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L’INFLUENZA DELLE COMPETENZE DEL RESPONSABILE DEL SISTEMA
INFORMATIVO SULLE PRESTAZIONI AZIENDALI
Aurelio [email protected]
Jennifer [email protected]
Marco [email protected]
CETIC, Università Cattaneo – LIUC Castellanza (VA) – ITALY
Tel: +39 0331 572327Fax: +39 0331 572320
1. INTRODUZIONE
Al giorno d’oggi, la maggior parte dei ricercatori e dei professionisti considera la corretta
gestione dell’informazione una potente forza competitiva. L’obiettivo del top management si sta
progressivamente orientando verso una visione dell’informazione come bene che può essere
sfruttato per migliorare le prestazioni aziendali nel loro complesso. Di conseguenza, il ruolo del
responsabile del sistema informativo (Chief Information Officer – CIO) sta cambiando
radicalmente, sia in termini di importanza strategica sia in termini di obiettivi da raggiungere: il
nuovo ruolo del CIO è sfruttare l’informazione per ottenere vantaggio competitivo e per
promuovere la cultura dell’informazione in tutta l’organizzazione, dai manager ai ruoli più
operativi. Conseguenza del nuovo scenario è la necessità di nuove competenze da parte del CIO,
dunque di una formazione professionale e di un percorso formativo adatto ai nuovi requisiti
(Brown et al., 1988; Synnott, 1987).
A partire da una dettagliata analisi della letteratura riguardante le attività di business legate
all’area sistemi informativi (SI), questo lavoro mira ad identificare le competenze più importanti
1
richieste ad un CIO per un efficace sfruttamento delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie
e per la conseguente capacità di sostenere il raggiungimento di prestazioni aziendali migliori.
Più precisamente, l’obiettivo di questo lavoro di ricerca è discutere l’importanza del ruolo del
CIO e verificare la relazione fra le sue competenze e le prestazioni aziendali, tenendo in
considerazione le differenti caratteristiche organizzative e le peculiarità del contesto
competitivo in cui opera l’azienda. Per raggiungere questo obiettivo è anzitutto necessaria
un’analisi sistematica dei risultati delle precedenti ricerche, per definire una lista dettagliata (e
aggiornata) delle competenze che tipicamente caratterizzano il ruolo del CIO.
Il passo successivo consiste nel verificare la reale influenza delle competenze del CIO suggerite
dalla letteratura sulle prestazioni aziendali. Da un lato, la veloce innovazione delle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione (Information and Communication Technologies – ICT)
potrebbe evidenziare il bisogno di competenze tecniche; dall’altro, le caratteristiche dell’azienda
e l’importanza strategica di gestire adeguatamente l’informazione potrebbero condurre a
requisiti sostanzialmente differenti. In conclusione, è ragionevole presupporre l’esistenza di
requisiti differenti a seconda dei contesti: persino i rapporti fra le competenze del CIO e le
prestazioni aziendali potrebbero variare in funzione delle caratteristiche dell’azienda e
dell’ambiente specifico in cui opera (quali ad esempio il settore di appartenenza, le dimensioni
aziendali, l’area geografica di mercato).
2. IL MODELLO CONCETTUALE
Gli operatori nel settore della gestione delle risorse umane stanno mostrando un crescente
interesse verso modelli di competenze manageriali. Questo è causato principalmente da due
differenti, seppur in relazione tra loro, motivi (Carretta, 1993):
la necessità di valutare le forme organizzative nascenti, dove i rapporti gerarchici sono
sostituiti da strutture “appiattite”, in cui l’autorità è basata su specifiche competenze;
2
la necessità di definire più efficacemente la struttura organizzativa del business: in un
ambiente stabile è possibile definire una strategia, progettare la struttura organizzativa a
supporto di tale strategia, determinare il meccanismo operativo collegato con questa
struttura, scegliere le persone adatte ad ogni ruolo progettato. D’altra parte, in un ambiente
più dinamico tale metodo risulta essere di difficile applicazione: spesso l’unica soluzione
attuabile prevede la simultanea progettazione della struttura, dei meccanismi operativi e dei
requisiti delle risorse umane.
