L’autodromo di VALLELUNGA intitolato a Piero Taruffi · La prima gara automobilistica si svolse...

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Campagnano, 12 ottobre 2006 L’autodromo di VALLELUNGA intitolato a Piero Taruffi VALLELUNGA - In occasione del centenario della nascita di Piero Taruffi, pilota, ingegnere e progettista del tracciato di Vallelunga, l'ACI ha deciso di dedicargli l'Autodromo romano con una cerimonia che si terrà a Vallelunga giovedì 12 ottobre prossimo alla presenza dell’Avv. Franco Lucchesi, Presidente dell’ACI. Piero Taruffi sviluppò il progetto nel 1957, anno in cui il pilota-ingegnere e recordman si aggiudicò l’ultima edizione della Mille Miglia dopo aver conquistato una lunga serie di successi e di primati sulle strade e circuiti di tutto il mondo su due e quattro ruote. Da quell’anno a Piero Taruffi si devono la trasformazioni dell’anello di sabbia in autodromo con la prima pavimentazione in asfalto. Successivamente arrivò anche il primo allungamento a 1.670 metri con l’inclusione della parte di tracciato in direzione dei “Cimini”. In epoca più recente venne il successivo allungamento della pista dai 1.800 metri a i 3.200 sino al tratto finale, inaugurato nel 2005, che ha portato lo sviluppo ai 4.100 metri dei giorni nostri. Oggi da quell’iniziale concetto di autodromo - ora “Autodromo Vallelunga Piero Taruffi” - Vallelunga si è ampliata trasformandosi in un complesso polifunzionale dotato di uno straordinario impianto per la Guida Sicura, di strutture capaci di offrire svariate soluzioni per la ricettività congressuale, per iniziative promozionali, presentazioni, competizioni ed eventi: l’ ”ACI Vallelunga” è ormai un’impresa al passo con quella straordinaria trasformazione che proprio il mondo dei motori ha compiuto insieme a quello della società civile ed economica. In un tale contesto, l’intitolazione dell’autodromo di Vallelunga alla memoria di Piero Taruffi si colloca nel momento storico ideale per saldare il passato con il presente, l’autodromo iniziale con il moderno complesso polifunzionale.

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Campagnano, 12 ottobre 2006

L’autodromo di VALLELUNGA

intitolato a Piero Taruffi

VALLELUNGA - In occasione del centenario della nascita di Piero Taruffi, pilota, ingegnere e progettista del tracciato di Vallelunga, l'ACI ha deciso di dedicargli l'Autodromo romano con una cerimonia che si terrà a Vallelunga giovedì 12 ottobre prossimo alla presenza dell’Avv. Franco Lucchesi, Presidente dell’ACI. Piero Taruffi sviluppò il progetto nel 1957, anno in cui il pilota-ingegnere e recordman si aggiudicò l’ultima edizione della Mille Miglia dopo aver conquistato una lunga serie di successi e di primati sulle strade e circuiti di tutto il mondo su due e quattro ruote. Da quell’anno a Piero Taruffi si devono la trasformazioni dell’anello di sabbia in autodromo con la prima pavimentazione in asfalto. Successivamente arrivò anche il primo allungamento a 1.670 metri con l’inclusione della parte di tracciato in direzione dei “Cimini”. In epoca più recente venne il successivo allungamento della pista dai 1.800 metri a i 3.200 sino al tratto finale, inaugurato nel 2005, che ha portato lo sviluppo ai 4.100 metri dei giorni nostri. Oggi da quell’iniziale concetto di autodromo - ora “Autodromo Vallelunga Piero Taruffi” - Vallelunga si è ampliata trasformandosi in un complesso polifunzionale dotato di uno straordinario impianto per la Guida Sicura, di strutture capaci di offrire svariate soluzioni per la ricettività congressuale, per iniziative promozionali, presentazioni, competizioni ed eventi: l’ ”ACI Vallelunga” è ormai un’impresa al passo con quella straordinaria trasformazione che proprio il mondo dei motori ha compiuto insieme a quello della società civile ed economica. In un tale contesto, l’intitolazione dell’autodromo di Vallelunga alla memoria di Piero Taruffi si colloca nel momento storico ideale per saldare il passato con il presente, l’autodromo iniziale con il moderno complesso polifunzionale.

