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ILETEGUIDA ALLA CERTIFICAZIONEPART A – SCENARIO EUROPEO

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PART A – SCENARIO EUROPEA

1. SOMMARIO DELLE DIRETTIVE EUROPEE SULL’EFFICIENZA ENERGETICA DELLE COSTRUZIONI 3

1.1Direttiva2002/91/CE sulrendimentoenergeticodegliedifici(EPBD) 3

1.1.1Obiettivo 31.1.2Termineperl’adozione 31.1.3Rendimentoenergeticonell’edilizia 31.1.4Metodologiadicalcolodelrendimentoenergetico 31.1.5Attestatodicertificazioneenergetica 3

1.2Direttiva1992/42/EECsuirequisitidirendimento perlenuovecaldaieadacquacaldaalimentate concombustibililiquidiogassosi 4

1.2.1Obiettivo 41.2.2Requisitid’efficienza 4

1.3Altredirettive 4

2. PANORAMICA DELLA NORMATIVA EUROPEA SULL’EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI 5

2.1ComitatiCENcoinvolti 52.2Panoramicadellarelazionedellanormativa conlaDirettiva2002/91/EC 52.3Metodologiaperilcalcolodelrendimentoenergetico 52.4Attestatodicertificazioneenergetica 62.5Ispezioniperiodichedeisistemidicostruzione 7

3. IL BILANCIO ENERGETICO DI UN EDIFICIO 83.1Bilancioenergeticodiunedificio 8

3.1.1Consumodienergiaperilriscaldamento edilraffrescamento 83.1.2Consumod’energiaperlaproduzioned’acquacalda83.1.3Consumod’energiaperl’illuminazione 8

3.2Capireilbilancioenergeticodiunedificio 83.2.1Trasmissionedelcalore 83.2.2Ventilazione 93.2.3Apportiinternidicalore 93.2.4Apportisolaridicalore 93.2.5Capacitàtermicadellestrutturedell’edificio 93.2.6Energiarichiestadagliimpianti dicondizionamentoeventilazione 93.2.7Produzionediacquacaldasanitaria 103.2.8Illuminazione 10

3.3Metodologiedicalcolo 103.4Ilbilancioenergeticodiunedificiocomestrumento

diprogettazione 11

4. LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DI UN EDIFICIO 134.1Indicediprestazione 134.2Coperturadell’indicediprestazione(checosaè

effettivamenteinclusonell’etichettaenergetica) 134.3Valoriconvenzionali 13

5. “BEST PRACTICES” (BUONE PRATICHE) APPLICABILI 145.1Prestazionedell’involucroedilizio 145.2Impiantiadenergiarinnovabile 145.3Impiantienergeticamenteefficienti 145.4Certificazione 15

6. ALCUNI ESEMPI DI BUONE PRATICHE 16EsempiodiBuonepraticheinFrancia 16EsempiodiBuonepraticheinItalia 16EsempiodiBuonepraticheinPolonia 18EsempiodiBuonepraticheinSpagna 19EsempiodiBuonepraticheinRomania 21EsempiodiBuonepraticheinAustria 22EsempiodiBuonepraticheinGermania 23EsempiodiBuonepraticheinGermania 25

PART B – SCENARIO LOCALE

RASSEGNA DELLE NORME E DEI CODICI SULLE PRESTAZIONE ENERGETICHE DEGLI EDIFICI IN ITALIA

1 Statodiattuazionedelladirettiva2002/91/CE 282 Requisitidiprestazioneenergeticaperinuoviedifici28

2.1 Riscaldamento 282.2 Raffrescamento 292.3 Produzionediacquacaldasanitaria 29

3 Criteridiclassificazioneperlacertificazione energeticadegliedifici 294 Metododicalcolo 305 Datidiinputconvenzionali 306 Ulterioriconsiderazioni 307 Leggieregolamentisullaprestazioneenergetica degliedificiinProvinciaAutonomadiTrento 31

SOMMARIO

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INTRODUZIONELanecessitàdiaumentarel’efficienzaenergeticanegliedificièstatariconosciutadallaComunitàeuropeagiàdatempo,perchéagliedificièdovutocircail40%delconsumod’ener-giainEuropa.Atalfine,ladirettiva93/76/CEEdelConsiglioEuropeodel13settembre1993,attaalimitareleemissionidi biossido di carbonio migliorando l’efficienza energetica(SAVE), contenevamolte disposizioni in merito agli edifici,indicandoinmodoesplicitolanecessitàdiattuareazionineiseguentisettori:– lacertificazioneenergeticadegliedifici,– la fatturazione degli impianti di riscaldamento, aria con-

dizionataedeicostid’acquacaldasullabasedelconsumoeffettivo,

– ilfinanziamentotramiteterzidegliinvestimenti sull’efficienzaenergeticanelsettorepubblico,– l’isolamentotermicodegliedificinuovi,– ilcontrolloperiodicodellecaldaie,– lediagnosienergetichepressoaziende conelevatoconsumod’energia.

Tale direttiva non è più in vigore, essendo stata abrogatadalla direttiva 2006/32/CE. I suoi contenuti sono stati am-piamentesuperatidallanuovanormativa(valeadireladi-rettiva2002/91/CE),sintetizzataalpuntoseguente.

1.1 DIRETTIVA 2002/91/CE SUL RENDIMENTO ENERGETICO DEGLI EDIFICI (EPBD)ComesottolineatonelpreambolodellaDirettiva,“LaDiret-tiva93/76/CEEdelConsiglioEuropeodel13settembre1993in-tesaalimitareleemissionidibiossidodicarboniomigliorandol’efficienzaenergetica(SAVE)”.....”hainiziatoaprodurrenote-volibenefici.““Tuttavia, uno strumento giuridico complementare è neces-sario per stabilire le azioni più concrete al fine di realizzare ilgrande potenziale inespresso per il risparmio energetico e lariduzione delle grandi differenze tra i risultati raggiunti dagliStatimembriinquestosettore”.

Inaltreparole,l’attuazionedelladirettivaSAVEnonèstatadeltuttosoddisfacente:inparticolare,lacertificazioneener-geticadegliedificièrimastaunaprassimolto limitata.Perquestimotivièstataadottataladirettiva2002/91/CE.Ipuntiprincipali considerati da questa direttiva sono stati breve-mentedelineatineiparagrafiseguenti.

1. SOMMARIO DELLE DIRETTIVE EUROPEE SULL’EFFICIENZA ENERGETICA DELLE COSTRUZIONI

1.1.1 ObiettivoCome chiaramente indicato all’articolo 1, “L’obiettivo dellapresente direttiva è quello di promuovere il miglioramento del rendimento energetico degli edifici nella Comunità,tenendo conto delle condizioni climatiche esterne e di quellelocali,nonchédeirequisiticlimaticidegliambientiinterniedelrapportocosti-benefici”.

Lostessoarticoloafferma:“Lapresentedirettivastabilisceirequisitiperquantoriguarda:(a)ilquadrogeneralediunametodologia di calcolodelrendi-

mentoenergeticointegratodegliedifici;(b)l’applicazionedirequisitiminimi in materia di rendimen-

to energetico degli edifici di nuova costruzione;(c)l’applicazionedirequisiti minimi in materia di rendimen-

to energetico degli edifici esistentidigrandidimensionichesonosoggetti ad importanti ristrutturazioni;

(d)la certificazione energetica degli edifici,e(e)l’ispezione periodica dellecaldaieedegliimpiantidicon-

dizionamentonegliedifici,nonchéunaperiziadelcomples-so degli impianti termici le cui caldaie abbiano più di 15anni.“

1.1.2 Termine per l’adozioneI tempi di recepimento sono indicati nell’articolo 15, cherecita:“GliStatimembrimettonoinvigoreledisposizionilegi-slative,regolamentarieamministrativenecessarieperconfor-marsiallapresentedirettivaentroil4 gennaio 2006 …”Pur-troppo,sembrachequestoprocessoabbiarichiestounarcoditempopiùlungopermoltipaesieuropei.

1.1.3 Rendimento energetico nell’ediliziaNell’articolo 2 della Direttiva è data la seguente definizio-ne:“‘ rendimento energetico di un edificio ’:laquantitàdienergiaeffettivamenteconsumataoprevistapersoddisfarelediverseesigenzeconnesseadunusostandarddell’edificio,chepossonoincludere,tral’altro,riscaldamento,riscaldamentodiacquacalda,raffrescamento,ventilazioneedilluminazione.Taleimportodeveessereespressodaunoopiùindicatori nu-mericichesonostaticalcolatitenendocontodellacoibenta-zione,dellecaratteristichetecnicheediinstallazione,dellapro-gettazioneedellaposizioneinrelazioneagliaspetticlimatici,dell’esposizionealsoleedell’influenzadellestruttureadiacenti,dellagenerazioneautonomadienergiaedialtrifattori,com-presoilclimadegliambientiinterni,cheinfluenzanoilfabbiso-gnoenergetico;“

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1.1.4 Metodologia di calcolo del rendimento energeticoLadirettiva,dicuiall’articolo3,prevede l’adozione di una me-todologiaarmonizzatadicalco-lo,affermandoche:“Gli Stati membri applicano unametodologia, a livello nazionaleo regionale, di calcolo del ren-dimento energetico degli edificisullabasedelquadrogeneraledicui…Questametodologiaèstabilitaalivellonazionaleoregionale.Il rendimento energetico di unedificiodeveessereespressoinmodotrasparenteepuòinclu-dereunindicatoredelleemissionidiCO2“

1.1.5 Attestato di certificazione energeticaL’attestato di certificazione energetica di un edificio,dicuiall’articolo2dellaDirettiva,èdefinitocome:“… Un certificato riconosciuto dallo Stato membro o da unapersona giuridica da esso designata, che comprende il ren-dimento energetico di un edificio, calcolato secondo una metodologiabasatasulquadrogenerale…”.Come specificato all’articolo 7: “L’attestato di certificazioneenergetica degli edifici deve comprendere dei valori di riferi-mento, come le norme vigenti e i parametri di riferimento, alfine di consentire ai consumatori di confrontare e valutare leprestazioni energetiche dell’edificio. Il certificato deve esserecorredato da raccomandazioni per migliorare il rapporto co-sto-efficaciadelleprestazionienergetiche.“

Nellostessoarticolo7sonostabilitiiseguentiobblighi:“GliStatimembriprovvedonoaffinché,infasedicostruzione,com-pravenditao locazione,unattestatodicertificazioneenerge-ticasiamessoadisposizionedelproprietarioodaltitolaredelfuturo acquirente o locatario , a seconda dei casi. La validitàdelcertificatonondevesuperarei10anni.“e”GliStatimembriadottanomisureperassicurarechepergliedificiconunasu-perficieutiletotalesuperiorea1000m2occupatidaautoritàpubbliche e da enti che forniscano servizi pubblici a un grannumerodipersoneechesonopertantofrequentatispessodatalipersoneilcertificatoenergetico,nonpiùvecchiodi10anni,siacollocatoinunluogochiaramentevisibilealpubblico.“Èquindievidenteche,aisensidellapresentedirettiva,lacer-

tificazione energetica di un edificiohaunruoloparticola-recomemezzoperlapromozionedell’efficienzaenergeticadegliedificiel’attestato di certificazione energetica di un edificioèconsideratounostrumentomoltoimportantepercomunicarel’efficienzaenergeticaalpubblico.

1.2 DIRETTIVA 1992/42/EEC SUI REqUISITI DI RENDIMENTO PER LE NUOVE CALDAIE AD ACqUA CALDA ALIMENTATE CON COMBUSTIBILI LIqUIDI O GASSOSILaComunitàeuropeahapresoinconsiderazionenonsolo

leprestazionidell’edificionelsuocomplesso,maanchel’efficienzadeicomponentidegliimpiantidiriscaldamen-to.Ineffetti,ladirettivasullecaldaie,probabilmenteunadelleprimeadincideresulsettoreedilizio,èstataappro-vataalfinedimigliorare“l’efficienzadelladomandafinaledienergia”,pergarantire“unutilizzoprudenteerazionaledelle risorse naturali “ed eliminare” ostacoli tecnici “. Perraggiungere questi obiettivi, sono stati stabiliti requisitidirendimentocomuniperlecaldaievenduteedinstalla-teintuttaEuropa.Lapresentedirettivaèstatamodificatapiùvolte(dalledirettive93/68/CEE,2004/8/CE,2005/32/CE e 2008/28/CE), ma il quadro generale è rimasto so-stanzialmenteinvariato.

1.2.1 ObiettivoComeindicatonell’articolo1:“LapresenteDirettiva,cherien-tranell’ambitodelprogrammaSAVEperlapromozionedell’ef-ficienza energetica nella Comunità, determina i requisiti direndimentoapplicabiliallenuovecaldaieadacquacaldaali-mentateconcombustibililiquidiogassosiaventiunapotenza

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nominalenoninferiorea4kWenonsuperiorea400kW,daquiinpoidenominate‘caldaie’“.

1.2.2 Requisiti d’efficienza Irequisitiminimidirendimentoperlecaldaie,allapotenzanominale massima e per funzionamento a carico parzialeparial30%,sonostabilitidall’articolo5delladirettiva,comeillustratonellatabellaseguente(presadalladirettivastessa):

1.3 ALTRE DIRETTIVEAltredirettivecheinteressanoilsettoredell’edilizia,sonoin-dicatenelseguito:a la Direttiva 2004/8/EC del Parlamento europeo e del

Consiglio dell’11 febbraio 2004, sulla promozione dellacogenerazionebasatasulladomandadicaloreutilenelmercato interno dell’energia e che modifica la direttiva92/42/CEE.Taledirettivapromuove“lacogenerazioneadaltorendimentodicaloreedenergia,basatasulladoman-dadicaloreutileesulrisparmiodienergiaprimaria…”conesplicitoriferimentoadedificidinuovacostruzioneconunasuperficieutile totalesuperiorea1000m2.Sidevenotarechelacogenerazione,comesistemaperraggiun-gere una buona efficienza energetica per gli edifici digrandi dimensioni, è citata nell’articolo 5 della direttiva2002/91/EC.Inoltre,ladirettivaprendeinconsiderazioneancheleunitàdimicro-cogenerazione(valeadireunitàconunacapacitàmassimadipotenzaelettricainferiorea50kWe)chepossonoesserediinteresseancheperedificidipiccolaemediagrandezza.

b la Direttiva 2006/32/EC del Parlamento europeo e delConsiglio,del5aprile2006,concernentel’efficienzaener-getica ed i servizi energetici e che abroga la Direttiva93/76/CEEdelConsiglio.QuestaèunaDirettivacheco-prenumerosiaspettimirataadincrementare,conbuonrapporto tra costi e risultati, l’efficienza negli usi finalidell’energianegliStatimembri.All’internocisonomoltedisposizioniapplicabiliaisettori terziarioeresidenziale.L’articolo17abrogaladirettiva93/76/CEE.

Riferimentia)Direttiva92/42/CEEdelConsiglioEuropeodel21maggio

1992Requisitidirendimentoperlenuovecaldaieadac-quacaldaalimentateconcombustibililiquidiogassosi

b)Direttiva93/76/CEEdelConsiglioEuropeodel13settem-bre1993intesaalimitareleemissionidibiossidodicar-boniomigliorandol’efficienzaenergetica(SAVE)

c)Direttiva2002/91/CEdelParlamentoEuropeoedelConsi-glioEuropeodel16dicembre2002sulrendimentoener-geticonell’edilizia(EPBD)

d)Direttiva2004/8/CEdelParlamentoEuropeoedelCon-siglio Europeo dell’11 febbraio 2004, sulla promozionedellacogenerazionebasatasulladomandadicalorenelmercato interno dell’energia che modifica la direttiva92/42/CEE

e)Direttiva2006/32/CEdelParlamentoEuropeoedelCon-siglioEuropeo,del5aprile2006,concernentel’efficienzaenergetica dei servizi energetici che abroga la direttiva93/76/ECCdelConsiglioEuropeo.

