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L’obbligo contrattuale del neo - assunto comprende 2 percorsi:
• Anno di Prova
• Anno di Formazione
• I termini “prova” e “formazione” sono talvolta utilizzati, erroneamente, come
sinonimi, sebbene hanno presupposti differenti:
• l’anno di prova assolve ad un interesse amministrativo;
• l’anno di formazione rispecchia la necessità di preparare, aggiornare, dal punto di vista educativo - didattico - metodologico, il docente immesso in ruolo.
Personale docente ed educativo tenuto al periodo di
formazione e di prova
1. personale che si trova al primo anno di servizio con incarico a tempo
indeterminato, a qualunque titolo conferito, e che aspiri alla conferma nel ruolo.
Tali immissioni avvengono attraverso fasi distinte, che comunque fissano al 1°
settembre 2015 la decorrenza giuridica delle nomine, a prescindere dalla data di
effettiva assunzione del servizio.
2. personale per il quale sia stata richiesta la proroga del periodo di formazione
e prova o che non abbia potuto completarlo negli anni precedenti. In ogni caso la
ripetizione del periodo comporta la partecipazione alle connesse attività di
formazione, che sono da considerarsi parte integrante del servizio in anno di
prova;
3. personale per il quale sia stato disposto il passaggio di ruolo.
In caso di differimento della presa di servizio, anche in virtù di quanto
disposto dall'articolo 1, commi 98-99, della legge 107/2015, il periodo di
formazione e di prova può essere svolto, nell'anno scolastico di decorrenza
giuridica della nomina, anche presso l'istituzione scolastica statale dove è
svolta una supplenza annuale o sino al termine delle attività didattiche, purché
su medesimo posto o classe di concorso affine ( ambiti disciplinari . d.m. n.
354 del 1998).
Nella nuova scuola a tutti i docenti, non solo a quelli destinati al potenziamento, è
chiesto di rinnovare il proprio profilo professionale orientandolo maggiormente
al lavoro in piccoli gruppi, agli interventi antidispersione, all'attività di tipo
laboratoriale, a un insegnamento non basato sulla semplice 'trasmissione' di
conoscenze ma sulla costruzione attiva dell'apprendimento da parte dell’alunno/e.
Le nuove disposizioni inerenti al periodo di formazione del personale docente
neoimmesso in ruolo nella scuola sono state introdotte dalla legge 107/2015,
sono contenute nel d.m 850 del 27 ottobre 2015 e nella successiva Circolare
Ministeriale 36167 del 5 novembre 2015.
La Legge 107/2015
Comma 116. Il superamento del periodo di formazione e di prova è subordinato
allo svolgimento del servizio effettivamente prestato per almeno centottanta giorni,
dei quali almeno centoventi per le attività didattiche.
Comma 117. Il personale docente ed educativo in periodo di formazione e di prova
è sottoposto a valutazione da parte del dirigente scolastico, sentito il comitato per la
valutazione sulla base dell'istruttoria di un docente al quale sono affidate dal
dirigente scolastico le funzioni di tutor.
Comma 118. Con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca
sono individuati gli obiettivi, le modalità di valutazione del grado di
raggiungimento degli stessi, le attività formative e i criteri per la valutazione del
personale docente ed educativo in periodo di formazione e di prova.
Comma 119. In caso di valutazione negativa del periodo di formazione e di prova,
il personale docente ed educativo è sottoposto ad un secondo periodo di formazione
e di prova, non rinnovabile.
alla luce del d.m 850/2015 e della CM 36167 del 5/11/2015
. Cosa cambia
La novità introdotta è quella che richiede, nell’ambito dei 180 giorni validi per il
compimento del periodo di prova, che almeno 120 siano stati prestati per le attività
didattiche.
Cosa resta
Riconfermata la procedura di formazione, con il modello 2014- 2015: 50 ore
complessive, in presenza e a distanza, attività peer to peer e laboratori didattici
coordinati dai tutor.
180 Giorni, 120 giorni (art. 3 d.m 850/2015) • Nei 180 GIORNI sono computati tutti i giorni di effettivo servizio compresi tutte
le domeniche, i giorni festivi e le festività soppresse, le vacanze pasquali e
Natalizie
• il periodo fra il 1° settembre e l'inizio delle lezioni, se sono previste attività di
programmazione didattica
• i periodi d'interruzione dell'attività didattica dovuti a ragioni di pubblico servizio
(chiusura scuole, elezioni ecc.)
