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L’arte greca Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo L’arte greca

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L’arte greca Corso di Disegno e Storia dell’arte

Prof. Alessandro Merlo

L’arte greca

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La nascita della civiltà greca

Tra XII e XI secolo a.C. la civiltà micenea inizia a decadere a causa delle invasioni di Eoli, Ioni

e Dori, gruppi etnici diversi che si stabiliscono in differenti aree della Grecia.

Le interazioni tra questi popoli nell’VIII secolo a.C. consentirono la formazione della civiltà

greca, organizzata in città stato (polis).

Le polis erano città stato in cui la parte alta (acropoli)

è il luogo sacro, mentre l’impianto urbano seguiva lo

schema ippodameo (da Ippodamo di Mileto, V secolo a.C.).

La storia dell’arte greca si divide tradizionalmente

in quattro periodi:

Medioevo ellenico

o periodo della formazione (XI-VIII secolo a.C.)

Età arcaica (VIII-V secolo a.C.)

Età classica (V-IV secolo a.C.)

Ellenismo (IV-I secolo a.C.)

Lotti di fabbricazione lungo strade perpendicolari

(cardo e decumano) orientate con i punti cardinali;

Distinzione delle principali funzioni in aree dedicate;

Distribuzione interna degli ambienti residenziali;

Espressione di isonomia (uguaglianza di fronte alla legge).

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Periodo di formazione

PERIODO DI FORMAZIONE

(Stile geometrico, XI-VIII secolo a.C.)

Il periodo compreso tra l’XI e l’VIII secolo a.C.,

corrispondente al declino della civiltà micenea, fu

caratterizzato da una generale decadenza.

I reperti risalenti a tale periodo, di derivazione

cretese-micenea ed orientale, manifestano la

ricerca di forme esatte e geometriche,

dell’assoluto attraverso la perfezione della forma

geometrica, del rapporto proporzionale tra le parti.

Non sono pervenuti resti di architetture, comunque

descritte nei poemi omerici; restano invece alcune

figurine, gruppetti bronzei o eburnei e vasi in stile

geometrico con immagini nere su sfondo giallo-

rosso lucido.

Anfora, VIII secolo a.C., Museo Archeologico Nazionale di Atene

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Età arcaica

ETÀ ARCAICA (VIII-V secolo a.C.)

L’architettura del periodo si caratterizza per la ricerca

dell’uno, del principio generatore, dell’ordine

(cosmos) in contrapposizione al molteplice, al

relativo, all’apparente.

Il tema principale è il tempio, che dall’VII-VII secolo

a.C. inizia a sostituire il santuario domestico.

La struttura templare deve essere orientata ad est,

con una cella (naos) contenente la statua del dio a cui

è dedicato ed un atrio (pronaos).

In base alla disposizione delle colonne si hanno

differenti tipi di tempio.

Nello stesso periodo si ha anche la differenziazione

dei tre principali ordini architettonici.

Piante dei principali tipi di tempio: in antis; prostylos;

amphiprostylos; peripèteros; dipteros; tholos

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ORDINE ARCHITETTONICO

L’ordine architettonico è un sistema di norme destinate a regolare la composizione, in un

sistema organico, di elementi architettonici.

Il concetto di ordine nacque con la civiltà greca nel periodo che va dal VI al III secolo a.C., dal

momento in cui si pose l’esigenza di dare fondamento razionale all’architettura, determinando

e misurando lo spazio attraverso l’uso di elementi codificati e ripetibili.

MODULO

Alla base della formalizzazione degli ordini c’è la ricerca dell’armonia e delle proporzioni delle

parti, che si concretizza con la scelta e la ripetizione di un modulo (generalmente il raggio di

una colonna misurato nell’entasi).

Il modulo è l’unità di misura che si assume per fissare criteri di proporzionalità.

Prima codifica degli ordini architettonici: Vitruvio, De architectura

(I secolo a.C.)

Cinque ordini architettonici: tre principali (dorico, ionico e corinzio)

due secondari (composito e tuscanico)

Ordine architettonico e modulo

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ELEMENTI DELLA TRABEAZIONE

La TRABEAZIONE è la parte portata immediatamente sovrastante le

colonne e posta orizzontalmente su di esse.

E’ composta da:

La cornice è il bordo o coronamento modanato della trabeazione.

Il fregio è la parte della trabeazione situata sopra l’architrave e

decorata con bassorilievi.

L’architrave è un corpo parallelepipedo disposto orizzontalmente e

retto da piedritti.

Elementi dell’ordine architettonico: la trabeazione

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ELEMENTI DELLA COLONNA

La COLONNA è un elemento architettonico di sostegno a sezione

circolare variabile.

