http://www.edge.org/documents/Edge-Serpentine-MapsGallery/large-11.html

Il decision-making è un processo costante nei luoghi deputati alla cura dei pazienti oncologici ed è da sempre stato considerato un esercizio di assoluta razionalità: in particolare basta fare riferimento a situazioni per le quali esiste un’evidenza scientifica per ottenere il massimo dell’ imparzialità di giudizio e quindi di decisione (Evidence-basedOncology).in tale ambito non ci ddeve essere posto né per le emozioni, né per procedure intuitive, né per i pregiudizi. Ma da tempo le scienze cognitive e le neuroscienze hanno dimostrato come nell’ uomo le emozioni rappresentano una delle componenti ineliminabili e determinanti del processo decisionale a tal punto che esse possono in maniera altamente significativa influenzare anche soggetti professionalmente esperti come gli Oncologi. Ecco perché conviene leggere libri come quello di Tiffany Watt Smith nel quale sono contenute e spiegate un’ ampia serie di definizione di emozioni degli stati dell’animo umano che «hai provato, che non sai di aver provato, che non proverai mai», ma che in qualche misura

definitiva, pervenire allaconsapevolezza di tali ‘induttori di azioni’.Quello che sorprende è vedere l’ analogia intercorrente tra il testo «Atlante delle Emozioni» e la «mappa delle emozioni» basata sull'Etica di Spinoza (1677) pubblicata da Emanuel Derman, analista finanziario sudafricano e professore alla Columbia University di New York sul sito di "Edge". Derman osserva a ragione che si tratta, quella di Spinoza, di una classificazione estremamente dettagliata e realistica. Dunque sotto il profilo della descrizione delle emozioni non molto è cambiato, come del resto ci insegnano secoli di arte e letteratura. Ciò che è cambiato moltissimo è la conoscenza dei meccanismi fisiologici delle emozioni, e il riconoscimento del ruolo positivo che giocano nella formazione della decisione razionale. Ci riferiamo ai "neuroni specchio« di Giacomo Rizzolatti, forse la scoperta italiana recente più citata nella letteratura internazionale (la ricerca di "mirror neurons" su Google dà più di 4, 5 milioni di risultati).

possono o avrebbero potuto condizionare e farti incorrere in errori sistematici del ragionamento, nelle trappole cognitive, nelledistorsioni generate dall'intuizione e nella ingiustificata fiducia nelle proprie conoscenze ed abilità. Le insidie cognitive ed emotive per chi deve formulare un giudizio diagnostico e prognostico sono disseminate lungo tutto il percorso del processo decisionale, a partire dalla individuazione della evidenza che deve stare alla base di ogni decisione fino alla formulazione fattuale della decisione stessa.Spesso c’è una certa ritrosia (irritazione?) da parte della classe sanitaria a ritenere possibili che gli stati di animo emotivo possano determinare una sia pur qualche influenza nel proprio operato, come se fosse riprovevole che – al pari di tutti gli altri umani – anch’io, come operatore sanitario, non possa essere influenzato da qualcosa di impalpabile. La realtà invece è altra. E allora tanto vale prendere dimestichezza con tali emozioni, tanto vale occupare un giusto tempo nella lettura di tale libro e, in

DAL RIDUZIONISMO ALL’ ASTRATTISMO PUNTANDO SULL’ EMOZIONI

«Anche senza l’uso di forme ben definite si può trasmettere lo strapotente movimento della natura , evocando una risposta emotiva ancora più forte»

ARTE E NEUROSCIENZE Eric R. Kandel , Raffaele Cortina 2017

Un dipinto mirabilmente realistico con un uso drammatico della luce, delle ombre e della prospettiva e con un’estrema attenzione ai dettagli

William

Turner, 1803Il molo di Calais

Gli elementi figurativi sono ora così ridotti da essere praticamente inesistenti: non più nuvole, cielo e onde; la nave è solo suggerita dalla linea dell’ albero.

William

Turner, 1842Tempesta di neve