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L’ARCOBALENO DI: REDATTO CON GLI OSPITI DELLA FONDAZIONE “CARD. GUSMINI” di VERTOVA, VIA SAN CARLO, 30 SERVIZIO ANIMAZIONE TEL 035/737613 - FAX 035/737660 Email: [email protected] Sito internet: www.piacasa.it Facebook: pagina “Fondazione Card. Gusmini”

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L’ARCOBALENO

DI:

REDATTO CON GLI OSPITI DELLA FONDAZIONE

“CARD. GUSMINI” di VERTOVA, VIA SAN CARLO, 30

SERVIZIO ANIMAZIONE

TEL 035/737613 - FAX 035/737660

Email: [email protected]

Sito internet: www.piacasa.it

Facebook: pagina “Fondazione Card. Gusmini”

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GENNAIO E LE SUE RICORRENZE STORICHE

PER APRIRE L’ANNO 2020

L’almanacco del giorno: mese di gennaio in senso cronologico.

In base al calendario gregoriano gennaio è il primo

mese dell’anno.

1 gennaio 1808 Bandita l’importazione di schiavi

Negli Stati Uniti;

1 gennaio 1851 Il primo francobollo in

Italia.

Emesso dalla posta di Sicilia usato

per le esigenze dell’ancora giovane regno d’Italia. La serie fu di sette francobolli,

stampati in altrettanti diversi colori, fu emanata in sette valori nominali espressi in

“grana”. L’effigie all’interno del francobollo e di Ferdinanso II di Borbone;

1 gennaio 1882 La galleria ferroviaria del San Gottardo viene aperta;

1 gennaio 1894 Viene istituita la Banca d’Italia dalle ceneri dello scandalo della banca

Romana;

1 gennaio 1912 Fondazione della Repubblica di Cina;

1 gennaio 1983 La rete ARPANET passa ufficialmente all’uso dell’Internet Protocol

(IP), creando, di fatto, la rete internet;

1 gennaio 1993 La Cecoslovacchia si divide in repubblica Ceca e repubblica Slovacca;

1 gennaio 2002 Sostituendo le rispettive divise nazionali, l’Euro diviene la moneta

corrente di 12 stati dell’Unione Europea;

1 gennaiio 2005 Abolita la leva obbligatoria in Italia;

2 gennaio 1959 Lanciata la sonda sovietica Luna 1, la prima ad abbandonare l’orbita

terrestre.

3 gennaio 106 a.c. nasce Marco Tullio Cicerone;

3 gennaio 2004 Il rover della NASA, Spirit, atterra su Marte.

Giungono al centro NASA di Pasadena (California) le prime immagini

rilanciate dalla sonda spaziale Spirit atterrata sul pianeta Marte;

Rimarrà sul pianeta rosso più del tempo programmato di 90 giorni

dimostrando una robustezza inaspettata;

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4 gennaio 2011 Eclisse parziale di Sole (centralità a h 9.51) visibile da Europa, Africa e

Asia centro-occidentale;

5 gennaio 1964 A Gerusalemme, Papa Paolo VI incontra il Patriarca greco Atenagora I.

E’ il primo incontro tra i rappresentanti delle due chiese, Cattolica e Ortodosso, dal

1439;

5 gennaio 1997 le forze russe si ritirano dalla Cecenia;

6 gennaio 1907 Maria Montessori apre la sua prima scuola;

6 gennaio 1926 Nasce la Lufthansa, compagnia area di bandiera Tedesca, dalla fusione di

“Deutsche Aero Lloyd” (DAL) e “Junkers Luftverkehr”;

7 gennaio 2015 Attacco terroristico nella sede del giornale satirico Charlie Hebdo a

Parigi. I morti sono 12. È l’attentato con un maggior numero di vittime, in Francia,

dal 1961.

7 gennaio 2007: Un pool di scienziati, comprendenti l’italiano Paolo

De Coppi, annuncia di aver scoperto cellule staminali nel liquido

amniotico;

8 gennaio 1337 Muore Giotto da Bondone, grande pittore e architetto

italiano;

9 gennaio 2007: Presentazione da parte di Apple dell’iPhone.

Nella conferenza di apertura del Macworld, il cofondatore della Apple Steve Jobs

annuncia il prossimo lancio del telefono multimediale «iPhone», il primo dispositivo

mobile dotato di «touchscreen», che integra le funzioni del telefono, del lettore

musicale e di internet.

Messo in commercio negli Stati Uniti con successo a fine giugno, l’«iPhone» cambierà il

modo di comunicare della gente.

9 gennaio 1951 Inaugurazione a New York del palazzo di vetro, sede ufficiale delle

Nazioni Unite; n

10 gennaio 1946 A londra, prima Assemblea Generale delle Nazioni Unite;

11 gennaio 2002 Apre un campo di prigionia nella base USA della Baia di Guantanamo;

12 gennaio 2010 Più di 200.000 vittime in un grave terremoto ad Haiti;

13 gennaio 2012 La nave da crociera Costa Concordia urta degli scogli a 500 metri dal

porto dell’Isola del Giglio, provocando uno squarcio di 70 metri nello scafo e causando

30 morti, 80 feriti e 2 dispersi, con la conseguenza dell’evacuazione totale delle 4229

persone a bordo della nave tra equipaggio e passeggeri;

14 gennaio 1954 Marilyn Monroe sposa Joe DiMaggio;

14 gennaio 1985 Martina Navrátilová vince il suo 100º torneo di tennis;

15 gennaio 1866 Muore Massimo d’Azeglio. Scrittore, pittore, patriota e uomo

politico italiano;

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15 gennaio 2001 Nasce wikipedia, enciclopedia libera su internet basata su Wiki;

16 gennaio 1991 Gli Stati Uniti e 27 paesi alleati attaccano l’Iraq

per aver invaso il Kuwait;

Alla mezzanotte del 27 febbraio (ora americana Est) il

presidente George Bush senior annuncia la liberazione del Kuwait

e la fine della guerra.

Il generale Schwarzkopf fa un primo bilancio delle perdite militari

irachene: 29 divisioni annientate insieme con la Guardia nazionale

orgoglio di Saddam, più di 100mila morti, un numero imprecisato

di feriti e di prigionieri. Ma per decisione di Bush, che teme di trovarsi impantanato in

un altro Vietnam, Baghdad non viene occupata.