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INTRODUZIONEL’applicazionepraticaditutteledisposizionidelladirettiva2002/91/EC, inparticolarequellesullametodologiadical-colopervalutareilrendimentoenergetico,richiedononor-metecnichealfinedieseguirequesteoperazioniinmodouniformeecoerente.Questoaspettoèconsideratoespres-samentenelpreambolodelladirettivache,alpunto11,af-ferma:“LaCommissioneintendesviluppareulteriormentenor-mequalilaEN832eprEN13790,ancheperquantoriguardaisistemidiclimatizzazioneediilluminazione”.Ineffetti, laCommissioneEuropeae l’EFTAha incaricato ilCEN(MandatoM/343-2004)dipreparareunaseriedinor-mevolteadarmonizzare lametodologiaper il calcolodelrendimentoenergeticodegliedifici,alfinediaiutaregliStatimembriadattuareladirettiva2002/91/ECinmodocoeren-te.AseguitodelmandatoM343,ilCENhamodificatomoltenormeesistentienehapreparatodiversenuove,uscendocon più di 40 documenti elencati nella sezione “UmbrellaDocument”(UNICEN/TR15615:2008).Questidocumentiin-cludono28nuovenormeEN,4nuovenormeENISOepiùdi15normerivisitate.UnadescrizionecompletadelsetdinormeprodottesipuòtrovareneldocumentoUNICEN/TR15615:2008 Spiegazione della relazione generale tra le varienormeeuropeeeladirettivasullaprestazioneenergeticadegliedifici(EPBD)-Documentoriassuntivo.

2.1 COMITATI CEN COINVOLTIComeindicatoinCEN/TR15615:2008:IcomitatitecnicidelCENchesonostaticoinvoltinellapreparazionedellanormati-va,comprendono:– CEN / TC 89 Prestazione termica degli edifici e dei compo-

nentiperl’edilizia;– CEN/TC156Ventilazioneperedifici;– CEN/TC169Luceedilluminazione;– CEN/TC228Sistemidiriscaldamentonegliedifici;– CEN/TC247Domotica,controlloegestionedegliedifici.IlprocessoèstatosupervisionatodapartedelCEN/BTTF173,Gruppodiprogettosulrendimentoenergeticodegliedifici,chehacoordinatoilavoriinmododagarantirechelenormepre-parate dalle diverse commissioni si interfacciassero una conl’altrainmodoadeguato.

2.2 PANORAMICA DELLA RELAZIONE DELLA NORMATIVA CON LA DIRETTIVA 2002/91/ECLa metodologia di calcolo del rendimento energetico de-gliedificidovrebbeseguireilquadrogeneralepredisposto

2. PANORAMICA DELLA NORMATIVA EUROPEA SULL’EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI

nell’allegatodelladirettiva2002/917EC.Moltenormeriguardanoaspettimoltospecificidelprocessodicalcolo,lenormechetrattanoiquattroaspettiprincipalioggettodellaDirettivaEPBDsonoelencatenellatabella2.1.

InUNICEN/TR15615:2008sispiegache:“L’obiettivoprinci-palediquestenormeèquellodifacilitarel’attuazionedellaDi-rettivanegliStatimembri ............Spettaagliorganinazionaliselezionare una o più opzioni fornite, a seconda dello scopodelcalcolo,deltipoedellacomplessitàdegliedificiedei loroservizi.

Iquattrocomponentiprincipaliindicatinelladirettivariguar-dano:– lametodologiadicalcolo;– Irequisitiminimidiefficienzaenergetica;– l’attestatodicertificazioneenergetica;– icontrollidellecaldaieedell’ariacondizionata.

numero EN Contenuto

UNIEN15603

Uso dell’energia per il riscaldamento, il condizio-namento, la ventilazione, l’acqua calda e l’illumi-nazione, comprensivo delle perdite di sistema edell’energia ausiliaria, e definizione dei tassi dienergia

UNIEN15217

Modi di esprimere il rendimento energetico (perilcertificatoenergetico)emodidiesprimereire-quisiti(periregolamenti),ilcontenutoeilformatodell’attestatodicertificazioneenergetica

UNIEN15378 IspezionidellacaldaiaUNIEN15240 Ispezionidell’ariacondizionata

UNI EN ISO13790

Fabbisogno energetico per il riscaldamento ed ilraffrescamento(tenendocontodelleperditeedeiguadagnienergetici)

Tabella2.1-Descrizionegeneraledellenormediprimolivello(daUNICEN/TR15615:2008)

2.3 METODOLOGIA PER IL CALCOLO DEL RENDIMENTO ENERGETICOCome mostrato nella figura 2.1, il processo di calcolo do-vrebbepartiredallavalutazionedell’energianecessariapersoddisfare le esigenze delle utenze per il riscaldamento, ilraffrescamento, l’illuminazione [1]; procedere includendogliapportigratuitidienergia[2]ed,infine,ricavareilfabbi-sognodienergiadell’edificio[3].E‘quindipossibilecalcolarel’energia utilizzata, contabilizzata separatamente per ognivettoreenergeticoecomprensivadeiconsumiausiliari[4],sottrarre l’energia rinnovabileprodottanei localidell’edifi-

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fig.2.1-Illustrazioneschematicadelprocessodicalcolo(daUmbrellaversioneV5deldocumento)

cio[5]edaggiungerel’energiagenerata,prodottainlocoevendutasulmercato[6].Infine, si possono ottenere l’utilizzo di energia primaria[7]eleemissionidiCO2[8]dovuteall’edificio,unitamenteall’energiaprimariaealleemissionidiCO2 associate con la generazione insituedirisparmidienergiaprimariaedi CO2 dovuti all’energia immessa sulmercato[9],chevannosottrattida[7].

Negliultimianniilfabbisognoenerge-ticoperilriscaldamentoedilraffresca-mentoèstatocalcolatoinbasea:

UNIEN832:2001“Prestazionetermicadegli edifici - Calcolo del fabbisognodienergiaperilriscaldamento-Edificiresidenziali”(nonpiùinvigore).

UNI EN ISO 13790:2005 “Prestazioneenergetica degli edifici - Calcolo delfabbisogno di energia per il riscalda-mento”(haaffiancatoEN832-siappli-caatuttigliedifici)

Oggi,idatinecessariperlacertificazio-ne energetica devono essere ottenutiinbasea:

UNIENISO13790:2008“Prestazioneenergeticadegliedifici-Calcolodel fabbisognodienergiaper il riscaldamentoe ilraffrescamento” (sostituisce UNI EN 832:2001 e UNI EN ISO13790:2005-siapplicaancheaifabbisognidiraffrescamento)

ComeindicatoinUNICEN/TR15615:2008:ENISO13790con-sentediversilivellidicomplessità,calcolosemplificatomensileostagionale;calcolosemplificatoorario;calcolodettagliato;

chepossonoesseresceltiinbaseacriteripertinenti,legatialloscopodelcalcolo,comeadesempioedificinuovioesistentiotipoe/ocomplessitàdellacostruzioneedeisuoiservizi.

Icalcolisonobasatisucondizionialcontornospecifichedelcli-madegliambientiinterni(UNIEN15251)edelclimaesterno.Imetodidicalcolosemplificatisonospecificatiinteramentenel-laUNIENISO13.790.ImetodidicalcolodettagliatononsonopienamentespecificatinellanormaUNIENISO13790,maogniapplicazionedeveessereconvalidatasecondoicriteriespressinellaUNIUNIENISO13790.

fig. 2.2 - Metodologia per il calcolo del rendimento energetico (dal UNI CEN/TR15615:2008)

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fig.2.3-Esempiodicertificatoconpiùindicatorisenzaclassifi-cazione(daUNIEN15217:2007)

fig.2.4-Esempiodicertificatocon1indicatoresenzaclassifica-zione(daUNIEN15217:2007)

Lecaratteristichetecnichedegli impiantinegliedificisonoin-clusiin:– sistemidiriscaldamento,UNIEN15316-1,UNIEN15316-2-

1,UNIEN15316-2-3,UNIEN15316-4(varieparti)eUNIEN15377;

– sistemidiraffrescamento,UNIEN15243;– produzionediacquacalda,UNIEN15316-3(varieparti);– ventilazione,UNIEN15241;– illuminazione,UNIEN15193;– sistemidiautomazioneecontrollointegrato,UNIEN15232.

2.4 ATTESTATO DI CERTIFICAZIONE ENERGETICAComeillustratonellaUNICEN/TR15615:2008:“Ilcontenutoindicativo dell’attestato di certificazione energetica è fissatodalla norma UNI EN 15217. Questa norma prevede anche ladefinizionedi indicatoridirendimentoenergeticoedidiverseopzioniperlaclassificazionedelleprestazionienergetiche.

UNIEN15603forniscedelleclassificazioniperdefinireilrendi-mentoenergetico.Lecategorie,aifinidellacertificazionesono:•classificazionestimatasullabasedeiconsumienergeticical-colatiincondizionidioccupazionestandard;•classificazionemisuratasullabasedell’energiaconsumata“.

SecondolanormaUNIEN15217,perilcertificatopossonoessereutilizzatidiversiformati.

Sevieneutilizzatounsistemadiclassificazione,l’allegatoBdellanormaUNIEN15217suggeriscediutilizzaresetteclas-si(A-G)distribuiteinmodotalecheilconfinetralaclasseBeclasseCcorrispondaalriferimentodefinitocomeEnergyPerformanceRegulation (valeadire il requisitominimodiprestazioneperinuoviedifici)edilconfinetralaclasseDelaclasseEcorrispondaalriferimentodiBuildingStock(cioèilrendimentoenergeticoraggiuntodacircail50%degliedi-ficiesistenti)

Unpaiodiesempidicertificati,ricavatedall’allegatoCdellasuddettanorma,sonoriportatinellefigure2.3e2.4seguen-ti.

2.5 ISPEZIONI PERIODICHE DEI SISTEMI DI COSTRUZIONELenormechesioccupanodicontrolliperiodicisono:–perigliimpiantidiriscaldamento(ecaldaie):UNIEN15378–pergliimpiantidicondizionamentod’aria:UNIEN15240–perisistemidiventilazione(nonesplicitamenteconsidera-

tidallaDirettivaEPBD)UNIEN15239

Riferimentia) UNI CEN / TR 15615:2008, Spiegazione della relazione

generale tra le varie norme europee e la direttiva sullaprestazioneenergeticadegliedifici (EPBD) -Documentoriassuntivo

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b)UNIENISO13790:2008,Prestazioneenergeticadegliedi-fici-Calcolodelfabbisognodienergiaperilriscaldamen-toeilraffrescamento

c) UNIEN15193:2008,Prestazioneenergeticadegliedifici-Requisitienergeticiperilluminazione

d)UNI EN 15217:2007, Prestazione energetica degli edifici-Metodiperesprimerelaprestazioneenergeticaeperlacertificazioneenergeticadegliedifici

e) UNI EN 15232:2007, Prestazione energetica degli edifici– Incidenza dell’automazione, della regolazione e dellagestionetecnicadegliedifici

f ) UNIEN15239:2008,Ventilazionedegliedifici-Prestazio-ne energetica degli edifici - Linee guida per l’ispezionedeisistemidiventilazione

g)UNIEN15240:2008,Ventilazionedegliedifici-Prestazio-ne energetica degli edifici - Linee guida per l’ispezionedegliimpiantidiclimatizzazione

h)UNIEN15241:2008,Ventilazionedegliedifici-Metodidicalcolodelleperditedienergiadovuteallaventilazioneealleinfiltrazioniinedificicommerciali

i) UNI EN 15243:2008, Ventilazione degli edifici - Calcolodelletemperaturedeilocali,delcaricotermicoedell’ener-giaperedificidotatidiimpiantodiclimatizzazionedegliambienti

j) UNIEN15251:2008,Criteriperlaprogettazionedell’am-biente interno e per la valutazione della prestazioneenergeticadegliedifici, inrelazioneallaqualitàdell’ariainterna, all’ambiente termico, all’illuminazione e all’acu-stica

k) UNIEN15265:2008,Prestazioneenergeticadegliedifici-Calcolodelfabbisognodienergiaperilriscaldamentoeilraffrescamentodegliambientimediantemetodidinami-ci-Criterigeneralieprocedimentidivalidazione

l) UNI EN 15316-xx: 2007/2008, Impianti di riscaldamentonegliedifici-Metodoperilcalcolodeirequisitienergeticiedeirendimentidell’impianto–Partivarie

m)UNIEN15377-1,2,3:2007,Impiantidiriscaldamentone-gliedifici-Progettazionedegliimpiantiradiantidiriscal-damentoeraffrescamento,alimentatiadacquaintegratiinpavimenti,paretiesoffitti-Parti1-3

n)UNIEN15378:2007,Impiantidiriscaldamentonegliedi-fici - Ispezionedellecaldaieedegli impiantidi riscalda-mento

o)UNIEN15603:2008,Prestazioneenergeticadegliedifici-Consumoenergeticoglobaleedefinizionedeimetodidivalutazioneenergetica

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INTRODUZIONECome sottolineato nei capitoli precedenti, a seguito delladirettiva2002/91/CE,ungrannumerodinorme,relativealcalcolodelrendimentoenergeticodiunedificio,sonostatepreparate dal CEN. Molte persone potrebbero essere infa-stiditedalladifficoltàdelcalcoloopotrebberovedereical-colisolocomeunaformalitàburocratica.Inrealtàilbilancioenergeticodiunedificiopuòessereunostrumentomoltoutileperlaprogettazioneex-novooppure,sesivuolericer-carelamigliorestrategiadiammodernamento,diunedifi-ciogiàesistente.

3.1 BILANCIO ENERGETICO DI UN EDIFICIOIlbilanciotermicodiunedificiocomprendediversitermini.Essi possono essere suddivisi nelle seguenti tre categorieprincipali:1)l’energiautilizzataperilriscaldamento,raffre-scamento e ventilazione (norme UNI EN ISO 13790:2008,13789:2008); 2) l’energia utilizzata per la produzione diacqua calda (norme UNI EN 15316 Parte 3-1, 3-2 e 3-3:2007/08); 3) l’energia utilizzata per l’illuminazione (normeUNI EN 15193:2008). La procedura di calcolo semplificatopuòseguiremetodiquasistatici,tipicamentecalcolandoilbilanciotermicodiognisingolomese(oppureanchedell’in-terastagione),oppureessereeffettuataconunasimulazio-nedinamicadettagliata,calcolandoiterativamenteilbilan-ciotermicosubreviintervalli,tenendoinconsiderazioneilcaloreimmagazzinatoorilasciatoacausadellacapacitàter-micadellestrutturedell’edificio.Leregolamentazioninazio-nalivigentirichiedono,dinorma,soloilcalcolosemplificato(subasemensile)delfabbisognodienergianecessariaperil riscaldamento invernale,e, talvolta,per laproduzionediacquacalda,malasituazionedovrebbecambiareneipros-simianni.

3.1.1 Consumo di energia per il riscaldamento ed il raffrescamentoComprende i seguenti termini (norma UNI EN ISO13790:2008):– Loscambiodicalorepertrasmissionetralospaziointer-

no (condizionato) e l’ambiente esterno (norma UNI ENISO13789:2007).Dipendedalladifferenzatra latempe-raturainternaedesterna.Icomponenticoinvoltisonolaparteopacadell’involucro(pareti,pavimenti,ecctetto-std.UNIENISO6946:2007,13370:2007)elapartevetratadell’involucro(windows-std.UNIENISO10077-1:2006,10077-2:2003), in aggiunta, anche i ponti termici devo-

noesserecontabilizzati (normeUNIENISO10211:2007,14683:2007).

– Loscambiodicaloretraspazicontigui(acausadellatra-smissioneedellaventilazione).Dipendedalladifferenzadi temperatura tra lo spazio interno (condizionato) e lospaziocontiguo(possibilmentenonriscaldata/incondi-zionata).

– Lo scambio di calore per ventilazione (norma UNI ENISO 13789:2007): anch’essa dipende dalla differenza tralatemperatura internaedesterna.Laventilazionedeglispazipuòessereottenutaconventilazionenaturaleoat-traversounsistemadiventilazionemeccanica(normaEN15241:2007);intalcasodeveessereconsideratoancheilfabbisognod’energiapergliausiliari(adesempio,l’ener-giaperimotorideiventilatori).

