La tutela del lupo

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Dopo una fase di drastico declino, dovuto principalmente alla persecuzione umana diretta ed indiretta, il lupo sta tornando ad espandersi in Italia. I motivi del suo ritorno sono principalmente effetto delle molte azioni di tutela portate avanti negli ultimi decenni: il lupo, infatti, è ormai considerata una specie protetta sia a livello nazionale, sia a livello internazionale. Malgrado ciò, sono ancora molte le minacce che mettono a rischio la sua so- pravvivenza e la presenza di questa specie può causare talvolta disagi e ostilità con chi, in quei territori, vive e lavora. Questi conflitti sono spesso alimentati da pregiudizi, false credenze e scarse conoscenze su questo affascinante mammifero, la cui sopravvivenza è fondamentale per salvaguardare l’intero benessere degli ambienti naturali in cui vive. Il lupo, infatti, svolge un’attività di selezione naturale ed evita il proliferare eccessivo di alcune specie, consentendo così ai preziosi ecosistemi montani di conservare il loro equilibrio ecologico. Legambiente da anni lavora per la salvaguardia del lupo grazie a progetti che hanno come obiettivo quello di far conoscere la biologia, i comporta- menti ecologici e le reali abitudini di questa specie. Visto che uno dei maggiori rischi per il lupo riguarda i conflitti con l’uomo, è importante far capire grazie ad azioni di sensibilizzazione e educazione che la convivenza uomo-lupo non solo è possibile, ma è anche realizzabile tramite politiche gestionali congiunte, progetti attivi di conservazione e campagne pubbliche di informazione. Gli sforzi compiuti in questo senso hanno fatto sì che, dopo avere quasi raggiunto la soglia dell’estinzione, il lupo è tornato in tutta l’area appenninica ripopolando quei territori dai quali era scomparso e facendo addirittura la sua comparsa in nuove aree. Oggi il lupo è presente con una popolazione stimata intorno ai 1.000 individui. Da sempre uomo e lupo hanno avuto rapporti difficili, complice anche la poca conoscenza su quelle che sono le vere abitudini e le reali motivazioni che possono spingere questo affascinante mammifero ad attaccare ad esempio allevamenti animali gestiti dall’uomo. Per gestire questo conflitto è necessario, accertare con sicurezza l’entità dei danni e rafforzare i sistemi di preven- zione e indennizzo di cui po sono beneficiare gli allevatori. Un altro grande problema è costituito dal fatto che questo animale viene spesso per- seguitato, cacciato, maltrattato in violazione di tutte le leggi esistenti: ogni anno infatti diversi lupi sono uccisi per mezzo di lacci, arma da fuoco o per avvelenamento. Altri problemi riguardano i possibili rischi sanitari che derivano dalle interazioni dirette o indirette con le popolazioni canine vaganti. Infine, la presenza dell’uomo può essere fonte di disturbo al lupo nei siti e nei periodi riproduttivi e durante le diverse fasi del ciclo biologico. LE MINACCE LA SPECIE IL PROGETTO INTRODUZIONE Il lupo (Canis lupus) è un mammifero appartenente all’ordine dei Carnivori e alla famiglia dei Canidi. Spesso conosciuto come un animale sfuggente e di abitudini notturne, non è facile avere un incontro ravvicinato con questa specie: è più facile, quindi, osservare i segni della sua presenza. In inverno, ad esempio, particolarmente importanti sono le impronte lasciate sulla neve. Il caratteristico ululato è un altro indizio della presenza, udibile in particolare al tramonto e durante le ore notturne. Come tutti i carnivori, i lupi possiedono caratteristiche uniche. Si muovono, infatti, con destrezza e velocità: possono percorrere in media circa 60 km a notte (il record è di 190 km!) potendo correre ad una velocità massima di 45/50 km orari. Inoltre, hanno sensi particolarmente sviluppati come una visione notturna eccezionale, basti pensare che possono individuare un animale grazie all’olfatto a quasi 3.000 metri di distanza controvento e possono udire l’ululato di altri lupi fino ad una distanza massima di circa 10 km.