Dalla prospettiva organizzativa il concetto di competenza, come caratteristica essenziale del
business e del suo staff, permette di progettare e gestire variabili quali risorse umane ed
organizzative, andando oltre la tradizionale contrapposizione fra i concetti di struttura
organizzativa e di gestione delle risorse umane (Carretta, 1993). In accordo con la maggior parte
dei ricercatori, in questo lavoro il termine competenza sarà utilizzato per descrivere l’insieme
delle caratteristiche individuali che influenzano il comportamento lavorativo degli individui
(Boyatzis, 1982; Bresciani, 1996; Spencer e Spencer, 1993).
2.1 Il modello
Per identificare l’insieme più completo delle competenze in grado di rappresentare
efficacemente il profilo del CIO faremo riferimento ad una struttura teorica (Bresciani, 1996;
Bresciani, 1997; Carretta, 1993) introdotta negli anni ’70 e che ancora costituisce la base dei
modelli di analisi delle competenze. Questa struttura definisce il concetto di competenza
attraverso tre dimensioni:
Disposizioni individuali nei confronti del lavoro (attitudini mentali, fisiche e sensoriali di
base; assetto motivazionale; sistema dei valori; rappresentazioni del lavoro e atteggiamenti;
fattori connessi all’identità personale, ...
Sapere cosa (conoscenza dichiarativa): bagaglio di conoscenze sul lavoro, i compiti da
svolgere e i metodi da utilizzare, nonché sul proprio ruolo, il contesto e l’azienda;
3
Sapere come (conoscenza procedurale): bagaglio di conoscenze sulle procedure di
utilizzo e sulle regole d’uso delle proprie conoscenze dichiarative.
Un’analisi molto dettagliata della letteratura sia nel campo dei SI sia nel campo della ricerca
socio-organizzativa ha portato a classificare le competenze del CIO secondo lo schema appena
citato. La Tabella 1 illustra i risultati di questo lavoro.
Poiché la ricerca mira a verificare le possibili relazioni fra le competenze del CIO e le
prestazioni aziendali, le prime verranno considerate le variabili indipendenti di questo studio,
mentre le seconde rappresentano le variabili dipendenti. Anche le misure delle prestazioni
aziendali sono state individuate a fronte di un’analisi della bibliografia esistente che ha portato
ad individuare gli indicatori economici ed organizzativi illustrati in Tabella 2.
Ciascuna di queste misure di prestazioni si compone di variabili che mirano alla valutazione dei
diversi aspetti che caratterizzano le attività aziendali. In particolare, la definizione del costrutto
CAPITA implica diversi elementi tra cui efficienza competitiva, valore del business, efficienza
operativa, gestione della produttività, forze competitive, spinta strategica, catena del valore e
ciclo di vita delle risorse del cliente.
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Tabella 1. Classificazione delle competenze del CIO in base all’analisi bibliografica (variabili indipendenti)
Competenze Descrizione AutoriD
ispo
sizi
oni i
ndiv
idua
li
Competenze di relazione
Capacità di relazionarsi e di comunicare in modo efficace con persone dell’azienda a qualunque livello e verso l’esterno – fornitori di prodotti/servizi IT
Bigdoli, 1997DeLisi & Danielson, 1998Feeny & Willcocks, 1998Lee & Trauth, 1995
Visione olistica
Capacità di concepire l’organizzazione come un’unica entità che persegue obiettivi comuni e non come l’insieme di più funzioni separate
DeLisi & Danielson, 1998Heene.& Sanchez,1997McCartney, 1999
Visione di lungo termine
Capacità di valutare le conseguenze di lungo termine delle proprie decisioni e le opportunità strategiche offerte dalle tecnologie innovative
Bradley, Hausman, Nolan, 1993Brown, 1988Earl, 1993Feeny & Willcocks, 1998
Leadership efficace
Capacità di definire gli obiettivi da raggiungere e di guidare le persone al loro raggiungimento, capacità di guadagnarsi la fiducia e la collaborazione da parte dei top-manager e degli utenti finali
Applegate & Elam, 1992DeLisi & Danielson, 1998Feeny, Edwards, Simpson, 1992Feeny & Willcoks, 1998King, 1997McCartney, 1999Synnott, 1987
Propensione all’innovazione
Inclinazione a mantenersi costantemente aggiornato sugli sviluppi dell’ICT per meglio supportare l’azienda
Feeny, Edwards, Simpson, 1992
5
Sape
re c
osa
Conoscenza di modelli e strumenti di gestione aziendale
Es.: analisi dei Fattori Critici di Successo, analisi degli scostamenti di budget, matrici di portafoglio, Economic Value Added...
