L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

98
L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate

Transcript of L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Page 1: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI:

fabbisogni potenziali e le richieste immediate

Page 2: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Quali possono essere le richieste immediate………

Una delle necessità più imminenti è l’assistenza sanitaria..

Per i cittadini stranieri, comunitari e non, l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.) garantisce tutta l’assistenza sanitaria prevista dal nostro ordinamento e comporta parità di trattamento rispetto ai cittadini italiani, per quanto attiene all’obbligo contributivo, all’assistenza erogata in Italia dallo stesso S.S.N. ed alla sua validità temporale.

Page 3: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Chi ha l’obbligo di iscriversi al S.S.N.– I cittadini stranieri titolari di permesso di soggiorno che

svolgono regolare attività di lavoro subordinato, autonomo o che siano iscritti alle liste di collocamento;

– i cittadini stranieri regolarmente soggiornanti o quelli che abbiano chiesto il rinnovo del permesso di soggiorno, per lavoro subordinato, per lavoro autonomo, per motivi familiari, per asilo, per richiesta di asilo, per attesa adozione, per affidamento, per acquisto della cittadinanza o per motivi religiosi;

– i familiari a carico (regolarmente soggiornanti) dei cittadini stranieri rientranti nelle categorie sopra indicate.

Non hanno obbligo di iscriversi al S.S.N. i cittadini stranieri non rientranti fra le suddette categorie, anche se devono assicurarsi contro il rischio di malattie, infortunio e maternità mediante stipula di polizza assicurativa valida sul territorio italiano, anche per i familiari a carico.

Page 4: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Dove ci si iscrive• Per iscriversi al S.S.N. ci si deve recare presso

la ASL del territorio in cui si è residente ovvero presso quella in cui si ha effettiva dimora (indicata nel permesso di soggiorno), munito di:

• documento di identità personale;• codice fiscale;• permesso di soggiorno;• autocertificazione di residenza o dimora (si

considera dimora abituale l’ospitalità da più di tre mesi presso un centro d’accoglienza).

• Al momento dell’iscrizione si potrà scegliere il medico di famiglia o il pediatra per i tuoi figli.

Page 5: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Che validità ha l’iscrizione• L’iscrizione è valida per tutta la durata del

permesso di soggiorno e non decade nella fase di rinnovo del medesimo: può essere, quindi, rinnovata anche presentando alla ASL la documentazione comprovante la richiesta di rinnovo di permesso di soggiorno;

• in caso di mancato rinnovo o di revoca del permesso di soggiorno, o in caso di espulsione, l’iscrizione cessa, salvo che l’interessato comprovi di aver presentato ricorso contro i suddetti provvedimenti.

Page 6: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

A cosa si ha diritto• All’atto dell’iscrizione si riceve un documento, il

“Tesserino sanitario personale”, che da diritto a ricevere gratuitamente, ovvero dietro pagamento - dipende dalla regione in cui ti trovi - di una quota a titolo di contributo (Ticket sanitario), le seguenti prestazioni: visite mediche generali in ambulatorio e visite mediche specialistiche, visite mediche a domicilio, ricovero in ospedale, vaccinazioni, esami del sangue, radiografie, ecografie, medicine, assistenza riabilitativa e protesica

Page 7: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

CITTADINI STRANIERI NON ISCRITTI AL S.S.N.

Se si è regolarmente soggiornanti e non si rientra tra coloro che sono obbligatoriamente iscritti al S.S.N., sono concesse due possibilità:

– iscriverti facoltativamente al S.S.N., insieme ai tuoi familiari, se presenti in Italia. Puoi ottenere l’iscrizione volontaria se:

• hai un permesso di soggiorno superiore a tre mesi (con l’eccezione se hai un permesso di studio);

• Se si è iscritto, insieme ai tuoi familiari, negli elenchi degli assistibili dell’ASL di residenza o, nei casi di prima iscrizione, di domicilio indicato sul tuo permesso di soggiorno.

L’iscrizione non è possibile se si è titolare di un permesso di soggiorno per motivi di cura.

In questo caso le prestazioni sanitarie saranno garantite dietro pagamento all’ASL delle tariffe previste per legge, che possono cambiare a seconda della regione in cui ti trovi. Se si è privi delle risorse economiche sufficienti saranno comunque assicurate le prestazioni ambulatoriali, ospedaliere urgenti o comunque essenziali, o continuative, per malattia o infortunio e i programmi di medicina preventiva (per es. vaccinazioni), nei presidi sanitari pubblici o privati accreditati.

– assicurarsi contro il rischio di malattia, infortunio e per la maternità mediante la stipula di apposita polizza assicurativa con un Istituto assicurativo italiano o straniero, valida sul territorio nazionale.

Page 8: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Quali sono le prestazioni comunque garantite• quelle a tutela sociale della gravidanza e della maternità;• quelle a tutela della salute del minore;• le vaccinazioni, secondo la normativa e nell’ambito delle

campagne di prevenzione collettiva autorizzate dalle Regioni;

• gli interventi di profilassi internazionale;• la profilassi, la diagnosi e la cura di malattie infettive.

Si può attestare lo stato di indigenza e la relativa impossibilità ad adempiere al pagamento delle prestazioni fornite dal S.S.N. attraverso una apposita auto-dichiarazione, da presentare alla struttura sanitaria che poi eroga la prestazione.

Page 9: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

STRANIERI IRREGOLARMENTE PRESENTI• Se non si è in regola con le norme relative

all'ingresso e al soggiorno, si ha diritto comunque alle cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o essenziali, anche se continuative, per malattia e infortunio, nelle strutture pubbliche o private convenzionate.

A tal fine si dovrà richiedere presso qualsiasi ASL un tesserino, chiamato S.T.P. (Straniero Temporaneamente Presente), valido sei mesi ma rinnovabile. Per ottenerlo bisogna dichiarare:

- le generalità - di non possedere risorse economiche sufficienti. Si può anche chiedere che il tesserino sia rilasciato

senza l'indicazione del nome e cognome.

Page 10: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Con il tesserino S.T.P. si ha diritto:• all'assistenza sanitaria di base, • ai ricoveri urgenti e non e in regime di day-hospital, • alle cure ambulatoriali e ospedaliere, urgenti o comunque

essenziali, anche se continuative, per malattie o infortunio.

• L'accesso alle strutture sanitarie non può comportare alcun tipo di segnalazione alle pubbliche autorità. Bisogna tener presente che in alcuni casi (motivi di ordine pubblico o per altri gravi motivi) la Pubblica Autorità potrà ottenere il referto, come avviene anche con i cittadini italiani.

Page 11: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Dal 25 dicembre 2013 è diventata “legge” anche per lo Stato Italiano la direttiva comunitaria 2011/98 che garantisce a tutti i lavoratori non comunitari le medesime prestazioni assistenziali che vengono riconosciute ai cittadini dello Stato che li ospita. 

Oggi in Italia le prestazioni sociali che vengono riconosciute ai cittadini comunitari e agli stranieri titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo (lungosoggiornanti) sono le seguenti:

• Assegno per i nuclei familiare con almeno tre figli (la domanda va presentata al Comune di residenza entro il 31 gennaio di ogni anno)

• Indennità di maternità di base (la domanda va presentata al Comune di residenza entro 6 mesi dal parto)

• Carta acquisti (la domanda va presentata alle Poste)

Page 12: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Dal 25 dicembre 2013 questa limitazione ai soli cittadini stranieri i lungosoggiornanti non ha più effetto perché è contraria alla direttiva europea n. 98.

• Se sei un cittadino straniero titolare di un permesso di soggiorno ordinario per lavoro o per famiglia, o un titolare di permesso per protezione umanitaria, hai diritto a queste prestazioni ANCHE SE NON hai il permesso di soggiorno per LUNGOSOGGIORNANTI (ex carta di soggiorno).

• Per far valere questo diritto ci si deve recare al Comune di residenza o alle Poste e presentare la domanda verificando di rientrare nei limiti di reddito richiesti.

• Se l’addetto allo sportello si rifiuta di ritirare la domanda occorre spedirla a mezzo raccomandata per non far scadere i termini.

Page 13: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Assistenza socialeI cittadini stranieri titolari del permesso di soggiorno con

durata superiore a 1 anno, nonché i minori iscritti nel loro permesso di soggiorno, sono assimilati ai cittadini italiani per quanto riguarda l’uso delle prestazioni, anche economiche, di assistenza sociale (incluse quelle previste per coloro che sono affetti da morbo di Hansen o tubercolosi, per sordomuti, ciechi civili, invalidi civili e indigenti).

In ogni Comune c’è un ufficio di Servizio sociale. Possono rivolgersi a questo ufficio tutti i residenti nel Comune, italiani e stranieri. Gli assistenti sociali aiutano gli stranieri nella fase di integrazione in Italia con informazioni utili su: assistenza domiciliare ad anziani, minori e portatori di handicap; sostegno economico alla famiglia e alla persona; assistenza per l’alloggio; inserimento dei minori in strutture residenziali; autorizzazione mensa sociale e/o accoglienza notturna ecc.

Page 14: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Le prestazioni di assistenza sociale sono erogate dallo Stato o dagli istituti di previdenza in base alla situazione di bisogno del richiedente e alla mancanza di altre risorse economiche. Il lavoratore straniero che svolge attività lavorativa sul territorio italiano può richiedere le prestazioni assistenziali e previdenziali solo se è assicurato in Italia. In questo modo può usufruire delle forme di tutela previste anche per i cittadini italiani.

Page 15: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

L’assegno sociale è l’assegno erogato a chi ha più di 65 anni di età, risiede in Italia, ma non ha reddito oppure ha un reddito inferiore ai limiti stabiliti ogni anno dalla legge. Possono presentare domanda di assegno familiare anche i rifugiati e i cittadini stranieri purché regolarmente soggiornanti e titolari del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo. La domanda va presentata presso la sede Inps più vicina al proprio domicilio. In caso di trasferimento all’estero, il cittadino straniero perde il diritto all’erogazione dell’assegno.

