L’UNICO GIORNALE ITALIANO RISERVATO AGLI OPERATORI …...RICARICA DA CARABINA A pagina 7 ADINOLFI,...

2
Armi & Business anno 2 n. 7 L’UNICO GIORNALE ITALIANO RISERVATO AGLI OPERATORI VISITA ALLA FRANCHI, AZIENDA CHE HA FATTO LA STORIA DEI FUCILI E CHE ORA DEDICA COMPLETAMENTE LA SUA PRODUZIONE ALLA CACCIA, DA QUELLA DI SELEZIONE A QUELLA LUNGO I CORSI D’ACQUA A pagina 2 DAL 1° GENNAIO 2019 ARES DISTRIBUTION SRL È DI- VENTATA L’ESCLUSIVISTA DEL MARCHIO TURCO KRAL ARMS, IMPORTANTE PRODUTTORE DI CARABINE PCP E AD ARIA COMPRESSA A pagina 20 DUE NOVITÀ FIOCCHI: LE CARTUCCE CALIBRO .22 LR TARGET SPORT E SUBSONIC E LE POLVERI PER LA RICARICA DA CARABINA A pagina 7 ADINOLFI, DISTRIBUTORE ESCLUSIVO NOBLEX, ILLUSTRA LE NOVITÀ DI QUESTA STORICA AZIENDA TEDESCA CHE, PRIMA DELLA RIUNIFICAZIONE, ERA CONOSCIUTA COME VEB CARL ZEISS DI JENA A pagina 27 L’HA DETTO IL GURU Qualche anno fa una fabbrica italiana im- piantò in Turchia, presso un costruttore loca- le di armi, una linea di produzione di pistole; i modelli turchi erano (e sono tuttora) pres- soché uguali a quelli italiani ma non sono mai arrivati sul nostro mercato per un’espli- cita previsione dell’accordo industriale fra le due aziende che ne proibisce l’esportazione nel nostro paese. La stampa specializzata pubblicò le foto di queste pistole turche: qual è stato il risultato? Secondo i “discorsi da bar”, che capita di sentire a volte nelle armerie o nei poligoni, le pistole della marca italiana devono essere prodotte in Turchia perché “troppo uguali” a quelle fatte in quel paese! La realtà, come si è capito, stava esattamente all’opposto: progetto e tecno- logia italiani, adeguatamente remunerati, sono serviti per avviare la costruzione all’e- stero di un prodotto simile al nostro. Quando un’arma reca il made in Italy la die- trologia lascia il tempo che trova e i nostri “guru da bar” potrebbero utilmente trovare altri argomenti o, meglio ancora, smetterla di dire sciocchezze. Tutti sanno che le leggi sulle armi sono particolarmente stringenti e anche quelle che regolano il commercio sono vincolanti (a suon di sanzioni): quando su un’arma troviamo il made in Italy pos- siamo stare tranquilli che non si tratta né di una “cineseria”, né di un’arma a basso costo costruita sfruttando pezzi prodotti altrove ri- sparmiando il centesimo. Nelle armi, come in tanti altri settori, made in Italy è garanzia della qualità offerta dai nostri costruttori, del- la loro capacità progettuale, della meticolo- sità con cui curano particolari e dettagli. Non a caso il nostro Paese sta abbandonando quei prodotti della fascia di prezzo più bassa per concentrarsi sempre più su produzioni qualificate – e giustamente remunerative – dove le nostre capacità e le nostre eccellen- ze possano trovare la giusta espressione. In questo modo si arriva ai prodotti esclu- sivi (questi sì copiati dagli altri!), mentre la battaglia sui prezzi per prodotti più ordinari è meglio lasciarla alle economie emergenti: sarà comunque materia di discussione per i nostri “guru da bar”. POSTE ITALIANE S.P.A. – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART. 1, COMMA 1 LOM/MI/2986 07 ARMI & BUSINESS - anno 2 n. 7 - Agosto 2019 Bimestrale reg. Tribunale Milano n. 272, 19/05/2010 LUMINA SRL – Via Tiziano 21, 20145 Milano (MI) DIRETTORE RESPONSABILE: Paolo Tagini DIRETTORI EDITORIALI: G. Azzimonti e D. Agostinelli COORDINAMENTO REDAZIONE E PUBBLICITÀ: Elena Spadari – 02/48106024 – [email protected] IMPAGINAZIONE E GRAFICA: Davide Ceriani STAMPA: Grafiche 2000 Viale Lombardia 10/F 20080 Cassinetta di Lugagnano (MI) La riproduzione di illustrazioni e articoli pubblicati su questo giornale, nonché la loro traduzione, è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione dell’Editore. La casa editrice non si assume responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori in cui fosse incorsa nella loro riproduzione sulla rivista. Ai sensi del D.Lgs. 196/03 l’Editore garantisce che i dati forniti