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Fondazione Betania è stata partner del progetto “Le 5 porte” nell'ambito dell'iniziativa “Campi Scuola Calabria 2007-2008” del POR regionale 2000-2006 collaborando alla progettazione e curando il monitoraggio e la valutazione dell'esperienza Di seguito il rapporto di monitoraggio e valutazione redatto da FBO

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Fondazione Betania è stata partner del progetto

“Le 5 porte”nell'ambito dell'iniziativa

“Campi Scuola Calabria 2007-2008”del POR regionale 2000-2006

collaborando alla progettazione e curando il monitoraggio

e la valutazione dell'esperienza

Di seguito il rapporto

di monitoraggio e valutazione

redatto da FBO

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smanettare

PLAY STATIONcostruire

CAPANNERAPPORTO DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE

a cura di

VINCENZO SALVATIFondazione Betania Onlus

Progetto “LE 5 PORTE”Campo scuola con 15 alunni del X Circolo di Catanzaro

Soggetto proponente Laboratorio La Città del Sole

Agriturismo “Valle del Salto” - località Imparatorello - Taverna (Cz)8-13 settembre 2008

POR Calabria – FSE – Misura 3.6 - Cod. Progetto 3.6.b – 2008 – 080

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INDICE

1. Gli obiettivi dell'iniziativa “Campi scuola” della Regione Calabria................4

2. Il Progetto “Le 5 porte” del Laboratorio “La Città del Sole”..........................5

3. Alcuni dati sui partecipanti e le loro esperienze pregresse............................63.1. Dati generali dei partecipanti........................................................................... 73.2. I quartieri di provenienza................................................................................. 73.3. Le loro esperienze precedenti............................................................................83.4. I loro abituali luoghi di gioco e i giochi preferiti.............................................103.5. Il loro rapporto con la scuola..........................................................................12

4. Il Campo scuola attraverso il racconto delle educatrici...............................134.1. Cinque porte per entrare e uscire dal proprio mondo......................................134.2. Un contatto molto intenso con la natura.........................................................144.3. Il gioco come invenzione e partecipazione......................................................154.4. Un'esperienza di grande condivisione.............................................................16

5. Le valutazioni dei partecipanti a conclusione del Campo scuola.................185.1. Grado di soddisfazione per l'esperienza vissuta...............................................195.2. Le attività che hanno riscosso maggior interesse.............................................195.3. Le attività che hanno riscosse meno interesse.................................................215.4. Le nuove esperienze e le nuove conoscenze acquisite.....................................22

6. Tante cose nella bisaccia da riprendere in mano durante l'anno scolastico 23

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Progetto “Le 5 porte” Valutazione

1. Gli obiettivi dell'iniziativa “Campi scuola” della Regione Calabria

Il titolo che abbiamo voluto dare a questo rapporto: “Smanettare Play Station, costruire capanne”, esprime molto bene la situazione vissuta dai partecipanti al Campo scuola. Resi­denti in alcuni quartieri popolari e periferici di Catanzaro, essi risentono di tutte le con­traddizioni del nostro tempo. Sono omologati (“smanettare Play station”) ai loro coetanei di tanti altri quartieri, di Catanzaro  e del mondo, ma nello stesso tempo mantengono alcu­ne caratteristiche tipiche degli ambienti popolari (“costruire capanne”). Opportunamente accompagnati, come dimostra l'esperienza del Campo scuola, riescono a integrare i vari aspetti della vita e a integrarsi nel contesto in cui vivono, portando il loro contributo origi­nale, molto meglio di quanto si pensi.

L'iniziativa della Regione Calabria, nell'ambito del POR Calabria 2000­2006, mirava a promuovere progetti integrati per la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica nella Scuola dell'obbligo nelle aree a massimo rischio sociale e nelle aree rurali interne. 

L'avviso pubblico per la concessione di contributi per l'iniziativa "Campi Scuola Cala­bria" Anno Scolastico 2007­20081 partiva dalla convinzione che l'osservazione diretta del territorio fornisce elementi utili sia per l'arricchimento delle conoscenze e delle competen­ze raggiunte tramite il quotidiano impegno nell'attività curricolare, sia per acquisire e svi­luppare ulteriori capacità. L'esperienza di vita in comune nel corso di un Campo scuola, inoltre, consente agli alunni di acquisire, migliorare e sviluppare rapporti di scambio inter­personale con il gruppo dei pari e con le diverse figure adulte coinvolte nel progetto edu­cativo.

In questa prospettiva, l'Avviso pubblico della Regione indicava cinque diversi e successi­vi momenti per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Il primo momento è la scoperta, che comprende l'impatto con l'ambiente esterno e la condivisione degli spazi e dei tempi in comune. Importante in questo momento è lo stimo­lo all'utilizzo dei sensi: imparare a toccare, a odorare, ad ascoltare, a fare, senza fermarsi alla sola fase descrittiva. È proprio attraverso un uso guidato dei sensi che i bambini stabi­liscono un approccio con il mondo esterno, con il quale, in genere, hanno scarsa confiden­za.

Il secondo momento è il gioco avventura, in cui, attraverso esercitazioni, simulazioni e giochi finalizzati, si sperimentano situazioni nuove, avventurose e inusuali.

Il terzo momento sono i laboratori, in cui è possibile approfondire le esplorazioni e le scoperte compiute nel corso delle uscite.

Il quarto momento è la riflessione, attraverso il confronto e la discussione su ciò che è avvenuto durante la giornata.

Il quinto momento è l'animazione che, attraverso il gioco, può contribuire a creare un clima di serenità e di scambio tra i partecipanti e con gli adulti, offrendo spunti per la rie­laborazione delle esperienze vissute.