E’ composta da:

Il capitello è l’elemento architettonico che conclude superiormente la

colonna e costituisce il raccordo tra la medesima e la trabeazione.

Il fusto è la parte sostanziale della colonna, costituita da una struttura

verticale a sezione circolare variabile, scanalata o no, in genere

formata da vari blocchi (rocchi) sovrapposti.

La base è la parte inferiore della colonna.

Elementi dell’ordine architettonico: la colonna

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ELEMENTI DEL PIEDISTALLO

Il PIEDISTALLO, mancante nell’ordine classico greco, è il basamento

della colonna.

E’ composto da:

La cimasa è la parte superiore modanata del piedistallo.

Il dado è la parte intermedia, liscia, del piedistallo.

Lo zoccolo è l’elemento architettonico d’appoggio del piedistallo.

Elementi dell’ordine architettonico: il piedistallo

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PROPORZIONAMENTO SECONDO VIGNOLA

Suddivisione dell’ordine nota l’altezza dell’ordine (O):

altezza piedistallo (B): 1/3 dell’altezza della colonna (A)

altezza trabeazione (C): 1/4 dell’altezza della colonna (A)

O = C + A + B → O = 1/4 A + A + 1/3 A → O = 19/12 A → A = 12/19 O

Proporzionamento della colonna nei cinque ordini:

Ordine tuscanico: sette diametri

Ordine dorico: otto diametri

Ordine ionico: nove diametri

Ordine corinzio e composito: dieci diametri

Proporzionamento dell’ordine:

P: terzo inferiore

Q: terzo medio

R: terzo superiore

Sommoscapo: cinque sesti dell’imoscapo

L’entasi è il rigonfiamento del fusto della colonna. Si trova ad un terzo

della sua altezza e ha lo scopo di correggere l’errore ottico che porta a

percepire da lontano un assottigliamento verso la metà della colonna.

Proporzionamento dell’ordine architettonico

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La modanatura è un elemento decorativo architettonico costituito da una fascia sporgente

variamente sagomata.

Le modanature

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Le modanature

Il Listello o Filetto è una modanatura sottile a profilo rettilineo, che

media tra una modanatura più sporgente ed una meno sporgente.

Presenta una superficie rettilinea verticale ed una orizzontale ed il

suo profilo tende generalmente al quadrato.

L’Astragalo o Tondino è una modanatura sottile a profilo curvilineo

semplice (semicerchio convesso).

Il Guscio o Cavetto è una modanatura concava con sezione a quarto

di cerchio.

L’Ovolo dritto o Echino è una modanatura convessa con sezione a

quarto di cerchio.

La modanatura è un elemento decorativo architettonico costituito da una fascia sporgente

variamente sagomata.

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Le modanature

Il Toro o Bastone è una modanatura convessa a sezione

semicircolare.

La Scozia o Trochilo è una modanatura concava con sezione a

semicerchio o tre quarti di cerchio, con una sorta di depressione nel

listello inferiore.

La Gola dritta è una modanatura con sezione a doppia curva,

concava in alto e convessa in basso.

La Gola rovescia è una modanatura con sezione a doppia curva,

convessa in alto e concava in basso.

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L’ORDINE DORICO

L’ordine dorico si definì nel Peloponneso e si diffuse in tutta la

Grecia continentale e nelle colonie dell’Italia meridionale e della

Sicilia. Subì nel tempo una continua evoluzione stilistica,

passando dalle forme più tozze del periodo arcaico a quelle

equilibrate del periodo classico, raggiungendo forme eleganti

nel periodo ellenistico e romano fino ad ispirare la codifica

dell’ordine tuscanico.

CORNICE: sporgente e priva di dentelli

FREGIO: suddiviso in:

metope (decorazione a bassorilievo)

triglifi (con tre scanalature)

ARCHITRAVE: liscio

CAPITELLO: formato da:

abaco (parallelepipedo schiacciato)

echino (forma svasata)

FUSTO: venti scanalature con crinale divisorio tagliato ad

angolo vivo.

Rapporto entasi-altezza 1:6

BASE: mancante nel modello greco

tuscanica (plinto e toro) nel modello romano

I cinque ordini: l’ordine dorico

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I cinque ordini: l’ordine dorico

Complesso

archeologico di

Olimpia

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I cinque ordini: l’ordine dorico

Complesso

archeologico di

Corinto

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L’ORDINE IONICO

L’ordine ionico si sviluppò principalmente in età arcaica nelle città

greche dell’Asia Minore, per poi diffondersi nelle isole, in Grecia,

in Magna Grecia e nell’Etruria.

In esso si fondono elementi propri del gusto greco con elementi

desunti dalle vicine civiltà orientali.

