Lavori Pubblici 1

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lavori lavori pubblici pubblici lavori lavori pubblici pubblici n. 1 marzo - aprile 2003 quota neve s.r.l. via Panizza 12 - 20144 Milano Sped. in abb. postale - 45% art.2 comma 20b legge 662/96 - Milano www.unimog.it

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Rivista tecnica bimestrale

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n. 1 marzo - aprile 2003 quota neve s.r.l.via Panizza 12 - 20144 Milano

Sped. in abb. postale - 45% art.2comma 20b legge 662/96 - Milano

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Questo primo numero di Lavori Pubblici nasce dalla mia esperienza, maturataseguendo il settore della viabilità invernale per la rivista quota neve.Mi sono accorto della molteplicità dei lavori che vengono svolti dalle società cheoperano in quest’ambito, cercando di sfruttare al meglio i mezzi e le persone perdifferenti tipologie di lavoro.Un caso particolarmente evidente si è riscontrato nelle aziende municipalizzateche, impegnate nella raccolta dei rifiuti urbani, con la privatizzazione, hanno cerca-to di ottimizzare l’impiego dei propri uomini e mezzi per vendersi in altri servizi,come la gestione della viabilità invernale ed estiva, quella del verde ed altri lavoricorrelati.Un’altra categoria in particolar modo polivalente è quella degli uffici tecnici dei pic-coli comuni: questi devono garantire quotidianamente l’organizzazione e l’esecu-zione di lavori e servizi per la sicurezza, l’igiene, la qualità e la praticità delle infra-strutture dell’ambiente urbano, occupandosi così di una molteplicità di competenzeanche molto differenti fra loro.Lavori Pubblici nasce per offrire uno strumento di informazione per gli uffici tecnicidi comuni, province, regioni e comunità montane, società di gestione strade eautostrade, aziende municipalizzate, di multiservizi e raccolta rifiuti, ditte appaltatri-ci di lavori pubblici, gestori di parchi, aeroporti, enti, aziende e comunità di grandedimensione, che devono compiere scelte in molteplici direzioni.La linea editoriale che si vuole proporre è quella di offrire articoli sui diversi argo-menti, in chiave prevalentemente di presentazione di soluzioni applicate o applica-bili, nuovi prodotti e tenendo conto delle più importanti fiere, in modo da offrire unmezzo di aggiornamento adeguato a chi deve compiere scelte tecniche di organiz-zazione e di gestione per garantire i servizi di: viabilità invernale ed estiva, puliziastrade ed aree urbane, igiene ambientale, raccolta rifiuti, sicurezza stradale, orga-nizzazione del traffico, lavori stradali, consolidamento del terreno, mantenimentodel verde, organizzazione di aree pubbliche.Riteniamo indispensabile la collaborazione dei lettori per permetterci di offrire unmezzo per Voi sempre più interessante e che si proponga anche come veicolo discambio di esperienze. La redazione è quindi sempre a disposizione per segnala-zioni di soluzioni innovative, per riportare Vostri interventi tecnici e per ascoltaresuggerimenti per sviluppare ulteriori argomenti di Vostro interesse.

Gherardo Marchelli

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Direttore responsabile:dott. Giorgio Marchelli

Direttore esecutivo:dott. ing. Gherardo Marchelli

Redazione:dott. Giorgia Marchellidott. arch. Viviana Patscheider

Segreteria di redazione:Domenica Stefani

Editore: quota neve s.r.l.

Direzione, amministrazione, pubblicità:via Panizza 12 20144 Milano tel. 02 4983120 fax 02 4985157e-mail: [email protected]

Autorizzazione del Tribunaledi Milano n. 577 in data 14-10-2002

Spedizione in abbonamento postalecomma 26 art. 2 legge 549/95 -Milano

Abbonamenti annui (6 numeri)Italia euro 30,00Estero euro 40,00i versamenti possono essere effettua-ti a mezzo assegno o c/c postale n. 26647206 intestato a:quota neve s.r.l.: - via Panizza 12

- 20144 Milano

Una copia euro 5,00

Lavori Pubblici viene inviato a:- Uffici Tecnici di Comuni, Province, Regioni e Comunità Montane- Società di gestione strade e autostrade- Aziende municipalizzate, di multiservizi e raccolta rifiuti- Ditte appaltatrici di lavori pubblici- Parchi nazionali e regionali- Aeroporti- Enti, Aziende e Comunità di grande dimensione (fiere, golf…)- Ditte produttrici e commerciali italiane ed estere nei settori di intervento

della rivista- Personalità di settore italiane ed estere

8 L'Amiu di Alessandria con Giletta per l'utilizzo dei satelliti in tutti i lavori Gh. Marchelli

11 Assaloni propone Eolo, potente spazzatrice aspirante Gh. Marchelli

12 Tecniche di sigillatura delle pavimentazioni stradali: la sigillatura a freddo S. Tattolo

15 Sfalcio con raccolta Mulag Schmidt Gh. Marchelli

16 11 Unimog per Avellino e 2 per Firenze attrezzati Assaloni, Giletta e Bucher Gh. Marchelli

18 Orsi Group S.r.l.

20 Meeting Kässbohrer per gli esperti di fuoristrada

21 Bucher Schörling presenta la nuova serie di veicoli portattrezziGh. Marchelli

24 Nuove attrezzature invernali per l'Amsa Gh. Marchelli

26 Self-service del sale Gh. Marchelli

27 Aebi Terratrac per le Valli Unite del Canavese Gh. Marchelli

28 Novità tecniche Assaloni

31 Le barriere stradali T. Buontempo

34 La provincia di Milano si attrezza per lo sfalcio sempre in direzione di marcia Gh. Marchelli

36 Aggancio a fungo per le campane di Trento Ga. Marchelli

38 Il Villaggio del Bambino all’Idroscalo di Milano Ga. Marchelli

41 Test filtraggio polveri per la Ronda della RCM

43 Interventi di bonifica acustica: i piani di risanamento acusticoS. Tattolo

45 Ricicla 2002 Gh. e Ga. Marchelli

n. 1 marzo - aprile 2003

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L’Azienda Municipale di IgieneUrbana di Alessandria ha iniziato nel2000 una collaborazione con laGiletta S.p.A. per la gestione satelli-tare del servizio di viabilità invernale.L’ottimo rapporto tra le due societàha portato ad allargare la sperimenta-zione nell’ambito dei rifiuti, un campodifferente dalla viabilità invernale eantincendio in cui la Giletta è solitalavorare.Il sistema di spargimento di sale con-trollato dal satellite in ambiente urba-no, sperimentato con successo inquesti anni, ha aperto una nuova pro-spettiva per la gestione razionaledella spazzatura nell’ambiente cittadi-no e dei comuni limitrofi.Per quanto riguarda la gestione dellaviabil i tà invernale, l ’AziendaMunicipale di Igiene Urbana diAlessandria ne ha ereditato dalcomune nel 1996 il servizio.Il servizio copre i 100 - 130 km distrade urbane e le strade comunalicon una ampiezza globale di circa300 - 320 km, dei quali 40 - 50 km dibassa collina.L’eredità si basava su un’organizza-zione di una trentina di lame gestitemediante appalti a ditte private contrattrici agricole.La prima azione è stata quella diaumentarne il numero per diminuire i

tempi di intervento nelle zone priorita-rie e mettere in servizio un Bobcatper le emergenze.Dal 1998 sono intervenuti 6 spargisa-le, utilizzando come tali spargiconci-me carrellati da 30 - 50 quintali e trat-trici agricole, per poter coprire unasuperficie maggiore, per dare unappoggio in emergenza e fare salatu-ra preventiva in alcuni punti noti chepossono creare problemi.L’esperienza maturata ha portato anotare che la zona non risente di fre-quenti nevicate, ma che la richiestadell’utenza rende necessario mante-nere la strada nera e che il ghiaccio èun problema non più tollerato.Rendendosi subito conto dell’impossi-bilità di effettuare un servizio preventi-vo con questa tipologia di organizza-zione e avendo deciso di compiere unsalto di qualità nel servizio invernale,in vista anche dei riconoscimenti nor-mativi ormai necessari a livello euro-peo, si è deciso di passare subito amacchine e attrezzature opportune edell’ultima generazione, ponendocome interesse primario l’intervento inpreventivo e mantenendo la vecchiastruttura in emergenza con compitofacilitato dall’azione di prevenzione.Il servizio in preventivo vuole essereun servizio regolare nel periodo inver-nale, che copra anche le preemer-

genze per evitare gran parte dellechiamate e interventi in emergenza,coperte comunque dal vecchio siste-ma mantenuto in attività.L’organizzazione ha visto l’acquisizio-ne di: 2 spargitori Giletta, un HF 80/50montato su Iveco 190 E30K conattrezzatura Multilift Italev, uno spargi-tore KP 100 ID montato su Gasolone35 allestito scarrabile Iride; una stazio-ne Giletta per la preparazione dellasoluzione montata su slitta Multilift concapacità di produzione di 3000 l/h econ capienza di stoccaggio di 4000 lcon agitatore ad aria per non far preci-pitare la soluzione e attrezzata per ilcarico/scarico della soluzione dientrambi gli spargitori; con comandoNavicom (sistema GPS, SMS) perentrambe le macchine.La macchina abbinata allo spargitoreHF, utilizzata prevalentemente perstrade a grossa viabilità, ha montatoil sensore di temperatura ad infraros-si, come anche su veicoli di servizioper le uscite di controllo, mentre sullo

L’Amiu di Alessandria con Giletta per l’utilizzo dei satelliti in tutti i lavoriGHERARDO MARCHELLI

IGIENE URBANA E VIABILITA' INVERNALE

1. Spargitori Giletta: HF 80/50montato su Iveco 190 E30K conattrezzatura Multilift Italev e KP100 ID montato su Gasolone 35allestito scarrabile Iride

2. Preparatore di soluzione Giletta,montato su slitta Multilift

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spargitore KP, prevalentemente utiliz-zato in ambito urbano, è stato monta-to il sensore di mancanza sale.La scelta di montare gli spargitori suslitte Multilif Italev e scarrabile Irideper Gasolone è stata dettata dallavolontà di avere una perfetta e como-da intercambiabilità tra le macchinegià presenti in ditta. Anche per la sta-zione di preparazione della soluzioneè stata scelta la possibilità di carratu-ra per poterla spostare con estremafacilità tanto da poter diventare addi-rittura mobile.Per risultare meno intrusivi verso lacittadinanza, lo spargitore KP 100 ID,adatto alle strade urbane, funzionacon l’oleodinamica del Gasolone perrisultare silenzioso, cosa che potreb-be portare ad un’usura prematuradella pompa ausiliaria ad ingranaggidel mezzo, problema comunque facil-mente risolvibile con la sostituzione diquesta con una pompa a pistoni conparzializzatore di flusso. Questomezzo scelto per l’ambito urbano hadato prova di essere adatto ancheper l’intervento in sobborghi extraur-bani, vista la sua discreta capacità dicarico di 0,8 m3.Per offrire un servizio veramente effi-cace e senza sprechi di materiale si è

scelto di dotarsi del nuovo sistema dicontrollo basato sulla tecnologiasatellitare e termometro ad infrarossi,che consente di attuare le innumere-voli regolazioni richieste in un ambitourbano, difficilmente attuabili dal con-ducente anche con una tabella a rife-rimenti precisi in funzione della tem-peratura e del luogo, per regolare lar-ghezza, direzione, grammatura dispargimento. In automatico la macchina esegue illavoro regolandosi col sensore ditemperatura esterno e col satellitare,avendo così gli elementi per ricono-scere il luogo dove si trova e attuareil programma scelto. In questo modol’operatore deve solo guidare ed hala possibilità, in condizioni particolario di mal funzionamento, di tornare inmanuale per risolverle.Questa precisione naturalmente deveessere programmata e corretta inbase all’esperienza che si matureràin alcuni anni di servizio.Il comando Navicom, grazie al GPS,oltre a portare notevoli vantaggi nellaregolazione programmata delle mac-chine, permette la trasmissione viaSMS dei dati in tempo reale, gestibilisu database grazie al softwareRoutinform 2000 con la completaregistrazione dei dati di tutti gli inter-venti, che consente di elaborarli permaturare un’esperienza che porteràad una programmazione delle mac-chine e del servizio ottimale, inoltreda’ la possibilità di dimostrare il lavo-ro svolto, permettendo così di offrireun servizio concordabile preventiva-mente e dimostrabile a lavoro svolto.Il sistema di programmazione a steprisulta semplice e può essere fattomentre si esegue un giro di servizio,impostando i parametri passo passo;inoltre il sistema Navicom, di faciletrasbordabilità, può essere trasferitosu un veicolo di servizio in modo dapoter fare la programmazione andan-do in giro con un mezzo più maneg-gevole e senza tener impegnata l’at-

trezzatura.La macchina ha la possibilità di averediversi tipi di programmi (fino a 12anche implementabili) che tengonosotto controllo i parametri di larghezza,direzione e quantità di spargimento,che possono essere scelti in base alluogo, temperatura e tipologia di inter-vento. Questi possono essere pilotatia mano oppure in automatico tramiteGPS e termometro a infrarossi.Il sistema viene gestito da uno scher-mo e una tastiera in cabina, sia percontrollare e comandare i parametrimanualmente, sia per programmare ilservizio in automatico; l’accesso allevarie parti del programma è gestitomediante una scheda a chip di ricono-scimento, tipo scheda dei telefoniGSM, che serve per attivare la mac-china e presenta 5 livelli di utilizzodella macchina: dal semplice impiegoalla programmazione passando per ladiagnosi. Questa sicurezza consentead ognuno di intervenire solo sulleparti di programma a lui utili e nonpoter agire su parti a lui non note.Già dai primi mesi di servizio si sonoavute ricadute positive: le chiamate dilamentela da parte dell’utenza si sonoridotte praticamente a zero; sono statiriscontrati un minor disturbo per l’uten-za che non si accorge quasi di questiveicoli, un risparmio considerevole disale con conseguente beneficio perl’ambiente (stima di consumo ridottotra un ottavo e un decimo) ed inoltreuna maggiore tranquillità d’interventoin emergenza.L’ottimo successo ottenuto da questasperimentazione ha velocemente sug-

1. Comando nella cabina delGasolone

2. Schermo di controllo dellefunzioni di spargimento

3. Termometro ad infrarossimontato sulla Panda di servizio

4. Indicatore della temperaturadell’asfalto e dell’aria, deltermometro ad infrarossi

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gerito l’applicazione del metodo in altrisettori primari dell’azienda, come laraccolta rifiuti e la pulizia delle strade.Il controllo della posizione dei veicoliè ormai un dato di fatto dopo unasperimentazione di due anni, adessolo scopo è la sua applicazione prati-ca. Quindi è stato implementato perla raccolta dei rifiuti con i dati delpeso raccolto da ogni cassonetto, eper la pulizia delle strade, natural-mente con lo stato di operatività delmezzo in modo da conoscere lasuperficie spazzata.Il rilevamento della posizione permettedi vedere il reale percorso del veicoloed il modo d’azione dell’operatorenella percorrenza, da utilizzare sia perottimizzare i tempi e metodi di lavorosia per certificare al committente laveridicità del lavoro svolto, quest’ulti-mo obiettivo fondamentale in unamoderna garanzia di operatività.Un ulteriore passo avanti di questasperimentazione è l’applicazione intutti i cassonetti di un transponder,fornito dalla Euro-link di Vicenza: unchip dotato di un’antenna che, solle-citata dal veicolo di raccolta, vienericonosciuta attraverso il suo codice eletta dallo stesso. Il contenuto delleinformazioni permette il riconosci-mento storico del cassonetto: quantevolte è stato svuotato, quando è statolavato, se è stato riparato, quanto siriempie nel tempo. I dati ottenuti dalveicolo di raccolta vengono trasmessi

e registrati su computer, in modo daconoscere la posizione del cassonet-to ed il peso del suo contenuto. Lostudio di questi dati permette unagestione logistica dei cassonetti, inmodo da individuare le posizioni ed ilnumero più adeguato per un loro uti-lizzo più agevole e funzionale daparte dell’utenza. Il Routinform 2000è stato implementato, in modo dapoter gestire agevolmente i dati dellenuove applicazioni sulla medesimacartografia e l’utilizzo degli stessi, perla lettura e l’analisi da parte dell’uffi-cio competente (CED - CentroElaborazione Dati).Come per ogni sperimentazione, siparte da una campionatura perampliare il campo di azione successi-vamente. In quest’ottica Giletta haattrezzato per l ’AMIU 9 dei 130mezzi, uno o poco più per tipologia divetture utili al rilevamento dei datiinteressanti: 2 spazzatrici, un mono-peratore, un minicompattatore, dueminilift, due multilift ed un multilift conattrezzatura ragno per la raccoltadelle campane del vetro.Per ora si sta sperimentando il siste-ma facendo girare ciclicamente leattrezzature dotate del Navicom intutte le zone per i differenti tipi dilavoro, in modo da avere una base didati di ogni singola zona per poterlastudiare ed ottimizzarne l’azione d’in-tervento. La difficoltà naturalmente sta poi nel

riuscire a leggere ed analizzare i datiinteressanti, che porta via un po’ ditempo, ma sempre meno di quelloimpiegato dalla rilevazione manuale,con una persona che segue il mezzoe segna sulla cartografia i cassonettisvuotati. Se per posizionare i casso-netti e organizzare i giri prima occor-revano un paio di mesi, ora una setti-mana è sufficiente.Un’altra sperimentazione in collabora-zione con la Computer Solution diMestre è stata fatta nel prelievo deicarburanti, con un sistema che vede ilposizionamento di un’antenna, sotto ilsuolo prima della colonnina del carbu-rante, ed un transponder su ognimezzo (una sorta di telepass), chericonosce il veicolo al rifornimento;l’autista attiva con un badge personalel’erogatore. Il risultato permette di arri-vare alla conoscenza esatta del con-sumo di carburante. Senza bisogno diun magazziniere si riescono a regi-strare i rifornimenti in modo preciso,senza arrotondamenti, dato importan-te per il calcolo esatto del costo delleoperazioni di ogni machina e di ognilavoro. Il tutto naturalmente viene regi-strato dal computer, in modo da poterstudiare comodamente i dati.Un sistema simile, sempre fornitodalla Computer Solution, è statoinstallato per le operazioni di pesaturadei carichi dei camion: una volta aper-ti i cancelli per mezzo dello stessotransponder, letto anche qui da un’an-tenna, i veicoli andranno a posizionar-si su una pesa a pressione ed i datidel peso e del veicolo verranno regi-strati automaticamente nel computer.

1. Schermata del Routinform 2000,con la posizione dei cassonetti

2. Monoperatore3. Transponder per il

riconoscimento dei veicoli4. Spazzatrice

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Assaloni ha preparato una nuovaserie di spazzatrici aspiranti scarrabiliper veicoli da 5 tonnellate dotati diimpianto idraulico di potenza. Questa serie di spazzatrici aspiranti dielevata potenza denominata "Eolo" èstata concepita per il montaggio suiquattro snodi sferici del ribaltabile delveicolo (al posto del pianale del casso-ne) con una conseguente facilità di car-ramento/scarramento dell'attrezzatura.La struttura della spazzatrice è com-posta da un telaio portante sul qualesono integrati il contenitore per il

materiale aspirato in acciaio concapacità di 1,9 m3 ed il serbatoio del-l'acqua, in acciaio inox, con capacitàdi 390 l, completo di foro di ispezioneper il controllo del livello.Il contenitore del materiale aspirato ècompletamente a tenuta stagna ed èribaltabile idraulicamente per lo scari-co del materiale. Il portellone poste-riore è dotato di pistoni a gas per unafacile apertura e di un bloccaggioelettrico di sicurezza comandatodirettamente dalla cabina. Sullo stes-so contenitore sono inoltre previstedue finestre d'ispezione laterali.Il gruppo aspirante, dalle elevate pre-stazioni, è composto da una ventoladi aspirazione di grandi dimensionicollegata ad un motore idraulico apistoni assiali azionato dalla presa diforza idraulica del veicolo, posiziona-ta all'interno della struttura.L'unità di raccolta della spazzatura,posizionata posteriormente al veico-lo, è composta da un gruppo di duespazzole a tazza e da una boccaaspirante, supportate da un carrellocompleto di ruote di appoggio pivot-tanti oscillante lateralmente con solle-vamento da terra idraulico e bloccag-gio in posizione di trasferimento. Le spazzole, con diametro di 900mm, sono azionate idraulicamente

direttamente dall'impianto del veicoloed è possibile registrare l'inclinazionefrontale, quella laterale, l'altezza daterra e la larghezza di lavoro (chepuò raggiungere il max. di 2000 mm).La bocca di aspirazione, rivestitainternamente con para antiabrasiva,ha la possibilità di ricevere ancheoggetti di grandi dimensioni permezzo di una saracinesca mobile. Ilsistema di abbattimento delle polveriad acqua vede l'impianto compostoda un'elettropompa con vari ugellinebulizzatori collocati in prossimitàdelle spazzole e sui condotti di aspi-razione, la cui apertura avviene elet-tricamente dalla cabina tramite elet-trovalvole. Inoltre è possibile il colle-gamento di un tubo munito di spruz-zatore per il lavaggio della macchinao altri utilizzi. L'attrezzatura è fornitacompleta di piedi di appoggio regi-strabil i , colore RAL 2011, barraparaincastro posteriore con porta-targa e fanaleria integrata.A richiesta è possibile dotare la spaz-zatrice "Eolo" con una spazzola ausi-liaria (diametro mm 900) da montareanteriormente sulla piastra porta-attrezzi Unilift, estraibile idraulica-mente, per consentire di raggiungereuna larghezza max. di spazzatura di2500 mm, con possibilità di lavoraresui due lati del veicolo (destra e sini-stra), completa di ugelli per umidifi-cazione e di pistoni idraulici per sol-levamento e inclinazione laterale. Unulteriore optional offerto è il tuboausiliario posteriore (diametro mm150 e lunghezza mm 3000), adattoper l'aspirazione delle foglie e la puli-zia dei pozzetti o tombini, completodi ugelli per l'umidificazione e dibraccio di supporto oscillante conpistoni a gas di sostegno.

