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La Via del Santo che amava la natura Un itinerario di oltre 160km alla scoperta di luoghi in cui San Francesco visse e pregò: sette tappe tra spiritualità, arte e cittadine medievali. Dal confine con la Toscana fino ad Assisi, passando da Città di Castello e Gubbio. Sui sentieri e le strade di campagna del nord dell’Umbria, nel circondario di Gubbio e Assisi, ogni anno aumenta il numero dei viandanti, zaino in spalla. Seguono la Via di Francesco d’Assisi, spostandosi fra i luoghi a lui legati: i borghi dove predicava, i conventi fondati da lui e dai suoi confratelli, gli armi dove si rifugiava in preghiera. Per chi è religioso è un’esperienza di fede, un modo per condividere la filosofia di vita di Francesco, che esortava a vivere “da pellegrini e forestieri in questo mondo, servendo al Signore in povertà e umiltà”. Ma c’è anche chi cammina seguendo un personale percorso interiore. Per ritrovarsi o magari al contrario, per abbandonarsi al passo, “diventando cammino”. Ogni viandante ha la sua storia, che s’incrocia con quella degli altri lungo i sentieri che portano ad Assisi. E a fare da compagni sono anche gli elementi della natura, che Francesco chiamava per nome, e sentiva fratelli e sorelle. Molti pellegrini iniziano il percorso dall’Eremo della Verna, a pochi chilometri da Chiusi della Verna (AR), in Toscana, il luogo dove il santo ricevette la stimmate nel 1224, e passando poi in terra umbra.

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La Via del Santo che amava la natura

Un itinerario di oltre 160km alla scoperta di luoghi in cui San Francesco visse e

pregò: sette tappe tra spiritualità, arte e cittadine medievali. Dal confine con la

Toscana fino ad Assisi, passando da Città di Castello e Gubbio.

Sui sentieri e le strade di campagna del nord dell’Umbria, nel circondario di Gubbio e Assisi, ogni anno

aumenta il numero dei viandanti, zaino in spalla. Seguono la Via di Francesco d’Assisi, spostandosi fra i

luoghi a lui legati: i borghi dove predicava, i conventi fondati da lui e dai suoi confratelli, gli armi dove si

rifugiava in preghiera. Per chi è religioso è un’esperienza di fede, un modo per condividere la filosofia di

vita di Francesco, che esortava a vivere “da pellegrini e forestieri in questo mondo, servendo al Signore in

povertà e umiltà”. Ma c’è anche chi cammina seguendo un personale percorso interiore. Per ritrovarsi o

magari al contrario, per abbandonarsi al passo, “diventando cammino”. Ogni viandante ha la sua storia,

che s’incrocia con quella degli altri lungo i sentieri che portano ad Assisi. E a fare da compagni sono

anche gli elementi della natura, che Francesco chiamava per nome, e sentiva fratelli e sorelle. Molti

pellegrini iniziano il percorso dall’Eremo della Verna, a pochi chilometri da Chiusi della Verna (AR), in

Toscana, il luogo dove il santo ricevette la stimmate nel 1224, e passando poi in terra umbra.

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1° Tappa Verna - Caprese Michelangelo

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La tappa inizia all’uscita del santuario. I pellegrini che scendono dalla Verna riprendono la vecchia

mulattiera e 200 Mt dopo la cappella degli uccelli sulla sx c'è il sentiero che porta a Chiusi si giunge prima

in un area attrezzata con panche e giochi e infine sulla strada si svolta a sx, all'incrocio si gira dx per

Caprese Michelangelp, e percorsi circa 600 Mt, superata la fontana "Campari" sulla curva a gomito si

prende a sx il vicolino stretto con selciato che diventa sterrato alla fine della borgata e dopo circa 700

metri sfocia di nuovo sulla strada si svolta a sx e dopo 200 metri si riprende a dx il sentiero CAI 50 che

sale ripidamente e dopo 10 minuti circa di cammino se si tiene la dx si sale con il CAI 36 che si

abbandona per il 39 il quale porta alla Croce del Varco e di nuovo si unisce al CAI 50. Si transita in

seguito anche la Croce Malcima e dopo 2,30 ore dalla partenza si arriva all’Eremo della Casella a quota

1263 La “Cima del Cammino”, da dove Francesco, nel suo ultimo viaggio (1224) di ritorno ad Assisi,

sollevando lo sguardo salutò La Verna pronunciando le commoventi parole: «Addio monte di Dio, Addio

Monte Alvernia». .

