La Vergine Dell'Eucaristia

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La Vergine dell’Eucaristia Il Messaggio Eucaristico e l’Adorazione Avere devozione a Gesù nell’Eucaristia vuol dire esercitarsi ed educarsi alla fede Eucaristica. Ci aiutano le diverse preghiere e meditazioni, che preparano alla Santa Messa e all’Adorazione davanti al Tabernacolo. Esse ci pervadono di tale stupore e fuoco da prolungare la Sua presenza negli atti di pietà. L’atteggiamento, che Maria SS. ci invita ad assumere, è quello di rivolgersi a Dio con«fervore e tremore» (Fil 2,12) per avvicinarci a Lui «in maniera più perfetta ed eccelsa» (San Leone Magno). In alcuni tratti della Sapienza Rivelata del Dio Vivente, sono addirittura specificatamente richiesti alcuni atteggiamenti esterni, con cui si rende coerente la celebrazione, l’Adorazione e la coscienza di Dio. I principali gesti di Adorazione, che accomunano i cattolici agli ortodossi sono l’inchino (proskynesis), la genuflessione (gonyklisìa) e la prostrazione a terra, segno della massima Adorazione al Risorto, che è il Vivente. I gesti di Adorazione, che la liturgia chiede di osservare, corrispondono al riconoscimento della Maestà del Signore e dell’appartenenza dell’uomo a Dio. L’inginocchiarsi e lo stare in piedi sono due atteggiamenti dell’unica Adorazione, ma essi vanno compiuti entrambi, ma in differenti momenti» (L’Eucaristia, fonte e culmine... Sinodo

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La Vergine dell’Eucaristia 

 

Il Messaggio Eucaristico e l’Adorazione 

Avere devozione a Gesù nell’Eucaristia vuol dire esercitarsi ed educarsi alla fede Eucaristica. Ci aiutano le diverse preghiere e meditazioni, che preparano alla Santa Messa e all’Adorazione davanti al Tabernacolo. Esse ci pervadono di tale stupore e fuoco da prolungare la Sua presenza negli atti di pietà. L’atteggiamento, che Maria SS. ci invita ad assumere, è quello di rivolgersi a Dio con«fervore e tremore» (Fil 2,12) per avvicinarci a Lui «in maniera più perfetta ed eccelsa» (San Leone Magno).  In alcuni tratti della Sapienza Rivelata del Dio Vivente, sono addirittura specificatamente richiesti alcuni atteggiamenti esterni, con cui si rende coerente la celebrazione, l’Adorazione e la coscienza di Dio. I principali gesti di Adorazione, che accomunano i cattolici agli ortodossi sono l’inchino (proskynesis), la genuflessione (gonyklisìa) e la prostrazione a terra, segno della massima Adorazione al Risorto, che è il Vivente. I gesti di Adorazione, che la liturgia chiede di osservare, corrispondono al riconoscimento della Maestà del Signore e dell’appartenenza dell’uomo a Dio. L’inginocchiarsi e lo stare in piedi sono due atteggiamenti dell’unica Adorazione, ma essi vanno compiuti entrambi, ma in differenti momenti» (L’Eucaristia, fonte e culmine... Sinodo 

dei Vescovi, 11ª Assemblea). È necessario dunque comprendere su quale linea corre il Messaggio della Vergine dell’Eucaristia, che con le Sue innumerevoli Apparizioni ha sollecitato a convertirci rafforzando lo spirito dell’Adorazione oltre il culto della Messa. Ella altro non ha inteso dire che è un grande danno per il mondo la desacralizzazione e nonostante lo spodestamento dal Trono regale, Dio non si ritira dal mondo per abbandonarlo alla sua mondanità. Finché il Signore non è ancora tutto in tutti (1 Cor 15,28), Ella chiederà devozione a Gesù Eucaristico Amore con preghiere preparatorie, gesti di ringraziamento, di purificazione, di genuflessione, d’inchino, perché con questi atti l’uomo risale verso la Luce. «Dunque anche al di fuori della Santa Messa il Signore Gesù è vivo Cibo spirituale. È l’arcano mistero del Dio con noi, che ci accompagna nel cammino; a noi spetta d’accoglierLo come tesoro inestimabile, Farmaco per i nostri mali e di quelli di ogni epoca» (Giovanni Paolo II,Ecclesia de Eucharistia).   

Per capire qualsiasi spiritualità cristiana, anche quella mariana, dobbiamo sempre concepirla nel contesto del Mistero pasquale. In effetti accade ai noi quanto è avvenuto per la Santissima Vergine: man mano che Gesù procedeva in esperienza pasquale, generava secondo tale spirito quello della Madre Sua. Le anime Eucaristiche, allo stesso modo, 

vengono maturate dentro un rapporto intimo alla Passione, all’Eucaristia, alla Croce,  alla Risurrezione di Gesù Cristo. Il più grande dono dell’Apparizione di Manduria è l’avere ricevuto una spiritualità Mariana ed Eucaristica in quanto pasquale, offrendo alle nuove generazioni di partecipare della Corredenzione di Maria SS. La crescita apportata con le mariofonie sta nel fatto di non vedere più la Madonna soltanto come «Colei che dobbiamo pregare» ma «Colei che dobbiamo ubbidire e imitare».   

A queste ultime generazioni colte dalla tentazione del rendere tutto virtuale, di esaltare l’individualismo, frammentare e disconoscere le nostre origini, Gesù dice: «Ecco l’atto solenne di tutta la Santa Messa, il più grande Sacrificio di Riconciliazione! Chi di voi riuscirebbe a spiegare quale immenso prodigio sia questo? L’Eucaristia, è il Sole, il Cuore Santo, la Grazia. Essa è la Mia testimonianza. Costituisce la fedeltà delle Mie parole:“Sarò con voi per sempre”. Io sono in questa Dimora, tutta di dolcezza e di amore impastata, formata dalla Carità divina. Non v’è miracolo sulla terra che la possa superare! Nella sua piccolezza tutta la Mia grandezza!  I Miei sacerdoti, per i quali si effonde su voi il Mio Spirito, presentano, unito al Calice Santo, il “Tutto” e così voi partecipate alla Mia Passione e ne diventate, momento per momento, piccole “Ostie‐figlie”.  

Gli angeli neri dell’aria vorrebbero distrutto questo ammirabile Atto di Amore e di Salvezza, vorrebbero ne sia cenere perché coscienti di tale grandezza. Ma questo i Miei sacerdoti lo comprendono? Sì, alcuni lo comprendono, ma sono troppo pochi! L’Eucaristia è il fuoco dentro il quale vive eterna tutta la Mia Sostanza e arde senza fine il Mio Santo Spirito santificatore... Per voi che credete e vi nutrite del Mio Corpo non tramonterà la speranza» (27.11.1995).  Gesù, il Nuovo Adamo, sta nell’Eucaristia, Giardino che Dio Gli ha preparato, per abitare tra noi, e compiere la Sua azione infinita nel piccolo spazio della spoglia Eucaristica L’Eucaristia contiene il dono della corporeità del Signore, lo stesso Gesù carne della carne di Maria, sangue del Suo sangue. Dopo questa sacrosanta considerazione emerge con chiarezza che una volta recuperata la coscienza di Gesù collocato nel nostro tempo con l’esistenza dell’Eucaristia, dobbiamo dare senso a tale altissimo Dono, accogliendolo nella storia personale e sociale. In questa prospettiva educativa si inserisce la presenza materna della Madonna, alla cui guida Dio continua ad affidare gli uomini. L’Apparizione di Manduria è proprio quella manifestazione che meglio chiarisce il legame che si intreccia tra Lei e noi, Lei e il Figlio Divino, tra noi e Dio. Infatti chi ci parla di più della Presenza di Cristo nella Particola consacrata è la Vergine dell’Eucaristia. Maria SS. attraverso la Sua Immagine rivela l’Eucaristia come estensione dell’Incarnazione. 

Il pericolo attuale è superare la lusinga di dividere il Gesù storico dal Gesù Eucaristico. La Madonna desidera aiutarci nel resistere alle dottrine del falso essenzialismo, segno terribile dell’eresia dei nostri tempi, che ha ridotto in cenci la Dottrina Eucaristica.  Ci illuminano le parole di Gesù: «Il Padre Mio, che è nei cieli, ha aperto la Sua bocca per far udire agli abitanti della terra il Suo “basta” sull’abominio che è intorno al Santissimo Sacramento dell’Altare, ma nessuno nota il furore santo che giunge, perché vi state auto giudicando? L’uomo non vuole capire, figlia Mia, e ogni giorno sfida la Mia bontà, celandosi falsamente dietro leggi bugiarde che non sono state date da Me… Spesso catechesi vuote e piene di farisaico contenuto Mi hanno fatto alzare dal Mio trono in grande sdegno!...  Vi dissi che quando tali cose sarebbero accadute, il Padre sarebbe stato inclemente e si è continuato a proferire bestemmie rendendoMi Re di burla, uomo fra gli uomini di comune natura, come un potente spodestato e ora umiliato, imprigionato, abbandonato e sottoposto a immense torture. Potrei essere più misericordioso?  O uomini, che rendete bugiardi i Miei santi che hanno versato il loro sangue in difesa del Santissimo, siete imprudenti quanto stolti, privi di senno e di conoscenza! Se Mi sentiste in voi, come potreste trattarMi così senza provare il più piccolo risentimento? Io sono forse cambiato? Non sono forse lo Stesso di ieri?» (3.9.1998).  «Per mezzo dell’Eucaristia potreste ottenere tutto il bene, ma so... un gran numero di coloro che ho redento, non Mi darà ascolto, 

rifiuterà i Miei preziosi consigli!» (3.3.1999). «Quanto grande è l’amarezza per la perdita di fede e di fiducia verso il SS. Sacramento dell’Altare, ove sono operante e vigilante, ascoltatore silenzioso e Maestro!» (19.3.1999). «Ovunque Io, il Santo, Mi volti, non vedo che profanazioni… Il deserto è la ricompensa che l’uomo si è guadagnato col moltiplicarsi deglioltraggi e degli scandalosi modernismi diffusi nel Mio Santuario.L’uomo ha perso la sua dignità disprezzando il Mio Amore... si è volutamente liberato dalle Mie sante Leggi e ha conseguito la sua retribuzione: lo smarrimento di se stesso. Mentre il mondo si dibatte nel cercare la causa dell’inizio dei mali, ignora che una “palese” si consuma sotto gli occhi di tutti ogni giorno (la mancata riverenza all’Eucaristia).  O terra, terra! Non vuoi proprio venire alla Mia Mensa, pura come un agnello, e gioiosa, come una gazzella? Ma tu ti adoperi al contrario, solo per sdegnarMi dicendo: “Tutto è buono, se ci è permesso!” Sorgi, ti dico, Mia creazione, come una radiosa fanciulla… sei arrivata all’apice della ribellione e della confusione! LasciaMi vincerti e non impedirMi di liberarti dalla apostasia che ti sei costruita, trincerandoti dietro l’inganno di offrire al tuo Re incenso e mirra. Fiele, ti dico, Mi stai donando con la tua infedeltà. Lasciami dirti: “Talithà kum”»!(25.4.1999). «Ben più penosa è la prigionia che Mi è riservata in Tabernacoli abbandonati, di quella che subii nel tempo della Mia condanna. Le anime Mi condannano oggi a un martirio ben più grande: l’indifferenza!» (28.2.2000). 

«Ogni giorno il Sacrificio dell’amore viene consumato e mentre rapisco con la Mia Luce e i Miei favori le anime, esse Mi rimangono fredde e ostili. In verità non esiste peggiore castigo di una immutabile cattiva disposizione! Gli uomini si riposano al solo pensiero che basta avere un’apparenza di religiosità e colmare i Miei santuari di presenze tali da garantire i materiali bisogni» (6.3.2000). 

a.  La S. Comunione ricevuta nelle mani 

«Figliola, quando Io, il Santissimo, entro in voi, tutti di voi consacro, ma non discuto su quale è di voi la parte più santa per riceverMi... Pur se un tempo i Miei solevano ricevere le Sacre Carni attraverso lo spezzare del pane, oggi non lo desidero. Quante volte Paolo, l’apostolo, ha dovuto modificare le regole a causa dei continui sacrilegi! Egli stesso si sforzava di compiere ogni cosa con riverenza e Adorazione, cosciente della grandezza del SS. Sacramento.  Oggi l’uomo è più cagionevole e il maligno attenta contro il SS. Sacramento… Quante profanazioni sono costretto a subire, poiché i Miei hanno permesso che Mi rubassero attraverso la Comunione sulle mani!…  Satana vaglia gli uomini ed ha ben scrutato i cuori per lavorarli a suo piacimento al fine ultimo di eliminare l’Amore Sacramentato. Bisogna disattivare questa catena di morte! Mi si riceva degnamente dalle mani del Mio Ministro, direttamente nella bocca con tutti gli onori che si devono e poi dateMi il giusto benvenuto nel vostro cuore. Voglio essere tra voi, ma non dimenticate che non sono uno di voi. Io sono il Dio incarnato e non un uomo che si è divinizzato. 

Ma… vi diranno: “...tutto questo non è importante!” E dovrò subire ancora profanazione…» (27.11.1995).    

b. La dovuta devozione 

Gesù dice: «Prima desidero che il vostro cuore sia pulito dalle sozzure del peccato e solo col Sacramento della Confessione questo è possibile. Deve essere una vera contrizione di tutti i peccati fatti e che si faranno: intenzione col cuore di non rifarlo ancora e finalmente sentirsi perdonati dalla Mia Misericordia. Poi un’intima preghiera prima di comunicarsi offrendo tale amoroso Sacrificio per la guarigione delle anime. RiceverMi in ginocchio, assolutamente in ginocchio!... Io ti dico che nessuno di voi deve ricevere la Maestà Divina in piedi, almeno genuflettersi come segno che Mi adorate come Re e Salvatore... voi non ricevete il Tesoro nelle mani! Io dissi: “Sono il Pane disceso dal cielo”. Non dissi: “Sono il frutto della naturale mietitura”. Io sono il Pane Spirituale e voglio essere ricevuto così come la Madre Mia si è mostrata attraverso le immagini sacre: con le mani in atteggiamento di intima preghiera! Non v’è Angelo che rimarrebbe in piedi nell’atto di riceverMi e voi dunque vi ritenete più grandi degli Angeli? No, la preghiera più sublime che potete offrire, è proprio l’atteggiamento di umiltà e di prostrazione ai piedi del Mio Santo Altare» (28.11.1995).    

c. La Vergine sulla irriverenza 

Maria Ss. dice: «È molto importante che capiate il significato che ha l’Eucaristia, oggi da molti purtroppo creduta solo un pezzo di semplice pane»(23.6.1996). «Amate la Santa Eucaristia, difendendola da ogni attacco»(23.8.1996). «Figlia Mia, le anime sono ammalate, ma il vero farmaco è l’Eucaristia… Io desidero ardentemente che il Sacramento della Comunione si sviluppi così come Mio Figlio precedentemente vi ha domandato. Rispettate ciò che vi dico e molte calamità saranno allontanate» (23.4.1997). 

Gli Angeli: «Vedi, la cattiva riverenza al Santissimo Sacramento attirerà sull’intera nazione un tale castigo mai visto sino ad oggi. Gli uomini devono cambiare e valorizzare di più la Presenza di Nostro Signore Gesù nella Santissima Eucaristia... Le anime non possono continuare proseguendo per questo cammino di perdizione! Troppe comunioni in peccato grave! Non si contano quelle sacrileghe!»(23.4.1997) «Figlia Mia, l’Eucaristia è il grande farmaco dell’immortalità dell’uomo. Per questo Io, preparandovi al grande Trionfo, qui giungo come la Signora della Divina Eucaristia. Che tutti sappiano che “Essa” sarà, all’ultimo giorno, l’ago della bilancia e tante Comunioni mal fatte daranno grandi dolori all’uomo!...» (8.12 1997). 

«Il centro, le fondamenta delle vostre orazioni devono essere il Santissimo Corpo di Mio Figlio. Riscoprite i gesti esterni nella liturgia così che tutti gli uomini possano riconoscere Gesù realmente presente nell’Eucaristia». (23.1.1999). «Torni l’Eucaristia a essere adorata, amata e riparata. La Mia materna benedizione vada a quei sacerdoti che, ponendosi sotto il Mio manto, vivono per consumarsi in Gesù Eucaristico Amore non amato»(25.3.1999). «Figli Miei, Io vorrei che voi vi accostaste a Gesù con maggior rispetto, prendendo coscienza di Chi andate a ricevere in voi. Io desidero guidarvi alla Verità e mai come in questa generazionel’uomo si è opposto a Dio, sfidandoLo attraverso l’offesa e il rigetto del Figlio vivo nel Sacramento Santissimo... Giovani Miei, voi che sarete l’alba della ricostruzione, imparate ad avvicinarvi con semplicità, ma con grande cura a Gesù Sacramentato. Venite a riceverLo più frequentemente, perché Egli accenderà nel vostro piccolo cuore una fiamma che dovrà incendiare d’amore il mondo intero!» (5.10.1999). «Figlioli, il mondo non può vivere senza il Signore e per questo dal Mio Getsemani (la Celeste Verdura), per privilegio speciale, esorto tutte le parrocchie e le comunità a restituire onore, amore e Adorazione a Gesù Eucaristico, Amore abbandonato. L’Eucaristia deve trovare la sua centralità» (23.10.1999). «Manduria è l’astro del Mio Messaggio di Riparazione Eucaristica e, attraverso il Mio Olio, desidero farvi avvertire la necessità di ricominciare con Gesù Eucaristico Amore una nuova Vita. Fiumi di 

benedizioni vengono riversati su quelle creature che obbediscono al Mio richiamo di Madre trafitta... Parlate ai Miei sacerdoti di come la Madre brama ardentemente che ovunque si accendano “Focolari di Riparazione Eucaristica”» (18.1.2000).  «Vi rinnovo il desiderio che riceviate Gesù direttamente in bocca, così sarete causa di conversione e Riparazione, annullando ogni tentativo di satana di abbattere la Chiesa» (23.6.2000). 

 

Importanza della Riparazione 

  

Esattamente 75 anni dopo quel grande portento che il mondo conobbe come Fatima, nostra Signora ritorna con un sollecito e materno invito alla conversione, esortando a fare penitenza in segno di riparazione dei molteplici peccati. 

«Verrò a chiedere la Consacrazione al Mio Cuore Immacolato e la Comunione Riparatrice... Poi se ascolteranno le mie richieste anche la Russia si convertirà e avrete una pace stabile. Diversamente (dopo queste ore tremende causate dal nazi‐fascismo) diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo altre persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre dovrà soffrire molto, diverse nazioni saranno annientate. Infine il Mio Cuore Immacolato trionferà!...» (13.7.1917). 

Come un filo rosso di un messaggio mai interrotto, il 23 ottobre 1992, la Madonna vestita di bianco, con un velo smosso da vento misterioso si annuncia a una ragazza di una provincia italiana meridionale. A distanza di 75 anni dal memorabile accadimento della Cova di Iria, con il medesimo preoccupato sguardo, Maria SS. appare nel Mediterraneo 

per realizzare l’importante Messaggio della Riparazione. La Vergine del Santo Rosario è ora la Vergine dell’Eucaristia, la stessa Maria assunta alla gloria del Cielo in anima e corpo nell’eterna giovinezza per consegnare all’umanità un urgente appello. 

