LA VESUVIANITE DELLE DOLOMITI Sulle orme dei ricercatori .... 31-40.pdf · delle Valli di Fiemme e...

10
LA VESUVIANITE DELLE DOLOMITI Sulle orme dei ricercatori del secolo XIX Grisotto Mirko *, Grisotto Lodovico ** * Via F. Broger, 4 - 39055 Laives (BZ) ** Via Lichtenstein, 17 - 39055 Laives (BZ) Riassunto Le Dolomiti sono state recentemente dichiarate Patrimonio Naturale dell’Uma- nità sotto tutela Unesco, per le particola- ri caratteristiche geologiche e morfologi- che che le rendono uniche al mondo. Sul territorio della Provincia Autono- ma di Trento e più specificatamente nel- l’area di Predazzo e dei monti Monzoni, oltre alle rocce di natura sedimentaria, prevalgono rocce intrusive e vulcaniche di vario chimismo, a testimonianza di antichi eventi eruttivi 1 . L’interazione tra le rocce intrusive e le rocce di origine sedimentaria ha prodotto fenomeni di metamorfismo di contatto che hanno portato alla formazione di nu- merose specie minerali, tra cui la vesuvia- nite 2 oggetto di questo articolo. La scoperta di questi fenomeni, nel di- ciannovesimo secolo, ha portato numero- si studiosi, specialmente dall’area tedesca, a documentare la geologia e la mineralo- gia di queste zone. In questa nota vengono descritte le principali località di ritrovamento della vesuvianite: i Canzoccoli di Predazzo, le Pale Rabbiose, il Toal de la Foa, il Toal del Mason, la cima Malinverno e la zona detta “delle Selle” tra il rifugio Taramelli e la Punta D’Allochet sui Monzoni. Introduzione Nel diciannovesimo secolo i minerali delle Valli di Fiemme e di Fassa suscitaro- no l’attenzione di molti studiosi di geolo- gia e mineralogia. Si deve a Giovanni Il Cercapietre 1-2 / 2010, 31-40 Grisotto M. e Grisotto L.: La vesuvianite delle Dolomiti… 31 1 Si tratta di monzoniti, graniti e lave, la loro ori- gine risale al trias medio circa 232 milioni di anni fa (Dellantonio, 1996). 2 Specie mineralogica del gruppo della vesuvianite (unitamente a fluorvesuvianite, manganvesuvianite e wiluite), sistema tetragonale, sorosilicato con formula chimica Ca 19 (Al,Mg,Fe) 13 Si 18 O 68 (O,OH,F) 10 . Malinverno parete nord visto dalla Valle dei Monzoni. Ubicazione delle zone di ricerca: 1 - Canzoccoli di Predazzo. 2 - Pale Rabbiose; Toal de la Foa; Toal del Mason; C. Malinverno; Rifugio Taramelli.

Transcript of LA VESUVIANITE DELLE DOLOMITI Sulle orme dei ricercatori .... 31-40.pdf · delle Valli di Fiemme e...

Page 1: LA VESUVIANITE DELLE DOLOMITI Sulle orme dei ricercatori .... 31-40.pdf · delle Valli di Fiemme e di Fassa suscitaro-no l’attenzione di molti studiosi di geolo-gia e mineralogia.

LA VESUVIANITE DELLE DOLOMITISulle orme dei ricercatori del secolo XIXGrisotto Mirko*, Grisotto Lodovico*** Via F. Broger, 4 - 39055 Laives (BZ)

** Via Lichtenstein, 17 - 39055 Laives (BZ)

Riassunto

Le Dolomiti sono state recentementedichiarate Patrimonio Naturale dell’Uma-nità sotto tutela Unesco, per le particola-ri caratteristiche geologiche e morfologi-che che le rendono uniche al mondo.

Sul territorio della Provincia Autono-ma di Trento e più specificatamente nel-l’area di Predazzo e dei monti Monzoni,oltre alle rocce di natura sedimentaria,prevalgono rocce intrusive e vulcaniche divario chimismo, a testimonianza di antichieventi eruttivi 1.

