L'amico della famiglia maggio 2013

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anno XCI - n. 5 - Maggio 2013 - periodico delle comunità cristiane di Seregno L'entusiasmo di ieri rianimi i nostri cuori

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Mensile informativo della comunità Maria Madre della Chiesa di Seregno

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anno XCI - n. 5 - Maggio 2013 - periodico delle com

unità cristiane di Seregno

L'entusiasmo di ieri rianimi i nostri cuori

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«L’AMICO DELLA FAMIGLIA», PERIODICO DELLE COMUNITÀ CRISTIANE DI SEREGNO

Il prossimo uscirà domenica 23 Giugno 2013

anno XCI, 19 Maggio 2013, numero 5

Autorizzazione del Tribunale di Monza n. 93 dell’1/12/1987

In copertina: Papa Giovanni Paolo II accolto dal cardinal Carlo Maria Martini e da monsignor Luigi Gandini nella storica giornata del 21 maggio 1983.

Direttore responsabile: don Paolo Ciotti; in redazione: Franco Bollati, Paolo Cova, Enrica Dell’Orto, Patrizia Dell’Orto, Luigi Losa, Nicoletta Maggioni, Giovanni Marelli, Patrizia Mariani, Sabrina Parravicini, Elisa Pontiggia, Mariarosa Pontiggia e Paolo Volonterio; e-mail: [email protected]; amministrazione: Riccardo Ballabio; abbonamenti: Buona Stampa San Paolo - c/o segreteria parrocchia S. Giuseppe - Piazza Libertà 6 - 20831 Seregno (MB) telefono 0362 231308 o presso le segreterie delle altre parrocchie;Stampa & Grafica: Sarigraphic E. Riva di M. Riva & C. snc, Via Gandhi, 10 - 20831 Seregno MB;

ORARI SANTE MESSE FESTIVE

Basilica San Giuseppe - piazza Libertà 6 - tel./fax. 0362 231308/231347www.basilicasangiuseppe.it – [email protected] alle 18 (vigiliare) e alle 20 (vigiliare ai Vignoli), domenica alle 7.30, 8.45, 10, 11.30 e 18

Oratorio San Rocco - via Cavour 85 - tel. 0362 241756/fax. 0362 327352www.oratoriosanrocco.it – [email protected] Domenica alle 10.30 solo per ragazzi delle elementari e accompagnatori durante il periodo della catechesi

Parrocchia Beata Vergine Addolorata al Lazzarettopiazza Cabiati 3/via Vivaldi 16 - tel. 0362 239193Sabato alle 20.30 (vigiliare), domenica alle 8, 10, 11.30 e 18.30

Adoratrici perpetue del Santissimo Sacramentovia Stefano da Seregno 52 - tel. 0362 238368Domenica alle 8.30

Abbazia San Benedetto - via Stefano da Seregno 100 - tel. 0362 268911/321130www.monaci-benedettini-seregno.com - [email protected] alle 18 (vigiliare), domenica alle 8, 9.45, 11 e 18

Santuario di Maria Ausiliatrice(Piccolo Cottolengo Don Orione) - via Verdi 95 - tel. 0362 22881Sabato alle 17.30 (vigiliare), domenica alle 7, 9.30, 11 e 17.30

San Salvatore - via Montello Domenica alle 8.30 e 10.30

Istituto Pozzi - via Alfieri 8 - tel. 0362 231217 - www.istitutopozzi.itDomenica alle 9

Ospedale - via Verdi 2 - tel. 0362 223217Sabato alle 19 (vigiliare) e domenica alle 9

Parrocchia Santa Valeria - via S. Anna - tel. 0362 230096www.parrocchiasantavaleria.it - [email protected] alle 18.30 (vigiliare), domenica alle 7.30, 9.30, 11 e 18.30

Parrocchia San Giovanni Bosco al Ceredo – via Tiziano 6 – tel. 0362 238382www.parrocchiaceredo.it – [email protected] alle 19 (vigiliare), domenica alle 8, 10.30 e 18

Parrocchia Sant’Ambrogio - viale Edison 64 - tel. 0362 230810www.psase.it - [email protected] alle 18 (vigiliare), domenica alle 8, 9.45, 11.15, 18 e 20.30

Parrocchia San Carlo - via Borromeo 13 - tel. 0362 629635www.sancarloseregno.it - [email protected] alle 18 (vigiliare), domenica alle 10.30 e 18

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Si avvicina il 3 giugno in cui ricorde-remo i 50 anni dalla morte di PapaGiovanni XXIII. Insieme all’inizio delConcilio e all’avvicendamento diPapa Benedetto con Papa Francescoquesto avvenimento caratterizzal’anno della fede ancora in corso. Perimmergerci in questa memoria siamoandati col Circolo culturale San Giu-seppe a Sotto il Monte la scorsa do-menica 12 maggio. Tra pochi giornidedicheremo l’ultimo incontro di ca-techesi cittadina degli adulti alla ri-presa dei grandi temi del concilio colteologo laico prof. Marco Vergottini(Venerdì 24 maggio, ore 21 in BasilicaSan Giuseppe). Bei tempi quelli in cuinella Chiesa si respirava aria fresca divangelo e di attenzione ai “segni deitempi”, che richiedevano un corag-gioso salto in avanti per rinnovare lavita della Chiesa alla luce della ere-dità spirituale ricevuta dalla Tradi-zione. La liturgia, finalmente liberatada tante impalcature vetuste che larendevano opaca al popolo di Dio,cominciava a parlare la lingua dei fe-deli, riuniva i fratelli intorno allamensa e si apriva alle espressionicontemporanee dell’arte musicale. LaParola di Dio contenuta nella Bibbia

cominciava a diventare patrimoniovissuto di ampie cerchie di fedeli. LaChiesa cominciava a parlare il lin-guaggio della collegialità e della au-torità come servizio. La libertà diaderire alla verità religiosa veniva fi-nalmente riconosciuta come dirittodi ogni uomo e conforme al processostorico della rivelazione. Il mondo ve-niva visto non più come un soggettoalternativo e potenzialmente nemicoma una realtà a cui testimoniare lagioia e la speranza evangelica e nelquale sono contenuti semi di bene everità. Nei decenni seguenti tante cose sonosuccesse e sappiamo che non tutto èandato bene ed è stato completato.Tanto rimane da fare nel cantiereaperto che è la Chiesa. Le primemosse di Papa Francesco in più diuna persona hanno richiamato lasemplicità, la tenerezza e l’umiltà co-raggiosa di Papa Giovanni. Due uo-mini che hanno saputoevangelizzare, cioè proclamare inmodo efficace il vangelo. Senza pre-tendere che tutti vengano in chiesa opratichino i principi morali della dot-trina cattolica. Il Regno di Dio si co-struisce così, con l’umiltà, la bontà e

la credibilità delle parole che si ba-sano sui fatti. Si evangelizza per con-tagio e per irradiazione, comespiegava il Cardinal Martini nel 1991(“Alzati e va a Ninive”). Ma per con-tagiare ed irradiare bisogna aver qual-cosa dentro da esprimere fuori. E quiarriviamo al punto: la nostra qualitàdi discepoli di Gesù. Prendiamoesempio da Papa Giovanni, seguiamoi gesti e le parole di Papa Francescoche sembrano promettere una nuovaprimavera nella Chiesa. Invochiamolo Spirito Santo che irradi su di noi lasua forza e i suoi doni. E forse la no-stra qualità di discepoli farà passiavanti.

Don Paolo CiottiDirettore

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Editoriale

Ricordando un grande Papa

Papa Giovanni, il concilio e i segni dei tempi

Il gruppo del Circolo culturale S. Giuseppe a Sotto il Monte.

Portale in bronzo della Chiesa par-rocchiale con particolare di PapaGiovanni.

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UnoDiNoi (One of Us): è questo lo slogan che accom-pagna l’iniziativa dei cittadini europei che si prefiggel’obiettivo di raccogliere almeno un milione di firme neiPaesi dell’Unione Europea per richiedere alle istituzionicomunitarie di formalizzare il riconoscimento del dirittoalla vita ad ogni uomo, compreso il bambino concepitoe non ancora nato, ponendo fine al finanziamento di at-tività che presuppongono la distruzione di embrioniumani, in particolare nei settori della ricerca, dello svi-luppo e della salute pubblica.All’opera di sensibilizzazione e di impegno per la rac-colta delle firme hanno aderito all’unanimità tutte levarie associazioni del mondo cattolico italiano.Associazioni che la scorsa domenica 12 maggio hannopartecipato alla giornata nazionale di mobilitazione chesi è rivolta in prima battuta alle oltre ventimila parroc-chie sparse su tutto il territorio nazionale, ma ha volutocoinvolgere tutti con diversi punti di informazione e rac-colta firme anche per le strade e le piazze di tutta Italia.“E’ questo il completamento del lungo cammino fattodai diritti umani verso l’uguaglianza - ha commentatoCarlo Casini, presidente del Comitato organizzativo ita-liano. Dopo gli schiavi, i neri, le donne, dobbiamo lavo-rare per rendere anche questi uomini, i più piccoli edindifesi, uguali a tutti gli altri. La scommessa è grandeperché richiede il coinvolgimento di tutti i popoli eu-ropei e la raccolta di una montagna di firme, ma Uno-DiNoi rappresenta anche un obiettivo ambizioso ed inqualche modo rifondativo dell’Europa.”Anche il cardinale Angelo Bagnasco, presidente dellaCei, intervenuto a margine dell’udienza del Santo Padrecon i Vescovi europei, per chiarire i contorni dell’inizia-tiva UnoDiNoi, ha affermato “Si tratta di difendere la vitain tutte le sue fasi ed espressioni, un richiamo alla co-scienza umana, non solo cattolica e non solo cristiana.”La campagna ha già superato la soglia delle 300milaadesioni, delle quali 85mila solo in Italia.Nella nostra città l’iniziativa vede in prima linea il Mo-vimento per la Vita e il Centro Aiuto alla Vita, che si sonogià mobiliati nelle settimane scorse con postazioni perla raccolta firme sui sagrati delle chiese di S. Valeria, DonOrione e Lazzaretto.La campagna di sensibilizzazione continuerà domenica

26 maggio in occasione della Festa di Maria Ausiliatriceal Don Orione, il 2 giugno a Sant’Ambrogio e il 16 giu-gno sul sagrato della Basilica San Giuseppe; inoltre una po-stazione sarà presente anche il 7 - 8 - 9 giugno allaMadonna della Campagna.È possibile firmare la petizione anche on line sul sitowww.unodinoi.mpv.orgInvitiamo ad aderire all’iniziativa sostenendo la vita umanafin dal suo inizio, perché l’embrione umano è già uno dinoi!