Dopo una dovuta sosta si riprende il sentiero di crinale per lasciarlo poco dopo (15 minuti circa) per

prendere a sx il sentiero per Caprese CAI 20. Ora il percorso e tutto in discesa transitando da Fragaiolo,

dove la strada diventa asfaltata e dopo 2 Km si arriva alla Lama, all’incrocio si va a dx e si sale per 1,7

km per giungere all’incrocio di Caprese. Si gira a dx si attraversa il paese e dopo circa un Km si giunge al

rifugio (sx) adiacente all’Istituto Alberghiero. Tempo di percorrenza 6 - 7 ore

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2° Tappa Caprese - Sansepolcro

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CAPRESE - SANSEPOLCRO

Si lascia il rifugio di Caprese, si torna all’incrocio sulla provinciale, si gira a destra e si scende per circa 1

chilometro e 700 metri fino al Ponte Sigerna; si attraversa e si procede sempre su strada asfaltata (poco

traffico) fino al bivio a circa 1 chilometro e 300 metri. Si mantiene la destra per Baroti: la strada diventa

sterrata; si incontra di nuovo un bivio e si mantiene la sinistra (Fungaia). Dopo 700 metri si incontra Cà

Pigotti, si continua a salire e, a circa 650 metri, al bivio si mantiene la destra e ci si immette sul sentiero

n. 2 del CAI: la salita è poco impegnativa e poco ombreggiata. Si continua a seguire il sentiero 2 ben

segnato, si supera sulla destra una torretta antincendio, si giunge ad un bivio dove si mantiene la destra;

il sentiero comincia a discendere e, dopo 2 chilometri circa, si incontra un cantiere edile sulla destra ma,

attenzione!, il sentiero si perde per via di una nuova sistemazione di confini. Si procede a fianco della

nuova recinzione e, poco dopo, si sbocca in una strada ghiaiata. Si svolta a sinistra a Rocca Cignata (in

alto sulla sinistra è visibile un rudere di torre) e si continua a scendere fino al bivio (2 chilometri e 200

metri). Si prende la strada asfaltata sulla destra, si attraversa il ponte sul lago e, dopo 900 metri (400 m

dal ponte), si prende il sentiero n. 14 del CAI sulla destra, che sale rapidamente a Calcinaia (a quota 450

m). Si prosegue per la salita che sbocca su strada asfaltata (1000 mt) a quota 500 metri. (*)Dall’altra

parte della strada, il sentiero continua ancora in leggera salita e, dopo appena 300 metri, c'è un’area

attrezzata che guarda sul lago di Montedoglio: un panorama splendido (se il cielo è terso). Il cammino

continua ancora sul sentiero, in mezzo ad una piccola pineta, per circa 1 chilometro e 800 metri, prima di

scendere di nuovo su strada asfaltata. Si svolta a destra e, dopo 50 metri, si riprende il sentiero sul lato

opposto della strada in località Albiano, un vecchio borgo abbandonato. Ora il sentiero viaggia su di uno

sterrato molto ombreggiato fino a Sansepolcro, affiancando culture agricole intercalate da piccoli laghi

artificiali.