L’interazione tra le rocce intrusive e lerocce di origine sedimentaria ha prodottofenomeni di metamorfismo di contattoche hanno portato alla formazione di nu-merose specie minerali, tra cui la vesuvia-nite2 oggetto di questo articolo.

La scoperta di questi fenomeni, nel di-ciannovesimo secolo, ha portato numero-si studiosi, specialmente dall’area tedesca,a documentare la geologia e la mineralo-gia di queste zone.

In questa nota vengono descritte leprincipali località di ritrovamento dellavesuvianite: i Canzoccoli di Predazzo, lePale Rabbiose, il Toal de la Foa, il Toaldel Mason, la cima Malinverno e la zonadetta “delle Selle” tra il rifugio Taramellie la Punta D’Allochet sui Monzoni.

Introduzione

Nel diciannovesimo secolo i mineralidelle Valli di Fiemme e di Fassa suscitaro-no l’attenzione di molti studiosi di geolo-gia e mineralogia. Si deve a Giovanni

Il Cercapietre 1-2/2010, 31-40 Grisotto M. e Grisotto L.: La vesuvianite delle Dolomiti…

31

1 Si tratta di monzoniti, graniti e lave, la loro ori-gine risale al trias medio circa 232 milioni di anni fa(Dellantonio, 1996).

2 Specie mineralogica del gruppo della vesuvianite(unitamente a fluorvesuvianite, manganvesuvianite ewiluite), sistema tetragonale, sorosilicato con formulachimica Ca19(Al,Mg,Fe)13Si18O68(O,OH,F)10.

Malinverno parete nord visto dalla Valle dei Monzoni.

Ubicazione delle zone di ricerca:1 - Canzoccoli di Predazzo.2 - Pale Rabbiose; Toal de la Foa; Toal del Mason; C.Malinverno; Rifugio Taramelli.

Page 2: LA VESUVIANITE DELLE DOLOMITI Sulle orme dei ricercatori .... 31-40.pdf · delle Valli di Fiemme e di Fassa suscitaro-no l’attenzione di molti studiosi di geolo-gia e mineralogia.

Battista Brocchi3 la prima pubblicazioneimportante riguardante la mineralogiadella Val di Fassa, risalente al 1811 (Me-moria mineralogica sulla Valle di Fassa inTirolo).

La fama riconosciuta a livello interna-zionale di questa area si deve al conte vi-centino Giuseppe Marzari Pencati 4 chesvolgeva l’attività di ispettore delle minie-re. Nel 1820 pubblicò, sul supplementodel giornale Nuovo Osservatore Venezia-no, le osservazioni da lui fatte l’anno pri-ma sui Canzoccoli di Predazzo: un granitostava sopra il calcare, per cui doveva esse-re di origine più recente.

La riflessione di Marzari Pencati mina-va alle radice la teoria detta del nettuni-smo 5: teoria portata avanti dalla scuoladei geologi tedeschi. Leopold von Buch,allievo di Werner, considerato all’epocauno dei più importanti geologi, con il pre-ciso scopo di riuscire a negare quantoscritto da Pencati, intraprese per due vol-te il viaggio dalla Sassonia. Nel secondoviaggio fu affiancato da Alexander vonHumbolt, ciambellano del re di Prussia enoto geografo.

Ma nonostante i tentativi di trovareuna alternativa, non fu possibile negarel’evidenza: il calcare era di origine prece-dente al granito e risultava avere subìtouna “cottura”. La teoria del Nettunismovenne così superata e tutto quello che se-guì portò a numerose scoperte, prima nel-l’area di Predazzo e successivamente suiMonzoni (Dellantonio, 1996).

I giacimenti di contatto di Predazzo edei Monzoni furono studiati e descritti danumerosi autori, alcuni dei quali si occu-parono in particolare dei giacimenti a ve-suvianite; basti citare Victor Leopold Rit-ter von Zepharovich6, Cornelius Doelter7,Georg Gasser 8 a cui si deve il celebre te-sto Die Mineralien Tirols EinschliesslichVoralbergs und der Hohen Tauern.