Patrizia Dell’Orto

Domenica 12 maggio si è svolta la giornata di mobilitazione a favore dell'iniziativa “Uno di Noi”, promossa da varie associazioni su scala europea

Un milione di firme per riconoscereil diritto alla vita di ogni personaI banchetti per la raccolta delle adesioni saranno presenti in città anche nelle prossime settimane,nelle parrocchie e durante le feste di Maria Ausiliatrice e della Madonna della Campagna

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Un mito e una leggenda. Cosìpossiamo definire il concitta-dino Ferruccio Ballabio, 82anni, entrato di prepotenza, masenza volerlo e senza saperlo,nella recente storia locale, peressere stato tra i protagonisti in-volontari del Conclave, svoltosidal 12 marzo a Città del Vati-cano, per l’elezione del nuovoPontefice, l’argentino JorgeMario Bergoglio, che si è impo-sto il nome di Papa Francesco.Ferruccio Ballabio aveva rag-giunto Roma il 10 marzo e su-bito si era portato in piazza SanPietro con in mano una sorta dipastorale simile a quello di PapaGiovanni Paolo II, nel qualeaveva inserito due Crocifissi euna corona del Rosario e conindosso a turno delle maglietteserigrafate con i volti dei Cardi-nali lombardi: Ravasi, Scola eTettamanzi con impressa la scritta“Habemus Papam”. Ebbene nei tempimorti delle dirette, le emittenti tele-visive di tutto il mondo che erano inattesa di notizie fresche dapprima daiCardinali e poi dal Conclave, Ballabioè diventato il centro dell’attenzione.E’ stato ripreso, intervistato e tra-smetto in diretta da tutte le televi-sioni, tanto da elevarlo a rango di“star” di piazza San Pietro. Ha cono-sciuto più Cardinali e miriadi di per-sone, soprattutto la colonia degliargentini giubilanti dopo l’elezione diPapa Francesco. “I quasi venti giornitrascorsi a Roma, prima dell’aperturadel Conclave per l’elezione delnuovo Pontefice e nel periodo suc-cessivo, sono stati semplicemente

meravigliosi, i più belli della mia vitae mi hanno lasciato una gioia, una le-tizia, una contentezza in cuore inde-scrivibili”, così ha raccontato al suorientro in città, Ferruccio Ballabio, 82anni.Il suo modo semplice, sponta-neo, genuino, sincero, appassionatodi vivere con tanta intensità e parte-cipazione l’elezione di Papa France-sco, è stato l’elemento del suosuccesso. Una elezione che ha vis-suto con tanta fede in cuore. “Ancoraoggi non credo a me stesso quandoripercorro con la mente il film diquei giorni - ha proseguito - di certomi hanno aiutato la Madonna, Gesù etutti Santi che prego e invoco sem-pre. Con le mie semplici forze nonsarei riuscito a tanto. Affermo ciò

perché mi sono capitati dei fattie ho vissuto delle circostanzeche neanche a programmarlicon anticipo si sarebbero verifi-cati. In assoluto la possibilità allamia età di assistere all’elezionedi un altro Papa, poi mentre mitrovavo di buon mattino, comesempre, in piazza San Pietro nelmio tradizionale abbigliamento,l’11 marzo, mi si era avvicinatoun argentino che portava unostriscione con la scritta “France-sco Papa”. Ho cercato di dialo-gare con lui, ma è stato di pocheparole e non ero riuscito a ca-pire il perché di quella scritta,che invece ho capito benissimoquando due giorni dopo c’èstata la proclamazione di PapaBergoglio. Prima che i Cardinalientrassero in Conclave ero riu-scito a farmi ricevere, dopooltre un’ora di attesa, anche dal

cardinal Gianfranco Ravasi, che giàavevo conosciuto in altre occasioni.Mi ha ricevuto nel suo studio e hoscattato la foto augurandogli di diven-tare Papa. Lui si era messo a ridere.Ho potuto scambiare poche paroleperché aveva fretta”. Testimoni ocu-lari degli episodi di cui è stato prota-gonista Ferruccio Ballabio, dueconcittadine, dapprima Paola Trom-betta e poi Antonella Vian, con laquale Ballabio si è recato a CastelGandolfo a portare in omaggio unamaglia serigrafata con la sua personaa Benedetto XVI. Adesso FerruccioBallabio oltre che un mito è entratonella storia.

Paolo Volonterio

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E’ stato protagonista a Roma nei giorni che hanno preceduto e seguito il Conclave per l’elezione di Papa Francesco

Ferruccio Ballabio è entrato nella storiacon il suo modo di fare semplice e naturaleTutte le televisioni del mondo si sono interessate a lui con interviste e riprese per lasua foggia: magliette serigrafate di prelati lombardi e pastorale sempre tra le mani

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“La svolta del 313 - Libertà religiosae rapporti Stato-Chiesa”: questo ilprimo incontro della catechesi citta-dina, relatore don Stefano Perego,noto in città per il suo passato servi-zio all’oratorio S. Rocco ed ora deditoagli studi presso l’Università Grego-riana di Roma, in attesa di poter inse-gnare presso il seminario diocesano.L’Editto di Costantino segna l’iniziodella libertà religiosa, tema attuale elegato a quello della libertà di co-scienza della persona.È un documento che deve essere sto-ricamente precisato: Costantino e Li-cinio - ritrovatisi imperatori inOccidente ed in Oriente - a Milanogiunsero ad un accordo sulla libertàdi culto da concedere ai cristiani e adogni altro cittadino. Il 13 giugno 313quelle decisioni tanto importanti sa-rebbero state rese pubbliche da Lici-nio a Nicomedia, capitale orientaledell’impero.L’Editto seguì la fine della persecu-zione con cui Diocleziano aveva col-pito la Chiesa ritenendola unostacolo alla sua politica di unitàdell’impero fondata sul ritorno alletradizioni antiche. I cristiani dispostial martirio convinsero Galerio - suosuccessore in Oriente - ad emanareun editto di tolleranza, che permet-teva la pratica del culto cristiano. Eglinon comprendeva le ragioni dei cri-stiani, ma era disposto a mostrare cle-menza e perdono, chiedendo ilrispetto dell’ordine costituito. Nellaritrovata pace religiosa la divinitàavrebbe concesso forza all’impero ebenevolenza verso i suoi governanti.La svolta del 313 fu decisiva: affron-tando “questioni che riguardano ilbene e la sicurezza pubblici, i primiprovvedimenti furono quelli relativi

al rispetto della divinità, concedendosia ai cristiani che a tutti la libera pos-sibilità di seguire la religione cheognuno si è scelta”- così inizial’Editto. Inoltre vennero restituiti ibeni della Chiesa, perché apparte-nenti di diritto alle comunità, non allesingole persone: la Chiesa era a pienotitolo riconosciuta come un’istitu-zione.La libertà religiosa fu estesa dai cri-stiani a tutta la popolazione. In que-sto bisogno di pacificazione religiosasi esprimeva l’idea antica che legavail bene dell’impero al rispetto dovutoalla divinità. Dopo la vittoria nella bat-taglia di Ponte Milvio - accompagnata

dal segno della croce posto sugliscudi in conseguenza della visione diun segno celeste - Costantino avver-tiva di dovere il proprio rispetto alDio dei cristiani.Concedere la libertà religiosa fu unagrande scommessa: l’imperatore nonsi identificava più con la divinità, mane ricercava benevolenza; non offrivaun privilegio per pochi, ma garantivaun diritto per tutti. Questa intuizioneavrebbe aperto la strada alla libertà direligione modernamente intesa. L’in-tuizione ebbe vita breve: già nel 380l’Editto di Tessalonica indicava il cri-stianesimo - anzi la confessione cat-tolica - come l’unica religionericonosciuta. Era questo un modo digarantire alla verità della religione -tanto importante per il benesseredell’impero - il diritto di non esseretaciuta o fraintesa. Questo significavamettere in secondo piano i dirittidella persona. Fu scelta rischiosa: loStato scendeva in campo accanto allaChiesa, un’alleanza in cui l’unoavrebbe cercato di piegare l’altra alproprio servizio e viceversa. E la sto-ria non avrebbe risparmiato all’Eu-ropa cristiana scismi, guerre direligione e tentativi di separare conla forza Chiesa e Stato.Nel dicembre 1965 il Concilio Vati-cano II cambiò radicalmente la pro-spettiva e la dichiarazione “Dignitatishumanae” affermò il diritto della per-sona alla libertà religiosa, radicandolonella dignità di ciascuno. La verità diDio deve infatti essere cercata, nonimposta, perché ha in sé la capacitàdi proporsi alla coscienza di ogniuomo.

Mariarosa Pontiggia

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Chiesa Locale

1700 anni per il sorprendente cammino verso la libertà religiosa

Dall’Editto del 313 al concilio Vaticano II:il delicato equilibrio tra diritti della verità e della personaUn tema attuale che interpella la libertà di coscienza di ogni persona

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Don Stefano Perego con don SergioDell’Orto.

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L’inaugurazione il 17 delloscorso mese di marzo del rin-novato e ristrutturato CentroPastorale mons. Enrico Ratti èstata caratterizzata soprattuttodalla grande partecipazione difedeli e non che hanno vo-luto, nella stragrande maggio-ranza dei casi, tornare neiluoghi della loro giovinezza ematurità, formazione pastoralee professionale insieme.Via Cavour 25 è stato infattiper decenni, dagli anni ’60 allafine degli anni ’90 e oltre ilpunto di riferimento non soloassociativo, culturale e comu-nitario della parrocchia dellaBasilica San Giuseppe, già Col-legiata.«Quella struttura ha rappre-sentato per tanti anni il ‘cuore’ delmondo cattolico dell’intera città - sot-tolinea mons. Pino Caimi che ab-biamo voluto incontrare per iniziarecon lui una sorta di viaggio non tantonei ricordi ma nell’eredità che queglianni hanno generato per la comunitàcristiana seregnese -. Era un ambientevivo e vitale, che pulsava esperienzae gioventù all’unisono, frequentatoda mattina a sera da una marea digente, un ambiente poliedrico multi-forme eppure dominato e guidato daun sottile ma fortissimo filo rosso,quello dei valori fondanti della fedee della dottrina sociale della Chiesa ariguardo dell’impegno sociale deicattolici».La struttura voluta proprio da monsi-gnor Enrico Ratti nel 1924 quale sededel Circolo culturale San Giuseppe,ma soprattutto come Casa delle Asso-ciazioni, ebbe un nuovo, determinatoe decisivo impulso circa 40 anni più

tardi con l’arrivo a Seregno quale pre-vosto di mons. Luigi Gandini.«Fu nel 1964 - ricorda con precisionedon Pino Caimi - che mons. Gandinimi chiese di lasciare la guida dell’ora-torio San Rocco, affidatami da mons.Bernardo Citterio, dove per sei anniavevo vissuto una esperienza travol-gente e stupenda, per assumere la re-sponsabilità dell’ambiente di viaCavour 25 e per stargli il più vicinopossibile in quel momento di passag-gio che risultò poi ‘epocale’».Don Pino recupera dalla sua scrivaniaun foglietto scritto a mano di cui siriconosce la calligrafia minuta e pro-fessorale di monsignor Gandini.«Il compito che mi assegnò era moltopreciso, non si trattava generica-mente di occuparmi del laicato cat-tolico della parrocchia ma in quelloscritto c’erano indicazioni molto pre-cise: dalla pastorale universitaria adun censimento cittadino della realtà

cattolica, dalle opere caritativeal rinnovamento in campo po-litico, dal Circolo agli uominidi Azione Cattolica, dalla can-toria alla Buona Stampa e viadi questo passo».Sta di fatto che via Cavour 25divenne in breve un punto diriferimento per centinaia ecentinaia di persone cheerano impegnate nelle diverseattività che vi si svolgevano eche erano in costante e conti-nua crescita e sviluppo.«Quel centro - sottolinea donPino - diventò un vero luogodi coinvolgimento delle co-scienze e di impegno gene-roso dei laici secondo le lorocapacità. Il vero segreto diquella grande stagione di fio-

ritura di presenze in ogni campo fuquello di mettere in grado i laici diesprimersi secondo le loro capacità,possibilità, aspettative, insomma divalorizzare i ‘carismi’. Ed emersero fi-gure di grande statura e caratura mo-rale e spirituale dai presidenti delCircolo ai responsabili delle Acli, almitico Giovanni Dell’Orto animatoredella Buona Stampa, ad una cappellamusicale che, sulla scia di quanto ini-ziato da don Luigi Fari, diventò unvero e proprio ambito educativo pa-storale e non solo di servizio litur-gico».Anni travolgenti che il rinnovamentodel centro pastorale non solo ri-chiama alla memoria, ma costituisceoccasione per rilanciare e rinsaldareun tessuto vivo e operoso dell’interacomunità.

