L’ALIMENTAZIONE:ORIENTALE,OCCIDENTALE E …....L’alimentazione occidentale era considerata ricca...

3
L’ALIMENTAZIONE:ORIENTALE,OCCIDENTALE E CINESE L’alimentazione nel mondo è senza dubbio paragonabile al famoso detto “il mondo è bello perché è vario “.Il perché è intuibile :il nostro pianeta è diviso in culture differenti che costituiscono i segreti delle antiche ricette culinarie .L’alimentazione occidentale era considerata ricca di grassi rispetto a quella orientale e si sviluppa in particolare nei carboidrati e proteine. Si parte dai primi appunto i carboidrati che sono ovviamente:pasta,pane,pizza .L’alimentazione orientale ,racchiude le tradizioni culinarie di tre diversi paesi : giappone, cina e india .Queste alimentazioni in particolare quella cinese e giapponese sono considerate “dietetiche”grazie ad una dieta che varia fornendo sempre proteine nobili. Ma alternandole tra pesce e carne,associate a verdure cotte al vapore. L’alimentazione cinese globale considerata come dieta perfetta perché è molto attenta alla salute del consumatore. La dieta cinese si fonda su due pietanze:cibi freddi quali possono essere germogli di bambù o funghi . e cibi caldi rappresentate da carne e spezie. CIBO E CULTURA Esiste un legame particolare tra cibo e cultura. Ogni paese ha la propria cultura e la propria identità culinaria, e, come ci dice il Prof. Marino Niola, “il cibo è cultura. L’alimentazione è un linguaggio, si impara a mangiare come si impara a parlare e le prime esperienze alimentari ci segnano in maniera indelebile, ogni alimentazione è lo specchio di una cultura e ci distingue gli uni dagli altri”. Il modo di mangiare e ciò che si mangia non sono elementi casuali o marginali nella vita, ma rivestono una grande importanza anche per il benessere. Il rapporto che le persone instaurano col cibo è complesso e legato a fattori diversi: è senza dubbio un fatto culturale poiché il modo di pensare il cibo è mediato culturalmente dall’ambiente e dalla società in cui si vive. Tra gli elementi culturali che influenzano il modo di alimentarsi c’è anche la religione. In tutte le religioni il cibo non è solo un elemento naturale e materiale ma è considerato un dono di Dio o degli Dei Per quanto riguarda la religione ebraica c’è una lunga disamina dei cibi vietati perché ”empi”. Secondo l’ebraismo queste norme, che limitano la libertà dell'uomo nella scelta fra animali puri e impuri sono importanti perché ricordano che il Signore è il padrone dell'universo e che bisogna avere pietà anche verso gli animali; vengono considerati animali puri i quadrupedi ruminanti, (bovini, ovini, caprini), sono proibiti i volatili rapaci e notturni. Nel mondo islamico esistono Centri di Certificazione di Qualità Halāl, che hanno il compito di garantire l’osservanza delle norme alimentari. Halāl è una parola araba che significa "lecito”. Questa parola include tutto ciò che è permesso secondo l'Islam, la condotta e le norme in materia di alimentazione, in contrasto a ciò che è “proibito”. Secondo coloro che aderiscono a questa visione, perché il cibo possa essere considerato ḥalāl non deve essere una sostanza proibita e la carne deve essere stata macellata secondo le linee guida tradizionali .Nella religione cristiana, a differenza di quella ebraica e islamica, non esistono regole o tabù alimentari se non quelli legati alla moderazione e a evitare gli eccessi e i peccati di gola. Nella Chiesa cattolica fa eccezione a questa regola generale il divieto di consumare carne il venerdì insieme all’obbligo del digiuno in alcune circostanze particolari come il mercoledì delle ceneri e il venerdì santo. Tuttavia, è importante notare che, nella religione cristiana, l’evento culmine della salvezza, , si svolge intorno al tavolo dell’ ultima cena, durante la celebrazione della Pasqua ebraica, mentre gli apostoli e Gesù mangiano l’agnello, il pane azzimo, le erbe amare e bevono il vino rosso: un evento che i cattolici ricordano e rivivono ogni giorno nella Santa Messa.

Transcript of L’ALIMENTAZIONE:ORIENTALE,OCCIDENTALE E …....L’alimentazione occidentale era considerata ricca...