La geologia di Predazzo e dei Monzonimeriterebbe un ampio spazio, ma, per co-modità di lettura, verrà fatto un accennosoltanto alla parte relativa ai fenomeniconnessi al metamorfismo di contatto. Lecamere magmatiche dei vulcani di Predaz-zo e dei Monzoni solidificandosi in profon-dità provocarono un intenso metamorfi-smo termico sulle rocce sedimentarie in-cassanti. Nelle rocce carbonatiche a direttocontatto con i corpi intrusivi monzonitici9,

Il Cercapietre 1-2/2010, 31-40 Grisotto M. e Grisotto L.: La vesuvianite delle Dolomiti…

32

3 Brocchi Gian Battista (1772-1826), geologo e pa-leontologo, si occupò di mineralogia, botanica e zoolo-gia.

4 Marzari Pencati Giuseppe (1779-1836), studiosodi botanica, geologia e mineralogia.

5 Teoria elaborata da Abraham Gottlob Werner(1749-1817), mineralista e geologo tedesco dell’accade-mia mineraria di Freiberg in Sassonia, secondo cui tut-te le rocce esistenti si sarebbero originate in un mareprimordiale e tutte le rocce intrusive, gli gneiss, gli sci-sti avrebbero avuto una origine sedimentaria; successi-vamente, con il graduale ritiro del mare primordiale, sisarebbero depositati i basalti e infine le rocce sedimen-tarie quali i calcari. Questa teoria non prevedeva alcu-na variazione della sequenza di deposito. A Werner siattribuisce il merito di aver individuato nella vesuvia-nite una nuova specie mineralogica sulla base di unrinvenimento nel 1795 sul Vesuvio.

6 Zepharovich, Victor Leopold Ritter von, 1830-1890, mineralista geologo nell’Ufficio geologico impe-riale austriaco (1852-56), si dedicò in modo particolarea ricerche di cristallografia.

7 Doelter Cornelio (1850-1930), mineralogista epetrografo.

8 Gasser Georg (1857-1931), bolzanino, naturalistae artista, è l’effettivo padre del Museo di Scienze Na-turali di Bolzano. Sul finire del XIX secolo, con la rea-lizzazione della sua collezione naturalistica, unica nelsuo genere in Alto Adige, gettò infatti le basi per lanascita dell’attuale Museo.

9 Monzonite: roccia magmatica intrusiva di com-posizione mineralogica e chimica intermedia tra le dio-riti e le sieniti.

Page 3: LA VESUVIANITE DELLE DOLOMITI Sulle orme dei ricercatori .... 31-40.pdf · delle Valli di Fiemme e di Fassa suscitaro-no l’attenzione di molti studiosi di geolo-gia e mineralogia.

oltre al fenomeno del metamorfismo ter-mico, vi fu uno scambio di nuovi elementi.Tale interazione (metasomatismo) portòalla formazione di numerosi minerali dicontatto, a volte in cristallizzazioni macro-scopiche (Dellantonio, 1996). I cristalli divesuvianite presenti nelle rocce di meta-morfismo di contatto hanno questa origine.

Giacimenti

Tutti i giacimenti di contatto a vesuvia-nite presenti nelle zone oggetto di questoarticolo presentano caratteristiche identi-che. Sono tutti localizzati al contatto tra lamonzonite e le rocce sedimentarie. La va-rietà dei minerali associati è modesta. Ol-tre alla vesuvianite i minerali presenti so-no: granati di tipo grossularia, gehlenite,diopside varietà fassaite, lizardite, clintoni-te e wollastonite; come rarità si hannogranelli di calcopirite e malachite.

Le zone mineralizzate a vesuvianite avolte costituiscono bancate con andamen-to costante, altre volte si presentanoframmentate a formare delle bolle neicalcari; in alcuni casi si hanno degli inclu-si metamorfosati a prevalente vesuvianitenella monzonite.