1 Vedi BURC n.19 del 9 maggio 2008 – Parte III.

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Progetto “Le 5 porte” Valutazione

2. Il Progetto “Le 5 porte” del Laboratorio “La Città del Sole”

Il progetto “Le 5 porte”, proposto e implementato dall'Associazione “Laboratorio la Città del Sole” di Catanzaro, ha risposto precisamente agli obiettivi prefissati dal Bando regiona­le e secondo la metodologia indicata.

Il Campo scuola residenziale della durata di 6 giorni si è svolto dall'8 al 13 settembre 2008 presso l'agriturismo “La Valle del Salto” nella Sila Piccola, in località Imparatorello nel territorio comunale di Taverna (Cz).

Hanno partecipato al Campo scuola 15 bambini di età compresa tra i 7 e i 14 anni, resi­denti nei quartieri della periferia Sud della città di Catanzaro.

Nell'ottica di offrire ai destinatari un supporto educativo e formativo a integrazione del percorso scolastico, il Progetto si prefiggeva l'obiettivo di soddisfare, in un'area cittadina esposta a rischio sociale, i fabbisogni formativi, d'integrazione e prevenzione per il recupe­ro della dispersione scolastica.

L'ambito tematico scelto, tra quelli previsti dal Bando regionale, è stato quello ecologi­co­naturalistico. In questa prospettiva, gli obiettivi specifici che il Progetto “Le 5 porte” ha inteso raggiungere sono stati i seguenti:

• stimolare l'indice d'investimento personale dei soggetti attraverso itinerari diversifi­cati di escursione ed esplorazione naturalistica;

• indurre alla scoperta delle emozioni primarie attraverso la stimolazione dei 5 sensi;

• guidare i bambini a vivere il momento del pasto nella sua sacralità;

• condurre i soggetti all'utilizzo dei linguaggi non­verbali attraverso l'allestimento di un laboratorio espressivo, di drammatizzazione e di animazione con l'utilizzo dei giochi/esercizi del Teatro dell'Oppresso;

• indurre all'ascolto dei ritmi interni ed esterni attraverso la musico­terapia e la dan­za­terapia;

• condurre alla riflessione e al raccoglimento attraverso un laboratorio serale di co­scientizzazione.

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Progetto “Le 5 porte” Valutazione

3. Alcuni dati sui partecipanti e le loro espe-rienze pregresse

Per avere dei parametri di valutazione dell'esperienza vissuta dai partecipanti, abbiamo pensato di sottoporre agli stessi due questionari: uno all'inizio del Campo scuola e un altro alla sua conclusione. 

Il primo Questionario è stato somministrato giorno 8 settembre 2008, all'inizio del Cam­po, e intendeva rilevare i dati anagrafici essenziali dei partecipanti e la loro situazione di partenza rispetto ai temi che si sarebbero sviluppati nel corso del Campo scuola.

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1. Quanti anni hai?

2. Quale classe frequenti?

3. Sesso M F

4. Quante volte hai partecipato a una “uscita” con la tua scuola?Tante volte Due o tre volte Una volta Mai

5. Quante volte hai partecipato a un “campo scuola”?Tante volte Due o tre volte Una volta Mai

6. Quante volte sei stato in un agriturismo?Tante volte Due o tre volte Una volta Mai

7. Quante volte hai trascorso una giornata in Sila con la tua famiglia?Tante volte Due o tre volte Una volta Mai

8. Quante volte hai fatto un'escursione di gruppo in montagna?Tante volte Due o tre volte Una volta Mai

9. In quale quartiere abiti?

10. Nel quartiere dove abiti, di solito, dove giochi con i tuoi amici?

11. Quante volte sei stato al Parco della Biodiversità a Catanzaro?Tante volte Due o tre volte Una volta Mai

12. Elenca quali sono i tuoi giochi preferiti:

--

--

-

13. Perché ti piace andare a scuola?-

-

--

-

14. Perché non ti piace andare a scuola?-----

Campo scuola “Le 5 porte” - 2008Questionario per i partecipanti – Prima del Campo

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Progetto “Le 5 porte” Valutazione

3.1. Dati generali dei partecipanti

Il Grafico 1 riporta i dati riguardanti il numero dei partecipanti e la loro suddivisione per sesso e per classi frequentate.  Il totale è di 15 partecipanti, di cui 3 femmine e 12 ma­schi. Di 2a elementare, 1 partecipante, femmina; di 3a, 4 partecipanti, di cui 1 femmina e 3 maschi; di 4a, 3 partecipanti, maschi; di 5a, 6 partecipanti,  di cui 1 femmina e 5 maschi. Ha partecipato al Campo scuola anche 1 maschio frequentante il 1° superiore, fratello di un partecipante di 5a elementare. Due dei partecipanti appartengono a famiglia di etnia Rom.

3.2. I quartieri di provenienza

I 15 partecipanti al Campo scuola abi­tano   tutti   nei   quartieri   della   periferia Sud della  città  di  Catanzaro e  precisa­mente: 10 nel quartiere Aranceto, 4 nel quartiere Fortuna, 1 nel quartiere S. Ma­ria (Grafico 2). Sono note le problemati­che sociali e le carenze strutturali che ca­ratterizzano ormai da troppi anni questi quartieri della città di Catanzaro. 

È proprio in tali quartieri che si espri­me un disagio post­scolastico diffuso, che si concretizza in barriera all’ingresso nel mondo lavorativo. Secondo alcune ricer­che sugli esiti scolastici nella città di Ca­

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Aranceto 10

Fortuna 4

S. Maria 1

Grafico 2"In quale quartiere abiti?"