Se si vuole incontrare qualche borgo abitato si può percorrere una strada asfaltata parallela al sentiero

(Vaio, Santa Croce, Falcigiano, Santa Fiora). Percorso 1 chilometro e mezzo da Albiano, all'altezza di un

ponticello, il sentiero devia, mentre noi proseguiamo costeggiando sulla sx un grande fossatone , che lo

perdiamo dopo un Km dopo aver attraversato del ponte. Percorsi circa 1,5 chilometri, la strada diventa

asfaltata e al bivio (700 mt) si mantiene la sx procedendo sullo sterrato. Si continua seguendo lo sterrato

che sfocia sulla provinciale per Anghiari, si gira a sinistra e, dopo 300 metri, la stessa sbocca sulla statale

per Arezzo. Si svolta ancora a sinistra e, dopo 800 metri circa, si svolta a dx su strada sterrata prima del

sottopasso della E 45. Percorso 600 metri, si gira a sinistra al nuovo sottopasso. Si procede per altri 500

metri fino all'incrocio, si continua diritto (per 630 metri) su strada asfaltata, si passa dietro alla stazione,

al passaggio a livello si gira a sinistra e si entra a Sansepolcro dalla Porta del Ponte. Tempo di

percorrenza: 6,00 – 7,00 ore. (*) Fino a nuova comunicazione non seguire l’indicazione perché il sentiero

per la pioggia si è danneggiato in due punti, quindi è meglio proseguire sulla strada asfaltata:

praticamente si allunga di poco, ma in compenso si guadagna in dislivello. Si prosegue sulla strada e,

dopo circa 2 chilometri, all’altezza di una curva a dx, si prende la carraia sterrata (freccia sul guard-rail) a

fianco del guardrail a sinistra, segnalata ancora come sentiero n. 14 del CAI.

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3° Tappa Sansepolcro - Città di Castello

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SANSEPOLCRO - CITTA’ DI CASTELLO

Il tratto umbro della Via di San Francesco parte dal borgo fortificato di Citerna, al confine con la Toscana,

in posizione panoramica sull’alta Valle del Tevere. Protetto dalle mura medievali, il paese non è cambiato

molto dai tempi in cui Francesco camminava fra i suoi vicoli. Qui, secondo la tradizione, il santo compì il

miracolo delle formiche: mentre stava predicando appoggiato a un albero carico di formiche, comandò

loro di andarsene e quelle ubbidirono, attraversando un passaggio lasciato libero dalla folla. Uscendo dal

borgo, il percorso si snoda nel verde dei boschi della valle, passando ai piedi del villaggio di Celle, che

svetta su una collina; poi la strada sale sulle pendici del monte Citerone, fino a raggiungere l’Ermo del

Buon Riposo, creato attorno alla grotta che Francesco usava come riparo nelle sue peregrinazioni da e

verso la Verna. In particolare, il santo vi cercò rifugio per più di un mese nel 1224, dopo aver ricevuto la

stimmate, per sfuggire al clamore del miracolo. Oggi l’ermo è di proprietà privata, ma si può contattare il

gentile custode per farselo aprire, scoprendo all’interno la chiesetta con l’altare e il coro, di una semplicità

tutta francescana, il refettorio, il chiostro e la Grotta del Diavolo, in cui Francesco, in preghiera, sarebbe

stato ripetutamente tentato da apparizioni demoniache. La meta finale è Città di Castello, dove San

Francesco, secondo i suoi biografi, compì molti miracoli: il più noto è quello della liberazione di una donna

dal demonio. Al santo la città ha anche dedicato una chiesa in stile gotico.

Si lascia Sansepolcro portandoci in via Montefeltro e all'incrocio si gira a Sx per Montecasale. Dopo 1

chilometro e 600 metri, al bivio si prende a sinistra e, circa 700 metri più avanti, iniziano le indicazioni

del sentiero n. 4 del CAI che dobbiamo seguire. Percorsi 950 metri, si svolta a destra al segnale

"Agriturismo San Martino" e, in un paio di chilometri, si arriva al convento di Montecasale. Tempo

impiegato per raggiungerlo: 2,00 - 2,30 ore. Dopo la visita all'eremo, si riprende il cammino sul sentiero

n. 4, si sorpassa la "Casa ferie francescana" e, dopo 200 metri circa, il sentiero gira a destra; si sale per

3 chilometri e mezzo, dove si incontra un cancello che sbarra la strada: si attraversa e si richiude. A

questo punto si lascia il sentiero 4 (che svolta di 360° che sale al crinale) e si prosegue sulla carrareccia

che gradualmente inizia a scendere. Percorso 1 chilometro e 400 metri, si incontrano dei ruderi e, poco

più avanti, si attraversa un piccolo guado. E' facile incontrare mucche al pascolo che si vanno ad

abbeverare. La strada torna a salire e, percorsi appena 300 metri, s'incontra Cà Brocchi; si svolta a

destra e si prende una bella carrareccia: dopo 950 metri si passa davanti ad un’altra casa abbandonata

(Abbadiccia) e qui inizia anche il sentiero CAI n. 101 che coincide per un tratto con il nostro cammino.