Page 16: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

L’Inps eroga anche la pensione di invalidità civile che è una prestazione economica che può essere richiesta dai lavoratori la cui capacità lavorativa è ridotta a meno di un terzo a causa di infermità fisica o mentale. Per invalidità, infatti, si intende la difficoltà a svolgere alcune funzioni tipiche della vita quotidiana a causa di una menomazione o di un deficit psichico, intellettivo, della vista o dell’udito (tra le minorazioni o invalidità civili rientrano, infatti, anche la cecità e il sordomutismo). La pensione di invalidità civile è erogata agli invalidi civili totali o parziali senza altri redditi o con redditi insufficienti al proprio mantenimento. Nel caso dei cittadini stranieri, i benefici economici sono erogati dall’Inps solo se lo straniero è in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo. In base alla percentuale di invalidità riconosciuta e al proprio reddito personale il valore della pensione varia. Con il 100% di invalidità e il riconoscimento del diritto all’indennità di accompagnamento si riceve anche l’assegno di accompagnamento attribuito dalla Regione tramite l’Inps. Il riconoscimento dell’invalidità civile (anche minore del 75%) abilita il richiedente a chiedere l’iscrizione alla graduatoria provinciale per l’avviamento al lavoro degli invalidi presso il Centro per l’impiego.

Page 17: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

L’assegno di maternità, concesso dal Comune e pagato dall’Inps, è un sostegno economico per le madri che non hanno maturato i contributi sufficienti per avere diritto ai trattamenti previdenziali di maternità. Per avere diritto all’assegno è necessario:

• avere, da meno di 6 mesi, un figlio (naturale, in adozione o in affidamento preadottivo) con un’età inferiore a 6 anni (per gli affidamenti e le adozioni internazionali è sufficiente la minore età);

• avere lavorato per un periodo compreso tra 9 e 18 mesi, ma essere disoccupata al momento della domanda e non avere, quindi, diritto ai trattamenti economici previdenziali di maternità per il periodo di astensione obbligatoria (2 mesi prima del parto e 3 mesi dopo);

• avere un reddito familiare inferiore a una cifra annua fissata dalla legge;

• non avere già chiesto l’assegno di maternità.

Page 18: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Possono chiedere l’assegno di maternità le cittadine straniere, residenti in Italia, con un valido permesso CE per soggiornanti di lungo periodo e le cittadine straniere rifugiate, anche se solo in possesso del permesso di soggiorno. La domanda va presentata presso la sede Inps dove si risiede. L’Inps si occupa del pagamento in un’unica soluzione (entro 120 giorni dalla presentazione della domanda).

Se la cittadina straniera non ha i requisiti per ottenere l’assegno di maternità e una copertura previdenziale, può chiedere al Comune un contributo economico che viene erogato con il pagamento di cinque mensilità di 288,75 euro, per un totale di 1.443,75 euro. Il diritto al contributo dipende da:

• limiti di reddito;• numero dei componenti del nucleo familiare;• altre condizioni specifiche.• Se, per qualche motivo, la madre non è presente nella famiglia,

l’assegno spetta al padre. La domanda deve essere presentata in Comune entro 6 mesi dalla nascita, dall’adozione o dall’affidamento preadottivo. Anche in questo caso, possono richiedere l’erogazione degli assegni i cittadini stranieri in possesso di un valido permesso CE per soggiornanti di lungo periodo e i rifugiati, anche se solo in possesso del permesso di soggiorno.

Page 19: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

L’indennità di disoccupazione può essere chiesta sia dal lavoratore licenziato che dal lavoratore che si è dimesso per giusta causa, purché abbia almeno 2 anni di contributi. Non è, invece, riconosciuta a favore di chi si dimette volontariamente, con la sola eccezione delle lavoratrici in maternità. L’indennità è pagata per 6 mesi. La domanda deve essere presentata all’Inps entro 68 giorni dalla fine del rapporto di lavoro (o entro 98 giorni in caso di licenziamento in tronco per giusta causa).

Page 20: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Per l’anno 2009, come misura a sostegno del reddito, il Governo italiano ha stabilito alcun misure anticrisi, tra queste il cosiddetto Bonus famiglie. L'ammontare del beneficio ammonta a una cifra compresa tra i 200 e i 1000 euro in relazione al reddito e ai componenti del nucleo familiare. Può essere richiesto dai residenti in Italia, lavoratori e pensionati, incluse persone non autosufficienti.

• Il bonus è un contributo fiscale destinato appunto ai contribuenti, pertanto senza distinzione di nazionalità.

• La residenza in Italia, è un requisito necessario solo per il richiedente, ossia per chi presenta la domanda. Pertanto rientrano anche i familiari residenti fuori dall’Italia, appartenenti al proprio nucleo familiare. Fanno parte del nucleo familiare i figli a carico, il coniuge non legalmente ed effettivamente separato (anche se non a carico), nonché i figli e gli altri familiari fiscalmente a carico. Un famigliare è a carico se non percepisce un reddito di oltre 2.840,51 euro annui.

Page 21: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Associazioni di immigrati e a favore degli immigrati• Anfe – Via Cardinale Mazzarino, 19 – L’Aquila – Tel. 0862.410784• Anfe – Via Mons. Velieri, 28/a – Avezzano – Tel. 0863.23222• Anolf (http://www.anolf.it)• Anolf Avezzano – Via Monte Velino, 63 – 67051 Avezzano (AQ) – Tel 0863.412878 – 413117 –

Fax 0863.413890 – 413890• Anolf L’Aquila – Via Giovanni Gronchi, 16 – 67100 L’Aquila – Tel 0862.314869 – Fax

0862.351045• Associazione Gentium – Via Strada statale 80, 20/A – L’Aquila – Cell. 349.4240139 (Mariana

Muntean) – Email: [email protected]• Associazione culturale macedone – Via Croce Rossa, 215 – L’Aquila• Associazione femminile immigrate per le pari opportunità – Via Croce Rossa, 215 – L’Aquila –

Cell. 331.8473800 oppure 333.6307208 (Olena Yakymets) – Email:[email protected]• Associazione centro culturale islamico – Via Croce Rossa, 215 – L’Aquila• Federazione Populi Mundi – Via Paganica, 17 – L’Aquila• Inti Raymi Onlus – Via G. Campomizzi, 2 – L’Aquila• Unimondo – Via dei Giardini, 22 – L’Aquila – Tel. 0862.420848• Associazione “Mondo a Colori” Onlus – Via Napoli, 79 – Avezzano (Aq)• “Nessun luogo è lontano” – Via Mazzini, 135 – Avezzano – Tel. 0863.413814• Rindertimi – Via F.lli Rosselli, 79 – Avezzano – Tel. 0863.416099• Assoc. Assistenza e solidarietà – Via L. Giuliani, 3 – Celano – Tel. 0863.793480• Associazione A.M.A. Al Hijra – Via Olanda, 33 – Trasacco (Aq) – Tel. 0863.936899• Associazione multietnica “Sulmona integra” – c/o Comune di Sulmona – Via P. Mazara – Sulmona

Page 22: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

È possibile trovare un elenco sempre aggiornato delle associazioni di volontariato della regione Abruzzo sul sito dell’Osservatorio sociale regionale http://osr.regione.abruzzo.it/do/index?docid=65

Page 23: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Molti comuni hanno istituito presso il comune:• Sportelli per l’immigrazione;• Segretariato SocialeIl servizio di Segretariato Sociale rappresenta la risposta istituzionale al diritto

dei cittadini a ricevere informazioni esatte, dettagliate, esaustive e pertinenti sul complesso dei servizi, delle procedure per accedervi, delle prestazioni, delle normative utili ad effettuare una libera scelta tra le risorse sociali disponibili, per poterle utilizzare correttamente, riducendo le disuguaglianze nell'accesso. Si configura pertanto come un servizio di prima accoglienza e opera in modo trasversale facilitando e/o sostenendo il raccordo organizzativo degli interventi e dei servizi sociali e sociosanitari.

Il servizio garantisce inoltre la presa in carico dei casi complessi delle fragilità sociali e personali che non possono essere indirizzate altrove. I valori cui si ispira il servizio di segretariato sociale sono:• l’uguaglianza, perché a tutti siano date pari opportunità• l’imparzialità e l’equità nell’erogare il servizio• l’efficacia e l’efficienza, perché non vi siano sprechi e si risponda ai bisogni di tutti• la solidarietà e la partecipazione, perché si creino o crescano nella società le opportunità di aiutare e di venire aiutati• la giustizia, perché è bene rispondere innanzitutto a chi ha più bisogno

Page 24: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

• MEDIAZIONE CULTURALEL'inserimento e l'integrazione dei minori stranieri avviene principalmente attraverso la

scuola , che è per i bambini e ragazzi lo spazio più ampio e diversificato di socializzazione. La scuola e i servizi educativi in Italia sono diventati un vero spazio dell'incontro e dello scambio interculturali, visto la presenza sempre più consistente dei minori stranieri.

La Mediazione Linguistica e Culturale fa chiarezza su: momenti di disorientamento e di incomprensione che possono riguardare stili di apprendimento, di interazione e relazione, stili di comunicazione e di uso del linguaggio; su momenti di trasmissione di informazione riguardo il funzionamento delle strutture scolastiche e informazioni chiarificatrici per l'inserimento del bambino straniero inoltre fornisce alla famiglia dell'alunno informazioni sul sistema scolastico ed educativo nel paese d'arrivo

Affiancato da un mediatore l'alunno neo-arrivato fa i primi passi nell'apprendimento della lingua italiana, inizialmente come idioma della comunicazione quotidiana cioè in un registro linguistico a lui utile per comunicare bisogni, capire e farsi capire, esprimere stati d'animo, ricevere ed offrire desideri e bisogni per poi passare al lavoro, sia di pianificazione che di applicazione, nell'apprendimento delle discipline scolastiche.

Il mediatore Linguistico Culturale svolge attività di intercultura anche interagendo con gli alunni e le famiglie straniere spiegando loro gli aspetti culturali, le diversità nella mentalità, le caratteristiche e le modalità della nuova realtà italiana. Sottolineando sempre il ruolo delle istituzioni scolastiche, punto di snodo privilegiato per l'acquisizione di atteggiamenti e relazioni interculturali non solo di studenti e insegnanti ma anche del tessuto sociale in cui le scuole operano.

Page 25: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

IL RUOLO DEI COMUNI NELL’ACCOGLIENZA

Piu’ di 9 mila minori stranieri non accompagnati, aumentati del 98,4% in due anni. Sempre piu’ maschi, prossimi alla maggiore eta’, e provenienti soprattutto dai Paesi dell’Africa, dal Bangladesh e dall’Afghanistan. E’ questa, in estrema sintesi, la fotografia sviluppata dal V Rapporto ANCI-Cittalia sui minori stranieri non accompagnati in Italia.

Il Rapporto rappresenta nei fatti quasi un censimento, dato che i Comuni che hanno partecipato attivamente all’indagine rappresentano circa il 70% del totale della popolazione residente in Italia al 31 dicembre 2012.