Il Messaggio di Manduria ha radici storiche pur essendo un appello attuale e urgente. Esso è un impressionante richiamo alla Riparazione. Attraverso i messaggi mensili, la Madonna ha lasciato intravedere nella Riparazione non più solo una semplice pratica che addestra al bene meritorio, ma un’autentica opera di salvezza dalla funzione educativa. Ovunque la Riparazione è applicata, si aiuta a porre rimedio nel rigenerare i tessuti morti. 

Occorre un gesto d’amore per ricominciare il lavoro che altri hanno malfatto, carità per sanare le piaghe inflitte dall’odio e dalla violenza dilagante, generosità per accogliere e sostenere la sofferenza degli altri! 

La Riparazione è infatti il dono più eccelso per la creatura che desidera soddisfare i puri sentimenti dei sani principi come la pace, la fratellanza, l’unità! Essa è l’atto contrario all’egoismo arrogante di satana e degli operatori suoi, che dell’iniquità fanno l’arma dell’autocompiacimento. 

Dalle parole riportate tra i diari trascritti leggiamo l’importanza che Gesù e Maria annettono alla Riparazione: 

Gesù: «...Io ti prometto che porrò la mia pace tra gli abitanti del mondo, se un grande numero di anime riparatrici si porranno in stato di completo abbandono al mio volere...» (10.3.1999). 

Maria: «Figli miei, preparate con la Riparazione un Tempo Nuovo nella vostra era, sul quale mio Figlio potrà regnare e inaugurare un tempo di vera pace!» (28.12.1995). 

«Con la Riparazione ricostruiamo insieme la dignità dell’uomo»(29.12.1995). 

«Cari figli, i benefici della vostra Riparazione scenderanno sul mondo come una pioggia salvifica... Come siete belli, quando accettate dicendo: Amèn» (27.10.1997). 

«L’Eterno Padre, mediante la grande Riparazione richiesta a Manduria, per un mio speciale intervento, può mitigare il castigo del flagello delle guerre» (25.3.1999). 

«Tante false luci si sono accese nel mondo... Ora che avete ricevuto il mio sorriso... cambiate con coraggio ogni male in bene. Figli miei, Io desidero che diventiate sempre più numerosi al seguito del mio Messaggio di Riparazione» (23.5.2000). 

«Vi invito alla rinuncia, perché le famiglie si salvino. Compiròl’Opera della Riparazione che ho iniziato tra voi, ma perseverate nell’offerta di voi stessi, perché satana non vi rubi i buoni propositi» (23.8.2000). 

«Vi richiamo seriamente a comprendere quale Messaggio Gesù manda all’umanità con la Riparazione, compimento di quanto iniziai a la Salette e a Fatima»(23.11.2000). 

«Nel tempo che vi si apre davanti, Dio dovrà avere il primo posto nella vita di ogni giorno, nel lavoro e nella famiglia. Siete stati chiamati per realizzare la Riparazione, perché essa è il fiore più bello che genera e fa trionfare l’amore» (23.3.2001). 

«I cuori, le nazioni attendono di ricevere il vero spirito di Riparazione, che conduce inevitabilmente all’adorazione del Dio vivente e operante nell’Eucaristia» (23.5.2001). 

«Se vi dico riparate, ciò vuol dire che questa è la strada per accogliere la propria croce con amore, ma voi siete superficiali e presto vi rivolgete ad 

altro... Riparate per quelle “Stelle” che sono cadute, affinché siano nuovamente guidate al Dio Amore»(23.6.2001). 

«Il mio Divin Figlio ha preparato per il mondo una via speciale per la riconciliazione grazie alla Riparazione, che, mediante queste apparizioni permetterà allo Spirito Santo di guidarvi con maggiore facilità» (23.7.2001). 

«Questo è un momento difficile e voi sapete che realizzo il mio disegno attraverso la vostra trasformazione... Desidero che ciascuno di voi trasmetta con la vita il Messaggio dellaRiparazione» (23.10 2001). 

«Cari figli, realizzate il mio Messaggio di Riparazione, affinché vi sia conforto e soluzione a quei problemi scaturiti dalla non preghiera» (23.10.2002). 

«Figli amati, offrite a Dio atti di Riparazione, perché ancora una volta verrà la guerra» (23.3.2003). 

«Mi dolgo per coloro che ho chiamato, ma che sono rimasti sordi e deboli nell’incrementare il mio Messaggio di Riparazione. Il figlio rimasto arrogante e arroccato nelle proprie giustificazioni miete il frutto dell’immaturità così che non è mai capace di decidere»(23.2.2004). 

«Fate Riparazione, fate Riparazione, fate Riparazione...Maggiore è in voi la consapevolezza dell’azione di grazia e minore sarà lo sforzo nel cammino della fede» (23.7.2004). 

«Io Mi rallegro con voi e gioisco con voi per ogni sacrificio, sofferenza e per avere accolto il Mio Messaggio... Desidero benedire tutti con una speciale benedizione ed esortarvi a proseguire sul cammino della Riparazione, che già avete ricevuto in dono da Gesù... Riparate, pregate e operatenell’Amore» (23.5.2007). 

«Figlioli cari, il pericolo avanza... Bisogna dare maggior accento al Mio Messaggio di Riparazione... il mondo deve “prepararsi” con la pratica della devozione sincera» (8.12.2007). 

«Figlioli, riparate, riparate, riparate per la vostra nazione... La Vergine dell’Eucaristia intercede per voi»(3.1.2008). 

  

L’anima, che accoglie la sofferenza sia fisica che morale e sceglie di offrirla a Dio, si trasforma in solenne benedizione e con la sua compartecipazione, inaugura un tempo di speciale «condono» spirituale. Gesù dice: «Figliola, in quest’ora tremenda di oscurità, per la Salvezza delle anime, Io desidero che Mi preghiate così: “Cuore amorosissimo di Gesù, per la Tua sofferenza di Croce, in quest’ora di oscurità, sii Tu la Luce per l’umanità”. A tutti coloro che Mi offriranno attraverso la loro sofferenza, tutte le sere, questa preghiera, Io prometto non solo che le anime affidate alla preghiera saranno salvate, ma (a chi vivrà in stato di Grazia) porrò questi su un massimo grado di spiritualità» (20‐21.4.1993). «Non stare in pena, che chi soffre, ama… Non siete felici che vi ho scelto a partecipare come intermediari di questo Piano salvifico? Io vi dico: gli Angeli ne sono sorpresi. Allora coraggio! La Vergine Madre Mia e vostra vi insegnerà come vivere il dolore nella gioia dello Spirito. Chiedete a Lei. Nessuno come Lei è stata degna di chiamarsi “Corredentrice”, Colei che attua con Me la 

Redenzione» (29.11.1995). «Quelli che come te amano vivere e consumarsi per la Riparazione a Salvezza delle anime peccatrici, vengono incatenati dal Mio patire e più non lo lasciano, poiché nulla è più forte, più bello e più prezioso del condividere» (30.11.1996). «Dici bene che portare le Mie piaghe e la Mia Croce non sono ferite e pesi simili a quelle che l’uomo si procura, inciampando nelle reti del peccato, nelle voragini del mondo. I Miei sono amabili strazi che, stampandosi sui cuori e sulle anime che si offrono vittime d’amoreper l’Amore, fanno fiorire forza, fedeltà e sapienza. I dolori e i ferimenti dell’uomo hanno la cruenta asprezza dell’accidia, dell’invidia, dell’odio che dolgonoall’anima…» (2.2.1998). 

Dice Maria SS.: «Offri il tuo dolore per i peccati che si compiono contro il Cuore Divino di Mio Figlio e per i sacrilegi che si commettono contro la Divina Eucaristia» (8.6.1994). «Guardate oggi la sofferenza come benedizione, come passaggio necessario per la vostra Salvezza e conversione!» (23.2.1997) «Siate gioiosi nel sottomettervi con umiltà a ogni prova fisica e morale che il Signore desidera inviarvi. La prova è una Grazia incomparabile» (23 11.2001). 

 

La Riparazione Eucaristica mediante penitenze e sacrifici 

indirizzata all’Eucaristico Cuore di Gesù 

La Madre di Dio ci ha insegnato che il sacrificio e la penitenza possono trasformarsi in autentici mezzi di Riparazione: «OffriteMi astinenze e specialmente desidero il digiuno dal fumo e dalla televisione» (30.4.1993). «Ora Mi rivolgo alle famiglie cristiane: offriteMi astinenze e, specialmente a Me, tanto gradite le astinenze dal sesso. Che il tempo non occupato dal dovere sia consumato in preghiera»(15.5.1993). «Figliola, il tempo stringe più che mai e Io chiedo numerosi sacrifici e più veglie notturne come atti di Riparazione» (3.12.1993). «Figlioli, vi chiedo di praticare il digiuno dalla carne per tutti i 40 giorni (di Quaresima) in Riparazione» (23.2.1995). «Come Madre di speranza vi invito a farvi promotori di penitenze per riparare il Cuore di Gesù» (23.7.1995). «Vi prego ogni venerdì di compiere la Via Crucis con Me. Fatelo con quello spirito di Riparazione e di preghiera del cuore a Me tanto graditi» (14.9.1995).  «Attraverso la penitenza che vi indico potrete riscoprire Dio e mutare il vostro cuore e la vostra vita… Così riparerete» (23.2.1999). 

 

La Riparazione Eucaristica mediante i Focolari, luogo privilegiato di Riparazione 

Dice Gesù:  «Beati coloro che sceglieranno di consumarsi nell’autentico Fuoco, che riesce a incendiare d’amore» (2.2.1999). «Tu non puoi lontanamente immaginare quale potenza si èleva da colui che abbandonando ogni futile cosa diviene Mio riparatore»(3.3.1999). «Io porrò la Mia pace tra gli abitanti del mondo se un grande numero di anime‐ostie riparatrici si porranno in stato di completo abbandono al Mio Volere» (10.3.1999). 

Dice Maria SS.:  «Vi esorto, figlioli, bambini e giovani, ad aiutare le vostre famiglie con la vostra testimonianza di semplicità, di chiarezza e obbedienza, perché nel cuore dei Focolari domestici Gesù fa nascere la santità. Io vengo qui, perché possiate aiutarvi con la Riparazione nelle vostre case» (8.12.2000).  «Io entrerò in voi e formerò nella vostra anima un Tabernacolo, ove il Figlio Mio possa riposare ed essere riparato» (23.6.1997).  «La preghiera e la Riparazione nei Miei Focolari salverà i cristiani da una grande e rovinosa caduta» (23.4.2004). 

Per gli approfondimenti su questo argomento vai su l’Opera d’Amore 

  I titoli 

Per correggere i costumi la profezia non è mai mancata, né verrà mai meno (San Tommaso in Ex positio in Mattheum XI,13). La Rivelazione, dice la Dei Verbum, consiste in «eventi e parole» intimamente congiunti, ma in modo tale che i fatti siano l’elemento fondamentale, il cui significato viene illuminato dalle parole bibliche. In altri termini la Rivelazione è un intervento di Dio nella storia, segno del Suo amore e della Sua potenza, che dà alle vicende umane il loro orientamento. In questa prospettiva i fatti carismatici costituiscono un richiamo dell’azione di Dio. La fede perfetta non ha bisogno di segni e visioni, perché si basa sulla totale fiducia in Cristo, tuttavia nulla impedisce che Cristo Gesù si riveli per guidare i discepoli e la storia. «Io sono il Re della Rivelazione» (21.9.1993).  «Io sono il Mistico ed Eucaristico Amore non amato» (27.5.1999).   

Il Maestro Gesù è Colui che porta ai piccoli del mondo la Rivelazione e la conoscenza di Dio (Luca 10,21; Matteo 11,27). Nel Vangelo di Giovanni il Cristo è il mediatore della Rivelazione Divina, che manifesta il Padre ed è Re (Giovanni 1,18). Egli dice quello che ha udito dal Padre (Giovanni 3,32; 8,24; 15,15). 

Il Signore Gesù ha promesso di associare alla propria regalità i Suoi discepoli. In questa manifestazione colpisce l’Inno d’amore di Dio all’uomo, anche il più disperso, perché sia introdotto nel nuovo ordine di cose. Appare chiaro come lo Spirito Santo sia disposto a prendere per mano chi si apre e si converte per far parte del Regno già dalla terra. Gesù dunque è Re e lo riconosce dinanzi a Pilato: «Tu lo dici: Io sono Re». Chiunque sia disposto a prestare ascolto e seguire Gesù sino alla morte, in ogni era, riceverà il Regno. Per analogia la nostra regalità si realizza nell’accoglienza del Volere del Padre, che lo svela nell’azione dello Spirito Santo mediante la Parola di Verità.  Il titolo Re della Rivelazione appare dunque come quel «padrone che al suo ritorno fa sedere a tavola i servi vigilanti, si cinge le vesti e passa a servirli» (Luca 12,37). Egli con il Suo Progetto chiamato «Giardino degli Ulivi della Grande Riparazione», desta attenzione e invita a una vita vissuta nel dono di sé:  «Sposa Mia, accostati col cuore al tuo Mistico Sponsale... Non desideri che il Re della Rivelazione apra i Suoi segreti alla piccola serva?»(16.7.1998).   

LʹEterna Regalità di Cristo meglio si comprende con la rivelazione del secondo appellativo di Mistico ed Eucaristico Amore non amato:  

«Sono il Mistico Sposo … Io, l’Eucaristico Amore non amato, vi amo e da tutti desidero incenso di santità» (25.5.1995). Con i titoli che Gesù si attribuisce, siamo sospinti verso la sapienza del mistero pasquale: Cristo diventa Re dell’Universo (Re della Rivelazione) perdendo la propria vita e facendosi Cibo di Vita eterna (Mistico ed Eucaristico Amore). Ma l’Amato non è corrisposto:  «Il tempo corre e io, il Mistico Eucaristico Amore non corrisposto, sono impaziente di abbracciarvi» (20.5.1999).  Nella Rivelazione di Se Stesso come Gesù Eucaristico Amore non amato comprendiamo meglio il modo, con cui il Signore ama. «La mia ignoranza – racconta Debora in una sua testimonianza – mi teneva rinchiusa in un angolo buio, non mi faceva vedere e conoscere l’amore di Gesù specialmente attivo nel mistero Eucaristico. Mi fermavo alla parola “Sacramento” e si verificava un blocco che mi imprigionava nell’idea che ciò era solo materia di religione, di Chiesa e non certamente realtà della presenza di una Persona. Quando mi fu concesso dall’alto di capire, all’età di 18 anni, pensai a tutta la mia fanciullezza vissuta lontana da questa altissima Verità di Vita divina tra noi. Ebbe inizio il grande affetto verso l’Eucaristia! Tuttavia con la Comunione quotidiana i miei sentieri si raddrizzarono verso di Lui, purificando il mio corpo con il Suo, mescolando il Divino Sangue con il mio. Fu Maria Santissima che rese perfetta la fusione dei nostri cuori, mediante la Dottrina della Riparazione, che fa supplire a tutte le mancanze d’amore». 

«Vi amo, anime mie: per questo sto inviando l’Inno Eucaristico a tutta la mia Chiesa. Possa tu, generazione, avere pace e gioia nei Miei insegnamenti e ritirarti nelle Mie tenerezze» (28.8.1998). Si legge tra le righe della Sapienza Rivelata del Dio Vivente (oltre 1000 pagine), l’invito del Signore a unirci a Lui, trasformando la quotidianità in Vita Eucaristica. Attraverso Debora Egli si rivolge a tutti, per essere a Lui legati nei comuni atti ordinari come: mangiare, bere, uscire, amare, soffrire, sposarci, ecc. Ove Gesù ravvisa anime zelanti, le inserisce in un rapporto dal carattere nuziale.  «L’Amore Eucaristico sempre domanda alla Sua piccola anima, in totale libertà, di essere accolto... Io vengo, ma è necessario l’incontro a metà percorso... Proclamate un inno di lode e di riparazione, che sia vissuto nei vostri cuori... Vengo a dimorare nella casa del tuo povero cuore e... dove sarà il tuo tesoro, là sarà pure la tua volontà generosa»(14.10.1998). Ecco la grande importanza del Messaggio di Manduria: celebrare in pienezza di lode, di rispetto, di silenzio, di riverenza, di Adorazione, di ringraziamento Gesù Cristo, Re dell’universo, che è Dio in mezzo a noi, pur non essendo uno di noi. Dice Gesù: «AnnunciaMi come Gesù Eucaristico Amore non amato, che riceverà le anime attraverso il Cuore di Lei, che ho stabilito divenisse Sorgente della vostra Salute».(27.5.1999) 

 

Messaggio di Gesù 

«Sono il Re della vittoria, chi Mi segue sarà Mio messaggero»(12.5.1993). «Sono la perfetta Sapienza e vengo a porre il Mio Regno in mezzo a voi» (14.5.1993). «Mi dono con le Rivelazioni… poiché la Santa Gerusalemme è alle porte; desidero unirvi sotto un unico Ovile, quello dei Nostri Cuori Santissimi... Io sono il Re della Rivelazione» (21.9.1993). «Io, il Verbo di Dio disceso in terra, chiudo gli occhi per non vedere più oltre i vostri peccati» (28.9.1993). «Sono l’Ulivo Benedetto... l’Albero della Vita e vi preparo con segni in cielo e in terra, perché siate pronti a riceverMi degnamente»(15.1.1994). «Io, Re della Rivelazione, compirò innumerevoli opere fra voi... per la vostra conversione... perché siate pronti alle tribolazioni, che precedono il Trionfo del Cuore Immacolato» (14.2.1994). «L’Autorità stessa vi chiama» (4.3.1994). «Io, il Mistico Sponsale, vi chiamo alla ”santità” e la otterrete, se amerete l’Amore» (21.5.1994). «Sono il Re della Rivelazione e sono alle porte» (5.8.1994). «Sono il Buon Pastore e voglio elargire la Mia Misericordia»(3.10.1994). «PreparateMi un “tempio”, un’enorme “chiesa” nel vostro cuore»(7.3.1998). «Il Padre ha donato al mondo la Sposa tutta bella, adornandola con i 

titoli che paleseranno la sua grande azione in vista dell’avvento glorioso del Mio Ritorno» (16.7.1998). «Vi amo e per questo vi invio l’Inno Eucaristico, che è per tutta la Mia Chiesa... sforzatevi di piacerMi... non calpestate i Comandamenti»(28.8.1998). «Io ritornerò presto, se il mondo Mi canterà un “Inno d’amoreʺ e sarò preceduto dal segno glorioso della Mia Santa Croce» (14.10.1998). «I popoli, in quest’ora di perdono, conosceranno la guarigione dalle tante pesti, accumulate per infedeltà» (8.10.1999). «Sarà dato un nuovo appello al “Ritorno” attraverso la tua predicazione e Mi farò vedere a quanti nella Mia Chiesa non si saranno corrotti... Avete spodestato l’Amore dal Suo Trono... per non essere più di alcun inciampo nel tempo della tenebra... Sono stato espropriato dalla Mia Reggia... Lo Spirito Santo in diversi modi realizzerà il Battesimo di Fuoco e tutta l’umanità sentirà i benefici della liberazione dal maligno. Spunteranno all’orizzonte nuovi germogli di fede e l’Oriente allieterà i Miei Cieli... Preziosi sono i giorni della prova che vi attendono... ma è necessario che dalle fondamenta della Mia Chiesa si elevi l’incenso dell’umiltà, della rettitudine, del pentimento... così sarete pronti a riceverMi» (18.9.1999). «Vi radunerò da ogni terra e per mezzo di Mia Madre vi condurrò sul vostro suolo... Tale terra è il Regno del Fiat, che viene nei vostri cuori»(6.7.1999).    

Immagine, titoli e messaggio di Maria SS. 