Fatti altri 1000 metri si supera un cancello (per favore, apritelo e poi richiudetelo). Si prosegue fino ad

incontrare, dopo circa 900 metri su di una curva stretta, dei grossi sassi squadrati sulla destra, si gira

sullo stretto sentiero si prosegue per 600 metri fino a quando il sentiero sfocia su un bivio asfaltato; si

scende, tenendo la destra per 150 metri fino alla casa cantoniera (sulla sinistra) e, appena superata, si

giunge nel sentiero che scende a valle. Dopo circa 900 metri, si incontra un bivio, mentre il sentiero (CAI

n.101), devia a dx, il cammino continua diritto e, dopo 2 chilometri e 300 metri, si incontrano le prime

case. Dopo 1 chilometro si giunge a Pitigliano, si gira a sx su strada asfaltata si passa il ponte al bivio si

va Dx (500 mt) dopo altri 500 mt si arriva a Selci-Lama si procede su strada asfaltata e dopo circa un

Km inizia la segnalazione del sentiero CAI n. 105 e anche questo lo seguiremo per un altro tratto.

Percorso ancora un Km 2 all’incrocio si procede diritto sullo sterrato (300 mt) che sfocia su carraia

girando a sx per 100 mt e svoltando di nuovo a dx su sterrato.Dopo 900 circa si giunge su carraia e si

svolta a sx fatti 500 mt circa si attraversa un ponticello e al bivio si mantiene la dx e si procede sulla

strada che diventa asfaltata e ad certo punto il sentiero 105 devia, mentre noi si continua sulla strada

asfaltata. Dopo circa 700 mt si procede diritto siaal primo bivio (per Userna) che al secondo bivio (

località Coppi) chi è diretto a PIETRLUNGA (vedi nota (*) mentre per il rifugio percorsi altri 300 mt si

svolta a sx all’incrocio (Titta) si procede su strada asfalta verso il centro città seguendo la segnaletica...

(in circa 4 km raggiunge il centro della cittadina dopo avere transitato le seguenti Vie….. Pieve delle

Rose…. Zampini … XI Settembre .. Via dell’Arco (Rifugio al n. 12) Tempo percorrenza ore 7,30 - 8,30

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4° Tappa Citta di Castello-Pietralunga

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CITTA DI CASTELLO – PIETRALUNGA

Questa è forse la tappa più impegnativa: quasi 30 km nella natura. Bisogna mettere in conto almeno

9/10 ore di cammino, ma per alleggerire il viaggio si può dividere il percorso in due, fermandosi a

dormire in uno degli agriturismi in località Candeggio che offrono ospitalità ai pellegrini. Il tratto più bello

è la strada bianca che scende fino al grande prato su cui è adagiata la Pieve de Saddi, la chiesa più antica

della zona, che fu la culla dell’evangelizzazione di tutta l’alta Valle del Tevere: l’edificio originario, infatti,

risale al IV secolo; qui visse e subì il martirio San Crescenzano, il soldato romano decapitato sotto

l’imperatore Diocleziano a causa della sua fede cristiana. Nel muro attiguo alla chiesa c’è una fontana

dove dissetarsi. Ancora 12 km e si arriva al borgo medievale di Pietralunga, stretto attorno ai resti della

sua rocca longobarda, di cui è sopravvissuto un possente torrione. Accanto sorge la Pieve di Santa Maria.

