NELLA NOSTRA MENTE…

L’ARCOBALENO

L’ARCOBALENOdi Francesco

In quel momento provavo sensazioni di brivido e gioia. Il mio corpo nonreagiva più, i pensieri erano volati in cielo. L' anima l'ho sentita liberarsidal mio corpo, non capivo più cosa stesse accadendo. Ero totalmenteaddormentato, il mio corpo non stava più in posizione eretta. Volevo stareper sempre in quella posizione, solo che quando la professoressa di italianoci ha detto di alzarci non ce la facevo più. Il mio corpo era stremato. Èstato un momento veramente fantastico e pieno di emozioni.

L’ARCOBALENOdi Giulia

In classe, la professoressa ci ha detto di respirare con gli occhi chiusi,stando seduti e composti. Io ho provato la sensazione di essere in un altromondo, dove c'era una piccola città tutta buia, in cui i cittadini erano tristie malinconici. Ad un certo punto, però, spuntò un raggio di luce fra lenuvole, ma non c’era solo il sole. C'era anche un arcobaleno pieno dicolori che facevano impazzire i cittadini, così divennero felici e tranquilli ela città rimase piena di colori e luce. Io all'inizio della meditazione erotriste, ma dopo ero molto felice e tranquilla.

L’ARCOBALENOdi Sara

Quando ho chiuso gli occhi ho provato una strana sensazione, unasensazione di tranquillità, mi sentivo rilassata.Nella mia testa avevo proiettato un’immagine: stava piovendo. Dopo uscìil sole, che fece comparire un arcobaleno pieno di colori.Io vidi tutti quei colori. Mi avvicinai ad essi e mi vennero incontro. Misentivo piena di emozioni, un insieme di gioia e tranquillità. Era fantasticoquello che provavo, mi sentivo un arcobaleno.Mi dissero di riaprire gli occhi, io li riaprii e tutto svanì; c’erano solo i mieicompagni di classe, ma io sentivo ancora tutte quelle emozioni.

L’ARCOBALENOdi Mattia M.

Che esperienza ho vissuto oggi! Ho immaginato di essere sull’arcobaleno eio lo scalavo, poi lo percorsi e vidi uno gnomo e accanto a lui c’ eranodelle monete d’oro. Io ne presi una e diventai l’arcobaleno; ho immaginatoanche di essere da tutte le parti del mondo e di colorarlo con il mio corpo,perché era tutto grigio, ma adesso non lo è più, perché io l’ho ridipinto. Maquesto era soltanto un sogno…

L’ARCOBALENOdi Muniba

Mi sentivo sull’arcobaleno e sentivo i suoi colori entrare dentro il miocuore. Sentivo che l'arcobaleno aveva riempito, con i suoi colori, tutta lanostra città. Il mio cuore prendeva i suoi colori, così come anche il miocorpo. A me piacciono i colori dell’arcobaleno.

L’ARCOBALENOdi Lorenzo P.

Ho provato la sensazione di sentirmi leggero e di volare vicino all’arcobaleno e poi di sentire i suoi colori di luce e calore. Mi sentivo iol’arcobaleno ed il mio compito era quello di diffondere i miei coloridappertutto: nell’aula, nel paese, nella città, nella regione, nel mondo edinfine nello spazio.Mi sembrava di essere il capo dell’Universo e di riscaldare il mondo con imiei forti raggi di luce di colori diversi, cioè rosso, arancione, giallo,verde, blu, indaco e viola.

L’ARCOBALENOdi Francesca

Oggi, con la professoressa di italiano, abbiamo praticato una meditazione.Prima abbiamo eseguito alcuni minuti di corretta respirazione. In questiminuti vedevo intorno a me tutto nero, mi sentivo fluttuare nel vuoto. Poi la professoressa ha cominciato a raccontare. Questa volta il raccontoparlava di un arcobaleno che aveva dei colori spettacolari: rosso come ilfuoco, arancio come i mandarini, giallo come il sole, verde come l'erba,blu come il mare, indaco come la lavanda e viola come i mirtilli.Quell'arcobaleno era veramente speciale; i suoi colori meravigliosi miavvolgevano e avvolgevano anche tutto quello che c'era intorno a me.Sembrava di avere una potenza incontrollabile. Sotto l'arcobalenocompariva un piccolo paese, anch’ esso avvolto dall’arcobaleno, dovegiocavano sette bambini, all'ombra di un faggio secolare. Poi tutto questo èfinito, ma sono convinta di sapere dov’è quel posto nella realtà.

