LA VOCE DI BREMBO

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1 Notiziario della Parrocchia Cuore Immacolato di Maria - Dalmine Brembo N° 2 - Agosto 2009

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AGOSTO 2009

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Notiziario della Parrocchia Cuore Immacolato di Maria - Dalmine Brembo N° 2 - Agosto 2009

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8. VALENTINO SOFIA LAURA di Marco e Nobile Marzia, nata il 16 ottobre 2008 – battezzata il 15 marzo

9. ARRIGONI MICHELE di Andrea e Lazzarini Tamara, nata il 24 settembre 2008 – battezzato il 29 marzo

10. TAVERNA FRANCESCO di Tomas e Villanova Barbara, nato il 12 maggio 2008 – battezzato il 18 aprile

11. PINI LUCA di Roberto e Negri Stefania nato il 18 gennaio 2009 – battezzato il 19 aprile

12. CORTINOVIS NICOLO’ di William e Vastola Felicia nato il 5 dicembre 2008 – battezzato il 19 aprile

13. BRIVIO EVA di Simone e Galiero Samanta nata il 21 febbraio 2009 – battezzata il 10 maggio

14. FORESTI AURORA di Nicholas e Mottini Monica nata il 12 gennaio 2009 - battezzata il 7 giugno 15. FUMAGALLI FEDERICA di Paolo e Dolci Emanuela nata il 7 febbraio 2009 - battezzata il 21 giugno 16. BORSARI EDOARDO di Giorgio e Minello Manuela,

nato il 21 dicembre 2008 – battezzato il 21 giugno 17. VALENTINO ALESSANDRO di Giuseppe e Sorti Erika,

nato il 1 settembre 2007 – battezzato il 21 giugno 18. MARIANI MATILDE di Massimo e Mele Marta,

nata il 3 febbraio 2009 – battezzata il 28 giugno 19. MANGILI MIRKO di Luca e Bertuletti Debora,

nato il 14 aprile 2009 – battezzato il 19 luglio

La Voce di Brembo

BATTESIMI

01. LOCATELLI PAOLO (Osio Sopra) e BEGHELDO PAMELA (Brembo) - 16 maggio

02. CAPITANIO PIETRO (Brembo) e DE VRIES EDITH (Gruningen) - 2 maggio 03. MARSON MATIAS (Seveso) e STEFANONI SONIA (Brembo) - 9 maggio 04. LENA CARLO (Brembo) e MAFFI BRUNELLA (Seriate) - 19 luglio 05. FORNARI ROBERTO (Spirano) e ONGIS ROSITA (Brembo) - 25 luglio

MATRIMONI

Periodico della Parrocchia del Cuore Immacolato di Maria - Anno LX - N° 2 Agosto 2009 Quartiere Brembo di Dalmine (BG) Direzione: Don Cristiano Pedrini

Redazione: don Cristiano Pedrini, don Sergio Argentini, Claudio Pesenti, Suor Mariagrazia, Nicole Miglio, Rosanna, Silvia e Roberta

PARROCCHIA CUORE IMMACOLATO DI MARIA Don Cristiano Pedrini

Via Pesenti, 50 - 24044 Dalmine Brembo Tel. / Fax 035 / 56.57.44 - Cell. 339.6191735

Sito web: www.parrocchie.it/dalmine/brembo - http://www.oratoriobrembo.it/ E-mail: [email protected] ; [email protected]

Don Tommaso Barcella Via P. Lazzaroni, 32 Tel. 035 / 56.40.10 - Cell. 340.9034095

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La Voce di Brembo

La foto di copertina dell’ultima “Voce di Brembo” (addirittura del mese di febbraio) accenna-va al fatto che “ci stavamo at-trezzando per i miracoli”. Un pio desiderio… Nelle scorse settimane è torna-to alla carica il sig. Francesco a dirmi: “Ma… il bollettino non esce più?”. Mi sono “arrampicato sui vetri” e, sic-come con me sono troppo buo-ni tutti, l’ho fatta franca ancora una volta. Sapevo di non poter scappare ancora a lungo e fi-nalmente… all’alba del 7 ago-sto si va in stampa. Raccontare cinque mesi di vita parrocchiale non è facile. Suor Mariagrazia scrive che il moti-vo sta nel fatto che ad agosto anche il cervello va in vacanza (evito qui ogni evidentissima battuta), ma certamente le atti-vità e le esperienze vissute so-no state tanto numerose e di in-tenso spessore emotivo da ren-derne difficile il rendiconto. Seduti attorno alla scrivania nell’ultima verifica-saluto con don Sergio stavamo rivedendo il calendario e ci dicevamo: “Ne abbiamo davvero combi-nate tante quest’anno… Come abbiamo fatto?” e sorridendo, tra l’incoscienza e la soddisfa-zione, sapevamo che non pote-vamo far altro che dire a tutti e al Signore un enorme “grazie”! Ce l’abbiamo fatta perché ab-biamo remato tutti “nella stessa direzione”, perché ci siamo fi-dati e affidati gli uni agli altri. Non m’impressiona tanto il nu-mero delle attività (… in ogni caso degno della massima con-siderazione) quanto piuttosto l’intensità, lo stile, il modo con cui abbiamo interpretato ogni

esperienza. Con entusiasmo, con un pizzico di pazzia, col sapore della “prima volta”, col desiderio di seminare qualcosa che, chissà, porterà frutti e svi-luppi ulteriori… Dopo le vertigini del carnevale siamo piombati nell’impegnati-va Quaresima. Diverse propo-ste e tra tutte l’incontro con la Parola di Dio, la “prima con-fessione” dei bimbi di 2 ele-mentare e la Via Crucis anima-ta dai genitori ci ha fatto cam-minare verso la Pasqua. La do-menica delle Palme sono entra-to nella canonica tutta rinnova-ta. Non è stato facile, e lo devo a persone che con assoluta ge-nerosità hanno lavorato perché io potessi essere più “tranquillo”. A questo proposi-to permettetemi qui di ringra-ziare pubblicamente la famiglia Vitali che mi ha ospitato in ca-sa sua per diversi mesi e non ha voluto nessun compenso. An-cora una volta resto ammirato e senza parole. Poi la Pasqua, il nuovo Vesco-vo alla Tenaris-Dalmine, i ritiri dei ragazzi e dei genitori, le Cresime e le Prime comunioni, l’ordinazione sacerdotale di don Sergio, la sua “Prima Mes-sa” qui da noi, la Festa Patrona-le con la processione della Ma-donna Pellegrina (rinviata per la pioggia, ma spettacolare!). A don Sergio dobbiamo molto. Il sorriso pieno di aspettative e speranze che mi ha rivolto nel primo incontro in seminario quando mi descriveva l’orato-rio nello scorso settembre me lo sono rivisto nei giorni scorsi quando, manifestando già un bel po’ di nostalgia, guardava i cortili della Chiesa. Ha lavorato

un sacco, ha sorriso molto di più. Ha amato tanto… e questo basta a dire tutto. La cronaca continua con l’ “Insieme in Festa”, il CRE, il camposcuola a Frerola. In quelle sere diverse persone, giustamente orgogliose della loro parrocchia, mi chiedevano raggianti: “Allora, cosa ne di-ce? S’aspettava tutta questa gente? Ha visto che roba? Que-sta è la festa di Brembo!”. Era effettivamente uno spettacolo vedere tanta gente seduta attor-no a un tavolo e parlare e sorri-dere… E mi riempiva di ammi-razione vedere persone dietro i fornelli o a litigare con i free-zer perché il gelato non era del-la temperatura giusta, persone con la scopa in mano alle 5 del mattino o di corsa, dopo una giornata di Cre, per fare il tur-no al bar… Se il bilancio economico è sta-to davvero buono, il vero bilan-cio, da 10 e lode, è stato quello relativo all’impegno di tutti, dei “vecchi” e dei “nuovi”, del-l’ “Oratorio” e della “Sportiva”…di tutti INSIEME. Il ricordo del CRE è ancora “fresco” e lo spazio che ho a disposizione sta terminando. Vivo la netta sensazione che provo quando sento il suono delle campane durante la predi-ca… “Hai esagerato un’altra volta - mi ripeto - Il tempo è scaduto”. Allora terminiamo nel modo più classico ed elegante possi-bile… “Sia lodato Gesù Cri-sto”. È tardi, è agosto… ma “meglio tardi che mai”!