L’mmagine di Maria Ss 

Debora dice:  «È una meravigliosa ragazza sui 18 anni, alta circa un metro e sessanta o poco più, un fisico slanciato, capelli castani e ondulati, occhi blu‐viola, sopracciglia delicate e ciglia a mazzetti. Ha il volto regolare e ovale, rosato su zigomi e guance, naso sottile, lungo e proporzionato; le labbra sembrano due petali di rose rosse vellutate. Il colore della carnagione è leggermente olivastro. Esce tutte le volte da una luce fluorescente. Si annuncia, venendo da occidente preceduta da tre globi di luce, che si fondono in un’unica grande armonia di chiarori soprannaturali.  È la creatura più bella che abbia mai visto: nessuna donna sulla terra potrebbe essere messa a paragone. La perfezione dei lineamenti che traspariscono dal Suo essere, La rendono semplicemente straordinaria. La Sua voce è come un canto melodioso, pacato; rasserena il cuore di chi La sente.  La bellezza della Signora però non è legata ai tratti estetici, bensì ad un’armonia spirituale. Il Suo portamento La fa sembrare madre e donna nel contempo. Ha una veste bianca con riflessi d’oro; non porta la cinta. Sul capo ha un velo chiaro sempre mosso da un misterioso vento che lo smuove alla sinistra. Posa i piedi nudi sopra una nuvola dalle varie tinte pastello; su di essi sono adagiate due rose rosse.  

Tra i colori della nuvola vedo in trasparenza lo stemma del Vaticano... Dopo le prime volte l’ho sempre vista con l’Eucaristia al centro del Seno benedetto, che come un cuore pulsa emettendo raggi al posto del sangue. La mano destra si mantiene elevata all’altezza delle spalle in atto di benedizione e, tra il pollice e l’indice, sta la corona del Santo Rosario, fatta di perle o pietre bianche luccicanti. In basso, sulla veste, circa allʹaltezza delle ginocchia, vedo uno stemma ricamato: è quello di Giovanni Paolo II. Spesso la Signora guarda avanti, oltre me, verso gli altri, e talvolta si rattrista». 

  

L’icona e il suo significato 

La Vergine dell’Eucaristia, per opera dello Spirito, suscita intima commozione in chi Le apre il cuore.  Da una lettura delle linee e degli spazi, l’immagine di Maria si presenta eloquentemente un’Opera «ecclesiale», comunicante Grazia all’anima di chi La guarda, La venera, L’ama. Il Signore Dio, celebra in questa icona il trionfo della Verità Divina. Nel segno dell’Incarnazione in Maria, rivela la profondità del Suo perenne amore e della Sua presenza operante nell’Eucaristia. Il dipinto è stato realizzato su esplicita richiesta della Signora. Nelle Apparizioni è stato rivelato:«Questa è l’Immagine della Nuova Evangelizzazione».L’approfondimento e il significato dei tre Titoli con i quali la Madre è stata inviata da Dio, ce lo farà 

meglio comprendere.  Prima di esaminare i punti essenziali caratterizzanti l’intera raffigurazione, sentiamo il dovere di disporci in atteggiamento di onestà intellettuale, al fine di ricevere luce ed estinguere ignoranza, superficialità, negazione di Dio, spesso radicati nel nostro inconscio.    

Descrizione dell’iconografia 

«Io sono la Vergine». Lei, la Vergine, annunciano i profeti (Isaia 7,14) sarà la più autorevole ambasciatrice dell’Eterno. Completamente piena di Dio, immerge il mondo nella soavità della Rivelazione compiuta con la Concezione verginale di Cristo.  Il Suo capo, coperto dal velo color madreperla, riflette le tinte dei gialli scaturiti dalla luce di cui non è fonte, ma da cui scaturisce e ne è vestita, perché si adempia la parola dell’Apocalisse: «Ecco la Donna vestita di Sole che appare come segno grandioso» (cfr Apocalisse12,1).  Al Suo lato sinistro il velo, che ondeggia verso oriente smosso da leggero venticello, raffigura l’azione rinnovante dello Spirito Santo: «Le nazioni atee saranno chiamate sante» (23.8.2000). Il lato destro è caratterizzato anch’esso da un movimento ondulatorio del velo; esso indica l’occidente e l’estensione dell’Opera Mariana sul mondo.  I capelli raccolti nel copricapo, raffigurano fedeltà e 

appartenenza allo Sposo, che l’ha consacrata a Sé, preservandola da macchia, per nobilitare la famiglia umana caduta. L’inclinazione del volto verso destra è manifestazione della esortazione materna, rispettosa della scelta della creatura. Maria SS., nelle vesti di Avvocata, si china amorevolmente, mantenendo un portamento regale e umile nello stesso tempo.  Gli occhi seri, paiono rammentare tutte le parole che Ella ci aveva donato in passato. Essi lanciano un messaggio che parla dal Cuore della Madre al cuore dei Suoi figli, riferendo il Volere Supremo, già tradito, oltraggiato e bestemmiato nelle Tre Persone Divine. Chi La osserva, da qualsiasi parte si ponga, ha la netta sensazione di essere esplorato nell’anima.  La bocca, leggermente chiusa e delicata ammonisce sulla spregiudicatezza del troppo vano parlare, Talvolta, sull’orlo della veste sono state viste tre minuscoli bagliori; ciò è in vista della Sua Verginità prima, durante e dopo il parto. La veste bianca è luminosa, cucita d’un pezzo, spoglia di ricami (ad eccezione dell’emblema papale) e senza cinta (alcune volte indossa una cintura dorata sormontata da tre pietre bianche). La veste pare nascondere l’attesa di un Figlio. L’abito rappresenta il servizio di Colei che lo indossa, infatti la Madre viene a cercare i figli che servi vorranno divenire dietro al Suo esempio. Sul bordo, all’altezza del collo, un minuscolo filo d’oro indica invece l’estraneità dalla corruzione della carne e del sepolcro. 

La parte centrale di tutta l’icona è occupata dell’Eucaristia irradiante raggi di luce a 360°: bellezza e mistero della Presenza del Dio Vivente nella storia umana. Frapposta fra il Seno benedetto e il Grembo verginale di Maria, Gesù Eucaristico è il punto mediano dell’intera immagine. In chiave ermeneutica la Creatura Maria diviene canale, attraverso il quale Dio viene a noi, e noi a Lui. La direzione delle spalle e delle braccia permette la confluenza di due linee tangenti nel cuore dell’Eucaristia, continuazione dell’Incarnazione e della Croce. Il braccio sinistro e la posizione della mano tesa indicano la Riparazione, il rispetto, la riverente Adorazione, la maturazione e la consapevolezza di Colui che riceviamo con la Comunione sacramentale. La gestualità della mano destra ricorda il potere ricevuto da Dio ed esercitato in nostro favore. L’indice, indica il Cielo, indiscutibile luogo di provenienza di tutte le grazie, dei doni visibili e invisibili. Il pollice rivolto verso Se Stessa designa la Sua intermediazione tra noi e il Figlio Divino. Le altre dita, discendenti verso il basso, per trattenere la corona del Santo Rosario (trattenuto tra il pollice e l’indice) invitano a lasciarci aiutare dalla preghiera.  Lo stemma di Giovanni Paolo II, ricamato sulla parte verso il basso della veste, evidenzia la potenza della totale consacrazione al Suo Cuore. Il Papa infatti è la esemplare figura che la Madonna invita a imitare.  A Fatima, nel corso delle Apparizioni si vede nel medesimo 

punto la collocazione di una stella d’oro. Al Vicario di Cristo (in questo caso Giovanni Paolo II), guidato dallo Spirito Santo, è stata affidata la grande nave della Chiesa verso il Trionfo dei Cuori di Gesù e Maria. Dal Papa abbiamo riscoperto con forza la dottrina della consacrazione a Maria SS., applicabile a tutti i livelli, con l’unica clausola di restare fedeli nella prova. Lo stemma svela la stella! Dalla posizione dei piedi in cammino si comprende che il Suo Messaggio non è ancora terminato. I piedi nudi rappresentano la Sua purezza e le due rose rosse prefigurano la gioia e il dolore che Le verranno dai Suoi figli. La mistica Rosa, pur gioendo del Paradiso, continua a soffrire per tanti figli degeneri. I piedi sfiorano appena le foglie dell’ulivo che simboleggia la natura rinata in Cristo Signore e sono sorretti da una chiara nube, espressione della potenza di Dio. Gesù dice:  «Sostate davanti all’immagine della Madre Mia e vostra, attendendo e pregando. Io, il Cristo vi dico: lasciate che Ella vi comunichi e sarete rapiti. Fissate il Suo Cuore in cui vive il Mio e, oh!, quanto desidero che viva pure il vostro in Esso, così grande! GuardateLa attentamente, poiché non è solo umano dipinto; in esso è vivente il Tesoro dei tesori, il Fiore dei fiori, la Regina delle regine. Mirate e rimirate il Suo nobile Volto, in cui il mestissimo sguardo è tutto per voi. Custodite gelosamente questo dono del Cielo» (15.10.1995). «Io comando che si plasmino statue e immagini a migliaia e siano diffuse come la semente che il vento trasporta. Sui monti, fra le valli, 

fra ombrosi alberi sia innalzata la Sua immagine, Profeta del Padre, Sorgente della Confermazione» (16.7.1998). 

Maria SS. promette: «Lascia che la Mia immagine corra e si diffonda: chiunque guarderà l’Eucaristia, che ho nel grembo, sarà invaso di pace e riceverà altissimi doni» (23.1.1998). 

 

I tre gloriosi titoli e il Messaggio della Madonna 

 

Il 23 novembre 1992 la bianca Signora preconizza il Suo primo titolo apparendo con l’Ostia raggiante sospesa sul Seno benedetto, indicando con la mano sinistra la Riparazione e l’Adorazione a Gesù. La mano destra eleva in alto le dita in segno di benedizione.   

«Io sono la Vergine dell’Eucaristia» 

Maria SS. dice: «ʺSono la Vergine dell’Eucaristia” e, come già ti dissi, per mezzo di questo altro titolo sarà salito un altro gradino ove all’apice si mirerà Cristo Glorioso e potente nel Suo Corpo»(23.8.1998). «Attraverso la missione di Madre, della quale Lui stesso Mi ha investita abitando il Mio grembo, desidero richiamarvi» (23.11.1996). 

«Sono Myriam, la Vergine di Nazaret, e desidero che tutto quanto è nel mondo Mi sia consacrato» (23.6.1994).  «La catena che ci unisce è la recita del Santo Rosario» (10.10.1994). 

Nell’esistenza di Maria di Nazaret si esprime in modo sublime non solo l’esclusivo rapporto tra la Madre e il Figlio Divino, che da Lei ha preso Corpo, ma anche l’intima relazione che unisce Chiesa ed Eucaristia, poiché la SS. Vergine è modello, figura della Chiesa, la cui vita e missione culminano nell’Eucaristia. Maria SS. dice: «Io, la SS. Vergine dell’Eucaristia, vi preparo a una grande Festa, in cui ognuno rifiorirà» (23.3.1998). «Io la Signora, Vergine e Madre di Gesù Eucaristico Amore profanato, voglio esortarvi ad amare la Vita sacramentale in maniera più forte»(23.5.1998). «Sono la Madre di Gesù Immolato, la Vergine dell’Eucaristia. Dalle Mie mani verranno a voi i doni... Questa è l’ora della Mia Battaglia e voi tutti con Me cercati e preparati da ogni dove, uniti con la Luce trinitaria vinceremo» (24.5.1998). 

L’orientamento eucaristico di Maria deriva da un atteggiamento, che ha segnato la Sua esistenza terrena. Ella ha vissuto in spirito eucaristico ancor prima che questo Sacramento fosse istituito e ciò in conseguenza di avere offerto il Suo Seno verginale all’Incarnazione del Verbo di Dio. Nell’Apparizione di Manduria siamo sollecitati a capire 

quanto Maria sia legata al mistero eucaristico: mentre Maria conduce a Gesù Eucaristia, Gesù ci dona Maria come rifugio e protezione. Maria SS. dice: «Sono la Vergine dell’Eucaristia, la Donna vestita di Sole... riscoprite il Signore nella vostra vita» (23.7.1998). «Gesù vuol farMi conoscere da tutti gli uomini come Vergine dell’Eucaristia per realizzare la conoscenza, in tutto il popolo, del ruolo che ho avuto accanto a Lui Redentore. Nell’attuarsi del Mio progetto, Io stessa sto chiamando i Miei apostoli... Vi invito tutti: sacerdoti, religiosi e fedeli a stringervi intorno ai Nostri Due Cuori per allontanare i castighi, che vi siete attirati a causa dell’infedeltà, del tradimento, della trasgressione. Vi invito a fortificare le famiglie e a sostenerle» (8.12.1999). 

Questo evento mariano interpella la libertà umana e chiede di essere compreso con la logica dell’amore.  Maria SS. dice: «Chiedo a tutti di invocarMi come l’Immacolata, che è Vergine dell’Eucaristia, scesa a voi con l’olio del candelabro, che è davanti a Dio, perché al Mio passo indietreggi la Notte del male»(8.12.2001). «Io sono la Signora dell’Eucaristia e della Grande Riparazione...; Io vi dico: l’Eucaristia e le Mie lacrime salveranno il mondo da una grande catastrofe» (6.6.1997). «Vengo a cercare anime che, accogliendo la conversione, amino la Riparazione e divengano piccole anime‐ostie per la grande armata di 

Riparazione Eucaristica mondiale, che contrasterà l’ora dell’anticristo» (28.10.1999). 

«Ave, o Stella, che il Sole precorri. Ave, o Grembo del Dio che si incarna. Ave, per Te si rinnova il Creato». Se dunque stabiliremo una solida devozione a Lei, Vergine dell’Eucaristia, troveremo inevitabilmente Gesù Cristo!   

«Io sono la Sorgente di Olio Santo della Perenne Unzione» 

Maria SS. dice: «Vi dono quest’olio come grande segno del Mio amore su tutta l’umanità» (23.2.1997).  «Sono la vostra Aurora che risplende nel buio delle tenebre del mondo e effondo l’olio come pioggia di amore incandescente che libera» (27.12.1995). «Desidero che il mondo sappia che come Sorgente di Olio Santo della Perenne Unzione sono inviata da Dio per benedire tutti e mostrare il volto vero di satana. Io sono Colei che accompagna il popolo di Dio delle due Alleanze e, anche se non siete capaci di intendere il significato, so che siete capaci di vincere le vostre miserie con i sacrifici che vi chiedo» (23.9.2001). 

Per meglio approfondire la ricchezza del secondo nome, gettiamo uno sguardo nella Sacra Scrittura, ove la Parola di Dio meglio ci illumina. Dio attraverso questo formidabile elemento manifesta i Suoi 

portenti in mezzo al popolo fedele (Deuteronomio 11,3), benedice la terra, donando l’olio benedice le tribù israelite, le arricchisce con piante d’ulivo e le predilige con copiosi raccolti (Deuteronomio 7,13; 33,24;Giobbe 29,6).  Aronne, primo sacerdote, durante la cerimonia della consacrazione sacerdotale offre focacce all’olio per ringraziare Dio e comunicarsi a Lui (Esodo 29,23). Nell’elenco delle cose necessarie al culto vengono citate due tipologie di olio per distinguerne le funzioni sacre. Quello per il Candelabro che arde davanti al Sancta Sanctorum e quello per l’unzione, che può essere profumato (Esodo 25,6). L’olio puro, ricavato dalla prima spremitura delle olive, il più vergine, è riservato al Candelabro sacro per la qualità di non carbonizzarsi e di non provocare lo spegnimento della lampada (Levitico 24,2‐3). Il profeta Samuele portava l’olio dell’unzione regale in un corno (1Samuele 16,1). L’olio è simbolo di dolcezza (Salmo 55), di gioia (Salmo 45,7‐8), rafforza le membra (Ezechiele 16,9), lenisce le piaghe (Isaia 1,6; Luca34). L’unzione con l’olio profumato conferisce dignità (Ezechiele 14,9). Proseguendo nel Nuovo Testamento, l’elemento olio non scompare e viene ampiamente utilizzato.  L’unzione per mezzo dell’olio comunica al credente la grazia multiforme dello Spirito Santo e permette di partecipare all’unzione profetica di Gesù. Ricordiamo l’invito di Cristo agli apostoli che «cacciavano molti demoni, ungevano di olio 

molti infermi e li guarivano» (Marco 6,13).  «Voglio liberarvi dal nemico. Invocatemi come la SS. Vergine dell’olio che tocca e guarisce» (23.7.1994). «Siate un giardino fiorito da offrire al Signore... curerò anche i vostri malanni fisici con l’olio che il Cuore di Gesù dona» (14.8.1995). 

Dopo infiniti segni d’acqua e sorgenti miracolose, lo Spirito Santo fa scaturire dal Cuore della Sua Sposa, un’insondabile Sorgente che zampilla per comunicarci le Sue virtù: «Figlia mia, Io ungo con l’olio che scende dal Tempio di Dio»(23.2.1998). Gesù dice:  «Olio, santo olio, l’essenza che Mia Madre continua a preparare per dare ai sofferenti, oggi più di un tempo, quando Ella, con le Sue purissime mani, si adoperava per impastare l’unguento da dare ai Miei poveri discepoli, che avrebbero risollevato le piaghe e l’uomo stesso... No, non era l’olio che guariva e non lo è neanche oggi. Dio era il Medico che offre la soluzione! L’olio fu lo strumento e lo sarà ancora» (22.6.1998). «Oh, l’olio puro della confermazione, l’olio Santo della consacrazione, l’olio riparatore per gli assalti infernali, l’olio fonte di lacrime che medicano il lontano dalla Grazia. Sapessero i tuoi fratelli quale dono ho offerto loro…! Se un tempo la Madre Mia donò le sorgenti dell’acqua, era perché l’uomo doveva riscoprire la sua 

missione di battezzato... Oggi vi invia l’olio come riscoperta della potenza dello Spirito Santo... L’olio… dell’unzione mariana vi renderà testimoni della Nuova Evangelizzazione». (16.7.1998). 

«Con l’unzione potrò salvare anime e tenerle lontane dall’errore»(23.7.1999).  «Satana ha programmi nefasti perché perdiate la speranza e non siate più disponibili ad amare… Dal Mio Cuore di Madre, “terra del vostro conforto” faccio scorrere per volontà di Mio Figlio Gesù, fiumi di olio, perché in voi, quanto è negativo, divenga motivo di ringraziamento a Dio che in queste ore crede farvi sperimentare delle prove» (23.4.2002).  «Accanto a Me, come vostro aiuto, c’è Maria, la tre volte Santa, ed è per voi la Sorgente, perché possediate il coraggio dello Spirito. Vi invito a invocare Colei che soccorre sotto il titolo di Sorgente d’Olio Santo della Perenne Unzione» (13.7.1999).  «Questa è la Divina Volontà: Iddio vuole che si stabilisca la devozione alla Sorgente d’Olio che unge... e alla Madre, che con le Sue lacrime lava e riporta i figli allontanati» (23.12.1994).   

«Io sono la Madre dell’Ulivo Benedetto, Gesù»   

«Un germoglio spunterà sul tronco di Jesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici... Giudicherà con giustizia i miseri... la Sua Parola sarà una verga che percuoterà il violento...» (Isaia 11). L’alleanza tra il Signore e il popolo procederà 

progressivamente dal primo incontro di Abramo con Dio. Ricorderemo le circostanze dell’Esodo, la grande promessa fatta a Jesse, la predilezione di Davide per giungere sino a Colei, in cui tutta l’esperienza di Israele si riassume.  «Sono la Madre dell’Ulivo Benedetto Gesù, Regina della Pace: come dispensatrice di pace eccoMi qui nuovamente... in quest’ora di tenebra che grava sull’umanità» (23.08.1995). 