2 Elem.3 Elem.

4 Elem.5 Elem.

1 Sup.Totale

0123456789

101112131415

Grafico 1Partecipanti per sesso e per classi

femminemaschiTotale

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Progetto “Le 5 porte” Valutazione

tanzaro, le situazioni di maggiore precarietà «vengono a cristallizzarsi all’interno dei quar­tieri più marginali della realtà del capoluogo. Studi sistematici svolti nell’area urbana di Catanzaro dimostrano, infatti, che i tassi di selezione sono di gran lunga superiore (ed in alcuni casi quasi ad esclusivo appannaggio) nei quartieri laddove si concentra il massimo del degrado urbano e sociale». La scuola, in sostanza, «non riesce ad integrare le fasce so­cialmente più deboli alimentando, per altro, un distacco culturale che favorisce l’innesco di fenomeni degenerativi che, di ritorno, incrementano tutte le forme di emarginazione». Per quanto riguarda gli interventi di prevenzione, è stato rilevato che «le strutture pubbliche locali di assistenza, ancora in parte orientate ad un approccio clinico e non di prevenzione, presentano un basso livello di innovazione»2.

3.3. Le loro esperienze precedenti

Veniamo ora a evidenziare il precedente vissuto dei partecipanti riguardo ai temi e alle esperienze che sarebbero stati sviluppati nel corso del Campo scuola.

Evidentemente l'esperienza dell'“uscita” con la scuola non è una novità, almeno per la maggior parte dei partecipanti. Come si evince dal Grafico 3, 13 di essi hanno partecipato “tante volte” a una uscita con la scuola, mentre 1 ha partecipato “una volta” e 1 “mai”.

Per quanto riguarda invece esperienze precedenti di Campi scuola, come si evince dal Grafico 4, solo 3 dei partecipanti avevano fatto “una volta” tale esperienza, mentre gli al­tri 12 “mai” avevano avuto l'opportunità di partecipare a un Campo scuola.

2 Comune di Catanzaro, Programma di sviluppo urbano. POR Calabria 2000­2006, Parte 1, pag. 24.

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Tante volte

Due o tre volte

Una volta

Mai

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

Grafico 3 "Hai partecipato a una 'uscita' con la tua scuola?"

Tante volte

Due o tre volte

Una volta

Mai

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

Grafico 4"Hai partecipato a un Campo Scuola?"

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Progetto “Le 5 porte” Valutazione

Anche la permanenza in un agriturismo non è esperienza comune nel gruppo dei parte­cipanti. Infatti, solo 7 erano stati in precedenza “una volta” in un agriturismo (probabil­mente in occasione di un pranzo per qualche festeggiamento di famiglia), mentre gli altri 8 partecipanti non avevano mai messo piede in un agriturismo (Grafico 5). 

Pur essendo la bellissima montagna calabrese della Sila Piccola a pochi chilometri di di­stanza dai quartieri di provenienza (appena 30 km), evidentemente non è molto frequen­tata dalla maggior parte delle famiglie dei partecipanti al Campo scuola. Solo 7 bambini affermano di esservi stati “tante volte” con la propria famiglia, mentre 2 vi sono stati “due o tre volte”, 3 “una volta” e 3 non vi sono “mai” stati (Grafico 6).

L'esperienza delle escursioni di gruppo sarebbe stata una delle attività prevalenti duran­te le giornate del Campo scuola. Ad inizio Campo abbiamo voluto verificare se in prece­denza i partecipanti avevano fatto tale esperienza. Abbiamo rilevato che solo 1 partecipan­te affermava di aver fatto “tante volte” escursioni di gruppo; 7 affermano di aver fatto “una volta” un'escursione, mentre gli altri 7 non ne hanno “mai” fatte (Grafico 7).

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Tante volte

Due o tre volte

Una volta

Mai

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

Grafico 7"Hai fatto escursioni di gruppo?"

Tante volte

Due o tre volte

Una volta

Mai

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

Grafico 6"Sei stato in Sila con la famiglia?"

Tante volte

Due o tre volte

Una volta

Mai

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

Grafico 5"Quante volte sei stato in un agriturismo?"

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Progetto “Le 5 porte” Valutazione

Il Parco della Biodiversità Mediterranea è uno dei gioielli della città di Catanzaro, dove tantissime famiglie portano spesso i figli per godere del verde, poter ammirare esemplari di animali e poter giocare nelle varie aree attrezzate. Dei partecipanti al Campo scuola, 8 affermano di essere stati “tante volte” al Parco, 1 vi è stato “due o tre volte”, 3 vi sono stati “una volta” e 3 non vi sono stati “mai” (Grafico 8).

3.4. I loro abituali luoghi di gioco e i giochi preferiti

I luoghi dove i partecipanti al Campo scuola trascorrono abitualmente il loro tempo li­bero sono: per 8 di essi il “cortile sotto casa”, per 3 il “parco vicino casa”, per 3 la “strada”, mentre 1 si sposta dal proprio quartiere verso “l'Aranceto perché ho gli amici” e 1 altro (il quattordicenne) esce “con gli amici in città” (Grafico 9).

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Tante volte

Due o tre volte

Una volta

Mai

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

Grafico 8"Sei stato al Parco della Biodiversità?"

Nel corti le sotto casa

Nel parco vicino casa

Per strada

Esco con gl i amici in Città

Al l 'Aranceto perché ho gl i amici

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

Grafico 9 Dove giochi di solito nel tuo quartiere?

