Laici Consacrati

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CONGRESSO PER L’ANNO DELLA VITA CONSACRATA Vita Consacrata 1 : 1. La vita consacrata, profondamente radicata negli esempi e negli insegnamenti di Cristo Signore, è un dono di Dio Padre alla sua Chiesa per mezzo dello Spirito. Con la professione dei consigli evangelici i tratti caratteristici di Gesù — vergine, povero ed obbediente — acquistano una tipica e permanente «visibilità» in mezzo al mondo, e lo sguardo dei fedeli è richiamato verso quel mistero del Regno di Dio che già opera nella storia, ma attende la sua piena attuazione nei cieli. Lungo i secoli non sono mai mancati uomini e donne che, docili alla chiamata del Padre e alla mozione dello Spirito, hanno scelto questa via di speciale sequela di Cristo, per dedicarsi a Lui con cuore «indiviso» (cfr 1 Cor 7, 34). Anch'essi hanno lasciato ogni cosa, come gli Apostoli, per stare con Lui e mettersi, come Lui, al servizio di Dio e dei fratelli. In questo modo essi hanno contribuito a manifestare il mistero e la missione della Chiesa con i molteplici carismi di vita spirituale ed apostolica che loro distribuiva lo Spirito Santo, e di conseguenza hanno pure concorso a rinnovare la società. Consacrazione secolare 2 Siamo laiche e laici consacrati, e anche sacerdoti, che vivono una dedizione totale a Dio, mettendosi a servizio dei fratelli, rimanendo pienamente inseriti nel mondo e nella sua storia. Manteniamo un certo riserbo sulla nostra consacrazione per favorire, con la testimonianza, la possibilità di avvicinarci a tutti con il dialogo e poter entrare in ogni ambiente. Viviamo da soli, in famiglia o in piccole comunità. Ciò che ci anima è la forza del Vangelo e il messaggio delle Beatitudini. 1 Giovanni Paolo II, Esortazione Apostolica post-sinodale Vita Consecrata (25 marzo 1996) n. 1. 2 Una consacrata secolare

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CONGRESSO PER L’ANNO DELLA VITA CONSACRATA

Vita Consacrata1:

1. La vita consacrata, profondamente radicata negli esempi e negli insegnamenti di Cristo Signore, è un dono di Dio Padre alla sua Chiesa per mezzo dello Spirito. Con la professione dei consigli evangelici i tratti caratteristici di Gesù — vergine, povero ed obbediente — acquistano una tipica e permanente «visibilità» in mezzo al mondo, e lo sguardo dei fedeli è richiamato verso quel mistero del Regno di Dio che già opera nella storia, ma attende la sua piena attuazione nei cieli.

Lungo i secoli non sono mai mancati uomini e donne che, docili alla chiamata del Padre e alla mozione dello Spirito, hanno scelto questa via di speciale sequela di Cristo, per dedicarsi a Lui con cuore «indiviso» (cfr 1 Cor 7, 34). Anch'essi hanno lasciato ogni cosa, come gli Apostoli, per stare con Lui e mettersi, come Lui, al servizio di Dio e dei fratelli. In questo modo essi hanno contribuito a manifestare il mistero e la missione della Chiesa con i molteplici carismi di vita spirituale ed apostolica che loro distribuiva lo Spirito Santo, e di conseguenza hanno pure concorso a rinnovare la società.

Consacrazione secolare2

Siamo laiche e laici consacrati, e anche sacerdoti, che vivono una dedizione totale a Dio, mettendosi a servizio dei fratelli, rimanendo pienamente inseriti nel mondo e nella sua storia.

Manteniamo un certo riserbo sulla nostra consacrazione per favorire, con la testimonianza, la possibilità di avvicinarci a tutti con il dialogo e poter entrare in ogni ambiente. Viviamo da soli, in famiglia o in piccole comunità. Ciò che ci anima è la forza del Vangelo e il messaggio delle Beatitudini.

La nostra vocazione ci chiama:- A vivere guardano al mondo con simpatia, impegnati a costruire con

“passione” la “città dell’uomo” dal di dentro raggiungendo anche le periferie esistenziali del mondo di oggi;

- Ad essere e operare dentro tutte le forme della realtà condividendo fatiche, difficoltà e responsabilità di ogni donna e di ogni uomo per scoprire insieme i semi di vangelo già presenti;

- A portare luce e speranza nella società, in particolare a coloro che sono alla ricerca di un senso al loro vivere.

