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L’acqua e la gestione sostenibile Alfredo Pini ISPRA L’ORO BLU La gestione della risorsa idrica negli edifici Milano, 22 Marzo 2019

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L’acqua e la gestione sostenibile

Alfredo Pini

ISPRA

L’ORO BLU La gestione della risorsa idrica negli edifici

Milano, 22 Marzo 2019

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SNPA E LA LEGGE 132/16

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LA RIFORMA DELLA LEGGE 132/16

Come molte riforme non è la migliore ma è quella possibile

Come molte riforme è incompleta (a distanza di 2 anni)

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LA RIFORMA DELLA LEGGE 132/16

… i LEPTA e i criteri di finanziamento per il raggiungimento dei medesimi nonché il Catalogo nazionale dei servizi sono stabiliti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottare entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che si avvale del Consiglio del Sistema nazionale di cui all'articolo 13, di concerto con il Ministro della salute, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano…

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LA RIFORMA DELLA LEGGE 132/16

… l'ISPRA adotta, con il concorso delle agenzie, norme tecniche vincolanti per il Sistema nazionale in materia di monitoraggio, di valutazioni ambientali, di controllo, di gestione dell'informazione ambientale e di coordinamento del Sistema nazionale, per assicurare l'armonizzazione, l'efficacia, l'efficienza e l'omogeneità dei sistemi di controllo e della loro gestione nel territorio nazionale, nonché il continuo aggiornamento …

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LA RIFORMA DELLA LEGGE 132/16

… al fine di assicurare omogeneità ed efficaciaall'esercizio dell'azione conoscitiva e di controllo pubblico della qualità dell'ambiente a supporto delle politiche di sostenibilità ambientale e di prevenzione sanitaria a tutela della salute pubblica …

… concorre al perseguimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile, della riduzione del consumo di suolo, della salvaguardia e della promozione della qualità dell'ambiente e della tutela delle risorse naturali …

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Attività di ricerca e sperimentazione

Attività conoscitiva, di controllo, monitoraggio , valutazione e reporting

Attività di consulenza strategica e assistenza tecnico scientifica al Ministro e ad altre amministrazioni dello stato e alleregioni

Attività di supporto al Ministrodell’Ambiente per l’attuazione deiprogrammi di protezione ambientale

Attività di comunicazione, educazione e formazione in campo ambientale

La tutela delle risorsa idrica rappresenta uno dei compiti istituzionali dell’IstitutoSuperiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e del SistemaNazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA)

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Obiettivo 6: Garantire la disponibilità e la gestione sostenibile delle risorse idriche e servizi igienico-sanitari per tutti.6.3: Entro il 2030, migliorare la qualità dell'acqua per ridurre l'inquinamento, riducendo al minimo il rilascio di sostanze chimiche e materiali pericolosi, dimezzare la percentuale di acque reflue non trattate e sostanzialmente aumentare il riciclaggio e il riutilizzo di sicurezza a livello globale

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CC E QUALITA’ DI RISORSE IDRICHE

Indici di rischio sulla qualità dell’acqua (ONU,2016)

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CC E DISPONIBILITA’ DI RISORSE IDRICHE

Il cambiamento del clima induce delle variazioni sulla distribuzionespaziale e temporale della risorse idriche, con le risorse idriche, siriduce anche l’erogazione di servizi ecosistemici e della qualitàdell’acqua (e dunque della sua “utilizzabilità”)

Le Nazioni Unite prevedono che per il 2030 circa metà dellapopolazione mondiale vivrà in aree soggette a stress o scarsitàidrica

In Europa, le stime IPCC prevedono un aumento del rischio discarsità̀ di disponibilità̀ idrica, a causa di:- aumento della domanda di acqua per irrigazione, uso domestico

ed industriale riduzione di precipitazioni- scarsa capacità di reintegro delle risorse idriche- aumento dell'evaporazione.

