LA TERAPIA delle INFEZIONI da Clostridium...

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  • LA TERAPIA delle INFEZIONI

    da Clostridium difficile

    Verona, 22 Ottobre 2010Dott.ssa A.M. Azzini

  • C.difficile

    C.difficile si ritrova comunemente nellambiente, ma solo 1-3% degli adulti sani della popolazione generale ne portatore

    I portatori sono pi numerosi fra gli operatori sanitari

    Fino al 50% dei ricoverati in lungodegenza portatore di C.difficile

    Circa il 20% dei soggetti ospedalizzati acquisisce C.difficile durante il ricovero ed il 30% di costoro manifester un quadro diarroico

    Lancet Infect Dis 2005;5:549-57

    JAMA 2009;301(9):954-62

    World J Gastroenterol 2009;15(13):1554-80

  • EPIDEMIOLOGIA

    C.difficile attualmente il pi frequente patogeno responsabile di diarrea infettiva (CDI) (15%-30%) nei pazienti istituzionalizzati in USA ed Europa.

    Si stima che sia coinvolto nel:

    - 10-25% dei casi di diarrea da antibiotici

    - 50-75% dei casi di colite da antibiotici

    - 90-100% dei casi di colite pseudomembranosa da antibiotici

    Stima dellimpatto economico di CDI:

    Europa: 5-15000 euro/caso 3 bilioni euro/aa

    USA: 1.1 bilioni $/aa

    CID 2007;45:222-7

    Drugs 2007;67(4):487-502

    World J Gastroenterol 2009;15(13):1554-80

  • EPIDEMIOLOGIA: cosa cambiato

    2000: il Medical Center dellUniversit di Pittsburgh segnala la recrudescenza

    di CDI nonch la maggiore gravit dei casi (17 colectomie in un anno)

    2001-2003: altri ospedali statunitensi e canadesi riportano dati analoghi, in

    particolare, in tutte le aree geografiche USA, raddoppiato il numero dei casi,

    soprattutto fra soggetti > 64 aa.

    In USA si ritiene sia attualmente responsabile di 3 milioni di casi/aa, con tassi di

    mortalit passati da 5.7 per milione nel 1999 a 23.7 per milione nel 2004

    Anche le casistiche canadesi hanno riportato sia laumento dei tassi di incidenza

    (4vv tra il 1997 ed il 2004), nonch dei tassi di mortalit (6.9%)

    World J Gastroenterol 2009;15(13):1554-80

    Gastoenterology 2009;136:1913-24

    CID 2007;45:222-7

  • EPIDEMIOLOGIA: cosa cambiato

    2003-2004 prima epidemia segnalata in Europa (UK)

    2004-2005 seconda epidemia segnalata in Europa (UK)

    2005 epidemia segnalata in Olanda

    Dicembre 2005: i CDC di Atlanta tipizzano il C.difficile responsabile di questi casi e scoprono che si tratta di un nuovo ceppo particolarmente virulento chiamato BI/NAP1/027

    Gastoenterology 2009;136:1913-24

    N Engl J Med 2005;353(23):2442-9

    N Engl J Med 2005;353(23):2433-41

    CID 2007;45:222-7

  • Diarrea associata a C.difficile

    Az Osp. Verona anno 2007

    0

    2

    4

    6

    8

    10

    12

    14

    16

    Genn Febb Marz Apr Mag Giug Lugl Agos Sett Otto Nov Dic

    Geriatrie n. 85

    Altri Rep n. 45

  • I ceppi patogeni producono due tossine (monoglucosiltransferasi) ad alto peso molecolare ed entrambe sembrano avere un ruolo nella patogenesi della colite:

    - TOSSINA A: enterotossina che si lega a recettori siti sulla parete intestinale. Questo legame comporta lattivazione della cascata infiammatoria, sovverte il citoscheletro e distrugge le giunzioni intercellulari, provocando in ultima analisi danno mucosale, edema e flogosi con trasudazione di fluidi

    - TOSSINA B: citotossina. Anchessa pare coinvolta nel sovvertimento del citoscheletro, concorrendo al danno mucosale. Potrebbe avere un ruolo nellattivazione della cascata infiammatoria

    Ceppi tossina A negativi e tossina B positivi sono stati isolati in gravi casi di CDI, si quindi concluso che mentre questultima essenziale ai fini della virulenza, la prima potrebbe essere meno importante

    Gastroenterology 2009;136:1913-24

  • BI/NAP1/027 BI: gruppo BI mediante Restriction Endonuclease Analysis (REA)

    NAP1: tipo North America Pulsed-field 1 mediante PFGE

    027: ribotipo 027 mediante PCR

    Tossinotipo III

    1. Produce maggiori quantit di tossina A (circa 16 volte) e B (circa 23 volte), sintetizzandole sia durante lo stato stazionario che in fase proliferativa

    2. Produce una terza tossina: TOSSINA BINARIA, una adenosindifosfato-ribosiltransferasi in grado di alterare lactina delle cellule eucariotiche con conseguente danno al citoscheletro. Agirebbe potenziando le tossine A e B, infatti ceppi tossina A e B negativi ma tossina binaria positivi non si sono rivelati patogeni nel modello animale

    3. Alti livelli di resistenza allintera classe

    dei fluorochinoloni (ne ha favorito

    la diffusione epidemica?)