Assaloni propone Eolo, potente spazzatrice aspiranteGHERARDO MARCHELLI

IGIENE URBANA

1. Spazzatrice Assaloni Eolocarrata su Scam

2. Gruppo spazzante posteriore3. Spazzola anteriore2 3

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L'articolo presenta una breve sche-matizzazione delle fasi di interventorelative ad operazioni di sigillatura eriempimento delle fessure presentisulla sovrastruttura stradale, nonchéun cenno alle novità tecnologichenell'ambito dei sigillanti stradali.

IntroduzioneLa manutenzione di una infrastrutturastradale rappresenta quel complessodi operazioni e attività tese a conser-vare le caratteristiche funzionali estrutturali. Le infrastrutture viarie in genere,all'atto della progettazione e realizza-zione, non possono essere concepitecon vita plurisecolare o con problemimanutentori di minimo rilievo. Infatti, così come qualsiasi opera diingegneria civile modernamente rea-lizzata, dovranno essere caratterizza-te da una cosiddetta "vita utile" defini-ta in fase di progetto o in fase finaledi collaudo dell'opera.Il raggiungimento effettivo della finedella vita utile è ottenibile soltanto trami-te opportune attività da espletare per:1. il controllo del suo stato;2. la sua conservazione (con inter-

venti preventivi);3. il suo ripristino (con riparazione dei

degradi);4. il suo adeguamento alle nuove

conoscenze senza influenzare lavita utile di progetto se non margi-nalmente.

Tutto ciò significa che progettazione,realizzazione, esercizio e manuten-zione sono solo tappe successive diuno stesso disegno generale che nonpuò essere scisso concettualmente epraticamente né dai progettisti, nédagli esecutori, né dai gestori dell'in-frastruttura.La vita utile di un'opera stradale puòmutarsi a causa di un improvviso cam-biamento delle situazioni esterne all'in-frastruttura ma strettamente collegatead essa: per esempio improvvisi incre-menti delle azioni del traffico, variazio-ni delle caratteristiche geometrichedella struttura, fenomeni accidentalicausa di un progredire rapido dei pro-cessi di ammaloramento, variazioni in

corso d'opera delle caratteristiche diomogeneità strutturale dovuti a vincoliin fase di realizzazione di opere dimanutenzione ordinaria.Il progetto di manutenzione di unapavimentazione, si pone come obiet-tivo principale quello di verificare chele caratteristiche, fornite da unadeterminata sovrastruttura in eserci-zio, siano rispondenti a quanto richie-sto per un corretto e sicuro utilizzodella stessa, in modo che vi sia lapossibilità di intervenire rapidamenteevitando un peggioramento ulterioredella situazione, che potrebbe esten-dersi fino a compromettere anche lecaratteristiche strutturali della pavi-mentazione.È opportuno ricordare che è più van-taggioso, in termini economici edoperativi, intervenire per sanaredegradi superficiali piuttosto chestrutturali.

Interventi di manutenzioneSono eseguiti direttamente sulla pavi-mentazione e contribuiscono a ripri-stinare le proprietà della pavimenta-zione, specialmente quelle funzionali. Gli obiettivi che si vogliono raggiungere:1. mantenere le caratteristiche geo-

metriche della pavimentazione pre-viste in fase di progetto, eliminandocosì ogni anomalia derivante dauna cattiva esecuzione o dall'eser-cizio;

2. prevenire con piccole riparazioni,danneggiamenti più gravi che por-terebbero ad una diminuzione diportanza della pavimentazione; èda ricordare che tali opere in gene-re non eliminano le cause chehanno portato al deterioramentodella pavimentazione, ma ne rallen-tano il processo di sviluppo. Di fon-damentale importanza è impedire,attraverso la sigillatura, che l'acquapenetri entro fessure o giunti: oltrea degradare gli strati legati e aridurre la capacità portante di quellinon legati, con conseguente acce-lerazione del fenomeno di fatica inatto, accentua gli effetti del gelo edisgelo;

3. prevenire la perdita di aderenza o

ripristinare le caratteristiche dirugosità superficiale;

4. ripristinare le caratteristiche por-tanti perdute.

Pavimentazioni fessurate: determinazione del tipo di intervento manutentivoIl tipo di intervento manutentivo piùappropriato dipende principalmentedalle condizioni della pavimentazionee quindi dalla densità e dalle condi-zioni generali delle fessure:* Una densità elevata necessita di

trattamenti superficiali o simili;* una densità moderata, con un livello

di deterioramento elevato dellesuperfici laterali, necessita di opera-zioni di rappezzo;

* una densità limitata, con un livello dideterioramento delle superficimoderato, necessita di operazioni disigillatura o riempimento.

Quest'ultima sarebbe la tecnica prefe-ribile in quanto è buona norma interve-nire proprio quando la densità dellefessure non è elevata e le condizionidi deterioramento delle superfici late-rali delle stesse non sono ancora criti-che; poiché questo non sempre avvie-ne, è bene ricordare che la sigillaturao il riempimento di fessure moltodense e deteriorate, oltre ad essereantieconomico e tecnicamente inadat-to, produce un'azione lenitiva il cuieffetto risulterà molto breve.Si ricorda che, in funzione del loroorientamento rispetto all'asse longitu-dinale della pavimentazione, due sonoin genere i tipi di fessure che possononascere in una pavimentazione: quelletrasversali e quelle longitudinali.Le prime sono in genere dovute alritiro naturale della pavimentazionealle basse temperature o all'azionedel gelo, le seconde invece dipendo-no principalmente dalle ripetute azio-ni di carico (fenomeni di fatica), maanche da una non corretta tecnicacostruttiva, dall'uso di macchinari ina-datti e da condizioni climatiche edambientali severe; molto rare sonoinvece le fessure oblique, le qualirisultano anche più difficili da trattaremediante sigillatura o riempimento.

Tecniche di sigillatura delle pavimentazioni stradali: la sigillatura a freddoIng. STEFANO TATTOLO

MANUTENZIONE STRADE

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Il problema della fessurazioneIl fenomeno della fessurazione èlegato prevalentemente a meccani-smi di fatica e ad azioni termiche cheinducono elevate tensioni di trazioneall'interno della pavimentazione pro-vocando, nelle zone di minor resi-stenza, prime fra tutte i giunti dicostruzione, la formazione di fessure.Per questo motivo la fessurazione rap-presenta spesso il primo tipo diammaloramento che è possibileriscontrare su una superficie pavimen-tata in conglomerato bituminoso; inol-tre tale processo qualora non vengaaffrontato in tempi brevi, è soggetto arapidi sviluppi fino a rendere inutilizza-bile l'infrastruttura viaria.

Per evitare di giungere a questo statolimite ultimo, è necessario intervenirein modo tempestivo.Oggigiorno le tecniche più utilizzateper la manutenzione delle pavimenta-zioni fessurate, ottimale in assenza diconcreti problemi di portanza e di rot-tura avanzata per, sono essenzial-mente due:1. la sigillatura;2. il riempimento.E' infine utile ricordare che con inter-venti appropriati e tempestivi volti adimpedire l'intrusione d'acqua neglistrati più profondi della pavimentazio-ne, è possibile estenderne la vita utilefino a 3-5 anni oltre il limite previsto insede di progettazione.

Sigillatura e riempimentoPer sigillatura di una fessura si inten-de il posizionamento di materialebituminoso, quasi sempre modificato,intorno e dentro la zona lesionata inmodo da prevenire infiltrazioni diacqua e realizzare una miscela cheaderisca completamente ai bordidella lesione così da essere in gradodi chiuderla completamente. In gene-re sono preferibili materiali bituminosimodificati perché creano un compo-sto elastico in grado di seguire i movi-menti continui di apertura e chiusuradella fessura, soprattutto alle bassetemperature.Per riempimento di una fessura si

intende il posizionamento di materia-le bituminoso solo dentro la zonalesionata, allo scopo di ridurre l'infil-trazione d'acqua e rinforzare la pavi-mentazione adiacente; in questocaso essendo consentiti piccoli movi-menti della pavimentazione, si ha lapossibilità di usare materiali menospecializzati e quindi più economici.Si evince subito che la sigillatura oltrea essere di più difficile esecuzione,richiede maggiori precauzioni, costipiù elevati, tecniche più sofisticate,ma è anche più efficace del riempi-mento ed aumenta la vita utile dellapavimentazione.

Scelta dei materialiLa scelta dei materiali più idonei e

delle tecniche di posizionamentodipende sia dalle prestazioni che lamiscela dovrà fornire, sia da condi-zioni contingenti quali il clima, il traffi-co e le caratteristiche delle fessure.In luoghi caldi è bene usare bitumicon alte prestazioni viscometriche,mentre in luoghi freddi sono più ido-nei i bitumi aventi buona resistenzaalla fessurazione termica. Conoscerei volumi di traffico è importante perpoter confezionare delle misceleperformanti a fatica. Infine le caratte-ristiche geometriche delle fessure, lalarghezza, i movimenti relativi chequeste consentono, il livello di dete-rioramento delle loro superfici laterali,influenzeranno sia le tecniche di ese-cuzione che i dosaggi necessari. Per quanto riguarda i materiali, oggi-giorno il mercato offre un vastissimascelta, riassunta in quattro categorie:1. materiali bituminosi termoplastici

applicati a freddo (emulsione nor-male o modificata);

2. materiali bituminosi termoplasticiapplicati a caldo (bitumi normali omodificati con fibre o gomme (ela-stomeri);

3. materiali bicomponenti, resine (sili-cone autolivellante);

4. nastri autoadesivi elastoplasticibituminosi, estrusi e prefabbricatiindustrialmente, posati a freddo.

Realizzazione dell'interventoLe operazioni da seguire nel tratta-mento delle fessure sono le seguenti:1. incisione della fessura;2. pulitura ed asciugatura della fessura;3. preparazione ed applicazione del

materiale;4. finitura/modellamento del materiale

utilizzato;5. protezione del trattamento.Le operazioni 1, 4 e 5 possono esse-re considerate opzionali.

L'incisione della fessura viene ese-guita quando si opera in regioni consignificative variazioni di temperatura

annuali, tipiche quindi delle regionidel nord, in modo da ottenere un fat-tore di forma che possa fornire unaadeguata flessibilità e quindi unamaggiore resistenza ai movimentirelativi della fessura. L'obiettivo di questa operazione èquello di creare un serbatoio di formarettangolare e più uniforme possibileper tutta la lunghezza della fessura,aspetto fondamentale per la realizza-zione backer rod (figura 2).La presenza di fessure aventi anda-mento molto irregolare può compro-mettere sensibilmente la riuscita del-l'operazione, per cui occorre valutarecon attenzione se convenga sigillareoppure eseguire trattamenti superfi-ciali sull'intera area ammalorata.

La pulitura e asciugatura della fes-sura è probabilmente il passaggiopiù importante nelle operazioni disigillatura o riempimento, infatti la piùalta percentuale di insuccesso inquesti trattamenti è rappresentatadalla perdita di adesione, fenomenodovuto in genere alla presenza di pol-vere o umidità all'interno delle paretidelle fessure. Le procedure utilizzateper effettuare tale trattamento sonoessenzialmente quattro: la pulitura agetto d'aria fredda, calda, la sabbiatu-ra, la spazzolatura.

La preparazione ed applicazione delmateriale riguarda le indicazioni sullaminima temperatura di applicazione, lamassima temperatura alla quale puòessere scaldato il materiale senza chequesto perda le sue caratteristiche(cosiddetta temperatura di sicurezzache in genere è maggiore di 11-17°Crispetto alla precedente), il tempo peril quale il riscaldamento può essereprolungato, nonché la temperatura el'umidità della pavimentazione neces-sarie per poter effettuare correttamen-te il trattamento.

La finitura/modellamento del mate-riale utilizzato può essere eseguitain due modi: il primo consiste nell'at-taccare un apposito disco modellato-re alla parte terminale della lancia didistribuzione del materiale, mentre ilsecondo consiste nell'utilizzare, inserie con l'ugello applicatore del sigil-lante, un raschiatoio per modellare il

Figura 1: pavimentazione altamente fessurata Figura 2: incisione della fessuraLavori Pubblici n. 1 marzo - aprile 2003 13

Page 14: Lavori Pubblici 1

prodotto colato mediante un appositoelemento a forma di "U" o "V".La protezione del trattamento,effettuato mediante una sua tempora-nea copertura per mezzo di cartaassorbente, sabbia o polvere calca-rea, risulta necessaria per prevenirefenomeni di fluage.

La sigillatura a freddoLe operazioni descritte risultano evi-dentemente semplificate nelle appli-cazioni a freddo.In modo particolare l'utilizzo di nastriautoadesivi elastoplastici bituminosi,estrusi e prefabbricati industrialmente,permette di effettuare l'intervento dimanutenzione con un elevato controllodei dosaggi, mediante l'ausilio di sem-plici attrezzature, minimizzando leoperazioni di preparazione e applica-zione del sigillante, eliminando le fasidi finitura e modellamento affidateall'azione costipante del traffico. Le migliori performance in operasono ottenibili con nastri in masticebituminoso opportunamente modifi-cato e additivato con cariche mineralie non, tali da garantire le seguenticaratteristiche:Punto di rammollimento (CNR 35/73): > 200°CPenetrazione a 25°C(CNR 24/71): 20-30 dmmAdesività sul CLS (DIN 1996 p.19 mod): 70-80 N/cm2Scorrimento verticale a 60°C/5 ore(SNV671916): 0 mmPlasticità/Resilienza (DIN1996 p.19 mod):>70%Viscosità Brookfield (EN 13072-2): > 150000 cPsDurezza (Shore A) (ASTM D 2240): 70Resistenza Attrito Radente (CNR 15/85):>65La posa non richiede particolari accor-gimenti. Le superfici interessate devo-no essere asciutte, sgrassate e libereda polvere o impurità. In presenza dilesioni di larghezza superiore a 10 mme non superiore a 20 mm, occorreriempire la fessura con mastice oemulsione bituminosa prima dell'appli-cazione. Il nastro deve essere sempli-cemente appoggiato sulla lesione o incorrispondenza del giunto e si fissa inmaniera definitiva con l'azione costi-pante del traffico. Non deve essereposato a temperature inferiori a 10° C,

in tal caso, si dovrà riscaldare legger-mente la superficie di posa.Il profilo idoneo va scelto conside-rando che per effetto della rullaturadel traffico veicolare, nei mesi suc-cessivi all'applicazione, la superficiedel nastro si allarga in funzione delclima e dei carichi applicati. Il nastrova montato orizzontalmente lungo lafessura in modo che sia equamentediviso tra i lembi della lesione. Peragevolare le operazioni di posa èdisponibile un trolley applicatoremanuale che consente di semplifica-re maggiormente l 'applicazione.Terminata l'applicazione si consigliadi cospargere la superficie del nastrocon sabbia o polvere (ardesia, calce,cemento o gesso) poi lasciare scorre-re il traffico.Ne consegue la presenza sullasuperficie carrabile di materiale disigi l lo (vedi f igura 4) che dovràcomunque garantire le caratteristichedi aderenza necessarie e proprie diuna superficie stradale.La resistenza di attrito radente offertadal nastro deve essere valutata conprove di aderenza secondo quantoprescritto dal ASTM E303 - BS 812Part 3:1975 - AMD 4225 - CNR A.XIX n°105.La resistenza offerta dal nastro puòessere testata subito dopo la posa(breve termine) su apposito supportodi laboratorio, secondo le prescrizionidel citato B.U., previo spolvero confiller (cemento), e in sito dopo circa60 gg dalla posa su strada soggetta atraffico leggero (lungo termine).Premesso che:- la valutazione del BPN offerto dalnastro rappresenta una condizioneparziale dell'aderenza a disposizione

di un pneumatico visto che, in condi-zioni di ordinaria circolazione e per lecaratteristiche geometriche delnastro, un pneumatico di dimensionimedie avrà una superficie di improntasuperiore, potendo contare anche sulcontributo attritivo della pavimenta-zione esistente;- si prevede una classificazione dellesuperfici pavimentate in termini diaderenza come segue:1. BPN ( 65 aderenza ottima 2. BPN 55 (65 aderenza soddisfacente3. BPN 45 (55 aderenza sufficiente 4. BPN ( 45 pavimentazione scivolosarisulta evidente che valori misuratisuperiori a BPN 65 siano indice diottima aderenza, nel breve termine.E' da sottolineare che la valutazionedell'attrito radente nel lungo terminedopo la posa è fortemente influenza-ta dalle caratteristiche superficialidella pavimentazione sigillata, essen-do il nastro costituito da materiale ter-moplastico che, a causa dell'azionecostipante del traffico, tende a model-lare la sua superficie assecondandoplasticamente la macrorugosità dellasuperficie di posa. In prima analisi non si ritiene di poterregistrare grosse variazioni delle resi-stenza di attrito radente in funzionedel tempo. Infatti gli ipotetici fenome-ni abrasivi maturati nel lungo periodorisultano improbabili vista la naturaplastica del nastro.

Bibliografia1. Chong G.J., Phang W.A. and WrongG.A. (1989) Manual for Condition Ratingof Surface-Treated Pavemnts - DistressManifestations. Ministry of Transportationof Ontario. Research and DevelopmentBranch. Tecnical Report SP-021.ISBN 0-7729-5428-3.2. C.N.R. (1986) Istruzioni sulla pianifica-zione della manutenzione stradale.Relazione pubblicata dall'AISCAT, 1986.3. CNR (1988) Istruzioni sulla pianifica-zione della manutenzione stradale. BUCNR N. 125 del 20-4-1988.4. Smith K.L. and Romine A.R. (1999)Materials and Procedures for Sealing andFil l ing Cracks in Asphalt-surfacedPavements - Manual of Practice. FHWA-RD-99- 147. Federal HighwayAdministration - Pavement PerformanceDivision-October 1993 - June 1999.

Figura 3: finitura del materiale di utilizzo

Figura 4: posa e azione sigillante del traffico

Figura 5: Misuratore portatile dellaresistenza di attrito radente

14 Lavori Pubblici n. 1 marzo - aprile 2003

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La Schmidt Italia ha attrezzato unoXylon della Fendt della provincia diBolzano con un braccio falcianteSchmidt Mulag SB 600, per proporree consentire di provare questo abbi-namento di attrezzature.La dimostrazione si è svolta per offrireuna soluzione ad una particolare esi-genza sulla superstrada che congiun-ge Bolzano a Merano: raccogliere l’er-ba appena tagliata. In quest’ottica laSchmidt ha presentato un’attrezzaturaper lo sfalcio dell’erba con aspirazione.Il braccio falciante era montato, grazieal telaio complementare, sul pianaleposteriore dello Xylon, in corrispon-denza del cassone, ed il condotto

convogliatore aspirante scaricava l’er-ba in un apposito rimorchio di ampiacapacità, collocato posteriormente. L’azionamento dell’attrezzatura eraaffidato al generoso impianto idrauli-co del veicolo, con un serbatoio perl’olio indipendente dal portattrezzi. Il comando di questo braccio è pro-porzionale, con modulo di controllo eposizioni flottanti degli utensili concomando per l’innesto e il disinnesto.Per l’avviamento è presente un siste-ma di sicurezza idraulico.Il quadro di comando elettro - proporzio-nale presenta una monoleva di coman-do, pannello di controllo e relativo sup-porto, per il controllo elettroidraulicodelle funzioni del braccio, tramite l’im-pianto idraulico ed elettrico dello Xylon. Per la prova era montata una testatafalciante universale per taglio erba com-pleta di copertura protettiva, con unalarghezza di lavoro di 1200 mm; ildispositivo rapido d’intercambiabilitàdella testata consente a quest’attrezza-tura un suo impegno in altre tipologied’intervento, con posizione flottante

della stessa con innesto e disinnesto,oscillazione manuale con relativo bloc-caggio, dispositivo di alleggerimento edavviamento elettrico del rullo taglia erba.Il controllo di compensazione del brac-cio, con regolazione automatica com-puterizzata della pressione d’appoggiodella testata tramite sensore, esegueun adattamento automatico al terreno,con pressione di appoggio costanteregolabile con innesto e disinnesto.Il raggio d’azione del braccio permet-te di lavorare su entrambi i lati dellamacchina, con uno sbraccio di 7metri dal centro veicolo con una rota-zione d’estensione di 200°.Sull’attacco rapido anteriore delloXylon era montato un braccio falcian-te Mulag Schmidt MRS 300, conpresa di moto dalla presa di forza delportattrezzi. Quest’attrezzatura, conuno sbraccio di 3 m da centro veicolo,dotato di una testata falcia erba chepermette il lavoro sotto il guard-rail edil ritorno automatico per il superamen-to del montante dello stesso, consen-te il lavoro del ciglio stradale. A fianco allo svincolo dove è stato pro-vato il binomio Schmidt - Fendt, si èpotuta anche ammirare all’opera unaparticolare macchina, prodotta dallaMulag, per il ripristino dei fossi e delciglio stradale, mentre eseguiva la puli-zia del fosso a lato della superstrada.

