La torre stefano pigozzo

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PIANIGA Torre e Teatro. Antico e moderno. Giochi di storia e ombre sulla scacchiera del graticolato Romano A cura di Stefano Pigozzo La centuriazione (centuriato) era il sistema con cui i romani organizzavano il territorio agricolo, basato sullo schema che già adottavano nei castra, (accampamenti o anche fortificazioni) e nella fondazione di nuove città. Si caratterizzava per la regolare disposizione, secondo un reticolo ortogonale, di strade, canali e appezzamenti agricoli destinati all'assegnazione a nuovi coloni che sesso erano i legionari stessi a riposo. Anno 1 ‐ I Semestre – a.a. 2013‐14 Corso di “Geografie del territorio contemporaneo”

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PIANIGATorre e Teatro. Antico e moderno.

Giochi di storia e ombre sulla scacchiera del graticolato Romano

A cura di Stefano Pigozzo

La centuriazione (centuriato) era il sistema con cui i romani organizzavano il territorio agricolo, basato sullo schema che già adottavano nei castra, (accampamenti o anche fortificazioni) e nella fondazione di nuove città. Si caratterizzava per la regolare disposizione, secondo un reticolo

ortogonale, di strade, canali e appezzamenti agricoli destinati all'assegnazione a nuovi coloni che sesso erano i legionari stessi a riposo.

IUAV Venezia Corso di laurea in architettura: tecniche e culture del progetto Laboratorio‐Anno 1 I Semestre – a.a. 2013 14‐ ‐Corso di “Geografie del territorio contemporaneo”Docente: Prof. Franco Farinelli Collaboratrice didattica: Arch. Claudia Faraone

Geografia di Pianiga.

Latitudine : 4.4561Longitudine : 12.0309

Corso di ‘’Geografie del territorio contemporaneo’’

Provincia Venezia

Fonte: CTR scala 1:5000

Il centro di PianigaPiazza

Chiesa

Municipio

Teatro

Edifici privati

Edifici pubblici

Strade principali

Centro

Prossimità al centro

Lontananza dal centro

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La scacchiera. La nostra “Tavola”.

Dalle immagini notiamo come tutte le attività di Pianiga siano concentrate per la maggior parte nel suo centro. Esso è il fulcro e il cuore della comunità stessa. La sua agorà. Con l’allontanarsi diminuiscono esercizi e punti di raccolta. Differente dalla maggior parte di tutti i paesi del resto d’Italia. Siamo nella zona del famoso Graticolato Romano. Furono i Romani i primi residenti in modo stabile e continuativo. Giunti qui tra il II ed il III secolo d. C. . La colonizzazione del Veneto da parte dei romani fu pacifica e portò ad una fusione fra le popolazioni preesistenti ed i colonizzatori: questi condivisero i vantaggi derivanti dall’essere una nazione potente, temuta ed all’apice del proprio sviluppo culturale; costruirono strade, cercarono di regolare il corso delle acque e suddivisero il terreno coltivabile in lotti di identica grandezza, orientati secondo precise direttrici, che seguono i punti cardinali, ancora chiare e leggibili in alcuni punti del territorio (il cosiddetto graticolato romano). Per il resto le analogie e somiglianze con tutti gli altri paesi del mondo, sembrano richiamare l’antico proverbio: «tutto il mondo è paese».

Chiesa comunale di Pianiga

E’ sacro e storico l’edificio che richiama l’attenzione.

La Chiesa. Una torre.

Una torre che proprio come nel gioco degli scacchi si trova su di una scacchiera e più precisamente in un angolo di essa. Proprio sotto il decumano che, come il bordo di una scacchiera, separa un paese dall’ altro.

Separa il luogo da uno spazio.

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I sui confini.

Caltana

Pianiga

Caltana, (come toponimo compare per la prima volta nell'829; il nome deriva probabilmente da una gens Caltana). Piccola frazione di 2.462 abitanti, sorge al una altitudine di 12 metri s.l.m. Fondata dai romani all’incrocio di un cardo con un decumano e parte integrante del graticolato romano ha la sua chiesa nel centro storico del paese e delle attività che la costituiscono. Inoltre, come punto di riferimento, è situata strategicamente proprio sull’incrocio delle due vie di comunicazione principali.

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PianigaMellaredo

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Mellaredo, è una frazione a circa 3 km di distanza dal suo comune, Pianiga e pochi metri sopra il livello del mare. Più vicina a Padova che a Venezia sotto il profilo geografico e storico, presenta le identiche caratteristiche che troviamo nel suo centro di riferimento sociale, culturale e amministrativo che è per l’appunto Pianiga. In tutta la sua storia, come è naturale ne segui glorie e rovine (ricordiamo il progressivo e inarrestabile declino dal V secolo, in concomitanza con la caduta dell'impero romano). Vie principali e stradine secondarie sono tracciate ordinatamente da nord a sud e da est ad ovest e ne costituiscono l’ossatura. La chiesa rigorosamente al centro. Bar, pochissimi centri di ristoro, negozi e negozietti, destinati a una misera fine fanno da appendice e collante ad una dignitosa vita sociale e cultura.