    4. Elevata capacit di sporulazione, anche

    in condizioni ostili

    Gastroenterology 2009:136(6):1913-24

    Drugs 2007;67(4):487-502

    World J Gastroenterol 2009;15(13):1554-80

    JAMA 2009;301(9):954-62

    Int J Antimicrob Ag 2009;33(S1):S24-S28

    Int J Antimicrob Ag 2009;33(S1):S29-S32

  • Fattori di rischio: terapia antibiotica

    Qualsiasi antibiotico, compresi metronidazolo e vancomicina p.o., in grado

    di modificare la flora intestinale aumentando il rischio di colonizzazione da

    C.difficile e la successiva insorgenza di malattia

    Il rischio aumentato dalla durata del trattamento, dallimpiego di pi molecole e

    dalla resistenza di C.difficile alla molecola in uso

    Generalmente sono pi a rischio gli antibiotici dotati di un ampio spettro dazione

    Non stata confermata la maggiore criticit di antibiotici dotati di attivit

    anti-anaerobia

    Antibiotico OR 95% IC

    Qualsiasi cefalosporina

    - I generaz.

    - II generaz.

    - III generaz.

    3.8

    2.4

    6.0

    3.0

    2.2 6.6

    1.2 4.6

    2.1 17.5

    1.4 6.8

    Qualsiasi fluorochinolone

    - ciprofloxa

    - gatifloxa/moxifloxa

    - levofloxa

    3.9

    3.1

    3.4

    0.6

    2.3 6.6

    1.8 5.4

    1.5 7.7

    0.2 1.9

    Clindamicina 1.6 0.5 4.8

    Aminoglicosidi 0.7 0.3 1.9

    Macrolidi 1.3 0.6 2.9

    Vancomicina e.v. 1.3 0.5 3.1

    Penicillina/inibitore -lattamasi 1.2 0.7 2.3

    Penicilline 0.7 0.3 2.9

    Carbapenemi 1.4 0.3 6.3

    CID 2008;46(Suppl 1):S19-S31

    NEJM 2005;353(23):2442-9

  • Terapia antibiotica

    CLINDAMICINA

    - negli anni 90 epidemie da C.difficile clindamicina-resistente (non NAP1)

    - NAP1 mostra variabili livelli di resistenza

    - antibiotico non pi ad elevato impiego, per cui allinizio delle epidemie da NAP1 non mostrava un particolare coinvolgimento

    - recentemente riportate (Francia e Svizzera) epidemie da NAP1 clindamicina ed eritromicina resistenti

    CEFALOSPORINE

    - C.difficile intrinsecamente resistente alla maggior parte delle cefalosporine che, essendo ampiamente usate, rappresentano un importante fattore di rischio per CDI

    FLUOROCHINOLONI

    - NAP1 resistente a tutti i FQ (MIC > 32 mg/L), che attualmente rappresentano una delle classi antibiotiche pi a rischio di CDI (OD variabile fra 2.0 e 12.7)

    - favorisce CDI non solo perch alterano la flora intestinale, ma anche perch a concentrazioni sub-ottimali promuovono la germinazione delle spore e la produzione di tossine

    NEJM 2005;353(23):2442-9

    CID 2008; 46(Suppl1):S19-S31

    Int J Antimicrob Ag 2009;34:516-22

    Int J Antimicrob Ag 2009;33(S1):S24-S28

  • TERAPIA

    In prima linea

    VANCOMICINA o METRONIDAZOLO ?

    Qual la migliore via di somministrazione ?

    Parenterale? Orale? Mediante clisma?

    Quanto protrarre la terapia ?

    Come prevenire/trattare le recidive ?

    Quali alternative terapeutiche per le forme

    pi gravi e poco responsive?

    sufficiente sospendere la terapia

    antibiotica in atto allinsorgenza di CDI ?