Applegate & Elam, 92Benbasazt, 1980DeLisi & Danielson, 1998Feeny & Willcoks, 1998Hochstrasser B., 1990Hochstrasser B., 1991Lillrank P, 1995McCartney, 1999Synnott, 1987Wiseman C., 1985
Business knowledgeinterno
Conoscenza/esperienza dell’azienda e del suo funzionamento, delle funzioni e dei processi
Benbasazt, 1980DeLisi & Danielson, 1998Earl & Feeny, 1994Feeny, Edwards, Simpson, 1992Feeny & Willcocks, 1998Lee & Trauth, 1995
Business knowledge esterno
Conoscenza del contesto competitivo in cui opera l’azienda
DeLisi & Danielson 1998
Conoscenza teorica delle opportunità e possibili funzionalità dell' ICT
Tecnologie basate su Internet
Benbasazt, 1980Earl & Feeny, 1994Feeny, Edwards, Simpson, 1992Feeny & Willcocks, 1998King, 1997Lee & Trauth, 1995Synnott, 1987
Tecnologie “tradizionali”
Sape
re c
ome
Esperienza pratica di utilizzo e applicazione dell’ICT
Tecnologie basate su Internet
Benbasazt, 1980Earl & Feeny, 1994Feeny, Edwards, Simpson, 1992Feeny & Willcocks, 1998King, 1997Lee & Trauth, 1995Synnott, 1987
Tecnologie “tradizionali”
Capacità di pianificazione
Capacità di pianificare 1o sviluppo del SI in modo che sia di supporto al perseguimento degli obiettivi aziendali
Blanton & Watson, 1992Feeny, Edwards, Simpson, 1992King, 1997Synnott, 1987
Capacità di valutazione degli impatti
Capacità di stimare gli impatti organizzativi ed economici dell’IT su processi, funzioni aziendali, ruoli
Applegate & Elam, 92Benbasazt, 1980DeLisi & Danielson, 1998Feeny & Willcoks, 1998Hochstrasser B., 1990Hochstrasser B., 1991Lillrank P, 1995McCartney, 1999Synnott, 1987Wiseman C., 1985
6
Tabella 2. Indicatori di performance aziendale (variabili dipendenti)
Indicatori di performance (PA) Autori degli indicatori
Cambiamenti organizzativi Guimaraes & Igbaria, 1999Cambiamenti di processo Guimaraes & Bond, 1996Cambiamenti di prodotto/servizio Guimaraes & Igbaria, 1999
Indicatori finanziari Gupta & Govindarajan, 1984Guimaraes & Bond, 1996
CAPITA Sethi & King, 1994
3. METODOLOGIA
La prima fase della ricerca è stata costituita dall’elaborazione del questionario per la raccolta
dei dati dalle aziende composto di tre parti. Le competenze del CIO (le variabili indipendenti)
sono state valutate attraverso undici insiemi di domande secondo la struttura indicata in Tabella
1. La seconda parte del questionario si focalizza sulle prestazioni aziendali (le variabili
dipendenti). Cinque insiemi di domande mirano alla valutazione del grado di supporto fornito
dal SI al miglioramento di ognuna delle misure di performance. Infine, dodici domande
indagano i dati anagrafici delle aziende (variabili di contesto). Poiché le domande proposte
richiedono la conoscenza dei principali obiettivi aziendali, come pure le caratteristiche delle
attività svolte in ogni area, i questionari sono stati indirizzati al direttore generale (Chief
Executive Officer – CEO) delle aziende esaminate.