– Gli apporti interni gratuiti di calore dovuti ad elettro-domestici, illuminazione, persone presenti, dispersionidell’impiantodiriscaldamentoe/odall’impiantodistri-buzionedell’acquacaldasanitaria,ecc.Puòincluderean-cheapportinegativipercessionidicalore,dovutiasiste-midiraffrescamento,ecc.)

– Apportisolarigratuitidiretti,attraversolefinestre,oindi-retti,attraversoleparetiopache.

– Caloreimmagazzinatoorilasciatodallestrutturedell’edi-ficio.

– Il bilancio viene quindi chiuso, in inverno, con l’energiafornita dal sistema di riscaldamento (UNI EN 15316-xx:2007/2008, 15232:2007) necessaria per raggiungere latemperaturainterna(invernale)minimaprefissata(normaUNIENISO15251:2007)o,inestate,conl’energiaestrattadalsistemadiraffrescamento(UNIEN,15243:2007)alfinedi non superare la temperatura interna (estiva) massimaprefissata(normaUNIENISO15251:2007), includendoleperditedegliimpiantiedegliausiliariededucendol’ener-giacatturatainsitudafontirinnovabili(pannellisolari).

3.1.2 Consumo d’energia per la produzione d’acqua caldaQuesto termine prende in considerazione l’energia utiliz-zataperlapreparazioneeladistribuzionedell’acquacaldasanitaria,comprese leperditedell’impiantoe l’energiapergliausiliariededucendol’energiaottenuta insitudafontienergeticherinnovabili(adesempioipannellisolari).

3.1.3 Consumo d’energia per l’illuminazioneQuestotermineprendeinconsiderazionel’energiautilizza-

3. IL BILANCIO ENERGETICO DI UN EDIFICIO

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taperl’illuminazione(chedipendeanchedalladisponibilitàdi lucenaturale), inclusi iconsumiparassiti (normaENISO15193:2007).

3.2 CAPIRE IL BILANCIO ENERGETICO DI UN EDIFICIOE‘aldifuoridelloscopodiquestabreveguidal’entrareneidettaglidellapreparazionedelbilancioenergeticodell’edi-ficiochecoinvolgeaspettispecialistici,come,peresempio,le dispersioni di calore verso il terreno o verso locali nonriscaldati, i vari tipi di ponti termici o il modo di calcolareleperditediconversioned’energianell’impiantodiriscalda-mento.Perquestiproblemisirimandaillettoreinteressatoallenormeeuropee.L’attenzionequièrivoltaalquadroge-neraledelbilancioenergeticodegliedifici.

3.2.1 Trasmissione del caloreLedispersionidicaloreattraversol’involucro(normaUNIENISO13789:2008)avvengonosecondoitreprocessiseguenti.

– Trasmissione del calore attraverso superfici opache (adesempiopareti,tetti,pavimenti):questoèilprocessopiùsemplicedacontrollarediminuendoivaloridiU(trasmit-tanza)(normaUNIENISO6946:2008),valeadireaumen-tandolospessoredeglistratidi isolamentoe,neinuoviedifici, è raramente un problema. Alcune difficoltà pos-sono essere incontrate in sede di ristrutturazione degliedificiesistentiacausadeivincolidispazio;

– Trasmissionedelcaloreattraversoiserramenti(adesem-pio finestre – norme UNI EN ISO 10077-1:2007, 10077-2:2004): l’ampia disponibilità di vetri a bassa emissivitàconsentediottenerevaloridiUmoltopiùbassirispettoalpassato,sianellenuovecostruzionisianellaristrutturazio-nedegliedificiesistenti.D’altrocanto,superficivetrateconbassaemissivitàhannodisolitounvalorediUcompresotra1e1,5Wm-2K-1,piùdi3voltesuperiorerispettoallesuperficiopache(chepossonofacilmenteaverevaloridiUinferioria0,3-0,4Wm-2K-1).Devequindiessereraggiun-tounragionevolecompromessotraladisponibilitàdilucenaturaleegliapportisolarigratuitiinvernali,daunlato,eleaumentatedispersionidicaloreegliapporti(indesiderati)diradiazionesolareinestate,dall’altro.

– Trasmissione del calore attraverso i ponti termici (cioè lepartidell’involucrodell’edificioincuiilflussodicalorealivello localeaumentaacausadella formae/odelcam-biamentodispessoree/odigiunzionetramaterialidiver-si–normeUNIEN ISO10211:2008,14683:2008):quello

cheunavoltaeraunproblemasecondario,ovveroledi-spersionidicaloredovuteaipontitermici,stadiventandoungraveproblema.Ineffetti,latendenzaalladiminuzio-nedeivaloridiUdellefinestreedelleparetiopache (ela conseguente riduzione della trasmissione del caloreattraverso tali superfici) fadiventare iponti termiciunadelle cause principali delle dispersioni di calore. Al finedielaborareunastimaaffidabiledelconsumodienergiadevono,quindi,essereadeguatamenteidentificatiecon-tabilizzati.

3.2.2 VentilazioneLeperditedovuteallaventilazione(UNIENISO13789:2008)derivano dalla necessità di riscaldare/raffreddare l’ariaesterna, al fine di aumentare/abbassare la temperaturadell’aria interna fino al valore di comfort, come suggeritodalla norma UNI. EN ISO 15251:2008. Quando viene utiliz-zato un sistema di ventilazione meccanica (norma UNI EN15241:2008),laportatad’ariadiprogettoènotaconragio-nevoleprecisione(normeUNIEN13779:2005,15242:2008).Ancheitassidiventilazionenaturale(cioèottenutamedian-te apertura delle finestre) possono essere stimati (normaUNI EN 15242:2008). Per gli edifici residenziali, le perditedicaloreperventilazionenaturalesono ingenerevalutatiipotizzandounvaloreconvenzionaleperiltassodiricambiod’ariaintornoa0,5ricambi/ora,stabilitoalivellonazionale.Sequestosiaomenounvalorerealisticoèunaquestioneopinabile. A seconda del clima, le perdite di ventilazionepossonorappresentareunaparteconsiderevoledel fabbi-sognototaledienergiaperilriscaldamentodiunedificiodirecentecostruzione(circa20-30kWhm-2anno-1).Perridur-requestaperdita,èpossibile limitare ilnumerodi ricambid’aria,maciònonèraccomandabile(unnumerodiricambiorari minore di 0,3-0,4 può portare a livelli inaccettabili laqualitàdell’arianegliambientiinterni,)oppureeffettuareilrecuperodicaloredalflussod’ariaviziataespulsa(operazio-nesempliceseèinstallatounsistemadiventilazionemec-canica).Unapossibilestrategiaèquelladirealizzarel’edifi-cioatenutad’ariaeventilaremeccanicamentegliambientiinterni,predisponendounoscambiatoredicaloretra l’ariaespulsaequellaesternadirinnovo.Nella stagione estiva, la ventilazione può essere un modoefficaceperrimuovereilcaloredall’edificioduranteiperiodidellagiornataincuilatemperaturadell’ariaesternaèinfe-rioreaquellainterna,comedisolitoaccadedurantelanotteediprimamattina.

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3.2.3 Apporti interni di caloreGliapportiinternidicaloresonosolitamentedovutialme-tabolismo delle persone che vivono dentro l’edificio, agliapparecchielettricieall’illuminazione.Inoltre,vipuòesserecaloredissipatooassorbitodagliimpiantidiclimatizzazio-ne(riscaldamento,ventilazioneeraffrescamento),dagliim-piantididistribuzione/raccoltadiacqua(caldaereteidrica,fognature)e,inedificiindustrialiecommerciali,daiprocessie dalle merci. Per gli edifici residenziali, gli apporti internidi calore sono usualmente valutati assumendo valori con-venzionalistabilitialivellonazionale,ingenereintornoa2-5W/m2.Peredificinonresidenziali,possonoesserevalutatiinbaseallanormaUNIEN13779:2005.

3.2.4 Apporti solari di caloreGli apporti solari di calore entrano nell’edificio principal-mente attraverso gli elementi vetrati (ad esempio le fine-stre).Sonofunzionedellaradiazionedisponibilenellaloca-litàdoveèsituatol’edificio,dell’orientamentodellesuperficicaptanti, dell’ombreggiamento, della trasmittanza solaredegli elementi vetrati e delle proprietà termiche delle su-perfici esposte. Durante la stagione invernale, gli apportisolaridicaloresonoingradodicoprireunaparteconside-revoledelfabbisognoenergeticoperilriscaldamentodegliambienti,selesuperficivetratesonoadeguatamentedistri-buite(andrebbeinoltreconsiderataancheladisponibilitàdilucediurnaperl’illuminazione).Nellastagioneestiva,vannoutilizzati schermi esterni per tenere sotto controllo gli ap-portisolari(disolitonondesiderati)cheentranoattraversoglielementivetrati.Durantelastagioneinvernalegliapportisolariattraversolaparteopacadell’involucrosonogeneralmente trascurabili.Questi,invece,possonodiventareunfattoreimportantenelperiodoestivo,ingradodiinfluenzareilcomforttermicoedi fabbisogni di raffrescamento, inparticolaremodogli ap-portisolariattraversolacopertura.

3.2.5 Capacità termica delle strutture dell’edificioLe strutture dell’edificio possono agire come un deposi-to (capacità), dove il calore può essere immagazzinato erilasciato in modo dinamico nel tempo. Queste proprietàsono spesso chiamate “caratteristiche termiche dinamiche”o “parametri dinamici”, in quanto influenzano il comporta-mentodiunedificioinregimevariabile(normeUNIENISO13786:2008,13789:2008)enonquandolecondizionialcon-tornononcambiano,valeadire inregimestazionario.Dal

momentochelastragrandemaggioranzadeimaterialiedilihaunvaloredelcalorespecificomoltosimile,intornoa1000J/(kg K), la capacità termica delle strutture edilizie è diret-tamenteproporzionaleallaloromassa.Lacapacitàtermicadiunedificio (avoltechiamataanchemassa termica)èdigrandeimportanzaperdueaspetti: lacapacitàdisfruttaregliapportigratuitidicaloreininverno(solariedinterni)elacapacitàdiridurreipicchiditemperaturanelperiodoestivo.

3.2.6 Energia richiesta dagli impianti di condizionamento e ventilazionePermantenerelecondizionidicorrettocomfortall’internodiun edificio (norma UNI EN ISO 15251:2008) agli impianti dicondizionamentopuòessererichiestodifornireenergiaperl’edificiodurantelastagionediriscaldamentoodirimuovereenergiaduranteilperiodoestivo.Inoltre,inpresenzadiunsi-stemadiventilazionemeccanica,vièunfabbisognodiener-giaènecessariaperilfunzionamentodeiventilatori.L’energia(primaria)complessivarichiestadapartedegliimpiantideveesserecalcolataconsiderandoilrealerendimentodellevariecomponenti(adesempio,caldaie,gruppifrigoriferi,ecc)degliimpianti,peresempioincludendol’energiaconsumatadagliausiliarieleperditedovuteagliimpiantistessi(normeUNIEN15603:2008,15241:2008,15243:2008,15316-xx:2008/2009).L’energiasolareodeolicaraccoltainsitunonègeneralmenteconsideratanelbilancioenergeticodell’edificio(ossianonèinseritanelcalcolototaledell’energiaprimariaconsegnataadunedificiocomecombustibileodenergiaelettrica).Percon-tenereilfabbisognodienergiaprimariadiunedificio,infatti,nonèsufficientelimitareilfabbisognodienergianecessariaper il riscaldamento o il raffrescamento, ma sono necessarianche impianti di produzione del calore/refrigerazione adaltaefficienza(comeadesempiolecaldaieacondensazione),retididistribuzioneconbassedispersioni(adesempiotuba-zionibenisolate)esistemiperlosfruttamentodelleenergierinnovabiliinsitu.

3.2.7 Produzione di acqua calda sanitariaL’energianecessariaperlaproduzionediacquacaldasanita-riaèunafunzionedellaquantitàdiacquanecessaria,dellatemperatura dell’acqua fredda proveniente dall’acquedot-to, dalle caratteristiche dell’impianto di produzione e delsistemadidistribuzione(normeUNIEN15316parte3-1,3-2e3--3:2008).Pergliedificiresidenziali (adesempio,caseunifamiliari), laquantitàdiacquacaldasanitariaèdisolitounvaloreconvenzionale,assuntosullabasedellasuperficie

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utileodelnumerodioccupanti,stabilitoalivellonazionale.Icollettorisolarisonoingradodicoprireunapartesostanzia-ledell’energianecessariaperlaproduzionediacquacaldasanitaria.

3.2.8 IlluminazioneIlfabbisognodienergiaperl’illuminazionediunedificiopuòessere calcolato a partire dalla potenza installata dell’im-piantodiilluminazione(corpiilluminantieconsumiparas-siti ad illuminazione spenta dovuti a dispositivi di ricaricabatteriaediregolazione),dalladisponibilitàdilucenaturaleedalgradodioccupazionedell’edificio(normaUNIENISO15193:2008).Gliapparecchidiilluminazioneinstallati(e,diconseguenza, la potenza installata) dovrebbero garantireunailluminazioneadeguataperconsentireaglioccupantidisvolgerecompitivisiviinmodosicuroedefficiente(normaUNIENISO15251:2008,UNIEN12464-1:2004).Pergliedificiesistentièraccomandatalamisurazionedirettadell’assorbi-mentodeicircuitidiilluminazione.Pergliedificiresidenzialiicalcolideifabbisognidienergiaperl’illuminazionedisolitononsononecessari.

3.3 METODOLOGIE DI CALCOLOComesottolineato inprecedenza (3.1),ci sonofondamen-talmente due metodi di calcolo: metodi quasi-stazionari emetodidinamici.Imetodiquasi-stazionaricalcolanoilbilancioenergeticosuintervallidi temporelativamente lunghi (unmeseo l’inte-

ra stagione), e tengono conto“degli effetti dinamici” (cioèla capacità termica dell’edificio [vedere 3.2.5]), attraversoun fattore di utilizzazione empiricamente valutato (il cuisimboloèη).Nellastagioneinvernale, il fattorediutilizza-zionetienecontodelfattochegliapporti dicalore(solarie interni) solo in parte riducono l’energia necessaria per ilriscaldamento: per esempio, l’eccesso di apporti di caloresolare potrebbe portare ad un surriscaldamento indeside-ratodiunastanza.Unapprocciosimmetricoèutilizzatoperleperditedicaloredovuteallaventilazioneedallatrasmis-sionedicaloreduranteilperiodoestivo(ma,atutt’oggi,ladeterminazionedelfattorediutilizzazioneperleperditedicalorenonèstataconvalidatainmodosoddisfacentealivel-lonazionale,considerandolediversecondizioniclimatiche).Questotipodimetodoèinusodamoltotempoedàrisultatisufficientementeaccuratiperilfabbisognoannualediener-giaper il riscaldamento.LanormaUNIEN ISO13790:2008fornisceunadescrizionecompletadiunmetododicalcoloquasi-stazionario(edàlapossibilitàdiutilizzareunmetodostagionale). Questo è l’approccio normalmente utilizzatopervalutareilfabbisognodienergiadiriscaldamentodiunedificioresidenziale.Imetodidinamici,invece,valutanoilbilancioenergeticodiunedificiosuintervalliditempobrevi(tipicamenteun’ora)etengonoesplicitamentecontodeglieffettidelcaloreim-magazzinato e rilasciato dalla massa dell’edificio a causadella sua capacità termica. I metodi dinamici modellanola trasmissione del calore attraverso l’involucro, le perdite

INV E R NO

E S TAT E

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guadagninetti ηQgn

fabbisognoenergiarisc.Q

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fig. 3.1 - Rappresentazione schematica del bilancio energeti-codiunedificioesistente(non“abassoconsumo)(sisupponecheinestatelatemperaturamediael’umiditàrelativadell’ariaesternasianotalicheicarichitermicipertrasmissioneeventi-lazionerisultinonegativi)

fig.3.2-Rappresentazioneschematicadelbilancioenergeticodiunedificiodinuovacostruzione(“abassoconsumo)(sisup-pone che in estate la temperatura media e l’umidità relativadell’ariaesternasianotalicheicarichitermicipertrasmissioneeventilazionerisultinonegativi)

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di calore dovute alla ventilazione, l’immagazzinamento dicalore nella struttura dell’edificio ed i guadagni di caloresolare in ciascuna zona dell’edificio. L’approccio utilizzatopuòvariaredasimulazionimoltodettagliate,esteseai365giornidell’anno,ametodioraripiùsemplicicheprendonoinconsiderazioneungiornodiriferimento.Indicazionisulleprestazioniesuirequisitidasoddisfareperimetodidical-colodinamicidettagliatisipossonotrovarenellanormaUNIEN15265:2008.NellanormaUNI.EN ISO13790:2008sonospecificatiidatidiinputedoutputstandardizzatielecon-dizionialcontornoinmododagarantirelacompatibilitàelacoerenzatradifferentimetodidinamici.Inoltre,lanormaUNI. EN ISO 13790:2008 descrive estesamente un metodoorariosemplificatochemodellaciascunazonadell’edificiocomeunaretecontrenodi,compostadicinqueresistenzeeduncondensatore(5R1C).La scelta del metodo appropriato per calcolare il bilancioenergetico dipende dall’edificio considerato (dimensioni,destinazioneprincipale,numerodioccupanti,gradodioccu-pazione,ecc.)Pergliedificiresidenziali,conlimitateonulleesigenzediraffrescamentoestivo,imetodiquasi-stazionariper il calcolo del fabbisogno energetico per riscaldamen-toeperlaproduzioned’acquacaldasanitariasonospessoappropriati.Perigrandiedificicommerciali,concomplessiimpiantidicondizionamentoeventilazione,grandicarichidiraffrescamentoenumerosioccupanti,èpresumibilmentenecessariaunasimulazionedinamicadettagliata.

