LA TRILOGIA DI BORGODIGIOCO - … · pieni di curiosità i bambini. “Domani mattina, quando sorge...

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LA TRILOGIA DI BORGODIGIOCO EDIZIONI NIPOTINI

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LA TRILOGIA DI BORGODIGIOCO

EDIZIONI NIPOTINI

se durante il cammino ti trovi di fronte unaporta chiusa non fermarti, cerca la chiavegiusta per aprirla

LA TRILOGIA DI BORGODIGIOCO

INDICE

1. Borgodigioco pag. 1

2. Il lago del tesoro pag. 7

3. Il Poeta pag.12

note pag.16

BORGODIGIOCO

Episodio 1

Il paese Borgodigioco era molto piccolo, poco piùgrande di un villaggio, si trovava in una vallatastretta circondata da alte montagne e il suo nome noncompariva nemmeno nelle carte geografiche. I suoiabitanti si conoscevano tutti, ciascuno aveva il suocarattere, i suoi sentimenti, la sua professione, matutti avevano una passione che aveva reso il nomeBorgodigioco conosciuto nei quattro continenti. Checosa aveva reso così famoso Borgodigioco? Il fattoche i suoi abitanti fossero abilissimi in tutti igiochi elettronici che la fantasia dei programmatoridi software fossero riusciti a creare. Non c'eracompetizione locale, nazionale, internazionale omondiale cui i Borgogiochesi avessero partecipato,che non si concludesse con una o più medaglievirtuali vinte da un abitante del paese. I piùesperti giocatori di altre città, i maestri e iprofessori universitari avevano inventato millesfide, tranelli, trappole, niente da fare, gliabitanti di Borgodigioco continuavano a portare acasa le loro vittorie. Quale era dunque il lorosegreto? La risposta è molto semplice: tutti iBorgogiochesi passavano ogni minuto libero dal lavoroa giocare con i loro computer e così affinavano letecniche, si scambiavano suggerimenti, creavano blogad hoc riservati ai concittadini per superare ogniostacolo. Ormai nel paese non si parlava più lalingua tradizionale, ma un linguaggio secco elaconico tutto costellato di dot, com, blog.

Nella piazza del paese, tra l'internet caffé e ilnegozio di computers si trovava l'unico spazio noncollegato al wifi, era il negozio di giocattoli diAstolfo jr Astolfi. Astolfo jr era un signore anzianocon una bella barba bianca molto curata, che imonelli del paese pensavano nascondesse qualchesegreto. Il negozio, che Astolfo jr aveva ereditatodal padre, noto giocattolaio che aveva a sua voltaimparato l'arte dal padre, discendente del famosoAstolfo Astolfi, unico giocattolaio riconosciuto dalre di Zurlonia nel XV secolo, aveva pareti tuttecoperte di scaffali stracolmi di pupazzi, trenini,palloni, e mille altri oggetti misteriosi per lamaggior parte degli abitanti di Borgodigioco. Astolfojr li conosceva tutti, uno ad uno, perchè erano

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giocattoli particolari, tutti fatti a mano e nessunoera identico all'altro. “Vedi”, diceva Astolfo a chientrava nel suo negozio più per fare un poco diesercizio di lingua tradizionale e non dimenticarladel tutto che per comprare un giocattolo, “Questo èDuby, ha l'orecchio sinistro grande e sta sempreall'erta; questa è Api, l'elefantessa dallaproboscide sempre pronta a fare una carezza ai suoicuccioli. Questo è il trenino CiuffCiuff, ha visto ilmondo cambiare, le campagne trasformarsi in città, lefabbriche aprire, lavorare a pieno ritmo e poiscomparire”.