Maria SS. inaugura la presenza di Dio con noi, mediante la maternità messianica stabilendo un rapporto di eccezionale intimità col Santissimo. Il grembo di Maria è il Tabernacolo, in cui il Signore si salda con la nostra carne e in Lei chiunque è rigenerato per sempre. Tra i vegetali l’ulivo, per le sue particolari qualità, presta la sua immagine al Cristo. Gesù proviene dalla stirpe di Davide e germoglia sopra il tronco della famiglia fedele alla Legge del suo Signore. L’Alleanza è rinsaldata a opera dell’Unigenito del Padre. Nella fede della Vergine senza macchia è purificato Israele, ma non ancora redenta. Solo il «Germoglio» annunciato dai profeti contiene il potere vivificante di rappacificare il popolo col Santo dei Cieli. Gesù, Ulivo Benedetto, radice di Jesse, nell’ora della Croce sigla nel sangue l’eterna (Ezechiele 16) e nuova (Geremia 31,31) Alleanza associando Maria e offrendoLa per Madre alla neocomunità attraverso Giovanni, discepolo amato (Giovanni 19,25). L’identificazione di Gesù nell’Ulivo Benedetto, ci permette di 

capire il valore dell’atto di fede in Cristo, e Maria SS.ma viene a ricordarcelo.  Gesù: «Amici Miei, Io vi voglio tutti in Me che sono l’Albero della Vita»(15.01.1994). Fidemile, Angelo Custode di Debora, dice: «Il grande messaggio dell’Ulivo d’Israele affidatoti, è in piena fioritura... Il popolo sarà nuovamente chiamato Popolo di Dio e gli Angeli non si rattristeranno più, perché gli uomini torneranno alla lealtà e alla giustizia»(17.03.2000). Maria SS.: «Io, Madre dell’Ulivo Benedetto, Gesù, ho stabilito per questo luogo tale data (23 di ogni mese) così da edificare il grande mosaico del Signore» (23.10.1995). 

 

 

  

 

I segreti 

 

Debora non ama parlare di tali contenuti, non per favorire il misterioso, ma per obbedire a quel che la Madonna chiama “la Scuola Divina”. Tuttavia si è potuto cogliere nella lettura della Rivelazione e in alcune occasioni particolari spunti di 

meditazione a questo proposito. Tutta la storia biblica è intrisa di avvenimenti preannunciati che soccorrono il cammino fuorviato degli uomini, che viene spesso provvidenzialmente raddrizzato. Questi messaggi, da rivelare a tempo debito, fanno parte della perfetta Sapienza di Dio che in maniera straordinaria risponde ai figli ribelli, divenuti arroganti e materialisti per aver perso la fede. Il senso dei segreti va inteso nel modo più corretto onde evitare polemiche. La Madre di Gesù nel rivelarli alla giovane dice a noi tutti di non temerli, di non ripudiarli e di non attendere che si realizzino per prenderli in considerazione. Ciascuno, esaminando il proprio stato di vita, comprenda quanto essi possono apportare benefici in qualunque situazione ci si trovi. L’attesa senza cambiamento è una tentazione che presenta il serio rischio di perdere tutto. Il segreto è fare memento, a tempo debito, sulla presenza  di Dio, la quale sovrasta tempo e cose, affinché la storia si evolva al bene.   

25 Marzo e 12 Dicembre Queste date, scelte per Rivelazioni importanti a Debora, segnano certamente un cammino spirituale: la Vergine la rende consapevole di quanto sta avvenendo o avverrà. Pazientemente e con semplicità la introduce nel Piano Divino, fissando “appuntamenti”, che rievocano l’importanza della 

vita di ciascuno e la priorità della risposta alla chiamata del Signore.   

Il 25 Marzo  la liturgia della Chiesa celebra l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele alla SS. Vergine. Il 12 Dicembre ricorre l’anniversario della nascita di Debora.   

Nel messaggio del 12 dicembre 1999 è detto: “Oggi la Madre di Dio ha consegnato l’11° segreto…Quando saranno 12 i segreti, cesseranno le Apparizioni mensili pubbliche”.  Le Apparizioni pubbliche (ovvero l’attesa della Signora tra la gente in preghiera) della Vergine dell’Eucaristia sono terminate il 23 ottobre 2005 in coincidenza misteriosa con l’Anno Eucaristico preparato da Giovanni Paolo II e concluso da Benedetto XVI. L’evento mariano di Manduria culmina in perfetta sincronia con i messaggi che hanno annunciato un passaggio storico sotto gli ultimi due Pontefici contraddistinti dai nomi di Papa della Consacrazione (il primo) e di Papa della Riparazione (il secondo). 

E’ necessario distinguere i segreti dai messaggi profetici. La materia di essi è differente, perché i primi trattano eventi presumibilmente datati, precisando luoghi e contesti interessati dal segreto, gli altri sono una sorta di preparazione ad accadimenti proiettati più in là nel tempo e che potrebbero essere conseguenti alla risposta dell’uomo dopo l’avverarsi 

dei segreti. Si deduce che, oltre ad essere profondamente legati tra loro, hanno in sé una pedagogia estremamente differente. Quel che si è potuto intuire circa i segreti non è tanto, ma è sufficiente per capire che sono una risposta alle nostre scelte sbagliate.  I segreti annunciati sono 12 ma effettivamente ne restano 9, perché tre sono stati svelati. Da ciò si deduce che i primi tre aperti sono una semplice preparazione che introduce alla realizzazione e al compimento di quanto in parte è stato già descritto. Durante il colloquio fra Padre René Laurentin e Debora abbiamo però appreso della possibile esistenza di un 10° segreto, di cui non si è voluto mai fare menzione, perché riferito unicamente alla vita della persona della giovane. Dunque il numero totale dei segreti è destinato a salire a 13. In realtà soltanto 9 saranno quelli che interesseranno il mondo. 

I tre segreti svelati riguardano le date del 25 novembre 1992; del 14‐15 febbraio 1993, del 25 marzo 1993 una parte e del 25 marzo 1997 un’altra parte ( cfr. “Sapienza Rivelata del Dio Vivente”)   

Sono una sorta di risposta divina all’uomo del secolo più progreditodella storia, che ha negato e rifiutato di riconoscere la Paterna Signoria di Dio. Per questo motivo 

avranno carattere universale e scandiranno uno speciale intervento celeste, tale da segnare ed avviare un Tempo rinnovato, che  nascerà da una Tribolazione purificatrice, che S. Teresa d’Avila definirebbe “fino alla settima stanza”. Per noi, che siamo in una continua ricerca dell’accertata provenienza di quello che mangiamo, vestiamo, compriamo, sarà servito un conto dolce o amaro a secondo di quel che si è preteso senza dare. La  portata dei segreti perciò denuncia un impatto spirituale, naturale e soprannaturale per evidenziarne la provenienza, per sottolineare l’immenso Amore del Padre nostro, sempre disponibile al perdono ma non a qualunque costo. È l’ora del gongche dalla Croce di Gesù sino alla Fine segna le tappe delle ere, rivelando con espressione crescente quanto misera diviene la nostra natura quando sputa sulle sue nobili origini ripudiandone ogni beneficio. I segreti non si potranno interpretare, e col loro annuncio essi tracceranno una nuova concezione dell’essere e del vivere, soprattutto all’interno della famiglia. Si susseguiranno nel corso di giorni e mesi e, a pochi anni di distanza uno dall’altro, si realizzeranno tutti, perché molti uomini non si lasceranno persuadere e cercheranno di ignorare tali accadimenti per non mettersi in discussione. La successione ravvicinata dei fatti darà loro dello spazio ma non quanto si vorrebbe, perché il Padrone del tempo ha già stabilito quanto è stato detto nelle Apparizioni di nostra Madre. 

  

Quanto qui è detto, ci viene da un colloquio avvenuto nel periodo precedente il Natale del 1994, quando Debora fu visitata da un eremita, un certo fra’ Corrado della Calabria. Con amorevole carità rispose ai quesiti posti, tra cui si fece cenno ai segreti e alle loro possibili sequenze. 

  

Contenuto dei segreti 

La veggente, anche a distanza di anni, ha confermato quanto ebbe a dire all’eremita, e, non avendolo mai smentito, ci offre la possibilità di riportare il dialogo intercorso. 

  

“Cominceranno bene o male?” 

“Non sarebbero stati piacevoli, ma avrebbero fatto un bene enorme…” 

“Erano terribili?”(con volto preoccupato) 

“Non erano terribili, ma avrebbero fatto molta paura alla gente, soprattutto a quella che aveva ricevuto Grazie, ma non le aveva corrisposte”. 

“Coinvolgevano cose naturali?” 

“I primi segreti, riguardanti una diretta successione tra loro, rispondevano ad una Interrogazione Divina mediante tre fasi”. 

“Cosa si intende per “fasi”? E questo riguarda tutti i segreti o solo i primi”? 

 “I primi segreti sono piuttosto un avvenimento unico che avanza per corso soprannaturale. Passando non danneggerà, ma muterà molte cose anche naturali.” 

“Puoi specificare meglio le fasi?” 

(con un certo fastidio) “Se mi passa un fuoco in testa, oltre a restare sconvolta mi preoccupo su cosa è e su cosa devo fare… poi la paura di non stare bene dentro, aggiunge il resto… solo una “consolazione miracolosa” può alleviare la piaga del mondo in queste ore”. 

“Ci sarà una grazia o un segno di consolazione?” 

“Sì . So che sarà data una prova di Misericordia dopo il grande richiamo o avviso.” 

 “In uno dei tuoi segreti si annovera una qualche grazia evidente per tutto il mondo?” 

 (con sconcertante sicurezza) “Sì, un segno importante per tutto il mondo.” 

  

Oltre non volle dire. Alcuni hanno tentato di venire a conoscenza di qualche altre notizia che meglio spiegasse i segreti per poi magari raffrontarli con altri messaggi segreti ricevuti in altre Rivelazioni. Su questo Debora ha detto che nonostante possano esserci accadimenti comuni, le modalità e le circostanze possono essere diverse. A questo proposito ella ha dichiarato di non sapere con precisione tutti i dettagli di alcuni segreti: sarà il suo angelo custode a comunicarglieli nel tempo stabilito dalla Madonna. Di altri invece conosce lo sviluppo globale. 

  

Dai messaggi mensili trapelano chiare indicazioni su alcuni eventi che sono dei segreti. 

Di sicuro sappiamo che dei 9 segreti due servono da forte appello al risveglio e di speciale conoscenza interiore; il terzo e/o quarto potrebbe essere un segno sul luogo delle Apparizioni, vicino alla Cappella, non direttamente correlato col mirabile luminoso segno visibile per tutta l’umanità, e non necessariamente conseguente ai primi due in tempo di date. 

Considerato l’appello all’unità dei cristiani, altri segreti riguarderanno il Papa, la Chiesa e alcune religioni. 

Gli altri riguarderanno i mutamenti geografici e gli sviluppi decisivi della vita economica, sociale e spirituale di speciali regioni del mondo. 

Su due c’è massimo riservo, per cui è logico pensare che una parte dell’umanità pagherà il frutto del suo rifiuto a Dio. 

Sul 9° pure non sono mai stati fatti commenti e non è errata la considerazione che faccia da ponte ai messaggi profetici. 

  

Negli ultimi anni delle Apparizioni pubbliche Debora è apparsa particolarmente sofferente e mai come in quei mesi ha fatto dichiarazioni pertinenti a sconvolgimenti naturali, al potere politico‐economico e al cambiamento di cose inimmaginabili. Dalla fine del 2005 la sua testimonianza è stata ritenuta importante e valida per poter affrontare uno dei più grandi disastri: il crollo economico. Nell’Apparizione del 23 ottobre 2005, durata più a lungo del solito, la ragazza è apparsa piangente, impressionando la folla che le è rimasta accanto. I giorni successivi è stata colta da uno strano malessere, che spiegherà come conseguenza del ricordo degli ultimi segreti. 

 

Dai dialoghi con Mons. Paolo Maria Hinilica (amico e confessore della veggente) è emerso che un segreto è legato proprio all’immagine di Maria, apparsa con l’emblema eucaristico e lo stemma di Giovanni Paolo II. Entrambi infatti sono materia del Segno annunciato già in vari luoghi. 

L’umanità riceverà un Segno meraviglioso che ricorderà il dono del Corpo di Gesù Cristo immolato sulla Croce il Venerdì Santo, ma offerto incruentemente e misticamente il Giovedì, che è culminato nelle ore strazianti delle tenebre. 

Appare probabile che la manifestazione abbia una qualche coincidenza con l’uomo definito nei messaggi come il Papa del Passaggio, il Martire bianco della Consacratio mundi, il Santo che svela la missione della stella dorata collocata nello stesso punto dello stemma sulla veste della Signora di Fatima. 

 

La devozione ai Due Sacri Cuori 

 

La parola devozione deriva dal latino «vovere» dedicare, attendere a votarsi. È il segno dell’amore e dell’amicizia più intima: un darsi, un coinvolgersi, un compromettersi che trovano la loro sintesi nel concetto di consacrazione. La devozione è appunto un consacrarsi all’amore di colui per il quale ci si vota. «Debora, ape messaggera, hai ricevuto l’incarico di far riconoscere nel cuore di questa generazione la devozione Eucaristica‐mariana. Il Mio Volere si compirà nell’erezione di migliaia di Focolari della Riparazione. La Mia mano li susciterà nei luoghi più lontani»(27.5.1999). «Impegnati, perché la devozione divisa in parti, che ti è stata 

rivelata, possa raggiungere tutti e splendere come un lampadario sacro nel cuore del mondo» (2.11.1999). 

La spiritualità della Riparazione prepara all’offerta di se stessi, si esprime con la devozione, immette alla filiale sequela dei SS. Cuori di Gesù e Maria. L’aspetto meritorio della Riparazione è visibile attraverso i cuori rinnovati e avviati nel partecipare della corredenzione. Chi viene attratto a Dio mediante la devozione ispirata dall’immagine della Donna vestita di sole, è come se ricevesse una vera e propria investitura dal doppio valore consacratorio, è manna per il cammino personale e veicolo di Grazia per coloro che si consacreranno. Per questo misterioso scopo tutta la rivelazione segna il tragitto spirituale mediante tre necessarie azioni: – conversione attraverso l’ausilio delle Lacrime di Maria SS.; – orientamento verso la contemplazione del Volto, in special modo del dolore terribile procurato alla guancia destra; – consacrazione per mezzo dell’unzione, rendendo visibile la «sequela Christi», testimoniata con l’oblazione totale a Gesù‐Eucaristia. Le tre azioni sono alveo dell’unico culto a Dio. Affidando la nostra vita ed il nostro apostolato a Maria SS., ci è facilitata la consacrazione al Cuore Eucaristico e diviene più intima per la mediazione di Lei.      La presenza viva di Maria nella nostra vita ci pone in una 

posizione singolare nei confronti di Cristo. Permette di divenire anime adoratrici in spirito e verità attirando nella Chiesa il Fuoco dello Spirito, che rende completa la devozione a Dio Uno e Trino. La devozione ai Cuori uniti di Gesù e Maria è sorprendentemente iscritta proprio nell’immagine della Vergine dell’Eucaristia. Il Cuore Immacolato di Maria SS. è via diretta a Cristo e nel contempo il Cuore Eucaristico di Gesù, elevato sul seno di Lei, invita a capire e riconoscere il ruolo di Riparazione che ha avuto la Corredentrice. Grazie a questa conoscenza, la pietà orante infusa dallo Spirito, diverrà fuoco d’amore crescente e nelle varie suppliche (specifiche preghiere) otterrà segni di risposta divina. 

«Si apra una grande e rinnovata devozione ai Nostri SS. Cuori Immacolati Trionfanti» (23.5.1997). «La devozione richiesta mediante le differenti forme è un avvenimento che precederà l’avvento del Ritorno glorioso di Gesù»(23.3.1999). «Questa devozione salverà l’intera nazione e, per fare ciò, molti dovranno venire qui (nel Getsemani Santo), per pregare e fare molta penitenza» (23.8.1997). «Questa grande devozione divisa in parti prevede la grande Riparazione del Corpo di Gesù» (23.10.1997). «Figli Miei, desidero che la devozione rivelata sia aperta alle anime e 

soprattutto a quelle più bisognose. Molte di loro troveranno in essa la vera Vita nel Signore» (23.2.1998). «Con la fede nella devozione a Me si aumenterà il propagarsi dell’amore e della fiducia nel Mio Vicario Bianco» (23.5.1999). «La devozione, alla quale chiamo ora, è quella che le conclude tutte e avrà l’azione più potente di Grazia» (5‐6.6.1997). 

La preghiera  La Vergine SS. ci invita a far parte dei doni, che vuol elargire, con la devozione alla Sua immagine dicendoci: «Io, la SS. Vergine dell’Eucaristia, vi preparo a una grande Festa in cui ognuno rifiorirà! Ci invocherete così: 

Santissimi Cuori Uniti e Trionfanti  di Gesù e Maria, Vi lodiamo e Vi benediciamo. Fate bruciare la fiamma del Vostro Amore  nel nostro cuore»  (23.3.1998).   «Ogni uomo, che decide di donarsi a Dio mediante i Nostri Due Cuori Uniti, viene rigenerato nella Grazia e diventa uno strumento dell’evangelizzazione, portatore di pace» (23.10.1998). «Vi invito tutti: sacerdoti, religiosi e fedeli, a stringervi intorno ai nostri Due Cuori, per allontanare i castighi che vi siete attirati a causa dell’infedeltà, del tradimento e della trasgressione... (Poi verrà il giorno in cui vi chiederò la consacrazione al Cuore di San 

Giuseppe, ma dovrete prima comprendere il Disegno del Trionfo» [dai Messaggi non ancora stampati del 2000]). 

 

Nessuno può appropriarsi di una preghiera e ritenerla esclusiva, tuttavia ci è stato fatto comprendere come l’invocazione alle Sue Lacrime, offerte al Padre, esercitino la Sua materna Carità. Ella si prende cura dei fratelli del Figlio, Autore dell’esaudimento, e li «sostiene in mezzo ai pericoli e agli affanni, fino a che non siano condotti nella beata Patria» (Lumen Gentium).   La precisazione di Lacrime «sanguinose e oleose» ci impone una premessa.  Tali Lacrime possono essere invocate adeguatamente, se non sono staccate dalla persona e dalla missione di Gesù.  La realtà delle Lacrime di Sangue infatti celebrano l’eterno dono di Cristo al mondo e con la medesima espressione delle Lacrime di Olio invita ad accogliere Gesù mediante l’opera dello Spirito in cammino. Il Volere del Padre ci rivela il Cuore di Lei come Sorgente di riposo, confermazione e rifugio. L’Altissimo ci ascolterà per l’intercessione delle Sue Lacrime. Esse sono Lacrime di Sangue per la partecipazione totale alle sofferenze del Figlio Suo e in Lui a quelle di tutti gli uomini, che continuano dannosamente a rifiutarLo! Sono Lacrime d’Olio per «l’oro», che il Re dei Cieli ha promesso con la 

Nuova Pentecoste, che verrà nel terzo millennio per illuminare, lenire, guarire e fare risorgere i cuori. 

Dice Gesù:  «Laverò il mondo con le lacrime dei Nostri Cuori» (5.6.1998). «Placa la Mia Giustizia unendoti alle lacrime della Mia Santa Madre»(3.9.1999). «Non avete mai udito che sono pronto a ristabilire l’amicizia con voi, perché sono obbligato da quelle purissime Lacrime che la Santissima Mi offre in Riparazione?». 

