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Via Lombardia, 30 00187 ROMA TELEFONO: 06/4203591 FAX: 06/484704 E-MAIL: [email protected] Web: www.uilca.it Redazione: Simona Cambiati Cell. 335.6067220

La UILCA sulla Stampa

MPS SINDACATI IN ALLARME: «Chiediamo un incontro con Saccomanni, la situazione è gravissima»

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MPS: SINDACATI, SERVE INCONTRO URGENTE CON GOVERNO Roma, 29 dic. (Adnkronos) - "Alla luce dell'assemblea degli azionisti di Monte Paschi di Siena, e della contrapposizione tra i vertici della banca e la fondazione, chiediamo che il governo, e in particolare il ministro Saccomanni, incontri urgentemente i sindacati del settore". Lo affermano in una nota i segretari generali di Fabi, Fiba, Fisac e Uilca, rispettivamente Sileoni, Romani, Megale e Masi. "Fermo restando che i lavoratori stanno gia' facendo la loro parte con tanti sacrifici, ribadiamo che la strada per il risanamento e il rilancio della banca va sostenuta con determinazione e forza, consapevoli che si tratta della terza banca del paese e che, come ha ricordato l'Fmi, puo' avere effetti sistemici su tutto il nostro paese''. Per questo, si sottolinea nella nota, ''vogliamo garanzie e parole chiare dal governo perche' si tratta di tutelare circa 28mila occupati, di salvaguardare 6 milioni di clienti ma anche di difendere un patrimonio e un valore utili a tutto il paese". (Red/Col/Adnkronos) 29-DIC-13 15:12  

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 Mps: sindacati, serve incontro urgente con governo 

 15:55 29 DIC 2013 

(AGI)  ‐  Roma,  29  dic.  ‐  "Alla  luce  dell'assemblea  degli  azionisti  di Monte  Paschi  di  Siena,  e  della  contrapposizione  tra  i  vertici  della banca  e  la  fondazione,  chiediamo  che  il  governo,  e  in  particolare  il ministro  Saccomanni,  incontri urgentemente  i  sindacati del  settore". Lo  affermano  in  una  nota  i  segretari  generali  di  Fabi,  Fiba,  Fisac  e Uilca.  "Fermo  restando  che  i  lavoratori  stanno  gia'  facendo  la  loro parte con tanti sacrifici, ribadiamo che la strada per il risanamento e il rilancio  della  banca  va  sostenuta  con  determinazione  e  forza, consapevoli che si tratta della terza banca del paese. 

  

 

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 Mps: sindacati, urgente incontro con Governo (ANSA) - ROMA, 29 DIC - "Alla luce dell'assemblea degli azionisti di Monte Paschi di Siena, e della contrapposizione tra i vertici della banca e la fondazione, chiediamo che il governo, e in particolare il ministro Saccomanni, incontri urgentemente i sindacati del settore". Lo affermano in una nota i segretari generali di Fabi, Fiba, Fisac e Uilca, rispettivamente Sileoni, Romani, Megale e Masi. "Fermo restando che i lavoratori stanno gia' facendo la loro parte con tanti sacrifici - affermano i sindacati - ribadiamo che la strada per il risanamento e il rilancio della banca va sostenuta con determinazione e forza, consapevoli che si tratta della terza banca del paese e che, come ha ricordato l'Fmi, puo' avere effetti sistemici su tutto il nostro paese. Per questo vogliamo garanzie e parole chiare dal governo perche' si tratta di tutelare circa 28mila occupati, di salvaguardare 6 milioni di clienti ma anche di difendere un patrimonio e un valore utili a tutto il paese".(ANSA). LIN 29-DIC-13 15:06 NNN 

 

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»Dopo lo strappo Rocca Salimbeni da oggi alla prova dei mercati. Il nodo delle trattative con le banche del consorzio di garanzia per la ricapitalizzazione

Saccomanni: no auanazionalizzazione, oral'aumentoU finanziere Davide Serra: a rischioper colpa di vecchi politicantiMILANO — Dopo lo scontro inassemblea del Montepaschi tra laFondazione Mps, primo azionista, e ilmanagement guidato da AlessandroProfumo, tocca al ministro del Tesoro,Fabrizio Saccomanni, richiamare tuttiall'ordine per l'obiettivo comune: non farentrare lo Stato nella banca dì RoccaSalimbeni. «La priorità è evitare a tutti icosti la nazionalizzazione» attraverso laconversione in azioni dei 4 miliardi diprestiti statali (i Monti bond), ha detto ieriun portavoce del ministro. Ora tutte leparti, banca e fondazione, sono richiamatia lavorare assieme per chiudere l'aumentodi capitale nei tempi stabilitidall'assemblea, cioè maggio-giugno

e non più a gennaio come voleva Profumo,cominciando dal primo scoglio, cioè laricostituzione di un consorzio di garanzia;quindi incassare i 3 miliardi necessari arimborsare almeno il 70% dei Monti bondentro il 2014, come richiesto dallaCommissione europea; di conseguenza, farrestituire ai contribuenti il denaro prestatoalla banca (con i salati interessi di oltre300 milioni). Per questo motivo ciò che ilministro si auspica, ha specificato la fontedel Tesoro, è che ci sia «collaborazione eattivismo» tra banca e fondazione.L'intervento del ministero dell'Economiaarriva dopo settimane di silenzio in cui,spiegano le stesse fonti, via XX

Settembre ha lavorato attivamente sia allaricerca di un accordo per la cessione digran parte delle quote della fondazionesia per il via libera alla ricapitalizzazione,il cui merito va riconosciuto almanagement rappresentato da Profumo edall'amministratore de-

legato Eabrizio Viola. Resta il nododelle possibili dimissioni di Profumo,n banchiere ha detto di voler valutarecon calma nei prossimi giorni: unconsiglio di amministrazione in cuidiscutere il tema potrebbe essereconvocato anche prima di quel-10 ordinario del 16 gennaio. Anche con 11banchiere il ministro è in contatto costante,così come con la presidente dellaFondazione Mps, Antonella Mansi.All'ente di Palazzo Sansedoni inparticolare Saccomanni chiede adesso didiventare più attiva nel trovare soluzioni alsuo problema di vendere azioni perripagare i 340 milioni di debiti, e

Gli azionisti Mercato 59,9%D'ARCO AXA SA 2,5%

non solo più di manifestare legittimeesigenze di patrimonio. Su questofronte resta in piedi l'intervento disistema della altre fondazioni comeCariplo, Cariverona, Compagnia dìSanpaolo. Anche dal ministero siconferma che l'ipotesi era stataventilata nei giorni scorsi, primadell'assemblea del 29 dicembre, e chesarà uno dei fronti su cui nelleprossime ore si andrà a verificare ladisponibilità dei possibili protagonisti.Si vedrà oggi il responso dei mercati:alla vigilia dell'assemblea il titolo èsceso di oltre il 2% a 0,17 euro per itimori di una prolungata incertezzasull'esito del rafforzamentopatrimoniale. Mentre la fondazioneMps spera in un rialzo del titolo perrafforzare la propria posizionenegoziale. Chi ieri ha criticato le sceltedell'ente è stato, su Twitter, DavideSerra, il finanziere italo-londinesevicino a Matteo Renzi: «FondazioneMps, salvata con aiuti di stato. Mette arischio banca, soldi dei contribuenti erisparmiatori per interesse di vecchiPoliticanti». Come viatico per imercati, non è u massimo. m mezzo atutto questo c'è da portare avanti unpiano di ristrutturazione impostoQäüaUe cìie prevede » miia esuberi(che la banca sta gestendo senzalicenziamenti di massa) e la chiusura di550 filiali. Per questo ieri i sindacati dicategoria (Fabi, Fiba, Fisac e Uilca)hanno chiesto un incontro urgente conil Governo e, in particolare, con ilministro Saccomanni. F. Mas.

