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L’ATTUAZIONE DI INIZIATIVE E PROGETTI AMBIENTALI IN CINA, NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA SICP (SINO-ITALIAN COOPERATION PROGRAM FOR ENVIRONMENTAL PROTECTION) Deliberazione 22 dicembre 2015, n. 12/2015/G SEZIONE CENTRALE DI CONTROLLO SULLA GESTIONE DELLE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO

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L’ATTUAZIONE DI INIZIATIVE E PROGETTI AMBIENTALI IN CINA, NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA SICP (SINO-ITALIAN COOPERATION PROGRAM FOR

ENVIRONMENTAL PROTECTION)

Deliberazione 22 dicembre 2015, n. 12/2015/G

SEZIONE CENTRALE DI CONTROLLO

SULLA GESTIONE DELLE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO

SEZIONE CENTRALE DI CONTROLLO

SULLA GESTIONE DELLE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO

L’ATTUAZIONE DI INIZIATIVE E PROGETTI AMBIENTALI

IN CINA, NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA SICP

(SINO-ITALIAN COOPERATION PROGRAM FOR

ENVIRONMENTAL PROTECTION)

Hanno collaborato per l’istruttoria e l’elaborazione dei dati:

Fulvia Delavigne, Beatrice De Simone, Laura Iberti

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Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 12/2015/G

SOMMARIO Pag.

Deliberazione .............................................................................................................. 5

* * *

Acronimi e abbreviazioni utilizzati più frequentemente nel testo .................................. 11

Relazione .................................................................................................................... 13

Sintesi ......................................................................................................................... 15

CAPITOLO I - Premessa ............................................................................................. 19

1. Finalità e metodologia del controllo ..................................................................... 19

2. Quadro normativo e convenzionale di riferimento ................................................ 20

CAPITOLO II - Il “Sino-Italian cooperation program” (Sicp) per la protezione

dell’ambiente in Cina ...................................................................................................... 25

1. Evoluzione del programma ...................................................................................... 25

2. Progetti e risultati ................................................................................................... 30

3. Situazione attuale della cooperazione in campo ambientale e prospettive future ... 33

4. Problematiche gestionali e di coordinamento ....................................................... 39

CAPITOLO III - La gestione dei finanziamenti pubblici .............................................. 45

1. Risorse pubbliche erogate .................................................................................... 45

2. L’attività di cooperazione attuata e finanziata tramite Ice .................................. 47

2.1. Accordi, piani operativi e strutture ............................................................... 47

2.2. Commesse privatistiche e linee di finanziamento ........................................... 52

2.3. Sistema di rendicontazione e controllo nei rapporti Mattm-Ice ..................... 56

3. I contributi trasferiti direttamente ai partner cinesi ............................................. 57

3.1. Le procedure di finanziamento ...................................................................... 57

3.2. La gestione dei fondi fiduciari bilaterali e dei trasferimenti diretti ................. 62

4. Il finanziamento attraverso trust fund istituiti presso i fondi multilaterali ............ 66

4.1. Premessa ...................................................................................................... 66

4.2. Meccanismi di finanziamento attuati presso istituzioni finanziarie internazionali 67

5. Le risorse destinate ai progetti di formazione ....................................................... 72

5.1. Gli accordi di programma .............................................................................. 72

5.2. Le spese relative ............................................................................................ 73

CAPITOLO IV - Conclusioni e raccomandazioni .......................................................... 75

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INDICE DELLE TABELLE

Tabella 1 - Spese e corrispettivi fatturati al Mattm e relativi pagamenti ....................... 53

Tabella 2 - Trasferimenti diretti alle istituzioni cinesi (su c/c estero o fondo fiduciario) . 59

Tabella 3 - Spese connesse agli accordi programmatici Mattm-Viu .................................... 74

* * *

INDICE DEGLI ALLEGATI

Allegato 1 - Schema organizzativo e funzionale del Sicp ............................................... 83

Allegato 2 - Capitoli di spesa utilizzati per il finanziamento del programma ................. 87

Allegato 3 - Progetti avviati e/o conclusi nell’ambito del Sicp ....................................... 93

Allegato 4 - Piani operativi annuali concordati con Ice-Agenzia ................................... 111

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DELIBERAZIONE

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Deliberazione n. 12/2015/G REPUBBLICA ITALIANA

la Corte dei conti

Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato

Adunanza dei collegi I e II e del collegio per il controllo sulle entrate

del 1° dicembre 2015

* * *

Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e, in particolare, l’art. 3, comma 4, ai sensi del quale la

Corte dei conti svolge il controllo sulle gestioni delle amministrazioni pubbliche, verificandone la

legittimità e la regolarità, il funzionamento degli organi interni, nonché la corrispondenza dei

risultati dell’attività amministrativa agli obiettivi stabiliti dalla legge, valutando

comparativamente costi, modi e tempi dello svolgimento dell’azione amministrativa;

vista la deliberazione della Sezione n. 13/2013/G del 17 dicembre 2013, con la quale è stato

approvato il programma di controllo sulla gestione per l’esercizio 2014;

vista la relazione, presentata dal consigliere Angelo Ferraro, che illustra gli esiti dell’indagine

condotta in merito a “L’attuazione di iniziative e progetti ambientali in Cina, nell’ambito del

programma Sicp (Sino-italian cooperation program for environmental protection)”;

vista l’ordinanza in data 13 novembre 2015, con la quale il presidente della Sezione ha

convocato il I e il II collegio e il collegio per il controllo sulle entrate per l’adunanza del 1° dicembre

2015, al fine della pronuncia sulla gestione in argomento;

vista la nota n. 4370 del 13 novembre 2015, con la quale il Servizio di segreteria per le

adunanze ha trasmesso la relazione ai seguenti uffici:

- Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Gabinetto del Ministro;

- Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Direzione generale per la

mondializzazione e le questioni globali;

- Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Organismo indipendente di

valutazione della performance;

- Ufficio centrale del bilancio presso il Ministero degli affari esteri e della cooperazione

internazionale;

- Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare - Gabinetto del Ministro;

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- Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare - Direzione generale per il clima

e l’energia (Cle);

- Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare - Direzione generale per lo

sviluppo sostenibile, per il danno ambientale e per i rapporti con l’Unione europea e gli

organismi internazionali (Svi);

- Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare - Organismo indipendente di

valutazione della performance;

- Ufficio centrale del bilancio presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del

mare;

- Istituto nazionale per il commercio con l’estero-Agenzia - Presidenza;

- Istituto nazionale per il commercio con l’estero-Agenzia - Direzione generale;

- Istituto nazionale per il commercio con l’estero-Agenzia - Ufficio di coordinamento,

amministrazione, organizzazione e risorse umane;

- Istituto nazionale per il commercio con l’estero-Agenzia - Organismo indipendente di

valutazione della performance;

- Ministero dell’economia e delle finanze - Gabinetto del Ministro;

- Ministero dell’economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato;

udito il relatore cons. Angelo Ferraro;

uditi, in rappresentanza delle amministrazioni convocate:

- per il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Segretariato generale,

il ministro plenipotenziario Antonio Alessandro;

- per il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare - Segretariato generale, il

dott. Antonio Agostini (segretario generale);

- per il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare - Direzione generale Svi,

la dott.ssa Valeria Rizzo (dirigente);

- per il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare - Organismo indipendente

di valutazione della performance, il dott. Davide Galli (dirigente);

- per l’Ufficio centrale del bilancio presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio

e del mare, la dott.ssa Alessandra D’Onofrio (direttore);

- per l’Ice-Agenzia - Direzione generale, il dott. Riccardo Landi e il dott. Luigi Ferrelli

(dirigenti),

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DELIBERA

di approvare, con le modifiche apportate dal collegio in camera di consiglio, la relazione

concernente “L’attuazione di iniziative e progetti ambientali in Cina, nell’ambito del programma

Sicp (Sino-italian cooperation program for environmental protection)”.

La presente deliberazione e l’unita relazione sono inviate, ai sensi e per gli effetti dell’art. 3,

c. 6, l. n. 20/1994, come modificato dall’art. 1, c. 172, l. 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria

2006) e dall’art. 3, c. 64, l. 24 dicembre 2007, n. 244, a cura della Segreteria della Sezione:

- alla Presidenza del Senato della Repubblica e alla Presidenza della Camera dei deputati;

- alla Presidenza del Consiglio dei ministri;

- al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale;

- al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare;

- al Ministero dell’economia e delle finanze;

- all’Istituto nazionale per il commercio con l’estero-Agenzia;

- alle Sezioni riunite in sede di controllo.

Le amministrazioni interessate:

comunicheranno alla Corte e al Parlamento, entro sei mesi dalla data di ricevimento della

presente relazione, le misure consequenziali adottate ai sensi dell’art. 3, c. 6, l. n. 20/1994, come

modificato dall’art. 1, c. 172, l. n. 266/2005;

adotteranno, entro trenta giorni dalla ricezione della presente relazione, l’eventuale

provvedimento motivato previsto dall’art. 3, c. 64, l. n. 244/2007, ove ritengano di non ottemperare

ai rilievi formulati.

Poiché le gravi anomalie gestionali e contabili riscontrate presso la competente articolazione

ministeriale possono aver favorito comportamenti rilevanti anche sul versante della responsabilità

penale, nonché amministrativa e contabile, la presente deliberazione e l’unita relazione vengono

trasmesse alla Procura della Repubblica presso il Tribunale civile e penale di Roma e alla Procura

regionale della Corte dei conti per il Lazio, per l’eventuale utilizzazione nell’ambito dei procedimenti

penali e contabili già pendenti presso le suddette procure.

La presente deliberazione è soggetta a obbligo di pubblicazione, ai sensi dell’art. 31 d.lgs. 14

marzo 2013, n. 33 (concernente il “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità,

trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”).

Il consigliere relatore Il presidente

f.to Angelo Ferraro f.to Gaetano D’Auria

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Depositata in segreteria il 22 dicembre 2015

La dirigente

f.to Luciana Troccoli

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ACRONIMI E ABBREVIAZIONI UTILIZZATI PIÙ FREQUENTEMENTE NEL TESTO

Bepb Ufficio della protezione ambientale di Pechino Cass Accademia cinese di scienze sociali Cciced Clima council for international cooperation on

environment and development (Consiglio per la cooperazione internazionale sull’ambiente e lo sviluppo in Cina)

Cdm Clean development mechanism ((Meccanismo di sviluppo pulito) Cfc Clorofluorocarburi Cicete Centro internazionale per gli scambi economici e tecnici

della Cina Ctf Consultant trust fund (fondo fiduciario per l’attività di

consulenza) Cueim Consorzio universitario di economia industriale e manageriale Epb Ufficio cinese per la protezione ambientale Feco Ufficio cinese per la cooperazione economica Fmo Fondo multilaterale del Protocollo di Montreal Gef Global environmental facility (fondo globale per

l’ambiente) Ghg Green house gas (gas ad effetto serra) Ibrd International bank for reconstruction and development

(banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo) Ice/Ice-Agenzia Istituto (ora Agenzia) per il commercio estero Icf Italian carbon facility (fondo fiduciario italiano per

l’acquisto di crediti di carbonio) Itf Italian trust fund (fondo fiduciario italiano presso Wb) Ittc Italian Tongji tecnology transfer center (Centro italo-

Tongji di trasferimento di tecnologia) Ji Joint implementation (applicazione congiunta) Mae/Maeci Ministero degli affari esteri/Ministero degli affari esteri

e della cooperazione internazionale Matt/Mattm Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio

italiano/Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare (negli accordi con le istituzioni cinesi: Imet eImels)

Mep Ministero cinese della protezione ambientale Miit Ministero cinese dell’industria e dell’informatica Most Ministero cinese della scienza e della tecnologia Mou Protocollo d’intesa Mwr Ministero cinese delle risorse idriche N4c Commissione di coordinamento nazionale per i

cambiamenti climatici in Cina Ndrc Commissione nazionale sviluppo e riforme in Cina Ods Ozone depleting substances (sostanze nocive per l’ozono) Otf Ozone trust fund (fondo fiduciario per l’ozono)

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Pcb Policlorobifenili Pia Direzione generale della protezione internazionale

dell’ambiente Pmo Program management office (Ufficio gestione

programma Sicp) Pops Inquinanti organici persistenti Psv Paesi in via di sviluppo Ras Direzione generale per la ricerca ambientale e lo

sviluppo Sec Direzione generale per lo sviluppo sostenibile, il clima e

l’energia Sepb Ufficio protezione ambientale di Shangai Sepa Amministrazione statale della protezione ambientale in

Cina Sfa Amministrazione del patrimonio forestale demaniale

cinese Siar Servizio inquinamento atmosferico e acustico e le

industrie a rischio Siccf Sino italian climate change cooperation program fund

(fondo sino-italiano per il programma di cooperazione sul cambiamento climatico)

Sicp Programma di cooperazione sino-italiano per la protezione ambientale in Cina

Siec-sub Sino italian environmental cooperation for sustainable beijing fund (fondo sino-italiano per la cooperazione e la sostenibilità ambientale a Pechino)

Sieeb Sino-italian energy efficient building (Centro sino- italiano sulle energie pulite)

Sif Sino italian facility (fondo per la cooperazione sino-italiana per l’ambiente)

Sippef Sino italian for the protection of environment fund (fondo sino-italiano per la protezione dell’ambiente)

Svi Direzione generale per lo sviluppo sostenibile, per il danno ambientale e per i rapporti con la Ue e gli organismi internazionali

Undp Programma delle Nazioni unite per lo sviluppo Unfccc Convenzione quadro delle Nazioni unite sui

cambiamenti climatici Unido Agenzia delle Nazioni unite per lo sviluppo industriale Viu Venice international university (università internazionale

di Venezia) Wb World bank - Banca mondiale

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RELAZIONE

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SINTESI

1. Il programma di cooperazione promosso dal Ministero dell’ambiente e della tutela del

territorio e del mare (Mattm) d’intesa con le istituzioni cinesi (Sicp) ha registrato, in oltre

quindici anni, l’avvio di centinaia di progetti in trentuno province, regioni autonome e

distretti municipali della Cina nel settore della protezione dell’ambiente, dello sviluppo

sostenibile, dei cambiamenti climatici, dell’efficienza energetica e della lotta alla

desertificazione.

Il Sicp ha indubbiamente contribuito a favorire le relazioni bilaterali con il paese asiatico

e consentito, tra l’altro, all’Italia di acquisire, attraverso la riduzione di gas ad effetto serra

nel territorio cinese, crediti di carbonio per mantenere gli impegni assunti nell’ambito del

Protocollo di Kyoto.

L’attuazione del programma ha richiesto finora un impegno finanziario da parte del

Mattm superiore a 320 milioni (e decisamente più elevato di quello, 185 milioni, dichiarato

nelle relazioni ufficiali), al quale si sono aggiunti cofinanziamenti da parte di istituzioni e

soggetti terzi per circa 165 milioni.

L’erogazione di risorse pubbliche per sostenere i progetti in Cina è avvenuta, come

ricostruito in sede istruttoria, attraverso tre canali: i trasferimenti di fondi ad Ice-Agenzia

nell’ambito degli accordi bilaterali di collaborazione; le procedure di accreditamento diretto

di contributi (grant) su conti bancari e/o fondi fiduciari esteri; i meccanismi di finanziamento

attivati presso istituzioni finanziarie internazionali.

2. La gestione del Sicp, e, in particolare, dei finanziamenti erogati, ha evidenziato

rilevanti criticità ed anomalie.

Innanzitutto, l’assenza di coordinamento e di sinergie con analoghe iniziative operative

gestite dalla Cooperazione italiana allo sviluppo non ha favorito economie di scala ed una

più efficiente utilizzazione delle risorse.

Criticità emergono, poi, dall’analisi delle operazioni di trasferimento diretto di contributi

su conti numerati e/o fondi fiduciari bilaterali, amministrati esclusivamente dai partner

cinesi, che hanno gestito appalti, affidamenti e contratti ed effettuato pagamenti relativi ai

progetti di cooperazione secondo le regole locali e senza alcuna possibilità di controllo da

parte del ministero italiano.

Non sono, infatti, previsti efficaci strumenti di rendicontazione e verifica dei risultati,

stante anche l’assenza di tracciabilità delle procedure amministrative seguite in ambito

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internazionale, né, a monte, istruttorie formali e documentate che diano atto dei motivi

della scelta dei progetti meritevoli del contributo italiano e dell’analisi di fattibilità sul piano

economico-finanziario.

L’unica “causa” formale di queste operazioni è rappresentata dalla richiesta di accredito

del partner cinese che evoca l’accordo bilaterale presupposto; l’unica forma di controllo

effettivo quello assicurato dall’Ufficio centrale di bilancio presso il ministero sui decreti che

disponevano l’impegno e il contestuale pagamento di risorse pubbliche.

Analoghe riflessioni critiche non possono non essere estese alla gestione dei fondi fiduciari

(trust fund), costituiti nel tempo presso istituzioni finanziarie internazionali con contributi

del Mattm ed orientati anche al finanziamento dei progetti Sicp, a causa dell’assenza di

adeguate garanzie di trasparenza circa l’impiego delle risorse pubbliche nazionali e di una

puntuale attività di monitoraggio e controllo sulla destinazione finale dei contributi e

l’effettivo raggiungimento degli obiettivi.

Aspetti problematici emergono anche nell’ambito dei rapporti di collaborazione, regolati

da convenzioni, tra il Mattm e Ice-Agenzia che, dalle fasi iniziali del Sicp, ha gestito per

conto del ministero parte dei progetti realizzati in Cina.

Ebbene, per l’attività “promozionale” svolta a favore dell’amministrazione e considerata

ultronea rispetto a quella istituzionale, l’agenzia ha fatturato, oltre ad una somma pari al

rimborso della quota di costi generali e dei costi dedicati, un ulteriore importo a titolo di

corrispettivo, per l’attività di coordinamento non documentabile, pari al 7 per cento di ogni

commessa (7,3 milioni complessivi).

3. Sulla base e a seguito dei risultati del controllo, sono state formulate valutazioni di

carattere generale sulla regolarità e l’efficacia della gestione e rivolte raccomandazioni

all’Amministrazione dell’ambiente, tra le quali l’invito a rendere efficace ed incisiva

l’attività di rendicontazione e di verifica dei risultati e ad abbandonare, sin dai programmi

e progetti in corso, la pratica dei trasferimenti diretti di risorse attraverso trust fund lasciati

all’esclusiva disponibilità dei partner stranieri, nonché ad impostare la pianificazione

strategica dell’attività di collaborazione in Cina su base paritaria, con previsione di ritorni

concreti per le aziende italiane e di un maggior impegno finanziario da parte delle istituzioni

cinesi.

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La relazione d’indagine è stata inviata anche alla magistratura ordinaria e contabile per

il perseguimento di eventuali responsabilità di carattere penale e amministrativo-contabile

emergenti dai fatti gestionali esaminati.

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CAPITOLO I

PREMESSA

Sommario: 1. Finalità e metodologia del controllo. - 2. Quadro normativo e convenzionale di riferimento.

1. Finalità e metodologia del controllo

L’attività di controllo sulla gestione del Sicp ha preso in esame atti convenzionali,

progetti, procedure e finanziamenti connessi, a partire dalle prime iniziative avviate dal

Ministero dell’ambiente nel 1999 e fino alle linee operative approvate nel 2015, con uno

sguardo alle prospettive future.

Particolare attenzione è stata riservata alla verifica della regolarità e dell’efficacia degli

strumenti e delle modalità di finanziamento delle iniziative progettuali realizzate, nonché

alla definizione del quadro generale delle risorse pubbliche effettivamente impegnate

nell’attuazione del programma.

L’esame della complessa attività di cooperazione con la Cina non è stato agevole a causa

della difficoltà, a volte dell’impossibilità, di reperire documentazione e notizie di interesse

presso il Mattm, inizialmente attestato su una posizione di scarsa disponibilità a fornire la

dovuta collaborazione, anche a causa delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto

personale della direzione generale competente e portato al sequestro di atti originati e/o

custoditi dalla stessa direzione generale.

La Sezione è, comunque, riuscita a ricostruire gli aspetti salienti ed anche problematici

di un’attività protrattasi per oltre quindici anni, grazie ai documenti ed alle informazioni

raccolte presso Ice-Agenzia, che per un lungo periodo ha seguito progetti in Cina per conto

del Mattm, ed alla copiosa documentazione fatta pervenire dall’Ambasciata d’Italia a

Pechino, per il tramite del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

Ulteriori elementi di interesse sono stati reperiti presso l’Ufficio centrale di bilancio del

Mattm, che ha conservato copia di parte dei decreti ministeriali di impegno e pagamento di

risorse pubbliche trasferite direttamente ai partner cinesi per finanziare progetti Sicp.

Inoltre, i dati e le informazioni sia pure parziali forniti, a richiesta del ministero e su

sollecitazione della Corte, dalla Banca mondiale hanno consentito di confermare l’esistenza

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e le movimentazioni di alcuni fondi fiduciari bilaterali, utilizzati dal Mattm per cofinanziare

il programma di protezione ambientale nel paese asiatico.

E’ da registrare, infine, una più convinta collaborazione, resa recentemente da parte degli

attuali responsabili della struttura ministeriale, con la messa a disposizione di aggiornati e

corretti elementi di situazione sui finanziamenti erogati al Sicp e sullo stato di avanzamento

dei progetti, nonché sulle nuove modalità di cooperazione con le istituzioni cinesi.

2. Quadro normativo e convenzionale di riferimento

Il programma di collaborazione ambientale in Cina1 si sviluppa in coerenza con una serie

di convenzioni, protocolli e trattati internazionali, in tema di sviluppo sostenibile,

cambiamenti climatici e tutela dell’ambiente, che hanno contribuito ad orientare le scelte

compiute nella definizione delle aree di cooperazione nel paese asiatico e che sono

puntualmente richiamati negli accordi con le istituzioni cinesi e nei decreti ministeriali di

impegno/pagamento di risorse pubbliche italiane.

Tra questi riferimenti convenzionali e/o normativi alcuni acquistano particolare rilievo

nel contesto della cooperazione.

Il Protocollo di Montreal del 16 settembre 19872 ha fissato gli obiettivi e le misure per la

riduzione delle produzioni e degli usi delle sostanze pericolose3 per la fascia di ozono

stratosferico nonché i termini di scadenza4 entro i quali le parti firmatarie si impegnano a

contenere i livelli di produzione e di consumo delle sostanze chimiche dannose5.

E’, poi, intervenuta, in occasione della II^ Conferenza tenutasi a Londra il 27-29 giugno

1990, la costituzione del Fondo multilaterale per l’ozono6, meccanismo finanziario che

1 “Sino-Italian cooperation program of environmental protection”. 2 Ratificato con l. 23 agosto 1988, n. 393, in vigore dal 1° gennaio 1989. 3 Le “ozone depleting substances” (Ods). 4 Rispetto ai termini di scadenza sul contenimento dei livelli di produzione e di consumo delle sostanze

dannose, i paesi in via di sviluppo (pvs) godono, rispetto ai paesi industrializzati, di un allungamento dei tempi, chiamato “periodo di grazia”, di dieci anni. 5 Clorofluorocarburi, tetracloruro di carbonio, tricloretano, halon, idroclorofluorocarburi, bromuro di metile. 6 L’“Ozone trust fund” (Otf), che sostiene i paesi in via di sviluppo nell’attuazione del Protocollo di Montreal,

opera attraverso il Comitato esecutivo di 14 seggi, di cui 7 riservati ai paesi in via di sviluppo. Alcuni partecipanti, come gli Stati Uniti e l’Unione europea, in quanto donatori sostanziali, hanno un seggio permanente. L’Ue è rappresentata da tre gruppi di paesi (tre seggi) chiamati “constituency”, all’interno dei quali la presidenza è a rotazione su base biennale. L’Italia fa parte della constituency composta da Francia, Inghilterra e Germania e ha svolto il ruolo di presidenza nel biennio 1998-1999.

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consente ai paesi in via di sviluppo di rispettare gli obiettivi del protocollo, finanziato dai

paesi industrializzati, su base triennale rinnovabile.

L’Italia, in quanto parte del protocollo, è tenuta ad erogare annualmente un contributo

obbligatorio al fondo, per consentire al Segretariato di svolgere le attività del trattato.

In attuazione del protocollo la Comunità europea ha adottato il regolamento Ce n.

2037/2007 per il controllo delle sostanze dannose per la fascia di ozono.

L’Italia si è adeguata con l. 16 giugno 1997, n. 179, dopo avere approvato, con l. 31

gennaio 1992, n. 114, la partecipazione nazionale alla Global environment facility (Gef)8 e al

finanziamento degli interventi previsti dal Protocollo di Montreal9.

La convenzione quadro delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici, conclusa a New

York il 9 maggio 199210, si è posta l’obiettivo di stabilizzare le concentrazioni di gas ad

effetto serra nell’atmosfera e, a tale scopo, ha:

- impegnato, tra gli altri, i paesi sviluppati a fornire risorse finanziarie nuove ed

addizionali per coprire tutti i costi concordati e sostenuti dai paesi in via di sviluppo

per soddisfare gli obblighi di riduzione delle emissioni e di eliminazione di gas ad

effetto serra, nonché un contributo per sostenere i costi di adattamento agli effetti

negativi dei cambiamenti climatici;

Il Comitato esecutivo e il Segretariato del fondo operano con l’aiuto di quattro agenzie di implementazione: Unido (United Nations Industrial Development Organization), Unep (United Nations Environmental Program), Undp (United Nation Development Programme) e Banca mondiale (World bank), che costituiscono il tramite tra il fondo ed i paesi in via di sviluppo. I paesi con economia in transazione possono, invece, accedere ai contributi della Gef (Global environmental facility) della quale l’Italia fa parte in virtù della l. 31 gennaio 1992, n. 114. Il fondo sostiene solo i costi incrementali dei progetti, cioè i costi aggiuntivi legati alla scelta di una tecnologia rispetto ad un’altra per le sue caratteristiche di impatto ambientale migliori. 7 Sostitutivo del precedente n. 3093/94 abrogato. 8 Il Fondo mondiale per l’ambiente (Gef) è stato istituito con il Vertice di Rio del 1992 allo scopo di sostenere

i paesi in via di sviluppo nell’applicazione delle convenzioni relative al settore ambientale. Il fondo, al quale aderiscono 182 Stati, rappresenta il principale meccanismo multilaterale di finanziamento degli accordi nel settore (clima, biodiversità, desertificazione, prodotti chimici e rifiuti). Esso eroga contributi a fondo perduto (“grant”) o sovvenzioni agevolate per mobilitare ulteriori fondi supplementari (cofinanziamenti). 9 Il contributo obbligatorio all’Ozone trust fund (Otf) è fissato inizialmente in $ 7.680.945, da erogare in tre

rate uguali di $ 2.540.315 ciascuna negli anni dal 1991 al 1993. Il contributo al Global environment trust fund (Gef) è stabilito in lire 35 miliardi per l’anno 1991, mentre per gli anni successivi deve essere determinato sulla base delle effettive richieste e necessità della Banca mondiale ma comunque contenuto nel limite massimo di 35 miliardi di lire per ciascun anno. All’onere complessivo (circa 38 miliardi di lire), si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto al cap. 9001 dello stato di previsione del Ministero del tesoro per l’anno finanziario 1991. In merito, veggasi anche cap. III, par. 4.2. 10 Alla quale è stata data ratifica ed esecuzione con l. 15 gennaio 1994, n. 65.

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- istituito un meccanismo, gestito dalla conferenza delle parti (Cop), per l’assegnazione

di risorse finanziarie a titolo di dono (grant) o di prestito agevolato, anche per il

trasferimento di tecnologia.

Il Protocollo di Kyoto11, intervenuto tra il 1° e il 10 dicembre 1997, ha definito gli

obiettivi internazionali per la riduzione di sei gas ad effetto serra12 considerati i principali

responsabili del riscaldamento globale del pianeta e, conseguentemente, delle modificazioni

in negativo dell’andamento climatico globale.

Il protocollo ha istituito tre meccanismi di flessibilità, integrativi delle azioni

“domestiche”, per contribuire all’attuazione degli impegni di riduzione delle emissioni:

attraverso azioni comuni tra i paesi industrializzati “Annex 1” (Joint Implementation-Ji),

mediante la cooperazione con i paesi in via di sviluppo o di nuova industrializzazione (“Non

Annex 1”) per lo sviluppo compatibile (Clean Development Mechanism-Cdm)13 ovvero

attraverso il commercio internazionale dei permessi di emissione (Emissions Trading-Et).

La successiva decisione14 del Consiglio dei ministri della Ue del 17 giugno 1998 ha

impegnato, tra gli altri, l’Italia alla riduzione delle proprie emissioni di gas serra nella misura

del 6,5 per cento rispetto ai livelli del 1990 (corrispondente ad una riduzione effettiva di 100

11 L’accordo ha impegnato i paesi industrializzati e quelli ad economia di transizione (i paesi dell’est europeo)

a ridurre mediamente tra il 6 e l’8 per cento le principali emissioni di gas capaci di alterare l’effetto serra naturale del pianeta nel periodo 2008-2012. 12 Non controllati dal Protocollo di Montreal: biossido di carbonio (CO2), butano (CH4), biossido di azoto

(N2o), idrofluorocarburi (Hfc), idrocarburo perfluorato (Pcg) e esafluoruro di zolfo (Sfg). 13 In entrambe le prime opzioni (Ji e Cdm) un paese industrializzato progetta e finanzia la realizzazione, ad

esempio, di un impianto pulito in un paese “ospite” (industrializzato o in via di sviluppo), progetto che deve contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra. La differenza tra le emissioni realizzate da un impianto standard (ad es. un impianto di produzione di biogas utilizzando lo smaltimento dei rifiuti di una discarica) e quelle prodotte dall’impianto Cdm generano “crediti a bassa emissione” (credit emission reduction-Cer), secondo il rapporto: ciascun Cer equivale ad una tonnellata di CO2 non immessa nell’atmosfera e ha un valore economico diverso a seconda del paese in cui è prodotto. Nei paesi in via di sviluppo un Cer ha un valore che oscilla tra i 7 e i 10 euro ma può essere venduto sul mercato europeo ad un prezzo più alto (tra i 12 e i 18 euro). Nel caso della Cina, il paese ospite deve concludere un accordo di cooperazione (mediante una joint venture) con un partner locale e un contratto (Erpa, acronimo di Emissions reduction purchase agreement) in virtù del quale il socio cinese (“projet developer” per la concreta realizzazione dei progetti) si impegna a cedere all’azienda straniera tutti i Cers che saranno generati dal costruendo impianto in cambio della proprietà dell’impianto stesso (“advance payment”) e di lavoro per la manodopera locale. L’azienda straniera che ha realizzato l’impianto, a sua volta, può utilizzare i Cers, prodotti in Cina, per ridurre i livelli di emissione di CO2 del proprio paese (mettendosi in regola con il Protocollo di Kyoto) e, qualora già in regola, potrà vendere i Cers sul mercato europeo. E’ da aggiungere che il Governo cinese, per attrarre investimenti stranieri nelle energie rinnovabili, fa ampio uso dello strumento dell’agevolazione/esenzione fiscale per le aziende estere che investano o realizzino progetti nel settore. 14 Che richiama anche precedenti direttive Ue.

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milioni di tonnellate equivalenti di anidride carbonica) nel periodo compreso fra il 2008 e il

2012, sulla base di un programma verificato annualmente dalla Ue.