Ai Canzoccoli di Predazzo, alla cimaMalinverno e alle Selle le mineralizzazio-ni a vesuvianite hanno andamento per lopiù orizzontale e seguono l’originariastratificazione delle rocce sedimentarie.Al Toal del Mason la mineralizzazione avesuvianite ha andamento verticale. Lemigliori cristallizzazioni si rinvengono adiretto contatto con la monzonite e de-crescono se ci si allontana anche di pochidecimetri. Ai Canzoccoli di Predazzo so-no stati estratti campioni con cristalli di

vesuvianite verde e marrone a direttocontatto con la monzonite. Su bande didimensione metrica di calcari metamorfo-sati inclusi nella monzonite gli autori han-no rinvenuto gli esemplari di maggiorpregio estetico, mentre dove si ha contat-to tra monzonite e calcare incassante, lavesuvianite è frequente, ma scarseggianole cristallizzazioni ben formate.

Normalmente la vesuvianite si rinvie-ne nel classico colore marrone, mentrenegli inclusi metamorfosati incassati nellamonzonite si ha vesuvianite di coloremarrone, giallo e verde. Ai Canzoccoli diPredazzo e nella zona compresa tra il ri-fugio Taramelli e il lago delle Selle, sonostati rinvenuti gruppi di cristalli di vesu-vianite di colore marrone con sovracresci-ta di colore verde. La presenza di più ge-nerazioni di vesuvianite sullo stesso cam-pione è la testimonianza dei complessi fe-nomeni connessi al metamorfismo di con-tatto, come quello tipico delle pseudo-morfosi di grossularia su gehlenite moltofrequenti a Predazzo e sui Monzoni (De-martin, 1998).

Il Cercapietre 1-2/2010, 31-40 Grisotto M. e Grisotto L.: La vesuvianite delle Dolomiti…

33

Malinverno parete nord; contatto tra calcare e monzo-nite.

Page 4: LA VESUVIANITE DELLE DOLOMITI Sulle orme dei ricercatori .... 31-40.pdf · delle Valli di Fiemme e di Fassa suscitaro-no l’attenzione di molti studiosi di geolo-gia e mineralogia.

Come assoluta rarità sono stati rinve-nuti ai Canzoccoli di Predazzo scalenoedridi calcite su cristalli di vesuvianite marro-ne e verde scuro, e pseudomorfosi di cri-stalli di gehlenite su vesuvianite verde.

Descrizione delle zone di ricerca

Predazzo

I Canzoccoli di Predazzo si trovano aoccidente dell’abitato di Predazzo, allependici del monte La Forcella. La fasciadi contatto inizia dall’omonima cava dimarmo (Cava Canzoccoli) ad una quotadi 1200 m e termina ad una quota di 1700m. I giacimenti a vesuvianite iniziano dasopra la cava di marmo abbandonata eproseguono lungo il ripido pendio bosco-so fino ad una quota di circa 1700 m.

I principali giacimenti storici sono la“Palacia” (1630 m), il giacimento classicodella gehlenite e quello denominato “Tofde Vena” 10 a una quota di circa 1700 m(Demartin et al., 2006). I campioni prove-nienti da questi siti vennero descritti daZepharovich (1859) e successivamente daGasser (1913).

La vesuvianite è diffusa, in gruppi dicristalli, in cavità dello stesso mineralemassivo oppure sui calcari metamorfosati.Il colore varia dal marrone chiaro al nero.

I cristalli marroni sono stati rinvenutiin gruppi, in geodi e raramente in esem-plari flottanti in argilla al centro di alcunigrossi geodi.

In passato sono stati estratti gruppi dicristalli di colore verde rinvenuti in relativaabbondanza, mentre caratteristici di questazona sono i cristalli di vesuvianite marronecon rivestimento di vesuvianite verde.

I più grandi hanno raggiunto la dimen-sione massima di 7 cm.

Sono stati rinvenuti cristalli con questecaratteristiche delle dimensioni massimedi 5 cm, anche se per gli esemplari dimaggiore qualità si arriva fino ai 20 mm(Demartin et al., 2006).

Il Cercapietre 1-2/2010, 31-40 Grisotto M. e Grisotto L.: La vesuvianite delle Dolomiti…

34

10 Il toponimo “Tof de Vena” indica il ripido cana-lone che scende dal Monte La Forcella, visibile dall’a-bitato di Predazzo. Il giacimento della vesuvianite sitrova su uno sperone roccioso ad una quota di circa1700 m alla confluenza tra l’omonimo canalone e unaltro solco vallivo.