La seconda fase della ricerca ha visto la realizzazione di uno studio pilota, che ha coinvolto un
campione iniziale di 54 aziende italiane. Il questionario è stato compilato tramite interviste
dirette al CEO di ogni azienda. L’esperienza ricavata dallo svolgimento di questo primo insieme
di interviste ha permesso di rivedere il questionario per aumentarne la fruibilità, la rilevanza e la
completezza del contenuto rispetto agli obiettivi dello studio.
La terza fase della ricerca, infine, ha comportato la distribuzione della versione definitiva del
questionario ad un campione di circa 2000 aziende italiane di varie dimensioni e settori,
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principalmente situate nella parte settentrionale dell’Italia. Il questionario è stato spedito con
una lettera di presentazione della ricerca, in cui ne veniva illustrato lo scopo, ed in cui venivano
fornite le informazioni necessarie alla compilazione. Sono stati raccolti, prevalentemente
tramite interviste dirette, dati da 148 aziende che, una volta filtrati per risolvere contraddizioni
ed anomalie, hanno portato ad un campione finale di 120 questionari validi.
I paragrafi seguenti descriveranno i risultati dell’ultima fase della ricerca, cioè l’analisi statistica
dei dati raccolti e la valutazione delle possibili relazioni fra le competenze del CIO e le
prestazioni aziendali.
3.1 Descrizione del campione
Le aziende esaminate sono state classificate in funzione della loro dimensione (facendo
riferimento alla definizione corrente fornita dalla Unione Europea (DG XII direttiva, 1996)) e
settore di appartenenza. In entrambi i casi, la distribuzione riflette le caratteristiche del contesto
economico dell’Italia del Nord: il 56,7% delle aziende sono imprese di piccola dimensione, il
35,8% sono aziende di media dimensione, mentre soltanto una piccola percentuale (7,5%) è di
grandi dimensioni.
Piccole56%
Medie36%
Grandi8%
Grafico 1. Suddivisione del campione per dimensione
8
Servizi17%
Commerciale11%
Manifatturiero72%
Grafico 2. Suddivisione del campione per settore
D’altra parte, riguardo al settore di appartenenza, il campione è concentrato in tre gruppi
principali: manifatturiero (72,5%) servizi (16,6%), commerciale (10,9%). Come già osservato,
essendo ragionevole presupporre l’esistenza di differenti requisiti in contesti differenti, è stato
deciso di esaminare altre variabili, quali il numero di livelli gerarchici fra il CIO e il CEO. È
opportuno sottolineare che in quei casi in cui l’azienda dichiarava di non avere una persona
specificamente dedicata alla gestione del SI (CIO), si è proceduto a valutare le competenze del
ruolo che maggiormente aveva a che fare con le problematiche relative al SI aziendale, anche in
quei casi in cui questi rappresenti semplicemente l’interfaccia fra l’azienda e i consulenti a cui è
stata affidata la gestione del SI.
22,80%
54,40%
15,80%
0%10%
20%30%
40%50%
60%
CIO=CEO CIO un livello sottoCEO
CIO due livelli sottoCEO
Grafico 3. Livelli gerarchici fra CIO e CEO
L’analisi ha mostrato che nel 22,8% delle aziende esaminate il CIO ed il CEO sono la stessa
persona, nel 54,4% il CIO ha un rapporto diretto con il CEO e solo nel 15,8% dei casi esiste
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almeno un ruolo intermedio fra loro. Inoltre, nonostante il 71,9% delle aziende dichiari di
comprendere nella propria struttura organizzativa la funzione SI, è significativo osservare che il
72% delle aziende dichiara di ricorrere frequentemente a consulenti esterni per la gestione del
SI e che il 42,1% ha dichiarato un alto grado di dipendenza dall’ICT.
4. ANALISI DEI RISULTATI
Il costrutto specificato dal modello di ricerca è stato analizzato statisticamente attraverso le
tabelle di contingenza ed il t-test. Tuttavia, il primo passo dell’analisi è stato raggruppare i 74
indici di misura delle prestazioni aziendali in cinque gruppi, secondo la classificazione sopra
esposta. L’indice aggregato di misura delle prestazioni mostra che, in media, il SI supporta
discretamente il miglioramento di ogni indice di performance del campione. La deviazione
standard relativamente bassa indica che non esistono differenze significative nelle prestazioni
delle aziende per ciò che concerne le variabili dipendenti.