Il Teatro. Il nuovo.

Come una sfida continua. Il nuovo osserva e muove. Tratti, linee e curve si susseguono, anticipano e completano. Prendono spunto o addirittura copiano. Forse si migliorano. A volte no. Di certo la trama non cambia. La vita dell’individuo, i suoi bisogni, frutto di istinti e culture sono sempre al centro del pensiero e delle attenzioni. E dettano le regole.

«La vita è una partita a scacchi in cui l’ avversario è il tempo. Se esitate a fare le mosse, o non ve ne preoccupate, sarete spazzati via dal teatro delle Operazioni insieme ai vostri pezzi. State giocando contro un avversario che non ammette indecisioni!» Così diceva Napoleon Hill. Attuale oggi come lo è da sempre.

Siamo a Pianiga. La gloria è un ricordo passato. Si respira aria di rivincita quando il sole all’alba illumina qualche rovina antica. L’antica chiesa esempio di architettura romanica con ravvisabili influssi gotici dedicata a San Martino di Tours resiste. In una piccola piazza. Piccola chiesa ma anche antica. Passi si distinguono giorno per giorno. Orme diverse calpestano quella stessa Terra «inventata» molto tempo prima. Continuamente viene riscoperta e riscritta da gente nuova. Volti diversi. I tratti magari simili. Ora per effetto della globalizzazione anche con toni di colore differenti. Ma i cuore, il respiro, i sangue, i costumi gli istinti di base e il fatto che «io dico a me di me stesso», li porta ad osservare. E se studio conosco. E se conosco cambio le case. E devo dirlo, devo comunicarlo.

Si fa ormai di rado fuori dalla messa. La liturgia, le “ore cantate”, i salmi, il vespro non sono quasi più momento o scusa di incontro.

Altro si è ormai sostituito. Anch’esso spunto del passato. Rivisto, ridimensionato ma sempre vivo e a centro della vita. Il Teatro.

«Alfiere in B3». La partita continua.

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Il Teatro.

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Il teatro comunale di Pianiga è stato edificato nel 1993. Il progetto è stato affidato all’architetto Alberto Nardo con l’aiuto del consigliere delegato dell’urbanista il Geom. Diego Facchin.

Il teatro al centro: il nuovoDa questa visuale possiamoosservare la disposizione dellestrade.

Ho evidenziato le strade proprio perFar notare la struttura a ‘’scacchiera’’.

E possiamo ancora notare che i luoghi di maggior flusso pubblico, tra cuisono compresi anche il Teatro e la Piazza oltre che al Municipio, si trovanoal centro del paese e in vicinanzatra loro.

Il collegamento tra la piazza «l’Agorà» e il Teatro.La prima mossa. L’apertura: lo studio dell’avversario.

In questa immagine, con un semplice giuoco di colori, ho voluto evidenziare il collegamento che si instaura tra la piazza-chiesae il Teatro. Salta subito agli occhi che ciò che unisce i due centri di cultura e di vita (il vecchio e il nuovo) è l’utilizzo del verde, delle piante, del respiro vero della natura come elemento fondante e cuore della vita sociale. Questa scelta porta numerosi benefici.Primo tra tutti si crea un ambiente riqualificato dove aumenta la qualità della vita. Le sensazioni sono migliori. Il benessere e la tranquillità entrano di suo nelle famigli e nei rapporti sociali.

Il verde: una scelta sentimentale e funzionale.

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Parcheggio Teatro

Chiesa

Un‘ altro aspetto positivo e di utilità da far notare in prossimità delle zone alberate è la collocazione di elementi luminosi. La luce è colore. Senza la luce non ci saremo noi come diversi e uguali. Non ci sarebbero rapporti sociali. I lampioni con le loro grosse lampade, che di solito si notano solo quando sono bruciate, che come guida e custodi accompagnano il cittadino nelle varie attività quotidiane.

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Lampioni

In secondo luogo l’impatto ecologico. Positivo è l’abbattimento dell’inquinamento acustico. Il rumore che da sempre è connaturato con le attività dell’uomo è diventato uno degli aspetti negativi della società moderna nonostante il progresso e la tecnologia avanzata. Un altro valido aiuto viene dato nella lotta contro l’inquinamento dovuto alle cosi dette “polveri sottili”. Il particolato che può essere sia di origine naturale che antropica, è il materiale inquinante che oggi è considerato di maggiore impatto nelle aree urbane ed è composto da tutte quelle particelle solide e liquide disperse nell‘atmosfera.

La disposizione del verde

= alberi e vegetazione varia

La disposizione nel centro

= Parcheggio Teatro

= Strada e zona maggiormente frequentata prima dell’inizio di un operateatrale

La zona del centro del paese maggiormentefrequentata prima e anche dopo un’operasono quelle in prossimità della Piazza,zona che funge da Agorà.