La l. 29 dicembre 2000, n. 40915 ha disciplinato la partecipazione italiana al Fondo

multilaterale per il Protocollo di Montreal, disponendo che il Ministero dell’ambiente

dovesse provvedere all’erogazione del contributo obbligatorio al fondo16 utilizzandolo fino

al 20 per cento per sostenere, di concerto con il Ministero degli affari esteri, programmi di

cooperazione bilaterale e regionale con i paesi in via di sviluppo.

Le linee guida nazionali per le politiche e le misure interne di riduzione delle emissioni di

gas serra sono state inserite nella delibera Cipe del 19 novembre 199817 e, più di recente, in

quella dell’11 febbraio 2007.

Il d. interm. 4 giugno 2001 ha individuato i programmi di rilievo nazionale per la

riduzione delle emissioni di gas serra, inserendo, tra questi, lo sviluppo di programmi previsti

nell’accordo di cooperazione tra il Mattm e il Ministero dell’ambiente cinese (Mep), ammessi

a finanziamento nella misura di 11.719.369 euro sul cap. 7083, u.p.b. 1.2.1.4, tra i

programmi di tutela ambientale.

La l. 1° giugno 2002, n. 120 ha, poi, ratificato il Protocollo sui cambiamenti climatici di

Kyoto e, poco tempo dopo, la delibera Cipe del 19 dicembre 200218 ha approvato il “Piano

15 La precedente l. 19 novembre 1998, n. 404 (“Partecipazione italiana alla ricostituzione delle risorse di

organismi finanziari internazionali multilaterali”) aveva autorizzato, tra l’altro, la corresponsione di lire 119,85 miliardi a saldo del contributo dovuto per la partecipazione dell’Italia alla ricostituzione delle risorse della Gef, con corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto al cap. 9001 del Ministero del tesoro. 16 All’onere derivante dall’attuazione della legge, valutato in lit. 46,5 miliardi per l’anno 1999, in lit. 39,8

miliardi per l’anno 2000 e in annue lit. 18,2 miliardi a decorrere dall’anno 2001, si provvedeva inizialmente a carico dello stanziamento iscritto nell’ambito dell’unità previsionale di base, parte corrente, del “Fondo speciale” dello stato di previsione del Ministero del tesoro. Il capitolo amministrato è diventato, poi, il 7921 pg 1, denominato: “Spese per i programmi di cooperazione bilaterale e regionale con i paesi in via di sviluppo da finanziarsi nel quadro del fondo multilaterale per il Protocollo di Montreal per la protezione della fascia d’ozono”. Nella nuova struttura di bilancio del 2008, è stato, poi, interessato il capitolo 7802 pg 1, missione 17 “ricerca e innovazione”, programma 3, “Ricerca in materia ambientale”, sul quale è assegnato il 50 per cento degli stanziamenti previsti per il cap. 7921 pg 1 (circa 930.000 euro). La l. 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007) ha previsto la riduzione delle dotazioni per gli esercizi finanziari 2007-2009. Sul cap. 7921 pg 1, le autorizzazioni complessive sono state pari a 90,18 milioni; sul cap. 7802 pg 1 le autorizzazioni hanno raggiunto 77,16 milioni. Sul punto veggasi anche cap. VI, par. 2. 17 In base alla quale il Ministro dell’ambiente, d’intesa con altri dicasteri e sentita la Conferenza unificata,

individua i criteri e le misure per favorire le iniziative da sviluppare nell’ambito dei meccanismi di “Joint Implementation” (Ji) e di “Clean Developement Mechanism” (Cdm) e, in particolare, stabilisce le modalità attraverso cui le rappresentanze italiane all’estero dovranno promuovere e assistere i programmi italiani di cooperazione e le misure a favore delle imprese che partecipano ai programmi internazionali nell’ambito dei meccanismi di Kyoto. 18 Pubblicato nella G.U. n. 69 del 22 marzo 2003.

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nazionale per la riduzione delle emissioni di gas responsabili dell’effetto serra”19. L’art. 3

della legge di ratifica autorizzava la spesa annua di 68 milioni di euro20, a decorrere dall’anno

2003, al fine di ottemperare all’impegno adottato dalla Conferenza di Bonn21. Il Mattm è

stato incaricato di individuare annualmente, di concerto con gli altri ministeri interessati, i

programmi pilota da attuare a livello nazionale e internazionale per l’efficace applicazione

dei meccanismi istituiti dal Protocollo di Kyoto.

Successivamente, la l. 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), ha istituito

presso la Cassa depositi e prestiti s.p.a. un fondo rotativo per il finanziamento delle misure

finalizzate all’attuazione del Protocollo di Kyoto e, all’art. 1, c. 1113, ha previsto di

destinare al fondo, nel triennio 2007-2009, uno stanziamento di 200 milioni di euro l’anno22.

Infine, la delibera Cipe n. 17 dell’8 marzo 201323, di aggiornamento del Piano di azione

nazionale per la riduzione dei livelli di emissione di gas ad effetto serra, ha evidenziato la

possibilità dei paesi firmatari del Protocollo di Kyoto di adempiere ai propri impegni di

riduzione mediante l’utilizzo di crediti derivanti da progetti Ji e Cdm, realizzati nei paesi in

via di sviluppo.

19 Allo scopo di ridurre i costi e favorire, al tempo stesso, il trasferimento delle tecnologie e competenze italiane

nei settori dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili, della gestione sostenibile dei suoli agricoli e delle foreste. 20 In particolare, il contributo italiano è stato determinato sulla base della percentuale delle emissioni al 1990

sul totale delle emissioni allo stesso anno dei paesi che hanno sottoscritto una dichiarazione di impegno alla contribuzione annua complessiva di 410 milioni di dollari. La quota italiana al contributo è pari al 13,2 per cento, ovvero 54.120 milioni di dollari. In sede europea è stato concordato di aggiungere al contributo di ogni Stato membro una quota pari a circa il 10 per cento. Il contributo finale italiano corrisponde, pertanto, a 68 milioni di euro. Nella nuova struttura di bilancio 2008, il capitolo amministrato è il 7802 pg 2 (denominato: “Spese per i programmi pilota da attuare a livello nazionale e internazionale, in applicazione del Protocollo di Kyoto, per la riduzione delle emissioni e l’impiego di piantagioni forestali per l’assorbimento di carbonio”) il quale riceve anche il 50 per cento dell’assegnazione del cap. 7921 pg 2. 21 La sesta conferenza delle parti della convenzione sui cambiamenti climatici (Cop-6), svoltasi a Bonn nel

luglio 2001, in materia di aiuti ai paesi in via di sviluppo, come stabilito dalle decisioni FCCC/CP/2001/L 14 e FCCC/CP/2001/ L15 delle Nazioni unite sul cambiamento climatico. 22 Anche in aggiunta, in sede di prima applicazione, alle risorse di cui all’art. 2, c. 3, l. n. 120/2002.

Peraltro, come osservato dalla Corte dei conti, Sezioni riunite in sede di controllo, nella relazione sul rendiconto generale dello Stato per l’anno 2010, a quattro anni dalla sua istituzione, il “fondo” era ancora in via di attivazione e gli stanziamenti risultavano inutilizzati, “vanificando gli obiettivi strategici indicati dal legislatore per consentire all’Italia di assolvere gli impegni assunti con il Protocollo di Kyoto”. Nella relazione sul rendiconto generale dello Stato per il 2011, le Sezioni riunite della Corte rilevano, altresì, come tra i debiti maturati negli anni precedenti dal Mattm figurino anche quelli connessi all’adesione al Fondo multilaterale di Montreal. 23 Pubblicata nella G.U. del 19 giugno 2013, n. 142.

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CAPITOLO II

IL “SINO-ITALIAN COOPERATION PROGRAM” (SICP)

PER LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE IN CINA

Sommario: 1. Evoluzione del programma. - 2. Progetti e risultati. - 3. Situazione attuale della cooperazione e prospettive future. - 4. Problematiche gestionali e di coordinamento.

1. Evoluzione del programma

La collaborazione Italia-Cina nel campo ambientale è stata avviata formalmente con la

dichiarazione congiunta firmata a Pechino il 19 ottobre 2000 tra i ministri pro-tempore

dell’ambiente italiano e cinese.

I prodromi della particolare forma di cooperazione si possono cogliere nella

corrispondenza24 intercorsa alla fine dell’anno 1999 tra i responsabili del Servizio

inquinamento atmosferico e acustico e le industrie a rischio (Siar)25 del Ministero

dell’ambiente26 e dell’Istituto nazionale per il commercio con l’estero (Ice)27, dalla quale

emerge evidente l’interesse del ministero a collaborare con l’iniziativa già avviata da Ice per

la promozione e lo sviluppo in Cina dell’offerta italiana di cooperazione in campo

ambientale.

Inizialmente la proposta di collaborazione risultava limitata allo sviluppo di tre linee di

attività:

- formazione e consolidamento della capacità progettuale e gestionale locale (“capacity

building”) nel settore dei servizi pubblici per la protezione dell’ambiente;

- elaborazione e sviluppo di progetti, in collaborazione con le istituzioni tecniche e

scientifiche cinesi (coerenti con i programmi per la protezione dell’ambiente globale e, in

24 In particolare, nota del Ministero dell’ambiente n. 5463 in data 16 dicembre 1999. 25 In seguito, Direzione generale della protezione internazionale dell’ambiente (Pia), Direzione generale per la

ricerca ambientale e lo sviluppo (Ras) e, in tempi più recenti, Direzione generale per lo sviluppo sostenibile, il clima e l’energia (Sec) e, oggi, Direzione generale per lo sviluppo sostenibile, per il danno ambientale e per i rapporti con l’Unione europea e gli organismi internazionali (Svi). 26 In seguito, Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio (Matt) e, oggi, Ministero dell’ambiente e della

tutela del territorio e del mare (Mattm). 27 Ora Ice-Agenzia.

26

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particolare, con il Protocollo di Kyoto per la riduzione delle emissioni di gas serra),

finalizzato alla valorizzazione energetica delle fonti rinnovabili locali e dei servizi

ambientali, integrate con l’approvvigionamento idrico, la depurazione delle acque, lo

smaltimento dei rifiuti, la produzione di energia e il teleriscaldamento;

- promozione della partecipazione delle imprese italiane alla realizzazione dei progetti.

A seguito delle intese intercorse con Ice28, nel mese di aprile 2000 furono individuate le

linee di sviluppo della collaborazione con la Cina per la riduzione delle emissioni di gas serra

(ghg).

Nell’ottobre dello stesso anno intervenne la citata dichiarazione congiunta per definire le

aree in cui si sarebbe sviluppata la cooperazione tra i due paesi nel campo della tutela

ambientale, in coerenza con i principi e le convenzioni internazionali in materia29.

Venne, quindi, lanciato il programma di cooperazione (Sicp) con l’attivazione dei primi

progetti in comune e, sulla base delle indicazioni del comitato tecnico di coordinamento30 e

delle proposte di parte cinese volte alla realizzazione di progetti congiunti anche in materia

di agricoltura sostenibile31, il Ministero dell’ambiente promosse l’ampliamento e il

rifinanziamento dei progetti con un contributo a favore di Ice32.

In allegato 1 lo schema organizzativo e funzionale del Sicp.

Per ciascuna delle linee di intervento erano previsti studi dettagliati, volti

all’identificazione di progetti industriali e/o infrastrutturali ed alla loro definizione tecnico-

economica e finanziaria, con l’obiettivo di richiamare finanziamenti, oltre che da parte dei

due paesi, di imprese italiane e cinesi e di istituzioni internazionali.

28 Il 16 dicembre 1999. 29 Dichiarazioni di Rio sull’ambiente e lo sviluppo, Protocollo di Montreal sulla protezione della fascia d’ozono,

Convenzione sulla conservazione delle biodiversità, Convenzione delle Nu sui cambiamenti climatici, Protocollo di Kyoto ecc. (cfr. quadro normativo e convenzionale di riferimento, pag. 9 e ss.). 30 Previsto dal decreto di assegnazione dei fondi del programma. 31 Oggetto di particolare attenzione da parte di organismi multilaterali di finanziamento, quali la Global

Environmental Facility (Gef). 32 Il contributo, pari a lit. 4.569.200, era finalizzato alla realizzazione di studi di fattibilità per la riduzione

dell’inquinamento ambientale in Cina (cfr. d.m. n. 279/Pia/Dec/2001 del 12 marzo 2001 che richiama, tra gli altri, il d.m. n. 154/2000/Pia del 22 dicembre 2000, con il quale è stata data copertura finanziaria agli interventi di cooperazione internazionale nell’ambito del Protocollo di Kyoto per un importo globale di lit. 30 miliardi).

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L’espansione delle linee di intervento del Sicp era stata anticipata in un “memorandum of

meeting”33 e formalizzata nel “memorandum of understanding” del 27 novembre 200134, con

il quale si provvedeva a ridefinire e rafforzare gli ambiti della collaborazione in atto35,

individuare le priorità di sviluppo e definire l’ammontare dei contributi finanziari che il

ministero prevedeva di erogare a sostegno delle diverse iniziative del Sicp.

I progetti pilota furono definiti sulla base delle procedure e del “format” della Banca

mondiale (Wb), del Fondo mondiale dell’ambiente (Gef) e del Fondo multilaterale del

Protocollo di Montreal (Fmo), anche per favorire cofinanziamenti di istituzioni finanziarie

internazionali, ed impostati secondo il modello c.d. “comprensive approach”36.

Nell’ambito dell’accordo tra i ministeri dell’ambiente italiano e cinese venne anche

sottoscritto37 un progetto di cooperazione finalizzato all’implementazione degli obblighi

previsti dalla Convenzione di Stoccolma sui Pops (Persistan organic pollutants).

In occasione della Convenzione quadro delle Nu sui cambiamenti climatici (Unfcc) il

direttore generale del Siar del Ministero dell’ambiente italiano fu individuato quale “focal

point” nazionale per l’attuazione delle misure in campo ambientale approvate dalla

convenzione stessa.

Il programma di attività di supporto alla cooperazione, affidato inizialmente ad Ice con

l’incarico di realizzare una struttura di consulenza stabile in Cina, studi di fattibilità e

progetti pilota38, proseguì, poi, con la definizione di piani operativi annuali o biennali39

concernenti le singole linee di attività comprese nel Sicp, finanziate con risorse tratte dal

33 Sottoscritto in data 11 aprile 2001 dai rappresentanti del Ministero dell’ambiente italiano, dell’Ufficio di

cooperazione economica internazionale del Ministero dell’ambiente cinese (“Foreign Economic Cooperation Office of State Environmental Protection Administration”-Feco/Sepa) e dell’Ice Pechino (Ice Béijng). 34 Sottoscritto a Pechino, dal direttore generale pro-tempore del Ministero italiano per l’ambiente e il territorio

e da quello di Feco/Sepa. 35 Le aeree di cooperazione che venivano ampliate e rafforzate riguardavano: la riduzione dell’inquinamento

atmosferico e i relativi controlli; la gestione della qualità delle acque e la sostenibilità ambientale; la gestione dei rifiuti urbani; la riduzione graduale delle sostanze come i pesticidi e gli inquinanti organici persistenti (Pcb) che riducono lo stato di ozono; l’efficienza energetica; l’agricoltura sostenibile e le biodiversità nonché l’eliminazione delle sostanze regolamentate dal Protocollo di Montreal. 36 E’il modello indicato dalla Gef, finalizzato alla realizzazione di un sistema integrato di interventi in una

stessa area geografica. 37 Nel mese di luglio 2001. 38 Cfr. decreto n. 285/Pia/Dec/2002 del 31 maggio 2002 con cui viene concesso ad Ice un finanziamento per

complessivi 6,92 milioni di euro. 39 Relativi agli anni dal 2000 al 2013.

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ministero su diversi capitoli di spesa (elenco all. 2)40, e regolate da una serie di accordi,

protocolli d’intesa e convenzioni41.

Nel corso dell’evoluzione del Sicp, agli interventi ed alle attività gestite da Ice-Agenzia in

Cina, per conto del ministero committente, si sono sovrapposte altre iniziative di

cooperazione, previste in accordi bilaterali (memorandum d’intesa e agreement con relativi

addendum) tra il Ministero dell’ambiente e numerose istituzioni e municipalità cinesi42,

finanziate con trasferimento di risorse ai partner stranieri.

In alcuni casi, gli accordi e i relativi progetti facenti parte di piani operativi Ice furono

stralciati43 e direttamente finanziati dal ministero, al fine di garantire maggiore operatività

e accelerare il trasferimento dei fondi.

Il programma di cooperazione, incluso dalle Nazioni unite tra le “partnership initiatives”

per lo sviluppo sostenibile, venne presentato al vertice mondiale di Johannesburg del

settembre 2002 dal Presidente del Consiglio italiano pro-tempore e dai ministri italiano e

cinese dell’ambiente in carica all’epoca.

A partire dall’anno 2003, con accordi triennali, il Mattm affidò alla Venice international

university (Viu), l’incarico di gestire e coordinare un programma di formazione avanzata su

gestione ambientale e sviluppo sostenibile, rivolto a funzionari delle pubbliche

amministrazioni, ad esperti e ricercatori cinesi44.

Il 7 ottobre 2010, durante la visita di Stato in Italia in occasione dell’anno della cultura

cinese, i premier italiano e cinese pro-tempore approvarono il piano d’azione triennale cino-

italiano per il rafforzamento della cooperazione economica in tema di protezione ambientale

e sviluppo sostenibile.

40 Inizialmente: capitoli 7082 e 7083; poi, una serie di altri capitoli di spesa con prevalenza per il 2218, il 2211,

il 2212 e il 2214. 41 Integrati da alcuni “addendum” e da un atto modificativo. 42 Sepa, Cass, Mep (Ministero della protezione ambientale), Most (Ministero della scienza e della tecnologia),

Miit (Ministero dell’industria e dell’informazione tecnologica), Sepb (Ufficio protezione ambientale di Shanghai), Sfa (Amministrazione del patrimonio forestale demaniale della Cina), Ndrc (Commissione nazionale sviluppo e riforme), Mwr (Ministero delle risorse idriche), Cced (Ufficio della Cina per la cooperazione internazionale sull’ambiente e lo sviluppo), università di Tongji, Tsinghua e Shanghai Jiao Tong nonché municipalità di Pechino, Suzhuou, Lanzhou, Uanzou, Urumqui, Xian, Tianjon e Shanghai. 43 Nel caso, ad esempio, del P.o. 2010-2011 dal quale vennero stralciati: un accordo siglato con Tongji

university per un valore pari a 2.197.000; un addendum siglato con Mep per un ammontare di 1,5 milioni, e un altro accordo con Tongji university per 393.000 euro. 44 Le risorse finanziarie per sostenere l’attività di formazione e di supporto logistico degli utenti sono state

erogate dal Mattm direttamente alla Viu sulla base di piani operativi annuali e a fronte della rendicontazione delle spese effettuate e dei servizi resi (cfr. nota n. 0015117/Sec del 24 ottobre 2014).

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Nello stesso anno il Mattm e la Commissione nazionale sviluppo e riforme cinesi (Ndrc)

siglarono un accordo a Pechino per la promozione di un piano di cooperazione nei settori del

cambiamento climatico e dello scambio di tecnologia e capacità.

Nel marzo 2012, poi, intervenne il protocollo d’intesa Mattm-Mep, per rafforzare la

cooperazione in materia ambientale e definire il piano d’azione congiunto per la “green

economy”, e, in successione, l’accordo Mattm-Most sullo sviluppo scientifico sostenibile.

I più recenti protocolli sono stati firmati nel primo semestre del 2015 con i partner storici

cinesi45, in aderenza alla dichiarazione congiunta a livello ministeriale resa il 30 ottobre

2014.

L’accordo con il Miit, in particolare, ha segnato l’inizio di una più vasta cooperazione in

tema di attività ed iniziative di formazione sulla protezione ambientale sino a comprendere

l’area dell’efficienza energetica nel settore industriale.

In effetti, una parte significativa della collaborazione fra Italia e Cina è ancora

rappresentata proprio dall’attività di formazione, di cui hanno beneficiato numerosi

rappresentanti dei vari partner istituzionali cinesi46.

Dall’inizio dell’attività di cooperazione centinaia di progetti e sub-progetti47 sono stati

sviluppati nell’ambito del Sicp, in tutti i principali settori della tutela ambientale e dello

sviluppo sostenibile in Cina, previ accordi con diversi soggetti istituzionali e con

interessamento di trentuno province, regioni autonome e municipalità48 del paese asiatico.

45 Miit, Cass, Most, Mep, Ndrc e municipalità di Pechino (Epb Beijing). 46 Alla fine del 2013, erano stati organizzati in Italia e in Cina n. 234 corsi di formazione, con la partecipazione

di oltre 10.000 funzionari e manager di istituzioni, università e imprese private cinesi. Dal 2013 è stato avviato anche un training in collaborazione con il Miit, unico ministero cinese responsabile dell’innovazione tecnologica nel settore industriale. 47 Il Mattm riferisce di circa trecento accordi definiti con il Ministero dell’ambiente e con le istituzioni locali

cinesi nei quali sono “state individuate le iniziative progettuali di comune interesse, disciplinati i rapporti tra le parti firmatarie e definiti i reciproci adempimenti……” (cfr. nota n. 0011226/Sec del 7 agosto 2014). 48 Cfr. report di valutazione del programma Sicp-Pricewaterhouse Coopers Consultants (Shenzhen), Limited,

Beijing, Branch, settembre 2014.

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2. Progetti e risultati49

I progetti sono distribuiti prevalentemente nei seguenti settori: conformità alle

convenzioni internazionali sull’ambiente; controllo dell’inquinamento dell’aria; prevenzione

della contaminazione del suolo; risorse idriche dell’ambiente; pianificazione urbanistica e

sviluppo eco-compatibile; energia ed efficienza energetica; gestione dei rifiuti solidi;

cambiamenti climatici; trasporti sostenibili; sensibilizzazione; istituzione e sviluppo delle

capacità.

Tra gli obiettivi raggiunti tramite il Sicp è senz’altro da citare il sostegno tecnico e

procedurale offerto alla Cina per conformarsi alle convenzioni internazionali sull’ambiente.

Positivi risultati sono stati conseguiti nella prevenzione dell’inquinamento atmosferico,

attraverso il controllo delle emissioni dei veicoli diesel ed il monitoraggio della qualità

dell’aria e l’analisi dei dati50.

Nella protezione del patrimonio idrico, i progetti italo-cinesi hanno contribuito a

migliorare i meccanismi e i sistemi di gestione per la prevenzione dell’inquinamento delle

acque, introducendo tecnologie avanzate a supporto delle capacità decisionali, di

monitoraggio e di analisi dei dati51.

49 Per la ricostruzione del quadro generale dei progetti realizzati e/o in corso nell’ambito del Sicp si è tenuto

conto dei report di avanzamento annuale/pluriennale dell’attività di cooperazione ambientale, della relazione prodotta dal direttore di Ice Pechino e redatta dal Pmo del Mattm (inviata con nota n. P174201303048 del 7 giugno 2013 all’ambasciatore d’Italia in Cina, a richiesta di quest’ultimo), del report di analisi e valutazione del programma Sicp reso nel settembre 2014 (dall’agenzia Pricewaterhouse Coopers Consultant) su commissione del Feco/Mep e, infine, della relazione aggiornata (nota n. CO151A Sec del 24 ottobre 2014) predisposta per l’autorità ministeriale dal direttore generale Sec sul programma e sulle principali linee di cooperazione. 50 Il Sicp ha assistito il Governo cinese nella formulazione delle direttive tecniche per la protezione ambientale

ed il trattamento dei veicoli diesel ed eseguito una ricerca sugli standard delle emissioni inquinanti di mercurio nell’industria. Progetti per istituire e migliorare i sistemi di monitoraggio della qualità dell’aria sono stati attuati a Pechino, Shangai, Suzhou, Urumqui e Lanzhou. Il Ministero dell’ambiente italiano ha cofinanziato nel 2000 la sperimentazione di motori a basse emissioni per autobus da destinare alla città di Pechino, rispondendo alla richiesta di collaborazione per la riduzione dell’inquinamento atmosferico nella capitale cinese. I primi autobus dotati dei nuovi motori forniti alla municipalità di Pechino (che ne ha ricevuto oltre tremila unità) sono stati consegnati nel dicembre 2004, nel corso di una cerimonia presieduta dall’allora Capo dello Stato italiano e dal Ministro dell’ambiente dell’epoca. 51 Nel 2010 è stato avviato un progetto nell’ambito del dodicesimo Piano quinquennale cinese sulla prevenzione dell’inquinamento delle acque del bacino del fiume Songhua. Un sistema di monitoraggio ambientale delle acque e di raccolta dati è stato installato nel bacino del lago Dongting. Analogo sistema è stato realizzato nella stazione di monitoraggio ambientale di Chaohu, con l’introduzione di un meccanismo di preallarme per rilevare tempestivamente l’eutrofizzazione del lago a causa della fioritura dell’alga blu. Nella città di Zhangjiagang si è realizzato un progetto pilota di un modello idraulico per acquedotti municipali e di un sistema di supporto per le decisioni nella gestione dell’acqua urbana.

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In materia di bonifica del suolo, i programmi e le ricerche promossi nell’ambito del Sicp

hanno consentito la prima raccolta nazionale di dati sulle soglie di concentrazione, lo

screening dei siti contaminati, la definizione di standard e direttive per la bonifica, nonché

aiutato l’amministrazione municipale di Pechino a definire standard locali e stilare l’elenco

delle industrie potenzialmente inquinanti.

Nel settore dell’urbanistica e della bioedilizia, sono state applicate tecnologie di

protezione e gestione ambientale e sviluppate ricerche nell’area di Shanghai e all’interno

della zona ecologica dell’isola di Chongming, favorendo anche la pianificazione eco-

sostenibile in diversi piccoli centri della città di Pechino.

Insieme con il Mep e il Fondo multilaterale per l’implementazione del Protocollo di

Montreal, il Sicp ha contribuito, con progetti e risorse, alla costruzione del palazzo dei

congressi sull’ambiente (c.d. edificio 4C)52. Un altro esempio positivo di realizzazione

infrastrutturale è rappresentato dall’edificio italo-cinese (il Sino-italian energy efficient

building-Sieeb) dell’università di Tsinghua, inaugurato nel 2006 e caratterizzato da un

sistema integrato di riscaldamento, raffreddamento e alimentazione che ne ha elevato

l’efficienza energetica e ridotto sensibilmente il livello delle emissioni di anidride carbonica.

Nel campo dell’energia pulita, efficace si è rilevata l’offerta di cooperazione tecnologica

per la captazione e lo stoccaggio dell’anidride carbonica in una centrale a carbone, con

l’adozione di procedure più pulite e la riduzione delle emissioni nocive53.

Notevoli progressi si sono registrati anche nel controllo dei cambiamenti climatici, grazie

alle ricerche ed ai progetti dimostrativi realizzati dal Sicp per favorire un meccanismo di

sviluppo pulito (Cdm) e l’attività di monitoraggio sui cambiamenti climatici e le capacità di

adattamento.

52 Realizzato da progettisti italiani e cinesi secondo i criteri dell’“architettura sostenibile” e adottando la

tecnologia avanzata sul risparmio energetico. L’edificio, completato nel settembre 2009, rappresenta uno dei migliori esempi di eco-costruzioni ad alta efficienza energetica. 53 Ricerche sull’energia sostenibile sono state condotte in Mongolia interna, nel Tibet ed in altre decine di province cinesi, con l’effetto di porre le basi per lo sviluppo di fonti rinnovabili nell’intero paese asiatico e, in particolare, di energia eolica, solare, biologica, da calore terrestre ed idroelettrica. Nella Mongolia interna, i progetti pilota dei “villaggi solari” forniscono elettricità a migliaia di famiglie. Tra le diverse soluzioni realizzate, meritano menzione le due centrali ad energia solare costruite nella provincia di Qinghai e il progetto residenziale di basse emissioni di carbonio denominato “Delian Tandi Software Park”, con impianti solari per l’acqua calda ed impianti fotovoltaici, che rappresenta un modello sostenibile di sviluppo e riciclo.

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Un’indagine pilota, eseguita nella città cinese di Lanzhou per valutare le emissioni di gas

serra (ghc) in conformità con l’Unfccc, ha portato a sviluppare la metodologia e la ricerca

applicata per i Cdm, nel campo della produzione dell’acciaio e dell’architettura.

E’ stata, anche, condotta una valutazione in tema di cambiamenti climatici e di impatto

delle attività umane sugli ecosistemi costieri in Cina54.

Un importante risultato è stato raggiunto con l’istituzione di una serie di centri e

piattaforme per favorire il trasferimento di conoscenza e tecnologia (“capacity building”),

migliorare le capacità di protezione ambientale del paese asiatico ed esplorare le opportunità

di sviluppo del business in materia.

Il progetto, avviato nel 2009, ha portato all’istituzione del Centro per la ricerca e la

valutazione del rischio ambientale55, che fornisce supporto tecnico e consultivo per la pulizia

dei siti contaminati, ed ha contribuito alla realizzazione di un sistema di pronto intervento,

migliorando le capacità di prevenzione, valutazione e gestione delle emergenze ambientali56.

Sono stati forniti al Mep57 veicoli per il monitoraggio ambientale ed attrezzature di

pronto intervento per l’analisi delle acque e del terreno.

Nel quadro degli accordi siglati tra il Mattm e la Sfa si sono poste le basi per lo sviluppo

del progetto di afforestazione con il sistema “Vallerani” nella regione autonoma della

Mongolia interna58, con l’impiego di unità tecniche meccanizzate per la lavorazione del

terreno e di una serie di accorgimenti per renderne l’uso adatto ai diversi territori59.

54 Con l’uso di modelli avanzati per l’acquisizione di informazioni geografiche e l’analisi degli strumenti di

telerilevamento e l’applicazione del concetto di bacino di drenaggio generale per i cambiamenti idrologici ed ambientali. Il primo programma cinese in materia (“Piano d’azione per gli ecosistemi costieri adattati ai cambiamenti climatici”) costituisce un esempio virtuoso per il miglioramento delle capacità di adattamento ai cambiamenti climatici e per la promozione di uno sviluppo sostenibile in diverse città costiere. 55 Si tratta del Centro Italo Tongji di trasferimento tecnologico (Itttc) che opera sotto il controllo

dell’Accademia cinese di pianificazione ambientale del Mep. Il centro ha realizzato con successo la prima microturbina a gas sino-italiana, avviandone la produzione; ha promosso la cooperazione fra il Parco delle scienze sino-italiano ed aziende straniere ad alto contenuto tecnologico; ha realizzato la piattaforma di collaborazione industriale che avrebbe favorito l’approdo di piccole e medie imprese italiane nel mercato cinese. 56 Il sistema fa capo al Centro di supporto sino-italiano per le emergenze ambientali come piattaforma a lungo

termine per la condivisione delle esperienze, la ricerca, la formazione e lo sviluppo delle capacità di pronto intervento. 57 A seguito di un disastroso terremoto che aveva devastato il paese asiatico. 58 In anni precedenti l’accordo, il sistema Vallerani aveva già attivato l’interesse del Governo cinese in

occasione della IV Convenzione delle Nu per combattere la desertificazione, svoltasi a Ginevra nel 2000. Inizialmente la proposta di intesa era intervenuta con il Maeci italiano ma il progetto non era decollato per una serie di lungaggini burocratiche e per l’improvviso decesso dell’ambasciatore pro-tempore italiano. 59 Il metodo Vallerani prevede: lavorazione del terreno a mezzo di aratri modificati e automatizzati; semina

diretta di piante autoctone tenendo conto della biodiversità locale e introducendo molte varietà di piante;

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L’amministrazione municipale di Pechino e il Mattm hanno anche promosso diversi

progetti ambientali, sostenuti da tecnologia italiana in vari settori60, finalizzati

all’allestimento delle olimpiadi di Pechino e dell’Expo universale di Shanghai.