L’ARCOBALENOdi Martina

Il diciannove settembre, per la seconda volta, la professoressa di italiano ciha fatto fare la “meditazione”.La prof. ci ha letto un breve racconto intitolato “L’ arcobaleno”.Oggi mi sentivo uno splendido e fantastico arcobaleno con colori allegri evivaci: rosso come i pomodori e le fragole maturi, arancione come lefarfalle che volano, giallo brillante come la luce del sole, verde comel’erba dei prati, azzurro come l’acqua del mare, blu come la notte ed infineviola, come il cielo quando fa brutto tempo. Essendo l’arcobaleno, misentivo molto allegra e felice di quello che ero. Ritornando alla realtà,sentivo dentro di me tanta tranquillità e serenità. Il mio corpo era semprepiù leggero e mi sembrava di volare. Io mi ritengo fortunata, perché pensodi avere una famiglia dove si è sempre felici.

LA FARFALLA & LA METAMORFOSI

LA FARFALLAdi Giorgia

Quando ho chiuso gli occhi mi sono ritrovata nel corpo di una farfalla. Miposai su un fiore, lì vidi di che colore ero. Il mio colore era rosa, con delle palline colorate, le ali erano trasparenti epotevo vedere un prato fiorito di un colore rosa opaco. Iniziai a volare e miposai su un altro fiore, ma venni disturbata da un’ape che mi cacciò via.Vidi un fiore più bello, che non avevo mai visto e lì non venni piùdisturbata. Con le mie antenne succhiai il nettare. Feci qualche giro delprato, volai sempre più in alto e mi appoggiai sulla cima di un pino. Da lìvidi un’altra farfalla, che si avvicinò a me ed iniziammo a comunicare conle antenne. Osservai tantissime farfalle che mi giravano intorno. Quando riaprii gliocchi non riuscivo a capire perché quelle farfalle volavano intorno a me.

LA FARFALLAdi Lorenzo B.

In questa riflessione mi sono sentito rilassato e mi sono trasformato in unafarfalla con i colori dell’arcobaleno. Avevo le ali spesse, ma riuscivocomunque a volare verso i fiori per prendere il nettare con le mie antenne.Dopo sono volato via e ho incontrato un’altra farfalla e abbiamocomunicato assieme per dopo giocare. Sono volato in alto, fino a toccare lapunta degli alberi, dove ho visto una foresta, dei prati e anche dellepersone. Infine, sono tornato in classe.

LA METAMORFOSIdi Beatrice

Ero un uovo piccolo, come una goccia di rugiada.Mi schiusi e diventai una larva. Iniziai ad avere fame, così mangiai primauna foglia, poi due, tre…Mi si tolse la pelle, la cambiai, successe ancora, ancora tante altre volte.Iniziai a fare un involucro e ci entrai. Rimasi dentro per due settimanecirca.Da crisalide che ero diventai una bellissima farfalla variopinta ed un po’umidiccia, ma con l’aiuto dei raggi del sole riuscii ad asciugarmi per benee a spiccare il mio primo volo.

LA FARFALLAdi Alessandra

Durante la meditazione mi trasformai in una farfalla, una bellissimafarfalla con le ali rosate, arricchite da alcuni ricami in pizzo che larendevano maestosa, elegante. Mi posai su un fiore i cui colori sisposavano benissimo con quelli delle mie ali. Con le antenne succhiai ilnettare e, piena di energia, mi alzai in volo. Volando nel cielo azzurro misentivo protetta ed ero felice, gioiosa. Tornando alla realtà, mi piacerebbemolto essere la farfalla del racconto, poiché lei vede il mondo come undono e non dà niente per scontato. Si meraviglia dei paesaggi, della suavita, mentre io faccio fatica ad accorgermi di quanto sono fortunata adavere anche solo una famiglia che mi sostiene e degli amici che mivogliono bene.