3.4 IL BILANCIO ENERGETICO DI UN EDIFICIO COME STRUMENTO DI PROGETTAZIONEIlcalcolodelbilancioenergeticodiunedificiopermettedicomprendereilfabbisognocomplessivodienergiae,quin-di,divalutarelaprestazioneenergeticadell’edificio.Talebi-lancio,nondovrebbeesseresolounobbligogiuridicofina-lizzatoadottenereilpermessodicostruiree/ounattestatodicertificazioneenergetica,maancheunostrumentomoltoutileperottimizzareilprogettodiunedificiodinuovaco-struzioneoperpianificareuninterventodiriqualificazione.Per ottenere questo risultato è necessaria una stretta col-laborazione tra le persone che predispongono il bilancioenergeticoedilteamdiprogettazioneedile-architettonica,dal momento che il bilancio energetico dovrebbe esserepredisposto con una continua interazione con il progetto.Puòessereutilefindall’iniziodelprogettostabilireunobiet-tivo di efficienza energetica, eventualmente in termini diclassediprestazionecomemenzionatoalpunto2.4.

L’indicazionepiùimportanteèquelladiiniziareprestoapre-parare il bilancio energetico, quando il progetto è ancoranellafaseiniziale:lemodifichealprogetto,dettatedacon-siderazioni di tipo energetico, hanno costi molto bassi odaddiritturanullisevengonoimplementatenellafaseinizialedi progettazione, mentre i costi aggiuntivi crescono espo-nenzialmenteconl’avanzaredelprogetto.Unavoltacheillayoutdellacostruzioneèstatoabbozzato,dovrebbero essere sperimentate varie soluzioni per deter-minarel’orientamentoottimaleinfunzionedellecondizio-niclimatichelocali.Particolareattenzionedovrebbeessereriservataancheallepossibilitàdisfruttamentodell’energiasolareconsistemiattivi (termicie/o fotovoltaici):aquestoscopo devono essere rese disponibili superfici adeguate,conorientamentoependenzaappropriati.Ilposizionamentoeledimensionideiserramentidovrebbe-roessereattentamenteottimizzatiinfunzionedelledisper-sionidicalore,degliapportisolari(desiderabiliininvernoedindesideratiinestate)edell’illuminazionenaturale.Devees-sereanalizzatainoltrel’influenzadeltipodivetroutilizzato.Inoltre,l’involucroediliziodovrebbeessereprogettatocon-siderandoattentamentetuttiipossibilipontitermici(ango-li,infissi,balconi,travi,ecc)edesaminandolepossibilialter-nativediisolamento.Le attività di cui sopra dovrebbero essere svolte iterativa-mente,controllandoognivoltal’influenzadellesceltepro-gettualisullaprestazioneenergeticaglobaleedanalizzan-do la ripartizionedelbilancioenergetico,percomprende-re l’importanza relativa dei vari elementi (le dispersioni dicaloreattraversoicomponentiopachidell’involucro,ipontitermici, le superfici vetrate, i guadagni di calore, ecc) e, diconseguenza,deciderequaliazioniintraprendere.Unavoltaraggiuntigliobiettividesideratiperilfabbisognodienergiaperilriscaldamento(e,sedelcaso,perilraffresca-mento)degliambienti,èpossibileottimizzarel’impiantodiriscaldamento (odicondizionamento)e l’impiantodipro-duzionedell’acquacaldasanitaria(adesempio,includendofontidienergiarinnovabile,comel’energiasolareel’energiageotermica,e/oselezionandocomponenticonelevataeffi-cienza).Anchelafasediottimizzazionedegli impiantipuòrichiederealcuneiterazioni.

Lostessoapprocciopuòovviamenteessereapplicatoanchealla progettazione delle riqualificazioni energetiche degliedifici e allo scopo di ottimizzare la gestione dei consumienergeticidegliedificiesistenti.

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Riferimentia) UNIENISO6946:2008,Componentiedelementiperedi-

lizia-Resistenzatermicaetrasmittanzatermica-Metododicalcolo

b)UNIENISO10077-1:2007,Prestazionetermicadifinestre,porte e chiusure oscuranti - Calcolo della trasmittanzatermica-Parte1:Generalità

c) UNIENISO10077-2:2004,Prestazionetermicadifinestre,porte e chiusure - Calcolo della trasmittanza termica -Parte2:Metodonumericopertelai

d)UNI EN ISO 10211:2008, Ponti termici in edilizia - Flussitermicietemperaturesuperficiali-Calcolidettagliati

e) UNIEN12464-1:2004,Luceeilluminazione-Illuminazio-nedeipostidilavoro-Parte1:Postidilavoroininterni

f ) UNIENISO13370:2008,Prestazionetermicadegliedifici-Trasferimentodicaloreattraversoilterreno-Metodidicalcolo

g)UNI EN 13779:2005, Ventilazione degli edifici non resi-denziali-Requisitidiprestazioneperisistemidiventila-zioneedicondizionamento

h)UNIENISO13786:2008,Prestazionetermicadeicompo-nenti per edilizia - Caratteristiche termiche dinamiche -Metodidicalcolo

i) ENISO13789:2008,Prestazionetermicadegliedifici-Co-efficienti di trasferimento del calore per trasmissione eventilazione-Metododicalcolo

j) UNIENISO13790:2008,Prestazioneenergeticadegliedi-fici-Calcolodelfabbisognodienergiaperilriscaldamen-toeilraffrescamento

k) UNIENISO14683:2008,Pontitermiciinedilizia-Coeffi-cienteditrasmissionetermicalineica-Metodisemplifica-tievaloridiriferimento

l) UNIEN15193:2008,Prestazioneenergeticadegliedifici-Requisitienergeticiperilluminazione

m)UNI EN 15232:2007, Prestazione energetica degli edifici– Incidenza dell’automazione, della regolazione e dellagestionetecnicadegliedifici

n)UNIEN15241:2008,Ventilazionedegliedifici-Metodidicalcolodelleperditedienergiadovuteallaventilazioneedalleinfiltrazioniinedificicommerciali

o)UNIEN15242:2008,Ventilazionedegliedifici-Metodidicalcolo per la determinazione delle portate d’aria negliedifici,compreseleinfiltrazioni

p)UNIEN15243:2008,Ventilazionedegliedifici-Calcolodelletemperaturedeilocali,delcaricotermicoedell’energiaperedificidotatidiimpiantodiclimatizzazionedegliambienti

q)UNIEN15251:2008,Criteriperlaprogettazionedell’am-biente interno e per la valutazione della prestazioneenergeticadegliedifici, inrelazioneallaqualitàdell’ariainterna, all’ambiente termico, all’illuminazione e all’acu-stica

r) UNIEN15265:2008,Prestazioneenergeticadegliedifici-Calcolodelfabbisognodienergiaperilriscaldamentoeilraffrescamentodegliambientimediantemetodidinami-ci-Criterigeneralieprocedimentidivalidazione

s) UNIEN15316-x-x:2008/2009,Impiantidiriscaldamentodegliedifici-Metodoperilcalcolodeirequisitienergeticiedeirendimentidell’impianto–Partivarie

t) UNIEN15377-1,2,3:2007,Impiantidiriscaldamentone-gliedifici-Progettazionedegliimpiantiradiantidiriscal-damentoeraffrescamento,alimentatiadacquaintegratiinpavimenti,paretiesoffitti-Parti1-3

u)UNIEN15603:2008,Prestazioneenergeticadegliedifici-Consumoenergeticoglobaleedefinizionedeimetodidivalutazioneenergetica

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IntroduzioneSipuòragionevolmenteprevederechelacertificazioneener-geticasaràlargamentediffusaneiprossimianni.E‘moltopro-babilecheilcertificatoenergeticoincludaunaclassificazioneenergeticaespressainformasempliceecomprensibiledatutti.Questoèmoltoimportantealfinedipilotareilmercatoedilizioversostandarddiqualitàmigliore.Tuttavia laquestioneèal-quantocritica,perchélaclassificazioneèunprocessopercertiaspettigrossolano,essendofinalizzatoacomunicareall’utentefinalelaprestazioneenergeticainmodosempliceedefficace.

4.1 Indice di prestazionePervalutarelaprestazioneenergeticadiunedificio,ilpuntodipartenzaèilbilancioenergeticoprimamenzionato;comealternativa,pergliedificiesistenti,sipuòmisurarel’effettivoconsumodienergia.Tuttavia,alfinedicomunicare il livel-lo di prestazione energetica di un edificio in modo effica-ce,quest’ultimodisolitovienetradottoinununicoindice(sintetico)o inuna listamoltocortadi indici (ilparametropiùfrequentementeutilizzatoè il rapportotra fabbisognodienergiaelasuperficieriscaldata,usualmenteespressoinkWh/m2)(UNIEN15217:2007).Questoindicevienepoicon-testualizzatoinunascala(inmodochesiavisivamenteevi-dentedovel’indicesiposizioninell’intervallodiprestazionechevadalminimoemassimo)oppurevieneconvertito inuna classe individuata tra un numero di classi limitato (ingeneresivadallaclasseAfinoallaG)

4.2 COPERTURA DELL’INDICE DI PRESTAZIONE (CHE COSA è EFFETTIVAMENTE INCLUSO NELL’ETICHETTA ENERGETICA)La valutazione della prestazione energetica è un processoinevoluzione.Mentresièormaiconsolidataunaprassipercalcolareilfabbisognodienergiaperilriscaldamento,leal-tre utilizzazioni dell’energia, quali il raffrescamento e l’illu-minazione,sonostatipresiinconsiderazioneinmisuraassaiminoreinpassato.Perquestimotivi,inmoltipaesi,laprimaapplicazione della classificazione energetica comprenderàsolounapartedelfabbisognodienergia.Alcuniesempiincludono:• fabbisognoenergeticoper il riscaldamentobasatosulla

prestazionedell’involucro(pertrasmissionedelcaloreeventilazione);

• fabbisognocomplessivodienergiaper il riscaldamentodegli ambienti basato sul consumo di energia primaria(compreseleperditedell’impiantodiriscaldamento);

• fabbisognocomplessivodienergiaperilriscaldamentoelaproduzionediacquacaldasanitariasullabasedelcon-sumo di energia primaria (comprese le perdite dell’im-piantodiriscaldamento);

Deve essere chiaro che il confronto può essere effettuatosolotra indiciomogenei.Perquestomotivo,dovrebbees-serechiaramenteindicatociòcheèeffettivamenteinclusonellaclassificazioneenergeticaecosanonloè.

4.3 Valori convenzionaliLaprestazioneenergeticadiunedificioèvalutataconside-randounclimastandardedunutilizzostandardizzato.Nellarealtàcisonooscillazionimeteorologicheecomportamentivariabilidegliutentifinali.Pertanto,l’avvertimentoutilizza-tonelmercatoautomobilistico“Iltuoconsumochilometricopuòesserediverso”siapplicaanchenelcontestoedilizio.Il reale valore della classificazione energetica consistenell’evidenziareledifferenze:l’utentefinalepuòconfrontareedificisimili,inunaposizionesimileindividuandofacilmen-tequelloconlemiglioriperformancerelative.

Riferimentia) UNI EN 15217:2007, Prestazione energetica degli edifici

-Metodiperesprimerelaprestazioneenergeticaeperlacertificazioneenergeticadegliedifici

b UNIEN15603:2008,Prestazioneenergeticadegliedifici-Consumoenergeticoglobaleedefinizionedeimetodidivalutazioneenergetica

4. LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DI UN EDIFICIO

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IntroduzioneAncheselebuonepratichesonofortementedipendentidalcontesto locale, sipossonocomunquedarealcune indica-zionigeneraliapplicabiliatuttoilcontestoeuropeo.Questeindicazionisipossonoraggruppareinquattroareegenerali:involucroadalteprestazioni,sistemidisfruttamentodellefontirinnovabili,impianticonelevataefficienzaenergeticaecertificazione.

5.1 PRESTAZIONE DELL’INVOLUCRO EDILIZIOUnainvolucroediliziocorrettamenteprogettatoèdifonda-mentale importanza per realizzare un edificio ad alta effi-cienzaenergetica.Unacostruzionecompatta,conbassorapportotrasuperfi-cieevolume(S/V),consenteunaprestazioneenergeticami-gliore,malacompattezzanondeveessereestremizzatafinoal punto di ridurre eccessivamente la disponibilità di lucediurnanellezoneinternedell’edificiolontanedallefinestre.

L’isolamentodelleparetiopachedovrebbeessereilmigliorepossibilee,inognicaso,ilvalorediUnondovrebbesupe-rarei0,25Wm-2K-1.Quandoèpossibile,l’isolantedovrebbeesseredispostosullatoesternodellapareteinmododari-durrealminimo i rischidicondensazione interstizialeediincrementarelamassatermicadisponibile.Dovrebbeesserepostoinessereognisforzoperevitarechesiabbiano incrementi localizzatidelflussodicalore (pontitermici) dovuti della disomogeneità dei materiali e/o allaforma. Ciò richiede un’estrema attenzione ai dettagli, apartire dalla fase di progettazione, e la presenza di perso-nalequalificatoincantiere.Unasfidaparticolarederivadaiterrazzi e dagli altri elementi sporgenti a causa delle traviasbalzo:letraviasbalzo,ovviamente,nonpossonoesseretagliateperinserirel’isolamentotermicoequindisidovreb-beroutilizzare telaiesternidi supportodei terrazziedellealtreappendiciogniqualvoltaciòsiapossibile.