Infine, il Mattm e l’università Tongji di Shanghai hanno avviato, in collaborazione con

la Viu e con la Cass, un vasto programma di training e formazione anche a distanza sulla

gestione ambientale e lo sviluppo sostenibile, destinato ai quadri delle amministrazioni

pubbliche ed agli esperti delle imprese private cinesi, nonché agli studenti e docenti della

stessa università.

3. Situazione attuale della cooperazione e prospettive future

L’intensità del finanziamento italiano al Sicp si è ridotta negli anni “anche a fronte delle

mutate condizioni economiche della Cina e l’interesse per altre aree geopolitiche da parte

dal ministero”61.

A seguito dei vari incontri intercorsi a partire dalla fine del 2013 dal direttore generale

Sec con le controparti cinesi è emersa in particolare la volontà di:

- continuare a sviluppare la cooperazione sulle questioni più urgenti in materia di

protezione ambientale, sviluppo sostenibile e cambiamenti climatici62;

- “passare da un’assistenza unidirezionale ad un modello di ricerca e sviluppo

congiunti, che favorisca la capacità di innovazione tecnologica e il livello delle nuove

tecnologie in entrambi i paesi”;

- rafforzare la cooperazione nel campo delle tecnologie emergenti ed innovative;

- trasformare il modello operativo per favorire una maggiore partecipazione attiva nei

meccanismi di mercato di imprese, università e istituti di ricerca.

In occasione della sua terza missione in Cina (9-13 febbraio 2015), lo stesso direttore

generale ha incontrato i rappresentanti delle istituzioni cinesi abituali interlocutori del

velocità di intervento per lo sviluppo di ampi programmi per contenere la desertificazione e assicurare il recupero sostenibile del territorio. 60 Fra i quali: trasporti sostenibili, prevenzione dell’inquinamento dell’aria e dell’acqua, eliminazione dei

prodotti chimici nocivi, sviluppo agricolo sostenibile, fonti rinnovabili, miglioramento dell’efficienza energetica, monitoraggio del ciclo dei rifiuti. 61 Cfr. relazione n. 0015117/Sec del 24 ottobre 2014, già citata. 62 Anche allo scopo di “supportare le negoziazioni in vista della conferenza di Parigi e dell’agenda di sviluppo

successiva al 2015”.

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Sicp63, con l’obiettivo di avviare un nuovo modello di collaborazione basato su una

partnership paritaria, ispirata a principi affatto diversi dal passato. In particolare, è stata

sottolineata la necessità64: di una migliore definizione dei progetti di collaborazione; della

piena condivisione degli oneri65 e di garanzie di ritorni per le aziende italiane; di “maggiore

condizionalità e trasparenza nella gestione delle risorse finanziarie”66 a partire dai

programmi residui in corso, con abbandono del modello di erogazione dei contributi italiani

basato sui “trust fund”; del necessario coordinamento tra le istituzioni coinvolte per

integrare risorse e strumenti67.

Secondo i dati aggiornati68, le attività di cooperazione ancora in corso riguardano alcuni

storici partner e nuove istituzioni cinesi.

a. Ministero dell’ambiente (Mep).

I seguenti progetti sono confermati e dovrebbero essere conclusi secondo il

cronoprogramma concordato (costo complessivo di circa 2,1 milioni):

- intese tra il Mattm e il Ceiced69, per definire forme e procedure per il supporto e la

piena partecipazione italiana al consiglio come parte donatrice;

- applicazione di sensori remoti per la prevenzione, la valutazione e gestione delle

fuoriuscite di petrolio/reagenti chimici;

- supporto tecnico per i siti contaminati e gestione delle bonifiche dei suoli;

- supporto tecnico per la progettazione preliminare dell’edificio del Mep;

- valutazione esterna del Sicp70:

63 Cass, Ndrc, Most, Mep, municipalità di Pechino e Shangai, università Tongji. 64 Cfr. messaggio n. 688 del 23 febbraio 2015 diretto al Mattm, a firma dell’attuale ambasciatore d’Italia a

Pechino. 65 Con l’auspicio di un maggior impegno economico da parte dei partner cinesi nel finanziamento dei progetti

congiunti e dei corsi di formazione (sostenendo, diversamente dal passato, le spese di viaggio dei propri funzionari in Italia). 66 Con erogazione dei contributi a tranches separate e solo dopo attento monitoraggio dei lavori e dei risultati

raggiunti da ciascun progetto. 67 Ribadendo il ruolo di coordinamento in loco da parte dell’ambasciata delle attività relative al settore ambientale. 68 Cfr. allegato 2 alla citata relazione n. 0015117/Sec del 24 ottobre 2014 e allegato 2 alla nota n. 0001452/Svi del 6 marzo 2015. 69 “Clima Council for international cooperation on environment and development”. 70 Il report è stato presentato a settembre 2014 dal partner tecnico “Pricewaterhouse Coopers Clima” e fa

seguito ad altre due valutazioni (del 2006 e del 2009) per verificare i risultati complessivi del Sicp.

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- “training program” Feco/Mep, 3^ sessione del programma 2014, rinviata alla prima

metà del 2015.

Risultano, invece, cancellati altri progetti a suo tempo avviati71.

Le nuove iniziative concordate per il 2015 concernono:

- due corsi in materia di prevenzione e controllo dell’inquinamento delle acque e del

suolo, da tenersi nel corso dell’anno;

- partecipazione alla “Clima international environmental protection exhibition (Ciepec),

a giugno 2015, e visita di studio a Tianjin e Yixing per approfondire la conoscenza

delle esigenze tecniche e ambientali delle imprese cinesi e lo sviluppo di un piano

industriale nel settore ambientale;

- organizzazione di un seminario su prevenzione e controllo dell’inquinamento delle

acque72;

- creazione di un centro di cooperazione Italia-Cina per tecnologie e industria

ambientale73;

- organizzazione di un evento congiunto nell’ambito della manifestazione Expo Milano

2015.

b. Ministero della scienza e della tecnologia (Most) e Tongji Università di Shangai.

E’ in corso il recupero energetico, da concludere entro il 2015, della sede dell’edificio

Yunchou all’interno del campus dell’università Tongji, futura sede del Sino-Italian center

for susteinability (Sices). Costo del progetto: 5,264 milioni, con un cofinanziamento del

ministero dell’educazione cinese di circa un milione di euro.

La realizzazione del progetto, temporaneamente sospesa, è stata ripresa nella

considerazione che si tratta di un impegno giuridicamente vincolante assunto dal ministero

italiano e che il finanziamento relativo era già stato trasferito sul fondo fiduciario.

71 Attuazione di una piattaforma dedicata e di un piano congiunto sulla “green economy”; follow up del supporto

tecnico per i siti contaminati e la gestione del risanamento del suolo - fase 3; celebrazione del 15° anniversario del Sicp con la giornata dell’ambiente sino-italiana; assistenza tecnica per il potenziamento del programma congiunto ispirato al Protocollo di Montreal per la riduzione delle sostanze pericolose per la fascia di ozono; assistenza tecnica alla gestione di “accident pollution environmental” e del Centro sino-italiano di emergenza ambientale. 72 Con focus sul trattamento delle acque reflue urbane e sulle modalità di investimento per partenariati

pubblico-privato (Ppp). 73 A supporto delle necessità della Cina di disporre di adeguata tecnologia in tema di inquinamento

atmosferico, idrico e del suolo.

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Nel corso della citata missione in Cina del febbraio 2015, è stata comunicata alle parti

cinesi la volontà del ministero di recedere dall’impegno assunto in precedenza di elargire

all’università una donazione di 1.700.000 euro74.

Sono in discussione nuove proposte per l’anno in corso, concernenti: l’organizzazione del

training program con focus su scambio di esperienze tra grandi e medie-piccole aziende

italiane e cinesi nonché workshop tematici75.

c. Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma (Ndrc).

Nell’ambito del programma di cooperazione sui cambiamenti climatici è in fase di

approvazione il progetto di collaborazione per un sistema “China’s low carbon product

certification”76 previsto da un addendum all’accordo quadro sui cambiamenti climatici tra il

Mattm e Ndrc. Le risorse per sostenere il progetto, pari a 600.000 euro, sono già allocate

presso il partner cinese.

Per il 2015 è previsto lo svolgimento di due corsi in Italia, uno sui cambiamenti climatici

e l’altro, più specifico, sul mercato del carbonio e la gestione dei sistemi di reporting.

d. Accademia cinese delle scienze sociali (Cass)77.

Sono in corso le attività relative ad una serie di programmi e interventi già definiti, tra

cui:

- realizzazione del data base dei progetti Sicp. I fondi relativi risultano stanziati sul

progetto operativo Ice 2013 e già trasferiti per 94.000 euro;

74 Nell’occasione è stato chiarito che “il ministero non fa donazioni ma può solo concorrere ad attività di

comune interesse” (Cfr. relazione n. 0001452/Svi del 6 marzo 2015). 75 In tema di desalinizzazione dell’acqua di mare e delle acque salate di falda; utilizzo integrato di petrolio, carbone e gas per il risparmio di acqua e la riduzione di emissioni; risparmi di acqua ed energia nelle centrali elettriche a carbone; trattamento delle acque reflue di fabbriche in città cinesi; tecnologie per la fatturazione della CO2 senza utilizzo di acque; sviluppo urbano sostenibile. 76 Il progetto pilota prevede: lo studio di una metodologia di valutazione del carbonio di un prodotto specifico

e lo sviluppo di standard tecnici per prodotti a basso contenuto di carbonio; assistenza a una provincia cinese pilota per la definizione di norme tecniche a livello locale; selezione di imprese cinesi da sottoporre alle procedure di certificazione. 77 La collaborazione con la Cass è trasversale e spazia in vari settori di ricerca, essendo l’Accademia cinese la

più ampia organizzazione di ricerca accademica e il centro nazionale per gli studi nel settore delle scienze sociali e politiche, nonché uno dei maggiori think tank in Asia affiliato al Consiglio di stato cinese.

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- organizzazione del forum internazionale sulla “crescita verde” a Pechino, in base

all’accordo del novembre 2013. L’attività è in fase di riprogrammazione78. Parte dei

fondi del progetto è stanziata sul piano operativo Ice 2013; risultano già pagati

250.000 euro, circa un terzo del costo complessivo;

- programma di training 2014-2015: il nuovo accordo, siglato il 9 febbraio 2015, include

l’organizzazione di un corso di apertura in Cina, due corsi in Italia e attività di

comunicazione da definire.

e. Ministero dell’industria e dell’informazione tecnologica (Miit).

La firma recente dell’accordo con il Mattm segna l’avvio della collaborazione con il nuovo

partner istituzionale cinese.

Le principali proposte per il 2015 concernono: l’organizzazione del forum Italia-Cina

sull’efficienza energetica nel settore industriale e l’organizzazione del traninig program con

focus di esperienze tra aziende italiane e cinesi.

f. Ufficio di protezione ambientale della municipalità di Pechino (Beijing Epb).

Le attività di cooperazione in corso con la municipalità di Pechino, avviate da tempo in

base all’accordo firmato il 14 maggio 2005, sono finanziate con le risorse trasferite dal Mattm

sul fondo fiduciario (Siec-Sub). La cooperazione con Pechino è stata, poi, consolidata ed

estesa a seguito del nuovo protocollo siglato nel 2012 dal direttore generale Sec pro-tempore.

I progetti tuttora attivi o appena conclusi hanno ad oggetto:

- il supporto allo studio di fattibilità tecnica per la ristrutturazione degli impianti di

produzione del cemento a Pechino;

- l’assistenza tecnica sui modelli di simulazione e previsione della qualità dell’aria;

- il supporto tecnico per la gestione del sito contaminato degli impianti dell’acciaieria

“Capital Steel” di Pechino (completato);

- il training program per il 2014 (completato);

- il progetto per la gestione delle radiazioni;

- lo studio per il master plan ambientale “World City” (Fase II);

78 Tra le proposte per il 2015 sono inseriti un seminario ed eventi congiunti per la promozione di scambi

commerciali e investimenti nell’ambito della cooperazione tra società cinesi e italiane su sviluppo verde e cambiamenti climatici. Quest’attività potrebbe essere finanziata con il budget concordato per l’organizzazione del progetto “crescita verde”, utilizzando i 250.000 euro già versati.

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- il progetto per l’applicazione dell’inventario delle fonti di emissioni inquinanti di

Pechino.

Risultano, invece, temporaneamente sospesi ulteriori progetti concordati, in attesa di

nuove valutazioni dei due partner italiano e cinese79.

Per il 2015 la municipalità cinese propone l’organizzazione del training program annuale

e di una serie di workshop tematici80.

Altre proposte in discussione riguardano la definizione di tecnologie pilota per caldaie a

gas a basso contenuto di nitrogeno e l’istituzione di un comitato di esperti sul controllo

dell’inquinamento a Pechino e in aree adiacenti.

g. Ufficio di protezione ambientale della municipalità di Shanghai (Shanghai Epb).

In atto la collaborazione riguarda solo il programma di training, che la parte cinese

propone di ripetere nel 2015 con l’integrazione di workshop tematici.

h. Altre attività cofinanziate con la Ue.

Il Mattm partecipa alla realizzazione dell’Eu-China Clean Energy Centre (EC2) in qualità

di associato e cofinanzia l’operazione con 2 milioni e la copertura delle spese di affitto degli

spazi del centro per tutta la durata della fase di attivazione (cinque anni).

Il consorzio internazionale guidato dal Politecnico di Torino si è aggiudicato il bando

europeo per l’istituzione del centro per l’energia pulita. Lo scopo della struttura è quello di

favorire l’impiego di energie pulite in Cina attraverso un più agevole accesso a politiche,

regolamenti, tecnologie, esperienze e buone pratiche internazionali (a prevalenza dell’Ue)

nel settore. Il costo del progetto è di 12 milioni.

La maggioranza dei progetti in atto è finanziata con risorse tratte da appositi fondi

fiduciari bilaterali (cfr. successivo cap. III, par. 3.2) amministrati dai partner cinesi.

La sintetica descrizione dei progetti avviati e/o conclusi è riportata nell’allegato 3.

79 Studio di tecnologie per la riqualificazione delle zone industriali di Pechino; progetti di laboratorio per

attività di monitoraggio e capacity building tecnica; eventi di comunicazione; progetto per la definizione di politiche per il controllo delle emissioni di veicoli. 80 In materia di: qualità dell’aria, efficienza energetica, auto elettriche, analisi delle fonti di Voc (volatile

organic compounds) provenienti dal settore chimico, da emissioni di veicoli e da altre industrie inquinanti.

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4. Problematiche gestionali e di coordinamento

Il programma Sicp si affianca, di fatto, alle iniziative di cooperazione con la Cina

promosse dal Ministero degli affari esteri dell’epoca81 (ora Maeci), in distinte aree di

intervento, attraverso aiuti finanziari (a titolo di dono o di credito di aiuto), assistenza

tecnica, trasferimento di known how e formazione professionale.

Al fine di assicurare l’auspicabile coordinamento dei programmi di cooperazione con la

Cina nel settore ambientale i due dicasteri hanno esaminato la possibilità di avviare un

programma comune ma, considerata la diversa natura delle fonti normative e di

finanziamento, avrebbero, poi, sviluppato separatamente i rispettivi interventi, pur

assicurando l’informazione reciproca ed un coordinamento periodico82.

Peraltro, come sottolinea una nota d’ufficio del Maeci83, “tra Italia e Cina non vige un

trattato sui temi ambientali” e la collaborazione si basa in larga parte sulla dichiarazione

congiunta resa dai ministri dell’ambiente nell’ottobre 2000, che prende spunto dalle

convenzioni multilaterali in materia e richiama la necessità di stipulare un accordo quadro,

e su intese tecniche definite nell’ambito di agreement e memorandum intercorsi tra la

competente direzione generale del Mattm e le amministrazioni cinesi.

Dalla documentazione84 messa a disposizione dallo stesso Maeci, si trae conferma della

partecipazione di funzionari dell’Ambasciata d’Italia a Pechino ad alcune riunioni di uno

steering committee costituito in loco85 ma limitatamente al periodo 2000-2004.

Nei resoconti86 delle riunioni inoltrati al ministero, il responsabile pro-tempore della

diplomazia italiana in Cina ha sottolineato, tra l’altro, la necessità di mantenere contatti

con la delegazione che gestisce sei programmi ambientali “alcuni dei quali simili a quelli

Sicp” e l’importanza del coordinamento tra le due parallele iniziative ambientali promosse

81 Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo (Dgcs). 82 Cfr. considerazioni contenute nel documento sulla cooperazione ambientale tra Italia e Cina, predisposto

dal responsabile pro-tempore della Direzione generale Sec del Mattm e consegnato il 25 febbraio 2014 al magistrato istruttore. 83 Allegata alla lettera n. 234750 in data 21 ottobre 2013 del Ministro degli affari esteri dell’epoca, diretta al Ministro dell’ambiente pro-tempore. Il documento è stato inviato alla Corte dal Maeci con nota n. 199736 del 16 settembre 2014. 84 Cfr. nota n. 118658 del 27 maggio 2014 della Direzione generale per la mondializzazione e le questioni globali. 85 Non menzionato, peraltro, nelle intese bilaterali istitutive del Sicp le quali, invece, attribuiscono poteri

gestionali al Pmo di cui non risultano avere mai fatto parte rappresentanti dell’ambasciata. 86 Cfr. messaggi n. 3738 del 14 luglio 2001, n. 5317 del 29 ottobre 2001, n. 1550 del 6 maggio 2002, n. 4444 del

18 dicembre 2002, n. 3597 del 30 luglio 2003, n. 2894 del 28 maggio 2004.

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in Cina a livello governativo “affinché - ove possibile - le risorse pubbliche disponibili

vengano utilizzate al meglio…”. Nella stessa documentazione veniva richiamata l’esigenza

di “sollecitare un più concreto impegno finanziario da parte cinese, oltre ad una

razionalizzazione delle numerose linee di progetti in cantiere”.

In realtà, nessuna iniziativa concreta risulta promossa per coordinare e eventualmente

integrare i progetti Sicp, avviati dal Ministero dell’ambiente con l’iniziale collaborazione di

Ice, con le analoghe linee operative gestite dalla Cooperazione italiana allo sviluppo87 nel

settore dello sviluppo sostenibile, dei cambiamenti climatici e della lotta alla

desertificazione.

Al riguardo, è stato osservato88 che le attività del Ministero dell’ambiente attuano

quanto disposto dalle leggi di ratifica di convenzioni internazionali89, che assegnano

annualmente allo stesso dicastero risorse finalizzate alla realizzazione di programmi di

cooperazione ambientale con i paesi in via di sviluppo. Le risorse in questione sono attribuite

alla Direzione generale Sec e la loro destinazione e utilizzazione sono affidate “alla

responsabilità del direttore generale nell’ambito delle leggi che regolamentano la sua

funzione”.

Inoltre, gli accordi bilaterali con le istituzioni cinesi fanno riferimento, per la parte

italiana, al Mattm che mantiene “la piena responsabilità programmatica, gestionale ed

amministrativa dei progetti ovvero la condivide con Ice-Agenzia, secondo quanto previsto

dalle convenzioni stipulate tra ministero e agenzia e registrate alla Corte dei conti. Non è

87 L’attività di cooperazione si realizza attraverso tre canali: bilaterale (flusso di interventi - doni o crediti - a favore di un pvs con cui è stata direttamente concordata l’iniziativa di sviluppo; multilaterale (flusso di interventi realizzati da un organismo internazionale, che decide come utilizzare le risorse con l’apporto finanziario di vari paesi donatori); multibilaterale (flusso di interventi concordati e finanziati a livello bilaterale, ma affidati in esecuzione ad un’agenzia specializzata o a un organismo internazionale). I contributi del paese donatore possono essere obbligatori, quando è previsto il versamento periodico della quota, sulla base di una ripartizione operata al momento dell’adesione all’organismo internazionale, ovvero volontari, quando il donatore negozia di volta in volta il versamento da effettuare. Relativamente al profilo finanziario, le modalità di intervento sono tradizionalmente rappresentate dai crediti d’aiuto e dai finanziamenti a dono (grant). Per dono si intende l’aiuto fornito senza obbligo di restituzione o pagamento di interessi, concesso in valuta o sotto forma di beni di consumo o di investimento o attraverso prestazioni di personale tecnico, studi e progettazioni. I crediti di aiuto sono crediti concessionali destinati ai pvs e prevedono la restituzione del capitale prestato, sia pure a condizioni estremamente favorevoli e in tempi molto lunghi. 88 Cfr. lettera n. 38151 del 14 giugno 2013, indirizzata all’Ambasciata italiana a Pechino, a firma del direttore

generale Sec pro-tempore. 89 Protocollo di Montreal, Convenzione quadro sui cambiamenti climatici. Protocollo di Kyoto.

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previsto né dalla legge, né dagli accordi, l’attribuzione di funzioni di sorveglianza

amministrativa ad amministrazioni terze”90.

Sulla vicenda della cooperazione con la Cina in materia ambientale è intervenuto anche

l’allora Ministro degli affari esteri che ha inviato91 al suo omologo del Mattm una nota

d’ufficio92 per sottolineare le “numerose incongruenze” emerse nel corso di una verifica93

disposta dall’Ambasciata in Pechino.

In particolare, vi si accenna alle difficoltà di chiarire il quadro degli interventi Sicp94,

“rilevandosi molte anomalie e contraddizioni” nei “costi (che appaiono in svariati casi

eccessivi) e nell’assegnazione delle attività sempre ai medesimi soggetti, senza alcun

processo di selezione da parte italiana (lasciato apparentemente alla parte cinese). Gli

interventi paiono slegati da una logica strategica: mentre una parte rilevante delle spese

viene giustificata in termini di costi di gestione, convegni, missioni, illustrazioni di progetti,

attività di promozione d’immagine, molte altre risultano incomprensibili e di difficile

ricostruzione”.

Per la nostra Ambasciata a Pechino, pertanto, non sarebbe stato possibile nei contatti

istituzionali con le autorità cinesi valorizzare le iniziative del Mattm “stante l’opacità che

contraddistingue gli interventi e l’assenza di elementi di valutazione relativi a stanziamento

complessivo, lista dei progetti avviati, enti e ditte esecutori, costo e localizzazione dei singoli

interventi realizzati, impatto ambientale. Di fatto, alcuni progetti sembrerebbero ipotizzati

solo nella documentazione e mai concretamente eseguiti”95.

Nella nota in questione si affermava, altresì, che la normativa vigente96 riserva

all’ambasciata un ruolo di coordinamento, controllo e supervisione, “non solo ai fini di

90 Cfr. citata lettera n. 38151 del 14 giugno 2013 nella quale, peraltro, si sostiene che il Mattm “…ha

costantemente considerato la funzione di coordinamento dell’Ambasciata italiana a Pechino, sia attraverso una continua informazione…sia con la richiesta permanente di integrare le iniziative del ministero con quelle delle altre amministrazioni a partire dalla Cooperazione allo sviluppo”. 91 Cfr. nota n. 199756 del Maeci in data 16 settembre 2014, diretta alla Corte dei conti, con allegata la lettera n. 234750 del 21 ottobre 2013. 92 Già inoltrata a Palazzo Chigi, in riscontro ad una richiesta di elementi informativi. 93 L’esito è formalizzato nella relazione datata 3 luglio 2013 sul programma Sicp, predisposta congiuntamente

da due funzionari in servizio presso l’ambasciata, a richiesta del capo missione. 94 Stante le frammentarietà dei dati forniti dall’Ice. 95 Cfr. punto 3) della nota d’ufficio citata. 96 Cfr. d.p.r. 5 gennaio 1967, n. 18 (art. 37, c. 3), d.lgs. 30 luglio 1999, n. 300 (art. 12, c. 1), direttiva del

Presidente del Consiglio dei ministri del 1° agosto 2009.

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un’adeguata valorizzazione politica degli investimenti dello Stato all’estero, ma anche a

garanzia della trasparenza nell’utilizzo di risorse pubbliche”.

Valutazioni decisamente non positive circa la gestione dell’intero programma Sicp

emergono anche dalle considerazioni espresse da apposita “Commissione di ispezione e

verifica amministrativa”97 interna al Mattm, istituita con il compito di verificare la

correttezza dei procedimenti amministrativi adottati negli ultimi anni dalla Direzione Sec.

La commissione rileva, tra l’altro, che fino al maggio 2014 il direttore generale in carica

non ha emanato la c.d. direttiva di secondo livello98 né delegato poteri di firma ai dirigenti

di seconda fascia, “i quali hanno, quindi, operato secondo le indicazioni impartite

verbalmente di volta in volta” dallo stesso direttore generale99.

L’organo ispettivo sottolinea, altresì, come, prima della visita effettuata in Cina nel mese

di ottobre 2014 dal nuovo direttore generale ad interim, la Sec “non avesse esatta cognizione

delle attività in corso di svolgimento in Cina, né tantomeno disponesse di una tempestiva e

completa documentazione amministrativa” al riguardo.

Relativamente, poi, al programma Sicp ed agli accordi internazionali presupposti o

sopravvenuti, la stessa commissione evidenzia come non risultino “istruttorie formali e

documentate che testimonino quale sia stato il procedimento seguito dalla Direzione

generale Sec per individuare in concreto le attività di cooperazione da realizzare” e, a volte,

“neppure le motivazioni sulla scelta del paese partner o dell’istituzione di riferimento”100.

Un aspetto di particolare criticità attiene, poi, alla fase della rendicontazione e, in specie,

alla mancanza di valutazioni e considerazioni sul risultato concretamente conseguito in

attuazione degli accordi con i partner internazionali, a fronte delle risorse erogate.

97 Istituita con d.m. n. 173 del 1° luglio 2014 dal Ministro dell’ambiente e presieduta da un consigliere della

Corte dei conti, con il compito di sottoporre ad ispezione e verifica i provvedimenti amministrativi adottati dalla Direzione generale Sec, in relazione a procedimenti in corso ovvero già conclusi qualora i conseguenti provvedimenti finali continuino a produrre i loro effetti. L’attività della commissione - che ha preso in esame i procedimenti di maggiore rilevanza sotto l’aspetto economico, posti in essere nel periodo dal 2010 al 2013 o anche prima, se produttivi ancora di effetti giuridici, aveva lo scopo di verificare “la conformità degli atti della gestione alle norme di legge, di regolamento ed ai principi generali dell’ordinamento, sia sul piano della legittimità amministrativa, che su quello della regolarità e correttezza”. 98 Con la quale si assegnano ai dirigenti delle divisioni ministeriali gli obiettivi e le responsabilità, secondo gli

indirizzi individuati dal ministro nella direttiva annuale (d.lgs. n. 165/2001). 99 Cfr. relazione depositata in data 27 novembre 2014 (pag. 14 e ss.). 100 Cfr. relazione citata, pag. 52 e ss., in cui si “rimarcavano, pertanto, le criticità già sottolineate in relazione

alle convenzioni nazionali, con specifico riguardo sia alle modalità di scelta delle collaborazioni concretamente attuate, sia alla mancanza, pressocché assoluta, di trasparenza sull’iter decisionale seguito”.

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“La configurazione dei fondi destinati alla attività/cooperazione internazionale quali

“grant” (donazioni) sembra limitare fortemente le forme di controllo esercitabili, tuttavia,

se da un lato ciò è comprensibile, in quanto non si possono imporre a Stati esteri particolari

modalità di rendicontazione, dall’altro il ministero non può esimersi dall’osservare una

corretta azione amministrativa, in termini di efficacia, efficienza ed economicità e,

soprattutto, dal dare contezza in merito all’impiego delle risorse pubbliche nazionali gestite.

I principi generali di contabilità pubblica impongono, infatti, l’obbligo della

rendicontazione della spesa, ai fini del riscontro, anche documentale, della regolarità

amministrativo-contabile ed a tutela dei responsabili dei procedimenti101”.

101 Cfr. relazione del 27 novembre 2014 della “Commissione di ispezione e verifica amministrativa”.

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CAPITOLO III

LA GESTIONE DEI FINANZIAMENTI PUBBLICI

Sommario: 1. Risorse pubbliche erogate. - 2. L’attività di cooperazione attuata e finanziata tramite Ice. - 2.1. Accordi, piani operativi e strutture. - 2.2. Commesse privatistiche e linee di finanziamento. - 2.3. Sistema di rendicontazione e controllo nei rapporti Mattm-Ice. - 3. I contributi trasferiti direttamente ai partner cinesi. - 3.1. Le procedure di finanziamento. - 3.2. La gestione dei fondi fiduciari bilaterali e dei trasferimenti diretti. - 4. Il finanziamento attraverso trust fund istituiti presso i fondi multilaterali. - 4.1. Premessa. - 4.2. Meccanismi di finanziamento attivati presso istituzioni finanziarie internazionali. - 5. Le risorse destinate ai progetti di formazione. - 5.1. Gli accordi di programma. - 5.2. Le spese relative.

1. Risorse pubbliche erogate

In diverse relazioni102 del Ministero dell’ambiente si sostiene che la stessa

amministrazione avrebbe finanziato progetti per circa 185 milioni, attraverso contributi

diretti alle istituzioni cinesi e mediante i trust fund istituiti presso la Banca mondiale (Wb)

e i fondi multilaterali e promosso investimenti sia diretti che indiretti nel settore per circa

1,35 miliardi.

Al cofinanziamento dei progetti avrebbero contribuito “con almeno 165 milioni” di euro,

anche le istituzioni cinesi e le imprese italiane, che hanno partecipato alla realizzazione dei

progetti, nonché alcune agenzie delle Nu (Unep, Undp, Unido), la Gef, la World bank e il

Fondo multilaterale del Protocollo di Montreal.

Il valore complessivo dei progetti realizzati e in corso raggiungerebbe, pertanto,

l’importo di 350 milioni.

Secondo il Mattm103, le attività di cooperazione bilaterale hanno, nel corso degli anni,

trovato copertura finanziaria attraverso i capitoli di bilancio dedicati all’attuazione del

Protocollo di Kyoto e del Protocollo di Montreal “per quanto concerne i finanziamenti

assicurati con risorse statali”.

Diversamente da quanto emerge dai documenti e dalle relazioni ufficiali anche recenti,

102 Tra le altre: nota n. 0038151/Sec del 14 giugno 2013 a firma del direttore generale pro-tempore della Sec;

rapporto sulla cooperazione ambientale Italia-Cina, aggiornato al 25 febbraio 2014; relazione del direttore generale Sec ad interim n. 15117/Sec del 24 ottobre 2014, in seguito alla visita effettuata in Cina dal 9 al 13 ottobre dello stesso anno. 103 Citata nota n. 0011226/Sec del 7 agosto 2014.

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l’analisi istruttoria ha evidenziato che per l’attuazione del programma Sicp il Mattm ha

utilizzato, nel tempo, almeno tre canali:

a) le linee di finanziamento attivate nell’ambito degli accordi di collaborazione con Ice-

Agenzia per la realizzazione dei piani operativi e delle “commesse privatistiche”.