Episodio 2

Astolfo jr Astolfi non solo costruiva giocattoli e liriparava in modo straordinario, nessuno avrebbe maivisto dove si era verificato il danno, ma ci giocavapure. Quel giorno ad esempio aveva schierato dueeserciti di soldatini armati di tutto punto con elmi,baionette, tute mimetiche, c'erano anche itrombettieri e i tamburini che Astolfo amavaparticolarmente. Quando i due eserciti furonoarrivati l'uno di fronte all'altro, Astolfo spinseavanti i due generali e intavolò tra loro una accesadiscussione al termine della quale si decise cheavrebbero combattuto una partita di scacchi, coluiche avesse vinto avrebbe governato l'interoterritorio conteso per 10 anni e successivamente unanuova partita avrebbe determinato la sorte dei 10anni successivi. Soddisfatti dell'accordo i generaliiniziarono lealmente la loro partita sostenuti daltifo dei loro eserciti.

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Episodio 3

Astolfo era molto felice nella sua bottega, amava isuoi giocattoli ed era sicuro, dagli sguardi furbettidei pupazzi, di essere ricambiato. L'unico suodispiacere era l'assenza di un apprendista: nessunragazzo di Borgodigioco avrebbe mai voluto lavorarein mezzo a giocattoli d'altri tempi. Anche sequalcuno magari era attratto dall'atmosfera fatatadella bottega, sapeva che sarebbe stato preso in giroda tutti i suoi amici ormai dipendenti dal computer.Le prese in giro feroci arrivavano via blog,facebook, WhatsApp e in men che non si dica nesarebbero venuti a conoscenza tutti iBorgodigiochesi. Certamente nessuno voleva rischiareuna simile gogna.

Un giorno però successe un fatto imprevisto: l'usoininterrotto dei computers, degli smartphones, deitablets ecc.. provocò un cortocircuito elettronico eimprovvisamente tutti gli apparecchi smisero difunzionare. Gli abitanti di Borgodigioco rimaseroallibiti, senza risorse. Ciascuno provò a smanettarecon il proprio dispositivo, a collegarlo a quellodell'amico, a fare una rete di computers che trovassela soluzione al problema... niente da fare, gliapparecchi si rifiutavano di rispondere ai comandi,sembravano ammalati gravi che stanno distesi nelletto e non danno alcuna segno di vita. Frastornati,incapaci di formulare pensieri (da tanti anni gliabitanti di Borgodigioco erano abituati a comunicaresolo tramite apparecchi elettronici e non sapevanogestire contatti reali, discutere, formulare ipotesi

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e risolverle senza l'aiuto del mezzo elettronico),rimasero seduti sulle loro sedie quasi impietriti.

Episodio 4

Alcuni bambini iniziarono a uscire di casa e a uncerto punto si accorsero di un trenino rosso checorreva sulla piazza principale del paese davantialla bottega di Astolfo jr Astolfi. Al primo momentonon capirono esattamente di che cosa si trattasse:non erano più abituati a guardare, ma poi la loroattenzione venne attratta da quello splendidooggetto: il trenino avanzava sui suoi binarisbuffando ed emettendo nuvole di vapore, attraversavapiccole stazioni di legno dove la abile mano diAstolfo jr faceva scendere viaggiatori carichi divaligie, bauli, ceste e faceva salire giovani donneeleganti con il loro cagnolino al seguito, camerieree operai. Poi girava una magica chiavetta e il trenoripartiva emettendo un lungo sibilo, attraversava unbosco di conifere nel quale si intravedevano imusetti di orsacchiotti curiosi e proseguiva finoalla stazione successiva dove nuovi viaggiatori eviaggiatrici salivano e scendevano. Dopo averattraversato un villaggio di belle casette linde,tutte con fiori sui balconi, giardinetti ben curati ealtalene per i bimbi, il trenino tornava allastazione di partenza. Astolfo jr Astolfi controllavache tutto fosse in ordine, entrava nel negozio,

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prendeva altri pezzi, un passaggio a livello, dellecarrozze trainate da cavalli, un asinello con il suocarico, li collocava vicino ai binari, caricava iltrenino e la corsa ripartiva.