La qualità delle finestre dovrebbe anch’essa essere la mi-gliorepossibile,convetribasso-emissivietelaiadaltepre-stazioni(ilvalorediUmedionondovrebbesuperarei1,25Wm-2K-1).Lefinestredovrebberoesseredistribuiteinmodoappropriato, al fine di consentire adeguati apporti solariininverno,evitarel’eccessodiapportisolariinestateega-rantire un adeguata illuminazione di giorno. Occorre rag-giungere un giusto equilibrio considerando le prestazionicomplessivedurantetuttol’anno:serramentitroppopiccoli

possonoessereunproblema(illuminazionenonsufficiente,benessere insufficiente), ma anche finestre senza schermiadeguatio troppograndipossonocostituireunproblema(dispersionidicalored’inverno,surriscaldamentoestivo,ri-flessiedabbagliamento).Il telaio della finestra (ed il contro-telaio) deve essere op-portunamentescelto,adattoalcontestoedallineatoconlostratoisolanteinmododievitareipontitermici.Particolareattenzionedeveessererivoltaallapersiane(edaicassonettidelle tapparelle).Tutte le finestre devono essere dotate dischermiesterniperlimitaregliapportidicaloreestivo.Va eseguita una corretta progettazione e gestione dell’il-luminazionepergarantirecheunaragionevolequantitàdilucenaturaleraggiungaglispazioccupatidaessereumani(laUNIEN15193:2008forniscedettaglisulladisponibilitàelemetodologiadistimedellalucenaturale).

Dalmomentocheleperditedicaloreperventilazionesonounfattoreimportante(inmolticlimieuropei,laventilazionenaturalepuòrichiederefinoa20-30kWhm-2delfabbisognoenergeticoperriscaldamento), l’involucroediliziodevees-sereprogettatoecostruitoinmododarisultareatenutasta-gnaedaevitareinfiltrazioniindesiderated’ariadall’esterno.Ancheseglioccupantidevonosempreaverelapossibilitàdiaprirelefinestre,(siaperconsiderazionidibenesserefisicocheinvirtùdelfattocheinperiodidiclimamitelaventila-zionenaturalepuòesserel’opzionepiùefficiente)l’installa-zionediunsistemadiventilazionecontrollatadeveessereattentamentevalutata.

5.2 IMPIANTI AD ENERGIA RINNOVABILEQuandosiprogettaunnuovoedificioosieffettualariquali-ficazioneenergeticadiunogiàesistente,devonoesserefat-teledebiteconsiderazionisuisistemidisfruttamentodelleenergierinnovabili.I collettori solari per la produzione di acqua calda hannoormairaggiuntoungradodimaturitàdelprodottoediso-stenibilità finanziaria tale che è difficilmente giustificabile,laloromancatainstallazioneinunedificionuovooriqualifi-cato.Infunzionedellalegislazionelocale,delladisponibilitàdiincentivifinanziariedelletariffediacquistoedivenditadell’energia elettrica, anche la possibilità di installare pan-nellifotovoltaicideveessereattentamentevalutata.Perren-derel’installazionedeipannellisolari(termiciefotovoltaici)effettivamente realizzabile, finanziariamente attraente edesteticamentepiacevole,ènecessarioprevedereadeguate

5. “BEST PRACTICES” (BUONE PRATICHE) APPLICABILI

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superfici disponibili (di dimensione ed orientamento ade-guati),possibilmentesullacopertura.

Pergliedificiabassoconsumoenergeticoanchelepompedicalorepossonospessoessereunasoluzionevalida;que-sto a maggior ragione se la perforazione dei pozzi per losfruttamentodell’energiageotermicavieneaccuratamentecoordinataconlarealizzazionedellefondazionidell’edificio.

Isistemiperlosfruttamentodelleenergierinnovabilidevo-no necessariamente essere coordinati con gli altri impian-ti meccanici/elettrici presenti nell’edificio (riscaldamento,ventilazione, ecc). Ad esempio, le pompe di calore (ed inparteanchel’eccessodicaloreprovenientedaipannelliso-lari)possonoveniresfruttatialmeglioconimpiantidiriscal-damentoabassatemperatura.

5.3 IMPIANTI ENERGETICAMENTE EFFICIENTI

Laprogettazioneelarealizzazioneveraepropriadovrebbeesseremirataadottenerelamassimaefficienzaraggiungibi-ledatuttigliimpiantipresentiinunedificio.

Gli impianti di riscaldamento dovrebbero essere a bassatemperatura.Sevengonoutilizzatiimpiantidiriscaldamen-to/raffrescamentoapannelli radianti,bisognaporremoltaattenzioneperevitaredispersionidicaloreversoilterrenoodaltrispazinonriscaldati(cantine,ecc)posandoinoperaadeguatistratidimaterialeisolante(iterminalidiriscalda-mento/raffrescamento ad acqua annegati nelle struttureaumenterannoapprezzabilmentelatemperaturaininvernoe diminuiranno apprezzabilmente la temperatura in esta-te delle strutture nelle quali sono inseriti, potenzialmenteincrementandoledispersioniditalistrutturesenonvieneprevistounisolamentoadeguato).

Sevengonoutilizzaticombustibilifossiliperlaproduzionedicalore(comegasolioogasnaturale),dovrebberoessereutilizzatecaldaieacondensazioneadaltaefficienza.Letu-bazionidellaretedidistribuzionedell’acquacaldaefreddadevono essere adeguatamente dimensionate in modo daridurrealminimoleperditedicarico.

I consumi energetici delle apparecchiature elettriche ausi-liarie(adesempiopompeeventilatori)devonoessereridot-tialminimo,grazieallaprogettazionediunaretedidistribu-

zione(dell’ariae/oacqua)cherichiedabasseprevalenzeedallasceltadimacchinariadaltaefficienzaeditagliacorretta(adesempiopompe/ventilatoriavelocitàvariabile).Sido-vrebberoevitareimpiantidiriscaldamentoelettricoamenochenonsiadimostratocheilfabbisognodienergiaprimariaècomparabileconquellideglialtriimpianti.

5.4 CERTIFICAZIONEComedescrittoalpuntoprecedente,ilprocessodicertifica-zioneenergeticaèfondamentaleperdimostrarelapresta-zionediunedificioepercomunicarlainmodoefficace.Inol-tre, monitorando correttamente ogni fase (progettazione,costruzioneegestione)delprocessocheportaallarealizza-zionediunedificio,costruitosecondoidettamidellebuonepratichecomerichiestodai“protocollidicertificazione”,cisiassicuracheleprestazionidesideratesianoeffettivamenteraggiunteechepossanoesserecertificatealfuturoproprie-tario.Perinuoviedifici,leprestazioniprefissatecomeobiet-tivo dovrebbero essere notevolmente superiori al livellominimorichiestodallalegislazionenazionalee/odairego-lamentilocali(ilminimorichiestoèdisolitounlivellodipre-stazioneabbastanzafaciledaraggiungere,senzabisognodialcunapredisposizioneparticolaree,cometale,difficilmen-tepuòesserequalificatocomeunesempiodibuonaprati-ca).Pertantogliedificichepresentanoelementiconsideratidi“buonapratica”dovrebberoraggiungereclassipiùaltediprestazione energetica. La certificazione della prestazioneenergeticaèimportanteancheincasodiristrutturazionediedificiesistenti:ancheseperalcuniedificiesistentileclassipiù alte di prestazione energetica non sono praticamenteraggiungibili,ècomunqueimportanteattestareilmigliora-mentochelebuonepraticheconsentonodiottenere.

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ESEMPIO DI BUONE PRATICHE IN FRANCIA

6.1 NOME COSTRUZIONE ED IDENTIFICAZIONE: “IL PARCO DI MUEHLMATTEN” IN BOLwILLERIlcomplessodialloggi“IlParcodiMuehlmatten”èunaresiden-zamulti-generazionaledi15appartamentiabassoconsumoenergetico.SitrovainBollwillerinAlsazia(climacontinentale).Questoedificiodi1.338mqèclassificatoallivelloAdellascalaenergeticaerispondeaicriteridellamarchioBBC-effinergie.

Immaginedituttol’edificio.

6.2. LE BUONE PRATICHE APPLICATE Si tratta di una struttura tradizionale francese costruita inmattoni.L’isolamentoècostituitodauncappottoesternoinpolistirolodi20centimetridispessore.Lefinestreutilizzanovetridoppibassi-emissiviriempitidigasargon.Leterrazzesono isolate dal palazzo, grazie al taglio dei ponti termici.Il sistema di ventilazione è composto da una ventilazionemeccanicaconrecuperodicalore.Latenutaall’ariadell’edi-ficioèstataottimizzata:0,6²m3/h/m²,conunadifferenzadipressionedi4Pa.Ilsistemadiriscaldamentoèbasatosuunacaldaiaagasacondensazioneadaltorendimento,consiste-madiriscaldamentoapavimento.L’acquacaldasanitariaèprodottadaunimpiantosolare.Ilcomfortestivoègarantitodaschermatureesterne.Inquestomodo,nonc’èbisognodialcunsistemadiraffrescamentoperl’edificio.

6.3 BUONA PRATICA 1: ISOLAMENTO EFFICIENTE

Denominazione tipo U(W/m².K)

valoreUmax

(RT2005)Informazioni

Muroesterno Muroesterno 0,14 0,45 OK

Basementwall Murointerno 0,285 0,45 OK

Paretiinternediproprietàcomune

Murointerno 0,421 0,45 OK

Pavimentoapianoterra

Pavimentointerno 0,173 0,4 OK

Piano superioreinmansarda

muroesterno 0,123 0,28 OK

Terrazzosultetto tetto 0,143 0,34 OK

Serramenti serramenti 1,1 2,6 OK

6.4 BUONA PRATICA 2: LA RAZIONALIZZAZIONE DELLA COSTRUZIONEIlprogrammadicostruzioneèstatoconcepitoinmododaesseretrasferibile,conl’utilizzodimaterialidacostruzionetestati.Permetteunafacileimplementazioneesoddisfaglistandardfrancesi.Questoedificioabassoconsumoenerge-ticocostail15%inpiùrispettoallostessoedificiocostruitoinmanierastandard.Icostiaggiuntividiinvestimentosaran-nocompensatidaiminoricostioperativi.

6. ALCUNI ESEMPI DI BUONE PRATICHE

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ESEMPIO DI BUONE PRATICHE IN ITALIA

6.5 NOME DELLA COSTRUZIONE ED IDENTIFICAZIONE: CASA SUSàL’edificio,progettatodall’architettoPierpaoloBotteon,èunacasabi-familiaresituataaPergineValsugana(Trento-Italia),una cittadina di 20000 abitanti, altezza 490 m.s.l.m. Ogniunità ha una superficie pari a circa 200 m2 ed un volumepariacirca500m3.Ilclimainternoècontrollatoattraversounimpiantoidronicodiriscaldamentoapavimentoabas-satemperaturaelafontedicaloreèunacaldaiaapelletdilegnointegrataconpannellisolari.Ilfabbisognodienergiaperilriscaldamentoèinferiorea50kWh/m2all’anno.Ilva-loremassimoconsentitodallanormativaitalianaperilclimaconsiderato(3147gradigiorno)èpariacirca100kWh/m2.

6.6 LE BUONE PRATICHE APPLICATESonostateadottatevariemisureperottenereunaltaeffi-cienza energetica in quest’edificio, tra cui un involucro ad

elevatoisolamento(inspecialmodotettoeparetiesterne),moltacuraperevitare iponti termiciesistemidi riscalda-mentoefficientiabassatemperaturaalimentatidafontidienergiarinnovabile,comeilpelletdilegnoedipannelliso-lari.Inoltre,grandeattenzioneèstatadedicataallasosteni-bilitàglobaledell’edificio,utilizzandoillegnoperlastruttu-raprincipaleematerialiisolantiabassoimpattoambientale,ovepossibile.

Vistadelcantiere,mostralastrutturadeltelaioinlegno.

6.7 BUONA PRATICA 1: PARETI ESTERNE BEN ISOLATESullatoesterno,imuriesternisonostatiisolaticon12cm(6+6)difibradi legnoconconducibilitàtermicaλcertifi-cata uguale a 0,045W/(m K) e, sul lato interno, con 5 cmdifibradilinoaconducibilitàtermicaλugualea0,040W/(mK).Ilmurorisultantehaunospessoretotaledi22,1cmedunvaloreUinferiorea0,2W/(m2K). IlvaloremassimoconsentitodallanormativaitalianaperquestoclimaèU=0,35W/(m2K).

Vistadell’edificiofinito“casaaSusa”

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6.8 BUONA PRATICA 2: TETTO BEN ISOLATOIl tettoèstato isolatoutilizzandounpacchetto isolante infibradilegnodi18cm,conunaconducibilitàtermicaλcer-tificata=0,040W/(mK)edensitàparia160kg/m3.Ciògarantisceprotezionenonsolodurantelastagioneinverna-le,maanche,grazieallamassatermica,controilsurriscalda-mentoinestate.Ilmaterialeèstatoposatoconunaguainadiprotezioneadeguatacontro l’acquapiovanaecontro lamigrazioned’umidità.LastrutturarisultantehaunvaloreUinferiorea0,2W/(m2K).IlvaloremassimoconsentitodallanormativaitalianaperquestoclimaèU=0,31W/(m2K).

6.9 BUONA PRATICA 3: EVITARE I PONTI TERMICIGrandecuraèstatapostanell’evitarelaformazionedipontitermici. Alcune delle misure adottate sono mostrate nelleimmaginiseguenti.

Solaioetraviperilbalcone.

Coibentazioneesternainfibradilegno(asinistra),edisolamentointernoinfibradilino(adestra),durantelaposa.

Posadellacoibentazioneinfibradilegnosullastrutturadeltetto.

Strutturaatelaiochesostieneilbalcone,evitandocosìtravidicementoarmatoasbalzo,sporgentidal-lospazioriscaldato.

Isolamentosupplementareperevitareilpontetermicodovutoallagiunzionetrailtelaioinlegnoedilbasamentoincemento.

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ESEMPIO DI BUONE PRATICHE IN POLONIA

6.10 NOME DELLA COSTRUZIONE ED IDENTIFICAZIONELaPassive䠀ousesitrovainSmolec,vicinoaWrocław(Polo-nia)traclimamarinoecontinentale.Sitrattadiunacasaco-struitaafiniresidenziali,tuttavia,èutilizzataperconferenze,attivitàdiformazioneeperlapromozionediedificiabassoconsumoenergetico.E‘stataprogettataecostruitanel2007da Design Office Lipinski Domy. È il primo edificio con uncertificatodiCasaPassivarilasciatodalDarmstadtInstitute.

Figura 1 Il primo certificato di casa passiva in Polonia realiz-zatanel2006inSmolecvicinoaWrocław.Costruzioneisolata;progettazione:dott.LuisaJuchniewicz-LIPIŃSKA,Dr.MiłoszLi-pinski-Vistadelpianoterraedellasoffitta.(L.J.L.).

6.11 LE BUONE PRATICHE APPLICATEL’architettura dell’edificio è basata su di una casa mono-familiare.Èstatarealizzatarispettandorigorosamenteire-quisitidellacasapassiva,mantenendolasuastrutturamoltosempliceeutilizzandotecnologieinnovativeematerialidacostruzionedibuonaqualità,maconprezzimoderati.Ilde-sign,cosìcomelasuacostruzione,dannogaranziedimas-simariduzionedelleperditedicaloreeal tempostessodimassimoguadagnodienergiasolare.Lemigliorisoluzionistrutturaliapplicatesonolacorrettadisposizionedeiserra-menti, ilsistemad’isolamentoedilsistemadiventilazionecon recupero di calore. L’edificio è dotato di impianto disfruttamentodell’energierinnovabili,valeadireunimpian-todicollettorisolarichesitrovanosuentrambelefaldealcentrodellaripidacopertura.Lacucina,assiemeallasaladapranzo, dispone di un locale adiacente equipaggiato condelleapparecchiaturechesostituisconoiltradizionalesiste-madiriscaldamento.Ilprincipalescambiatoredicalore–undispositivoacorren-teelettrica-progettatoesclusivamenteperlecasepassiveèchiamatoVitotres343emisura60cmdilarghezza.Fannopartediquestoparticolaresistemaaltriessenzialidispositividi riscaldamento e di ventilazione, ottimamente prodotti,montati,inseritiecollaudati.All’internovisono:unapompa

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dicaloreadaria,unrecuperatoredicaloreperlaventilazio-ne, un bollitore della capacità di 250 litri collegato all’im-pianto solare ed una sonda ambiente. La sonda ambientecontrollatuttiquestidispositivi.

