L'Arte Preistorica

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L’arte preistorica

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L’arte preistorica

Briana Claudia Belluso classe II sez. N

Principe Umberto di Savoia, Catania

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Cos’è la preistoria?La Preistoria (dall’latino pré <prima> e història <storia,indagine>) è un periodo di tempo lunghissimo (circa un milione di anni) iniziato con l’apparizione dell’uomo e conclusosi con l’invenzione della scrittura, quando si avvertì l’esigenza di tramandare delle testimonianze volontarie della propria esistenza. In ogni caso, l’arte e le varie fonti hanno permesso di avere un’idea di questo periodo e della diffusione e evoluzione dell’uomo sulla terra.

L’uomo discende da un ominide: l’Australopithècus afarénsis (Australopiteco).

Questo, per necessità di adattamento e sopravvivenza, si è evoluto fino ad assumere le attuali sembianze. Ogni stadio di questa progressione è caratterizzata da una particolare svolta e innovazione come illustrato dalla figura (la posizione eretta, l’utilizzo del fuoco, la lavorazione della pietra per cacciare, il senso del pudore, ecc).

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La novità di lavorare la pietra, in particolare, ha reso possibile la suddivisione della preistoria in tre grandi blocchi: il paleolitico, il mesolitico e il neolitico. L’ultimo periodo della preistoria è detto età del bronzo, quando l’uomo inizia ad estrarre i metalli.

Storia dell’arte

La storia dell’arte inizia all’incirca intorno al 30.000 a.C. ed è anch’essa suddivisa in tre periodi: - l’arte paleolitica va all’incirca dal 30.000 al 10.000 a.C. - l’arte mesolitica va all’incirca dal 10.000 al 6.000 a.C. - l’arte neolitica va all’incirca dal 6.000 al 4.000 a.C.

L’arte paleolitica I primi esempi di arte figurativa risalgono a circa 25.000 o 30.000 anni fa. Questa età viene definita paleolitica (età della pietra antica), in quanto l’uomo inizia ad utilizzare utensili in pietra. Le testimonianze più significative del periodo paleolitico sono costituite da pitture rupestri (realizzate con le dita, con penne di uccello, con rozzi pennelli, utilizzando colori di origine vegetale e animale) ritrovate in grotte, spesso inaccessibili, ubicate soprattutto nella Francia centrale e nella Spagna settentrionale, o sculture sbozzate in piccole pietre di solito raffiguranti immagini femminili (le veneri). Si iniziava anche a sperimentare il senso del possesso creando positivi o negativi delle proprie mani sui relativi possedimenti.

PITTURE RUPESTRI Osservando la localizzazione delle pitture, colpisce il fatto che esse non si trovano all’ingresso delle grotte, ma nelle parti più interne, buie e nascoste. Evidentemente lo scopo dei dipinti non era decorativo. La rappresentazione di animali che forniscono carne, grasso e pelli era associato probabilmente a un significato religioso legato alla caccia, nella speranza che si potesse trafiggere l’animale nel punto giusto per poterlo uccidere (funzione didattica).

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LE VENERI Nelle figure femminili scolpite nella pietra risultano particolarmente evidenti il seno, il ventre e i fianchi: attraverso l'accentuazione delle caratteristiche femminili lo scultore dell'età paleolitica sottolinea la fecondità della donna. Un’altra funzione delle veneri paleolitiche, ipotizzata dagli studiosi,era quella di fungere da amuleti per un felice parto: tutta la loro struttura infatti richiama l’idea della maternità serena e abbondante (ne è un esempio la Venere di Willendorf).

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Venere di Willendorf.

L’arte mesoliticaIl mesolitico (età della pietra di mezzo) è un periodo di’ transizione durante il quale l’uomo affina le proprie tecniche. L'Homo sapiens rappresenta sulla roccia nuove immagini, non più quelle raffiguranti uomini a caccia di mammiferi di grossa taglia, poiché in questo periodo si iniziano ad addomesticare gli animali e a coltivare la terra. La tecnica principale dell'arte mesolitica è, come sempre, il graffito.

L’arte neoliticaAl periodo neolitico(età della pietra nuova) risalgono i primi esempi di costruzione che, realizzate con grandi blocchi di pietra, vengono dette appunto megalitiche (dal greco mega = grande e litos = pietra). Le più significative sono i menhir, i dolmen e i cromlech.

I MENHIR

I menhir (dal celtico men <pietra> e hir <alto, lungo) sono massi dalla forma allungata conficcati nel terreno, costituivano probabilmente dei monumenti funebri e, così come le mani dipinte nelle grotte, rappresentano il bisogno umano di lasciare nel tempo un segno della propria esistenza.

I DOLMEN

I dolmen (dall’antico brètone tòln<tavola>e mèn <pietra>)sono costituiti da tre pietre conficcate nel terreno, sulle quali viene posta una grande lastra di copertura. La ristrettezza dello spazio coperto esclude l'uso del dolmen come abitazione, probabilmente era la tomba

di un uomo valoroso.

Kilclooney dolmen.

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I CROMLECH

Il cromlech (dal gallese cròm<ricurvo> e lèch<pietra>) è una grandiosa costruzione di massi disposti in cerchi concentrici. Uno degli esempi più famosi si trova a Stonehenge, in Inghilterra. Probabilmente usata per osservare le diverse posizioni del sole durante l'anno, questa costruzione consentiva di stabilire l'alternarsi delle stagioni. All'interno di questo colossale calendario astronomico si celebravano riti propiziatori per il buon esito dei raccolti.

Stonehenge

Nel dolmen e nel cromlech viene utilizzato per la prima volta il sistema costruttivo trilitico (dal greco treis = tre e litos = pietra): due grandi pietre verticali ne sostengono una orizzontale. Tale sistema, sempre più perfezionato, sarà alla base di tutta l'architettura egiziana e greca: le due pietre verticali diverranno veri e propri pilastri o colonne e la pietra orizzontale sarà l'architrave.

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L’età del bronzoAll'età del bronzo risalgono le testimonianze della civiltà nuragica in Sardegna. Rispetto al dolmen e al cromlech, il nuraghe è realizzato con una tecnica costruttiva molto più avanzata. La sua forma, così come quella delle altra abitazioni del villaggio, è circolare, e le finestre aperte sulle pareti sono ridotte a semplici feritoie. Il nuraghe è costruito senza l'uso di malte cementizie: le pietre squadrate e sovrapposte costituiscono le pareti e, disposte in cerchi più stretti, chiudono la costruzione determinando una specie di cupola. Il nuraghe era la dimora del capo del villaggio, ma in caso di pericolo diventava il rifugio dell'intera tribù. Veniva costruito in posizione strategica, con la porta di accesso situata molto in alto (anche a 4 m. dal suolo), alla quale si accedeva tramite una scala di legno che, dopo essere stata utilizzata, veniva tolta. Sempre all'età del bronzo risalgono le prime testimonianze di lavori ottenuti con la tecnica della fusione dei metalli, come piccole figure a tuttotondo rappresentanti soprattutto guerrieri.

Nuraghe sardo.