Tra i dati sottolineati nel Rapporto, inoltre, il netto incremento dei Comuni di medie e piccole dimensioni impegnati nell’accoglienza, che si affiancano all’ovvia preponderanza delle citta’ metropolitane all’interno di un contesto in cui, sottolinea lo stesso Rapporto, ‘’i minori non accompagnati rappresentano sempre piu’ una compenente del piu’ vasto fenomeno migratorio ma, piu’ specificamente, della migrazione di categorie particolarmente vulnerabili’’.

Page 26: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Per Minore Straniero non accompagnato (msna) si intende il minorenne non avente cittadinanza italiana o di altri Stati dell’Unione Europea che, non avendo presentato domanda di asilo, si trova per qualsiasi causa nel territorio dello Stato privo di assistenza e rappresentanza da parte di genitori o di altri adulti per lui legalmente responsabili…” (DPCM 535/99 art. 1). Nella maggior parte dei casi i minori stranieri non accompagnati sono adolescenti, che con il consenso dei genitori, decidono di lasciare il proprio Paese di origine, spinti da problematiche legate a situazioni di guerra, di instabilità politica, di grave povertà. 

Page 27: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

I minori stranieri non accompagnati contattati o presi in cariconel nostro paese sono stati:• nel 54,9% dei casi accompagnati ai servizi dalle forze dell’ordine,• il 15,6% circa da parenti, • poco meno del 5% da connazionali • quasi il 9% vi si presenta autonomamente. • L’8,6% e segnalato dalla Procura o dal Tribunale mentre poco più

del 7% dalla Prefettura. Dopo un periodo nel quale il numero dei minori stranieri non

accompagnati, contattati o presi in carico dai servizi sociali dei Comuni italiani e stato altalenante, nel 2011 il valore ha registrato un significativo incremento(+100,5% rispetto all’anno precedente), rimanendo praticamente stabile l’anno successivo. Tale incremento ha comportato l’attivazione di interventi, attività

e servizi a favore di 9197 minori nell’anno 2011 e nei confronti di 9104 nel 2012

Page 28: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Sono notevoli le differenze a livello regionale sia in termini di consistenza numerica sia per ciò che attiene alla variazione percentuale tra le

diverse annualità. In particolare le quattro regioni dove si e registrato nel 2012 il piùalto numero di MSNA sono il Lazio (35,1% del totale, con 3.192 minori contro gli

892del 2010), la Puglia (12,0%, da 422 a 1.089), la Sicilia (11,7%, da 301 a 1.061) e l’Emilia Romagna (10,0%, da 783 a 914 minori). Analizzando l’andamento di queste prime quattro regioni, che raccolgono complessivamente il 68,7% del totale a livello nazionale

dei minori presi in carico, ci appare interessante osservare che il Lazio, dopo una costante diminuzione del fenomeno, nell’ultimo biennio ha registrato numeri importanti, cosi come la Puglia e la Sicilia. Mentre in Emilia Romagna la quota dei minori contattati, presi in carico, dopo una significativa riduzione tra il 2006 e 2007, i numeri sono rimasti stabili con un aumento sostenuto tra il 2011 e 2012.

Page 29: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Per quanto riguarda il genere, come preannunciato, la grande maggioranza di minori stranieri non accompagnati e costituita da maschi, i quali rappresentano quasi il 95% del totale minori contattati o presi in carico dai Comuni nel 2012. Dal confronto con

i dati rilevati nel corso delle precedenti indagini ciò che appare subito evidente e la drastica riduzione delle minori (-71%, da 1.694 nel 2006 a 490 nel 2012), le quali sono giunte a rappresentare solo il 5% dei giovani presi in carico mentre nel 2006 erano oltre 1 su 5 minorenni di sesso femminile (ovvero il 22%, 10% nel 2008 e l’8,5% nel 2010).

Page 30: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

I minori stranieri non accompagnati che si teme possanosubire persecuzioni nel loro Paese, per motivi di razza, religione,nazionalita, appartenenza a un determinato gruppo sociale o perle proprie opinioni politiche, hanno diritto di presentare con il

supporto del tutore, domanda di ASILO. La domanda di protezione viene esaminata dalla CommissioneTerritoriale e se viene riconosciuto al minore lo status di rifugiato,questi riceve un afferente permesso di soggiorno.Si evidenzia il fatto che, pur continuando a rappresentare un segmentoparticolare e ridotto dell’universo complessivo, tra i minori presi incarico/contattati dai servizi sociali dei Comuni, sono aumentatii minori richiedenti protezione internazionale i quali, ritraggonoIndubbiamente la figura più vulnerabile e fragile dei minori inMovimento.

Page 31: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Esistono tre tipi di interventi particolarmenteSignificativi per i MINORI NON ACCOMPAGNATI: • la collocazione in comunità, • l’affido • il ricongiungimento familiare. Tali interventi appaiono importanti perché circoscrivono,

almeno momentaneamente, le modalità attraverso le quali i minori si inseriscono nel territorio della provincia. In tal senso, si può sostenere che la maggioranza dei minori seguano percorsi di inserimento di tipo comunitario e risultino essere, in definitiva, strettamente dipendenti alle disponibilità di risorse economiche dei Servizi sociali del territorio.

Page 32: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Il fenomeno più circoscritto dei minori inseriti in comunità di prima accoglienza, per i quali i servizi abbiano attivato un intervento di accoglienza presso strutture di pronto intervento all’interno delle quali il minore dovrebbe rimanere per un periodo limitato (da 30 ad un massimo di 120 giorni).

Infatti, al minore straniero che si presenta, solo o accompagnato (da forze dell’ordine, operatori sociali, enti, associazioni, privati, etc.) all’assistenza sociale territoriale e che risulti privo di riferimenti familiari e parentali, viene offerta la pronta e provvisoria accoglienza

Page 33: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Le strutture che svolgono questo servizio rivolto a minori in situazione di abbandonoo di urgente bisogno di ospitalità e protezione, sono prevalentemente strutture delprivato sociale convenzionate con l’ente locale, attivabili su richiesta dei servizi socialio dell’autorita giudiziaria allorquando un minore venga rintracciato privo di adultidi riferimento. Per le emergenze possono, inoltre, essere attivati posti di pronta accoglienzapresso comunita ad hoc o strutture residenziali che si siano dichiarate disponibilia riservare un limitato numero di posti a tale scopo.I minori accolti in prima/pronta accoglienza, come possiamo vedere sonoprevalentemente di genere maschile. Dal 2006 al 2012, come abbiamoavuto modo di registrare anche in merito ai contattati/presi in carico, l’incidenzafemminile e andata fortemente diminuendo, passando dal 29,8% dei minori accoltial 5,1%.Di queste 337 minori non accompagnate, il 56% del totale si trova in tre regioni:Lazio (84), Toscana (62) ed Emilia Romagna.Approfondendo ulteriormente l’analisi aggiungendo la variabile dell’età, vediamoche nel 2012, come nel biennio precedente, oltre otto minori su 10 entrati in primaaccoglienza hanno prevalentemente un’età compresa tra 16 e 17 anni (corrispondenteall’82,8% dei minori totali), mentre il 16% rientra nella fascia tra gli 11 e 15 anni, e sololo 0,6% ha meno di 10 anni. Rispetto al 2010, a fronte di un incremento generalizzatonei valori assoluti già evidenziato (+95,4%), la fascia d’età che ha registrato nel corsodel 2012 un aumento più alto risulta essere quella dei minori diciassettenni (+144%),seguita da quella dei minori sedicenni (+76%).

Page 34: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Entrando nel merito degli interventi volti alla tutela

e all’integrazione, a partire da un primo

semplice indicatore relativo alla permanenza

costituito dal numero di minori che sono

rimasti nelle rispettive strutture per almeno un

mese rispetto al totale dei minori accolti,

possiamo evidenziare un progressivo aumento dei minori che permangono all'interno delle strutture di accoglienza nelle quali sono stati collocati dai servizi sociali

Page 35: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Il tema degli allontanamenti rappresenta uno dei problemi con i quali gli operatori si confrontano quotidianamente e che interroga i servizi, e non solo, sull’adeguatezza degli interventi che tendono a proteggere e tutelare il minore e che spesso, purtroppo, mal si conciliano con le aspettative, i bisogni di un adolescente prossimo alla maggiore eta teso a portare a compimento il proprio progetto migratorio che ha come obiettivo specifico quello di lavorare e guadagnare soldi da mandare alla famiglia d’origine.

Oltre a cio, l’adeguatezza delle strutture destinate all’accoglienza, l’attivazione o meno di servizi ed interventi adatti ad affrontare il primo periodo, condizionano la qualita della “risposta” e rendono piu o meno corrispondente ai bisogni del minore l’intervento di presa in carico. Purtroppo non sempre e ovunque siamo in presenza di una progettualita ricca e strutturata adatta ad affrontare la fase piu difficile nella quale vanno impiantate le prime radici di una relazione fondamentale per il destino futuro del minore, e un dato e che ci spinge a ritenere cruciali gli interventi di primo periodo e proprio quello legato al fatto che la piu alta percentuale di “dispersione” si verifica entro la prima settimana (50,3%) per poi scendere nei periodi successivi e risalire trascorse oltre quattro settimane (27,4%).

Page 36: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Nel percorso di accoglienza appena delineato puo anche accadere che si presentinel frattempo la possibilità per il minore di andare a convivere presso parenti o

connazionali e che il minore, dopo la fase di raccolta di informazioni, documentazionee valutazione a cura dei Servizi sociali (in collaborazione con Questura e Tribunaleper i minorenni), venga pertanto affidato a loro. Dai servizi viene data la priorita,anche in itinere, alla dimensione familiare e dunque viene verificata l’esistenza di unrete parentale e amicale, oppure strutturata l’opportunita di coinvolgere stranierinon connazionali o italiani a cui affidare il minore. I minori affidati sono, seppurlimitatamente, aumentati da un anno all’altro, passando da 7 su 100 accolti nel 2006,a quasi 9 su 100 nel 2012. Nella maggior parte dei casi si tratta di minori affidatati a parenti (65%), anche se neglianni e notevolmente aumentato il numero degli affidi eterofamiliari a connazionali(da 7,8% nel 2006 al 12,5%) e a italiani (quasi il 15%),mentre sono limitati i casi in cui iminori vengono affidati a stranieri non connazionali.