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Progetto “Le 5 porte” Valutazione

Il Grafico 10 ci offre uno spaccato molto interessante su come i partecipanti al Campo scuola sono soliti trascorrere il loro tempo libero. Il gioco del pallone, quindi un gioco di movimento e un gioco di squadra, si trova al primo posto tra i giochi preferiti di questi bambini, anche se subito dopo nella classifica troviamo la TV, il computer e la play station con i giochi ispirati alle serie di cartoon (Dragon Ball, Sant'Andreas...). Anche se con meno preferenze, non mancano però i giochi tradizionali di movimento (nascondino, bici, stella, corsa, labirinto) e i giochi di squadra (pallone, dodgeball, palla avvelenata, sette e schiac­cia, guardie e ladri, pallavolo). Compare simpaticamente un gioco che negli ambienti citta­dini di oggi potrebbe sembrare insolito, come il “costruire capanne”.

pagina 10

Pallone

TV

Play Station

Computer

Dodgebal l

Nascondino

Bici

Pal la avvelenata

Telefonino

Sette e schiaccia

Sant'Andreas

Stel la

Corsa

Costruire capanne

Guardia e ladr i

Labi r into

Dragon Bal l

Pal lavolo

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

Grafico 10Quali sono i tuoi giochi preferiti?

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Progetto “Le 5 porte” Valutazione

3.5. Il loro rapporto con la scuola

Per verificare il rapporto dei partecipanti con la scuola, abbiamo posto alcune domande “aperte”, la prima delle quali: “Perché ti piace andare a scuola?”. Come si evidenzia dal Grafico 11, la scuola è vista primariamente come un luogo di aggregazione, dove “incon­tro gli amici”, ma le risposte evidenziano anche il desiderio di imparare e di acquisire stru­menti per il proprio futuro.

Ad un'altra domanda, sempre “aperta”, ma questa volta in negativo, “Perché non ti pia­ce andare a scuola?”, emerge in 5 partecipanti una situazione di fastidio: “perché mi devo svegliare presto”; altri, invece, singolarmente, esprimono in qualche modo un rifiuto dello studio o di certe materie “perché non sono bravo”, “la vivo a volte come una costrizione”, fino ad arrivare ai casi limite: “fa venire il mal di testa” e “ho paura delle maestre”! (Grafi­co 12).

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Perché mi devo svegl iare presto

Per le mater ie (alcune)

Perché devo fare troppi compi ti

Perché non sono bravo in alcune mater ie

Fa veni re i l mal di testa

Ho paura del le maestre

La vivo a volte come una costr izione

Non mi piace perché non amo studiare

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

Grafico 12 Perché non ti piace andare a scuola?

Incontro gl i amici

Perché imparo

Mi piace studiare

Per la r icreazione

Per le mater ie

Vorrei raggiungere uno scopo

Vedo le maestre

Perché imparo tante cose

Perché gioco con i miei compagni

Imparo a leggere e a scrivere

Imparo a studiare e a leggere l ibr i (d'avventura)

Mi piace studiare e fare i compi ti

Non mi piace tanto

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Grafico 11 Perché ti piace andare a scuola?

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Progetto “Le 5 porte” Valutazione

4. Il Campo scuola attraverso il racconto del-le educatrici

Il Campo scuola ha rappresentato un momento di grande condivisione di vita, dove bambini e adulti hanno convissuto insieme continuativamente per sei giorni. Attraverso il racconto delle educatrici, cercheremo di cogliere lo spirito che ha animato il Campo scuola e le attività che si sono svolte.

Sono stati coinvolti 15 bambini di età compresa tra i 7 ed i 10 anni, ecco i loro nomi: Andrea  C., Antonio M., Vittorio, Daniele, Stefano, Simone, Andrea P., Gabriele, Sara, Pio Francesco,  Martina, Samuele, Veronica, Antonio C., Cristian; ed un adolescente Francesco di 14 anni fra­tello di Vittorio.

Gli adulti coinvolti sono stati 7:

• L’autista dell’autobus, Andrea, che oltre  ad accompagnarci è   stato ospite  anche lui della  struttura, ha pranzato e cenato con tutto il gruppo, ci ha accompagnato negli spostamenti  previsti dal progetto. La sua è stata una presenza discreta improntata comunque alla massi­ma disponibilità.

• 2 insegnanti del X Circolo “tutor” del progetto, che si sono alternate nei 6 giorni, 4 giorni la  maestra Maria Rita e 2 giorni la maestra Maria, che hanno partecipato a tutte le attività  previste del campo.

• 1 responsabile del progetto: Patrizia, esperta in arti­terapie, presidente dell’associazione La­boratorio espressivo “La Città del Sole”.

• 3 docenti: Rossella, Gabriella e Brunella, tutte interne all’associazione Laboratorio espressivo  “La Città del Sole”, che hanno portato avanti le attività previste dai laboratori espressivi  (Gabriella De Luca).

4.1. Cinque porte per entrare e uscire dal proprio mondo

Il titolo del progetto è esplicativo del percorso svolto. “Le 5 Porte” stanno a significare i 5 sensi, attraverso i quali noi entriamo in comunicazione con il mondo e lasciamo che il mondo entri dentro di noi.

E' stato un viaggio alla scoperta dei 5 sensi che, senza dubbio, sono stati messi alla prova du­rante i 5 giorni del Campo scuola, in quanto probabilmente per la prima volta i bambini han­no avuto modo di prendere coscienza di possedere degli “strumenti” che, se usati consapevol­mente, consentono di godere di quello che ci circonda in un modo completamente nuovo (Ros­sella Verre).