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D creditoMps, il Tesoro awerte laMansi"Primo, restituire i Montibondnazionalizzare non ciinteressa"GuzettiprontoariaprireletrattativeconlaFonàizione

0,128 IL PEGNO La Fondazione Mps ha 340 milioni di debiti con lebanche che hanno diritto a impossessarsi delle azioni della banca date inpegno se il titolo scende sotto quota 0,1289 euro. Venerdì scorso il titoloera a 0,173 MPS, un «tese a Piazza Affari 0,187 27 28 29 NOVEMBRE234569 •0,152 10 11 12 13 16 17 18 19 20 23 DICEMBRE

ANDREA GRECO Ml LANO—II Tesoro batte un colpo sulMonte dei Paschi. L'assemblea disabato a Siena non è troppopiaciuta ai vertici di ViaXXsettembre, confortati dal fatto chesia stato approvato l'aumento da 3miliardi per restituire denaropubblico, ma preoccupati per ilsuo slittamento a maggio e per glieffetti sul management dellabanca, che potrebbe andarsenedopo la sfiducia dei soci. Anchein Banca d'Italia, dove la stabilitàdegli istituti è un fine statutario,l'episodio di sabato è analizzatocon attenzione e nervosismocrescenti. Un portavoce diFabrizio Saccomanni ha detto che«il ministero non ha nessuninteresse nella nazionalizzazionedi Mps — sottolineando che—lapriorità per il

Bankitalia segue conattenzione la vicenda.Sindacati in allarme: chiestoincontro al governo governoè la restituzione dei 4 Perchéciò avvenga, serve laricapitalizzazione della bancasenese, e difatti il portavoceha auspicato «che fondazioneMps e la banca portino atermine l'aumento così comedeciso dall'assemblea deisoci». Questi auspici, perora, si limitano a telefonate,che potrebbero tradursi inconvocazioni dei protagonistidel caso. Certo il Tesoro,creditore di Mps per 4,07miliardi, eserciterà tutta

la moral suasion di cui sarà capaceper non diventarne azionista (comeprevede il piano di riassettoconcordato con la Commissione Uese gli aiuti non fossero restituiti nel2014); e in caso dinazionalizzazione s'è formalmenteimpegnato a riprivatizzare Mps incinque anni. Anche i propositi diaddio del presidente Alessandro

D creditoMps, il Tesoro awerte laMansi"Primo, restituire i Montibondnazionalizzare non ciinteressa"GuzettiprontoariaprireletrattativeconlaFonàizione

0,128 IL PEGNO La Fondazione Mps ha 340 milioni di debiti con lebanche che hanno diritto a impossessarsi delle azioni della banca date inpegno se il titolo scende sotto quota 0,1289 euro. Venerdì scorso il titoloera a 0,173 MPS, un «tese a Piazza Affari 0,187 27 28 29 NOVEMBRE234569 •0,152 10 11 12 13 16 17 18 19 20 23 DICEMBRE

ANDREA GRECO Ml LANO—II Tesoro batte un colpo sulMonte dei Paschi. L'assemblea disabato a Siena non è troppopiaciuta ai vertici di ViaXXsettembre, confortati dal fatto chesia stato approvato l'aumento da 3miliardi per restituire denaropubblico, ma preoccupati per ilsuo slittamento a maggio e per glieffetti sul management dellabanca, che potrebbe andarsenedopo la sfiducia dei soci. Anchein Banca d'Italia, dove la stabilitàdegli istituti è un fine statutario,l'episodio di sabato è analizzatocon attenzione e nervosismocrescenti. Un portavoce diFabrizio Saccomanni ha detto che«il ministero non ha nessuninteresse nella nazionalizzazionedi Mps — sottolineando che—lapriorità per il

Bankitalia segue conattenzione la vicenda.Sindacati in allarme: chiestoincontro al governo governoè la restituzione dei 4 Perchéciò avvenga, serve laricapitalizzazione della bancasenese, e difatti il portavoceha auspicato «che fondazioneMps e la banca portino atermine l'aumento così comedeciso dall'assemblea deisoci». Questi auspici, perora, si limitano a telefonate,che potrebbero tradursi inconvocazioni dei protagonistidel caso. Certo il Tesoro,creditore di Mps per 4,07miliardi, eserciterà tutta

la moral suasion di cui sarà capaceper non diventarne azionista (comeprevede il piano di riassettoconcordato con la Commissione Uese gli aiuti non fossero restituiti nel2014); e in caso dinazionalizzazione s'è formalmenteimpegnato a riprivatizzare Mps incinque anni. Anche i propositi diaddio del presidente Alessandro

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Profumo e dell'ad Fabrizio Violapreoccupano, poiché «il Tesoroha apprezzato il loro lavoro finqui e gradirebbe la stabilità alvertice della banca», aggiunge ilportavoce. Proprio ieriSaccomanni avrebbe telefonato aProfumo, che hapreso qualchegiorno di vacanza. Il ministrooggi sarà a Roma a lavorare suldossier, considerato importante edi rapida risoluzione. Anche isindacati di «alla luce dellacontrapposizione tra i vertici dibanca e Fondazione», hannochiesto un incontro urgente conSaccomanni. Ma difficilmente cisaranno accelerazioni prima delcda Mps in cui il managementvaluterà se dimettersi, continuareo impugnare la deliberaassembleare. Il cda potrebbeconvocarsi il 9 gennaio. Altrofronte che freme è la Borsa, alriavvio oggi con Mps a 0,173

euro. L'incertezza di posporrel'aumento che mette al sicuro ilMonte, già organizzato dal cda pergennaio, non può piacere almercato. Ma paradossalmente c'èun riflesso per cui l'azione potrebbesalire: i tanti venditori allo scoperto,che puntavano sul tonfo di Mpsavvicinandosi l'aumento,potrebbero dover ricomprare titolise l'aumento s'allontana. Similetrend si vide il 9 di

cembre, l'indomani dell'annuncio difondazione Mps di votare per loslittamento dell'operazione. Conaltri rimbalzi "tecnici", l'ente Mpspotrebbe riuscire a chiedere piùsoldi alla cordata di Fondazionicapitanate da Giuseppe Guzzetti(Cariplo) e di fondi italiani ed esteripronti a offrire 0,14 euro cash perquote ampie delsuo33,5%diMps.ParecheAntonella Mansi, tenacepresidente

della Fondazione, sia convintache con l'assemblea i désuni dellabanca e del socio si dividano, eche ci siano tempi e modi pertrovare soluzioni adeguate. Ancheperché tecnicamente a questopunto è impossibile anticiparel'aumento, rispetto a «non primadel 12 maggio 2014» come dadelibera votata dall'82% deipresenti in assemblea.

LA SEDE Rocca Salimbeni,sede del Monte dei Paschi,istituto fondato a Siena nel1472. È il più antico delmondo in attività

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LA PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE ANCORA AL LAVORO PER CERCARE UN'INTESA CHE LASCIALL'ENTE UN RUOLO DI PESO Mps, la linea Mansi alla prova della Borsa n Tesoro: "Ora avanti con laricapitalizzazione, non c'è nessun interesse a nazionalizzare la banca"

MARCO SODANO In assemblea, sabato,ha vinto la linea della Fondazione Montedei Paschi di Siena: l'aumento di capitaleda 3 miliardi è passato ma si farà ingiugno. Oggi la parola ai mercati: si capiràse i grandi fondi stranieri (e in generaletutti gli investitori) considerino ancora unbuon affare la ristrutturazione della bancapiù antica d'Italia. Venerdì, quando era giàchiaro che l'assemblea avrebbe deciso peril rinvio, il titolo della banca è andato inpicchiata segnando -2,15%, ma non è statoun bagno di sangue. Resta il fatto che siacome sia, Siena non gestisce più da sola laterza banca italiana già da oggi. Lavincitrice dell'assemblea Antonella Mansi,numero uno della Fondazione, è al lavoroper trovare una soluzione con le altrefondazioni. Cerca un accordo che -complice il sostegno di alcuni fondistranieri - permetta all'ente di PalazzoSansedoni di restare azionista di peso nelMonte che sarà. Quindi deve guardare aquel che succede a Piazza Affari: untracollo del titolo sotto quota 0,128significa perdere le azioni della banca datein pegno per sostenere l'ultimo aumento dicapitale. E deve guardare a Roma, alministero dell'Economia che

commenta l'esito dell'assembleain tono gelido. «C'èsoddisfazione perché l'aumento èpassato, ora auspichiamo chel'aumento si concluda consuccesso», spiega un portavoce,perché è chiaro via XXSettembre non ha «nessuninteressse» all'eventualità di unanazionalizzazione (chescatterebbe se l'aumento fallissee la banca non fosse in grado direstituire i 4,1 miliardi di Montibond entro fine 2014) non trova«nessun interesse» al ministero,che invece vorrebbe che queisoldi fossero «restituiti ai

contribuenti italiani» e usati perridurre il peso del debito pubblico.Il Tesoro segue la vicenda moltoda vicino in quanto creditore dellabanca da un

Al lavoro Antonella Mansi, presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, cercaun'intesa che salvi il ruolo dell'ente ANSA

II governo auspica che iMonti bond____ vengano«restituiti ai contribuenti»

lato e titolare della vigilanzasulla Fondazione dall'altro.Certo le altre fondazioni bancarievedono di buon occhio l'ipotesiche Palazzo Sansedoni conserviun ruolo di un certo peso. EAntonella Mansi, chiamata aguidare una Fondazione «senzapiù un euro in cassa», (così disseil consigliere Antonio Paolucci alsuo insediamento), è lì propriocon l'incarico di salvare quelpatri-

monio: per questo, ha ricordatoieri agli azionisti, non potevavotare per la ricapitalizzazionea gennaio, anche se sa chel'aumento da 3 miliardiproposto da Profumo e dall'adFabrizio Viola è fondamentaleper il futuro del Monte. Larisposta dei mercati di oggi diràanche quanto gli investitoricredano nelle dimissioni diProfumo. A Siena il toto-nomine è già partito: CarloSalvatori e Lorenzo BiniSmaghi sono i nomi che sisentono più spesso, con ilprimo preferito all'ex membrodel board della Bce.