Page 37: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

I minori stranieri non accompagnati accolti in seconda accoglienza

Per i minori accolti in prima/pronta accoglienza, dopo un primo periodo nell’ambitodel quale non siano maturate le condizioni per un affidamento o per il rimpatrio volontario,i servizi sociali elaborano un progetto educativo a lungo termine e individuanola soluzione piu idonea in base alle necessita del minore. Il passaggio in una “fasedi seconda accoglienza” puo prevedere a) il collocamento del minore presso una comunità,b) l’affidamento presso famiglie o persone singole, c) il trasferimento in abitazioni autonome, spesso condivise con altri ragazzi, nelle quali vengano

sperimentati progettualita fortemente orientate allo sviluppo dell’autonomia. Proprio per rendere sempre più aderente l’intervento di presa in carico ai reali bisogni di minori

spessoprossimi alla maggiore età, come vedremo nella parte dedicata all’analisi degli interventi alcuni

territoristanno sperimentando differenti tipologie di servizi offerti. Accanto alla comunita di accoglienza si

prevedono strutture intermedie basate su una semi-autonomia dei ragazzi.Attualmente, nonostante si stiano sperimentando in vari territori differenti tipologie di servizi offerti

chevanno dalle comunità o gruppi appartamento volti al sostegno dell’autonomia alle varie forme

diaffido (omoculturale o eteroculturale), la maggior parte dei minori vengono inseriti in struttureresidenziali di tipo familiare e comunità di accoglienza nelle quali potra rimanere sino alraggiungimento della maggiore eta.Nel biennio 2011/2012 i minori stranieri non accompagnati per i quali i Comuni hannopredisposto un progetto di vita individualizzato e sono passati dalla prima/prontaaccoglienza alla seconda sono stati mediamente il 44% degli accolti (contro il 54%del biennio precedente)

Page 38: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Infatti, seppur i minori passati dalla prima alla seconda accoglienza siano, in numero assoluto, superiori sia nel 2011 che 2012 rispetto agli anni precedenti, l’incidenza rispetto al totale dei minori accolti in prima accoglienza mostra come la proporzione di minori passati in seconda accoglienza cali costantemente dal 2009: se a inizio periodo il 55,5% dei minori accolti in prima e passato in seconda, tale percentuale cala a 52,9% nel 2010, 45,6% nel 2011 e al 43% nel 2012. Nel biennio 2011-12 i minori risultano essere maggiormente distribuiti sul territorio, sebbene la maggioranza sia sempre dislocata nel Centro Italia (26,1% nel 2011 e 30,1%nel 2012).

Page 39: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Proseguendo nella nostra analisi e aggiungendo la variabile dell’eta,la distribuzione dei minori in seconda accoglienza per classi di eta dimostra nel corso degli anni un progressivo spostamento dell’eta media dei minori verso il compimento della maggiore eta. Sono infatti i minori di eta compresa tra 16 e 17 anni a registrare i maggiori incrementi percentuali, passando dal costituire

quasi il 66,6% nel 2006, il 77% nel 2008, l’82,5% nel 2010, all’83% del totale dei minori accolti nel 2012. In particolare, rispetto al 2010, aumenta significativamente la componente dei sedicenni, i quali rappresentano nell’ultimo anno di riferimento il 62,1% (+102%), mentre diminuiscono i minori appartenenti alla fascia di eta 0-10 (-38%).

Page 40: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

A seguito dell’elaborazione di un progetto individualizzato per i minori, l’accompagnamento

educativo prevede solitamente l’avvio di percorsi scolastici, formativi e lavorativi.

Ma purtroppo non sempre si registra un coinvolgimento, una piena partecipazione

o adesione del minore alla delineazione del percorso di integrazione sociale e talvolta il cammino intrapreso si interrompe prima del suo termine naturale.

Page 41: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Un altro aspetto centrale e strategico della presa in carico dei minori stranieri soli riguarda l’apertura della tutela legale e la conseguente nomina del tutore. Nella prima

fase di accoglienza, i Servizi Sociali territorialmente competenti sono tenuti a segnalare il minore al giudice tutelare affinché vengano avviate le procedure per la nomina di un tutore (un parente, cittadini volontari adeguatamente formati per ricoprire il ruolo

di tutori ecc.) ma nelle diverse realtà territoriali si rilevano, di fatto, comportamenti differenti. Pertanto non sempre e ovunque viene nominato un tutore, come invece

dovrebbe accadere ex lege nei casi in cui la “condizione” di stabile lontananza dei genitori impedisca di esercitare pienamente la potestà.

Page 42: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Come i dati relativi all’allontanamento dei minori dalle comunita e l’apertura della tutela anche i dati afferenti la posizione giuridica, in termini di titolarita di permesso di soggiorno, evidenziano tuttora delle criticita e spunti per una attenta riflessione.

Nel 2012, poco piu del 60% dei minori accolti in seconda accoglienza risulta provvisto di un titolo di soggiorno.

L’incidenza dei titolari di un permesso di soggiorno sugli accolti in seconda accoglienza risulta essere altalenante a livello nazionale: nel 2008 l’avevano ottenuto in 42,8%, nel 2010 il 73,6% per poi calare a 60,2 nel 2012. Nel corso dell’ultimo anno considerato, il gruppo piu consistente di minori ha ottenuto un permesso di soggiorno per minore eta (63%, ovvero 2.515 su 4.181 accolti), il 22,3% per un qualche motivo legato alla protezione internazionale, l’11,3% per affidamento, 1,2% per integrazione minore e lo 0,2% per protezione sociale. Rispetto al 2010, sono aumentati i minori con un permesso per minore eta ritornati vicino ai livelli del 2006-2008 (da 45% al 63%), raddoppiati quelli con un permesso per protezione internazionale (da 12,4% al 22,3%) e notevolmente diminuiti i permessi per affidamento o motivi familiari (dal 37% all’11% nel 2012).

Page 43: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Interessante, ma allo stesso molto preoccupante, notare che anche per il rilascio dei permessi di soggiorno vi sono significative difformita a livello regionale.

Le situazionidi maggior criticita sembrano sussistere in Lazio, ove neanche il 13% dei minori risulta titolare di un permesso di soggiorno, cosi come in Puglia (24%) e in Toscana (42% sul totale degli accolti in seconda accoglienza). Ad esclusione della Liguria, in cui la maggioranza dei permessi di soggiorno sono rilasciati per affidamento o motivi familiari,in tutto il Nord la maggioranza e rilasciata per minore eta: si va dal 55,3% del Piemonte a 93,3% del Trentino-Alto Adige. Nel Centro, solo Toscana e Umbria seguono tale andamento netto. Nelle Marche, infatti, sebbene la maggioranza dei titoli sia per minore

Page 44: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

eta, la percentuale si ferma al 38,6%, seguita da vicino da affidamento e motivi familiari

(30,1%) e da protezione internazionale (27,7%). In Lazio, invece, la grande maggioranza

dei permessi e rilasciata per protezione internazionale (73,3%). Nel Mezzogiorno, invece,

la questione e piu diversificata. In Abruzzo, ad esempio, la situazione e molto

netta: infatti il 75% dei permessi e per minore eta e il restante 25% per affidamento o

motivi familiari, mentre in Molise e interessante notare come 2 permessi su 3 siano

stati rilasciati per integrazione minore, e come quasi il 69% di quelli rilasciati in

Calabria per protezione internazionale.

Page 45: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Raggiungere la maggiore età rappresenta infatti il momento cruciale nel quale si determina la possibilità per il giovane di proseguire i percorsi di inclusione sociale avviati o, diversamente, si apre il rischio di caduta in situazioni di esclusione.

Divenire maggiorenni e non essere in possesso di un titolo di soggiorno significa cadere nella condizione di irregolare passibile di un provvedimento di espulsione, cosi come, pur in presenza di un permesso di soggiorno per minore età, non aver maturato, al compimento del diciottesimo anno di età le condizioni (temporali e materiali) previste dalla legge per la conversione del permesso rischia di condurre il giovane in eguale situazione di precarietà.

Page 46: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Per i minori stranieri non accompagnati l’attuale formulazione dell’art. 32, co. 1-bis TU d.lgs. 286/98 individua due gruppi di minori stranieri:

• da un lato coloro che, affidati ai sensi dell’art. 2 legge 184/83 e/o sottoposti a tutela, non abbiano trascorso due anni in un progetto di integrazione sociale e siano in Italia da meno di tre anni al compimento della maggiore eta;

• dall’altra quelli che siano stati ammessi ed abbiano completato il programma biennale di integrazione sociale e dimostrino la presenza in Italia da almeno un triennio (co. 1-ter).

Per i primi la conversione del permesso di soggiorno (da minore eta o affidamento a lavoro, o studio, o attesa occupazione) e consentita “previo parere positivo del Comitato per i minori stranieri” di cui all’art.33 del Testo Unico immigrazione;

Per i secondi tale parere non e richiesto, essendo sufficiente la dimostrazione dell’ammissione e del completamento del progetto sociale biennale prima della maggiore età.

Page 47: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

In questa fase delicata di “transizione”, il ruolo dei servizi sociali e dei soggetti deputati alla gestione del minore non accompagnato e determinante per la conversione del permesso di soggiorno, ma anche per progettare e realizzare gli “interventi di accompagnamento all’uscita” dalle comunità di seconda accoglienza.

L’attivazione di progetti-ponte per l’inserimento abitativo e lavorativo dei minori non accompagnati a diciotto anni risulta abbastanza diffusa in alcune città dove l’offerta rientra nel sistema complessivo di politiche sociali per i minori non accompagnati;

mentre in altre prevalgono sperimentazioni del privato sociale o di altri soggetti pubblici ancora poco consolidate.

E chiaro che molto di quanto potrà realizzarsi in questa fase, come

Page 48: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Le azioni di sostegno e di affiancamento vanno dall’inserimento in “servizi di semiautonomia” al consolidamento nel percorso lavorativo, all’orientamento sociale all’aiuto nella ricerca di una collocazione abitativa.

Ma non mancano progetti specifici, ad esempio per favorire un percorso di progressiva autonomia, residenze “assistite”, con l’obiettivo di porsi come “struttura intermedia” tra il gruppo appartamento e il domicilio autonomo per favorire un percorso di progressiva autonomia. Cosi come esistono le “case di autonomia” nate per offrire ai ragazzi divenuti maggiorenni in Comunità un proseguimento del progetto in un luogo tutelato. Nelle case di autonomia i ragazzi hanno la possibilità di usufruire di un “luogo di passaggio” che li accompagni verso un inserimento graduale e

guidato nel tessuto sociale locale, passando da un autogestione responsabile dell’alloggio in cui i giovani vivono.