Al vedere questa meraviglia un bambino di 5 annilanciò un urlo di gioia e a questo punto i suoicoetanei iniziarono a battere le mani per lafelicità. Qualche giovanotto, sentendo questobaccano, si sporse dalla finestra, spalancò la boccae raggiunse i bambini. Man mano che i Borgodigiochesisi avvicinavano al trenino, i loro occhi diventavanopiù vivaci, le loro bocche si aprivano per la vogliadi scambiare opinioni circa la novità: “chi saranno ipasseggeri del trenino?” si chiedevano l'un l'altro e“dove porteranno la loro mercanzia?”, “dove saràdiretta quella dama con quell'elegante cappello?”, “Il signore con la bombetta sembra proprio stanco,deve aver fatto un viaggio molto lungo”. Ognunoesprimeva le proprie idee, Astolfo jr Astolfiascoltava sorridendo sotto la barba e gongolava: erala prima volta in tutta la sua vita che un suo giocoveniva preso tanto sul serio.

A un certo punto un bambino di 7 anni si avvicinò egli chiese se poteva toccare i viaggiatori.“Certamente” rispose ridendo Astolfo jr, sono dilegno, non virtuali, non c'è pericolo che scompaianose li tocchi”. Dopo pochi minuti una decina dibambini e bambine erano intenti a far salire escendere i viaggiatori alle diverse stazioni deltreno, ad inventare le storie della loro vita, afarli entrare nelle casette e dondolarsi sullealtalene. Si sentivano i bambini più felici delmondo.

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Episodio 5

A fine giornata i massimi esperti di sistemielettronici riuscirono a ripristinare i collegamentied i computers ripresero a funzionare. Tutti gliadulti emisero sospiri di sollievo: potevanoriprendere le partite interrotte e far vedere almondo ciò di cui erano capaci gli abitanti diBorgodigioco.

Ma i bambini non erano più entusiasti all'idea diriprendere in mano i loro mezzi elettronici, avevanoscoperto che esisteva altro e non aspettavano che ilmomento di poter correre nella bottega di Astolfo jrper farsi spiegare da lui i segreti dellacostruzione, della riparazione e dei mille modi incui si potevano usare i suoi giocattoli. Ben prestoil piccolo locale non fu più sufficiente per ospitaretutti i giovani artigiani; si dovette allargarlo e laproduzione procedette sempre più alacremente. All'inizio dell'anno la truppa di bambini decise cheavrebbero preparato delle confezioni regalo digiocattoli da spedire per Purim a tutti i bambini delmondo. La decisione fu approvata all'unanimità e daquel giorno il paese di Borgodigioco venne conosciutocome il paese più amato dell'Universo.

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IL LAGO DEL TESORO

Episodio 1

Michael e Shany stavano spolverando un ripianoseminascosto nella bottega stracarica di giocattolidi maestro Astolfo (ormai tutti lo chiamavano così inpaese), quando scoprirono un cofanetto di pelle conbelle intelaiature di ottone e una splendida cernierad'oro. “Che cosa conterrà questo cofano?” si chieseroi due bambini. “Come si farà a scoprirne il segreto?”Tutti eccitati Michael e Shany corsero da maestroAstolfo. “Maestro, maestro, abbiamo trovato uncofanetto misterioso, ci sveli il suo segreto?”

Maestro Astolfo si fece pensieroso, come semprequando doveva riflettere su questioni complicate.“Miei cari bambini” disse il maestro, “vi svelerò ilsegreto del cofano quando avrete trovato la chiaveper aprirlo” “e come faremo a trovarla?” chieseropieni di curiosità i bambini. “Domani mattina, quandosorge il sole, dovrete recarvi alla sorgente delVloss, vedrete una pietra brillante vicinoall'argine, sollevatela e sotto la pietra ci sarà lachiave che cercate”.