«U n incontro con ilgoverno» I sindacati mtmL'esito dell'assemblea disabato preoccupa isindacati (Fabi, Fiba,Fisac e Uilca) che, «allaluce dell'assemblea degliazionisti e dellacontrapposizione tra ivertici della banca e lafondazione», ieri si sonofatti sentire per chiedereun incontro urgente con ilGoverno. Soprattutto,vorrebbero ascoltare ilministro dell'EconomiaFabrizio Saccomanni.

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II caso II governo sollecita la banca a completare l'aumento di capitale da 3miliardi Mps, il Tesoro: no alla nazionalizzazione

Per il ministero la priorità èrestituire i Tremonti bond e i soldiai risparmiatori SIENA Nessuninteresse a nazionalizzare il Montedei Paschi di Siena. A ventiquattroore dal via libera al mari-aumento dicapitale da 3 miliardi di euro, ilministero dell'Economia e dellefinanze plaude al risultato incassatoall'assemblea degli azionisti diSiena e mette in chiaro la suaposizione: la priorità per via XXsettembre, ha detto all'Ansa unportavoce del ministro FabrizioSaccomanni, è chiudere l'operazionenei tempi stabiliti, rimborsare il70% dei Monti bond entro il 2014come promesso alla Commissioneeuropea, restituendo così i soldi agliitaliani. E per farlo, sottolineano lestesse fonti, è necessario che le partiin causa, ovvero Fondazione ebanca in prima persona, continuinoa lavorare nell'ottica di trovare unasoluzione perla cessione delle quotedi Palazzo Sansedoni (33,5% dellabanca) e realizzare l'aumento dicapitale tra maggio e giugno comestabilito dall'assemblea. L'interventodel Mef arriva dopo settimane disilenzio in cui, spiegano le stessefonti, il ministero ha lavoratoattivamente sia nella ricerca di unaccordo per le quote dell'ente

sia per raggiungere ilrisultato ottenuto ieri, il cuimerito va riconosciutosoprattutto al managementdella banca rappresentatada Alessandro Profumo eFabrizio Viola. Intanto,però chi si dicepreoccupato dellasituazione sono i sindacatidi categoria (Fabi, Fiba,Fisac e Uilca) che, «allaluce dell'assem-I mercati InBorsa il rinvio di capitale

bica degli azionisti e dellacontrapposizione tra i vertici dellabanca e la fondazione», chiedonoun incontro urgente con ilGoverno e, in particolare, colministro Saccomanni. Ma primache questo accada, gli occhi sonogià tutti puntati su Piazza Affari.Alla luce dello strappo registratotra i vertici dellabanca e la presidente dellaFondazione AntonellaMansi, con quest'ultimache ha ottenuto il

Aumento di capitale Antonella Mansi presidente della Fondazione

rinvio dell'operazionedi cinque mesi, oggi iltitolo va alla provamercati. Una prova allaquale è stato sottoposto giàvenerdì scorso quando, colrinvio dell'assemblea inseconda convocazione peril mancato raggiungimentodel

quorum, ha registrato un tonfo del2,15% a 0,17 euro. Nel finesettimana, dunque, a Siena si sonoscontrate due visioni diverse, maquello che è abbastanza chiaro,nonostante il tifo sfrenato dellacittà del Palio per la giovanepresidente dell'Ente, è che tutto,questa volta, passa e viene decisosopra una città che non ha più ilpotere di pochi anni fa,che non è più in grado digestire da sola la terzabanca italiana. Eccoperché anche la Mansiforse rappresenta piùaltre realtà come quelladel sistema delleFondazioni bancarie.Alla Mansi, chiamata aguidare una Fondazionesenza più un euro incassa, come disseAntonio Paolucci, consi

gliere della Deputazione generale alsuo insediamento, era statoassegnato proprio il compito disalvare quel patrimonio: anche perquesto, come ha ricordato ieri agliazionisti, non poteva votare per laricapitalizzazione a gennaio purconscia che l'aumento da 3 miliardi

proposto da Profumo e dall'adFabrizio Viola è fondamentale per il___futuro del Monte. Dallarisposta che arriverà dai Gliaddii mercati si capirà ancheSaranno quanto questi credono.. •_• . nelle possibili dimissioil presidente ni di Pr0rumo.LUÌ ha Profumodetto che diquesto parel'ad Violalerà solodavanti al Cda. a decìderePerorailconsiglioècon• .vocatoper il 16 gennaio Se lasciaremaqualche consigliere I ' istitutosiaspetta una convoca___zionegià nei primi giorni dopol'Epifania.

SERVIZIOACCETTAZIONETELEFONICANECROLOGIE EPICCOLAPUBBLICITA Sipregano gli utenti delservizio telefonico ditenere pronto undocumento diidentificazione perpoterne dettare gliestremi all'operatore(ART. 119T.U.LP.S.)

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«LA BANCA RESTITUISCA IL PRESTITO ENTRO IL 2014» II governo:Montepaschi ricapitalizzi Appello del ministero il giorno dopo il rinvio delladecisione. Oggi il titolo alla prova della Borsa

DOMENICO MUGNAINI SIENA. Nessuninteresse a nazionalizzare il Monte dei Paschi diSiena. A ventiquattro ore dal via libera al maxi-aumento di capitale da 3 miliardi di euro, ilministero dell'Economia e delle finanze plaude alrisultato incassato all'assemblea degli azionisti diSiena e mette in chiaro la sua posizione: la prioritàper Via XX settembre, ha detto all'Ansa unportavoce del ministro Fabrizio Saccomanni, èchiudere l'operazione nei tempistabiliti, rimborsareil 70% dei Monti bond entro il 2014 come promessoalla Commissione europea, restituendo così i soldiagli italiani. E per farlo, sottolineano le stesse fonti,è necessario che le parti in causa, ovveroFondazione e banca in

prima persona, continuino a lavorarenell'ottica di trovare una soluzioneper la cessione delle quote diPalazzo Sansedoni (33,5% dellabanca) e realizzare l'aumento dicapitale tra maggio e giugno comestabilito dall'assemblea. L'interventodel Mef arriva dopo settimane disilenzio in cui, spiegano le stessefonti, il ministero ha lavoratoattivamente sia nella ricerca di unaccordo per le quote dell'ente sia perraggiungere il risultato ottenuto ieri,il cui merito va riconosciutosoprattutto al management dellabanca rappresentata da AlessandroProfumo e Fabrizio Viola. Intanto,però chi si dicepreoccupatodellasituazionesonoisindacati di categoria (Fabi, Fiba, Fisac eUilca) che, «alla luce dell'assembleadegli azionistie della contrapposizionetra i vertici della banca e lafondazione», chiedono un incontrourgente con il Governo e, inparticolare, col ministro Saccomanni.Ma prima che questo accada, gli occhisono già tutti puntati su Piazza Affari.Alla luce dello strappo regi-

strato tra i vertici della banca e lapresidente della Fondazione

SINDACATI IN ALLARME«Chiediamo un incontro conSaccomanni, la situazione ègravissima»

Antonella Mansi, con quest'ultima cheha ottenuto il rinvio dell'operazione dicinque mesi, oggi il titolo va allaprova mercati. Una prova alla quale èstato sottoposto già venerdì scorsoquando, col rinvio dell'assemblea inseconda convocazione per il mancatoraggiungimento del quorum, haregistrato un tonfo del 2,15% a 0,17euro. Nel fine settimana, dunque, aSiena si sono scontrate due visionidiverse, ma quello che è abbastanzachiaro, nonostante il tifo sfrenato dellacittà del Palio per la giovanepresidente dell'Ente, è che tutto,questa volta, passa e viene decisosopra una città che non ha più il poteredi pochi anni fa, che non è più ingrado di gestire da sola la terza banca

italiana. Ecco perché anche la Mansiforse rappresenta più altre realtàcome quella del sistema delleFondazioni bancarie. Alla Mansi,chiamata a guidare una Fondazionesenza più un euro in cassa, comedisse Antonio Paolucci, consiglieredella Deputazione generale al suoinsediamento, era stato assegnatoproprio il compito di salvare quelpatrimonio: anche per questo, comeha ricordato ieri agli azionisti, nonpoteva votare per laricapitalizzazione a gennaio purconscia che l'aumento da 3 miliardiproposto da Profumo e dall'adFabrizio Viola è fondamentale per ilfuturo del Monte. Dalla risposta chearriverà dai mercati si capirà anchequanto questi credono nelle possibilidimissioni di Profumo.