Don Cristiano

Meglio tardi che mai …

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Immaginate una notte dove non si vede una stella, come fa un marinaio ad orientarsi? Quando sono arrivato a Brembo due anni fa, di stelle nel cielo ne vedevo ben poche. Avevo appena conosciuto don Tom-maso e pochi altri e pian piano cercavo di scoprire nel cielo di questa comunità altre stelle. Non è stato facile, la ricerca è stata lunga e non sempre riusci-vo a vedere qualcosa. Ma pian piano ecco che la barca sulla quale stavo riusciva a vedere qualcosa … le prime stelle che si sono fatte avanti sono state i bambini della domenica pome-riggio; all’inizio una piccola manciata che col tempo è cre-sciuta. Più la barca solcava il mare e più le stelle si facevano vedere, genitori, adolescenti, giovani. Fino a che con l’arri-vare dell’estate il cielo era ab-bastanza limpido e questo pic-colo, marinaio riusciva ad o-rientarsi discretamente in que-sto splendido mare. E dopo l’e-state c’è stato il giro di boa per la piccola imbarcazione. Arriva una nuova stella, conosciuta da questo marinaio, con la quale è stato facile già da subito stabili-re una rotta. Certo, se mi aspet-tavo un mare calmo avevo sba-gliato tutto. Perciò pronti via, e si ricomincia, con le stelle che

ho conosciuto a ricostruire una nuova rotta. Questa volta è un po’ più facile, le stelle le conosco e so dove trovarle. Il mare è cono-sciuto e navigare ormai è un di-vertimento. Non è più il mare scuro e il cielo coperto dei primi giorni, adesso la notte è ricca di stelle e il mare ti invi-ta alla naviga-zione. Perciò si co-mincia con u-na nuo-va ter-za me-dia, con il salone Piazzoli rinno-vato, il nostro carnevale, e tante, tantissime altre cose che non ba-sterebbe il cielo a contenerle …

Durante il secondo anno è sta-to coronato il sogno di una vita: essere prete. La rotta l’ho trovata ora va percorsa, non è una meta ad essere raggiunta, ma il trampo-lino di lancio: “Non ho certo rag-giunto la meta, non sono arrivato alla perfezione, ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anche io sono stato conquistato da Cristo” (Fil 3,12).

In questi due anni a Brembo, ho imparato davvero tanto, sono

stati una bella e vera palestra di vita. Sono stato sempre aiutato e sostenuto dai preti che ho in-contrato, don Tommaso e don Cristiano. Sono stato incorag-giato dai genitori e dai catechi-sti e sempre aiutato dai nostri fantastici animatori. Sempre ho

potuto far tesoro della gioia e del-l’entusiasmo dei nostri ragazzi e bambini. Nel mare che ho at-traversato in questi due anni siete state delle preziosissime stelle, che brilla-vano attorno alla grande Stella del

Signore. Ora quella Stella mi chiama

a solcare nuovi mari e nuovi o-rizzonti, mi chiede di scoprire nuove stelle, girare la mia barca e fare rotta verso altri oceani. L’entusiasmo di ricominciare non manca, il fatto è che quan-do ti affezioni ad alcune stelle e ad acque ormai familiari non è sempre facile portare la tua bar-ca verso altre rotte.

Grazie Brembo, e grazie al-le tue stelle. Continuate a bril-lare e a splendere nel cielo.

Don Sergio

Seguendo la stella …

Don Sergio ordinato sacerdote

Sabato 23 giugno Mons. Beschi ha ordinato sacer-dote don Sergio. A Brembo è stato accolto dai ragazzi sabato pome-riggio 30 maggio e ha celebrato la sua prima mes-sa nella nostra chiesa parrocchiale Domenica 31 maggio. Alla sera è stata rinviata la processione a causa del maltempo.

Martedì sera, 2 giugno, è stata concelebrata la messa presso la cappella di Via Monte Sabotino. Da lì don Sergio ha guidato la processione pas-sando per le vie 25 Aprile, S. Francesco d’Assisi, Via Bernareggi, Via Bernini e Via Pesenti. La con-clusione è avvenuta sul sagrato della chiesa con la Benedizione Eucaristica.

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La Voce di Brembo

Giovedì 12 marzo il nostro seminarista FRANCESCO AIROLDI ha ricevuto dal vescovo Roberto il MINISTERO dell’ACCOLITATO. Era questa l’ultima tappa in preparazione all’Ordinazione Diaconale e Presbiterale del prossimo 22 maggio 2010. A lui ci stringiamo nella preghiera e nella lode al Signore.

Francesco all’ultima tappa prima del diaconato

Il mese di maggio per le contrade di Brembo

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raltro, l’invito che ho condiviso con i sacerdoti a spezzare a metà una loro mensilità così come spezziamo il pane dell’Eucarestia a favore di questo fondo di soli-darietà e delle famiglie che si tro-vano in bisogno, vuole essere un piccolo segno che si unisce con-cretamente, al di là della quanti-tà, alla solidarietà di tutti. Solidarietà significa proprio que-sto: relazioni. La cultura della solidarietà significa uscire da questo microcosmo dell’interesse personale che è diventato vera-mente regola e una regola distrut-tiva, per abbracciare un universo più ampio, e l’universo proprio delle nostre relazioni familiari, delle nostre relazioni sociali, del-le nostre relazioni con l’ambien-te, di quelle relazioni che ci spin-gono ancora una volta a non e-saurire quella partecipazione alla creazione di Dio che è la ricerca continua. La ricerca continua, l’impegno della ricerca è pure so-

lidarietà. È quella combinazione tra umanità e pure ca-pitale che è neces-saria assolutamen-te. Non solo per lo sviluppo, ma per uno sviluppo sotto il segno della soli-darietà. Responsabilità è risposta all’appello ad essere uomini a

partire dai più deboli, da coloro che non riescono e non possono imporsi, che attendono semplice-mente, e qualche volta rabbiosa-

pello ad essere uomini insieme agli altri uomini . Certo, vivia-mo in un’epoca in cui dobbiamo

riconosce-re, anche se qualcu-no ancora evoca, il supera-mento del-le classi, ma il supe-ramento delle classi non signi-fica il su-peramento della soli-darietà. Di una solida-

rietà che non è solo manifesta-zione di attenzione nel momento del bisogno. In questo momento di crisi quanti segni di solidarietà sono stati ricordati , quanta disponibi-lità alla soli-darietà, ... E devo dire an-che, se per-mettete con un po’ di soddisfazio-ne, che la Chiesa non è ultima rispet-to a questi gesti di soli-darietà, che vanno dalle tragedie dell’Abruzzo fino, ap-punto, alle situazioni delicatissi-me di tante nostre famiglie. Pe-