Dice Maria SS.: «Gesù, Mio Figlio, desidera si stabilisca attraverso te la devozione alle Lacrime di Sangue e di Olio scorrenti sull’umanità» (1.9.1994). «Le Mie Lacrime vi difenderanno» (23.2.2002). «La devozione alle Mie Lacrime salverà il mondo. Esse costituiscono l’ultima speranza... È la devozione che salverà l’Italia dal grande decadimento spirituale! Oggi nel mondo non si dà più importanza all’Eucaristia e le Mie Lacrime salveranno il mondo da una grande catastrofe... Offrite atti di Riparazione iniziando dal cuore delle famiglie, perché il Signore Iddio vi soccorra e vi dia la forza necessaria durante le prove, che Egli permetterà... «Vengo nel cuore del Mediterraneo e dal calcagno della Mia Italia grido al mondo: riparate, riparate, riparate! Mi sono manifestata al mondo come Sorgente della Perenne Unzione e desidero che questa sorgente sia profusa in ognuno. Non lasciate nell’ombra la devozione alle Mie Lacrime. Siano esse per voi la forza e il coraggio...» (5‐6.6.1997). 

a. La corona 

«Figlia Mia, affinché la Mia Opera non sia confusa, poiché singolare e particolare, ti dono queste indicazioni importanti e stabilirai che laCorona sia pregata in questo modo: 

Preghiera d’inizio: 

Padre giusto e verace, perfettissimo, con l’offerta del dolore di Maria, la Santa delle sante, presso la Croce durante la vita terrena e oggi in quella celeste, vogliate accettare la mia umile richiesta... 

Sui 7 grani del Pater: O Gesù, ricordati delle Lacrime Sanguinose e Oleose di Colei che Ti ha amato più di tutti sulla terra – e che ora Ti ama nel modo più ardente in cielo. 

Sui 7 grani piccoli: O Gesù, esaudisci le nostre suppliche e le nostre domande – per le lacrime sanguinose e oleose e i dolori della Tua Santissima Madre, offerti per noi! 

Infine per tre volte: 

O Gesù ricordaTi delle Lacrime Sanguinose e Oleose di Colei, che Ti ha amato più di tutti sulla terra! 

Sulla medaglia: 

Le Tue Lacrime, o Madre di Dio e Madre nostra, ci ungano confermandoci figli Tuoi nella solenne consacrazione, che Ti offriamo, mediante questa devozione. Amen. Amen. Amen. O Vergine dell’Eucaristia,  intercedi per noi e per il mondo intero. 

b. La supplica per una novena alla Madonna delle lacrime dettata da P. Pio ai suoi figli spirituali. 

Madonna delle Lacrime, abbiamo bisogno di Te, della luce che s’irradia dalla Tua bontà, del conforto che emana il Tuo Cuore, della pace di cui sei Regina, della Riparazione e preghiera di cui sei Maestra. Fiduciosi Ti affidiamo le nostre necessità, i nostri dolori perché Tu ci aiuti a superarli, i nostri corpi perché Tu li guarisca, i nostri cuori perché si riempiano di contrizione, e le nostre anime purificate perché si salvino. Ricordati, o Cuore Immacolato e Addolorato che, davanti alle Tue Sante Lacrime, Gesù nulla rifiuta e niente può negare! Dègnati, o potente Madre nostra, di unire le Tue Lacrime alle nostre, affinché il Tuo Divin Figlio ci conceda la Grazia, che con il cuore Gli domandiamo... O Vergine tutta bella, Serva Eucaristica, Tabernacolo di misericordie, abbi pietà di noi! 

c. La consacrazione alla Vergine dell’Eucaristia attraverso l’unzione 

Dopo aver pregato le Sante Lacrime di Maria ci consacriamo a Dio avvalendoci anche dell’unzione. È possibile farla con 

l’olio ricavato dalle olive del Getsemani mariano, misto a una quantità minima di Lacrime di Olio effuse dalla statua della Madonna. 

Dice Gesù:  «Sperimentate la bellezza dell’appartenenza a Dio, tramite l’unzione della Madre che dà forza alla Triplice missione dell’uomo: quella regale, quella sacerdotale ordinaria e ministeriale, quella profetica»(22.6.1998). «Vivete l’unzione... e con essa sostenete la grande Battaglia»(23.5.2002). 

L’Angelo Custode di Debora dice: «Hai ricevuto una spada di fuoco; i popoli attendono l’unzione della Santissima Sposa dello Spirito» (17.2.2000). 

Intingendo nell’olio con il pollice ci si segna con 5 segni di croce: sulla fronte, sulla bocca, sul cuore (base del collo), sul palmo delle mani e si recita la seguente preghiera: 

«Maria, Madre dell’Ulivo Benedetto Gesù,  Santissima Vergine dell’Olio, toccaci, amaci, guariscici nel cuore a Tuo modo con il Tuo amore»  (3.7.1994). 

 

Il Giovedì Santo del 1997, Debora ha una toccante visione: il Signore le è davanti, accasciato al suolo come morto, non risponde... poi alza la testa e le mostra tutto il patimento: il Suo Volto è pieno di contusioni e tumefazioni, in particolare uno zigomo, che è notevolmente gonfio, deturpato da una battitura che lo fa sanguinare. Si tratta di una bastonata, che Gli è stata inflitta con l’asta da un soldato romano, dopo la barbara flagellazione, per sollecitarLo a rimettersi in piedi. Il Condannato Divino, che è immobile, viene colpito da un terribile colpo tra lo zigomo destro ed il naso che iniziano a sanguinare entrambi.  La devozione ai dolori di Gesù, con la partecipazione della mente e del cuore, fa rivivere in noi il dono totale di Dio per l’uomo e diviene causa di piena Rinascita e di notevole maturità spirituale. Contemplando in special modo la piaga procurata alla guancia destra, ci uniamo con intensità all’immensa sofferenza, che ebbe la Vergine Madre nel vederLo tanto sfigurato e battuto con ferocia. 

Tal Piaga fa memoria sia dei dolori fisici che mentali e morali del Signore. La causa dello strazio profondo della Sua Passione fu il dolore per le anime dannate e per i peccati degli eletti, quale l’infedeltà di Giuda, del popolo e di tutte le creature, che per la superbia intellettuale avrebbero rinnovato la Sua Passione nel Corpo mistico.  

È proprio immergendosi nella Sua Passione profonda, quella del Suo Cuore amantissimo, che ci è dato capire il peso delle Sue sofferenze, non dato dalla quantità ma dalla specificità di esse. 

Gesù dice:  «Se Mi onorerai nei dolori del Mio Santo Volto, Io verserò, per te, sul mondo una pioggia di Preziosissimo Sangue... Questa “ferita”(sofferenza) che Mi dà una pena altissima, è la dolorosa bastonata inflittaMi dal soldato. Diffondine la devozione e per i meriti Miei d’averla sopportata, concederò liberazione dai tormenti» (tormenti procurati con i peccati. Non è riferito alla condizione eterna dell’inferno). (27.4.1997) 

Maria SS. dice:  «Desidero giorni interi di orazione dinanzi al Volto addolorato e battuto del Mio Figlio Divino».(1.9.1994) Con la bastonata alla guancia, dopo le altre pene arrecate al Sacro Capo e al Volto, il Signore raggiunge il massimo grado di intima sofferenza morale e spirituale.  Il volto infatti è ritenuto la parte, che esprime meglio tutto il corpo, connotando la parte interiore dell’uomo. Battendo Dio nel Suo adorabile Volto (fratturando le ossa occipitali), si è voluto umiliare, oltraggiare la Sua Santissima Umanità e bestemmiare la Sua Divinità. Dice la Beata Camilla Battista da Varano (Ancona) ne La Passione di Gesù:  

«Scoppiò nel petto il Sacro Cuore, che provò l’immenso dolore ricevendo il male del rifiuto da coloro che ebbero ogni bene… Vi furono molti, che cercarono la purezza del cuore percorrendo una via lunga e faticosa digiunando e vegliando, imponendosi delle regole rigide, mortificando il loro corpo... Io dico per certissima Verità che il pensare continuamente a Dio e ai dolori del Suo Volto oltraggiato fa giungere più velocemente alla perfezione». 

Preghiera alla Piaga della guancia destra di Gesù  (preghiera tratta dalle meditazioni di Debora) 

«Dolce Gesù, Signor mio, contemplando il Tuo Volto sfigurato dall’odio, m’appare chiara tutta quanta la tribolazione nella quale gli uomini sono immersi! Oggi Tu mi chiami con l’espressione del patimento, che miro nella Tua Faccia sporcata, vituperata e tumefatta dalla violenza, che non ha tregua. Ecco, io misera quale sono, vedo dinanzi a me un altro segno della Tua ricchezza, con cui vuoi guarire il mondo: la piaga della guancia destra.  Qua si è fermato il mio sguardo, si è fatta silente ogni ansia interiore, si è dissetato l’umano mio ricercare e ha ripreso forza la mia debole umanità.  O preziosissima Piaga, che emani il desiderio divino di offrire alle creature amore, perdono e guarigione, dammi inalterabile pazienza davanti al cammino santificante della prova, che debbo affrontare!  Rammentando il dolore patito per la dolorosissima bastonata sul Tuo 

zigomo roseo e virgineo, scaturisce in me un’inesauribile desiderio di seguirTi, perseverando alla Tua sequela.  O Amore non amato, permetti che, mediante tal Piaga sconosciuta, io mi chini a raccogliere nell’anima il Sangue Divino da essa scaturito. Liberami da ogni colpa, che proviene fin dalla settima generazione! Purificami nel linguaggio inculcato dalla logica della materia! Guariscimi nei pensieri e nei ricordi, che continuano a sconvolgere la mia mente a causa dei peccati commessi.  O Gesù adorato, grazie per avermi rivelato tutto il tesoro nascosto nella venerazione a questa Piaga, che mi è dolce onorare, ogni giorno della mia vita, come segno della Tua presenza viva e operante nella Chiesa. Ora abbasso gli occhi, ti bacio perché ho perfetta fiducia nelle Tue promesse e Ti dico: Come Tu vuoi, dove Tu vuoi, quando Tu vuoi visitami con la Tua Passione, con la Tua Potenza, con la Tua Gloria. Amen.» 

Gesù: «Io non ho preferenze: vi amo tutti e piango per le vostre condizioni che vi hanno tolto la dignità, che è regale» (25.8.1998). 

 Primo frutto di questo colloquio col Cielo è il riconoscimento, il primato e la centralità dell’Eucaristia, quale è Gesù, Figlio di Maria, Cuore dell’Universo. Proprio la Vergine si presenta a noi come la perfetta adoratrice di Dio e con atteggiamento riparatore ci richiama a 

Gesù Eucaristico, dono che porta sul grembo. La nostra vita, ci dice la Madonna, deve essere un continuo andare incontro a Cristo e viverLo ovunque. 

Gesù dice: «Mia ape messaggera, hai ricevuto l’incarico di far rinascere nel cuore di questa generazione la devozione Eucaristica‐mariana»(27.5.1999). «Quanto è grande l’amarezza che sento nel Mio Cuore amantissimo per la perdita di fede e fiducia verso il SS. Sacramento dell’altare, ove sono operante e vigilante, ascoltatore silenzioso e Maestro»(19.3.1999).  «Più penosa è la prigionia che Mi è riservata in Tabernacoli abbandonati di quella che subii nel tempo della Mia condanna»(28.2.2000). 

Maria dice: «Adora l’Eucaristia, che è il cuore del Mio Cuore» (25.11.1998). 

Quelle anime, che si fanno «ostie nell’Ostia‐Dio», sorreggono il mondo e collaborano alla Salvezza. L’Apparizione di Manduria è particolarmente ricca di contenuti e specifica la presenza operante di Gesù nel Sole Eucaristico. Maria SS. nell’Uliveto cresce i Suoi figli sempre più verso il mistero dei misteri presente nei secoli. Gesù ci salva, coniugando la nostra vita con la Sua, nascosta nei mistici veli Eucaristici e, in maniera privilegiata, accompagna l’anima nella sua crescita al cielo. In una sola espressione diremo che la devozione a Gesù 

Eucaristico attualizza una «capienza» di devozioni e attraverso l’oblazione, la Riparazione, la fusione di amore e azione si assimila il «segreto della Risurrezione» (Ecclesia de Eucharistia). Chi ha accettato di offrirsi a Dio con una preghiera adorante, vera e santa di Riparazione riceverà doni altissimi e sarà aiutato in tutte le difficoltà (1°.8.1998). 

Rosario Eucaristico Dagli scritti di Debora. 

 

La storia 

La chiamata 

La singolare vicenda ha inizio il 20 maggio 1992, mentre si avvia l’ultimo decennio del secolo più martoriato, definito da storici e politologi «tempo del macello umano senza pari». Di questo le ultime generazioni neppure serbano il ricordo, sebbene a scuola ne abbiano sentito parlare. Il loro modo di concepire la realtà è ben lungi dalla consapevolezza di queste dolorose esperienze. A quel mondo appartiene Debora, che all’età di diciotto anni si ritrova atea e presa dai suoi progetti per il futuro.  La sua è una vita come tante altre, dove i contrasti in famiglia segnano la sua sensibilità e le formano un carattere tenace e ribelle. Il suo cammino procede con alti e bassi tra studio e 

divertimenti; la quotidianità è come quella di molti suoi coetanei, che non mancano di croci in famiglia. Chi la conosce sa delle sue convinzioni sulla inesistenza di Dio e sul fallimento di certi valori difesi dalla Chiesa, che non esita a criticare aspramente. La condizione avversa del patrigno nei confronti della fede cattolica pesa sulla sua formazione sviluppatasi in un ambiente che sa cogliere solo il senso del pratico.  Debora ha un carattere inquieto, nonostante sia amata dalla madre, che a suo modo cerca di salvaguardarla, anche con maniere forti, dalla stravaganza tipica dell’età. Quel giorno, come era solita, se ne va a fare la spesa in compagnia del fidanzato. È proprio su questo tratto di strada che viene folgorata interiormente. Una voce suadente dal timbro maschile la rassicura carezzandole il cuore e parlandole all’orecchio:  «Figlia, guarda l’orizzonte e vedrai che la tua strada non è questa, ma un’altra». La natura sensibile ma riservata le impone un austero silenzio osservato per un lungo periodo, sino a quando segni evidenti la costringono a rivelare il suo intimo segreto. L’estate è giunta, tra i tanti inviti allettanti che riceve giunge quello di una serata in discoteca. L’idea è colta al volo! La gioia è piena e nel bel mezzo di questa felicità umana la misteriosa e intensa voce d’uomo le parla ancora:  «Figlia, cammina nella Mia Parola e Io ti condurrò pian piano là 

dove esiste il giusto Padre». L’animo suo è profondamente scosso e, pur mascherando il momentaneo disagio, non può far a meno di ritirarsi dalla compagnia e fare ritorno a casa. Ella però rimane indifferente alla fede, ma dietro l’insistenza della madre partecipa a un pellegrinaggio, durante il quale l’insofferenza cresce di ora in ora perché costretta a seguire la processione tra stradine scoscese e scomode. Al termine del percorso penitenziale una luce immensa la invade sino a rapirle completamente i sensi; da essa sente scaturire una voce femminile e soavissima, «come fosse un canto»:  «Se camminerai con Me la strada non ti peserà. Cammina, cammina, Io sarò con te».  La giovane sente venirle meno le forze e si accascia provando un dolore vivissimo al petto. Si chiude nel mutismo che non l’aiuta certo a comprendere quanto le è successo, e ciò la prostra sino a maturare l’idea che un forte esaurimento fisico l’abbia colpita. Raccogliendo ogni energia, giura a se stessa di resistere e respingere, contro ogni evidenza, qualsiasi circostanza misteriosa somigliante a quella. Col passar del tempo la sua anima è angustiata da un’incomprensibile combattimento; sono i primi impulsi di ricerca interiore verso Dio. In ottobre lo spirito della creatura, corteggiata dall’Amore, è profondamente scosso da una nuova celeste visita:  «Chi credi che Io sia? Sono la tua pace, il tuo cammino sicuro. Sono 

Gesù il tuo Maestro, il Buon Pastore, piccola Mia. Io desidero essere in te».  Le parole di annichilimento che l’anima ripeterà nell’atto di esprimere il suo stupore per le improvvise manifestazioni del Signore, mettono in luce quanta strada abbia percorso in breve tempo.  Nel progressivo sviluppo dell’iniziativa celeste, Debora, che non aspira a rapimenti mistici, comincia a fare seria esperienza di Dio. Prendendo coscienza della sua infinita miseria, è colta da sconosciuto dolore: il rimorso di aver offeso Dio in molti modi. Nelle pagine dei suoi scritti infatti appaiono i suoi sfoghi spontanei dando maggiore visione di come Ella consideri la sua indegnità per quanto le viene donato.  La comunione con Gesù muove i primi passi quando, superando la timidezza, Gli domanda: «Perché vieni da me, che sono così miserabile e peccatrice?» Si spinge perfino a dire: «Forse hai dimenticato che in passato ti ho sempre tradito?» Indubbiamente la risposta divina ci introduce con incantevole semplicità nei misteriosi rapporti, che passano tra il Creatore e la creatura:  «Anche Giuda Mi avrebbe tradito, eppure lo scelsi come discepolo. Credi non sapessi già prima quello che Mi avrebbe fatto?... Io sono venuto per i malati, anima Mia, e non per i sani! La tua miseria Mi piace e la tua debolezza spirituale Mi permette con facilità di modellarti… Io uso i deboli e gli impotenti per piegare i forti e i 

potenti! Così dice lo Spirito di Dio». La grandezza del Signore si contempla nel dono che Egli fa di Se Stesso alle anime:  «Figlia, il Mio Cuore è irreparabilmente stritolato. Digiuna e prega! I segni dei tempi sono incominciati; ricorda: la fede di una sola salva il mondo». 

  La giovane, travolta dall’onda purificatrice, ora è pronta a partecipare attivamente all’azione misteriosa e gratuita di Dio. Ella non può immaginare che il Cielo, attraverso la sua Ambasciatrice più autorevole, sta per farsi talmente vicino da impegnarla tutta, con anima, corpo e mente. 

Dalla sua casa materna si accede facilmente al corso principale ove è ubicata la parrocchia di Santa Maria di Costantinopoli, nella quale un suo prozio fu canonico per diversi anni. È un sabato nuvoloso di ottobre: poco prima delle quattro pomeridiane un violento fulmine si annuncia, cadendo sopra la soglia dell’abitazione, fendendola vistosamente.  La madre è intenta a lavare i piatti e, appena terminato il suo lavoro casalingo, va verso la sala adiacente; qui trova la figlia in ginocchio nell’atto di pregare e parlare con qualcuno a lei invisibile. Da buona infermiera, la mamma non esita a osservarla quasi clinicamente, come è abituata.    

Ecco le parole circa la prima reazione a distanza di quindici anni: «Ho constatato la totale estraneità della figlia rispetto a ciò che la circondava. L’ho chiamata più volte e quando non mi ha risposto l’ho afferrata con forza. Il suo corpo era irrigidito, freddo e aveva il volto pallido».  Con preoccupato ma delicato comportamento, la madre non può che attendere, pur volendo cogliere qualcosa di più che non riesce a vedere. Quindici interminabili minuti sono passati e Debora ritorna in sè; non le è facile muovere dei passi perché prova un senso di spossatezza in tutto il corpo, bruciore agli occhi, shock labiale e contemporaneamente una grande gioia e appagamento interiore. 