La riscoperta delle porte dei 5 sensi ha avuto dei percorsi molto precisi, basati su tecni­che consolidate e sperimentate, come possiamo notare nella descrizione dell'educatrice:

La mattina, l’obiettivo da raggiungere era quello di indurre all’ascolto dei ritmi interni ed  esterni, imparando a riprodurli ed armonizzarli. L’attività puntava, dunque, a sviluppare pre­valentemente il senso dell’udito. Dunque, siamo partiti dall’acquisizione di una consapevolezza del nostro modo di respirare che ci portasse ad imparare la respirazione corretta e che ci por­tasse a “sentire” il beneficio che questa comporta per tutto il nostro corpo; sono seguiti esercizi  di allungamento dei muscoli (contemporaneo alla fase di inspirazione) e di raccoglimento dei  

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muscoli (contemporaneo alla fase di espirazione); subito dopo, i bambini sono stati invitati ad  ascoltare i rumori provenienti dall’interno del loro corpo (cuore, stomaco, ecc.) e, a turno, a  riprodurli per farli ascoltare agli altri. Questi ultimi, poi, dovevano cercare a loro volta di se­guire e riprodurre il ritmo interno dei compagni, entrando in sintonia con tutti gli altri. Lo  stesso esercizio è stato, poi, riproposto per la riproduzione dei ritmi esterni che era possibile  udire, cercando di farli riconoscere ai propri compagni attraverso un esercizio di “rappresenta­zione mimica”. L’attività ha avuto luogo in uno spazio aperto, in un luogo molto raccolto e  lontano da qualsiasi rumore che potesse “inquinare” l’ascolto dei bambini con suoni da loro  molto conosciuti (automobili,  clacson, tv,  ecc.),  sostituiti, invece,  da suoni poco conosciuti,  perché poco ascoltati o ascoltati senza molta attenzione (il vento, le foglie mosse dallo stesso, il  canto del gallo, il cinguettio degli uccelli, ecc.). L’attività ha avuto un risultato molto soddisfa­cente, in quanto ho visto i bambini molto coinvolti dagli esercizi e molto affascinati da tutto  quello che è possibile udire nel silenzio che noi chiamiamo, appunto, “percettivo”  (Rossella Verre).

Un'altra educatrice così esplicita il percorso attuato durante il Campo:

Attraverso la metodologia delle arti­terapie e i giochi­esercizi mutuati dalla metodologia del  Teatro dell’Oppresso, abbiamo condotto i 15 bambini a una consapevolezza maggiore del pro­prio corpo, del proprio io, in relazione sempre e comunque con l’altro; perché è proprio la rela­zione che sta alla base dei laboratori di arti­terapie.

I bambini hanno potuto sperimentare una respirazione corretta, che, oltre a far bene,  permet­te di concentrarsi e di entrare in contatto con se stessi. Li abbiamo condotti verso l’ascolto per­cettivo: sia interno, il respiro e il battito cardiaco, che esterno, i suoni della natura.

Nei laboratori creativi i bambini hanno utilizzato materiali naturali, in parte raccolti da loro  stessi durante le gite naturalistiche. Hanno sperimentato la danza­terapia, con le danze d’I­sraele, la musico­terapia, attraverso la quale hanno scoperto che gli strumenti possono essere  suonati anche senza conoscere la musica, ascoltando solo i ritmi naturali (Gabriella De Luca).

Nelle loro valutazioni, gli operatori mettono in rilievo il clima di ascolto che si è creato durante il Campo:

Lontani da uno stile di vita frenetico, abbiamo potuto “ascoltare i nostri ritmi”: il respiro,  il  battito  del  cuore,  il  brontolio  dello  stomaco, lo scatto dei muscoli. Abbiamo mimato  e ri­prodotto i suoni della  natura, finalmente, “ascoltata e apprezzata”, attraverso il tremolio del­le foglie mosse dal vento, che inscenavano una sorta di danza che i bambini sono riusciti a  percepire e a imitare in maniera impeccabile. 

Naturalmente, all’inizio, l’ascoltare  e l’osservare  suscitava in alcuni ilarità, ma poi hanno ri­conosciuto di aver  usato molto raramente in precedenza queste percezioni, e ne sono rimasti  suggestionati. La Natura ci ha parlato  attraverso il suo linguaggio di colori, profumi, sfuma­ture, ci ha accolti e ristorati sotto la frescura delle fronde  degli alberi, dissetati con le fresche acque dei suoi ruscelli  (Brunella Caroleo).

4.2. Un contatto molto intenso con la natura

Di grande importanza nel corso del Campo scuola è stato il contatto con la natura. Il progetto prevedeva, molto opportunamente, la presenza durante le escursioni di un esper­to naturalista, un guida del Club Alpino Italiano, che ha saputo accmpagnare   guidare i partecipanti alla scoperta di ciò che cadeva sotto i loro sguardi e dei suoni e dei rumori che ascoltavano.

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Le quattro escursioni previste dal progetto sono state supportate dalla presenza di una guida esperta, che ci ha guidato non solo in percorsi naturalistici di notevole bellezza, ma ha avuto  la capacità di mettere in contatto i bambini con la natura selvatica del sottobosco quasi ine­splorato, far capire loro che il rispetto verso la natura passa attraverso la conoscenza e il con­fronto con essa e i suoi pericoli, che si possono superare solo se ognuno è parte del gruppo (Ga­briella De Luca).

L'escursione alla scoperta delle cascate dell'Arcimusa resterà sicuramente impressa nella mente dei partecipanti:

L’esperienza più suggestiva è stata  quella dell’escursione che ci ha portati da veri pionieri alle  cascate dell’Arcimusa, che raccolgono tutte le acque del torrente Melitello; acque che andranno poi a finire nella diga ancora in costruzione.