In questa preghiera abbiamo af-fermato che lavorare è parteci-pare all’opera di Dio. Che di per sé potrebbe già essere qual-cosa di esaltante. Certamente per chi crede, ma una pro-spettiva di apertura e di valore per tut-ti ... Credere in Dio non significa diminuire la nostra responsabilità, ma aumentarla. Cre-dere nella resurrezio-ne di Cristo significa non abdicare o alie-narci rispetto alle no-stre responsabilità, ma assumerle vera-mente, fino in fondo. Abbiamo pregato “fa’ che per l’interces-sione e l’esempio di S. Giuseppe siamo fedeli alle responsabilità che ci affidi”. Il lavoro è proprio questo... Io vorrei metterlo oggi, particolarmente, sotto il segno di una delle espressioni più elevate, forse la più elevata della nostra responsabilità. Responsabilità significa risposta ad una appello, ad una chia-mata. È risposta all’appello in-nanzitutto ad essere uomini. Ad essere veramente uomini. Il la-voro non può che essere non so-lo umano, ma umanizzante e di un umanesimo integrale nel qua-le tutto della persona possa esse-re compreso. Questa è la sfida, o meglio se volete, preferisco, la responsabilità alla quale siamo chiamati. Responsabilità è risposta all’ap-

La Voce di Brembo

1° maggio ‘09 - Centenario d’inizio dell’attività lavorativa alla Mannesmann oggi Tenaris

Il Vescovo Mons. Francesco Beschi a Dalmine “O Dio che nella tua provvidenza hai chiamato l’uomo a cooperare con il lavoro al disegno della creazione, fa’ che per l’intercessione e l’esempio di S. Giuseppe siamo fedeli alle responsabilità che ci affidi e riceviamo la ricompensa che ci prometti”. (Preghiera della messa)

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La Voce di Brembo

mente, di essere riconosciuti. E noi diventeremo veramente uo-mini e donne migliori, nella mi-sura in cui non sottovaluteremo mai chi è più debole di noi, per-ché quella è la misura del nostro miglioramento. Per tutti, per i nostri giovani, è la libertà . Non possiamo adattarci ad una specie di fatalismo impo-tente. La crisi che stiamo attra-versando non è un fatto inelutta-

bile, non è un terremoto non pre-vedibile. È frutto di un deficit dif-fuso di responsabilità, alla quale non facciamo alla svelta a sottrar-ci. Ma è questo, non un catacli-sma che si è abbattuto su di noi. Chi è Gesù? Ce l’ha ricordato il Vangelo: è il figlio del carpentie-re! È stato definito così in base alla relazione con la sua famiglia e con il lavoro. Così l’hanno vi-sto, così l’hanno riconosciuto, co-

sì è passato nella loro terra e così passa anche oggi. Quindi il lavoro non come uno schema produzione – consumo, ma piuttosto espressione di una relazionalità che ci impegna e che è veramente allora capace di partecipare all’impresa esal-tante della creazione di Dio …

Stralcio dall’omelia

Le vie di Brembo Presentiamo in questo numero altre due vie di Brembo, in un certo modo storiche. La prima, Via Monte Sabotino, era un'antica via di Sforzatica che entrò a far parte della nuova parroc-chia di Brembo. Lì fu segnato il confine da un avvenimento che in seguito racconteremo. La seconda, Via Bernareggi, perché dedicata a colui che questa parrocchia del Brembo l'ha voluta e l'ha realizzata: il vescovo di Bergamo Mons. Adriano Bernareggi.

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Via Monte Sabotino Il Monte appartiene alla mito-logia delle montagne della prima guerra mondiale (1915-1918). Il Sabotino (in sloveno Sabo-tin) è alto appe-na 609 m. È quindi da conside-rare più una collina che un monte, collocato al confine tra Italia e Slovenia, a nord di Go-rizia. È però l’altura più alta della provincia di Gorizia e da lì si domina il fiume e la valle dell'Isonzo, la piana di Gorizia e il Collio. Nel corso della 1ª guerra mon-diale fu conquistato dagli italia-ni (6.8.1916) dopo 14 mesi di assalti nel corso della sesta del-la Battaglia dell'Isonzo, che si concluse con la conquista di Gorizia. L’attacco provocò fra le truppe italiane 21.630 morti

e 52.940 feriti, senza ottenere (a parte la conquista della pic-cola città) nessun risultato strategico. Infatti

sulla sponda sinistra dell'Isonzo, gli italiani si trovarono davanti a una potente linea di difesa au-striaca. Nel 1922 il monte Sabo-tino venne di-chiarato monu-mento naziona-le. Nella geografia dalminese la via era si apriva sulla campa-gna, mentre era la via 25 Aprile che da Sforzatica conduceva verso il fiume Brembo. Il trian-golo compreso tra le due vie e la

campagna era denominato la “boschina”. L’importanza nella storia di Brembo è dovuta al fatto che all’incrocio tra queste due vie, il 9 maggio 1949 [prima che Brembo diventasse vicariato] avvenne la consegna della Ma-donna Pellegrina a quelli di Brembo in occasione della Pe-regrinatio Mariae. A ricordo, don Giacomo Piazzoli fece eri-gere un piccolo tempietto con

l’immagine della Madonna Addolorata realizzata dal suo maestro d’Arte Manzo-ni. La santella fu benedetta dal Vescovo il 15

ottobre del 1949, un mese dopo che Brembo era stata eletta a vicariato parrocchiale.

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Mons. Adriano Bernareggi (1884-1953)

“La nuova parrocchia è stata pen-sata da me, preparata da me, de-cretata da me, per cui la considero creatura mia…”. Così parlava di Brembo Mons. Ber-nareggi in occasione della Pasqua del 1950. E’ per questo motivo che Don Giacomo Piazzoli quando fece nascere il villaggio del Brembo vol-le che la via principale, quella che doveva collegare il quartiere a Dal-mine, fosse a lui dedicata. Nato ad Oreno il 9 novembre 1884 da una famiglia piccolo borghese, Adriano Bernareggi era l’ultimo di 6 figli. Appena quattordicenne ri-mase orfano dei genitori. Adriano e suo fratello Domenico entrarono in seminario. Adriano si laureò in Te-ologia, Filosofia e Diritto canonico presso la Pontificia Università Gre-goriana. Tornato in diocesi venne consacrato sacerdote nel 1907 nella chiesa par-rocchiale di S. Michele Arcangelo in Oreno. Chiamato da padre Ago-stino Gemelli, ottenne la cattedra di Diritto Ecclesiastico all’Università Cattolica di Milano. Scrisse nume-rose monografie che testimoniano la sua attività scientifica e il suo amore per l’arte. Membro attivo e

dirigente dell’Azione Cattolica Italiana, fu nominato prevosto a San Vittore al Corpo in Milano dove rimase fino al 16 di-cembre 1931. In quella data Papa Pio XI lo nominò vesco-vo titolare di Nissa e coadiu-tore con diritto di successione di mons. Luigi Marelli, vesco-vo di Bergamo. Fu consacrato vescovo dal cardinale Schu-ster nel duomo di Milano. Alla morte di Mons. Marelli nel 1936 divenne vescovo di Ber-gamo. Il 18 gennaio 1942 fu nominato assistente al soglio pontificio. Già nominato “virtuoso d’ono-re” dell’Accademia Pontificia dei virtuosi al Pantheon e com-mendatore dell’ordine equestre del Santo Sepolcro, nel 1952 ottenne il titolo ad personam di

arcivescovo, ricevendo dalla sua diocesi, in occasione del ventesimo anniversario della

sua consacra-zione, manife-stazioni di af-fettuosa devo-zione. Il 23 giugno 1953 morì do-po una lunga agonia, assisti-to dai suoi fa-migliari, tra cui il fratello Do-menico, la cui carriera eccle-siastica era sta-ta altrettanto brillante, essen-do diventato

vicario generale dell’arcidio-cesi nel 1943. L’orazione fu-nebre fu tenuta dal cardinale Roncalli, futuro papa Giovan-ni XXIII. Si legge nell’Eco di Bergamo di quel giorno: “La diocesi di Bergamo è in lutto; con mons. Bernareggi essa perde uno dei più grandi vescovi della sua storia”.

