né dietro allo schermo video;� le finestre devono avere tende interne orientabili, pareti e

attrezzature di color chiaro non devono produrre riflessi sullo schermo;schermo;

� la direzione dello sguardo operatore-schermo deve trovarsi parallela alle finestre;

� la linea tra l’occhio e la lampada deve formare con l’orizzonte un angolo non inferiore a 60’, in caso di lampade a soffitto non schermate.

NB Va in ogni modo evitato l’abbagliamento dell’operatore e la presenza di riflessi sullo schermo qualunque sia la loro origine.

Misure di prevenzione e protezioneL’illuminazioneParte II

Misure di prevenzione e protezioneIl rumore

Nell’ambiente di lavoro dove si utilizzano videoterminali difficilmente i livelli di intensità sonora sono tali da provocare un intensità sonora sono tali da provocare un danno all’apparato uditivo, tuttavia possono risultare fastidiosi per un’attività che può richiedere anche un’elevata concentrazione mentale e, in particolare, non devono perturbare l’attenzione e la comunicazione verbale.

Si consigliano le seguenti misure preventive:Si consigliano le seguenti misure preventive:� scegliere strumentazione poco rumorosa;� isolare gli strumenti rumorosi in ambienti separati o con dispositivi

fonoisolanti.

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Misure di prevenzione e protezioneIl microclima

Con il termine di microclima si intendono quei parametri ambientaliche influenzano gli scambi termici tra soggetto e ambiente negli spaziconfinati e che determinano il cosiddetto "benessere termico".confinati e che determinano il cosiddetto "benessere termico".Per quanto riguarda il microclima, il lavoro al videoterminale non richiede il rispetto di parametri diversi da quelli normalmente assunti per il comune lavoro d’ufficio ed è comunque preferibile che le condizioni microclimatiche siano controllate tramite un impianto di condizionamento che assicuri situazioni di confort sia nella stagione estiva che invernale.Ci si deve comunque assicurare che:� nella postazione di lavoro la velocità dell’aria sia molto ridotta, � nella postazione di lavoro la velocità dell’aria sia molto ridotta,

evitando la presenza di correnti d’aria provenienti da porte, finestre, bocchette di condizionamento, ventilatori, etc;

� l’aria non sia troppo secca per evitare possibili irritazioni degli occhi;

� fonti di calore radiante non siano poste nelle immediate vicinanze della postazione, quali impianti di riscaldamento ma anche finestre colpite da irraggiamento solare diretto, etc.

Misure di prevenzione e protezioneLa pulizia

Tastiera, schermo e mouse devono essere periodicamente puliti.In particolare l’accumulo di polvere sulla superficie dello schermo può deteriorare la percezioni delle immagini. Si deve quindi effettuare una deteriorare la percezioni delle immagini. Si deve quindi effettuare una frequente pulizia dello schermo e degli eventuali filtri (in questo caso va pulita sia la superficie interna che esterna del filtro). Per la pulizia si raccomanda l’utilizzo di prodotti appositi.

Misure di prevenzione e protezioneUlteriori raccomandazioniParte I

Evitare movimenti sempre nella stessa direzione (ad esempio, lettura a destra e scrittura al centro) lettura a destra e scrittura al centro) per erronea posizione del documento o del monitor.

Evitare lo scivolamento sulla sedia, Evitare lo scivolamento sulla sedia, che oltre a favorire un eccessivo carico sul disco intervertebrale a livello lombare, lo accentua maggiormente a livello cervicale.

Misure di prevenzione e protezioneUlteriori raccomandazioniParte II

Evitare la lettura su una superficie orizzontale, o comunque che costringa il corpo in flessione.costringa il corpo in flessione.

Evitare di tenere il telefono tra spalla e capo spingendo su la spalla o e capo spingendo su la spalla o inclinando il capo.

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Misure di prevenzione e protezioneUlteriori raccomandazioniParte III

Evitare di tenere queste posizioni oltre qualche minuto. In tutti i casi, abituarsi ad assumerla anche abituarsi ad assumerla anche sull’arto opposto.

Misure di prevenzione e protezioneEsercizi di rilassamentoParte I

Chi passa 8 ore di lavoro davanti a un monitor sa cosa vuol dire avere bisogno di rilassare muscoli e psiche.Mentre per la seconda non c’è molto da fare se non prendersi le giuste Mentre per la seconda non c’è molto da fare se non prendersi le giuste pause, per rilassare gli arti inferiori e superiori, invece, si possono fare alcuni esercizi restando anche seduti.