La sua ricchezza decorativa si contrappone alla severità

dell’ordine dorico.

CORNICE: decorata con dentelli

FREGIO: continuo

ARCHITRAVE: tripartito e coronato da modanature

CAPITELLO: formato da:

abaco (parallelepipedo schiacciato, molto sottile e spesso

decorato)

pulvino (curvato in due ampie volute)

echino (forma svasata, ornato con decorazioni ovoidali)

FUSTO: ventiquattro scanalature con crinale divisorio

arrotondato.

Rapporto entasi-altezza 1:7

BASE: ionica (plinto, doppia scozia e toro)

attica (plinto, toro, scozia e toro)

I cinque ordini: l’ordine ionico

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I cinque ordini: l’ordine ionico

Complesso

archeologico di

Olimpia

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I cinque ordini: l’ordine ionico

Complesso

archeologico di

Atene

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L’ORDINE CORINZIO

L’ordine corinzio si sviluppò dalla fine del secolo V a.C. e fu poi

molto diffuso nell’architettura romana.

Il primo esempio di capitello corinzio risale al secolo IV a.C. nel

tempio di Apollo a Bassae. Secondo la tradizione l’inventore fu

l’architetto Callimaco, che si ispirò ad un cesto depositato come

offerta votiva sulla tomba di una giovane, coperto da una lastra

quadrangolare, intorno al quale era cresciuta una pianta di acanto.

CORNICE: decorata con dentelli

FREGIO: continuo

ARCHITRAVE: tripartito e coronato da modanature

CAPITELLO: caratterizzato da:

abaco (parallelepipedo schiacciato, talvolta modanato)

foglie stilizzate di acanto

caulicoli (elementi ornamentali rappresentanti steli arrotolati)

FUSTO: scanalature con crinale divisorio arrotondato. Rapporto

entasi-altezza 1:8 o 1:9

BASE: composita (plinto, toro, doppia scozia e toro)

I cinque ordini: l’ordine corinzio

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I cinque ordini: l’ordine corinzio

Tempio di Zeus

ad Atene

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I cinque ordini: l’ordine corinzio

Complesso

archeologico di

Olimpia

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Varianti riconducibili all’ordine corinzio

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I cinque ordini: confronto tra dorico, ionico e corinzio

Ordine dorico Ordine ionico Ordine corinzio

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L’ORDINE COMPOSITO

L’ordine composito ebbe origine dall’inserzione nel capitello

corinzio romano di volute analoghe a quelle dell’ordine ionico.

Quest’ordine tipicamente romano, già presente in età augustea

(palestra di Pompei), fu largamente utilizzato soprattutto in età

flavia e severiana (arco di Tito, terme di Caracalla).

CORNICE: decorata con dentelli

FREGIO: continuo

ARCHITRAVE: tripartito e coronato da modanature

CAPITELLO: caratterizzato da:

abaco (parallelepipedo schiacciato, talvolta modanato)

pulvino (curvato in due ampie volute)

foglie stilizzate di acanto

caulicoli (elementi ornamentali rappresentanti steli arrotolati)

FUSTO: scanalature con crinale divisorio arrotondato. Rapporto

entasi-altezza 1:8 o 1:9

BASE: composita (plinto, toro, doppia scozia e toro)

I cinque ordini: l’ordine composito

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L’ORDINE TUSCANICO

L’ordine tuscanico si definì in ambiente etrusco ed italico

(Paestum, tumulo della Cucumella a Vulci) come variante

locale dell’ordine dorico.

Venne impiegato anche nell’architettura romana e fu poi

ripreso ed elaborato in età rinascimentale, soprattutto dal

Cinquecento in poi.

CORNICE: sporgente e priva di dentelli

FREGIO: suddiviso in:

metope (decorazione a bassorilievo)

triglifi (con tre scanalature)

ARCHITRAVE: liscio

CAPITELLO: formato da:

abaco (parallelepipedo schiacciato)

echino (forma svasata)

FUSTO: venti scanalature con crinale divisorio tagliato ad

angolo vivo, oppure liscio.

Rapporto entasi-altezza 1:6

BASE: tuscanica (plinto e toro)

I cinque ordini: l’ordine tuscanico

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Età arcaica

Scultura

In concomitanza con l’affermazione del tempio,

si sviluppa anche la statuaria monumentale.

Da immagini di dei intagliati nei tronchi degli

alberi si passa al tema della figura umana,

principalmente maschile e nuda, o femminile e

vestita. L’intento è quello di riprodurre l’uomo

ideale, la perfezione dell’essere vivente.

Le statue potevano essere isolate o composte

in gruppi scultorei sui frontoni dei templi. In

questo secondo caso i temi raffigurati sono di

carattere mitologico.