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LA SFIDA DI SIENAMps, Rossi difendeProfumo

A sostegno di Profumo e Violascende in campo il presidentedella Regione Enrico Rossi:«Va fatto ogni sforzo persalvare l'attuale gruppodirigente della banca di Siena».• LANCISI A PAGINA2

MONTE DEI PASCHI »Rocca Salimbeni sede del Monte dei Paschi e simbolo della senesità II Pd è con la Mansi Ma Rossi chiede ai manager direstare «Le dimissioni di Profumo e Viola porterebbero incertezza» II partito più vicino al Monte tra silenzi dei bigeimbarazzi ((.PRESIDENTE DELLA REGIONE Spero che la fondazione abbia agito non solo per sopravvivere DARIONARDELLA La presidente ha difeso gli interessi diSienaedellaToscana MASSIMO PARISI Entrambi ci nascondono ilfuturo dell'istituto

di Mario Lancisi» FIRENZEA sostegno di Profumo e Violascende in campo il presidentedella Regione Enrico Rossi: «Vafatto ogni sforzo per salvarel'attuale gruppo dirigente dellabanca di Siena. Finora hannooperato bene e le loro dimissioniaggiungerebbero incertezza adincertezza», spiega Rossi alTirreno. Anche se su Fb il

presidente della Regione evita discegliere tra Profumo e la Mansi:«Non ho opinioni precise. Moltime le chiedono, ma francamentenon ne ho». La riflessione di Rossiparte dalla preoccupazione disalvare il posto di lavoro dei25mila dipendenti del terzo gruppobancario d'Italia, di salvaguardare ifinanziamenti al sistemaeconomico toscano e di mantenerea Siena la testa della banca per

tenerla vicino alle esigenze delterritorio. «Ecco, se le decisionidella Fondazione, che tantadiscussione hanno suscitato, oltre atenere conto dei propri interessi di"sopravvivenza" (come viene detto), hanno preso in considerazioneanche tutto ciò, allora non ci sarànulla di cui pentirsi. Se invece cosìnon fosse, ci si sarebbe assunti unaresponsabilità davvero enorme»,osserva Rossi su Fb.

LA SFIDA DI SIENAMps, Rossi difendeProfumo

A sostegno di Profumo e Violascende in campo il presidentedella Regione Enrico Rossi:«Va fatto ogni sforzo persalvare l'attuale gruppodirigente della banca di Siena».• LANCISI A PAGINA2

MONTE DEI PASCHI »Rocca Salimbeni sede del Monte dei Paschi e simbolo della senesità II Pd è con la Mansi Ma Rossi chiede ai manager direstare «Le dimissioni di Profumo e Viola porterebbero incertezza» II partito più vicino al Monte tra silenzi dei bigeimbarazzi ((.PRESIDENTE DELLA REGIONE Spero che la fondazione abbia agito non solo per sopravvivere DARIONARDELLA La presidente ha difeso gli interessi diSienaedellaToscana MASSIMO PARISI Entrambi ci nascondono ilfuturo dell'istituto

di Mario Lancisi» FIRENZEA sostegno di Profumo e Violascende in campo il presidentedella Regione Enrico Rossi: «Vafatto ogni sforzo per salvarel'attuale gruppo dirigente dellabanca di Siena. Finora hannooperato bene e le loro dimissioniaggiungerebbero incertezza adincertezza», spiega Rossi alTirreno. Anche se su Fb il

presidente della Regione evita discegliere tra Profumo e la Mansi:«Non ho opinioni precise. Moltime le chiedono, ma francamentenon ne ho». La riflessione di Rossiparte dalla preoccupazione disalvare il posto di lavoro dei25mila dipendenti del terzo gruppobancario d'Italia, di salvaguardare ifinanziamenti al sistemaeconomico toscano e di mantenerea Siena la testa della banca per

tenerla vicino alle esigenze delterritorio. «Ecco, se le decisionidella Fondazione, che tantadiscussione hanno suscitato, oltre atenere conto dei propri interessi di"sopravvivenza" (come viene detto), hanno preso in considerazioneanche tutto ciò, allora non ci sarànulla di cui pentirsi. Se invece cosìnon fosse, ci si sarebbe assunti unaresponsabilità davvero enorme»,osserva Rossi su Fb.

LA SFIDA DI SIENAMps, Rossi difendeProfumo

A sostegno di Profumo e Violascende in campo il presidentedella Regione Enrico Rossi:«Va fatto ogni sforzo persalvare l'attuale gruppodirigente della banca di Siena».• LANCISI A PAGINA2

MONTE DEI PASCHI »Rocca Salimbeni sede del Monte dei Paschi e simbolo della senesità II Pd è con la Mansi Ma Rossi chiede ai manager direstare «Le dimissioni di Profumo e Viola porterebbero incertezza» II partito più vicino al Monte tra silenzi dei bigeimbarazzi ((.PRESIDENTE DELLA REGIONE Spero che la fondazione abbia agito non solo per sopravvivere DARIONARDELLA La presidente ha difeso gli interessi diSienaedellaToscana MASSIMO PARISI Entrambi ci nascondono ilfuturo dell'istituto

di Mario Lancisi» FIRENZEA sostegno di Profumo e Violascende in campo il presidentedella Regione Enrico Rossi: «Vafatto ogni sforzo per salvarel'attuale gruppo dirigente dellabanca di Siena. Finora hannooperato bene e le loro dimissioniaggiungerebbero incertezza adincertezza», spiega Rossi alTirreno. Anche se su Fb il

presidente della Regione evita discegliere tra Profumo e la Mansi:«Non ho opinioni precise. Moltime le chiedono, ma francamentenon ne ho». La riflessione di Rossiparte dalla preoccupazione disalvare il posto di lavoro dei25mila dipendenti del terzo gruppobancario d'Italia, di salvaguardare ifinanziamenti al sistemaeconomico toscano e di mantenerea Siena la testa della banca per

tenerla vicino alle esigenze delterritorio. «Ecco, se le decisionidella Fondazione, che tantadiscussione hanno suscitato, oltre atenere conto dei propri interessi di"sopravvivenza" (come viene detto), hanno preso in considerazioneanche tutto ciò, allora non ci sarànulla di cui pentirsi. Se invece cosìnon fosse, ci si sarebbe assunti unaresponsabilità davvero enorme»,osserva Rossi su Fb.

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E allora perché l'uscita a favoredella permanenza di Profumo eViola? Per due ragioni. La primaè che Rossi condivide lapreoccupazione della Mansi disalvare la Fondazione ma teme ilrischio di un ritomo aicondizionamenti politici delpassato. La seconda è che dopola "guerra" di sabato sono scattatii pompieri, i tessitori di unaccordo tra Profumo e la Mansi.Uno di questi è il braccio destrodi Renzi, il fiorentino DarioNardella. Il quale si schieraapertamente con la presidentedella Fondazione: «Condivido lasua preoccupazione che punta asalvare non tanto la centralitàquanto la sopravvivenza stessadella Fondazione con il fine ditenere la banca più legata alterritorio e funzionale al suosviluppo». Però subito dopoaggiunge l'auspicio che il gruppoBancario Mps e la Fondazionetrovino al più presto un accordodi reciproca utilità». Il Pd èdiviso e in molti, a cominciaredal candidato renziano allasegreteria regionale Dario Parrini(«Chi ha ragione tra Profumo ela Mansi? No comment», è la suarisposta), preferiscono tacere,stare a vedere, a cominciare dallareazione starnarli della Borsa.C'è chi invece si schiera con laMansi. Come l'assessore alleattività produtti-ve Gianfranco Simoncini: «La suaposizione è responsabile e diprospettiva difronte alla forzatura,nei tempi, di Profumo». O come ilcapogruppo regionale MarcoRuggeri: «Le posizioni di Profumoe della Mansi sono espressione didue interessi diversi ed entrambilegittimi, ma quello dellapresidente della Fondazione èl'unico toscano, e

quindi penso che quello di sabatosia stato un buon risultato». Ma c'èanche chi, come l'imprenditoreMaurizio Berrighi, Pd, la pensadiversamente: «Pur stimando laMansi, la linea Profumo avrebbemesso da subito in sicurezza labanca, la finanza intemazionaleavrebbe percepito che due stimatibanchieri avrebbero ricreato valoreper

tutti gli azionisti e per il Paese.Da sabato invece a Siena statornando tutto come prima». E ilcentrodestra? Marco Taradashspara sulla Fondazione: «Se agiugno l'aumento di capitale nonriuscirà chi restituirà 3,3 miliardiai contribuenti?». Mentre ilcoordinatore regionale MassimoParisi non sta né con la Mansi ené con Profumo:«Di questo scontro nessuno hadetto con chiarezza dove andrà labanca. Perché una cosa è

certa: la banca se ne andrà. E' statodilapidato per colpa della sinistraun patrimonio immenso». Unacrisi, quella del Mps, la cuiresponsabilità, conclude ilpresidente della provincia diLivorno Giorgio Kutufà, è dellaBanca d'Italia: «L'impasse del

Mps evidenzia ulteriormente legravi responsabilità della Bancad'Italia, che autorizzò a suotempo l'operazione suicida diAntonveneta ed ora non riesce amediare e trovare una soluzionedi sistema per la terza bancaitaliana, lasciando campo liberoad uno scontro pericolosissimo».

