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LA VITA DELL’UOMO A SPARTA Purtroppo non disponiamo di significative fonti dirette su Sparta. Senofonte (430-354 a.C.) e Plutarco (50-125 d.C.), da cui ricaviamo la maggior parte delle notizie, non erano spartani: il primo infatti era ateniese, ed il secondo visse quando ormai la potenza spartana era quasi completamente tramontata. In particolare Plutarco è lo storico che più ha scritto su Sparta: la sua celebre “Vita di Licurgo” è una fonte particolarmente preziosa circa la vita degli spartani. Da lui apprendiamo che la decisione di allevare o meno un neonato non dipendeva esclusivamente dal padre(come ad esempio avvenne sempre a Roma) . Gli anziani esaminavano il bambino: se era robusto e ben fatto ordinavano che fosse allevato; se invece era debole e deformato veniva precipitato giù dalle rupi del monte Taigeto. Il bambino che fosse ritenuto idoneo ad essere allevato, passava i primi anni della sua infanzia accanto alla madre, che lo educava a non lamentarsi, a non temere il buio e la solitudine. A sette anni il bambino veniva sottratto alla famiglia. Da quel momento viveva in gruppo con altri suoi coetanei, sotto la guida di educatori adulti. Sin da piccolo apprendeva il fondamentale precetto dell’obbedienza ai comandi ed alle leggi, e la resistenza alle fatiche più dure. Poco prima dei vent’anni, i giovani spartani dovevano sottoporsi al rito della Krypteia: i giovani spartani venivano allontanati per un lungo periodo dalle loro case e, dotati solamente di una scodella e di un coltello, non solo avevano il compito di resistere alle intemperie alle quali sarebbero rimasti inevitabilmente esposti, ma avevano anche il compito di fare delle incursioni notturne all’interno dei villaggi degli Iloti, massacrandone quanti potevano. Quando il giovane avesse superato queste prove, sarebbe di diritto entrato a far parte degli “Spartiati” detti anche “homoioi” ossia gli “uguali”. Da questo momento in poi l’uomo spartano era obbligato anche a prendere parte ai pasti comuni, che servivano a corroborare lo spirito di unione all’interno del gruppo dei combattenti. A vent’anni il giovane spartiata entrava nella fase della leva obbligatoria, ovvero doveva servire permanentemente l’esercito, la leva invece diveniva parziale superato il trentesimo anno, e durava poi fino ai 60. Il matrimonio era obbligatorio: tutti gli spartani dovevano sposarsi affinchè nascessero nuovi soldati. Questo tuttavia non cambiava le loro abitudini, fino a trent’anni infatti non andavano a convivere con la sposa, ma la incontravano solo occasionalmente. Dopo i trent’anni lo spartiata entrava per età, di diritto, a far parte dell’Apella, ossia l’assemblea di tutti i cittadini maschi di Sparta. A questo punto l’uomo era libero dal servizio militare a tempo pieno; finalmente, dopo aver molto obbedito, era a sua volta pronto per comandare, sulla propria famiglia e sui propri sottoposti, ed era pronto per la vita pubblica, in grado cioè di esercitare i suoi diritti politici. Questo non significava avere però del “tempo libero” infatti continuavano ad essere tenuti all’obbligo dei pasti comuni e degli allenamenti necessari per tenersi pronti alla guerra. Gli spartiati si trovavano fra di loro ogni giorno, e non era possibile sfuggire al gruppo, nel bene e nel male. E il male supremo consisteva nell’aver dato prova di vigliaccheria, da cui nasce il famoso detto con cui le madri asccompagavano i figli alla guerra “o con lo scudo, o sopra lo scudo”. DOMANDE DI COMPRENSIONE Cosa si intende per “fonte diretta”? perchè Senofonte e Plutarco non possono essere considerati tali? Da quanto hai letto, quali ritieni siano i valori fomndamentali per l’uomo spartano? Per quale motivo, secondo te, gli spartani venivano anche chiamati “homoioi”? Tramite una ricerca su internet, spiega che cosa significhi l’espressione “o con lo scudo o sopra lo scudo”. Esemplifica, riguardo al verbo “precipitere” quale sia il suo uso transitivo e quale quello intransitivo (usa il dizionario) Un sinonimo di “idoneo” è .................................... Un sinonimo di corroborare è.............................................. Riassumi in poche parole cosa accadeva durante le seguenti fasce di età dell’uomo spartano: 0-7; 7-20;20-30;30-60.