saranno custoditi e trattati con assoluta riservatezza e utilizzati esclusi- vamente ai fini commerciali e promozionali legati alla rivista. I suddetti dati potranno essere altresì comunicati a soggetti terzi per i quali la loro conoscenza risulti necessaria o comunque funzionale allo svolgimento dell’attività della casa editrice. Il titolare del trattamento è Lumina SRL, Via Frua 22, 20146 Milano. Al titolare del trattamento sarà possibile rivolgersi per far valere i diritti di rettifica, cancellazione, opposizione a particolari trattamenti dei propri dati, esplicitati nel suddetto articolo, attraverso: [email protected] e 02/48106277. INTERVISTA A MASSIMO BUCONI Il neoeletto presidente della Federcaccia ci illustra alcuni aspetti dell’importante la- voro che lo attende a difesa dell’attività venatoria La presidenza della maggiore associazio- ne venatoria italiana è senz’altro un com- pito gravoso che tocca aspetti diversi. Per quanto riguarda quello economico, vale a dire il giro d’affari generato dal comparto caccia, quali sono i suoi propositi? Sappiamo, e sono cifre che non posso essere messe in discussione da nessuno, nemmeno da chi ci avversa, che direttamente con le sue attività e attraverso un indotto ricco e varie- gato, l’attività venatoria genera un valore economico di circa 8 miliardi di euro, ovve- ro mezzo punto percentuale di Pil. Ci sono 2.300 imprese, a volte vere e proprie eccel- lenze che il mondo ci invidia, che operano nel settore dando lavoro a oltre 100mila persone. Un vero e proprio patrimonio non fatto solo di bilanci, ma anche di capacità imprendito- riali, conoscenze tecniche, abilità artigianali che andrebbero ulteriormente valorizzate e promosse a partire dalle istituzioni nazionali, cosa che spesso non accade in generale per le nostre imprese, e in particolare per quelle legate all’attività venatoria. A questa realtà imprenditoriale possiamo aggiungere poi tutta una serie di attività in cui sono impegnati i cacciatori il cui valore economico non è magari immediatamente evidente, ma basta soffermarsi un attimo a riflettere per accorgersi di quanto sia si- gnificativo. Mi riferisco al fatto che i cacciatori gestisco- no a costo zero per la società 15 milioni di ettari di territorio nazionale tra Ambiti Terri- toriali di Caccia, Comprensori Alpini e riser- INTERVISTA A RINO CHIAPPA CONTINUA A PAGINA 6 CONTINUA A PAGINA 26 Il presidente della Chiappa Firearms ci spiega come, in soli 60 anni, una piccola impresa artigiana sia diventata una con- solidata realtà industriale. Ancora a con- duzione famigliare e con le quote rosa in maggioranza... Lo scorso anno Chiappa Firearms ha fe- licemente festeggiato 60 anni di attivi- tà, traguardo non di poco conto. Come potrebbe raccontare in breve questi sei decenni? Anche se ne ho vissuta personalmente solo una parte, posso dire che è stato un periodo tanto intenso che abbiamo com- preso a fondo quanto realizzato solo di recente. L’azienda in questi 60 anni ha fatto passi incredibili, inizialmente era una piccola attività artigianale che impiegava solo la nostra famiglia, abbiamo iniziato per conto di altri produttori facendo la- vorazioni di componenti di armi, poi pro- ducendo repliche a nome di altre aziende del settore. La voglia di emergere ci ha portato a dare una svolta e a cercare la nostra strada puntando all’esportazione diretta. Grazie ai primi clienti in America abbiamo potuto segnare il passo nella produzione di repliche allargando sempre più la gamma di prodotti offerti. Al tem- po stesso le necessità produttive hanno imposto una crescita interna a livello tec- nologico per permetterci di essere com- petitivi. La voglia di migliorarci ci ha fatto crescere e cercare sempre nell’innovazio- ne nuove possibilità, aiutati dal team di persone maturate all’interno dell’azienda al nostro fianco durante questi anni.

Transcript of L’UNICO GIORNALE ITALIANO RISERVATO AGLI OPERATORI …...RICARICA DA CARABINA A pagina 7 ADINOLFI,...