Il 15 settembre 1949 diventava ope-rativo il decreto vescovile di Mons. Bernareggi che istituiva il vicariato del Brembo. La proclamazione di questa nuova formazione ecclesiale nel territorio dalminese riconosceva la complessità di questo territorio:

accanto alle quattro antiche par-rocchie di S. Andrea e S. Ma-ria, di S. Lorenzo e di S. Mi-chele, il 19 marzo 1931 era sta-ta creata la nuova parrocchia di S. Giuseppe nel centro di Dal-mine. Il riconoscimento di que-

sto territorio riguardava una porzione del territorio di Dal-mine che era ai margini del-l'industria. Già dal medioevo era cono-sciuto come Campagna gran-de di Sforzatica. Era rimasta

LA PARROCCHIA DI BREMBO COMPIE SESSANT’ANNI

La Voce di Brembo

Settembre 1949 - 2009

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per secoli in parte di proprietà comune e in parte entrava nel patrimonio prima del Convento di S. Spirito di Bergamo, poi dei Camozzi, dei Dall'Ovo e in se-guito dei Pesenti. Nelle visite alle parrocchie (le due di Sforza-tica, quella di Mariano, ma anche quella di Albegno) che si esten-devano verso il fiume Brembo, Mons. Bernareggi ebbe a notare che gli abitanti di queste cascine erano abbastanza trascurati dai loro parroci. In occasione della visita pastorale a Dalmine a metà dicembre del 1936 fece presente la ne-cessità “di fab-bricare una nuova chiesa verso la parte che si svolge al fiume Brembo”. Così maturò l'i-dea di inviare nella zona un sa-cerdote. Parallelamente anche il nuovo comune di Dalmine istituì per i bambini di questa zona un asilo infantile, dove ottenne che fosse inviata una suora per accu-dirvi. Due proprietari della zona, il cav. Vincenzo Bombardieri e il Sertorio donarono due pezzi di terreno per queste iniziative. Sul terreno messo a disposizione del Sertorio, all'angolo tra Via Pe-senti e Via 25 Aprile, sul lato della strada che ricadeva sotto la parrocchia di S. Andrea, il comu-ne provvide a realizzare l'asilo. Nel terreno che si trovava sul lato opposto, il Bombardieri do-nò alla parrocchia di S. Maria d'Oleno il terreno che doveva servire per la nuova chiesa. Mentre l'asilo iniziò a funzionare subito, per l'arrivo di un sacerdo-te si dovette aspettare dopo la guerra. Visitando di nuovo le parrocchie

di Sforzatica nel 1946 il vescovo mise in modo una serie di incari-chi al Vicario di Stezzano e a Mons. Scattini della Curia di Bergamo perchè accertassero l'esatta situazione di questa por-zione di territorio. Diede anche l'incarico di trovare un'abitazione per il sacerdote. La preoccupa-zione del vescovo trovava soste-gno in un gruppo di abitanti delle campagne di Sforzatica (questo era il nome che contraddistin-gueva questa parte di Dalmine),

tra cui era molto attiva la signorina Giambelli-ni. Teneva un diario con annota-te le inizia-tive prese per l’inse-

diamento di un sacerdote, teneva il conto degli incassi della com-pagnia teatrale promossa allo scopo di reperire fondi, scriveva al vescovo per rendere conto del-le difficoltà che i sacerdoti della zona frapponevano all'iniziativa del vescovo. Tra i sacer-doti ordinati il 31 maggio del 1947 ce n’era uno che al vescovo sembrò adat-to ad affron-tare l'iniziati-va di avviare questa nuova realtà ecclesiale. Si trattava di don Giacomo Piazzo-li, nativo di città alta, una voca-zione adulta perchè era entrato in seminario a 16 anni. Aveva fatto fatica a riprendere a studiare, perchè dopo le scuole elementari era prima andato a bottega e poi disegnatore presso la fabbrica di

aerei Caproni a Ponte S. Pietro. Quando decise di entrare in se-minario, dichiarava che avrebbe fatto più in fretta a fare il suo ritratto che a scrivere il suo no-me. Nonostante questa difficile situazione di partenza, riuscì bene negli studi e, otto anni do-po suo fratello Pietro, anche lui divenne sacerdote. Il vescovo lo inviò come coadiutore a S. Ma-ria d’Oleno, ma con l'incarico di seguire la zona del Brembo e di celebrare messa ogni festa pres-so la chiesetta dei signori Pesen-ti. Furono anni difficili, barca-mendosi tra difficoltà oggettive come quelle di realizzare una casa e quelle che il suo parroco, don Lanza, gli creava. Il 9 mag-gio 1949, pur non avendo anco-ra una sua autonomia ecclesiale, il vescovo fece inserire Brembo nell’itinerario della Madonna Pellegrina. Nel settembre suc-cessivo Mons. Bernareggi de-cretava l’istituzione della Vica-ria parrocchiale di Brembo. Co-me Chiesa si continuò ad utiliz-zare quella dei Sigg.ri Pesenti, mentre con la posa della prima

pietra l’1 ottobre 1950 si diede inizio alle pratiche per la realizzazione di una propria chiesa. L’e-dificio fu pronto e consa-crato il 20 agosto 1955 dal nuovo vescovo di Bergamo, Mons. Giusep-pe Piazzi. Due anni dopo, nel 1957, don Giacomo Piazzoli

prese, con il consenso e il con-tributo attivo del vescovo Mons. Piazzi, l’iniziativa di comprare dalla Pro Dalmine il terreno su cui fece sorgere il villaggio Brembo, dando l’opportunità di costruire una casa a molte fami-glie.

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Eh sì, il Brembo ce l’ha fatta. Sudore, lacrime e sangue … “Abbiamo corso e faticato, ma è arrivato anche il risultato!”. I clacson suonano all’impaz-zata nelle strade del nostro piccolo, ma calcisticamente parlando, “grande” paese. Come dire con poche parole l’audacia, la forza, la tenacia, la passio-ne che questi favo-losi ragazzi (e uo-mini) ci hanno mes-so? Sembrerebbe impossibile: parlano le loro facce dopo novanta minuti mol-to più che intensi, i loro sorrisi stravolti, le loro urla di gioia, i loro abbracci. Io, seppur tifosa non assidua, ho avuto l’onore di assistere alla partita di domenica 5 aprile. Basta un pareggio al Brembo per vincere matematicamente il campionato e per passare finalmente in Seconda Cate-goria.- Noi in seconda ci an-diamo con onore!- Scoccano le tre e mezza e il fischietto lancia un sibilo. Inizia il

match, importantissimo, fonda-mentale, con il Verdellino, se-condo in classifica, dietro di undici punti. Passa veloce il primo tempo: Brembo sotto per 1 a 0. Magagne e mugugni fra i tifosi per un presunto fallo a un giocatore gialloverde che, sdraiato al suolo, urla per il

