L’evoluzione della prevenzione incendi secondo il nuovo codice...1. La prevenzione incendi è...
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Milano, 7 novembre 2019
L’evoluzione della prevenzione incendi secondo il nuovo codice Giulio De Palma
L’evoluzione della prevenzione incendi secondo il nuovo codice
DLvo 139/06 (come integrato dal D.lgs. 97/2017)
Riassetto delle disposizioni sulle funzioni e i compiti
del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
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(Art. 13)
La prevenzione incendi è la funzione di preminenteinteresse pubblico diretta a conseguire, secondo criteriapplicativi uniformi sul territorio nazionale, gli obiettivi disicurezza della vita umana, di incolumità delle personee di tutela dei beni e dell'ambiente attraverso lapromozione, lo studio, la predisposizione e lasperimentazione di norme, misure, provvedimenti,accorgimenti e modi di azione intesi ad evitare l'insorgenzadi un incendio e degli eventi ad esso comunque connessi oa limitarne le conseguenze. 8
(art. 14)
1. La prevenzione incendi è affidata alla competenza esclusiva deldell'interno, che esercita le relative attività attraverso ilDipartimento e il Corpo nazionale.
2. Le attività di prevenzione incendi di cui al comma 1 sono inparticolare:
a) l'elaborazione di norme di prevenzione incendi;b) il rilascio di certificati di prevenzione incendi, di
pareri, di verbali, di atti di autorizzazione, ….……………l) la vigilanza ispettiva sull’applicazione della normativa di
prevenzione incendi.
“Queste sono le regole tecniche e
queste le singole misure.
Ora fate voi; io verrò solo a
controllare, a campione o in caso di
incidente”
VINCOLI URBANISTICI• distanze di sicurezza• accostabilità mezzi di soccorso• resistenza statica• aree di deflusso esterne
VINCOLI ARCHITETTONICO STRUTTURALI• compartimentazione• comportamento al fuoco strutture• materiali di finitura e arredo• altezza antincendio• resistenza al fuoco• reazione al fuoco• scale• spazi calmi• ubicazione dei centri di pericolo• sistemi di vie di uscita
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MISURE DI PREVENZIONE INCENDI
•
VINCOLI IMPIANTISTICI• requisiti antincendio impianto elettrico• requisiti antincendio impianto termico • requisiti antincendio impianto climatizzazione• impianto elettrico di sicurezza• protezione scariche atmosferiche• trasporto gas/infiammabili
MISURE DI PROTEZIONE• impianti di rivelazione e/o allarme incendi• evacuatori fumo e calore• impianti di spegnimento• rete naspi o idranti• mezzi manuali di spegnimento• impianti di raffreddamento• rivelatori miscele esplosive• soppressori di esplosione• mezzi per le comunicazioni in emergenza
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MISURE DI PREVENZIONE INCENDI
MISURE GESTIONALI• informazione, formazione e addestramento dei lavoratori• formazione lavoratori addetti a mansioni specifiche• norme di esercizio (procedure, limitazioni, divieti)• cartellonistica di sicurezza• piano di emergenza• piano di gestione delle modifiche
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MISURE DI PREVENZIONE INCENDI
REGOLE TECNICHE COGENTI
RICORSO, PER ANALOGIA, ALLE REGOLE TECNICHE
APPROCCIO PER OBIETTIVI
(vedi Reg. UE 305/2011 ex CPD 89/106/CEE)
FSE
(per obiettivi/rischi specifici)
STRATEGIE
IDONEE MISUREPARERE DI CONFORMITÀ DEI
VVF
PROGETTO ANTINCENDIO
IDONEE MISURE PER OGNI ATTIVITÀ
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PROGETTO APPROVATO
IDONEE MISURE
RTO
Norme tecniche di prevenzione incendi
293pagine
Sezioni
GSVM
DM 3/8/2015 come mod. dal DM 12/4/2019
«Art. 2 (Campo di applicazione e modalità applicative). - 1. Le
norme tecniche di cui all'art. 1, comma 1, si applicano alla
progettazione, alla realizzazione e all'esercizio delle attività di
cui all'allegato I del decreto del Presidente della Repubblica 1°
agosto 2011, n. 151, individuate con i numeri: 9; 14; da 19 a 40;da 42 a 47; da 50 a 54; 56; 57; 63; 64; 66, ad esclusione dellestrutture turistico-ricettive all'aria aperta e dei rifugi alpini; 67,ad esclusione degli asili nido; da 69 a 71; 73; 75; 76. Sono fatte
salve le modalità applicative alternative di cui all'art. 2-bis.
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G.2.1. Principi e caratteristiche del documento
1. Il presente documento riporta metodologie diprogettazione della sicurezza antincendio finalizzate alraggiungimento degli obiettivi primari della prevenzioneincendi.