(IPCC AR5, GdL 2)

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CC E DISPONIBILITÀ DI RISORSE IDRICHE NAZIONALE

Anche a livello nazionale si prevede la riduzione della disponibilità della risorsaidrica. ISPRA, attraverso il modello di bilancio idrologico BIGBANG (BilancioIdrologico Gis BAsed a scala Nazionale su Griglia regolare), ha effettuato unaprima stima dell’impatto del cambiamento climatico sulle risorse idriche.

http://www.isprambiente.gov.it/pre_meteo/idro/BIGBANG_ISPRA.html

Breve termine: 2020-2039 (anno centrale: 2030)

Medio termine: 2040-2059 (anno centrale: 2050)

Lungo termine: 2080-2099 (anno centrale: 2090)

Le stime per ciascun orizzonte temporale considerano 4 scenari di CC (IPCC, 2014)

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ESEMPIO DI STIMA DELLA RISORSA IDRICA FUTURA

Esempio di variazione % a lungo termine per lo scenario RCP 8.5, che prevede un aumento di gas serra senza alcuna limitazione (c.d. “business as usual”)

Riduzione~ 90%

A B

C = B/A

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PROIEZIONI RICARICA ACQUIFERI

%

2015-1996 media

scenario

G

G

Rapporto % rispetto ai 4 scenari IPCC

%

2015-1996 media

scenario2015-1996 media

G

GG

Riduzione % rispetto ai 4 scenari IPCC

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E OGGI?

SE LE PROIEZIONI SONO MOLTO PREOCCUPANTI LA SITUAZIONE ATTUALE

NON E’ RASSICURANTE

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STATO QUANTITATIVO ACQUE SOTTERRANEE

Fonte dati: reporting Direttiva Quadro Acque (Dir. 2000/60/CE)

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STATO CHIMICO ACQUE SOTTERRANEE

Fonte dati: reporting Direttiva Quadro Acque (Dir. 2000/60/CE)

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STATO ECOLOGICO CORPI IDRICI SUPERFICIALI – FIUMI

Fonte dati: reporting Direttiva Quadro Acque (Dir. 2000/60/CE)

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STATO CHIMICO CORPI IDRICI SUPERFICIALI – FIUMI

Fonte dati: reporting Direttiva Quadro Acque (Dir. 2000/60/CE)

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PRINCIPALI IMPATTI E FONTI DI PRESSIONE (ES: FIUMI)

Fonte dati: reporting Direttiva Quadro Acque (Dir. 2000/60/CE)

I principali impatti delle attività antropiche si hanno in termini di inquinamento da fonti puntuali e diffuse, particolarmente legate a sostanze organiche e nutrienti. In particolare, l’inquinamento di origine agricola e da reflui mette a rischio il raggiungimento degli obiettivi ambientali.

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Rapporto Mondiale delle Nazioni Unite sullo Sviluppo sostenibile

Gran parte delle acque reflue delle città, industrie e colture èrilasciata nell’ambiente senza essere trattata o riutilizzatagenerando inquinamento. L’impegno necessario per far fronte aquesto problema dovrà considerare la necessità di ridurre laquantità e lo spreco di acque reflue e l’importanza di investiresempre più su riciclo e riutilizzo sicuro dell’acqua.

IL RIUTILIZZO DELLE ACQUE

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Nell’UE il riutilizzo delle acque è molto al di sotto delle sue potenzialità

1/3 del territorio dell’UE soffre di stress idrico durante tutto l’anno

L’obiettivo del riutilizzo delle acque reflue (a partire da quelledepurate previo corretto funzionamento degli impianti didepurazione) come misura trasversale per:- contribuire alla tutela quali-quantitativa della risorsa idrica

- contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’UE in materia dieconomia circolare

- contribuire all’attuazione delle strategie di resilienza e diadattamento ai cambiamenti climatici

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RISULTATI X° REPORTING – DATI RELATIVI AL 2016

ELABORAZIONE NAZIONALE

95,00%

4,20% 1%

reflui convogliati in fognatura

reflui convogliati in sistemi individuali

Percentuale reflui non collettati

Percentuale di abitanti equivalenti collettati e trattati

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Attuazione Direttiva Acque Reflue Urbane sul territorio nazionale.Anche se notevoli sono stati i progressi compiuti negli ultimi anni nelsettore idrico che hanno consentito a vaste e significative areeterritoriali di dotarsi dei requisiti infrastrutturali richiesti, permangonotuttavia ancora oggi diverse aree caratterizzate da evidenti ritardi diadeguamento nel settore depurativo.