Quella notte Michael e Shany non dormirono affatto,si girarono nel letto tutti eccitati all'idea divivere una vera avventura. Era la prima volta chepartivano per una esplorazione: prima della nuovaera, la era dedigitalizzata, i ragazzi stavanosempre nelle loro case a giocare con computers esmartphones, non conoscevano niente del mondoesterno, ma da quando c'era stata l'interruzione

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delle connessioni e si erano affacciati alla bottegadi maestro Astolfo la vita era cambiata e ogni giornosi facevano nuove scoperte, ah com'era bella e variala vita.

Episodio 2

Il mattino seguente di buon'ora Michael e Shany,tenendosi per mano, uscirono da Borgodigioco e, dopoaver attraversato un boschetto di conifere, senzanemmeno fermarsi a raccogliere i frutti succosi delsottobosco, giunsero alla sorgente del Vloss. Nonscorsero subito la pietra luccicante, ma appena iprimi pigri raggi del sole iniziarono ad allungarsiabbracciando i sassi bagnati lungo il greto deltorrente, una piccola pietra verde sembròilluminarsi, i bambini la sollevarono e sottoscoprirono una chiave tutta d'oro. Al colmodell'eccitazione Michael e Shany la raccolsero, lamisero in tasca e corsero il più velocemente chepoterono verso la bottega di maestro Astolfo.

(nota 1: come mai la chiave del cofanetto era rimastaper secoli sotto la pietra? Provate a immaginarlo)

Il maestro se ne stava tranquillamente seduto sullasua sedia a dondolo e li aspettava. Appena giunserocon la chiave aprì il cofanetto e ne estrasse dueconchiglie che contenevano magnifiche perle e unamappa. “Ecco, disse il maestro, questo è il segretodel cofanetto, vi racconterò tutta la storia, maprima aspettiamo che arrivino gli altri bambiniperché sono sicuro che tutti saranno interessati adascoltarla”. Ascoltare una storia? Anche questa erauna grande novità: prima dell'era dedigitalizzatanessuno raccontava storie, la gente parlavapochissimo e solo di argomenti legati ai computers.Ma ora era in corso una grande rivoluzione, nessuno

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capiva esattamente come e da chi fosse partita, mamaestro Astolfo un'idea l'aveva.

Episodio 3

Non potendo aspettare oltre, Michael e Shany siprecipitarono nelle case dei loro amichetti tirandoligiù dai letti e accompagnandoli nella bottega deigiocattoli. Quando tutti furono sistemati sui lorosgabelli, maestro Astolfo iniziò la narrazione:“tanti e tanti anni fa regnava a Zurlonia un re moltosaggio: Amneti II. Il re Amneti II era molto amatodal suo popolo perché sapeva amministrare bene lagiustizia e viveva in pace con i regnanti vicini. Daun po' di tempo però il re era molto triste perchésua figlia, la principessa Sofia era ammalata enonostante il re avesse interpellato maghi, stregoni,sciamani, medici, esperti di tutte le arti e lescienze del regno di Zurlonia e dei regni vicini,nessuno era riuscito a trovare la cura giusta perguarire la principessa. Sonia diventava sempre piùpallida e il re era sempre più triste e svogliato,lasciava prendere le decisioni ai suoi ministri e ilpopolo iniziava a protestare. Un giorno si presentòalle porte del palazzo uno strano individuo vestitocon un mantello blu coperto di stelle d'oro, disse diavere ricevuto una voce dal cielo che gli diceva cheper alleviare i disturbi della principessa eranecessario farla respirare l'aria di alta montagna.Il re, sollevato, lo ringraziò molto, poi chiamò acorte i suoi migliori cavalieri e disse loro disalire sulla cima della montagna con dei grandiserbatoi e di tornare con i recipienti pieni di ariadi montagna da far respirare alla principessa. I cavalieri eseguirono subito con entusiasmo la loromissione, tornarono tutti con i serbatoi pieni diaria di alta montagna, ma come li aprirono davantialla principessa, l'aria si disperse e l'effetto duròpochi minuti. Il re Amneti II dopo un momento digioia incontenibile tornò a essere triste e così ilsuo popolo. Bisognava assolutamente fare in modo chela principessa andasse lei stessa in alta montagnaper respirare l'aria salvifica. Sofia però si sentivaestremamente debole, non se la sentiva di affrontareuna tale fatica, come fare a raggiungere l'agognatorisultato?