Piero Taruffi e VALLELUNGA In queste pagine trovate, in sintesi, la storia di Vallelunga; ma le vicende del circuito romano sono state raccontate magistralmente da Franco Carmignani insieme a Franco Colucci ed Enrico Giuliani nel libro “Vallelunga - Un Autodromo per Roma 1951-2000”, nel quale si ritrovano tutte le fasi dello sviluppo strutturale e organizzativo dell’impianto prima e dopo il momento in cui entra in scena Piero Taruffi. Possiamo qui brevemente ricordare che nel dopoguerra le gare automobilistiche e motociclistiche cominciarono ad attrarre sempre più pubblico e ad incrementare il business degli organizzatori, grazie anche agli echi del successo che il motorismo sportivo stava ottenendo in America. Quando nel 1957 le corse su strada in Italia vennero definitivamente vietate per la loro evidente pericolosità, a Vallelunga già da sette anni erano in programma le gare di speedway e il fondatore Raniero Pesci stava maturando l’idea di cambiare definitivamente “la destinazione d’uso” dell’iniziale ippodromo trasformandolo in un impianto in grado di ospitare un programma più nutrito di competizioni di auto e moto. Piero Taruffi entrò in scena nel 1957 anno in cui il pilota-ingegnere-recordman si aggiudicò l’ultima edizione della Mille Miglia, dopo aver conquistato una lunga serie di successi e di primati sulle strade e circuiti di tutto il mondo su due e quattro ruote. La sua decisione di abbandonare le corse fu perentoria e definitiva ma la sua vita, la sua professione e la sua passione rimasero circoscritte al mondo dei motori con un’enorme attrazione verso le novità; la principale di queste, a cavallo degli anni ’50 e ’60, arrivò dalla crescente domanda di nuovi autodromi che convinse immediatamente Piero Taruffi a intraprendere una nuova brillante carriera come progettista. Le esperienze e le idee maturate in oltre 30 anni di corse, di rischi, di paure e di certezze costituirono il migliore background in quel neonato settore dell’ingegneria dove non esistevano particolari specializzazioni e nel quale erano assai scarse le competenze. In quel fatidico 1957, a Piero Taruffi si devono la trasformazioni dell’anello di sabbia in autodromo con la prima pavimentazione in asfalto. Successivamente arrivò anche il primo allungamento a 1.800 metri con l’inclusione della parte di tracciato