CRITICITA’

Mancato completamento delle reti fognarie sul territorio nazionale (presenza di reti di collettamento senza trattamento)

Comuni/agglomerati ancora senza depuratore

Depuratori ancora non conformi

RISULTATI X° REPORTING – DATI RELATIVI AL 2016

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Normativa tecnica per il riutilizzo delle acque reflue in Italia

Decreto 12 giugno 2003, n. 185: Regolamento recante norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue

Destinazioni d’uso ammissibili delle acque reflue depurate

Irriguairrigazione di colturedestinate sia alla pro-duzione di alimenti per ilconsumo umano edanimale sia a fini nonalimentari, nonché perl’irrigazione di areedestinate al verde o adattività ricreative osportive

Civilelavaggio delle strade nei centriurbani;alimentazione dei sistemi diriscaldamento oraffreddamento;perl’alimentazione di reti duali diadduzione, separate da quel-ledelle acque potabili, conesclusione dell’utilizzazionediretta di tale acqua negli edificia uso civile, ad eccezione degliimpianti di scarico nei serviziigienici

Industrialeacqua antincendio, diprocesso, di lavaggio eper i cicli termici deiprocessiindustriali, conl’esclusione degli usiche comportano uncontatto tra le acquereflue recuperate e glialimenti o i prodottifarmaceutici ecosmetici

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PROBLEMATICHE CONNESSE CON IL RIUTILIZZO DELLE ACQUE REFLUE DEPURATE

Di tipo infrastrutturaleLe difficoltà tecniche nel trasferimento delle risorse idriche sembra essere uno deimotivi principali del mancato riuso in alcune REGIONI ITALIANE.

Di tipo economicoI costi rilevanti necessari per rendere possibile il riutilizzo e i bassi costi delle risorseidriche convenzionali per uso irriguo, sono una delle cause del mancato ricorso allapratica del riutilizzo in Italia.

Di tipo qualitativo/sanitarioIl limite non è tanto nei parametri chimici da raggiungere con il processo didepurazione, quanto nei parametri batteriologici.Il rischio, dal punto di vista tossicologico, è legato alla presenza di batteri, viruse, soprattutto, parassiti.Spesso le acque reflue depurate hanno una composizione ionica poco adatta allecaratteristiche dei suoli agricoli (Sodio, Calcio,Magnesio, Solfati…).

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Il riutilizzo delle acque e dei

fanghi prodotti da impianti di

depurazione di reflui urbani:

Quadro conoscitivo generale

ed aspetti specifici.

L’ottimizzazione del servizio

di depurazione delle acque di

scarico urbane:

massimizzazione dei recuperi

di risorsa (acqua e fanghi) e

riduzione dei consumi

energetici.

Modello di indagine per

la valutazione della

fattibilità del riuso delle

acque reflue depurate

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Requisiti minimi per il riutilizzo delle acque reflue trattate provenienti da impiantidi trattamento delle acque reflue urbane, riguardo sia elementi microbiologici (adesempio, i livelli dei batteri E. coli) sia requisiti di monitoraggio incentrati sullafrequenza dei controlli e sul monitoraggio di convalida.

Valutazione della gestione del rischio, per fare in modo che gli eventuali rischisupplementari siano affrontati rendendo le acque sicure per il riutilizzo.

Maggiore trasparenza, così che il pubblico abbia accesso alle informazioni onlinesulle pratiche di riutilizzo delle acque nei rispettivi Stati Membri.

Il riuso dell’acqua è destinato a diventare un pilastro centrale dell’economia circolare.

INIZIATIVE A LIVELLO UE

Proposta di Regolamento sui requisiti minimi per il riutilizzo delle acque reflue depurate

Finalità: garantire che si faccia l'uso migliore delle acque trattate provenienti da impiantidi trattamento delle acque reflue urbane, fornendo un'alternativa affidabile perl'approvvigionamento idrico.

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Parlare di depurazione rimanda alle interazioni tra acque e città Il 67% della popolazione italiana vive in aree urbane o periurbane

L’interazione tra i centri abitati e i sistemi idrici per ragioni spesso interdipendentiquali la cementificazione del territorio, i prelievi idrici eccessivi, gli scarichiinquinanti nei corsi d’acqua e i fenomeni idrologici estremi legati ai cambiamenticlimatici, rischia di compromettere la resilienza dei sistemi idrici naturali e deglistessi centri urbani da essi dipendenti.