dolore alla caviglia provocato-gli, sembrerebbe deliberata-mente, da uno dei nostri. Inizia il secondo tempo: i verdellinesi sono rimasti nello spogliatoi per un the caldo, pare coi bi-scotti,dicono in tribuna. Si gio-ca e si corre, si sprecano alcune buone occasioni: rigore per noi… Gli animi si accendono, i tifosi acclamano e incitano. La

palla esce di poco. Nessuno si scompone. Ma In curva”la ten-sione è palpabile: dietro di me un signore fuma l’ultima sigaret-ta del quarto pacchetto, ed è tutto vero. -Se la difesa alza il muro, per gli avversari sarà un lavoro duro! Un centrocampo di quali-tà! E sulle fasce gran velocità! E

poi l’attac-co che de-cisione! Buttano dentro qua-si ogni pal-lone!- … e poi una palla che arriva dalla destra e l’attaccante che la col-

pisce … attimi interminabili … e la rete si gonfia! Decine di per-sone si alzano, saltano, e urlano, urlano, e urlano e cantano e si abbracciano. - Per gli avversari non ce n’è più! Adesso il cielo è gialloblù! - Fumogeni rossi, campanacci stile Heidi che suo-nano, fuochi d’artificio nel cielo azzurro, ma un po’ rannuvolato di Brembo. La cosa più emozio-

La Voce di Brembo

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nante? Non me ne vogliate, ma per me è stata il balzo feli-no”(francamente non mi a-spettavo tanta agilità!) del Presidente che si attacca alla rete e tutti i giocatori che ac-corrono, e si prendono in braccio e urlano. Roba da oc-chi umidi. C’è una signora vestita di tutto punto, compre-so un bel tacco dodici nero, che al goal (ormai passerà alla storia come goal per antono-masia) spicca un salto alla Le-bron James. Questo è il Brembo ragazzi. Fa accanto-nare alle ragazze diligenti lo studio del latino, fa accantona-re l’etichetta a tutti gli altri. Semplicemente favoloso. Fe-sta, dopo il fischio di fine par-tita (che a me, e non solo, pa-reva non arrivasse mai!), tante urla, tanti sorrisi e l’inno stu-pendo (partorito in un sol

giorno dal genio del terzino-ala destra Michele Danesi!) “La capolista vola!”, che riecheggia dallo spogliatoio, dove i gioca-tori sono al settimo cielo. Alla sera, la festa continua. Questi ragazzi se la meritano tutta questa vittoria. Hanno dato tan-to alla squadra, con tanti sacri-fici e altrettanta forza di volon-tà. E, soprattutto, ci hanno re-galato emozioni grandissime. D’obbligo un grazie sentito a Mister Danilo Paolati e a tutto lo staff tecnico e medico, ai pazientissimi signori che puli-scono spogliatoi e curano il campo (per inciso, uno dei più invidiati della Bergamasca!) e, last but not least, al Presidente della società sportiva, Gianluca Miglio, di cui non spendo le mille buone parole che avrei perché, beh, sarei un po’ di parte, e a tutti i collaboratori

della S.S. Brembo. Unico appun-to (e autocritica) che mi sento di fare? Domenica, partita chiave di tutto un Campionato, eravamo ancora troppo in pochi. C’erano i soliti irriducibili (che seguono i gialloblù anche nelle trasferte fra le Valli), compagne e figli dei giocatori e qualche curioso, co-me me. Al di là di giovani o me-no, di amici o poco, di appassio-nati di calcio o no, sono partite che meritano di essere viste. Do-potutto sono giocate alla dome-nica pomeriggio e penso che tut-ti, nonostante i vari improrogabi-li impegni familiari o no, possa-no, e, per qualche strano motivo debbano, da adesso, assistervi. In ogni caso: grazie ragazzi, grazie squadra, Grazie Brembo.

Nicole Miglio,

sostenuta e illuminata da Michele Danesi

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La Voce di Brembo

D’estate, il cervello pensa di es-sere in “vacanza” ma a volte ci si sbaglia. Bisogna andare con la me-moria a momenti forti in cui la co-munità parrocchiale si è lasciata “maggiormente” coin-volgere nella proposta e nelle attività pastorali.

Dopo la buona riu-scita del carnevale, do-ve si sono instaurati nuovi rapporti e rin-francato amicizie, l’im-pegno si è fatto più “serio”.

Entrando nel lungo periodo quaresimale siamo stati invitati a partecipare a momenti comunitari che ci han-no aiutato a camminare incontro a Cristo Risor-to.

I ragazzi del catechi-smo, prima dell’inizio del loro in-contro, si trovavano per un momen-to di preghiera in chiesa, manife-stando così il desiderio di cammina-re “insieme”.

Credendo che la crescita non ri-guarda solo la statura o il peso … anche i ragazzi di 4° e 5° elementa-re e 1° media hanno intensificato gli sforzi vivendo una domenica mattina in modo speciale. A loro infatti è stato proposto un ritiro spi-rituale, conclusosi poi con la cele-

brazione Eucaristica insieme ai loro genitori.

Come non ricordare l’iniziativa dei mercoledì sera (… dopo cena) in cui, vincendo la pigrizia ci si

ritrovava a celebrare l’Eucari-stia, ascol-tando e meditando la Parola di Dio. Gli impe-gni erano solo all’i-nizio per-ché c’era da sbizzar-rirsi con le uscite sera-li … I giovedì di quaresi-

ma hanno visto circa una trentina di persone mettersi “in ascolto della Parola di Dio”, il cui filo condutto-re è stata la riflessione e la preghie-ra a riguardo di alcune parabole .

I venerdì pomeriggio ci hanno visti impegnati nella la Via Crucis animata dai bambini delle elemen-tari e alla sera con la Via Crucis per tutti.

Venerdì 3 aprile la Via Crucis è stata animata dai ragazzi di 2° me-dia, …un’esperienza molto positiva

per loro. L’apice di tutta la quaresima è

stata la Settimana Santa: il merco-ledì sera … la confessione comuni-taria; il giovedì sera la celebrazio-ne: “In Coena Domini” dove “protagonisti” non erano solo i ra-gazzi della Cresima e i bambini del-la Prima Comunione, ma le fami-glie. (Durante la S. Messa infatti sono stati lavati i piedi a tre nuclei famigliari).

Il venerdì Santo è stato e penso per molti rimarrà “indimenticabile”.

Dopo aver provato solo alcune volte, si è realizzata la Via Crucis all’aperto, utilizzando gli spazi del-l’oratorio e quelli circostanti la Chiesa.

È stata molto partecipata e si è notato un clima di raccoglimento che ha accompagnato tutta la fun-zione, infatti nemmeno i bambini piccoli hanno disturbato e tutti han-no camminato e pregato seguendo e sostando nelle varie stazioni.

Sebbene sia estate e il caldo pos-sa offuscare le idee … la quaresima rimane nel cuore e torna volentieri alla mente. Pur bella, non può rima-nere solo un ricordo …, riconfer-miamo dunque l’impegno per poter di nuovo sperimentare, vivere e te-stimoniare l’amore che Gesù ha per ognuno di noi ….