G.2.5 Obiettivi della progettazione della sicurezzaantincendio
1. Progettare la sicurezza antincendio di un’attività significa individuarele soluzioni tecniche e gestionali finalizzate al raggiungimento degliobiettivi primari della prevenzione incendi, che sono:
a. sicurezza della vita umana,b. incolumità delle persone,c. tutela dei beni e dell’ambiente.
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2. Gli obiettivi primari della prevenzione incendi si intendono raggiunti se le attività sono progettate, realizzate e gestite in modo da:
a. minimizzare le cause d’incendio o d’esplosione;b. garantire la stabilità delle strutture portanti per un periodo di
tempo determinato;c. limitare la produzione e la propagazione di un incendio all’interno
dell’attività;d. limitare la propagazione di un incendio ad attività contigue;e. limitare gli effetti di un’esplosione;f. garantire la possibilità che gli occupanti lascino l’attività
autonomamente o che gli stessi siano soccorsi in altro modo;g. garantire la possibilità per le squadre di soccorso di operare in
condizioni di sicurezza;h. tutelare gli edifici pregevoli per arte o storia;i. garantire la continuità d’esercizio per le opere strategiche;j. prevenire il danno ambientale e limitare la compromissione dell’ambiente in caso d’incendio.
G.2.6 Metodologia generale
1.La progettazione della sicurezza antincendio delle attività èun processo iterativo, costituito dai seguenti passi:
…………
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a. scopo della progettazione: si descrive qualitativamente e quantitativamente l’attivitàed il suo funzionamento, al fine di chiarire lo scopo della progettazione;b. obiettivi di sicurezza: sono esplicitati gli obiettivi di sicurezza della progettazioneprevisti al paragrafo G.2.5, applicabili all’attività;c. valutazione del rischio: si effettua la valutazione del rischio d’incendio di cui alparagrafo G.2.6.1;d. profili di rischio: si determinano ed attribuiscono i profili di rischio, come previsto alparagrafo G.2.6.2;e. strategia antincendio: si procede alla mitigazione del rischio valutato tramite misure
preventive, protettive e gestionali che rimuovano i pericoli, riducano i rischi o protegganodalle loro conseguenze:
i. definendo la strategia antincendio complessiva, secondo paragrafo G.2.6.3,ii. attribuendo i livelli di prestazione per tutte le misure antincendio, comeprevisto al paragrafo G.2.6.4;iii. individuando le soluzioni progettuali che garantiscono il raggiungimento deilivelli di prestazione attribuiti, secondo paragrafo G.2.6.5;
………..
……………….
f. qualora il risultato della progettazione non sia ritenuto compatibilecon lo scopo definito al punto a, il progettista itera i passi di cui alpunto e della presente metodologia.
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G.2.6.1 Valutazione del rischio d’incendio per l’attività1. Il progettista impiega uno dei metodi di regola dell’arteper la valutazione del rischio d’incendio, in relazione allacomplessità dell’attività trattata.
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2. In ogni caso la valutazione del rischio d’incendio devericomprendere almeno i seguenti argomenti:
a. individuazione dei pericoli d’incendio;b. descrizione del contesto e dell’ambiente nei quali i pericoli sono inseriti;c. determinazione di quantità e tipologia degli occupanti esposti al rischio
d’incendio;d. individuazione dei beni esposti al rischio d’incendio;e. valutazione qualitativa o quantitativa delle conseguenze
dell’incendio su occupanti, beni ed ambiente;f. individuazione delle misure preventive che possano rimuovere o
ridurre i pericoli che determinano rischi significativi.
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SICUREZZA ANTINCENDIO
assenza di rischi incendio inaccettabili
NORMATIVA TECNICA INTERNAZIONALE
I RISCHI INCENDIO,
diversi dai “rischi di incendio”,
sono scenari credibili di danno,
dovuti a incendio o esplosione,
per le persone e/o altri beni tutelati
ai quali, in modo qualitativo o quantitativo,
è associata una determinata probabilità di
accadimento
INCENDIO GENERALIZZATO IN EDIFICIO MULTIPIANO
INCENDIO VETTURA IN AUTORIMESSA
IL (singolo) RISCHIO INCENDIO:
indice di rischio legato alla possibilità/gravità di
uno degli scenari di danno
ragionevolmente credibili
in caso di incendio
«incidente rilevante»: un evento quale un’emissione, un
incendio o un’esplosione di grande entità, dovuto a sviluppi
incontrollati che si verifichino durante l’attività di uno
stabilimento soggetto al presente decreto e che dia luogo a un
pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana o
l’ambiente, all’interno o all’esterno dello stabilimento, e in cui
intervengano una o più sostanze pericolose
ATTIVITÀ A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE
Rischio = Frequenza x Magnitudo
probabilità che l'evento si verifichi in un determinato intervallo di tempo
l'entità delle possibili perdite e dei danni conseguenti al verificarsi dell'evento
ATTIVITÀ A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE
RISCHIO INCENDIO
IL RISCHIO INCENDIO (complessivo):
indice di rischio che dipende dalla finalità per cui è stato creato
(p.e. per il livello di formazione
degli addetti antincendio, per un rischio vita nel singolo
compartimento, per un rischio beni nell’intera attività, per il livello
prestazionale di una rete antincendio)
G.2.6.2 Attribuzione dei profili di rischio
1.Dopo aver valutato il rischio d’incendio per l’attività, il progettistaattribuisce le seguenti tre tipologie di profili di rischio:
Rvita, profilo di rischio relativo alla salvaguardia della vita umana;
Rbeni, profilo di rischio relativo alla salvaguardia dei beni economici;
Rambiente, profilo di rischio relativo alla tutela dell’ambiente dagli effettidell’incendio.