Saddam Hussein rimane al potere;

17 gennaio 1973 Ferdinand Marcos diventa presidente a vita delle Filippine;

17 gennaio 2002 Il monte Nyiragongo, nel Congo, erutta. Più di 400.000 sfollati a

causa dell’evento;

18 gennaio 1919 La conferenza di pace a Versailles ha inizio dopo la fine della prima

guerra mondiale. Si decideranno i nuovi assetti geopolitici europei dopo la fine del

conflitto;

19 gennaio 1966 Indira Gandhi viene eletto primo ministro dell’India;

19 gennaio 1997 Yasser Arafat ritorna ad Hebron dopo più di 30 anni e si unisce ai

festeggiamenti per la cessione dell’ultima città della Cisgiordania controllata da Israele.

Il 20 gennaio 1996 Yasser Arafat era stato eletto presidente dell’Autorità palestinese;

20 gennaio del 1981 Terminava la prigionia degli ostaggi americani a Teheran, dopo che

studenti iraniani, assaltando l’ambasciata USA in persia, li avevano tenuti prigionieri;

20 gennaio 1993 Bill Clinton inizia il mandato come 42° presidente degli Stati Uniti

d’America.

21 gennaio 1950 Muore George Orwell. Autore di letteratura fantascientifica e

importante saggisti in lingua inglese del novecento;

21 gennaio 1968 In Groenlandia, precipita un B-52 americano con quattro bombe

nucleari a bordo, una delle quali mai ritrovata;

21 gennaio 1976 Entra in servizio ufficialmente il Concorde, l’areo di linea che supera

mach 2;

22 gennaio 1771 La Spagna cede le isole Falkland al Regno Unito. Nel 1982 saranno

oggetto di un breve conflitto con l’Argentina che le rivendica;

22 gennaio 1944 Seconda guerra mondiale: sbarco degli Alleati ad Anzio;

22 gennaio 1984 Il primo computer Apple Macintosh viene presentato in uno spot

durante il XVIII Superbowl;

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23 gennaio 1973 Il presidente statunitense Richard Nixon annuncia il raggiungimento di

un accordo di pace per il Vietnam;

24 gennaio 1917 Rivolta araba contro i turchi. Si sviluppa l’insurrezione contro l’Impero

ottomano degli arabi guidati dall’emiro Faysal e dal colonnello britannico Thomas E.

Lawrence (il famoso “Lawrence d’Arabia”). I turchi dopo quattro secoli lasciano

Gerusalemme, che viene occupata dalle truppe britanniche e riconosciuta capitale della

Palestina.

24 gennaio 1966 Indira Gandhi è eletta Primo Ministro dell’India;

24 gennaio 1972 Shoichi Yokoi, un soldato fantasma giapponese della seconda guerra

mondiale, viene scoperto a Guam dopo aver vissuto per 28 anni nella giungla;

25 gennaio 1972 Idi Amin Dada, dopo aver deposto Milton Obote, prende il potere in

Uganda;

25 gennaio 1985 Viene registrata“We Are the World”, la canzone per l’iniziativa “USA

for Africa”. La canzone fu scritta da Michael Jackson e Lionel Richie. Registrata ad

Hollywood con la partecipazione 45 artisti;

26 gennaio 1905 Il diamante più grande della storia, 3.106 carati con un peso di

0,62135, viene rinvenuto in Sudafrica;

26 gennaio 2001 Un terremoto colpisce lo stato del Gujarat (India). La scossa di

magnitudo 7,9 della Scala Richter rase al suolo 450 villaggi e città causando più di

20.000 morti e 166.000 feriti;

27 gennaio 1756 Nasce Wolfgang Amadeus Mozart, compositore e genio della musica

austriaco;

27 gennaio 1945 Il campo di sterminio di i Auschwitz viene liberato dai soldati

dell’Armata Rossa;

27 gennaio 2010 L’iPad, tablet prodotto da Apple, viene presentato da Steve Jobs;

28 gennaio 1986 Lo Space Shuttle Challenger esplode al decollo uccidendo i sette

astronauti a bordo;

29 gennaio 1886 L’ingegnere Carl Benz brevetta la prima automobile a

benzina funzionante. Si trattava di un triciclo con grandi ruote a raggi, mosso da un

motore monocilindrico a 4 tempi di circa un litro di cilindrata, che erogava 0,8 cavalli;

30 gennaio 1948 Viene assassinato Mahatma Gandhi. Uomo politico, filosofo ideatore

della disobbedienza civile che portò l’India all’indipendenza;

30 gennaio 2003 Il Belgio legittima il matrimonio omosessuale;

31 gennaio 1797 Nasce Franz Schubert, compositore austriaco autore di grande valore

artistico;

31 gennaio 1945 Il suffragio universale viene introdotto in Italia, le donne italiane per

la prima volta possono votare;

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LA RICETTA DEL MESE DI GENNAIO

“I BEFANINI”

Difficoltà: Facile

Preparazione: 20 min

Cottura: 8 min

Dosi per: 45 pezzi

Costo: Basso

Nota più il tempo necessario a far riposare l?impasto (circa 1 ora)

PRESENTAZIONE

Come narra un antico detto: “l’Epifania tutte le feste si porta via!”… E

per festeggiare l’ultimo giorno delle feste di fine anno in Toscana vengono

preparati i befanini, deliziosi biscotti realizzati con un impasto

aromatizzato al rum e decorati in superficie con le codette colorate. Per

realizzare questi dolci biscotti vengono utilizzati stampini di varie forme a

tema natalizio tra cui, nella versione tradizionale, la sagoma della Befana.

Si narra che questi dolcetti nacquero nella zona di Viareggio e in passato

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fosse tradizione prepararli e scambiarseli come regalo fra le varie famiglie,

insieme alle formine utilizzate per realizzarli.

INGREDIENTI

INGREDIENTI PER 45 BISCOTTI

Burro 125 g

Lievito in polvere per dolci 8 g

Zucchero 100 g

Baccello di vaniglia 1

Uova 1

Rum 10 g

Scorza di limone 1

Farina 00 250 g

INGREDIENTI PER DECORAREAlbumi 1Codette colorate q.b.

PREPARAZIONE

COME PREPARARE I BEFANINI

Per preparare i befanini iniziate mettendo la farina e il burro, ben freddo,

all’interno di un mixer . Azionate l’apparecchio e frullate il tutto fino ad

ottenere un composto sabbioso che poi trasferirete su una spianatoia,

nella classica forma a fontana con il buco al centro

Aggiungete ora lo zucchero il lievito , i semi della bacca di vaniglia

la scorza del limone grattugiata l’uovo ed infine il rum . Impastate il

tutto con le mani fino ad ottenere un composto liscio e compatto,

a cui darete la forma di un panetto, quindi schiacciatelo un po’ con le

mani per appiattirlo, copritelo con la pellicola e mettetelo in frigorifero a

riposare per almeno un’ora. Trascorso questo tempo stendete l’impasto

con l’aiuto di un mattarello fino ad ottenere un foglio sottile (circa 3

mm), quindi ricavate i biscotti con delle formine natalizie.