Suor Maria Grazia

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“Wow…” l’altare si è trasfor-mato in un castello con un grande portone aperto. Tantissimi lumini accesi deco-rano una grande tavola dove, tutti i bambini siedono su cu-scini colorati. L’emozione è palpabile. Ansia mista a gioia è visibile sui loro volti. Uno ad uno attraversano il portone dove li attendono sei preti, pronti ad accoglierli ed ad ascoltarli. I genitori e parenti assistono commossi alla scena, consape-voli dell’importanza del sacra-mento che i bambini stanno ricevendo. Una grande festa conclude la giornata coinvolgendo tutti i partecipanti. La scenografia ha rappresenta-to la parabola del “Padre Mi-

sericordioso” (figliol prodigo). Cammino che i bambini hanno percorso per arrivare a compren-dere il sacramento che dovevano ricevere… dicendo il loro GRAZIE, chie-dendo SCUSA e rinnovando il loro CREDO, presentando al Signore i nuovi propositi. Un grazie a tutte le catechiste, don Cristiano e Suor MariaGra-zia, fuochista-piromane dell’e-vento. Rosanna e Silvia

FESTA DEL PERDONO

Prime confessioni - 5 Aprile

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In un momento importante della vita, come è il passaggio dalla fanciullezza all’adolescenza, si è scelto di accompagnare i nostri ragazzi a ricevere il sacramento della Cre-sima. Durante gli incontri set-timanali noi catechiste abbiamo cercato di spie-gare in modo semplice che cosa è lo Spirito Santo, o meglio, di rac-contare gli effetti che provoca in coloro che decidono di “buttarsi,” di darsi da fare, di pro-vare a realizzare qualco-sa. L’interesse dei ragazzi ci ha dav-vero soddisfatte (ma… bisogne-rebbe chiedere anche a loro!). Non è stato facile, ma insieme siamo riusciti ad arrivare al tra-guardo, entusiasti ed emozionati. Finalmente è giunto il grande giorno, i ragazzi si sono subito

resi protagonisti passando davanti al Fonte Battesimale, compiendo il segno della Croce, ricordando così

che la Cresima è dare “conferma” al dono del Battesimo ed essere al tempo stesso “ri-confermati” dal dono dello Spirito. La Santa Messa è stata particolare, piena di significato, per i cresiman-di e per tutti quelli che, con la loro presenza, li incoraggiavano. Era strano vedere i nostri ragazzi,

solitamente esuberanti e chiassosi, in quel momento incantati e

silenziosi in attesa di qualcosa di speciale. Stava per cominciare il tempo della responsabilità e della te-stimonianza, … cose difficili ma straordinarie, cose che “spingono al largo”. È il vento dello Spirito Santo che, quando incontra una vela disposta a lasciarsi investire, fa compiere cose grandi. Sull’altare sono state alzate tre vele, per raffigurare il “lavoro” dello Spirito Santo. L’albero maestro a cui stavano issate era

la grande Croce: è proprio Lui, Cristo, la nostra guida, Lui che ci dà la forza di salpare. Dio col sacramento della Cresima ci assicura di stare dalla nostra parte quan-do decidiamo di “prendere il largo”. Noi catechiste auguriamo a tutti loro di navigare al meglio nei mari della vita.

Le catechiste

“… a vele spiegate”

CRESIME - 10 maggio 2009

Cresimandi Arrigoni Matteo Bacis Mattia Baldi Federico Belotti Luca Benedetti Silvia Betelli Giorgio Brescia Ilaria

Brevi Paolo Cavagna Claudia Cavalleri Selene Cividini Angela Condello Pamela Confalonieri Ilaria Conti Irene Cortinovis Matteo Danesi Martina

Ferri Samuele Fusini Fabrizio Gobbetti Riccardo Locatelli Davide Lochis Daniela Magri Paola Merelli Gaia Pedace Martina Pedrali Jessica

Pesenti Elena Piatti Sergio Previtali Michela Rantuccio Michael Rivellini Cristian Rota Richard Rovaris Nicolò Rovaris Paolo Salvi Marco

Salvi Stefano Sangalli Diego Sansaro Nicholas Santini Sabrina Valtorta Clara Vieira Nìcole Viscardi Lorenzo

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stata la gioia che tutti abbiamo provato. Preghiamo per i nostri piccoli per-ché Gesù rimanga sempre con loro e li accompagni tutta la vita.

Roberta

nicandi e delle numerose persone presenti. Grande è stata la commozione quando i nostri piccoli, accompa-gnati ai piedi dell’altare dai genito-ri, hanno ricevuto per la prima vol-ta Gesù nel loro cuore nelle due specie del pane e del vino. Un canto eseguito solo dai bambini ha terminato la funzione e tanta è

Dopo un anno di preparazione, i bambini di 3° Elementare si sono accostati per la prima volta al sacramento della Comunione. L’ultima settimana, la più inten-sa, la più sentita, inizia col ritiro a Martinengo dove Don Sergio e noi catechiste impegnamo i bambini nelle varie attività e Don Cristiano coinvolge i geni-tori in momenti di riflessione. Pranzo e giochi nel bellissimo parco precedono le confessioni e la Santa Messa chiude una ricca giornata aprendo una settimana di preparativi e d’attesa. E’ domenica 24 maggio: l’agita-zione rende ancor più calda una giornata tipicamente estiva. La cerimonia, preceduta come consuetudine dalla processione nel parco della chiesa e allietata dalla musica della banda, si svolge con intensa partecipazio-ne e coinvolgimento dei comu-

Prime comunioni

26 maggio 2009

Comunicandi Agazzi Sara Alborghetti Giorgia Baldi Filippo Bertola Fabio Betelli Nicolas Bologna Simone Bracchi Mirko Bracchi Sharon

Brivio Giorgia Bruletti Letizia Bucher Elisa Cavagna Patrizia Chiran Lorenzo Colla Simone Colombo Stefano Danesi Elena Delli Santi Alessandro Fabbris Chiara

Forcella Marco Forlani Nicola Fusini Jacopo Giupponi Alessia Grandin Andrea Inverno Alessandro Inverno Chiara Locatelli Sara Mangili Riccardo Mariani Riccardo

Meloni Daniela Metelli Eleonora Micalef Claudio Milesi Marco Morandi Mirco Mottini Gilberto Orellana Daniele Perdighizzi Gabriel Pesenti Davide Piazzini Giulia

Pietra Francesco Rantuccio Mattia Rigamonti Luca Sana Sabrina Sangalli Linda Tomasoni Cristian Tomasoni Fabio Tomasoni Neena Vavassori Viola Zanchi Lorenzo

La Voce di Brembo

Page 16: LA VOCE DI BREMBO

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La Voce di Brembo

Gruppo famiglia Per il gruppofamiglia l’anno appe-na trascorso è stato decisivo perché ci ha permesso veramente di respira-re l’atmosfera di interparrocchialità che da tempo cercavamo. Abbiamo offerto il nostro servizio alle comuni-tà e verso le coppie e le famiglie, o-rientandoci su quattro direzioni: il nuovo versante della prepara-zione delle fa-miglie al sa-cramento del Battesimo, il classico Itine-rario di prepa-razione al ma-trimonio cri-stiano, le gio-vani coppie, e la formazione delle coppie.