La funzione del parcheggio e come ci si arriva

= strade maggiormente percorse per arrivare facilmente al parcheggio

= strade poco percorse per giungere a teatro

Questo ad indicare che dal centro del paese le persone si spostano preferibilmente a piedi o in biciclette, mentre la gente che abita fuori dal paese ha bisogni di mezzidi trasporto più importanti come automobili.

Il Teatro e i suoi spazi.Una casella libera davanti a noi. Verso la fine della partita.

Piazza/parcheggio del teatro

Importante spazio a disposizione del Teatro è un’ampia zona che è evidenziata in rosso. Solitamente ha una funzione di parcheggio. Ogni martedì c’è il mercato. Si popola nella maniera più svariata di persone e personalità. A piedi, da soli, accompagnati dalla suocere, nel migliore dei casi chiamata “mamma”, oppure dal cagnolino ma sempre con l’insostituibile bicicletta fedele “facchino”. Qualcuno più in ansia di altri. Qui sorrisi e saluti forse si sprecano. Tutti parlano. In varie occasioni dell’anno, sagre e manifestazioni arricchiscono e colorano l’ambiente altrimenti spento. Strutture non sempre “architetture” nel vero senso della parola, cercano di organizzare spazio e vita degli abitanti di Pianiga e di tutti quelli che vorranno partecipare e godere della vita sociale di questo piccolo paese.

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Ricordiamone le più significative:

- La sagra di San Martino: si festeggia in occasione del ricordo del San Martino di Tours (Sabaria, 316 o 317 – Candes-Saint-Martin, 8 novembre 397), ogni 11 novembre e si protrae per qualche giornata.

- Il Motor Show: che si svolge la terza domenica di settembre e dura per tre giorni. - La Festa dell’ agricoltura che si svolge dal 22 al 26 maggio.

Sagra San Martino Motor show Festa dell' agricoltura0

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Affluenza al Teatro in concomitanza con le varie manifestazioni.

Luogo di ritrovo Teatro

Il grafico fa notare bene come durante lo svolgimento delle varie manifestazioni, il flusso di spettatori a teatro cali significativamente. Se poniamo più attenzione, noteremo anche che spettacoli e attrazioni “nuove”, come il Motor Show, che soltanto negli ultimi anni hanno preso piede anche nelle piccole realtà abitative, si pongano come cercata e ricercata alternativa alle solite occasioni di incontro. In questi momenti il Teatro, tradizionalmente inteso, viene disertato. La frequenza cala vertiginosamente.

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Gara di rally relativa al Motor Show

Affluenza al Teatro.

Giovani24%

Anziani41%

Famiglie con figli piccoli

27%

Adulti8%

Affluenza al teatro:Autunno inverno.

ragazzi giovani anzianifamiglie con figli piccoli adulti

Giovani34%

Anziani12%

Famiglie con figli piccoli

30%

Adulti24%

Affluenza al Teatro:Primavera-Estate.

Ragazzi giovani Anziani Famiglie con figli piccoli Adulti

Oltre ai contenuti, interessi e gusti, che possono convincere o meno ad uscire di casa per recarsi in teatro, significative per l’afflusso sono le stagioni. I giovani oltre a prediligere le ore tarde, amano le stagioni calde. L’autunno, la vera stagione del raccolto, è ancora una volta il tempo dove la presenza delle persone anziane si fa sentire con maggiore peso. Naturalmente in orari comunemente definiti decenti.

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Le interviste.

• Chiara, 57, casalinga: Dato il fatto che raramente alla sera esco di casa, non ho avuto molta occasione di frequentare il Teatro anche se dall’esterno non mi sembra in buono stato. In questi periodi di difficoltà economica non mi stupisco che non ci siano fondi per la manutenzione delle strutture e la cura degli spettacoli.

• Luca, 45 anni, muratore: Alla sera quando torno a casa dal lavoro non ho molta voglia di uscire. Soprattutto in inverno dove tutto sembra più pesare. Di solito in estate e soprattutto quando ci sono delle manifestazioni in piazza, io con mia moglie e i miei due bambini decidiamo di uscire. Una serata al Teatro e un gelato aiutano a distendersi.

• Giorgia, 34, impiegata: Adoro il Teatro. Mi sono trasferita a Pianiga da poco e non immaginavo che un paese così piccolo potesse avere un Teatro. Esternamente non è un gran che ma l’interno è davvero bello. Quando l’ho saputo sono rimasta sorpresa e nello stesso momento molto lieta. Ho fatto l’abbonamento e devo proprio dire che sono soldi spesi bene. Ci si istruisce e ci si diverte. Lo consiglio. Soprattutto agli scettici. E’ solo una questione di gusti e i gusti vanno formati. Le persone educate.

• Francesco, 22 anni, studente:

Onestamente non è che mi piaccia molto il teatro. Io non lo frequento. Non ci trovo niente di interessante anche perché a mio avviso non ci sono valide proposte. Alcuni miei amici lo trovano piacevole. Lo fanno per stare assieme. Dicono che sia accogliente. Sicuramente l’interno è molto più confortevole e bello della struttura esterna che lascia molto a desiderare.

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