in direzione dei “Cimini” - realizzato nel 1962 dal geometra Montanari, tecnico di fiducia di Pesci, insieme a Roberto Lippi, allora titolare della scuola di pilotaggio. Fu soprattutto il presidente della FIM Bianchi a coinvolgere Piero Taruffi nel progetto di rilancio dell’autodromo di Vallelunga ma fra i suoi sostenitori c’erano anche Giovanni Canestrini e Ferruccio Colucci che condividendo con Taruffi l’idea di un grande autodromo di livello mondiale che potesse ospitare le gare più importanti dei programmi delle federazioni internazionali di automobilismo e motociclismo. Quindi il successivo allungamento della pista dai 1.800 metri a i 3.200 sembrava la conseguenza più ovvia di quel programma che aveva come primo obiettivo quello di avvicinarsi maggiormente alla realtà dei nuovi grandi circuiti. Grazie a questa sua nuova dimensione, fra il 1964 e 1966 Vallelunga e Monza si spartivano gran parte delle gare in programma in Italia. Eppure al circuito romano mancavano ancora alcuni elementi importanti per essere considerato un circuito d’elite. Nel 1967 l’autodromo diventò proprietà dell’ACI che, per l’occasione, costituì l’EGAV (Ente Gestione Autodromo Vallelunga) e successivamente la “Vallelunga Spa” raccogliendo il testimone da Raniero Pesci afflitto da problemi familiari ma ormai nel cuore degli sportivi e nella storia del motorismo romano e laziale. Il testimone passò quindi nelle mani del primo Direttore dell’autodromo, Luciano De Luca, che si mise subito al lavoro accogliendo la scuola di pilotaggio di Henry Morrogh con il compito non facile di continuare nella tradizione di una scuola che vide Luigino Musso suo primo ideatore e Massimo Natili fra i suoi direttori più famosi. Successivamente nel 1970 vennero realizzate ulteriori importanti modifiche che consentirono di migliorare la pavimentazione, creare le nuove tribune, i nuovi box e altre modifiche al tracciato che, per l’occasione, cambiò anche il senso di marcia. Per garantirne il futuro si costituì il “Comitato per lo Sviluppo dell’Autodromo di Vallelunga” (presieduto dall’On. Giulio Andreotti) e i nuovi lavori furono firmati dall’architetto Franco Melotti. Anche in quegli anni, seppur in forma più distaccata anche a seguito dei nuovi incarichi acquisiti per la progettazione di alcuni circuiti in Giappone e quello di Misano Adriatico, Piero Taruffi continuava a ispirare e stimolare i cambiamenti dell’impianto di Vallelunga che era sempre più frequentata dagli assi del volante e del motociclismo del momento. Gli anni 70 costituirono un periodo d’oro per l’attività dell’autodromo che poteva essere raggiunto più facilmente grazie alla costruzione della Cassia Bis dimezzando

i tempi di percorrenza da Roma. Il 1975, in particolare, segnò un anno di nuovi lavori con importanti soluzioni a vantaggio della sicurezza che diventava finalmente uno dei temi centrali dell’automobilismo moderno. Poi alla fine dello scorso decennio Vallelunga fu nuovamente inserita nei programmi delle amministrazioni pubbliche locali e di molte aziende private nazionali e internazionali per lo sviluppo di nuove, importanti attività imprenditoriali. Da cinque anni la nuova realtà si chiama “ACI Vallelunga S.p.A.”, che vede il Presidente Angelo Gallignani e l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Alfredo Scala sostenere la continua crescita del complesso che si sta trasformando, sotto gli occhi di tutti, in una vera struttura polifunzionale con una straordinaria dotazione impiantistica per la guida sicura, la ricettività congressuale, la capacità organizzativa collegata alle iniziative promozionali e pubblicitarie, unitamente all’ampliamento del tracciato e al miglioramento dei servizi, che costituiscono oggi i nuovi punti di forza su cui ACI Vallelunga si appresta ad affrontare le prossime sfide. In tale quadro l’intitolazione dell’autodromo di Vallelunga alla memoria di Piero Taruffi giunge nel momento storico nel quale si registra il passaggio dall’iniziale struttura dell’autodromo a quella che oggi può a ragione considerarsi un’impresa sempre al passo con la velocissima evoluzione del mondo dei motori.

Un po’ di storia L’ autodromo nacque nei primi anni ’50 dalla trasformazione di un ippodromo voluto e realizzato pochi anni prima da Raniero Pesci, un imprenditore romano appassionato di cavalli e con un buon fiuto per gli affari. La prima gara automobilistica si svolse il 9 dicembre 1951 su una pista di sabbia come era di moda all’epoca in America, e fu subito un successo ! Occorre ricordare che a quel tempo le corse automobilistiche si svolgevano principalmente sui circuiti cittadini ed in salita e soltanto l’autodromo di Monza rappresentava il tempio della velocità in circuito a livello nazionale. L’anno 1957 segnò la svolta ed il passaggio definitivo nel mondo dei motori del vecchio impianto ippico. Da allora, da quella prima embrionale struttura, si può parlare di un vero e proprio impianto sportivo con le caratteristiche proprie di un autodromo.