Anche per la scultura esistono differenti

correnti, tra le quali se ne individuano tre

principali:

Dorica (caratterizzata dalla forza della massa)

Ionica (caratterizzata dalla leggerezza e

dall’eleganza)

Attica (caratterizzata da una ricerca di

equilibrio e di plasticismo)

Xoana, VII secolo a.C., Museo Archeologico di Siracusa

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Età arcaica - scultura dorica, ionica ed attica

Polymedes di Argo,

VII-VI secolo a.C., Museo di Delfi

Kouros di Milo, VI secolo a.C.,

Museo Archeologico Nazionale di Atene

Kore con peplo, 540 a.C. circa,

Museo dell’Acropoli di Atene

Co

rren

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ori

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Età classica - Stile Severo

ETÀ CLASSICA (V-IV secolo a.C.)

Stile Severo

L’età classica si apre con un periodo intermedio

detto Stile Severo (inizio V - metà V secolo

a.C.), che va dalle guerre persiane alla

ricostruzione dell’Acropoli di Atene.

Lo Stile Severo ha origine da quello attico e si

distingue per rigore costruttivo.

Tra i principali scultori si ricordano Sotade,

Mirone e Policleto, al quale si deve

l’introduzione di un canone in scultura.

Mirone, Discobolo, 480-460 a.C., copia romana,

Museo Nazionale Romano

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Età classica - Stile Severo

Policleto, Doriforo, 450 a.C. circa, copia romana,

Museo Nazionale di Napoli

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Età classica - Stile Severo

ETÀ CLASSICA

(V-IV secolo a.C.)

Stile Severo

Nella pittura vascolare si

assiste al passaggio da temi

prettamente geometrici alla

raffigurazione di uomini,

animali ed esseri fantastici.

La decorazione è ancora a

figure nere e le scene vengono

rappresentate su fasce

sovrapposte.

Vaso François,

metà del VI secolo a.C.,

Museo Archeologico di Firenze

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Età classica - Stile Severo

Euphronios,

Cratere con la lotta di Ercole e

Antèo, 510-500 a.C.,

Museo del Louvre di Parigi

Solo nel 530 a.C. si passa

alle figure rosse su fondo

nero.

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Età classica - l’Acropoli di Atene

ETÀ CLASSICA (V-IV secolo a.C.)

In seguito alla distruzione durante le guerre persiane, l’acropoli di Atene venne ricostruita nel

V secolo a.C. sotto Pericle. I lavori vennero affidati a Fidia come soprintendente generale.

Partenone, 447-438 a.C., Acropoli di Atene

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Età classica - l’Acropoli di Atene

Propilei, 437-432 a.C., Acropoli di Atene

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Età classica - l’Acropoli di Atene

Eretteo e Loggetta delle Cariatidi, seconda metà del V secolo a.C., Acropoli di Atene

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Età classica - l’Acropoli di Atene

Loggetta delle Cariatidi,

seconda metà del V secolo a.C.,

Acropoli di Atene

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Età classica - Skopas, Prassitele e Lisippo

ETÀ CLASSICA (V-IV secolo a.C.)

I principali scultori del periodo furono Skopas, Prassitele e Lisippo

Skopas, Mènade danzante,

copia romana,

Albertinum di Dresda

Prassitele,

Ermes con Diòniso bambino,

350-340 a.C., Museo di Olimpia

Lisippo, Apoxyòmenos,

seconda metà del V secolo a.C.,

copia romana, Musei Vaticani di Roma

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Età classica

ETÀ CLASSICA (V-IV secolo a.C.)

Durante questo periodo si perfeziona anche la forma del teatro.

Policleto il Giovane, Teatro di Epidauro, IV secolo a.C.

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Età classica

Teatro di Delfi

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Ellenismo

ELLENISMO (IV-I secolo a.C.)

Il periodo va dalla morte di Alessandro Magno alla vittoria di Ottaviano ad Azio (31 a.C.). La

civiltà greca in tale lasso di tempo acquisì numerosi caratteri di quella orientale.

Il termine ellenismo indica ciò che deriva dalla Grecia, non ciò che è greco. Durante questo

periodo si ripensa e si rivisita il passato, come nella maggior parte dei momenti di crisi. Nasce

il collezionismo ed il classicismo derivato dallo studio dei reperti antichi.

In scultura si ritorna alla dimensione umana dei soggetti raffigurati.

Ricostruzione dell’Ara di Zeus a Pèrgamo, Pergamonmuseum di Berlino

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Ellenismo

Nike di Samotracia, inizi del II secolo a.C.,

Museo del Louvre di Parigi