Si lascia il rifugio si oltrepassa la rotonda (800 mt) al bivo (200) a dx e percorsi 400 mt a sx si

attraversa una serie di condomini si attraversa un ponticello di legno e si giunge di fronte al cimitero

svoltando a sx dopo 200 circa inizia la segnaletica Regionale del sentiero francescano. Si fa

presente che il cammino di Assisi segue di massima questo percorso però di tanto in tanto dei

cambiamenti per adeguare le tappe alla tipologia di un cammino di pellegrinaggio. Le

variazioni del caso vengono segnalate con la classica freccia verde. Inoltre sul percorso ci

sono altre segnalazioni (Tau gialle) che vanno ad integrare le segnalazioni Regionali.Da ora in

poi la descrizione delle tappe è meno minuziosa, si mette in risalto solo i particolari più rilevanti e le

Ns.integrazioni, che vengono scritte in neretto.La stradina ghiaiata in salita dopo 1,5 Km sfocia a

dx su asfalto e dopo altri 1500 mt si transita al Sacro Cuore (400 alt) il sentiero diventa sterrato dopo

500 Mt incontrate un rudere più avanti un laghetto e poi una casa abitata, dopo 200 Mt al bivio state a sx

proseguite per 600 fino alla strada asfaltata. Si gira a sx. Si percorre la provinciale per 2 Km circa e poi

si svolta su stradina sterrata che dopo 2,45 Km sfocia su strada asfaltata e girate a dx. Poco dopo il bivio

di Candeggio trovate l'indicazione per Pigino, girate a dx e dopo 300 sulla sx prendete il sentiero

lungo circa 350 Mt che vi riporta di nuovo sulla strada. Ora vi trovate sulla vecchia strada per Pieve

Saddi che porta a Pietralunga. (*) Dopo 21 Km dalla partenza si arriva alla Pieve di Saddi (chiusa, però

esiste una fontana per rifornirsi di acqua). Dopo la giusta sosta si riprende la stessa strada che in circa

2,30 di ore di cammino (8 Km) giungete ad un grande incrocio, praticamente alle porte di paese, svoltate

a dx camminate per 1,2 Km salite i gradini girate a sx e fatti 100 Mt svoltate a dx e dopo 100 Mt siete in

pieno centro di Pietralunga. Tempo di percorrenza 8,00 – 9,00 ore

(*) Nel caso che le scorte di acqua siano sufficienti si può abbreviare il percorso, all'altezza

della Cà del Riccio svoltando a sx (strada sterrata) per CUIANA, un Km prima di Pieve dei

Saddi, . La carraia sfocia di nuovo sulla antica strada che porta a Pietralunga. Si risparmia un

Km e si in dislivello

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5° Tappa Pietralunga-Gubbio

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PIETRALUNGA - GUBBIO

La Via di San Francesco prosegue alla volta di Gubbio. Il primo tratto attraversa piccole valli solitarie, fra

boschi e prati. Dopo circa 4 km appare l’Abbazia di San Benedetto Vecchio, che si può ammirare solo

dall’esterno. Incrociando qualche casale isolato, si prosegue fino alla chiesetta di Montecchi, dove si valica

e l’orizzonte si apre sulla verde pianura attorno a Gubbio, incisa da filari dei pioppi lungo i canali di

irrigazione. La strada diventa asfaltata e s’incontra la chiesa di Loreto: dal sagrato a terrazza la vista

spazia libera sulla valle. Poi si scende verso la pianure. La vista di Gubbio, che s’avvicina sempre più,

segna la direzione e spinge il passo: nel volume prima indistinto del monte Ingino, un pò alla volta

emergono il profilo del Santuario di Sant’Ubaldo e i contorni dei palazzi medievali. Ormai alla periferia

della città, si raggiunge l’Anfiteatro Romano e poi, prendendo per viale del Teatro Romano, si arriva alla

porta: subito al di là c’è la chiesa di San Francesco, una delle prime erette in onore del santo (fu

consacrata nel 1256, 30 anni dopo la sua morte). All’esterno della chiesa c’è la statua di Francesco e il

lupo, a ricordo del miracolo della belva ammansita dal santo.