PRESSING DEL MINISTERO SU SIENA UTesoro non vuole la nazionalizzazione «Si faccial'aumento»

I SIENA

E stamani l'attesareazione dei mercatial rinvio dellaricapitalizzazione

Nessun interesse anazionalizzare il Monte deiPaschi di Siena. A 24 ore dalrinvio a maggio del maxi-aumento di capitale da 3 miliardidi euro, il ministerodell'Economia e delle finanzemette in chiaro la sua posizione:la priorità per Via XX Settembreè chiudere l'operazione nei tempistabiliti, rimborsare il 70% deiMonti bond entro il 2014 comepromesso alla Commissioneeuropea, restituendo così i soldiagli italiani. E per farlo,sottolineano le stesse fonti, ènecessario che le parti in causa -Fondazione e banca in primapersona - continuino a lavorarenell'ottica di trovare unasoluzione per la ________cessione delle quote di PalazzoSansedoni (33,5% della banca) erealizzare l'aumento di capitaletra maggio e ________ giugnocome stabilito dall'assemblea.Intanto, però chi si dicepreoccupato della situazionesono i sindacati di categoria(Fabi, Fiba, Fisac e Uilca) che,«alla luce dell'assemblea degliazionisti e della contrapposizionetra i vertici della banca e lafondazione», chiedono unincontro urgente con il Governoe, in particolare, col ministro

E allora perché l'uscita a favoredella permanenza di Profumo eViola? Per due ragioni. La primaè che Rossi condivide lapreoccupazione della Mansi disalvare la Fondazione ma teme ilrischio di un ritomo aicondizionamenti politici delpassato. La seconda è che dopola "guerra" di sabato sono scattatii pompieri, i tessitori di unaccordo tra Profumo e la Mansi.Uno di questi è il braccio destrodi Renzi, il fiorentino DarioNardella. Il quale si schieraapertamente con la presidentedella Fondazione: «Condivido lasua preoccupazione che punta asalvare non tanto la centralitàquanto la sopravvivenza stessadella Fondazione con il fine ditenere la banca più legata alterritorio e funzionale al suosviluppo». Però subito dopoaggiunge l'auspicio che il gruppoBancario Mps e la Fondazionetrovino al più presto un accordodi reciproca utilità». Il Pd èdiviso e in molti, a cominciaredal candidato renziano allasegreteria regionale Dario Parrini(«Chi ha ragione tra Profumo ela Mansi? No comment», è la suarisposta), preferiscono tacere,stare a vedere, a cominciare dallareazione starnarli della Borsa.C'è chi invece si schiera con laMansi. Come l'assessore alleattività produtti-ve Gianfranco Simoncini: «La suaposizione è responsabile e diprospettiva difronte alla forzatura,nei tempi, di Profumo». O come ilcapogruppo regionale MarcoRuggeri: «Le posizioni di Profumoe della Mansi sono espressione didue interessi diversi ed entrambilegittimi, ma quello dellapresidente della Fondazione èl'unico toscano, e

quindi penso che quello di sabatosia stato un buon risultato». Ma c'èanche chi, come l'imprenditoreMaurizio Berrighi, Pd, la pensadiversamente: «Pur stimando laMansi, la linea Profumo avrebbemesso da subito in sicurezza labanca, la finanza intemazionaleavrebbe percepito che due stimatibanchieri avrebbero ricreato valoreper

tutti gli azionisti e per il Paese.Da sabato invece a Siena statornando tutto come prima». E ilcentrodestra? Marco Taradashspara sulla Fondazione: «Se agiugno l'aumento di capitale nonriuscirà chi restituirà 3,3 miliardiai contribuenti?». Mentre ilcoordinatore regionale MassimoParisi non sta né con la Mansi ené con Profumo:«Di questo scontro nessuno hadetto con chiarezza dove andrà labanca. Perché una cosa è

certa: la banca se ne andrà. E' statodilapidato per colpa della sinistraun patrimonio immenso». Unacrisi, quella del Mps, la cuiresponsabilità, conclude ilpresidente della provincia diLivorno Giorgio Kutufà, è dellaBanca d'Italia: «L'impasse del

Mps evidenzia ulteriormente legravi responsabilità della Bancad'Italia, che autorizzò a suotempo l'operazione suicida diAntonveneta ed ora non riesce amediare e trovare una soluzionedi sistema per la terza bancaitaliana, lasciando campo liberoad uno scontro pericolosissimo».

PRESSING DEL MINISTERO SU SIENA UTesoro non vuole la nazionalizzazione «Si faccial'aumento»

I SIENA

E stamani l'attesareazione dei mercatial rinvio dellaricapitalizzazione

Nessun interesse anazionalizzare il Monte deiPaschi di Siena. A 24 ore dalrinvio a maggio del maxi-aumento di capitale da 3 miliardidi euro, il ministerodell'Economia e delle finanzemette in chiaro la sua posizione:la priorità per Via XX Settembreè chiudere l'operazione nei tempistabiliti, rimborsare il 70% deiMonti bond entro il 2014 comepromesso alla Commissioneeuropea, restituendo così i soldiagli italiani. E per farlo,sottolineano le stesse fonti, ènecessario che le parti in causa -Fondazione e banca in primapersona - continuino a lavorarenell'ottica di trovare unasoluzione per la ________cessione delle quote di PalazzoSansedoni (33,5% della banca) erealizzare l'aumento di capitaletra maggio e ________ giugnocome stabilito dall'assemblea.Intanto, però chi si dicepreoccupato della situazionesono i sindacati di categoria(Fabi, Fiba, Fisac e Uilca) che,«alla luce dell'assemblea degliazionisti e della contrapposizionetra i vertici della banca e lafondazione», chiedono unincontro urgente con il Governoe, in particolare, col ministro

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Saccomanni. Ma prima che questoaccada, gli occhi sono già tuttipuntati su Piazza Affari. Alla lucedello strappo registrato tra i verticidella banca e la presidente dellaFondazione Antonella Mansi, conquest'ultima che ha ottenuto ilrinvio dell'operazione di cinquemesi, stamani il titolo va alla provamercati. Una prova alla quale èstato sottoposto già venerdì scorsoquando, col rinvio dell'assembleain se-

conda convocazione per ilmancato raggiungimento delquorum, ha registrato un tonfodel 2,15% aO,17 euro. Nel finesettimana, dunque, a Siena sisono scontrate due visionidiverse, ma quello che èabbastanza chiaro, nonostanteil tifo sfrenato della città delPalio per la giovane presidentedell'Ente, è che tutto, questavolta, passa e viene decisosopra una città che non ha più ilpotere di pochi anni fa, che nonè più in grado di gestire da solala terza banca italiana. Eccoperché anche la Mansi forserappresenta più altre realtàcome quella del sistema delleFondazioni bancarie. AllaMansi, chiamata a guidare unaFondazione senza più un euroin cassa, come disse AntonioPaolucci, consigliere dellaDeputazione generale al suoinsediamento, era sta ________to assegnato proprio il compitodi salvare quel patrimonio:anche per questo, come haricordato ieri agli azionisti, nonpoteva votare per laricapitalizzazione a gennaio purconscia che l'aumento da 3miliardi proposto da Profumo edall'ad Fabrizio Viola èfondamentale per il futuro delMonte. Dalla risposta chearriverà dai mercati si capiràanche quanto questi credononelle possibili dimissioni diProfumo. Lui ha detto che diquesto parlerà solo davanti alCda. Per ora il consiglio èconvocato per il 16 gennaio maqualche consigliere si aspettauna convocazione già nei primigiorni dopo l'Epifania.Qualcuno non esclude che aProfumo venga chiesto direstare. Solo lui potrà dare larisposta sapendo che a Siena illoto-nomine è giàpartito.

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Banca alla prova BorsaMps, il Tesoro: «Montibond da restituire» • NelNazionale e alle pagine 2e 3

fl cda della verità anticipato In quella sede Profumo comunicherà la sua (forse) a dopoBefana decisione. R Tesoro non vuole la naùonalÌ7ZffUow

Le Potrebbe tenersi già martedì 7 o giovedì 9 gennaio il consiglio di amministrazione chechiarirà le posizioni del presidente in Da questa mattina occhi puntati sul titolo Mps, apiazza Affari. Attesa la prova dei mercati dopo la decisione dell'assemblea in Da questamattina occhi puntati sul titolo Mps, a piazza Affari. Attesa la prova dei mercati dopo ladecisione dell'assemblea Fondazione Seppure posticipato, l'aumento di capitale ci sarà ela presidente Mansi sta lavorando per trovare accordi con Fondazioni e il sostegno difondi esteri in Da questa mattina occhi puntati sul titolo Mps, a piazza Affari. Attesa laprova dei mercati dopo la decisione dell'assemblea Fondazione Seppure posticipato, l