6.12 BUONA PRATICA 1: LA DISPOSIZIONE DELLE FINESTRELe aperture delle finestre sono disposte in modo tale dagarantireunabuonailluminazione(inbaseallenormepo-lacche). La dimensione delle finestre riduce al minimo leperditedicalore.L’elementoinnovativo,comeigrandipianivetrati in cucina ed in soggiorno esaltano gli spazi interni(131,4m2)rendendolacasapiùspaziosa.Grandifinestretri-plesonoorientateversosudpermassimizzarel’apportoso-larepassivo.Ilcollettoresolaresultettodell’edificio,aparteilsuocarattereinnovativo,garantisceottimiapportisolari.Larichiestaannualedienergiaperilriscaldamentodell’edi-ficioèparia13,7kWh/m2.

Figura2prospettosuddell’edificio(L.J.L.).

6.13 BUONA PRATICA 2: ISOLAMENTO TERMICOLatecnologiapiùimportanteapplicataadunedificioèl’eli-minazione dei ponti termici da tutta la costruzione (muriesterni,collegamenti,ecc).L’isolamentoesternoècostituitodaunostratocontinuodiisolamentotermicoda30a44cmdispessore,conl’obiettivodiraggiungereglistandarddellacasa passiva. Anche se i muri di fondazione sono stati co-struiticonmattonitermici, iplintidifondazionesonostatiisolatiinmododiridurreloscambiotermico.Latrasmittan-za termica delle pareti esterne, del tetto, del soffitto e delpavimentoèdisoliU=0,1W/m2K;quelladellafondazioneedellaplateadifondoèdisoliU=0,12W/m2K.Imurisonorealizzaticonelementiprefabbricaticostituitidaunamisceladicementoeargillaespansa(pallet).Ilmateria-leisolanteèunpannellodipolistireneespansocolorgrigio-argento. Esso contiene grafite (una più bassa densità, q =15kg/m3,significamiglioreproprietàisolante).Ilpolistireneespansoèbasatosuun innovativomaterialegrezzo(Neo-por)conconduttivitàtermicaλ≤0.031W/m2K.

Figura3.Sezioneassonometricadellacasapassiva.Latecno-logia innovativa, con soluzioni semplici ed economicamenteefficaci,elaborataapartiredaundesigntradizionale.DesignOfficeLipińskiDomy,Wrocław2005.(L.J.L.)

6.14 MIGLIORI PRATICHE 3: L’IMPIANTO DI VENTILAZIONEL’edificioèdotatodiventilazionemeccanicaconundispositi-vodirecuperodelcalore.Sitrattadiundispositivocompattochemantienecostantelaqualitàdell’arianellecasepassive.䠀a integrato un ventilatore di scarico dell’aria esausta, conscambiatore di calore. Inoltre è stato introdotto anche unoscambiatoreingradodiscambiarecalorecolterreno.

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ESEMPIO DI BUONE PRATICHE IN SPAGNA

6.15 NOME DELLA COSTRUZIONE ED IDENTIFICAZIONEL’edificioCENIFERsitrovaaPamplona(Spagna)inunclimatipico dell’Europa meridionale. Si tratta di un edificio nonresidenziale destinato a conferenze ed alla formazione. Laristrutturazionedell’edificioèstataeffettuatanel2000concriteribioclimatici.

6.16 LE BUONE PRATICHE APPLICATELe soluzione architetto-niche più rilevanti ap-plicate alla costruzionesono: il riscaldamentoa pavimento radiante, imuri tipo “Trombe” eduna serra per ridurre alminimo il consumo diriscaldamento. L’edificioincludeimpiantidisfrut-tamentodell’energiarin-novabile come pannellifotovoltaici, pannelli so-lari termici con sistemadi accumulo di caloreed impiantodi raffresca-

mento geotermico. L’edificio Cenifer incorpora soluzioni ICTperconseguireunrendimentoenergeticoefficiente.L’edificioèdotatodisensoridipresenza,sensoriditemperatura,sensoridiumiditàesensorediluceconunimpiantodimonitoraggiocentralizzatocheelaboraidatiprovenientidaisensori,dagliimpiantidigenerazionedienergiaedaisistemidiaccumulo.

6.17 BUONA PRATICA 1: MURI TIPO “TROMBE” Il muro“Trombe” consiste in una parete di vetro esposta alsoleadiacenteadunaparetesolidachecontieneunapicco-

la camera interna venti-lata. Durante il periodoinvernale,lalucedelsolepassa attraverso il vetroisolatoescalda lasuper-ficiedellamassatermica.L’aria freddaprovenientedall’internoodall’esterno(pergarantiregliadegua-tiricambid’aria)vieneri-

scaldataedèimmessaall’internoattraversolapartesuperioredel muro. Durante il periodo estivo, l’apertura superiore delmurosiaprepersfogarel’ariacaldaversol’esterno.Taleaera-zionerendeilmuro“Trombe”uncaminosolarediricambiona-turaled’ariafrescaduranteilgiorno,ancheinassenzadivento.

Laproduzionetermicaannualeè17,970kWh.Leriduzionidiemissioniannuesono:30KgdiSO,10kg,diNOe2’640kgdiCO2.

6.18 BUONA PRATICA 2: L’ACqUA DI FALDA PER IL RAFFRESCAMENTO Perilriscaldamentoedilraffrescamento,l’edificiopossiedeunpavimentoradiante,costituitodatubiinpolietilenereticolatoinseritinelpavimento,attraversoilqualevienefattacircolarel’acqua.Nelperiodoestivo,attraversoilsistema,vienefattacir-colareacquaprovenientedalsottosuoloperilraffrescamento.

Laproduzioneannualedienergiatermicaèdi12,558kWh.Leriduzionidiemissioniall’annosono3KgSO,1KgdiNO2e248kgdiCO2.

6.19 BUONA PRATICA 3: IMPIANTO SOLARE TERMICOL’edificioottieneacquacaldaeriscaldamentodaunabatte-riadicollettorisolaripostasultetto.L’edificiodisponediunsistemadiaccumuloperl’acquacalda.L’obiettivoèquellodiimmagazzinare l’energia ineccessoprovenientedaicollet-toritermiciperpoterlautilizzareperilriscaldamentoduran-teigiorniconbassaradiazionesolare.E‘ingradodifornirel’energianecessariaalriscaldamentoper22giorniconsecu-tiviinassenzadiradiazionesolare.

Vistedell’edificioCENIFER.

Laproduzioneannualedienergiatermicaè61,220kWh.Leriduzionidiemissioniall’annosono:102kgdiSO,32KgdiNO2e8’251kgdiCO2.

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ESEMPIO DI BUONE PRATICHE IN ROMANIA

6.20 NOME DELLA COSTRUZIONE ED IDENTIFICAZIONEL’edificioèuncondominiosituatoaTimisoarasull’AradStre-etNo.10.Lacostruzionefuterminatanel1976epresentauna struttura a forma di croce con Seminterrato + PianoTerra+10pianiedunlivellotecnico.Ilpianointerratocom-prende14postiautoingaragee44piazzole.Il blocco dispone di 88 appartamenti, 8 appartamenti perognipiano.Tutti ipiani, incluso ilpianoterra,sonoidentici,con4monolocali,3trilocalied1appartamentocon4camere.

Informazioni generali sulla costruzione:Salaprincipale: 1955,47m2superficietotalechedelimitailvolumeriscaldato(paretiesterneincluse): 4842,86m2;volumetotaleriscaldato: 13251,82m3;Volumetotaledellacostruzione: 16192,61m3;

Informazioni sul sistema di riscaldamentoTipo di sistema di riscaldamento: riscaldamento con ele-mentistaticiQuantitàdicaloreperilcalcolo:453’000kcal/hCollegamentoconlacentraletermica:singolaconnessioneContatoredicalore:installatoElementitermiciedidraulici:noninstallati

Vistedell’edificioprimadellaristrutturazione.

6.21 LE BUONE PRATICHE APPLICATEVariemisuresonostateadottatealfinediottenerealtepre-stazioni energetiche in questo edificio, tra cui: isolamentotermico del tetto a terrazza, isolamento termico dell’invo-lucro,isolamentotermicodelsoffittosullapartefreddasu-periore,isolamentotermicoedisolamentocontrol’umiditàdellemuraturedegliinterrati.

6.22 BUONA PRATICA 1: ISOLAMENTO TERMICO DELLA COPERTURA A TERRAZZOTuttiglistratitermo-isolantiesistentisonostatirimossi.Suc-cessivamentesonostatiapplicatiiseguentistrati:– unostratodiintonacoM100conspessorevariabile;– unostratodi1KZpezialapplicatoafreddo(comebarrie-

ravaporeecomestratoadesivoperlafibraminerale).– fibraminerale,12cmdispessore,rivestitadibitume;– membranaisolante,protettadasabbia;– membranaisolanteprotettadaardesia;Per espellere l’umidità sono stati utilizzate doppie presed’aria,unaogni70m2disuperficieTempodidurataprevistoperlesoluzioniabassoconsumoenergetico:NS=20anni

Vistedellacoperturaaterrazzo(primaedopoilrestauro).

6.23 BUONA PRATICA 2: ISOLAMENTO TERMICO DELLE PARETI ESTERNE CON UNO STRATO DI 10 CM DI POLISTIRENE CELLULAREIlpacchettodi isolamentotermicodelleparetiècostituitoda:– correttachiusuradellegiuntureorizzontali(perimpedire

l’intrusionedimicrorganismi)– stratoadesivoperilpannellodipolistirolo;– pannelloinpolistirolocellularedispessore10centimetri;– fibramineralesenzaadesivo– stratodiprimerconcalce– intonacodifinituraSonostateadottatediversesoluzionialfinedi ridurre l’in-fluenzanegativadeipontitermici, inmodotaledapreser-varelacontinuitàdellostratodiisolamentotermico,soprat-tuttoneipuntidigiunzione(doppioisolamentosuentram-biilati).Èstatoapplicatounostratodipolistirenecellulare(spessore2cm)suglistipitiesuidavanzaliesternideiserra-menti,aventiintelaiaturainlegnoAfiniantincendio,perevitareilpropagarsidelfuocodaun

Page 30: LABELLING AND CERTIFICATION GUIDE

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pianoall’altroattraversoi foripresenti(finestre,cornicioni,gallerie),lostratoisolanteinpolistirenesegueunalineachesovrastalalarghezzadeiforidi30centimetrisbordantedel-lastessamisurasuentrambiilati(adestraeasinistra).

Isolamento termico del soffitto degli interratiPuò essere fornito un isolamento termico supplementareperilsoffittodegliinterrati,dopolafasedirestauro,senzarimuovere lo strato di intonaco esistente, coprendolo conunostratodipolistirenecellularidi10cmdispessore,pro-tetto da un sottile strato di gesso - la soluzione è simile aquellautilizzato,perleparetiesterne,masenzalostratodifinitura.

6.24 BUONA PRATICA 3: SOLUZIONI DI RISPARMIO ENERGETICO PER LA CARPENTERIA ESTERNA –I VETRI BASSO-EMISSIVI CON GAS ARGONL’ammodernamentotermicodellacarpenteriaesternadeve

essere realizzatamediante la riparazione, la revisioneed ilmiglioramentodeivetriesistenti.Peritelaidiinfissiesterniinlegnoconguarnizioni,puòesse-reutilizzatalagommaodaltrimateriali(plastica,ecc.)Leguarnizionipossonoessereinseritetraglielementimo-biliefissideitelaicosìcometralecornicidelserramento.Leguarnizionipossonoessereincollate.Asecondadeltipoedellostatodeitelaifissi inlegno,cosìcomedellaqualitàdellegnodellefinestree/odellestrutturemobili,possonoessere inclusi piccoli spaziperconsentire unbuon funzio-namentodeitelai,unamiglioretenutaeunavitapiùlungaperleguarnizioni.L’inserimentodinuoveguarnizionisullacarpenteriaesisten-tenonportaadunaumentodelleprestazionitermichedellefinestreodelleporte,mamiglioralecondizionidicomfortinterno(eliminandolaspiacevolecircolazioned’aria),ridu-cendoilconsumodienergia(diminuendoilvolumed’ariainingresso-ariachedeveessereriscaldata).

L’edificio,dopolaristrutturazione.

finestradiunaverandaprimadellaristrutturazione finestredopolaristrutturazione.

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29

ESEMPIO DI BUONE PRATICHE IN AUSTRIA

6.25 NOME DELLA COSTRUZIONE ED IDENTIFICAZIONE: POLyTECHNIC INSTITUTE LANDECkIlPolitecnicositrovaa300metridialtitudinesopralacittàdiLandeck,nellaparteoccidentaledell’Austriaedospitacirca600studenti. In totale 235giorni all’annosonoconsidera-ticomegiorni incuiènecessario il riscaldamento,dove latemperatura media è inferiore a 12°C. Poiché la posizioneè molto soleggiata, risulta vantaggioso progettare con icriteri della casa passiva. La struttura dell’edificio presentaun design compatto orientato in direzione sud. I lavori dicostruzionesonoiniziatiil1aprile2008el’interoprocessoè terminatonelnovembre2008.Nellacostruzionesi sonoimpiagatipre-fabbricati in legno(elementi)sulmodellodicasapassiva.L’edificiohaunasuperficieutiledi2’842m²elasuperficielordadelpavimentoèdi3’446m².

6.26 LE BUONE PRATICHE APPLICATEIlPolitecnicoèlaprimascuola“klima:aktiv”certificatainAu-stria. Iprogrammi“klima:aktiv”sonoprogramminazionalichehannotuttil’obiettivodidiminuireleemissionidiCO2ediintensificarel’usodellefontienergeticherinnovabili.Ilmarginelocaleperricevereunasovvenzioneperedificiresi-denzialiperquestoedificioèfissatodalregolamentoa33,7kWh/(m²a).Talemargineèstatomiglioratoconladecisio-nediprogettarelascuolacomecasapassiva.Ilcaricototale

termicodell’edificioè, infatti,di27kW(10W/m²anno)e larichiestaannualespecificaperilriscaldamentoèdi14kWh/m²anno,rapportatoallasuperficieutile.Èstataconsiderataconparticolareattenzionelasceltadimaterialiecologicidacostruzione, innocuiper l’ambiente,comeprevenzionedapossibili fonti inquinanti.Attraverso laconseguenterealiz-zazione dell’edificio secondo i dettami della casa-passiva,quest’ultimopuòessereriscaldatodaunpiccologenerato-realimentatoapelletdi legna.L’impiantoapelletforniscel’energiaperilriscaldamentoedunsistemacentralediven-tilazioneconrecuperodicaloregarantisce,oltreall’ottimaqualitàdell’aria,basseperditeperlaventilazionedellascuo-la.Unsistemafotovoltaicoinreteda5,12kWprappresentalosfruttamentodellafontedienergiarinnovabileperquan-toconcernelaproduzionedienergiaelettrica.

6.27 BUONA PRATICA 1: PARETI ESTERNEIlpianoterraèunacostruzionemassiccia,con25centime-tridicementoarmatoedunisolamentoEPSdi28cmconconducibilitàtermicaλ=0,040W/(mK).Aipianisuperio-ri,20cmdilanadirocciaminerale, inseritiall’internodellacostruzionestandardinlegnoedulteriori20cmdifibradilegno(conducibilitàtermicadeiduematerialiλ=0,040W/(mK))applicatisullaparteesterna,dannounvaloreditra-smittanzatermicatotaleparia0,114W/(m²K).Ilmurohaunospessoretotaledi43,8centimetri.

Costruzioneinlegnostandardconisolamentoinfibradilegnosullaparteesterna.

CostruzionemassicciaeconisolamentoinEPS.

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6.28 BUONA PRATICA 2: FINESTRE IN LEGNO-ALLUMINIO L’altaefficienzaenergeticadi tutte lefinestresiottieneat-traversovetriadaltoassorbimentodicalore,conunvaloreditrasmittanzatermicadi0,72W/(m²K).Lefinestresonorealizzateinlegnoedalluminio.Ilvaloreditrasmittanzater-micatotaleè0,85W/(m²K).