(1 - continua)Luigi Losa

Via Cavour 25 - I ricordi di don Pino Caimi, assistente per quasi 20 anni della struttura parrocchiale

«Fu il cuore del mondo cattolico della cittàche seppe valorizzare i carismi di tanti laici»

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Don Pino Caimi (foto Volonterio).

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Ritorna in città, dopo 40 anni, stavoltada Cardinale di Santa Romana Chiesa,Stanislaw Rylko, attuale presidente delPontificio consiglio per i laici, per ri-cordare la figura di Papa GiovanniPaolo II, in occasione del 30mo dellavisita in Seregno del Pontefice. E’ Car-dinale diacono del Sacro Cuore di Cri-sto Re col motto “Lux mea Christus”.E’ nato il 4 luglio 1945 ad Andrychow,Polonia. E’ stato ordinato sacerdote il30 marzo 1969 dal cardinal Karol Woj-tyla. Ottiene la laurea in scienze socialialla Pontificia Università Gregorianadi Roma nel 1978. Il 20 dicembre1995 viene nominato segretario delPontificio consiglio per i laici ed elettoArcivescovo titolare di Novica. Ricevel’ordinazione episcopale da Giovanni

Paolo II in persona il 6 gennaio 1996.Diventa presidente del Pontificio Con-siglio per i laici il 4 ottobre 2003 edelevato Arcivescovo. E’ stato creatoCardinale nel concistoro del 24 no-vembre 2007 da papa Benedetto XVI,ricevendo la diaconia di Sacro Cuoredi Cristo Re. L’11 maggio 2008, inqualità di presidente del PontificioConsiglio per i laici, ha firmato l’ap-provazione definitiva dello statuto del“cammino neocatecumenale”, l’8 di-cembre 2010 ha firmato l’approvazionedello Statuto della Comunità NuovoOrizzonti, fondata da Chiara Amirantenel 1993. L’intervista che segue è stataresa possibile dall’interessamento didon Pino Caimi, che ringraziamo dicuore, che ha chiesto di persona alcardinal Rylko di concederci questapossibilità.

- Che ricordi ha degli anni tra-scorsi a Seregno e di monsignorLuigi Gandini?

Dai tempi in cui venivo a Seregnosono trascorsi molti anni, ma i ricordisono sempre vivi. Ricordo con moltagratitudine la persona di monsignorLuigi Gandini, che, nel lontano 1972,quando venivo in Italia per studiarea Roma, mi ha accolto nella sua casacome grande amico. E questa amiciziaè durata fino alla fine della sua vita.Tuttavia l’elenco dei seregnesi - sa-cerdoti e laici - ai quali devo tanto èmolto lungo.

- Quanti anni ha trascorso a Se-regno e in che periodi dell'annoha prestato il suo servizio mini-steriale nella collegiata San Giu-seppe, oggi basilica?Le mie visite più frequenti a Seregnorisalgono ai tempi dei miei studi a

Roma, negli anni 1972-1978. Proprioa Seregno ho imparato l’italiano sottola guida del professor Franco Molteni,ma anche con il prezioso aiuto diFiorina, la domestica di monsignorLuigi Gandini, che con grande pa-zienza correggeva i miei compiti diitaliano. Poi venivo a Seregno daRoma per le confessioni, in occasionedel Natale e della Pasqua. A queltempo la casa del Prevosto era di-ventata anche casa mia.

- È stata una esperienza utilequella trascorsa a Seregno acontatto con i fedeli e la Chiesaambrosiana?

Per me l’incontro con l’intensa vitaparrocchiale della Collegiata di SanGiuseppe di Seregno è stato di grandeimportanza. Venivo da un paese incui la Chiesa aveva una possibilità diazione pastorale molto limitata, men-tre a Seregno ho potuto vedere unarealtà parrocchiale viva che mi affa-scinava: oratori maschili e femminili,il cinema–teatro, il circolo San Giu-seppe, la radio parrocchiale, nonchéi diversi periodici a stampa, comeFamiglia Cristiana e le pagine dedicatea Seregno nel Cittadino, L’Amico dellafamiglia. Fondamentale però è statal’esperienza di incontro con la gente,tanta gente veramente impegnata inparrocchia e molto vicina ai sacer-doti.

- Negli incontri che ha avuto conPapa Wojtyła, in passato, qualchevolta avete ricordato Seregno, vi-sto che il Sommo Pontefice, quan-do era Cardinale di Cracovia erastato più volte a Seregno?Per il beato Giovanni Paolo II, il ri-cordo di Seregno era legato al donodelle campane per la chiesa di San

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Ritorna in città, dopo 40 anni, per ricordare la figura del suoconnazionale Papa Giovanni Paolo II, a trent’anni dalla storica visita

Il cardinal Rylko: monsignor Gandini mi ha accoltonella sua casa come un grande amicoL’incontro con l’intensa vita parrocchiale della collegiata di San Giuseppe è stato di grande importanza -Fondamentale l’esperienza di incontro con la tanta gente impegnata in parrocchia e molto vicina ai sacerdoti.

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Il Cardinal Stanislaw Rylko.

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Floriano a Cracovia, quando era Pre-vosto monsignor Bernardo Citterio.Era il tempo del Concilio Vaticano IIe questo dono aveva per Papa Gio-vanni Paolo II una valenza fortementesimbolica, poiché esprimeva bene ilconcetto di comunione ecclesiale edello scambio di doni che ne scatu-riva. Era stato profondamente gratoper questo gesto, che è stato anchemotivo delle sue visite a Seregno pri-ma da Arcivescovo di Cracovia e poida Pontefice.

- A Seregno ha trovato un amicocome don Pino Caimi, cosa ri-corda dei giorni di vacanza tra-scorsi assieme?Con i sacerdoti della collegiata diSan Giuseppe che allora incontrainacque da subito un forte legame diamicizia. Ricordo tutti molto bene:don Giuseppe Busnelli, don Ferdi-nando Mazzoleni e naturalmente donPino Caimi, che, fin dall’inizio, mi èstato molto vicino. Con don Pino illegame di amicizia, allora stabilito,dura ancora oggi. Ho avuto modo divisitarlo diverse volte nelle sue par-rocchie e ho sempre ammirato il suoslancio pastorale e la sua straordinariacapacità di stare con la gente.

- In cosa consiste il suo attualeimpegno ministeriale?Quando venivo a Seregno non im-maginavo neanche minimamente ciòche avrei fatto quarant’anni dopo.Le vie del Signore sono davvero im-perscrutabili... Oggi sono Presidentedel Pontificio Consiglio per i Laici,cioè di un dicastero della Curia Ro-mana a servizio del Papa per tuttociò che riguarda la vocazione e lamissione dei fedeli laici nella Chiesae nel mondo. Ci occupiamo, in modospeciale, delle diverse aggregazionilaicali e dei movimenti ecclesiali. Inparticolare, gli ultimi nati tra questerealtà costituiscono oggi importantiambienti di formazione cristiana peri fedeli, capaci di liberare in loro unostraordinario slancio missionario.Un’altra priorità del nostro lavorosono i giovani. Il nostro dicastero or-

ganizza le Giornate Mondiali dellaGioventù; la prossima, come è noto,avrà luogo a Rio de Janeiro, in Brasile,nel prossimo mese di luglio. Approfittodell’occasione per rivolgere a tutti igiovani di Seregno un caloroso invito:“Venite a Rio, il Papa Francesco viaspetta!”.

Al termine di questa intervista, vorreicogliere l’occasione per ringraziarel’attuale Prevosto della basilica di San

Giuseppe, monsignor Bruno Molinari,per il cortese invito a commemorareil 30mo anniversario della visita delbeato Giovanni Paolo II a Seregno il21 maggio 1983. Ho accolto questoinvito con grande gioia, perché mioffre l’opportunità di ridire il miograzie a tutta la comunità parrocchialeper la generosa accoglienza che miha offerto ormai quarant’anni fa.

Paolo Volonterio

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Chiesa Locale

Lo scorso 13 aprile si è svolto pressola parrocchia S. Giovanni Bosco al Ce-redo il primo Meeting chierichettidella città di Seregno. Questa idea ènata da me (responsabile dei Chieri-chetti del Ceredo) e Francesco (il re-sponsabile dei Chierichetti S. Valeria)dapprima come un incontro per lesole due parrocchie, poi abbiamo pen-sato di aprirlo anche alle altre quattroparrocchie ed è stato un successovisto la numerosa partecipazione. Il primo momento dell’incontro è ini-ziato alle ore 17.00 con le “Olim-piadi dei Chierichetti” checonsisteva nello svolgimento diprove pratiche, come ad esempiopercorsi ad ostacoli, o da prove teo-riche sulla liturgia.Il secondo momento è stata la SantaMessa delle ore 19.00 che ha vistotutti i settanta chierichetti parteci-pare con la propria veste. Tutte lepersone presenti in chiesa e anchedon Sergio sono rimaste stupite nel

vedere cosi tanti chierichetti ad unaSanta Messa parrocchiale, un fattomai successo in tutta la città. Infine, dopo un pomeriggio così in-tenso di attività per noi chierichettie cerimonieri, una meravigliosa cenainsieme preparata dai volontari dellacucina dell’oratorio Ceredo. Al termine ci sono state le premiazionidella squadra vincitrice delle prime“Olimpiadi dei Chierichetti”. Ringraziotutti i cerimonieri che hanno organiz-zato questo evento, i chierichetti e le

chierichette che hanno partecipato,don Sergio e don Gabriele. Chi volessevedere tutte le foto del meeting le puòtrovare sul sito:www.parrocchiaceredo.it/pdf/mo.chi.swf

Tommaso Amadio

Si è svolto al Ceredo il primo meeting riservato ai ragazzi al servizio delle celebrazioni

Settanta chierichetti della città a raccoltaprima le olimpiadi e poi… tutti a servire MessaNotevole il colpo d'occhio nel vedere tanti ragazzi in chiesa ciascuno con la propria veste

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Basilica San Giuseppe

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Carissimi ragazzi che in questo pe-riodo avete vissuto, vivete e vivretealcune tappe fondamentali dell’itine-rario cristiano, vi scrivo per espri-mervi la mia gioia di parroco, insiemea quella degli altri sacerdoti della co-munità e a quella delle catechiste edei catechisti, per condividere la vo-stra emozione, per rendere partecipetutta la comunità dei doni spiritualiche voi ricevete.- La Messa di Prima Comunione sarà

un giorno del tutto speciale per i ra-gazzi di quarta elementare: per laprima volta siederanno alla “tavoladegli adulti nella fede” e si nutri-ranno di Cristo, “pane vivo discesodal cielo”. C’è bisogno che tutti noiconsideriamo la grandezza inauditadell’Eucaristia e ravviviamo la no-stra fede nella presenza reale ed ef-ficace del Signore Gesù nella nostraesistenza. C’è bisogno che gli adulti,i genitori e gli educatori, con la loroesperienza siano testimoni e mo-delli per la fede ancora giovane mapur bella e luminosa dei ragazzi.

- Nella Messa di Confermazione ilCrisma segnerà la fronte e soprat-tutto la vita dei ragazzi di primamedia, a significare la fortezza delloSpirito Santo, l’appartenenza a Cri-sto Signore, la conferma del cam-mino spirituale iniziato dalBattesimo, la maturità della vita cri-

stiana e della fede nonostante l’etàancora giovane. C’è bisogno chetutti noi - in forza della Cresima ri-cevuta - sentiamo di essere scelti,eletti, consacrati e mandati dal Si-gnore a testimoniare il suo amoresenza timidezza e senza alcun ti-more.

- Più avanti per molti di loro che lovorranno ci sarà la solenne Profes-sione di fede: sarà come un riassu-mere tutte le tappe precedenti inun “sì” personale alle soglie dell’ado-lescenza, delle sue domande e dellesue crisi. C’è bisogno che tutti noi -nel nostro tempo confuso e smar-rito - ritroviamo lo slancio del“Credo”, il “sì” di una scelta cristianaconvinta, contenta e quindi missio-naria.