POTREBBE tenersi già giovedì 9gennaio il cda della verità. Unasettimana prima del previsto,rispetto a quanto annunciato acaldo dal presidente di RoccaSalimbeni, Alessandro Profumo,subito dopo la bocciaturadell'aumento di capitaleimmediato (come perorato propriodal board) e l'approvazione dellaproposta della Fondazione dirinviarlo a Una votazione senzasorprese, visto che la Fondazione,forte del suo 33,5%, sarebbecomunque risultata determinantein assenza di un accordopreventivo. Eppure dopo letensioni accumulate nelle ultimesettimane, e pur in presenza didichiarazioni distensive acominciare da quelle dellapresidente della FondazioneAntonella Mansi («non ci sono névinti, né vincitori»), la votazionedi sabato ha lasciato non pocheferite. Soprattutto in AlessandroProfumo, l'uomo che nel marzodello scorso anno era statochiamato a rilanciare la bancadopo i danni provocati dalleultime gestioni. Una sfida che ilbanchiere aveva accolto non senzaqualche titubanza, ma che alla fineaveva deciso di accettare,rinunciando anche allo stipendioper prendere solo il gettone dipresenza del cda (circa 60milaeuro annui). «Sarà una traversatacontro vento, viste le tantedifficoltà — ha ripetuto più voltein

questi 20 mesi — ma alla fine delpiano di ristrutturazione Unprogetto di rilancio in cui credevae «nel quale si era buttato pancia aterra», confida chi lo conoscebene. Motivo per cui, nonostantetutta l'esperienza del banchierenavigato, sabato non è riuscito anascondere completamentel'irritazione per quella decisionedell'assemblea degli azionisti.Tanto da definirla, senza troppigiri di parole, «errata». Così,mentre Antonella Mansi evidenziache «non si è trattato di alcun tipodi sfiducia nei confronti delmanagement» e lo stesso Profumospiega che «certe decisioni siprendono a sangue freddo e nellesedi opportune», sembra prenderesempre più corpo l'ipotesi che allaseduta del cda il presidente della

Rocca possa presentare ledimissioni. Da qui l'idea dianticipare alla prima data utile ilboard del confronto finale. Ancheperché, da stamani, gli occhitornano ad essere puntati sullaBorsa. Il titolo Mps è atteso allaprova dei mercati. Prova allaquale, in realtà, era stato sottopostogià venerdì quando, dopo il rinviodell'assemblea in primaconvocazione per il mancatoraggiungimento del quorum, erachiaro cosa sarebbe successo nellaseduta di sabato. La chiusura a0,17 euro, con un -2,15%, non èstata però quella débàcle che

II portavoce del Ministeroqualcuno ipotizzava. Adesso sitratta di capire come i mercatigiudicheranno lo 'strappo' chesi è consumato. E visto che suun punto, comunque, Profumoha particular-II governo non haalcun interesse allanazionalizzazione la priorità èla restituzione dei U miliardiagli italiani mente insistitosabato — ovvero la necessitàdi non avere « incertezze» —ecco che diventa importantearrivare ad avere chiarezza sulfuturo immediato. Ovvero seProfumo continuerà a teneresaldo il timone del Monte percompletare il piano di rilanciooppure se, al contrario,preferirà fare un passo

Banca alla prova BorsaMps, il Tesoro: «Montibond da restituire» • NelNazionale e alle pagine 2e 3

fl cda della verità anticipato In quella sede Profumo comunicherà la sua (forse) a dopoBefana decisione. R Tesoro non vuole la naùonalÌ7ZffUow

Le Potrebbe tenersi già martedì 7 o giovedì 9 gennaio il consiglio di amministrazione chechiarirà le posizioni del presidente in Da questa mattina occhi puntati sul titolo Mps, apiazza Affari. Attesa la prova dei mercati dopo la decisione dell'assemblea in Da questamattina occhi puntati sul titolo Mps, a piazza Affari. Attesa la prova dei mercati dopo ladecisione dell'assemblea Fondazione Seppure posticipato, l'aumento di capitale ci sarà ela presidente Mansi sta lavorando per trovare accordi con Fondazioni e il sostegno difondi esteri in Da questa mattina occhi puntati sul titolo Mps, a piazza Affari. Attesa laprova dei mercati dopo la decisione dell'assemblea Fondazione Seppure posticipato, l

POTREBBE tenersi già giovedì 9gennaio il cda della verità. Unasettimana prima del previsto,rispetto a quanto annunciato acaldo dal presidente di RoccaSalimbeni, Alessandro Profumo,subito dopo la bocciaturadell'aumento di capitaleimmediato (come perorato propriodal board) e l'approvazione dellaproposta della Fondazione dirinviarlo a Una votazione senzasorprese, visto che la Fondazione,forte del suo 33,5%, sarebbecomunque risultata determinantein assenza di un accordopreventivo. Eppure dopo letensioni accumulate nelle ultimesettimane, e pur in presenza didichiarazioni distensive acominciare da quelle dellapresidente della FondazioneAntonella Mansi («non ci sono névinti, né vincitori»), la votazionedi sabato ha lasciato non pocheferite. Soprattutto in AlessandroProfumo, l'uomo che nel marzodello scorso anno era statochiamato a rilanciare la bancadopo i danni provocati dalleultime gestioni. Una sfida che ilbanchiere aveva accolto non senzaqualche titubanza, ma che alla fineaveva deciso di accettare,rinunciando anche allo stipendioper prendere solo il gettone dipresenza del cda (circa 60milaeuro annui). «Sarà una traversatacontro vento, viste le tantedifficoltà — ha ripetuto più voltein

questi 20 mesi — ma alla fine delpiano di ristrutturazione Unprogetto di rilancio in cui credevae «nel quale si era buttato pancia aterra», confida chi lo conoscebene. Motivo per cui, nonostantetutta l'esperienza del banchierenavigato, sabato non è riuscito anascondere completamentel'irritazione per quella decisionedell'assemblea degli azionisti.Tanto da definirla, senza troppigiri di parole, «errata». Così,mentre Antonella Mansi evidenziache «non si è trattato di alcun tipodi sfiducia nei confronti delmanagement» e lo stesso Profumospiega che «certe decisioni siprendono a sangue freddo e nellesedi opportune», sembra prenderesempre più corpo l'ipotesi che allaseduta del cda il presidente della

Rocca possa presentare ledimissioni. Da qui l'idea dianticipare alla prima data utile ilboard del confronto finale. Ancheperché, da stamani, gli occhitornano ad essere puntati sullaBorsa. Il titolo Mps è atteso allaprova dei mercati. Prova allaquale, in realtà, era stato sottopostogià venerdì quando, dopo il rinviodell'assemblea in primaconvocazione per il mancatoraggiungimento del quorum, erachiaro cosa sarebbe successo nellaseduta di sabato. La chiusura a0,17 euro, con un -2,15%, non èstata però quella débàcle che

II portavoce del Ministeroqualcuno ipotizzava. Adesso sitratta di capire come i mercatigiudicheranno lo 'strappo' chesi è consumato. E visto che suun punto, comunque, Profumoha particular-II governo non haalcun interesse allanazionalizzazione la priorità èla restituzione dei U miliardiagli italiani mente insistitosabato — ovvero la necessitàdi non avere « incertezze» —ecco che diventa importantearrivare ad avere chiarezza sulfuturo immediato. Ovvero seProfumo continuerà a teneresaldo il timone del Monte percompletare il piano di rilanciooppure se, al contrario,preferirà fare un passo

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indietro come ha lasciato intendereanche nella lettera con cui, allavigilia di Natale, ha reso pubblicoil parere legale espresso daPiergaetano Marchetti. Nelfrattempo e, a maggior ragionedopo la votazione di sabato,continua il lavoro incessante efebbrile della presidente dellaFondazione per trovare un accordocon il sistema delle Fondazioni,magari con il sostegno di alcunifondi esteri. Un lavoro cheproseguirà fuori da Siena, traRoma e altre capitali europee.Anche perché l'aumento di capitaleda 3 miliardi ci sarà, seppureposticipato di qualche mese perconsentire alla Fondazione disalvaguardare il pro-

prio patrimonio cercando di vendereuna parte o tutta la propriapartecipazione in Rocca Salimbeni.E che la ricapitalizzazione è unapriorità traspare anche da unadichiarazione rilasciata ieri sera daun portavoce del ministerodell'Economia e delle Finanze: «IInostro auspicio è che la FondazioneMps e la banca portino a terminel'aumento di capitale così co

me deciso ieri dall'assemblea degliazionisti dell'istituto». Non solo.«Il ministero non ha nessuninteresse nella nazionalizzazionedel Montepaschi di Siena»conclude il portavoce di viale XXSettembre, sottolineando come lapriorità per il governo «è larestituzione dei 4 miliardi diMonti bond agli italiani».Tommaso Strambi