Si esce dal centro di Pietralunga su via di Roma e si continua sempre dritto per circa 2 Km e appena

dopo alla casa bianca si svolta a dx uno sterrato che porta direttamente a San Benedetto sfociando su

strada asfaltata si svolta a sx e dopo un Km, su di una curva a gomito (*) si prende a sx una carraia in

leggera salita che porta prima a Cà Sesse al Km 5 dopo circa un Km al bivio si gira a dx su sentiero

sempre in salita e percorsi ancora circa 1500 mt al bivio si va ancora a dx. rientrando di nuovo su carraia

in discesa fino al ponte (1700 mt). La strada riprende a salire leggermente fino alla Madonna di Montecchi

(2,5 Km circa) per tornare a scendere e dopo un Km al bivio si va a dx su strada asfaltata, si attraversa

Loreto (**)e si prosegue in direzione Monteleto (2 Km ) ed in breve (600 mt) si giunge all’incrocio di

Raggio. Si attraversa la statale si segue il tradizionale sentiero che in circa 7, Km si giunge davanti

all’imponente Teatro Romano.Si transita lungo il tragitto un ponte dopo 2,8 Km, un cavalcavia fatti altri

2,7 Km e si giunge alla periferia di Gubbio alla rotonda (500 mt) per arrivare al teatro si va a sx e alla

prossima rotonda a dx per arrivare in Piazza 40 Martiri (440 mt).Tempo di percorrenza :7,00 ore

(*) Per chi volesse abbreviare la tappa di qualche Km e con salita meno ostica, si guadagna un po’ di

tempo per una visita più approfondita della bella e caratteristica Gubbio, invece di svoltare a Sx si

procede sulla strada asfaltata poco trafficata si giunge a Moicana e all’incrocio si prende a sx in 600 mt

ci riporta sul sentiero classico(**). Almeno un’ora di guadagno.

Gubbio merita una visita approfondita, per scoprire tutti i luoghi legati a Francesco nella città che per

prima lo accolse nella sua “nuova vita”: nell’inverno del 1207, dopo aver rinunciato ai suoi beni ed essersi

spogliato persino degli abiti nella piazza di Assisi, dinanzi al vescovo, Francesco si incamminò verso

Gubbio, coperto solo da un rozzo camiciotto. In città fu accolto dall’amico Giocomello Spadalonga e iniziò

il suo cammino di condivisione con i più umili, assistendo i lebbrosi nell’Ospedale di San Lazzaro. Dopo

qualche mese tornò ad Assisi e raccolse intorno a sé i primi confratelli; negli anni successivi ritornò varie

volte a Gubbio: già nel 1213 vi ricevette in dono la chiesa di Santa Maria della Vittoria (detta la Vittorina),

alle porte della cittadina dove istituì la prima comunità eugubina. Fu proprio nei campi circostanti che,

secondo la tradizione, il santo ammansì il lupo che terrorizzava Gubbio. La sua natura è discussa: era

veramente un lupo, o, piuttosto, un uomo animalesco e selvaggio? In ogni caso, nella piccola chiesa di

San Francesco della Pace, recentemente riaperta al pubblico, si può vedere la grotta in cui visse e una

lapide su un’urna che, secondo la tradizione, conterrebbe le sue ossa.

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6° Tappa Gubbio-Valfabbrica

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GUBBIO - VALFABBRICA

A questo punto è ora di rimettersi in cammino, sempre in direzione sud, attraverso la valle del Chiascio.

Dopo qualche chilometro si raggiunge l’Abbazia benedettina di San Verecondo de Spissis, che svetta sulla

collina di Vallingegno. Qui il santo cercò rifugio dopo essere stato aggredito dai briganti, ricevendo però

una misera accoglienza: trovandosi davanti un mendicante sporco e lacero, i monaci lo fecero lavorare

come sguattero. Ma anni dopo il priore andò da Francesco per chiedere perdono così, nei frequenti

passaggi verso La Verna, il santo ricevette spesso ospitalità proprio a Vallingegno. Nei pressi dell’abbazia,

circondato da un muro di cinta, sorge ilCastello di Vallingegno, dell’XI secolo, oggi di proprietà privata.

