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ATTIVITÀ DIDATTICHE Copyright 2016 © RCS Libri S.p.A. Milano - Tutti i diritti sono riservati - Anno scolastico 2015/2016 RiViSTA online L’Alternanza Scuola Lavoro (ASL) 1 è una metodologia didattica innovativa del sistema dell’istruzione e della formazione, una strategia efficace per l’orientamento, la motivazione, l’approfondimento e la scoperta di alcuni contenuti. È una modalità di realizzazione del percorso formativo che consente un organico collegamento con il mondo del lavoro e la società civile. La legge n. 107/2015, al fine di incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli studenti, valorizza, nel secondo ciclo d’istruzione l’ASL. Art.33 Dall’anno scolastico 2015/16 è previsto un monte ore di almeno: - 400 ore nel secondo biennio e nell’ultimo anno del percorso di studi degli istituti tecnici e professionali; - 200 ore nel triennio dei percorsi liceali. Art. 35 Prevede che l’ASL possa essere svolta: - durante la sospensione delle attività didattiche; - con la modalità dell’impresa formativa simulata (IFS); - anche all’estero. Art. 41 È prevista la costituzione, presso le Camere di commercio, industria artigianato e agricoltura (CCIAA), di un apposito registro nazionale per l’alternanza scuola lavoro. In attesa che assuma la piena operatività,le scuole potranno avvalersi delle collaborazioni già esistenti o attivarne di nuove in sintonia con l’offerta disponibile sul territorio. 1 Introdotta nell’ordinamento scolastico dall’art. 4 L. 28/03/2003, n. 53 e dal DL 15/4/2005, n. 77, richiamata e valorizzata dai “Regolamenti sul Riordino dei diversi istituti secondari di II grado” (DPR 15/03/10, nn. 87, 88, 89). L’ALTERNANZA SCUOLA LAVORO di Laura MAZZANTI Una docente, referente dell'Alternanza in un Istituto scolastico, presenta alcune indicazioni operative e materiali utili per la progettazione e la realizzazione dell'Alternanza Scuola Lavoro secondo quanto previsto dalla legge n. 107/2015.

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ATTIVITÀ DIDATTICHE

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L’Alternanza Scuola Lavoro (ASL)1 è una metodologia didattica innovativa del sistema

dell’istruzione e della formazione, una strategia efficace per l’orientamento, la motivazione,

l’approfondimento e la scoperta di alcuni contenuti.

È una modalità di realizzazione del percorso formativo che consente un organico collegamento

con il mondo del lavoro e la società civile.

La legge n. 107/2015, al fine di incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di

orientamento degli studenti, valorizza, nel secondo ciclo d’istruzione l’ASL.

Art.33 – Dall’anno scolastico 2015/16 è previsto un monte ore di almeno:

- 400 ore nel secondo biennio e nell’ultimo anno del percorso di studi degli istituti tecnici e

professionali;

- 200 ore nel triennio dei percorsi liceali.

Art. 35 – Prevede che l’ASL possa essere svolta:

- durante la sospensione delle attività didattiche;

- con la modalità dell’impresa formativa simulata (IFS);

- anche all’estero.

Art. 41 – È prevista la costituzione, presso le Camere di commercio, industria artigianato e

agricoltura (CCIAA), di un apposito registro nazionale per l’alternanza scuola lavoro. In attesa

che assuma la piena operatività,le scuole potranno avvalersi delle collaborazioni già esistenti o

attivarne di nuove in sintonia con l’offerta disponibile sul territorio.

1 Introdotta nell’ordinamento scolastico dall’art. 4 L. 28/03/2003, n. 53 e dal DL 15/4/2005, n.

77, richiamata e valorizzata dai “Regolamenti sul Riordino dei diversi istituti secondari di II

grado” (DPR 15/03/10, nn. 87, 88, 89).

L’ALTERNANZA

SCUOLA LAVORO

di Laura MAZZANTI

Una docente, referente dell'Alternanza in un

Istituto scolastico, presenta alcune indicazioni

operative e materiali utili per la progettazione

e la realizzazione dell'Alternanza Scuola

Lavoro secondo quanto previsto dalla legge n.

107/2015.

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PREMESSA L’analisi dei bisogni formativi nel territorio

e la loro correlazione con il Piano dell’Offerta

Formativa e la specificità dei curricoli delle

Istituzioni scolastiche sono da considerarsi

condizioni essenziali per la progettazione dei

percorsi in alternanza.

Tuttavia, non bisogna dimenticare che il vero

centro di questi progetti è rappresentato dal

protagonista attivo, lo studente, che è

chiamato a condividere gli obiettivi formativi

per lui predisposti, a impegnarsi nel perseguirli

in azienda, a valutarne l’esito.

Una tale responsabilizzazione accelera il

processo di crescita dell’allievo a patto che sia

accompagnato

- prima dell’inizio dell’esperienza, dal

docente tutor a scuola con momenti di

preparazione e conoscenza della realtà

aziendale con la quale si confronterà poi da

solo;

- durante il percorso, dal tutor aziendale

che, in contatto col tutor scolastico,

monitorerà i primi passi sostenendone gli

sviluppi;

- al termine dell’esperienza, dal tutor

scolastico che, sulla base della valutazione

compiuta dal tutor aziendale, lo aiuterà a

valutare il percorso svolto e le competenze

acquisite.

SOGGETTI COINVOLTI I principali protagonisti dell’ASL sono: la

scuola, lo studente e l’azienda.

I percorsi in alternanza sono progettati, attuati,

verificati e valutati sotto la responsabilità

dell’istituzione scolastica o formativa, sulla

base di apposite convenzioni con le aziende

(imprese, amministrazioni pubbliche, studi

professionali, enti non profit), o con le

rispettive associazioni di rappresentanza, o con

le CCIAA, disponibili ad accogliere gli

studenti per periodi di apprendimento in

situazione lavorativa, che non costituiscono

rapporto individuale di lavoro2

2 D.lgs. n. 77/2005 art. 1 comma 2.

SCUOLA La scuola sviluppa la propria azione attraverso

figure dedicate e organi collegiali.

Il dirigente scolastico assicura un indirizzo

generale all’istituto, cura la rappresentanza e

l’adozione degli atti formali indispensabili alla

configurazione dei ruoli di tutti i soggetti

coinvolti nei percorsi di alternanza nei rispetto

della normativa vigente.

Il direttore dei servizi generali

amministrativi predispone una scheda

finanziaria dei progetti di alternanza.

Il consiglio d’Istituto delibera la costituzioni

di reti, sentito il parere non vincolante del

collegio dei docenti.

Il collegio docenti approfondisce il significato

di un percorso di alternanza rispetto all’offerta

scolastica, ne individua la collocazione rispetto

all’iter formativo complessivo, valuta la

coerenza dei risultati delle singole attività

rispetto agli esiti previsti in fase di

progettazione.

I dipartimenti3 , che costituiscono

un’articolazione funzionale del collegio dei

docenti, promuovono processi d’innovazione e

contribuiscono a organizzare lo sviluppo per

competenze del curricolo

I consigli di classe, operando come gruppo di

lavoro, individuano rispetto alla classe di

riferimento le competenze da sviluppare in

alternanza e, tenuto conto delle indicazioni del

Comitato Tecnico Scientifico e dei

dipartimenti, concordano con i referenti interni

ed esterni le modalità di realizzazione delle

diverse attività e le modalità di valutazione

delle competenze da certificare.

Il responsabile organizzativo dell’alternanza

dell’Istituto ha il compito di gestire il progetto

generale di alternanza scuola-lavoro

nell’ambito dell’Istituto, coordinando in

particolare le figure dei tutor.

Il suo ruolo si esprime sia sul piano tecnico

(redazione e aggiornamento delle banche dati

che contengono le informazioni d’interesse per

gli studenti, i progetti svolti, le aziende

presenti sul territorio, i riferimenti ad altri

3 D.P.R. 15 marzo 2010, n. 87, n. 88, n. 89.

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soggetti coinvolti a vario titolo nell’ambito del

progetto di alternanza), sia soprattutto nella

gestione delle relazioni tra Istituto e

interlocutori esterni. Il responsabile può

coincidere con la funzione del tutor scolastico.

Il tutor scolastico assiste e guida gli studenti

impegnati in percorsi di ASL e verifica, in

collaborazione con il tutor aziendale, la

corrispondenza del percorso al progetto

sottoscritto con la convenzione tra scuola e

impresa.

Nei confronti dei colleghi docenti ha il

compito di:

• collaborare alla redazione del progetto di

alternanza;

• assicurare la circolazione delle

informazioni;

• favorire le collaborazioni interdisciplinari;

• affrontare problemi di tipo gestionale e

organizzativo;

• valutare l’efficacia dell’esperienza svolta.

Nei confronti degli allievi ha il compito di:

• rendere partecipe sia l’allievo sia la

famiglia delle caratteristiche del percorso

formativo, illustrando le conoscenze e le

abilità da raggiungere;

• monitorare il percorso formativo in

raccordo con il tutor aziendale;

• predisporre la documentazione

amministrativa necessaria allo svolgimento

del progetto

La Segreteria amministrativa si occupa della

predisposizione delle convenzioni dei piani

formativi, del loro protocollo e inoltro alle

aziende, della comunicazione all’INAIL.

STUDENTE È il beneficiario dell’attività di alternanza cui

è richiesto di condividere le competenze,

conoscenze e abilità che potranno acquisire

mediante l’esperienza

La famiglia dello studente è chiamata a

condividere il progetto motivando e

sostenendo lo studente nella rielaborazione

dell’esperienza e facendone emergere la

rilevanza orientativa.

AZIENDA Aderendo a un sistema formativo in

alternanza, l’azienda si confronta con la

promozione della qualità del lavoro, della

competitività complessiva e con l’assunzione

di uno specifico ruolo formativo.

Ai fini della riuscita del percorso in alternanza

scuola-lavoro è fondamentale che l’azienda:

• in fase progettuale renda “leggibile” la

propria organizzazione dal punto di vista

formativo, affinché le opportunità di

alternanza siano individuate e raccordate

con gli obiettivi di apprendimento del

percorso scolastico dell’allievo;

• in fase di avvio metta in atto azioni

preventive che realizzino un contesto

favorevole all’alternanza rispetto alle

persone che saranno direttamente o

indirettamente coinvolte con la presenza

dell’allievo;

• in fase di attuazione si renda disponibile

alla flessibilità che l’alternanza può

richiedere e, soprattutto, alla valutazione

dell’esperienza.

Tra gli obblighi che ricadono sull’azienda va

ricordato, in particolare, il rispetto delle norme

previste dal d.lgs. n. 81/2008 in materia di

sicurezza sul lavoro, che classifica come

“lavoratore” anche lo studente presente in

azienda per attività di formazione. In ragione

delle caratteristiche del proprio processo

produttivo, l’azienda dovrà preoccuparsi di

informare adeguatamente l’allievo circa il

trattamento delle informazioni e la sicurezza

dei dati.

Il tutor aziendale costituisce il punto di

raccordo tra il mondo dell’azienda e quello

della scuola. Per il suo ruolo conosce gli

obiettivi formativi del percorso in alternanza,

per il cui perseguimento assicura le adeguate

condizioni organizzative. A questo scopo,

mantiene un costante rapporto con il

tirocinante, lo sostiene nelle difficoltà e lo

supporta da un punto di vista metodologico

indirizzandolo al perseguimento degli obiettivi

formativi.

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Collabora con il tutor scolastico, con il quale

verifica la progressione e l’efficacia

dell’intervento e valuta i risultati raggiunti

compilando un proprio report finale.

Comitato Tecnico Scientifico, composto da

docenti ed esperti del mondo del lavoro, delle

professioni e della ricerca scientifica e

tecnologica, può contribuire alla costruzione di

un curricolo che tenga conto del lavoro e

promuova un dialogo sistematico con il

territorio.

FASI E TEMPI DELLA PROCEDURA L’attività di ASL è un percorso unico e

articolato, una modalità didattica che corre

lungo tutto l’arco del percorso formativo: è

parte integrante dell’intero percorso

formativo4

L’intero processo si articola in fasi di

apprendimento in aula e fasi di apprendimento

in contesti lavorativi.

È importante che gli studenti siano

accompagnati da un’attività di orientamento

che li conduca, gradualmente fin dal primo

biennio, all’esperienza che li attende.

Insegnanti della scuola e/o esperti esterni

chiariscono quale sarà il tipo di attività che

svolgeranno, con quali diritti e doveri; quale

rapporto dovrà esistere tra l’attività a scuola e

l’attività di stage/tirocinio.

La maggior parte delle ore di orientamento è

svolta in aula, cui si aggiungono visite guidate

e approfondimenti in aziende del settore.

4 D.P.R. 15 marzo 2010, n. 87, n. 88, n. 89.

Il processo di realizzazione dell’alternanza

scuola-lavoro si sviluppa, preceduto da un

corso sulla sicurezza, in quattro fasi:

1. progettazione (generale e operativa);

2. contratto formativo individuale;

3. attuazione;

4. valutazione ed esiti dei percorsi.

Occorre mantenere la coerenza tra quanto

progettato e quanto effettivamente attuato,

anche se in fase di attuazione – per il

presentarsi di situazioni impreviste o anche per

l’emergere di elementi che non era stato

possibile considerare preventivamente – può

risultare necessario rivedere e modificare la

progettazione.

La coerenza tra progettazione e attuazione

permette di valutare il reale raggiungimento

degli obiettivi formativi che ci si era proposti:

ciò che è possibile valutare infatti è solo ciò

che è effettivamente avvenuto ed è necessario

che il rapporto tra progettato e attuato non

vada fuori controllo. La progettazione perciò

dovrà essere rivista e “sistemata” più volte.

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CORSO SULLA SICUREZZA

La legge n. 107/215 (art. 38) prevede che le scuole secondarie di secondo grado svolgano

attività di formazione in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, nei

limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili, mediante l’organizzazione di corsi

rivolti agli studenti inseriti nei percorsi di alternanza scuola-lavoro ed effettuati secondo quanto

disposto dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.

Gli studenti in alternanza sono equiparati al lavoratore e quindi “creditori di sicurezza” a tutti gli

effetti.

Lo studente in alternanza deve aver seguito un percorso di formazione in materia d’igiene e

sicurezza sul lavoro.

L’Azienda Sanitaria Locale e la Direzione Territoriale del Lavoro, per la parte di competenza

hanno funzioni di vigilanza in materia di tutela delle condizioni di lavoro

La formazione deve essere adeguata ai vari profili di rischio.

Il 1° modulo riguarda la formazione generale, che ha una durata minima di quattro ore per tutti

i settori e riguarda i «concetti generali in tema di prevenzione e sicurezza sul lavoro».

Il 2° modulo è invece relativo alla formazione specifica. La durata minima è di 4, 8 oppure 12

ore, a seconda dei rischi riferiti a ciascuna mansione e settore di appartenenza, che possono

essere bassi, medio o alti, in base a quanto previsto dalle apposite tabelle.

Nei settori a rischio basso si prevedono 8 ore: 4 di formazione generale e 4 di formazione

specifica.

Nei settori a rischio medio si prevedono 12 ore: 4 di formazione generale e 8 di formazione

specifica.

Nei settori a rischio alto si prevedono 16 ore: 4 di formazione generale e 12 di formazione

specifica.

Per quanto riguarda la tutela della salute e della sicurezza, nel caso di studenti che svolgono

attività di alternanza scuola/lavoro, le figure di garanzia (cioè le persone che devono

garantirne la sicurezza) previste dalla normativa sono:

- il datore di lavoro della scuola inviante (cioè il Dirigente Scolastico);

- il tutor scolastico (assimilabile a un preposto), che segue lo studente;

- il datore di lavoro dell’azienda che ospita lo studente;

- il tutor dell’azienda (assimilabile a un preposto), che sovrintende e vigila sullo studente;

- i due Responsabili (cioè quello della scuola e quello dell’azienda ospitante) del Servizio di

Prevenzione e Protezione (RSPP).

Come definisce il d.lgs. n. 81 del 2008 , «il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini

formativi e di orientamento di cui all’art. 18 della legge 24/06/1997, n. 196 e di cui a specifiche

disposizioni delle leggi regionali promosse al fine di realizzare momenti di alternanza fra studio e

lavoro o di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del

lavoro» è equiparato alla figura del lavoratore, così come definita dall’art. 2 del medesimo

Decreto, e quindi riconosciuto come “creditore di sicurezza”, a tutti gli effetti.

Assicurazione INAIL

L’Istituzione scolastica assicura lo studente presso l’INAIL contro gli infortuni sul lavoro (art. 1 e

4 del D.P.R n. 1124/1965) mediante la speciale forma di “gestione per conto dello Stato” (art.

127 e 190 del D.P.R n. 1124/1965) e non deve, quindi, aprire una nuova posizione

assicurativa. In caso d’incidente durante lo svolgimento del tirocinio, la struttura ospitante

s’impegna a segnalare l’evento entro i tempi previsti dalla normativa vigente agli istituti

assicurativi e alla scuola.

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FASE 1 - PROGETTAZIONE (GENERALE E OPERATIVA) Il referente dell’ASL con i tutor scolastici di

ogni indirizzo elaborano il progetto formativo

che verrà poi sottoposto al consiglio di classe

per eventuali personalizzazioni.

La personalizzazione dei percorsi riguarda:

- studenti con difficoltà nel percorso

scolastico, che possono trovare

nell’alternanza modi alternativi di

esprimere le proprie capacità;

- studenti solidi dal punto di vista delle

conoscenze (cosiddette “eccellenze”);

- studenti in situazione di handicap, che si

trovano a dover superare fenomeni di

esclusione.

Possibili indicazioni di attività da realizzare:

definire il percorso in modo coerente con

le competenze, abilità e conoscenze da

acquisire;

preparare all’attività di stage attraverso

quelle conoscenze necessarie per

orientarsi, comprendere e trarre il

massimo beneficio dal nuovo ambiente di

apprendimento;

sensibilizzare e orientare gli studenti a

riflettere sulle loro attese relative

all’esperienza lavorativa;

stimolare gli studenti all’osservazione di

dinamiche organizzative e di rapporti tra

soggetti nell’impresa;

condividere e rielaborare in aula quanto

sperimentato fuori dall’aula;

documentare l’esperienza realizzata;

disseminare i risultati dell’esperienza.

L’impresa formativa simulata (IFS)

Progettare un percorso condiviso tra

scuola e azienda che guida lo studente a

costituire e gestire un'impresa simile a

quella reale.

Progettazione di idee imprenditoriali

innovative.

Condividere con le altre aziende simulate i

processi di lavoro con un confronto tra

pari.

Realizzare transazioni attraverso la rete

telematica, sviluppando competenze

digitali.

I progetti vengono caricati su una piattaforma

appositamente predisposta.

FASE 2 - CONTRATTO FORMATIVO INDIVIDUALE I tirocini sono regolati da una convenzione tra

il soggetto promotore e il soggetto ospitante e

sono svolti sulla base di un progetto formativo

individuale firmato dal promotore,

dall’ospitante e dal tirocinante.

Per ogni tirocinio vi è un tutor didattico

organizzativo e un tutor aziendale.

Il soggetto promotore si fa garante

dell’attivazione della copertura assicurativa dei

tirocinanti.

I tirocini curriculari non sono soggetti alle

comunicazioni obbligatorie. La convenzione e

il piano formativo specifico sottoscritti sono

tenuti agli atti dal soggetto promotore e dal

soggetto ospitante.

Per i tirocini curricolari non esistono vincoli

numerici parametrati alle risorse umane

presenti nelle unità operative di svolgimento

D.G.R. Lombardia n. 825/2013

FASE 3 – ATTUAZIONE Il percorso si apre con una preventiva visita

all’azienda, in cui lo studente conosce il suo

tutor aziendale. Con lui condivide i contenuti

generali del tirocinio e le regole da tenere in

azienda come pure concorda tempi, luoghi e

modi operativi.

L’attività più realizzata in stage è l’esecuzione

di compiti di realtà guidati o programmati;

seguono l’osservazione strutturata

dell’organizzazione e dei processi della

struttura ospitante, l’autonomia nello

svolgimento di compiti, partecipazione a

lezioni svolte da esperti della struttura

ospitante.

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FASE 4 – VALUTAZIONE ED ESITI DEI PERCORSI La valutazione delle competenze viene

effettuata attraverso relazioni finali,

questionari di valutazione a cura del tutor

aziendale e dello studente, griglie di

osservazione, schede di autovalutazione,

compiti di realtà.

Per la valutazione delle competenze i

repertori standard di riferimento sono relativi

a: competenze assi culturali, competenze

predisposte dall’Istituto, competenze di

cittadinanza, competenze chiave europee,

competenze definite in sede di accordi di rete o

altri tipi di repertori standard.

Ci sono però tre convinzioni che rappresentano

la condizione perché la valutazione delle

competenze acquisite in alternanza possa

concorrere alla valutazione complessiva

dell’apprendimento:

a. la valutazione delle competenze sostituisce

(e non si aggiunge) la valutazione

dell’acquisizione delle conoscenze

disciplinari perché la competenza è (anche)

la dimostrazione delle conoscenze

possedute;

b. gli “elementi di prova” acquisiti con le

valutazioni dell’alternanza rivestono lo

stesso peso delle prove disciplinari

tradizionali, indipendentemente da chi

(docente o tutor aziendale) li ha forniti. La

somministrazione di altre prove dovrebbe

perciò essere riservata all’accertamento di

competenze non ancora sufficientemente

verificate;

c. la valutazione del grado di conseguimento

delle competenze previste dal profilo

formativo dell’indirizzo non è la somma

delle valutazioni disciplinari, ma esprime

un giudizio collegiale del consiglio di

classe. L’oggetto su cui si esprime il

giudizio collegiale (e da cui dipende l’esito

finale) sono ancora una volta le

competenze e non le conoscenze

disciplinari.

Sono del resto le competenze previste dal

profilo formativo che sono oggetto della

certificazione, intermedia o finale. Anche

rispetto alla certificazione delle competenze, le

valutazioni prodotte dall’alternanza insieme a

quelle prodotte da tutte le attività di

accertamento, disciplinari e non, costituiscono

elementi di prova.

SCHEMI E MODULI DI SUPPORTO PER OGNI FASE Il percorso di alternanza è supportato da una

documentazione e da strumenti di

accompagnamento che permettono:

1. l’individuazione delle competenze e la

redazione del progetto;

2. la formalizzazione dell’esperienza;

3. la narrazione delle attività svolte;

4. la trasparenza degli apprendimenti e delle

competenze conseguite nel percorso.

1. INDIVIDUAZIONE DELLE COMPETENZE E

REDAZIONE DEL PROGETTO La scelta delle competenze è contestuale alla

progettazione delle attività e alla definizione

dei tempi e delle modalità di attuazione del

percorso.

Le competenze devono essere quelle di cui è

possibile fare realmente esperienza a scuola e

in azienda per cui nel momento di

individuazione con le aziende sarà meglio

selezionare quelle da loro richieste.

I repertori delle competenze richieste dalle

aziende predisposti da Federmeccanica

contengono un elenco di competenze

organizzative e relazionali comuni a tutti gli

indirizzi. Da questo elenco è possibile

scegliere, condividendole con le aziende

partner, alcune delle competenze-obiettivo

dell’alternanza.

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COMPETENZE ORGANIZZATIVE E RELAZIONALI ORGANIZZARE IL LAVORO

1. Mantiene costantemente l'attenzione sull'obiettivo e rispetta gli orari e i tempi assegnati garantendo il livello di qualità richiesto; individua le cause che determinano eventuali scostamenti dal risultato atteso

2. Organizza lo spazio di lavoro e le attività pianificando il proprio lavoro (priorità, tempi) in base alle disposizioni ricevute

3. Accetta e prende in carico compiti nuovi o aggiuntivi, riorganizzando le proprie attività in base alle nuove esigenze

4. Applica le procedure e gli standard previsti dal manuale qualità, la normativa e le procedure di sicurezza e impatto ambientale, le procedure in caso d'emergenza

GESTIRE INFORMAZIONI

1. Utilizza la documentazione aziendale e la manualistica per reperire le informazioni e le istruzioni necessarie per il proprio lavoro

2. Reperisce (anche sul web) e verifica informazioni relative ai requisiti di prodotto, alle caratteristiche di materiali e strumenti da impiegare, alla normativa pertinente il processo o attinente la sicurezza

3. Documenta le attività svolte secondo le procedure previste, gli standard aziendali e i requisiti del cliente, in modo da fornirne la tracciabilità, segnalando i problemi riscontrati e le soluzioni individuate

4. Raccoglie, elabora e analizza i dati sull'avanzamento delle lavorazioni, sul consumo di materiali o sui consumi energetici dell'impianto o quelli relativi al contesto di applicazione/utilizzo del prodotto o della soluzione da realizzare, derivandone informazioni utili per la produzione

5. Verifica la correttezza e il corretto avanzamento dell'emissione della documentazione, controllando la consistenza/correttezza/congurenza dei dati contenuti nei documenti prodotti; attua metodi di archiviazione efficaci, tali da permettere la facile rintracciabilità dei documenti

6. Predispone la documentazione (il manuale) delle caratteristiche tecniche del prodotto, le istruzioni per l'uso e la manutenzione; predispone la documentazione per la qualità e gestisce gli adempimenti richiesti per la certificazione del prodotto; predispone la documentazione obbligatoria ai sensi di legge, sia civilistica sia fiscale

GESTIRE RISORSE 1. Utilizza in modo appropriato le risorse aziendali (materiali, attrezzature e strumenti, documenti,

spazi, strutture), controllandone la disponibilità, mantenendole in ordine e in efficienza ed evitando gli sprechi

GESTIRE RELAZIONI E COMPORTAMENTI

1. Accetta la ripartizione del lavoro e le attività assegnate dal team leader, collaborando con gli altri addetti per il raggiungimento dei risultati previsti, condividendo le informazioni sul lavoro svolto e sui risultati ottenuti

2. Lavora in gruppo esprimendo il proprio contributo e rispettando idee e contributi degli altri membri del team; aiuta gli altri membri del team a svolgere/completare le attività assegnate; chiede o offre collaborazione in funzione del conseguimento degli obiettivi aziendali

3. Riporta con continuità e precisione al responsabile dei lavori, anche con l’uso della modulistica interna

4. Rispetta lo stile e le regole aziendali e gestisce i rapporti con i diversi ruoli o le diverse aree aziendali adottando i comportamenti e le modalità di relazione richieste

5. Utilizza una terminologia appropriata e funzionale nello scambio di informazioni, sia verbale sia scritto (reportistica, mail…)

6. Analizza e valuta criticamente il proprio lavoro e i risultati ottenuti, ricercando le ragioni degli eventuali errori o insuccessi

7. Aggiorna le proprie conoscenze e competenze, ricercando autonomamente soluzioni ai problemi di lavoro; ricerca occasioni di confronto con i colleghi più esperti o di altre aree aziendali

GESTIRE PROBLEMI

1. Affronta i problemi e le situazioni di emergenza tenendo conto delle proprie responsabilità, delle norme di sicurezza e dei requisiti minimi di esercizio; rimane calmo, concentrato e determinato anche nelle situazioni più problematiche, chiedendo aiuto e supporto quando è necessario

2. Riporta i problemi di lavorazione, ne ricerca le possibili cause e contribuisce a definire le successive azioni correttive, anche proponendo soluzioni non standard

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Utilizzare in questa fase le competenze delle

Linee Guida ministeriali potrebbe creare

qualche difficoltà di comunicazione con le

aziende. Per graduare l’esperienza di

alternanza negli anni, è opportuno tenere conto

delle definizioni dei livelli di competenze

dell’EQF (European Qualification

Framework) che caratterizzeranno

conseguentemente le esperienze.

a. Al terzo anno

Lavora o studia sotto supervisione, con un

certo grado di autonomia.

Necessario affiancamento o supervisione

costante.

b. Al quarto anno

Assume la responsabilità di portare a

termine compiti nell'ambito del lavoro o

dello studio; adegua il proprio

comportamento alle circostanze nella

soluzione dei problemi.

Necessaria autonomia operativa in un

contesto sotto controllo.

c. Al quinto anno

Sa gestirsi autonomamente, nel quadro di

istruzioni in un contesto di lavoro o di

studio, di solito prevedibili, ma soggetti a

cambiamenti; sorveglia il lavoro di routine

di altri, assumendo una certa responsabilità

per la valutazione e il miglioramento di

attività lavorative o di studio

Necessaria autonomia operativa in

condizioni non rigidamente predeterminate,

assunzione di responsabilità di risultato

Le competenze-obbiettivo dell’alternanza

potranno cambiare negli anni, in altre parole

essere confermate, ma esercitate a crescenti

livelli di complessità – o restare allo stesso

livello, ma richiedere allo studente di

esercitarle con padronanza crescente.

Le competenze-obbiettivo devono essere

descritte in termini di performance, cioè

indicando chiaramente cosa lo studente deve

fare per dimostrare il possesso della

competenza (ovvero la sua capacità di

utilizzarla nella situazione data).

Ogni performance dovrà inoltre essere

associata ai criteri con cui dovrà essere

valutata. Ciascuno studente potrà così

conoscere preventivamente quali performance

gli saranno richieste, a quali condizioni e come

saranno valutate.

Importante è stabilire la corrispondenza delle

competenze-obbiettivo dell’alternanza al

profilo formativo d’indirizzo, cioè con le

competenze definite nelle “Linee Guida del

Riordino” emanate dal MIUR. L’operazione

serve per poter poi utilizzare i risultati ottenuti

dagli studenti in alternanza in sede di

valutazione complessiva dell’apprendimento e

di certificazione delle competenze.

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Scheda per la progettazione dell’alternanza scuola lavoro nel secondo biennio e nel quinto anno

3° anno 4° anno 5° anno

Presta-zione attesa

Contesto Presta-zione attesa

Contesto Presta-zione attesa

Contesto

COMPETENZE descritte in termini di performance

Aula

Labora

t.

Tirocin

io

Hom

e

Aula

Labora

t.

Tirocin

io

Hom

e

Aula

Labora

t.

Tirocin

io

Hom

e

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2. FORMALIZZAZIONE DELL’ESPERIENZA I documenti di accompagnamento

all’esperienza in situazione di lavoro sono in

genere prodotti dalle scuole:

1. scheda di adesione al percorso di

alternanza da parte dell’azienda,

2. dichiarazione di assenso del genitore (o di

chi ne fa le veci),

3. convenzione per lo stage/tirocinio,

4. patto formativo,

5. richiesta dati x monitoraggio(cod. Ateco,

Settore, N. dipendenti)

Contratto FORMATIVO

SCUOLA

STUDENTE

INDIRIZZO (di

studio)

SEZIONE:

CLASSE:

AZIENDA SEDE DEL

TIROCINIO

3° anno Calenda-

rizzazione

Valutazione della

performance: livello al

quale è eseguita la

prestazione

COMPETENZE COMPETENZE Presta

-zione

attesa

Contesto

del "profilo

in uscita" -

da LG del

riordino)

descritte in

termini di

performance

Aula

Labora

t.

Tirocin

io

Hom

e

Data

Dura

ta

(ore

)

NV 1 2 3 4

3. NARRAZIONE DELLE ATTIVITÀ SVOLTE Agli studenti è consegnato un diario di bordo

in cui annotare giorno per giorno le attività

svolte, gli strumenti utilizzati, riflessioni

personali. Tali informazioni saranno poi

utilizzate per la redazione della relazione di

tirocinio al rientro a scuola.

4. TRASPARENZA DEGLI APPRENDIMENTI E

DELLE COMPETENZE CONSEGUITE NEL

PERCORSO L’accertamento delle prestazioni e la loro

misurazione in modo aggregato permette di

riconoscere il possesso di una competenza e

quindi di valutarla.

Il primo elemento da considerare è il risultato

che la prestazione produce.

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Una definizione precisa del risultato atteso è

essenziale per valutare una prestazione. Il

risultato ha valore riguardo al contesto in cui si

produce ed è utilizzato, ma il contesto può

essere molto complesso,soggetto a variabilità

nello spazio e nel tempo.

Il secondo elemento è il percorso seguito per

ottenere il risultato. Può trattarsi di applicare

una procedura o delle istruzioni, oppure di

scegliere tra diverse opzioni possibili o di

procedere per prove e successive correzioni. In

ogni caso il processo di lavoro lascia una

traccia evidente: l’uso del manuale delle

procedure o delle istruzioni, la rispondenza di

un risultato alla decisione presa, la

documentazione delle scelte, delle

operazioni,dei risultati, dei correttivi

(“tracciabilità”).

PUNTI CARDINE

• Individuazione delle competenze:

riferimenti, criteri di selezione, modalità di

descrizione

• Identificazione di prestazioni osservabili e

misurabili che permettano la valutazione

delle competenze

• Riconoscimento nella prestazione

lavorativa dell’utilizzo delle conoscenze e

nell’attività formativa della presenza di

una prestazione

• Correlazione delle competenze acquisite

nel mondo del lavoro con quelle da

acquisire a scuola

• Riconoscimento della valutazione nei

percorsi in alternanza sulla valutazione

complessiva delle competenze sviluppate

DEFINIZIONE DEL SISTEMA DI ACCERTAMENTO E

VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

Individuazione prestazioni da accertare

Costruzione prove – griglie di correzione (correlazione tra abilità, item e punteggi, mediante indicatori di prestazione)

misurazione delle prestazioni e valutazione delle competenze

certificazione delle competenze

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BUONE PRATICHE E AZIONI ORGANIZZATIVE Stabilire contatti stabili con le imprese, con gli ordini professionali, con le associazioni di

rappresentanza, con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, con gli enti

pubblici e privati dei vari settori presenti sul territorio.

Fare ricorso a dati e informazioni resi disponibili da ricerche e rilevazioni condotte da

soggetti esterni alla scuola (indagine Excelsior di Unioncamere, statistiche ISTAT, studi

ISFOL, Almalaurea, Almadiploma ecc.) per conoscere il territorio, definire i fabbisogni

formativi e agevolare così l’inserimento degli studenti.

Selezionare le aziende che possono essere interessate al tipo di preparazione che offre la

scuola.

Costruire un “portafoglio aziende” da cui estrarre quelle aziende che per tipo di attività e

organizzazione, per sensibilità e disponibilità personale dei responsabili, sono quelle che

meglio possono collaborare con la scuola a ragionare sulle competenze del profilo formativo

d’indirizzo in modo da coordinarlo con le competenze richieste dal mondo lavorativo.

Spingere gli studenti a trovare da soli l’azienda in cui svolgere l’ASL può essere una prima

forma di “allenamento” alla ricerca del primo impiego.

Definire le competenze-obiettivo dell’alternanza con queste aziende o enti i cui

responsabili potrebbero utilmente far parte del CTS (Comitato Tecnico Scientifico) della

scuola (o della rete di scuole, quando è costituita sul territorio).

Costituire un gruppo di lavoro, permanente e flessibile, che promuova la

collaborazione tra i docenti e i referenti del mondo del lavoro, che consenta il presidio e il

monitoraggio dei percorsi, la diffusione delle informazioni, l’utilizzo di format,

documentazione, prospetti comuni, che si fondi sulla consapevolezza della necessità che

l’ambiente lavorativo diventi “scuola” e che il lavoro abbia sempre bisogno di “teste ben

fatte”.

Promuovere l’informazione rivolta agli studenti, alle famiglie sulle opportunità offerte

dall’alternanza e promuovere la formazione degli operatori coinvolti.

Prestabilire efficaci e comuni metodi e strumenti di valutazione declinati in termini di

conoscenze, abilità e competenze.

Promuovere la riflessione sull’efficacia dei percorsi sugli studenti. In alternanza si

sviluppano competenze anche in ambienti diversi da quelli tradizionali che richiedono,

pertanto, l’introduzione da parte della scuola di un’innovazione nella valutazione.

Una delle maggiori difficoltà delle scuole nella realizzazione dei percorsi di alternanza scuola

lavoro è l’integrazione del percorso all’interno del piano di studi. Spesso infatti il

tirocinio presso le aziende è considerato come un segmento formativo a sé, non sempre

integrabile nel percorso formativo nel suo complesso. La soluzione risiede nella capacità

della scuola di ridisegnare l’intero piano di studi in termini di competenze e di

identificare in esso quelle che possano essere acquisite a scuola e quelle che possano essere

acquisite efficacemente attraverso il percorso in alternanza scuola lavoro. Il percorso in

alternanza può costituire, quindi, un momento di forte rottura rispetto alla didattica

tradizionale e stimolare la scuola a un ripensamento delle modalità di progettazione del

curricolo.

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Raccordare i periodi di ASL degli Istituti affini presenti sul territorio, per ricorrere in modo

efficace e proficuo alle risorse imprenditoriali presenti nell’area.

Personalizzare i piani formativi degli studenti per un miglior raccordo tra i profili personali

degli studenti e le competenze acquisibili al’interno dell’ambito lavorativo.

Individuare prove di accertamento che consentano di testare le competenze raggiunte,

nonostante gli studenti abbiano svolto le esperienze di ASL in aziende diverse per struttura e

oggetto sociale.

Trovare aziende che abbiano effettivamente postazioni di lavoro da destinare esclusivamente

allo studente in ASL

Sensibilizzare le Istituzioni competenti sull’importanza di trovare incentivi che spingano le

aziende, soprattutto le medio piccole, ad aderire ai progetti di ASL che richiedono dispendio

di personale ed energie per affiancare con serietà e proficuo gli studenti da accogliere.

CONSIDERAZIONI FINALI La progettazione e la realizzazione della ASL

richiede un cambiamento nella modalità con

cui si svolge la pratica dell’insegnamento.

Occorre superare la didattica frontale e

promuovere attività in cui gli studenti

imparino a lavorare in gruppo, a interagire, a

comprendere come il proprio lavoro influisca

sullo sviluppo e avanzamento dei progetti

degli altri studenti, facendo ricorso ove

necessario all’utilizzo delle TIC.

Lo scopo principale è quello di sollecitare

negli studenti la volontà di essere soggetti

attivi delle lezioni, in grado di prendere

decisioni.

Gli studenti sono abituati ad ascoltare

contenuti, a prendere appunti, a svolgere

esercizi pratici circoscritti a un preciso

problema. È necessario, invece, favorire il

problem solving, ma soprattutto il problem

posing.

L’obiettivo è di sviluppare la capacità di

comprendere, interpretare e interagire con la

realtà di un sempre più ampio contesto di

riferimento, di andare “oltre” le parole e i

numeri dei testi di studio e dare forma a realtà

concrete.

In questo delicato processo di crescita

personale, il ruolo del docente diventa quello

di facilitatore e accompagnatore dello

studente. Importante quindi supportare

l’articolato percorso di ASL con strumenti

adeguati di osservazione dell’lavoro degli

studenti, di monitoraggio dei risultati parziali e

complessivi raggiunti, di elaborazione dei

feed-back ricevuti dai tutor aziendali, di analisi

delle competenze oggetto di valutazione, di

confronto e riformulazione rispetto alla

progettazione iniziale.

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RIFERIMENTI NORMATIVI L. 28/03/2003, n. 53

DL 15/04/2005, n. 77

DPR 15/03/10, n. 87, n. 88, n. 89

L. 13/07/2015, n. 107

LINK DI RIFERIMENTO a. http://www.requs.it/

http://www.requs.it/default.asp?pagina=4606

http://www.requs.it/default.asp?pagina=4593 (alunni disabili)

http://www.requs.it/default.asp?pagina=4548 (competenze base richieste dalle imprese

valide per tutte gli indirizzi di studio)

http://www.requs.it/default.asp?pagina=4236 (prove di accertamento)

http://www.requs.it/default.asp?pagina=4543 (monitoraggio 2012-13)

b. http://www.istruzione.lombardia.gov.it/protlo_15383_21_ottobre_2015/

(dossier alternanza scuola lavoro)

c. http://www.lavoro.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=News&cid=1213636330402&childpa

gename=DG_IFL/Detail&pagename=DG_IFLWrapper

(esempi Regione Lombardia di format base x redazione convenzioni e piani formativi)

d. http://www.simucentermarche.it/alternanza/modulistica_regionale.html

(esempi Regione Marche di format base x redazione convenzioni e piani formativi)

e. http://www.assolombarda.it/servizi/formazione/informazioni/indagine-competenze-

diplomati-presentazione-umberto-vairetti

(competenze richieste dalle imprese in settori specifici)

f. http://www.ifsconfao.net/ (dove si opera con la IFS nazionale)

g. http://www.get-in.it/link-utili-1.html (dove si opera con la IFS internazionale)

h. www.ifsweb.it (dove si scaricano i materiali necessari per la IFS)

i. http://goodpractices.ifsweb.it/ (buone pratiche internazionali)

l. Materiali sull’alternanza prodotti prima della L. n. 107/2015

http://www.indire.it/scuolavoro/consultazione/?page_id=34 (a cura di indire)

http://www.istruzionepiemonte.it/wp-content/uploads/2015/03/ASL_manuale-

commentato_Molinari.pdf (a cura del sistema camerale lombardo)