Cari ragazzi, la comunità adulta guar-dando a voi comprende, con gratitu-dine, che la grazia e la benevolenza diDio ci precedono, si rinnovano e ciaccompagnano “di generazione in ge-nerazione”. Ma soprattutto è necessa-rio che gli adulti guardando a voisentano profondamente la propria re-sponsabilità educativa, affinché i donidel Signore non vadano dispersi. In queste settimane la nostra preghierae la nostra simpatia è tutta per voi.

don Bruno Molinari

Lettere alla Comunità

Ai ragazzi che vivono il primo incontro con Gesù Eucaristico e il dono dello Spirito Santo

STATISTICA PARROCCHIALE APRILE

BATTESIMI: Alessandro Papagno, Stella Aceto, Vittoria Tosetti, Davide Scaglione, Luca Galli, Andrea Nicolino, MattiaTrogu, Matilde Acquistapace, Arianna Pastori, Mattia Beccalli, Diego Fumagalli, Elisa Cabiati, Giorgia Fossati, RiccardoCaldirola, Alessandro Consonni.Totale anno: 30

DEFUNTI: Greta Lanzani (53 anni), Stefano Losi (90 anni), Mariateresa Confalonieri (89 anni), Iolanda Tagliabue (87anni), Rosanna Santambrogio (79 anni), Roberto Bergamini (64 anni), Caterina Giudici (79 anni), Ferruccio Santambrogio(65 anni), Ersilia Nava (91 anni), Carlo Colzani (47 anni), Emma Ferrario (92 anni), Francesco Vasso (70 anni), MarilenaMotta (72 anni), Dino Massari (71 anni), Maria Laterza (91 anni). Totale anno: 48

PELLEGRINAGGIO PARROCCHIALE AL SANTUARIO della MADONNA DEL BOSCODomenica pomeriggio 2 giugno 2013

ore 13.45 ritrovo alla Chiesetta diS. Rocco

ore 14.00 partenzaore 15.00 Rosario nella cripta del

Santuario della Madonnadel Bosco (Imbersago)

ore 16.00 S. Messa in Santuarioore 17.00 Tempo liberoore 17.30 partenza per Seregnoarrivo previsto per le

ore18.30/19.00

Quota di iscrizione 10 euro. Adesioni in Sacrestia della Basilica.

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Con ancora negli occhi e nelcuore le emozioni vissute du-rante la sagra di Santa Valeriavogliamo ricordare quei mo-menti che più hanno coinvoltola partecipazione dei fedeli.Giovedì 25 aprile la comunitàparrocchiale si è stretta festosaattorno a don Bruno Castiglioniche, in santuario durante laMessa delle 18.30, ha ricordatoil suo cinquantesimo anniversa-rio di ordinazione sacerdotale.Con grande commozione e ric-chezza di aneddoti, don Brunoha raccontato i suoi primi passidi prete novello nella parroc-chia di Santa Valeria, sotto l’au-torevole guida dell’alloraparroco don Giuseppe Rimoldi.Abbiamo avuto la testimo-nianza di un pastore dal cuoreappassionato, molto vicino allevicende di tutti i suoi ragazzidell’oratorio e di tutti i fedeliche accostava attraverso i sacra-menti. Anche a cinquant’anni didistanza, mentre raccontava lesue esperienze durante l’ome-lia, ha dimostrato di non aver di-menticato nomi, cognomi, vie(corredati anche di relativi nu-meri civici!!), di chi aveva in-contrato nei suoi primi giornidi ministero sacerdotale. Ci hadimostrato che tutti i nomi dichi ha conosciuto risultano in-delebilmente scolpiti nel suocuore, ed ora che da ‘poveroprete’, come si è definito, è al

La sagra di Santa Valeria ha coinvolto come ogni anno tantissima gente. Il grazie di don Giuseppeai volontari, la chiusura in bellezza con la Prima Comunione di ottanta bambini

Un pastore che ha conosciuto le sue pecore una a unaLa testimonianza di don Bruno Castiglioni nel cinquantesimo di ordinazione: dopo tanti anninomi, indirizzi e aneddoti sono ancora vividi nella sua mente e nel suo cuore

STATISTICA PARROCCHIALE APRILEBATTESIMI: Alessia Grazia Cogliati, Christian Cerliani, Alessandro Annunziata, Irene Annunziata, Caterina Maria Silva.Totale anno: 13 - DEFUNTI: Graziella Villa (57 anni).Totale anno: 23

Parrocchia Santa Valeria

Don Bruno Castiglioni, per 18 anni assistente all'oratorio di Santa Valeria,ha ricordato il 50° di ordinazione sacerdotale il 25 aprile in santuario (fotoVolonterio).

La processione alla colonna della Madonnina dell'omonimo piazzale lasera del 24 aprile (foto Volonterio).

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termine della sua ‘carriera’ disacerdote, trova conforto nelsentire vicino, nella preghiera,tutti i suoi figli che ha cre-sciuto nella fede. Sia come as-sistente dell’oratorio aSeregno che come parroco aCalò, don Bruno ha spesomolte energie per la costru-zione della Chiesa di Dio. Altermine della cerimonia e du-rante tutta la serata i presentihanno a lungo trattenuto donBruno, per rievocare ricordi,dimostrargli il proprio affettoe la propria vicinanza.Domenica 28 aprile mons.Bruno Molinari ha presiedutola celebrazione solenne delleore 11, e, dopo aver procla-mato come lettura il raccontodella vita dei santi martiri Vi-tale e Valeria, ci ha ricordatocome il loro martirio ha an-cora molto da insegnare anchea noi, uomini del XXI secolo.Non solo per averci dimo-strato che la fede in Cristo èpiù importante della nostrastessa vita, ma anche perchéhanno loro stessi generato einiziato alla fede i loro figli, an-ch’essi martiri. Il sangue deimartiri è seme di nuovi cri-stiani, recita l’antico adagiodello storico latino Tertulliano.E anche noi oggi riceviamo lagrazia di questa lontana testi-monianza di fede che ci invitaal dono di sé.Don Giuseppe, al termine deigiorni della sagra di S. Valeria,durante l’ufficio generale pertutti i defunti della parrocchia,ha elogiato i numerosi volon-

Parrocchia Santa Valeria

La benedizione dei bambini del 29 aprile ad opera di monsignor Bruno Mo-linari (foto Volonterio).

Il tradizionale bacio della reliquia all'altare dei santi Vitale e Valeria (fotoVolonterio).

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tari che hanno permesso larealizzazione della festa. Unpensiero di ringraziamento èstato rivolto a tutti i volontariche, spendendosi con gene-rosità nei vari ambiti dellafesta, non soltanto nei giornidella sagra ma per tantigiorni prima e anche dopo,hanno onorato ancora unavolta la storia di una comu-nità che continua a trasmet-tere il vangelo vissuto eincarnato attraverso rela-zioni fraterne. Nella collabo-razione, nella capacità diaccoglienza, nello spirito diservizio, nello stare insiemecon gioia si rende manifestala capacità di amare secondoGesù. Domenica 12 maggio, alleore 11, ottanta bambini chehanno seguito un percorsodi iniziazione cristiana gui-dato dalla passione e dall’en-tusiasmo di instancabilicatechiste e di Madre Re-nata, hanno ricevuto la loroPrima Comunione, alla pre-senza commossa di genitorie parenti e di tutta la comu-nità parrocchiale. Don Giu-seppe ha ricordatol’importanza di vivere l’ami-cizia con Gesù e di sentirsi incomunione con tutti, per es-sere capaci di costruire rela-zioni autentiche sia con glialtri che con Dio.

Paola Landra

Parrocchia Santa Valeria

PAGODA DELLA SOLIDARIETA’ 2013: POCHE PAROLE… MOLTI FATTI!Uno dei periodi più belli dell'anno, a mio parere, oltre all'oratorio feriale, è lafesta di Santa Valeria. Durante questa ricorrenza gli adolescenti si impegnano araccogliere fondi per un missionario della parrocchia mediante la pagodadella solidarietà. Penso che la parte migliore della pagoda sia la preparazione,oltre sicuramente alla festa dove si vedono i risultati dei nostri sforzi, perchénoi ragazzi ci troviamo un mese prima a preparare tutto e questa è sicuramenteun occasione per passare del tempo con gli amici lavorando e divertendosi.Inoltre, in qualche modo, si fa qualcosa di bello per il prossimo perché contri-buiamo alle missioni mettendo il nostro tempo e il nostro lavoro: noiprogettiamo, allestiamo e animiamo la pagoda.Ormai da un paio di anni lavorare per la pagoda è anche un occasione perstringere i legami con gli adolescenti del Ceredo che, facendo parte dellanostra stessa comunità pastorale, sono ormai parte fondamentale anche deinostri progetti.Quest’anno abbiamo raccolto ben 4.500 euro. Ringraziamo tutti i donatori ecoloro che hanno contribuito al progetto

Federico Buratti, 16 anni.

La "pagoda della solidarietà" allestita per raccogliere fondi a favore disuor Emilia Mauri, missionaria in India (foto Volonterio).

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Arrivando all’ultimo momento, misembra bello poter dire due parolesulla celebrazione di domenica 12maggio, quando cinquantatre ragazzisi sono accostati per la prima voltaall’Eucaristia. È uno dei gruppi più nu-merosi degli ultimi anni, tuttaviamolto partecipi e “carichi”, non soloalla vigilia, ma durante tutto l’anno dicatechismo. Ordinata, raccolta, in-tensa, la celebrazione mi pare sia statavissuta con la dovuta attenzione e par-tecipazione da parte sia dei ragazziche dei genitori, un po’ meno, ovvia-mente, dalle numerose persone rima-ste fuori dalla chiesa, che in casi comequesto, è davvero piccola. La paginadel Vangelo letta durante la Messa ciha consegnato due spunti ricchi eprofondi che - spero - possano accom-pagnare la riflessione e la preghieradei ragazzi e dei genitori. In primoluogo il fatto, sempre sorprendente,che il Signore Gesù, proprio durante

la sua “agonia” nel Getsemani, ha pen-sato e pregato anche per noi. «Pregonon solo per questi - in riferimento aiDodici, per giunta un po’ assonnati -ma anche per coloro che mediante laloro parola crederanno in me». E inquesti ci siamo anche noi. Pensare chenel cuore e nella mente del SignoreGesù da sempre c’è posto per noi, dasempre ci siamo con le nostre storiee i nostri volti, mi risulta sempre me-raviglioso e affascinante, oltre checonsolante. L’altro aspetto interes-sante e provocante è che Gesù parladi una “conoscenza” che si trasmettedal Padre a noi attraverso di lui, checonoscere lui significa conoscere ilPadre… È una conoscenza non super-ficiale ma che è frutto di condivi-sione, di frequentazione, di familiarità.Non dice la saggezza popolare cheper conoscere una persona bisognamangiarci insieme? Proprio per cono-scere lui e per conoscerci tra noi, il Si-

gnore ci dona l’Eucaristia che - non acaso è proprio un “mangiare insieme”.Allora la preghiera e l’augurio perquesti ragazzi e per le loro famiglie èche questo momento, così carico diemozione e di attesa, non sia che l’ini-zio di una lunga frequentazione del Si-gnore e della sua Chiesa, per una piùprofonda conoscenza di lui, il solo no-stro vero bene.Tra quindici giorni ci sarà un’altra ce-lebrazione importante: la Cresima ditrentatre ragazzi. Forse l’attesa è menocarica, ma non meno importante. Af-fido alla preghiera di tutti anche que-sti ragazzi. Pregare per loro è segnoche tutta la comunità cristiana si fa ca-rico del loro cammino e della loro cre-scita nella fede. Sarà una piccola cosa,ma può portare grandi frutti.