Poi s’incontra la chiesetta della Madonna della Ripe (o delle Grazie): sulla vecchia grata a bordo della

strada i pellegrini lasciano a ricordo del loro passaggio piccole croci fatte con rametti di giunco o di

corteccia d’albero. Proseguendo per una strada sterrata piena di ciottoli si arriva al Monastero

benedettino di San Pietro in Vigneto: eretto lungo la via municipale che nel XIII secolo collegava Assisi a

Gubbio, usando materiali recuperati da un tempio pagano, ha l’aspetto più di una fortificazione che di un

edificio religioso, ma per tutto il Medioevo le sue porte furono aperte ai pellegrini lungo la Via Francigena.

Oggi, invece, qui abita in solitudine l’eremita padre Basilio Martin, che non gradisce visite. Continuando

nei boschi, una ripida salita porta alla chiesa di Caprignone, che ospità il primo capitolo dell’Ordine dei

Francescani fuori Assisi. All’orizzonte sbuca la torre del Castello di Biscina, che si raggiunge in un’ora di

saliscendi fra boschi: da qui si domina tutta la valle. Nella vicina Tenuta di Biscina è conservata una

cappella dove San Francesco si fermò a pregare nella Via di San Francesco verso Gubbio: la struttura

offre anche ospitalità per la notte. Chi se la sente, invece, può proseguire altri 12 km fino al borgo

fortificato di Valfabbrica, incontrando lungo la strada la chiesetta di Coccorano.

Eccoci arrivati alla penultima tappa! Si parte di buon mattino in direzione sud, transitando per la chiesa

della Vittorina: qui praticamente inizia il famoso “Sentiero Francescano”, ben segnato, che in due tappe

porta ad Assisi. Si attraversa il parco e, all'incrocio, si svolta a sinistra. Si superano Cipolletto e Ponte

Assi (4 chilometri). Il percorso prosegue per 1 chilometro a fianco della statale e, al bivio, si gira a

destra. Si continua fino ad un rio (1,0 Km), dopo il guado si prosegue su stradina asfaltata di campagna

in salita che in 3,5 Km si svolta a sx al bivio ancora in salita(alt. 700 mt.) Al prossimo bivio (700 mt)

inizia lo sterrato che conduce all'eremo di San Pietro (a 17 chilometri dalla partenza). Ora la strada

sterrata continua a scendere e, dopo 1 chilometro e 250 metri, il sentiero tradizionale indica di

svoltare,(*) mentre noi continuiamo diritto. Percorsi 150 metri, al bivio si svolta a destra; si

percorrono ancora circa 160 metri e si svolta ancora a destra. Si prosegue per 250 metri

arrivando sul lungo fiume, e si procede a destra. Si percorre la strada sterrata tutta

pianeggiante, ignorando eventuali bivi, tranne quello che si incontra dopo 2 chilometri e 750

metri. (**) Qui si deve svoltare a destra (si noti sulla sinistra un mucchio di sassi) su un’erta

ben strutturata. Percorsi 500 metri, si incontra un rudere e, dopo altri 150 metri, si imbocca la

strada asfaltata, girando a sinistra. Ora ci aspetta una camminata sull’asfalto, che ci permette di

risparmiare energie. Dopo 5 chilometri e mezzo, si giunge a Sambuco, si procede ancora per 2 chilometri

e 800 metri e, al bivio, si prende a destra il sentiero tradizionale che ci porta in circa 3 chilometri a

Valfabbrica. (Vedi Cartina) Tempo di percorrenza: 8,30 - 9,30 ore.(*) Nel secondo tratto della tappa

odierna si preferisce seguire l'antica via di comunicazione lungo il fiume Chiascio, che collega Gubbio a

Valfabbrica. E’ questa l'ultima fatica perchè domani si arriva ad Assisi con un cammino di soli 16

chilometri: una bella passeggiata che ci porterà a mezzogiorno di fronte all’agognata Basilica di San

Francesco. Il pomeriggio verrà dedicato in gioiosa serenità alla visita della cittadina.