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Trasferite i biscotti ottenuti su una leccarda ricoperta di carta da forno,

spennellateli con l’albume e cospargeteli con delle caramelline colorate per

dolci . Infornate i befanini in forno statico, preriscaldato, a 180° per 7-8

minuti (tenete controllata la cottura perché i biscotti non dovranno

scurirsi troppo). Una volta pronti, sfornateli e lasciateli raffreddare su una

gratella . I befanini sono pronti: buona Befana!

CONSERVAZIONE

Potete conservare i biscotti, completamente freddi, riposti in una scatola

di latta per una settimana al massimo.

CONSIGLIO

Se li preparate per dei bambini, potete omettere il rum e utilizzare la

fialetta di aroma al rum, poiché priva di parte alcolica.

BUON APPETITO !!!!!!

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COSA BOLLE IN PENTOLA

NEL MESE DI GENNAIO…

PROVE DEL CORO ARCOBALENO:

LUNEDI’ 13, 20 Gennaio dalle ore 9,45 in Animazione

LABORATORIO DI ATELIER SENSORIALE:

LUNEDI’ 14, 20 E 27 Gennaio dalle ore 14,30 in Animazione

GIOCHIAMO A BOCCE!

MERCOLEDI’ 8, 22 e 29 Gennaio dalle ore 14.30 in

Animazione

LABORATORIO DI CUCINA E PRANZIAMO INSIEME!

MERCOLEDI’ 15 Gennaio dalle ore 9,30 in Animazione

CANTIAMO INSIEME!

VENERDI’ 24 Gennaio in ANIMAZIONE dalle ore 15,00

LABOARTORIO DI FALEGNAMERIA:

MARTEDI 14,21 E 28 IN ANIMAZIONE dalle ore 14.30/16.00

APPUNTAMENTI SPECIALI DI GENNAIO:

PROVE DELLA RASSEGNA CANORA 2020 CON GAZZANIGA E

CENE

LUNEDI 27 GENNAIO ORE 14.45

E POI MERENDA INSIEME

DOMENICA 26 GENNAIO:

alle ore 15.00 in Sala polivalente

FESTA DEI COMOPLEANNI DEL MESE DI GENNAIO

BUON GENNAIO A TUTTI !

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Mi ritorni in mente… dal Nucleo Alzheimer!

ANNO NUOVO….. VITA NUOVA!!!

Anche se siamo anziani, anche se tante volte siamo stanchi e confusi,

abbiamo ancora tanti desideri… Sperare nel futuro non è una prerogativa

esclusiva dei giovani perché è la Speranza il nostro principale motore e

nutrimento.

Luisa: io mi aspetto un anno migliore; ai parenti in generale auguro di

aprirsi di più, di essere più uniti perché in caso di bisogno la solidarietà è

fondamentale. Quando si sale con gli anni è importante sapere di poter

contare su chi ti vuole bene.

Anna: io vorrei che i miei figli stessero bene e di poter rivedere la

mamma!

Carlo: per me poter tornare a casa….e poi la pace nel mondo…

Lucia: stare più tempo all’ara aperta e avere un letto più bello!

Giuseppina: io mi auguro di non avere più dispiaceri ed angoscia, mi auguro

tanta tranquillità….

Giovanni: di avere un bel orto magari con 2 capre, 2 conigli e 4 galline!

Ma anche di aver un cagnolino o un gattino che mi faccia compagnia!

Margherita: una borsa nuova con tanti bei soldi dentro! E poi quest’anno

mi piacerebbe poter ballare di più! Magari ci organizzano un bel corso di

ballo a noi donne!

Luigi: io vorrei fidanzarmi con una bella donna giovane e facoltosa!

Al di là delle aspettative personali di ognuno, il nostro augurio migliore è

quello di avere nuove persone disponibili a svolgere un’attività di

volontariato per il 2020 presso il nostro reparto. Condividere momenti

con chi soffre di Alzheimer e di Demenza è un gesto di amore verso l’altro

ma anche verso sè stessi.FARE DEL BENE FA BENE !!!

Buon anno da tutto il Nucleo Alzheimer!!!

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E’ CON LA GIOIA NEL CUORE CHE GLI OPERATORI DELL’HOSPICE RINGRAZIANO TUTTE QUELLE

PERSONE CHE A VARIO TITOLO HANNO RESO SERENE LE FESTIVITA’ IN REPARTO.

GRAZIE AL CORO TAKE IT VOICES PER IL CONCERTO DI NATALE IN REPARTO

GRAZIE A GIANNI E LUCIA PER L’ALLESTIMENTO DEL PRESEPE

GRAZIE A DEBORA E BIANCA PER L’ALLESTIMENTO DELL’ALBERO DI NATALE E ADDOBBI STANZE

GRAZIE A MADDALENA RUGGERI PER AVER DONATO AL REPARTO PRODOTTI PER L’IGIENE

GRAZIE A CARLA MERCANTE PER AVERCI REGALATO LA SUA PRODUZIONE MUSICALE DAL TITOLO

“EGOCENTRICA”

GRAZIE A MAURA CHIESA PER AVERCI DONATO 4 QUADRETTI DIPINTI A MANO DI SUA

REALIZZAZIONE

GRAZIE A MARIO GIUDICI IN ARTE

JOKER PER AVERCI PRESTATO I

QUADRI DI SUA PRODUZIONE, IN

OCCASIONE DELLA SANTA MESSA

GRAZIE A ROSETTA PETROGALLI

PER AVERCI PRESTATO UNA ICONA DI

SUA PRODUZIONE, IN OCCASIONE

DELLA CELEBRAZIONE DELLA SANTA

MESSA

GRAZIE A TUTTI QUEI FAMIGLIARI

ED AMICI CHE SONO PASSATI IN

REPARTO PER AUGURARCI LE BUONE

FESTE. LE VOSTRE VISITE SONO

BALSAMO PER L’ANIMA.

GRAZIE ALL’ASSOCIAZIONE VOLONTARI E SOSTENITORI DELL’HOSPICE, SAPETE SEMPRE

SUPPORTARCI ED INCORAGGIARCI.