Attraverso questo canale il ministero committente ha effettuato erogazioni pari a circa

121 milioni, di cui 7,36 milioni a titolo di “corrispettivi” per l’agenzia (cfr. par. 2.2);

b) le procedure di accreditamento diretto di risorse (grant) ai partner cinesi su conti bancari

e/o fondi fiduciari bilaterali, gestiti amministrativamente dalle istituzioni cinesi

beneficiarie. Questa modalità di contribuzione, che ha finito con il prevalere sulla prima

perché offre garanzia di maggiore celerità e di minori controlli, ha riguardato

finanziamenti per una somma complessiva non inferiore a 112,7 milioni (cfr. par. 3.2),

destinata verosimilmente ad aumentare se si fossero reperiti tutti i decreti ministeriali di

pagamento intervenuti dal 2003 al 2014;

c) i meccanismi di finanziamento attivati presso istituzioni finanziarie internazionali per

sostenere anche i programmi di cooperazione ambientale con la Cina.

Come emerge dall’esame della documentazione parziale acquisita (cfr. par. 4.2), il Mattm

ha allocato risorse pubbliche: sull’Italian carbon fund (Icf) per 87,59 milioni, dei quali una

quota significativa destinata a progetti Sicp; sul Fondo per il Protocollo di Montreal

(Fmo) per almeno 5,2 milioni, utilizzati per finanziare due progetti in Cina; sul Consultant

trust fund (Ctf), per 1,89 milioni destinati al pagamento di consulenti e tecnici per conto

del ministero italiano; sull’Italian trust fund (Itf), per 7,35 milioni dedicati

specificatamente alle attività ed iniziative progettuali nell’ambito del Sicp.

Complessivamente, attraverso lo strumento dei fondi bilaterali istituiti presso organismi

finanziari internazionali, sono stati destinati ai partner cinesi contributi (grant) non inferiori

a 70-80 milioni.

Per avere il quadro generale degli impegni finanziari sostenuti dal Mattm per la gestione

del Sicp non si può, infine, trascurare il “costo” delle convenzioni e degli accordi di

programma (cfr. par. 5.2) stipulati dal ministero con atenei e consorzi universitari e

finalizzati alla gestione di programmi di training promossi nell’ambito della cooperazione

ambientale in Cina (una somma decisamente superiore ai 15,2 milioni desunti dai limitati

dati resi disponibili).

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Considerando le varie linee di finanziamento e di accreditamento diretto di risorse in

aggiunta alle spese sostenute per il programma, emerge un impegno finanziario complessivo

a carico del Mattm senz’altro superiore a 320 milioni.

Questa cifra dovrebbe, pertanto, coincidere verosimilmente con l’ammontare delle risorse

pubbliche effettivamente destinate al Sicp e tratte da una serie numerosa di capitoli di spesa,

a volte genericamente orientati a finanziare iniziative serventi alla cooperazione in campo

ambientale (cfr. allegato 2).

2. L’attività di cooperazione attuata e finanziata tramite Ice

2.1. Accordi, piani operativi e strutture

L’accordo iniziale di collaborazione104 con Ice105 rispondeva all’esigenza di assicurare un

supporto operativo alle attività di cooperazione ambientale internazionale promosse dal

Mattm e si proponeva di coinvolgere le imprese italiane nell’attuazione dei progetti da

sviluppare in Cina.

104 La lettera accordo tra il ministero e Ice, datata 16 dicembre 1999 e controfirmata per accettazione dal

direttore generale pro-tempore dell’istituto, individuava la strategia, gli obiettivi tecnici e le risorse a base dell’attività di collaborazione. Come si è visto, l’impegno iniziale era stimato in lit. 1.831 milioni, messi a disposizione di Ice con finanziamento del Ministero dell’ambiente (decreto 23 dicembre 1999). Al momento dell’accordo, Ice aveva già avviato in Cina un progetto (Mueo-Monitoring unit for environmental protection) per lo sviluppo dei servizi locali per la protezione dell’ambiente, con l’istituzione di cinque antenne in aree di primaria importanza individuate con Sepa. 105 L’Istituto nazionale per il commercio estero (Ice) è nato come ente pubblico non economico, inizialmente

sottoposto alla vigilanza del Ministero del commercio con l’estero ed orientato, dopo la riforma introdotta con l. 25 marzo 1997, n. 68, a svolgere, ai sensi dell’art. 3, c. 1, del regolamento n. 474 dell’11 novembre 1997, “ogni attività che agevoli i processi di internalizzazione del sistema economico nazionale o che gli venga affidata da altre pubbliche amministrazioni, dall’Unione europea ovvero da altre istituzioni a carattere internazionale”. Con l’art. 14 del d.l. 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla l. 5 luglio 2011, n. 111, come sostituito dall’art. 22, c. 6, del d.l. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla l. 22 dicembre 2011, n. 214, è stata istituita l’Ice-Agenzia che opera per sviluppare l’internalizzazione delle imprese italiane, nonché la commercializzazione dei beni e dei servizi italiani nei mercati istituzionali, e per promuovere l’immagine del prodotto italiano nel mondo. ll relativo statuto, approvato con d. interm. 6 settembre 2012, stabilisce che l’agenzia è ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico ed è sottoposta ai poteri di indirizzo e vigilanza del Ministero dello sviluppo economico (Mise) che li esercita, per le materie di rispettiva competenza, d’intesa con il Maeci e sentito il Mef, ed è sottoposto al controllo finanziario della Corte dei conti.

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Con tale accordo il Ministero dell’ambiente affidava inizialmente all’istituto, tramite

l’ufficio Ice di Pechino, l’incarico di: individuare due aree urbane, a forte concentrazione

agricola l’una ed industriale l’altra, rappresentative della realtà economica cinese; realizzare

in ciascuna area uno studio di fattibilità completo per la realizzazione di progetti pilota

secondo le caratteristiche fissate dal Protocollo di Kyoto; proporre la realizzazione di

progetti meritevoli di finanziamento da parte di istituzioni e fondi multilaterali (Nazioni

unite, Banca mondiale, Gef, Protocollo di Montreal) e con la partecipazione di aziende

italiane sia in qualità di investitori che di contractors.

Per il coordinamento generale delle attività venne costituito un comitato tecnico106

(steering committee). Il Ministero dell’ambiente manteneva il finanziamento del progetto,

l’indirizzo e il monitoraggio strategico, le valutazioni e verifiche in merito all’elaborazione

degli studi di fattibilità. Erano affidati ad Ice il coordinamento del progetto nel territorio

cinese, i rapporti con le controparti cinesi, le imprese italiane e i fornitori di consulenza

tecnica e progettuale nonché la gestione delle risorse umane. L’Ambasciata d’Italia a

Pechino era inizialmente chiamata a gestire i rapporti con il governo cinese e a fornire

supporto istituzionale al progetto, partecipando al comitato tecnico.

Ricevuto il finanziamento iniziale da parte del Mattm, Ice approvava107 una “commessa

privatistica” concernente la predisposizione delle strutture funzionali all’attività di

cooperazione nel settore della protezione ambientale, in nome e per conto del Ministero

dell’ambiente, per un importo complessivo di lit. 1.831.200,000108, di cui lit. 1.771.200.000

per “costi esterni” e lit. 60.000.000 a titolo di “corrispettivo Ice”.

Con d.m. 12 marzo 2001109 venne, quindi, deliberata la prosecuzione del programma delle

attività affidate all’istituto (ora agenzia), attraverso un ulteriore finanziamento di lit.

4.569.200.000110, di cui lit. 200.000.000 quale corrispettivo per la prestazione di servizi

personalizzati.

106 La cui composizione è delineata nel decreto 23 dicembre 1999. 107 Con delibera n. 59 del 27 luglio 2000. 108 Di cui al decreto di impegno n. 600/Siar del 23 dicembre 1999. 109 N. 279/Pia/Dec/2001. 110 A valere sul cap. 7082, esercizio finanziario 2000.

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Il piano di dettaglio del programma, elaborato dall’ufficio Ice di Pechino nell’aprile 2001

ed approvato dal ministero l’11 maggio successivo, prevedeva quali linee d’intervento: la

riduzione delle emissioni, l’eliminazione di gas serra, il monitoraggio atmosferico, la

pianificazione energetica in due città della Cina, progetti per l’agricoltura sostenibile,

l’attività di collaborazione con la Cass nella definizione dello scenario energetico in Cina fino

al 2010 nonché nello studio di strategie di intervento.

Sulla base di un accordo intervenuto con il Ministero dell’ambiente e Tecnimont s.p.a. il

25 maggio 2001, Ice affidò a sua volta l’incarico di project manager delle prime iniziative

progettuali al chief rapresentative di Tecnimont a Pechino.

Il nucleo centrale della struttura di collaborazione fu costituito dal Pmo (Project

management office) con sede a Pechino111 e, poi, a Shanghai112, con il compito di:

- elaborare le strategie di intervento congiunto in Cina e gli studi tecnico-finanziari

relativi ai programmi di collaborazione già avviati;

- coordinare l’attività dei gruppi di progetto costituiti per le diverse linee di

intervento;

- comporre i pacchetti di progetti da presentare alle istituzioni finanziarie per il

reperimento dei fondi e fornire consulenza alle istituzioni italiane e cinesi per individuare le

politiche ambientali comuni da perseguire.

Il centro di affari del Pmo, braccio operativo di supporto alle imprese italiane partecipanti

al programma, era costituito dalla Bds (“Business development section”) a Pechino che

individuava e sviluppava le opportunità collegate ai programmi elaborati dal Pmo o

derivanti da programmi multilaterali in atto e manteneva i contatti con i maggiori “business

partners” cinesi nel settore ambientale113.

111 Il Pmo di Pechino ha sede presso il Feco/Mep, nell’“environmental conventions building”, edificio ad elevata

sostenibilità ambientale realizzato con il contributo del Mattm e di un cofinanziamento della Banca mondiale. 112 Il Pmo di Shanghai è attivo dal 2004, presso l’ufficio Ice locale, per la gestione dei progetti relativi alla locale area metropolitana. Dal 2008 fa, comunque, capo alla sede di Pechino. 113 Le imprese italiane potevano partecipare direttamente o indirettamente al Sicp, mettendo a disposizione

risorse umane tecniche in Italia e in Cina per l’elaborazione degli studi di fattibilità dei singoli progetti (in interfaccia con i tecnici cinesi del team di progetto previsto nelle varie linee di intervento) ovvero operando dall’Italia, con l’elaborazione di preventivi di massima da inserire nella valutazione economica e tecnica dei progetti. Nell’ambito della Bds, inoltre, le imprese potevano utilizzare le infrastrutture e i contatti maturati nello sviluppo dei programmi di collaborazione, per attivare nuovi canali di vendita di merci e servizi.

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Ice, in quanto soggetto italiano di coordinamento delle attività italo-cinesi sul territorio,

faceva capo al Ministero dell’ambiente per gli indirizzi strategici e si coordinava con

l’Ambasciata d’Italia a Pechino per i rapporti con altre controparti governative cinesi.

Le consulenze e l’assistenza tecnico-specialistica venivano rese sulla base di specifiche

convenzioni finalizzate allo sviluppo del programma o di singoli progetti, stipulate con

qualificate organizzazioni internazionali114 nonché con una serie di consorzi universitari e

fondazioni115.

A sostegno ai piani operativi annuali, il Ministero dell’ambiente ha trasferito ad Ice, che

ne curava la gestione, risorse finalizzate alla copertura: delle spese correnti del Pmo e dei

gruppi di lavoro operativi non compresi in altri specifici accordi di progetto; delle spese da

realizzare in Cina per tutte le linee di intervento Sicp a fronte degli accordi stipulati con le

controparti locali, con l’esclusione della Cass che manteneva un rapporto contrattuale

diretto con lo stesso ministero.

La formalizzazione della collaborazione progettuale e operativa tra Mattm e Ice

intervenne con il protocollo d’intesa dell’8 dicembre 2004116 che regolava la continuazione

del programma avviato sin dal 1999 sulla base di piani operativi annuali, da presentare a

cura di Ice, e il relativo meccanismo di finanziamento117 a carico del ministero.

114 Tra queste: Undp (United Nations Developement program), Unops (United Nations office for project services),

Erm China (Environmental resources management, società multinazionale di consulenza ambientale convenzionata in Italia con il Ministero dell’ambiente), Cass ecc. 115 Tra i quali: Cueim (consorzio universitario di economia industriale e manageriale) con soci fondatori

(Università di Verona, di Roma “La Sapienza” e della Calabria) e associati, tra i quali figurano anche imprese, banche e assicurazioni; Tecnimont - ora Maire Tecnimont s.p.a., che opera nei settori dell’ingegneria e delle costruzioni, dell’energia e della tecnologia applicata; Cursa (Consorzio universitario per la ricerca socio-economica e per l’ambiente) organismo di diritto pubblico, che, avvalendosi delle competenze e professionalità dei soci fondatori - università del Molise, della Tuscia e di Ferrara, promuove il raccordo tra ricerca teorica e applicata nell’ambito della gestione e delle governance ambientali; Cetma (Engineering, design and materials tecnologies center), consorzio di imprese, con competenze qualificate in ingegneria dei materiali e delle strutture, informatica e design; Gaia (Consorzio per la gestione associata di interventi ambientali), ente pubblico economico che opera nel settore dello smaltimento dei rifiuti; Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche); Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile); Ingv (Istituto nazionale di geofisica). Le università di Bologna, Pavia, Torino, della Tuscia, di Venezia, l’università “Bocconi”, la Venise international university (Viu), la Fondazione “Mattei”. 116 Approvato con Dec/Ras/2167/2004 del 24 dicembre 2004, registrato alla Corte di conti, reg. 1, foglio n. 132. 117 Il finanziamento prevedeva l’erogazione: del 35 per cento della commessa entro trenta giorni dalla data di

approvazione del piano operativo annuale; del 35 per cento entro i successivi quattro mesi sulla base della relazione tecnico-contabile sullo stato dei lavori; del 30 per cento nei successivi quattro mesi sulla scorta di analoga relazione.

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L’addendum118 al protocollo e alla convenzione del 27 ottobre 2005 rappresentò, poi,

l’“unico atto complessivo” disciplinante la collaborazione tra le parti (Mattm e Ice), nel

quale veniva anche prevista l’istituzione (art. 4) di un Comitato paritetico di coordinamento

e monitoraggio119 che poteva avvalersi di unità tecnico-scientifiche di esperti.

Ice era tenuto inizialmente a relazionare il ministero finanziatore ogni sei mesi sullo stato

di attuazione dei programmi operativi e sulla situazione economico-finanziaria.

Successivamente, con l’accordo del 19 dicembre 2008120, che ha esteso l’arco temporale

della collaborazione al 31 dicembre 2011, è stato sancito l’obbligo di relazione al ministero

ogni quattro mesi.

La convenzione è stata rivista a seguito di un atto modificativo121 e di un nuovo accordo

intervenuto nel corso del 2010, il quale ha prorogato le attività in comune, reso disponibili

ulteriori 17,67 milioni e individuato nuove modalità di erogazione dei finanziamenti122 nel

senso di ancorarle allo stato di avanzamento dei lavori, in aderenza ad un puntuale rilievo

della Corte dei conti123.

118 Approvato con Dec/Ras/1375/2005 del 28 ottobre 2005, registrato alla Corte dei conti il 1° febbraio 2006, reg. 1, foglio n. 43. 119 Il Comitato di coordinamento e monitoraggio, che in taluni casi ha funzionato, per motivi di emergenza,

con modalità epistolare: - proponeva l’adozione di programmi operativi. Le proposte confluivano in un piano operativo su base

annuale sottoposto all’approvazione del Mattm (che vi provvede con decreto direttoriale) e dell’Ice (con deliberazione del consiglio di amministrazione);

- monitorava lo stato di attuazione dei programmi esprimendo parere sulle relazioni redatte dagli uffici periferici di Ice e verificate dall’istituto, sullo stato di avanzamento finanziario delle attività ricomprese nel piano operativo e le eventuali proposte di ristrutturazione dei programmi.

120 Approvato con Dec/Ras/906 del 23 dicembre 2008, registrato Ucb il 13 gennaio 2009, al n. 38. 121 In data 6 aprile 2009, che limita la collaborazione a dicembre 2009, poi prorogata a dicembre 2010, e

individua specifici sottoprogrammi con impegno della spesa complessiva di 22,27 milioni (Drs/Dec n. 000344 del 21 aprile 2009, registrato alla Corte dei conti il 28 aprile 2009, reg. 3, foglio n. 400). 122 25 per cento alla presentazione di uno stato di avanzamento lavori pari al 25 per cento delle attività; altro 25 per cento subordinato alla presentazione di un Sal pari al 50 per cento dei lavori; un ulteriore 25 per cento all’esecuzione del 75 per cento della commessa e il resto al completamento delle attività. 123 La Corte dei conti, in sede di controllo preventivo di legittimità, con rilievo n. 23/A del 1° aprile 2009, ha

osservato, tra l’altro, che “le risorse finanziarie che saranno trasferite all’Ice prevedono il pagamento del 35 per cento all’atto dell’approvazione del piano operativo di dettaglio (cfr. art. 5 dell’accordo del 2008). Tale previsione non sembra rispettare il divieto di anticipazione del prezzo contrattuale di cui al d.l. 28 marzo 1997, n. 79, convertito con l. 28 maggio 1997, n. 140”.

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Dopo l’intervento di un ulteriore addendum124, per prorogare ulteriormente l’attività di

collaborazione, il 16 luglio 2013 è stata firmata una nuova convenzione triennale, da

considerare rescissa dal mese di ottobre 2014, a seguito di formale dichiarazione di volontà125

in tal senso della Direzione generale Sec.

In allegato quattro schede relative ai piani operativi annuali realizzati con Ice-Agenzia.

2.2. Commesse privatistiche e linee di finanziamento

I meccanismi e le modalità di finanziamento delle attività svolte da Ice in Cina per conto

del Mattm sono regolati da atti convenzionali; soltanto dopo l’accordo del 2010 (che

recepisce i rilievi della Corte dei conti)126 il trasferimento dei fondi impegnati avviene

successivamente e in misura proporzionale allo stato di avanzamento dei singoli progetti.

Nel corso di oltre quindici anni di collaborazione risultano erogati ad Ice complessivi

120,96 milioni, di cui 7,36 a titolo di “corrispettivi”, come da tabella seguente:

124 Siglato il 29 luglio 2010. 125 Cfr. nota n. 0015130/Sec del 27 ottobre 2014, nella quale si sottolinea come “il rapporto con l’Ice ha

generato triangolazioni finanziarie e di prestazione che necessitano di essere riviste in maniera sostanziale per poter essere proseguite”. 126 Cfr. precedente nota 123.

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Tabella 1 - Spese e corrispettivi fatturati al Mattm e relativi pagamenti

A B C D E

Piano operativo

Fattura Stanziamenti Corrispettivi Iva/Bollo *

Totale Pagato (3)

n. data Fatturati (1) Fatturati (2) (A+B+C) 2000 15354 02/08/2000 914.748,46 30.987,41 945.737,16 945.737,16 914.748,46 30.987,41 945.737,16 945.737,16

2001 8225 18/04/2001 2.256.503,48 103.291,38 2.359.796,15 2.359.796,15

2.256.503,48 103.291,38 2.359.796,15 2.359.796,15

2002 13001 02/10/2002 6.662.000,00 258.000,00 6.920.001,29 6.920.001,29

2002 16927 01/12/2003 1.893.190,00 181.560,00 2.074.751,29 2.074.751,29 2002-2004 integrazione 6511 18/05/2004 8.166.600,00 363.987,00

8.530.588,29 8.530.587,00

16.721.790,00 803.547,00 17.525.340,87 17.525.339,58

2005 4 20/01/2005 3.700.175,00 316.762,25 4.016.938,54 4.016.938,54

2005 10245 06/09/2005 3.700.175,00 316.762,25 4.016.939,06 4.016.939,06

2005 4836 18/05/2006 3.239.579,98 203.510,50 3.443.092,29 3.443.092,29

10.639.929,98 837.035,00 11.476.969,89 11.476.969,89

2006 4872 18/05/2006 5.600.000,00 404.250,00 6.004.251,81 6.004.251,81

2006 9190 19/10/2006 5.600.000,00 404.250,00 6.004.251,81 6.004.251,81 2006 9127 06/11/2007 4.800.000,00 346.500,00 5.146.501,81 5.146.501,81

16.000.000,00 1.155.000,00 17.155.005,43 17.155.005,43

2007 5146 30/05/2007 5.280.048,48 381.853,40 5.661.903,69 5.661.903,69

2007 3 08/01/2008 5.280.048,48 381.853,40 5.661.903,69 5.661.903,69

2007 11071 29/12/2008 4.525.755,84 327.302,91 4.853.060,56 4.853.060,56

15.085.852,80 1.091.009,71 16.176.867,94 16.176.867,94

2008 132 17/01/2008 7.349.439,65 514.460,78 7.863.902,24 7.863.902,24

2008 283 26/01/2009 7.349.439,65 514.460,78 7.863.902,24 7.863.902,24

2008 8305 02/12/2009 6.299.519,70 440.966,38 6.740.487,89 6.740.487,89

20.998.399,00 1.469.887,94 22.468.292,37 22.468.292,37

2009 8327 04/12/2009 7.700.000,00 539.000,00 8.239.001,81 8.239.001,81

2009 3410 10/06/2010 3.850.000,00 269.500,00 823.900,00 4.943.400,00 4.943.400,00

2009 6788 15/10/2010 3.850.000,00 269.500,00 823.900,00 4.943.400,00 4.943.400,00

15.400.000,00 1.078.000,00

1.647.800,00/1,81 18.125.801,81 18.125.801,81

2010-2011 7630 22/11/2010 2.750.000,00 192.500,00 588.500,00 3.531.000,00 3.531.000,00

2010-2011 1948 23/03/2011 5.500.000,00 385.000,00 1.177.000,00 7.062.000,00 7.062.000,00

2010-2011 5436 15/09/2011 2.750.000,00 192.500,00 588.500,00 3.531.000,00 3.531.000,00

11.000.000,00 770.000,00 2.354.000,00 14.124.000,00 14.124.000,00

2013 6156 26/11/2013 462.500,00 32.375,00 108.872,50 603.747,50 603.747,50

462.500,00 32.375,00 108.872,50 603.747,50 603.747,50 109.479.723,72 7.371.133,44 4.110.672,50 120.961.559,12 120.961.557,83

Fonte: elaborazione Corte conti su dati forniti da Ice-Agenzia. (1) Importi fatturati periodicamente sulla base delle risorse finanziate destinate alla realizzazione dell’accordo Mattm. Ice afferma, in base ai dati contabili, di avere sostenuto “costi esterni” per l’attuazione dell’accordo pari a 112,102 milioni. (2) Corrispettivi riconosciuti ad Ice per lo svolgimento di attività svolta. (3) Importi pagati dal Mattm a fronte delle fatture emesse da Ice. *Ai sensi del d.lgs. 11 febbraio 2010, n. 18, a partire dall’anno 2010 i servizi resi a committenti non soggetti passivi di Iva (come il Mattm) vengono tassati nel paese in cui è stabilito il prestatore (in questo caso Ice-Agenzia). Ne consegue che le fatture emesse dal 2010 per attività svolte a favore del Mattm devono esporre l’Iva che l’Ice riscuote e versa all’erario.

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Secondo l’agenzia127 i trasferimenti di fondi dal ministero “sono andati a coprire

principalmente costi vivi operativi dell’Ice per la realizzazione delle attività commissionate,

con un sistema di anticipazioni, stati di avanzamento e saldi finali che prevedevano

rendicontazioni di attività e di costi da parte di Ice, e che sostanzialmente hanno visto

prevalere nel tempo la componente legata ai “corrispettivi”, basata sulla natura privatistica

della commessa128, da correlare ai costi generali non rendicontabili della struttura Ice per il

coordinamento e la gestione dei progetti”.

Nella rendicontazione trasmessa da Ice al Mattm figurano, anche, i costi afferenti il c.d.

“sottoprogramma Pmo”, cioè le spese sostenute per gli esperti, titolari di competenze di

carattere tecnico, scientifico e organizzativo, reclutati per sostenere la struttura e le attività

del Pmo.

I corrispettivi - fissati inizialmente tra il 3 e il 4 per cento del valore della commessa e, dal

2005, elevati definitivamente al 7 per cento del valore dei finanziamenti - costituiscono in

effetti, a parere di Ice129, una sorta di rimborso delle spese generali di coordinamento non

documentabili per un’attività “promozionale” che è distinta da quella istituzionale e

prevede la fornitura di “servizi specializzati e personalizzati”130, da remunerare.

Il contributo va a sommarsi al rimborso di tutte le spese (costi esterni) sostenute dagli

uffici Ice di Pechino e Shanghai compresa la “quota di costi generali imputabili alla

organizzazione e gestione” delle attività affidate dall’Amministrazione dell’ambiente131.

127 Cfr. nota n. 091 del 2 aprile 2015. 128 Ad ogni commessa privatistica, comprensiva di un programma e di uno stanziamento distinti per ciascun

paese, area geografica e concordati con il ministero committente, l’Ice-Agenzia associa un codice di contabilità analitica. Diverse commesse sono state istituite per ogni piano operativo annuale. I costi ed i ricavi inerenti la commessa vengono rappresentati nel bilancio di esercizio utilizzando una classificazione per natura, sulla base della loro tipologia, confluendo nella sintesi contabile dei fatti di gestione operata in bilancio. I costi risultano riepilogati nelle varie tabelle di bilancio sotto la voce “attività promozionale”, senza ulteriore distinzione. I ricavi sono indicati nel conto economico nella sezione “valore della produzione”, tenendo distinti l’utilizzo del finanziamento ministeriale a copertura dei costi sostenuti nell’esercizio dal corrispettivo. I dettagli delle voci costi/ricavi per tipologia sono, comunque, desumibili dalla c.d. “analitiche commesse” e dalla documentazione contabile (fatture) emesse. 129 Cfr. documento di sintesi della riunione che ha avuto luogo il 13 aprile 2015 presso la Corte dei conti, con

rappresentati dell’agenzia e nota n. 091 del 2 aprile 2015 di Ice-Agenzia. 130 Cfr. art. 3, c. 6, dello statuto dell’agenzia. 131 Cfr. art. 3, c. 7, dello stesso statuto.

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In proposito, la Corte dei conti - Ufficio di controllo atti del Mise e del Mattm, in relazione

al decreto di approvazione dell’accordo Mattm-Ice del 2013132, ha ritenuto di segnalare la

genericità del piano operativo proprio con riguardo alla voce “corrispettivo per servizi Ice”

e la “conseguente necessità che i servizi personalizzati assicurati da Ice siano puntualmente

rendicontati e sia verificata la loro non riconducibilità ad attività ricomprese nei singoli

programmi di cooperazione”133.

In effetti, se è corretto riversare sul ministero affidante tutti i costi vivi (particolari e

generali pro-quota) sostenuti per svolgere l’attività delegata e raggiungere il risultato, non

sembra altrettanto corretto qualificare come “commessa privatistica”, al pari di qualunque

commessa134 riveniente da imprese private, l’incarico ricevuto e, conseguentemente,

fatturare al ministero un’ulteriore percentuale a titolo di corrispettivo.

Ice-Agenzia sostiene, al riguardo, che l’attività privatistica è espressamente prevista

dalla legge istitutiva (art. 14, lett. b, c. 24-quater) che contempla, tra le entrate dell’agenzia,

anche i “corrispettivi per servizi prestati agli operatori pubblici” oltre che privati.

Sul punto, la Sezione non può che ribadire le perplessità evidenziate circa la

qualificazione di attività non istituzionale riservata alla collaborazione resa al Mattm,

nonostante si tratti di iniziative e di risorse pubbliche orientate al perseguimento di finalità

previste dalla legge (in particolare, l’acquisizione di crediti di carbonio per rispettare i

vincoli del Protocollo di Kyoto) e a favorire l’affermazione di tecnologie e progetti italiani

nel mercato cinese.

Circa le spese generali di coordinamento non documentabili, alla cui copertura dovrebbe

essere destinato il corrispettivo, si osserva, inoltre, che, nella maggior parte dei piani

operativi Mattm-Ice, una quota significativa (circa il 30 per cento) delle risorse stanziate

per i vari progetti è destinata a finanziare proprio l’attività di supporto e le spese generali

di gestione del Pmo, organo di coordinamento operativo di tutti i progetti del Sicp.

Infine, non appare giustificata la scelta di fissare il corrispettivo al 7 per cento

(inizialmente si attestava al 3,50 per cento) della commessa: nessuno dei rappresentanti del

ministero o dell’agenzia è stato in grado di fornire i criteri/parametri seguiti per pervenire

132 Decreto 16 luglio 2013, n. 40270, ammesso a registrazione solo in considerazione che le previste attività

relative agli anni 2014, 2015 e 2016 e i connessi stanziamenti “sono subordinati alla necessaria assegnazione fatta in sede di approvazione della legge di stabilità ed afferente ciascun anno”. 133 Cfr. nota n. 0026028 del 20 agosto 2013 della Corte dei conti. 134 Che si differenzia sostanzialmente dalle commesse del Mattm, finanziate con risorse pubbliche.

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all’adozione di tale clausola convenzionale, in merito alla quale è stato solo precisato che

riguarda “una quota forfettaria per i servizi generali per l’esecuzione delle commesse”,

definita “sulla base di una stima condivisa tra le parti”135 .

Un’ultima notazione riguarda gli importi fatturati da Ice-Agenzia al Mattm, importi che

sono originati dai rendiconti e dalla documentazione contabile resi disponibili dall’ufficio

Ice di Pechino, centro di costo periferico che, recentemente, in sede di verifica di internal

auditing (a tavolino), è stato oggetto di ripetuti rilievi per “criticità nella redazione dei

documenti contabili e incompletezza della documentazione allegata”, con riferimento, tra

l’altro, proprio ad una commessa rientrante negli accordi italo-cinesi sottoscritti dal

Mattm136.

2.3. Sistemi di rendicontazione e controllo nei rapporti Mattm-Ice

Sulla base dei piani operativi approvati e aggiornati, il ministero committente rende

disponibili, con un decreto di impegno, all’Ice-Agenzia lo stanziamento previsto a copertura

dei costi esterni preventivati e del corrispettivo per i servizi assicurati. Le modalità di

erogazione della dotazione finanziaria annuale, nel tempo, sono state rapportate al

raggiungimento di stati di avanzamento lavori, previste in tranche pari al 25 per cento dello

stanziamento in applicazione del d.lgs. n. 192/2012 e subordinate alla presentazione

trimestrale (e non più quadrimestrale) di relazioni tecnico-contabili da parte di Ice-Agenzia

sullo stato dei progetti e sull’analisi finanziaria.

Le assegnazioni riferibili, invece, a eventuali successivi piani operativi previsti

nell’accordo (come nel caso del piano operativo 2013-2016, peraltro sospeso) sono

condizionate dal relativo appostamento di risorse riferite alle diverse annualità in sede di

approvazione della legge di stabilità.

Sulla base dell’accordo con il Mattm e del contributo reso disponibile, il consiglio di

amministrazione di Ice-Agenzia approva una “commessa privatistica extra Mise”,

135 Cfr. nota n. 352 del 25 novembre 2015 di Ice-Agenzia. 136 Cfr. verbali n. 02/2015 in data 29 gennaio 2015 e n. 4/2015 in data 27 marzo 2015 del Collegio dei revisori

dei conti di Ice-Agenzia inviati alla Corte dei conti, Sezione controllo enti.