Il progetto della pista in asfalto con i due tracciati (“club” e “internazionale”) viene approntato dal campione automobilistico Piero Taruffi, ingegnere e pilota, e ancora oggi viene riconosciuta da tutti la grandissima validità tecnica del

tracciato, misto-veloce e assai valido soprattutto per la messa a punto delle automobili. Negli anni successivi si svilupparono le possibilità agonistiche e ricettive dell’autodromo e il pubblico iniziò ad apprezzarne le caratteristiche altamente spettacolari. I lavori per approntare la pista corta “club”, lunga 1.746 metri e larga 10, iniziarono nella primavera del 1957 e vennero portati rapidamente a termine, tanto che già nel gennaio del 1958 iniziò l’attività agonistica ufficiale. Da quel momento l’autodromo assunse rapidamente un ruolo importante a livello nazionale ed internazionale e i consensi che si crearono attorno all’impianto e alla sua attività sportiva furono ampi e assai lusinghieri. Nel 1961 la Società Vallelunga stipulò con il Comune di Campagnano di Roma, nel cui territorio è situato l’autodromo, un accordo che avrebbe portato al raddoppio della lunghezza del tracciato. I lavori di questa nuova parte di pista, naturalmente collegata con quella già esistente, terminarono nel 1963 con la creazione del circuito “internazionale” della lunghezza complessiva di 3.222 metri. Il tracciato venne inaugurato il 19 maggio del 1963 ed ebbe l’onore di ospitare il G.P. Roma di F.1 che mancava dalla Capitale da ben sette anni, dopo essere stato organizzato nel tempo nelle zone di Roma più note : Monte Mario, Valle Giulia, Tre Fontane, Caracalla e sul Lido a Castelfusano. Finalmente la celebre manifestazione approdava nel luogo più indicato ad ospitarla: l’Autodromo di Vallelunga. Dal 1963 al 1967 Vallelunga continuò a crescere: sul suo tracciato impegnativo ed altamente tecnico diedero spettacolo, fra gli altri, piloti del calibro di Clay Regazzoni, Ignazio Giunti (un cui busto in bronzo alla memoria si trova nel viale principale delle tribune), Jochen Rindt, i fratelli Brambilla, Arturo Merzario ed altri. Da quegli anni fino ai giorni nostri il nome Vallelunga si trovò sempre più spesso nelle cronache sportive e divenne famoso anche all’estero. Nella primavera del 1967 si concluse una trattativa fra i proprietari e l’Automobile Club d’Italia e l’autodromo divenne di proprietà dell’ACI. Ma i tempi cambiavano e per Vallelunga si sentiva l’esigenza di nuovi e radicali lavori di rinnovamento che iniziarono il 19 aprile del 1970: vennero rimodernati e rifatti tutti gli impianti e i servizi, venne invertito il senso di marcia da antiorario ad

orario, quindi vennero trasferiti all’interno dell’anello le rimesse, i box, la Direzione di Gara, la Sala Stampa ed altri servizi. Nel frattempo, divenute ormai inservibili, vennero demolite le vecchie scuderie, la palazzina della Direzione e gli altri servizi utili alla precedente attività ippica. Così il paddock e le autorimesse aumentarono notevolmente le loro capacità ricettive; venne demolita anche la vecchia tribuna e sulla stessa area si realizzò una moderna tribuna capace di ospitare diecimila spettatori. Dopo una lunga sospensione dell’attività per questi importanti lavori, nella primavera del 1971 a Vallelunga si poté finalmente riprendere l’attività.

Le nuove risorse disponibili e l’evoluzione delle moderne strutture realizzate consentirono l’effettuazione di corse ad altissimo livello, fra le quali una “Sei Ore” valevole per il Campionato Mondiale Marche, competizioni di F.1, F.2, F.3000 e F.3, unitamente a tante altre competizioni valevoli per campionati internazionali e nazionali di auto e moto. Fra le tantissime manifestazioni, un posto a sè meritano le finali Ferrari del 1999 che registrarono il tutto esaurito, un “pienone” di pubblico mai visto a Vallelunga.