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Pensieri e riflessioni… a cura degli ospiti di Casa Serena

I nostri momenti speciali a cura di Casa Serena

Buongiorno a tutti i nostri cari lettori!

Quest'oggi torna a darvi notizie la "Compagnia dei buongustai". Ormai

sapete che noi di Casa Serena amiamo trovarci in compagnia per cucinare

ma, soprattutto, degustare pranzetti prelibati!

Per questa edizione, il piatto principe del giorno erano le tagliatelle, fatte

a mano, condite con panna e funghi... preceduto, però, da una succulenta

bruschetta ai pomodori e seguito da... roselline di pasta sfoglia con

cioccolato fuso e pere!!! A dirla tutta... il dolce era doppio, perché ci

siamo gustati anche la squisita torta fatta appositamente per noi dalla

mamma della nostra Giovanna.

Come sempre, questa giornata è stata possibile anche grazie al prezioso

aiuto dei nostri amici e parenti volontari, che non solo ci hanno aiutato,

ma che hanno condiviso con noi tempo e allegria.

Ma partiamo dal principio!

La Compagnia dei buongustai si è riunita alle 10.00 per dare inizio ai

lavori... chi impastava, chi tirava la pasta con la macchina, chi tagliava le

tagliatelle, chi lavava e tagliava i pomodori, chi preparava le bruschette, chi

si occupava delle pere e chi del cioccolato fuso, chi dava forma alle

roselline... ma non dimentichiamo chi assaggiava... perché, come ben

sapete, non può mancare il controllo qualità!!!

E dopo tutte queste fatiche, finalmente ci siamo messi tutti a tavola per

gustare le prelibatezze cucinate!

Quindi ora sentiamo i commenti dei commensali! Inizia subito la nostra

Lucia, affermando che "E' stata proprio una giornata splendida, trascorsa in

compagnia con tutti gli amici" e Liliana conferma "E' bello stare in

compagnia!", "Proprio una bella festa... mi è piaciuta!" aggiunge Teresa, a

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cui fa subito eco Zilio "Soliti amici... ottima compagnia!". Ma sentite un

po' il nostro Ettore: "Per un solitario come me, questa è stata una bella

giornata, trascorsa in piacevole compagnia!".

La nostra Sandra ha solo un motivo per cui rammaricarsi... "Dovevo

mangiarli, i funghi!"... dopo aver avanzato parte del condimento della

pasta... ma subito il pensiero torna a quando era piccola: "Andavo con il

gerlo a raccogliere i funghi chiodini!". Il nostro Lino ci tiene a far presente

alla mamma di Giovanna "Mi è proprio piaciuta la torta!" e Piera aggiunge

"E' così buona che ne aspettiamo un'altra, in occasione della prossima

riunione della compagnia!!!".

Prosegue Bepi "O mangiàt bé!"... ma Danila, più attenta alla linea... pensa

che, quasi quasi, "Abbiamo mangiato troppo! ". Però, conclude Palmino,

"Abbiamo proprio trascorso un bel momento!".

Giungiamo così verso le conclusioni, ma ancora un ultimo compito ci

attende per questa giornata: decidere il menù per la prossima riunione

della Compagnia dei buongustai! Ma non vogliamo svelarvelo ora, quindi...

concludiamo con l'augurio della nostra Giovanna: " Avanti sempre così!!!"

Arrivederci alla prossima puntata!

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I NATI NEL MESE DI GENNAIO…

AL CDI

Odilia M. il 5 compie 92 anni

AL NUCLEO ALZHEIMER Margherita c. il 10 compie 79 anni

Anna T. il 29 compie 89 anni IN CASA SERENA

Mario R. il 17 compie 73 anni AL MANTENIMENTO Agostino B. il 13 compie 76 anni IN CPA Denis G. l’ 8 compie 47 anni

Alessio P. il 2 compie 64 anni

Michele P. il 7 compie 55 anni IN CPM Marco C il 12 compie 55 anni

Gianluca F il 23 compie 57 anni

Natasha N.. il 26 compie 31 anni IN CRM

Giulia P . il 4 compie 31 anni

Nicola G. il 6 compie 22 anni

Faremo festa tutti insieme DOMENICA 26 GENNAIO

CONCERTO DI MUSICA ANNI 60

in SALA POLIVALENTE TANTI AUGURI!!!

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GIORNI DELLA MERLA, IL TRADIZIONALE FREDDO

TRA REALTÀ E LEGGENDA

Siamo ancora lontani dal leggendario periodo, ma il freddo inizia a farsi

sentire e sono in molti a chiedersi di quanto si abbasseranno le

temperature durante il prossimo inverno.Domanda difficile, anche per gli

esperti delle previsioni meteo. Tuttavia potremmo affidarci alle antiche

credenze popolari, nate dall’esperienza e dalle storie raccontate di

generazione in generazione.Tra queste, particolarmente interessante e in

sintonia con l’argomento, troviamo la favola dei “Giorni della merla“.

Vediamo di cosa si tratta.Tradizione vuole che le ultime tre giornate del

mese di gennaio (29, 30 e 31) vengano riconosciute come “Giorni della

Merla“, ossia il periodo più freddo dell’inverno.Secondo la leggenda una

merla e i suoi piccoli (originariamente di colore bianco), per ripararsi dal

freddo, trovarono dimora in un comignolo. Quando poi arrivò febbraio,

uscirono fuori, tutti colorati di nero per la fuliggine. E’ per questo che ora

i merli sono neri, narra la storia.Altri invece raccontano di una merla

perseguitata dal mese di gennaio, che allora aveva 28 giorni.Gennaio,

infatti, trovava divertente aspettare che la merla uscisse dal nido per

cercare cibo, e ricoprire la terra di freddo e gelo.La merla, stanca di

questo vile comportamento, decise di fare provviste per tutto il mese,

ritirandosi poi nel suo nido.Il 28 la merla, credendo di aver ingannato

Gennaio, uscì e iniziò a cinguettare per prenderlo

in giro. L’offesa arrecata fu tale che il primo mese

dell’anno chiese tre giorni in prestito a Febbraio e

li utilizzò per scatenare bufere di neve, vento

gelido e pioggia.La povera merla dovette trovare

riparo in un camino, dove rimase fino a febbraio.

Quando uscì dal suo nascondiglio si ritrovò con le

piume tutte rovinate e annerite dal fumo e da

allora tutti i merli nascono neri..

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IL REPARTO DELL’ANIMAZIONE

VUOLE AUGURARE A TUTTI I

LETTORI DELL’ARCOBALENO UN :

CHE POSSA ESSERE UN ANNO PIENO

DI SALUTE,

SODDISFAZIONE E DI GIOIA

AUGURI !!!