I bambini camminavano in fila indiana, agili e scattanti, coraggiosi nei passaggi difficili, uniti  e solidali. Giunti alla cascata, si è udita l’eco di un'esplosione di gioia e soddisfazione: erano  riusciti a superare situazioni nuove e avventurose, aiutandosi, restando uniti, dei piccoli eroi  in un angolo di paradiso che rompevano il silenzio della natura con urla e schiamazzi, schiz­zandosi fango e acqua (Brunella Caroleo).

La guida ha accompagnato i partecipanti alla scoperta anche dei minimi particolari della natura che li circondava:

Una guida esperta ci ha parlato con molta passione della flora e della fauna e i ragazzi hanno potuto conoscere la pulce d’acqua, la poiana, la libellula, il gufo, i girini, la vipera, lo scoiatto­lo, i cervidi, i cinghiali, il lupo che è il re del bosco; la differenza tra i muschi e i licheni, il  sambuco e il velenoso lauro ceraso, la rosa canina e la ginestra carbonaia.

Durante le escursioni abbiamo avuto la possibilità di conoscere la differenza  tra il paesaggio del sottobosco e del bosco, con la differenza di luci e vegetazione che li caratterizza. Ci siamo trovati ad ammirare  le pinete di pino bianco e la diversità del pino laricio, e poi abbiamo co­nosciuto il faggio, il ciclamino e la felce maschio e femmina (Brunella Caroleo).

4.3. Il gioco come invenzione e partecipazione

L'esperienza del gioco durante il Campo scuola è servita a far riscoprire ai partecipanti cose forse dimenticate o che mai avevano avuto la possibilità di vivere.

Lo strumento utilizzato dall'Associazione è stato quello dell'arte­terapia che, attraverso labora­tori di musico­terapia, danza­terapia, teatro e drammatizzazione, body­art, attività manuali,  ha portato i bambini per mano verso la scoperta di loro stessi e del loro essere in continua re­lazione con gli altri, lontani dal caos della città e dalle iper­stimolazioni di TV e videogames,  scoprendo così di possedere delle potenzialità finora assolutamente sconosciute e, conseguente­mente, migliorando le loro capacità di ascolto, apprendimento e concentrazione (Rossella Ver­re).

La riscoperta delle percezioni quotidiane, ma spesso inavvertite, ha aiutato i partecipan­ti a prendere maggiore consapevolezza di se. In una giornata del Campo, 

le 2 ore mattutine sono state dedicate alla conoscenza della nostra voce. Sono stati, quindi,  svolti esercizi vocali che allenassero i bambini al controllo della propria voce: respirare emet­tendo un suono, gridare il proprio nome e quello degli altri, modulare il suono della voce in  relazione al rapporto di vicinanza/lontananza di una squadra “rivale”. L’attività ha ancora una volta coinvolto molto i bambini, che hanno dimostrato voglia di partecipare e di svolgere  

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Progetto “Le 5 porte” Valutazione

gli esercizi nel modo più corretto possibile (Rossella Verre).

La riscoperta delle porte dei 5 sensi è avvenuta anche attraverso la riappropriazione dei movimenti del corpo e della capacità di concentrazione.

Le ore pomeridiane, invece, sono state dedicate al movimento nello spazio. L’obiettivo era pro­prio quello di far prendere consapevolezza ai bambini dello spazio entro al quale si muoveva­no e questo è stato fatto attraverso giochi­esercizi che simulavano le andature di vari animali  (cammello, elefante, scimmia ecc.), concentrandosi anche stavolta sui vari muscoli messi in  moto durante i giochi stessi. Inoltre, guidati dai 4 punti cardinali, sono stati svolti esercizi di  bilanciamento del corpo a destra, a sinistra, avanti e indietro, prima da soli, poi in un cerchio che si muovesse all’unisono per uniformare i movimenti di tutti in un solo ritmo. In questo  caso, i bambini hanno avuto maggiore difficoltà di concentrazione, probabilmente imputabile  al fatto che l’attività si è svolta subito dopo il pranzo e dopo il riposo pomeridiano, e quindi  era più facile sentire la stanchezza della mattinata. Nonostante ciò, l’impegno e l’interesse non sono mancati, e l’attività è stata condotta a termine con la partecipazione di tutti  (Rossella Verre).

Durante  il  Campo i  partecipanti   si  sono cimentati  con spontaneità  e  grande  fascino nella  drammatizzazione della favola dei fratelli Grimm “Il Lupo e i sette caprettini”.

Immancabili i giochi di una volta, reali non virtuali, che li hanno visti  protagonisti di gare di  abilità, caparbi e uniti nelle squadre.

Hanno potuto assaporare l’esperienza di costruire giochi con poche cose, lattine di bibite, un pezzo di spago, qualche calamita e uno di quei tanti bastoni raccolti nel bosco, che sono serviti  a sostenerci nei percorsi difficili delle nostre escursioni. Con questo materiale così semplice e  facilmente recuperabile, con una canna fatta di semplice spago, un bastone e una calamita,  hanno potuto pescare dei pesciolini fatti di latta ritagliata dalle lattine. Ne è nata una gara  entusiasmante che ha visto protagonisti grandi e piccoli (Brunella Caroleo).

4.4. Un'esperienza di grande condivisione

Tutto il Campo scuola è stato un'unico grande momento di condivisione. L'immagine del mosaico, che è stata alla base di una delle attività svolte in una giornata del Campo, espri­me bene tutto ciò.