(**) Si sta posando la segnaletica per arrivare fino alle porte di Valfabbrica continuando a seguire il fiume

Chiasco (Percorso classico che seguiva Francesco) che fa risparmiare alcuni Km e con il vantaggio di

camminare in ambiente naturale e infine si sfocia su strada asfaltata a 2 Km dalla Barcaccia dove c’è la

deviazione per tornare sul sentiero francescano. Si vuole evidenziare però che se il terreno a

seguito di pioggia diventasse limaccioso, allora conviene seguire la descrizione su indicata

percorrendo la strada asfaltata. Il

Page 14: La Via del Santo che amava la natura · metri). Si prende la strada asfaltata sulla destra, si attraversa il ponte sul lago e, dopo 900 metri (400 m dal ponte), si prende il sentiero

7° Tappa Valfabbrica - Assisi

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Page 15: La Via del Santo che amava la natura · metri). Si prende la strada asfaltata sulla destra, si attraversa il ponte sul lago e, dopo 900 metri (400 m dal ponte), si prende il sentiero

Prima di lasciare Valfabbrica, merita una sosta la bella Abbazia di Santa Maria, uno dei più antichi

monasteri umbri: del complesso oggi rimane la chiesa, con affreschi di scuola umbra. Poi ci si incammina

verso Assisi: dopo 5 km in salita, in cima ai due crinali che separano la valle del Chiascio da quella di

Assisi, la città natale di Francesco appare all’orizzonte e da qui la strada è quasi tutta in discesa. Sul

sentiero c’è una croce di ferro, dove i pellegrini lasciano una pietra a ricordo del proprio passaggio.

Ancora poche centinaia di metri e si arriva a Pieve San Niccolò: le panche sotto un albero invitano la

sosta. Si riprende la marcia, con Assisi in vista; il passaggio è disegnato da olivi e vigneti e il percorso è

agevole, con qualche saliscendi e tratti di strada asfaltata. Dopo il Ponte dei Galli si arriva alla chiesa di

Santa Croce. Nelle vicinanze c’è l’ingresso del Bosco di San Francesco, un percorso creato dal FAI che dai

boschi che circondano Assisi Porta direttamente alla Basilica. Se non si passa per il Bosco, si prende la

ripida strada che sale fino a Porta San Giacomo, da cui un tempo i pellegrini uscivano da Assisi per recarsi

a Santiago de Campostela. La meta finale della Via di San Francesco è vicina: superata la porta, appare

la facciata della Basilica Papale di San Francesco d’Assisi. Sull’aiuola antistante spicca il saluto

francescano “pax et bonum”: si attraversa il portico della Basilica Inferiore e si arriva alla Tomba del

Santo, illuminata dalla luce tenue di una lampada perenne.

Ed eccoci finalmente all’ultima tappa del nostro Cammino! Si devono percorrere circa 16 chilometri in

tutto. Si consiglia di partire di prima mattina per giungere ad Assisi verso mezzogiorno. Così resta il

giusto tempo sia per raccogliersi nella Cripta dentro alla Basilica, sia per godersi la bella cittadina nella

pace e nella serenità che da ogni angolo traspira di essenzialità francescana. Si lascia Valfabbrica,

seguendo le indicazioni per San Nicolò, la strada asfaltata viene lasciata a Pioppo prendendo a dx un

sentiero ombroso in salita che costeggia un fosso, giunti in vetta si intravede già da lontano Assisi, si

sorpassa il cimitero e al bivio si prosegue sulla dx. (Svoltando a sx per una visita alla bella Pieve di San

Nicolò). Si continua in leggera discesa fino al bivio prendendo a sx il sentiero ondulato, che porta verso a

Torre Zampa. Si continua scendendo verso il Ponte Santa Croce, si attraversa il Ponte dei Galli e si sale

verso alla Porta San Giacomo per entrare in Assisi e poi finalmente la strada spiana e velocemente

scende in direzione della grande Basilica Papale ove ci attende Francesco, Ns. Fratello in Cristo.

Tempo di percorrenza: 4,30 - 5,00 ore.

BENVENUTI AD ASSISI !

CHE LO SPIRITO DI FRANCESCO E ANTONIO

ILLUMINI SEMPRE IL VOSTRO CAMMINO !