Si deve riprendere alla svelta per le domande a mitraglietta della madre. Soltanto un’ora dopo l’accaduto riesce a parlare. La prima frase è per descrivere la figura veduta:  «Come è bella, gentile, dolcissima la Signora venuta!»  Poi continua:  «Tremavo di paura, quando “quei cosi” di luce si stavano avvicinando e credevo mi venissero contro, tanto ballavano e volteggiavano veloci. Poi ho visto che si fondevano, diventando un unico e grande sole ma a forma di uovo, da cui appariva una delicata persona, tanto composta da sembrare una regina. All’inizio ho avuto paura, ma la Signora mi ha rassicurato: “Non temere! Sono mandata da Dio e non faccio il Mio volere”». (23.10.1992)   

I primi appuntamenti con la misteriosa Signora si alternano tra la casa, la parrocchia e zone campestri, ove si celebra il culto alla Madonna, ma soltanto la notte del 30 aprile 1993 Debora comprende che Dio si è scelto un luogo ben distinto per parlarle e proseguire il divino ammaestramento.  Nella notte, infatti, la giovane sente chiaramente la voce dolcissima femminile che la richiama:  «Cerca questo luogo. Io ti attendo!»  Ma dove cercare e con quali mezzi? È evidente che la Bontà eterna aveva previsto ogni cosa e presto le circostanze evidenzieranno il Progetto stabilito.  Infatti dopo le prime ricerche senza esito, la madre del fidanzato di Debora, già presa in Dio, le propone di visitare un terreno poco distante dalle mura megalitiche di Manduria, un fazzoletto di terra ereditato dal padre ove alberi d’ulivo fra le rocce avevano reso difficile la coltivazione da essere abbandonato. Debora ha delle perplessità nell’accettare proprio a causa del passato affetto con il figlio della donna, che aveva congedato per seguire la chiamata del Signore. Le proposte sono pressanti e l’atteso giorno è alle porte. Il 17 maggio, la giovane cede in spirito di obbedienza e va, verso la periferia nord di Manduria, per vedere detto campo. Superato il Santuario di Sant’Antonio, il cuore della giovane avverte una gioia incontenibile e crescente man mano che si avvicina al luogo. Una volta entrati, dopo alcuni minuti Debora riconosce la conformazione del Giardino sognato. Un 

dubbio però l’assale circa l’albero, da cui aveva visto provenire una luce intensa. Si mette quindi in preghiera e soltanto al termine della recita del Santo Rosario è guidata interiormente verso l’Ulivo Benedetto, dove vede la Santa Madre di Dio. «Desidero che i vostri cuori sentano veramente la Mia presenza di Mamma in questo luogo... Su di voi il mondo metterà le radici della Nuova Era... Ora che il tempo è vicino, desidero venga edificata una Cappella in onore alle Mie visite sulla terra...» (17.5.1993).   

  Nella mariofonia di Manduria colpisce il numero impressionante di eventi e segni che appaiono come richiami diretti al cuore e al pensiero dell’uomo, oggetto dell’attenzione divina e «per cui anche i “San Tommaso” dovranno chinare capo e ginocchia al Divino Figlio che soffre» (31.12.1993). «Io vi preparo con segni in cielo e in terra poiché siate pronti a riceverMi degnamente… Considerate le Mie opere, i Miei prodigi e capirete la trascendenza di questi» (15.1.1994). «I Miei segni intorno a voi, sono la forza e il sostegno per la decisione»(16‐17.2.1997). Ai segni visivi si aggiunge quello di preannunciare prima gli incontri Divini, annunciando in anticipo il luogo, la data e 

persino l’ora in cui sarebbero avvenuti. Così sarà per l’ultimo incontro in cui la Vergine dell’Eucaristia apparirà pubblicamente. «Piccola Mia, ti aspetto alle 15.30 per averti fra le Mie braccia, amarti, rischiarando coloro che sono nelle tenebre.» (3.12.1993) «Io desidero che il prossimo incontro sia il 23 di questo mese.»(3.7.1994) «Il prossimo mese, il giorno 10 e 23 ti detterò la Mia Parola.»(23.9.1994) «Il 1° del prossimo mese sarò con te qui e detterò l’amore.»(23.10.1994) «Vi voglio tutti i prossimi sabati attenti ai Miei Divini segni.»(8.12.1994) «Quando arriverà il tempo ti dirò: vai ed aspettaMi sotto il benedetto ulivo» (5.8.1995) «Dopo verrò di nuovo per annunciare una nuova Apparizione che vi indicherà il tempo nel quale la terra sarà avvolta da varie sofferenze…» (23.11. 1999) 

  Numerose persone testimoniano di avere assistito a fatti eccezionali constatati nel cielo del Giardino della Celeste Verdura.  Il sole, più volte durante le processioni, è apparso roteante, cangiante nei colori e perfino coperto da un disco scuro per 

mezzo del quale era possibile fissarlo per diverso tempo, senza subire danni. Nel cuore di esso comparivano i volti di alcuni giovinetti, poi riconosciuti con i santi che ne proteggono il luogo (Santa Giovanna d’Arco, San Francesco d’Assisi, Santa Caterina da Siena, ecc.). Nel corso delle Apparizioni è stata fotografata la luna danzante e con una scia luminosa tracciava una grande M; in quegli istanti decine di persone giuravano di vedere la Santa Vergine sorridente, vestita di bianco e senza cinta. Si sono registrate conversioni e guarigioni. In diverse occasioni si è constatata la presenza di Maria SS. ora presso l’albero dell’Ulivo Benedetto, mediante esplosioni di luce ora attraverso l’apparire della Sua stessa figura sospesa nell’aria e descritta nei dettagli. Una grande croce di luce è stata vista innalzarsi dal suolo, elevarsi in alto, porsi in posizione orizzontale, immergersi nel manto stellato e scomparire. Sui profumi occorrerebbe dedicare un intero paragrafo, considerando il massiccio numero di volte con cui il fenomeno si è manifestato in posti diversi e dissimili tra loro. Nel luogo delle Apparizioni, il cui terreno arido e incolto emana l’acre odore delle piantine selvatiche non di rado emana sovrannaturali profumi di fiori ivi inesistenti. Anche gli oggetti ferrosi sono stati fonte di fragranze odorose.   

Il pianto di Maria SS. non potrà mai essere adeguatamente compreso! Solo dopo attento esame, è inteso come segno della Sua presenza, che parla al cuore dell’uomo delle cose del Cielo, usando un segno della terra. Le lacrime di Maria hanno quindi un fine morale, per poter attirare a sé i propri figli, a cui vuole dare un messaggio. «Asciugate le Mie lacrime di dolore attraverso la vostra conversione. I segni di Mio Figlio ricopriranno la terra, affinché voi sappiate decidervi per Dio» (13.5.1994). «Desidero che le Mie lacrime vengano meditate, pregate e asciugate con la sola oblazione della preghiera» (5.10.1994). «Le Mie lacrime sono testimonianza che Dio è vivo ed è in mezzo a voi» (23.7.1995). «Esse sono un dono di speranza e di consolazione... ma è pure immagine della tragedia che vi state costruendo» (23.3.1995). «Dagli occhi di Mia Madre mostrerò il Mio dolore, perché sangue significa vita, dare vita, soffrire nella più profonda vitalità del cuore, significa purificazione e patto di alleanza con Dio» (19.6.1995). «Troppi hanno deviato dall’autentica fede... ecco il pianto doloroso di Mia Madre per riparare tutto e richiamarvi» (2.5.1998). L’evento delle lacrime è stato preannunciato il 21 agosto 1993 ed è avvenuto il 31 dicembre dello stesso anno. Dal viso dolcissimo della statua di Nostra Signora di Fatima due lacrime di sangue danno il via a un pianto ininterrotto, se non per brevi periodi. In questo contesto esso si fa parola con un monito a non rifiutare Gesù e ad accogliere il Suo Messaggio 

adeguatamente compreso nel tempo e nella missione che Maria Santissima ha nella storia della Salvezza.  «Fate la pace tra voi. Riconciliatevi con Dio: non c’è più tempo»(23.6.1994). Tale fenomeno sarà video ripreso. Il sangue è raccolto da un analista e portato al vicino presidio ospedaliero, viene accompagnato dai carabinieri della compagnia di Manduria. In seguito viene stilata una relazione circa la natura, la corposità filamentosa, l’intenso colore del sangue, il gruppo sanguigno, ecc., come testimonianza dell’impossibilità di frode.   

 Quando l’opinione contraria diviene sentenza di giudizio, Debora non potrà sottrarsi alle decisioni ecclesiastiche, che le applicano durissimi trattamenti. Alcuni sacerdoti decideranno persino di non farla accedere al Sacramento della Comunione.  La comunicherà molte volte la Santissima Vergine e persino l’Angelo del Getsemani. Il 23 maggio 1995 per la prima volta è possibile documentare l’evento dell’Eucaristia visibile sulla lingua della giovane. Assistono la madre, il fratello e alcuni strettissimi amici.  Il 23 dicembre 1995 la visibilizzazione della Santissima Comunione si palesa davanti a diverse decine di pellegrini 

giunti per l’Apparizione mensile. Il 23 aprile 1997 la Signora porta in mano una Coppa di Divine Particole e comunica Debora. I presenti sono colpiti e commossi:«Figliola, questo è il Corpo del Mio Divino Figlio Gesù… ecco il Corpo del tuo Signore, il Sangue che redime». Poi le insegna questa breve preghiera: «O Corpo Santo, o Sangue Divino, guarisci l’anima mia e apri il cuore sofferente». Da questo momento l’Eucaristia sarà per lei una Persona attraverso la quale realizzare e orientare sentimenti, slanci, operosità, martirio interiore. Gesù dice: «Durante la Transustanziazione non Mi hai amato intensamente e non hai meditato nel tuo cuore il Pane Vivo del Mio Corpo. Ora è Mio desiderio che la Mia Divina Particola torni nella tua bocca e La ripari...». Debora: «Dopo un’ora dall’essermi nutrita?»  Gesù: «Non essere incredula» (6.4.1995).  Dai diari: «Nessuno potrebbe comprendere il rapporto che passa tra Dio e l’anima attirata dalla fiamma Eucaristica». 

  La presenza di Maria SS. col pianto di olio, come il pianto di sangue, ha un concreto significato perché Mater in relazione al Filius. Maria SS. infatti prosegue nella rivelazione dei tempi che da Cana al Calvario, sino all’Apocalisse (cap. 12) accompagnerà la famiglia umana. Con questo segno (il pianto 

di olio) Ella anticipa profeticamente l’ora della Luce, identificata già nel Messaggio a Fatima con il Trionfo del Suo Cuore Immacolato. Attraverso il pianto e poi l’effusione dell’olio dal manto ci comunica due aspetti del segno dell’olio, per meglio comprendere il Suo appello. Si è constatato in effetti che durante la lacrimazione il manto non metteva alcunché e, viceversa, nell’atto di effusione dal manto della statua, il volto restava asciutto. Possiamo dunque distinguere due momenti diversi per due differenti azioni di Grazia: le lacrime come balsamo e l’effusione come unzione. 

  

  

Il valore delle lacrime di olio: come balsamo 

Sin dall’antica storia biblica l’elemento dell’olio è emblema di dolcezza (Salmo 55), di gioia (Salmo 45,7‐2), di forza alle membra (Ezechiele 16,9), lenitivo nel dolore delle piaghe (Isaia 1,6; Luca 34). L’unzione dell’olio, spesso profumato, conferisce dignità (Ezechiele 16,9) e come atto spirituale traduce due aspetti: consacra l’uomo e lo fortifica nella condizione elettiva. Gesù stesso utilizza la parola olio e userà ungere durante la predicazione. Nel discorso sullo «stato di veglia» l’atteggiamento della previdenza e l’accoglienza dello «Sposo che viene» nella parabola delle dieci vergini (Matteo 

25,1‐13) diviene addirittura autentico strumento di scelta.  Ricordiamo l’episodio della peccatrice che, riconoscente, unge di olio profumato i piedi del Maestro, per esternare la grandezza di Colui che le è davanti. Non sfuggono gli interventi terapeutici degli apostoli, che nel contesto di fede in Cristo erano soliti ungere per consolare benedire con l’unguento preparato dalle mani di Maria SS. Gesù dice: «Olio, Santo Olio, l’essenza che Mia Madre continua a preparare per i sofferenti, oggi più di un tempo, quando Ella stessa, con le sue purissime mani, si adoperava per impastare l’unguento che lenisce e darlo ai Miei discepoli per risollevare le piaghe e l’uomo stesso... Non era l’olio che guariva, ma fu lo strumento per mezzo del quale Dio operava... Va’, figlia Mia, insegna ai Miei sacerdoti di ungere, perché facciano sperimentare la bellezza dell’appartenere al Signore tramite l’unzione, che dà forza alla triplice (dimensione) missione dell’uomo: quella regale, quella sacerdotale ordinaria e ministeriale, quella profetica» (22.6.1998). 

Maria SS.ma dice: «Le Mie lacrime vi difenderanno» (23.2.2002). «Medicheranno il lontano dalla Grazia... vi faranno scoprire la potenza dello Spirito Santo» (16.7.1998).  «Le Mie lacrime di olio cureranno anche i vostri malanni fisici» (14‐15.8.’95) «Le Mie lacrime di olio porteranno benessere al corpo e guariranno il 

cuore» (18.8.1995). «Le mando a voi, perché guardiate al Mio Cuore Immacolato e abbiate salute contro gli attacchi di satana» (23.6.1996). «Io sono la Regina della Grande Riparazione e vi dono le Mie lacrime d’olio come segno del Mio amore su tutta l’umanità»(23.2.1997). «Portate questo balsamo, che scende dal Mio Cuore, agli atei, ai disperati, e dite che sono pure loro Madre» (23.9.1998).   

  

Il valore dell’effusione di olio: come unzione e ri‐confermazione 

Se dagli occhi misericordiosi di nostra Madre riceviamo lo strumento per lenire, guarire, difendere cuore e mente dagli attacchi violenti del maligno, con l’effusione dell’olio sgorgato dal manto ci è restituita la consacrazione perduta e siamo riconfermati in Dio per Maria. Maria SS. dice: «Figlia, hai ricevuto l’Olio della letizia e della forza, l’Olio splendente per ri‐conferirti la dignità ricevuta, ma persa per la mancanza di cura» (8.9.1999). «Per mezzo dell’unzione si attueranno le Mie grazie» (23.1.1999). «L’Olio della confermazione entri nei luoghi più impossibili»(23.4.1999). «Compirete l’unzione come atto di donazione pura e semplice»(23.8.2001). 

«Vivete l’unzione e aiutate la Chiesa a discernere i doni celesti e con essi sostenete la grande Battaglia contro le forze infernali schierate»(23.5.2002). «Lenitevi con l’olio della Misericordia divina» (23.10.2002). 

Il Cristo è l’Unto, il Consacrato che realizza il progetto del Padre. Lo Spirito Santo irrompe nell’uomo già fecondato per la consacrazione mariana vissuta nel cuore di Maria, e lo rende attraverso la fede, pienamente partecipe dell’unzione profetica di Gesù. Maria SS. dice: «Molti hanno dimenticato quante grazie concedo per mezzo dell’unzione, ma a coloro che credono, sarà dato di sperimentare la Mia presenza» (23.11.2003). «Hai ricevuto una spada di fuoco: i popoli attendono l’unzione della Santissima Sposa dello Spirito» (17.3 2000). 

 

Testimonianza di P. Civerra 

 

Sono Padre Civerra. Sono in Albania da nove anni e solo ora (ottobre 2008) leggo questa fotocopia del Corriere della sera del 16 febbraio 1995, che riguarda il caso delle fiale consegnate da me all’Università di Pavia il 13 febbraio 1995 alla presenza del dott. Garlaschelli, del prof. Piazzoli, di Claudio Marciano e del dr. Giorgio Gagliardi, che facevano parte del CICAP, per 

avere una spiegazione scientifica sul fatto prodigioso che si era verificato in quei contenitori, da loro fornitemi. Anzitutto l’articolo parla della data del 23 dicembre, come data degli eventi, ma non è così; si parla di frode, che invece non c’è stata perché tutto, come spiegherò, è avvenuto nella perfetta onestà alla presenza di numerose persone come testimoni e con una documentazione che ancora conservo. 

  

Una cosa intendo precisare: questo prodigio, o frode come è stato definito in questo articolo, non è assolutamente legato alla persona di Debora, perché Debora non era presente e se ne stava a migliaia di chilometri di distanza : in Canada. Ma esaminiamo come sono andate le cose. 

  

  

Io dal 1976 ero rettore del Santuario del SS. Salvatore di Andria, dove avevo fondato una stazione radio religiosa: Radio Christus” e nel 1978 una televisione pure religiosa “Tele Dehon”. 

Avevo seguito, come giornalista, diverse presunte o vere Apparizioni della Madonna come a Mirto Crosia (CS), a Sofferetti (CS), a Uliveto Citra (NA), a Belpasso (Catania) ed altre. 

Il 17 febbraio 1994 portai la mia testimonianza alla RAI su Belpasso in una intervista condotta allora dal sig. Vigorelli. Fu in questa occasione che mi videro pure a Manduria degli amici di Debora. Così la sera del 20 febbraio 1994, domenica, mi venne a trovare Debora, che aveva sulla fronte una cicatrice a forma di croce con sangue raggrumato come crosta. La ricevetti, assieme ai suoi amici, nella Cappella del Rosario del Santuario ed ebbi una lunga conversazione sugli avvenimenti e sulle lacrime di sangue di una statua della Madonna di sua proprietà. Il 23 febbraio con la telecamera andai ad Erchie (TA), dove Debora era ospitata. Con il mio Superiore P. Piesto Vincenzo ho ripreso una “flagellazione”, in cui si sentivano i sibili dei flagelli e si notava il formarsi di righe rossastre sulla schiena di Debora. Come me anche altri padri, come p. Italo Rocchi, p. Bosio Mario hanno ripreso questi eventi. Le mie riprese sono state consegnate dal sottoscritto il 28 giugno del 1994 al Vescovo di Oria. 

Ho seguito Debora anche negli incontri, che ebbe con mons. Milingo (allora cattolico apostolico romano) e col dott. De Blasi di Tivoli, medico, che fu testimone di una “copiosa colata di olio” da una statua che lui aveva in casa, nel suo studio di Tivoli. Questo prodigio si è verificato nel febbraio del 1995 più e più volte nella casa di Via dei Mille a Manduria dalla statua della Madonna di Debora, chiusa in un armadio a 

vetri, sigillato dallo stesso suo parroco, e seguite da diverse persone. 

Intorno a Pasqua del 1995 Debora fu ospite mia al Santuario del SS. Salvatore. Quante presenze di olio davanti ai miei occhi in vasetti di vetro con una fogliolina o rametto d’ulivo! Vasi sigillati! Quanti fatti straordinari di olio nella casa del sig. Zingaro Donato e Memeo Donata, sua consorte, nel mese di luglio 1995 da una loro statua della Madonna e da un Crocifisso di circa 15 cm su piedistallo di legno. Fatti davvero straordinari sono avvenuti nella chiesa del Santuario di Andria: la sera del 15 agosto 1995 ha lacrimato olio una grande statua della Madonna; il 17 sangue e abbondantemente (vedi foto) il 21 nella Cappellina della Madonna del Rosario. Quest’ultimo avvenimento è tra i più vistosi che si sono verificati. Chiamai il vicario del Vescovo, mons. Antonio Tucci, e altre persone. Portai la statua nella Curia vescovile di Andria e qui il mio vicario mi invitò a non interessarmi più di Debora. Ho ubbidito, però nessuno può contestare il fatto reale, realissimo delle lacrimazioni di olio e di sangue, e su questo metto tutta la mia sincerità e onestà. Il fatto è avvenuto davanti ai miei occhi, l’ho fotografato e ho raccolto la testimonianza di alcune persone presenti. Mi è difficile credere che il diavolo possa toccare le immagini della Madonna e del Crocifisso. Umilmente in quel tempo io ero 

esorcista e ho assistito con le preghiere del rituale a questi fenomeni, prodigi, miracoli, chiamiamoli come volete! 