Sfalcio con raccoltaMulag SchmidtGHERARDO MARCHELLI

VIABILITÀ

1. Comandi in cabina2. 3. 4. Xylon con braccio falciante

aspirante e braccio frontaleMulag Schmidt

5. Attrezzatura Mulag in opera diripristino del fosso1

2 3

4 5Lavori Pubblici n. 1 marzo - aprile 2003 15

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Il patrimonio stradale della Provinciadi Avellino si estende per circa 1530chilometri, suddivisi in 1079 chilome-tri di proprietà e 451 chilometri (stra-de ANAS) trasferiti in gestione dallaregione Campania nell’ottobre 2001.La verifica complessiva delle strade, inparticolar modo quelle di trasferimentoAnas, ha evidenziato che, oltre adessere distribuite su tutto il territorio,ad ognuna di loro corrisponde unacaratteristica ben precisa. Alcune,infatti, sono ad alta densità di traffico,altre riguardano zone di flusso turisti-co, altre di collegamento con e trarealtà economiche e lavorative, altre dicollegamento con e tra realtà di carat-

tere sacro ed altre ancora sono di col-legamento a realtà sanitarie.A questo si deve aggiungere il fattoche sono strade tutte di facile inneva-bilità (circa l’80% dei Comuni servitisorgono a quote superiori ai 500metri sul livello medio mare) e parti-colarmente sensibili rispetto ad eventimetereologici che ormai si ripetono,interessando la maggior parte del ter-ritorio provinciale, con scadenzapressoché periodica.L’esperienza acquisita dalla provin-cia, conseguentemente agli eventimetereologici nevosi e piovosi verifi-catisi, ha convinto che per poteraffrontare momenti anche di emer-

genza basta individuare e distribuiresul territorio postazioni capaci di rea-lizzare in tempi brevi gli spostamentinecessari per assicurare i vari inter-venti che il caso richiede.Il piano di emergenza tiene conto diquattro aspetti di priorità, con azioniche evitano l’isolamento dei comuni,assicurano i collegamenti con realtàsanitarie, assicurano transitabilità in

11 Unimog per Avellino e 2 per Firenze attrezzatiAssaloni, Giletta e BucherGHERARDO MARCHELLI

VIABILITÀ

1. Unimog in consegna allaprovincia di Avellino

2. U400 con spargitore Giletta HF efresa Assaloni FF248

3. U400 con lame a settori Assaloni3GS e fresa Assaloni FF248

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2 316 Lavori Pubblici n. 1 marzo - aprile 2003

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sicurezza dei tratti di strade interes-sati da flusso turistico religioso e dialtro tipo e garantiscano i collega-menti con realtà lavorative.Quanto detto si traduce nella indivi-duazione di 11 sedi, definiti CentriStrategici, scelti in funzione dellaposizione sul territorio provinciale(rispetto alla quota sul livello mediodel mare e al tipo di collegamentoche può garantire) in modo tale che ilcriterio generale guida di ogni tipo diintervento sia quello della celerità edella continuità, condizioni, queste,garantite dalla presenza contempora-nea, dove possibile e dove necessa-rio, di due mezzi sulla zona assegna-ta che percorrano gli assi viari uno inandata ed uno in ritorno.Come detto in premessa le strade inpatrimonio all’Ente e quelle ex ANAStrasferite in gestione dalla Regionenell’ottobre del 2001 assommanocomplessivamente a 1530 km.Considerato che quelle gestibili conrisorse interne dell’Ente concretizzanouna estensione pari a km 846,225,resta la necessità di affidare all’ester-no la gestione dell’emergenza per gliulteriori km 683,908 e quelli risultantidall’eventuale potenziamento di pre-senza di operatori su alcuni tratti.

Considerato, inoltre, che l’esperienza eil numero di operatori dipendentidell’Ente Provincia non è tale dagarantire una turnazione degli stessi, sirende necessario prevedere l’assun-zione a tempo determinato di 3 mesi di6 unità lavorative con qualifica di con-duttore di mezzi meccanici speciali. Per poter assicurare il raggiungi-mento del r isultato del piano diemergenza 2002-2003, la Provinciadi Avellino ha ampliato il suo parcomezzi con 11 Unimog U400 conmotore da 231 cv, tutti dotati delsistema Vario Pilot, che consente dispostare la posizione di guida dadestra a sinistra in pochi istanti.Le attrezzature per la gestione dellaneve scelte sono 11 lame Assaloni asettori 3 GS, 4 frese Assaloni FF248,11 spargitori Giletta HF 25-25 a cate-naria con rullo frantumatore. Inoltre,per ottimizzare l’acquisto dei nuoviportattrezzi ed utilizzarli anche peraltri lavori, la fornitura ha visto anchela presenza di tre falciaerba a braccioanteriore Assaloni BFA ed una spaz-zatrice Bucher Schörling Unifant 40.Grazie ai due potenti circuiti idraulicidei nuovi Unimog, tutte le attrezzatu-re prendono potenza e vengonocomandate direttamente da questi.

Anche la Provincia di Firenze chedopo l’acquisizione di circa 500 km distrade dell’ANAS arriva a gestirecirca 1400 km di strade con zone col-linari e la presenza di passi montani,con precipitazioni nevose ancheimportanti, ha incrementato il suoparco mezzi con due nuovi UnimogU400 con attrezzature sia invernaliche estive. Come attrezzature antine-ve i nuovi portattrezzi sono stati alle-stiti con 2 lame Assaloni G90 per altoinnevamento e 2 spargitori Giletta HFa catenaria con rullo frantumatore.Anche questi due Unimog U400 sonodotati del sistema Vario Pilot, che sidimostra utile, se non indispensabile,nelle operazioni di sfalcio erba, per lequali ha attrezzato entrambi i mezzi difalciaerba laterale a braccio AssaloniBFC3-60 e falciaerba anteriore a discoAssaloni PAU+FED (per lo sfalcio delciglio stradale anche sotto il guard-rail).

1. U400 con lama Assaloni G90 espargitore Giletta HF

2. Spazzatrice Bucher SchörlingUnifant

3. U400 con falciaerba laterale abraccio Assaloni BFC3-60

4. Falciaerba anteriori a discoAssaloni PAU+FED

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1 2

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La Orsi Group S.r.l., con sede aMascarino di Castello d’Argile, in pro-vincia di Bologna, produce un’ampiagamma di decespugliatori e trinciatriciper le esigenze che possono presen-tarsi nel settore agricolo, come inquelli ad esso prossimi della manu-tenzione ambientale, stradale e delverde, sia pubblico che privato.Questa gamma molto diversificatapermette al concessionario di offrirsinon solo come venditore, ma anchecome consulente e partner del clien-te, ossia quando offre la giusta solu-zione tecnologica: efficace, economi-ca ed affidabile, davvero tarata sulle

esigenze del cliente. Unendo poi alprodotto tutto il servizio e la collabo-razione necessaria, perché il clienteavverta come stabilmente risolto ilsuo problema e così creare un conti-nuo rapporto di collaborazione escambio in entrambi i sensi, un ele-mento essenziale per molte ragioni, esoprattutto perché permette di conce-pire prodotti puntualmente capaci disoddisfare quelle nuove esigenzeche proprio il concessionario monito-rizza sul campo.Altro fattore tenuto in grande consi-derazione dalla Orsi, per questo rap-porto biunivoco, è quello dell’organiz-

zazione di assistenza e ricambi, conla precisa e ferma volontà di risolvereil problema il più velocemente possi-bile. Elemento esaltato dal nuovoservizio di assistenza via internet,con la creazione dell’area di e-com-merce e dei relativi ordini che, oltre altempo risparmiato, non dovendo piùaspettare che la linea dell’ufficio com-merciale/vendite sia finalmente libera,permette una precisione degli ordini equindi l’impossibilità di fraintesi ederrori, oltre alla rapidità di esecuzio-ne. La rete interna all’azienda, infatti,connessa al programma di e-com-merce del sito, invia in tempo reale larichiesta a tutti i settori interessati,compreso il magazzino, che può

Orsi Group S.r.l.

AZIENDE

1. Braccio ventrale Orsi2. Braccio Visual Ventral3. Schermata di colloquio per

l’ordine di ricambi via internet

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2 318 Lavori Pubblici n. 1 marzo - aprile 2003

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provvedere immediatamente alla spe-dizione del pezzo, senza inutili ed inquesto caso anche dannosi passaggidi mano. Il concessionario o il tecnicoche possano fruire di questo sistemadi reperimento ricambi, offrono quinditempi decisamente più efficaci.Nella gamma Orsi delle decespugliatri-ci professionali, tra le apparecchiatureche hanno reso più agevole tale impe-gno, meritano particolare rilievo lanuova Visual Ventral, una decespuglia-trice retroportata applicabile a qualsiasitrattore, il cui braccio a geometriavariabile può assumere la stessa confi-gurazione operativa di una decespu-gliatrice ventrale, garantendo in talmodo all’operatore visibilità e controllototali. Grazie a questa efficace soluzio-ne si possono, in pratica, avere le piùprecise performance di un ventrale,restando insieme liberi di impiegare lostesso trattore per qualsiasi altro uso econ qualsiasi altro utensile, come pale

spazzaneve, spargisale, ecc., quindicon una consistente ottimizzazionedell’investimento sul mezzo. Si conci-liano così le differenze tra le due solu-zioni tecniche: le ventrali offrono all’o-peratore un diretto ed ottimale control-lo visivo del braccio e dell’utensile, mapurtroppo richiedono un mezzo com-pletamente dedicato, che va quinditotalmente ammortizzato col solo utiliz-zo come decespugliatore; le retropor-tate, viceversa, offrono purtroppo scar-sa visibilità ma sono applicabili al trat-tore come un qualsiasi altro accesso-rio, non alterando quindi la versatilitàdel mezzo che in pochi minuti puòessere corredato di altre attrezzature esvolgere lavori differenti.Sempre in tema di sfruttare un attrez-zo per esigenze varie, la Orsi propo-ne applicazioni speciali per la manu-tenzione della segnaletica stradale,sfruttando gli sviluppi tecnologici cheda alcuni anni caratterizzano il setto-

re delle tranciatrici e decespugliatrici.Questi hanno consentito la realizza-zione di bracci meccanici sempre piùpotenti, precisi e facili da usare.Un’evoluzione che oggi permette dimeccanizzare altre operazioni dimanutenzione ambientale e stradale,rendendo più agevole ed economicociò che prima si faceva manualmen-te, o addirittura rendendo possibiliquegli interventi che fino ad oggierano così onerosi da essere svoltiraramente, o addirittura mai. È que-

1. Athletic 655 VT2. Trattore con Power 10500

Telescopic retroportata e GSRO 2300

3. Royal 550 montata sulocomotiva FS

4. 5. 6. 7. Attrezzature Orsi perl’utilizzo dei bracci in lavoridiversi

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sto il caso, ad esempio, della manu-tenzione della segnaletica stradale,uno tra i più importanti fattori di sicu-rezza stradale. Di notte ed al crepu-scolo in particolare, ma anche di gior-no, quando piogge, nebbie o nevicateriducono la visibilità, è particolarmen-te importante poter contare su cartellisegnaletici, paracarri e catarinfran-genti puliti, in grado di garantire sicu-rezza. Per questo la Orsi ha studiatoe produce accessori come la spazzo-la piatta rotante per la pulizia delbordo stradale e della segnaleticaorizzontale (operazione che riduce opreviene anche l’otturazione degliscarichi) ed una delicata spazzola,composta da due speciali rulli di tela,che consente la pulizia di guard-rail ecatarinfrangenti, paracarri plasticiflessibili e perfino cartelli segnaletici.Due accessori meccanici efficaci efacili da installare ed usare, in gradodi rendere veloci ed economici talilavori, per un maggior decoro del ter-ritorio ed una sempre maggiore tran-quillità degli automobilisti.

Per la gestione del verde urbano,come il taglio di siepi e prati, attivitàche non richiedono particolari capa-cità e che le nuove tecnologie permet-tono di realizzare con estrema effi-cienza, velocità e precisione ancheimpiegando operatori meno esperti,Orsi propone una gamma estrema-mente articolata di trinciatrici, tra cuimolti modelli che possono rendereestremamente rapide e precise alcu-ne di queste operazioni. Il Cut 030revers, ad esempio, può essere mon-tato sia in posizione anteriore cheposteriore su micro trattori, rendendoquindi possibile montarne due perregolare una siepe sul lato, con unabarra siepi in verticale, e contempora-neamente tagliarne, in orizzontale, la

sommità. Altro esempio è il Golf 155,un modello di trinciaerba leggero che,grazie al coltello a spatola consenteun taglio molto regolare, ideale perparchi, giardini e perfino campi sporti-vi. Adatto a tutti i tipi di piccoli trattori,il Golf 155 è dotato di un contenitoreposteriore per l’erba tranciata che, perle notevoli dimensioni e l’aperturaoleodinamica, consente una ragguar-devole velocità operativa. Un altro attrezzo Orsi di grandi dimen-sioni è il tranciaspira, dotato di unagrande fresa aspirante in grado dirimuovere, insieme al taglio di erba,canne e rami, anche ogni possibile rifiu-to. Ideale quindi per trattamenti intensi-vi, rapidi e definitivi, che non richiedonoulteriori passaggi di rifinitura.

1 21. Cut 030 al lavoro2. Jolly 105

Sul terreno di esercitazioni militari diMünsingen nel Giura Svevo, laKässbohrer Geländefahrzeug AG haorganizzato il 15 novembre 2002 ilMeeting degli Esperti. Prima del lan-cio su larga scala dei nuovi UtilityVehicles, il leader mondiale del mer-cato dei battipista ha offerto agli spe-cialisti e alla stampa internazionale lapossibilità di verificare l'efficienza deicingolati e constatare di persona ilpiacere di guida che offrono.A Münsingen l'area di esercitazionimilitari offre i più bei fossati fangosi, lependenze più estreme, le configura-zioni più varie con prati e boschi: lecondizioni ideali per un test dei veicolifuoristrada. E la Kässbohrer Gelände-fahrzeug AG, da qualche tempo, lesfrutta con grande soddisfazione.In questo aspro paesaggio sono statiinvitati una cinquantina di specialistiinternazionali e rappresentanti dellastampa dei settori sport motoristi-

co/fuoristrada e vigili del fuoco. Gliospiti hanno avuto la possibilità di pro-vare personalmente i cingolati, consta-tando lo straordinario piacere di guidatrasmesso da veicoli che appaionobizzarri agli occhi di certi osservatori.Il Meeting degli Esperti, naturalmente,è stato convocato in una giornata...senza spari, e il campo base delleprove è stato montato in una zonaadatta, al di fuori degli impianti di tiro. A Münsingen gli invitati hanno potutoprovare le seguenti macchine. PistenBully Canyon, il piccolo ed

agile specialista "off road" per i tra-sporti su terreni impervi; il suo pianodi carico offre spazio ad attrezzi emateriali fino a 500 kg. Equipaggiatocon cabina passeggeri consente inol-tre di trasportare fino a 3 persone. PistenBully 100 Flexmobil, il grande eversatile professionista del fuoristradacon capacità di marcia pressoché illimi-tata, utilizzabile su sabbia, detriti ofango. Consente di trasportare fino a1,6 t di materiale e la cabina passegge-ri può accogliere fino ad 8 persone. È stata inoltre data una dimostrazionedel nuovo PistenBully Fireflex: conuna speciale attrezzatura antincendioil PistenBully 100 Flexmobil si è tra-sformato in un professionista preziosoper i vigili del fuoco nonché per la pro-tezione civile. Con i l Meeting degli Esperti laKässbohrer Geländefahrzeug AG,intensifica il proprio impegno nel set-tore degli "Utility Vehicles".

Meeting Kässbohrer per gli esperti di fuoristrada

MEZZI SPECIALI

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La Bucher Schörling ha presentatopresso lo stabil imento di Ariel l i(Chieti) la nuova serie di veicoli por-tattrezzi BU100 - BU150 - BU200 allarete di vendita italiana.La presentazione, oltre ad un'ampiadescrizione tecnica dei veicoli, haconsentito di provare i mezzi su unduro campo prove allestito in unavicina cava. Questa occasione hapermesso di apprezzare le doti fuori-stradistiche del mezzo, con una sem-plicità di guida che ha sorpreso tutti ipartecipanti.I modelli disponibili sono di 35 - 50 -60 quintali, con passo rispettivamen-te di 2,3 - 2,75 - 3,1 metri, tutti conlarghezza di 1,70 m, trazione sia 4x2,sia 4x4, monotraccia oppure conruote gemellate posteriori.La motorizzazione è un Iveco-Euro3turbodiesel di 2800 cc, sistema d'inie-zione Common-Rail, turbocompres-sore a gas di scarico e raffreddatoredell'aria di sovralimentazione. La potenza è di 78kW (105 CV) a3600 giri/min, con coppia di 250 Nma 1800 giri/min.Il cambio a 6 marce + 1 rm sincroniz-zato (ZF 6S300), per le versioni aquattro ruote motrici presenta ungruppo ripartitore staccato che portaa 12 marce +2 rm.Il cambio è flangiato sul motore, la fri-zione è monodisco a secco di 10 1/2"(267 mm) e molla a diaframma. Ilcomando è a pedale con trasmissione

meccanica a recupero automatico delgioco. Sul lato esterno sinistro il carterè predisposto per una presa di forzameccanica. Il comando idraulico dellafrizione è di serie su tutte le versioni.

Il gruppo di rinvio nella versione 4x4è posizionato a valle del cambio, coningranaggi elicoidali sbarbati, dispostiin cascata su tre alberi, innesto semi-sincronizzato dei rapporti mediante

Bucher Schörling presenta la nuova serie di veicoli portattrezziGHERARDO MARCHELLI

PORTATTREZZI

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comando meccanico (rapporto lento:1: 3,937, rapporto normale: 1: 1,142).La presa di forza meccanica, coas-siale con l'albero di entrata, è dipen-dente dai rapporti del cambio, la cop-pia massima prelevabile è di 400 Nm.A richiesta è possibile avere la trazio-ne integrale permanente con differen-ziale bloccabile.L'autotelaio è composto da due robu-sti longheroni in acciaio con sezionea C, collegati mediante traverseimbullonate, soluzione che permetteun'elevata flessibil ità torsionale,garantendo un'aderenza ottimaleanche nelle situazioni più difficili,combinata con le sospensioni a mollea balestra a semplice flessibilità pro-gressiva sull'asse anteriore ed a dop-pia flessibilità sull'asse posteriore eammortizzatori idraulici telescopicianteriori e posteriori.Gli assali sono tutt i fornit i dallaCarraro.L'assale anteriore, per le versioni4x2, è realizzato in acciaio stampatoa profilo tubolare, i mozzi sono mon-tati su cuscinetti a rulli conici conlubrificazione a grasso; per le versioni4x4 è un motoassale rigido a sempli-ce riduzione centrale con coppiaGleason e differenziale a 4 satelliti,semialberi delle ruote direttrici congiunti cardanici longlife.L'assale posteriore è di tipo portantea semplice riduzione centrale e diffe-renziale.I l rapporto al ponte di serie nel

B100/B150 è 1:4,55 e nel B200 è1:5,125.Il blocco meccanico totale del diffe-renziale, optional nella versione 4x4,è una realizzazione standard per leversioni 4x2 di B100 e B150.La cabina ribaltabile in acciaio, contrattamento anticorrosivo della super-ficie mediante elettroforesi ad immer-sione, è la nota e collaudata cabinaBucher, insonorizzata e termoisolata,rinnovata in alcuni accorgimenti este-tici. Questa permette una visibilitàottimale in tutte le direzioni grazie auna posizione di guida avanzata,parabrezza panoramico, stratificato disicurezza, parete posteriore finestra-ta, portiere con cristalli discendenti(azionamento elettrico optional) edulteriori superfici vetrate nella zonainferiore delle portiere.Il comfort è garantito dalla sospensio-ne della cabina con elementi elasticiin gomma e ammortizzatori idraulici.Il sedile di guida, di forma ergonomi-ca, è scorrevole assialmente conrivestimento in stoffa (optional: mol-leggiato con regolazione dell'altezza,dell'inclinazione e dello schienale). Lapanchetta passeggeri può essere ascelta: fissa con 2 posti, oppuremonoposto con sedile comfort.All'occorrenza un impianto di climatiz-zazione può essere montato sullacabina.Lo specchietto retrovisore ed il para-brezza possono essere forniti conriscaldamento elettrico.