Page 49: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

L’efficacia della riuscita di tali interventi dipende da cio che si e concretizzato nel corso dell’intervento di presa in carico, pertanto occorre sottolineare ancora una volta l’importanza di provvedere alla nomina tempestiva di un tutore che accompagni ed assista il minore

in tutte le procedure che lo riguardano, assicurandone la rappresentanza legale.

Cosi com’e importante identificare un sistema integrato giudiziario e amministrativo per il riconoscimento di forme di tutela adeguate alle specificità, esigenze dei minori non accompagnati e promuovere procedure e percorsi volti all’ottenimento del titolo di soggiorno e alla sua conversione al compimento della maggiore eta.

Page 50: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Gli interventi attivati a livello locale in materia di assistenza

e protezione dei minori stranieri non accompagnati.

I servizi e gli interventi messi in atto dai servizi sociali degli Enti Locali per affrontare le complesse problematiche che pone la presenza dei minori stranieri non accompagnati e garantire una maggiore protezione sono vari e articolati.

Page 51: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Gli interventi e i servizi

Gli interventi piu frequenti in materia di assistenza e protezione predisposti a tuteladei minori soli accolti indicati dai Comuni:• sono risultati il collocamento in luogo sicuro, il colloquio, • la richiesta di apertura di tutela, • la segnalazione al Comitato per i minori stranieri non accompagnati,• la segnalazione del minore alla Questura,• l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale,• la richiesta del permesso di soggiorno, • attivita volte all’accertamento dell’eta, • la richiesta di avvio delle indagini familiari, • la segnalazione del minore alla Procura presso il Tribunale dei minorenni, • la richiesta di indagini familiari ed infine le attivita di contatto con la famiglia di

origine.La prassi seguita dai Servizi Sociali privilegia l’immediato “collocamento del minorein luogo sicuro” e l’attivazione degli interventi di tutela, le segnalazioni alle autoritacompetenti (Giudice tutelare, Comitato per i minori stranieri e Questura) e

l’accertamentodell’identita del minore. Risulta invece residuale, come negli anni precedenti,la quota di Comuni che dichiarano di attivare come primi interventi la richiesta

di rimpatrio del minore.

Page 52: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Per quanto riguarda gli interventi volti piu specificatamente all’integrazione sociale

del minore, il piu ricorrente indicato dai comuni rispondenti e quello dell’inserimento scolastico, seguito da altri interventi di utilita primaria, mediazione linguistico culturale,

alfabetizzazione, formazione professionale e attivita a sostegno dell’integrazione.

Page 53: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

La spesa complessiva sostenuta dai Comuni nell’arco dell’anno 2012 attinente all’accoglienza e ai servizi rivolti ai minori stranieri non accompagnati risulta attestarsi:

• per oltre il 45% degli enti locali sotto ai 50mila euro. • Vi e un 21,8% dei Comuni che dichiaradi avere speso dai 50 ai

100.000 euro, • un 14% da 100 a 300.000 • oltre un 2% del totale dei rispondenti che si colloca nel range 300-

500.000. Vi e un 15% dei comuni che ha speso tra i 500mila e i 700mila

euro, uno 0,4% dai 700mila al milione ed infine l’1,2% degli enti rispondenti che dichiarano di aver speso oltre 1 milione di euro per i servizi di accoglienza e tutela forniti ai minori soli.

Il costo medio giornaliero sostenuto per il collocamento di un minore all’interno di una struttura di prima/pronta accoglienza risulta mediamente di 88 euro, contro le 87 in seconda accoglienza, con differenze sostanziali tra i 100 euro al Nord, gli 83 euro al Sud, 80 al Centro ed i 76 euro nelle Isole.

Page 54: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

La rete, i punti di forza e le criticità

I Comuni, ben consapevoli dello status giuridico complesso e articolato dei minori

stranieri non accompagnati (in quanto minori, stranieri, richiedenti asilo, vittime di

tratta, ecc.), riconoscono sempre di piu l’importanza di tessere formalmente rapporti

con i soggetti che si occupano a vario titolo della loro protezione e tutela.

L’intervento a livello territoriale di soggetti afferenti ad amministrazioni diverse (giuridiche, amministrative e sociali) rende infatti indispensabile affinche vi sia un buon livello di

collaborazione, la formalizzazione dei rapporti inter-istituzionali tra i vari soggetti.

Page 55: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Nel 2012 quasi il 17,5% dei rispondenti (contro il 14% del 2010 e l’11% del 2008) ha dichiarato di aver stipulato protocolli di intesa con altri Enti o Istituzioni per la gestione

dei MSNA (con il pubblico tutore, il Giudice Tutelare, gli Istituti scolastici, il Tribunale

per i minorenni, le Questure e le Prefetture). In particolare, sono stati stipulati 304protocolli d’intesa con Enti o Istituzioni, la maggioranza dei

quali sottoscritti con:• altri Comuni (28%), • le comunita d’accoglienza (24,3%), • con gli Enti del terzo settore(8.2%), • con la Questura (7,2%), i servizi sanitari (5,6%), e con la

Prefettura (5,3%).

Page 56: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

le principali dichiarazioni espressedai Comuni in merito ai punti di forza e di debolezza delle politiche di

presa in carico e di accoglienza promosse dall’amministrazione comunale o dall’ente/soggetto che gestisce i servizi rivolti ai minori stranieri non accompagnati.

Punti di forza:• La tempestivita dell’intervento,• la progettazione di interventi socio-educativi adeguati che si avvalga dipersonale qualificato e la collaborazione con la rete dei servizi comunali

risultano ipunti di forza piu condivisi. Mentre tra i problemi riscontrati spicca in modo inequivocabile• la mancanza di risorse economiche che da solo rappresenta oltre il 32%

deltotale delle risposte. • Segue il problema della difficolta di identificazione del minore, cosi

come vengono indicate alcune principali criticita per una presa in carico efficacedel minore:

• la mancanza di strutture di accoglienza e di servizi specifici, l• a difficolta a progettare, realizzare rimpatri volontari assistiti • nonche la difficolta nel reperire famiglie affidatarie e problematiche

legate all’affido in generale.

Page 57: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

PUNTI DI DEBOLEZZA DELLE POLITICHE DI ACCOGLIENZA,

1. Mancanza di risorse economiche/costi elevati di gestione problema/impegno finanziario non prevedibile

2. Difficoltà nell'identificazione dei MSNA3. Carenza/mancanza di strutture di accoglienza e di servizi specifici 4. Difficoltà nella conversione dei permessi di soggiorno alla maggiore età5. Difficoltà a progettare/realizzare rimpatri volontari assistiti 6. Carenza famiglie affidatarie/ problematiche legate all'affido in generale7. Difficoltà a prevedere, per numero e tipologia, gli arrivi dei MSNA 8. Difficoltà ad orientarsi nella normativa di riferimento 9. Difficoltà di coordinamento/collaborazione con la rete di attori coinvolti10. (Questura, Forze dell'Ordine, ASL, giudice, Tribunale per i minorenni,

scuola, etc.)11.Difficoltà a realizzare percorsi di integrazione individualizzati 12.Difficoltà a realizzare progetti socio-educativi individualizzati Scarsità

personale/Non adeguata formazione professionale per gestione servizio 13.Difficoltà a contattare/rapportarsi con le famiglie di origine 14.Carenza di operatori qualificati per la mediazione linguistico-culturale

Page 58: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Punto di forza1. Tempestività dell'intervento di presa in carico (continuità del servizio e2. flessibilità nell'orario lavorativo)3. Progettazione di percorsi di integrazione personalizzati 4. Collaborazione con la rete dei servizi del Comune 5. Presenza di personale qualificato, specializzazione dell'ente/ufficio,

efficienza del servizio (assistenza legale, sanitaria, socio psicologica, etc.)

6. Disponibilità di mediazione linguistico-culturale 7. Progettazione di interventi socio-educativi integrati (formazione/lavoro,

tirocini formativi, etc.)8. Capacità di raccordo operativo con altri Enti del territorio 9. Modalità di gestione dei servizi sociali 10. Disponibilità del territorio all'integrazione 11. Interesse e disponibilità per l'affidamento familiare 12. Operare in rete con altri Comuni (es. Programma nazionale minori

stranieri non13. accompagnati)14. Progettazione integrata con diverse linee di finanziamento 15. Altro (monitoraggio periodico, esiguità dei casi)

Page 59: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

I percorsi di integrazione dei minori stranierinon accompagnati: le esperienze dei comuni

nella fase della seconda accoglienzaA partire dall’esperienza di alcuni territori, si e cercato di mettere in luce i passaggiche portano il minore, dopo il collocamento in prima accoglienza, all’inserimentoin un percorso di seconda accoglienza, descrivendo gli interventi attivati e ricostruendoil percorso educativo e formativo seguito dal minore dal momento del collocamentoa quello dell’uscita. In particolare, la nostra analisi si e concentrata sui progetti di integrazioneformativa e lavorativa, sulla pratica dell’affidamento familiare, nonchesui servizi volti all’autonomia dal momento che anche la Commissione europea, nelPiano di azione per i minori non accompagnati (2010-2014), ha evidenziato la necessitadi trovare soluzioni durature per i minori sulla base della valutazione individuale delloro superiore interesse. Potenziando le misure a favore, in particolare di quelliprossimi alla maggiore eta, e dei neomaggiorenni attraverso interventi volti a favorireil loro inserimento nel tessuto sociale e lavorativo che consentano di proseguire lapermanenza in Italia al compimento del diciottesimo anno di eta.L’ambito degli interventi volti all’autonomia dei minori, come si vedra nelle pagineche seguono, risulta strategico nel processo di ridefinizione del sistema di welfarelocale. Il panorama dei servizi messi in campo presuppone infatti strategie di interventodifferenziate ma anche la capacita di mettere al centro i diritti e gli interessidei minori in un’ottica di sviluppo e rafforzamento dell’attitudine a diventare membroautonomo, attivo e responsabile della societa.

Page 60: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

La formazione scolasticaPer i minori che aderiscono ai progetti individuali proposti loro dai servizi socialie dalle comunita di accoglienza iniziano dei percorsi di integrazione: • corsi di lingua italiana e, a seconda dell’eta, • iscrizione a scuola o a corsi di formazione professionale.Tuttavia, la scolarizzazione per i minori stranieri non accompagnati espesso complicata e l’inserimento scolastico ha bisogno di una adeguata

formazionesia del personale scolastico che degli operatori della comunita che

seguono il ragazzo.Infatti, per il minore andare a scuola spesso significa mettere in discussionetutto il proprio progetto migratorio, ovvero allontanare nel tempo il momento

dell’inserimento lavorativo e quindi la possibilita di guadagnare dei soldi per ripagare la famiglia dei debiti contratti per il viaggio.