Don Sergio Dell’OrtoVicario C.P.

Lo scorso 12 maggio ben 53 ragazzi hanno ricevuto la loro Prima Comunione

E' davvero meraviglioso e affascinante sapere chenel cuore di Gesù da sempre c’è un posto per noiLa speranza è che questo momento sia l’inizio di una lunga frequentazione del Signore e della sua Chiesa, per una più profonda conoscenza di Lui

ParrocchiaS. Giovanni Bosco al Ceredo

Il gruppo dei bambini della prima comunione con don Sergio e i catechisti.

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E’ ormai il sesto oratorio estivo chevivo qui al Ceredo. Pur essendosi ormai assestate alcune‘prassi’ , mi piace non considerarlomai qualcosa di scontato, e non soloper i numerosi e consistenti fattori diimprevedibilità che, per natura sua,un’avventura come questa comporta.

Sì, è proprio un’avventura, un tempodella vita nel quale ci si predisponead affrontare ciò che si presupponeaccadrà, con la consapevolezza (e latacita, ma forte speranza) che però larealtà ci riservi ben di più, ci portiben oltre.Non mi sono mai trovata smentita suquesto. L’oratorio estivo è sempre unperiodo ricco sotto molti punti divista. Il tema propostoci dalla FOMsembra davvero volerci aiutare inquesto. Ci parla di un coinvolgimento‘globale’: Everybody cioè, tutti, maanche ognuno. E lo fa partire da unbellissimo versetto della lettera agli

Ebrei: “Un corpo mi hai preparato”(Eb, 10,5). Partiamo tutti da un corpoche abbiamo ricevuto, non scelto.Comprenderlo come risorsa, nellesue potenzialità e nei suoi limiti, nelsuo crescere e nel suo definirsi, nelsuo essere uno e, contemporanea-mente, sinergia di parti, di funzioni,

di ritmi che devono, col tempo, raffi-nare il loro modo di entrare in rela-zione tra loro. Ecco, allora, il senso di ciò a cui cistiamo preparando: aiutare ogni bam-bino e bambina, ragazzo e ragazza,animatore e animatrice, adulto eadulta coinvolti, a guardarsi come‘pezzo unico’ preparato dal Signoreper entrare nella grande avventuradel sentirsi a sua volta parte delgrande corpo dell’umanità attraversoil meraviglioso e complesso corpoche è la comunità cristiana. Siamo alla seconda settimana di iscri-zione e intanto i preparativi fervono:

idee per i più piccoli, idee per i piùgrandi… sorprese… animazioni par-ticolari… incontri dentro e fuoridall’oratorio, il contatto con la naturanelle gite e l’attenzione a chi è menofortunato con una raccolta fondi,anche quest’anno. E anche un pic-colo concorso letterario… ma non

diciamo tutto tutto!Ci saranno anchedelle serate per valo-rizzare la presenza diquel corpo fonda-mentale a cui ognunodi noi, in modi di-versi, comunque ap-partiene: la famiglia…Infine, mi piace anchesottolineare che cer-cheremo, come ognianno, di fare ‘corpo’con gli amici di S. Va-leria, guidati da Giuliae dal nostro seminari-sta Paolo, ormai pros-simo al diaconato(auguri!!!). Insieme vi-vremo le gite, il pome-riggio in piscina e un

piccolo itinerario per i preado su‘corpo ed emozioni’. Non aggiungo altro…Se non avete ancora il volantino… viaspettiamo. Lì trovate tutte le infor-mazioni, così come sul nostri sito.E se avete voglia di dare una mano,ancora meglio. Contattatemi entro il26 maggio. E’ il tempo del necessario Body buil-ding… contiamo di arrivare in formasmagliante, tutti e ciascuno!

Giovanna AgostiniAusiliaria diocesana

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ParrocchiaS. Giovanni Bosco al Ceredo

Al Ceredo fervono i preparativi per la grande avventura da vivere con la comunità di Santa Valeria: iscrizioni aperte, porte aperte anche a chi vuole dare una mano

Oratorio estivo: è tempo per un sano… body buildingIl tema proposto dalla Fom (“Everybody”) richiama tutti e ciascuno a sentirsi parte di uncorpo più grande ma anche a considerarsi “pezzo unico originale” creato dal Signore

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Festa di primavera, Prima Comu-nione, festa della scuola ma-terna, sono appuntamenti chein questi giorni appena tra-scorsi hanno visto riempirsi lanostra chiesa e il nostro orato-rio di genitori e ragazzi di tuttele età.Momenti di gioco, di preghiera,di aggregazione che fanno beneagli occhi e allargano il cuore dichi partecipa. Già, ma dopo? Dove finisconodopo tutte queste persone? Sono anni che ci si pone questointerrogativo e le risposte piùgettonate sono che le Messe danoi non sono coinvolgenti, so-prattutto per i ragazzi, e chel’oratorio è dislocato in localiinfelici, (al piano seminterrato)e senza giochi e attrezzature. Tutto vero, per carità, ma pos-siamo continuare a nascondercidietro a un alibi così fragile?Possiamo far finta di credereche è solo colpa dei preti chesono rimasti “indietro coitempi” e non capiscono che ilmondo cambia a velocità verti-ginosa? Non sarà che per noilaici è comodo dire così? Perché non proviamo a farequalche proposta che possa mi-gliorare la situazione, senza pre-tendere che per forza vengasubito messa in pratica? Perchénon ci impegniamo a racco-gliere, ciascuno nei vari gruppiche frequenta, le indicazioni su

cosa sarebbe opportuno modifi-care e poi convogliarle ai sacer-doti?È sbagliato arrendersi, anche seumanamente comprensibile. Secapiamo che qualcosa non va eintuiamo una probabile solu-zione, il nostro dovere è quello difarla pacatamente e fermamentepresente ai nostri sacerdoti, pursapendo che non sempre quelloche desideriamo è realmente ciòdi cui necessitiamo. Mettiamopure in conto un ipotetico rifiutoe, per qualche minuto, la vogliadi mandare tutti a quel paese, mapoi rimettiamoci all’opera, soste-niamoci a vicenda, confrontia-moci ed aiutiamoci, senzapettegolezzi, prese di posizioneo chiusure nei confronti deglialtri, insomma con tanta umiltà epazienza.Non è facile? Certo lo so, mapenso che un grande esempioda imitare ce l’abbiamo sotto gliocchi ogni giorno e ci vienedalle nostre mamme: lavoranoinstancabilmente per la fami-glia, dentro e fuori casa, senzamai chiedere niente in cambio,magari inghiottendo anchequalche rospo. Il loro istinto èsempre e comunque quello diproteggere, sostenere ed offrireil meglio a mariti e figli. Nes-suna di loro si fermerebbe maidavanti a una qualsiasi difficoltàe, pur sapendo di commettereinevitabilmente degli errori,

continuerebbe a donare sestessa agli altri, perché intuisceche è giusto così. (Ci ricordanola Madonna, vero?)Quante cose si sistemerebbero!Sarebbe un modo di mettere inpratica il comandamento nuovoche ci ha lasciato Gesù, perchéciò che si fa con amore gratuito,ciò che viene dal cuore, puòsolo essere buono. Se solo pensassimo a quanto siabbasserebbe il livello di ten-sione nelle discussioni. Menoaggressività, meno fretta, più ac-coglienza e grande capacità diascolto devono essere per forzai punti di partenza, poi pianpiano tutto il resto.Forza Lazzaretto, diamoci tuttida fare. Giovani, adulti, anziani,ciascuno secondo le proprie ca-pacità e attitudini che sono tan-tissime e bellissime. Usciamodall’immobilismo e dalla man-canza di speranza nei qualisiamo imbrigliati; i nostri cari-smi sono fatti apposta per essermessi a disposizione degli altri.Se funzionasse qui da noi, poipotremmo anche permettercidare dei suggerimenti al sindacoe al primo ministro senza timoredi essere contraddetti. Al lavoro,dai! Se ci crediamo, insieme pos-siamo cambiare il mondo.

Nicoletta Maggioni

Parrocchia Beata Vergine Addolorataal Lazzaretto

Dalle critiche distruttive all’amore operoso: come le mamme in famiglia

E’ arrivata l’ora di mettersi al lavoroE' dovere dei fedeli segnalare i problemi e dare il proprio contributo affinché,assieme ai sacerdoti, si trovino delle possibili soluzioni

STATISTICA PARROCCHIALE APRILE

BATTESIMI: Citterio Giulio. Totale anno: 6

DEFUNTI: Mariani Giancarla (anni 69), Frigerio Aldo (anni 69), Stefanoni Francesca (anni 94) Totale anno: 10

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Parrocchia S. Ambrogio

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Scriveva don Tonino Bello: “Maria anoi figli continua a ripetere chenon c’è croce che non abbia le suedeposizioni. Non c’è amarezzaumana che non si stemperi in sor-riso. Non c’è peccato che non troviredenzione. Non c’è sepolcro la cuipietra non sia provvisoria sullasua imboccatura. Anche le grama-glie più nere trascolorano negliabiti della gioia. Le rapsodie piùtragiche accennano ai primi passidi danza. E gli ultimi accordi dellecantilene funebri contengono giài motivi festosi dell’alleluja pa-squale”. E proprio le preziose rifles-sioni di don Tonino vogliono essere

lo spunto per scrivere della grandefesta che in questi giorni ha coin-volto tutti noi fedeli della comunitàdi S. Ambrogio in occasione della ri-correnza della Madonna di Fatima,nostra compatrona. Quest’annopoi la commemorazione è andataad inserirsi nel contesto del cin-quantesimo anniversario della con-sacrazione della nostra chiesa equindi della nascita della parroc-chia stessa. Fu proprio il primo par-roco don Luigi Fari a volere, qualecompatrona dell’allora nascente co-munità d’anime di S. Ambrogio, laMadonna e, per rendere più manife-sta la sua decisione, decise l’acqui-

sto di una statua della Vergine Santavenerata a Fatima. Ed è proprio quelligneo simulacro che, con tradizioneormai consolidata, ogni anno vieneportato in processione attraverso levie del quartiere sulle spalle deimembri della Confraternita del SS.Sacramento. Occorre fare memoriache fra le apparizioni mariane,quelle relative a Nostra Signora diFatima sono tra le più popolari. Se-condo la cronaca, tre piccoli pastori,i fratelli Francisco e Giacinta Marto(9 e 7 anni) e la loro cugina Luciados Santos (10 anni), il 13 maggio1917, mentre avevano cura del pa-scolo in località Cova da Iria (Conca

Fu il primo parroco don Luigi Fari a volere la Vergine quale compatrona della nascente comunità di S. Ambrogio

Sant’Ambrogio ha festeggiato la Madonna di FatimaLa festa ha avuto inizio con il rito della S. Messa vigiliare concelebrata dagli ex coadiutori