Canzoccoli, il giacimento a vesuvianite del Tof de Venacitato da Gasser.

Vesuvianite, Canzoccoli. Gruppo di cristalli di 50 mmcon insolito accrescimento elicoidale, tipico invece nelquarzo delle fessure delle Alpi Svizzere.

Page 5: LA VESUVIANITE DELLE DOLOMITI Sulle orme dei ricercatori .... 31-40.pdf · delle Valli di Fiemme e di Fassa suscitaro-no l’attenzione di molti studiosi di geolo-gia e mineralogia.

Recentemente è stata rinvenuta unabancata di calcari metamorfosati con fre-quenti geodi e gruppi di cristalli di vesu-vianite verde con caratteristiche differentidai giacimenti classici. Il colore è verdechiaro e i cristalli molto lucenti risaltanosul bianco del calcare metamorfosato. So-no frequenti cristalli centimetrici con ter-minazione piatta e sezione quadrata. Par-ticolarmente interessanti sono esemplaricon abito scheletrico e con accrescimentidi più cristalli.

Altri giacimenti dove è possibile rinve-nire la vesuvianite in discreti esemplari,sono ubicati a oriente dell’abitato di Pre-dazzo sulla Malgola.

I Monzoni

I monti Monzoni si trovano sul territo-rio della Provincia Autonoma di Trento eprecisamente tra la testata della valle deiMonzoni, confluente nella valle di SanNicolò a nord e la valle di San Pellegrinosul versante sud.

Formano un aspro massiccio che iniziadalla Punta Valacia a ovest, e terminano alPasso delle Selle a oriente. I Monzoni sidifferenziano dal paesaggio circostante do-ve prevalgono le rocce di origine sedimen-taria e denotano la loro natura intrusiva.

Le principali cime della catena sono:Cima Valacia 2637 m, cima Malinverno o“Spiz del Malinvern” 2630 m, cima Rico-letta o “Spiz da Tariciogn” 2647 m, PuntaD’Allochet 2582 m.

Molti autori del passato riportano co-me località classiche di ricerca i vari

Il Cercapietre 1-2/2010, 31-40 Grisotto M. e Grisotto L.: La vesuvianite delle Dolomiti…

35

Vesuvianite, Canzoccoli. Gruppo di cristalli di 60 mmrinvenuto flottante nell’argilla.

Vesuvianite, Canzoccoli. Cristallo di 60 mm rinvenutoflottante nell’argilla.

Vesuvianite, Canzoccoli. Cristallo di 12 mm; è evidenteil nucleo di colore marrone con la sovracrescita di co-lore verde.

Page 6: LA VESUVIANITE DELLE DOLOMITI Sulle orme dei ricercatori .... 31-40.pdf · delle Valli di Fiemme e di Fassa suscitaro-no l’attenzione di molti studiosi di geolo-gia e mineralogia.

“Toal”11. Viene menzionato il rinveni-mento di minerali costantemente resopossibile dai continui fenomeni di erosio-ne meteorica (De Michele, 1974 e Gra-maccioli, 1975).

Per esperienza personale degli autori,allo stato attuale, per il versante sud inmassima parte erboso, gli unici mineralirinvenibili sono presenti nei detriti trasci-nati a valle dalle valanghe e/o provenien-ti da scavi eseguiti dai collezionisti di mi-nerali. Per il versante nord, dove le franesono più frequenti, non sono mai stati rin-venuti esemplari degni di nota.

Oggi per poter rinvenire qualche cam-pione interessante è necessario eseguirenumerosi sondaggi. Quasi due secoli di ri-cerche hanno causato un notevole impo-verimento di molte zone e ancora ogginumerosi scavi rimangono a testimonian-za di questo.

Le mineralizzazioni a vesuvianite sonolocalizzate sempre al contatto tra la mon-zonite e le rocce sedimentarie e sono pre-valentemente diffuse tra le quote di 2100e 2600 m. Le località sotto elencate sononote da lungo tempo e citate nei lavori diZepharovich (1859), Doelter (1875) eGasser (1913).

Vengono di seguito elencate le princi-pali zone dove sono stati rinvenuti cam-pioni di vesuvianite.