• i giorni dedicati agli esami e scrutini, compresi gli esami di Stato, se vi si
partecipa per la classe di concorso di insegnamento
• il primo mese di congedo per maternità/interdizione dal lavoro per gravi
complicanze
• il periodo di servizio oltre al 30 aprile, per docenti rientrati in servizio e impiegati
in attività didattiche che rientrino nella classe di concorso di titolarità
• la frequenza di corsi di formazione e aggiornamento indetti dall'amministrazione
scolastica
• il servizio prestato in qualità di componente le commissioni giudicatrici dei
concorsi a cattedre
• periodo compreso tra l'anticipato termine delle lezioni a causa di elezioni politiche
e la data prevista dal calendario scolastico (C.M. 180 dell'1
1.7.1979)
• i periodi di aspettativa per mandato parlamentare
Nei 180 GIORNI non sono computati :
• I giorni di ferie, di assenza per malattia (compreso l'infortunio) e di aspettativa per
ragioni familiari o altre aspettative (a meno che la legge che le regola non preveda
esplicitamente che sono considerate nel periodo di prova)
• le vacanze estive
• I periodi di congedo di maternità/interdizione dal lavoro (escluso il primo
mese), di congedo parentale o di malattia del bambino, anche se retribuiti, previsti
dal T.U. 151/2001
• I permessi retribuiti e non retribuiti (es. congedo matrimoniale, permessi per
motivi personali, per lutto, legge 104/92 ecc.).
PER QUANTO RIGUARDA LE ATTIVITÀ DIDATTICHE
Nei 120 GIORNI sono computati sia i giorni effettivi di lezione sia i giorni
impiegati presso la sede di servizio per ogni altra attività preordinata al migliore
svolgimento dell'azione didattica, ivi comprese quelle valutative, progettuali,
formative e collegiali.
TIPOLOGIA DI
FORMAZIONE ORE SUDDIVISIONE ORE
Incontri propedeutici e di
restituzione 6 ORE Incontri propedeutici : 3 ore
Incontri di restituzione : 3 ore
Laboratori formativi
12 ORE 4 incontri di 3 ore, scelti tra le
proposte dell’USR. Obbligatorio un
modulo su BES e disabilità e sulle
nuove risorse digitali.
Peer to peer
12 ORE Progettazione condivisa: 3 ore
Osservazione neoassunto/tutor:
4ore Osservazione tutor/neoassunto:
4ore Verifica dell’esperienza: 1 ora
Formazione on line e portfolio professionale
20 ORE Bilancio iniziale competenze. 3 ore
Portfolio professionale, questionari,
consultazione: 14 ore Bilancio finale competenze: 3 ore
TOTALE 50 ORE
Laboratori formativi Nuove risorse digitali e loro
impatto sulla didattica
OBBLIGATORIO
Gestione della classe problematiche
relazionali
Valutazione didattica e valutazione di
sistema
BES e disabilità OBBLIGATORIO
Contrasto alla dispersione scolastica
Inclusioni sociali e dinamiche
interculturali
Orientamento e alternanza scuola
lavoro
Buone pratiche di didattiche
disciplinari
I LABORATORI
Sono organizzati sulla base dei bisogni
formativi segnalati dai docenti neo-
assunti, a partire indicativamente da
gennaio/febbraio
La frequenza è obbligatoria per complessive 12 ore di attività, corrispondenti
a 4 laboratori della durata di 3 ore ciascuno
2 laboratori sono obbligatori (Nuove risorse digitali e loro impatto
sulla didattica, BES e disabilità), 2 a scelta del docente tra le
diverse proposte formative
Sono rivolti a piccoli gruppi di docenti, orientativamente non più di
30
POSSO SCEGLIERE? SI’ MA SOLO 2
PERCHE’ GLI ALTRI 2 SONO
OBBLIGATORI
PIATTAFORMA ON-LINE
La piattaforma on-line supporta la documentazione ed il continuo
monitoraggio di tutte le fasi del percorso formativo (tramite la
somministrazione di un questionario per ciascuna fase) ed avvia la
riflessione sullo sviluppo professionale del docente attraverso un percorso
guidato al bilancio delle competenze e alla costruzione di un portfolio
formativo.
Bilancio di competenze, bisogni formativi e
obiettivi della formazione
Il Docente neo immesso in ruolo, entro il secondo mese di attività, deve
predisporre, con la collaborazione del Docente Tutor, un primo bilancio in
forma di autovalutazione strutturata sulle proprie competenze, in modo da far
emergere i punti da potenziare, per elaborare un progetto personalizzato di
formazione in servizio.
Il Dirigente Scolastico assieme al docente neo immesso in ruolo, sentito il Docente
Tutor, in relazione ai bisogni della scuola stabiliscono, con un apposito patto per
lo sviluppo professionale, gli obiettivi di sviluppo delle competenze culturali,
disciplinari, didattico-metodologiche e relazionali da raggiungere o migliorare
attraverso:
• le attività formative previste nell’anno di prova;
• la partecipazione alle attività formative attivate dall’istituzione scolastica;
• l’eventuale utilizzo del bonus per l’aggiornamento.
È necessaria una coerenza tra il bilancio delle competenze, il patto formativo e i contenuti dei laboratori formativi, che devono rispondere
alle effettive necessità dei neoassunti ( d.m. 850 del 27 ottobre 2015).