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Bicchieri, bicchierini, calici e quant’altro Questa volta me la sono andata proprio a cercare… L’argomento con cui ci siamo confrontati questo mese mi intrigava molto; è uno di quei argomenti che ti fanno riflettere, poliedrico, con molte sfaccettature e diversi punti di vista. Mi sono quindi offerto a scrivere il mio secondo editoriale convinto che appena mi sarei seduto per scriverlo le parole sarebbero venute da sole e che gli spunti non mi sarebbero mancati. E allora mi siedo, accendo il Pc, creo un nuovo documento World ed inizio. Inizio ma non succede nulla; non riesco a scrivere niente neanche a buttare giù le prime frasi che per me sono sempre le più difficili.

Dato che a questa situazione sono ormai abituato (il blocco da pagina vuota mi capita spesso), ho imparato che a questo punto invece di scrivere devo cominciare leggendo; cerco l’ispirazione, spunti diversi, provo a capire cosa ne pensano gli altri. Allora apro Google e scrivo “bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto”, e si apre un mondo. Inizio a leggere; tante banalità, tanti gli spunti che partono da questa domanda ma alcuni si allontano un po’ troppo dall’argomento. A questo punto però mi viene in supporto la scienza, più precisamente la Fisica; perché la questione del ‘bicchiere’ può essere affrontata anche dal punto di vista fisico. La cosa mi appassiona e cerco di capirne di più; sostanzialmente noi ‘umani’ non conosciamo (fisicamente parlando) il concetto di vuoto. Gli scienziati infatti non sono mai stati in grado di creare il ‘vuoto assoluto’ ed anzi anche quello che chiamiamo ‘vuoto cosmico’ è al contrario pienissimo, essendo

colmo di stelle e corpi celesti. A questo punto allora leggo una riflessione che capovolge completamente il mio punto di vista: il bicchiere in realtà non è per nulla vuoto, è pieno a metà di acqua e per l’altra metà è pieno di aria. In pratica è completamente pieno di due sostanze diverse ma comunque pieno. E allora a questo punto cessa di esistere il grande dilemma del mezzo pieno o mezzo vuoto. (Continua a pagina 2).

“Non ha importanza che il bicchiere sia

mezzo pieno e mezzo vuoto. C’è

chiaramente spazio per dell’altro vino” (cit. Coter Cotechino)

Il mondo è pieno di pazzi, un poco lo siamo pure noi…

ModestaMente Il giornale delle comunità psichiatriche della fondazione Gusmini di Vertova

Anno 6 n. 52 Gennaio 2020 EDITORIALE

Ciao Valter

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(Continua dalla prima). Scrivo tutto ciò non certo per evadere il tema sottinteso alla questione ‘bicchiere’: tutti noi sappiamo che la vera questione è quella dell’ottimismo vs il pessimismo, di che vede le cose comunque positive o comunque negativamente.

Mi sembra però che anche in quest’ottica la consapevolezza del bicchiere pieno di aria e acqua rimane comunque molto interessante. Personalmente, nell’eterna lotta tra ottimismo e pessimismo, mi sono sempre

definito un ‘pessimista propositivo’; mi aspetto che le cose vadano per il male ma cerco di fare il possibile per evitarlo. In questo modo ho trovato il mio equilibrio. Ognuno di noi sul tema avrà un suo modo molto personale di affrontare la questione, io non entrerò nel merito della questione, sono profondamente convinto che ognuno ha il diritto di vedere le cose e la vita come vuole. Una cosa sento però di doverla dire: anche questa volta, premetto, non è farina del mio sacco ma risultato della lettura di un articolo sull’argomento (per chi può essere interessato ad approfondire tali temi ci sono studi molto interessanti di due psicologi Nisbett e Masuda in merito); questo articolo ci spiega come il nostro ‘famoso’ bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto può essere paragonato ad una fotografia. Entrambi infatti (il bicchiere e la foto) hanno il grosso inconveniente di essere un qualcosa di statico, di fermo. Ci rappresentano infatti una realtà immutabile ed immobile. Noi tutti invece sappiamo benissimo che la vita è, al contrario, un qualcosa di fortemente dinamico, in eterno movimento. I due psicologi allora ci invitano a pensare non più al bicchiere in sé ma a concentrarci maggiormente su come invece potremmo riempirlo (o addirittura svuotarlo) sganciandoci dalla staticità ed iniziando invece a metterci “in movimento” per cambiare lo stato delle cose. A questo punto, sperando che questi spunti possano aver stuzzicato il vostro interesse come hanno fatto con il mio, non mi rimane che farvi l’augurio (tutto sommato siamo a gennaio, è da poco iniziato un nuovo anno che inevitabilmente comporta la creazione di nuovi propositi e nuove aspettative) che il vostro bicchiere possa essere il più pieno possibile o che almeno si possa riempire sempre di più!!!

Buona lettura. Giuseppe

Il nostro bicchiere è mezzo pieno o mezzo

vuoto? Cari lettori, con questo numero, inauguriamo il 2020, e per questa occasione, abbiamo pensato ad un argomento per nulla casuale, ma c’è sembrato, adatto a questo inizio di anno. E’ proprio a gennaio, infatti, che tutti noi iniziamo a fare dei bilanci, e soprattutto, a fare dei nuovi propositi per i mesi a venire. Ci siamo quindi fatti la domanda, che sicuramente, almeno una volta nella vita, ci siamo posti tutti: il nostro bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Questo quesito, ce lo siamo posti noi, ma li abbiamo posto, anche alle persone a noi vicine, ed a tutte le persone che con grande disponibilità, hanno accettato di rispondere alle nostre interviste. E’ risultato, che la maggior parte degli intervistati, vede il bicchiere mezzo vuoto, ma fortunatamente, vediamo la luce in fondo al tunnel. Infatti, non ci si ferma al bicchiere mezzo vuoto, ma si cercano soluzioni, per riempire quello che manca. Sarà anche merito dell’interesse suscitato dall’argomento, ma per questo numero, abbiamo raccolto una grande quantità di materiale, che ora vi proponiamo:

- 1 – Come vedi la tua vita? Il tuo bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? - 2 – Cosa rende piena la metà piena?