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corredata di autorizzazioni alla spesa per l’acquisto di beni e per la prestazione di servizi e

un “prospetto informativo costi” da addebitare ai vari mastri137.

I decreti di pagamento, emessi dalla Direzione generale Sec del Mattm, intervengono a

presentazione delle fatture e dei rendiconti prodotti da Ice-Agenzia, a loro volta originati

dalla documentazione trasmessa dagli uffici Ice di Pechino e Shanghai ovvero dai documenti

di spesa inerenti i contratti di consulenza tecnica sottoscritti dall’agenzia.

I meccanismi di monitoraggio e controllo interni prevedono la verifica contabile da parte

dei competenti uffici della direzione centrale e, a campione, dell’audit interno che può

eseguire verifiche “a tavolino” o, in casi del tutto particolari, in loco.

Nel caso di segnalazione di anomalia e/o irregolarità vengono chiesti chiarimenti agli

uffici periferici interessati. Tali uffici devono redigere le relazioni sullo stato di avanzamento

finanziario delle attività ricomprese nei programmi operativi, da inoltrare all’agenzia che

provvede a trasmetterle al ministero. Lo stato di attuazione dei programmi è monitorato

dal comitato di coordinamento funzionante dal 2006.

3. I contributi trasferiti direttamente ai partner cinesi

3.1. Le procedure di finanziamento

Parallelamente e, in taluni casi, in sovrapposizione con l’attività di cooperazione svolta

in campo ambientale con il supporto di Ice-Agenzia (cfr. precedente par. 2), il Mattm ha

avviato una serie di interventi in Cina, nell’ambito del programma Sicp, direttamente con

partner cinesi sulla base di accordi bilaterali (memorandum of understanding, agreement e

addendum) nei quali venivano definiti i meccanismi e le modalità di finanziamento.

Nel tempo, questa forma di cooperazione ha decisamente prevalso su quella svolta con il

supporto di Ice-Agenzia e finanziata, tranne i primi trasferimenti di risorse propedeutici

all’avvio del programma, a presentazione delle fatture e della documentazione di spesa da

parte dell’agenzia, che provvede a sostenere i costi dei contratti con imprese italiane e

137 Si tratta di registri contabili nei quali vanno annotate le spese a vario titolo sostenute (acquisto beni,

prestazioni di servizi, costi del lavoro, oneri diversi ecc.) dagli uffici periferici Ice di Pechino e Shanghai.

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consulenti, della progettazione e dell’attività di formazione nonché di funzionamento del

Pmo.

Per le iniziative promosse e realizzate in base ad accordi bilaterali138, senza il supporto di

Ice-Agenzia, il trasferimento delle risorse pubbliche da parte del Mattm avviene su conti

correnti numerati individuati dalle istituzioni cinesi firmatarie degli accordi o,

prevalentemente, attraverso linee di finanziamento assicurate da fondi fiduciari bilaterali

(trust fund), gestiti amministrativamente dai partner cinesi, che possono utilizzare le risorse

dei fondi, “nell’ambito dello scopo e delle disposizioni” degli accordi e “sulla base dei principi

di onestà, fedeltà, prudenza e amministrazione efficiente”139.

Dall’esame dei vari accordi stipulati si evince che per il finanziamento delle diverse linee

di attività del Sicp sono stati costituiti nel tempo quattro fondi bilaterali:

- “Sino-Italian Facility” (Sif), istituito nel 2003 per supportare soprattutto i progetti con

il Most;

- “Sino-Italian Environmental Cooperation for Sustainable Beijing Fund” (Siec-Sub fund),

attivato nel 2005 per i progetti con la municipalità di Pechino;

- “Sino-Italian for the Protection of Environment Fund” (Sippef), istituito nel 2007 per i

progetti con il Mep;

- “Sino-Italian Climate Change Cooperation Program Fund” (Siccf), attivato nel 2010 per

i progetti con Ndrc.

La Sezione ha tentato di ricostruire la situazione di tutti i finanziamenti erogati, anche

in assenza di adeguati elementi di informazione, richiesti al Mattm ma forniti solo

parzialmente e a volte in modo inesatto. L’operazione è stata possibile grazie alla

collaborazione offerta dall’Ufficio centrale di bilancio presso il ministero, con la messa a

disposizione di copia dei provvedimenti di impegno e pagamento, peraltro limitati al

periodo 2008-2013, relativi al trasferimento diretto di risorse pubbliche ai partner cinesi.

La situazione documentata risulta dalla tabella seguente, dalla quale emerge che,

parallelamente al canale Mattm-Ice, almeno 112,7 milioni sono stati finora trasferiti su conti

138 Si tratta prevalentemente di progetti e attività avviate e/o ancora in corso con il Ministero cinese della

protezione ambientale (Mep), con quello della scienza e delle tecnologia (Most) e con la Tongji university di Shanghai, con la Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma (Ndrc), con la municipalità di Pechino (Bejing Epb) e con l’Accademia cinese per le scienze sociali (Cass). 139 Letteralmente: “….on the basis of the principles of honesty, trustworthiness, prudence and efficient

administration”.

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bancari e fondi fiduciari intestati a e gestiti da istituzioni cinesi, sulla base di accordi

bilaterali.

Tabella 2 - Trasferimenti diretti alle istituzioni cinesi (su c/c estero o fondo fiduciario)

N. decreto data importo capitoli di spesa

(1) progetti

istituzioni cinesi

fondi o conti bancari (2)

DEC/PIA/88 20/02/2003

380.000,00 edificio Sieeb

univ. Tsinghua - Most

Sif DEC/PIA/724 04/11/2003

12.730.000,00

edificio Sieeb (per

8.650.000,00)

univ. Tsinghua - Most

DEC/RAS/777 2003

1.642.440,00 2212 edificio 4C building

mun. Pechino Epb DEC/RAS/1368 2003

386.447,00 2212

DEC/RAS/464 26/03/2004

1.041.000,00

mun. Pechino c/c Bmepb

DEC/RAS 459 26/03/2005

11.600.000,00 veicoli, trasporti, biomedical waste

DEC/RAS/1101 13/07/2004

400.000,00 laboratorio per emissioni di gas

DEC/RAS/98 01/02/2005

1.298.322,00 progetto Swimer Cass c/c Cass

DEC/RAS/304 28/02/2005

2.100.000,00

mun. Pechino c/c Bmepb

DEC/RAS/305 28/02/2005

409.000,00

DEC/RAS/505 14/06/2005

4.090.000,00

DEC/RAS/641 14/05/2005

632.751,09 desertificazione Cciccd

DEC/RAS/778 17/06/2005

2.400.000,00 riduzione gas serra (CDM) Most Sif

DEC/RAS/1050 08/08/2005

258.822,00 progetto Swimer

Cass c/c Cass DEC/RAS/1054 08/08/2005

1.600.000,00 eventi vari

DEC/RAS/1055 08/05/2005

1.500.000,00 mun. Pechino c/c Bmepb

DEC/RAS/1111 27/09/2005

400.000,00 eventi vari Cass c/c Cass

DEC/RAS/1367 25/10/2005

1.200.000,00 mun. Pechino c/c Bmepb

DEC/RAS/1612 29/11/2005

400.000,00 afforestazione Sfa

DEC/RAS/1656 30/11/2005

1.200.000,00 2212 edificio Sieeb

Univ. Tsinghua - Most Sif

DEC/RAS/106 13/03/2006

1.600.000,00 eventi vari Cass c/c Cass

DEC/RAS/108 13/03/2006

4.300.000,00 7921/2212/2218 edificio Sieeb

univ. Tsinghua - Most Sif

DEC/RAS/329 13/04/2006

1.035.288,00 progetto Swimer Cass c/c Cass

DEC/RAS/538 29/05/2006

3.900.000,00 2212 edificio Sieeb

Univ. Tsinghua - Most Sif

DEC/RAS/540 29/05/2006

1.500.000,00 2212 edificio 4B building

Mun. Pechino

DEC/RAS/659 08/06/2006

1.492.825,00

settimana verde Cass c/c Cass

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DEC/RAS/884 2006

2.500.000,00 7083 edificio 4C building

Mun. Pechino

DEC/RAS/139 12/02/2007

4.000.000,00 2211/2213 edificio 4C building

Mun. Pechino

DEC/RAS/270 16/03/2007

258.822,00 progetto Swimer Cass c/c Cass

DEC/RAS/762 2007

1.000.000,00 riduzione gas serra (Cdm)

Most Sif

DEC/RAS/763 05/07/2007

1.000.000,00 riduzione gas serra (Cdm)

1090 E 39/2009 03/10/2007

800.000,00

Mep Sippef

DEC/RAS/282 12/05/2008

1.000.000,00 2213/PG5 riduzione gas serra (Cdm) Feco - Sepa Siec sub

DEC/409 30/06/2008

6.000.000,00 riduzione gas serra (Cdm) Most Sif

DEC/RAS/552 11/09/2008

1.000.000,00 7902/2211 riduzione gas serra (Cdm)

Mun. Pechino, Epb

c/c Beijing Municipal Epb

DEC/RAS/829 04/12/2008

1.000.000,00 2211 riduzione gas serra (Cdm)

Mun. Pechino/ Epb Siec sub

DEC/RAS/831 04/12/2008 complessivo 3.000.000,00 Feco - Sepa

DEC/RAS/525 31/07/2009

DEC/RAS/35 26/01/2009

1.000.000,00 2211/PG3 riduzione gas serra (Cdm)

Mun. Pechino/Epb Siec sub

DEC/RAS/36 26/01/2009

1.000.000,00 2211/PG3 riduzione gas serra (Cdm)

Feco - Sepa/Most

Sippef

DEC/RAS/37 26/01/2009

326.000,00 2211/PG3 sviluppo sostenibile

Sif DEC/RAS/38 26/01/2009

500.000,00 2211/PG3

mitigazione conseguenze terremoto

DEC/RAS/44 26/01/2009

2.000.000,00 2211/PG3 rid. gas serra settore edilizio

DRS/132 16/03/2010

2.150.000,00 2211/PG3

Riduzione emissione gas serra (Cdm)

Mun. Pechino/ Epb

Sif

DEC/133 16/03/2010

1.000.000,00 2211/PG3 Siec sub

DEC/134 16/03/2010

1.500.000,00 2211/PG3 Siec sub

DEC/135 16/03/2010

1.750.000,00 2211/PG3 Sippef

DEC/423 22/04/2010

450.000,00 8406 PG1

Expo Universal Shangai

DEC/499 13/05/2010

600.000,00 2211/PG3 Cambiamenti climatici Ndrc Siccf

DEC/773 15/07/2010

2.000.000,00 2211/PG3

Riduzione emissione gas serra (Cdm) Sippef -Siec sub

DEC/780 15/07/2010

1.000.000,00 2211/PG3 energie

rinnovabili Cass c/c Cass

SEC/DEC/138 14/02/2011

2.350.000,00 2211/PG3

Riduzione emissione gas serra (Cdm) Feco - Mep Sippef

SEC/DEC/267 28/03/2011

1.000.000,00 2211/PG3

Riduzione emissione gas serra (Cdm)

Mun. Pechino/Epb Siec sub

SEC/DEC/271 28/03/2011

1.500.000,00 2211/PG3 Cambiamenti climatici Ndrc Siccf

SEC/DEC/488 (3) 24/05/2011

800.000,00 2211/PG3

Tecnologie energie

rinnovabili Cass c/c Cass

SEC/DEC/547 13/06/2011

851.000,00 2211/PG3 edificio 4C building Feco - Sepa Sif

SEC/DEC/165 07/03/2012

1.000.000,00 2211/PG3 riduzione gas serra (Cdm) Feco - Mep Sippef

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Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 12/2015/G

SEC/DEC/339 08/05/2012

450.000,00 2211/PG3 smaltimento Pcb/Pop Feco-Mep Sif

SEC/DEC/340 08/05/2012

1.000.000,00 2211/PG3 riduzione gas serra (Cdm)

Mun. Pechino/Epb Siec sub SEC/DEC/341 08/05/2012

500.000,00 2211/PG3

SEC/DEC/823 12/10/2012

2.000.000,00 Mep

SEC/DEC/873 22/10/2012

1.000.000,00 2211/PG3 riduzione gas serra (Cdm) Mun.

Pechino/Epb Siec sub

SEC/23490 25/03/2013

1.000.000,00 2211/PG3 Pechino verde

DEC/SEC/23484 25/03/2013

1.000.000,00 2211/PG3 Mep

DEC/32490 25/03/2013

1.000.000,00 2211/PG3 Pechino verde mun.

Pechino/Epb Siec sub

SEC/48612 03/12/2013

1.000.000,00 2211/PG3 riduzione gas serra (Cdm)

Sippef –Siec sub

TOTALE 112.782.717.09 Fonte: elaborazione Corte conti su dati forniti dal Mattm e dall’Ucb.

(1) Per alcuni decreti elencati nella documentazione inviata dal Mattm, non sono indicati i capitoli di spesa di riferimento. (2) In grassetto sono evidenziati i fondi fiduciari bilaterali. (3) Il decreto n. 488/2011 ha sostituito analogo precedente decreto (dec. 277/2011) ritirato a seguito di rilievo dell’Ucb del Ministero dell’ambiente.

Per questi finanziamenti pubblici, l’unico controllo effettivo sembra essere quello

assicurato dall’Ufficio centrale di bilancio, il quale ha mosso, nel tempo, ripetute

osservazioni riferite alla difficoltà di riscontrare le richieste di parte cinese con le iniziative

in corso di realizzazione ovvero all’inadeguatezza della documentazione esibita ed alla

genericità delle motivazioni dei provvedimenti od ancora alla produzione di atti in lingua

inglese senza allegare almeno una traduzione di cortesia.

Sulla questione sono state acquisite140 le dichiarazioni di funzionari del ministero che in

passato avevano seguito le attività di cooperazione in campo ambientale con le istituzioni

cinesi. Dalle informazioni fornite sembra che all’inizio del programma Sicp il finanziamento

dei progetti fosse correttamente preceduto dalla definizione di un programma di lavoro,

dall’analisi delle componenti progettuali e da un attento studio di fattibilità anche sul piano

economico-finanziario. Da un certo momento in poi l’intero programma sarebbe stato

140 Cfr. documento di sintesi della riunione tenuta il 22 aprile 2015 presso gli uffici della Sezione, con la

partecipazione del direttore generale dell’Ucb e di due dirigenti rappresentanti del Mattm.

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caratterizzato da una “gestione soggettiva e privatistica”141 da parte del direttore generale

pro-tempore142 coadiuvato dal coordinatore responsabile del Pmo143.

Anche recentemente144, viene ribadito che “la negoziazione delle attività previste nei

Mou, la redazione dei medesimi, nonché l’individuazione dei soggetti da coinvolgere era

gestita dal direttore generale…, dalla sua Segreteria tecnica e dalle direzioni tecniche

competenti nel corso degli anni presi in considerazione” e che l’articolazione ministeriale

interessata “curava esclusivamente la redazione dei provvedimenti amministrativi sulla

base degli atti forniti e indicazioni ricevute dall’ex direttore generale…”

Gli accordi di volta in volta stipulati con i partner esteri sarebbero pervenuti

preconfezionati alla competente articolazione del ministero, chiamata a predisporre, una

volta ricevuta la richiesta di finanziamento da parte cinese, in applicazione delle clausole

convenzionali, il decreto di impegno e contestuale pagamento per trasferire con urgenza la

somma richiesta sul conto e/o sul fondo fiduciario, le cui variazioni, in aumento o in

diminuzione, erano, poi, sostanzialmente monitorate solo da uno steering committee italo-

cinese.

3.2. La gestione dei fondi fiduciari bilaterali e dei trasferimenti diretti

I fondi sono alimentati attraverso trasferimenti diretti da parte del Mattm, in base ai

termini dell’accordo stipulato con l’istituzione cinese, in anticipo rispetto alla concreta

realizzazione dei progetti e degli interventi, “ed utilizzati dai partner cinesi, secondo le

proprie regole procedurali e contabili. Ciò ha comportato ad oggi una reale difficoltà di

ottenere una rendicontazione effettiva e trasparente degli interventi realizzati”145.

Infatti, nella fase di implementazione del programma Sicp, i contratti con i partner tecnici

(italiani e cinesi) e le procedure di affidamento sono definiti sulla base della legislazione

locale.

141 Affermazione ripetuta in sede di adunanza pubblica del 1° dicembre 2015 dai funzionari rappresentanti del

Mattm. 142 Firmatario della maggior parte degli accordi bilaterali con le istituzioni cinesi, in qualità di direttore

generale, poi di Ministro dell’ambiente e ancora di direttore generale. 143 Già consulente del ministero e componente del consorzio Cueim. 144 Cfr. relazione n. 0005714 in data 3 agosto 2015, all. A alla nota n. 0005544/Svi dell’8 settembre 2015. 145 Cfr. relazione di missione preparativa alla visita del Ministro del Mattm in Cina (Pechino-Shanghai 9-13

ottobre 2014), nota n. 00515117/Sec del 24 ottobre 2014, a firma dell’attuale direttore generale Sec.

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Come si legge in un recente resoconto ministeriale, “La gestione dei fondi è stata spesso

governata da una triangolazione ove le imprese italiane, impegnate nei progetti di

cooperazione, ricevevano i corrispettivi per le loro attività dalle autorità cinesi che

utilizzavano a tal fine il denaro inviato dal ministero presso i fondi. Tale organizzazione

procedurale ha finito per rendere non semplice, a volte impossibile, la trasparenza dei flussi

finanziari e la loro rendicontazione alle autorità italiane”146.

E’ emerso, tra l’altro, che è stato pagato direttamente dal fondo fiduciario a disposizione

del Mep personale italiano che né figura tra gli esperti convenzionati da Ice-Agenzia, né

nell’elenco dei consulenti tecnici con rapporto contrattuale con il Mattm147.

Si tratta, in particolare, di quattro consulenti tecnici con contratti annuali (in due casi

conclusi a giugno e a settembre 2014) del valore, rispettivamente, di 120.000, 70.000, 75.000

e 57.000 euro.

E’ previsto che il controllo sulla gestione dei fondi fiduciari venga assicurato da appositi

steering committee148 di cui fanno sempre parte, per l’Italia, il direttore generale Sec e, per la

Cina, i responsabili delle istituzioni cinesi (Mep, Most, Cass ecc.) firmatari degli accordi

bilaterali presupposti.

E’ da rimarcare che, secondo le clausole degli accordi, eventuali profitti gestionali devono

essere utilizzati per coprire i costi di gestione e sono intesi come contributo al fondo da parte

del partner cinese al quale è riservata l’amministrazione del fondo stesso.

Un management team di gestione149 è incaricato della supervisione dello stato di

avanzamento finanziario del fondo. A tenore degli accordi istitutivi, il soggetto cinese

amministratore dovrebbe fornire al Mattm un “rapporto di bilancio di esercizio”150, con i

profitti, le spese, le attività e passività al 31 dicembre di ogni anno, relativamente alle risorse

finanziarie messe a disposizione dallo stesso ministero italiano, e un rendiconto finanziario

finale entro sei mesi dalla risoluzione o scadenza degli accordi.

146 Cfr. citata relazione n. 0015117/Sec del 24 ottobre 2014. 147 Cfr. nota n. 0004318/Svi del 17 luglio 2015. In effetti, uno dei quattro consulenti a libro paga figura

nell’elenco pubblicato sul sito del ministero ai sensi della normativa sugli obblighi di pubblicità e trasparenza, riordinata con d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33, ma quale titolare di altro incarico (esperto presso l’Ufficio di Gabinetto del ministro) autonomamente retribuito. 148 Gli steering committee sono responsabili, tra l’altro, dell’approvazione e del monitoraggio dell’allocazione

delle risorse sui fondi e della presentazione del c.d. “financial statement” annuale e finale. 149 Composto, in genere, da tre rappresentanti del Mattm e da tre rappresentanti dell’istituzione cinese parte

dell’accordo. 150 “Financial statement”.

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Sulla questione è stato interessato151 il Mattm, Direzione generale Sec, per avere contezza

della periodica acquisizione delle relazioni economico-finanziarie e della situazione contabile

attuale dei fondi fiduciari che risultano ancora attivi152.

In risposta153, l’attuale Direzione Svi del Mattm ha inviato carte, peraltro riferite a

periodi limitati e con aggiornamenti al marzo 2014, sullo stato di avanzamento154 di alcuni

progetti e sui movimenti finanziari dei fondi fiduciari bilaterali dai quali vengono tratte le

risorse per finanziare i progetti medesimi.

Tra i documenti resi disponibili figurano anche “tabelle aggiornate” dei fondi fiduciari,

intestate ad istituzioni cinesi (Most, Beijing Epb, Mep, Cass, Ndrc), con l’indicazione della

“situazione finanziaria e attività in corso”.

Dalle tabelle155 può rilevarsi che:

- i fondi Sif risultano esauriti in quanto completamente utilizzati per il progetto

dell’upgrade del Yunchou Building dell’università di Tongji156;

- sul Siec-Sub esistono residui pari a 2,680 milioni “non legati a progetti in corso” e di cui

andrebbe ridiscusso il riutilizzo;

- i fondi residui sul Siccf, al 5 febbraio 2015, ammontano a 899.663,00;

- sul fondo Sippef residuano disponibilità pari a 639.818,92.

Caratteristica costante dei progetti attuati direttamente con i partner cinesi è quella per

cui i relativi finanziamenti sono disposti con decreti di impegno e contestuale pagamento157.

Di norma, l’onere della spesa grava sulla missione 18 - sviluppo sostenibile, cap. 2211, piano

151 Cfr. nota n. 2484 del 4 giugno 2015. 152 Dai report sulle attività in corso a tutto il 2014 con varie istituzioni ed enti di ricerca cinesi si evince che la

maggior parte dei progetti è tuttora finanziata con risorse allocate sui fondi fiduciari bilaterali (cfr. citata nota n. 0015117/Sec del 24 ottobre 2014, allegato 2, del Mattm, Direzione generale Sec). 153 Cfr. nota n. 0004318/Svi del 17 luglio 2015 nella quale si precisa che “non risulta agli atti altra

documentazione” e, successivamente, nota n. 0005544/Svi dell’8 settembre 2015, allegati A da A7/ ad A/11. 154 Dalla frammentaria documentazione esibita emerge che:

- sul fondo Sif erano allocate, al mese di settembre 2005, risorse provenienti dal Mattm per il finanziamento di progetti in Cina pari, complessivamente, a 36 milioni;

- a tutto l’anno 2014, risultavano complessivamente trasferiti sul Siec-Sub 52.678.491 di fondi ministeriali; - a novembre 2013 sul fondo Sippef risultavano trasferiti fondi pari a 26.569.000; - a gennaio 2014 sul fondo Siccf erano allocati 2.994.526 rispetto a 3,6 milioni impegnati. 155 Che non riportano intestazioni né altre indicazioni idonee a chiarirne l’ufficio o la struttura di provenienza

né l’esatta collocazione temporale. 156 Si tratta del progetto per il miglioramento dell’efficienza energetica dell’edificio di Yunchou presso il Siping

Campus di Tongji (Shanghai), oggetto di diversi accordi con l’università e, di recente, di un intesa operativa tra Mattm e Most. Il finanziamento a carico del Mattm è di 4,025 milioni. 157 A differenza dei provvedimenti di pagamento a favore di Ice, preceduti sempre da distinti decreti di

impegno delle risorse stanziate.

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gestionale 3, dello stato di previsione del Mattm. Tali decreti, oltre a contenere l’elencazione

di tutti i possibili riferimenti normativi e delle convenzioni internazionali in materia158,

richiamano gli specifici accordi (mou, agreement, addendum) intercorsi con il partner cinese

e contengono una generica descrizione dei progetti da attuare.

L’evento che motiva, da ultimo, il provvedimento ministeriale di trasferimento delle

risorse è la richiesta con la quale l’istituzione o la municipalità cinese sollecita l’erogazione

di una quota o dell’intero finanziamento concordato, da allocare su conti esteri o su uno dei

fondi fiduciari (Sif, Siec-Sub, Sippef o Siccf) istituiti per sostenere le iniziative previste negli

atti convenzionali.

Criticità emergono, peraltro, sin dalla fase di predisposizione dei decreti di impegno e

contestuale pagamento, che si limitano a richiamare l’accordo bilaterale con l’istituzione

cinese e contengono un generico accenno all’iniziativa progettuale che si intende finanziare

e che non risulta preceduta da alcuna analisi istruttoria che dia conto delle ragioni della

scelta e dei costi-benefici dell’intervento.

Non vi è, poi, traccia di strumenti o modalità di verifica circa l’effettiva destinazione

delle risorse allocate dal Mattm, nel presupposto che la piena gestione dei fondi e dei conti

bancari e delle relative provviste è convenzionalmente riservata alle istituzioni cinesi. Anche

il monitoraggio sulla movimentazione dei fondi fiduciari, affidato alla responsabilità di un

comitato italo-cinese, non soddisfa le esigenze dell’amministrazione italiana di avere un

quadro esauriente e aggiornato dei flussi finanziari attivati e dell’impiego delle risorse

pubbliche trasferite, indipendentemente dalla circostanza che si tratta, in genere, di risorse

devolute a titolo di dono (grant).

L’assenza di un’adeguata istruttoria e la mancanza di trasparenza e di efficaci misure di

controllo, d’altronde, può aver favorito procedure e comportamenti anomali, come nel caso

dei pagamenti irregolari erogati a consulenti tecnici italiani con i proventi di un fondo

fiduciario a disposizione delle istituzioni cinesi, senza darne evidenza contabile ufficiale e

con prevedibile conseguente sottrazione di materia imponibile al fisco italiano.

158 Si sono riscontrati casi in cui nella premessa del provvedimento venivano ripetuti i riferimenti alle stesse

convenzioni internazionali, peraltro talora non coerenti con l’oggetto dei programmi finanziati.

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4. Il finanziamento attraverso trust fund istituiti presso i fondi multilaterali

4.1. Premessa

La partecipazione finanziaria italiana alle risorse di banche e fondi multilaterali (in genere

fondi di sviluppo, come Wb e Gef) occupa un posto rilevante soprattutto nel quadro della

cooperazione multilaterale italiana allo sviluppo, costituendone una delle tre componenti,

insieme alle attività svolte nell’ambito dell’Unione europea e delle Nazioni unite.

Attraverso il canale multilaterale un paese conferisce risorse a istituzioni che operano in

una pluralità di settori nei vari paesi in via di sviluppo. In tale contesto il pool di risorse

disponibile viene usato per finanziare l’insieme dei progetti/programmi esaminati e

approvati dal consiglio di amministrazione dell’istituzione finanziaria internazionale.

L’impegno assunto in sede di negoziato internazionale va onorato, nel caso dell’Italia,

previa approvazione parlamentare, attraverso l’erogazione del contributo promesso (di

norma, obbligatorio), secondo i tempi e le modalità concordate159. La quota di

partecipazione alla ricostruzione dei vari fondi ai quali l’Italia partecipa istituzionalmente

viene generalmente decisa sulla base dei seguenti elementi: peso economico del paese

nell’economia internazionale e ruolo storico di donatore importante; risultati operativi,

efficacia ed efficienza dell’istituzione; situazione interna di bilancio.

Nessun paese azionista/donatore può chiedere che il suo contributo venga utilizzato a

sostegno di determinati paesi o di specifici progetti. Questa possibilità, invece, è concessa in

taluni casi ed è subordinata alla creazione di fondi fiduciari, i trust fund, per i quali il

donatore ha la facoltà di scegliere i beneficiari in termini di paesi e/o di settori.

Il rinnovato interesse per la cooperazione allo sviluppo soprattutto nei psv ha avuto una

tangibile conferma nell’approvazione della legge di stabilità 2013 (l. 24 dicembre 2012, n.

228), il cui art. 1, comma 170, stanzia 295 milioni nell’anno per il periodo 2013-2022 per fare

fronte agli impegni già assunti nella ricostituzione delle risorse dei fondi di sviluppo e ad una

quota dei nuovi impegni che verranno assunti nel corso del decennio.

In materia di banche e fondi multilaterali di sviluppo la competenza istituzionale è, di

norma, del Mef, sancita dalle singole leggi di adesione alle istituzioni di cui lo stesso ministero

159 Tale impegno si estende anche al c.d. “capitale a chiamata” che rappresenta un multiplo di quello versato.

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Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 12/2015/G

è azionista e, poi, consolidata a sistema dall’art. 4 della l. 26 febbraio 1987, n. 49, come

modificato dall’art. 3, c. 1, lett. b), l. 24 novembre 2014, n. 173.

Fanno eccezione a questa regola i fondi fiduciari eventualmente costituiti, previe intese

tra donatore e beneficiario, presso il fondo multilaterale: in questo caso la competenza alla

gestione delle risorse trasferite al fondo spetta al ministero che ha promosso l’istituzione del

particolare meccanismo di finanziamento.

4.2. Meccanismi di finanziamento attivati presso istituzioni finanziarie internazionali

Da alcuni documenti160 acquisiti in istruttoria emerge, tra l’altro, che il Mattm ha

istituito nel tempo “meccanismi di finanziamento e allocato risorse”161 per sostenere i

programmi di cooperazione ambientale con la Cina attraverso:

- un “Italian trust fund” (Itf), istituito nel 2003 presso la Banca mondiale, come volano

per inserire i progetti italiani nella “pipe-line” dei progetti della stessa banca e come

moltiplicatore di risorse finanziarie esterne, con una dotazione iniziale di 8,5 milioni di

dollari Usa;

- un “Consultant trust fund” (Ctf), associato al primo, destinato al reclutamento di esperti

italiani per la selezione e il finanziamento dei programmi ambientali seguiti anche dalla

Wb in Cina, con un contributo del Ministero dell’ambiente pari a 1,5 milioni di dollari

Usa;

- un fondo bilaterale nell’ambito del Fondo multilaterale del Protocollo di Montreal,

destinato allo sviluppo di progetti in Cina per l’eliminazione degli usi del bromuro di

metile in agricoltura162;

- un “Italian carbon facility”163 (Icf), allocato presso la Wb, per finanziare progetti in

campo energetico e forestale, che generino “crediti di carbonio”.

160 Cfr.: relazione presentata il 6 maggio 2004 dal direttore generale Sec pro-tempore in occasione del seminario

sugli investimenti Italia-Cina, organizzato da Confindustria in collaborazione con Ice e Sviluppo Italia; messaggi n. 3597 del 30 luglio 2003 e n. 2894 del 28 maggio 2004, diretti al Maeci, dall’allora ambasciatore d’Italia a Pechino che riferisce sulla missione in Cina di una delegazione del Ministero dell’ambiente. 161 Sulla base di accordi con le istituzioni finanziarie internazionali, con le autorità cinesi, con università e

istituti scientifici italiani. 162 “Metil bromide national phase-out-plan China”. 163 Si parla anche di un “Sino-italian facility” (Sif) istituito presso un ministero cinese (Most) per il

cofinanziamento di progetti pilota nei settori dell’energia e dell’innovazione tecnologica in campo ambientale.

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Pertanto, il Mattm è stato invitato a fornire precisazioni circa i criteri e le modalità di

gestione dei trust fund allocati presso istituzioni finanziarie internazionali e, in particolare,

a precisare in quale misura tali fondi hanno contribuito a sostenere la realizzazione di

progetti Sicp in Cina164.