  • Armi & Business anno 2 n. 7L’UNICO GIORNALE ITALIANO RISERVATO AGLI OPERATORI

    VISITA ALLA FRANCHI, AZIENDA CHE HA FATTO LA STORIA DEI FUCILI E CHE ORA DEDICA COMPLETAMENTE LA SUA PRODUZIONE ALLA CACCIA, DA QUELLA DI SELEZIONE A QUELLA LUNGO I CORSI D’ACQUA A pagina 2

    DAL 1° GENNAIO 2019 ARES DISTRIBUTION SRL È DI-VENTATA L’ESCLUSIVISTA DEL MARCHIO TURCO KRAL ARMS, IMPORTANTE PRODUTTORE DI CARABINE PCP E AD ARIA COMPRESSA A pagina 20

    DUE NOVITÀ FIOCCHI: LE CARTUCCE CALIBRO .22 LR TARGET SPORT E SUBSONIC E LE POLVERI PER LA RICARICA DA CARABINA A pagina 7

    ADINOLFI, DISTRIBUTORE ESCLUSIVO NOBLEX, ILLUSTRA LE NOVITÀ DI QUESTA STORICA AZIENDA TEDESCA CHE, PRIMA DELLA RIUNIFICAZIONE, ERA CONOSCIUTA COME VEB CARL ZEISS DI JENA A pagina 27

    L’HA DETTO IL GURUQualche anno fa una fabbrica italiana im-piantò in Turchia, presso un costruttore loca-le di armi, una linea di produzione di pistole; i modelli turchi erano (e sono tuttora) pres-soché uguali a quelli italiani ma non sono mai arrivati sul nostro mercato per un’espli-cita previsione dell’accordo industriale fra le due aziende che ne proibisce l’esportazione nel nostro paese. La stampa specializzata pubblicò le foto di queste pistole turche: qual è stato il risultato? Secondo i “discorsi da bar”, che capita di sentire a volte nelle armerie o nei poligoni, le pistole della marca italiana devono essere prodotte in Turchia perché “troppo uguali” a quelle fatte in quel paese! La realtà, come si è capito, stava esattamente all’opposto: progetto e tecno-logia italiani, adeguatamente remunerati, sono serviti per avviare la costruzione all’e-stero di un prodotto simile al nostro.Quando un’arma reca il made in Italy la die-trologia lascia il tempo che trova e i nostri “guru da bar” potrebbero utilmente trovare altri argomenti o, meglio ancora, smetterla di dire sciocchezze. Tutti sanno che le leggi sulle armi sono particolarmente stringenti e anche quelle che regolano il commercio sono vincolanti (a suon di sanzioni): quando su un’arma troviamo il made in Italy pos-siamo stare tranquilli che non si tratta né di una “cineseria”, né di un’arma a basso costo costruita sfruttando pezzi prodotti altrove ri-sparmiando il centesimo. Nelle armi, come in tanti altri settori, made in Italy è garanzia della qualità offerta dai nostri costruttori, del-la loro capacità progettuale, della meticolo-sità con cui curano particolari e dettagli. Non a caso il nostro Paese sta abbandonando quei prodotti della fascia di prezzo più bassa per concentrarsi sempre più su produzioni qualifi cate – e giustamente remunerative – dove le nostre capacità e le nostre eccellen-ze possano trovare la giusta espressione. In questo modo si arriva ai prodotti esclu-sivi (questi sì copiati dagli altri!), mentre la battaglia sui prezzi per prodotti più ordinari è meglio lasciarla alle economie emergenti: sarà comunque materia di discussione per i nostri “guru da bar”.

    POST

    E ITA

    LIANE

    S.P.

    A. –

    SPED

    IZION

    E IN

    ABBO

    NAME

    NTO

    POST

    ALE

    – D.L.

    353/2

    003 (

    CONV

    . IN L.