Le Pale Rabbiose: nella cresta compre-sa tra il Toal de la Foa e la Val Pizmeda, sirivengono rare lenti a vesuvianite nei cal-

cari metamorfosati. Raramente compaio-no cristalli grandi anche alcuni centimetri,dei quali però, a causa del “concrescimen-to”, si possono apprezzare solo poche fac-ce. Le specie associate sono granato gros-sularia e diopside varietà fassaite.

Toal de la Foa: è il ripido solco vallivosul versante sud dei Monzoni compresotra la Cima Uomo a est e le Pale Rabbio-se. Vi si trova vesuvianite in masse infor-mi associate a diopside varietà fassaite,raramente si rinvengono cristalli di coloremarrone, della grandezza di diversi centi-metri, inclusi in vesuvianite compatta e ri-vestiti di un velo di calcite, e per questoscarsamente lucenti.

Toal del Mason: vi si accede dalla val-le di San Pellegrino partendo dalla loca-lità Fango. Geograficamente corrispondeal versante sud della cima Malinverno. Viè ubicato il giacimento classico dal qualeprovengono le famose vesuvianiti nellacalcite azzurra (De Michele, 1974). Que-sto giacimento può considerarsi pressochéesaurito per via degli intensi lavori di sca-vo eseguiti in modo insensato; la vena èstata coperta dai detriti gettati da chi se-guiva la mineralizzazione in profondità.

Nel 2000 gli autori rinvennero un trat-to di mineralizzazione lasciato integro dalquale furono estratti numerosi geodi concristalli fino a 30 mm, in associazione condiopside della varietà fassaite. Purtroppola calcite era stata dilavata dagli agentimeteorici e le geodi si presentavano puli-te. Andando in profondità la mineralizza-zione si presentava fortemente alterata e,una volta asciutti, i cristalli opacizzavanoe tendevano a polverizzarsi.

Il Cercapietre 1-2/2010, 31-40 Grisotto M. e Grisotto L.: La vesuvianite delle Dolomiti…

36

11 Nel dialetto locale per “toal” si intendono i ripi-di solchi vallivi che scendono dalla catena dei Monzo-ni. Sono la via naturale di distacco delle slavine e di ac-cumulo dei detriti.

Page 7: LA VESUVIANITE DELLE DOLOMITI Sulle orme dei ricercatori .... 31-40.pdf · delle Valli di Fiemme e di Fassa suscitaro-no l’attenzione di molti studiosi di geolo-gia e mineralogia.

Tra il Toal del Mason, la valle Ricolet-ta e il versante sud della cima Malinver-no, si rinvengono mineralizzazioni dove lavesuvianite compare in rari cristalli centi-metrici da giallo e verde chiaro. La vesu-vuanite è spesso alterata e i cristalli unavolta asciutti si sbriciolano. La zona di ri-cerca è compresa tra una quota di 2300 me la cresta che dà sul versante nord.

Spiz del Malinvern (Cima Malinverno).È uno dei punti più panoramici di tutto ilmassiccio dei Monzoni; se la visibilità èbuona si possono vedere tutte le Dolomi-ti, e lo spazio dall’Adamello all’Ortles-Ce-vedale fino alle Alpi Aurine. Il che da so-lo ripaga della fatica del cammino.

L’itinerario di accesso è lo stesso delToal del Mason. I giacimenti a prevalentevesuvianite si trovano tra la cima Malin-verno (2630 m) e la forcella Ricoletta esono ubicati sul versante nord.

Si tratta di una instabile parete che in-combe sulla valle dei Monzoni. La zona èvisibile da tutta la valle sottostante pervia del grande incluso di rocce sedimenta-

rie metamorfosate di colore chiaro che ri-salta sulla monzonite più scura.

Questa è la zona più ricca di minera-lizzazioni a vesuvianite, ma è anche la piùimpervia e pericolosa a causa della preca-ria stabilità, del frequente distacco dimassi e della presenza di ponti di neve fi-no ai mesi di luglio e agosto. La vesuvia-nite costituisce estese bancate tra la mon-zonite incassante e i calcari metamorfosa-ti, che si alternano in tutta la parte som-mitale della parete.