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Episodio 4

Il re mandò dei banditori in tutto il regno invitandotutti i sudditi a escogitare, con le loro mentifervide, un modo per indurre la bella Sofia a fare lafaticosa ascensione. Il bando arrivò anche alleorecchie di Astolfo Astolfi che subito si miseall'opera: intagliò delle meravigliose sirenette dilegno con abiti luccicanti che suonavano strumentimusicali, conchiglie dai colori opalescenti checontenevano perle brillanti e portò tutte le sueopere nel laghetto glaciale dell'alta valle. Poiconfezionò il cofanetto, vi pose due conchiglie e lamappa per raggiungere il laghetto, lo consegnò agliinviati del re assicurando che questo giocattoloavrebbe fatto uscire Sofia dal suo torpore el'avrebbe indotta a salire in montagna.

Appena Sofia aperse il cofanetto fu colta da grandestupore e ammirazione, non aveva mai visto un oggettocosì bello e le conchiglie al suo interno sembravanoammiccare e dirle: “ vieni, vieni a conoscere lenostre sorelle”. Sofia era provata dalla malattia, mamolto incuriosita e così si fece forza (il suo saggiopapà diceva sempre che con la buona volontà sisuperano tutti gli ostacoli) e decise di seguire ilpercorso della mappa. Il re mise a sua disposizione ipiù valorosi cavalieri del regno e passo passo, primatitubante, poi in modo sempre più sicuro, laprincipessa arrivò al laghetto. Caricate dalle abilimani di Astolfo Astolfi le sirenette cominciarono asuonare dolci melodie, le conchiglie ad aprirsi emostrare i loro tesori. Sofia ne fu incantata erimase sul bordo del laghetto fino a che iniziò aimbrunire e i cavalieri le consigliarono diriprendere la strada del ritorno. Guaritacompletamente dalla sua malattia la principessacontinuò a salire sulla montagna per godere delmagnifico spettacolo offerto dal laghetto e dallecime innevate circostanti, il re ricominciò a seguire

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personalmente tutti gli affari del regno e il popololo acclamava felice. Astolfo Astolfi venne proclamatogiocattolaio ufficiale del re.

Episodio 5

I piccoli apprendisti di maestro Astolfo si alzaronodai loro sgabelli battendo le mani per la felicità.“maestro, maestro, ci porti al lago del tesoro?”Maestro Astolfo sorrise e rispose: “ prima dobbiamofinire tutte le confezioni di giocattoli che stiamopreparando per Purim, poi potremo fare la gita”. Ibambini, senza più perdere altro tempo, si misero alavorare alacremente costruendo giocattolimeravigliosi, proprio degni della tradizione degliAstolfi.

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IL POETA

Episodio 1

Il giorno stabilito i bambini si misero in marciatutti allegri per raggiungere il laghetto del tesoro.Zaini in spalla con picnic e borracce cominciaronol'ascensione guidati da maestro Astolfo. Camminavanosilenziosi nel bosco osservando gli spettacoli dellanatura, ma ogni tanto un “oh” di ammirazione uscivadalle loro bocche nello scoprire i raggi di sole chesi intrufolavano tra le foglie e gli aghi di pinofacendoli brillare come aculei argentei. Arrivati allaghetto i bambini rimasero senza fiato, lospettacolo che si presentava loro davanti era unico:non avevano mai visto sugli schermi dei lorosupermoderni computers colori così vividi inun'atmosfera incantata che li avvolgeva e li facevasentire bene.