Vallelunga oggi Arrivati ai giorni nostri l’autodromo è in continua evoluzione per essere sempre più rispondente alle accresciute esigenze dell’utenza, sia sportiva che commerciale. Dall’inizio del 2004 il fiore all’occhiello dell’impianto è diventato il “Centro di Guida Sicura ACI-SARA”, situato nella proprietà dell’autodromo e nato sulla traccia di strutture già operanti con notevole successo da diversi anni nel nord Europa. Questo centro si pone all’avanguardia per le attrezzature disponibili e per la didattica, tanto da essere il più avanzato sul territorio nazionale.

Nel Centro vengono insegnate le tecniche per migliorare la guida non solo di vetture, ma anche motociclette, camion, caravan e camper: infatti le attrezzature, fra le quali una modernissima pista di aquaplaning e un impianto per riprodurre la nebbia artificialmente, sono mirate e differenziate per i vari tipi di veicoli a due, quattro o più ruote. Nell’estate 2005 una svolta “epocale” per Vallelunga, con la conclusione degli importanti lavori di allungamento di un chilometro del tracciato, che ne hanno migliorato ulteriormente le già ottime e poliedriche possibilità di utilizzo, portando la lunghezza totale a km. 4,085 per le auto e 4,110 per le moto. Ma l’autodromo è

sempre stato in continua evoluzione e, fra i lavori più recenti di adeguamento ed ammodernamento già effettuati possiamo ricordare:

• l’allargamento della via di fuga esterna al “Curvone” in discesa dopo il traguardo, il punto del tracciato più veloce e per questo molto difficile e impegnativo, che con la nuova misura di sicurezza adottata è stato omologato per i test con vetture di F.1, considerate le buone condizioni climatiche anche durante la stagione invernale. A questo proposito i Team Ferrari F.1, Minardi F.1, Williams-BMW, Honda e Toyota hanno già effettuato con grande soddisfazione alcune giornate di test.

• l’allargamento della via di fuga esterna alla curva “Roma, alle curve dei “Cimini” e alla “Esse” e il completo rifacimento in asfalto del manto della pista;

• La realizzazione di una pista di terra della lunghezza di 1,2 km, unica nel suo genere, destinata principalmente alle attività della Scuola Federale Rally, oltre ad una nuovissima pista sempre in terra specifica per i SUV.

• l’installazione di un sofisticato impianto di TV a circuito chiuso con 15 telecamere che coprono l’intero tracciato;

• Il nuovo edificio direzionale che sorge sopra i box, dotato di uffici moderni, sale di rappresentanza e salone conferenze di 300 mq.

• un nuovissimo ed attrezzato centro medico sanitario;

• il bar – ristorante situato all’interno del paddock;

• l’ampliamento della terrazza della Sala Stampa per il podio delle premiazioni;

• la realizzazione della nuova Torre Direzionale, che ospita Cronometristi, Direzione gara e sale per ospiti, e la collocazione della nuova Sala Stampa in locali più ampi ed attrezzati.

• Nel mese di settembre 2006 sono stati costruiti nove box nuovi situati all’uscita della curva Roma, che porta il totale a 24 unità.

• Dal mese di ottobre 2006 è operativa, all’interno del Centro Guida Sicura, una sede della compagnia di autonoleggio Hertz, aperta sette giorni su sette, che riserva particolari facilitazioni agli utenti di Vallelunga.

• Inoltre all’interno del complesso è possibile visitare il Sito archeologico “Strada romana”: si tratta di un tratto di quasi 500 metri di un "diverticolo" romano, ovvero di una strada di raccordo che univa le strade consolari Cassia e Flaminia, perfettamente conservato con il suo lastricato e le opere di contenimento delle scarpate; inoltre sono venute alla luce una piccola stazione di ristoro relativa alla strada, una villa rustica romana, un piccolo villaggio di età repubblicana e una necropoli di età ellenistica.

Oggi al compimento del suo 55° anno di attività, l’autodromo di Vallelunga si presenta con un’immagine moderna e di grande efficienza, pronto alla sfida dei prossimi anni nei quali saprà accogliere in maniera ancora più sicura, confortevole ed attrezzata nuovi amici.