In una prima risposta, il ministero ammette165 di “non aver potuto reperire nulla agli

atti” in ordine ai fondi Itf e Ctf e di avere chiesto informazioni alla Banca mondiale,

riservandosi di fornire spiegazioni all’eventuale ricevimento di elementi di informazione da

parte dell’istituzione finanziaria internazionale.

Relativamente all’“Italian carbon fund”166 o “Italian carbon facility”, invece, il ministero

chiarisce trattarsi di uno strumento di acquisto di crediti per la riduzione delle emissioni dei

gas ad effetto serra, generati dai noti meccanismi flessibili Cdm e Ji.

Il fondo ha acquisito risorse pubbliche per un ammontare di 108,625 milioni di dollari

Usa167 (87.594.676,51 euro) e risorse private per circa 50 milioni di dollari168 che ha utilizzato

per finanziare progetti169 nei settori dell’efficienza energetica, delle energie rinnovabili, del

recupero di gas industriali e biogas in Cina e in altre aree strategiche170.

In base agli accordi intercorsi con la banca, i trasferimenti di risorse pubbliche al fondo

(TF 051052) sono avvenuti in cinque tranches: 6.977.149,83 euro il 16 luglio 2003 (capitolo

1572); 5.617.526,68 euro il 12 febbraio 2004 (capitolo 2212); 25.000.0000 euro,

In realtà il Sif è uno dei quattro fondi fiduciari sui quali affluiscono, come si è visto, risorse gestite direttamente dai partner cinesi (cfr. cpv. IV, par. 1). 164 Cfr. nota n. 2910 del 6 luglio 2015. Per definire l’intero quadro dei finanziamenti relativi ai programmi

bilaterali con la Cina sono stati, anche, presi contatti, in istruttoria, con il Maeci che cura la trasmissione all’Ocse, ogni anno, di una situazione (“national account”) dei contributi forniti ai pvs dall’Italia quale paese donatore e che, per il triennio 2010-2013, ha predisposto il rapporto, richiesto dall’accordo di Copenaghen del 2009, dei finanziamenti accelerati (“fast start”) erogati anche nell’ambito della cooperazione con la Cina. Si è così appreso che si tratta di dati contenuti in macro file, non analitici, forniti dalle diverse amministrazioni interessate, che, in definitiva, non sono utilizzabili in questa sede. 165 Cfr. nota n. 0004349/Svi del 17 luglio 2015. 166 Istituito nell’autunno 2003 presso la Banca mondiale, che svolge il ruolo di amministratore fiduciario, è operativo dal marzo 2004. 167 Share Mattm 69,79 per cento. Come si evince da un decreto di pagamento di 25 milioni di euro al fondo, il

capitolo di spesa utilizzato era il 7923 del bilancio del Mattm. 168 I partecipanti sono costituiti da grandi imprese italiane nel settore dell’energia e delle costruzioni. 169 Ad oggi sarebbero stati consegnati ai partecipanti al fondo 8,9 milioni di crediti di carbonio. 170 Paesi del Mediterraneo, India, America Latina e Russia.

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complessivamente, l’11 febbraio 2005 e il 27 aprile 2005 (capitolo 7923); 50.000.000 euro l’11

maggio 2006 (capitolo 7038, pg 02)171.

Non viene precisata, peraltro, la quota di risorse del fondo effettivamente impiegata per

finanziare le iniziative progettuali realizzate in Cina nell’ambito del Sicp.

L’altro meccanismo finanziario previsto dal Protocollo di Montreal (Fmo), alimentato

anche da contributi rivenienti dal Ministero dell’ambiente (capitoli di spesa 2213, pg 5, e

7921, pg 01), è a sua volta destinato a veicolare risorse dai paesi industrializzati verso quelli

in via di sviluppo, per finanziare tecnologie e prodotti ambientalmente sostenibili che

utilizzano sostanze non dannose per lo strato di ozono atmosferico.

Ogni tre anni la conferenza delle parti del protocollo adotta i contributi a carico dei paesi

donatori172, tra cui l’Italia, chiamata oggi a contribuire con 6.559.157 milioni annui.

Ciascun paese donatore può indicare annualmente, per il solo 20 per cento del contributo

obbligatorio, il programma specifico al quale vorrebbe destinare la quota percentuale173.

Nel caso che qui interessa, è stato rinvenuto174 agli atti del Mattm un “trust fund

agreement”, siglato nel 2005 tra Unido e il Governo italiano e sottoscritto dall’allora direttore

generale pro-tempore del ministero, con il quale il paese donatore si impegna a mettere a

disposizione di Unido, su apposito fondo fiduciario, risorse fino ad un massimo di US $

4.470.000,00 (pari a 3.364.284,89 euro)175 per finanziare i costi del progetto “methil bromide

national phase outplan”176, inserito nell’ambito dell’attività di cooperazione per

l’implementazione del Protocollo di Montreal.

In base all’accordo, la somma concordata viene depositata a cura del donatore presso il

conto bancario indicato da Unido, che istituisce un apposito fondo fiduciario da utilizzare

per soddisfare i costi effettivi del progetto ed i servizi di supporto al programma.

171 Cfr. tabella allegato 3 alla nota n. 004721 del 3 agosto 2015, inviata al direttore generale Svi. Il

trasferimento delle risorse è stato disposto con i seguenti decreti: n. 410/Pia/Dec/2003; n. Dec/Ras/162/2004; n. Dec/Ras/215/2005; n. Dec/Ras/539/2005; n. Dec/Ras/425/2006. 172 Con decisione XXVI/10 del 2014 è stato stabilito l’ammontare complessivo a carico dei vari paesi

sottoscrittori per il triennio 2015-2017. 173 In assenza di indicazioni, l’intera cifra viene usata a discrezione del fondo. I programmi sono interamente gestiti da Unido, Unep, Banca mondiale e Undp. 174 E trasmesso alla Corte in allegato D alla nota n. 0004349/Svi già citata. 175 In tre tranches: US $ 1.005.750,00 alla firma dell’accordo; US $ 2.458.500,00 entro trenta giorni dopo la

verifica positiva del primo report di avanzamento da presentare entro il 31 marzo 2006; US $ 1.005.750,00 dopo trenta giorni dall’esito favorevole del secondo report entro il 31 marzo 2007, comprensive di una percentuale dell’11,75 per cento per sostenere i costi generali del progetto. 176 Ossia il progetto, citato in precedenza, per l’eliminazione degli usi del bromuro di metile in agricoltura.

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In effetti, dalla documentazione resa disponibile solo di recente emerge che, con le risorse

trasferite al fondo fiduciario, sono stati finanziati due progetti Sicp in Cina: quello relativo

all’uso del cloruro di metile menzionato nell’agreement del 2005177 e un altro178, previsto dal

trust fund agreement del 13 dicembre 2002, che ha richiesto investimenti per US $ 1.950.000

(1.891.918,11 euro)179.

Con una successiva nota180 vengono fornite, alla luce degli elementi comunicati dalla

Banca mondiale e di quelli nel frattempo reperiti agli atti della ex Direzione generale Sec del

Mattm, più dettagliate informazioni sui fondi in questione.

Il Consultant trust fund (TF 052473) risulta costituito nel 2003, in base a specifici accordi

tra il direttore generale pro-tempore della competente direzione del Mattm e la Wb, per

pagare stipendi, viaggi e altri costi dei consulenti ingaggiati dalla banca per conto del

ministero italiano.

Il contributo al fondo è stato pari a US $ 1.500.000 (1.273.560,87 euro), impegnati con

decreto 793/2003/Pia del 28 novembre 2003 a valere sul capitolo 1572 e. f. 2003181. Il fondo

risulta chiuso il 22 aprile 2008182.

Nel giugno 2003 lo stesso direttore generale ha firmato altro accordo con la Banca

mondiale per la costituzione e l’amministrazione dell’Italian trust fund (TF 051000), a

supporto delle attività in corso o da intraprendere nell’ambito della cooperazione italo-

cinese in campo ambientale.

Il fondo è stato alimentato con un contributo pari a US $ 8.500.000 (7.358.670,24 euro)

impegnati con decreto 390/2003/Pia dell’8 luglio 2003 a valere sul capitolo n. 1572 e. f. 2003.

L’Italian trust fund costituisce, a sua volta, il conto di deposito di altro conto (TF 053530)

e dei suoi sottoconti183, dedicati specificamente alle attività ed alle iniziative progettuali

realizzate nell’ambito del programma per la protezione ambientale in terra cinese.

177 Relativamente al quale sono stati emessi i seguenti decreti di pagamento: Dec/Ras/2006/334 per 811.673,98

euro; Dec/Ras/2005/1543 per 856.832,91 euro; Dec/Ras/1536/2007 per 1.695.718,40 euro sul cap. 7921 pg 01. 178 “Sector plan CFC final phase-out: domestic refrigeration and domestic refrigerations compressors”. 179 Cfr. decreto 175/Pia/Dec/2003 sui capitoli di spesa 7290 e 1598. 180 Cfr. nota n. 0005544/SVI dell’8 settembre 2015, acquisita agli atti della Corte con prot. 0003662-11/04/2015-SCCGA-Y39-A. 181 Il trasferimento è stato operato a favore dell’international bank for reconstruction and development (Ibrd). 182 La Wb ha fornito tabelle riassuntive dei dati relativi ai consulenti/imprese ingaggiati, alle attività

realizzate e agli importi effettivamente corrisposti (complessivamente US $ 1.468,60). 183 TF 054326 dedicato al finanziamento per US $ 350.000 di studi sulla contabilità verde (attività concluse

nel 2006); TF 054327 dedicato al finanziamento per US $ 750.000 di studi sul cambiamento climatico (attività

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Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 12/2015/G

Poiché dal report fornito dalla Wb non risultano indicazioni relative al sottoconto TF

053531, è stata richiesta alla banca un’ulteriore verifica “al fine di accertare l’eventuale

presenza di documentazione utile a comprendere le attività finanziate mediate tale

sottoconto”184.

Riflessioni critiche analoghe a quelle formulate per lo strumento dei fondi bilaterali non

possono che essere estese alla gestione dei meccanismi di allocazione di risorse pubbliche

presso istituzioni finanziarie internazionali.

A parte le perplessità legate alla mancanza agli atti del ministero di dettagliata

documentazione circa la provvista iniziale, i movimenti finanziari e il saldo finale dei fondi

fiduciari affidati alla responsabilità gestionale dell’istituzione internazionale, si è visto come

non sia possibile, se non in casi limitati, individuare la quota di risorse impiegata per

cofinanziare iniziative progettuali nell’ambito del Sicp.

Anche questo veicolo di finanziamento, in realtà, non sembra offrire adeguate garanzie

di trasparenza circa l’impiego delle risorse pubbliche ed i risultati concretamente conseguiti

in aderenza agli accordi presupposti, peraltro non preceduti da adeguate istruttorie che

diano conto dei motivi delle scelte compiute e dei progetti ritenuti meritevoli del contributo

italiano.

Al riguardo, sarebbe auspicabile la previsione di una specifica attività di monitoraggio

da affidare al Mef sulla gestione dei fondi bilaterali costituiti da altri dicasteri presso

istituzioni finanziarie internazionali, con obbligo di notificare al predetto ministero

l’eventuale attivazione di tali fondi.

concluse nel 2007); TF 054538 dedicato agli studi sull’economia circolare, finanziati con US $ 900.000 e conclusi nel 2007; TF 053533 orientato a finanziare per US $ 5.500.000 un progetto, concluso nel 2012, sui cambiamenti climatici nella provincia cinese di Heilongjiang (Heilongjiang dairy project-Hdp); TF 053551 al quale sono state destinate risorse pari a US $ 752,400, per lo sviluppo di proposte progettuali in campo ambientale. 184 Cfr. citata nota n. 0005544/Svi dell’8 settembre 2015.

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Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 12/2015/G

5. Le risorse destinate ai progetti di formazione

5.1. Gli accordi di programma

A partire dall’anno 2003, con accordi triennali, il Mattm ha affidato alla Venice

international university (Viu)185 l’incarico di coordinare e gestire, in attuazione di accordi con

le istituzioni cinesi, programmi di formazione avanzata sulla gestione e lo sviluppo

ecosostenibile dell’ambiente in Cina, riservato a funzionari, esperti e ricercatori cinesi186.

Secondo altra fonte187, lo stesso ministero avrebbe cofinanziato, oltre ai programmi di

traning gestiti dalla Viu188, anche programmi coordinati dall’università di Torino, per la

promozione di “agricoltura sostenibile in Cina”189, e dall’ateneo della Tuscia in tema di lotta

alla desertificazione nel paese asiatico190.

Inoltre, agli atti191 vi è traccia di due accordi di programma, relativi al periodo 2002-

2007, stipulati dal ministero con Cueim192 per l’assistenza nei negoziati internazionali sulla

protezione dell’ambiente globale e il recepimento delle disposizioni ambientali

internazionali193, nonché per attività di ricerca in materia194.

185 Centro internazionale di formazione avanzata e di ricerca, fondato nel 1995, con campus nell’isola di San

Servolo, a pochi minuti da Venezia. E’ costituito da un consorzio di università di vari paesi, tra cui due atenei cinesi. Altri membri sono il Consiglio nazionale delle ricerche, il Mattm e la Provincia di Venezia. 186 Cfr. nota n. 0015117/Sec del 24 ottobre 2014. 187 Cfr. relazione in data 6 maggio 2004 resa dal direttore generale della competente direzione (Pia) del Mattm

nell’ambito di un seminario sugli investimenti in Cina. 188 Con 2.505.184 euro. 189 Con 1.840.159 euro. 190 Con 650.000 euro. 191 Cfr. citata nota n. 0015117/Sec del 24 ottobre 2014. 192 Consorzio universitario di economia industriale e manageriale, organizzazione senza finalità di lucro tra i

cui soci e associati figurano talune università ma che è costituita, altresì, da industrie, banche, assicurazioni. Dal sito internet del Cueim si rileva che il consorzio ha maturato “una significativa esperienza nell’ambito della consulenza strategica e specialistica e dei servizi di assistenza tecnico-scientifica al Mattm, con riguardo alle tematiche ambientali, attraverso l’impiego di propri ricercatori ed esperti direttamente presso le sedi operative dell’ente in Italia e all’estero. Sull’argomento veggasi deliberazione n. 28/2010/G della Corte dei conti, Sezione centrale del controllo sulle amministrazioni dello Stato. 193 Accordo, reso esecutivo con decreto 761/Pia/Dec/2001 che, in allegato, riporta il progetto n. 3

“Cooperazione ambientale internazionale”, nel quale rientrano le attività di supporto all’elaborazione di programmi di cooperazione bilaterale, tra cui quella con la Repubblica popolare cinese. 194 Accordo reso esecutivo con decreto Dec/Ras/2205/04, relativo ad una serie di progetti tra i quali il supporto fornito al Sicp.

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Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 12/2015/G

Per l’attuazione delle prestazioni ad esso affidate, Cueim poteva avvalersi dell’opera di

organismi e società specializzati, di istituti ed associazioni, di professionisti ed eventuali

borsisti che operano sotto la sua personale direzione e responsabilità.

La scelta dei contraenti Viu e Cueim, come la collaborazione con gli atenei, non era

preceduta da bandi di gara ma effettuata con negoziazioni private sulla base dell’asserita

unicità delle prestazioni fornite e del fatto che gli interlocutori contrattuali rientravano a

buon diritto tra gli istituti e dipartimenti universitari, con i quali il Mattm può stipulare

convenzioni ai sensi dell’art. 8, c. 1, l. 8 luglio 1986, n. 349.

Per il resto, secondo le affermazioni del ministero195, spettava ad Ice-Agenzia, in

attuazione delle convenzioni da quest’ultima stipulate, reclutare “gli esperti”196 facenti

parte del Pmo. Le connesse spese venivano autorizzate dall’agenzia, per mezzo delle c.d.

“autorizzazioni alla spesa”, disposte a fronte delle deliberazioni del consiglio di

amministrazione recanti l’approvazione dei piani operativi di riferimento.

Ciò premesso, la Sezione ha sollecitato l’elenco, con i relativi costi, di tutti i contratti

direttamente stipulati dal ministero con enti/istituti/imprese italiani (Viu, Agroinnova ecc.)

per la fornitura di servizi e consulenze e l’elaborazione di progetti relativi all’attuazione del

Sicp.

In risposta197, sulla base degli atti reperiti, è stata documentata (solo) la presenza di

accordi di collaborazione198 tra l’amministrazione e la Viu per la realizzazione di attività di

formazione avanzata in materia di gestione ambientale e sviluppo sostenibile.

5.2. Le spese relative

Nonostante che tale attività sia certamente iniziata nel 2003, il dettaglio degli accordi di

programma, dei decreti di impegno/pagamento e delle spese sostenute fornito199 dal

ministero riguarda soltanto le annualità dal 2009 al 2014, come da tabella seguente.

195 Cfr. nota n. 0003376/Cle del 15 maggio 2015. 196 “Titolari di competenze di carattere tecnico, scientifico, organizzativo, attraverso università/istituzioni scientifiche italiane, nonché strutture universitarie e istituzioni dei paesi nei quali operano gli stessi Pmo”. 197 Cfr. nota n. 0005714 del 3 agosto 2015, inviata alla Corte in allegato A alla nota n. 0005544/Svi dell’8

settembre 2015. 198 “Sotto l’egida dell’art. 1, c. 4, l. 8 ottobre 1997, n. 344 e in osservanza degli impegni internazionali assunti

nell’ambito dei Mou sottoscritti con le istituzioni cinesi”. 199 Cfr. allegato 1 alla nota n. 0005714 citata.

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Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 12/2015/G

Tabella 3 - Spese connesse agli accordi programmatici Mattm-Viu dati in euro

Annualità Decreti di pagamento Importi corrisposti Capitoli di spesa 2009 Drs/Dec/2009-597 784.786,82 2211 Pg 03

Drs/dec/2009-865 754.976,83 7921/7802 Pg 01

ex Drs/Dec/2010-101 845.101,94 2211 Pg 03

ex Drs/Dec/2010-116 612.277,80

ex Drs/dec/2010-424 124.243,75 2211 Pg 03

ex Drs/Dec/2010-555 248.487,50 2211 Pg 03

Sec/Dec2011-359 124.243,75 2211 Pg 03

Totale 3.494,118,39

2010 ex Drs/Dec/2010-464 794.500,00 2211 Pg 03

ex Drs/Dec/2010-1057 1.009.388,28 2211 Pg 03

Drs/Dec/2010-1689 909.668,83 2211 Pg 03

Sec/dec/2011-486 329.443,39 2211 Pg 03

Totale 3.043.000,50

2011 Sec/Dec/2011-982 1.171.183,16 7807 Pg 01

Sec/Dec/2011-1120 484.316,84 7807 Pg 01

Sec/dec/2011-1265 734.706,34 7804 Pg 01

Sec/dec/2012-373 921.293,66 2211 Pg 03

Totale 3.312.000,00

2012 Sec/Dec/2012-631 490.000,00 2211 Pg 03

DM 43786 730.000,00 7921/7802 Pg 01

DM 8094944 893.714,47 2211 Pg 03

Totale 2.113.714,47

2013 DM 17879/Sec 526.428,50 2211 Pg 03

DM 45484/Sec 616.739,00 2211 Pg 03 – 7802 Pg 01

DM 48279/Sec 968.546,50 2211 Pg 03

Totale 2.113.714,00

2014 DM 17978/Sec 1.116.970,63* 2211 Pg 03

Totale 1.116.970,63

Totale generale 15.193.517,99

Fonte: elaborazione Corte conti su dati forniti dal Mattm.

*L’accordo prevede un impegno di 2.113.714,00 euro come le tre annualità precedenti.

Dalla tabella illustrata emerge, quindi, che il ministero ha sostenuto per attività di

formazione erogata nell’ambito del Sicp non meno di 15,193 milioni.

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CAPITOLO IV

CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI

1. L’istruttoria ha evidenziato l’assenza di iniziative dirette a coordinare ed

eventualmente integrare il programma Sicp, promosso dal Mattm con l’iniziale

collaborazione di Ice, con le analoghe linee operative gestite dalla Cooperazione italiana allo

sviluppo, nei settori dello sviluppo sostenibile, dei cambiamenti climatici e della lotta alla

desertificazione.

Inoltre, con esclusione dei primi anni di avvio del programma e delle recenti sinergie

attivate, l’Ambasciata d’Italia a Pechino risulta coinvolta solo marginalmente (in occasione

di inaugurazioni, mostre e manifestazioni della specie), nell’attività di monitoraggio e

valorizzazione presso le istituzioni cinesi del programma di cooperazione ambientale, nel

presupposto che il Mattm dovesse mantenere la “piena responsabilità programmatica,

gestionale ed amministrativa dei progetti…” e non fosse “previsto né dalla legge, né dagli

accordi, l’attribuzione di funzioni di sorveglianza amministrativa ad amministrazioni

terze”.

In realtà, nonostante la riserva di competenze in capo al Mattm e la diversità dei capitoli

di spesa serventi alle differenti procedure di cooperazione, resta il fatto che un auspicabile

coordinamento di programmi, di strumenti e di risorse tra le varie iniziative promosse in

Cina nel settore ambientale avrebbe potuto favorire economie di scala e una più oculata ed

efficiente utilizzazione dei contributi pubblici.

Secondo il Maeci (cfr. nota n. Mae 0259760 del 30 novembre 2015) peraltro, la necessità

di un migliore raccordo programmatico e di indirizzo tra il Sicp e le attività di cooperazione

allo sviluppo andrebbe assumendo minore valenza rispetto al passato, a seguito della

progressiva riduzione dell’aiuto pubblico italiano allo sviluppo della Cina, non considerato

più paese prioritario di cooperazione.

2. La gestione dei finanziamenti del Sicp offre il destro a una serie di rilievi sostanziali e

procedurali.

A parte il trasferimento di fondi ad Ice-Agenzia, per il quale funziona un sistema di

rendicontazione e controllo, le altre procedure di allocazione di risorse pubbliche nazionali

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Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 12/2015/G

in Cina, utilizzate dal Mattm, non prevedono strumenti di verifica della regolarità

amministrativo-contabile del finanziamento e di controllo dei risultati.

L’esempio più eclatante è rappresentato dal sistema di accreditamento dei contributi

italiani, a richiesta dell’istituzione/ente cinese firmatario degli accordi presupposti, su fondi

fiduciari bilaterali (trust fund) gestiti amministrativamente dai partner esteri secondo le

proprie regole procedurali e contabili.

E’ significativo, al riguardo, constatare come, in base alle clausole degli accordi, eventuali

profitti gestionali dei fondi siano considerati alla stregua dei contributi da devolvere ai fondi

medesimi a cura dei partner cinesi beneficiari.

Per questi finanziamenti pubblici (non meno di 112,7 milioni) l’unica forma di controllo

è stata quella assicurata dall’Ucb presso il ministero, ufficio che ha mosso, nel tempo,

ripetuti rilievi riferiti, tra l’altro, alla difficoltà di correlare le richieste di parte cinese con le

iniziative progettuali in corso ovvero alla genericità della motivazione e all’inadeguatezza

della documentazione giustificativa esibita.

Non solo. La gestione di tali fondi - come recentemente riconosciuto dallo stesso ministero

- “è stata spesso governata da una triangolazione ove le imprese italiane, impegnate nei

progetti di cooperazione ricevevano i corrispettivi per le loro attività dalle autorità cinesi

che utilizzavano a tal fine il denaro inviato dal ministero presso i fondi”. Con questo sistema,

come emerso dalla documentazione acquisita in istruttoria, risultano remunerati in maniera

irregolare alcuni consulenti italiani che non figurano né tra gli esperti convenzionati da Ice-

Agenzia né nell’elenco dei consulenti tecnici del ministero.

Tale modalità di finanziamento non risulta, poi, preceduta da una accurata definizione

del programma dei lavori, dall’analisi delle componenti progettuali e da uno studio di

fattibilità sul piano economico-finanziario, e non è seguita da una valutazione sullo stato di

realizzazione dei progetti finanziati e sui risultati conseguiti in attuazione degli accordi

presupposti.

In “assenza di tracciabilità delle procedure amministrative adottate in ambito

internazionale”, evidenziata dalla stessa commissione ministeriale di ispezione e verifica

interna, la scarsa documentazione contabile dei fondi, fornita solo su ripetute sollecitazioni

della Corte, dimostra quanto siano inadeguati i “financial statement” periodicamente stilati

e poco incisiva l’azione di supervisione assicurata dallo “steering committee”.

77

Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 12/2015/G

E’ preoccupante, peraltro, rilevare che la procedura di utilizzazione dei fondi fiduciari,

senz’altro più celere ma praticamente esente da controlli gestionali e di risultato, sia ancora

quella più seguita nei rapporti con le maggiori istituzioni cinesi (Most, Beijng, Epb, Mef,

Cass, Ndrc), anche se il Mattm sembra orientato ad abbandonare questo sistema di

trasferimento di risorse.

Al riguardo, va richiamata con favore l’iniziativa assunta di recente dall’attuale direttore

generale Svi del ministero, che ha sollevato con i partner cinesi il problema, oltre che di una

migliore definizione dei progetti di collaborazione e di garanzie di ritorni per le aziende

italiane, del superamento del modello di erogazione dei contributi italiani basato sui “trust

fund”.

Analogamente, sollevano perplessità, sotto il profilo della trasparenza e del controllo,

anche i meccanismi di finanziamento del Sicp attraverso fondi fiduciari bilaterali (trust fund)

attivati presso istituzioni finanziarie internazionali con risorse trasferite dal Mattm.

In proposito, è stato necessario interessare la Banca mondiale per acquisire (parziale)

documentazione sulla provvista e sulle movimentazioni di taluni fondi, senza, peraltro,

poter individuare la quota di risorse effettivamente impiegata per sostenere i progetti

realizzati in Cina nell’ambito del Sicp.

Va, anche, sottolineata l’obiettiva difficoltà, in assenza di un attento e costante

monitoraggio da parte del ministero, di seguire la gestione dell’Italian trust fund (Itf), conto

di deposito di altro conto fiduciario e dei suoi sottoconti, dedicati ciascuno ad una attività

e/o iniziativa progettuale, con la conseguenza di perdere traccia dell’effettiva destinazione

delle risorse pubbliche trasferite, come sembra essere avvenuto nella particolare situazione

esaminata.

Inoltre, relativamente alla gestione dell’Italian carbon fund, l’esigenza di una verifica

puntuale sarebbe essenziale per valutare l’efficace utilizzazione del particolare strumento

finanziario, destinato all’acquisto di crediti di carbonio necessari all’Italia per soddisfare gli

obblighi di riduzione delle proprie emissioni di gas serra stabiliti dal Protocollo di Kyoto. Il

monitoraggio periodico, infatti, consentirebbe di rilevare l’eventuale inadeguatezza del

risultato rispetto agli obiettivi stabiliti e di procedere con tempestività all’acquisto di altri

crediti sul libero mercato.

In relazione alle varie criticità individuate sono da richiamare, altresì:

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- i rilievi mossi dalla Corte dei conti - Sezioni riunite in sede di controllo - nella

relazione sul Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio 2013 (vol. II, pag. 303) con

riferimento agli aspetti problematici del “sistema di misurazione e valutazione” della

performance adottato dal Mattm;

- le dichiarazioni rese dal presidente dell’Oiv del ministero, nel mese di settembre 2014,

alla commissione di ispezione e verifica amministrativa e confermate nell’adunanza del 1°

dicembre 2015, circa l’“assenza di un sistema di controllo di gestione che consenta di definire

il rapporto tra risorse stanziate dall’amministrazione ai diversi obiettivi e risultati” e circa

“l’assenza di un sistema informativo e informatico a supporto del ciclo della performance”.

3. Per quanto concerne i rapporti tra Mattm e Ice-Agenzia, quest’ultima, a termine di

statuto, rende “servizi di base” alle imprese e alle pubbliche amministrazioni, a titolo

gratuito, e a pagamento “servizi specializzati e personalizzati”, definiti come tali in un piano

annuale in conformità con le linee guida e di indirizzo strategico assunte dalla cabina di regia

di cui alla nuova legge istitutiva 22 dicembre 2011, n. 214.

“Le attività affidate all’agenzia da parte di altre pubbliche amministrazioni o da

organismi internazionali e comunitari prevedono il rimborso della quota di costi generali

imputabili alla organizzazione e gestione delle medesime” (cfr. art. 3, c. 5 dello statuto).

In realtà, per l’attività promozionale svolta a favore del Mattm, ritenuta ultronea

rispetto a quella istituzionale, l’agenzia ha richiesto, oltre al rimborso dei costi generali pro-

quota e di quelli dedicati, un corrispettivo (complessivamente 7,3 milioni) giustificato dalla

necessità di coprire le “spese generali di coordinamento dei progetti (spese generali non

rendicontabili) che, dopo il Piano operativo 2000, è stato adeguato ai diversi livelli di

stanziamento, fino ad essere impostato definitivamente, dal 2005, nella misura del 7 per

cento” (cfr. nota n. 091 del 2 aprile 2015 di Ice-Agenzia).

A parere della Sezione sollevano fondate perplessità sia la richiesta che l’entità del

corrispettivo, che si traduce in una sorta di aggio, calcolato, in misura percentuale, sul valore

delle commesse ministeriali.

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Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 12/2015/G

4. Poiché dall’istruttoria sono emerse situazioni particolarmente gravi sul piano gestionale

e del disordine amministrativo-contabile, reputa la Sezione di dover trasmetter la presente

relazione alla magistratura ordinaria e a quella contabile per le valutazioni e le iniziative di

rispettiva competenza.

5. Per superare le gravi anomalie riscontrate nella programmazione e gestione del Sicp e dei

finanziamenti connessi, si prospetta la necessità che l’amministrazione definisca e/o

promuova:

a) in attuazione del nuovo regolamento di organizzazione (d.p.c.m. 10 luglio 2014, n. 142,

entrato in vigore nel mese di ottobre 2014), una dettagliata disciplina delle modalità di

coordinamento e controllo delle attività demandate alle direzioni generali del ministero,

tra cui quella competente a seguire l’evoluzione del Sicp, a loro volta tenute ad emanare

la direttiva di secondo livello per le strutture dirigenziali dipendenti;

b) l’adozione, come auspicato anche dalla commissione di ispezione e verifica

amministrativa interna, di un efficace sistema di controllo di gestione, che consenta, tra

l’altro, di valutare il rapporto tra risorse destinate ai diversi obiettivi e risultati

effettivamente conseguiti e di superare il disordine organizzativo e contabile riscontrato

presso la struttura amministrativa controllata;

c) la previsione di un modello di cooperazione con la Cina, in materia ambientale, non più

ancorato alla logica del contributo a titolo di dono (grant), ai paesi in via di sviluppo,

ma basato su una partnership strategica paritaria. Non si può ignorare, infatti, il livello

di sviluppo e di prosperità economica raggiunto negli ultimi anni dalla potenza asiatica,

peraltro ancora inserita nel novero dei pvs;

d) la scelta e definizione attenta dei progetti di collaborazione che, oltre a soddisfare le

esigenze cinesi nella lotta all’inquinamento e alla desertificazione, assicurino garanzie

di ritorni per le aziende italiane, in termini di utilizzazione dei risultati della ricerca

tecnologica, di vantaggi economici, di acquisizione di quote di mercato, di incremento

del marchio;

e) lo sviluppo di un coordinamento efficace tra tutte le istituzioni coinvolte, con

rivalutazione del ruolo della rappresentanza diplomatica italiana in Cina, per integrare

strutture, obiettivi e risorse, con la previsione di un più adeguato impegno finanziario

da parte della Cina nel finanziamento dei progetti congiunti e dell’attività di

formazione;

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f) la previsione di istruttorie formali e documentate che diano conto del procedimento

seguito dalla direzione generale competente per individuare i progetti di cooperazione

da realizzare, delle analisi economico-finanziarie compiute e della verifica di

compatibilità dei progetti con le risorse assentite sul pertinente capitolo di spesa;

g) l’adozione di meccanismi e procedure per rendere più incisiva e puntuale l’attività di

“reporting” in seno ai comitati e altri organismi previsti dagli accordi internazionali,

nonché effettivo il controllo sull’utilizzazione delle risorse e sul grado di raggiungimento

degli obiettivi.