IL GIORNO DI MAGGIO FISSATO DALLAFONDAZIONE PER INIZIA L'AUMENTODI CAPITALE

I MILIARDI DI AUMENTO DICAPITALE DA VARARE ENTRO IL 31DICEMBRE DEL 20U

I MILIARDI DI NUOVI STRUMENTIFINANZIARI CHE U BANCA HARICEVUTO DALLO STATO

REGIONE Enrico Rossi: «Non ho opinioni la politica resti fuoridalla gestione delle banche» «SUL MONTE dei Paschi di Siena nonho opinioni precise. Molti me le chiedono, ma francamente non neho. D'altra parte, si era detto che la politica doveva stare fuori dallagestione delle banche e che proprio il caso Siena stava a dimostrarequanti guai potessero venire da un rapporto troppo stretto tra politicae finanza». Lo afferma su facebook il presidente della RegioneToscana Enrico Rossi (foto). «ORA, SE PENSO al Monte, io penso— osserva il governatore toscano — ai 25000 dipendenti, alleinnumerevoli piccole e medie imprese della Toscana e del centrod'Italia che lavorano con quell' istituto finanziario e, infine, allanecessità di mantenere a Siena la testa della banca per tenerla vicinoalle esigenze del territorio. Ecco, se le decisioni della Fondazione,che tanta discussione hanno suscitato, oltre a tenere conto dei propriinteressi di 'sopravvivenza' (come viene detto), hanno preso inconsiderazione anche tutto ciò, allora non ci sarà nulla di cuipentirsi». «Se invece — conclude Rossi — così non fosse, ci sisarebbe assunti una responsabilità davvero enorme. Vedremo solocon i fatti e nemmeno tra molto tempo». medie imprese dellaToscana e del centro d'Italia che lavorano con quell' istitutofinanziario e, infine, alla necessità di mantenere a Siena la testa dellabanca per tenerla vicino alle esigenze del territorio. Ecco, se ledecisioni della Fondazione, che tanta discussione hanno suscitato,oltre a tenere conto dei propri interessi di 'sopravvivenza' (comeviene detto), hanno preso in considerazione anche tutto ciò, alloranon ci sarà nulla di cui pentirsi». «Se invece — conclude Rossi —così non fosse, ci si sarebbe assunti una responsabilità davveroenorme. Vedremo solo con i fatti e nemmeno tra molto tempo».

indietro come ha lasciato intendereanche nella lettera con cui, allavigilia di Natale, ha reso pubblicoil parere legale espresso daPiergaetano Marchetti. Nelfrattempo e, a maggior ragionedopo la votazione di sabato,continua il lavoro incessante efebbrile della presidente dellaFondazione per trovare un accordocon il sistema delle Fondazioni,magari con il sostegno di alcunifondi esteri. Un lavoro cheproseguirà fuori da Siena, traRoma e altre capitali europee.Anche perché l'aumento di capitaleda 3 miliardi ci sarà, seppureposticipato di qualche mese perconsentire alla Fondazione disalvaguardare il pro-

prio patrimonio cercando di vendereuna parte o tutta la propriapartecipazione in Rocca Salimbeni.E che la ricapitalizzazione è unapriorità traspare anche da unadichiarazione rilasciata ieri sera daun portavoce del ministerodell'Economia e delle Finanze: «IInostro auspicio è che la FondazioneMps e la banca portino a terminel'aumento di capitale così co

me deciso ieri dall'assemblea degliazionisti dell'istituto». Non solo.«Il ministero non ha nessuninteresse nella nazionalizzazionedel Montepaschi di Siena»conclude il portavoce di viale XXSettembre, sottolineando come lapriorità per il governo «è larestituzione dei 4 miliardi diMonti bond agli italiani».Tommaso Strambi

IL GIORNO DI MAGGIO FISSATO DALLAFONDAZIONE PER INIZIA L'AUMENTODI CAPITALE

I MILIARDI DI AUMENTO DICAPITALE DA VARARE ENTRO IL 31DICEMBRE DEL 20U

I MILIARDI DI NUOVI STRUMENTIFINANZIARI CHE U BANCA HARICEVUTO DALLO STATO

REGIONE Enrico Rossi: «Non ho opinioni la politica resti fuoridalla gestione delle banche» «SUL MONTE dei Paschi di Siena nonho opinioni precise. Molti me le chiedono, ma francamente non neho. D'altra parte, si era detto che la politica doveva stare fuori dallagestione delle banche e che proprio il caso Siena stava a dimostrarequanti guai potessero venire da un rapporto troppo stretto tra politicae finanza». Lo afferma su facebook il presidente della RegioneToscana Enrico Rossi (foto). «ORA, SE PENSO al Monte, io penso— osserva il governatore toscano — ai 25000 dipendenti, alleinnumerevoli piccole e medie imprese della Toscana e del centrod'Italia che lavorano con quell' istituto finanziario e, infine, allanecessità di mantenere a Siena la testa della banca per tenerla vicinoalle esigenze del territorio. Ecco, se le decisioni della Fondazione,che tanta discussione hanno suscitato, oltre a tenere conto dei propriinteressi di 'sopravvivenza' (come viene detto), hanno preso inconsiderazione anche tutto ciò, allora non ci sarà nulla di cuipentirsi». «Se invece — conclude Rossi — così non fosse, ci sisarebbe assunti una responsabilità davvero enorme. Vedremo solocon i fatti e nemmeno tra molto tempo». medie imprese dellaToscana e del centro d'Italia che lavorano con quell' istitutofinanziario e, infine, alla necessità di mantenere a Siena la testa dellabanca per tenerla vicino alle esigenze del territorio. Ecco, se ledecisioni della Fondazione, che tanta discussione hanno suscitato,oltre a tenere conto dei propri interessi di 'sopravvivenza' (comeviene detto), hanno preso in considerazione anche tutto ciò, alloranon ci sarà nulla di cui pentirsi». «Se invece — conclude Rossi —così non fosse, ci si sarebbe assunti una responsabilità davveroenorme. Vedremo solo con i fatti e nemmeno tra molto tempo».

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«L'ASSEMBLEA di Banca Mps ha rappresentato un passaggiosofferto e tumultuoso che lascia aperte problematiche enormi: daun parte l'esigenza di portare a compimento il percorso diriposizionamento della Banca e dall'altra la tutela del patrimonioresiduo della Fondazione. Sarebbe stato auspicabile che si fossetrovata prima dell'assemblea una soluzione condivisa per il benedei soggetti interessati, della comunità senese e del Paese.Purtroppo non è stato così e questo a mio avviso rappresenta unagrande sconfitta per tutti». E' quanto dichiara, all'indomani, dellavotazione dell'assemblea straordinaria dei soci di RoccaSalimbeni, il presidente della Provincia « Mi auguro che, neiPROVINCIA Simone Bezzini: «Ora tutti gli sforzi per evitaredannose destabilizzazioni» prossimi giorni, — prosegue ancoraBezzini — ognuno faccia uno sforzo straordinario per riannodare ifili spezzati, agendo con grande senso di responsabilità per evitareulteriori e dannose destabilizzazioni. Resta il rammarico che se gliattori, direttamente o indirettamente interessati, a partire dalleistituzioni nazionali, avessero assunto piena consapevolezza due otre mesi fa dei nodi emersi in questi giorni forse oggi non cisaremmo trovati in questa situazione». Del resto proprio lo stessoBezzini, nelle settimane passate, aveva invitato i protagonisti atrovare un «equilibrio» per affrontare i delicati passaggi che liavrebbero attesi. Invito, però, rimasto inascoltato. PROVINCIASimone Bezzini: «Ora tutti gli sforzi per evitare dannosedestabilizzazioni» prossimi giorni, — prosegue ancora Bezzini —ognuno faccia uno sforzo straordinario per riannodare i filispezzati, agendo con grande senso di responsabilità per evitareulteriori e dannose destabilizzazioni. Resta il rammarico che se gliattori, direttamente o indirettamente interessati, a partire dalleistituzioni nazionali, avessero assunto piena consapevolezza due otre mesi fa dei nodi emersi in questi giorni forse oggi non cisaremmo trovati in questa situazione». Del resto proprio lo stessoBezzini, nelle settimane passate, aveva invitato i protagonisti atrovare un «equilibrio» per affrontare i delicati passaggi che liavrebbero attesi. Invito, però, rimasto inascoltato.

«Incontro r A colGoverno» Jm «ALLALUCE dell'assembleadegli azionisti di MontePaschi di Siena, e dellacontrapposizione tra ivertici della banca e lafondazione, chiediamo cheil governo, e in particolareil ministro Saccomanni,incontri urgentemente isindacati del settore». Loaffermano in una nota isegretari generali di Fabi,Fiba, Fisac e Uilca,rispettivamente Sileoni, Isindacati ricordando cheMps è la terza banca delPaese chiedono «garanziee parole chiare dalgoverno perché si tratta ditutelare circa 28milaoccupati, di salvaguardare6 milioni di clienti maanche di difendere unpatrimonio e un valoreutili a tutto il paese».