Maestro Astolfo caricò velocemente le sirenette esubito la loro musica si profuse per la valle. Leconchiglie aprirono le valve mostrando i loro tesorie la sirenetta con il manto color arcobaleno uscì dallaghetto e iniziò una dolce danza inchinandosi allefoglie che cadevano e alle farfalle che lesvolazzavano intorno facendo allegri giri prima diriprendere il loro viaggio verso altri fioriprofumati.

Episodio 2

I bambini, tutti presi da quello spettacolosorprendente, non si accorsero di un particolare chenon sfuggì all'occhio attento della piccola Elah. Sitrattava di un piccolo pezzo di tela colorata rimastoin bilico in mezzo ad una siepe. Elah lo raccolse ecercò di interpretarne i pochi segni rimastinonostante la corrosione del tempo, ma lì, nellaforte luce del sole, non riusciva a cogliere alcunparticolare e così decise di portarlo a casa eosservarlo con più attenzione.

A sera, raggiunta la sua cameretta, Elah cercò losmartphone fornito di torcia che ormai non usava piùe dovette rivoluzionare tutta la camera per scoprirloin fondo al cassetto del comodino. Lo accostò allatela e scoprì, con grande sorpresa, che si trattavadi un'immagine ormai consunta e poco leggibile, ma

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che sembrava mostrare due giovani che si guardavanocon amore. Elah mise il suo tesoro sotto il cuscino esi addormentò.

Il mattino seguente corse nella bottega di maestroAstolfo: ormai tutti sapevano in paese che lui era unpozzo di scienza, pronto a svelare i segreti dellavalle a chiunque l'avesse interpellato. MaestroAstolfo era come al solito seduto sulla sua sedia adondolo, negli ultimi tempi non sembrava più unvecchio saggio, il suo viso si era trasformato,sembrava ringiovanito, l'essere sempre circondato dagiovani amici curiosi, attenti alle sue storie, avevailluminato il suo bel viso dandogli un'ariasbarazzina. Elah porse al maestro la tela stinta:“guarda, guarda che cosa ho trovato al laghetto”,disse emozionatissima la bambina, “Mi sai dire chisono le due figure che si intravvedono?” “Certo”rispose maestro Astolfo, “conosco la loro storia eoggi ve la racconterò volentieri”. Appena i bambinifurono entrati, un'aria di eccitazione si sparse pertutta la bottega, tutti si sedettero silenziosi ailoro posti, avevano capito che il maestro avrebberaccontato qualcosa di meraviglioso anche quelgiorno.

Episodio 3

“Dovete sapere, cari bambini, che il laghettomisterioso che abbiamo visitato ieri, era il rifugiosegreto del Poeta che vi si recava talvolta da solo etalvolta in compagnia del suo amico Pittore. Il Poetaera un abitante di Borgodigioco diverso da tutti glialtri, era un grande sognatore e amava rifugiarsi inquel luogo per comporre le sue poesie tranquillamenteispirato dal canto degli uccelli e dal fruscio dellefoglie, le sue poesie erano delicatissime e avrebberocommosso chiunque le avesse lette. Il giorno in cuila principessa Sofia raggiunse per la prima volta illaghetto, il Poeta era seduto su un piccolo sassonon lontano, seminascosto tra la boscaglia. Appenavide la Principessa ne rimase incantato e scrisse lepoesie più belle che avesse mai composto. Nei giorniseguenti continuò a sedersi sul piccolo sassosognando e aspettando l'arrivo della sua Musa.Avrebbe voluto farle leggere le sue poesie, ma non neaveva il coraggio, proprio non si sentiva diavvicinarla, il suo cuore batteva forte, il viso si

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imporporava e in quello stato, pensava, non eraproprio il caso di comparire davanti ad unaprincipessa. Il Poeta si spremeva le meningi: comeriuscire ad avvicinare la sua adorata senza farebrutte figure? Poi un giorno ebbe un'idea: ilgiocattolaio ufficiale del regno che aveva guarito laprincipessa forse avrebbe trovato una soluzione ancheper lui e di corsa raggiunse la bottega.