LA FARFALLAdi Riccardo

Ero una farfalla che volava in mezzo ai prati pieni di fiori colorati.Avevo le ali di colore azzurro chiaro, giallo, arancio e violetto. Ad un certo punto, mi posai su un fiore a succhiare il nettare. Poi ripresi avolare tra i prati e vidi un’altra farfalla che mi veniva incontro. Dopoesserci salutate siamo andate via per conto nostro. Infine, sono tornato acasa, a raccontare cosa avevo fatto durante la giornata.

LA METAMORFOSIdi Maddalena

Oggi la prof. di Italiano ci ha raccontato una breve storia.Dovevamo immaginare di essere delle larve. All'inizio abbiamo fattocinque respirazioni complete con gli occhi chiusi, dopo, sempre con gliocchi chiusi, abbiamo continuato a respirare normalmente. Quando èiniziata la storia dovevamo immaginare di trovare una foglia e dimangiarla, così la nostra pelle è scoppiata ed è cresciuta quella nuova. Eromolto rilassata e anche molto felice.Alla fine la prof. ci ha detto di muovere le gambe, le braccia, le mani,abbiamo aperto gli occhi e ci siamo stiracchiati.

LA METAMORFOSIdi Timothy

Ho appena provato una sensazione molto strana: ero un piccolissimo uovoe quando mi schiusi ero una piccola larva affamata, così mi mangiai bendue foglie.Poi mi sentii scoppiare e dopo un lungo riposo mi svegliai e riuscii a fare ilbozzolo.Dopo circa due settimane ero diventato una farfalla dai colori variopinti,ma ero un po’ spaventato e non mi allontanai tanto dal mio albero, finchéun giorno spiccai il volo. Quando imparai a volare mi allontanaidall’albero, ma poi mi ritrovai nella realtà, cioè nella mia classe.

LA FARFALLAdi Klaidi

Io vorrei essere una farfalla per scoprire nuovi mondi.Una caratteristica che abbiamo in comune è la curiosità; così, come lafarfalla si sposta da un fiore all’ altro per scoprire i suoi profumi, io sonocurioso di fare nuove amicizie per scoprire nuovi modi di pensare e divedere il mondo. Un’altra caratteristica che abbiamo in comune èl’allegria, che la farfalla trasmette attraverso i suoi colori e la voglia distare insieme agli altri. La farfalla, per me, rappresenta la libertà.

LA METAMORFOSIdi Yahya

La lettura di questo brano mi ha regalato nuove emozioni. Mi sentivo unpiccolo uovo su una piccola foglia, mangiavo e diventavo più grande. Lamia pelle esplodeva e ne cresceva una più liscia, fino a quando, un giorno,mi sono rinchiuso in un bozzolo: era tutto morbido e mi sonoaddormentato. Quando mi sono svegliato ero diverso, una farfalla con leali colorate di rosso, giallo e bianco.

LA ROCCIA, LA CASCATA & LA PIUMA

LA CASCATAdi Ginevra

Oggi la professoressa, durante la lezione di Italiano, ci ha fatto fare unmomento di rilassaamento.Per prima cosa ci ha fatto vedere il modo corretto di respirare, poi ci hafatto chiudere gli occhi.A questo punto, ci ha raccontato una breve storia intitolata LA CASCATA.Una cascata di luce bianca prendeva la nostra testa, il nostro petto, lenostre gambe, i nostri piedi, le nostre braccia, le nostre mani, tutto il nostrocorpo.Mi ha fatto tranquillizzare tantissimo, è stato un momento molto delicato.In questi attimi c‘è stato un silenzio di tomba, tutto ciò ci faceva rilassarecosì tanto che mi è venuto sonno.

LA ROCCIAdi Jacopo

Ero una roccia grigia e, intorno a me, qua e là, c’erano dei sassolini.Sentivo l’acqua che mi veniva addosso e ogni volta che succedeva miveniva da tremare, ma, siccome ero una roccia, non potevo muovermi.Vedevo solo quello che c’era davanti a me, cioè un fiume e tanti alberi.Ero tranquillo e sereno: una bellissima sensazione!

LA PIUMAdi Luca

Ero una piuma soffice e delicata. Il vento mi faceva svolazzare nel cielo.Mi posai sulla foglia di un albero, poi ricominciai a volare. Arrivai sullenuvole e, attraversandole, finii nello spazio. Passai accanto al sole e misentii caldissima, poi presi il volo verso i pianeti e persino vicino a unbuco nero. Vi entrai dentro, ma, visto che ero leggera, feci un balzo evelocemente tornai sulla Terra, caddi su un albero e planai al suolo.