  

La ʺprovaʺ del CICAP 

Nel frattempo avevo sentito parlare in televisione del CICAP di Pavia, del dottor Garlaschelli, a proposito del fatto prodigioso del sangue di S. Gennaro, che si conserva nella cattedrale di Napoli. Questo uomo di scienza non credeva al “miracolo”, perché aveva scoperto “una miscela” che si raggrumava e si scioglieva e quindi il miracolo di S. Gennaro si poteva spiegare…secondo lui!? Non mancò la risposta di medici e scienziati, che dissero “come un tale miracolo, che avveniva da secoli e che oltretutto alcune volte “non si era verificato”, poteva essere screditato dal CICAP!” 

Fui tentato di mettere alla prova la loro scienza sottoponendo loro i fatti miracolosi di Manduria, precisamente la trasudazione di olio da semplici rametti d’ulivo. Mi misi in contatto con il dott. Giorgio Gagliardi il quale approntò una bottiglietta con foglie d’olivo sigillata con ceralacca, e chiusa in un secondo barattolo di vetro con tappo di metallo, anch’esso sigillato. Un simile insieme è stato mandato in Puglia, un altro identico trattenuto presso la sua abitazione. A Manduria nella bottiglietta posta vicino alla Madonna è comparso dell’olio, in quella tenuta nel suo studio non è 

avvenuto nulla. A questo punto Gagliardi ha chiesto al CICAP un aiuto per approntare dei contenitori, la cui manomissione potesse essere accertata con sicurezza. Il CICAP ha quindi preparato otto fiale di vetro, di circa 2 cm. Di diametro e dieci di lunghezza, ognuna contenente una fogliolina di olivo ben sigillate. 

Quando le ho ricevute, consapevole della loro incredulità le ho chiuse in una plastica trasparente, fecendone un fascio e con due alette sotto e sopra le misi in un contenitore di vetro. Quattordici persone hanno firmato questa mia operazione e tale dichiarazione è stata messa dentro il barattolo di vetro. Fatto questo ho chiuso il barattolo, girandovi attorno al coperchio tre o quattro volte un nastro di scotch trasparente. Quindi ho girato in senso longitudinale un nastro con nodi e ceralacca. Inoltre per maggior sicurezza, in vista dei viaggi che doveva fare questo contenitore, lo posi in un sacchetto trasparente chiuso al collo con spago e ceralacca. 

Eccoci al fatto!Dunque il vasetto di vetro con le 8 fiale dentro, è “dentro” l’armadietto della Madonna nella casa della mamma di Debora. La mamma e il figliolo la osservano tutti i giorni assieme ad altre persone, che frequentano la casa per tutte le vere lacrimazioni di olio avvenute e documentate, filmate, fotografate e asportate! L’8 dicembre 1995, festa dell’Immacolata, molte persone sono in casa di Via dei Mille, per salutare Debora, che parte per l’America. Tutti vedono il 

contenitore: non è accaduto nulla. Debora parte con don Minichiello di Sturno per l’America. Debora non c’è e non ha visto la mia preparazione di Andria, né ha conosciuto i testimoni, ai quali feci vedere e osservare attentamente tutto l’involucro, tra essi anche il mio Superiore, P. Carapellese Antonio. L’evento, il miracolo, il prodigio, il fatto, chiamatelo come volete, avvenne tra la notte dell’8‐9 dicembre 1995. 

  

Gli eventi in dettaglio 

Ecco un’altra coincidenza provvidenziale: tutti gli anni della mia permanenza ad Andria (1975‐1999) facevo coi devoti un pellegrinaggio a S. Nicola di Bari (6 Dicembre) o qualche giorno prima o qualche giorno dopo. Quell’anno (1995) siamo partiti col pullman il 9 dicembre. Ci siamo recati di prima mattina nella Basilica del Santo a Bari, poi abbiamo proseguito per Pulsano (TA), dove c’è una bellissima riproduzione della Madonna di Lourdes in una grotta costruita in una chiesa. Dopo tutte le devozioni e preghiere ci siamo recati in un ristorante per il pranzo. A questo punto mi hanno raggiunto due amici di Debora, che, saputo che ero lì a pochi chilometri da Manduria, mi hanno comunicato in segreto che le fiale si erano riempite di olio. Ho preso una scusa e con questi amici in macchina ho raggiunto la casa di Via dei Mille, dove trovai la mamma di Debora tutta commossa per quello che era accaduto nell’involucro delle fiale: in una o due ben visibile 

l’olio. Guardando da sotto si contavano 7 fiale, mancava l’8° nel centro. Presi in mano l’involucro: tutti i sigilli erano intatti. Come può dirmi il prof. Garlaschelli che è stato aperto, richiuso e sigillato? Manomesso? Ritornai subito al gruppo di Pulsano e così ad Andria. 

L’11 dicembre 1995 ritornai a Manduria a ritirare l’involucro, lo portai ad Andria, lo feci rivedere a coloro che avevano firmato tutta la mia preparazione. Telefonai dell’evento al dott. Giorgio Gagliardi, il quale mi disse di aspettare la chiamata del CICAP di Pavia. Era inverno. Ero contento e tranquillo. Misi l’involucro in un contenitore in attesa della chiamata. L’appuntamento era per il 13 febbraio 1995. Partii due giorni prima. Fui ospite del dott. Gagliardi, anche lui tutto contento del doppio evento. Mi spiego: il 20 settembre 1995 io ero ospite ad Asso (Como) del dott. Gagliardi al quale feci vedere e ne parlai a lungo di altri vasetti sigillati da me ad Andria con una fogliolina di ulivo che si riempivano davanti ai miei occhi nella stanza degli ospiti del Santuario, dove venne alcuni giorni la signorina Debora. Fu proprio il 20 settembre 1995 che il dott. Gagliardi ed io preparammo due vasetti di vetro uno dentro l’altro (quello dentro con la fogliolina d’ulivo). Non avevamo altro che spago e nastro trasparente di scotch, con cui sigillammo il vasetto esterno e sulla carta bianca messa sul coperchio mettemmo le nostre firme e la data. Allora ecco perché ho detto “del doppio 

evento”, perché fu proprio questo primo esperimento del dott. Gagliardi a chiedere l’intervento del CICAP. Quando telefonai al dott. Gagliardi che il vasetto piccolo interno era pieno d’olio dopo averlo messo a Manduria vicino alla statua della Madonna di Debora, allora si rivolse al CICAP. Questo vasetto non fu preso in considerazione dal dott. Garlaschelli, come è detto nella relazione. Ma io sfiderei chiunque a fare esaminare la firma del dott. Giorgio e la mia se da quel 20 settembre 1995 l’involucro sia stato manomesso per mettere l’olio in quello più piccolo messo apposta alla rovescia. Questo vasetto di vetro io l’ho dato nel dicembre del 2007 al sig. Capuzzimato Leonardo, marito della sig.ra Debora e di tenerlo come sfida contro il CICAP, se mai un giorno un comitato indipendente volesse dare un responso e dire se quei semplici sigilli furono manomessi! 

  

Il CICAP non approfondisce 

Sicché eccoci nell’università di Pavia il 13 febbraio 1996. Il seguito è nella relazione del dottor Garlaschelli. A lui non interessava la testimonianza che “l’evento”, il “fatto” era avvenuto dentro il contenitore di vetro da me preparato. 

Ecco quanto è scritto nella relazione: 

“Delle otto fiale consegnate una (la n. 3) manca. Quattro fiale (n. 4, 1, 2 e 7) non contengono olio. La n. 4 ha la punta 

spezzata con formazione di una apertura; le altre tre sono integre. Tre fiale (n. 6, 8, 10) contengono olio ma il confronto con le loro fotografie precedenti mostra vistose deformazioni del vetro, che è stato fuso e risigillato.” 

  

P. Civerra: “Alle parole del prof. Garlaschelli che le fiale erano state fuse e risigillate io esultai. Come mai non c’è nessuna bruciatura della plastica trasparente che teneva unite le fiale? 

In una di queste fiale la foglia è del tutto carbonizzata, e tutte recano tracce di sostanza carboniosa all’interno. La n. 4 presenta una crepa alla punta . Il CICAP ha ritenuto evidente che i sigilli delle fiale sono stati manomessi e che non si può quindi ipotizzare alcuna comparsa miracolosa di liquido all’interno delle stesse. Vi è stato al contrario un evidente e maldestro tentativo di inganno, che dovrebbe gettare una luce di sospetto su tutto il complesso di fenomeni più o meno soprannaturali che avverrebbero a Mandria.” 

  

P. Civerra: “L’accusa di tentativo di inganno è grave. E tutta la conclusione di campagna contro Debora non è degna di un comitato, perché Debora in questo caso non c’entrava. Il fatto delle lacrimazioni sono state viste, controllate, toccate, filmate, fotografate. Non siamo dei creduloni!” 

  

Opposta a quella di tutti i presenti la valutazione di P. Civerra: “Poiché la visione di Debora parla di una grande fiamma che avvolge le fiale, è logico che esse siano in quello stato. Però i sigilli al mio barattolo sono intatti, quindi questa è per me una conferma ed una vittoria: “Oculos habent et non videbunt”. 

P. Civerra: Grazie a Dio, gli occhi hanno visto molto bene ed erano non solo due ma più di trenta o quaranta (quando sono stati controllati i sigilli prima e dopo) Sapevamo molto bene con quale Comitato dovevamo cimentarci . 

E’ stato sincero nel dire che per me è stata ancora più grande la vittoria, perché lui ha parlato di fusione e le fusioni avvengono con il fuoco e il fuoco avrebbe dovuto bruciare, accartocciare la plastica trasparente che teneva legate le fiale. Rimane il mistero anche per me della 8ª fiala che è sparita! Aspettiamo con pazienza. Nella Rivelazione di Debora a questo proposito il Signore aveva detto: “Il Fuoco dello Spirito brucia nelle boccette. Queste come se si aprissero alla fiamma, venivano ricolmate di gocce limpide come brillanti” 

  

Il CICAP non doveva parlare di “smascheramenti” di “inganni” di “ciarlatanerie”. Se voleva piglarsela con 

qualcuno se la doveva pigliare con me. Debora non c’entrava per niente. 

  

 

Importanza e scopo in una visione generale delle Apparizioni   Nel corso dei 2000 anni di contemplazione di Maria, l’umanità L’ha proclamata benedetta di generazione in generazione per la Sua consolante presenza e umile soccorso, ma il senso di tale beatitudine sarà manifesto alla Fine del mondo, quando tutta la Chiesa ne avrà goduto pienamente i frutti per Lei discesi. Dio, facendo di Maria Vergine l’icona perfetta dell’imitazione per una autentica sequela, “Grembo” per generare un’Alleanza definitiva, ha voluto, in vista della nostra Salvezza, che Lei esercitasse un dominio sul tempo pur calandosi in esso e in qualche maniera accompagnandone le vicende di quaggiù.  Le Apparizioni della Madre di Dio hanno assunto nel corso della storia un valore sempre maggiore. Se l’obiettivo principale delle mariofonie è l’essere di richiamo, di guida per il mondo orientato al dolore, allo scontro, all’egoismo, ne deriva che la loro importanza nasce proprio dalla funzione che esercitano, proclamando un dato messaggio. In effetti la Madonna, pur trascendendo i tempi, invia appelli che si inseriscono in tutte le epoche, sostenendo nelle maggiori 

necessità la vita di popoli e nazioni. Ne prendiamo in considerazione solo alcune, senza voler far torto ad altre, per indicare la via che Ella ha tracciato per poi concludere con Manduria 

1531 Guadalupe: Evangelizzazione cristiana del nuovo continente. 

1830 Rue de Bac: Prima richiesta di consacrazione del vecchio continente ai Cuori di Gesù e Maria. 

1846 La Salette: È chiesta la Riconciliazione con Dio. 

1858 Lourdes: Richiesta di penitenza del popolo e della Chiesa. (Compare il simbolismo dell’acqua e della terra). 

1917 Fatima: Si sollecita la preghiera per la conversione dei popoli atei. (Compare il simbolismo dell’aria e del fuoco col miracolo del sole). 

1944 Bonate: Consacrazione degli sposi per salvare la famiglia. 

1947 Tre Fontane: Richiamo ai separati dalla Chiesa. 

1949 Montichiari: È inviato il messaggio del sacrificio ai consacrati. 

1953 Siracusa: Le lacrime come estremo appello materno. 

1981 Medjugorje: Confessione e digiuno per invocare la pace. 

1992 Manduria: È richiesta la Riparazione per preparare il Trionfo di Maria e dell’Eucaristia.   

 

Maria Ss. dice: «Come sole risplendente sono venuta,  bastone dei Miei consacrati, per dirigere attraverso la fiamma del Mio Cuore questa umanità sofferente! Sono scesa dal Cielo come Stella per risplendere nel vostro cammino» (22.5.1995). «Questi sono i Miei tempi e da un capo all’altro della terra sto chiamando i figli più piccoli» (10.12.1994). «Sono la Vergine dell’Eucaristia... venendo a te con la SS. Eucaristia risplendente sul Mio seno, ho voluto mandarti il Messaggio della Riparazione. Ho desiderato mostrarMi con il semplice e povero abito che solitamente indossavo, quando vivevo a Nazaret, perché da lì porto il Messaggio della povertà, perla preziosa al Signore...Sono venuta per parlare ai piccoli... sono venuta per quelle anime perseguitate, derise, umiliate, quelle respinte dai perbenisti della fede finta... per quei consacrati che fanno ribrezzo a causa dei loro peccati... per quelli annientati dalla falsa potenza del mondo... Io ho posato il Mio piede in questo pezzo di terra, perché desidero che gli uomini imparino a contemplare Dio nel Suo linguaggio che vive nella natura... Sono venuta qui per salvarvi da una grande distruzione e farvi innamorare del Cuore Eucaristico del Mio Gesù» (31.12.1994). 

«Ora è arrivato il tempo, in cui il Mio Messaggio Eucaristico raduni tutti per una Rinascita...» (23.2.1999). «L’Eterno Padre mediante la grande Riparazione richiesta a Manduria mitigherà il Castigo dei flagelli che vi siete attirati» (25.3.1999). «Questa Apparizione è necessaria per riscoprire la vostra individuale chiamata» (2.4.1999). «Salverò le famiglie per la grande Armata di Riparazione Eucaristica, che debbo suscitare» (23.9.1999). «Chiedo a tutti di invocarMi come Vergine dell’Eucaristia scesa a voi con l’Olio del Candelabro che è davanti a Dio, perché al Mio passo indietreggi la Notte del male» (8.12.2001). «Un grave danno per voi è l’indecisione a scegliere la direzione che vi porta alla santità». (23.6.2000) « Manduria è la freccia luminosa che conclude il Mio dire al mondo»(23.6.1997). «Il Mio Divin Figlio ha preparato per il mondo una via speciale per la Riconciliazione e la Riparazione attraverso questa Apparizione»(23.7.2001). «Questa è l’ultima delle più grandi manifestazioni pubbliche, alle quali chiamo le folle per una vera conversione» (15.8.1996). «Io sono la Signora dell’Eucaristia e della grande Riparazione, la Sorgente di Olio Santo… Con questi titoli Dio vuole che Mi si onori. È la devozione che salverà l’Italia (coscienza fra le nazioni) dal grande decadimento spirituale. Oggi nel mondo non si dà più importanza all’Eucaristia e le Mie lacrime salveranno il mondo da 

una grande catastrofe... La devozione, alla quale siete chiamati ora, è quella che le conclude tutte e avrà azione potente di Grazia» (6‐7.6.1997). «Cari figli, questa Mia Apparizione non è accettata, non è condivisa, è rifiutata, ma Io la farò emergere come la più grande, quella che conclude il Mio Messaggio. Poi verrà un tempo che le Mie visite termineranno dappertutto» (23.6.1997). 

È doveroso dire, a questo punto, che la Santissima Vergine, dichiarando l’intervento soprannaturale di Manduria con la parola «ultima», spiega che essa deve ritenersi tale in relazione a un programma escatologico. Si presenta quindi l’eventuale possibilità di altre Apparizioni postume (dal carattere privato) o cominciate prima di questa, di cui non si è raggiunta la pienezza della loro funzione e necessitano di continuare. «Desidero annunciarti i grandi avvenimenti che stanno per giungere alla luce di questa Mia Apparizione con i titoli meravigliosi e potenti, che tu ben conosci. Quando ti dissi che questa sarebbe stata la più grande, Io, pensando ai contenuti, ve la indicavo come la più profonda, come l’Apparizione che avrebbe sanato nella Mia Chiesa la piaga dell’irriverenza verso l’Eucaristia! Il Signore, nel suo grande disegno di Salvezza, preparato per voi in questi ultimi tempi di purificazione, desiderava abbreviare la vostra tribolazione, donando all’uomo i mezzi per dimenticare gli orrori e ripristinare la vostra Salute…  

Questa Apparizione, odiata ferocemente da satana e dai suoi militi, preparerà il Trionfo che ti ho già preannunciato. Il Regno di Cristo nella Gloria verrà e si stabilirà definitivamente nei cuori dei Suoi figli. Figlia cara, nel cuore dei piccoli del mondo sto preparando la Mia grande Vittoria sulle potenze del male.  Col pianto degli umili il mondo sarà ricondotto verso lo Spirito del Signore. Con l’immolazione dei santi credenti l’Altare dell’Agnello sarà purificato dalle lordure e dalle profanazioni… Per questo sono venuta tante volte per parlarvi di offerta all’Amore, perché Dio è stato ingiustamente offeso e ne è derivata la Somma Giustizia… Io sono il Sole di Dio, la Madre di Gesù Immolato, la Vergine dell’Eucaristia... Manduria è la tappa fondamentale per chiudere le Mie Apparizioni, per lasciare lo spazio ai grandi avvenimenti che si susseguiranno nel cielo e in terra, perché si attuino “Cieli nuovi e Terra nuova”» (24.5.1998).  «Questa Mia Opera l’ho coperta con il Mio mantello regale, perché tante pecorelle potessero sentire la reale presenza di Mio Figlio nell’Eucaristia» (23.10.1998). «Quando alcuni ti domanderanno il perché della Mia scelta, tu risponderai loro che discendo dal cielo sin qui perché li amo immensamente. Manduria è l’astro del Mio Messaggio di Riparazione Eucaristica e, attraverso il Mio Olio desidero farvi avvertire la necessità di ricominciare con Gesù Eucaristico Amore, uno nuova Vita. Fiumi di benedizioni vengono riversati su quelle creature che obbediscono al Mio richiamo di Madre trafitta… l’oscurità è giunta al suo tramonto e così desidero che tutti i Miei 

figlioli si destino per adorare Gesù abbandonato in troppe chiese chiuse!» (18.1.2000). «Il Mio richiamo a Manduria glorificherà Gesù in una grandezza tale che molti si stupiranno» (2.4.1999). 