La Madonna di Fatima portata in processione per le vie del quartiere

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di Iria), vicino alla cittadina porto-ghese di Fátima, raccontarono diaver visto apparire la figura di unadonna vestita di bianco con in manoun rosario, che identificarono con laMadonna. La devozione popolarenon tardò ad avvalorare la testimo-nianza dei piccoli veggenti e, grazieanche ad innumerevoli miracoli,venne riconosciuta autentica dallaChiesa. Oltremodo la figura di Maria,nella tradizione evangelica, è ilprimo esempio di autentico abban-dono alla fede in Gesù, quindi è l’ori-ginale traccia di cammino perl’anno che stiamo celebrando dedi-cato proprio alla fede. Tutto questoviene sottolineato anche dal gran-dioso apparato scenografico che èstato predisposto in chiesa proprioin occasione dei festeggiamenti eche sarà presente per tutto il mesedi maggio. La venerazione della no-

stra gente alla Madonna è nota, equesta opportunità di seguire inprocessione il simulacro della Ma-donna è molto sentita anche in tuttala cittadina seregnese. Tante sonostate le persone che hanno parteci-pato alla Santa Messa serale di lu-nedì 13 maggio e che poi si sonoaccodate in festante preghiera allasacra statua pellegrina per le vie delquartiere. La processione, chequest’anno si è tenuta proprio nelgiorno del 96° anniversario dell’ap-parizione, ha avuto il suo culminecon la solenne benedizione con lareliquia della Madonna. Ma, comescrivevamo, la festa ha avuto iniziocon il rito della S. Messa vigiliare delsabato concelebrata dagli ex coadiu-tori della nostra parrocchia allaquale è seguita, festosa e abbon-dante, la cena in oratorio. Per riu-scire a smaltire le calorie eccessive

accumulate per il generoso pasto, siè dato fiato alle trombe e voce adaltri arnesi musicali, invitando tutti(… proprio tutti, anche quelli menodotati!) ad una esuberante seratadanzante. Domenica mattina (an-cora storditi dopo i bagordi dellanottata trascorsa…) abbiamo gioio-samente accolto mons. Bruno Moli-nari che ha presieduto la S. Messasolenne sottolineando nell’omelial’essenzialità della preghiera a Mariae la particolarità dell’amore di Gesùche, attraverso l’intercessione dellasua Mamma Celeste, è in comu-nione piena con tutti i credenti.Come tradizione, in oratorio per lagioia dei piccini (…ma anche deigrandi!) un fastoso “luna park” hareso il pomeriggio particolarmentespassoso e giocoso. Memori dellebaldorie della precedente serata, ab-biamo pensato che l’opportunitàpiù giusta per chiudere la giornatafosse quella di una pacata grandetombolata e, finalmente, l’estrazionedella sottoscrizione a premi. Pensa-vamo fosse sufficiente; invece, comela serata precedente si è tenutoaperto il bar, la gastronomia, la pescadi beneficienza, la mostra delle im-magini sacre, la mostra sulle tradi-zioni familiari dell’arte dolciaria conla possibilità d’acquisto di squisitetorte, ecc… e non dimentichiamo leripetute performance dei disinvoltiballerini che, non sazi della prece-dente serata musicale, hanno fattosfoggio delle loro capacità!... echissà come avranno risposto altrillo imperioso dell’imminente sve-glia mattutina di una nuova giornatalavorativa…

Amarillo Melato

Parrocchia S. Ambrogio

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C’è ancora qualcunodi noi che, all’alba delterzo millennio, pense-rebbe di scrivere unalettera su un foglio dicarta e di spedirla perposta? Pochissime per-sone, direi, e tutte rigo-rosamente in là con glianni. La comunica-zione è molto cam-biata in relativamentepochissimi anni eanche in una piccolacomunità quale è quella parroc-chiale, ancorché piccolissima comequella di San Carlo, non possiamonon tenerne conto. Se poi conside-riamo che uno strano meccanismoperverso ha portato molte delle fa-miglie della comunità ad allonta-narsi dal centro della vita cristianarappresentato dalla Chiesa e dal-l’oratorio ecco che non possiamoprescindere da strumenti che ridu-cano questa distanza che si è creatae che contribuiscano ad una picco-lissima, umile ma necessaria nuovaevangelizzazione. Se qualcuno nonviene più da noi perché non andarenoi da lui per portargli il messaggiodi amore che ci ha affidato Gesù? E’per questo che sono nati recente-mente il sito internet della parroc-chia, www.sancarloseregno.it, equello del gruppo sportivo orato-riano, www.gsosancarlo.it, che sisono affiancati a quello preesistentedella scuola dell’infanzia parroc-chiale, www.infanziasancarlo.it eagli strumenti più tradizionali qualiil Teofilo, settimanale che informasulla vita della parrocchia nei settegiorni a venire, e L’Amico della Fa-miglia, questo mensile che da oltrenovanta anni ci parla di tutte le co-

munità cristiane della nostra Sere-gno e che meriterebbe a San Carlouna ben più nutrita platea di lettori.Ma si sa, il leggere è in crisi a tutti ilivelli, segue anch’esso il trend dellecrisi economica e delle coscienze inatto e non è ancora tempo di ri-presa, purtroppo. Ma il tempo verrà,perché noi ben sappiamo di potercontare su un grande Aiuto… Natu-ralmente tutti questi strumenti sonorealizzati in modo spartano e tassa-tivamente a costo zero per quantoriguarda le persone che vi collabo-rano, rigorosamente volontarie. Nonconsideriamo volutamente, in que-sto nostro piccolo ambito, i grandiveicoli di informazioni a livello na-zionale e mondiale quali i giornali,le televisioni, le radio, tutti con ap-pendice in internet e i vari socialnetwork quali facebook e twitter,solo per parlare dei più noti. Cosapossiamo invece fare noi per crearela nostra minuscola rete locale chedia visibilità soprattutto a quantoesiste sul nostro territorio proprioperché rivolta alle persone che inesso vivono? Facciamo un esempio:un rapporto familiare vive un mo-mento di difficoltà perché la perditadel lavoro e la conseguente crisi

economica incide pe-santemente non solosul bilancio econo-mico familiare maanche su quello degliaffetti. Questa famigliaforse non è a cono-scenza che a Seregnoc’è un organismo, ilConsultorio interde-canale, che, a titolodel tutto gratuito,aiuta le persone a nondistruggere in un mo-

mento di disperazione quanto dibello hanno costruito negli anni. Ese questa stessa famiglia ha un ra-gazzo che ha problemi con gli studie ovviamente di lezioni private a pa-gamento non si può parlare, forsenon sa che a Desio c’è “Fronte delporto” un’Associazione di profes-sori e studenti che aiuta, encomia-bilmente, sempre a titolo gratuito,gli studenti in difficoltà. Sono duepiccoli esempi dei molti che si po-trebbero fare sui gruppi di personeche hanno fatto della solidarietà ra-gione di vita. E allora l’idea è checercheremo di fare rete con tuttiloro, presenti sul nostro territorio e,con il loro indispensabile aiuto, dicreare un “chi fa cosa” della solida-rietà con tutti gli attori e a disposi-zione di tutti, di chi può avernebisogno e, perché no, di chi dentrodi sé sente la spinta a fare qualcosama ancora non sa bene cosa,quando e dove. Chissà, forse po-tremmo chiamarle pagine della soli-darietà, non gialle ma verdi, il coloredella speranza.

Franco Bollati

12 maggio 2013, 47ª giornata delle comunicazioni sociali

Il ruolo fondamentale della comunicazione nella condivisione della Fede e nella nuova Evangelizzazione.Quello che abbiamo fatto e ciò che pensiamo di fare (nel nostro piccolo…).

Parrocchia San Carlo

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La home page del sito internet di San Carlo

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La memoria di Santa Francesca Ro-mana, è stata ricordata, in abbaziaSan Benedetto, domenica 5 maggio.La compatrona dei benedettini oli-vetani è un appuntamento caro ancheai fedeli della città che da oltre centoanni partecipano al triduo di prepa-razione e alla festa. La Messa solennedelle 18 è stata presieduta dal Pre-vosto monsignor Bruno Molinari, cheha celebrato all’altare dell’abbaziaper la prima volta dal suo ingressoin città dello scorso autunno. Al ter-mine ha impartito la tradizionale be-nedizione agli automezzi che sfilavano di fronte al-l’abbazia. Anche stavolta come spesso accade, primadel termine della benedizione esterna, la pioggia ci hamesso lo zampino. Dom Piero Maria Mastroviti, il 21 aprile scorso, è di-ventato ufficialmente diacono. La cerimonia si è svoltanella chiesa di Santa Maria nel monastero di MonteOliveto. L’ordinazione è avvenuta per le mani dell’Ar-civescovo greco di Corfù, Cefalonia e Zante, YannisSpiteris, presente l’Abate generale dell’ordine olivetano,dom Diego Maria Rosa e il Priore conventuale di Sere-gno, dom Leo Kiskinis. Dom Mastroviti ha così compiutoil primo importante passo verso il sacerdozio: “un

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Abbazia San Benedetto

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Dom Piero Maria Mastroviti durante la cerimonia del-l'ordinazione diaconale avvenuta a Monte Oliveto Mag-giore per le mani dell'arcivescovo greco Yannis Spiteris.

Per Santa Francesca Romana, la “prima” del Prevosto monsignor Bruno Molinari

Il cardinal Raymond Burke celebrerà una Messasecondo la “forma extraordinaria” del rito romanoDom Piero Maria Mastroviti, il 21 aprile, ordinato diacono nella casa madre di Monte Oliveto dall’arcivescovo greco Yannis Spiteris

Il gruppo di partecipanti al pellegrinaggio in terra di Toscana del 25 al 28aprile scorso, organizzato dal centro culturale San Benedetto.

Il prevosto monsignor Bruno Molinari ha presieduto lasolenne Eucaristia in occasione della memoria di SantaFrancesca Romana. (foto Volonterio)

sogno che spero di poter realizzare anche se ci vorrà ancoradel tempo. Da quando ho lasciato la vita laicale, il sacerdozio, èsempre stato l’obiettivo a cui tendere a guardare” ha detto conun sospiro di speranza. Sabato 25 maggio, alle 10, nella chiesa abbaziale, il cardinal Ray-mond Leo Burke, prefetto del supremo tribunale della segnaturaapostolica, celebrerà una santa Messa secondo la “forma extra-ordinaria” del rito romano, come previsto dal “motu proprioSummorum Pontificum” del papa emerito Benedetto XVI.L’evento è all’interno di una conferenza organizzata dal localecircolo culturale John Hanry Newmann, che si svolgerà sabato24 maggio, alle 21, in sala Gandini.

Paolo Volonterio

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Notizie in breve

CALENDARIOPASTORALE

Domenica 19 maggioParrocchia San Carlo, ore 15.00, in ora-torio, incontro di don Alessandro con igenitori dei ragazzi di 5ª elementare delgruppo di catechismo Cafarnao

Lunedì 20 maggioParrocchia San Carlo, ore 21.00, Santo Rosario nel quartiere, al ParcoFalcone Borsellino, dietro la sede C.A.I.

Mercoledì 22 maggioParrocchia San Carlo, ore 21.00, in ora-torio corso di preparazione al matrimo-nio con don Alessandro - incontroconclusivo il 2 giugno

Giovedì 23 maggioParrocchia Sant’Ambrogio, ore 21.00,in chiesa, recita del Rosario con la pre-senza e la riflessione di don GiovanniOlgiatiMovimento Terza Età, ore 15.00, chiesadi San Carlo, Santa Messa presiedutada mons. Bruno Molinari con don PinoCaimi in ricordo del fondatore card.Giovanni Colombo

Venerdì 24 maggioCatechesi per adulti cittadina,ore 21.00, in Basilica, “Perle del Concilio”,relatore: Marco Vergottini.