LA PIUMAdi Samuele

Quando la professoressa ci ha detto di chiudere gli occhi e di pensare cheeravamo una piuma il mio corpo si è rilassato. Non mi sentivo le gambe ele braccia. Poi la professoressa ha detto che il vento ci spostava. Io mi sen-tivo portare via dal vento e ho visto tutto il mondo dall’alto. Vedevo tuttopiccolino. Ho visto un’isoletta e ci sono andato vicino. Ho pensato di esse-re vicino alla mia scuola, sono entrato dentro la mia classe e mi sono ap-poggiato proprio sul mio banco. Dopo il viaggio mi sono risvegliato moltostrano.

IL SOLE

IL SOLEdi Mattia C.

Il brano “Il sole” mi ha trasmesso tante emozioni, come, per esempio, lalibertà e il calore. Io ho pensato al calore degli abbracci che mi fanno imiei genitori, sì proprio il calore che tutti i giorni mi trasmettono i mieigenitori quando mi abbracciano. I loro abbracci non li sa fare nessuno come loro. Io questo brano l’hointerpretato così. Anche questa meditazione è finita. Sono un po’ triste,perché la professoressa ci ha detto che è l’ultima.

IL SOLEdi Gabriele

Che esperienza!Oggi la professoressa ci ha letto l’ultima meditazione “Il sole”. Mentre laprof. leggeva il testo, io immaginavo di essere il Sole, di colore giallo consfumature arancio e rosse.Vedevo tutto l’immenso mondo. Era gigantesco! Mentre stavo emanando energia, sentivo tanto calore dentro di me, cosìprovai ad entrare nel mio cuore: era molto fresco. Io, mentre stavosprigionando energia in Italia, con il telescopio mi stavo concentrando suun paesaggio montano. Era un paesaggio bellissimo, con fiumiciattoli,laghetti, boschi, tanti animali e anche molte persone. Dopo, però, mi sonoaccorto che stavo facendo morire di caldo le persone in Italia. Allora, comeun annaffiatoio, mi spostai verso Barcellona, nello stadio Camp Nou. Sistava disputando la partita Barcellona – Atletico Madrid e vedevo chepioveva molto. Dopo un po’ decisi di far venire un bel sole autunnale.In classe stavo benissimo, rilassato come non mai.

IL SOLEdi Emily

Oggi, meditando, ero diventata il sole, così caldo e così importante pertutta l’umanità. Mi sentivo calda, di tanti colori, come il rosso, il giallo,l’arancione e le sue sfumature. Era bellissimo essere il sole, entrare dentro al mio cuore e sentire tutte lefiamme e la lava incandescente su di me. Io, con il mio calore, riscaldavo ipianeti e le stelle che mi circondavano. Ad un certo punto, mi sentivo ancora più potente di quello che ero prima;ero molto pesante e anche se nello spazio non c’è gravità io mi sentivo unpeso enorme, ma brillavo così tanto che tutti mi osservavano.Dopo essermi resa conto di essere importante per tutti, non mi sentivo piùun peso.

IL SOLEdi Elena

Oggi è un giorno come molti altri, solo un po’ speciale: la professoressa, ame e ai miei compagni, ha letto una nuova meditazione, intitolata “ILSOLE”, ma è anche l’ultima! Ho immaginato di essere nel nucleo del Sole,è stato affascinante, anche perché vedevo girare, camminare gli umani cheabitavano sul pianeta. Riscaldavo persone, piante ed animali con i mieiraggi e facevo luce nelle buie abitazioni. Mi piaceva molto il ruolo cheavevo, perché a me piace aiutare le persone in difficoltà. In questameditazione ho provato leggerezza, felicità, allegria e, nello stessomomento, calore. Sono felice e triste, perché questa è l’ultimameditazione. Comunque sia, nelle mie difficoltà giornaliere prenderòqueste meditazioni e le praticherò. Da queste meditazioni ho imparato arilassarmi e a tranquillizzarmi e nel mio cuore avranno un posto specialeed unico, come molte altre esperienze indimenticabili.