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SIENA. Dopo il rinvio dell'aumento dicapitale n Tesoro su Mps: non ci interessanazionalizzare «Restituire i soldi agliitaliani» II titolo oggi alla prova dei mercati

SIENA Nessun interesse anazionalizzare il Monte dei Paschi diSiena. Dopo il rinvio del maxi-aumento di capitale da tre miliardi dieuro, il ministero dell'Economia edelle Finanze plaude al risultatoincassato all'assemblea degli azionistidi Sienae mette in chiaro la suaposizione: la priorità per Via XXsettembre, ha detto un portavoce delministro Fabrizio Saccomanni, èchiudere l'operazione nei tempistabiliti, rimborsare il 70% dei Montibond entro il 2014 come promessoallaCommissione europea, restituendocosì i soldi agli italiani. E per farlo,sottolineano le stesse fonti, ènecessario che le parti in causa,ovvero Fondazione e banca in primapersona, continuino a lavorarenell'ottica di trovare una soluzione perla cessione delle quote di PalazzoSansedoni (33,5% della banca) erealizzare l'aumento di capitale tramaggio e giugno come stabilitodall'assemblea. L'interventoarrivadopo settimane di silenzio in cuiil ministero ha lavorato attivamentesia nella ricerca di un accordo per lequote dell'ente sia per raggiungere ilrisultato ottenu-

Siena: la sede del Montepaschi tol'altro giorno, il cui merito variconosciuto soprattutto almanagement della bancarappresentatada AlessandroProfumo e Fabrizio Viola.Intanto, però chi si dicepreoccupato della situazione sonoi sindacati di categoria (Fabi,Fiba, Fisac e Uilca) che, alla lucedell'assemblea degli azionisti edella contrapposizione traiverticidella bancaelafondazion»,chiedono un incontro urgente conil governo e Saccomanni. Ma oragli occhi sono tutti puntati suPiazza Affari perché oggi il titolova alla prova mercati. Venerdìscorso, col rinvio dell'assembleaper il mancato raggiungimentodel quorum, ha registrato un tonfodel 2,15% a 0,17 euro. •

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Oggi per Montepaschi la prova deimercati li ministero: l'auspicio è chesi porti a termine l'aumento dicapitale

® SIENA. Nessun interesse anazionalizzare il Monte dei Paschi diSiena. A ventiquattro ore dal via libera almaxi-aumento di capitale da 3 miliardi dieuro, il ministero dell'Economia e dellefinanze plaude al risultato incassatoall'assemblea degli azionisti di Siena emette in chiaro la sua posizione: lapriorità è chiudere l'operazione nei tempistabiliti, rimborsare il 70% dei Montibond entro il 2014 come promesso allaCommissione europea, restituendo così isoldi agli italiani. E per farlo,sottolineano le stesse fonti, è necessarioche le parti in causa, ovvero Fondazionee banca in prima persona, continuino alavorare nell'ottica di trovare unasoluzione per la cessione delle quote diPalazzo Sansedoni (33,5% della banca) erealizzare l'aumento di capitale tramaggio e giugno come stabilitodall'assemblea.L'interventodelministeroarriva dopo settimane di silenzio in cui,spiegano le stesse fonti, il ministero halavorato attivamente sia nella ricerca diun accordo per le quote dell'ente sia perraggiungere il risultato ottenuto sabato, ilcui merito va riconosciuto soprattutto almanagement della banca rappresentatada Alessandro Profumo e Fabrizio Viola.Intanto, però chi si dice preoccupatodella situazione sono i sindacati dicategoria (Fabi, Fiba, Fisac e Uilca) che,«alla luce dell'assemblea de

gli azionisti e della contrapposizionetra chiedono un incontro urgente con ilGoverno e, in particolare, col ministroSaccomanni. Ma prima che questoaccada, gli occhi sono già tutti puntatisu Piazza Affari. Alla luce dellostrappo registrato tra i vertici dellabanca e la presidente della FondazioneAntonella Mansi, con quest'ultima cheha ottenuto il rinvio dell'operazione dicinque mesi, domani il titolo va allaprova mercati. Una prova alla quale èstato sottoposto già venerdì scorsoquando, col rinvio dell'assemblea inseconda convocazione per il mancatoraggiungimento del quorum, haregistrato un tonfo del 2,15% a 0,17euro. Nel fine settimana, dunque, aSiena si sono scontrate due visionidiverse, ma quello che è abbastanzachiaro è che tutto, questa volta, passa eviene deciso

sopra una città che non ha più il potere dipochi anni fa, che non è più in grado digesture da sola la terza banca italiana.Ecco perché anche la Mansi forserappresenta più altre realtà come quelladel sistema delle Fondazioni bancarie.Alla Mansi, chiamata a guidare unaFondazione senza più un euro in cassa,come disse Antonio Paolucci, consiglieredella Deputazione generale al suoinsediamento, era stato assegnato proprioil compito di salvare quel patrimonio:anche per questo, come ha ricordatosabato

agli azionisti, non poteva votare perla ricapitalizzazione a gennaio purconscia che l'aumento da 3 miliardiproposto da Profumo e dall'adFabrizio Viola è fondamentale per ilfuturo del Monte. Dalla risposta chearriverà dai mercati si capirà anchequanto questi credono nelle possibilidimissioni di Profumo. Lui ha dettoche ne parlerà in Cda. Consiglio il 16gennaio, fl toto-nomine è già partito.Carlo Salvatori e Lorenzo BiniSmaghi sono tra i nomi che si fannoper la sua sostituzione. DomenicoMugnaini Nicola Capodanno

LA PARTITAAntonella Mansi,neo presidentedella FondazioneMonte dei Paschi

di Siena. Inalto: AlessandroProfumo,presidente diMps

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Direttore ResponsabileGiuseppe De TomasoGiuseppe De TomasoGiuseppe De TomasoGiuseppe De Tomaso

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IL CASO. Il ministero dell'Economia: nessun interesse che l'istituto resti nazionale, masi vari subito l'aumento di capitale II braccio di ferro alla Monte dei Paschi II governo:restituire i soldi agli italiani

La priorità del governo è larestituzione del 70% dei Montibond agli italiani. Oggi il titoloalla prova in Borsa dopo lostrappo tra vertici della banca epresidente della Fondazione.ROMA ••• Nessun interesse anazionalizzare il Monte deiPaschi di Siena. A ventiquattroore dal via libera al maxi-aumento di capitale da 3miliardi di euro, il ministerodell'Economia e delle finanzeplaude al risultato incassatoall'assemblea degli azionisti diSiena e mette in chiaro la suaposizione: la priorità per ViaXX settembre, ha detto unportavoce del ministro FabrizioSaccomanni, è chiuderel'operazione nei tempi stabiliti,rimborsare il 70% dei Montibond entro il 2014 comepromesso alla Commissioneeuropea, restituendo così i soldiagli italiani. E per farlo,sottolineano le stesse fonti, ènecessario che le parti in causa,ovvero Fondazione e banca inprima persona, continuino alavorare neil' ottica di trovareuna soluzione per la cessionedelle quote di PalazzoSansedoni (33,5% della banca) erealizzare l'aumento di capitaletra maggio e giugno comestabilito dall'assemblea.L'intervento del Mef arriva doposettimane di silenzio

in cui, spiegano le stesse fonti, ilministero ha lavorato attivamentesia nella ricerca di un accordo perle quote dell'ente sia perraggiungere il risultato ottenutoieri, il cui merito va riconosciutosoprattutto al management dellabanca rappresentata daAlessandro Profumo e

Fabrizio Viola. Intanto, però chisi dice preoccupato dellasituazione sono i sindacati dicategoria (Fabi, Fiba, Fisac eUilca) che, « alla lucedell'assemblea degli azionisti edella contrapposizione tra ivertici della banca e lafondazione», chiedono un

incontro urgente con il Governoe, in particolare, col ministroSaccomanni. Ma prima chequesto accada, gli occhi sonogià tutti puntati su Piazza Affari.Alla luce dello strapporegistrato tra i vertici dellabanca e la presidente dellaFondazione Antonella Mansi,con quest'ultima che ha ottenutoil rinvio dell' operazione dicinque mesi, oggi il titolo vaalla prova mercati. Una provaalla quale è stato sottoposto giàvenerdì scorso quando, colrinvio dell'assemblea in secondaconvocazione per il mancatoraggiungimento del quorum, haregistrato untonfodel2,15%aO,17euro. Nel fine settimana,dunque, a Siena si sonoscontrate due visioni diverse,ma quello che è abbastanzachiaro, nonostante il tifosfrenato della città del Palio perla giovane presidente dell'Ente,è che tutto, questa volta, passa eviene deciso sopra una città chenon ha più il potere di pochianni fa, che non è più in gradodi gestire da sola la terza bancaita

liana. Ecco perché anche laMansi forse rappresenta piùaltre realtà come quella delsistema delle Fondazionibancarie. Alla Mansi, chiamataa guidare una Fondazione senzapiù un euro in cassa, come disseAntonio Paolucci, consiglieredella Deputazione generale alsuo insediamento, era statoassegnato proprio il compito disalvare quel patrimonio: ancheper questo, come ha ricordatoieri agli azionisti, non potevavotare per la ricapitalizzazionea gennaio pur conscia chel'aumento da 3 miliardiproposto da Profumo e dall'adFabrizio Viola è fondamentaleper il futuro del Monte. Dallarisposta che arriverà dai mercatisi capirà anche quanto questicredono nelle possibilidimissioni di Profumo. Lui hadetto che di questo parlerà solodavanti al Cda. Per ora ilconsiglio è

convocato per il 16 gennaio maqualche consigliere si aspettauna convocazione già nei primigiorni dopo l'Epifania.Qualcuno non esclude che aProfumo venga chiesto direstare. Solo lui potrà dare larisposta sapendo che a Siena iltoto-nomine è già partito. CarloSalvatori e Lorenzo BiniSmaghi sono tra i nomi che sifanno per la sua sostituzione,con il primo preferito all'exmembro del board della Bce.

IMBALLOILMAXIPRESTITODA TREMILIARDI DEI«MONTI BOND»

Antonella Mansi, presidente della Fondazione Mps

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Direttore ResponsabileGiovanni PepiGiovanni PepiGiovanni PepiGiovanni Pepi

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