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- 3 – Cosa rende vuota la metà vuota? THERESIA

Della divina provvidenza, è la sua regola di vita. - 1 – Lo vedo mezzo pieno, perché sono ottimista. Quando lo vedo, mezzo pieno mi sento più sicura di me. - 2 – Mi piace essere serena, ho relazioni che mi fanno stare bene. - 3 – Mi piacerebbe ritornare a casa, stare con la mia famiglia. MARIA B. Piedi per terra, testa tra le nuvole. - 1 – Più che mezzo pieno, mi sento soddisfatta, anche se alcune volte dovrei ricordarmelo di più. - 2 – Sentirmi realizzata, nel lavoro e appagata negli affetti. La ciliegina nel bicchiere, è poter coltivare, le mie passioni e sperimentare la mia creatività: piccole cose che fanno la differenza. - 3 – La parte vuota, è solo spazio da riempire. FRANCO Sono permaloso, ma spiritoso - 1 – Mezzo pieno.

- 2 – Sono fortunato: ho un lavoro, una donna che mi vuole bene, vivo in un posto che mi piace, ho una bella famiglia. Ho un’automobile brutta, ma non me ne frega niente! - 3 – Vorrei possedere un pezzettino di terra. SARA Inflessibile con me stessa, flessibile con il mondo. - 1 – Tendo ad essere pessimista, indi vedo il bicchiere mezzo vuoto. - 2 – I rapporti con i miei cari, occasionali piccole soddisfazioni riguardanti la sfera scolastica e professionale. - 3 – Ansia “da prestazione”, scolastica e professionale. MONICA E’ molto più difficile “intervistarsi” che intervistare. - 1 – Vedo la mia vita in salita, gli scalini non hanno fine. Vedo il mio bicchiere, che piano piano si riempie. Non credo che tracimi, al contrario, temo che millesimali gocce d’acqua, vadano perse. - 2 – Mio figlio, e piccoli traguardi raggiunti. - 3 – Il mio, esponenziale pessimismo. FAUSTA Mamma a 360° - 1 – Alti e bassi. Il mio bicchiere è mezzo vuoto. - 2 – Le mie figlie, il mio fidanzato rendono il mio bicchiere mezzo pieno. - 3 – La mia vita attuale. ROSALBA Per definizione spirito libero - 1- Mezzo pieno. - 2- Ho sempre delle prospettive dinanzi a me…obbiettivi da raggiungere. - 3 – Momenti della vita, definibili “storti” …ma poi li supero, con il bicchiere mezzo pieno. ELISA M. Si definisce positiva, energica. - 1 – Mezzo pieno. - 2 – La mia allegria.

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- 3 – Il mio pessimismo. JUDITTE Tres charmant - 1 – Soddisfatta, perché ho delle figlie stupende, e tre nipotini energici. Il mio bicchiere è vuoto. - 2 – La mia famiglia, rende la mia vita. - 3 – Una cosa che mi riempie la metà vuota è la mia famiglia. ANONIMO - 1 – Un caos totale. Il mio bicchiere è mezzo pieno. - 2 – I miei affetti personali, soprattutto mia mamma. - 3 – I miei fallimenti. ANONIMO - 1 – Tendo, a vederlo sempre mezzo vuoto. Poi, mi guardo in giro, e vedo che c è chi sta peggio di me, allora mi dico: potrebbe andarmi peggio! - 2 – I miei famigliari, alcuni amici, la mia casetta. - 3 – Forse, troppo pessimismo da parte mia. ANONIMO - 1 – Io tendo, a vedere il bicchiere mezzo vuoto, ma razionalmente c è molto di peggio, quindi lo considero mezzo. - 2 – C’è molto di peggio, indi non ho motivo di lamentarmi. - 3 – Il contorno, delle persone che vivono nel mio contesto, hanno un qualità della vita, migliore della mia. ANONIMO - 1 – Mezzo pieno. - 2 – Sono pieno di aspettative, non illusioni, dalla vita, penso al mio futuro con la mia ragazza, al lavoro. Naturalmente, penso anche a divertirmi. - 3 – Vorrei, che tante cose nel nostra bella Italia, andassero meglio o discretamente meglio. ANONIMO - 1 – La mia vita la vedo come le montagne russe, con momenti di brividi e altri di pelle d’oca. - 2 – Le conquiste! - 3 – Cose che desidererei fare e non sono ancora pronta ad affrontare. Noi siamo entusiasti, nel farvi e farci, queste domande. Ci hanno permesso di fare alcune riflessioni, vi auguriamo che il 2020, possa essere “pieno”, e che il bicchiere possa servire per un bel brindisi. “CIN CIN”

La redazione delle comunità Quadrifoglio e Rugiada

Che aria tira? La vita è un dono meraviglioso. La vita è una grande opportunità. Talvolta ne siamo grati, altre meno. Gli eventi di vita ci condizionano. Siamo circondati da persone felici e da persone tristi. Queste a loro volta possono condizionarci. La personalità incide molto sulla visione di vita come anche l’umore del giorno. Ci sono dei validi motivi per vedere il nostro bicchiere mezzo pieno ed anche altri per vederlo mezzo vuoto. Stiamo a sentire che aria tira… La visione che ognuno ha della vita dipende dai momenti e dipende dall’umore. Questo è quello che afferma Ilaria. Quando è di buon umore vede le cose belle mentre quando è di cattivo umore vede il bicchiere mezzo vuoto e tutto quello che manca. Gualtiero: in questo momento vedo la vita come un bicchiere mezzo pieno perché il mio percorso è andato bene. La mia esperienza in comunità mi ha portato a vedere la realtà da un punto di vista positivo. Se viviamo in un contesto dove ci sono persone che non ci valorizzano, siamo portati a vedere la nostra vita in maniera negativa. Tatiana: vedo il mio passato come un bicchiere mezzo pieno perché “il pieno” per me vuol dire “pesante”, nel senso che ho avuto esperienze pesanti e non semplici da vivere. Vedo il mio futuro come un bicchiere mezzo vuoto, nel senso che spero, anche se è un’incognita, che sia più “leggero” da vivere e con minori difficoltà. Il mio consiglio è di dare valore al presente perché potremmo perdere tutto da un momento all’altro.