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LA VITA DELL’UOMO A SPARTA

Purtroppo non disponiamo di significative fonti dirette su Sparta. Senofonte (430-354 a.C.) e Plutarco (50-125 d.C.), da cui ricaviamo la maggior parte delle notizie, non erano spartani: il primo infatti era ateniese, ed il secondo visse quando ormai la potenza spartana era quasi completamente tramontata. In particolare Plutarco è lo storico che più ha scritto su Sparta: la sua celebre “Vita di Licurgo” è una fonte particolarmente preziosa circa la vita degli spartani. Da lui apprendiamo che la decisione di allevare o meno un neonato non dipendeva esclusivamente dal padre(come ad esempio avvenne sempre a Roma) . Gli anziani esaminavano il bambino: se era robusto e ben fatto ordinavano che fosse allevato; se invece era debole e deformato veniva precipitato giù dalle rupi del monte Taigeto. Il bambino che fosse ritenuto idoneo ad essere allevato, passava i primi anni della sua infanzia accanto alla madre, che lo educava a non lamentarsi, a non temere il buio e la solitudine. A sette anni il bambino veniva sottratto alla famiglia. Da quel momento viveva in gruppo con altri suoi coetanei, sotto la guida di educatori adulti. Sin da piccolo apprendeva il fondamentale precetto dell’obbedienza ai comandi ed alle leggi, e la resistenza alle fatiche più dure. Poco prima dei vent’anni, i giovani spartani dovevano sottoporsi al rito della Krypteia: i giovani spartani venivano allontanati per un lungo periodo dalle loro case e, dotati solamente di una scodella e di un coltello, non solo avevano il compito di resistere alle intemperie alle quali sarebbero rimasti inevitabilmente esposti, ma avevano anche il compito di fare delle incursioni notturne all’interno dei villaggi degli Iloti, massacrandone quanti potevano. Quando il giovane avesse superato queste prove, sarebbe di diritto entrato a far parte degli “Spartiati” detti anche “homoioi” ossia gli “uguali”. Da questo momento in poi l’uomo spartano era obbligato anche a prendere parte ai pasti comuni, che servivano a corroborare lo spirito di unione all’interno del gruppo dei combattenti. A vent’anni il giovane spartiata entrava nella fase della leva obbligatoria, ovvero doveva servire permanentemente l’esercito, la leva invece diveniva parziale superato il trentesimo anno, e durava poi fino ai 60. Il matrimonio era obbligatorio: tutti gli spartani dovevano sposarsi affinchè nascessero nuovi soldati. Questo tuttavia non cambiava le loro abitudini, fino a trent’anni infatti non andavano a convivere con la sposa, ma la incontravano solo occasionalmente. Dopo i trent’anni lo spartiata entrava per età, di diritto, a far parte dell’Apella, ossia l’assemblea di tutti i cittadini maschi di Sparta. A questo punto l’uomo era libero dal servizio militare a tempo pieno; finalmente, dopo aver molto obbedito, era a sua volta pronto per comandare, sulla propria famiglia e sui propri sottoposti, ed era pronto per la vita pubblica, in grado cioè di esercitare i suoi diritti politici. Questo non significava avere però del “tempo libero” infatti continuavano ad essere tenuti all’obbligo dei pasti comuni e degli allenamenti necessari per tenersi pronti alla guerra. Gli spartiati si trovavano fra di loro ogni giorno, e non era possibile sfuggire al gruppo, nel bene e nel male. E il male supremo consisteva nell’aver dato prova di vigliaccheria, da cui nasce il famoso detto con cui le madri asccompagavano i figli alla guerra “o con lo scudo, o sopra lo scudo”.

DOMANDE DI COMPRENSIONE

Cosa si intende per “fonte diretta”? perchè Senofonte e Plutarco non possono essere considerati tali?

Da quanto hai letto, quali ritieni siano i valori fomndamentali per l’uomo spartano?

Per quale motivo, secondo te, gli spartani venivano anche chiamati “homoioi”?

Tramite una ricerca su internet, spiega che cosa significhi l’espressione “o con lo scudo o sopra lo scudo”.

Esemplifica, riguardo al verbo “precipitere” quale sia il suo uso transitivo e quale quello intransitivo (usa il dizionario)

Un sinonimo di “idoneo” è ....................................

Un sinonimo di corroborare è..............................................

Riassumi in poche parole cosa accadeva durante le seguenti fasce di età dell’uomo spartano: 0-7; 7-20;20-30;30-60.