Page 1: L’ALIMENTAZIONE:ORIENTALE,OCCIDENTALE E …....L’alimentazione occidentale era considerata ricca di grassi rispetto a quella orientale e si sviluppa in particolare nei carboidrati

L’ALIMENTAZIONE:ORIENTALE,OCCIDENTALE E CINESEL’alimentazione nel mondo è senza dubbio paragonabile al famoso detto “ilmondo è bello perché è vario “.Il perché è intuibile :il nostro pianeta è diviso inculture differenti che costituiscono i segreti delle antiche ricette culinarie.L’alimentazione occidentale era considerata ricca di grassi rispetto a quellaorientale e si sviluppa in particolare nei carboidrati e proteine. Si parte dai primiappunto i carboidrati che sono ovviamente:pasta,pane,pizza .L’alimentazioneorientale ,racchiude le tradizioni culinarie di tre diversi paesi : giappone, cina e india .Queste alimentazioni in particolare quella cinese e giapponese sono considerate “dietetiche”grazie ad una dieta che varia fornendo sempre proteine nobili. Ma alternandole tra pesce e carne,associate a verdure cotte al vapore. L’alimentazione cinese globale considerata come dieta perfetta perché è molto attenta alla salute del consumatore. La dieta cinese si fonda su due pietanze:cibi freddi quali possono essere germogli di bambù o funghi . e cibi caldi rappresentate da carne e spezie.

CIBO E CULTURAEsiste un legame particolare tra cibo e cultura. Ogni paese ha lapropria cultura e la propria identità culinaria, e, come ci dice ilProf. Marino Niola, “il cibo è cultura. L’alimentazione è unlinguaggio, si impara a mangiare come si impara a parlare e leprime esperienze alimentari ci segnano in maniera indelebile,ogni alimentazione è lo specchio di una cultura e ci distingue gliuni dagli altri”. Il modo di mangiare e ciò che si mangia nonsono elementi casuali o marginali nella vita, ma rivestono unagrande importanza anche per il benessere. Il rapporto che lepersone instaurano col cibo è complesso e legato a fattoridiversi: è senza dubbio un fatto culturale poiché il modo dipensare il cibo è mediato culturalmente dall’ambiente e dalla società in cui si vive. Tra gli elementi culturali che influenzano il modo di alimentarsi c’è anche la religione. In tutte le religioni il cibo non è solo un elemento naturale e materiale ma è considerato un dono di Dio o degli Dei Per quanto riguarda la religione ebraica c’è una lunga disamina dei cibi vietati perché ”empi”. Secondo l’ebraismo queste norme, che limitano la libertà dell'uomo nella scelta fra animali puri e impuri sono importanti perché ricordano che il Signore è il padrone dell'universo e che bisogna avere pietà anche verso gli animali; vengono considerati animali puri i quadrupedi ruminanti, (bovini, ovini, caprini), sono proibiti i volatilirapaci e notturni. Nel mondo islamico esistono Centri di Certificazione di Qualità Halāl, che hanno il compito di garantire l’osservanza delle norme alimentari. Halāl è una parola araba che significa "lecito”. Questa parola include tutto ciò che è permesso secondo l'Islam, la condotta e le norme in materia di alimentazione, in contrasto a ciò che è “proibito”. Secondo coloro che aderiscono a questa visione, perché il cibo possa essere considerato ḥalāl non deve essere una sostanza proibita e la carne deve essere stata macellata secondo le linee guida tradizionali .Nella religione cristiana, a differenza di quella ebraica e islamica, non esistono regole o tabù alimentari se non quelli legati alla moderazione e a evitare gli eccessi e i peccati di gola. Nella Chiesa cattolica fa eccezione a questa regola generale il divieto di consumare carne il venerdì insieme all’obbligo del digiuno in alcune circostanze particolari come il mercoledì delle ceneri e il venerdì santo. Tuttavia, è importante notare che, nella religione cristiana, l’evento culmine della salvezza, , si svolge intorno al tavolo dell’ultima cena, durante la celebrazione della Pasqua ebraica, mentre gli apostoli e Gesù mangiano l’agnello, il pane azzimo, le erbe amare e bevono il vino rosso: un evento che i cattolici ricordano e rivivono ogni giorno nella SantaMessa.