Una differenza sostanziale rispetto al completamento del ciclo scolastico e piu in generale alla facilita di apprendimento e positiva conclusione del percorso scolastico e data dal paese di provenienza del

ragazzo, oltre che dalla sua eta e dalle motivazioni alla base del viaggio migratorio, come ci viene trasmesso dall’esperienza della provincia di Trento.

Page 61: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Una ulteriore criticita riguarda i minori prossimi alla maggiore eta, per i quali, per legge, non e possibile iscriverli a corsi professionali se prima non hanno assolto all’obbligo scolastico; infatti, al momento dell’iscrizione al corso professionale, il ragazzo deve avere anche l’iscrizione e la frequenza al Centro Territoriale Permanente

(CTP). Come ricorda il responsabile del Comune di Napoli, generalmente, la

scelta del percorso scolastico viene fatta in riferimento all’eta del ragazzo; se arriva in comunita ad una eta prossima ai 18 anni, e preferibile un percorso breve, concentrato, mentre per i ragazzi di 15 o 16 anni, ma sono casi rari in quanto l’eta di arrivo e sempre maggiore, l’obiettivo e prendere una qualifica almeno triennale, la criticita si presenta appunto per i ragazzi piu grandi che sono al di fuori dell’obbligo scolastico.

Frequente e anche l’inserimento dei ragazzi a corsi serali e l’organizzazione autonoma da parte delle comunita di corsi di italiano per favorire l’alfabetizzazione dei minori, come nel caso della cooperativa Dedalus la quale gestisce autonomamente

il percorso scolastico preparando il minore all’esame di licenza media.

Page 62: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Nell’esperienza riportata dal territorio trentino, per l’orientamento scolastico dei ragazzi sono organizzati dei colloqui.

Una pratica interessante e quella formalizzata attraverso un Laboratorio che e stato creato tra tutte le scuole di Trento presso il

quale un mediatore linguistico e un insegnante fanno una valutazione del grado di istruzione scolastica e un colloquio per capire quali sono gli orientamenti, i desideri, le aspirazioni del ragazzo.

In base a questo viene quindi stabilito quale puo essere il percorso scolastico piu adatto e viene proposto al ragazzo. Generalmente

si propongono al ragazzo:• percorsi professionalizzanti, • centri di formazione professionale,• corsi per diventare elettricista, meccanico, falegname, o nel settore

della ristorazione. E la proposta tiene conto anche e in particolar modo di un possibileorientamento al lavoro e delle risorse disponibili sul territorio, e in

questa ottica interessante e l’esperienza dei “progetti ponte” con le scuole professionali, nella descrizione che ne viene data dall’Associazione Provinciale per i Minori ONLUS.

Page 63: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Sempre a Trento, come viene ricordato dal Cinformi (Centro Informativo per l’immigrazione) se i ragazzi hanno 17 anni e mezzo non vengono inseriti nel ciclo scolastico ma direttamente presso delle cooperative della zona in cui e possibile fare degli inserimenti per l’apprendimento dei prerequisiti lavorativi.

Cosi come anche nell’esperienza delle comunita del modenese come viene descritto dalla Comunita

Piccola Citta di Modena, • se il ragazzo ha tra i 13 e i 14 anni viene iscritto alla scuolamedia, • mentre se ha un’eta maggiore, dai 16 anni in poi, viene iscritto al

centro territoriale permanente di formazione di eta adulta; • oppure, come indicato nel caso di Ancona, viene inviato presso enti

di formazione per seguire corsi professionalizzanti

Page 64: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Ad Ancona, la comunita La Casa del Mattone per ovviare al problema dell’assolvimento

dell’obbligo scolastico che ostacolerebbe l’accesso ai percorsi formativi e professionali,

ha adottato una prassi che consisterebbe nella richiesta al giudice tutelare di un nulla

osta formativo – lavorativo, ovvero una sorta di certificazione attraverso la quale viene

riconosciuto, nel caso in cui non sia possibile recuperare la documentazione necessaria,

l’assolvimento da parte del ragazzo dell’obbligo del percorso scolastico

Page 65: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

La formazione lavorativa e l’avviamento al lavoroStante il riferimento alle normative nazionali, i territori,

come vedremo analiticamente, affrontano in vario modo la questione dell’inserimento lavorativo dei minori

stranieri non accompagnati accolti presso le comunita locali.

In primo luogo, mediantestrumenti che variano in base al grado di formalizzazione

dello stesso, quasi tutte le comunita di accoglienza realizzano una sorta di sondaggio per valutare la predisposizione, le capacita acquisite nel paese di origine e le competenze del ragazzo per indirizzarlo

nel suo percorso formativo e lavorativo

Page 66: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

La valutazione delle competenze e i tirocini osservativiA questo proposito, ad esempio, il comune di Milano promuove una attivita diorientamento che comprende anche la ricostruzione del percorso

formativo equindi delle competenze del minore. Il bilancio di competenze cosi realizzato non si basa sull’utilizzo di un modulo

standard, formale, ma sulla comprensione sostanziale delle competenze del ragazzo, anche per valutare un suo possibile inserimento in vista di un’assunzione, che rimane l’obiettivo ultimo da raggiungere.

Gli aspetti che vengono valutati riguardano, infatti, non solo la formazione scolastica

del ragazzo ma anche competenze e capacita tecniche che possono essere piu facilmente spendibili nel mondo del lavoro.

Una caratteristica dei minori che viene spesso evidenziata anche in altri contesti territoriali, riguarda la difficolta del ragazzo a far proprie le regole alla base di un rapporto di lavoro, come ad esempio: essere

puntuali negli orari, informare per eventuali ritardi, fissare gli appuntamenti su di una agenda di lavoro.

Ed e anche su questi aspetti che la comunita di accoglienza interviene.

Page 67: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

I tirocini formativi e le borse lavoro

Relativamente ai tirocini formativi, questi hanno una durata ed una organizzazione

che varia a seconda del contesto territoriale, in quasi tutte le realta esiste una forma

di monitoraggio sul lavoro svolto e il comportamento tenuto dal ragazzo in azienda.

A volte per il monitoraggio e previsto un tutor educativo e uno aziendale, spesso e lo

stesso educatore di riferimento del ragazzo che tiene i contatti con l’azienda e ne

segue l’evoluzione

Page 68: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Il piu delle volte, i ragazzi che svolgono tirocini in azienda non fanno rilevare grandi

problemi, e comunque sempre facilmente superabili. Si tratta infatti di ragazzi sempre molto motivati a svolgere

un’attivita lavorativa che rappresenta la priorita del loro progetto migratorio.

Per quanto riguarda la durata dei tirocini, come e stato accennato, questi si svolgono in un arco temporale che generalmente varia dai due mesi fino all’anno, e in pochi casi supera l’anno di tempo.

Il periodo e spesso legato alla possibilita concreta che lo stesso tirocinio si trasformi in un contratto di lavoro, come viene descritto dalla Cooperativa Casa del Mattone di Ancona.

Page 69: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

In prevalenza, ai fini dell’inserimento lavorativo, i servizi sociali e le comunita di accoglienza attivano la rete locale che fa riferimento alle aziende del territorio, spesso conoscendo in anticipo la domanda di lavoro a cui viene indirizzata conseguentemente la formazione professionale del ragazzo.

L’ente locale interviene perlo piu finanziando borse lavoro che permettono alle aziende di conoscere le capacita e le attitudini del ragazzo per un periodo determinato (in genere sei mesi) senza pero dover sostenere

un costo economico in quanto il tirocinio formativo e finanziato dal Comune.

In questo modo, il ragazzo ha buone possibilità di veder trasformare il proprio tirocinio in un contratto di apprendistato.

Page 70: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Affido a famiglie eteroculturali e omoculturali

L’affidamento a famiglie eteroculturali o omoculturali e una strada meno percorsa nelle esperienze locali :

1, agli affidamenti che vengono realizzati presso parenti. Solitamente, questo tipo di intervento, prevede progetti specifici e maggiormente articolati, giacche ci si avvale di un’equipe multiprofessionale (assistenti sociali, educatori, mediatori culturali), normalmente gia strutturata e dotata di competenze anche in merito agli affidi di minori italiani, con la quale viene costruito un iter che va dalla sensibilizzazione sul territorio e l’individuazione di famiglie interessate, alla valutazione e formazione degli affidatari, al supporto e al monitoraggio periodico dei percorsi affrontati dai minori e dalle famiglie stesse. Inoltre e prevista l’erogazione di un contributo da parte del Comune per il mantenimento del minore.

L’affido puo costituire un’alternativa piu efficace al collocamento in una struttura residenziale per quei minori che manifestano difficolta ad adattarsi alla realta comunitaria, dove sperimentano una convivenza forzata con altri ragazzi di eta e provenienze diverse.

Inoltre restituire al minore il contesto familiare, seppure sostitutivo di quellooriginario, puo essere una scelta proficua in favore di una maggiore serenita del minoree, conseguentemente, di una piu probabile riuscita del progetto educativo.

Page 71: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Ciononostante, dalla rilevazione delle esperienze locali emerge come il ricorso a tale tipologia di affidi sia piuttosto limitato. Le principali motivazioni risiedono nella difficolta a trovare famiglie disponibili, soprattutto se straniere, e nella tendenziale preferenza di queste ad adottare minori di eta inferiore rispetto a quella di molti MSNA.

Page 72: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Riguardo a quest’ultimo tema, si registra tra le famiglie disponibili un timore nel farsi carico di un ragazzo in eta adolescenziale, essendo questa gia di per se una fase complessa e delicata nel percorso di crescita di un ragazzo, a cui si potrebbero aggiungere

le problematiche legate alle esperienze del minore straniero non accompagnato (dai traumi derivanti dal viaggio migratorio, al peso delle responsabilita nel portare a termine il mandato della famiglia nonostante le circostanze difficoltose, o anche al rischio di cadere in circuiti devianti); alla base vi e quindi l’idea che il minore di eta inferiore, avendo una personalita meno strutturata, sia di piu facile gestione.

Page 73: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Maggiore disponibilita all’affido si riscontra nei singoli volontari, che solitamente gravitano attorno alla comunita dove il ragazzo e collocato e che non di rado sono gli stessi ex educatori del ragazzo.

Le iniziative di sensibilizzazione all’affido rivolte ai cittadini sono una pratica poco diffusa che, in ogni caso, risulta poco efficace;

Nella maggioranza dei casi, come spiega un’assistente sociale del Comune di Modena, le famiglie reperite “sono quelle che gia per predisposizione, per volontariato, ruotano attorno alle realta comunitarie, chiese e quant’altro”.