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Progetto per la tutela del Lupo in Appennino

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Dopo una fase di drastico declino, dovuto principalmente alla persecuzione umana diretta ed indiretta, il lupo sta tornando ad espandersi in Italia. I motivi del suo ritorno sono principalmente effetto delle molte azioni di tutela portate avanti negli ultimi decenni: il lupo, infatti, è ormai considerata una specie protetta sia a livello nazionale, sia a livello internazionale. Malgrado ciò, sono ancora molte le minacce che mettono a rischio la sua so-pravvivenza e la presenza di questa specie può causare talvolta disagi e ostilità con chi, in quei territori, vive e lavora. Questi conflitti sono spesso alimentati da pregiudizi, false credenze e scarse conoscenze su questo affascinante mammifero, la cui sopravvivenza è fondamentale per salvaguardare l’intero benessere degli ambienti naturali in cui vive. Il lupo, infatti, svolge un’attività di selezione naturale ed evita il proliferare eccessivo di alcune specie, consentendo così ai preziosi ecosistemi montani di conservare il loro equilibrio ecologico.

Legambiente da anni lavora per la salvaguardia del lupo grazie a progetti che hanno come obiettivo quello di far conoscere la biologia, i comporta-menti ecologici e le reali abitudini di questa specie. Visto che uno dei maggiori rischi per il lupo riguarda i conflitti con l’uomo, è importante far capire grazie ad azioni di sensibilizzazione e educazione che la convivenza uomo-lupo non solo è possibile, ma è anche realizzabile tramite politiche gestionali congiunte, progetti attivi di conservazione e campagne pubbliche di informazione. Gli sforzi compiuti in questo senso hanno fatto sì che, dopo avere quasi raggiunto la soglia dell’estinzione, il lupo è tornato in tutta l’area appenninica ripopolando quei territori dai quali era scomparso e facendo addirittura la sua comparsa in nuove aree. Oggi il lupo è presente con una popolazione stimata intorno ai 1.000 individui.

Da sempre uomo e lupo hanno avuto rapporti difficili, complice anche la poca conoscenza su quelle che sono le vere abitudini e le reali motivazioni che possono spingere questo affascinante mammifero ad attaccare ad esempio allevamenti animali gestiti dall’uomo. Per gestire questo conflitto è necessario, accertare con sicurezza l’entità dei danni e rafforzare i sistemi di preven-zione e indennizzo di cui po sono beneficiare gli allevatori. Un altro grande problema è costituito dal fatto che questo animale viene spesso per-seguitato, cacciato, maltrattato in violazione di tutte le leggi esistenti: ogni anno infatti diversi lupi sono uccisi per mezzo di lacci, arma da fuoco o per avvelenamento. Altri problemi riguardano i possibili rischi sanitari che derivano dalle interazioni dirette o indirette con le popolazioni canine vaganti. Infine, la presenza dell’uomo può essere fonte di disturbo al lupo nei siti e nei periodi riproduttivi e durante le diverse fasi del ciclo biologico.

LE MINACCELA SPECIEIL PROGETTOINTRODUZIONE

Il lupo (Canis lupus) è un mammifero appartenente all’ordine dei Carnivori e alla famiglia dei Canidi. Spesso conosciuto come un animale sfuggente e di abitudini notturne, non è facile avere un incontro ravvicinato con questa specie: è più facile, quindi, osservare i segni della sua presenza. In inverno, ad esempio, particolarmente importanti sono le impronte lasciate sulla neve. Il caratteristico ululato è un altro indizio della presenza, udibile in particolare al tramonto e durante le ore notturne. Come tutti i carnivori, i lupi possiedono caratteristiche uniche. Si muovono, infatti, con destrezza e velocità: possono percorrere in media circa 60 km a notte (il record è di 190 km!) potendo correre ad una velocità massima di 45/50 km orari. Inoltre, hanno sensi particolarmente sviluppati come una visione notturna eccezionale, basti pensare che possono individuare un animale grazie all’olfatto a quasi 3.000 metri di distanza controvento e possono udire l’ululato di altri lupi fino ad una distanza massima di circa 10 km.