Page 2: L’ALIMENTAZIONE:ORIENTALE,OCCIDENTALE E …....L’alimentazione occidentale era considerata ricca di grassi rispetto a quella orientale e si sviluppa in particolare nei carboidrati

Consumare il cibo oggi. Stati Uniti e Italia a confronto.La cultura culinaria rappresenta un’ottima cartina per capire i cambiamenti che avvengono in una società e oggi, soprattutto a seguito degli scandali alimentari degli ultimianni, parlare di cibo diventa quasi un imperativo morale. Dalpassaggio dalla società moderna a quella postmoderna, con lanascita e lo svilupparsi della società dei consumi, il consumo hatrovato nuova legittimazione e il consumatore è diventatoprotagonista, molto più disincantato rispetto al marketing e allapubblicità e molto più informato e attento alle scelte diconsumo, anche e soprattutto alimentare, che fa. In particolaregli Stati Uniti con le proprie multinazionali sono stati additaticome i diretti responsabili della morte del localismo alimentarenella loro continua azione globalizzante e uniformizzante . Eppure si era notata negli ultimi anni, almeno in Italia, una sorta di riscoperta delle tipicità di ogni regione e di alimenti della tradizione contadina. Effettivamente si possano ritrovare delle tendenze simili in tutti i paesi che ne sono stati interessati, come l’attenzione alla naturalità degli alimenti, che si esprime ad esempio nella scelta di alimenti biologici. gli americani sono coloro che continuano a preferire una cucina fast, fatta per lo più di cibi confezionati, take

away e fast food in linea del resto con lo stile di vita americano, uno stile di vita che si pone potremmo dire quasi agli antipodi rispetto a quello italiano, per il quale acquistano invece importanza cruciale la convivialità, l’artigianalità dei processi e una certa lentezza nell’assaporare gli alimenti che ultimamente è andata un po’ persa con l’accelerazione del ritmo di vita. Stati Uniti e Italia, pur avendo intrattenuto da sempre una fitta rete di scambi sin da quando prodotti quali il pomodoro o la patata sono giunti in Italia dalle Americhe, senza dimenticare poi l’importanza

acquisita dalla dieta mediterranea grazie anche ai nutrizionisti americani, hanno comunque preservato pratiche e consumi che sono frutto della propria storia politica, economica e culturale.

LEVI STRAUSS E ROLAND BARTHES

Lèvi strauss si è occupato di cibo e cucina in due volumi:il già citato il crudo e il cotto e Dal miele alle ceneri.A suo giudizio, ogni elemento della cucina assume il valore di segno ,cioè è un oggetto concreto che rinvia a un significato intellettuale, astratto . In questo senso il sistema culinario è un linguaggio attraverso il qualeuna società esprime se stessa, trasmettendo valori,fonda la propria identità e stabilisce i confini dell’alterità ; esempio:significati simbolici del cibo semplice e quotidiano come l’uovo , e al valore che esso assume nella celebrazione cristiana della Pasqua. Mentre Roland si mostra attento ai significati simbolici del cibo ;ad esempio, egli individua nel diverso modo di consumare il cibo degli occidentali e degli orientali .Gli orientali spezzettano il cibo prima di cucinarlo e , al momento del consumo,ne prendono piccoli bocconi con le bacchette di legno. Da una parte la violenza e il dominio di chi è stato conquistatore e sfruttatore ; dall’altra la delicatezza e i gesti misurati di antiche civiltà spirituali. Alcuni cibi e alcune bevande , sono ,secondo Barthes dei veri e propri “feticci “.La verità dei modi di accostarsi al cibo affascina chi , come gli antropologi ,è alla ricerca dei significati delle produzioni culturali.

Page 3: L’ALIMENTAZIONE:ORIENTALE,OCCIDENTALE E …....L’alimentazione occidentale era considerata ricca di grassi rispetto a quella orientale e si sviluppa in particolare nei carboidrati

NOBERT ELIASIl sociologo tedesco Nobert Elias è stato uno dei più grandi interpreti della modernità. Egli spiega che nel corso del Medioevo le “maniere “altro modo di definire il comportamento in pubblico ,cambiandolo lentamente. Nel comportamento si sviluppò un crescente disgusto nei confronti di pratiche a lungo socialmente accettate,come ad esempio mangiare con le mani , servirsi da un unico piatto al centro del tavolo,sputare i bocconi non graditi , gettare i rifiuti sul pavimento ecc. Nel raffinamento di usi e costumi ebbero sicuramente un ruolo l’accresciuto livello di benessere materiale e il progresso delle conoscenze in materia di sanità e igiene, ma secondo Elias fu altrettanto importante l’estendersi e l’intensificarsi dei rapporti sociali che richiedono l’esercizio dell’autocontrollo e l’esecuzione di comportamenti “formali”.