L'idroguida, a circolazione di sfereservoassistita di serie, rende unaguida facile e precisa.A richiesta è disponibile anche la ver-sione con la guida a destra per tutti imodelli.I freni sono con ABS a 4 canali condischi ventilati all'interno su tutte equattro le ruote. Il freno di servizio hail sistema idraulico a due circuiti, indi-catore elettrico di usura pastigliedischi, recupero automatico delgioco, spie luminose per guasto cir-cuito frenante e livello liquido deifreni. E' inoltre possibile montare ilfreno di stazionamento a depressio-ne, molto utile per l'utilizzo di compat-tatori che vanno in vibrazione.Molto interessanti ed importanti perquesti veicoli sono gli impianti idrauli-ci, integrati come moduli nel telaio discarramento a sfera, con l'interessan-te possibilità di un loro inserimentosuccessivo. La prestazione idraulicaper il circuito idraulico uso comunaleviene sottratta dalla presa di forza adipendenza del motore trazione e tra-smessa tramite cinghia a V.Gli impianti idraulici proposti sono didue tipi.Impianto idraulico ad un circuito, utileper azionare attrezzi montati operantiin modo stazionario, come ad esem-pio attrezzature scarrabili, piattaformeaeree, autocompattatore, gru, adattoanche per far operare cassoni ribalta-bili trilaterali e a ribaltamento poste-riore. Questo si basa su una pompa

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ad ingranaggi 16 cm3/giro attraversola presa di forza flangiata sul cambiodi velocità, con inserimento e disinse-rimento della presa di forza soltantoallo stato disaccoppiato, una pressio-ne nominale di 200 bar, portata mas-sima 45 l/min, con numero di giri delmotore medio (2.500 giri/min), porta-tata di 30 litri/minuto, pressione d'e-sercizio di 160 bar, attacco di manda-ta e di ritorno con innesti rapidi atenuta conica dietro la cabina diguida, comando ventilatore medianteinterruttore, serbatoio olio idraulico da25 litri con filtro di ritorno, ventilazionee disareazione, indicatore di livello.Impianto idraulico a due circuiti conazionamento attraverso presa diforza collegabile elettroidraulicamen-te, dipendente dal motore, ha unapompa idraul ica a distr ibuzionevariabile del volume d'olio (50 l/min)

su 2 circuiti indipendenti, pressioned'esercizio max.180 bar, raffreddato-re dell'olio con potenza 7,5 kW, ser-batoio olio idraulico 50 l con filtro diritorno, ventilazione e aerazione,indicatore livello.Numero delle funzioni idrauliche: Circuito 11 -> sollevare/abbassare

a doppio effetto posizione flottante2 -> orientare a doppio effetto con

posizione flottanteoptional3-> ribaltabile a doppio effetto

senza posizione flottante/ optio-nal con posizione flottante

4-> ulteriori applicazioniCircuito 2Corrente permanente fino a 50 l/min(per uso spargisale ed altro)Per i veicoli con trazione integralepuò essere richiesta una presa di

forza meccanica posteriore.La piastra portattrezzi anteriore ha gliattacchi previsti sul telaio del veicoloin testa ai longheroni del telaio, peruna corretta distribuzione degli sforzi,ed è prevista e registrata nel DGMdel veicolo.A novembre sono già state fatte leprime consegne a clienti in Germania,da gennaio inizierà la commercializza-zione dei BU100 e 150, mentre per iBU200 inizierà ad aprile.Lo scopo di questi nuovi veicoli è quellodi creare un mezzo portattrezzi maneg-gevole e di dimensioni compatte,offrendo in collaborazione con diversiallestitori tutte quelle attrezzature perun utilizzo in tutte le stagioni, magarigià inserite nel DGM del veicolo.Molto interessante è la rete di distri-buzione austriaca, che è la stessadell'Unimog per quel paese.

Pneumatici disponibili/velocità finalePneumatici Assale BU100 BU150 BU200

Posteriore 3,5 t 5,0 t 6,0 t185/75 R16 a coppie 100 km/h - -195/75 R16 a coppie - 102 km/h -205/75 R16 a coppie 105 km/h 105 km/h 100 km/h7,50 R16 a coppie 115 km/h 115 km/h 100 km/h215/75 R16 singolo - - 80 km/h225/75 R17,5singolo 97 km/h 97 km/h -255/100 R16 singolo 116 km/h 116 km/h 103 km/h

lavori lavori pubblicipubblicilavori lavori pubblicipubblici

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Edito da

si propone quale strumento di informazione per:- uffici tecnici di comuni, province, regioni e comu-

nità montane- società di gestione strade e autostrade- aziende municipalizzate di multiservizi e raccolta

rifiuti- ditte appaltatrici di lavori pubblici- parchi- aeroporti- enti, aziende e comunità di grande dimensione- ditte produttrici e commerciali nei settori di inter-

vento della rivista

Lavori Pubblici vuole avere un’impostazione editoria-

le attiva (non di mera attesa di comunicazioni azien-

dali) ed applicativa. Suggerimenti e segnalazioni di

interessanti applicazioni da parte dei lettori e degli

operatori interessati sono graditi e sollecitati.

Per informazioni, contatti e suggerimenti rivolgersi

alla redazione di quota neve

via Panizza 12 - 20144 Milano

tel. +39 02 4983120 fax +39 02 4985157

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L'Azienda Milanese Servizi Ambien-tali ha indetto lo scorso anno unagara di appalto per fornirsi interna-mente con attrezzature antineve.Normalmente Amsa si avvale di terziper il servizio neve: per sopperire adeventuali carenze di questi, per copri-re esigenze, soprattutto di salatura dipercorsi particolari che devono esse-re eseguiti con una certa frequenza,si sono dotati internamente di alcuneattrezzature.Questa gara per la fornitura di attrez-zature neve puntava la sua attenzioneprimaria sulla fornitura di spargisale,sia di grosse che di piccole dimensio-ni, inoltre richiedeva delle lame nevenella versione da 3,20 m e la revisionee messa a norma di alcune vecchielame di proprietà Amsa. Infatti lo scor-so anno si erano dotati di veicoli chepermettono di eseguire pluriservizi.Questi si prestano facilmente ad esse-re dotati con le lame neve, inoltre,

attrezzati per la movimentazione deicontenitori scarrabili, possono appuntoessere carrati in un tempo molto con-tenuto con spargisale.Le attrezzature fornite, per un totaledi 11 spargisale da 9m3, 8 lamenuove da 3,20 m, 2 lame nuove da 3m e 15 lame vecchie da 3 m, revisio-nate ed aggiornate, saranno distribui-te nei quattro angoli della città, inogni dipartimento, in modo da essereoperative in tempi brevi su tutto il ter-ritorio urbano. Da notare anche unaconsegna parallela di 12 Bobcat, for-niti con la formula del noleggio, dotatianche di lama da 1,10 m, particolar-mente adatta per lo sgombero nevedei marciapiedi e di aree strette.L'organizzazione del servizio è costi-tuita da una Unità Centrale Neve, checontrolla e coordina le 4 UnitàOperative Neve, dove convergono gliappaltatori esterni. In caso di emer-genza neve è garantita l'operatività

24 ore su 24; per le previsioni, Amsaè in collegamento continuo con lestazioni meteo di Brera e Linate.Il servizio copre tutte le strade del ter-ritorio del Comune di Milano, conpriorità di 1° e 2° intervento; sono di1° intervento tutte le strade di pene-trazione, le circonvallazioni, le stradeche portano in edifici di uso pubblico(ospedali, scuole ecc.), percorsi autofilo tramviari; sono di 2° interventotutte le altre. L'intervento vede unafrequenza continua, fino alla pulituracompleta. Il sale utilizzato, sia inabbattimento che in preventivo, è ilcloruro di sodio marino.La scelta delle attrezzature è avvenu-ta tramite appalto concorso, al qualehanno partecipato più aziende; Amsaha definito le caratteristiche e le esi-genze, ha fatto le analisi e le prove;parte importante del contratto riguar-dava l'assistenza, ossia il fornitoredeve prestare assistenza per cinqueanni su queste attrezzature; deve,due volte l'anno, ad inizio stagione,mettere a punto queste attrezzature,e, a fine stagione, prepararle peressere accantonate per il periodoestivo. Il contratto prevedeva poi unacerta quota per le riparazioni cheeventualmente si rendessero neces-sarie nel periodo. Su queste basisono poi state date valutazioni alla

Nuove attrezzature invernaliper l'AmsaGHERARDO MARCHELLI

VIABILITÀ INVERNALE

1. 2. 3. Spargitore Bombelli Mountyda 9 m3

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rumorosità, molto importante per ope-rare in ambito urbano, alle emissionidei motori ausiliari, ai materiali utiliz-zati ed al prezzo.L'appalto è stato aggiudicato alla dittaAngelo Bombelli - Costruzioni Metalli-che Srl, di Milano, fondata nel 1889,storica ditta nel settore della viabilitàinvernale. Bombelli ha così fornito glispandisale della serie Mounty da 9m3 montati su multilift, Mounty da 1,5m3 e le lame EFU da 3,20 m.Il Mounty è uno spargitore portato anastro, che può lavorare con diversitipi di materiale: sabbia, ghiaia e tutti itipi di fondenti chimici. E' compostoda una tramoggia in acciaio ad altaresistenza all'usura, supportata da untelaio e rinforzi laterali. Sopra il nastrotrasportatore sono posizionati un

albero frantumatore e le griglie divaglio, che evitano il formarsi di bloc-chi di materiale. La presa di motodello spargitore avviene con un moto-re diesel con avviamento elettricoche aziona una pompa idraulica.L'olio in pressione viene smistato daun gruppo di valvole proporzionaliche azionano il nastro trasportatoreed il disco di spandimento. La coda dispandimento in acciaio inox è regola-bile in altezza ed è dotata di undispositivo per lo spandimento sim-metrico e asimmetrico. La scatolacomandi, da posizionare in cabina diguida, consente una regolazione pre-cisa della quantità da spargere. Lastruttura metallica per resistere all'at-tacco degli agenti atmosferici ed allacorrosione del sale viene sabbiata e

trattata con appositi smalti sinteticipoliuretanici bicomponenti allo zinco.Il Mounty da 1,5 m3 ripete tecnicamen-te lo schema dello spargitore da 9 m3,con un motore termico da 9 HP e tra-moggia interamente in acciaio inox.La lama EFU ha una larghezza disgombero da 3,20 m. Questa è com-posta da due settori indipendenti irro-bustiti da nervature e scatolature; idue settori consentono alla lama dilavorare su due differenti piani diappoggio. Il longherone centrale è intubolare a forte spessore, che con-sente di reggere notevoli sollecitazio-ni. Il sistema antiurto è meccanico amolle verticali in acciaio speciale anti-snervamento: ogni molla è dotata diun apposito tenditore per la regola-zione della taratura dell'aggressivitàdella lama e dell'assorbimento degliurti. Un bilancere di stabilizzazioneda' una perfetta aderenza della lamasulla superficie stradale (oscillazionelaterale). Un circuito idraulico con val-vole antiurto comanda i cilindri idrauli-ci snodati per la salita/discesa,destra/sinistra della lama, con unangolo di rotazione max di 35° conun fine corsa meccanico per evitareai cilindri idraulici un eventuale colpod'ariete in fase di lavoro.

1. 2. Spargitore Bombelli Mountyda 1,5 m3

3. Bobcat4. Lama Bombelli EFU da 3,20 m5. Piastra porta lama

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Agristrade ha organizzato una visitaa Casalecchio di Reno ad uno dei treimpianti di stoccaggio sali dell’ultimagenerazione costruiti in Italia per laAutostrade spa, gli altri due si trova-no ai centri di manutenzione di SanLazzaro di Bologna e Forlì.Questi nuovi impianti sono stati pro-gettati per consentire di sfruttare ivantaggi dello scarico del sale a gra-vità, riducendone l’altezza, pur mante-nendo una capacità di materiale ele-vata, per ridurne l’impatto ambientale.Agristrade ha raggiunto questo tra-guardo con questi sili da 500 tonnel-late con un’altezza di 15,50 m con undiametro di 8,57 m, prima per un silodi pari capacità si raggiungevano i 25m di altezza.Inoltre il sistema di pesatura di altaprecisione integrato da una informa-tizzazione evoluta, permette un utiliz-zo dell’impianto in modo semplicetanto, da poter essere usato inmaniera autonoma da ogni operato-re, facendone un vero e proprio self-service del sale.Per permettersi di utilizzare un dia-metro di così ampie dimensioni,senza perdere un grande volume acausa del cono di deposito del sale, èstato adottato un sistema di carica-mento rotante, all’interno del silo, chepermette di distribuire il materiale inmaniera uniforme.La struttura, tutta costruita in acciaioinox e lamiera vetrificata, poggia susei celle di carico a doppia flessione,che permettono di pesare istantanea-mente il carico e quindi di controllareogni operazione. La struttura disostegno, apparentemente sovradi-mensionata con controventatureimportanti, è stata progettata perdarle una notevole rigidezza in mododa garantire un grado di precisioneestremo del sistema di pesatura.Autostrade spa dopo prove pratichedi verifica del sistema di pesatura,caricando dei camion, pesandoliprima e dopo l’operazione, ha riscon-

trato un ottimo grado di precisione.Tutta questa precisione nel rilevare ilpeso è di fondamentale importanza perla gestione dell’impianto, visto che ognioperazione di carico e di scarico ècomandata in maniera automatica dalcomputer, che gestisce le operazioni,basandosi ovviamente sulle differenzedi peso registrate, che proprio per lepossibilità che si hanno devono essereesatte. Il sistema, infatti, consente algestore di registrare un codice di rico-noscimento di ogni utente, che permet-te allo stesso di eseguire le operazionidi carico in modo estremamente sem-plice e di registrare l’operazione, dandoal gestore la facoltà di conoscere tuttele operazioni avvenute, sia per unagestione storica dei dati, sia per un’e-ventuale fatturazione dei prelievi alleditte esterne che utilizzano l’impianto.Il software di sistema consente duedifferenti livelli di accesso, una per l’u-tente ed una per il gestore. L’utentepuò comandare tutte e sole le opera-zioni di carico, con la possibilità di sce-gliere la quantità desiderata; un tele-comando di sicurezza permette all’o-peratore di chiudere la saracinesca,utilizzabile anche per correggere laposizione del veicolo per una distribu-zione ottimale del carico. Il gestore,oltre a poter impostare i codici utente,può controllare tutti i dati immagazzi-nati nel computer (memorizzati in for-mato Access per un loro studio suPC), controllare il buon funzionamentodel sistema, impostare il funzionamen-to del sistema in maniera manuale edanche in modo completamente mec-canico, per un utilizzo del silo anche incompleta assenza di corrente.La serranda di scarico ermetica ècomandata da un pistone con sette inter-ruttori di prossimità, si apre in funzionedello scarico richiesto con un tempo perl’operazione quasi indipendente dallaquantità: 2 minuti e 35 secondi per 8.000kg e poco meno per 500 kg.Per garantire la chiusura istantaneadella serranda in caso di emergenza,

anche in assenza di elettricità, vi è unaccumulatore di pressione a precari-ca di azoto; una pompa a mano adoppio effetto ne permette una suaricarica nell’eventualità di un suo uti-lizzo meccanico.Tre vibratori ad eccentrico a funzio-namento automatico favoriscono ildeflusso del sale, inoltre in caso diformazione di un grosso grumo disale, in prossimità della bocca diuscita si trova la possibilità di interve-nire con una punta per la sua rotturamanuale, remoto caso, visto che persili di così grosse dimensioni e situatiin zone umide viene montato un filtroin gel di silice (rigenerabile), che trat-tiene l’umidità dell’aria in entrata.Il sistema per le operazioni di carico èanch’esso semplice ed intuitivo: apren-do un unico portello stagno si accedeal bocchettone di carico, si apre lo sfia-to e si da’ inizio alla registrazione del-l’operazione sul terminale.Da notare come siano stati previstitutti i possibili malfunzionamenti del-l’impianto, compresa la remota possi-bilità di dover sostituire una delle seicelle di carico, con un sistema di staf-fatura e martinetti idraulici e la pre-senza di un modem che consente uncontrollo del computer in accessoremoto da parte di Agristrade pereventuali soluzioni di problemi coninterventi possibili a distanza.

Self-service del sale

GHERARDO MARCHELLI

VIABILITÀ INVERNALE

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La società cooperativa Valli Unite delCanavese, che da sei anni opera pre-valentemente in zona, con interventianche in aree più distanti ed offrelavori agricoli e forestali, manutenzio-ne di aree verdi, interventi di recupe-ro ambientale con tecniche di inge-gneria naturalistica a basso impattoambientale, ha trovato nella TerratracTT 70 S della Aebi, il mezzo adattoper lo sfalcio delle zone montane.Questo portaattrezzi a trazione inte-grale idrostatica, con motore Kubota -Turbo - Diesel da 61 CV, trazioneidrostatica e ruote a bassa pressione,attrezzata con una trincia anteriorepermette di eseguire i lavori di puliziadei terreni ormai abbandonati da annidalla agricoltura montana, che richie-dono uno sfalcio del sottobosco inva-so da piante e da cespugli di rovi di

uno strato a volte superiore a duemetri, su un terreno che in piemonte-se chiamano "muias", molto umido, inquanto pieno di sorgenti, quindi parti-colarmente scivoloso e impervio.Proprio qui la Terratrac viene sfruttataal massimo delle sue capacità di sta-bilità, anche senza le ruote gemellate(scelta fatta per semplicità di traspor-to), di maneggevolezza, grazie alsistema di sterzaggio che se applica-to sulle quattro ruote riduce il raggiodi volta a 2,9 m, e di buona visibilitàdella cabina di guida sugli attrezzi.La società Valli Unite del Canavese siè inoltre dotata di molteplici attrezzi,forniti dal rivenditore Aebi di AostaMafer, per sfruttare in molteplici lavorila facilità di guida, le notevoli doti diarrampicabilità e l'agilità del Terratrac:la trincia anteriore che permette di

alzarsi frontalmente, dando la possibi-lità di aggredire i cespugli più impe-gnativi dall'alto in maniera quasi fron-tale; sull'attacco a tre punti posterioremontano un braccio Orsi modello CUT030, con uno sbraccio di 3,10 m eduna testa trinciante da 80 cm, per ese-guire rifiniture nei lavori di sfalcio olavori sui cigli stradali; una bennaanteriore ed una piccola betoniera perportare materiali e preparare cementoin zone impervie, dove spesso si tro-vano ad eseguire lavori di ingegnerianaturalistica e di ripristino di sentieri.Prima per questo generi di lavori ave-vano un altro mezzo, completamentemeccanico, che però si era rilevatosottodimensionato per le loro esigen-ze, presentando problemi di ripetuterotture meccaniche, cosa che li haportati a ponderare accuratamente lascelta verso questo mezzo moltorobusto e a trazione idrostatica.Inoltre questa macchina, come anchetutte le attrezzature della società,viene affidata ad un unico operatore,sia per ottimizzare l'esperienza dellostesso, sia per responsabilizzarlo neiconfronti dell'attrezzatura. Grazie adun sistema di controllo di consumodei carburanti di tutti i mezzi dellasocietà hanno potuto osservare unnotevole risparmio, proprio nei consu-mi di carburante, affidando ad ununico operatore ogni mezzo.

Aebi Terratrac per le Valli Unite del CanaveseGHERARDO MARCHELLI

MANUTENZIONE DEL VERDE

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Assaloni quest'anno presenta interes-santi novità tecniche nelle sue attrez-zature.Nel dettaglio le novità riguardano: unanuova lama autostradale a larghezzavariabile modello E90 40-50 (brevet-tata), una nuova serie di lame aero-portuali M90-55 / M90-60, un amplia-mento della gamma delle lame adelementi serie GS con un modelloaeroportuale 5GS-52, un completa-mento gamma delle lame a geometriavariabile (Vomeri) con il nuovo model-lo Y3 adatto a piccoli veicoli, la ruotad'appoggio autoregolante (brevettato),un sistema d'attacco rapido dei coltellidi raschiamento montati su supportoelastico (brevettato). Infine è stataomologata una nuova versione dellapiattaforma aerea Pas 10 con un'al-tezza di lavoro di 10,85 metri, cestelloportaoperatore isolato per lavori sottotensione (fino a 500 volt) e comandielettroidraulici proporzionali.

Lama sgombraneve a larghezza variabile E90 40-50(sistema brevettato)

Costituita da un corpo fisso a strut-tura monolitica dotato di orienta-mento idraulico, sollevamento e diun s is tema di osci l laz ione perseguire l'inclinazione della superfi-cie stradale, sul suo lato destro èposto un elemento mobile che ha lapossibilità di scorrere rispetto all'e-lemento fisso tramite un martinettoidraulico, in modo da aumentare lalarghezza operativa. Entrambi glielementi sono dotati di un sistemaper ammortizzare gli urti radenti(inserto in vulkollan) che è attivoper ogni larghezza operat iva.Caratteristica importante di questalama è di poter lavorare sia in posi-zione retratta (simmetrica rispetto al

centro), che allungata e in tutte leposizioni intermedie.

Lama serie M90 55-60Lama sgombraneve a struttura mono-litica semplificata dotata di orienta-mento idraulico, il sollevamento èazionato da un martinetto idraulico adoppio effetto, l'angolo di incidenzasulla superficie stradale è costante.Le lame sgombraneve della serieM90 possono lavorare esclusivamen-te con coltelli di raschiamento in

Novità tecniche Assaloni

VIABILITÀ

DATI TECNICI E90 40-50Lunghezza alerone (variabile)

mm Da 4000 a 5000Altezza alerone al centro

mm 1100Altezza alerone lato destro

mm 1190Ingombro max in posizione retratta

mm 4000 (senza bordi laterali)Ingombro minimo per passaggi stretti

mm 3600 (senza bordi laterali)Apertura normale di sgombero a 32°(variabile)

mm da 3400 a 4200Massa totale lama sgombraneve com-pleta di tutti gli accessori

Kg 1300Massa della sola centralina elettroidrau-lica (completa di cavi e pulsantiera)

Kg 60

1. 2. 3. Lama Assaloni E90 40-50 alarghezza variabile

4. 5. Lama aeroportuale AssaloniM90 55-60

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poliuretano con i quali è possibileoperare ad alta velocità in assenza divibrazioni, consentono di assorbireeventuali urti radenti, senza danniall'asfalto o la pavimentazione sullaquale si opera.È dotata di un sistema di oscillazioneper seguire l'inclinazione stradale.Queste attrezzature vengono collega-te alla parte anteriore di una motricepredisposta a tale scopo. Le lamedella serie M90 possono essere utiliz-zate per lo sgombero neve in velocità.