Episodio 4

Astolfo Astolfi era seduto sulla sedia a dondolo cheadesso apparteneva al discendente maestro Astolfo estava tranquillamente addobbando una marionetta.Appena vide il Poeta gli fece un gran sorriso, lofece entrare e dopo avergli offerto un tè con ipasticcini gli chiese il motivo della visita. IlPoeta non lo lasciò finire di porre la domanda esubito gli raccontò il cruccio che aveva nel cuore.“Non ti preoccupare” disse il giocattolaio ufficialedel regno, “a ogni problema si trova la giustasoluzione”. Detto fatto confezionò un magnificouccellino variopinto che, grazie ad una chiavettad'oro, poteva aprire il becco e volare. Gli mise lepoesie del Poeta nel becco e glielo consegnò. “Tornaal laghetto”, gli disse, “Domani quando la bellaprincipessa verrà a specchiarsi nelle sue acque, tule manderai quest'uccellino che le mostrerà il tuocuore, quando ti guarderà capirai immediatamente isuoi sentimenti”

Felice come non era mai stato in vita sua il Poetafece quanto Astolfo Astolfi gli aveva detto e fecevolare l'uccellino in grembo alla principessa. Appenaarrivato l'uccellino lasciò cadere il prezioso dono etornò dal suo padrone. La principessa rimase per unistante stupita e sconcertata, poi iniziò a leggerele poesie ed un sorriso meraviglioso illuminò le suegote. Si girò cercando il luogo da cui era venutol'uccellino e lo scorse in mano al Poeta. Lacommozione era tale che non poté trattenere in mezzoalle lacrime uno sguardo d'amore. Il Pittore che quelgiorno aveva accompagnato l'amico, colpito da tantabellezza, aveva presto disegnato i loro sguardiinnamorati, ma una raffica di vento aveva catturatola piccola tela che non era stata più ritrovata finoa che lo sguardo attento di Elah non l'avevascoperta.

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(nota 2: come si era conservata la preziosa tela percosì tanti anni? Provate a immaginarlo)

Episodio 5

Il maestro Astolfo aveva appena finito di raccontarela sua storia che già i bambini, pieni di entusiasmo,avevano preso in mano gli attrezzi ed avevanoiniziato a lavorare scambiandosi idee e consigli. Sapete chi fu l'apprendista più dotato? Manaturalmente maestro Astolfo, che imparò ben prestodai suoi aiutanti l'uso delle nuove tecnologie perfacilitare il lavoro, tenere in ordine la bottega,confezionare i pacchi dono, ma mai e poi mai avrebbeacconsentito che due giocattoli uscissero identicidalla sua porta perché, come diceva: “Ogni giocattoloha il suo carattere che dipende da chi l'ha costruitoe da chi se ne è preso cura”.

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NOTE

Nota 1: Come mai la chiave era rimasta per tanti annisotto il sasso lungo il torrente?

La bella Sofia, tornando a casa dopo aver conosciutoil Poeta, si era fermata per rinfrescarsi allelimpide acque del Vloss, il nodo del nastro cheteneva la chiave si era allentato e questa erascivolata in una piccola buca nel terreno da cui ognimattina strizzava l'occhio al sole nascente.

Nota 2: Come si è conservata la piccola tela pertanti anni nel bosco?

Catturato da una raffica di vento il disegno si eraposato vicino alla tana di uno scoiattolo che l'avevaraccolto e sistemato tra i suoi tesori. La piccolatela era rimasta lì fino al giorno in cui undiscendente un po' sbadato dello stesso scoiattolo,attratto dalla dolce melodia della sirenetta, erauscito dalla tana in tutta fretta facendo volarefuori il prezioso disegno. Elah l'aveva subito notatoe raccolto.

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