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G.2.7 Metodi di progettazione della sicurezza antincendio1. La tabella G.2-1 elenca i metodi per la progettazione della sicurezzaantincendio impiegabili da parte di progettista per:a. la verifica delle soluzioni alternative al fine di dimostrare il raggiungimentodel collegato livello di prestazione (paragrafo G.2.6.5.2);b. la verifica del livello di prestazione attribuito alle misure antincendio alfine di dimostrare il raggiungimento dei pertinenti obiettivi di sicurezzaantincendio (paragrafo G.2.6.4).
• Applicazione di norme o documenti tecnici• Soluzioni progettuali che prevedono l’impiego di prodotti o
tecnologie di tipo innovativo• Ingegneria della sicurezza antincendio• Prove sperimentali
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G.2.6.5 Individuazione delle soluzioni progettuali1.Per ogni livello di prestazione di ciascuna misura antincendio sono previste di-verse soluzioni progettuali. L’applicazione di una delle soluzioni progettuali ga-rantisce il raggiungimento del livello di prestazione richiesto.2.Sono definite tre tipologie di soluzioni progettuali:
a. soluzioni conformi;b. soluzioni alternative;c. soluzioni in deroga. …………..4. Il progettista può sempre scegliere la soluzione progettuale più adatta alla tipologia d’attività.
SOLUZIONI CONFORMI
Reazione al fuocoResistenza al fuocoCompartimentazioneEsodoGestione sicurezza antincendioControllo dell’incendioRivelazione ed allarmeControllo di fumi e caloreOperatività antincendioSicurezza degli impianti tecnologici e di servizio
livelli di prestazione(I,II,...)
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G.2.6.5.1 Applicazione di soluzioni conformi
1.Il progettista che fa ricorso alle soluzioni conformi non è tenuto a fornire ulteriori valutazioni tecniche per dimostrare il raggiungimento
del collegato livello di prestazione.
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G.2.6.5.2 Applicazione di soluzioni alternative
1. Il progettista può fare ricorso alle soluzioni alternative proposte nei pertinentiparagrafi della sezione Strategia antincendio e delle regole tecniche verticali,oppure può proporre specifiche soluzioni alternative con i metodi di cui alpunto successivo.
2. Il progettista che fa ricorso alle soluzioni alternative è tenuto a dimostrareil raggiungimento del collegato livello di prestazione, impiegando uno deimetodi di progettazione della sicurezza antincendio ammessi per ciascunamisura antincendio tra quelli del paragrafo G.2.7.
3. Al fine di consentire la valutazione di tale dimostrazione da parte del Corponazionale dei Vigili del fuoco, è ammesso l’impiego di soluzioni alternativesolo nelle attività con valutazione del progetto.
LIBERTÀ PROGETTUALE
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FORMAZIONE PROGETTISTI E CONTROLLORI
SCELTA SOLUZIONI CONFORMI
SCELTA SOLUZIONI NON CONFORMI
PERICOLO DI RIGETTO
LISTA DI CONTROLLO DELLE SCELTE PROGETTUALI FUORI BINARIO
OSSERVATORIO SUL SISTEMA
TEMPO PER COMPLETARE LA SCALATA CON TUTTI LI STAKEHOLDER
APPENDICE
QUALITÀ DELLE MISURE
L’APPLICAZIONE DEL CODICE
PER CHI DEVE ASSEVERARE COME
PER CHI, IN SEDE DI SOPRALLUOGO, DEVE
ACCERTARE LA “SICUREZZA”
ESIGE, ANCOR PIÙ DI PRIMA, UN
PROGETTO ANTINCENDIO DI QUALITÀ
Giulio De Palma [email protected]