Lama sgombraneve 5GS-52Alla oramai conosciuta ed apprezzataserie di lame Assaloni ad elementiGS si aggiunge la 5GS-52, particolar-mente indicata per un utilizzo aero-portuale. L'alerone è diviso in cinqueelementi indipendenti che in caso diurto si sollevano verso l'alto, succes-sivamente l'elemento ritorna nellaposizione normale.L'attrezzatura è dotata di orientamen-to idraulico e di un dispositivo di sol-levamento articolato a parallelogram-ma comandato da un martinetto adoppio effetto.Un doppio sistema di oscillazionesegue l'inclinazione stradale.

Tali lame normalmente sono attrez-zate di coltel lo in pol iuretano edevono essere accessoriate di ruoted'appoggio.Si tratta sostanzialmente di una varian-te della lama GS, costruita fino ad oracon larghezza massima di 4000 mm.

Vomere sgombraneve Y3

Assaloni allarga la gamma di vomerisgombraneve a geometria variabileserie Y con un nuovo modello Y3N,adatto per trattori medio/piccoli, auto-carri medio/leggeri e pale gommatemedio/piccole, mantenendo unastruttura robusta. Può lavorare condiversi tipi di coltelli (selene, acciaio,tecnillan) e mantiene un profilo curvoanche nello sperone per consentireuna maggiore penetrazione.L'Y3N è un vomere sgombraneveuniversale a geometria variabilecostituito da due ali mobili incerniera-te allo sperone centrale in modo cheruotando (da +45° a - 45°) può assu-mere le posizioni a cuneo, a lama, acucchiaio e tutte le posizioni interme-die tramite due pistoni idraulici a dop-pio effetto. Il sistema di sollevamentoè articolato a parallelogramma ecomandato da un martinetto a doppioeffetto. Nelle versioni per autocarridotati di piastra portattrezzi con siste-

ma di sollevamento integrato (tipoM.B. UX100 o MULTICAR) il disposi-tivo a parallelogramma è costituito daun telaio fisso. L'attrezzo è dotato diun sistema di oscillazione laterale(circa15°) che permette di seguire lemodulazioni del terreno. La regola-zione laterale avviene tramite accu-mulatore d'azoto.E' idoneo per trattori medio/piccoli,autocarri medio/leggeri e pale gom-mate medio/piccole con caratteristi-che di portata adeguate.La motrice può essere provvista diuno dei seguenti tipi di aggancio: tipoSETRA, tipo DIN 76060 GR.A/GR.B,piastra UNILIFT tipo UX100, piastraMULTICARInoltre le motrici complete di impiantooleodinamico devono essere provvi-ste di un distributore avente i seguen-ti requisiti minimi: pompa che forniscaalmeno 10 lt; pressione di lavoro 120bar; 3 leve a doppio effetto, di cuialmeno una con posizione flottante.

Ruote d'appoggio autoregolantiQuesti componenti devono esserefissati alle estremità dell'alerone dellalama, hanno la funzione di diminuireil peso che agisce sul coltello diraschiamento per limitarne l'usura eaumentare la durata. Sono dotate diun sistema brevettato che consenteun abbassamento automatico dellalama a seguito dell'usura del coltello.In pratica regolando opportunamentele ruote, il coltello preme sul terrenocon una pressione predeterminata. Il

DATI TECNICI M90-55 M90-60Lunghezza coltello

mm 5000 6000Apertura di sgombero a 35°

mm 4500 4910Ingombro minimo per passaggi stretti

mm 4880 5160Sbalzo massimo

mm 3200 3304Sbalzo con lama diritta

mm 1570 1570Altezza alerone mm 1100 1100Altezza massima da terra

mm 350 350Baricentro mm 950 950Massa Kg 1100 1165

DATI TECNICI 5GS-52Numero elementi n° 5Lunghezza coltello mm 5200Apertura di sgombero a 30° mm 4500Sbalzo con lama diritta mm 2100Altezza alerone mm 1150Altezza alerone mm 1215Altezza alerone mm 1340Altezza massima da terra mm 350Altezza ostacolo superabile mm 140Baricentro mm 950Massa Kg 1350

DATI TECNICI Y3Lunghezza lato coltello sperone

mm 585Lunghezza coltello alerone

mm 925Apertura di sgombero lama

mm 1780Apertura di sgombero a cuneo

mm 2100Apertura di sgombero a cucchiaio

mm 1350Altezza ai lati mm 1150Altezza al centro mm 800Baricentro mm 310Peso versione base Kg 370

1. 2. Lama ad elementi Assaloni5GS-52

3. Vomere Y3 su Multicar4. Schema ruote d'appoggio

autoregolanti5. Ruote d'appoggio autoregolanti

1 2

3 4 5

Lavori Pubblici n. 1 marzo - aprile 2003 29

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sistema consente una ripresa automa-tica della progressiva usura del coltelloche determina un abbassamento dellalama. Quando è stata raggiunta laposizione di fine lavoro, e quindi lapulizia non è più ottimale, bisogna pro-cedere ad una nuova regolazione.Questo accessorio è applicabile allelame della serie M90 aeroportuale osulla nuova E90 40-50.L'uso delle ruote per limitare il pesosul coltello, renderne uniforme il con-sumo o sostenere il telaio è una solu-zione nota. Bisogna tener conto delfatto però che durante le fasi operati-ve il coltello si consuma (soprattuttonel caso di coltelli in poliuretano omateriale plastico). Periodicamente èquindi necessario procedere ad unanuova regolazione posizionandoopportunamente in altezza le ruote.Naturalmente tale operazione va ese-guita a veicolo fermo e richiede uncerto tempo. Scopo del nuovo dispo-sitivo è quello di effettuare questaregolazione automaticamente, a par-tire da una posizione iniziale e in con-seguenza dell'usura mantenere il col-tello a contatto con il terreno. Conquesto tipo di accessorio le regola-zioni sono ridotte al minimo.

Sistema bloccaggio rapido coltelliIn alcuni modelli di lame sgombrane-ve prodotte dalla Assaloni (M90, A90,GS) il coltello di raschiamento èsostenuto da un inserto in materialeelastico (ad esempio vulkollan), talesistema consente l'ammortizzazionedegli urti radenti.L'elemento in vulkollan inserito tra l'a-lerone ed il coltello consente al coltel-lo stesso una rotazione di 90° quan-do esso è sottoposto ad urti radenti,inoltre diminuisce le vibrazioni e larumorosità consentendo una maggio-re velocità di lavoro.Il fissaggio del coltello all'inserto, nor-malmente è ottenuto con una serie diviti passanti, tale sistema presenta imaggiori inconvenienti in fase dismontaggio del coltello quando deveessere sostituito, in quanto devonoessere tolte tutte le viti passanti erelativo dado di fissaggio.

Il nuovo sistema invece consente losmontaggio in tempi brevi in quanto èsufficiente togliere un numero limitatodi viti operando direttamente dallaparte anteriore della lama in condizio-ni di estrema sicurezza.

Piattaforma di lavoro elevabilePAS10 (versione elettrica concestello isolato)Questa piattaforma di lavoro elevabileda applicare sul cassone di veicoliportattrezzi tipo UNIMOG, ha la possi-bilità di essere scarrata in tempi brevisenza l'utilizzo di utensili speciali perpoter applicare altre attrezzature.La macchina è composta da: telaio dibase ampiamente dimensionato, col-legato al telaio del veicolo in formascarrabile provvisto di due stabilizzato-ri meccanici; torretta rotante installatasu cuscinetto di base a doppio giro disfere (ralla) con rotazione di 360°,comandata da un gruppo motoridutto-re oleodinamico provvisto di valvole disicurezza; braccio operatore a sezionerettangolare realizzato in acciaio adalto limite di snervamento costituitoda: elemento base fulcrato sulla torret-ta rotante e collegato ad un martinettodi sollevamento, un elemento, aziona-to da martinetto idraulico, scorrevolesu pattini a basso coefficiente di attri-to, cesto di lavoro in vetro-resina ful-crata sull'estremità dell'elemento ter-minale, collegata ad un dispositivo dilivellamento idraulico, montata su una

struttura in acciaio; circuiti oleodinami-ci di comando dei movimenti alimenta-ti dall'impianto idraulico della motrice;comandi elettroidraulici proporzionaliin duplice postazione: sulla torrettadotati di leve meccaniche e sul cestodotato di una leva potenziometrica;impianto elettrico comprendente: qua-dro elettrico principale, ubicato sullatorretta, composto da: console princi-pale, logica elettromeccanica a relèper la gestione dei blocchi di sicurez-za, quadro comandi sulla cesta.Il cesto portaoperatori è realizzato invetroresina, con apertura laterale perl'accesso degli operatori. L'aperturalaterale è autobattente e costruita perevitare aperture accidentali. Sullapiattaforma sono presenti gli attacchiper le cinture di sicurezza. Il pavi-mento è antisdrucciolevole ed auto-drenante. La navicella è isolata pertensioni di lavoro inferiori a 500 volt.I comandi dei bracci sono realizzati amezzo di distributori elettro-idrauliciproporzionali con due postazioni dicomando sulla torretta, dotati di levemeccaniche e sul cesto fornito di unaleva potenziometrica.La piattaforma può essere dotata diun impianto idraulico ausiliario checonsente di avere una portata idrauli-ca continua (portata max 20 lt/min. epressione 160 bar) per poter aziona-re eventuali utensili idraulici.Inoltre la piattaforma può esseremunita di presa elettrica sulla navicel-la a 220 Volt (potenza max 2 KW) perl'alimentazione di utensili elettrici.Il sistema è costituito da una spinafissa da parete stagna bassa tensio-ne 2P+T (protezione IP 66), un inter-ruttore magnetotermico - differenziale10 A 0.03DI (protezione IP 66), untrasformatore d'isolamento conformenorma EN 60742 contenuto in unacassetta di lamiera (protezione IP 54)e presa da parete interbloccata 2P+T(protezione IP 55).Nell'allacciamento alla rete (220 volt)bisogna accertarsi che la presa siadotata di collegamento a terra perfet-tamente funzionante e utilizzare unaprolunga a tre fili con presa e spinastagna (minimo IP 55). Sulla navicella può essere inoltremontato un faro da lavoro a fissag-gio con snodo regolabile con alimen-tazione a 24Volt, potenza 55W eprotezione IP66.

1. Schema sistema bloccaggiorapido coltelli

2. 3. Piattaforma di lavoro elevabilePAS10 Assaloni

1

2 3

30 Lavori Pubblici n. 1 marzo - aprile 2003

Page 31: Lavori Pubblici 1

Le barriere stradali dei giorninostri (D.M. 18.02.92 n. 223)Si definiscono barriere stradali disicurezza i dispositivi aventi lo scopodi realizzare il contenimento dei vei-coli nelle migliori condizioni di sicu-rezza possibili, nell'ipotesi di fuoriu-scita dalla carreggiata stradale.Le barriere devono essere idonee, neilimiti del possibile, ad assorbire partedell'energia cinetica di cui è dotato ilveicolo in movimento, così da limitaregli effetti d'urto sui passeggeri.Lo studio delle barriere pertanto devetendere al duplice scopo di redirezio-ne del mezzo e di assorbimento del-l'aliquota più alta possibile dell'ener-gia d'urto.Si definisce, in via del tutto conven-zionale, "l'indice di severità Is" comel'energia cinetica posseduta dalmezzo all'atto dell'impatto, calcolatacon riferimento alla componente dellavelocità ortogonale alle barriere:

Is=1/2*P/g*(v*senϑ)2

dove:Is = indice di severità (kNm);P = peso del veicolo (kN);g = accelerazione di gravità (m/s2);v = velocità di impatto (m/s);ϑ = angolo di impatto.

Sulla base dell'indice di severità lebarriere si classificano nel modoseguente:- classe A1: barriere di sicurezza cha

ammettono un indice di severitàcompreso tra 5 e 15 kNm

- classe A2: con 15 ≤ Is ≤ 50 kNm- classe A3: barriere con

50 ≤ Is ≤ 150 kNm- classe B1: con indice di severità

150 ≤ Is ≤ 300 kNm- classe B2: 300 ≤ Is ≤ 600 kNm- classe B3: con 600 ≤ Is ≤ 1000 kNmLa scelta delle barriere avverràtenendo conto delle caratteristichegeometriche e della destinazionedella strada nonché di quelle del traf-fico cui la stessa sarà interessata.Ai fini applicativi il traffico sarà classi-ficato in ragione della prevalenza dei

mezzi che lo compongono e distintonei seguenti tre tipi:- traffico di tipo I: quando la presenza

dei veicoli di peso superiore a 30kN non sia superiore del 5% deltotale

- traffico di tipo II: quando la presenzadi veicoli del peso superiore a 30kN sia tra il 5 ed il 10 % del totale

- traffico di tipo III: se maggiore del10% del totale.

L'idoneità delle barriere è subordinataal superamento di prove, su prototipiin scala reale, eseguite presso campiprove attrezzati.Ai fini del giudizio sull'esito delleprove saranno valutati essenzialmen-te i seguenti aspetti:- non superamento o sfondamento

della barriera- redirezione controllata dei veicoli- capacità della barriera di assicurare,

prima della sua rovina, una varia-zione di assetto e/o deformazionedel sistema, adeguata agli aspettisopra richiamati

- non superamento dei limiti fissatiper le decelerazioni in relazioneall'indice di severità dell'impatto.

Le prove devono consentire di deter-minare le caratteristiche di prestazio-ne delle barriere e in particolare sidovrà accertare:a) l'adeguatezza strutturale della bar-

riera: ogni tipo deve assicurare rot-ture limitate e controllate senzadistacco di elementi che possano

costituire rischio per gli occupantidei veicoli o per terzi

b) il contenimento totale del veicolo:la barriera deve esercitare, sul vei-colo di prova, un effetto di conteni-mento pieno, senza ribaltamento esenza attraversamento o scavalca-mento della barriera

c) la sicurezza relativa al rischio pergli occupanti del veicolo: deveessere accertata la variazione delvettore di velocità ai fini di valutarela probabilità che gli occupanti pos-sano subire traumi insostenibili

d) la traiettoria di rinvio del veicolo:deve essere accertata la traiettoriadel veicolo dopo l'abbandono, daparte di esso, del contatto con labarriera. Si considera ottimale unangolo di rinvio non superiore ad1/3 dell'angolo di impatto

e) lo spostamento trasversale totalesubito dalla barriera : bisognaaccertare lo spostamento ai finidella valutazione delle compatibilitàin relazione alla destinazione dellabarriera

Barriere in acciaio o guard rail ebarriere in calcestruzzo: la storiaEsistono due grandi famiglie di bar-riere di protezione: i guard rail e iNew Jersey.La barriera in acciaio, guard rail, devela sua consolidata affermazione allealte resistenze, alle alte deformazioniplastiche dell'acciaio, alla presunta

Le barriere stradali

Ing. TEODORO BUONTEMPO

STRADE E SICUREZZA

Barriere bordo ponte

Lavori Pubblici n. 1 marzo - aprile 2003 31

Page 32: Lavori Pubblici 1

facilità d'istallazione e alla diffusa tradi-zione europea che utilizza questa tipo-logia di sistema di protezione.Alla fine degli anni '80 questo model-lo di barriera stradale riusciva a dissi-pare l'energia cinetica fornita dai vei-coli mediante particolari cinematismi,ottenendo buoni livelli di contenimen-to dei veicoli leggeri.Purtroppo le barriere in metallo soffri-vano (e soffrono) di un grosso limite:lo scarso contenimento dei veicolipesanti.Normalmente, per una barriera inacciaio i parametri di ottimizzazionesono: - l'interasse dei paletti e la loro defor-

mabilità- la deformabilità del distanziatore- la quota del nastro rispetto al piano

stradale- la rigidezza flessionale del nastro- la resistenza limite del collegamento

distanziatore-paletto- i giochi nei collegamenti bullonati.Con l'aumento del traffico e dellavelocità media, soprattutto dei veicolipesanti, sorse l'esigenza di installaresistemi fissi che potessero assicurareagli utenti valori elevati di sicurezza.Prese piede una teoria inversa aquella precedentemente sostenuta(cioè quella per la quale si preferivala flessibilità, alla rigidezza della bar-riera); l'uso generalizzato delle barrie-re metalliche mise in risalto una seriedi criticità più o meno importanti quali:gli elevati danni causati sulla carroz-zeria dei veicoli e la possibilità dicedimenti da parte di alcuni sostegniin urti frontali e/o violenti (causa prin-cipale della fuoriuscita del veicolodalla sede stradale).In risposta a questi limiti nacque nel1955, in New Jersey, la prima barrie-ra in calcestruzzo dell'altezza di 46cm, portata poi all'altezza di 81 cm.Le proprietà che rendevano il calce-struzzo particolarmente idoneo perl'impiego nella barriera stradale disicurezza erano note e si riassume-vano in:1. continuità superficiale, 2. buona scabrezza, 3. buone caratteristiche di resistenza

a compressione e a trazione indi-spensabile garanzia per un buoncomportamento rigido/plastico dellabarriera stessa.

Queste barriere furono sottoposte,nel 1967 in California, a severe proved'urto con automobili di 1800 kg,velocità d'impatto fino a 105 Km/h eangolo d'impatto di 25°.Si constatò che, se l'angolo di impatto

fosse stato <10°, il veicolo subiva undanno minimo e, nello stesso tempo,conservava la direzione di marcia.Se invece, l'angolo di impatto diveni-

va maggiore, la direzione di marciaveniva mantenuta ma si dovevanoprevedere danni al veicolo moltogravi e decelerazioni pericolose per

Barriere in New Jersey di tipo americano e di tipo modello autostrade S.p.a

Alcuni tipi di barriera New Jersey da ponte

32 Lavori Pubblici n. 1 marzo - aprile 2003

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gli occupanti.Oggi la moderna "Concrete barriers"(prodotto ottenuto dall'evoluzione delNew Jersey conservandone, però, ilnome originario) ottimizza il conteni-mento grazie al particolare profilo tra-sversale di tipo redirettivo, costituitoda più piani diversamente inclinati.Per effetto della sua sagomatura, conangoli di impatto non elevati, si riescea dare la correzione della direzionedel veicolo fuori controllo, agendosulle ruote del veicolo e non sulla car-rozzeria. L'assorbimento di energia siottiene con la compressione del siste-ma di sospensione e non con la defor-mazione della carrozzeria del veicolo.La barriera ideale deve poter reagireottimamente a qualsiasi modalità d'ur-to e a qualsiasi tipo di veicolo colliden-te mitigando gli effetti sul conducente.Considerando l'estesa varietà deitipi di veicoli in circolazione e lediversità dei luoghi e delle posizioniin cui le barriere si collocano, nasceil dubbio che possa veramente esi-stere un'unica tipologia di barrieraideale che da sola risponda allenumerose incognite variabili. Tra leincognite bisognerà considerare ilcomportamento degl i utent i , levariabili ambientali e climatiche, ilcomportamento del veicolo e quelleriguardanti lo stato superficiale dellapavimentazione carrabile.

Tipi di barriere usate in ItaliaSpartitrafficoLo spartitraffico nasce al fine di evita-re il salto di carreggiata; le prime bar-riere spartitraffico erano composte dadoppio filare di guard rail metallico.Attualmente si dispone un doppio fila-re di muretti in cemento armato, diprofilo esterno in New Jersey (N.J.),mobile sotto l'urto dei veicoli (perridurre le decelerazioni), contenenti omeno riempimento in terra che neincrementa le resistenze.

Parapetti di ponti e viadottiIl contenimento deve essere massi-mo. Le moderne barriere da ponteottimizzano l'energia di contenimento

e la deformabilità controllata.I principali sistemi sono con formaN.J. (in calcestruzzo e acciaio) dotatidi uno o più collegamenti longitudina-li, vincolati al ponte con ancoraggiduttili, deformabili, in modo da nontrasmettere l'energia dell'urto allestrutture sottostanti (non si vuole tra-smettere carichi alla soletta non pre-visti in progetto).Un mancorrente metallico impedisce ilroll over (scavalcamento) di veicoli alti.

Bordo laterale stradaleIl miglioramento del contenimento ènecessario anche sul bordo stradaleper prevenire la fuori uscita dallasede della carreggiata.L'utilizzo dei sistemi di contenimentopassa nel setaccio di alcune condi-zioni: di altezza del rilevato, penden-za della scarpata e presenza o menodi ostacoli come alberi pali. Ancoraoggi la protezione non è ancora este-sa a tutti i punti potenzialmente peri-colosi oppure, dove è stata effettuata,le barriere non hanno valori di resi-stenza sufficienti. Attualmente si preferisce sostituirecon barriere di tipo metallico poten-ziato o con barriere di tipo N.J. mon-tate su cordoli in cemento, in analo-gia con quelle da ponte. In sintesi sitratta di combinazioni di barriera:1. Bilama contrapposta:

h da75 a 100 cm2. Doppia bilama contrapposta

h = 120 cm3. Lama tripla onda, h = 100 cm 4. Muretto N.J. senza mancorrente

h = 100 cm

5. N.J. tipo antirumore su piastra h = 145 cm

Le barriere vengono sostituite dopoalmeno 20 anni di esercizio o quandola corrosione ne ha ridotto l'efficaciaanche nelle parti non visibili.