Il bilancio delle competenze, al termine del percorso di formazione e
sotto la supervisione del tutor , va riformulato, registrando mutamenti e
progressi avvenuti nel periodo di formazione e prova .
Il bilancio delle competenze è, infine, funzionale alla redazione del
portfolio professionale del neo assunto.
Peer to peer
Il docente neo-assunto, attraverso una pratica didattica accompagnata da un tutor
accogliente all’interno della propria scuola, si eserciterà ad analizzare, con fini
migliorativi e propositivi, gli aspetti culturali, didattici e metodologici della
propria attività, attraverso forme di collaborazione e scambio tra colleghi. In
particolare, questa attività sarà svolta in forma di reciproca osservazione in classe:
• 3 ore di programmazione e sviluppo condiviso (neo-assunto e tutor)
• 4 ore di osservazione del neo assunto docente nella classe del tutor
• 4 ore di presenza del tutor nella classe del neo assunto
• 1 ora di valutazione dell’esperienza Suggerimenti sugli indicatori da inserire nel registro allegato dell’attività Peer to
Peer alla voce descrittori dei punti di attenzione
Azioni – contenuti
A Insegnamento strutturato
A1. L’insegnante spiega in modo strutturato A2. L’insegnante propone attività strutturate
B Tecniche di interrogazione e
discussione
B1. L’insegnante fa domande che incoraggiano il ragionamento B2. L’insegnante dedica spazio alla discussione in classe
C Strategie per sostenere
l’apprendimento
C1.a L’insegnante illustra il metodo o la procedura da usare C1.b L’insegnante dà indicazioni agli studenti per fare da soli
D Monitoraggio e valutazione
D1.a L’insegnante fa domande per verificare la comprensione D1.b L’insegnante osserva il lavoro degli studenti D2. L’insegnante fornisce feedback per aiutare gli studenti a migliorare
E Gestione del tempo
E1. L’insegnante fornisce indicazioni sui tempi E2. L’insegnante gestisce i momenti di passaggio da un’attività all’altra
F Gestione delle regole e dei
comportamenti F1. L’insegnante trasmette regole di comportamento
H Insegnamento adattato ai diversi
bisogni degli studenti
H1. L’insegnante adatta le attività in base alle differenze tra studenti
H2.a L’insegnante riconosce i bisogni emotivi degli studenti
H2.b L’insegnante supporta l’autostima degli studenti I Attenzione agli studenti con BES
I1. L’insegnante dà agli studenti con BES compiti adattati rispetto agli altri I2. L’insegnante mostra attenzione agli studenti con BES
J Coinvolgimento degli studenti
J1. Gli studenti mostrano di impegnarsi nelle attività J2. Gli studenti con BES mostrano di partecipare alle attività
K Rapporti in classe
K1.a Gli studenti mostrano rapporti positivi con l’insegnante K1.b L’insegnante favorisce una buona relazione con gli studenti
Il d.m. n.850 fornisce indicazioni precise sui compiti tutoriali all’interno
dell’istituzione scolastica.
Il docente tutor dovrà assumere un ruolo significativo non solo nella fase finale
del periodo di prova, quando dovrà rilasciare parere motivato al dirigente
scolastico circa le caratteristiche dell’azione professionale del docente lui
“affidato”, coordina la delicata fase di definizione e redazione del bilancio
iniziale di competenze (Art. 5, del DM) necessario a inquadrare una diagnosi
iniziale delle competenze in ingresso del docente neoassunto e a fornire al
Dirigente gli strumenti per stabilire il “patto per lo sviluppo professionale” fra
Dirigente e docente, che costituirà la guida per la realizzazione del periodo di
prova; tale patto formativo coinvolge, su piani diversi, il tutor, il Dirigente ed il
docente neoassunto.
Nel corso dell’intero anno scolastico, dovrà esplicare una importante funzione di
accoglienza, accompagnamento, tutoraggio e supervisione professionale,
predispone inoltre momenti di reciproca osservazione (peer to peer).
DOCENTE TUTOR
Valutazione del periodo di formazione e di prova
Il nuovo comitato di valutazione, ai fini del superamento del periodo di
formazione e di prova per il personale docente ed educativo, è chiamato ad
esprimere il proprio parere con una componente ridotta ossia senza genitori
né membro esterno, ma con la presenza del Dirigente scolastico, che lo
presiede, con la rappresentanza dei docenti e del docente cui sono affidate le
funzioni di tutor, il quale dovrà presentare le risultanze emergenti
dall’istruttoria compiuta in merito alle attività formative e alle esperienze di
insegnamento del docente neo-assunto.
Il Dirigente Scolastico procede alla valutazione del personale docente in periodo
di formazione e di prova sulla base dell’istruttoria compiuta.
Il parere del Comitato è obbligatorio, ma non vincolante per il Dirigente Scolastico
che può discostarsene con atto motivato.