Installazionedifinestreinlegno-alluminio.

6.29 BUONA PRATICA 3: SISTEMA DI VENTILAZIONE CENTRALE CON RECUPERO DI CALOREIl sistema di ventilazione aria-aria con recupero di calore,oltreafornireunadeguatoisolamento,contraddistingueleprincipalicaratteristichedellacasapassiva.Ilsistemacentra-lediventilazioneèdotatodiunrecuperatoredicalore(finoall’84%)perridurrealminimoleperditedienergiadovutealla ventilazione. I criteri principali per i sistemi di ventila-zionenegliedificiscolastici,sviluppatidaEnergieTirol,sonoampiamentesoddisfatti.

Unitàcentraledelsistemadiventilazioneconcondottidell’aria.

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ESEMPIO DI BUONE PRATICHE IN GERMANIA

6.30 NOME DELLA COSTRUZIONE ED IDENTIFICAZIONELacasaPassivPLUSsitrovaaTreviri(Germania)dovesitrovaunclimatipicodell’Europacentrale.Si trattadiunedificioresidenziale, costruito insieme al complesso della mostrad’orticolturadellaRhine-landPalatinatetenutasinel2004.

SitrattadiunedificioPassivPLUSditrepiani,conalfiancounbelgiardinod’inverno.Ilvolumetotaledellacasaèdi2.620m³.Lospazioèestesosuunasuperficiedi433m²,completatoda174m²disuperficieutileintorno.

6.31 LE BUONE PRATICHE APPLICATELacasapassivaèstatacostruitasullabasedei5principifon-damentali:

– stabilireunrapportostrettocolterritorio, lasciandochel’edificio venga progettato e costruito da tecnici ed im-preseregionali;

– combinaretecnichetradizionaliemoderne;– costruire conformemente allo standard tedesco “Passi-

vhausstandard”(standardperlacostruzionedicasepas-sive). Per essere accettato come casa passiva, l’edificiodevesoddisfaredeterminatistandard;adesempiolado-mandadiriscaldamentodeveessereinferiorea15kWh/m²/annoedilconsumototaledienergiaprimaria,com-presilaproduzionediacquacaldasanitariaediconsumielettrici,devesottostarelasogliadei120kWh/m²/anno.Ilcaloreprodottodaduelampadineda100wattèsuffi-cienteariscaldareunastanzadi20m²,duranteigiornipiùfreddidell’invernodiTreviri.

– costruireedifici“Plus”chesignifica,primaditutto,ottene-reunbilancioenergeticodellacostruzionepositivo.Cioèl’edificio produce più energia di quanta ne consumi. Inaggiuntaaquesto,“Plus”sottintendeulterioriinnovazio-ni,comeadesempioleultimetecnologieantincendio,diisolazionedellesuperficivetrateediaccumuloerilasciodegliapportisolari,nonchél’usodirisorserinnovabilielacostruzioneprivadibarrierearchitettoniche.

– attuarepolitichedicontrollodeiprezzi

6.32 BUONA PRATICA 1: SISTEMA DI VENTILAZIONE

– Loscambiocostanted’ariautilizzataconariafresca.– Loscambiatoredicaloreproduceunrecuperocostante

dicalore.– L’efficienzadelrecuperodicaloredelloscambiatorearri-

vafinoal90%.– Scambiatoredicaloreconilterreno

Page 34: LABELLING AND CERTIFICATION GUIDE

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6.33 BUONA PRATICA 2: SISTEMA COSTRUTTIVO TIPO TERMO-ATTIVO – Sistemaconpiùdi700metriditubazionidiPE(polietile-

ne).– Fluidovettoreinmiscelad’acquaeglicole.– Posa della tubazione direttamente nel terreno fino al

murodelgiardinod’inverno.– Glieffettisonoil riscaldamento in invernoe il raffresca-

mentod’estate.– Minimoconsumodienergia(circa60wattdipotenzadi

funzionamentodellapompa).6.34 BUONA PRATICA 3: GIARDINO D’INVERNO– Ungiardinod’invernovicinoallazonagiornoènormal-

mente una eccezione nelle case passive. Ma il giardinod’inverno aumenta gli apporti solari di calore anche ininverno!Acausadi:

– Vetri intelligenti (䠀eat-mirror) che riconoscono il soled’estateed’inverno.

– Ildisaccoppiamentoeillivellodiisolamentodellastrut-turaportantedellafacciataconPurenitriciclati(legno/PU(poliuretano)).

– Eliminazionedeipontitermici(supportidiacciaioesclu-sivamentenellazonainterna).

6.35 BUONA PRATICA 4: ISOLAMENTO SOTTO VUOTO– Quiabbiamolostessoprincipiodiunimballaggiodacaf-

fèsottovuoto,adattatoallacostruzionediunacasa.– Ilvuotoisolaancoramegliodell’ariaferma.– Latecnicaèquelladiutilizzareacidosiliciconano-soffia-

toall’internodiunalaminaplastico-metallica.– Ilrisultatoè40millimetridiisolamentosottovuotoche

equivalgonoa400millimetridicomunematerialeisolan-te.(Conduttivitàtermica0,04W/mK)

6.36 BUONA PRATICA 5: IMPIANTO DI PANNELLI FOTOVOLTAICI SUL TETTO– Illatosud/estdeltettovieneutilizzatoperlaproduzione

dienergiaelettricaconpannellifotovoltaici.– 50m²dipannelli;pendenza38gradi;5,5kWpdienergia

elettrica(dalsole).– Ammortamentoeconomicodell’impiantodopo15anni

diproduzionedienergiaelettrica(0.573€perkW/h).

6.37 BUONA PRATICA 6: STUFA A BIO-ETANOLO– Combustionedibio-etanolo!Ivantaggisono:– Caloreconfortevole

– Tecnicheconsolidate– Nessuncamino– Potenzadiriscaldamentoda1a3kW– Posizionabileinqualsiasipartedellacasa

Page 35: LABELLING AND CERTIFICATION GUIDE

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ESEMPIO DI BUONE PRATICHE IN GERMANIA (2)

6.38 NOME DELLA COSTRUZIONE ED IDENTIFICAZIONEQuestacasapassivaèsituataaUlm(Germania)inunclimatipicodell’Europacentrale.Sitrattadiunedificiocostruitonel2002,destinatoadospitareuffici.E‘statoilvincitoredelpremiosolaretedesconel2003.

Prospettonord.Pianta.

L’edificio costruito perospitare420dipendentièsituatonelparcoscientifi-coIIaUlm.Sitrattadiunedificioisolatodoverisul-ta impossibile l’ombreg-giamentodapartedialtrecostruzioni. Il teamdiprogettoèstatoselezionatodalproprietariodell’edificioelapiantaaformatriangolare,simileadunpistonediunmotoreWankel,presentafacciatecondoppiacurvaturadiformasimmetricaecompattaconunaspettomoltocaratteristico,risultatodiun concorso di architettura. Al suo interno trovano spaziocirca7000mqnettidisuperficieutile.Ilcentrodell’edificioconsiste inunatriodi430mq,alcui intornosonostatidi-spostiufficisingolieraggruppatiincomparti,oltreadalcu-nesaleperriunionieperlaformazionedeidipendenti.L’edificio è stato sviluppato secondo i dettami della casapassivaefinoadoggi(ottobre2009)detieneancorailpri-matodelpiùgrandeedificio“Passive䠀ouse”esistente.Alcunecaratteristichetipichediquestoedificiosono:l’isola-mentodell’involucroconunospessoreda30cma50cm(iltetto),lesuperficifinestrateatriplovetrobassoemissivocontelaicoibentati,eunsistemadiventilazioneconrecuperodicalore.

6.39 LE BUONE PRATICHE APPLICATEQuesto edificio “Passive䠀ouse”, primo nel suo ge-nere, è stato il risultato diuna nuova sperimentazio-ne, realizzata per la primavoltasudiunacostruzione.Infattisonostatiutilizzati:– un nuovo modo di co-

struire con diversi com-ponenti impiantistici;adesempio:impiantodiriscaldamentoasoffitto,sistema di ventilazione,impianto di raffresca-mento;

– impiantidisfruttamento dell’energiasolare;– atrio interno per la di-

stribuzionedelcalore.

6.40 BUONA PRATICA 1: CONCETTO DI ENERGIAIlraffrescamentosibasasuunsistemaditubiinplastica(5.000mq, a 10 cm di distanza dall’intradosso del soffitto), inseritiall’internodelsolaio,(ConcreteCoreThermalActivation)colle-gaticon40sondegeotermicheperottenereladispersionedelcaloretramitelacircolazionediacquacomefluidodiscambio,senza la necessità di un apparato di raffrescamento supple-mentare. Inoltre vi è uno scambiatore terra-aria per il riscal-damento/raffrescamentodell’ariadelsistemadiventilazione.Ilsistemadiriscaldamentotraeenergiadaunaretediteleri-scaldamento(contubazioneingradoditrasportare185kWdi potenza, alimentato per il 40% da biomassa) che serveoltreall’impiantoasoffitto,anchel’impiantodiventilazioneelaproduzionediacquacaldasanitariaperlecucine.Ilcalo-rediscartoprovenientedalsistemadiraffrescamentodellasala server e delle cucine può anche essere riutilizzato, senecessario,dall’impiantodiriscaldamentoasoffitto.Letemperaturediprogettosonodi25°C(massima)inestateedi18°C(minima)ininverno,conunaoscillazionedi1,2K.Conunospecialescambiatoredicaloresupplementareconprotezione anti-gelo, l’acqua in circolazione nell’impiantogeotermicoèusataancheperilraffrescamentoeilriscalda-mentodell’ariainingressoalsistemadiventilazione.

TubazioneperloscambiodicaloreTerra-Aria.

Impiantodiriscaldamentoapavimento.

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Completanoilconcettodirisparmioenergeticodell’edificiounimpiantofotovoltaicointegratonellacoperturadeltetto(pannelli solari con silicio amorfo), e un impianto supple-mentaresultettodelvicinogarage:– lapartesuddeltettodell’edificioeiltettodelvicinoga-

ragesonoutilizzatiperospitareunimpiantofotovoltaico(135kWp–125.000kWh/anno);

– lacoperturadeltettodell’edificioospitaunimpiantofo-tovoltaicointegratodi15kWp(328mqdipannellifoto-voltaicidisilicioamorfo–12.000kWh/anno)

Circail70%delfabbisognodienergiaprimariaperquestoedificioèprodottodaentrambigliimpiantifotovoltaici.

6.42 BUONA PRATICA 3: ATRIO

L’atrioalcentrodell’edificioassumelafunzionedidistribuirel’ariariscaldatainingresso.Graziealtettovetrato,gliufficiorientativersodiessoricavanounasufficienteilluminazio-

Tettovetrato.

Vistadell’atrio.

6.41 BUONA PRATICA 2: IMPIANTO AD ENERGIA SOLARE SUL TETTO DELL’EDIFICIO

Impiantofotovoltaicointegratonellacopertura.

ne.Anchequandolaprotezionesolareèattivata,l’illumina-zionedegliambientiègarantitagraziealletendeavvolgibili,interpostetraivetridellacopertura,fabbricateutilizzandostrati di materiale con comportamento selettivo nei con-frontidellaradiazionesolare.

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ILETEGUIDA ALLA CERTIFICAZIONE

PART B – SCENARIO LOCALE

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Page 39: LABELLING AND CERTIFICATION GUIDE

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IntroduzioneInItalialenormeeicodiciinmateriadienergiasonomateriadicompetenzaconcorrentedelgoverno/parlamentonazionaleediquellolocale(valeadireregionioprovinceautonome).Perquestomotivocisonopotenzialmenteduelivellidinormeere-golamenti:unprimolivellonazionalestabilisceirequisitimini-midirendimentoenergetico,applicabilisututtoilterritoriona-zionale;unsecondolivellolocalechepotrebbefissarerequisitipiùstringenti.Inparticolare,ilprocessodicertificazioneener-geticadovrebbeessereaffidatoalcontrollodeigovernilocali.

1 STATO DI ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 2002/91/CELadirettiva2002/91/CE“EPBD”èstataadottatainItaliacondueattilegislativi:ilD.Lgs19/08/2005n.192,successivamentemo-dificatodalD.Lgs29/12/2006n.311,chehaistituitoilquadrogeneraleperl’attuazionedelladirettivaedhaaggiornatoire-quisitidirendimentoperinuoviedifici.Questidecretisonosta-tisuccessivamenteintegratidalD.Lgs30/05/2008n.115chedefinisce le competenze dei professionisti coinvolti, dal DPR02/04/2009n.59chedefiniscelenormetecnichedautilizzarepericalcoliedalDM26/06/2009(rilasciatodalMinisteroperloSviluppoEconomico),chestabiliscelelineeguidanazionaliperlacertificazioneenergeticadegliedifici.Comegiàsottoli-neato,lelineeguidanazionaliperlacertificazioneenergeticaeirequisitiminimiperinuoviedificisiapplicanoovesiaassentelarelativalegislazionealivellolocale(regioni/provinceautono-me), laqualeècomunqueingradodi implementareiproprisistemidicertificazionee/orichiederepergliedificidinuovacostruzione, un rendimento energetico superiore al minimonazionale.Inquestaprimafase,lacertificazionedelrendimen-

RASSEGNA DELLE NORME E DEI CODICI SULLE PRESTAZIONE ENERGETICHE DEGLI EDIFICI IN ITALIA

toenergeticodegliedificicomprendel’energiaprimariautiliz-zataper il riscaldamentoeper laproduzionediacquacaldasanitaria.Inoltre,ilfabbisognoenergeticodegliedificiperilraf-frescamento(prestazionedell’involucro)deveessereriportatosulcertificatoenergetico.Inunafasesuccessiva,lacertificazio-neenergeticariguarderàancheilfabbisognodienergiaprima-riaperilcondizionamentoel’illuminazione,ma,almomento,leindicazioniperlavalutazionedegliindicatoridiprestazioneenergeticaperilraffrescamentoel’illuminazioneeperlaloroinclusionenelcertificato,devonoancoraessereimplementati(mapotrebberoessereattuatedaigovernilocali).

2 REqUISITI DI PRESTAZIONE ENERGETICA PER I NUOVI EDIFICI

2.1 RiscaldamentoIlterritorionazionaleitalianoèsuddivisoin6zoneclimati-che(A-F)asecondadeigradigiorno(䠀DD).Cisonotrerequi-sitiprincipaliperinuoviedifici,stabilitialivellonazionale:

a) l’indice di prestazione energetica (EPI) per il riscaldamentodegli ambienti, ottenuto dal rapporto tra il consumo dienergiaprimariaannuoelasuperficie(pergliedificiresi-denziali)oilvolume(peraltriedifici);l’indicedeveessereinferiore(ouguale)allimitemassimostabilitodallaleggeinfunzionedelclimaedelrapportoS/V(superficiesuvolu-me).Questilimitisonostatiprogressivamenteabbassatie,apartiredall’anno2010,varianopergliedificiresidenzialida8,5a116kWhm-2year-1,asecondadelclimaedelrap-portoS/V(veditabelle).

Rapporto di forma S/V

Zona climaticaA B C D E F

≤600䠀DD

601䠀DD

900䠀DD

901䠀DD

1400䠀DD

1401䠀DD

2100䠀DD

2101䠀DD

3000䠀DD

>3000䠀DD

≤0,2 8,5 8,5 12,8 12,8 21,3 21,3 34 34 46,8 46,8≥0,9 36 36 48 48 68 68 88 88 116 116

Tabella1:anno2010valorilimiteprescritti(EPiL)perl’indicediprestazioneenergeticaEPI(kWhm-2year-1)pergliedificiresidenziali.