Sabato 25 maggioParrocchia San Giuseppe,ore 7.30 e 9.00, SS. Messe ai Vignoli perla Madonna di Caravaggio

Domenica 26 maggioParrocchia San Giuseppe, ore 9.00 e11.00, SS. Messe con amministrazionedella Prima Comunione (SS. Messedelle 8.45 e 11.30 alla chiesa del SacroCuore, presso l’oratorio S. Rocco)Parrocchia Sant’Ambrogio, ore 9.30,secondo turno delle Prime ComunioniParrocchia San Carlo, ore 15.00, in ora-torio, incontro di don Alessandro con igenitori dei ragazzi del gruppo di cate-chismo Gerusalemme

Lunedì 27 maggioParrocchia San Carlo, ore 21.00, SantoRosario nel quartiere, in via Campanellaangolo via Cassina Savina

Giovedì 30 maggioSolennità del Corpus Domini,processione cittadina

Venerdì 31 maggioChiusura del mese mariano, ore 21.00,presso il santuario della Madonna di S.Valeria

Sabato 1 giugnoParrocchia San Giuseppe, ore 7.30, S. Messa ai Vignoli

Domenica 2 giugnoParrocchia San Giuseppe, ore 13.30Pellegrinaggio pomeridiano al Santua-rio della Madonna del Bosco (iscrizioniin sacrestia)ore 15.00 e/o 16.00, BattesimiOratorio San Rocco,inizio Festa di San Luigi

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Notizie in breve

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Parrocchia San Giovanni Bosco,Open Day oratorio feriale 2013ore 15.30, Battesimiore 18.00, conclusione incontri fidanzatiParrocchia Sant’Ambrogio,ore 16.00, Battesimi comunitariParrocchia San Carlo, ore 10.30, festaper i cinquanta anni di don GiuseppePastori in parrocchia, Santa Messa con lapartecipazione della cantoria e dei con-fratelliOre 10.30, Seconda Comunione So-lenne e chiusura dell’anno catechisticodurante la Santa Messa

Venerdì 7 giugnoParrocchia San Giuseppe, nel pome-riggio, Adorazione e S. Messa presso ilmonastero delle Suore Sacramentine

Sabato 8 giugnoSantuario dei Vignoli, ore 20.00, S. Messa per la vita, promossa dal lo-cale Movimento per la vita

Domenica 9 giugnoParrocchia Santa Valeria, ore 16.30,Battesimi comunitariParrocchia Sant’Ambrogio, ore 9.45, S. Messa con la presenza della Scuolaparrocchiale e la consegna del man-dato agli animatori dell’oratorio ferialeParrocchia San Carlo, ore 16.00, Battesimi comunitari

Lunedì 10 giugnoInizio oratorio feriale

Giovedì 13 giugnoParrocchia Santa Valeria, ore 21.00,cappella di S. Caterina, incontro Annodella Fede: Dalla Bibbia alla FedeDomenica 16 giugnoOratorio San Rocco, ore 20.30, Compieta e processione per le vie delrione S. RoccoParrocchia Sant’Ambrogio,festeggiamenti per il trentesimo di sa-cerdozio di don Renato Bettinelli

Giovedì 20 giugnoParrocchia Santa Valeria, ore 21.00,cappella di S. Caterina, incontro Annodella Fede: Dalla vita alla Fede

Venerdì 21 giugnoOratorio San Rocco, ore 20.30, per lafestività di S. Luigi, S. Messa per i be-nefattori al S. Rocco

Domenica 23 giugnoParrocchia San Giuseppe, ore 15.00e/o 16.00, Battesimi

Miracolo a Seregno: molti ci chiedonoquando riapre il bar del circolo ma po-chissimi si offrono a dare una mano. Lecose da fare sono variegate e tantis-sime, dagli aspetti materiali alle que-stioni burocratiche, dagli aspettieconomici a quelli ri-organizzativi.E il tutto mentre si portano avanti il bare le attività culturali.Di questo passo aprire a breve, in con-dizioni normali di attività e con questeforze sul campo e tutti alla finestra, ap-pare poco meno di un miracolo.C’è la proposta della “lista nozze’’ cioèil contributo per intitolarsi una sedia, untavolo, un aspetto del nuovo complessoEnrico Ratti oppure la proposta rilan-ciata del prestito dei Soci al Circolocome nel 1980, comunque necessarioper ripartire economicamente senzatroppe preoccupazioni finanziarie con-siderando il debito che la parrocchiasan Giuseppe (e cioè noi) si è addos-sata per il nostro futuro e quello dei no-stri figli e nipoti.Dopo la visita pomeridiana a Meda alcomplesso Antona Traversi, altre meteculturali vicine sono abbordabili (CesanoMaderno, Vimercate) ma, come per laGiornata di Spiritualità a Sotto il Monte,pare che i Soci non siano più di tanto in-teressati a momenti di questo tipo.Il 18 maggio con la mostra fotografica

sui 30 anni dalla visita di Giovanni PaoloII a Seregno assieme agli annulli filate-lici e all’esposizione di alcuni pezzi ar-tistici, la rinnovata sala intitolata amons. Minoretti è sotto gli occhi di tutti.La visita e la testimonianza del cardi-nale Rylko, allora giovane prete po-lacco a Roma, ed il concerto in Basilicadel 21 maggio, completano il ricordo diquella giornata storica del 21 maggio1983. Seguirà, proposta dalla comunitàdella Basilica la mostra sul duomo diMilano “AD USUM FABRICAE’’ (da cuiil detto dialettale auf= gratis) nell’am-bito del mese della cultura 2013 indettodalla consulta comunale.Non avendo al momento una data defi-nitiva per la riapertura non è possibileprogrammare eventuali serate estiveche si stanno comunque vagliando. La“passeggiata” 2013 nel cuore dell’Eu-ropa in Belgio tra Fiandre e Vallonia, haregistrato un buon successo di ade-sioni e quindi tutto fa sperare in unasettimana assieme in linea con le mi-gliori tradizioni.Il concerto del Corpo Musicale SantaCecilia durante la Festa di San Luigi, lasera di domenica 16 giugno, verrà an-cora offerto dal Circolo come la seratasul Cammino di Santiago e la Mostra,proposta dall’Azione Cattolica Ragazzi,sull’Anno della fede.Altre iniziative culturali e ricreativesono in gestazione in via Cavour 25. Macome più volte rammentato le iniziativeviaggiano con le gambe e le idee deiSoci. Se queste ci sono.

SCUOLA DI ITALIANOPER STRANIERI “CULTURE SENZAFRONTIERE”Giovedì 30 maggio si

concludono con un attivo di oltre 300iscritti i corsi di livello e anche que-st'anno è grande la soddisfazione peraver portato a termine questo progettodi accoglienza e studio. Domenica 26maggio, invece, con un'iniziativa chia-mata "Popoli in festa" i corsisti e tutti icittadini italiani e stranieri sono invitati

circolo culturales. giuseppeFONDATO NEL 1888

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nel cortile dell'ex oratorio M. Immaco-lata alle ore 17: qui la cultura,i colori, isapori, i suoni multietnici costituirannogli ingredienti caratteristici di uno stareinsieme in allegria e rispetto reciproco.Questa festa segna soprattutto la finedi un percorso scolastico per alcuniteso al raggiungimento dell'importanteattestato di conoscenza della linguaitaliana a seguito di un esame pressouna scuola di Desio autorizzata. Que-st'anno sosterranno l'esame 29 stu-denti per il livello A2 e 4 studenti per illivello B1.Ripensando però a qualche argomentoche, nel corso delle lezioni, è stato og-getto di approfondimento, viene inmente il dibattito relativo al "ricongiun-gimento familiare" che ha mutato ilrapporto con i principali ambiti di inte-grazione sociale: la casa, il lavoro, lasfera della scuola, dei servizi e deltempo libero.La famiglia immigrata quindi che vuole"familiarizzare" con il territorio mentrele esigenze dei suoi componenti simuovono alla ricerca di nuove soluzioninel mercato abitativo, ristrutturano itempi di vita, aumentano il carico eco-nomico e contribuiscono a ri-tracciarela geografia del Paese.Viviamo in tempi di movimento e diespansione ed è ormai noto che da solinon ci si salva. E' infatti solo favorendouna sinergia di risorse, progetti, inte-ressi, conoscenze sia in campo pub-blico (la politica lungimirante) che inquello privato (l'aiuto di associazioni,fondazioni, parrocchie, comitati diquartieri) noi possiamo compiere passisilenziosi ma importanti sulla via dell'in-tegrazione considerando gli stranierinon secondo la classica categoria col-lettiva di immigrati ma inquadrandolisecondo criteri più flessibili come ge-nitori, vicini di casa, colleghi di lavoro,bambini ed anziani da accudire.E anche le famiglie immigrate, se benaccolte e accompagnate possono di-ventare attori a pieno titolo, parteci-panti consapevoli di forme dicittadinanza attiva anziché destinatari

di interventi esterni, benevoli o ostili,ri-spetto ai quali non hanno capacità diparola.La sfida per diventare socialmente mi-gliori è ormai iniziata.

GR.ANI.S. - GRUPPI ANIMAZIONE SOCIALE“Non dimentichiamoci di Dio” è l’ultimolibro del nostro cardinale Angelo Scola.Prende le mosse dall’ultimo discorso diSant’Ambrogio del dicembre scorso ovesi parlava di libertà religiosa prendendo

spunto dall’anniversario dell’editto diMilano emesso dall’imperatore Costan-tino nel 313. Molte le reazioni a tale di-scorso, tradizionale per la città diMilano, anche internazionali. Ad esse il Cardinale ha voluto rispon-dere col libro tenendo conto degli inter-venti ricevuti e ringraziando per questi.Accanto ai contributi di quelli che vole-vano approfondire e chiarire ce nesono stati altri caduti nel pregiudizio ocritica esulando dal contesto e dal se-minato. Ci sono stati anche pregiudizi

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Notizie in breve

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caduti nell’insulto. Per tutti i contributi,dal Cardinale, un ringraziamento peraver preso in considerazione il propriointervento.Suggestivo il titolo dove si indaga sulpensiero e sulla pratica della libertà reli-giosa, al centro di un dibattito comunqueattuale e complesso. Sempre più attualein una società multietnica e il Cardinaleparla spesso di “meticciato’’ sociale.Nel libro, dopo un excursus storicomolto documentato, si arriva al nessotra libertà religiosa e pace sociale e aquello tra libertà religiosa e orienta-mento dello stato.Sembrano questioni fumose ed acca-demiche ma in realtà vicine alla nostravita quotidiana e dovrebbero stimolare,tra l’altro, i cristiani a mettersi in giocodentro lo spazio pubblico della polis. E’chiesto a ciascun credente la testimo-nianza senza scadere nella pretesaegemonica.Proprio quanto è alla base del lavoro didiscernimento che i gruppi di anima-zione sociale dovrebbero portareavanti nelle Comunità Pastorali e neiDecanati.E’ sempre valido specie per le personeinteressate o già coinvolte in tematichesociali (circoli culturali, Acli, Caritas,membri consigli pastorali…) tendere aquesta opera di discernimento anchesulla base dell’esperienze aggregativevicine come il decanato di Seveso. Chiude il Cardinale: “se la libertà reli-giosa non diviene libertà realizzata, postaa capo della scala dei diritti fondamen-tali, tutta la scala è destinata a crollare”,Sulle questioni sociali e cioè la nostravita di ogni giorno, approfondimenti suwww.chiesadimilano.it/sociale dove èpossibile richiedere via mail il notiziario.

Settore adulti:Siamo alla fine di un anno pastorale maci sono ancora tanti momenti significativi:1 - Il messaggio dell’Arcivescovo ci

pone interrogativi e ci indica una

strada per approfondire il senso del-l’impegno nel seguire la nostra voca-zione laicale al servizio della Chiesalocale e ci indica come allargare iconfini per proporre e coinvolgerealtre persone.

2 - Si è conclusa la Lectio divina diquest’anno “La tua fede ti ha sal-vato”: seguendo il Vangelo di SanMarco siamo stati accompagnati asperimentare, dal vivo, l’incontro conGesù che è passato in mezzo a noi eche ora, da risorto, continua il suocammino con l’intera umanità. Un“tesoro” affidato a noi fragili vasi diargilla.

3 - La “Camminata del Sì” del 19 mag-gio: momento di fede, di gioia, di ami-cizia, di festa. A Mesero, nelSantuario della famiglia dedicato aSanta Gianna Beretta Molla, alle ore14,30 ritrovo di tutti i soci (adulti, gio-vani, adolescenti, ragazzi) cammi-nata fino a Magenta dove, alle ore16,30, nella chiesa parrocchiale cisarà l’incontro con il nostro arcive-scovo cardinal Angelo Scola. A sera,festa presso l’oratorio San Martino.