Normalmente si ha vesuvianite massi-va di colore verde, giallo e marrone, conabito semplice (Gasser, 1913), raramente,e solo in pochi punti, sono stati estratticristalli di vesuvianite di dimensioni con-siderevoli, fino a 17 cm per 14 cm (ritro-vamento degli autori).

Da uno strato di calcare metamorfosa-to sono stati estratti notevoli cristalli dicolore verde che risaltano sul colore bian-co della matrice. In alcuni casi i cristalli divesuvianite sono isolati a causa dello scio-glimento del rivestimento di calcite inter-posto tra i cristalli e la matrice calcarea.

Il Cercapietre 1-2/2010, 31-40 Grisotto M. e Grisotto L.: La vesuvianite delle Dolomiti…

37

Toal del Mason, storico giacimento di vesuvianite concalcite azzurra e diopside.

Il grande incluso termometamorfosato della paretenord del Malinverno visto dall’alto.

Page 8: LA VESUVIANITE DELLE DOLOMITI Sulle orme dei ricercatori .... 31-40.pdf · delle Valli di Fiemme e di Fassa suscitaro-no l’attenzione di molti studiosi di geolo-gia e mineralogia.

La varietà dei minerali associati è mo-desta e annovera: granato grossularia, dio-pside varietà fassaite, lizardite, clintonite eraramente granuli di calcopirite con pati-ne di malachite. I geodi, con cristalli di ve-suvianite inclusi in calcite spatica, sono ra-rissimi. Cristalli di vesuvianite, anche inaggregati, sono rinvenibili in un materialeincoerente, simile alla cenere, dal quale sipossono facilmente evidenziare.

Caratteristici di questa zona sono par-ticolari accrescimenti di cristalli gialli co-lonnari di calcite associati a clintonite.

Le Selle: questa zona di contatto è lo-calizzata tra il rifugio Taramelli, il Lagodelle Selle e la Punta D’Allochet. Vi siaccede dalla valle dei Monzoni. La vesu-vianite è diffusa in masse di colore gialloe marrone. Alcune lenti hanno datoesemplari molto simili a quelli dei Can-zoccoli di Predazzo, ovvero cristalli centi-metrici di vesuvianite marrone con sovra-crescita di vesuvianite verde. La parage-nesi comprende granato grossularia da

bianco a verde e raramente gehlenite. Algiacimento della gehlenite in prossimitàdel lago delle Selle prevale il granatogrossularia e i cristalli di vesuvianite sonoda considerarsi una rarità. Salendo diquota, tra il lago delle Selle e la PuntaD’Allochet, vi sono bancate di calcarimetamorfosati a prevalente vesuvianiteche raramente si rinviene in cristalli mar-roni e gialli in piccole cavità ricolme dicalcite spatica.

Conclusioni

I campioni di vesuvianite illustrati inquesto articolo sono il risultato di ricer-che eseguite dagli autori nel corso degliultimi anni e provengono in parte dai gia-cimenti classici citati in letteratura, in altricasi da giacimenti nuovi.

La riscoperta di molte località citateda autori quali Zepharovich, Doelter,Gasser, ha richiesto molta pazienza e unaconoscenza accurata del territorio acqui-sita con numerose escursioni.

Confrontando le fonti bibliografichedel diciannovesimo secolo con quelle piùrecenti si nota che gli autori del passatodescrissero i campioni e le mineralizza-zioni con dovizia di particolari, ma i gia-cimenti studiati nel ventesimo secolo inmassima parte, sono ubicati in zone diffe-renti rispetto a quanto citato nei relativitesti.

Quanto scritto è opinione personaledegli autori, e segue solo un ragionamen-to di ordine pratico dettato dall’esperien-za maturata durante le numerose escur-sioni di ricerca. Negli anni sessanta e set-tanta del secolo scorso le zone di Predaz-zo e dei Monzoni sono state oggetto di in-

Il Cercapietre 1-2/2010, 31-40 Grisotto M. e Grisotto L.: La vesuvianite delle Dolomiti…

38

Malinverno parete nord. Dettaglio di un affioramentomineralizzato a vesuvianite. Si nota la monzonite, ilcalcare metamorfosato al contatto e la fascia a vesu-vianite con le geodi a calcite.