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Giulia ha avuto la tendenza a vedere la vita come un bicchiere mezzo vuoto, per via di esperienze negative e fa fatica a vedere il futuro da un punto di vista positivo perché teme che ci sia sempre un imprevisto dietro l’angolo e continua: “da quando sono qui va meglio perché ci sono persone che si occupano di me e questo mi fa sentire più protetta, mi fa pensare in maniera positiva”. Valentina afferma di essere una persona ottimista. Per lei bicchiere mezzo pieno sempre. Quando ci sono dei periodi negativi, l’idea è quella di vedere le cose sempre in maniera positiva, perché è dalle esperienze negative che si può migliorare. Per Franco la vita va vissuta intensamente e va vista in maniera positiva, anche nelle difficoltà. Il fatto di essere vivi è un dono e poi aggiunge: “se potessi tornare indietro riempirei il bicchiere mezzo pieno a tutte quelle persone che non credevano in me”. “Ho sempre visto la vita da un punto di vista positivo” esordisce Michele. E’ stato il padre ad inculcargli questa verità. Secondo lui le difficoltà ci sono e sempre ci saranno ma rimboccarsi le

maniche, reagire ed affrontare la vita è sempre la soluzione migliore. Bisogna imparare a credere in se stessi. Se credi in te scali le vette più alte. In tutto ciò è fondamentale avere intorno persone che credono in te e che non ti condizionano negativamente. Aggiunge: “io ho avuto la fortuna di essere una persona socievole per natura e questo mi ha spinto a crearmi delle relazioni di amicizia, fuori dalla famiglia, che sono state per me degli esempi di positività”. Iole invece vede il suo mezzo bicchiere vuoto ed ha i suoi motivi. “Se si è in buona salute, non si hanno motivi per vedere le cose in maniera negativa”. Secondo lei il passato familiare incide molto sul modo di vedere la vita. “Quando non penso alle cose brutte, sto meglio ma poi d’un tratto i pensieri mi assalgono. L’unica cosa che mi fa star bene all’80% è vedere e saper che i miei figli stanno bene”.

La redazione della comunità Agorà

Un nuovo “nato in famiglia”

Il CDP

Abbiamo aspettato un po’ a farci sentire per essere sicuri di essere partiti con il piede giusto… Ci piaceva informarvi che dal 7 ottobre 2019 è stato aperto il CDP, Centro Diurno Psichiatrico, nuovo servizio che va ad ampliare le possibilità di cura offerte dalla Fondazione. Questo Centro Diurno è nato dal desiderio di alcuni operatori, appoggiati dalla Direzione Sanitaria e dal Consiglio di Amministrazione, di poter offrire un ulteriore spazio riabilitativo che potesse affiancarsi alle tre comunità di riabilitazione psichiatrica della Fondazione. Un luogo con una duplice funzione: da un lato uno spazio di continuità con il territorio

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della Valle Seriana che è il bacino naturale della nostra utenza, dall’altro un’opportunità per facilitare il distacco dalla comunità. Questo distacco a volte è faticoso a causa della paura dell’allontanamento da una situazione sicura e della diversità del “passo” tra chi sta per lasciare la comunità e chi sta per accoglierlo all’esterno. Capita quindi di trovarsi di fronte a dubbi e perplessità difficili da smontare anche perché, a volte, dopo un percorso che può durare anni, senza volerlo, si continua ad avere l’immagine ultima che la persona ci ha lasciato prima di entrare in comunità e si fatica, essendo fisicamente lontani, a vedere i cambiamenti. Rimangono pertanto pregiudizi, paure e dubbi che possono essere superati da un avvicinamento graduale come quello che permette la frequenza di un centro diurno. Il nostro Centro Diurno si rivolge quindi a persone portatrici di un disagio psichico che vivono al proprio domicilio e che sono protagoniste di un percorso di cura volto alla recovery, ossia ad un modo di vivere la propria vita con soddisfazione, speranza e iniziativa, malgrado la sofferenza e le limitazioni che possono essere causate dalla malattia mentale e dalle sue conseguenze. Il nostro Centro Diurno è aperto dal lunedì al sabato dalle 9 alle 17. In questi primi mesi ci stiamo dando il tempo per conoscerci e per ragionare insieme su ciò che desideriamo per il nostro Centro Diurno e soprattutto per tutte le persone che lo attraversano: utenti, volontari, operatori. Vorremmo che, nel tradurre i pensieri in azioni, non si perdano di vista gli obiettivi e i valori che hanno animato la creazione di questo servizio e che i progetti non rimangano solo parole. Uno degli aspetti che ci piacerebbe coltivare è l’apertura al territorio e al volontariato nella nostra quotidianità. Quindi, se qualcuno volesse regalarci del tempo, anche solo un’ora alla settimana, ne saremmo davvero felici. Aprirebbe per tutti noi uno spazio di incontro e nuove possibilità da costruire insieme. Per qualsiasi informazione, dubbio o chiarimento, chiamateci allo 035/737616 o scrivete una mail a [email protected] oppure… passate a trovarci! Vi aspettiamo!!!

L équipe del Centro Diurno

Saluti Alcuni amici se ne vanno dalle nostre comunità per intraprendere un nuovo pezzo di vita. Vogliono lasciarci con i loro saluti…

Cari amici e amiche, Sono Fedior Alassan. Io scrivo questa lettera per voi per ringraziarvi, perché dall’ inizio alla fine, del mio percorso qui non ho avuto nessun problema. Grazie a tutti quanti. Ringrazio i miei compagni di stanza: grazie Gualtiero che mi hai aiutato in tante cose. Siamo diventati amici in questo tempo e vi saluto con affetto.

Vostro FEDIOR ALASSAN. Gualtiero: Cari amici, Sono Gualtiero. Vi scrivo queste poche righe per ringraziarvi tutti per l’amore che mi avete dato nei miei confronti. Non posso dimenticarvi facilmente, perché ho trascorso con voi una buona parte della mia vita e destino. Vi voglio molto bene affettivamente. Quando sono arrivato ero in condizioni critiche e preoccupanti e mi ricordo molto bene che tutti mi avete aiutato nel momento del bisogno sia fisicamente che mentale. Sono entrato nella vostra comunità il giorno: 7 – 4 – 2014. Mi ricordo ancora in quali situazioni sono arrivato. Mi avete accettato a braccia aperte e curato. I dottori, infermieri, educatori, A. S. A e OSS. avete creduto in me e ci sono stati dei grossi miglioramenti in tutti i campi. Non basterà una festa per dirvi grazie, per tutto quello che avete fatto per me nei miei confronti. Io all’inizio non credevo in voi, ma ora mi devo ricredere, ma grazie a voi che avete avuto pazienza abbiamo ribaltato la situazione iniziale. Dott.ssa Scarpellini e Dott. Guizzetti, avete avuto nei miei confronti tanto

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amore, pazienza e un pizzico di misericordia e insieme siamo arrivati ad un buon punto nella guarigione sia fisica che mentale. Ora vado a casa, ma il mio povero pensiero va ancora a voi; non si può dimenticare tutto il lavoro fatto insieme e questa vostra comunità. L’ accoglienza, l’amore, che mi avete dato, non sono paragonabili alle altre comunità dove ho vissuto. Per me è la 9 comunità e non mi pento di dire che questa è stata la migliore. Volevo fare un cammino più lungo, ma il tempo è ormai terminato e lascio con gioia il mio posto ad un'altra persona che ha veramente bisogno. E’ arrivata l’ora di prendere il volo. In questo periodo ho visto tante persone, sia alla presentazione della comunità che durante il percorso perché poi sono venuti a vivere con noi. Voglio dire solo 3 parole: Grazie, Scusa, Perdono. Grazie per tutto quello che mi avete dato: Scusa se con il mio comportamento ho mancato di rispetto ad alcuni ospiti: Perdono per il mio orgoglio, perché tante volte ho perso la pazienza durante questo percorso.