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Numerosi sono i progetti, le iniziative e le campagne realizzate nel corso di questi anni da Legambiente con l’obiettivo di proteggere la diversità della vita (in una parola sola la biodiversità). L’impegno è molto impor-tante dal momento che le risorse naturali sono un nostro patrimonio, una risorsa da proteggere. Non dobbiamo dimenticare che, conservare la natura e tutto ciò che ne fa parte, aiuta a migliorare anche la nostra stessa esistenza. Per questo Legambiente gestisce 47 aree protette che vanno a formare la rete Natura e Territorio, realizza il Dossier Biodiversità a rischio, per fare il punto della situazione sullo stato di salute della diversità biologica in Italia e nel mondo, partecipa grazie a Parchi per Kyoto a interventi di riforestazione nei Parchi italiani per favorire lo sviluppo delle foreste ed è impegnata in molti progetti di monitoraggio, protezione e conservazione delle specie a rischio e dei loro habitat. Tra questi Legambiente, insieme ad altri partners, partecipa al progetto Life Wolfnet, (www.lifewolf.net), che ha come obiettivo quello di sviluppare politiche gestionali comuni per la protezione del lupo nell’Appennino.

www.legambientenatura.it

LEGAMBIENTE PER LA BIODIVERSITAL’HABITAT

Ad oggi il lupo è presente lungo tutta la catena appenninica, dalle Alpi Marittime alla Calabria, e in parte dell’arco alpino. In Italia, sono soprattutto le zone montane con la maggior copertura di foreste a rappresentare i luoghi prin-cipali della distribuzione della specie sul territorio nazionale. La sua diffu-sione, oltre dalla persecuzione da parte dell’uomo, dipende principalmente dalla disponibilità di prede: il lupo, come tutti i grandi carnivori, si trova all’apice della catena alimentare ed è un predatore naturale di grossi erbivori ed ungulati (caprioli, cervi, cinghiali, camosci, ovini e caprini in generale). Per questo motivo ha bisogno di muoversi in ampi spazi. Ogni branco, infatti, occupa un territorio stabile tra i 100 e i 500 Kmq. La distruzione o l’alterazione del suo habitat, dovuta ad esempio al taglio delle foreste o alla costruzione di strade, potrebbe impedire il libero movimento del lupo all’interno del territorio, compromettendo così la sua sopravvivenza.

Conoscere per preservare

TUTELIAMOIL LUPO

Legambiente è nata nel 1980, erede dei primi nuclei ecologisti e del movimento antinucleare che si sviluppò in Italia e in tutto il mondo occidentale nella seconda metà degli anni ‘70. Tratto distintivo dell’associazione è stato sempre l’ambientalismo scientifico, la scelta cioè di fondare ogni iniziativa per la difesa dell’ambiente su una

solida base di dati scientifici, che ci hanno permesso di accompagnare le nostre batta-glie con l’indicazione di alternative concrete, realistiche, praticabili. Questo, assieme all’attenzione costante verso l’educazione e la formazione dei cittadini, ha garantito il profondo radicamento di Legambiente nella società, fino a farne l’organizzazione ambientalista con la diffusione più capillare sul territorio: oltre 115.000 tra soci e so-stenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volon-tariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. In tanti, insieme con lo stesso obiettivo: costruire un mondo migliore.E se dopo 30 anni siamo ancora qui, è grazie anche a chi ci ha sostenuto e accompa-gnato lungo una strada non sempre facile, a volte faticosa. Se anche tu vuoi condividere questo cammino, unisciti a noi, iscriviti a Legambiente!

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contribuisce a sostenere le attività di Legambiente di informazione a tutela del lupo e del suo habitat naturale con il progetto Avventure nella natura 2012.

www.avventurenellanatura.it