Per il reperimento di famiglie disponibili, alcuni Comuni hanno attivato protocolli con associazioni di famiglie affidatarie, che propongono ai primi i nominativi di chi

si mostra interessato, come nel caso di Ancona.

Page 74: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Interventi e servizi volti all’autonomiadei minori stranieri non accompagnati tali azioni di sostegno e di affiancamento vanno

dall’inserimento presso Centri di accoglienza per adulti, al consolidamento nel percorso lavorativo,all’orientamento sociale e all’aiuto nella ricerca di una collocazione abitativa.

In particolare, per la ricerca di un alloggio gli educatori possono fungere da garanti presso le agenzie o i proprietari di case, assicurando l’affidabilita del ragazzo; tuttavia questa e la strada meno battuta, poiche l’affitto di una casa comporta degli oneri economici particolarmente gravosi.

Solitamente si ricerca un posto letto presso appartamenti gia affittati da gruppi di connazionali, o, talvolta, da studenti universitari.

Page 75: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Non mancano, inoltre, progetti specifici per favorire un percorso di progressiva autonomia,

che prevedono il collocamento dei ragazzi dai 16 ai 18 anni in strutturededicate (gruppi-appartamento e alloggi di “autonomia guidata” o

semiautonomia, appartamenti di alta autonomia e di sgancio, ecc.), dove il sostegno di educatori e operatori e fortemente limitato e i ragazzi possono sperimentare un’autogestione responsabile dell’alloggio e della propria vita quotidiana.

La presenza ridotta degli educatori e operatori stimola i ragazzi ad attivarsi in prima persona, facendo leva sulle proprie risorse e sviluppando capacita e competenze, il che consente loro di acquisire maggiore consapevolezza di se e della realta che li circonda.

Tali strutture si configurano come “luoghi di passaggio” attraverso i quali il giovane viene accompagnato verso un inserimento graduale e guidato nel tessuto sociale locale.

I progetti di avvio all’autonomia mirano all’acquisizione di conoscenze e competenze che Premoli e Dentice ben sintetizzano, richiamando il modello della progettazione efficace della vita proposto da Smith:

Page 76: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

gestione delle risorse: ad esempio, gestione e manutenzione dell’abitazione, utilizzodelle risorse e dei servizi della comunita, utilizzo del sistema sanitario, rapportocon gli enti pubblici, utilizzo della rete di trasporti pubblici, gestione deldenaro, ricerca del lavoro, risoluzione di problemi pratici di tutti i giorni;

gestione del tempo: gestione delle attivita giornaliere, cosi come, aggiungiamo,gestione autonoma del tempo libero, a cui spesso il ragazzo proveniente dalla comunitaresidenziale non e abituato e che puo creare in lui un senso di vuoto e disolitudine;

gestione personale: strategie di autoregolazione, motivazione al cambiamento,definizione di obiettivi, autoprotezione, modalita di presentazione personale,sviluppo di competenze comunicative, capacita decisionali, gestione dell’aggressivita,capacita di risolvere i problemi, di esprimere e condividere sentimenti, attenzionealla cura personal, comportamenti di buona salute;

gestione interpersonale: sviluppo di competenze sociali e interpersonali (inserirsiall’interno di reti, tessere relazioni di supporto formali e informali, costruireamicizie).Bastianoni sottolinea come sia errato ridurre l’autonomia alla sola capacita di condurreuna casa, trovare lavoro, disbrigare le pratiche quotidiane; essa e innanzituttouno stato interno, una rappresentazione e narrazione di se, “e l’espressione della libertaacquisita grazie all’interiorizzazione della sicurezza; e la consapevolezza dipoter agire nel mondo, di trasformarlo, di governarlo, percependosi come soggettoagente e competente”

Page 77: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

L’inserimento in strutture di autonomia, al contrario di quanto avviene per gli interventi di inserimento lavorativo e abitativo (ricerca di appartamenti in locazione),

non e una misura generalizzata e rivolta a tutti gli accolti, bensi si fonda su una valutazione del grado di autonomia gia raggiunto dal ragazzo e dalla sua capacita di poter affrontare e gestire la vita quotidiana senza la presenza costante di operatori ed educatori.

Alle volte viene strutturato un percorso che prevede il succedersi di

passaggi diversi che vanno dalla seconda accoglienza alla semiautonomia all’alta autonomia, segnati da un supporto educativo progressivamente piu leggero: a tali passaggi puo corrispondere il transito in tipologie di strutture differenti (comunita

residenziale – strutture di semiautonomia – appartamenti di alta autonomia e sgancio).

Page 78: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Va precisato che non sempre la valutazione sull’opportunita di inserire il ragazzonelle strutture di autonomia si rivela corretta: puo capitare, infatti, che dopo una prima breve esperienza di inserimento il ragazzo

manifesti problematiche che in precedenza non erano emerse e che conducono a fare un passo indietro nel percorso.

Le peculiarita dell’accoglienza in autonomia, quali il minor supporto educativo, lagestione autonoma del quotidiano, oltre che il distacco dalla vita comunitaria e dalgruppo piu folto dei minori accolti nelle strutture residenziali tradizionali, pongonoinevitabilmente il ragazzo in una condizione nuova di solitudine e maggior

caricodi responsabilita, che puo spaventarlo e puo contribuire all’emersione di

quelle fragilitaa cui i minori stranieri non accompagnati sono esposti, in ragione del distaccodalla propria famiglia d’origine e dal proprio contesto di provenienza.Va inoltre considerato che tali interventi hanno ancora un carattere pressochesperimentale nelle realta dove vengono attuati e contemplano un numero limitatodi posti di accoglienza (in media, nell’ordine di circa cinque posti in ciascun

Comune).

Page 79: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

La tipologia piu diffusa di strutture dedicate all’autonomia e quella degli appartamentigestiti dagli enti del privato sociale che si occupano anche delle comunita educative.Al contrario degli alloggi residenziali di seconda accoglienza, dove vi e una presenzaquotidiana e costante dell’educatore nell’arco dell’intera giornata, negli appartamentiil supporto educativo e limitato: a seconda del grado di autonomia richiesto e, dunque,dal target a cui il servizio e rivolto, tale intervento educativo puo essere limitatoa determinati momenti della giornata, in cui si ritiene necessario presidiare determinatiambiti del vivere quotidiano del ragazzo; oppure, nel caso in cui sia richiestoun grado di autonomia piu elevato, puo essere molto piu saltuario e mirato al monitoraggioperiodico del percorso di integrazione e sgancio. Afferiscono al primocaso gli appartamenti di semiautonomia o autonomia guidata, mentre il secondocaso e costituito dagli appartamenti o alloggi di alta autonomia e sgancio.Esempi di appartamenti di autonomia guidata si trovano a Trento, dove questa tipologiae stata implementata in via sperimentale dall’inizio del 2012, a seguito dell’afflussodalla Libia in occasione della cosiddetta “Emergenza Nord Africa”. Rispettoalla comunita residenziale tradizionale, tali appartamenti prevedono costi di gestioneinferiori e personale ridotto, ossia i ragazzi non dispongono del servizio di puliziadegli alloggi, di cui si devono occupare interamente, ma ricevono il sostegno dell’educatoreper l’acquisto di generi di prima necessita, per la preparazione dei pasti,per la lavanderia e altri ambiti particolari in cui si ritiene che i ragazzi vadano “guidati”fino al raggiungimento di un sufficiente grado di autogestione.

Page 80: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Disagi psicologici

Sono facilmente comprensibili le difficoltà che questi minori affrontano nella realizzazione

del loro progetto migratorio.

Infatti, oltre alle consuete problematicità tipiche dell'eta adolescenziale- che in questo contesto si acuiscono- si aggiungono complicazioni derivanti dal loro status di immigrati e soli.

Page 81: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Abraham Maslow, uno dei massimi studiosi della psicologia umanistica, ha suddiviso i

bisogni di un individuo ponendoli in una scala piramidale. Alla base di essa ha collocato le

esigenze fisiologiche, al posto successivo la necessita di sicurezza, al terzo scalino i bisogni

di appartenenza ed affetto e, da ultimo, in cima l'auto-realizzazione.

I giovani stranieri non accompagnati, come ogni essere umano, hanno esigenze materiali

basilari, quali un posto dove dormire, essere nutriti, avere un abbigliamento adeguato alle

stagioni, ecc.

Page 82: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Alcuni ragazzi, invece, si ritrovano senza un riferimento per appagare questo tipo di bisogni. Per esempio dormono nelle stazioni ferroviarie, non hanno la possibilita di una corretta alimentazione ne di una cura igienica. Questo compromette innanzitutto il loro

sviluppo fisico e la loro salute.Questi disagi, di per se gia notevoli, sono aggravati dalla

condizione psicologica del minore. Lontano dalla famiglia e dalle persone di riferimento proprio in una fase della loro vita in cui ne avrebbero estremo bisogno, sentono il peso della solitudine e di questa

separazione. Spesso provano un senso di colpa e di vergogna per la situazione in cui si trovano, per l'impossibilita di aiutare i genitori, che frequentemente non vengono informati delle reali condizioni in cui vive il ragazzo.

Tutto questo produce nell'animo dei giovani una bassa autostima, che puo portarli ad entrare nei circoli di devianza.

Page 83: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Il mantenimento dei contatti con i familiari e essenziale, poiche rappresenta il collegamento con le loro radici. Tuttavia essendo a stretto contatto con una cultura diversa dalla loro sono costretti a mettere in discussione le proprie tradizioni.

Non sanno piu chi sono. La molteplicita di esperienze culturali che hanno vissuto li portano a non percepirsi piu uguali a quando sono partiti, ma nello stesso tempo non si sentono ancora

accolti e integrati nella nuova realta. Provano, quindi, una profonda lacerazione identitaria.

Page 84: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

A questo disagio interiore si aggiunge la possibile difficolta di integrazione nel nuovo contesto. Oltre a dover apprendere la lingua del nuovo Paese, la sua cultura e le sue

usanze, sopportano il fardello di non essere accolti, di essere visti come criminali o

semplicemente di essere considerati fuori luogo.Questi tormenti interiori possono spingere i ragazzi in due direzioni

opposte: da un latoc'e chi sente il bisogno di essere considerato, di essere oggetto

dell'attenzione di qualcunoe cio lo porta a compiere azioni illegali e/o avventate; dall'altro c'e chi

vuole diventareinvisibile, non essere notato per “evitare problemi”.La loro fragilita e spesso utilizzata da malviventi che prendono i

minori sotto la loroprotezione e li sfruttano. Capita che i ragazzi in questo caso

investano il loro stessosfruttatore del ruolo di “figura guida”, trovando in lui la persona che si

preoccupa perloro.