Gesù dice::  «Prega, figliola mia, per quanti credendo d’essere nel giusto, mettono a tacere la Mia grande Apparizione nel mondo! Loro non sanno quello che Dio vuole dai Suoi figli per l’eterna Salvezza!» (7.9.1994). «Figlia, tu sei la Mia milite e ti ho unto per questo. Debora mia, t’ho risollevata dal peccato in cui ti ha concepito tua madre, per questa missione, non amata dagli altri, ma pupilla dei Miei occhi»(3.10.1994). «Io sto preparando un Nuovo Eden, ove tutti possiate rinvigorire, perché nutriti dal Pane Vivo disceso dal Cielo. Maria, la Madre Mia, vi ha mostrato il Pane della Vita (l’Ostia che ha sul petto) e la Bevanda di Salvezza (l’Olio) ponendosi sull’Albero della Vita che Mi rappresenta (l’albero dell’ulivo che si trova nel Getsemani mariano). Attraverso di Lei vi sto invitando perché abbiate di questo Nutrimento spirituale… Vi attendo ogni giorno (la Santa Messa)... Il Cuore del Padre ha donato al mondo intero la Sposa tutta bella... Ella è la Vergine pura, che ha portato in grembo il Verbo fatto carne, riparando già da allora a ogni Sacrificio mal celebrato, e con i Suoi silenzi preparava l’umanità all’incontro con Dio. Oggi prepara gli uomini all’incontro nuovo, lavorando per la Seconda Pentecoste, 

opera di Rinnovamento di tutte le cose. Ella è l’unica Sorgente del vero ecumenismo, la Donna vestita dal Sole che vincerà l’antico nemico, riunendo ogni uomo, ogni popolo sotto il Suo materno sguardo. Ella è Myriam, Colomba pura dell’autentica pace, frondosa Uliva del Padre, Madre del pacifico Mio Cuore. Comprendi quale ineffabile grandezza è celata dietro la terra arida e amara della sempiterna e Celeste Verdura?» (16.7.1998). «Questa Apparizione sarà il Mio diadema!» (27.5.1999). «La Madre Mia ti avvertì che Ella, nella Sua Apparizione, sarebbe stata conosciuta sino ai confini più lontani, e Io sto realizzando questo...»(27.5.1999).   

 

Debora: una giovane come tante altre 

La vita di Debora, fin dalla più tenera età, è segnata dalla sofferenza, essendo nata fuori del matrimonio. Quando ha tre anni la madre si sposa civilmente, ma questa unione, nonostante la nascita di un figlio, ben presto crolla, segnando pesantemente l’andamento della vita familiare. La nonna materna, Melania Saletta, vive con loro, ma nessuno comprende che ella abbia un forte legame con il frate di San Giovanni Rotondo, che la visita direttamente. Di quegli avvenimenti resta il ricordo dei profumi che si spandono in tutta la casa.  

Per la bambina questa donna è un importante punto di riferimento e quando all’età di soli 12 anni la perde, Debora sente crollarle il mondo addosso. Al dolore affettivo si aggiungono le necessità delle spese scolastiche che la impegnano in qualche lavoretto extra studio.  L’ideologia comunista, inculcatale indirettamente dal padre adottivo, assieme alle difficoltà della vita, le formano un carattere ribelle, combattivo, tenace e schietto. Al tempo, in cui sente per la prima volta la Voce del Signore (20 maggio 1992) Debora, che non frequenta la Chiesa, pur avendo ricevuto il Battesimo e la Prima Comunione, reagisce impetuosamente, cercando di dimenticare volgendo i suoi interessi verso i divertimenti. Solo dopo un pellegrinaggio ella comincia a rendersi conto del fatto straordinario di cui è oggetto. Le Voci celesti la richiamano alla preghiera, poi al digiuno, perché «i segni dei tempi sono incominciati e la fede di una sola salva il mondo» (18.10 1992).    

 Dopo l’Apparizione di Nostra Signora, avvenuta il 23 ottobre, inizia la fase conoscitiva: con visioni e sogni viene lentamente immersa nella situazione del mondo. Ascolta l’accorato invito a espiare, perché la coppa della Giustizia di Dio è già colma. Ben presto le si presenta il demonio, che l’assale e la batte, la impaurisce con minacce. Vi sono testimonianze di questi 

combattimenti, che si manifestano con rumori e segni; ma di questo argomento si preferisce mantenere il più assoluto riserbo. Tuttavia tali prove la invitano a prendere coscienza della chiamata, pur consapevole della propria miseria.  E’ decisivo l’impatto con la reale presenza del maligno: è condotta dalla Madonna a visitare l’Inferno per ben due volte (significativo il fatto che Ella resterà alla porta), il Purgatorio e il Paradiso, avendo concreta cognizione del modo di vivere sulla terra circa il peccato e la Grazia. Lentamente prende coscienza della Salvezza a opera del Sacrificio di Gesù Cristo e si predispone a una vita secondo le Leggi di Dio. Nello scorrere dei giorni diviene custode di segreti e profezie, che favoriranno la sua oblazione di offerta al Signore. 

 

Gradatamente il Signore le chiede di abbandonare tutto quello che ostacola il dono totale di se stessa e per questo decide, seppur dolorosamente, di lasciare la scuola (mancavano due mesi all’esame di maturità) perché Gesù desidera «un vaso vuoto» per poterlo riempire della Sua Sapienza. Si rende necessario abbandonare ogni affetto per essere completamente dedita alla scuola dell’Amore.  Lascia così il fidanzato, a cui aveva legato presente e futuro, predisponendosi nel condividere in tutto la sofferenza della Signora. Su questo aspetto sarà richiamata più volte da Gesù, perché possa formarsi in lei un cuore di vera serva del Dio 

Altissimo.   

 Debora viene fatta partecipe della Passione spirituale e fisica di Gesù, l’Uomo di indicibile martirio. Durante le cruente manifestazioni, in modo particolare il venerdì, nei tempi liturgici più forti, nei giorni in cui gli uomini sono maggiormente esposti al peccato, i patimenti sono impressionanti. Quelle sofferenze sono per lei una vera lezione che migliorerà il suo spirito, darà luce alla sua mente e avendo sposato la Croce di Gesù, è ovvia la sua partecipazione alla sofferenza corredentrice della Madonna. «Soffrirai a una a una tutte le pene della Mia Passione redentrice e la sofferenza corredentrice del Cuore di Mia Madre» (1.6.1997). La missione si delinea sempre più in questa direzione, richiamandola costantemente quale serva dei Due Sacri Cuori Uniti di Gesù e Maria. La Passione presente sul suo corpo con la sofferenza visibile verrà permessa per oltre sei anni. In seguito Debora supplicherà piangendo il Signore di toglierle «quelle piaghe che la fanno vergognare» e solo due anni più tardi si diraderanno trasformandosi in invisibili, spirituali e profondamente morali. Oggi le migliaia di testimonianze in proposito offrono un carteggio importante, che attribuisce valore a una storia tanto vessata dai contemporanei. 

«Cara figlia, accogli con letizia i segni esteriori, che Dio ti darà per riscaldare i cuori degli uomini, ormai intorpiditi» (28.1.1993).  «Dopo la Passione invisibile vedevo del sangue colarmi giù dalle caviglie, dal palmo e dal dorso delle mani. I dolori erano tremendi, lancinanti fino a togliermi il respiro… non riuscivo a capire»(31.3.1993). «Figliola, non avrai dei fori: il sangue profumato che scende dal Tempio di Dio verrà fuori dalle tue piccole mani e le piagherà»(6.9.1994). Debora racconta: «Ad un tratto mi colse un’estasi, ove vidi la grande angoscia nella quale si trovava Gesù. Nessuno lo può immaginare... Tornando in me, il mio corpo soffriva e si trovava in una tortura: era come se mi stessero spremendo. Alle tempie soffrivo per una violenta pulsazione, da cui fui sollevata solo quando cominciai a trasudare. Risvegliandomi da quello stato, mi trovai lenzuola e cuscini coperti da macchie enormi di sangue. Le poche anime, che mi erano state accanto, mi chiesero esitanti: “Come ti senti?” Capii che erano sconvolte. Da quei giorni un imbarazzante profumo, che si profondeva dal sangue, ebbe a crearmi tanti problemi». Un segno particolare, si avverte ancora oggi ed è quello di odorose emanazioni, diverse dai comuni profumi. Non sono infatti temporanee e non provengono se non da parti che non possono emanare tali fragranze. Pensiamo al sangue o alle ferite di per se stessi maleodoranti per natura!  «Mia sposa, ti ho donato il Mio profumo come prova del Mio santo e 

mistico amore» (19‐20.9.1997).  Debora desidererà e otterrà poi, a fasi, d’esserne privata. Tuttavia sappiamo che in date specifiche ella è visitata dalla sofferenza che si rende visibile. Ciò avviene ancor oggi, a distanza di 17 anni dalla prima Apparizione. 

 

«Signore, a Te offro i miei dolori e le mie angosce. Benedici i miei persecutori e fa’ di me una vittima per il Tuo santo Altare. Mite Redentore, fa’ che io ripari con le mie umiliazioni per gli oppressori della tua Parola» (21.5.1993). Debora, in ebraico, vuol dire «ape» che comunica, che porta un messaggio. Il nome prende radici dalla parola «dêbir», ovvero la parte più sacra a Dio come zona circoscritta al Sancta Sanctorum del Tempio di Gerusalemme. Da vera e buona «ape» Debora si sforza di essere un’operaia al servizio del Re della Rivelazione e, grazie alla sua vita totalmente immersa nella diffusione della spiritualità Eucaristico‐mariana, il messaggio della Riparazione ha raggiunto diverse parti del mondo. La missione di Ape messaggera si inserisce perfettamente nel grande puzzle di Dio per l’avverarsi del Trionfo dei Cuori di Gesù e Maria. «Tu sei la Mia confidente, la serva intima del Mio Eucaristico Cuore».(27.9.1999) «Tu sarai pietra d’inciampo e orrore per gli operatori della bestia!» (5,6.1.1998) 

«Va’, figlia Mia, e ferma il dilagare del modernismo nei corridoi delle Mie regge. Parla e lenisci i malati con la forza dei Miei insegnamenti, della Tradizione» (13.2.1998).       Malgrado opposizioni e ostacoli la sua testimonianza è accolta e incoraggiata personalmente da sacerdoti e vescovi, che, cogliendo gli ottimi frutti, vogliono estendere alle pecorelle la medesima chiamata generatrice di Vita da veri figli del Padre.    

Giorno dopo giorno percorre la strada irta e amara del rifiuto; intorno nulla può darle conforto; il suo spirito è continuamente spronato a non conformarsi alle parole: «Siete nel mondo, ma non di esso».       Con umile coraggio e semplice operosità offre il suo martirio ordinario e «straordinario» all’Amore non amato, Gesù, che l’ha cresciuta nella logica della dottrina della libertà interiore, nemica del compromesso.  Chi le sta accanto, dice tranquillamente che Debora conosce fasi della sua vita futura, ma le custodisce con estrema discrezione e cautela. Mediante la Sapienza Rivelata del Dio Vivente possiamo intravedere qualche sfumatura circa la sua missione. Gesù Stesso le profetizza fin dall’inizio che il suo infaticabile ministero non sarà compreso durante la sua esistenza terrena. La giovane non si pente d’aver scelto di vivere come una 

condannata. Ella ha interiorizzato la sofferenza di Gesù e gli ha offerto tutto: volontà, obbedienza, fedeltà, generosità. La risposta di Gesù e Maria la deduciamo da come l’hanno sostenuta con il loro amore e forza, istruendola, preannunciandole i momenti più duri, soccorrendola nelle cadute e offrendole riparo dalle fiere maligne che la inseguono. Il suo intimo soffrire è un mistero imperscrutabile! Grande beatitudine le verrà offerta dal Cuore di Gesù al termine della sua vita! Della sua offerta beneficeranno anche i suoi più vicini, che l’hanno tradita e disprezzata. La sua preziosa collaborazione, perché il mondo sia sommerso nell’amore della Misericordia Divina, non avrà eredi tanto degni. Gesù dice: «La tua vita per Me sarà preziosa, ma il mondo considererà il Mio Messaggio in te pura follia! Piccola, non avere paura: Io non giudicherò come gli altri il tuo carattere, le tue inclinazioni, poiché la tua generosità estinguerà dal Mio Cuore le mancanze. Hai il carattere costruito nell’avventura di un’esistenza non sempre felice. Io solo sono lo Spirito che modella: a Me il Giudizio, a Me soltanto si dia la libertà di operare a che l’anima sia irreprensibile per la perfezione della Mia Autorità».(7.3.1998)   

Il cammino spirituale vive periodi ardui che la segneranno per sempre.  La prima fase, la più buia, è certamente quando le viene detto 

d’essere indegna nel ricevere la SS. Eucaristia, perché rea di eresia e di travisamento della retta Dottrina. Attraverso tutte le diocesi filtra la lettera del suo Vescovo, che lapidariamente diffida i fedeli dal frequentare anche solo la ragazza, pena la scomunica. Sono giorni terribili: non passa occasione che dai pulpiti o dalle aule di conferenze si dica di tutto, ora prendendo spunto dal Vangelo mediante estrapolazioni adattate e del tutto personali, ora costituendo veri e propri seminari atti a generare diffidenze e ostilità sino a provocare un autentico caso che diviene mediatico. Debora da sempre ha creduto nella cattiva mediazione di quanti si sono ritrovati a fare cortina di ferro in mezzo a un mancato dialogo. Vi è poi la seconda fase caratterizzata dal divieto di ricevere la SS. Vergine nel luogo delle Apparizioni. La Chiesa locale obbligandola all’obbedienza, pur non ritenendo opportuno dichiararlo apertamente, vuole porre fine alla storia. Ma la Signora dopo un tempo, in cui in teoria avrebbe dovuto avvenire un’apertura di dialogo, chiede a Debora di non scoraggiarsi e di non avere timore nel continuare a riceverLa in quel luogo, ribadendo quanto San Pietro ebbe a dire sulla testimonianza della Verità, nonostante la persecuzione di cui fu oggetto. Gesù: «Figlia mia, tu devi essere paziente nell’accettare le privazioni che alcuni dei Miei ti impongono, ma nel momento in cui si chiede di soffocare e non di conoscere, è arrivato il momento che tu prenda la tua croce e, sempre nella tua bocca il Mio Nome, morire 

nello splendore della Verità» (3.10.1994). Maria SS.: «Figliola… ho donato i segni necessari (lacrimazioni e trasudazioni di olio) per farmi riconoscere» (23.5.1995). Tuttora una delle accuse, che viene sbandierata è la mancanza di obbedienza alla Chiesa. Fino a oggi nessuna delle accuse propinate per vie legali ha retto! Infatti, nonostante i pareri nettamente negativi sull’Apparizione, Debora è avvicinata da decine di sacerdoti, sia per studio che per convinzione personale. A nessuno di essi è stato concesso tuttavia, previa scomunica «late sententiae», di restarle vicino per guidarla o più semplicemente per condividere la pesante Croce. Tuttavia alcuni consacrati, nel silenzio, ne ricevono le confessioni e l’aiutano spiritualmente.  Contro la ragazza, si accanisce perfino il patrigno, che per dichiararsi estraneo ai fatti, la priva del cognome. L’amministrazione comunale fa la sua parte rimettendosi all’autorità civile a seguito delle denunce di abusivismo da parte dei vigili urbani. Sebbene tutta la zona denominata Cittu Cittu a causa del circondario sorto con opere illegali sia abusivo, la piccola Cappella come altre opere all’interno della Celeste Verdura sono ritenute abitative (Croce, Grotta di Nazaret, Via Mariana, Santo Sepolcro) e per questo un continuo supplizio, che pur essendo di breve durata, la sfiniscono.  L’unico conforto umano le viene dato da famiglie, che le hanno aperto il cuore: esse diventano oasi del riposo. Nasce 

un’associazione, ma anch’essa subisce presto la prova del fuoco della contraddizione. Queste creature sono scacciate dalle chiese con l’accusa di sobillare e disprezzare i decreti del Vescovo e sono messe al bando. Per aver scelto di ricevere il Santissimo in ginocchio o con una genuflessione, vengono minacciate di essere private dei Sacramenti perché considerate «fuori della Chiesa». Proprio da qui nasce la spina più acuta della sofferenza di Debora che si sente causa di tanto malessere.  L’antico avversario ha una grande possibilità per destabilizzarla, tentarla di disistima, trascinarla nello sconforto, gettarla nella cosiddetta notte dell’anima. In questo clima, dopo un’attenta revisione di vita, Debora comprende che quel senso di insoddisfazione è un misterioso strumento per realizzare la via indicata dal Signore. Il Padre Celeste infatti non tarda a darle una risposta, ponendole accanto un bravo ragazzo del posto. Il 12 settembre 2002 si sposano a Lecce, lontano da Manduria, perché il Vescovo non gradisce la celebrazione del loro matrimonio in diocesi, e sceglie per loro la chiesa di Santa Rosa. Questo fatto è apparso a molti insolito, come d’altronde quell’obbedienza, mai volutamente accertata per iscritto e resa virtuale. Non tarda, infatti, la negazione circa un’intesa accordata verbalmente e in forza della convinzione che il matrimonio avrebbe fiaccato Debora dalla sua missione, nuove pronunce ufficiali e negative vengono diffuse. Niente 

di nuovo!  Durezza e ostilità le hanno creato una vita difficilissima, ma la neonata famiglia sarà per lei un grande dono della tenerezza di Dio. All’interno del focolare domestico conoscerà la bellezza, il calore, la comprensione, la corrispondenza, cose mai sperimentate! Il Cielo la invita a riprendere il suo cammino spirituale, nato dalle radici del significato di Celeste Verdura.  Una nuova aggressione però è in agguato. Questa volta il demonio cambia tattica e, insidiando i membri del Movimento d’Amore, le crea il vuoto intorno in uno dei momenti più delicati del passaggio e dello sviluppo dell’Opera. In questa prova ella offre il meglio dell’insegnamento ricevuto, e con sapienza e sacrificio restituisce pace e aria nuova, ai cuori persi nell’oblio delle persecuzioni e di se stessi. Il 7 gennaio 2004 termina per lei veramente un periodo di molte lacrime e inizia un cammino di nuova maturazione, che nel matrimonio meglio si sperimenta. Nasce Francesco Maria e la Provvidenza le fa sperimentare una impressionante ripresa di volontà a servire il Messaggio di Maria SS.ma La giovane, pur essendo aperta, risente ancora delle reticenze proprie della sua età e non ha ancora compreso l’amore totale e nello stesso tempo i gradi di potenza che lo rendono maggiore, indelebile. Come altri mistici Debora è davanti all’immensità di un Dio esigente nel rapido passaggio alle virtù, esercizio caratterizzato da lotte, sforzi e talvolta 

fallimenti. L’incontro tra Creatore e creatura si traduce in scuola concreta perché non si perda la dimensione spirituale che si è palesata. Molto presto il suo cammino mistico progredisce e la crescita diviene fusione. Scrive Pascal: «Per quanto siano “in alto”, i mistici restano sempre in qualche cosa simili ai più piccoli degli uomini».  Chiaramente eletta ad alta contemplazione del Divino, nell’esperienza riparatrice della Passione, Debora non nasconde le fragilità di una ragazza indifesa davanti all’agire misterioso del Cielo. Esuberante nel temperamento, è immersa nel drammatico dolore fisico e consolata direttamente da Gesù. Egli le permette così di penetrare il Suo Sacratissimo Cuore, celato sotto i veli Eucaristici, maturandole una personalità capace di sopportare il peso di un difficile carisma. La Quaresima del 1995 è carica di richiami alla partecipazione della sofferenza del Divino Crocifisso.