1 Giovanni Paolo II, Esortazione Apostolica post-sinodale Vita Consecrata (25 marzo 1996) n. 1. 2 Una consacrata secolare

Sono nostro sostegno la Parola di Dio e l’Eucaristia.

Ordo VirginumL’Ordo virginum (

Conferenza magistrale – Mons. Carballo

Consacrare:- Attivo: consacrare.

o Senso generale: dedizione piena.o Senso teologico: santificare, sacralizzare.

Da parte di Dio: prendere pieno possessione, invadere, riservare a sé, conquistare («Cristo mi ha conquistato» – Paolo). Dio penetra nella propria vita con la sua propria santità.

Da parte dell’uomo: dedicare tutto a lui, quello che sono e quello che ho. Dt 6: amare a Dio con tutto il cuore… Suppone donazione e consegna. Suppone separazione e rinuncia. Oggi non si usa tanto la parola come “segno”, piuttosto parlano di distanziamento. Il segno fa riferimento a qualcosa di esterno, qualcosa che si vede, che si fa visibile (va benissimo con la vita religiosa – l’abito). Portare a termine un distanziamento è più che prendere nota di alcuni elementi differenziali, è guardare una certa distanza di fronte a un mondo che non vogliamo ne possiamo abbandonare totalmente. Il mondo è amato da Dio. Il distanzamiento è più profondo e più radicale, più profetico, fa riferimento a tutti gli aspetti della nostra esistenza (vita sessuali, beni, relazione con l’altro, etc.). È un invito a cambiare il punto di vista, ma sempre partecipando nella costruzione della cita terrena, ma senza accettare i criteri dominanti – “mondanità”.

Non è un uscire, dare le spalle, ma di trovare un’altra collocazione nostra nella societa, la quale volgiamo e nella quale vogliamo restare.

La rinuncia e la separazione non hanno senso per se stesse, solo in virtù al dono e alla consegna. La consegna e la donazione sarebbero assolute, la rinuncia è relativa. La vita non si definisce per quello che si lascia, ma per quello che si incontra.

Punta sulla relazione personale con Dio che pian piano porta alla trasformazione della persona. La consacrazione

a Dio si deve situare in un conteso ben preciso nella vocazione. Si chiarisce alla luce della vocazione alla quale sono chiamato, così si evita degli equivoci.

Ogni rimane alla vocazione alla quale è stata chiamata.

Non è tanto “far opzione” laicale o religiosa. Attenzione, dietro il nostro vocabolario, c’è un atteggiamento sbagliato: il protagonista sono io? La vera vocazione non parta da una opzione propria. È Dio che sceglie e consacra.

Oggettivo: diventare alter christus – riproducire la vita storica di Gesù. Gesù è IL consacrato. L’incarnazione è la consacrazione concreta.

C’era un processo dinamico di consacrazione nella vita di Gesù. La consacrazione ha un processo e ha un fine. Processo di Kenosi che dura tutta la vita, finisce con la morte e la risurrezione. Cristo si descrive in auto-donazione al Padre e agli altri. Non si realizza una volta per tutti, è un processo dinamico che inizia con lo svuotamento dell’incarnazione e finisce con la risurrezione.

Tutte le consacrazione partano dalla conscrazine battesimale, ci fa lui e siamo fatti quello che è per lui per natura: diventiamo figli. Tutto ciò che gli accada, accade anche a noi: morte e vita.

Ripresentazione sacramentale: visibile, reale e vera. Il battesimo è un atto che genera un processo (non “sono” religioso o consacrato dopo di fare la mia professione, è un processo che finisce con la morte).

- Passivo: essere consacrato

3 Proposte

1.

A. Continuare la riflessione teologia sulla conscrazione laciale, sulla consacrazione nelle sue diverse forme così che sia possibile (non per il milennio prossimo) mettere in luce le radici comuni che deve avere ogni consacrazione.

B. Mettere in luce la diversità delle consacrazioni. Pericolo dei religioso che diventano secolari e al rovescio. Il bello della Chiesa è la diversità.

C. Mettere in luce la complementarietà di queste forme di consacrazione.

2. Continuare la riflessione giuridica per trovare il posto (laici consacrati) nella Chiesa.

3. Tutto questo suppone un chiarimento fondamentale: la vocazione. A quale vocazione sono stato chiamato nella Chiesa.

Status Questionis – P. Ghirlanda