  • Cochrane Library 2008;4:1-46

  • Score di gravit (non validato)

    1 punto se

    - et > 60 aa

    - TC > 38.3C

    -albuminemia < 2.5 mg/dL

    -GB >15000/mmc

    2 punti se

    - pseudomembrane alla colonscopia

    - ricovero in ICU

    Con punteggio > 2 CDI grave

    CID 2007;45:302-7

    Trial condotto fra il 1994 ed il 2002 !

  • 52 pts arruolati fra

    Novembre 2006 e Luglio 2007

    CDI grave definita da

    - ricovero in ICU

    - megacolon tossico

    - necessit di colectomia

    - almeno 3 tra i seguenti

    - et > 65 aa

    - GB > 15000/mmc

    - > 7 movim. intestinali/gg o ileo

    - TC > 38.5C o < 35.4C

    - albuminemia < 2.5 g/dL

    - insuff. renale acuta

    CID 2008;47:56-62

    - Nessun ceppo MTZ resistente

    - 70% di NAP1 vs 67% del gruppo che ha completato MTZ

    Tasso di fallimento clinico vanco 6% vs metro 12% (p .648)

    6 gg limite di tempo per

    ferificare lefficacia di MTZ

  • METRONIDAZOLO

    S se MIC < 2.0 mg/L

    R se MIC > 32 mg/L

    Resistenza inducibile ed eterogenea; fenomeno attualmente raro

    - nel 2001 (UK) isolato 1 ceppo MTZ resistente

    - nel 2002 (Spagna) riportata la MTZ resistenza nel 7.7% e 6.3% di due serie di isolati

    In aumento i ceppi con ridotta suscettibilit(MIC 4-8 mg/L)

    Farmacocinetica:

    Somministrazione orale: quasi completamente assorbito (6-15% dei metaboliti escreti con le feci).

    Concentrazioni pi alte nelle feci acquose di pts sintomatici (9.3 g/g), si riducono in corso di trattamento (1.2 g/g) e non pi rilevabile nelle feci dei portatori asintomatici

    Somministrazione e.v.: concentrazioni fecali > di quanto ottenuto p.o. (6.3 -24 g/g)

    PS: notevole variabilit individuale di assorbimento in pts affetti da CDI

    (0.8 24.2 mg/Kg)

    VANCOMICINA

    S se MIC 1-2 mg/L

    R praticamente inesistente

    Un isolato in Polonia nel 1991

    In netto aumento i ceppi con ridotta suscettibilit MIC 4-16 mg/L (Spagna e UK)

    Farmacocinetica:

    somministrazione orale: non viene assorbito dal lume intestinale, per cui raggiunge concentrazioni fecali molto elevate (> 1000 g/g) che, per altro, non risentono della velocit del transito intestinale rimanendo relativamente costanti durante tutta la durata del trattamento

    Somministrazione e.v.: NON si ritrova nelle feci

    Gut 1986;27:1169-72

    CID 2008;46:1493-8

    Int J Antimicrob Ag 2009;34:516-22

    Curr Inf Dis Rep 2009;11:21-8

    Sono sufficienti piccole variazioni della MIC

    per rendere inefficaci le concentrazioni fecali

    di metronidazolo

    Rapporto concentrazione fecale/MIC 2vv maggiore

    che per il metronidazolo

  • TERAPIA

    CID 2008;46(Suppl 1):S32-S42

    DIARREA da

    C.difficile

    MTZ I scelta

    VANCO II scelta,

    Ad eccezione di

    -sogg intolleranti

    a MTZ

    -condiz. In cui

    MTZ

    controindicato

    Forme complicate

    ad evoluzione

    fulminante

    VANCO p.o. (sng)

    +

    MTZ e.v.

    +/-

    VANCO via clisma

    Posologie maggiori

    IVIG !

    NON UTILIZZARE ANTI-PERISTALTICI E OPPIOIDI !

  • Trial Clinical

    rensp

    p Recurr p anno

    vancomicina

    (125 mg x 4) vs

    bacitracina

    (20000 UI x 4)

    86%

    76%

    Non

    significativa

    simili Non

    significat

    1985

    1986

    vancomicina

    (500 x 4)

    vs

    teicoplanina

    (100 mg x 2)

    100%

    96%

    Non

    significativa

    20%

    7.7%

    0.2 1992

    vancomicina

    (500 mg x 3)

    vs

    teicoplanina

    (400 mg x 2)

    vs

    a.fusidico

    (500 mg x 3)

    vs

    metronidazolo

    (500 mg x 3)

    94%

    96%

    93%

    94%

    Non

    significativa

    16%

    7%

    28%

    16%

    Significat

    per ac.