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Tabella 3. Variabili dipendenti: medie e deviae deviazioni standard
Indicatori di performance N Media D.S.Cambiamenti di processo 118 3,0790 ,7751Cambiamenti organizzativi 116 3,0761 ,8428Cambiamenti di prodotto/servizio 115 3,1725 1,0520Indicatori finanziari 117 2,8152 ,8381CAPITA 117 2,7829 ,7523
Similmente, il valore medio di ogni competenza del CIO sembra principalmente concentrato
intorno a valori medio/alti, mentre le basse deviazioni standard (più basse di 1,0) suggeriscono
che il campione è omogeneo riguardo alle variabili indipendenti.
Tabella 4. Variabili indipendenti: medie e deviazioni standard
Competenze N Media D. S.Capacità di relazione 106 3,42 ,84Visione olistica 105 3,48 ,94Visione di lungo termine 106 3,29 ,84Leadership efficace 106 3,20 ,87Propensione all’innovazione 53 3,62 ,86Managerial knowledge 105 2,82 ,98Business knowledge interno 105 3,73 ,92Business knowledge esterno 106 3,39 ,91Conoscenza teorica delle opportunità e possibili funzionalità dell' ICT
Internet 106 3,41 1,05
Traditional 106 3,68 ,90Capacità di valutazione degli impatti 104 3,10 ,86Capacità di pianificazione 106 3,35 ,86Esperienza pratica di utilizzo e applicazione dell’ICT
Internet 106 3,23 1,10Tradizionale 106 3,65 ,89
4.1 La valutazione delle ipotesi
L’ipotesi alla base di questo lavoro riguarda le possibili relazioni tra le quattordici competenze
del CIO e le prestazioni aziendali. Tali relazioni sono state esaminate attraverso l’applicazione
delle tavole di contingenza in modo aggregato, utilizzando come discriminante le aziende che
stavano sopra o sotto la media generale calcolata sulla totalità del campione. Per sintetizzare e
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chiarire i risultati dell’analisi statistica, essi sono stati organizzati in quattro gruppi, a seconda
del sostegno fornito dall’analisi per le relazioni supposte. Le relazioni vengono identificate
come forti quando la differenza tra la media dei valori delle aziende posizionate sopra il valor
medio del campione e quella delle aziende posizionate sotto il valor medio del campione è alta
(> 0,4) e la significatività del relativo test (p-value) è bassa (< 0,05).
1) L’analisi fornisce un supporto molto forte per l’ipotesi esaminata riguardo alle seguenti
competenze: visione olistica, visione di lungo periodo, leadership efficace, conoscenze
manageriali e capacità di pianificazione. Forte supporto all’ipotesi significa che almeno quattro
dei cinque indici aggregati di prestazione mostrano un forte legame con le competenze
individuate.
Per ogni cella della tabella è indicato il numero di osservazioni e la percentuale che rappresenta
rispetto al totale del campione. La statistica del chi-quadrato è molto significativa per queste
tabelle di contingenza. È interessante osservare che le aziende con un CIO dotato di scarse
competenze manageriali quali la visione olistica, le conoscenze manageriali e la capacità di
pianificazione tendono ad avere anche un valore sotto la media di prestazioni aziendali (Tabella
5). Le aziende che, al contrario, hanno valutato sopra la media tali competenze mostrano lo
stesso tipo di relazione (Tabella 5). Inoltre, nonostante competenze quali visione di lungo
termine e leadership efficace siano concentrate sotto la media, tendono ugualmente ad avere un
effetto positivo sulle prestazioni.