Assorbitori d'urto per punti singolariSi tratta di nuove protezioni, non pre-senti nei vecchi sistemi di barriera disicurezza, e riguardano i punti cosid-detti singolari.Nel caso di barriere metalliche in pas-sato si operava inclinando la barrierarispetto all'asse della strada o immer-gendola nel terreno.Con barriere in calcestruzzo la stessatecnica dell'inclinazione è possibilese esiste sufficiente spazio laterale; ilsistema d'immersione è sostituito daun inizio della barriera inclinato,potenzialmente pericoloso.L'inclinazione di un N.J. può causareinfatti un salto del veicolo. In certicasi (come nel caso di spartitrafficostretti e cuspidi) è necessaria unasoluzione diversa che preveda unastruttura ad assorbimento di energia.

Questi tipi di sistemi sono dei veri epropri assorbitori d'urto perché rie-scono ad opporsi ad energie di 700kNm (urto frontale a 100 Km/h):1. assorbitori a elementi in calce-struzzo leggero, che si sgretolanosotto l'urto, validi solo per urti frontali;2. assorbitori a cuscini d'aria e piastremetalliche, che permettono anche uncerto funzionamento per l'urto laterale;3. assorbitori a contenitori in plasticacollegati e riempiti di soluzioni saline(CaCl2) per evitare slittamenti sulbagnato dopo urti nella stagione fred-da (per urti frontali).In funzione delle zone di impiego edello spazio disponibile il loro uso èriferito ai due principali punti singolari,soprattutto se si pensa alle autostrade:a) Le cuspidi all'uscita degli svincoli eagli scambi.b) L'ingresso nelle gallerie.

New Jersey con lame e fioriere Barriera tripla onda

Lavori Pubblici n. 1 marzo - aprile 2003 33

Page 34: Lavori Pubblici 1

La ditta Prato con il supporto tecnicodella Hymach ha potuto offrire allaprovincia di Milano sette tagliaerbadecespugliatrici da applicare retropor-tate, con la possibilità di lavorare siaa destra che a sinistra del portattrez-zi, nel senso di marcia del trattore,grazie all’ulteriore possibilità di movi-mento dato alla testata falciante, chetramite un motore idraulico può ruota-re di 180°.Nella gara di appalto per la fornituradi queste nuove attrezzature era spe-cificatamente chiesta questa possibi-lità, per garantire una maggiore sicu-rezza nel lavoro di sfalcio dei ciglistradali, sia per gli operatori sia perl’utenza, oltre ad un incremento dellaproduttività del lavoro.La possibilità di lavorare sia a destrache a sinistra del braccio, sempre nel

senso di marcia del flusso, grazie allarotazione della testa di 180°, consen-te di evitare molte manovre diapproccio al ciglio stradale, un mino-re ingombro della sede stradale eduna minore cantierizzazione dellastessa, con la sola necessità di unascorta (cantiere mobile), con la con-seguenza di una maggiore scorrevo-lezza del traffico ed una riduzione deitempi di lavoro.La rete stradale della provincia diMilano è di circa 1200 km, con unasuperficie stradale rilevante vista lapresenza di grosse arterie anche a seicorsie. Lo sfalcio dell’erba viene com-pletamente gestita internamente da139 cantonieri, divisi in 21 zone conuna media di sessanta chilometri.Attrezzarsi con mezzi che permettonouna maggiore sicurezza nell’esecu-

zione dei lavori, sia per l’utenza cheper gli operatori, ed una maggioreproduttività, è una scelta comandatadalla volontà di gestire internamentequesta tipologia di lavori. Decisioneguidata dalla volontà della provinciadi eseguire i lavori mettendo in primopiano il costo sociale rispetto al costoeconomico del singolo lavoro, cheun’azienda privata invece deve tene-re in prima considerazione. Inoltrerisulta sempre più difficile trovare per-sonale disponibile a fare il cantonie-re, nel mondo del lavoro di oggi.La gara di appalto ha visto la fornitu-ra di 4 trattori Lamborghini Grand Prix874-90 LS DT con motore a 4 cilindriturbo 88 CV da 4000 cm3, 7 macchi-ne tagliaerba decespugliatriciHymach modello TDH M550 TR DS e4 retroescavatori marca Moris 5.21TM da applicare posteriormente aitrattori, estremamente pratici per lacostruzione di fossi e cunette laterali,come per il rinvenimento di sottoser-vizi, installazione di guard-rail edinterventi di emergenza.La caratteristica fondamentale diquesti bracci, voluta dal Comm. Prato

La provincia di Milano si attrezza per lo sfalciosempre in direzione di marciaGHERARDO MARCHELLI

VIABILITÀ

1. Consegna della fornitura dellaPrato alla provincia di Milano

2. Trattore Lamborghini Grand Prixcon braccio Hymach in posizione di lavoro destra

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234 Lavori Pubblici n. 1 marzo - aprile 2003

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e realizzata con l’esperienza tecnicadella Hymach, è quella di lavorare adestra e sinistra con la testa rotanteidraulica di 180° in modo che l’opera-tore, senza scendere dal trattore,possa eseguire tutte le manovre elavorare su entrambi i lati in direzionedi marcia. I bracci composti da duesegmenti articolati, costruiti intera-mente in acciaio speciale ad alta resi-stenza ed elasticità, hanno una lun-ghezza di lavoro di circa 5,50 m dacentro trattore.L’attacco è rapido su terzi punti deltrattore, con l’ausilio di tiranti supple-mentari per il fissaggio; il moto ècomandato dalla presa di forza deltrattore, collegata alla stessa median-te albero cardanico con pompe pertutti i servizi ad ingranaggi ad altorendimento con rasamenti bilanciatiche garantiscono una buona resavolumetrica costante nel tempo; loscambiatore di calore ha la massaradiante in lega di alluminio ad altaresistenza; il distributore idraulico èposizionato sul telaio della macchinae comandato mediante cavi telefles-sibili, con leve di controllo situate incabina vicino al posto guida dell’ope-ratore. Il braccio è incernierato alcentro, con due pistoni idraulici per lasua rotazione, ed i due serbatoi d’olione aiutano la controbilanciatura inposizione di lavoro. Un puntale diappoggio braccio a riposo evita ilripercuotersi delle sollecitazioni suifulcri durante il trasferimento. La

testata rotante idraulica per lavoro adestra e sinistra montata da questibracci è la TRL 100 I, con struttura adarco, conformazione che evita l’accu-mularsi di materiale all’interno dellatestata. Questa è dotata di protezionetotale dal lancio pericoloso di sassi,pietruzze e materiale vario sia ante-riormente (bandinelle parasassi) cheposteriormente (banda in gomma); hauna larghezza di taglio utile di 1 m edè completa di attacco centrale dellatestata e sistema floating della stessaper auto-livellamento al terreno.L’ammortizzatore è idraulico conaccumulatore. Il rotore di taglio RLTD100/28 (intercambiabile con altresoluzioni) è a doppio senso di rota-zione, che permette un taglio sia inpresenza d’erba (rotazione in sensoorario) che in presenza di arbusti(rotazione in senso antiorario) e didisincagliare il rotore senza strappidannosi qualora, incontrando unnotevole groviglio di vegetazione, sidovesse impigliare. Il sistema ditaglio è con coltelli a Y (024-G) fissi

su perno in acciaio, il rullo d’appoggioè regolabile in altezza.Queste sette nuove attrezzaturesaranno distribuite ai centri chehanno più esigenza di lavorare suentrambi i lati della carreggiata, indirezione di marcia, soprattutto sullegrosse arterie provinciali dove laminor invasività ed una maggiorerapidità del lavoro permetterà sicura-mente un migliore deflusso del traffi-co con conseguente aumento dellasicurezza sia degli automobilisti siadegli operatori.

1. Trattore Lamborghini Grand Prixcon retroescavatore Moris

2. Testata in rotazione perposizionarsi correttamente per illavoro sul lato sinistro del mezzonel senso di marcia del trattore

3. Braccio in posizionamento perlavorare sul lato sinistro

4. Comandi in cabina del braccioposteriore Hymach

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3 4

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Lavori Pubblici n. 1 marzo - aprile 2003 35

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Ad occuparsi dei rifiuti urbani dellacittà di Trento è la SIT, SocietàIndustriale Trentina di multiservizi, chegestisce anche gas, acqua, energiaelettrica e fognature, da metà dicem-bre 2002 fusa nella holding TrentinoServizi, che dal 1° gennaio 2003 ser-virà anche la municipalità di Rovereto.La raccolta differenziata è cominciatanel 1995 con la carta e avanzata nel1997 col multimateriale (insiemevetro, plastica, lattine di alluminio eacciaio, separati poi automaticamen-te in un impianto di selezione)e dopoalcuni anni di pratica si è verificata lavolontà di migliorare il servizio. Il sistema tradizionale di svuotamentodelle campane, 200 gialle per la cartaed altrettante 200 azzurre per le quat-tro tipologie di materiale, per mezzo dicamion dotati di gru, che agganciava-no il doppio gancio per il perno di solle-vamento e per l’asta di apertura delfondo, risultava piuttosto lento persmaltire le circa 12.000 t di spazzaturadifferenziata (su un totale di 60.000 t dirifiuti) dei 105.000 abitanti di Trento. Per tutte le operazioni l'autista si avvi-cinava, scendeva, disponeva i piedistabilizzatori uno alla volta, azionava ilradiocomando per la gru, agganciava(in alcuni casi anche servendosi diuna scaletta), effettuava lo svuota-mento ed eseguiva a ritroso il tutto: siimpiegavano 5 minuti, nel rispettodelle norme di sicurezza.Alla ricerca di una soluzione per otti-

mizzare il lavoro, nel 2000 hanno tro-vato nella Nord Engineering il partnerideale: proponeva un sistema total-mente nuovo, basato su una strutturaautomatizzata per la raccolta da partedi un monoperatore bilaterale, di con-tenitori dotati di un unico punto d’ag-gancio centralmente collocato sullaparte superiore, movimentati da unaspeciale gru estremamente semplifica-ta che lavora su 2 assi perpendicolari.Il sistema era totalmente nuovo, e laSIT è stato uno dei primi acquirentisperimentatori: dopo alcune proveeffettuate in cantiere con un camionattrezzato dalla Nord Engineering, ledue società hanno studiato insieme lamessa a punto finale, per ottenere unprodotto pienamente soddisfacente.Senza dover effettuare investimentiesagerati per cambiare tutti i contenito-ri, e cautelati da un ottimo contratto digaranzia, la SIT ha potuto montaresulle campane preesistenti il sistemad’aggancio a fungo F 90, un semplicedispositivo di accoppiamento col brac-cio della gru, modificando soltanto ilmeccanismo interno che consente alfondo di aprirsi a più di 90°, per permet-tere anche ai rifiuti più ingombranti (peres. cartoni) di essere scaricati senzaprovocare ostruzioni. Si sono dotati ini-zialmente di una gru Easy - J-S, mon-tandola su un loro camion IvecoEurotech scarrabile con cassone acielo aperto, poi, visto il perfetto funzio-namento del sistema, hanno acquistato

un secondo mezzo, Mercedes Econic1828 allestito con compattatore fisso atelaio (17 m3 utili), già attrezzato congru Easy 17 FT.Al momento sono attivi due camionche lavorano a doppio turno e svuo-tano tutte le campane con percorsistandard almeno una volta alla setti-mana (alcune ogni 2 giorni), comun-que prima ancora che siano piene,prevenendo le usuali lamentele relati-ve a contenitori sempre stracolmi.Essendo il sistema molto semplice eautomatizzato, non necessita di opera-tori particolarmente specializzati, oltreal fatto di sfruttarne meno le energie,favorendone una maggior produttività,senza aver problemi di sicurezza.Senza dover scendere dal mezzo, ilconducente, dopo esser giunto inprossimità del contenitore e averne

Aggancio a fungo per le campane di TrentoGIORGIA MARCHELLI

RIFIUTI URBANI

1. Ganasce mobili2. Braccio in avvicinamento alla

campana3. Aggancio

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identificato il centro attraverso i moni-tor posti sulla console di comando,arresta il veicolo e aziona il ciclo auto-matico agendo sul joystick. Un senso-re elettronico ad ultrasuoni, postosotto il braccio telescopico, rileva ladistanza della campana rispetto al filolaterale del veicolo ed invia i suoi datial programma, il quale avvia la strut-tura al ciclo di aggancio.L’attrezzatura, attraverso i l suoimpianto oleodinamico proporzionalecontrollato da un PLC, inizia a muo-versi in direzione del contenitore,mettendo in moto il comando di solle-vamento braccio e traslazione dell’or-gano di aggancio fino a raggiungere ilcentro del cassonetto; i l braccioscende fino a raggiungere la posizio-ne stabilita ed agganciare il conteni-tore per mezzo di ganasce mobili. Lastruttura prosegue le fasi del cicloordinando la salita della campana,abbinata alla manovra di rientro: ini-zia la rotazione della torretta in dire-zione della tramoggia, fino ad arre-starsi nella posizione centrale. Il cicloprosegue ordinando al dispositivo disvuotare il contenitore: esso, agendosul fungo, forato, con in mezzo uncilindro che si innesta sui leverismi acui sono agganciati i due sportelli,azionato da un pistone, apre il fondosopra il punto del cassone scarrabilea cielo aperto automaticamente stabi-lito per un razionale riempimento. Idati memorizzati in automatico dal

sistema, relativi a distanza dal veico-lo, altezza rispetto al piano stradaleed eventuali ostacoli, permettono diriposizionare la campana esattamen-te com’era prima. Il conducente, permezzo delle diverse telecamere colle-gate ai monitor in cabina, controllal’intero processo, di circa un solominuto, senza dover eseguire alcunaoperazione. In presenza di eventuali impedimentiod ostacoli, è comunque possibilepassare ad operazioni manuali utiliz-zando lo stesso joystick, ma potendoriavviare il ciclo automatico in qualsia-si momento. In particolare, questopuò accadere nel caso in cui il dispo-sitivo di aggancio non corrispondaperfettamente al punto di agganciodel cassonetto; rispetto al proprioasse di traslazione, l’operatore puòintervenire agendo sulla rotazionedell’asse verticale del robot fino a 20°.A differenza dei tradizionali sistemimonoperatori a carico laterale cheoperano solo da un lato del veicolo,questa struttura, avendo un raggiod’azione di 200° sull’asse verticale delrobot, può effettuare la presa dei con-tenitori da ambedue le parti dell’auto-mezzo, anche superando notevoliostacoli (macchine, siepi, neve...), edè stata questa caratteristica particolar-mente utile a colpire gli addetti diTrento e a far sì che dessero totalefiducia alla Nord Engineering. Inoltre,il sistema, avendo una maggior sensi-

bilità dei movimenti, permette unamaggior eleganza durante la movi-mentazione dei contenitori (assenzadi oscillazione, armonia e ripetitivitàdelle operazioni), rumore molto conte-nuto, possibilità di lavorare anche incaso di condizioni atmosfericheavverse, per cui miglior servizio emaggiore affidabilità. Altro fondamen-tale punto di vantaggio è la perfettaverticalità della dinamica in fase diprelevamento e riposizionamento,oltre alla possibilità di scendere quasifino al livello del piano stradale, cherende il sistema particolarmente adat-to per contenitori interrati di isole eco-logiche, di cui la città di Trento staprogrammando di dotarsi, soprattuttopensando al centro storico.

1. Compattatore in fase di scarico2. Fungo F90 con meccanismo

interno3. Console di comando4. Camion allestito5. Cassonetto sollevato

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Già da qualche anno la Provincia diMilano si è attivata per riorganizzaree rendere funzionale una delle areepiù piacevoli della città, l’Idroscalo.Nato fra il 1927 e il 1930 come aero-porto per idrovolanti, è stato prestotrasformato in campo di gara persport nautici. Sviluppandosi su unasuperficie di un milione e 600 milametri quadri, la metà dei quali occu-pati dal bacino lacustre alimentato siada acque sorgive sia dal NaviglioMartesana, offre uno spazio enormedi verde sfruttato per le attività ricrea-tive dei milanesi. Malutilizzato e indegrado nel dopoguerra, anche neidecenni successivi non è stato ade-guatamente valorizzato. La difficoltàdi trovare aree in cui star bene, sva-garsi e praticare sport in una grandecittà ha aiutato a riscoprire il valore diquesta zona.L’Amministrazione provinciale ha tro-vato nella Fila un ottimo collaboratore

nella volontà di risistemazione delparco: nell’ultimo triennio l’Idropark-Fila è diventato uno spazio semprepiù indispensabile per Milano e la suaprovincia, uno spazio pulito, modernoe sicuro in cui è possibile passeggia-re, correre, pattinare, arrampicare,giocare a tennis, andare in bicicletta,fare un giro in pedalò, nuotare, farevela, canottaggio e sci nautico, assi-stere a un concerto, ballare o sempli-cemente prendere il sole nel verde,opportunità da cogliere non solo d’e-state, ma da sfruttare tutto l’anno poi-ché anche d’inverno molti degliimpianti sono in funzione.L’Idroscalo è quindi un posto idealesoprattutto per i bambini, ed è in questocontesto che l’Assessore all’IdroscaloCesare Cadeo ha fortemente voluto unampio spazio specificamente per loro: ilVillaggio del Bambino, un parco giochiesemplare per bellezza, sicurezza,intelligenza e modernità.

E’ stata trovata adatta un’area nellazona ovest, di 100x100m, moltogrande, che un tempo era un bosco,bellissima, ma con alberi piantati aitempi in filari, ormai altissimi, fragili equasi tutti ammalati: cercando di sal-vare il maggior numero di piante pos-sibili, soprattutto nella parte sinistra(guardando dall ’acqua), è statocomunque apportato un abbattimentoconsistente, per cui la zona si pre-senta adesso per la metà piuttostospoglia, in attesa della realizzazionedel progetto di alberatura e formazio-ne di nuovo prato che riguarda l’inte-ro Idroscalo.L’idea iniziale dell’Assessore era defini-ta "parco di Yellowstone", nel sensoche si inserisse nel parco col minorimpatto possibile, nel rispetto delleregole della natura: la zona è statachiusa, nella parte interna (frontelago),per mezzo di una recinzione bassache non desse un effetto di segrega-

Il Villaggio del Bambinoall'Idroscalo di MilanoGIORGIA MARCHELLI

PARCHI GIOCO

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zione, indispensabile per una questio-ne di sicurezza. Il Villaggio delBambino è infatti previsto come unospazio dedicato esclusivamente a pic-coli, genitori ed anziani, e la doppiapossibilità di accesso dalla parte dellago, con due cancelletti custoditi per-mettono la selezione dei frequentatori,in modo da evitare persone pericolose,disturbatori e cani. Il lato della stradaprovinciale è invece chiuso da un’altacancellata comune a tutto l’Idroscalo,che di notte è chiuso. Da questa parteesiste un edificio di ingresso che èstato ristrutturato e dotato di serviziigienici, tenendo conto del progetto dispostamento della strada provinciale,che sarà allontanata dal parco,lasciando la vecchia sede utile allacreazione di parcheggi.Il parco giochi vero e proprio è suddi-viso secondo le attività specifiche chele tematiche dei giochi propongono,indicate da una professionista delsettore bambini. Al centro si trova ilgioco più grande e articolato, unasorta di castello che riguarda le atti-vità motorie: una costruzione moltovaria sulla quale ci si può arrampica-re, tenersi in equilibrio, appendersi,nascondersi, scivolare, saltare, pro-vare ed esercitare la propria forza,escogitare sistemi di interazione congli altri bambini...Nell’angolo sud-ovest sono raggrup-pati gli elementi che servono per svi-luppare le attività auditive-visive: tubo

dell’eco, illusioni ottiche, specchimagici, caleidoscopio, una sorta dilaboratorio all’aperto in cui si possa-no verificare effetti fisici stranamentecomprensibili dai piccoli. A sud-est sitrova una parte dedicata alla manipo-lazione, con sabbiere, giochi d’acqua,in cui i bambini sono a contatto conelementi naturali e si abituano a que-sti. Sparse per tutta l’area ci sonocasette di legno di varie dimensioni,utili per attività di diversi generi, dallacreazione manuale a quelle musicalio teatrali, o, tenute come aule, disemplice didattica. Per esempio lastruttura più grande si trova vicino adun anfiteatro per rappresentazioni,anch’esso in legno, ed è venutospontaneo l’utilizzo a laboratorio tea-trale: nel capanno i bambini possonocreare i travestimenti e inventare lestorie da mettere in scena. Sempre collocati in ordine sparso sututto il terreno esistono semplici gio-chi individuali: cavallini, macchine,piattaforme, pedane, a dondolo sumolle, altalene... Inoltre, ogni partedel parco giochi è sfruttata al massi-mo nel senso ludico-motorio in modoche i bambini possano divertirsi inogni angolo ed in ogni momento. Peresempio, anche per i pannelli di com-plemento è stato scelto di non mette-re semplici ringhiere: la maggior partedei pannelli che fungono da barrierasono dei veri e propri giochi. Lungo illato nord c’è una piacevole zona di

gazeebo, con tavoli e panche sottoteloni bianchi, in cui le famiglie pos-sano stare tranquille e comodamenteal riparo da pioggia e sole anche perfare un picnic. Interessanti e innovative sono la scel-ta dei giochi e i materiali utilizzati.L’idea del parco di Yellowstone haun’immediatezza sulle casette, manon è del tutto attuabile sui giochi:quelli in legno sono belli da vederema non hanno una praticità concre-ta, in quanto comportano problemi dimanutenzione, si rovinano in fretta,si rigano e generano schegge, conconseguenti rischi di sicurezza. Inseguito ad un’indagine di mercato, laSeregni Costruzioni, ditta appaltatri-ce, in col laborazione con l ’ Ing.Guglielmino e l’Arch. Garavagliadella Provincia di Milano, ha trovatola Giochisport di Muggiò, importatri-ce di giochi costruiti con un materia-le nuovo, di plastica riciclata-ricicla-bile, esteticamente molto bella, disvariati colori, senza spigoli, che nonsubisce variazioni termiche, quasiindistruttibile, facilmente pulibile eche praticamente non ha bisogno dimanutenzione. Per ogni parte di tuttii giochi esiste un progetto, niente èlasciato al caso, ed ogni attrezzo èricoperto di questa plastica-gommache garantisce una sicurezza totale,fino, per esempio, alle catene dellealtalene, nelle quali è impossibileimpigliarsi, farsi male, scottarsi ne’sporcarsi, e tale che qualsiasi bam-bino, di ogni età e problematicapossa frequentarlo. Tutto è statopensato anche per i disabili: anchesul gioco più grande, di maggioreimpatto, rampe, scalette per arram-picare, scivoli... permettono ai bam-bini con difficoltà di stare con i loroamici e di arrivare dappertutto.