Esercizio n. 11) lasciar pendere le braccia2) ritirare le gambe

Misure di prevenzione e protezioneEsercizi di rilassamentoParte II

2) ritirare le gambe3) arcuare la schiena4) effettuare alcuni piegamenti elastici con la

fronte in direzione ginocchia

Esercizio n. 21) incrociare le mani sulla nuca2) spingere con forza il tronco all´indietro 2) spingere con forza il tronco all´indietro

allineando il bacino 3) stendere le gambe4) spingere i gomiti all´infuori e muovere con

forza elasticamente in dietro

Esercizio n. 3

Misure di prevenzione e protezioneEsercizi di rilassamentoParte III

1) incrociare le mani sulla nuca2) portare il ginocchio sinistro al gomito destro2) portare il ginocchio sinistro al gomito destro3) portare il ginocchio destro al gomito sinistro

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La stampante è un apparecchio capace di trasferire su carta i dati forniti da un computer, siano essi dati in formato

LE STAMPANTI E LE FOTOCOPIATRICI

un computer, siano essi dati in formato testuale o sotto forma di immagini digitali.

La fotocopiatrice o fotocopiatore è una macchina in grado di effettuare copie di documenti cartacei per mezzo di tecniche ottiche/fotografiche. Le copie ottenute sono dette fotocopie.

Gli effetti sull’uomo causati dalle macchine stampanti e fotocopiatrici sono strettamente legati alle sostanze chimiche impiegate o prodotte nel funzionamento delle macchine stesse.

Effetti sull’uomoOzono

impiegate o prodotte nel funzionamento delle macchine stesse. La probabilità di accusare disturbi dipende inoltre dal tipo di macchina, dalle ore di lavorazione, dalla ventilazione che esiste nell’ambiente.

Tali macchine producono ozono ed una eccessiva dose può provocare irritazione agli occhi, ai polmoni ed al naso.La riduzione di ozono è legata alla presenza o meno di un adeguato filtro, di cui sono dotate le macchine di nuova generazione.filtro, di cui sono dotate le macchine di nuova generazione.

Il materiale fotoconduttore è generalmente il selenio. Vengono usate anche altre sostanze, come il solfuro di cadmio e l’ossido di zinco, le quali possono essere causa di intossicazione.

Il toner è una polvere finissima contenente particelle di carbone, ossidi di

Effetti sull’uomoToner

di carbone, ossidi di ferro e resina, ed è causa di possibile irritazione alle vie respiratorie.Il toner viene depositato da un tamburo sui fogli da stampare e successivamente, passando attraverso un riscaldatore, viene fuso e si imprime sulla fuso e si imprime sulla carta andando a costituire il testo e le immagini stampate.

SUVA 2012.pdf

Per l’uso corretto delle macchine stampanti e fotocopiatrici di devono adottare le seguenti precauzioni:� tenere accese le macchine solo quando vengono utilizzate;

Misure di prevenzione e protezione

� tenere accese le macchine solo quando vengono utilizzate;� installare le macchine in locali ben aerati;� valutare la possibilità di far installare un filtro per l’ozono;� utilizzare sempre guanti durante le operazioni di sostituzione delle

cartucce del toner;� prima di effettuare qualsiasi intervento (sostituzione toner o recupero

dei fogli incastrati o quant’altro) occorre disattivare l’alimentazione elettrica, utilizzando l’apposito interruttore installato sulla macchina (qualora la macchina non sia dotata dell’apposito schermo che (qualora la macchina non sia dotata dell’apposito schermo che segnala come effettuare tali operazioni);

� far effettuare la manutenzione rispettando le cadenze programmate e da personale qualificato.

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PARTE 3

Lo stress lavoro-correlato� Decreto legislativo 81/2008� Commissione consultiva� Commissione consultiva� Caratteristiche� Effetti sull’uomo� Valutazione del rischio� Misure di prevenzione e protezione

LO STRESS LAVORO-CORRELATO

Per stress si intende una reazione aspecifica (cioè innata) dell’organismo a quasi ogni tipo di esposizione, stimolo e sollecitazione.

Per stress lavoro-correlato si intende una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di rispondere alle richieste o aspettative riposte in loro. (Accordo interconfederale del 09/06/2008)

Decreto legislativo 81/2008IndicazioniParte I

Il decreto legislativo 81/2008, all’articolo28, precisa che la valutazione dei rischi deve riguardare “tutti i rischi per la salute e deve riguardare “tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori ivi compresi quelli riguardanti i gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’accordo europeo dell’ 08/10/2004”.

L’accordo quadro europeo sullo stress nei luoghi di lavoro del L’accordo quadro europeo sullo stress nei luoghi di lavoro del 08/10/2004 è stato recepito in Italia dall’accordo interconfederale del 09/06/2008, che pone l’attenzione sullo stress come possibile fattore di rischio, ne precisa la definizione e rimarca la necessità di un percorso specifico di valutazione/gestione del rischio stress lavoro correlato pienamente integrato nel generale processo di valutazione dei rischi.

Decreto legislativo 81/2008IndicazioniParte II

La valutazione dei rischi, anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato.

La valutazione dello stress lavoro-correlato è effettuata nel rispetto delle indicazioni della Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, e il relativo obbligo decorre dalla elaborazione delle predette indicazioni e comunque, anche in elaborazione delle predette indicazioni e comunque, anche in difetto di tale elaborazione, a fare data dal 31 dicembre 2010.