LA SCUOLA DI PILOTAGGIO FEDERALE CSAI “Michele Alboreto” Nata nel 1982 con lo scopo di addestrare e specializzare le nuove leve dell’automobilismo agonistico, La Scuola Federale CSAI si avvale della collaborazione del CONI e ha lo scopo principale di abbreviare i tempi di apprendistato di un giovane che desideri progredire nello sport automobilistico fornendogli tutti gli insegnamenti necessari per la sua formazione di pilota, che vanno dalla conoscenza dei regolamenti sportivi al comportamento in gara, alla accurata formazione psicofisica, alla conoscenza delle principali nozioni di tecnica motoristica. Attività della Scuola Federale CSAI La Scuola Federale CSAI, gestita per statuto dall’ACI Vallelunga Spa, è suddivisa nei settori VELOCITA’ e RALLY ed ha sede all’interno dell’impianto di Vallelunga. Il settore Velocità organizza circa quattro Corsi all'anno di Specializzazione per sei allievi a corso, di età tra i 16 ed i 25 anni, licenziati C.S.A.I. e già in possesso di un significativo curriculum kartistico o automobilistico. Le vetture a disposizione della Scuola Velocità, da poco rinnovate, sono:

- n° 2 Mazda MX5 - n° 2 Renault Megane Cup - n° 2 F.Azzurra - n° 2 F. Renault 2000

La durata del Corso è di 5 giorni continuativi e si svolge su vetture monoposto dalla Formula Azzurra alla Formula Renault 2000. Per ogni corso sono previste 12 ore di lezioni teoriche in aula e 25 ore di lezioni pratiche in pista (anche con gli istruttori in auto sulle vetture Megane) per 8 allievi. Inoltre la Scuola Velocità organizza, secondo la normativa C.S.A.I., dei Corsi Propedeutici per giovani tra i 16 ed i 18 anni senza esperienza agonistica della durata di due giorni con vetture Turismo e monoposto per l'abilitazione a gare in circuito per Campionati Italiani e Trofei Monomarca. Infine organizza anche dei Test di Abilitazione a gare di velocità in circuito e di passaggio di Licenza della durata di un giorno.

Il settore Rally organizza circa quattro Corsi di Specializzazione per otto allievi Piloti della durata di 5 giorni (dei quali 4 su asfalto, asciutto e bagnato, e 1 unicamente su terra, con attività diurna e notturna). Vengono organizzati anche corsi per Navigatori, mentre i corsi su terra si svolgono sulla nuovissima pista di terra situata all’interno dell’impianto. Durante lo svolgimento dei corsi gli allievi escono anche all’esterno dell’autodromo per simulare la ricognizione di una Prova Speciale. Per i corsi viene utilizzato il seguente parco vetture a trazione anteriore ed integrale, da poco rinnovato:

- n° 2 Peugeot 206 F. Start - n° 2 Fiat Seicento KIT - n° 2 Peugeot 206 RC Super N - n° 2 Subaru Impreza Gr. N

Dal 2004 per entrambe le specialità Velocità e Rally è stato reintrodotto il Supercorso riservato a giovani piloti molto promettenti, non necessariamente ex-allievi, selezionati da un’apposita Commissione di addetti ai lavori. Questo Supercorso ha ottenuto un grande ritorno di comunicazione e di visibilità sulla Stampa non solo sportiva, su trasmissioni Rai e di importanti network televisivi, ed ha rappresentato l’avvio di un grande rilancio di immagine della Scuola Federale per i prossimi anni. Per questi motivi la Scuola Federale CSAI, operativa da più di vent’anni, rappresenterà nell’immediato futuro uno dei cardini dell’azione dell’ACI/CSAI in favore dello Sport automobilistico e segnatamente dei più giovani, che avranno altre iniziative dedicate, anche sotto forma di incentivi per la prosecuzione della loro carriera.