Rapporto di forma S/V

Zona climaticaA B C D E F

≤600䠀DD

601䠀DD

900䠀DD

901䠀DD

1400䠀DD

1401䠀DD

2100䠀DD

2101䠀DD

3000䠀DD

>3000䠀DD

≤0,2 2,0 2,0 3,6 3,6 6 6 9,6 9,6 12,7 12,7≥0,9 8,2 8,2 12,8 12,8 17,3 17,3 22,5 22,5 31 31

Tabella2:anno2010valorilimiteprescritti(Epil)perl’indicediprestazioneenergeticaEPI(kWhm-2year-1)peraltriedifici.

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b)Latrasmittanzatermica(U)deicomponentidell’involucroedilizio;talevaloredeveessereinferiore(ouguale)al li-mitemassimostabilitodallaleggeinfunzionedelclimaedelrapportoS/V.Questilimitisonostatiprogressivamen-teabbassatifinoall’anno2010.Peresempio,ivalorilimiteapartiredall’anno2010perleparetiverticaliopacheva-rianoda0,62a0,33Wm-2K-1,asecondadelclima(veditabella3).Lestruttureopache(paretiepavimenti)chese-paranoleunitàall’internodiunedificio(peresempiounaparete tra due appartamenti diversi) e le parti opachedell’involucrodegliedificinonriscaldatidevonoavereunvaloreditrasmittanzaUinferiorea0,8Wm-2K-1.

Zona clima-

tica

Struttu-re

opache verticali

Tet-ti

Pavimenti (sopra spazi non riscal-

dati)

Superfici finestra-

te(media)

Ve-tri

A 0,62 0,38 0,65 4,6 3,7B 0,48 0,38 0,49 3,0 2,7C 0,40 0,38 0,42 2,6 2,1D 0,36 0,32 0,36 2,4 1,9E 0,34 0,30 0,33 2,2 1,7F 0,33 0,29 0,32 2,0 1,3

Tabella3:anno2010valorilimiteprescrittidellatrasmittanzatermicaU(Wm-2K-1).

Il rendimento medio stagionale dell’impianto di riscaldamento(ηg),espressocomerapportotral’energiafornitaallospaziori-scaldatoel’energiaprimariautilizzata,deveesserealmenoparialvaloreminimostabilitodallalegge,infunzionedellaPotenzanominale(Pn)delgeneratoretermico,misuratainkW,finoadunvaloremassimodell’84%,comediseguitocalcolato:

ηg=75+3log(Pn)%

2.2 RaffrescamentoPer i nuovi edifici ci sono tre requisiti principali, stabiliti alivellonazionale:

a) L’indice di prestazione energetica dell’involucro dell’edificioperilraffrescamento(EPe,invol),calcolatocomeilrappor-to tra l’energia annuale rimossa (o che dovrebbe essererimossa)dagliambienti(ingenerepermantenerelatem-peraturainternaparia26°C)elasuperficie(pergliedificiresidenziali)oilvolume(peraltriedifici);taleindicedeveessereinferiore(ouguale)allimitemassimostabilitodallalegge(veditabella4):

Tipo di edificioZona climatica

A - B C - F<900䠀DD >901䠀DD

Residenziale 40 kwh/m2 30 kwh/m2

Altro 14 kwh/m3 10 kwh/m3

Tabella4:valorimassimiprescrittidell’indicediprestazioneperilraffrescamentoEpe,invol.b)Laparteopacadell’involucroedilizio;nellezoneclimati-

cheA,B,C,D,edEnellezoneincuiilvaloremediodiirrag-giamentosolaresulpianoorizzontale,nelmesed’estate,conirradiazionesuperiore,,(Isol,mean)èmaggioredi290W/m2devesoddisfareirequisitiindicatinellatabella5:

Struttura dell’edifi-cio

Requisiti

Pareti opache verti-cali(escluse le paretiesposteaNO,N,NE)

trasmittanzamediadelperiodo(UNIENISO13786:2008)(yie) < 0,12 w /m2 koppuremass per unità di area (Ms) > 230 kg/ m2

Tetti(ealterparetiorizzontali o inclina-te)

trasmittanzamediadelperiodo(UNIENISO13786:2008)(yie) < 0,20 w /m2 k

Tabella5:requisitidasoddisfareperlepartiopachedell’invo-lucroedilizio.

c)Tutti gli elementi vetrati dell’involucro esterno (finestre,ecc); devono essere protetti da sistemi di ombreggia-mento posti all’esterno (ci sono alcune eccezioni per icomponenti vetrati con trasmittanza per la radiazionesolare(g)<0,5).

2.3 Produzione di acqua calda sanitariaAlmenoil50%dienergiaprimarianecessariaperlaprodu-zionediacquacaldasanitariadeveessereottenutadafontirinnovabili(cisonoeccezionipergliedificisituatinellezonestorichedelcentrocittà).Se ladurezzadell’acquasupera i15GradiFrancesididurezza(150mgCaCO3/l)deveessereadeguatamentetrattataalfinedievitareintasamentiecor-rosione.L’indice di prestazione energetica per la produzione di acquacaldasanitaria(EPacs),calcolatocomeilrapportotral’ener-gia primaria annua utilizzata per la produzione di acquacalda sanitaria e la superficie (per gli edifici residenziali) o

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ilvolume(peraltriedifici),deveesserevalutatoeriportatonell’attestatodicertificazioneenergeticadell’edificio.

Igovernilocali(cioèleregionioleprovinceautonome)pos-sonostabilirelimitipiùrigorosi.

3 CRITERI DI CLASSIFICAZIONE PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICILelineeguidanazionaliperlaclassificazioneenergeticade-gli edifici ( che attualmente si limitano al riscaldamento esullaproduzionediacquacaldasanitaria),sonobastesudiunsistemadiclassificazionecon letterechevannodaAaG,correttoper tenere inconsiderazione ilclima localee ilrapportoS/V.L’indicediprestazioneenergeticaglobale(EPgl)siottienedividendol’energiaprimariautilizzata(perilriscal-damentoeperlaproduzionediacquacaldasanitaria)perlasuperficie(ovveroilvolumepergliedificinonresidenziali)dell’edificio.

EPgl=EPI+EPacsIlimitisottoriportatidefinisconolediverseclassidipresta-zione energetica degli edifici e sono ottenuti utilizzando ivalorilimitedell’anno2010dell’indicediprestazioneener-geticaperilriscaldamento(EPIL).

Tabella6:limitidelleclassidiprestazioneenergeticadegliedifi-ciresidenzialisecondoDM26/06/2009.

L’attestatodicertificazioneenergeticacomprendeanche,ol-treallaclasse, l’indicediprestazioneenergeticaper ilriscal-damento,perilraffrescamentoeperlaproduzionediacquacaldasanitaria(vedifig.1).

Figura1: indicidiprestazioneenergetica inclusinell’attestatodicertificazioneenergeticaitaliano.

Igovernilocali(RegionieProvinceautonome)possonoadot-tarediversicriteridicertificazione.Adesempio, laprovinciaautonomadiBolzanoelaregioneLombardiahannogiàadot-tatolaclassificazione(conlettere)A-Gsenzaalcunacorrezio-neperilrapportoS/V.LaprovinciaautonomadiBolzanoperla certificazione utilizza un clima di riferimento e possiedeuna classificazione basata sul fabbisogno di energia nettaper il riscaldamento degli ambienti; la Regione Lombardia,

invece,utilizzaperlaclassificazioneilfabbiso-gno di energia primaria per il riscaldamentodell’edificio,calcolatoutilizzandoilclimarea-le,maindividuatrediversescalediclassifica-zioneinfunzionedeigradi-giornodellazonaconsiderata.

4 METODO DI CALCOLOI metodi di calcolo utilizzati per valutare leprestazioni energetiche degli edifici sonobasati sulla norma UNI EN ISO 13790:2008(cioèlaversioneitalianadellanormaENISO13790:2008). Le norme europee sono com-pletatedaspecifichetecnichenazionaliUNI/TS 11300-1 e UNI/TS 11300-2. Per calcolareil fabbisogno energetico degli edifici per il

riscaldamento è raccomandato il metodo mensile. Metodisemplificatiper lacertificazionedegliedificiesistentisonoindicatinellespecifichetecnichedellagiàcitatanormaUNI/TS11300(chedannovaloripre-calcolatipervalutareipon-ti termici e le strutture dell’involucro esterno in funzionedell’etàedeltipodicostruzione).Specifichetecnichenazio-

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nali per i calcoli del fabbisogno di energia per il raffresca-mento(UNI/TS11300-3)edeisistemidisfruttamentodellefontirinnovabili(UNI/TS11300-4)sonoattualmenteinfasedipreparazione,manonsonostatiancorapubblicati.Igo-vernilocalidovrebberoutilizzaretuttiimedesimistandardperlacertificazione,maavoltelenormativelocalisonoinritardo e fanno ancora riferimento alla vecchia norma UNIEN832.

5 DATI DI INPUT CONVENZIONALII dati di input convenzionali da utilizzare per calcolare ilrendimentoenergeticodegliedificisonoindicatinellespe-cifichetecnichedellacitatanormaUNI/TS11300-1e2.Adesempioperilcalcolodelfabbisognodienergiaperilriscal-damentonegliedificiresidenzialilatemperaturainternadisetpointdovrebbeesserepostaa20°Celamediagiorna-lieradeltassodiricambiodell’ariaparia0,3vol/h.Igovernilocaliavoltehannoinusodeidaticonvenzionalidiversidaquestivalori (peresempiounamediagiornalieradeltassodiricambiodell’ariaperedificiresidenzialiparia0,5vol/h).

6 ULTERIORI CONSIDERAZIONIAltreleggiedecretiassegnanodetrazionifiscali,parial55%,dellespesevolteamigliorarelaprestazioneenergeticadegliedificiperglianni2007-2010.Ingeneraleperinuoviedificidevonoessereraggiuntiobiettividiprestazioneenergeticasuperiorialminimorichiesto(vedipunto2)peraveredirittoalledetrazionid’impostaoadaltresovvenzioni.Altricontri-butipossonoessereerogatidaigovernilocali.Tuttiibeneficifiscali(nazionalie/olocali)legatiallaprestazioneenergeticarichiedonolacertificazioneenergeticadegliedificicoinvolti(attualmenteutilizzandounaproceduraprovvisoria).7 LEGGI E REGOLAMENTI SULLA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI IN PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTOLaProvinciaautonomadiTrentoha inizialmentepropostounprotocollovolontarioperlaclassificazionedellapresta-zioneenergeticadegliedifici.Nel2009,conil“DecretodelPresidente della Provincia 13 luglio 2009, n. 11-13/Leg.“, ilGovernoProvincialehaadottatounsistemalocaleperlacer-tificazioneeirequisitiminimirichiestiperquantoriguardalaprestazioneenergeticadegliedificidinuovacostruzione.Attualmentelanormativalocalesiapplicasoltantoallepre-stazionienergeticherelativealriscaldamentoedallaprodu-zionediacquacaldasanitaria,mentreperquantoriguardail raffrescamento estivo si applica la normativa nazionale

menzionata in precedenza. Le metodologie di calcolo dautilizzareperilcalcolodellaprestazionienergeticherelativealriscaldamentoedallaproduzionediacquacaldasanitariasonolestesseutilizzatealivellonazionalegiàmenzionatenel precedente paragrafo 4, sono cioè basate sulla normaeuropeaUNIENISO13790:2008integratadallenormena-zionaliUNI/TS11300-1andUNI/TS11300-2.Comeavvienea livellonazionale. l’indiceglobalediclassifi-cazione(EPgl)siottienedividendoperlasuperficie(operilvolumenelcasodiedificinonresidenziali)ilconsumocom-plessivodienergiaprimariaperriscaldamentoeproduzionediacquacaldasanitaria,malecondizioniclimatichedirife-rimentodautilizzaresonoquelledellacittàdiTrento(2567gradi giorno, zona climatica E). Il criterio di classificazioneenergetica(attualmentesoltantoperriscaldamentoepro-duzionediacquacaldasanitaria)èbasatosulsistemadiclas-siA-GsenzaalcunacorrezionepertenercontodelrapportoS/Vedèillustratonellatabella7seguente.Irequisitiminimipergliedificiresidenzialidinuovacostru-zionesonoiseguenti:l’indicediprestazioneenergeticaperlaclimatizzazione invernale (EPi ) deve risultare minore di 45 kwh/m2 per anno e l’indice di prestazione energetica per laproduzione dell’acqua calda sanitaria (EPacs) deve risultareminore di 18 kwh/m2 per anno. In pratica, si richiede chetuttigliedificidinuovacostruzioneraggiunganoalmenolaclasse B.

Tabella7:ValorilimitedelleclassidiprestazioneenergeticapergliedificiresidenzialinellaProvinciadiTrentosecondoil“De-creto del Presidente della Provincia 13 luglio 2009, n. 11-13/Leg.”

Fabbisogno in kwh/m2 aRiscalda-

mentoAcqua calda

sanitaria Totale

CLASSEA+

≤22 ≤9 ≤30

CLASSEA ≤22 ≤18 ≤40CLASSEB+ ≤35 ≤18 ≤50CLASSEB ≤45 ≤18 ≤60CLASSEC+ ≤60 ≤21 ≤80CLASSEC ≤100 ≤21 ≤120CLASSED ≤155 ≤24 ≤180CLASSEE ≤195 ≤30 ≤225CLASSEF ≤230 ≤36 ≤270CLASSEG >230 >36 >270

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Riferimentia) Decretolegislativo19agosto2005,n.192,“Attuazionedel-

ladirettiva2002/91/CEsulrendimentoenergeticoinedili-zia”(GUn.222del23/9/2005-Suppl.Ordinarion.158)

b)Decretolegislativo29dicembre2006,n.311,“Disposizio-nicorrettiveedintegrativealdecretolegislativo19ago-sto 2005, n. 192, RECANTE Attuazione della direttiva2002/91/CE,relativaalrendimentoenergeticoinedilizia“(GUn.26del1/2/2007-Suppl.Ordinarion.26)

c)DecretoLegislativo30maggio2008,n.115“Attuazionedelladirettiva2006/32/CErelativaall’efficienzadegliusifinalidell’EnergiaeiservizienergeticieAbrogazionedelladirettiva93/76/CEE”(GUn.154del3/7/2008)

d)DecretodelPresidentedellaRepubblica2aprile2009,n.59“RegolamentodiattuazioneDELL’ARTICOLO4,comma1, lettere a) e b), decreto legislativo 19 agosto 2005, n.del192,concernenteAttuazionedelladirettiva2002/91/CEsulrendimentoenergeticoinedilizia.“(GUn.132del10/6/2009)

e)DecretoMinisteriale26/6/2009-MinisterodelloSviluppoEconomico,“Linee Guida Nazionali per la certificazioneenergeticadegliedifici”(GUn.158del10/7/2009)

f )UNIENISO13786:2008Prestazionetermicadeicompo-nenti per edilizia - Caratteristiche termiche dinamiche-Metodidicalcolo(ENISO13786:2008Prestazionetermi-cadeicomponentiperedilizia-Caratteristichetermichedinamiche-Metodidicalcolo)

g)UNIENISO13790:2008Prestazioneenergeticadegliedi-ficiCalcolodelFabbisognodienergiaperilriscaldamen-to e il raffrescamento (EN ISO 13790:2008 prestazioneenergeticadegliedifici-Calcolodelconsumodienergiaperilriscaldamentoeilraffrescamento)

h)UNI/TS 11300-1 (maggio 2008) Prestazioni energetichedegliedifici-DeterminazionedelFabbisognodienergiadell’edificioperlaclimatizzazioneinvernaleedestiva

i) UNI/TS 11300-2 (maggio 2008) Prestazioni energetichedegliedifici-DeterminazionedelFabbisognodienergiaprimariaedeirendimentiperlaclimatizzazioneinvernaleeperlaproduzionediacquacaldasanitaria

l) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA (diTREN-TO)13luglio2009,n.11-13/Leg(RegistratoallaCortedeicontil’11agosto2009,registro1,foglio10)–Disposizioniregolamentari inmateriadiediliziasostenibile inattua-zionedeltitoloIVdellaleggeprovinciale4marzo2008,n.1(Pianificazioneurbanisticaegovernodelterritorio)(B.U.25agosto2009,n.35)

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APPUNTI

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