Venerdì 7 giugno – ore 21 - conclu-diamo l’itinerario formativo: presso laparrocchia di Santa Valeria - via Piave.Tema dell’incontro: "Essere Chiesa inogni luogo".A giugno, durante la prossima festa diSan Luigi, all’oratorio San Rocco, saràpossibile visitare la mostra “La Chiesabella del Concilio”, preparata dall’ACR.A 50 anni dal Concilio Vaticano II i ra-gazzi dell’Azione cattolica ambrosiana,con i loro educatori, hanno ideato que-sta mostra che racconta la storia, i per-sonaggi, i contenuti di questo grandeevento. Settore giovani:L’incontro è fissato per venerdì 24 maggio. Adolescenti-Diciottenni:Domenica 26 maggio - ore 18,30 –presso l’oratorio di Giussano: La regoladi vita.Verranno presentate tutte le attivitàestive

Per conoscere le proposte del Centrodiocesano visita il sito: www.azionecat-tolicamilano.it

CARITAS DECANALEMartedì 23 aprile don Au-gusto Panzeri, responsabileCaritas della zona diMonza, ha tenuto il se-

condo incontro di riflssione per l'areacaritativa di decanato. Tema dell'incon-tro era: "Partire dalla condivisione dellepiccole risorse".Punto di partenza: il racconto del Van-gelo di Marco sulla moltiplicazione deipani e dei pesci. Ad ascoltare Gesù c'èuna grande folla. Quando si è fatto tardii discepoli propongono a Gesù di con-gedarla perchè tutti "possano com-prarsi da mangiare" nelle campagne enei villaggi vicini. Ma Gesù dice: "voistessi date loro da mangiare", prende-tevi a cuore le persone, le situazioni; licoinvolge.Il miracolo lo fanno i discepoli e la follache passano il pane di mano in mano,dopo essersi saziati, ma pensando cheaccanto c'è chi ha fame.Gesù non si spaventa del poco: il pocoserve per tutti se viene condiviso.Altro particolare importante: Gesù or-ganizza la folla: fa sedere tutti a gruppidi cinquanta, in cerchio, per facilitarela relazione, per permettere alla gentedi conoscersi.Anche la comunità cristiana - la par-rocchia - deve favorire la conoscenzadelle persone, il loro incontro.Don Augusto ha indicato qualche pro-posta. Serve attivare famiglie perchèaiutino altre famiglie in difficoltà, nonsolo con il sostegno economico. Oc-corre andare oltre, per esempio oc-corre mettere a disposizione un po' delproprio tempo, con umiltà e discre-zione, per aiutare una famiglia tribolata,in crisi, per "dare un po' di fiato" in si-tuazioni di difficoltà.Infine ha raccomadato ai numerosi pre-senti di imparare a fidarsi un po' di piùe apprezzare il contributo di tutti.

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Notizie in breve

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UNITALSINel mese di aprile ilnostro gruppo havissuto due signifi-cativi momenti: lamorte del nostro più

vecchio barelliere e l’aperturadella “Casa della gioia” a Bor-ghetto Santo Spirito (provincia diSavona).Mercoledì 17 Aprile è venuto amancare Giuseppe Zandonà: im-personava la figura del “vero” uni-talsiano. Era un esperto infermierecon grandissime doti umane ed erasempre pronto a portare il suoaiuto sia in ospedale, dove lavo-rava, sia assistendo gli ammalatinelle loro case.Apparteneva all’Unitalsi sin daglianni 50 e tutti lo ricordano come unsolerte “barelliere” sempre prontoa mettere le sue capacità e le suedoti al servizio degli altri e ad ac-compagnare i pellegrini in devotapreghiera davanti alla Grotta diLourdes.La sua vita sarà per tutti noi lo sti-molo a proseguire nell’opera chelui così ardentemente svolgeva.Sabato 27 Aprile moltissimi unital-siani appartenenti alla Sottose-zione di Monza, e fra questi ancheil gruppo della nostra città, hannovoluto essere presenti nella casamarina di Borghetto S. Spirito perpartecipare ai festeggiamenti per i30 anni di attività delle vacanzecon i disabili e all’apertura dellastagione estiva di Borghetto. In unclima di festa si è trascorso unagiornata in grande allegria e ami-cizia. Si è assistito alla S. Messa diringraziamento, si è avuto un riccopranzo e si è potuto visitare laCasa verificando tutte le miglioriefatte, anche con il contributo nonindifferente del nostro gruppo. Unagiornata dove si è visto in modoevidente lo spirito e la vivacitàdella nostra Associazione.Continuiamo adesso a presentare

una breve storia dell’Unitalsi.La culla dell’UnitalsiTra i Santuari internazionali, quellodi Lourdes gode di un particolareprivilegio radicato negli eventistraordinari manifestatisi nel 1858in questa cittadina della Franciameridionale quasi al confine con laSpagna nell’antica Contea di Bi-gorre ribattezzata alla fine del set-tecento “Dipartimento degli AltiPirenei”. Per noi unitalsiani non èda escludere del tutto, almenosotto un profilo suggestivo, un’al-tra motivazione: Lourdes è il luogodi nascita dell’Unitalsi: Lourdes èun ritornare alle origini, al paesenatio.L’Associazione, infatti, è nata nel1903 alla Grotta di Massabielle me-glio conosciuta come grotta diLourdes situata alla periferia diquesta piccola cittadina

Siamo ormai al termine dell’annosociale del Movimento Terza Età.Dal mese di giugno la nostra sedesarà trasferita nel nuovo CentroPastorale “Mons. Enrico Ratti”dove occuperà la sala delle asso-ciazioni intitolata a don GiuseppeBusnelli, canonico per più di cin-quant’anni della Collegiata SanGiuseppe.Molto partecipato l’incontro deca-nale del Movimento Terza Età tenu-tosi giovedì 2 maggio nellaparrocchia di Paina, alla presenzadi numerosi anziani delle parroc-chie del decanato, tenuto da mons.Pino Caimi, il quale con la sua elo-quenza ha saputo attirare l’atten-zione su un problema moltoimportante e urgente “I nonni e glianziani educatori dei nipoti”. “Essi sono testimoni di fede e por-tatori di valori umani fondamentali- ha sottolineato don Pino - nel-

l’educazione religiosa e morale deinipoti e sono sostegno pratico perle giovani famiglie. I nonni e gli an-ziani, con le loro esperienze e tra-dizioni, sono testimoni del passato(memoria storica) per le nuove ge-nerazioni.L’intera società trarrà gran benefi-cio dalla rivalutazione del ruoloeducativo dell’anziano.”Questo tema molto importante eampio della trasmissione dellafede degli anziani verso le nuovegenerazioni sarà da riprendere eapprofondire con don Pino all’iniziodel nuovo anno sociale a settem-bre.Giovedì 23 maggio alle ore 15presso la parrocchia di San CarloCelebrazione Eucaristica per il Mo-vimento Terza Età di tutto il deca-nato nel ricordo della morte delcard. Giovanni Colombo, fondatoredel Movimento Terza Età.La celebrazione sarà presieduta damons. Bruno Molinari e concele-brata da mons. Pino Caimi e donGiuseppe Villa.Giovedì 30 maggio alle ore 15.30:incontro con gli Amici di San Sal-vatore – S. Messa nella chiesa diSan Salvatore, seguirà un mo-mento conviviale nella Baita delParco.Termineremo l’anno sociale con ilpellegrinaggio parrocchiale che siterrà domenica 2 giugno al Santua-rio della Madonna del Bosco, perle iscrizioni rivolgersi in sacrestiadella Basilica.

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«L’AMICO DELLA FAMIGLIA», PERIODICO DELLE COMUNITÀ CRISTIANE DI SEREGNO

Il prossimo uscirà domenica 23 Giugno 2013

anno XCI, 19 Maggio 2013, numero 5

Autorizzazione del Tribunale di Monza n. 93 dell’1/12/1987

In copertina: Papa Giovanni Paolo II accolto dal cardinal Carlo Maria Martini e da monsignor Luigi Gandini nella storica giornata del 21 maggio 1983.

Direttore responsabile: don Paolo Ciotti; in redazione: Franco Bollati, Paolo Cova, Enrica Dell’Orto, Patrizia Dell’Orto, Luigi Losa, Nicoletta Maggioni, Giovanni Marelli, Patrizia Mariani, Sabrina Parravicini, Elisa Pontiggia, Mariarosa Pontiggia e Paolo Volonterio; e-mail: [email protected]; amministrazione: Riccardo Ballabio; abbonamenti: Buona Stampa San Paolo - c/o segreteria parrocchia S. Giuseppe - Piazza Libertà 6 - 20831 Seregno (MB) telefono 0362 231308 o presso le segreterie delle altre parrocchie;Stampa & Grafica: Sarigraphic E. Riva di M. Riva & C. snc, Via Gandhi, 10 - 20831 Seregno MB;

ORARI SANTE MESSE FESTIVE

Basilica San Giuseppe - piazza Libertà 6 - tel./fax. 0362 231308/231347www.basilicasangiuseppe.it – [email protected] alle 18 (vigiliare) e alle 20 (vigiliare ai Vignoli), domenica alle 7.30, 8.45, 10, 11.30 e 18

Oratorio San Rocco - via Cavour 85 - tel. 0362 241756/fax. 0362 327352www.oratoriosanrocco.it – [email protected] Domenica alle 10.30 solo per ragazzi delle elementari e accompagnatori durante il periodo della catechesi

Parrocchia Beata Vergine Addolorata al Lazzarettopiazza Cabiati 3/via Vivaldi 16 - tel. 0362 239193Sabato alle 20.30 (vigiliare), domenica alle 8, 10, 11.30 e 18.30

Adoratrici perpetue del Santissimo Sacramentovia Stefano da Seregno 52 - tel. 0362 238368Domenica alle 8.30

Abbazia San Benedetto - via Stefano da Seregno 100 - tel. 0362 268911/321130www.monaci-benedettini-seregno.com - [email protected] alle 18 (vigiliare), domenica alle 8, 9.45, 11 e 18

Santuario di Maria Ausiliatrice(Piccolo Cottolengo Don Orione) - via Verdi 95 - tel. 0362 22881Sabato alle 17.30 (vigiliare), domenica alle 7, 9.30, 11 e 17.30

San Salvatore - via Montello Domenica alle 8.30 e 10.30

Istituto Pozzi - via Alfieri 8 - tel. 0362 231217 - www.istitutopozzi.itDomenica alle 9

Ospedale - via Verdi 2 - tel. 0362 223217Sabato alle 19 (vigiliare) e domenica alle 9

Parrocchia Santa Valeria - via S. Anna - tel. 0362 230096www.parrocchiasantavaleria.it - [email protected] alle 18.30 (vigiliare), domenica alle 7.30, 9.30, 11 e 18.30

Parrocchia San Giovanni Bosco al Ceredo – via Tiziano 6 – tel. 0362 238382www.parrocchiaceredo.it – [email protected] alle 19 (vigiliare), domenica alle 8, 10.30 e 18

Parrocchia Sant’Ambrogio - viale Edison 64 - tel. 0362 230810www.psase.it - [email protected] alle 18 (vigiliare), domenica alle 8, 9.45, 11.15, 18 e 20.30

Parrocchia San Carlo - via Borromeo 13 - tel. 0362 629635www.sancarloseregno.it - [email protected] alle 18 (vigiliare), domenica alle 10.30 e 18

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anno XCI - n. 5 - Maggio 2013 - periodico delle com

unità cristiane di Seregno

L'entusiasmo di ieri rianimi i nostri cuori

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