In questo contesto, non possono trovare ulteriore legittimazione modalità, quali il

trasferimento di contributi su fondi fiduciari amministrati esclusivamente dai partner

esteri e/o l’allocazione di risorse su fondi bilaterali gestiti da istituzioni finanziarie

internazionali, senza un sistema di monitoraggio e rendicontazione puntuale azionato

dal o accessibile al ministero italiano competente;

h) qualora s’intenda proseguire il rapporto di collaborazione operativa con Ice-Agenzia, la

revisione delle condizioni previste dalle convenzioni, verificando la legittimità e la

congruità del corrispettivo richiesto per la realizzazione dei progetti concordati.

Il quadro di situazione emerso dall’indagine sulla gestione induce, infine, la Sezione a

sostenere l’opportunità di:

- ridurre il numero dei capitoli di bilancio dai quali attingere per interventi finanziati con

contributi obbligatori previsti da trattati internazionali;

- affidare al Mef, che siede con propri rappresentanti nel board delle maggiori banche di

sviluppo internazionali, il monitoraggio dei fondi bilaterali istituiti da altri dicasteri,

prevedendo la tempestiva comunicazione dell’avvenuta attivazione dei fondi medesimi.

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ALLEGATI

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Allegato 1

Schema organizzativo e funzionale del Sicp

84

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ALLEGATO 1

SCHEMA ORGANIZZATIVO E FUNZIONALE DEL SICP

SINO ITALIAN STEERING COMMITTEE (SEPA-ICE –AMBASCIATA

- MIN. AMBIENTE)

Working team

PROJECT MANAGEMENT OFFICE (PMO)

Italiano Cinese

Unità tecnica scientifica

italo cinese

Comitato di coordinamento e monitoraggio (dal 2004) in

Italia

BUSINESS DEVELOPMENT.SECTION (braccio operativo PMO per le

imprese italiane)

EVENTUALI CONSULENTI TECNICI E

FINANZIARI

EVENTUALI CONSULENTI ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI

Project Team Inquinanti organici persistenti (POPs)

Project Team

Riduzione della

produzione e

consumo ODS

(clorofluorcarb

uri, alogenati

Project Team Trasporti eco compatibili

Project Team Pianificazione energetica

Project Team Emissione gas

serra

Project Team Agricoltura Sostenibile

Working team

Working team

Working team

Working team

Working team

PROGETTI MNISTERO AMBIENTE ICE PECHINO

MACRO AREE

SICP

Agricoltura sostenibile e lotta

alla desertificazione

Gestione sostenibile delle risorse naturali

Pianificazione e sviluppo urbano sostenibile

Sviluppo, monitoraggio e controllo emissioni

Energie rinnovabili ed efficienza energetica

Formazione e ricerca

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Allegato 2

Capitoli di spesa utilizzati per il finanziamento del programma

88

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89

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ALLEGATO 2

Capitoli di spesa utilizzati per il finanziamento del programma

Cap. 8501 – Somme da erogare per l’attuazione degli interventi previsti nei piani

di disinquinamento a prevalente origine industriale di cui all’art. 7 della legge 8

luglio 1986, n. 349 (es. 1999).

Cap. 7083 – Programmi per la riduzione delle emissioni inquinanti, per l’efficienza

energetica e per le fonti rinnovabili, in attuazione del protocollo di Kyoto. (es.

1999/2005).

Cap. 1572 – Spese per la partecipazione dell’Italia ai fondi internazionali previsti

nell’ambito della convenzione sui cambiamenti climatici (es. 2003).

Cap. 7082 - Realizzazione degli interventi previsti da accordi di programma tra

Stato e Regioni attinenti alle attività a rischio di incidente rilevante, da programmi

regionali di tutela ambientale, dal programma nazionale di bonifica e rispristino

ambientale dei siti inquinati, da programmi di difesa del mare e delle riserve marine

statali, dai programmi attuativi degli impegni assunti nella conferenza di Kyoto,

dal piano straordinario di completamento e razionalizzazione dei sistemi di

collettamento e depurazione delle acque reflue, nonché da accordi e contratti di

programma attinenti al ciclo di gestione dei rifiuti. (es. 2005).

Cap. 2212 – Spese per la partecipazione dell’Italia ai fondi internazionali previsti

nell’ambito della convenzione quadro delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici

adottata il 9 maggio 1992 e nel successivo Protocollo di Kyoto dell’11 dicembre

1997 (es. 2005).

90

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Cap. 7921 – Spese per i programmi di cooperazione bilaterale e regionale con i

paesi in via di sviluppo da finanziare nel quadro del Fondo multilaterale per il

protocollo di Montreal per la protezione della fascia di ozono (es. 2005/2006).

Cap. 7923 – Spese per i programmi pilota da attuare a livello nazionale e

internazionale in applicazione del protocollo di Kyoto per la riduzione delle

emissioni e l’impiego di piantagioni forestali per l’assorbimento di carbonio (es.

2005).

Cap. 2213 – Spese per accordi internazionali per la tutela e la protezione

ambientale (es. 2005/2006).

Cap. 2214 – Spese per attività di cooperazione con gli organismi internazionali e

delle comunità europee. Spese per le convenzioni internazionali, per le direttive e

per i regolamenti comunitari in materia di inquinamento atmosferico, acustico e

per le industrie a rischio (es. 2005/2006).

Cap. 2211 – Contributi ad organismi internazionali per l’ambiente: esecuzione

della convenzione sulla valutazione dell’impatto ambientale ad Espoo in data 25

febbraio 1991 (es. 2005/2006).

Cap. 7922 – Spese per progetti di cooperazione internazionale in campo

ambientale (es. 2006)

Cap. 2218 – Contributo obbligatorio dell’Italia al Fondo multilaterale per il

Protocollo di Montreal per la protezione della fascia dell’ozono (es. 2006).

Cap. 2225 – Contributo obbligatorio per la partecipazione dell’Italia al

programma concertato di sorveglianza continua e valutazione del trasporto a lunga

distanza di inquinanti atmosferici in Europa (Emep) (es.

2006/2007/2008/2009/2010/2011/2012/2013/2014/2015).

91

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Cap. 2214 Pg 1, 5 – Cooperazione con gli organismi internazionali, spese per le

direttive e per i regolamenti comunitari in materia ambientale e per i regolamenti

comunitari in materia di inquinamento atmosferico, nonché per l’esecuzione di

accordi internazionali (es. 2007).

Cap. 7902 – Programmi per la riduzione delle emissioni inquinanti, per efficienza

energetica in attuazione del protocollo di Kyoto (es. 2007).

Cap. 7802 - Spese per l’esecuzione dei protocolli di Montreal e Kyoto (es.

2008/2009/2010/2011/2012).

Cap. 2211 – Pg 3 - Spese per l’esecuzione di convenzioni internazionali

(es. 2007/2008/2009/2010/2011/2012/2013/2014).

Cap. 2036 – Spese per accordi internazionali per la tutela e la protezione

ambientale (es. 2008/2009/2010/2011/2012/2013/2014/2015).

Cap. 2215 – Spese per l’esecuzione di accordi internazionali (Es. 2011/2012/2013).

92

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93

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Allegato 3

Progetti e sottoprogetti avviati e/o conclusi nell’ambito del Sicp

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ALLEGATO 3

PROGETTI E SOTTOPROGETTI AVVIATI E/O CONCLUSI NELL’AMBITO DEL SICP

dati in euro

Acqua (gestione risorse idriche)

N iniziative

Descrizione sintetica progetti e/o

sotto progetti

Partner cinesi

Budget* Note **

1 Impianto di

depurazione acque reflue in Quingdao.

250.000,00 Finanziamento a Ice su Po 2002-2004

2

Gestione acque (diversione Sud/Nord): progetto Swimer di diversione delle acque sud-nord, dal bacino del fiume Azzurro al bacino del fiume Giallo

Cass, Mwr 3.820.000,00

In collaborazione con Unesco e Unep-Gef

Finanziamento a Ice su Po 2005-2006-2007-2008 e 2009

.

3

Progetto per controllo

inquinamenti fiumi. Periodo 2007-2011

Bepb 1.000.000,00

4

Gestione falda acquifera della pianura

settentrionale. Studio di fattibilità. Periodo 2008-2010

Mwr 4.304.000,00

5 Workshop e

seminari sull’acqua. Periodo 2008-2015

Mep 10.000,00 Attività in corso nel 2015.

6 Gestione delle acque in Zhangijagang. Periodo 2009-2011

Mep 500.000,00

7 Studio e gestione alluvioni. Periodo 2010

Mep 500.000,00

8

Studio e proposte tecniche per la risoluzione delle

criticità relative al lago Chao Hu minacciato dalla eutrofizzazione. Periodo 2008-2009

(Fase 1) Periodo 2010-2012

(Fase 2)

Mep 700.000,00

96

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Ambiente (protezione, monitoraggio e gestione risorse ambientali)

9

Protezione ambientale (approvvigionamento idrico,

depurazione acque, smaltimento rifiuti e teleriscaldamento). Periodo 1999-2000

Sepa, Cass, 945.735,87 Finanziamento a Ice su Po 1999.

Erogazione Mattm in anticipo rispetto all’attuazione dei progetti.

10 Valutazioni condizioni ambientali aree centro

orientali. Sepa, 2.000.000,00 Finanziamento a Ice su Po 2002-2004.

11 Monitoraggio ambientale Sepa, Epb, Finanziamento a Ice su Po 2006

12 Assistenza e

monitoraggio progetti Accordo

quadro Mep

Finanziamento a Ice su Po 2009-2010-2011

13 Centro di cooperazione

ambientale Mep

Attività in corso nel 2015.

Agricoltura sostenibile

14 Riduzione sostanze

chimiche in agricoltura 279.133,21

Finanziamento a Ice su Po 2002-2004.

15

Due progetti per la sperimentazione e diffusione delle migliori pratiche per un’agricoltura sostenibile e

nella lotta per la desertificazione nelle regioni

dello Xinjang e della Mongolia interna. Periodo 2002-2007

Mep, Sepa, 1.500.000,00 Finanziamento a Ice su Po 2006-2007 un

importo di 350.000,00 euro.

16 Biodiversity Conservation Partnership Program. Periodo 2002-2007

Mep, Sepa, Bepb

100.000,00 500.000,00

Progetto Gef, e Undp, Wwf, Banca mondiale e varie Ong. Fase conclusa nel 2007

Finanziamento a Ice su Po 2002-2004.

17

Realizzazione di produzione agricole verdi nell’entroterra di Shanghai.

Periodo 2005

Sepb 2.340.000,00

18 Sviluppo rurale nella

provincia di Ningxia. Periodo 2011-2013

Mep 600.000,00

19 Afforestazione. Periodo 2005-2010

Sfa 535.000,00

20 Afforestazione. Periodo 2006-2008

Mep 365.000,00

97

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Atmosfera (interventi ambientali per qualità aria, protezione fascia ozono etc)

21

Riduzione gas serra

Sepa, 310.907,05 Finanziamento a Ice su Po 2001.

22

Progetto dimostrativo per la distruzione dei Pcb nella provincia di Laioning.

Periodo 2001-2006 Periodo 2011 (Fase 2)

Mep 1.500.000,00 Approvato da Gef e Banca mondiale.

23

Monitoraggio ambiente nelle province centrali (Ecological survey). Periodo 2002-2006

Mep, Sepa, 2.000.000,00

Finanziamento a Ice su Po 2002-2004 attività di formazione) e su Po 2006 per un importo di

2.200.000,00 euro

24 Riduzione pesticidi Sepa, 279.133,21 Finanziamento a Ice su Po 2002-2004.

25

Monitoraggio e gestione della qualità dell’aria nella

citta di Suzhou. Realizzazione di una

Joint venture nel 2004. Periodo 2003-2005

(fase 1) Periodo 2005-2009

(fase 2)

Mep/Sepa 5.070.000,00

Sperimentazione avviata con il Cnr e imprese italiane. Cofinanziamento Gef.

Finanziamento a Ice su Po 2001

26

Progetto elaborato con Cnr per il monitoraggio

(Aqms) e l’inventario di Ghg (Lanzhou, Suzhou). Periodo 2002-2006

Mep, Sepa, 1.500.000,00

Finanziamento a Ice su Po 2002-2004 e

2005-2006

27

Progetto per il trasferimento di tecnologie italiane per l’eliminazione dell’uso del bromuro di

metile (Cfc) messo al bando dal Protocollo di Montreal per la protezione della fascia

dell’ozono

Mep. Univ. Cinesi

1.420.000,00 E’ previsto anche il finanziamento

attraverso il Fondo multilaterale del protocollo di Montreal e Unido.

28 Caso di studio

monitoraggio aria: Taiyuan. Periodo 2003-2006

Mep 2.200.000,00

29 Riduzione delle emissioni

di diossina. Periodo 2005-2006

Mep 30.000,00

30

Costruzione di un laboratorio avanzato per il controllo delle emissioni.

Bepb Attività sospesa nel 2015

31 Workshop tematici sulla qualità dell’aria.

Anno 2005 Mep 14.500,00

32

Scambi progetti con Venice International

University e la Tsinghua University sullo sviluppo

sostenibile. Periodo 2011-2013

Most 1.021.000,00

98

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33 Progetto monitoraggio aria in Shanghai. Periodo 2005-2007

Sepb, Sepa 2.000.000,00 Finanziamento a Ice su Po 2006 e 2007

34

Miglioramento controllo della qualità dell’aria nella provincia di Urumqi. Periodo 2006-2007

Epb Urumqui

500.000,00 Finanziamento a Ice su Po 2006 e, 2008

35

Progetti dimostrativi nel settore dei bio combustibili.

Impianto dimostrativo di bio- diesel nella provincia di Hubei e in Jatropha nel

2008. Periodo 2007-2010

Most 1.000.000,00

36

Controllo qualità aria (mercurio).

Periodo 2007-2009 Mep

678.000,00

37 Revisione norme sul

controllo qualità dell’aria. Periodo 2008-2009

Mep 496.400,00

38

Costruzione del centro finalizzato allo studio ed alla sperimentazione di tecnologie ecocompatibili sul sistema dei trasporti in

Shanghai

Tongji University

1.160.920,00 .

39

Progetto di dimostrazione nel Nord Shaanxi su riconversione

CO2. Periodo 2012-2013

Ndrc 400.000,00

40

Promozione tecnologie per riduzione emissioni particolato motori diesel.

Periodo 2010-2011

Mep 250.000,00

Conferenza finale svoltasi nel 2012

41

Progetto di assistenza sviluppo controllo emissioni.

Periodo 2011-2012 Bepb 600.000,00

42

Progetti sulle tecnologie innovative nella provincia

di Heilongjiang. Periodo 2009-2010

Mep 150.000,00

43 Progetti per modellistica qualità dell’aria. Periodo 2012-2014

Bepb 200.000,00 Attività in corso nel 2015

44

Assistenza tecnica per la riduzione delle sostanze pericolose per la fascia

dell’ozono

Mep

Attività sospesa

99

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45

Ristrutturazione con tecnologia DeNox impianti di produzione del cemento a

Pechino. Progetto pilota per

garantire il raggiungimento dei livelli di emissione.

Periodo 2011-2013

Bepb 400.000,00 In documentazione Bepb, il budget è di

300,000 euro. Attività in corso nel 2015

46 Progetto per la gestione delle radiazioni

Bepb

Attività in corso nel 2015

Cambiamenti climatici

47 Test Pcb nel rispetto delle normative internazionali.

Mep 1.250.000,00

48 Cambiamenti climatici. Periodo 2006-2007

Sepa/Mep 500.000,00

49 Cambiamenti climatici. Periodo 2010-2012

Ndrc 250.000,00 Attività in corso nel 2015

50 Euro Asian research and

training in Climate change Management (Clima)

Cofinanziamento con fondi comunitari nel programma Asia Link per la promozione di partenariati multilaterali su educazione

ambientale e clima

CDM (generazione crediti di emissione)

51 Progetti Cdm.

Periodo 2002-2007 Most

222.222,00

52

Progetti di cooperazione su Cdm.

Periodo 2003-2007

Mep Most Sepa

400.000,00 500.000,00

53

Informazione su Cdm. Periodo 2004-2005 Most 100.000,00

54 Progetti Cdm.

Periodo 2004-2005 Mep 1.100.000,00

55

Progetti Cdm in Tianjin. Periodo 2004-2007

Municipalità’ Tianjin

400.000,00

56 Progetti Cdm

Periodo 2005-2006 Cicete 876.296,00

57

Sviluppo progetti Cdm nella provincia di

Ningxia. Periodo 2005-2010

Most 400.000,00

58

Presso l’università di Jao Tong di Shanghai istituzione di un centro di ricerca metodologie Cdm. Green

energy. Periodo 2005-2007

Sepb Jiao Tong

University

2.340.000,00 1.525.000,00

Finanziamento a Ice su Po 2008 e 2009

100

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59

Tecnologie per il carbone pulito (progetto Siccs):

trasferimento e sviluppo di tecnologie per il carbone pulito. Studio di pre

fattibilità. Periodo 2009-2013

Most 1.500.000,00 Finanziamento a Ice su Po 2010-2011

Danni ambientali/terremoto

60

A seguito del disastro ecologico di Harbin, progetto pilota per

prevenzione e valutazione del rischio nell’area urbana di Changsha e nello Xian

River. Periodo 2004-2007

Mep 450.000,00

61

Assistenza tecnica per danni ambientali. Periodo 2008-2012

Mep,

640.000,00 600.000,00

62

Terremoto nel 2008 a Sichua:, strumentazione, equipaggiamento e

tecnologie per la valutazione del danno ambientale.

Periodo 2008-2014

Mep 1.000.000,00 250.000,00

Edifici ecocompatibili (pianificazione urbana sostenibile)

63 Progetto urbano per

costruzioni eco compatibili. Periodo 2003-2007

Most, Bepb 500.000,00

64

Edifici eco compatibili. Nuovo insediamento di

Huai Rou New Town a Nord di Pechino.

Periodo 2003-2007

Bepb 750.000,00

65

Istituzione a Lhasa di un centro italo-cinese per uso energia solare, formazione

tecnici tibetani e promozione joint venture.

Periodo 2004-2006

Most

1.000.000,00

66

Centro per l’educazione ambientale nella zona di

Fucheng Men Wai Daijie di Pechino (Bpec) per

diramare le informazioni ambientali nell’area di

Pechino. Periodo 2004-2007

Bepb 500.000,00

101

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67

Padiglione Italia nell’università tecnologica di Tsinghua EC2 (presso

Seipb). Periodo 2003-2006

Most, Tsinghua University,

Cass

1.160.920,00 Finanziamento a Ice su Po 2010-2011

68

Progettazione edificio 4C Bulding per l’autorità

cinese. Periodo 2004-2009

Mep, Sepa 12.460.000,00

Finanziamento a Ice su Po 2006-2007 – 2008 e 2009

69

Monitoraggio ambientale con la Municipalità di Tianjin: progetto per il

recupero della zona antica di Hai He.

Periodo 2005-2006. Restauro di Mejiong

Jong House con recupero quartiere di Hai He. Periodo 2006-2012

Municipalità Tianjin, Sepa

350.000,00 300.000,00

Finanziamento a Ice su Po 2005-2006-2007-2008-2009-2010 e 2011

70 Parco italiano nella

provincia di Yanqing. Periodo 2011-2013

Bepb 1.500.000,00

71

Master plan ambientale World city

Periodo 2011-2013

Bepb 300.000,00

72

Centro per la gestione delle emergenze ambientali.

localizzato nella Beijing Normal University. Periodo 2010-2011

Mep Attività sospesa nel 2015

73

Recupero edificio di Yunchou all’interno

dell’università di Tongji

Most, Univ. Tongji

5.264.000,00 Attività da concludere entro il 2015

74 Solar village.

Periodo 2003-2004 Most 2.620.000,00

Completati studi di fattibilità per un impianto di cogenerazione con gasificazione delle biomasse e con combustione completa di

biomasse

75

Sviluppo Eco-Industry Park.

Periodo 2012-2013.

Mep 400.000,00

102

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Efficienza energetica (sviluppo progetti)

76 Efficienza energetica. Periodo 2001-2005

Mep, Sepa,

320.000,00 Finanziamento a Ice su Po 2001

77

Elettrificazione rurale nelle province dell’Inner Mongolia e della Cina

occidentale, Periodo 2002-2005

Most, Sepa, 1.080.000,00 Finanziamento a Ice su Po 2001

78

Progetto pilota di assistenza alla municipalità e alle imprese cinesi per la predisposizione di piani energetici nelle città di

Suzhou, Jinan e Taiyuan (caldaie).

Periodo 2002-2007

Mep, Sepa, Cass,

2.300.000, 00

Finanziamento a Ice su Po 2002-2004-2005

79

Iniziative di efficienza energetica.

Periodo 2005-2011

Mep, Ndrc, Sepa, Sepb.

2.500.000,00 64.000,00

Finanziamento a Ice su Po 2001

80

Messa a punto e sperimentazione di un modello di diagnosi

energetica e ambientale nella città di Shanghai.

Periodo 2005-2007

Sepb 250.000,00 Finanziamento a Ice su Po 2006

81

Efficienza energetica nella provincia di Ningxia.

Periodo 2006-2010 Mep, 1.500.000,00

82 Strategie energetiche Cass 500.000,00 Finanziamento a Ice su Po 2008

Energie alternative (fonti rinnovabili)

83

Energia rinnovabile: soluzioni applicative in

ambienti rurali (Changsha). Valorizzazione

energetica biogas da allevamento

Sepa 200.000,00 600.000,00

Finanziamento a Ice su Po 2002-2004 -2005 e 2006

84

Energia geotermica nell’area di Tianjin.

Progetto finalizzato alla valutazione delle potenziali

energetiche e delle problematiche connesse all’utilizzo di tale tipologia

di energia. Periodo 2003-2005

Mep, Most 200,000,00 200.000,00

103

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85

Sviluppo aree arretrate nella Cina Occidentale. Progetto per impianto

fotovoltaico nella provincia di Qinghai, e di un piccolo impianto idroelettrico.

Periodo 2006-2014

Most, Mep, Sepa

320.000,00 1.900.000,00 900.000,00 200.000,00

Finanziamento a Ice su Po 2006

86

Sviluppo di energie rinnovabili nella provincia

di Dalian. Periodo 2011-2012

Mep 200.000,00

EXPO (manifestazioni, fiere)

87

Expo 2010 in Shanghai. Realizzazione di sei progetti per lo sviluppo di tecnologie avanzate di energie pulite.

Periodo 2004-2006

Most, Sepb, Tongj

University

88

Expo 2010 in Shanghai. Avvio di produzione locale di gasolio bianco.Sistema telematico di gestione del

trasporto. Creazione di un sistema di monitoraggio delle sorgenti inquinanti nella

città di Shanghai. Periodo 2002-2011

Sepa/Mep, Sepb

900.000,00 Finanziamento a Ice su Po 2002-2004

89

Expo 2010 in Shanghai. Disegno e sviluppo recupero

aree industriali. Periodo 2005-2011

Sepb, Mep, 250.000,00

Finanziamento a Ice su Po 2010-2011

90

Expo 2010. Nell’isola sull’’estuario del fiume Azzurro (Chongming). Realizzazione di un

programma complessivo. (pianificazione e agricoltura

sostenibile). Periodo 2005-2006

Sepb, Sepa, Mun. Tianjin, Sepb, Cass

3.140.000,00 330.132,60

In collaborazione con Unep e Undp

Finanziamento a Ice su Po 2005-2006 e 2007

91

Programmi nel settore ambientale e dello sviluppo

sostenibile. Periodo 2005-2006 Periodo 2012-2016

Cciced 200.000,00 Finanziamento a Ice su Po 2005-2006.

Attività in corso nel 2015

92 Forum su sviluppo sostenibile.

Periodo 2002-2004 Sepb, Cass

50.000,00 900.00,00

93 Partecipazione all’Expo

2010.

Mep/Sepb, Sepa

1.750.000,00 Finanziamento a Ice su Po 2008

94 Expo 2010, giardini

italiani Mep 500.000,00

104

Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 12/2015/G

95

Expo Milano 2015

Mep Atività in corso nel 2015

96 Ciepec (Fiera). Periodo 2002-2006

Mep 247.308,43 869.764,82.

Finanziamento a Ice su Po 2002-2004-2005- 2006

Attività in corso nel 2015

97 Pollutec.

Periodo 2004 344.983,83

Finanziamento a Ice su Po 2002-2004 (impegnato)

Formazione

98-108

Formazione sulla gestione ambientale. 11 progetti annuali. Periodo 2004-2014

Cass 5.363.160,00 Attività in corso nel 2015

109 Progetto di alta formazione

Periodo 2004 – 2014 Mep 1.923.818,00 Atività in corso nel 2015

110 Progetto di formazione

per il periodo 2005-2006 Sepa, Cass, Most, Epb

1.149.895,00 Finanziamento a Ice su Po 2005

1111-115 5 progetti di formazione su sviluppo sostenibile.

Periodo 2005-2013 Ndrc 715.402,00 Attività in corso nel 2015

116-124 9 progetti di formazione su sviluppo sostenibile.

Periodo 2005-2013 Sepb 817.715,00

125-134 10 progetti di formazione su sviluppo sostenibile.

Periodo 2005 -2014 Bepb

250.000,00 1.092.467,00

Attività in corso nel 2015

135 Formazione in materia

ambientale

Sepa, Sepb, Univ. Tongji

1.457.975,00 Finanziamento a Ice su Po 2006

136

Formazione sullo sviluppo sostenibile (e

learning). Periodo 2006-2010

Cass 1.185.000,00 Attività in corso nel 2015

137

Scambi di esperienze e borse di studio. Periodo 2006-2013

Tongji University,

Most

393.000,00

138 Formazione, convegni,

fiere Most, Cass,

Sepa, Bepb 2.500.000,00 Finanziamento a Ice su Po 2007

105

Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 12/2015/G

139

Promozione della efficienza nell’utilizzo delle risorse naturali e nel riuso e

riciclo rifiuti

Bepb 1.092.467,00

140

(E-learnings) sullo sviluppo sostenibile e la

gestione del programma sui temi dello sviluppo

sostenibile. Periodo 2007 -2009

Sepb, Cass 817.715,00 Finanziamento a Ice su Po 2008

141 Formazione, seminari,

conferenze Mep, Tongji University

2.998.000,00 Finanziamento a Ice su Po 2008

142 Formazione, seminari,

conferenze

Most, Cciced,

Urumqui, Cass. Sepa, Sepb Bepb, Nddrc

1.750.000,00 Finanziamento a Ice su Po 2009

143 Formazione, seminari,

conferenze.

Most, Cciced, Urumqui, Cass, Sepa, Sepb Bepb, Ndrc, Tongji Univ., Cnr, Tethis

2.860.000,00 Finanziamento a Ice su Po 2010-2011

144-150 7 progetti di formazione. Periodo 2010-2014

Moat

800.222,00

Attività in corso nel 2015

151

Forum e Workshop internazionali sulla crescita

verde in a Pechino

Cass 600.000,00 .

152 Alta formazione su

tematiche ambientali.

Most,Cass, Sepa, Sepb, Tongji Univ., Cnr, Ndrc, Miit

1.852.828,41 Finanziamento a Ice su Po 2013

153 Forum Italia- Cina

Cass 250.000,00

Attività in corso nel 2015

154

Formazione e workshop su impresa verde. Periodo 2013-2014

Miit 161.998,00 Attività in corso nel 2015

Programmi nazionali sull’ambiente in base alle convenzioni internazionali

155

Programma e strategie per la riduzione dei Pops Progetto su iniziative di

efficienza energetica (Clean development). Periodo 2001-2005

Mep, Sepa 2.650.000,00

Piano di implementazione nazionale per l’attuazione della Convenzione di Stoccolma sui Pops in collaborazione con Undp, World

bank e Unido.

Finanziamento a Ice su Po 2001 relativamente a linea di attività per riduzione

Pops

156

Programma e strategie sul rispetto normativa internazionale. Periodo

2001-2006

Mep 1.080.518,00

157

Progetto pilota tecnologia Pdf sulla base della regolamentazione

internazionale (contabilità ambientale). Periodo 2005-2007

Mep 63.000,00

106

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158

Revisione del piano di implementazione sui

cambiamenti climatici nella regione di Xinjiang. Periodo 2012-2014

Mep 2.650.000,00

159

Sviluppo sostenibile nel quadro del China Council for International Cooperation on

Environment and Development

Cass 700.000,00

Olimpiadi (gestione evento in Pechino)

160

Costruzione di linee guida per la pianificazione urbana sostenibile nelle città di Pechino e

riqualificazione ambientale

Bepb 120.000,00

161 Controllo e monitoraggio aria. Periodo 2003 - 2010

Bepb 6.528.000,00

162

Prevenzione e controllo delle tempeste di sabbia su Pechino. Criticità in vista dell’Olimpiadi di Pechino per lo svolgimento dei giochi

all’aperto

Bepb 2.250.000,00

Contribuiscono al progetto anche Giappone e Usa.

Fase 1 completata nel 2006

163

Protezione e gestione ambientale del Miyun

Reservoir, la maggiore fonte di approvvigionamento idrico di Pechino anche in vista delle Olimpiadi 2008.

Periodo 2006-2007

Bepb 200.000,00

164 Progetto Cielo Blu. Periodo 2006-2008

Bepb 300.000,00

165 Area protetta di Hutong. Bepb 250.000,00

166

Energia solare per le Olimpiadi. Dotazione nelle strutture del villaggio di sistemi solari per acqua calda e refrigerazione. E’ interessato anche l’edificio che ospita il comitato

olimpico. Periodo 2006 - 2008

Bepb 4.400.000,00

167

Emissioni zero per il trasporto nel villaggio

olimpico. Messa a disposizione di

una flotta di veicoli ibridi a emissioni zero. Periodo 2007-2008

Bepb 1.100.000,00

107

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168

Monitoraggio qualità dell’aria nel villaggio olimpico di Pechino. Realizzazione di un

laboratorio e di un sistema di monitoraggio per il controllo della qualità dell’aria negli impianti

sportivi. Periodo 2003-201.