12
Tabella 5. Supporto molto forte
13
Chi-quadro = 5,50p-value = 0,019
Performancesotto sopra
Visione olistica
Sotto 32 1829,6% 16,7%
Sopra24 34
22,2% 31,5%
Chi-quadro = 5,21p-value = 0,022
Performancesotto sopra
Visione di lungo termine
sotto 40 2637,0% 24,1%
sopra 16 2614,8% 24,1%
Chi-quadro = 5,24p-value = 0,022
Performancesotto sopra
Leadership efficace
sotto 41 2738,0% 25,0%
sopra15 25
13,9% 23,1%
Chi-quadro = 24,48p-value = 0,000
Performancesotto sopra
Conoscenza di modelli e strumenti di gestione aziendale
sotto 36 933,3% 8,3%
sopra20 43
18,5% 39,8%
Chi-quadro = 14,83p-value = 0,000
Performancesotto sopra
Capacità di pianificazione
sotto 38 1635,2% 14,8%
sopra 18 3616,7% 33,3%
Per testare ulteriormente questi rapporti in modo empirico, le aziende sono state separate in
due gruppi: quelle con valori di competenze del CIO sopra e sotto la media del campione
complessivo. Quindi è stato eseguito il t-test per determinare se, come misura aggregata, la
media della prestazioni aziendali è significativamente differente per questi due gruppi. Le
aziende con prestazioni aziendali sopra la media tendono ad avere un CIO con un livello
significativamente elevato di competenze quali visione olistica, conoscenza di modelli e
strumenti di gestione aziendale, capacità di pianificazione, visione di lungo termine e
leadership efficace. Sulla base di questi risultati, concludiamo che il supporto a questa ipotesi
è molto forte.
2) L’analisi fornisce un forte supporto per l’ipotesi esaminata riguardo alle seguenti
competenze: capacità di valutazione degli impatti ed esperienza pratica di utilizzo ed
applicazione dell’ICT con particolare riferimento alle tecnologie basate su Internet. Forte
supporto significa che almeno tre su cinque degli indici aggregati di prestazione mostrano
forti relazioni con tali competenze. I risultati della tavole di contingenza forniscono un
supporto forte per queste ipotesi ed il t-test conferma tali conclusioni ad un livello più
dettagliato.
Tabella 6. Supporto forte
Chi-quadro = 8,36p-value = 0,004
Performancesotto sopra
Capacità di valutazione degli impatti
sotto 41 2539,8% 24,3%
sopra12 25
11,7% 24,3%
Chi-quadro =10,65p-value = 0,001
Performancesotto sopra
Esperienza pratica di utilizzo e applicazione dell' ICT - Internet
sotto 42 2338,9% 21,3%
sopra
14 29
13,0% 26,9%
3) L’analisi fornisce un supporto medio per l’ipotesi esaminata riguardo alle seguenti
competenze: competenze di relazione, business knowledge interno, conoscenza teorica delle
opportunità e possibili funzionalità dell’ICT ed esperienza pratica di utilizzo ed applicazione
dell’ICT con particolare riferimento alle tecnologie tradizionali. Supporto medio significa che
almeno due su cinque degli indici di prestazione aggregati mostrano forti relazioni con le
competenze. Le aziende che hanno valutato le competenze del CIO sotto la media tendono ad
avere i valori di prestazioni aziendali sotto la media (Tabella 7). Le aziende che valutano le
competenze di CIO sopra la media tendono a mostrare una relazione simile (Tabella 7). È
interessante notare che avere un business knowledge interno sotto la media produce un impatto
negativo sulle prestazioni (26,9%). Anche per queste relazioni le tabelle di contingenza sono
significative e il test del chi-quadrato conferma il supporto medio alle ipotesi.
Tabella 7. Supporto medio
Chi-quadro = 2,29p-value = 0,129
Performancesotto sopra
Competenze di relazione
sotto34 24
31,5% 22,2%
sopra22 28
20,4% 25,9%
Chi-quadro = 7,38p-value = 0,007
Performancesotto sopra
Business Knowledge interno
sotto27 12
25,0% 11,1%
sopra29 40
26,9% 37,0%
Chi-quadro = 6,632p-value = 0,010
Performancesotto sopra
Conoscenza teorica delle opportunità e possibili funzionalità dell' ICT-tradizionale
sotto 31 1628,7% 14,8%
sopra
25 36
23,1% 33,3%
Chi-quadro = 10,070p-value = 0,002
Performancesotto sopra
Esperienza pratica di utilizzo e applicazione dell' ICT-tradizionale
sotto32 14
29,6% 13,0%
sopra24 38
22,2% 35,2%
4) L’analisi fornisce un basso supporto per l’ipotesi esaminata riguardo alle seguenti
competenze: propensione all’innovazione, conoscenza teorica delle opportunità e possibili
funzionalità dell’ICT con riferimento alle tecnologie basate su Internet e business knowledge
esterno. Supporto basso significa che al massimo uno degli indici aggregati di prestazione ha
evidenziato forti relazioni con tali competenze. Mentre le tabelle di contingenza indicano che le
concentrazioni sotto e sopra la media sono significative, la prova del chi-quadrato non indica un
rapporto significativo fra questi due costrutti. Il t-test conferma che le aziende che hanno
indicato valutazioni delle competenze del CIO sopra la media hanno prestazioni aziendali non
significativamente superiori a quelle che hanno indicato valori sotto la media. Sulla base dei
suddetti risultati, concludiamo che non è stato rilevato un forte contributo a questa ipotesi. In
particolare, la propensione all’innovazione mostra un alto valore del livello di significatività,
probabilmente a causa dell’alto numero di valori mancanti per quanto riguarda questa
competenza.