Un vero grazie di cuore da: TOMASONI GUALTIERO.

Il mio è solo un a-ri-vederci!!! Carissimi lettori, compagni, operatori, dottori e tutti voi che lavorate in Fondazione sono Donatella, approfitto di questo spazio sul nostro Giornale perché a breve vi lascerò, torno a casa mia ma continuerò comunque ad essere ancora parte di questa grande ‘comunità’ iniziando a frequentare il CD. Non voglio però andare senza prima condividere con voi alcune mie riflessioni. Con l’occasione di questo importante cambiamento volevo da una parte salutarvi e dall’altra dirvi che mi sono trovata bene qui con voi, che, se da un lato sono contenta di tornare a casa, dall’altro mi dispiace lasciare gli amici che ho avuto modo di incontrare e conoscere durante questo mio percorso. In questi anni ho potuto partecipare a tante attività e tra queste ho avuto il piacere di contribuire alla creazione ed alla stesura del nostro Giornale, esperienza che mi è piaciuta moltissimo. Ci tengo perciò, proprio da queste pagine, a lasciare questo mio semplice ma molto sentito messaggio. Ringrazio tutti gli op. che ho incontrato in questi anni, sono stati tutti molto bravi e li ricorderò sempre con affetto; ringrazio in generale tutte le persone che ho avuto modo di conoscere perché ognuno ha lasciato in me un ricordo, un’emozione, un sorriso. Il mio però è solo un arrivederci che voglio condividere con voi perché avete fatto e farete ancora parte di questo mio cammino che se affrontato in compagnia è sicuramente più piacevole. Con affetto, un caro saluto a tutti,

Donatella

Grazie Sara una tirocinante infermiera che ha concluso il suo percorso in CPM ci ha lasciato queste preziosissime righe.

26/11/2019

CARA CPM, VORREI SOLO DIRVI GRAZIE! Grazie Gabriella per essere stata una tutor meravigliosa. Grazie a tutti gli ospiti per avermi fatta sentire accolta Grazie alle infermiere, alle asa, agli educatori e a tutti gli operatori per avermi mostrato il lavoro d’équipe e per avermi fatto partecipare. Grazie al dr Campana e alle infermiere per avermi insegnato come i farmaci non siano l’unica terapia indispensabile. Grazie per tutte le belle parole, le risate, gli abbracci, per tutti gli

insegnamenti e per la pazienza. Grazie per le riunioni, i caffè, per i festeggiamenti, le partite a carte, il teatro e le altre attività. Grazie per tutti i sorrisi e l’affetto che mi avete regalato in questo mese di tirocinio, per avermi dato così tanto in così poco tempo. Grazie per avermi fatto vivere quest’ esperienza in comunità. Grazie a tutti per avermi fatta sentire parte di qualcosa di grande. La vostra tirocinante,

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Sara

Ovviamente il nostro grazie va a lei per la sua presenza discreta, ma sempre preziosa.

Benvenuti E’ stato nominato il nuovo consiglio d’amministrazione della Fondazione e questo è il saluto della nostra redazione.

Benvenuti consiglieri!!

“Salve!!! Noi siamo quelli del nuovo Consiglio!” Qualche battuta di spirito, qualche saluto e poi si inizia coi discorsi seri del tipo “ciò che è stato e quel che sarà”. Siamo qui riuniti per assistere al discorso di presentazione del nuovo Consiglio di Amministrazione della nostra Fondazione. Noi della Pia Casa che con orecchi all’insù, quasi come antenne, ci mettiamo in ascolto. Qualche bisbiglio tra il popolo e poi tutto tace. Quasi si odono i cuori che pulsano e che riuniti e caldi gustano quelle parole: “Noi cureremo le relazioni all’interno della Pia Casa”. Tutti applaudono. C’è anche il sindaco del paese che ha presentato il Consiglio a tutto il personale. Sembra simpatico il sindaco. Meno qualche altro membro? E poi… e poi…la parola va al nuovo Presidente della Pia Fondazione. Uomo dal tono di voce basso. Quasi penso di avere problemi d’udito ma in realtà è l’emozione del cuore che copre le orecchie. Lui un uomo alto ed occhialuto, glabro di testa, dice cose sensate, poche ma sensate. Un accenno di sorriso. Sembra umano, sembra debole e sembra forte. Poi si ode per lui un applauso di incoraggiamento. Bene. Progetti ed obiettivi sembrano convergere verso due parole: “collaborazione e relazione”. Direi che sono degli ottimi obiettivi. Sembrano persone umili loro. Questa è la prima impressione. Tengono ad apprezzare e valorizzare tutto ciò che di buono è stato fatto dall' uscente Consiglio il quale ha fatto un buon lavoro. Ora però tocca a loro. Un nuovo mandato. Per noi invece, umili e competenti lavoratori, il mandato del nostro lavoro continua. Lo facciamo col cuore il nostro lavoro. Con le nostre debolezze e virtù. Ogni giorno. A noi anche i ringraziamenti, per avere reso la Fondazione così bella com’è, così efficientissima. La Fondazione siamo noi anche quando talvolta vorremmo mollare. Noi perseveriamo perché questo è il nostro lavoro, perché lo amiamo. Almeno i molti. Membri del Consiglio, siate riconoscenti di questo. Insieme cercheremo d’essere un valido punto di riferimento per i nostri utenti in una realtà così sfaccettata, sfuggente e mutevole ad ogni istante, nella sofferenza e nella serenità. Questo non v’è l’abbiamo detto quel giorno alla presentazione ma crediamo che voi l’abbiamo comunque ascoltato. Grazie e Buon Lavoro a tutta la Fondazione.

La redazione di Modestamente

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