Nel pomeriggio, le altre 2 ore d’attività didattica da me condotte hanno avuto come obiettivo  la creazione di un mosaico d’insieme attraverso l’assemblaggio di materiale naturale raccolto  durante  l’escursione naturalistica nei  boschi  circostanti   l’agriturismo.  È   stato un momento molto bello, vissuto da ognuno con molta partecipazione e molta intensità. Ogni bambino (ed  ogni operatore, compresi i docenti) ha creato la propria piccola tessera all’interno di uno spa­zio da condividere con gli altri, a volte unendo il proprio lavoro a quello dei compagni, proba­bilmente proprio a voler simboleggiare il desiderio e il bisogno di voler creare un contatto, una relazione con le persone che li circondano. Le 2 ore sono trascorse in un’atmosfera molto sere­na, in cui ogni bambino ha osservato in silenzio il lavoro degli altri, aspettando il proprio tur­no per lasciare la propria traccia su un foglio che da bianco si è presto trasformato  in un qua­dro pieno di colori e di emozioni (Rossella Verre).

Aver vissuto i sei giorni del Campo scuola nella struttura agrituristica, condividendo ininterrottamente gli spazi e i tempi, è stata un'esperienza che i partecipanti non dimenti­cheranno facilmente.

La specificità del Campo Scuola è data dalla residenzialità, che ha aggiunto qualcosa in più ai  

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laboratori e alle attività di arti­terapie portati avanti in precedenza. I bambini hanno dovuto  sperimentare, e noi con loro, la gestione completa delle giornate in spazi e tempi comuni. Con­dividere la stessa stanza per dormire, lo stesso bagno per lavarsi, ha previsto l’utilizzo di regole  e di turni nel massimo rispetto di ciascuno. La condivisione dei pasti li ha fatti entrare in “ri­tuali” diversi: la preghiera prima di mangiare, “iniziare tutti insieme” e “finire tutti insieme”. 

E come non ricordare con tenerezza quando la notte sopraggiungeva, la nostalgia che i bambi­ni tiravano fuori (a volte anche con qualche lacrima) per la mancanza dei propri cari  (Ga­briella De Luca).

A noi docenti, allo stesso modo, è rimasto il ricordo legato ad una relazione quotidiana con i  bambini che ha portato alla nascita di un rapporto molto intenso, non limitato alle semplici  ore di attività didattica, ma prolungato al momento dei pasti ed a quello di riposo nelle came­re dell’agriturismo. Ognuno dei docenti coinvolto dal progetto, infatti, ha avuto in camera con  sé 3 bambini, di cui ha assunto la responsabilità per l’intera durata del campo scuola. In que­sto senso, il rapporto con questi bambini è stato ancora più intenso rispetto al resto del gruppo e il percorso verso la riconquista dei 5 sensi, verso la consapevolezza della loro relazione conti­nua con i compagni “d’avventura”, verso il rispetto per i compagni di stanza e per gli spazi co­muni, è continuato anche al di là delle ore trascorse con il resto del gruppo (Rossella Verre).

Il momento del pasto in comune ha aiutato molto a riscoprire il senso profondo della vita e il valore della condivisone:

La preghiera durante i pasti ci ha fatto sentire fratelli, il porgere il pane e l’acqua ci ha resi  gentili (Brunella Caroleo).

Le tante sensazioni ed esperienze vissute nel corso della giornata, alla sera, durante l'at­tività di animazione, diventavano motivo di riflessione e di elaborazione:

La sera, raccolti in cerchio, riflettendo sulle cose vissute, tutto tornava loro in mente. Anche i  più piccoli raccontavano, attraverso quello che avevano vissuto, le loro sensazioni  (Brunella Caroleo).

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Progetto “Le 5 porte” Valutazione

5. Le valutazioni dei partecipanti a conclusio-ne del Campo scuola

A conclusione del Campo scuola, il giorno 13 settembre 2008, è stato somministrato a tutti i partecipanti un secondo Questionario, per valutare il grado di soddisfazione per l'e­sperienza vissuta, per verificare l'efficacia dei contenuti e dei metodi utilizzati durante il Campo e per rilevare le nuove conoscenze acquisite e le esperienze maturate.

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1. Ti è piaciuta l'esperienza che hai fatto?Tanto Abbastanza Poco Niente

2. Quale tipo di attività ti ha interessato di più?-

--

--

3. Quale tipo di attività ti ha interessato di meno?-----

4. Cosa hai imparato di nuovo?--

---

5. Parteciperesti ancora a un Campo scuola? Sì No

Campo scuola “Le 5 porte” - 2008Questionario per i partecipanti – Dopo il Campo

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5.1. Grado di soddisfazione per l'esperienza vissuta

Come si può rilevare dal Grafico 1, il grado di soddisfazione per l'esperienza vissuta è più che buono. Per 14 partecipanti su 15 l'esperienza è piaciuta “tanto”, il più alto grado di soddisfazione; solo 1 risponde “abbastanza”; mentre nessuno indica i gradi più bassi di soddisfazione (“poco” o “niente”).

Un altro dato che indirettamente esprime un buon grado di soddisfazione per l'esperien­za vissuta è la risposta alla domanda: “Parteciperesti ancora a un Campo scuola?”, a cui la totalità dei partecipanti risponde senz'altro “Sì” (Grafico 2 ).

5.2. Le attività che hanno riscosso maggior interesse

Per valutare l'approccio ai contenuti e alle metodologie proposte nel corso del Campo, abbiamo chiesto ai partecipanti: “Quale attività ti ha interessato di più?”.

La domanda non intendeva valutare l'efficacia delle varie attività proposte, quanto rile­vare semplicemente “a caldo” ciò che ai partecipanti era rimasto più impresso dell'espe­rienza del Campo scuola. Si trattava di domande aperte a cui era possibile dare più rispo­ste, per cui i partecipanti si esprimevano in base al ricordo dei giorni appena trascorsi.

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Tanto

Abbastanza

Poco

Niente

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

Grafico 1Ti è piaciuta l'esperienza che hai fatto?