Bepb 5.828.000,00

169 Monitoraggio qualità

dell’aria. Periodo 2011-2013

Bepb 200.000,00

Sicp (comunicazione, sito web, eventi, valutazione)

170 Realizzazione del portale

sito web. Periodo 2005-2010

Mep 400.000,00

1.000.000,00 100.000,00

171-172

Valutazioni del programma Sicp. Periodo 2006-2009 e 2013/2014

Mep

150.000,00

120.000,00

Atività in corso nel 2015

173 Sicp e Pmo .

Periodo 2000-2006 Mep 2.100.000,00

174 V Anniversario. Periodo 2006

Mep 200.000,00

Attività sospesa nel 2015

175 Sviluppo sostenibile.

Periodo 2006 Sepa 500.000,00 Finanziamento a Ice su Po 2006

176 Progetti di sviluppo. Periodo 2007-2010

Mep 500.000,00

177 Progetti di sviluppo. Periodo 2007-2013

Mep, Cass 88.000,00 400.000,00

Atività in corso nel 2015

178 Workshop tematici sul

Sicp. Periodo 2011-2013

Mep 4.350.000,00 500.000,00

Trattamento rifiuti

179

Trattamento rifiuti. Programma di gestione nelle città pilota di Lanzhou e Shenyang. Gestione integrata dei rifiuti

ospedalieri. Periodo 2004-2007

Mep 360.000,00 90.000,00

180

Progetto pilota per un software che monitora e gestisce lo smaltimento dei

rifiuti. Periodo 2003-2008

Most, Jiao Tong

University

320.000,00 1.525.000,00

181

Progetto trattamento rifiuti solidi. Periodo 2004-2008

Bepb 3.010.000,00

182 Progetto trattamento

rifiuti solidi (clean wings). Periodo 2006-2007

Sepa 245.000,00 Finanziamento a Ice su Po 2007

108

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Trasporti (sviluppo di metodologie per sistemi di trasporto a bassa emissione)

183 Mobilità sostenibile in

Pechino Cass, Most, Epb, Sepa

3.725.000,00 Finanziamento a Ice su Po 2002-2004

184

Trasporto (Its). Progetto pilota previsto per la città di Pechino con regolazione del traffico urbano e riduzione

dei consumi e delle emissioni.

Periodo 2004-2010

Mep, Sepa , Most, Epb

12.301.000,00

185 Tongji Centre Automotive

University Tongji

Finanziamento a Ice su Po dal 2006al

2011

186

Estensione del progetto di Pechino anche alla città

di Shanghai. Periodo 2003-2008

Sepa, Sepb, Mun. Tongji

100.000,00 Finanziamento a Ice su Po 2002-2004-

2006 e 2007

187 Dimostrazione veicoli

ibridi. Periodo 2004-2007

Most 200.000,00

188 Vetture a idrogeno. Periodo 2004-2006

Most 1.000.000,00

189 Studio di fattibilità per la città di Xian

Sepa, Sepb, Xian

500.000,00 Finanziamento a Ice su Po 2006

190

Progetto pilota vetture diesel. Periodo 2008-2010

Bepb 800.000,00

Siti inquinati (prevenzione, monitoraggio e controllo)

191 Supporto tecnico Periodo 2006-2013

Mep 1.743.500,00 Attività sospesa nel 2015

192

Studio e analisi per la dimostrazione di interventi di prevenzione e controllo

siti inquinati. Periodo 2006-2010

(fase 1). Periodo 2011-2014

(fase 2)

Mep 1.743.500,00 Attività in corso nel 2015

193

Inventario fonti inquinanti impianti acciaieria Capital Steel.

Nel 2012 è stato realizzato un programma di

training. Periodo 2012-2013

Bepb 1.000.000,00

Attività in corso nel 2015

194

Prevenzione, valutazione e gestione sversamenti petrolio/agenti chimici e

telerilevamento. Periodo 2006-2008

Bepb 600.000,00 Attività in corso nel 2015

195

Prevenzione, valutazione e gestione sversamenti

petrolio/agenti chimici e telerilevamento Periodo 2006-2013

(fasi 1 e 2)

Mep 3.750.000,00 Attività in corso nel 2015

196 Gestione fondo Sepa Sepa Finanziamento a Ice su Po 2008 197 Gestione fondo Tianijin. Finanziamento a Ice su Po 2008

109

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Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati Mattm, Ice-Agenzia e Pricewaterhouse Coopers Consultants.

*Il budget previsto è quello desunto dal report di valutazione del settembre 2014 della Pricewaterhouse Coopers Consultants e dalla documentazione Mattm.

**I finanziamenti non erogati tramite Ice-Agenzia sono, di norma, allocati su c/c bancari e/o fondi fiduciari gestiti dalle istituzioni cinesi.

Altro

198 Educazione allo sviluppo.

Periodo 2004-2007 Bepb 800.000,00

199 Studio impatto satellite. Periodo 2005-2007

Most 200.000,00

200 Comunicazione attività

di cooperazione e scambi esperienze

Bepb 500.000,00

201 Anno della cultura

cinese. Periodo 2010

Bepb, Mep 810.000,00 800.000,00

202 Settimana verde. Periodo 2006

Cass 1.492.825,00

203 Impatto sulla salute.

Periodo 2007 Mep, Ice 800.000,00 Concluso nel 2010

204 Linea Pmo.

Periodo 2002-2006

Sepa, Cueim,

Finanziamento a Ice su Po dal 2002 al

2013

205 Progetto pilota.

Periodo 2005-2007 Bepb 93.000,00

206 Insieme di sottoprogetti

in materia ambientale (non dettagliati)

Mep, Cass, Ndrc Mun. Pechino, University Tongji, Jao Tong e Tsinghua

1.102.828,41 Finanziamento a Ice su Po 2013

110

Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 12/2015/G

111

Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 12/2015/G

Allegato 4

Piani operativi annuali concordati con Ice Agenzia

112

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113

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ALLEGATO 4

PIANI OPERATIVI ANNUALI CONCORDATI CON ICE-AGENZIA

PIANO OPERATIVO MATTM-ICE 1999/ 2000

N. progetti Linea di intervento Risorse stanziate ed erogate *

Importi fatturati da Ice

Convenzioni/Protocolli/Accordi Oggetto

1

Formazione e consolidamento

capacità progettuale nel settore servizi pubblici per la

protezione ambientale

Sepa, Cass, Cueim, Enea

Organizzazione del Sicp

2

Elaborazione e sviluppo progetti in collaborazione con le istituzioni cinesi per realizzazione servizi ambientali per

l'approvvigionamento idrico, la depurazione

delle acque, smaltimento rifiuti e teleriscaldamento

3

Promozione partecipazione imprese

italiane alla realizzazione dei

progetti

Fiera Sep (Padova), Fiera Ciepec (Pechino)

Totale linee Lit. 1.771.200.000

Corrispettivo Ice Lit. 60.000.000

Totale progetti (incluso corrispettivo Ice) Lit. 1.831.200.000

(945.700,00)* 945.735,87 ** (fattura n. 15354 del 2/8/2000)

* Corrispettivo in euro

**In anticipo sull'inizio dell'attività programmata

114

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PIANO OPERATIVO 2001

N. progetti Linea di intervento Risorse stanziate ed

erogate ** Importi fatturati

Convenzioni/Protocolli/

Accordi Oggetto

1 Monitoraggio ambientale Mattm, Cetma

2 Sistemi di monitoraggio qualità

dell'aria 1.314.000.000

Sepa, Municipalità di Suzhuou, Mattm,

Ice,

Monitoraggio atmosferico

3 Pianificazione energetica urbana 1.080.000.000

Mattm, Sepa, Ice, Cueim

Pianificazione energetica Suzhou e

Zaozhuang

4 Trasferimento tecnologico per alta efficienza energetica

602.000.000

Mattm, Sepa, Ice, Cueim

riduzione gas serra

5 Efficienza energetica 432.000.000

Mattm, Most, Cass

Fornitura caldaie piccola capacità/studio

di fattibilità, realizzazione e gestione centrale termoelettrica

(Jinan)

6 Energie rinnovabili

Mattm, Most, Sepa, Cueim

Elettrificazione zone di Quinghai e Ningxia (fonti energetiche rinnovabili)

7 Agricoltura sostenibile 504.000.000

Ice, Sepa, Università di Torino,

Divapra

Progetto pilota in Xinjiang, Inner Mongolia

8 Mobilità sostenibile

Municipalità Pechino, Fiat, Sepa,

Cnr

Fornitura motori Fiat con gas

naturale/produzione di combustibile pulito

9 Agricoltura sostenibile

Unops Riduzione pesticidi

Pops

10 Agricoltura sostenibile

Sepa, Mattm Riduzione pesticidi

Pcbs

11 Riduzione dell'uso del bromuro

di metile

Mattm, Sepa, Divapra (1)

Pechino, seminario internazionale primi risultati del lavoro

12 Agricoltura sostenibile

Mattm, Sepa Controllo delle sostanze inquinanti secondo il protocollo di Montreal

Totale linee Lit. 3.932.000.000

Costi generali del Pmo Lit. 437.200.000

Corrispettivo Ice Lit. 200.000.000

Totale progetti (incluso corrispettivo Ice)

Lit. 4.569.200.000 2.359.794,86*

2.359.796,15* (fattura n. 8225 del 18/4/2001)

* Corrispettivo in euro ** In anticipo sull'inizio dell'attività programmata

(1) Divapra: Dipartimento valorizzazione e protezione risorse agroforestali università di Torino

115

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PIANO OPERATIVO 2002-2004

N. progetti Linea di intervento Risorse stanziate Importi fatturati Convenzioni/Protocolli/

Accordi Oggetto

1 Monitoraggio ambientale

2.000.000,00 Mattm, Ice, Sepa,

Cetma

Valutazione condizioni ambientali aree centro

orientali

2 Pianificazione

energetica urbana 440.000,00

Mattm, Ice, Sepa, Cetma

Risparmio energetico Taiyuan, Suzhou e Jinan

3 Traferimento

tecnologico per alta efficienza energetica

2.238.490,00

Mattm, Ice, Sepa, Municipalità di Taiyuan, Sozhou, Jinan, Bono

Energia spa

Fornitura caldaie ind. di piccola capacità

(Boiler)

4 Energie Rinnovabili 200.000,00 Mattm, Sepa, Ice, Consorzio Gaia

Energia solare

5 Agricoltura sostenibile 279.133,21 Mattm, Sepa, Ice, Divapra*

Riduzione uso pesticidi

6 Mobilità sostenibile in

Pechino 3.725.000,00

Mattm, Sepa, Ice, Most, Epb di Pechino, Cnr

Monitoraggio riduzione emissioni inquinanti

7 Mobilità Shanghai 900.000,00 Mattm, Sepa, Ice, Epb Pechino,Epb Shanghai

Fornitura e utilizzo particolare combustibile

per bus

8 Sistema pilota qualità dell'aria (aqms)

1.680.000,00 Mattm, Ice, Cnr, Sepa

Monitoraggio e gestione qualità dell'aria e traffico

urbano, centro monitoraggio a Sozhou

9 Mobilità sostenibile e

sviluppo ecocompatibile

100.000,00 Ice -Sepa (13/8/2004) Biodiversità

10 Impianto di

depurazione acque - Quingdao

250.000,00 Ice, Soc. Marco Polo Ambiente, Amne Biella

Studio di fattibilità impianto di depurazione

acque

11 Fiera Ciepec 247.308,43 Mattm, Ice

11bis Fiera Pollutec/Ifat 344.983,83 Mattm, Ice, Regione Emilia Romagna

12 Linea Pmo 4.800.300,00 8 accordi: Ice-Sepa, Ice-Tecnimont, Ice-Cueim

Totale linee 17.205.215,47

Corrispettivo Ice 803.547,00

Totale Commessa 18.008.762,47

17.525.339,58 (fatt. nn. 13001 del 2/10/2002; 16927 del 1/12/2003; 6511 del

18/5/2004)

116

Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 12/2015/G

PIANO OPERATIVO 2005

N. progetti

Linea di intervento Risorse stanziate Importi fatturati Convenzioni/Protocolli/

Accordi/Partner Oggetto

1 Monitoraggio ambientale

250.000,00 Mattm, Sepa, Tianjin Mun Sviluppo sostenibile di Hai He

2 Pianificazione

energetica urbana 2.605.000,00 Mattm, Sepa, Ndmc

Programmi di assistenza tecnica per lo sviluppo di

energie rinnovabili, efficienza energetica etc

3 Energie Rinnovabili 600.000,00 Mattm, Sepa, Ice, Consorzio

Gaia

Studio di fattibilità per la realizzazione di un impianto per valorizzazione energ. del

biogas

4 Sviluppo sostenibile 790.176,80 Mattm, Sepa, Mun.Tianjin,

Sepb Sviluppo sostenibile nell’isola

di Chonming -Hai He

5 Mobilità sostenibile 200.000,00 Mattm,Cciced Cooperazione nei settori

dell'efficienza energetica e dei trasporti con Cciced

6 Formazione 1.149.895,00 Mattm, Sepa, Cass, Most,

Ice, Epb Programma di formazione

2005-2006

7 Impianto di depurazione

acque 1.350.000,00 Mattm, Sepa, Ice, Cnr

Monitoraggio della qualità dell'aria (in Lanzhou)

8 Gestione risorse idroche 1.900.000,00 Mattm, Mwr, Most Swim project - quota Po 2005-

2006

9 Fiera Ciepec e Att.

Promoz. 869.765,24 Ice, Mattm

Partecipazione fiera Ciepec 2005 (affitto spazio espositivo)

10 Linea gest. Pmo 3.738.997,96 Mattm, Sepa, Ice , Cueim Spese per logistica e personale

ufficio Pmo Pechino

10 Bis Linea gest. Pmo 398.000,00 Mattm, Sepa, Ice, Sepb Spese per logistica e personale

ufficio Pmo Shanghai

Totale linee 13.851.835,00

Corrispettivo Ice 837.035,00

Totale commessa 14.688.870,00

11.476.969,89 (fatt. nn. 4 del

20/1/2005; 10245 del 6/9/2005; 4836 del

18/5/2006)

117

Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 12/2015/G

PIANO OPERATIVO 2006

N. progetti Linea di intervento Risorse stanziate Importi fatturati Convenzioni/Protocolli/Accordi Oggetto

1

Energia 0,00

progetto a) 0,00 Ice, Cetma, Mattm, Ndrc,

Sepb

Efficienza energetica Shanghai, mappature industrie

progetto b) 0,00 Ice, Mattm, Ndrc Rendimenti energetici

2

Monitoraggio Ambientale Globale

2.200.000,00

progetto a) 500.000,00 Sepa, Mattm, Epb dello

Hunan

Monitoraggio potenziali fonti

di inquinamento

progetto b) 1.700.000,00 Sepa, Mattm, Craes, Nec*

Monitoraggio e controllo delle emergenze di inquinamento delle acque

3

Sviluppo Sostenibile Urbano e Rurale

2.520.000,00

progetto a) 800.000,00 Mattm, Sepb pianificazione sostenibile isola di Chongming

progetto b) 400.000,00 Mattm, Univ. Torino - Agrinova, Cass

Chongming: agricoltura sostenibile

progetto c) 300.000,00 Sepa, Mattm, Thetis

Lotta alla desertificazione nel West end cinese- Inner Mongolia (Sistema Vallerani)

progetto d) 120.000,00 Mattm, Sfa Clean Wings

progetto e) 600.000,00 Mattm, Sepa

Sviluppo sostenibile in Western Provinces

progetto f) 300.000,00 Mattm, Sepa, Mun. Tiannun Mejiong House

Tianijn

4

Trasporto sostenibile 6.020.750,00

progetto a) 500.000,00 Mattm, Sepa, Sepb, Mun.

Xian

Studio fattibilità per Its Xian

progetto b) 1.285.750,00 Mattm, Univ. Tongiji Tongiji Centre Automotive

progetto c) 12.000,00 Mattm, Univ. Tongiji Trasporto sostenibile a Shanghai

118

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progetto d) 500.000,00 Mattm, Epb, Urumqi Monitoraggio atmosferico Urumqi

progetto f) 2.415.000,00 4 C Building

Sepa

progetto g) 500,00 Mattm, Sepa Sviluppo

sostenibile Sepa

progetto h) 700.000,00 Mattm, Sepb, Ice, Cnr Qualità aria Shanghai

5 Inquinamento dell'acqua 2.000.000,00 Mattm, Mwr Progetto swim

6

Formazione, seminari, conferenze

1.620.000,00

progetto a) 420.000,00 Mattm, Sepa, Sepb , Ice,

Univ. Tongiji

Iniziative per l'anno

dell'Italia in Cina

progetto b) 1.200.000,00 Mattm, Sepa, Epb , Most,

Cass

Training con istituzioni cinesi

7 Gestione Pmo Shanghai 200.000,00 Mattm , Ice, Sepa

8 Gestione Pmo Pechino 1.439.250,00 Mattm , Ice, Sepa

Totale linee 16.000.000,00

Corrispettivo Ice 1.155.000,00

Totale Commessa 17.155.000,00

17.122.005,43 (fatt. nn. 4872 del 18/5/2006; 9190 del

19/10/2006; 9127 del 6/11/2007)

*Nec: National Environmental Monitoring Center.

119

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PIANO OPERATIVO 2007

N. progetti Linea di intervento Risorse stanziate Importi fatturati Convenzioni/Protocolli/Accordi Oggetto

1

Energia 0,00

a) Efficienza energetica a Shanghai

0,00

b) Accordo Ndrc efficienza energetica

0,00

2

Monitoraggio ambientale

0,00 Startup per energie rinnovabili (Biogas)

a) Siti contaminati 0,00

3

Sviluppo sostenibile urbano e rurale

7.755.000,00

Miglioramento del trasporto a Pechino,

pubblicazione bandi di gara

di cui a)Chongming agricoltura sostenibile

331.000,00

Mattm, Sepa, Ice, Univ. Torino, Epb Shanghai

Fornitura ed utilizzo di combustibile pulito

di cui b) Lotta alla desertificazione in Inner Mongolia

300.000,00 Mattm, Sfa Afforestazione zone in via

di desertificazione

di cui c) Clean Wings

245.000,00

Mattm, Sepa, Ufficio distretto

di Pudong Monitoraggio sistema di

gestione smaltimento rifiuti

di cui d) Sviluppo sostenibile in Western

Provinces 0,00

Progetto finanziato all'interno del fondo Sepa

Studio di fattibilità impianto depurazione acque reflue nella città di

Quingdao

di cui e) Accordo World Expo

0,00 Mattm, Shanghai Expo Esposizione universale 2010

a Shanghai

di cui f) Meijong House Tianjin

3.500.000,00

Mattm, Ice, Regione Campania

e Mun. Tianjing Recupero della Meng Yoss

House

di cui f) Fondo Sepa (supporto alla costruzione del 4C bulding: attività di sviluppo sostenibile, aree West della Cina

3.379.000,00

Mattm, Sepa Costruzione edificio con

caratteristiche ecocompatibili

Costruzione del CCCC Bulding

Mattm, Sepa Centro per sede Ministero

ambiente cinese

4

Trasporto sostenibile

2.240.000,00

di cui a) Studio fattibilità per Its Xi'an

0,00 Mattm - Università di Tongijin

di cui b) Tongji Centro automotive

1.300.000,00

Mattm, Tongji University, Ice, Thetis spa (Turbec e Broad), Univ. La Sapienza di Roma

Installazione nell'Università di Tongji di una microturbina per

elettricità a basso impatto ambientale. Produzione prototipi di motori a basso

inquinamento

120

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di cui c) Trasporti sostenibili a Shanghai

300.000,00 Mattm, Epb Shanghai, Univ.

Tongiji

Definizione di sistema telematico di gestione del trasporto pubblico per

Expo 2010

0,00

e) Qualità dell'aria a Shanghai

640.000,00 Mattm, Ice, Cnr, Epb

Shanghai

Progetto pilota per monitoraggio e gestione qualità dell'aria e costruzione rete informatica per il

monitoraggio città di Suzhou

5

Inquinamento dell'acqua

4.400.000,00

a) Swim 4.400.000,00 Mattm, Mrw (Ministero

acque cinesi)

Estensione del progetto Swimer: sviluppo di un sistema di supporto alle decisioni per la gestione e ottimizzazione del progetto di diversione sud-nord delle acque del fiume azzurro

6

Training seminari

conferenze 2.500.000,00 Alta formazione

di cui a) Iniziative di comunicazione convegni e fiere

1.200.000,00 Mattm, Most, Cass, Sepa, Bmepb, Sepb Venice Iu

di cui b) training con

diverse istituzioni cinesi

1.300.000,00 Most, Cass, Sepa, Bmepb,

Sepb Formazione a distanza

7

Gestione Pmo Shanghai

200.000,00 Ice, Sepa, Tecnimont,

Cueim Fornitura servizi logistici per l'organico Pmo

di cui a) Gestione Pmo Shanghai

200.000,00

8

Gestione Pmo Pechino

1.000.000,00

di cui a) Gestione Pmo Pechino

1.000.000,00

Totale linee

18.095.000,00

Corrispettivo Ice

1.091.009,70

Totale Commessa

19.186.009,70

16.176.867,94 (fatt. nn. 5146 del 30/5/2007; 3 del

8/1/2008; 11071 del 29/12/2008)

121

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PIANO OPERATIVO 2008

N. progetti Linea di intervento Risorse stanziate Importi fatturati Convenzioni/Protocolli/

Accordi Oggetto

1

Energia 500.000,00

Mattm, Cass

Politiche e misure adottate nel settore energetico, analisi comparata delle esperienze internazionali di cui studio strategia

energetica 500.000,00

2

Sviluppo Sostenibile urbano e rurale

2.350.000,00 Mattm, Sepa,

Shanghai Expo

di cui a)World expo 2010

1.500.000,00 Agreement con

Shanghai Jaotong University

Shanghai Expo

di cui b) JaoTong University Green Laboratory

500.000,00 Mattm, Univ. Jao

Tong, Univ. Tongiji

Creazione di un laboratorio per le energie

pulite

di cui c) Lotta alla desertificazione in

Mongolia 350.000,00 Mattm, Sfa

Afforestazione col sistema Vallerani

3

Trasporto sostenibile 3.117.17,00

di cui a) Tongji centroautomotive

90.000,00 Mattm, Univ. Tongiji Trasporto pubblico per Shanghai Expo 2010

di cui b) Tongji Centro automotive Euro 3

82.470,00 Mattm, Univ. Tongiji Produzione di 10 prototipi veicoli a basso impatto

inquinamento

di cui c) 2 ruote: Veicoli ibridi

1.944.700,00 Mattm, Univ. Tongiji Realizzazione di n. 100

veicoli ibridi

di cui d) Monitoraggio atmosferico Urumqui

500.000,00 Mattm, Mep, Epb Urumqi, Cnr

Acquisto di n. 6 stazioni di monitoraggio dal Cnr-Iia

di cui e) Qualità aria Pechino e Shanghai

500.000,00

,

4

Inquinamento dell'acqua 3.000.000,00

di cui a) Swim 1.000.000,00 Mattm, Mwr

Estensione del progetto Swimer: sviluppo di un sistema di supporto alle decisioni per la gestione e

ottimizzazione del progetto di diversione sud-nord delle acque del fiume

Azzurro

di cui b) Gestione acqua sotterranea Nord Cina

2.000.000,00 Mattm, Mwr

Preparazione piano di gestione e recupero falde

acquifere pianura settentrionale cinese

122

Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 12/2015/G

5

Fondo Sepa 4.500.000,00

di cui Fondo Sepa per sviluppo sostenibile,

sviluppo aree sottosviluppate West Cina, consulenza legge danno ambientale

4.500.000,00 Mattm, Mep, Fondo protocollo di Montreal, Politecnico Milano

Realizzazione dell'edificio 4C Bulding

6

Fondo Tianjin 3.500.000,00

di cui Fondo Tianji per Meng Jong House, Parco italiano, Quartiere intelligente e gestione

risorse idriche

3.500.000,00 Mattm, Mun. Tianjin Quartiere intelligente e gestione risorse idriche

7

Training, seminari, conferenze

2.998.000,00

di cui a) 1.500.000,00

Mattm, Mep, Most,

Tethis Seminari, workshop

Mattm, Cciced Attività di formazione

congiunta

Mattm, Aqmi Urumqi,

Cnr Studi sull'inquinamento

atmosferico

di cui b) 1.498.000,00

Mattm, Most, Cass, Sepa, Bmepb, Sepb, Ndrc

Formazione su diverse tematiche della gestione

ambientale

Mattm, Venice Iu Programma di formazione a distanza su sviluppo

sostenibile

Mattm, Univ. Tongiji,

Venice Iu Programma di studio dottorandi cinesi

8 Gestione Pmo Pechino 3.500.000,00

Mattm, Sepa, Ice, Cueim Fornitura servizi logistici per l'organico Pmo

9 Gestione Pmo Shanghai 200.000,00

Totale linee 23.665.170,00 Corrispettivo Ice 1.469.887,93

Totale Commessa 25.135.057,93

22.468.293,37 (fatt. nn. 132 del 17/1/2008; 283 del 26/1/2009; 8305 del

2/12/2009)

123

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PIANO OPERATIVO 2009 (al 15/11/2011)

N. progetti Linea di intervento Risorse stanziate Importi fatturati Convenzioni/Protocolli/Accordi

Oggetto

1

Energia sostenibile e Cdm 2.900.000,00

Mattm, Sfa, Univ. Tsinghua, Cass

Progetto Centro Sino Europeo sulle Energie pulite presso il

Sieeb

a) sottoprogramma: cofinanziamento

completamento programma energia

2.894.000,00

2

Sviluppo Sostenibile Urbano e Rurale

6.000.000,00 Mattm, Sepa

a) sottoprogramma World Expo 2010, Expo 2015

6.000.000,00 Shanghai Expo 2010, Milano

2015

3

Trasporto sostenibile e inquinamento atm

1.530.000,00

a) Progetto Tongji Centro Automotive

1.527.300,00 Mattm, Univ. Tongji

Realizzazione di nuovo tipo di ciclomotore ibrido (Two Wheels)

4

Conservazione e gestione sostenibile delle acque

500.000,00 Mattm, Mwr

a) sottoprogramma swim 475.000,00

Estensione del progetto Swimer: sviluppo di un sistema di supporto alle decisioni per la gestione e

ottimizzazione del progetto di diversione sud-nord delle acque

del fiume Azzurro

b) Gestione acqua sotterranea Nord Cina

Piano di gestione e recupero falde acquifere pianura

settentrionale cinese

5

Accordo quadro con Mep 2.600.000,00 Mattm, Mep Vari progetti

Completamento programmi promozione sviluppo

sostenibile, monitoraggio e controllo emergenze ambientali, gestione

emergenze aree terremoto 2008, anno della cultura cinese

in Italia, Expo 2010,

6

Accordo con la municipalità di Tianjin

200.000,00 Mattm, Sepa, Univ.

Tianjin

a) cofinanziamento del completamento dei

programmi previsti nel 2009 0,00

Restauro Meng Joss House

124

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7

Formazione e training 1.750.000,00 Mattm, Sepa, Most, Cass, Bmepb, Sepb, Ndrc, Cciced

Coordinamento supporto e cofinanziamento costi

partecipanti da parte del PMO di Pechino

1.744.651,00

Vari corsi e seminari,

formazione a distanza, sito web Sicp

8

Iniziative pubbliche 600.000,00

Mostre, fiere (Ciepec)

Pmo Pechino assicura il supporto per l'organizzazione eventi, inaugurazione sede

ecoefficienza Mep, presentazione rapporto Cina Energia, presentazione

Progetto Swim. (Organizzazione fiera Ciepecb) Inaugurazione nuova sede Ministero ambiente, altri

eventi

692.720,00 Mattm, Sepa, Ice

9 Gestione sottoprogrammi Pmo:

convenzione Cueim 5.288.594,89 Mattm, Sepa, Cueim,

Ice

Totale linee 21.368.594,89

Corrispettivo Ice 1.078.000,00

Totale Commessa 22.446.597,89

15.400.000,00 (fatt. nn. 8237 del 4/12/2009; 3410 del 10/6/2010; 6788 del

15/10/2010)

125

Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 12/2015/G

PIANO OPERATIVO 2010/2011 (al 31/12/2013)

N. progetti Linea di intervento Risorse stanziate Importi fatturati Convenzioni/Protocolli/

Accordi Oggetto

1

Energia sostenibile e Cdm 1.500.000,00 Mattm, Univ. Tsinghua, Sepa

Progetto Centro Sino Europeo sulle Energie pulite

(Sieeb)

a) sottoprogramma: cofinanziamento completamento

programma energia

1.500.000,00

2

Sviluppo Sostenibile Urbano e Rurale

500.000,00 Mattm

a) sottoprogramma World Expo 2010

500.000,00 Shanghai Expo 2010

3

Trasporto sostenibile e inquinamento atm

2.974.000,00

b) Progetto disseminazione veicoli ibridi e elettrici - Tongji

2.974.000,00 Mattm, Univ, Tongji

Realizzazione di nuovo tipo di

ciclomotore ibrido (Two Wheels)

4

Conservazione e gestione sostenibile delle acque

0,00 Mattm, Mwr

a) assistenza e monitoraggio gestione

delle acque 0,00

Estensione del progetto Swimer: sviluppo di un sistema di supporto alle decisioni per la gestione e

ottimizzazione del progetto di

diversione sud-nord delle acque del fiume Azzurro

5

Accordo quadro con Mep 1.500.000,00 Mattm, Mep Vari progetti

Assistenza e monitoraggio dei progetti e collaborazioni con il

Mep

1.500.000,00

6

Accordo quadro con Ndrc 0,00

a) Centro nazionale cambiamenti climatici

0,00

7

Accordo con la municipalità di Tianjin

500.000,00 Mattm, Univ. Tianjin

a) cofinanziamento del completamento dei

programmi previsti nel 2009

500.000,00

126

Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 12/2015/G

8

Formazione e training 1.860.000,00 Mattm, Sepa, Most, Cass, Bmepb, Sepb, Ndrc

Coordinamento supporto e cofinanziamento costi partecipanti da parte del

Pmo di Pechino

1.860.000,00

Vari corsi e seminari,

formazione a distanza, sito web Sino italian Cooperation

9

Iniziative pubbliche 1.000.000,00

Mostre, fiere (Ciepec)

a) il Pmo Pechino assicura il supporto per l'organizzazione eventi, inaugurazione sede

ecoefficienza Ministero ambiente cinese,

presentazione rapporto Cina Energia,

presentazione Progetto Swim.

A) Organizzazione fiera Ciepec

B) Inaugurazione nuova sede Ministero ambiente C) Altri eventi

1.000.000,00 Mattm, Univ. Tongji, Mep

10 Gestione sottoprogrammi

varie linee Pmo 3.245.189,92 Mattm, Sepa, Cueim, Ice

Totale linee 13.079.189,92

Corrispettivo Ice 770.000,00

Totale Commessa 13.849.189,92

14.124.000,00 (fatt. nn. 7630 del

22/10/2010; 1948 del 23/3/2011; 5436 del

15/9/2011)

127

Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 12/2015/G

PIANO OPERATIVO 2013

N. progetti Linea di intervento Risorse stanziate Importi fatturati Convenzioni/Protocolli/

Accordi Oggetto

1 Sottoprogramma

progetti di formazione

1.102.828,41

Mattm, Sepa, Most, Cass, Bmepb, Sepb,Tstc, Ndrc, Miit

Alta formazione su diverse tematiche

ambientali

2 Sottoprogramma

Pmo

750.000,00 Mattm, Sepa, Ice

Assistenza tecnico -scientifica con il team italocinese e collaborazione

permanente con le istituzioni cinesi e il

Mattm per il coordinamento dei programmi di cooperazione

internazionale del Mattm in Cina

Totale linee attività

1.852.828,41

Corrispettivo Ice

129.500,00

Residuo gestione

Totale commessa

1.982.328,41

603.747,5 (fatt. n. 6156 del 26/11/2013)

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati Mattm e Ice-Agenzia.

SEZIONE CENTRALE DI CONTROLLO SULLA GESTIONE DELLE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO