L’ALTERNANZA SCUOLA LAVORO - rizzolieducation.it · - con la modalità dell’impresa formativa...
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ATTIVITÀ DIDATTICHE
Copyright 2016 © RCS Libri S.p.A. Milano - Tutti i diritti sono riservati - Anno scolastico 2015/2016 RiViSTA online
L’Alternanza Scuola Lavoro (ASL)1 è una metodologia didattica innovativa del sistema
dell’istruzione e della formazione, una strategia efficace per l’orientamento, la motivazione,
l’approfondimento e la scoperta di alcuni contenuti.
È una modalità di realizzazione del percorso formativo che consente un organico collegamento
con il mondo del lavoro e la società civile.
La legge n. 107/2015, al fine di incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di
orientamento degli studenti, valorizza, nel secondo ciclo d’istruzione l’ASL.
Art.33 – Dall’anno scolastico 2015/16 è previsto un monte ore di almeno:
- 400 ore nel secondo biennio e nell’ultimo anno del percorso di studi degli istituti tecnici e
professionali;
- 200 ore nel triennio dei percorsi liceali.
Art. 35 – Prevede che l’ASL possa essere svolta:
- durante la sospensione delle attività didattiche;
- con la modalità dell’impresa formativa simulata (IFS);
- anche all’estero.
Art. 41 – È prevista la costituzione, presso le Camere di commercio, industria artigianato e
agricoltura (CCIAA), di un apposito registro nazionale per l’alternanza scuola lavoro. In attesa
che assuma la piena operatività,le scuole potranno avvalersi delle collaborazioni già esistenti o
attivarne di nuove in sintonia con l’offerta disponibile sul territorio.
1 Introdotta nell’ordinamento scolastico dall’art. 4 L. 28/03/2003, n. 53 e dal DL 15/4/2005, n.
77, richiamata e valorizzata dai “Regolamenti sul Riordino dei diversi istituti secondari di II
grado” (DPR 15/03/10, nn. 87, 88, 89).
L’ALTERNANZA
SCUOLA LAVORO
di Laura MAZZANTI
Una docente, referente dell'Alternanza in un
Istituto scolastico, presenta alcune indicazioni
operative e materiali utili per la progettazione
e la realizzazione dell'Alternanza Scuola
Lavoro secondo quanto previsto dalla legge n.
107/2015.
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PREMESSA L’analisi dei bisogni formativi nel territorio
e la loro correlazione con il Piano dell’Offerta
Formativa e la specificità dei curricoli delle
Istituzioni scolastiche sono da considerarsi
condizioni essenziali per la progettazione dei
percorsi in alternanza.
Tuttavia, non bisogna dimenticare che il vero
centro di questi progetti è rappresentato dal
protagonista attivo, lo studente, che è
chiamato a condividere gli obiettivi formativi
per lui predisposti, a impegnarsi nel perseguirli
in azienda, a valutarne l’esito.
Una tale responsabilizzazione accelera il
processo di crescita dell’allievo a patto che sia
accompagnato
- prima dell’inizio dell’esperienza, dal
docente tutor a scuola con momenti di
preparazione e conoscenza della realtà
aziendale con la quale si confronterà poi da
solo;
- durante il percorso, dal tutor aziendale
che, in contatto col tutor scolastico,
monitorerà i primi passi sostenendone gli
sviluppi;
- al termine dell’esperienza, dal tutor
scolastico che, sulla base della valutazione
compiuta dal tutor aziendale, lo aiuterà a
valutare il percorso svolto e le competenze
acquisite.
SOGGETTI COINVOLTI I principali protagonisti dell’ASL sono: la
scuola, lo studente e l’azienda.
I percorsi in alternanza sono progettati, attuati,
verificati e valutati sotto la responsabilità
dell’istituzione scolastica o formativa, sulla
base di apposite convenzioni con le aziende
(imprese, amministrazioni pubbliche, studi
professionali, enti non profit), o con le
rispettive associazioni di rappresentanza, o con
le CCIAA, disponibili ad accogliere gli
studenti per periodi di apprendimento in
situazione lavorativa, che non costituiscono
rapporto individuale di lavoro2
2 D.lgs. n. 77/2005 art. 1 comma 2.
SCUOLA La scuola sviluppa la propria azione attraverso
figure dedicate e organi collegiali.
Il dirigente scolastico assicura un indirizzo
generale all’istituto, cura la rappresentanza e
l’adozione degli atti formali indispensabili alla
configurazione dei ruoli di tutti i soggetti
coinvolti nei percorsi di alternanza nei rispetto
della normativa vigente.
Il direttore dei servizi generali
amministrativi predispone una scheda
finanziaria dei progetti di alternanza.
Il consiglio d’Istituto delibera la costituzioni
di reti, sentito il parere non vincolante del
collegio dei docenti.
Il collegio docenti approfondisce il significato
di un percorso di alternanza rispetto all’offerta
scolastica, ne individua la collocazione rispetto
all’iter formativo complessivo, valuta la
coerenza dei risultati delle singole attività
rispetto agli esiti previsti in fase di
progettazione.
I dipartimenti3 , che costituiscono
un’articolazione funzionale del collegio dei
docenti, promuovono processi d’innovazione e
contribuiscono a organizzare lo sviluppo per
competenze del curricolo
I consigli di classe, operando come gruppo di
lavoro, individuano rispetto alla classe di
riferimento le competenze da sviluppare in
alternanza e, tenuto conto delle indicazioni del
Comitato Tecnico Scientifico e dei
dipartimenti, concordano con i referenti interni
ed esterni le modalità di realizzazione delle
diverse attività e le modalità di valutazione
delle competenze da certificare.
Il responsabile organizzativo dell’alternanza
dell’Istituto ha il compito di gestire il progetto
generale di alternanza scuola-lavoro
nell’ambito dell’Istituto, coordinando in
particolare le figure dei tutor.
Il suo ruolo si esprime sia sul piano tecnico
(redazione e aggiornamento delle banche dati
che contengono le informazioni d’interesse per
gli studenti, i progetti svolti, le aziende
presenti sul territorio, i riferimenti ad altri
3 D.P.R. 15 marzo 2010, n. 87, n. 88, n. 89.
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soggetti coinvolti a vario titolo nell’ambito del
progetto di alternanza), sia soprattutto nella
gestione delle relazioni tra Istituto e
interlocutori esterni. Il responsabile può
coincidere con la funzione del tutor scolastico.
Il tutor scolastico assiste e guida gli studenti
impegnati in percorsi di ASL e verifica, in
collaborazione con il tutor aziendale, la
corrispondenza del percorso al progetto
sottoscritto con la convenzione tra scuola e
impresa.
Nei confronti dei colleghi docenti ha il
compito di:
• collaborare alla redazione del progetto di
alternanza;
• assicurare la circolazione delle
informazioni;
• favorire le collaborazioni interdisciplinari;
• affrontare problemi di tipo gestionale e
organizzativo;
• valutare l’efficacia dell’esperienza svolta.
Nei confronti degli allievi ha il compito di:
• rendere partecipe sia l’allievo sia la
famiglia delle caratteristiche del percorso
formativo, illustrando le conoscenze e le
abilità da raggiungere;
• monitorare il percorso formativo in
raccordo con il tutor aziendale;
• predisporre la documentazione
amministrativa necessaria allo svolgimento
del progetto
La Segreteria amministrativa si occupa della
predisposizione delle convenzioni dei piani
formativi, del loro protocollo e inoltro alle
aziende, della comunicazione all’INAIL.
STUDENTE È il beneficiario dell’attività di alternanza cui
è richiesto di condividere le competenze,
conoscenze e abilità che potranno acquisire
mediante l’esperienza
La famiglia dello studente è chiamata a
condividere il progetto motivando e
sostenendo lo studente nella rielaborazione
dell’esperienza e facendone emergere la
rilevanza orientativa.
AZIENDA Aderendo a un sistema formativo in
alternanza, l’azienda si confronta con la
promozione della qualità del lavoro, della
competitività complessiva e con l’assunzione
di uno specifico ruolo formativo.
Ai fini della riuscita del percorso in alternanza
scuola-lavoro è fondamentale che l’azienda:
• in fase progettuale renda “leggibile” la
propria organizzazione dal punto di vista
formativo, affinché le opportunità di
alternanza siano individuate e raccordate
con gli obiettivi di apprendimento del
percorso scolastico dell’allievo;
• in fase di avvio metta in atto azioni
preventive che realizzino un contesto
favorevole all’alternanza rispetto alle
persone che saranno direttamente o
indirettamente coinvolte con la presenza
dell’allievo;
• in fase di attuazione si renda disponibile
alla flessibilità che l’alternanza può
richiedere e, soprattutto, alla valutazione
dell’esperienza.
Tra gli obblighi che ricadono sull’azienda va
ricordato, in particolare, il rispetto delle norme
previste dal d.lgs. n. 81/2008 in materia di
sicurezza sul lavoro, che classifica come
“lavoratore” anche lo studente presente in
azienda per attività di formazione. In ragione
delle caratteristiche del proprio processo
produttivo, l’azienda dovrà preoccuparsi di
informare adeguatamente l’allievo circa il
trattamento delle informazioni e la sicurezza
dei dati.
Il tutor aziendale costituisce il punto di
raccordo tra il mondo dell’azienda e quello
della scuola. Per il suo ruolo conosce gli
obiettivi formativi del percorso in alternanza,
per il cui perseguimento assicura le adeguate
condizioni organizzative. A questo scopo,
mantiene un costante rapporto con il
tirocinante, lo sostiene nelle difficoltà e lo
supporta da un punto di vista metodologico
indirizzandolo al perseguimento degli obiettivi
formativi.
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Collabora con il tutor scolastico, con il quale
verifica la progressione e l’efficacia
dell’intervento e valuta i risultati raggiunti
compilando un proprio report finale.
Comitato Tecnico Scientifico, composto da
docenti ed esperti del mondo del lavoro, delle
professioni e della ricerca scientifica e
tecnologica, può contribuire alla costruzione di
un curricolo che tenga conto del lavoro e
promuova un dialogo sistematico con il
territorio.
FASI E TEMPI DELLA PROCEDURA L’attività di ASL è un percorso unico e
articolato, una modalità didattica che corre
lungo tutto l’arco del percorso formativo: è
parte integrante dell’intero percorso
formativo4
L’intero processo si articola in fasi di
apprendimento in aula e fasi di apprendimento
in contesti lavorativi.
È importante che gli studenti siano
accompagnati da un’attività di orientamento
che li conduca, gradualmente fin dal primo
biennio, all’esperienza che li attende.
Insegnanti della scuola e/o esperti esterni
chiariscono quale sarà il tipo di attività che
svolgeranno, con quali diritti e doveri; quale
rapporto dovrà esistere tra l’attività a scuola e
l’attività di stage/tirocinio.
La maggior parte delle ore di orientamento è
svolta in aula, cui si aggiungono visite guidate
e approfondimenti in aziende del settore.
4 D.P.R. 15 marzo 2010, n. 87, n. 88, n. 89.
Il processo di realizzazione dell’alternanza
scuola-lavoro si sviluppa, preceduto da un
corso sulla sicurezza, in quattro fasi:
1. progettazione (generale e operativa);
2. contratto formativo individuale;
3. attuazione;
4. valutazione ed esiti dei percorsi.
Occorre mantenere la coerenza tra quanto
progettato e quanto effettivamente attuato,
anche se in fase di attuazione – per il
presentarsi di situazioni impreviste o anche per
l’emergere di elementi che non era stato
possibile considerare preventivamente – può
risultare necessario rivedere e modificare la
progettazione.
La coerenza tra progettazione e attuazione
permette di valutare il reale raggiungimento
degli obiettivi formativi che ci si era proposti:
ciò che è possibile valutare infatti è solo ciò
che è effettivamente avvenuto ed è necessario
che il rapporto tra progettato e attuato non
vada fuori controllo. La progettazione perciò
dovrà essere rivista e “sistemata” più volte.
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CORSO SULLA SICUREZZA
La legge n. 107/215 (art. 38) prevede che le scuole secondarie di secondo grado svolgano
attività di formazione in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, nei
limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili, mediante l’organizzazione di corsi
rivolti agli studenti inseriti nei percorsi di alternanza scuola-lavoro ed effettuati secondo quanto
disposto dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.
Gli studenti in alternanza sono equiparati al lavoratore e quindi “creditori di sicurezza” a tutti gli
effetti.
Lo studente in alternanza deve aver seguito un percorso di formazione in materia d’igiene e
sicurezza sul lavoro.
L’Azienda Sanitaria Locale e la Direzione Territoriale del Lavoro, per la parte di competenza
hanno funzioni di vigilanza in materia di tutela delle condizioni di lavoro
La formazione deve essere adeguata ai vari profili di rischio.
Il 1° modulo riguarda la formazione generale, che ha una durata minima di quattro ore per tutti
i settori e riguarda i «concetti generali in tema di prevenzione e sicurezza sul lavoro».
Il 2° modulo è invece relativo alla formazione specifica. La durata minima è di 4, 8 oppure 12
ore, a seconda dei rischi riferiti a ciascuna mansione e settore di appartenenza, che possono
essere bassi, medio o alti, in base a quanto previsto dalle apposite tabelle.
Nei settori a rischio basso si prevedono 8 ore: 4 di formazione generale e 4 di formazione
specifica.
Nei settori a rischio medio si prevedono 12 ore: 4 di formazione generale e 8 di formazione
specifica.
Nei settori a rischio alto si prevedono 16 ore: 4 di formazione generale e 12 di formazione
specifica.
Per quanto riguarda la tutela della salute e della sicurezza, nel caso di studenti che svolgono
attività di alternanza scuola/lavoro, le figure di garanzia (cioè le persone che devono
garantirne la sicurezza) previste dalla normativa sono:
- il datore di lavoro della scuola inviante (cioè il Dirigente Scolastico);
- il tutor scolastico (assimilabile a un preposto), che segue lo studente;
- il datore di lavoro dell’azienda che ospita lo studente;
- il tutor dell’azienda (assimilabile a un preposto), che sovrintende e vigila sullo studente;
- i due Responsabili (cioè quello della scuola e quello dell’azienda ospitante) del Servizio di
Prevenzione e Protezione (RSPP).
Come definisce il d.lgs. n. 81 del 2008 , «il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini
formativi e di orientamento di cui all’art. 18 della legge 24/06/1997, n. 196 e di cui a specifiche
disposizioni delle leggi regionali promosse al fine di realizzare momenti di alternanza fra studio e
lavoro o di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del
lavoro» è equiparato alla figura del lavoratore, così come definita dall’art. 2 del medesimo
Decreto, e quindi riconosciuto come “creditore di sicurezza”, a tutti gli effetti.
Assicurazione INAIL
L’Istituzione scolastica assicura lo studente presso l’INAIL contro gli infortuni sul lavoro (art. 1 e
4 del D.P.R n. 1124/1965) mediante la speciale forma di “gestione per conto dello Stato” (art.
127 e 190 del D.P.R n. 1124/1965) e non deve, quindi, aprire una nuova posizione
assicurativa. In caso d’incidente durante lo svolgimento del tirocinio, la struttura ospitante
s’impegna a segnalare l’evento entro i tempi previsti dalla normativa vigente agli istituti
assicurativi e alla scuola.
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FASE 1 - PROGETTAZIONE (GENERALE E OPERATIVA) Il referente dell’ASL con i tutor scolastici di
ogni indirizzo elaborano il progetto formativo
che verrà poi sottoposto al consiglio di classe
per eventuali personalizzazioni.
La personalizzazione dei percorsi riguarda:
- studenti con difficoltà nel percorso
scolastico, che possono trovare
nell’alternanza modi alternativi di
esprimere le proprie capacità;
- studenti solidi dal punto di vista delle
conoscenze (cosiddette “eccellenze”);
- studenti in situazione di handicap, che si
trovano a dover superare fenomeni di
esclusione.
Possibili indicazioni di attività da realizzare:
definire il percorso in modo coerente con
le competenze, abilità e conoscenze da
acquisire;
preparare all’attività di stage attraverso
quelle conoscenze necessarie per
orientarsi, comprendere e trarre il
massimo beneficio dal nuovo ambiente di
apprendimento;
sensibilizzare e orientare gli studenti a
riflettere sulle loro attese relative
all’esperienza lavorativa;
stimolare gli studenti all’osservazione di
dinamiche organizzative e di rapporti tra
soggetti nell’impresa;
condividere e rielaborare in aula quanto
sperimentato fuori dall’aula;
documentare l’esperienza realizzata;
disseminare i risultati dell’esperienza.
L’impresa formativa simulata (IFS)
Progettare un percorso condiviso tra
scuola e azienda che guida lo studente a
costituire e gestire un'impresa simile a
quella reale.
Progettazione di idee imprenditoriali
innovative.
Condividere con le altre aziende simulate i
processi di lavoro con un confronto tra
pari.
Realizzare transazioni attraverso la rete
telematica, sviluppando competenze
digitali.
I progetti vengono caricati su una piattaforma
appositamente predisposta.
FASE 2 - CONTRATTO FORMATIVO INDIVIDUALE I tirocini sono regolati da una convenzione tra
il soggetto promotore e il soggetto ospitante e
sono svolti sulla base di un progetto formativo
individuale firmato dal promotore,
dall’ospitante e dal tirocinante.
Per ogni tirocinio vi è un tutor didattico
organizzativo e un tutor aziendale.
Il soggetto promotore si fa garante
dell’attivazione della copertura assicurativa dei
tirocinanti.
I tirocini curriculari non sono soggetti alle
comunicazioni obbligatorie. La convenzione e
il piano formativo specifico sottoscritti sono
tenuti agli atti dal soggetto promotore e dal
soggetto ospitante.
Per i tirocini curricolari non esistono vincoli
numerici parametrati alle risorse umane
presenti nelle unità operative di svolgimento
D.G.R. Lombardia n. 825/2013
FASE 3 – ATTUAZIONE Il percorso si apre con una preventiva visita
all’azienda, in cui lo studente conosce il suo
tutor aziendale. Con lui condivide i contenuti
generali del tirocinio e le regole da tenere in
azienda come pure concorda tempi, luoghi e
modi operativi.
L’attività più realizzata in stage è l’esecuzione
di compiti di realtà guidati o programmati;
seguono l’osservazione strutturata
dell’organizzazione e dei processi della
struttura ospitante, l’autonomia nello
svolgimento di compiti, partecipazione a
lezioni svolte da esperti della struttura
ospitante.
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FASE 4 – VALUTAZIONE ED ESITI DEI PERCORSI La valutazione delle competenze viene
effettuata attraverso relazioni finali,
questionari di valutazione a cura del tutor
aziendale e dello studente, griglie di
osservazione, schede di autovalutazione,
compiti di realtà.
Per la valutazione delle competenze i
repertori standard di riferimento sono relativi
a: competenze assi culturali, competenze
predisposte dall’Istituto, competenze di
cittadinanza, competenze chiave europee,
competenze definite in sede di accordi di rete o
altri tipi di repertori standard.
Ci sono però tre convinzioni che rappresentano
la condizione perché la valutazione delle
competenze acquisite in alternanza possa
concorrere alla valutazione complessiva
dell’apprendimento:
a. la valutazione delle competenze sostituisce
(e non si aggiunge) la valutazione
dell’acquisizione delle conoscenze
disciplinari perché la competenza è (anche)
la dimostrazione delle conoscenze
possedute;
b. gli “elementi di prova” acquisiti con le
valutazioni dell’alternanza rivestono lo
stesso peso delle prove disciplinari
tradizionali, indipendentemente da chi
(docente o tutor aziendale) li ha forniti. La
somministrazione di altre prove dovrebbe
perciò essere riservata all’accertamento di
competenze non ancora sufficientemente
verificate;
c. la valutazione del grado di conseguimento
delle competenze previste dal profilo
formativo dell’indirizzo non è la somma
delle valutazioni disciplinari, ma esprime
un giudizio collegiale del consiglio di
classe. L’oggetto su cui si esprime il
giudizio collegiale (e da cui dipende l’esito
finale) sono ancora una volta le
competenze e non le conoscenze
disciplinari.
Sono del resto le competenze previste dal
profilo formativo che sono oggetto della
certificazione, intermedia o finale. Anche
rispetto alla certificazione delle competenze, le
valutazioni prodotte dall’alternanza insieme a
quelle prodotte da tutte le attività di
accertamento, disciplinari e non, costituiscono
elementi di prova.
SCHEMI E MODULI DI SUPPORTO PER OGNI FASE Il percorso di alternanza è supportato da una
documentazione e da strumenti di
accompagnamento che permettono:
1. l’individuazione delle competenze e la
redazione del progetto;
2. la formalizzazione dell’esperienza;
3. la narrazione delle attività svolte;
4. la trasparenza degli apprendimenti e delle
competenze conseguite nel percorso.
1. INDIVIDUAZIONE DELLE COMPETENZE E
REDAZIONE DEL PROGETTO La scelta delle competenze è contestuale alla
progettazione delle attività e alla definizione
dei tempi e delle modalità di attuazione del
percorso.
Le competenze devono essere quelle di cui è
possibile fare realmente esperienza a scuola e
in azienda per cui nel momento di
individuazione con le aziende sarà meglio
selezionare quelle da loro richieste.
I repertori delle competenze richieste dalle
aziende predisposti da Federmeccanica
contengono un elenco di competenze
organizzative e relazionali comuni a tutti gli
indirizzi. Da questo elenco è possibile
scegliere, condividendole con le aziende
partner, alcune delle competenze-obiettivo
dell’alternanza.
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COMPETENZE ORGANIZZATIVE E RELAZIONALI ORGANIZZARE IL LAVORO
1. Mantiene costantemente l'attenzione sull'obiettivo e rispetta gli orari e i tempi assegnati garantendo il livello di qualità richiesto; individua le cause che determinano eventuali scostamenti dal risultato atteso
2. Organizza lo spazio di lavoro e le attività pianificando il proprio lavoro (priorità, tempi) in base alle disposizioni ricevute
3. Accetta e prende in carico compiti nuovi o aggiuntivi, riorganizzando le proprie attività in base alle nuove esigenze
4. Applica le procedure e gli standard previsti dal manuale qualità, la normativa e le procedure di sicurezza e impatto ambientale, le procedure in caso d'emergenza
GESTIRE INFORMAZIONI
1. Utilizza la documentazione aziendale e la manualistica per reperire le informazioni e le istruzioni necessarie per il proprio lavoro
2. Reperisce (anche sul web) e verifica informazioni relative ai requisiti di prodotto, alle caratteristiche di materiali e strumenti da impiegare, alla normativa pertinente il processo o attinente la sicurezza
3. Documenta le attività svolte secondo le procedure previste, gli standard aziendali e i requisiti del cliente, in modo da fornirne la tracciabilità, segnalando i problemi riscontrati e le soluzioni individuate
4. Raccoglie, elabora e analizza i dati sull'avanzamento delle lavorazioni, sul consumo di materiali o sui consumi energetici dell'impianto o quelli relativi al contesto di applicazione/utilizzo del prodotto o della soluzione da realizzare, derivandone informazioni utili per la produzione
5. Verifica la correttezza e il corretto avanzamento dell'emissione della documentazione, controllando la consistenza/correttezza/congurenza dei dati contenuti nei documenti prodotti; attua metodi di archiviazione efficaci, tali da permettere la facile rintracciabilità dei documenti
6. Predispone la documentazione (il manuale) delle caratteristiche tecniche del prodotto, le istruzioni per l'uso e la manutenzione; predispone la documentazione per la qualità e gestisce gli adempimenti richiesti per la certificazione del prodotto; predispone la documentazione obbligatoria ai sensi di legge, sia civilistica sia fiscale
GESTIRE RISORSE 1. Utilizza in modo appropriato le risorse aziendali (materiali, attrezzature e strumenti, documenti,
spazi, strutture), controllandone la disponibilità, mantenendole in ordine e in efficienza ed evitando gli sprechi
GESTIRE RELAZIONI E COMPORTAMENTI
1. Accetta la ripartizione del lavoro e le attività assegnate dal team leader, collaborando con gli altri addetti per il raggiungimento dei risultati previsti, condividendo le informazioni sul lavoro svolto e sui risultati ottenuti
2. Lavora in gruppo esprimendo il proprio contributo e rispettando idee e contributi degli altri membri del team; aiuta gli altri membri del team a svolgere/completare le attività assegnate; chiede o offre collaborazione in funzione del conseguimento degli obiettivi aziendali
3. Riporta con continuità e precisione al responsabile dei lavori, anche con l’uso della modulistica interna
4. Rispetta lo stile e le regole aziendali e gestisce i rapporti con i diversi ruoli o le diverse aree aziendali adottando i comportamenti e le modalità di relazione richieste
5. Utilizza una terminologia appropriata e funzionale nello scambio di informazioni, sia verbale sia scritto (reportistica, mail…)
6. Analizza e valuta criticamente il proprio lavoro e i risultati ottenuti, ricercando le ragioni degli eventuali errori o insuccessi
7. Aggiorna le proprie conoscenze e competenze, ricercando autonomamente soluzioni ai problemi di lavoro; ricerca occasioni di confronto con i colleghi più esperti o di altre aree aziendali
GESTIRE PROBLEMI
1. Affronta i problemi e le situazioni di emergenza tenendo conto delle proprie responsabilità, delle norme di sicurezza e dei requisiti minimi di esercizio; rimane calmo, concentrato e determinato anche nelle situazioni più problematiche, chiedendo aiuto e supporto quando è necessario
2. Riporta i problemi di lavorazione, ne ricerca le possibili cause e contribuisce a definire le successive azioni correttive, anche proponendo soluzioni non standard
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Utilizzare in questa fase le competenze delle
Linee Guida ministeriali potrebbe creare
qualche difficoltà di comunicazione con le
aziende. Per graduare l’esperienza di
alternanza negli anni, è opportuno tenere conto
delle definizioni dei livelli di competenze
dell’EQF (European Qualification
Framework) che caratterizzeranno
conseguentemente le esperienze.
a. Al terzo anno
Lavora o studia sotto supervisione, con un
certo grado di autonomia.
Necessario affiancamento o supervisione
costante.
b. Al quarto anno
Assume la responsabilità di portare a
termine compiti nell'ambito del lavoro o
dello studio; adegua il proprio
comportamento alle circostanze nella
soluzione dei problemi.
Necessaria autonomia operativa in un
contesto sotto controllo.
c. Al quinto anno
Sa gestirsi autonomamente, nel quadro di
istruzioni in un contesto di lavoro o di
studio, di solito prevedibili, ma soggetti a
cambiamenti; sorveglia il lavoro di routine
di altri, assumendo una certa responsabilità
per la valutazione e il miglioramento di
attività lavorative o di studio
Necessaria autonomia operativa in
condizioni non rigidamente predeterminate,
assunzione di responsabilità di risultato
Le competenze-obbiettivo dell’alternanza
potranno cambiare negli anni, in altre parole
essere confermate, ma esercitate a crescenti
livelli di complessità – o restare allo stesso
livello, ma richiedere allo studente di
esercitarle con padronanza crescente.
Le competenze-obbiettivo devono essere
descritte in termini di performance, cioè
indicando chiaramente cosa lo studente deve
fare per dimostrare il possesso della
competenza (ovvero la sua capacità di
utilizzarla nella situazione data).
Ogni performance dovrà inoltre essere
associata ai criteri con cui dovrà essere
valutata. Ciascuno studente potrà così
conoscere preventivamente quali performance
gli saranno richieste, a quali condizioni e come
saranno valutate.
Importante è stabilire la corrispondenza delle
competenze-obbiettivo dell’alternanza al
profilo formativo d’indirizzo, cioè con le
competenze definite nelle “Linee Guida del
Riordino” emanate dal MIUR. L’operazione
serve per poter poi utilizzare i risultati ottenuti
dagli studenti in alternanza in sede di
valutazione complessiva dell’apprendimento e
di certificazione delle competenze.
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Scheda per la progettazione dell’alternanza scuola lavoro nel secondo biennio e nel quinto anno
3° anno 4° anno 5° anno
Presta-zione attesa
Contesto Presta-zione attesa
Contesto Presta-zione attesa
Contesto
COMPETENZE descritte in termini di performance
Aula
Labora
t.
Tirocin
io
Hom
e
Aula
Labora
t.
Tirocin
io
Hom
e
Aula
Labora
t.
Tirocin
io
Hom
e
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2. FORMALIZZAZIONE DELL’ESPERIENZA I documenti di accompagnamento
all’esperienza in situazione di lavoro sono in
genere prodotti dalle scuole:
1. scheda di adesione al percorso di
alternanza da parte dell’azienda,
2. dichiarazione di assenso del genitore (o di
chi ne fa le veci),
3. convenzione per lo stage/tirocinio,
4. patto formativo,
5. richiesta dati x monitoraggio(cod. Ateco,
Settore, N. dipendenti)
Contratto FORMATIVO
SCUOLA
STUDENTE
INDIRIZZO (di
studio)
SEZIONE:
CLASSE:
AZIENDA SEDE DEL
TIROCINIO
3° anno Calenda-
rizzazione
Valutazione della
performance: livello al
quale è eseguita la
prestazione
COMPETENZE COMPETENZE Presta
-zione
attesa
Contesto
del "profilo
in uscita" -
da LG del
riordino)
descritte in
termini di
performance
Aula
Labora
t.
Tirocin
io
Hom
e
Data
Dura
ta
(ore
)
NV 1 2 3 4
3. NARRAZIONE DELLE ATTIVITÀ SVOLTE Agli studenti è consegnato un diario di bordo
in cui annotare giorno per giorno le attività
svolte, gli strumenti utilizzati, riflessioni
personali. Tali informazioni saranno poi
utilizzate per la redazione della relazione di
tirocinio al rientro a scuola.
4. TRASPARENZA DEGLI APPRENDIMENTI E
DELLE COMPETENZE CONSEGUITE NEL
PERCORSO L’accertamento delle prestazioni e la loro
misurazione in modo aggregato permette di
riconoscere il possesso di una competenza e
quindi di valutarla.
Il primo elemento da considerare è il risultato
che la prestazione produce.
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Una definizione precisa del risultato atteso è
essenziale per valutare una prestazione. Il
risultato ha valore riguardo al contesto in cui si
produce ed è utilizzato, ma il contesto può
essere molto complesso,soggetto a variabilità
nello spazio e nel tempo.
Il secondo elemento è il percorso seguito per
ottenere il risultato. Può trattarsi di applicare
una procedura o delle istruzioni, oppure di
scegliere tra diverse opzioni possibili o di
procedere per prove e successive correzioni. In
ogni caso il processo di lavoro lascia una
traccia evidente: l’uso del manuale delle
procedure o delle istruzioni, la rispondenza di
un risultato alla decisione presa, la
documentazione delle scelte, delle
operazioni,dei risultati, dei correttivi
(“tracciabilità”).
PUNTI CARDINE
• Individuazione delle competenze:
riferimenti, criteri di selezione, modalità di
descrizione
• Identificazione di prestazioni osservabili e
misurabili che permettano la valutazione
delle competenze
• Riconoscimento nella prestazione
lavorativa dell’utilizzo delle conoscenze e
nell’attività formativa della presenza di
una prestazione
• Correlazione delle competenze acquisite
nel mondo del lavoro con quelle da
acquisire a scuola
• Riconoscimento della valutazione nei
percorsi in alternanza sulla valutazione
complessiva delle competenze sviluppate
DEFINIZIONE DEL SISTEMA DI ACCERTAMENTO E
VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE
Individuazione prestazioni da accertare
Costruzione prove – griglie di correzione (correlazione tra abilità, item e punteggi, mediante indicatori di prestazione)
misurazione delle prestazioni e valutazione delle competenze
certificazione delle competenze
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BUONE PRATICHE E AZIONI ORGANIZZATIVE Stabilire contatti stabili con le imprese, con gli ordini professionali, con le associazioni di
rappresentanza, con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, con gli enti
pubblici e privati dei vari settori presenti sul territorio.
Fare ricorso a dati e informazioni resi disponibili da ricerche e rilevazioni condotte da
soggetti esterni alla scuola (indagine Excelsior di Unioncamere, statistiche ISTAT, studi
ISFOL, Almalaurea, Almadiploma ecc.) per conoscere il territorio, definire i fabbisogni
formativi e agevolare così l’inserimento degli studenti.
Selezionare le aziende che possono essere interessate al tipo di preparazione che offre la
scuola.
Costruire un “portafoglio aziende” da cui estrarre quelle aziende che per tipo di attività e
organizzazione, per sensibilità e disponibilità personale dei responsabili, sono quelle che
meglio possono collaborare con la scuola a ragionare sulle competenze del profilo formativo
d’indirizzo in modo da coordinarlo con le competenze richieste dal mondo lavorativo.
Spingere gli studenti a trovare da soli l’azienda in cui svolgere l’ASL può essere una prima
forma di “allenamento” alla ricerca del primo impiego.
Definire le competenze-obiettivo dell’alternanza con queste aziende o enti i cui
responsabili potrebbero utilmente far parte del CTS (Comitato Tecnico Scientifico) della
scuola (o della rete di scuole, quando è costituita sul territorio).
Costituire un gruppo di lavoro, permanente e flessibile, che promuova la
collaborazione tra i docenti e i referenti del mondo del lavoro, che consenta il presidio e il
monitoraggio dei percorsi, la diffusione delle informazioni, l’utilizzo di format,
documentazione, prospetti comuni, che si fondi sulla consapevolezza della necessità che
l’ambiente lavorativo diventi “scuola” e che il lavoro abbia sempre bisogno di “teste ben
fatte”.
Promuovere l’informazione rivolta agli studenti, alle famiglie sulle opportunità offerte
dall’alternanza e promuovere la formazione degli operatori coinvolti.
Prestabilire efficaci e comuni metodi e strumenti di valutazione declinati in termini di
conoscenze, abilità e competenze.
Promuovere la riflessione sull’efficacia dei percorsi sugli studenti. In alternanza si
sviluppano competenze anche in ambienti diversi da quelli tradizionali che richiedono,
pertanto, l’introduzione da parte della scuola di un’innovazione nella valutazione.
Una delle maggiori difficoltà delle scuole nella realizzazione dei percorsi di alternanza scuola
lavoro è l’integrazione del percorso all’interno del piano di studi. Spesso infatti il
tirocinio presso le aziende è considerato come un segmento formativo a sé, non sempre
integrabile nel percorso formativo nel suo complesso. La soluzione risiede nella capacità
della scuola di ridisegnare l’intero piano di studi in termini di competenze e di
identificare in esso quelle che possano essere acquisite a scuola e quelle che possano essere
acquisite efficacemente attraverso il percorso in alternanza scuola lavoro. Il percorso in
alternanza può costituire, quindi, un momento di forte rottura rispetto alla didattica
tradizionale e stimolare la scuola a un ripensamento delle modalità di progettazione del
curricolo.
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Raccordare i periodi di ASL degli Istituti affini presenti sul territorio, per ricorrere in modo
efficace e proficuo alle risorse imprenditoriali presenti nell’area.
Personalizzare i piani formativi degli studenti per un miglior raccordo tra i profili personali
degli studenti e le competenze acquisibili al’interno dell’ambito lavorativo.
Individuare prove di accertamento che consentano di testare le competenze raggiunte,
nonostante gli studenti abbiano svolto le esperienze di ASL in aziende diverse per struttura e
oggetto sociale.
Trovare aziende che abbiano effettivamente postazioni di lavoro da destinare esclusivamente
allo studente in ASL
Sensibilizzare le Istituzioni competenti sull’importanza di trovare incentivi che spingano le
aziende, soprattutto le medio piccole, ad aderire ai progetti di ASL che richiedono dispendio
di personale ed energie per affiancare con serietà e proficuo gli studenti da accogliere.
CONSIDERAZIONI FINALI La progettazione e la realizzazione della ASL
richiede un cambiamento nella modalità con
cui si svolge la pratica dell’insegnamento.
Occorre superare la didattica frontale e
promuovere attività in cui gli studenti
imparino a lavorare in gruppo, a interagire, a
comprendere come il proprio lavoro influisca
sullo sviluppo e avanzamento dei progetti
degli altri studenti, facendo ricorso ove
necessario all’utilizzo delle TIC.
Lo scopo principale è quello di sollecitare
negli studenti la volontà di essere soggetti
attivi delle lezioni, in grado di prendere
decisioni.
Gli studenti sono abituati ad ascoltare
contenuti, a prendere appunti, a svolgere
esercizi pratici circoscritti a un preciso
problema. È necessario, invece, favorire il
problem solving, ma soprattutto il problem
posing.
L’obiettivo è di sviluppare la capacità di
comprendere, interpretare e interagire con la
realtà di un sempre più ampio contesto di
riferimento, di andare “oltre” le parole e i
numeri dei testi di studio e dare forma a realtà
concrete.
In questo delicato processo di crescita
personale, il ruolo del docente diventa quello
di facilitatore e accompagnatore dello
studente. Importante quindi supportare
l’articolato percorso di ASL con strumenti
adeguati di osservazione dell’lavoro degli
studenti, di monitoraggio dei risultati parziali e
complessivi raggiunti, di elaborazione dei
feed-back ricevuti dai tutor aziendali, di analisi
delle competenze oggetto di valutazione, di
confronto e riformulazione rispetto alla
progettazione iniziale.
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RIFERIMENTI NORMATIVI L. 28/03/2003, n. 53
DL 15/04/2005, n. 77
DPR 15/03/10, n. 87, n. 88, n. 89
L. 13/07/2015, n. 107
LINK DI RIFERIMENTO a. http://www.requs.it/
http://www.requs.it/default.asp?pagina=4606
http://www.requs.it/default.asp?pagina=4593 (alunni disabili)
http://www.requs.it/default.asp?pagina=4548 (competenze base richieste dalle imprese
valide per tutte gli indirizzi di studio)
http://www.requs.it/default.asp?pagina=4236 (prove di accertamento)
http://www.requs.it/default.asp?pagina=4543 (monitoraggio 2012-13)
b. http://www.istruzione.lombardia.gov.it/protlo_15383_21_ottobre_2015/
(dossier alternanza scuola lavoro)
c. http://www.lavoro.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=News&cid=1213636330402&childpa
gename=DG_IFL/Detail&pagename=DG_IFLWrapper
(esempi Regione Lombardia di format base x redazione convenzioni e piani formativi)
d. http://www.simucentermarche.it/alternanza/modulistica_regionale.html
(esempi Regione Marche di format base x redazione convenzioni e piani formativi)
e. http://www.assolombarda.it/servizi/formazione/informazioni/indagine-competenze-
diplomati-presentazione-umberto-vairetti
(competenze richieste dalle imprese in settori specifici)
f. http://www.ifsconfao.net/ (dove si opera con la IFS nazionale)
g. http://www.get-in.it/link-utili-1.html (dove si opera con la IFS internazionale)
h. www.ifsweb.it (dove si scaricano i materiali necessari per la IFS)
i. http://goodpractices.ifsweb.it/ (buone pratiche internazionali)
l. Materiali sull’alternanza prodotti prima della L. n. 107/2015
http://www.indire.it/scuolavoro/consultazione/?page_id=34 (a cura di indire)
http://www.istruzionepiemonte.it/wp-content/uploads/2015/03/ASL_manuale-
commentato_Molinari.pdf (a cura del sistema camerale lombardo)