Page 85: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

La loro fragilita e spesso utilizzata da malviventi che prendono i minori sotto la loro protezione e li sfruttano. Capita che i ragazzi in questo caso investano il loro stesso sfruttatore del ruolo di “figura guida”, trovando in lui la persona che si preoccupa per loro.

Tutte le difficolta che affrontano questi minori li portano ad una forzata ed inevitabile crescita precoce rispetto ai loro coetanei. Maturano prima. Sono costretti ad imparare velocemente a cavarsela da soli in situazioni di forte disagio.

L'insicurezza si insinua nella loro percezione di se.La precarieta che vivono si riflette sulla percezione della loro

stessa esistenza. Avendofatto i conti con una realta piu amara del previsto, avendo

deluso le loro aspettative sulproprio progetto migratorio, rischiano di non auspicare piu in

futuro sereno, ma alcontrario lo vivono con grande incertezza e pessimismo.

Page 86: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Non stupisce quindi la diffidenza con cui molti giovani trattano gli operatori dei centri di

accoglienza.

Abituati a guardarsi sempre le spalle, temono che anche queste persone che affermano di volerli aiutare possano tradirli.

Le strutture di accoglienza sono chiamate, quindi, ad aiutare i giovani a recuperare la loro serenita costruendo insieme a loro una quotidianita rassicurante

Page 87: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Bisogna tener in considerazione che, inoltre, una volta giunti a destinazione questi minori devono fare i conti con le memorie, dal contenuto spesso cruento, accumulate nel corso del viaggio. Molti minori dichiarano spesso di non essere stati ‘preparati’ all’entità delle violenze sperimentata durante il loro percorso.

A volte il senso di colpa per essere sopravvissuti - frequente, ad esempio, in chi ha perso compagni di viaggio - si intreccia alla vergogna: per essersi dovuti esporre a tanti pericoli, ma soprattutto per avere assistito, senza intervenire, a violenze perpetrate su altre persone.

Page 88: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Il confronto con situazioni estreme, il dovere effettuare autonomamente delle scelte in tempi rapidi, induce nei ragazzi uno stato di allerta costante, essendo costretti a reagire su un registro di attacco/fuga fondato su una diffidenza maturata nei confronti dell’ambiente esterno, che permane spesso anche al loro arrivo.

È possibile quindi che il rapporto con gli operatori, prime figure di riferimento in Italia, risenta della difficoltà di questi ragazzi a costruire relazioni basate sulla fiducia.

Questi adolescenti oscillano tra la necessità di dimostrare - anche a se stessi - un’autonomia totale e il bisogno, non sempre esplicitato, di dare spazio alle incertezze e alle paure che vivono dentro di loro.

Page 89: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Gli operatori, riconoscendo questi “movimenti” e facendone occasione di scambio, possono aiutare i ragazzi ad accettare le proprie incertezze come lecite e ad elaborarle attraverso gli strumenti, a seconda del caso, più idonei. Attività che aiutino a riacquisire la capacità di fidarsi dell’altro e il senso di controllo sul proprio spazio possono svolgere una funzione positiva.

Page 90: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Valorizzare i vissuti e le competenze del minore può aiutarlo ad entrare in contatto con le proprie fragilità senza che ciò comprometta l’immagine forte di sé che il minore ha dovuto costruire.

Page 91: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Un altro fattore che espone al rischio gli adolescenti migranti è quello relativo alla particolare “solitudine” che caratterizza la migrazione, definita da Abdelmalek Sayad come “doppia assenza”. Chi lascia il proprio paese spesso non racconta il prezzo pagato per quest’esperienza, che nell’immaginario comune rappresenta l’accesso ad un miglioramento certo della qualità della vita. Nei Paesi di origine è diffusa un’epica della migrazione che tende ad evidenziarne i vantaggi e ad occultarne i rischi. L’imperativo del successo genera un tacito accordo tra chi emigra e i suoi familiari, vincolando il primo a ‘non dire tutta la verità’ e i secondi a non credere a quanto di negativo viene raccontato.

Page 92: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Il concetto di “doppia assenza” evidenzia bene il portato coercitivo, l’inquietudine che caratterizzano l’esperienza migratoria dei MSNA, che avendo investito molto in questo progetto, non sono disposti ad ammetterne l’eventuale fallimento.

L’urgenza di dimostrare la propria capacità di rispondere al mandato familiare e di costruire un’immagine di sé che risulti “vincente” almeno in patria, può talvolta esporre i minori ad abbandonare percorsi di crescita e di integrazione di lungo o medio periodo per entrare in circuiti di sfruttamento.

Evitare il rischio di un “doppio fallimento” di questi ragazzi in fuga da situazioni in cui erano già condannati alla marginalità, deve quindi essere il principale obiettivo del sistema di accoglienza finalizzato a rispondere ai loro reali bisogni, aiutandoli a mediare fra esigenze personali e mandato familiare,

Page 93: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

e ad utilizzare al meglio le proprie risorse e quelle messe loro a disposizione per emanciparsi.

Per questo motivo è importante:• stabilizzare il prima possibile la posizione giuridica del

minore migrante, affinché si senta al sicuro • aprirsi ad un rapporto non giudicante con il minore che

riconosca il mandato familiare come non in contraddizione con il suo percorso di integrazione

• riconoscere il portato emotivo che la condizione di migrante genera e fornire aiuto per creare degli spazi di negoziazione interni

• favorire una mediazione anche telefonica con la famiglia.

Page 94: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Avvicinarsi alla duplice identità dei bambini e adolescenti, sia minori che migranti, è cruciale per pensare ad un intervento che risponda davvero alle loro esigenze e non ne favorisca indirettamente la fuga, che si verifica nella maggior parte dei casi proprio nella fase della prima accoglienza, in cui è importante che i soggetti siano ascoltati e rassicurati concretamente circa la possibilità di un percorso in cui possano valorizzarsi.

Page 95: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Per molti minori che arrivano in Italia l’assimilazione dello status di “minore” - come definito dalla legislazione italiana e più in generale da quella europea - è un processo tutt’altro che automatico perché implica il confronto e l’integrazione di una concezione dell’infanzia tipicamente occidentale con altre che possono essere molto diverse.

In molti Paesi il bambino è soggetto di doveri più che di diritti e, a seconda della sua provenienza sociale, egli può dover svolgere molto presto un ruolo attivo nell’economia e nel sostentamento della propria famiglia. Per favorire un adattamento costruttivo all’interno del percorso di integrazione previsto per loro, la mediazione culturale, come detto più sopra nel paragrafo ad essa dedicato, svolge una funzione fondamentale nel risolvere i malintesi e le incomprensioni che inevitabilmente si presentano nel rapporto tra i minori e gli operatori.

Considerare e avvicinare le concezioni dell’infanzia e dell’adolescenza, i valori che esse veicolano, i diritti e i doveri che impongono nei contesti di provenienza dei ragazzi, è un lavoro indispensabile tanto per aiutare i minori stranieri a comprendere il quadro di tutele all’interno del quale sono entrati, quanto per ridurre i possibili fallimenti nella relazione tra operatore e minore.

Page 96: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

erre des Hommes ha realizzato a Lampedusa nel 2013 il primo progetto di supporto psicologico e psicosociale in favore dei minori migranti e delle famiglie con bambini giunti nel CPSA, per accompagnarli nella delicata fase di incontro con il nuovo sistema di accoglienza.

Il progetto FARO III è fondato sul riconoscimento della complessa esperienza dei MSNA in arrivo sull’isola, nonché su un attento esame delle dinamiche dei contesti di primo soccorso e accoglienza che possono avere un impatto importante sul loro equilibrio.

Il progetto ha i seguenti obiettivi:valorizzare le strategie di resilienza, attivando le risorse individuali e di

gruppo, attraverso una metodologia finalizzata a cogliere i bisogni e le istanze dei minori per facilitare sia il loro orientamento nel presente sia la progettualità futura

riattivare, in un momento di passaggio e sospensione come quello dell’arrivo a Lampedusa, il legame con i diversi sistemi di appartenenza positivi (affettivi, culturali, religiosi…), spesso “rimossi” o “sospesi” durante il viaggio, per favorire la presa in cura di sé.

Page 97: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

Questi obiettivi sono coerenti con l’approccio della etnopsicologia che, come scrive Tobie Nathan, considera le persone, il loro funzionamento psicologico individuale e le modalità delle loro interazioni a partire dai loro attaccamenti multipli a lingue, luoghi, divinità, antenati, modi di fare...

I diversi livelli di intervento mirano a:1. Orientare i ragazzi nel contesto del CPSA sia attraverso

l’interesse nei confronti del modo in cui lo percepiscono, sia spiegandone il funzionamento e la natura.

2. Offrire spazi di confronto liberi o semi-strutturati per consentire ai ragazzi di simbolizzare lo stato emotivo presente ed elaborare il passaggio dalla condizione passata a quella attuale.

3. Dare la possibilità di parlare del viaggio, indagarne il senso collettivo e individuale.

Page 98: L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI: fabbisogni potenziali e le richieste immediate.

4. Riflettere assieme sulle loro aspettative e sui loro progetti di studio e lavoro facendo emergere le loro competenze e valorizzando il patrimonio che portano con sé.

5. Riattivare le connessioni interne con le figure di riferimento importanti e valorizzare le loro strategie efficaci nell’affrontare le difficoltà.

6. Offrire un sostegno psicologico individuale quando se ne rilevi l’esigenza e segnalare casi vulnerabili per un rapido trasferimento in comunità a cui inviare relazioni tecniche utili a una presa in carico psicologica.

7. Offrire servizi concreti: prestito di libri, lezioni di avvicinamento alla lingua italiana, giochi da tavolo, carta e pennarelli per scrivere o per disegnare anche quando l’équipe non è presente al Centro.

In linea con i principi chiave della psicologia dell’emergenza, l’intervento psicologico e psicosociale messo in campo da Terre des Hommes si adatta all’ambiente in cui si inserisce, dove la sicurezza resta l’interesse primario, e si integra con gli altri servizi rivolti ai minori. È dimostrato infatti come l’ambiente di prima accoglienza in seguito ad esperienze potenzialmente traumatiche possa svolgere un ruolo importantissimo nell’attivazione di risorse utili all’elaborazione del vissuto dei soggetti coinvolti.