Affrontare le gestione delle acque, in termini sia quali-quantitavivoche di difesa idraulica del territorio, ci suggerisce di porre una

grande attenzione alle dinamiche interne alle aree urbane

GESTIONE DELLE ACQUE IN AMBITO URBANO

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SOLUZIONI INNOVATIVE PER LA GESTIONE SOSTENIBILE DELLE ACQUE

Soluzioni tecniche e gestionali, la cui diffusione e integrazione potrebbe permettere, sia di ridurre il livello delle pressioni sui corpi idrici superficiali e sotterranei, sia di declinare in termini concreti il concetto di smart cities applicato ai servizi idrici anche relativamente ai rischi naturali e antropici

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Sistemi integrati per il contenimento dei deflussi meteorici urbani:

interventi di tipo puntuale (vasche di pioggia) e distribuito (trincee

filtranti, pavimentazioni permeabili, tetti verdi)

Recupero e riutilizzo delle acque reflue depurate

Misure per il riuso delle acque grigie e meteoriche nelle abitazioni

Recupero di energia termica dalle acque reflue urbane

Sistemi di tariffazione che incentivino l’efficienza e la riduzione degli

sprechi

Implementazione di regolamenti e pratiche edilizie orientate

al risparmio idrico e all’efficienza

Riqualificazione fluviale in ambito urbano

Riduzione delle perdite di rete

SOLUZIONI INNOVATIVE PER LA GESTIONE SOSTENIBILE DELLE ACQUE

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Gli scarichi di acque reflue urbane che confluiscono in reti fognarie provenienti da agglomerati con meno di 2.000 A.E. e recapitanti in acque dolci e di transizione nonché quelli provenienti da agglomerati con meno di 10.000 A.E. e recapitanti in acque marino costiere, devono essere sottoposti a trattamento appropriato, così come disposto dall’Allegato V alla parte terza del Decreto Legislativo 152/2006.

La normativa nazionale auspica, per piccoli insediamenti abitativi (con popolazione equivalente compresa tra 50 e 2.000 A.E. ), il ricorso a tecniche di depurazione a ridotto impatto ambientale, quali ad esempio la fitodepurazione e il lagunaggio.

ULTERIORI SOLUZIONI: sistemi naturali ed ecocompatibili di depurazione delle acque reflue

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Il volume, che si pone quale riferimento nazionale per gli operatori delsettore, fornisce indicazioni metodologiche e tecniche in ordine allaprogettazione e gestione dei sistemi di depurazione naturale per iltrattamento delle acque reflue urbane, in conformità con la normativadi riferimento.

Data di pubblicazione: giugno 2012

http://www.isprambiente.it/it/pubblicazioni/pubblicazioni-del-sistema-agenziale

Il documento è riferito alle attività di controllo degli scarichi diacque reflue urbane e domestiche, nonché di quelle assimilate alleacque reflue domestiche e aventi caratteristiche qualitative simili aquelle originate da insediamenti di tipo ricreativo/residenziale(assimilati con componente prevalente di domestico), provenientida sistemi di fitodepurazione a servizio di agglomerati diconsistenza inferiore ai 2.000 A.E.

Data di pubblicazione: gennaio 2015

http://www.isprambiente.it/it/pubblicazioni/pubblicazioni-del-sistema-agenziale

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I VOLUMI SI AGGIUNGONO AI MANUALI

ANPA, Guida alla progettazione dei sistemi di collettamentoe depurazione delle acque reflue urbane – 2001

ANPA, Linee Guida per la ricostruzione di aree umide per il trattamento di acque superficiali - 2002

APAT, Linee Guida per la progettazione e gestione di zone umide artificiali per la depurazione dei reflui civili - 2005

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Raccolta e riuso delle acque piovane

Gestione locale e riuso delle acque grigie

Ottimizzare il drenaggio urbano (stormwater pond/wetland)

Fitodepurazione in ambito urbano

Riduzione degli sprechi e incentivi al risparmio idrico

Riduzione delle acque immesse in fognatura (Tetti verdi e coperture vegetali)

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Grazie per l’attenzione

Per informazioni

[email protected]

http://www.isprambiente.gov.it