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1. Panoramica castello2. Specchi magici e tubi parlanti3. Altalena per piccoli4. Pannello di complemento

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La stessa cura è stata posta nel pen-sare alla pavimentazione.Innanzitutto c’è un problema di sicu-rezza: i bambini possono cadere giù,per cui deve essere morbido, cercaredi assorbire il più possibile l’urto; esi-ste anche una normativa per cui lospessore della gomma sottostantedev’essere proporzionale all’altezzadel gioco. Di solito le gomme di pavi-mentazione dei tradizionali parchigiochi sono fatte a quadrotti, non par-ticolarmente belli da vedere: fra que-sti si insedia sporcizia difficilmentepulibile, oltre ad essere soggetti allostrappo, soprattutto per vandalismo,che dà un’immagine di deterioramen-to precoce. E’ stato trovato un ottimoprodotto (sempre Giochisport?), noneconomico ma perfettamente funzio-nale e positivamente estetico: vienefatto in opera, ha un sottofondo digomma drenante, sempre in materia-le riciclato-riciclabile, e la finitura, chenel sottosuolo varia a seconda dell’al-tezza del gioco, è uniforme alla vistamentre, camminandoci sopra, sisente addirittura la differenza di con-sistenza. L’ufficio tecnico della provincia hadato molta importanza al fatto di chie-dere garanzie per ciò che desideravacostruire: caratteristiche tecniche, dicertificazione, sia per i giochi che perla pavimentazione, dei materiali e

delle metodologie di posa. Hannoottenuto le maggiori certificazionipossibili (ISO 9001, 9002 del produt-tore, 14001, EN1176, nazionali einternazionali...) che garantissero laqualità di ogni singolo elemento eche rispondessero a esigenze del-l’avvenire, di sicurezza, dei materiali,dalla riciclabilità ai tipi di verniciature,dalle finiture sui montanti alla bullone-ria in sicurezza (che non sia smonta-bile o che ci si possa far male). Inseguito a questo hanno anche chie-sto una polizza assicurativa legataalle tipologie di gioco, che risultaessere un’ulteriore garanzia: seun’impresa costruttrice si impegna atal punto si ha la certezza dellaserietà dei lavori svolti. Sono infinestati fatti tutti i test possibili: di sicu-rezza, per la pavimentazione, per idisabili, di riciclabilità, della polizza diassicurazione, test delle ISO... All’inizio si sono trovate alcune diffi-coltà nel far entrare questi fattori diqualità in un appalto pubblico, manella comprensione di un progettoche guarda al futuro, si è trovata unacollaborazione globale, come pureper i tempi di realizzazione.Comprese le lunghezze burocratichenon abbattibili, il tutto è stato realiz-zato in una decina di mesi, riuscendoa rispettare i 110 giorni di appalto(dall’11/4/2002), non tantissimi consi-

derando la quantità di fornitura. Imateriali di questi giochi sono prodot-ti in America, ciò vuol dire: l’ordine, lacostruzione negli USA, il viaggio e losdoganamento; la posa in opera,eseguita da squadre istruite, è poi piùveloce, come pure è immediato l’as-semblaggio delle casette prefabbrica-te della Legnoluce.Il disboscamento è stato fatto all’ulti-mo momento in quanto hanno conti-nuato a sperare di poter salvare ilmaggior numero di alberi possibili,oltre al fatto di dover seguire un iterburocratico aggiuntivo legato alParco Sud e al Comune oltre che allaProvincia.Il Villaggio del Bambino è quindi statoterminato durante la stagione estiva,la più importante per un parco giochi,per cui si è deciso lasciarlo utilizzarein modo informale e di posticiparnel’inaugurazione vera e propria all’an-no prossimo, sfruttando gli ultimitempi dell’estate come periodo diprova per un successivo migliora-mento. La gestione è molto propensaa valorizzare le problematiche e leidee suggerite dalla pratica, dall’ag-giunta di panchine per le mamme aitipi di attività da svolgere nelle caset-te, alla valorizzazione dei giochimeno utilizzati dai bambini. Comepure si è visto che il terreno è pocodrenante, per cui si è già stabilito dirifare il prato nella fase di risistema-zione del verde; e che un anfiteatropiù grande consentirebbe di concen-trare in quest’area altre attività perpiccoli che finora sono state dislocatein altre parti dell’Idroscalo, in mododa sfruttare appieno ciò che è statocreato: lo scopo di un parco giochi èche venga utilizzato il più possibile.

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1. Tubo dell’eco2. Giochi sparsi e pavimentazione3. Bambino lanciato su maniglia

scorrevole4. Area gazeebo

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Il test per controllare l’efficienza e lacapacità dell’apparato filtrante dellepolveri PM 10 di Ronda è stato ese-guito a Modena dallo Studio Alfa diReggio Emilia, durante la pulizia dellepiste ciclabili e dei marciapiedi attor-no al centro storico. Il tempo erasoleggiato con temperatura di 16°centigradi e umidità 50%. La lun-ghezza complessiva durante il test,di circa 10,2 km, è stata coperta in 4ore e 30 minuti, con la raccolta di 130kg di polvere per un volume di 230litri, con un residuo di materialedisperso dalla macchina di 13,16grammi.Il risultato della prova evidenzia cheil sistema di filtraggio in dotazionealla spazzatrice Ronda determina unabbattimento delle polveri PM10superiore al 99,999%, garantendoquindi una significativa riduzione del-l’impatto ambientaleRelazione tecnica della provaLa macchinaLa spazzatrice Ronda utilizzata è unamacchina standard costruita nel dicem-bre 2001, matricola 144755. La macchi-na aveva già lavorato oltre 15 ore incondizioni di sporco diverse durantealcune dimostrazioni a potenziali clienti.

Il filtro polvereRonda è dotata di un filtro polvere intessuto di tipo industriale di 9 m2 disuperficie. Le proveI test sono stati eseguiti dalla StudioAlfa di Reggio Emilia, società specia-lizzata in prove per ambiente, sicu-rezza e qualità, riconosciuto dalMinistero dell’Università e della ricer-ca (DM 15/12/94 - DM13/5/96) eaccreditato Sinal (al n°0231).Le analisi svolte sono state:* Misura della portata di emissione

aria (UNICHIM n° 467)* Misura della concentrazione polveri

(UNICHIM n° 494)* Misura delle polveri (granulometria)* Analisi chimica delle polveriI tecniciEttore Morini, Perito Industriale,Studio AlfaGiorgio Caselli, operatore, RCMRelazione Studio AlfaIn data 13/03/2002 sono stati effet-tuati a valle del sistema di emissionearia della Motoscopa modello Ronda,prodotta dalla ditta RCM, delle misuredi portata di emissione aria e di con-centrazione delle polveri emesse pervalutare durante il normale funziona-

mento, la potenzialità emissiva dellamacchina e di conseguenza il possi-bile suo impatto ambientale.A tale scopo è stata preventivamentedotata la motoscopa stessa di una"proboscide" di collettazione dell’ariaemessa per permettere di poter appli-care correttamente le metodiche dicampionamento UNICHIM N°467 eUNICHIM N°494, relative alla misuradi Portata e di Polveri.I prelievi sono stati effettuati duranteil normale funzionamento della moto-scopa, che ha svolto la sue operazio-ni di pulizia su di un normale trattostradale per complessive 4 h 30’,aspirando durante tale periodo unaquantità di materiale particellare di130 kg, valore questo derivante dalladifferenza di pesi tra il filtro, in dota-zione alla motoscopa, pesato al ter-mine della prova e dopo la sua puli-zia meccanica.Le risultanze analitiche derivanti daicampionamenti effettuati in condizioniambientali di 16°C e di 50% Ur pos-sono essere così sintetizzate:- portata oraria di aria emessa 650Nm3

- concentrazione di polveri in emissio-ne 45 µg/Nm3

Test filtraggio polveri per laRonda della RCM

PULIZIA STRADE

1. Ronda RCM allestita per i test difiltraggio polveri

2. Percorso spazzato durante i test1

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- flusso di massa in emissione di pol-veri 2.925 mg/h.Da tali dati emerge chiaramentecome il sistema di filtrazione in dota-zione sulla motoscopa determini unabbattimento del materiale particella-re aspirato superiore al 99,999%,garantendo quindi una significativariduzione dell’impatto ambientale.Al fine di meglio inquadrare l’impattoambientale complessivo si è analiti-camente proceduto a caratterizzaretanto fisicamente (granulometrie)quanto chimicamente (natura dellepolveri e loro composizione) le polveriin emissione, paragonandole conquanto in letteratura riferito per lecosiddette PM10.La determinazione granulometrica(analisi SEM a 4000 x effettuata su n°100 particelle) ha evidenziato come lepolveri possano essere cosi ripartite:ø > 10 µm 5%;ø > 5-10 µm 25%;ø < 5 µm 70%. La caratterizzazione chimica (Residuia 180°C, a 600°C, Analisi FT-IR edanalisi EDAX) ha portato alle seguen-ti considerazioni:il materiale particellare campionatopresenta una prevalente matrice inor-ganica (70%) con un conseguente30% di matrice organica. In riferimen-to alla composizione chimica, la matri-ce organica risulta riferibile unicamen-te a legami C-C e quindi probabilmen-te a terra, fatto questo confermatodalla composizione della componenteinorganica prevalentemente ricondu-cibile ad elementi quali Si, Al, Mg inrapporto stechiometrico riferibile aquelli ordinariamente individuabili neiterreni agricoli. E’ da segnalarecomunque che sempre nella compo-nente inorganica acquisisce significa-to la presenza di particelle amorfecontenenti Ca e S, probabilmente rife-ribili a polveri di materiali quali il

Gesso, polveri anche queste, comeriportato in letteratura ed in esperien-ze di precedenti campionamenti, for-temente ubiquitarie nelle polveriaereodisperse degli ambienti urbani.Da quanto riportato si può concluderecome sicuramente il sistema di filtrag-gio in dotazione alla motoscopagarantisca un ottimo rendimento diabbattimento, che la concentrazionedi polveri ed i l relativo f lusso dimassa orario in emissione determinaun ridottissimo impatto ambientale,dato che tali valori risultano essereinferiori, anche senza considerare ifattori diluttivi dell’aria ambiente e lebasse velocità di emissione delle pol-veri (valore medio di 0,8 m/s), chedeterminano una rapida ricadutadelle polveri stesse, a quelli fissaticome valori di riferimento per lePM10 in ambiente urbano. Inoltre laqualità delle polveri in emissione nondetermina nessun significativo cam-biamento della quantità dell’aria, inquanto la composizione delle polveristesse risulta perfettamente confron-tabile con quanto ordinariamentemonitorato in ambiente urbano.

Relazione dell’operatore"La prova di filtraggio è stata fattalavorando per 4,5 ore su marciapiedi episte ciclabili attorno alle “mura” diModena. Le condizioni di lavoro sonomolto diverse per tipo di sporco equantità: lo sporco più comune è lapolvere che si annida vicino ai muri emarciapiedi, i mozziconi di sigarette epezzetti di carta. A seconda dei postisi trovane anche foglie secche, ghiaia,rametti, pezzi di carta di grandi dimen-sioni. Ho incontrato solo 3 lattine enessuna bottiglia di plastica o vetro.

Per la prima parte del lavoro ho man-tenuto i giri motore a metà e solo dopodue ore, quando i filtri erano sporchi,ho tenuto il motore al massimo. Nel turno di lavoro ho vibrato i filtri duevolte: per garantire una buona aspira-zione è necessario vibrare i filtri a lungo(4-5 volte per 20 secondi) e aspettareche la polveri si depositi prima di riparti-re. Ancora meglio sarebbe scaricare lapolvere in un cassonetto per evitareche intasi nuovamente il filtro. A fineturno, anche con i filtri molto sporchi, lamacchina era in grado di pulire pisteciclabili mediamente sporche.Lo sporco nel contenitore, che non èmai stato vuotato in 4 ore e mezza, haraggiunto il livello oltre la base dellosportello per i rifiuti voluminosi per unvolume di 230 litri e un peso di 130 kg. La pulizia è stata sempre moltobuona, anche su superfici sconnesse(asfalto sollevato dalle radici deglialberi o sgretolato). Durante il lavoro ho utilizzato quasisempre la terza spazzola e il coman-do entra/esci spazzola per spostarlalateralmente. La spazzola in PPL-filidi acciaio funziona bene, permetten-dole di spostarsi a destra e sinistra enon graffia pavimenti pregiati. L’usodell’acqua è necessario per la terzaspazzola e meno importante per lespazzole laterali. Ho utilizzato l’acquanel 70% del lavoro e così facendo èdurata un'ora. Il tempo di ricarico aduna normale fontanella è inferiore a 5minuti."

1. 2. Ronda RCM durante i test3. Spazzola anteriore della Ronda

RCM

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(1a Parte )1. PremessaI piani di risanamento acustico rap-presentano gli strumenti previsionaliper la riduzione del rumore ambienta-le nelle diverse aree del territoriocomunale.Tali piani, già previsti nel D.P.C.M.01/03/1991, "Limiti massimi diesposizione al rumore negliambienti abitativi e nell'ambienteesterno", sono stati recepiti e definitinella Legge n. 447 del 26/10/1995,"Legge quadro sull'inquinamentoacustico", che rappresenta lo stru-mento normativo fondamentale per laredazione dei piani di risanamento.Appare dunque utile richiamare alcu-ni punti fondamentali di tale legge. L'art.1 definisce le grandezze neces-sarie ai fini della corretta interpreta-zione ed applicazione della legge eche vengono largamente utilizzatenell'ambito della redazione dei pianidi risanamento acustico:Inquinamento acustico: viene defi-nito come l'introduzione di rumorenell'ambiente abitativo o nell'ambien-te esterno, tale da provocare fastidioo disturbo al riposo e alle altre attivitàumane, pericolo per la salute umana,deterioramento di tali ambiente einterferenza con le legittime fruizionidi tali ambienti. Al fine di poter defini-re la presenza di situazioni di inqui-namento da rumore, il territorio comu-nale viene suddiviso in aree omoge-nee sotto il profilo acustico secondola classificazione indicata nella tabel-la A di cui all'art. 1 del D.P.C.M. 14novembre 1997, "Determinazionedei valori limite delle sorgentisonore".

I valori limite sono riportati nellatabella B dell'art. 2, del D.P.C.M. 14novembre 1997, "Determinazionedei valori limite delle sorgentisonore" e si applicano a tutte le areedel territorio secondo la rispettivaclassificazione in zone acusticamenteomogenee.Valori limite di immissione: il valoremassimo di rumore che può essereimmesso dall'insieme delle sorgentisonore nell'ambiente abitativo o nel-l'ambiente esterno misurato in prossi-mità dei ricettori.

I valori limite di immissione sonodistinti in assoluti, determinati con rife-rimento al livello equivalente di rumoreambientale, e in differenziali, determi-nati con riferimento alla differenza tra illivello equivalente di rumore ambienta-le ed il rumore residuo. I valori limite assoluti di immissionesono riportati nella tabella C dell'art 3del D.P.C.M. 14 novembre 1997,"Determinazione dei valori limite dellesorgenti sonore", anche in questocaso con riferimento alla zonizzazio-ne acustica del territorio. I valori ripor-tati nella suddetta tabella non siapplicano alle infrastrutture stradali,ferroviarie, marittime, aeroportuali edalle altre sorgenti sonore di cui all'art.11 della Legge quadro n. 447 (auto-dromi, ecc.), all'interno delle rispettivefasce di pertinenza. All'esterno di talifasce, dette sorgenti concorrono alraggiungimento dei limiti assoluti diimmissione. All'interno di tali fasce, lesorgenti diverse da quelle sopra elen-cate devono rispettare singolarmentei valori limite di cui alla tabella B e nelloro insieme i valori limite di cui allatabella C. I valori limite assoluti diimmissione e di emissione relativi allesingole infrastrutture dei trasportiall'interno delle rispettive fasce di per-tinenza devono essere fissati condecreti attuativi, allo stato attualeancora non emanati.I valori limite differenziali di immis-sione, definiti come la differenza tra illivello equivalente di rumore ambien-tale ed il rumore residuo sono: 5 dBper il periodo diurno, 3 dB per il perio-do notturno, all'interno degli ambientiabitativi.Tali valori non si applicano:* nelle aree classificate nella classe

VI della Tabella A;nei seguenti casi in quanto ogni effettodel rumore è da ritenersi trascurabile:* se il rumore misurato a finestre

aperte sia inferiore a 50 dB(A)durante il periodo diurno e 40 dB(A)durante il periodo notturno;

* se il livello di rumore ambientale misu-rato a finestre chiuse sia inferiore a35 dB(A) durante il periodo diurno e25 dB(A) durante il periodo notturno;

alla rumorosità prodotta da:* infrastrutture stradali, ferroviarie,

aeroportuali e marittime;

* attività e comportamenti non con-nessi con esigenze produttive, com-merciali e professionali;

* servizi e impianti fissi dell'edificioadibiti ad uso comune, limitatamen-te al disturbo provocato al'internodello stesso.

Valori di attenzione: il valore dirumore che segnala la presenza diun potenziale rischio per la saluteumana o per l'ambiente.Tali valori sono definiti dall'art. 6 delD.P.C.M. 14 novembre 1997, "Deter-minazione dei valori limite delle sor-genti sonore", nel modo seguente.I valori di attenzione, espressi comelivelli equivalenti continui di pressionesonora ponderata "A", riferiti sono:* se riferiti ad un'ora, i valori della

tabella C aumentati di 10 dB per ilperiodo diurno e di 5 dB per il perio-do notturno;

* se relativi ai tempi di riferimento, ivalori di cui alla tabella C.

Tali valori di attenzione non si appli-cano alle fasce territoriali di pertinen-za delle infrastrutture stradali, ferro-viarie, marittime ed aeroportuali.Valori di qualità: i valori di rumore daconseguire nel breve, medio e lungoperiodo con le tecnologie e le metodi-che di risanamento disponibili, perrealizzare le finalità previste dallaLegge quadro n°447.Tali valori sono riportati nella tabellaD di cui all'art. 7 del D.P.C.M. 14novembre 1997, "Determinazionedei valori limite delle sorgentisonore".

2. I piani di risanamento acusticoLa legge quadro n. 447 individua unaserie di provvedimenti di natura ammi-nistrativa, tecnica, costruttiva e gestio-nale per la limitazione delle emissionisonore che possono causare situazio-ni di inquinamento acustico.Tra questi provvedimenti, che aseconda della tipologia possonoessere di competenza dello Stato,delle regioni, delle provincie, deicomuni, di enti, aziende e privati,vanno ricordati:* le prescrizioni relative ai livelli sono-

ri ammissibili, ai metodi di misura-zione del rumore, alle regole appli-cabili alla fabbricazione;

* le procedure di collaudo, di omolo-

Interventi di bonifica acustica: i piani di risanamento acusticoIng. STEFANO TATTOLO

NORMATIVE

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gazione e di certificazione che atte-stino la conformità dei prodotti alleprescrizioni relative ai livelli sonoriammissibili; la marcatura dei pro-dotti e dei dispositivi attestante l'av-venuta omologazione;

* gli interventi di riduzione del rumore,distinti in interventi attivi di riduzionedelle emissioni sonore dalle sorgen-ti e in interventi passivi, adottati neiluoghi di immissione o lungo la viadi propagazione dalla sorgente alricettore o sul ricettore stesso;

* i piani dei trasporti urbani ed i pianiurbani del traffico; i piani dei tra-sporti provinciali o regionali ed ipiani del traffico per la mobilitàextraurbana; la pianificazione egestione del traffico stradale, ferro-viario, aeroportuale e marittimo;

* la pianificazione urbanistica, gliinterventi di delocalizzazione di atti-vità rumorose o di ricettori partico-larmente sensibili.