Tabella 8. Basso supporto
Chi-quadro = 0,10p-value = 0,746
PerformanceSotto sopra
Propensione all’innovazione
sotto 12 1023,1% 19,2%
sopra15 15
28,8% 28,8%
Chi-quadro = 2,25p-value = 0,134
Performancesotto sopra
Business Knowledge Esterno
sotto 36 2633,3% 24,1%
sopra20 26
18,5% 24,1%
Chi-quadro = 2,93p-value = 0,086
Performancesotto sopra
Conoscenza teorica delle opportunità e possibili funzionalità dell’ICT – internet
sotto34 23
31,5% 21,3%
sopra22 29
20,4% 26,9%
5. CONCLUSIONI
Obiettivo principale di questo lavoro era verificare empiricamente il rapporto fra le competenze
del CIO e le prestazioni aziendali. I risultati ottenuti evidenziano diverse relazioni significative
fra queste variabili, a conferma dell’importanza strategica delle competenze del CIO proposte in
letteratura. Una prima conclusione generale di questa ricerca è che un buono livello di
competenze del CIO può positivamente influenzare le prestazioni dell’azienda. Ciò significa che
è plausibile concludere che in un ambiente in continua trasformazione, in cui nuove competenze
sono richieste continuamente, le aziende investano nella formazione manageriale dei loro CIO
e, dove questo non è possibile, considerino la possibilità di esternalizzarne le relative attività.
D’altra parte, non tutte le competenze sembrano avere lo stesso impatto sulle prestazioni. I
risultati dell’analisi statistica sono stati aggregati per evidenziare proprio queste differenze.
Tabella 9. Sintesi dei risultati
Competenze SupportoD
ispo
sizi
oni
indi
vidu
ali Competenze di relazione Medio
Visione olistica Molto forteVisione di lungo termine Molto forteLeadership efficace Molto forte
Propensione all’innovazione Basso
Sape
re c
osa Conoscenza di modelli e strumenti di gestione aziendale Molto forte
Business knowledge interno MedioBusiness knowledge esterno BassoConoscenza teorica delle opportunità e possibili funzionalità dell' ICT
Internet Basso
Tradizionali Medio
Sape
re
com
e
Esperienza pratica di utilizzo e applicazione dell’ICT
Internet Forte
Tradizionali MedioCapacità di pianificazione Molto forteCapacità di valutazione degli impatti Forte
Riguardo alla classificazione tradizionale delle competenze considerate, è interessante notare
come le competenze che sembrano mostrare la maggiore efficacia non siano quelle
maggiormente legate alle capacità tecniche: i risultati della ricerca indicano che le aziende
dovrebbero principalmente concentrarsi sullo sviluppo di capacità manageriali ed interpersonali
(disposizioni individuali e sapere come), piuttosto che limitarsi a richiedere come requisito il
possesso di capacità tecniche (sapere cosa).
I prossimi passi di questo lavoro di ricerca prevedono l’applicazione dell’analisi a un campione
più ampio di aziende, per monitorare costantemente l’adeguatezza delle misure utilizzate e la
significatività dei risultati, anche in relazione alle forti dinamiche che caratterizzano questo
settore e le relative esigenze delle aziende che vi operano.
BIBLIOGRAFIA
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