Page 9: LA VESUVIANITE DELLE DOLOMITI Sulle orme dei ricercatori .... 31-40.pdf · delle Valli di Fiemme e di Fassa suscitaro-no l’attenzione di molti studiosi di geolo-gia e mineralogia.

Il Cercapietre 1-2/2010, 31-40 Grisotto M. e Grisotto L.: La vesuvianite delle Dolomiti…

39

Car

ta g

eolo

gica

dei

Mon

ti M

onzo

ni, d

a D

oelt

er C

. (18

75).

Page 10: LA VESUVIANITE DELLE DOLOMITI Sulle orme dei ricercatori .... 31-40.pdf · delle Valli di Fiemme e di Fassa suscitaro-no l’attenzione di molti studiosi di geolo-gia e mineralogia.

tensi lavori di ricerca; molti giacimenti so-no stati esauriti o considerati tali.

Di conseguenza i collezionisti in massi-ma parte si sono limitati a eseguire ricer-che sui soliti “buchi”, trascurando la ri-cerca di nuove zone. Questa trascuratezzaha permesso agli autori di concentrare lericerche in zone considerate improdutti-ve, con il risultato di rinvenire mineraliz-zazioni integre.

* * *

Tutti i campioni illustrati appartengo-no alla collezione degli autori. Tutte le fo-to sono state eseguite da Grisotto Mirko.

Per chi volesse eseguire delle ricerchemineralogiche si ricorda che, sul territoriodella Provincia Autonoma di Trento, l’e-strazione di minerali non è libera. La ri-cerca è disciplinata dalla Legge Provincia-le del 31 Ottobre 1983 n. 37 e successivemodificazioni, che dispone il rilascio diuna apposita autorizzazione del ServizioGeologico Provinciale.

Il Cercapietre 1-2/2010, 31-40 Grisotto M. e Grisotto L.: La vesuvianite delle Dolomiti…

40

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

BROCCHI G., (1811) - Memoria mineralogica sullavalle di Fassa in Tirolo - Milano, pp. 233.

DE MICHELE V., (1974) - Guida Mineralogica d’Ita-lia Vol. 1 - Istituto Geografico de Agostini No-vara, pp. 216.

DELLANTONIO E., (1996) - Geologia delle valli diFiemme e Fassa. - Estratto da: La vallata del-l’Avisio, Fiemme, Fassa, Cembra, Altopiano diPinè. 1995 Consorzio dei Comuni della Provin-cia di Trento - B.I.M. dell’Adige - Ristampapromossa dal comune di Predazzo, dicembre1996, pp. 28.

DEMARTIN F., (1998) - La gehlenite di Predazzo edei Monzoni - Rivista Mineralogica Italiana, Mi-lano, 2, 1998, 46.

DEMARTIN F., CAMPOSTRINI I., GRISOTTO M., GRI-SOTTO L., (2006) - I Canzoccoli. Una localitàclassica presso Predazzo, Val di Fiemme, Trento -Rivista Mineralogica Italiana, Milano, 3, 2006, 1.

DOELTER C., (1875) - Der geologische Bau, die Ge-steine und Mineralienfundstätten des Monzoni -Gebirges in Tirol - Jahrbuch der Geol. Reichs-anstalt. Bd. 25, Wien, pp. 207.

GASSER G., (1913) - Die Mineralien Tirols Einsch-liesslich Voralbergs und der Hohen Tauern - In-nsbruck. Wagner, pp. 548.

GRAMACCIOLI C. M., (1975) - Minerali Alpini ePrealpini - Istituto Italiano Edizioni Atlas Ber-gamo Vol. 2, pp. 472.

MARZARI PENCATI G., (1820) - Notizia sopra ungranito in massa terziario sovrapposto al calcaresecondario del fiume Avisio in giacimento di-scordante al calcare secondario - Supplementoal Nuovo Osservatore Veneziano.

ZEPHAROVICH. V. VON, (1859) - MineralogischesLexikon für Kaisertum Oesterreich - Bd. 1,Wien, pp. 627.

§