Va quindi sottolineato come l'obiettivodel risanamento acustico del territoriodeve necessariamente essere attuatomediante una coralità di interventi checoinvolgono responsabilità e compe-tenze molto diversificate fra di loro.In questo ambito vanno inquadrati ipiani di risanamento acustico, che lalegge articola su diversi livelli.L'art. 3 prevede fra le numerose com-petenze dello Stato anche l'adozionedi piani pluriennali per il contenimen-to delle emissioni sonore prodotte perlo svolgimento di servizi pubbliciessenziali quali lineee ferroviarie,metropolitane, autostrade e stradestatali entro i limiti stabiliti per ognisistema di trasporto, ferme restando

le competenze delle regioni, delleprovince e dei comuni.

L'art 4 prevede che le regioni, in basealle proposte pervenute e alle dispo-nibilità finanziarie assegnate dalloStato, definiscano le priorità e predi-spongono un piano regionale trienna-le di intervento per la bonifica dell'in-quinamento acustico.Ciò fatte salvele competenze statali relative ai pianisopra ricordati, per la redazione deiquali le regioni formulano propostenon vincolanti.I comuni sono tenuti ad adeguare ipropri piani di risanamento acusticoal piano regionale.L'art 10 prevede che le società e glienti gestori di servizi pubblici di tra-sporto o delle relative infrastrutture, ivicomprese le autostrade, nel caso disuperamento dei valori limite di emis-sione e di immissione hanno l'obbligodi predisporre e presentare al comunepiani di contenimento ed abbattimentodel rumore, secondo le direttive ema-nate dal Ministro dell'ambiente conapposito decreto attuativo.Essi devono indicare tempi di adegua-mento, modalità e costi e sono obbli-gati ad impegnare, in via ordinaria,una quota fissa non inferiore al 5% deifondi di bilancio previsti per le attivitàdi manutenzione e di potenziamentodelle infrastrutture stesse per l'adozio-ne dei suddetti piani di contenimentoed abbattimento del rumore.Per quanto riguarda l'ANAS la sud-detta quota è determinata nella misu-ra dell'1,5% dei fondi di bilancio pre-visti per le attività di manutanzione.Nel caso di servizi pubblici essenziali

i suddetti piani coincidono con quellidi competenza statale.Gli art. 6 e 7 definiscono le compe-tenze dei comuni, tra le quali è previ-sta l'adozione dei piani di risanamen-to acustico, nel caso di superamentodei valori di attenzione.Il D.P.C.M 14 novembre 1997,"Determinazione dei valori limite dellesorgenti sonore" specifica che per l'a-dozione di tali piani di risanamento èsufficiente il superamento di uno deidue valori di cui ai punti a) e b) dell'art.6 sui "Valori di attenzione", ad eccezio-ne delle aree esclusivamente industria-li in cui i piani di risanamento devonoessere adottati in caso di superamentodei valori di cui alla lettera b).

I piani di risanamento acustico devo-no contenere:a) l'individuazione della tipologia edentità dei rumori presenti, incluse lesorgenti mobili, nelle zone da risanare;b) l'individuazione dei soggetti a cuicompete l'intervento;c) l'indicazione delle priorità, dellemodalità e dei tempi di risanamento;d) la stima degli oneri finanziari e deimezzi necessari;e) le eventuali misure cautelari acarattere d'urgenza per la tutela del-l'ambiente e della salute pubblica.

Tali piani devono essere adottati assi-curando il coordinamento con il pianourbano del traffico con i piani previstidalla vigente legislazione in materiaambientale e recependo i contenutidei piani di risanamento acusticoregionali e degli enti di cui all'art. 10della legge quadro.

CLASSE I - aree particolarmente protette: rientrano in questa classele aree nelle quali la quiete rappresenta un elementodi base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, sco-lastiche, aree destinate al riposo ed alo svago, areeresidenziali rurali, aree di particolare interesse urbani-stico, parchi pubblici, ecc.

CLASSE II - aree destinate ad uso prevalentemente residenziale:rientrano in questa classe le aree urbane interessateprevalentemente da traffico veicolare locale, conbassa densità di popolazione, con limitata presenza diattività commerciali ed assenza di attività industriali eartigianali

CLASSE III - aree di tipo misto: rientrano in questa classe le areeurbane interessate da traffico veicolare locale o diattraversamento, con media densità di popolazione,con presenza di attività commerciali, uffici, con limitatapresenza di attività artigianali e con assenza di attivitàindustriali, aree rurali interessate da attività che impie-gano macchine operatrici

CLASSE IV - aree di intensa attività umana: rientrano in questaclasse le aree urbane interessate da intenso trafficoveicolare, con alta densità di popolazione, con elevatapresenza di attività commerciali e uffici, con presenzadi attività artigianali, le aree in prossimità di strade digrande comunicazione e di linee ferroviarie, le areeportuali, le aree con limitata presenza di piccole indu-strie

CLASSE V - aree prevalentemente industriali: rientrano in questaclasse le aree interessate da insediamenti industriali econ scarsità di abitazioni.

CLASSE VI - aree esclusivamente industriali: rientrano in questaclasse le aree esclusivamente interessate da attivitàindustriali e prive di insediamenti abitativi

Tabella A: classificazione del territorio comunale

Classi di destinazione d'uso del territorio Tempi di riferimentoDiurno Notturno

I Aree particolarmente protette 45 35II Aree prevalentemente residenziali 50 40III Aree di tipo misto 55 45IV Aree di intensa attività umana 60 50V Aree prevalentemente industriali 65 55VI Aree esclusivamente industriali 65 65

Tabella B: valori limite di emissione - Leq in dB(A)

Classi di destinazione d'uso del territorio Tempi di riferimento

Diurno NotturnoI Aree particolarmente protette 50 40II Aree prevalentemente residenziali 55 45III Aree di tipo misto 60 50IV Aree di intensa attività umana 65 55V Aree prevalentemente industriali 70 60VI Aree esclusivamente industriali 70 70

Tabella C: valori limite assoluti di immissione - Leq in dB(A)

Classi di destinazione d'uso del territorio Tempi di riferimentoDiurno Notturno

I Aree particolarmente protette 47 37II Aree prevalentemente residenziali 52 42III Aree di tipo misto 57 47IV Aree di intensa attività umana 62 52V Aree prevalentemente industriali 67 57VI Aree esclusivamente industriali 70 70

Tabella D: valori di qualità - Leq in dB(A)

Tempi di riferimento: Diurno (06.00-22.00) Notturno (22.00-06.00)

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Si è svolta a Rimini dal 6 al 9 novembre 2002 la 6a edizio-ne di Ricicla, fiera internazionale del recupero di materiaed energia e delle sostenibilità ambientale. Questa mani-festazione ha visto 35.006 visitatori (+19,5% rispetto al2001), con un forte e significativo incremento di quelliesteri (1.647), 150 giornalisti accreditati, 60 mila m2 espo-sitivi, 700 aziende e, nella parte seminariale, 50 tra incon-tri, forum ed eventi, 190 comunicazioni tecnico scientifi-che e dimostrative, 300 autori di relazioni, un catalogocontenente 338 sommari per opportunità tecnologiche.

Ricicla 2002 è stata riconosciuta ufficialmente da quest’annocome manifestazione internazionale, ed ha offerto una pano-ramica ampia su tecnologie, attrezzature, prodotti e serviziriguardanti l’intero ciclo del rifiuto: dalla raccolta, al trasporto, altrattamento e smaltimento, fino al riciclaggio e alla creazionedi materiali rigenerati. Per le caratteristiche della nostra rivistaabbiamo scelto gli espositori secondo noi più interessanti nelcontesto degli argomenti che andremo a trattare con questanuova testata, con una esposizione fotografica ed una brevedescrizione delle ditte presenti con le loro proposte tecniche.

Ricicla 2002

GHERARDO e GIORGIA MARCHELLI

FIERE

Assaloni presenta nel suo stand lanuova spazzatrice Eolo, qui carratasu uno Scam del gruppo Effedi, cherisulta particolarmente adatto a que-sta nuova applicazione. A fianco sonoesposte un vomere a geometriavariabile ed una lama per il suo alle-stimento invernale, oltre ad una spaz-zolatrice a rullo frontale.

Kässbohrer Geländefahrzeug AGpropone la sua ultima macchina idro-statica Beach Tech Marina, dedicataalla pulizia delle spiagge, targabile inmodo da potersi autonomamentespostare sulle strade dei litorali.

Bucher Schörling presenta qui perla prima volta la nuova CitySpider da1m3, affianco alla più nota CityCat, inrappresentanza della loro gammacompleta di spazzatrici. SullaCitySpider la scritta "ci rifiutiamo divenderlo", sottolinea la proposta delnoleggio dei mezzi a lungo termine,realizzata con la collaborazione diNewleaseecology, società esperta inquesto tipo di noleggi.

Longo Veicoli Industriali, ventenna-le allestitore per lo sviluppo di mezziper la pulizia e trasporto rifiuti, fanghie liquami civili, industriali e tossico-nocivi, propone qui i lava cassonetti,anche di piccola dimensione.

FAAM propone veicoli elettrici, dalloscooter ai mezzi a quattro ruote, alle-stiti per tutte le diverse esigenze dellepubbliche amministrazioni alle qualievidenzia i buoni finanziamenti afondo perduto per questi.La Faam risulta anche in fase moltoavanzata per quanto riguarda i veicoliad idrogeno dei quali prevede la pro-duzione di serie quest’anno della bici-cletta, nel 2004 dello scooter e nel2005 dei mezzi a quattro ruote.

Faber propone sistemi per la gestionecompletamente automatica del confe-rimento dei rifiuti agli impianti di smalti-mento, puntando su tecnologie per laraccolta differenziata intelligente.

JCB dato il carattere della fiera espo-ne due mezzi per la movimentazionedei materiali sui piazzali.

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Sicas Euroclean in rappresentanzadella sua ampia gamma di spazzatricistradali espone Millenium, la grossa4000/4.95 per i lavori più impegnativi,e l’articolata e maneggevole RoadSweepers.

Multicom, società con esperienzatrentennale sul mercato, rappresentan-te di molti marchi di mezzi e cassonetti,si propone come partner tecnologicocompleto per soluzioni integrate nellagestione dei rifiuti, con software digestione dei cassonetti e dei mezzi.

RCM propone una gamma di macchi-ne per la pulizia urbana ed industria-le, che copre le esigenze dalla puliziacon motoscope con operatore a terraed aspirapolveri industriali, fino adarrivare alla pulizia urbana con lanuovissima Ronda con contenitoreda 1m3 per la pulizia urbana di mar-ciapiedi, centri storici e parcheggi.

P.F.G. espone i suoi mezzi per la puli-zia delle spiagge, da quello a condu-zione manuale al modello applicabileall’attacco a tre punti dei trattori.

Computer Solutions propone con-sulenze e prodotti di informaticatagliati sulle specifiche esigenze delcliente, qui con l’apposito progettoWinSma.R.T., ha condotto approfon-dite e ripetute sperimentazioni sudiversificate plurarità di casi, per met-tere a punto un sistema di base adat-tabile a tutte le specifiche esigenzedei singoli utenti: produttori, traspor-tatori, smaltitori ed intermediari.

Nello stand MAC sono esposte mol-teplici attrezzature e mezzi di diversiproduttori per i lavori delle ammini-strazioni pubbliche: Scam presenta ilsuo veicolo portattrezzi 4x4; Effediespone il Gasolone e l’Elettrone condiversi allestimenti; Iride proponeappunto una gamma completa diallestimenti per questi veicoli, dalcompattatore al lavacassonetti, cas-soni ribaltabili e scarrabili, aspirafo-glie e gruppi elettrogeni di prontointervento; Ravo propone la nuovaspazzatrice 560 con motore euro 3 atrazione idrostatica con una velocitàdi spostamento di 60 km/h;Acquazzurra con la particolaritàdelle sue spazzole flottanti azionateda singoli motori idraulici ed il siste-ma del ricircolo con filtraggio dell’ac-qua, che le consente di avere un con-sumo di 5 l/h; infine i motoaspiratorisemoventi Mac per aiutare il lavorodel netturbino.

Simmm Engineering con le loropompe ad alta pressione ora propon-gono una nuova attrezzatura, carrabi-le su veicoli piccoli per il trasporto.Con il getto d’acqua calda a pressio-ne e differenti equipaggiamenti con-sente, senza l’utilizzo di detergenti, larimozione di cicche americane, mac-chie di catrame, la patina creata dagliescrementi e graffiti.Il funzionamento è a ricircolo con fil-traggio d’acqua per la raccolta dellosporco ed un basso consumo,lasciando la pavimentazione pratica-mente asciutta.

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Unieco , azienda che da oltrevent’anni è presente nel settore deltrattamento delle acque , si occupa diecologia a 360° e propone anche lesue macchine per l’igiene urbana, dicui espone il modello 20.4, affianco alsistema per il lavaggio e disinfezionedelle ruote degli autocarri.

Autoequip propone, oltre al sistemadi lavaggio e disinfezione delle ruotedegli autocarri, un nuovo impiantoper la pulizia dell’interno dei compat-tatori, mediante getti direzionati ecomandati completamente da ununico operatore seduto in una cabinaclimatizzata.

Compattatore della Geesink NorbaGroup

Green Power Systems presenta lasua vasta gamma di gruppi elettro-geni di tutti i tipi e di ogni dimensioneper le più svariate esigenze.

Fra tutti i sistemi elettronici di pesatu-ra Baron, vengono qui presentatiquelli omologati a bordo automezzo,oltre ai sistemi di identificazione cas-sonetti tramite transponder ed allalocalizzazione contenitori e mezzicon tecnologia GPS.

La Società Cooperativa Bilanciaiespone il suo impianto di pesaturadei prodotti destinati all’isola ecologi-ca ed un modellino per presentare lapesa a ponte modulare.

Tassinari Bilance propone CompactSirio, impianto di pesatura specificoper la raccolta differenziata dei rifiuti,collegabile a pese a ponte e bilicielettronici.

Scopificio Muzzi punta lo stand sulloro cavallo di battaglia: la ventennalescopa Muzzi che consente di sostitui-re la parte spazzante.

Emilcamion commercializza, inesclusiva per l’Italia, il programmacompleto di vendita della Meiller,azienda tedesca di produzione diimpianti multibenna e ribaltabili.

Ecologica propone le sue macchineper la pulizia dei grandi spazi indu-striali e degli spazi urbani come centristorici, porticati, viottoli, parcheggi,marciapiedi e piste ciclabili.

Stand Scalvenzi

Sistemi scarrabili Eco ServiceLavori Pubblici n. 1 marzo - aprile 2003 47

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Ecogest propone sistemi interrati perla raccolta dei rifiuti compatibili concompattatori a caricamento sia poste-riore che laterale, fino a 15 m3,lasciando al livello del terreno un sem-plice torrino di conferimento ed unatorretta dotata di pulsantiera utile alladifferenziazione ed ai sistemi di pesa-tura e di identificazione dell'utente.

Ecologia Soluzione Ambiente pre-senta Ecoisole, contenitori interratifino a 20 m3 per la raccolta dei rifiuti,differenziati e non, a traslazione verti-cale, con possibilità anche di apertu-ra a ribalta, proponendo numerosesoluzioni di svuotamento e ancorapiù bocche di conferimento.

Ziliani Carlo propone allestimentiper l’ecologia su veicoli di ogni gene-re, grandezza ed utilizzo, dai nastritrasportatori ai lavacassonetti.

Trim Box pensa a disabili e bambinipresentando un cassonetto con inse-rimento e maniglia laterale bassi, per-mettendone l’utilizzo a tutti coloro chenon sono in grado di raggiungerealtezze standard. Propone inoltreEcobar, moto elettrica a tre ruote mul-tiuso e allestibile.

Cramaro propone numerose soluzio-ni per la copertura dei cassoni apertiper il trasporto rifiuti, in PVC e brevet-tati a livello mondiale.

Eco & Park ha brevettato un interes-sante sistema per creare punti ecolo-gici urbani a scomparsa per la raccol-ta differenziata dei rifiuti: piattaformetelescopiche che permettono dinascondere nel sottosuolo normalicontenitori, dai cassonetti fino a com-pattatori scarrabili da 20m3, senzasconvolgere precedenti organizzazio-ni, e lasciando a vista alla quota stra-dale soltanto piacevoli "imbuti" per ilconferimento.

L'ult imo modello dei cestini delGruppo Costruzioni Metalliche,completamente in acciaio e per rifiutidifferenziati, è dotato di un coperchiobloccafuoco, inserito nel lato del con-tenitore e legato con un filo metallicoscorrevole.

Italev è presente con i suoi caricatorie scarrabili di grosse dimensioni

Container carrabili di CostruzioniMeccaniche Lupini

Compattatore carrabile della BTETecnologie Ecologiche

Stand Guima Trag

Golden Car amplia la sua gamma dicassonetti per la raccolta RSU inacciaio satinato, con quelli in acciaiolucido.

Sinterplast arricchisce la propriaserie di cassonetti con le campaneper i centri storici e le pattumieredomestiche.

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Nord Engineering presenta unsistema per la raccolta dei rifiutiassolutamente innovativo, costitui-to da due s t ru t ture d iverse: i lmezzo di raccolta ed il contenitore.Un particolare sistema d'agganciounito ad una macchina che lavorasu assi permette un lavoro veloce,adatto inoltre anche per isole eco-logiche interrate.

Fra i tanti contenitori Contenur sidistingue il cassonetto da 2400 l acaricamento laterale per monoperato-re realizzato col sistema della iniezio-ne di polietilene ad alta densità, chequindi non necessita di strutturemetalliche di sostegno.

Sineco importa dalla Danimarca unprodotto per la raccolta del rifiutoumido ormai consolidato nel nordEuropa: EcoSack è un sistema chesfrutta sacchetti di pura cellulosa datenere aperti in bidoni aerati, permet-tendo all’organico di decomporsiautocompattandosi e, facendo uscirel’umidità, di non marcire (senza cosìprovocare odori); il processo puòdurare fino a 21 giorni, e serve acreare humus di qualità.

Recovered presenta linee di parchigiochi per bambini, elementi di arredourbano e coperture per isole ecologi-che interamente "RiProdotte conNeolite", materiale riciclato al 100%dagli imballaggi in plastica, che vuolsostituire tutte le possibili applicazionidel legno in strutture di questo genere.

Mattiussi Ecologia in questa mani-festazione non espone ma spiegachiaramente nel proprio stand iSistemi a Scomparsa, pensando amettere sottoterra contenitori digrandi dimensioni, campane e cas-sonetti da 2400 l.

Otto Italiana, accanto alla sua notalinea di cassonetti in polietilene adalta densità, propone una gammacompleta di contenitori per tutti i tipi dirifiuti fino alla nuova linea di cestini.

L’ampia gamma di contenitori SSISchäfer si arricchisce colCompostainer, contenitore studiatoappositamente per la raccolta di rifiutiorganici, che garantisce un’efficaceaerazione del materiale e aumental’alimentazione di ossigeno, nelledimensioni 120, 140, 240 litri.Costantemente impegnata nel miglio-ramento dei propri sistemi, quest’a-zienda pone la massima attenzioneai dispositivi antirumore.

Errebi amplia la sua linea di bagniecologici con quelli per disabili elavandini.

Fra le tante proposte di arredo urba-no di Athena spicca la nuova lineadi cestini dotati di posacenere, disolito mancante su quelli piccolitondi. Il loro svuotamento è partico-larmente comodo, con una soluzio-ne interessante: senza dover aspor-tare nessun pezzo, il contenuto sir iversa direttamente nel cestinoazionando una leva posteriore che èparte integrante invisibile del conte-nitore stesso.

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Ambientalia propone il coperchiocon filtro antiodore con aggancio uni-versale per tutti i contenitori atti allaraccolta differenziata dell'organico,qui presentato sul loro nuovo 120 litri.

Insime al contenitore in polietilene adalta densità per il CompostaggioDomestico, Preco System presentail Sistema Antivespa, interessanteprodotto innovativo non velenoso perimpedire la presenza di vespe all'in-terno delle campane del vetro.

Fra i tanti prodotti della CartoplasticaPubblicitaria (in particolare per rifiutiospedalieri e per la microraccolta),sono disseminati in giro per la fieracontenitori in cartone disegnato per laraccolta differenziata.

Lady Plastik presenta Tiramisù, unsacchetto per le deiezioni caninedotato di 2 alette applicate ai lati uti-lizzabili come paletta; in matervil, puòessere eliminato insieme al rifiutoorganico, quindi di possibile compo-staggio.

Jcoplast espone la sua vasta seriedi contenitori, dai bidoni da 10 l finoai cassonetti da 2400 l per la raccoltadifferenziata, in polietilene ad altadensità, autoportanti, in tutta lagamma RAL di colori.

P.P.E. Plastic Project European èpresente con un’ampia gamma dicontenitori per rifiuti speciali di tutti igeneri, dagli accumulatori esausti aglioli usati, compresi i sottofusti, inmateriale plastico, per cui leggeri eresistenti agli agenti atmosferici.

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un nuovo strumento di informazione per:- uffici tecnici di comuni, province, regioni e comunità mon-

tane- società di gestione strade e autostrade- aziende municipalizzate di multiservizi e raccolta rifiuti- ditte appaltatrici di lavori pubblici- parchi- aeroporti- enti, aziende e comunità di grande dimensione- ditte produttrici e commerciali nei settori di intervento

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