No

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

Grafico 2Parteciperesti ancora a un Campo scuola?

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Come si vede dal Grafico 3, le “escursioni naturalistiche” sono l'attività che è rimasta più impressa (la segnalano ben 12 partecipanti su 15). Le attività manuali riscuotono 7 preferenze, e i giochi­esercizi proposti nei vari momenti del Campo scuola sono tutti se­gnalati: gli esercizi di psicomotricità (1), il gioco della pesca (10), dell'osservazione (5), del cappello (4), della bottiglia ubriaca (1); come vengono segnalati pure gli esercizi per la respirazione corretta (3), la drammatizzazione (4), il suonare gli strumenti musicali e can­tare (3+2), il cogliere i segni della natura (1) e il mangiare cose nuove (1).

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Escursioni natural istiche

Gioco del la pesca

Attivi tà manual i

Gioco del l 'osservazione

Gioco del cappel lo

Drammatizzazione

Tutto

Respirazione corretta

Suonare con gl i strumenti

Suonare e cantare

Bottigl ia ubriaca

Animazioni/ Giochi

I segni del la natura

Mangiare cose nuove

Esercizi di psicomotr ici tà

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

Grafico 3Quale attività ti ha interessato di più?

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5.3. Le attività che hanno riscosse meno interesse

Come riprova dell'interesse dei partecipanti per le attività svolte durante il Campo scuo­la, abbiamo posto anche la domanda: “Quale attività ti ha interessato di meno?”. 4  parte­cipanti hanno segnalato il gioco della “bottiglie ubriaca”, che effettivamente richiedeva per lo svolgimento un alto grado di fiducia tra i partecipanti; 3 partecipanti segnalano poco in­teresse per gli esercizi della “respirazione corretta”; mentre singolarmente qualcuno segna­la poco interesse per gli “esercizi di psicomotricità, il “gioco del cappello”, i “giochi con troppe   regole”,   la   danza   “perché  è   per   le   femmine”,   il   fatto   che   qualcuno  “faceva   i dispetti”, che “le favole sono noiose”, che si doveva “camminare tanto”.

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La bottigl ia ubriaca

Respirazione corretta

Danza perché è per le femmine

Chi mi faceva i dispetti

Le favole sono noiose

Camminare tanto

Esercizi d i psicomotr ici tà

Gioco del cappel lo

I giochi con troppe regole

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

Grafico 4Quale attività ti ha interessato di meno?

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5.4. Le nuove esperienze e le nuove conoscenze acquisite

Il Grafico 4 riporta le varie risposte date da ogni partecipante alla domanda “cosa hai imparato di nuovo” durante il Campo? 8 risposte segnalano che è stato “tutto nuovo”; 3 ri­spondono che hanno imparato a rispettare le “regole”; 3 “come ci si comporta nel bosco”; 2 “stare con gli altri”; e singolarmente segnalano varie sensazioni e valori vissuti durante il Campo, come “stare senza mamma”, “stare solo, senza mamma e papà”, “come si sta senza famiglia”, “dormire da solo”, l'“autonomia”, la “condivisione”, “conoscere gli altri”, “anche i grandi sbagliano”, la “responsabilità”, e anche “conoscere e rispettare la natura”, suonare “gli strumenti musicali”, e “non stuzzicare i cani”.

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Tutto nuovo

Come si respi ra correttamente

Regole

Come ci si comporta nel bosco

Stare con gl i al tr i

Prudenza

Condivisione

Non stuzzicare i cani

Non si brandiscono i pal i

Versarsi l 'acqua

Stare solo, senza mamma e papà

Stare senza mamma

Responsabi l i tà

Conoscere e r ispettare la natura

Gli strumenti musical i

Anche i grandi sbagl iano

Autonomia

Come si sta senza famigl ia

Ho visto tante cose nuove

Mangiare cose nuove

Conoscere gl i al tr i

Disegnare dal la natura

Dormire da solo

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

Grafico 5Cosa hai imparato di nuovo?

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6. Tante cose nella bisaccia da riprendere in mano durante l'anno scolastico

Le tante esperienze vissute durante il Campo scuola: la condivisione così intensa, la ri­scoperta della natura, il gioco come invenzione e partecipazione, la riappropriazione del proprio corpo e la frequentazione delle porte dei 5 sensi, hanno lasciato nei partecipanti una traccia che sicuramente rimarrà impressa nella loro mente.

L'ultima attività svolta durante il Campo, esprime bene il senso di tutto questo:

Il ritorno a casa è stato accompagnato dall’ultima attività di laboratorio manuale: la costru­zione di una bisaccia da riempire con le cose e i ricordi di questa fantastica avventura (Brunel­la Caroleo).

Le tante esperienze vissute nel corso del Campo scuola, se saranno opportunamente ri­chiamate nel corso dell'anno scolastico, potranno aiutere i partecipanti, e insieme a loro tutti i loro compagni di scuola, a vivere l'esperienza scolastica con più entusiasmo e parte­cipazione, interagendo con il contesto naturale, sociale, in un arricchimento continuo e re­ciproco, sentendosi parte attiva della propria città. 

La Regione Calabria con l'iniziativa dei Campi scuola Calabria intendeva perseguire la prevenzione della dispersione scolastica e formativa, attraverso progetti integrati per la prevenzione ed il recupero della dispersione scolastica nella Scuola dell'obbligo nelle aree a massimo rischio sociale. 

Ci sembra che il Campo scuola “Le 5 porte”, attuato dal Laboratorio “La Città del Sole” dall'8 al 13 settembre 2008, abbia pienamente raggiunto i suddetti obiettivi.

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