    27/02

    /2004

    N.46

    ) ART

    . 1, C

    OMMA

    1 LO

    M/MI

    /2986

    07

    ARMI & BUSINESS - anno 2 n. 7 - Agosto 2019Bimestrale reg. Tribunale Milano n. 272, 19/05/2010LUMINA SRL – Via Tiziano 21, 20145 Milano (MI)DIRETTORE RESPONSABILE: Paolo TaginiDIRETTORI EDITORIALI: G. Azzimonti e D. Agostinelli

    COORDINAMENTO REDAZIONE E PUBBLICITÀ: Elena Spadari – 02/48106024 – [email protected] E GRAFICA: Davide CerianiSTAMPA: Grafi che 2000Viale Lombardia 10/F20080 Cassinetta di Lugagnano (MI)

    La riproduzione di illustrazioni e articoli pubblicati su questo giornale, nonché la loro traduzione, è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione dell’Editore. La casa editrice non si assume responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori in cui fosse incorsa nella loro riproduzione sulla rivista. Ai sensi del D.Lgs. 196/03 l’Editore garantisce che i dati forniti saranno custoditi e trattati con assoluta riservatezza e utilizzati esclusi-vamente ai fi ni commerciali e promozionali legati alla rivista. I suddetti dati potranno essere altresì comunicati a soggetti terzi per i quali la loro conoscenza risulti necessaria o comunque funzionale allo svolgimento dell’attività della casa editrice. Il titolare del trattamento è Lumina SRL, Via Frua 22, 20146 Milano. Al titolare del trattamento sarà possibile rivolgersi per far valere i diritti di rettifi ca, cancellazione, opposizione a particolari trattamenti dei propri dati, esplicitati nel suddetto articolo, attraverso: [email protected] e 02/48106277.

    INTERVISTA A MASSIMO BUCONIIl neoeletto presidente della Federcaccia ci illustra alcuni aspetti dell’importante la-voro che lo attende a difesa dell’attività venatoria

    La presidenza della maggiore associazio-ne venatoria italiana è senz’altro un com-pito gravoso che tocca aspetti diversi. Per quanto riguarda quello economico, vale a dire il giro d’affari generato dal comparto caccia, quali sono i suoi propositi?Sappiamo, e sono cifre che non posso essere

    messe in discussione da nessuno, nemmeno

    da chi ci avversa, che direttamente con le sue

    attività e attraverso un indotto ricco e varie-

    gato, l’attività venatoria genera un valore

    economico di circa 8 miliardi di euro, ovve-

    ro mezzo punto percentuale di Pil. Ci sono

    2.300 imprese, a volte vere e proprie eccel-

    lenze che il mondo ci invidia, che operano nel

    settore dando lavoro a oltre 100mila persone.

    Un vero e proprio patrimonio non fatto solo

    di bilanci, ma anche di capacità imprendito-

    riali, conoscenze tecniche, abilità artigianali

    che andrebbero ulteriormente valorizzate e

    promosse a partire dalle istituzioni nazionali,

    cosa che spesso non accade in generale per

    le nostre imprese, e in particolare per quelle

    legate all’attività venatoria.

    A questa realtà imprenditoriale possiamo

    aggiungere poi tutta una serie di attività in

    cui sono impegnati i cacciatori il cui valore

    economico non è magari immediatamente

    evidente, ma basta soffermarsi un attimo

    a rifl ettere per accorgersi di quanto sia si-

    gnifi cativo.

    Mi riferisco al fatto che i cacciatori gestisco-

    no a costo zero per la società 15 milioni di

    ettari di territorio nazionale tra Ambiti Terri-

    toriali di Caccia, Comprensori Alpini e riser-

    INTERVISTA A RINO CHIAPPA

    CONTINUA A PAGINA 6

    CONTINUA A PAGINA 26

    Il presidente della Chiappa Firearms ci spiega come, in soli 60 anni, una piccola impresa artigiana sia diventata una con-solidata realtà industriale. Ancora a con-duzione famigliare e con le quote rosa in maggioranza...

    Lo scorso anno Chiappa Firearms ha fe-licemente festeggiato 60 anni di attivi-tà, traguardo non di poco conto. Come potrebbe raccontare in breve questi sei decenni?Anche se ne ho vissuta personalmente

    solo una parte, posso dire che è stato un

    periodo tanto intenso che abbiamo com-

    preso a fondo quanto realizzato solo di

    recente. L’azienda in questi 60 anni ha

    fatto passi incredibili, inizialmente era una

    piccola attività artigianale che impiegava

    solo la nostra famiglia, abbiamo iniziato

    per conto di altri produttori facendo la-

    vorazioni di componenti di armi, poi pro-

    ducendo repliche a nome di altre aziende

    del settore. La voglia di emergere ci ha

    portato a dare una svolta e a cercare la

    nostra strada puntando all’esportazione

    diretta. Grazie ai primi clienti in America

    abbiamo potuto segnare il passo nella

    produzione di repliche allargando sempre

    più la gamma di prodotti offerti. Al tem-

    po stesso le necessità produttive hanno

    imposto una crescita interna a livello tec-

    nologico per permetterci di essere com-

    petitivi. La voglia di migliorarci ci ha fatto

    crescere e cercare sempre nell’innovazio-

    ne nuove possibilità, aiutati dal team di

    persone maturate all’interno dell’azienda

    al nostro fi anco durante questi anni.