Battesimi E’ partito quest’anno il nuovo per-corso interparrocchiale orientato alla preparazione al Sacramento del Bat-tesimo: in che cosa consiste? Pratica-mente lungo l’anno pastorale, a turno nelle varie parrocchie due coppie del gruppo famiglia solitamente affian-cate dal parroco interessato, hanno proposto, a distanza di due settimane l’una dall’altra, due serate di cate-chesi con il metodo interattivo, pro-ponendo cioè dei contenuti che veni-vano poi discussi e rielaborati insie-me. L’interparrocchialità è la caratte-ristica che, superando lo steccato dei campanilismi, consente di proporre lo stesso cammino distribuito lungo tutto l’arco dell’anno pastorale (da novembre a giugno) in tutte le par-

rocchie, dando la possibilità alle fa-miglie di programmare questo cam-mino anche nelle parrocchie vicine, nel momento/data a loro più favore-vole; od anche di poter riprendere in un incontro successivo, in un’altra parrocchia, un’improvvisa impossi-bilità di presenza; E’ aperto poi an-

che a coppie che pur a-vendo già battezzato i propri figli vo-gliono riappro-fondire e riattualiz-zare que-sta loro scelta. Le 20 fami-

glie che vi hanno finora partecipato hanno mostrato un ottimo coinvolgi-mento e l’esperienza è stata giudica-ta positiva anche tra i sacerdoti. Lo schema successivo riassume la parte-cipazione a questi incontri. Ringraziamo i parroci per l’impegno volto a sollecitare e motivare le fa-miglie affinché colgano questa occa-sione di catechesi, di riflessione e di conoscenza. Ci auguriamo che que-sto cammino possa consolidarsi, cre-ando dei legami stabili e maggiori possibilità di contatto e conoscenza tra le famiglie e le comunità.

Itinerario di preparazione al

matrimonio cristiano Quest’ anno ci siamo trovati a gesti-re 22 coppie di fidanzati iscritti con

4 coppie di accompa-gnatori di-sponibili, i gruppi sono stati così suddivisi: 1° e 2° gruppo con una coppia ac-compagnatrice e 7 coppie di fi-danzati 3° gruppo con due coppie accom-pagnatrici e 8 coppie di fidanzati. Non siamo stati in grado di garan-tire due coppie animatrici in ogni gruppo, come avremmo desidera-to, per mancanza di risorse. Que-sto però non ha impedito che l’e-sperienza nel gruppo fidanzati fosse arricchente grazie all’impe-gno e alla presenza costante della coppia animatrice. E’ possibile che ad ottobre si ri-presenti lo stesso problema: ci piacerebbe che ogni parrocchia potesse donare o contare almeno su una coppia animatrice; ci ren-diamo sempre più conto che si tratta di un vero e proprio percor-so di rievangelizzazione di perso-ne adulte. Durante l’itinerario i fidanzati in-contrano il sacerdote: Don Renzo, in questo delicato approccio viene aiutato da Don Ilario. Importante e ben accolto da tutti (fidanzati e non solo) è stato ricordare il loro impegno nelle preghiere dei fede-li, durante tutto il periodo dell’iti-nerario: in questo modo, il loro cammino viene riguadagnato alla cura di tutta la comunità cristiana, la quale viene fatta partecipe del-l’impegno dei suoi figli, pregando per loro!

parrocchia periodo partecipazione

Dalmine Novembre 5 coppie

S. Andrea Gennaio 3 coppie + 1 papà

S. Maria Febbraio 2 coppie

Mariano Marzo 3 coppie

Sabbio Aprile 3 coppie + 1 mamma

Brembo Maggio 2 coppie

Guzzanica Giugno In attuazione.

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La Voce di Brembo

Giovani coppie Nelle nostre comunità dalminesi, do-po l’itinerario per fidanzati di solito non c’è continuità... 4 anni fa circa sono sorti due gruppi di giovani cop-pie (a Mariano e a Dalmine) seguiti da sacerdoti, che sono tuttora in cam-mino, ma non ne sono più partiti al-tri. Stiamo valutando alcune iniziati-ve, ma ci mancano le risorse. Tenta-tivi di aggregazione (serate a tema) fatti dopo 10-12 mesi dall’itinerario per i fidanzati negli anni passati sono falliti. Quest’anno, li abbiamo invitati subi-to al termine dell’itinerario in prepa-razione al matrimonio, ed una decina di coppie hanno dimostrato entusia-smo, interesse e desiderio di conti-nuità: abbiamo visto un grande entu-siasmo e il desiderio di un cammino futuro, per far crescere e maturare la relazione di coppia. Che dire? Sono dei bei segnali di vitalità che non vanno delusi... quest’estate cerchere-mo di elaborare un piccolo progetto anche per loro. Nella riunione intervicariale di ve-nerdì 15 maggio Don Edoardo ci in-dicava ed auspicava come prossimo urgente passo la nascita nelle comu-nità degli “accompagnatori di cop-pia”: cioè la formazione di gruppi di coppie di sposi che si mettono in cammino con una “coppia guida”, per dare vita alla formazione perma-nente; anche questa potrebbe essere un’attenzione da avere per il prossi-mo futuro. I giovani sposi sono poi al centro di tutte le attenzioni e cure del programma pastorale del prossimo anno.

Momenti di formazione All’interno del gruppo abbiamo ca-pito che la “Manutenzione di cop-pia”, e la “Formazione” sono fonda-mentali per crescere nella relazione e nella vita di coppia: occorre avere cura della relazione! Per questo, ad ottobre, proporremo tre serate, dal ti-tolo “CAMMINI DI RELAZIONE”, indirizzate alle coppie di sposi e ai fidanzati di tutte le nostre comunità. Le serate non vogliono avere solo u-n’impostazione teorica: si sviluppe-ranno con una modalità di partecipa-zione attiva, e faremo in modo di creare spunti di dibattito, in un clima aperto, informale e cordiale. Ormai da 7/8 anni una nostra coppia e Don Renzo, si occupano dell’orga-nizzazione dei ritiri spirituali dioce-sani per coppie, nei periodi di avven-to e di quaresima. Si tratta di quelle proposte di SPIRITUALITA’ propo-ste dall’UFFICIO FAMIGLIA per tutta la diocesi. Per venire incontro a chi ha bambini, oltre al servizio di baby-sitting, abbiamo deciso di mo-dificare gli orari della giornata ini-ziando più tardi al mattino, verso le 10.00, prolungandoci anche nel po-meriggio e concludendo con la S. Messa intorno alle 16.30-17.00

Conclusione Abbiamo scelto di muoverci in sinto-nia ed in comunione con tutte le no-stre comunità di Dalmine, per unire e condividere le risorse per costruire qualcosa di solido che possa conti-nuare nel tempo. Il nostro obiettivo è riconoscere la famiglia come il principale alleato

nell’attuazione della missione e-vangelizzatrice della Chiesa se-condo quanto dice il programma pastorale sulla famiglia, che con-tinuerà anche nel prossimo anno spostando l’attenzione dalla pre-parazione al matrimonio ai primi tempi della vita matrimoniale. Speriamo di poter aggregare altre coppie e famiglie in modo da po-ter vivere insieme la buona noti-zia del matrimonio ed essere così un aiuto e un segno di speranza per molti nelle nostre comunità.

Come ogni anno la Banca Credito Bergamasco dimostra particolare attenzione ai problemi econo-mici della nostra parrocchia, permettendoci di attivare mutui necessari ai fini di modifiche alle strut-ture parrocchiali (Chiesa, Oratorio e Canonica...). Il Credito Bergamasco è sempre molto attento alle nostre esigenze anche con straordinarie donazioni annuali ...molto significative. Un doveroso ringraziamento e una sincera riconoscenza. S. R. a nome del CPAE

Elezioni amministrative 2009

Al nuovo sindaco e alla sua giunta

La Voce di Brembo augura un fruttuoso mandato

al servizio della cittadinanza!

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La Voce di Brembo

Il C.v.s. e BOOMERANG hanno iniziato a muovere i primi passi in una relazione sempre più densa e ricca di possibili sviluppi sulla scia dello slancio missionario che è proprio della chiesa. Alcune persone impegnate in entrambe le associazioni, le quali hanno volu-to provare a far incontrare un’as-sociazione laicale, quale è boome-rang, impegnata nel servizio ludi-co ricreativo delle persone diver-samente abili ed un’associazione ecclesiale, quale è il C.v.s., che ha come specifico carisma l’evange-lizzazione della persona diversa-mente abile in quanto “soggetto d’azione” e non oggetto di com-passione. Dopo una breve fase di progetta-zione si è voluto lasciare che fos-se l’esperienza a provocare e a mostrare se si stesse percorrendo la strada corretta. L’obiettivo prefissato era di provare a portare l’esperienza di evangelizzazione delle per-sone sofferenti o diversamente abili, direttamente dove esse si trovavano ad incontrarsi nel quotidiano. La collaborazione è dunque la chiave di lettura per spiegare il miracolo che si sta verificando in questa esperienza. L’attuazione si è realizzata nel locale dell’oratorio della par-rocchia di Sabbio (Dalmine), con l’approvazione del parroco don Gian Mario, ove ogni giovedì il gruppo boomerang si incontra per proporre attività di tipo ludico ricreativo ad una settantina di per-sone diversamente abili di diverse fasce di età che vanno da quella adolescenziale, giovanile fino a comprendere quella degli adulti. Un giovedì al mese (si è partiti

con il primo giovedì della Quare-sima) don Maurizio Chiodi (assistente spirituale diocesano C.v.s.) insieme ad alcuni volonta-ri diocesani del C.v.s., sia normo-dotati che diversamente abili, pro-venienti anche dalle parrocchie di Dalmine, supportati dagli anima-tori di boomerang, hanno dato vita ad un incontro di riflessione e preghiera insieme agli aderenti dell’associazione ospitante. Gli incontri, della durata di una mezz’ora circa, si svolgono se-condo modalità che prevedono l’uso del linguaggio verbale e non verbale, valorizzando le possibili esperienze corporee come via pri-vilegiata per comunicare l’espe-rienza di Dio. La serata si apre dunque con la sigla di boomerang, cui fa seguito il canto delle presentazioni inven-tato appositamente dal pianista

diversamente abile del C.v.s., An-drea. L’importanza del ri-presentarsi, dicendo il proprio nome ogni volta, sottolinea la centralità di ogni singolo parteci-pante a quell’incontro ed apre al-l’orizzonte dell’accoglienza. A seguire c’è il canto di inizio. Il seguito è un brano della Bibbia scelto tra le letture della domeni-

ca successiva all’incontro, che don Maurizio commenta. La preghiera cantata del Padre Nostro vede le mani spontane-amente intrecciarsi le une alle altre, in una catena in cui ogni diversità scompare in nome dell’unico Padre che è presente in quel momento. Il canto con-clusivo è un po’ l’impegno ad annunciare Lui come Verità, anche ad alta voce e magari con parole che a qualche nor-modotato possono apparire strane o stonate. La gioia che accomuna tutti i partecipanti, dai volontari ai genitori e soprattutto alle per-sone diversamente abili, rende ogni incontro luogo in cui “dare tempo al Signore” diven-ta esperienza di grazia che non si contiene tra le mura di un oratorio ma si diffonde a tutta

la comunità. La necessità dunque di rac-contare la storia di questo incontro è nata dal desiderio e nella speranza di veder col-laborare sempre più fattiva-mente i diversi gruppi e le varie associazioni laicali o ecclesiali presenti sul territo-rio, nella certezza che la ric-chezza e diversità dei carismi pur dovendo essere mantenu-ta e rispettata debba comun-que chiamare e condurre o-

gni persona a fare esperienza di Dio. A quanti volessero aprirsi a questa particolare esperienza di evangelizzazione rivolgiamo un caldo invito a venire e ve-dere e se interessati partecipare con i volontari per rendere la chiesa locale luogo di missione verso ogni fratello.

CVS (Centro Volontari della Sofferenza) e BOOMERANG: storia di un incontro possibile

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La Voce di Brembo

Arcangela Bertulessi (Nucci) Ved. Cividini

di anni 79 - 15 aprile ‘09

Angelo Ranghetti di anni 89 - 5 maggio ‘09

Rino Nespoli di anni 78 - 7 giugno ‘09

Anna Santini Ved. Lumazzi

di anni 86 - 28 maggio ‘09

Bruno Ferri Ved. Massaini

di anni 89 -.29 luglio ‘09

Piera Corti Ved. Mottini

di anni 73 - 31 luglio ‘09

Luisa Bonalumi di anni 57 - 2 agosto ‘09

DEFUNTI

Rossi Ivonne Ved. Mazzocchi

di anni 85 - 4 agosto ‘09

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La Voce di Brembo

Gruppo missionario

Composizione e stampa in proprio

Il gruppo missionario parrocchiale ha continua-to in questo periodo il suo impegno di forma-zione partecipando agli incontri vicariali e al Convegno diocesano in data 29 marzo sul tema “L’annuncio è la nostra festa - Missionarietà chiama missionarietà”. Sono questi momenti di incontro che ci aiutano a motivare il perché del nostro operare al di là della raccolta di offerte concrete che servono a sostenere e realizzare i progetti pastorali dei nostri missionari. La Pasqua è stata l’occasione per lo scambio di au-guri con tutti loro; la festa della mamma un mo-mento per constatare ancora una volta la generosità di tutti: come sono preziose (oltre che buone) quelle torte! Anche il mercatino delle bici usate continua a fruttare … Martedì 26 maggio, giornata di preghiera per il mondo missionario (rosario animato dai ragazzi), la

S. Messa è stata celebrata da don Lui-gi Manenti, prete “Fidei donum” pri-ma in Bolivia ed ora a Cuba, nella città di Baraçoa, un territorio dove è tanto difficile e pericoloso testimo-niare e annunciare il Vangelo. E, a proposito di testimoni coraggiosi, anzi eroici, ci ha fatto molto piacere leggere l’articolo pubblicato su L’Eco di Bergamo in data 15 maggio che ricorda la figura di Mons. Giuseppe

Maggi, nato a Brembo (nella cascina che porta il nome della sua famiglia) e qui sepolto al centro della nostra Chiesa parrocchiale per un permesso speciale. Molti di noi lo ricordano ancora quando partecipava alle nostre feste patronali e ammini-strava le cresime ai nostri ragazzi. Mercoledì 24 giugno i ragazzi che negli anni scorsi hanno fatto esperienza con P. Fulgenzio in Malawi hanno organizzato la terza edizione di UNA PIZZA PER L'AFRICA, presso l’area feste dell’ oratorio. La serata è stata animata dal karaoke, dal gioco della tombola e si è tentato la fortuna con la ruota dotata di ricchi premi. Il ricavato è stato de-voluto ai bambini orfani e abbandonati della Tan-zania. Una quota significativa è stata donata an-che al gruppo missionario di Brembo per i nostri missionari.

Il passaggio dalla vivacità del CRE al silenzio dei giorni a seguire è stato difficile da digerire… “Ci voleva...” pensavo all’inizio, ma questo pen-siero è durato pochissimo. Un principio sempre valido dice che “prima di lamentarsi occorre pensare a ciò che si offre”. - Già, cosa offre il nostro Oratorio? - D’altra parte cosa può offrire se qualcuno non comincia a sognare e a mettersi in gioco? Un punto di partenza deve pur esserci… perché è troppo importante CRESCERE costruendo la propria esistenza su dei valori solidi, sullo stare insieme in amicizia, su… Gesù Cristo. Servono modelli, serve che qualcuno “rompa il ghiaccio”.

Serve che tutti ci crediamo un po’ di più. Perché l’oratorio… siamo noi! A settembre si parte. A far cosa? Non mettiamo limiti alla Provvidenza. Quando si crede… si può!

don Cristiano

www.oratoriobrembo.it