  • 27

    NOBLEX, IN LINEA CON LA TRADIZIONE

    Adinolfi, distributore esclusivo Noblex per l’Italia, il-lustra le novità per la stagione venatoria 2019/2020

    Storica azienda tedesca che, prima della riunifica-

    zione della Germania, era conosciuta come VEB

    Carl Zeiss di Jena e successivamente come Docter,

    la Noblex prosegue oggi – sempre a Jena, cittadina

    della Turingia – la produzione di cannocchiali, miri-

    ni e binocoli di elevata qualità.

    I suoi mitici mirini olografici non hanno certo biso-

    gno di presentazione: si possono considerare a tut-

    ti gli effetti come gli originali, in quanto sono stati

    realizzati inizialmente negli anni ‘90 ed ora prodotti

    nelle versioni Sight III (foto 1) e Sight C (foto 2) rap-

    presentano il concentrato di decenni di esperienza

    e tecnologia.

    I mirini con punto rosso Noblex Sight si caratteriz-

    zano per il peso sorprendente di soli 25 grammi,

    inoltre la sapiente capacità produttiva di Noblex

    li rende affidabili e resistenti anche ai calibri con

    un rinculo potente e insidioso. La versione Sight C

    offre una regolazione automatica dell’intensità del

    punto rosso da 3,5 MOA che, grazie ad un sensore

    anteriore, diventa maggiormente visibile e brillante

    con un’intensa luce ambientale, un aiuto indispen-

    sabile al cacciatore nei tiri controluce.

    Il Noblex Sight III offre, oltre alla regolazione auto-

    matica dell’intensità del punto rosso, una regolazio-

    ne a tre livelli che l’utente può preimpostare e che

    consente di adattare – personalizzandola – la bril-

    lantezza del punto rosso alle sue esigenze di vista

    e alle condizioni ambientali. La versione Sight III è

    inoltre dotata di un led che avvisa il cacciatore del

    livello di batteria bassa per evitare brutte sorprese.

    Lunghi solamente 46 mm, i Noblex Sight si integra-

    no perfettamente con la linea della

    carabina e, grazie al sistema di spe-

    gnimento automatico che salva la

    batteria quando si copre con

    il tappo, offrono un’autono-

    mia sorprendente.

    Noblex Sight non si associa

    solamente all’attività venato-

    ria, in quanto le versioni da 7

    MOA sono impiegate con successo anche abbinati

    all’arma corta.

    Diverse discipline di tiro con semiautomatiche ve-

    dono Noblex, impegnata nello sviluppo di nuovi

    modelli nell’assortimento di cannocchiali, mirini e

    binocoli, ha presentato per questi ultimi una nuova

    linea già annunciata a fine 2018 ed esposta ad IWA

    2019: i binocoli Vector 8x42 e 10x42 (foto 3 e 4).

    Con prisma a tetto, hanno una struttura a ponte e

    ti conquistano immediatamente per il loro design

    funzionale “open bridge”, definito anche “a finestra

    centrale”. Dei due ponti che collegano i due tubi ot-

    tici, quello posteriore include la rotella per la messa

    a fuoco con la compensazione diottrica integrata.

    La struttura in policarbonato mantiene il peso di

    entrambe le versioni sotto i 700 grammi. I paraluce

    in gomma sono rotanti, ma inamovibili, così da evi-

    tarne la perdita accidentale. Gli oculari sono da 23

    mm mentre l’uscita pupillare è di 15 mm. La messa

    a fuoco interna è fluida e senza impuntamenti per

    una visione sempre rapida ed efficiente e control-

    labile anche con una sola mano. Tra le risposte alla

    domanda: “perché scegliere Noblex Vector”,  non

    ultima è il prezzo di lancio di questo binocolo, a

    partire da € 269,00!

    Noblex rappresenta quindi un’azienda ben radicata

    nella tradizione della qualità e dell’affidabilità degli

    strumenti prodotti, ma in costante aggiornamento e in

    ricerca di soluzioni innovative per il cacciatore di oggi.

    Per informazioni: www.adinolfi.com – [email protected]

    FOTO 3

    FOTO 4

    FOTO 2

    FOTO 1

    Armi&Business n.7 Cover.pdfAdinolfi_new per OK.pdf