    fusidico

    2004

    Gastroenterology 1985;89:1038-45

    Antimicrob Ag Chemother 1992;36(10):2192-6

    CID 1996;22:813-8

  • RECIDIVE

    15-35% dei sogg. con 1 episodio

    pregresso di CDI

    33-65% dei sogg. con > 2 episodi

    pregressi di CDI

    60% vere recidive (media 14.5

    gg)

    40% reinfezioni (media 42.5 gg)

    CID 2008;46(Suppl1):S32-S42

    JAMA 2009;301(9):954-62

    Curr Inf Dis Rep 2009;11:21-8

    Lancet Inf Dis 2005;5:549-57

    ICU stay

    Low serum albumin concetration (

  • TAPERED REGIMEN: partendo da una dose giornaliera elevata, si mantiene per qualche gg, quindi si riduce

    progressivamente. La somministrazione rimane quotidiana

    PULSED REGIMEN: posologia somministrata non quotidianamente ma ad intervalli di tempo via via pi lunghi (es

    ogni 48 ore)

    14.3%

    31%

    Am J Gastroenter 2002;97(7):1769-75

  • Am J Gastroenter 2002;97(7):1769-75

  • TERAPIA II RECIDIVA

    Vancomicina 500 mg x 4 /die pi efficace nel trattare il singolo episodio di CDI, ma si associa

    a un > rischio di recidiva

    Metronidazolo ad alte dosi non indicato nel trattamento del singolo episodio e non previene recidive

    Metronidazolo tapered e pulsed: non si rivelato efficace e i trattamenti protratti si associano a

    neuropatia

    Lancet Inf Dis 2005;5:549-57

    Drugs 2007;67(4):487-502

    CID 2008;46(Suppl1):S32-S42

    JAMA 2009;301(9):954-62

  • Int J Infect Dis 2009;13:663-7

    CDI recidivante

    CDI grave

  • RIFAMPICINA

    - RIFA 600 mg x 2 + VANCO 125 mg x 4 efficace nel controllare

    CDI recidivante

    - limiti: tollerabilit alte dosi di RIFA; selezione di germi RIFA-R

    J Clin Gastroenterol 1987;9:155-9

    RIFAXIMINA (200 mg x 3/die)

    - rifamicina altamente attiva verso C.difficile (MIC 0.007 0.02 g/mL)

    - limitato assorbimento intestinale, raggiunge elevate concentrazioni

    nelle feci (dose 200 mg 8000 g/g)

    - non interferisce con la flora intestinale

    - successo in 7/8 pazienti con >3 episodi CDI e precedentemente trattati

    con numerosi regimi.

    - lo schema prevede il trattamento dellepisodio con vancomicina e solo

    al termine di questo la somministrazione di rifaximina (follow up therapy

    400 mg x 2; 200 mg x 3; 200 x2), cos da ridurre il rischio di selezionare

    ceppi rifaximina resistenti

    CID 2007;44:846-8

  • NITAZOXANIDE (500 mg x2/die)

    - Antiparassitario, interferisce con il metabolismo anaerobio di protozoi e batteri

    - Circa 2/3 della dose orale sono escreti nelle feci in forma di metabolita attivo(nizoxanide: conc.biliari 200g/mL a fronte di MIC 0.06 g/mL)

    - Non inferiore a metronidazolo ed efficace nei casi ad esso refrattari

    - Non inferiore a vancomicina

    - Non espone a rischio di CDI,per la ridotta interferenza sulla flora intestinaleCID 2009;48:e41-6

    RAMOPLANINA

    -Lipoglicodepsipeptide attivo solo verso i Gram positivi, efficace verso C.difficile

    - scarsamente assorbito dallintestino

    - non inferiore a vancomicina nel trattamento iniziale di CDI

    - vantaggio: efficace verso VRE; non sembra associato alla selezione di resistenza

    antibiotica Curr Infect Dis Rep 2009;11:21-8

    FIDAXOMICINA (OPT-80 o PAR-101 o DIFIMICINA)

    - Nuova molecola attiva esclusivamente verso Gram positivi aerobi ed anaerobi,

    compreso C.difficile (MIC 0.0625 0.25 g/mL)

    - Scarsamente assorbito a livello intestinale, PAE >24h

    - In corso studio di fase III vs vancomicina p.o., da risultati preliminari: non inferiore a

    vancomicina, ma con < frequenza di recidive Ann Pharmacother 2010;44:352-9Curr Infect Dis Rep 2009;11:21-8

    Curr Op Infect Dis 2009;22;517-24

  • RESINE ANIONICHE

    COLESTIRAMINA (4 gr x 3/die)

    - lega ed inattiva le tossine A e B

    - interferisce con numerose molecole (warfarin,fenobarbital, diuretici tiazidici, digitale, tiroxina, estro-progestinici) compresa vancomicina, riducendone lefficacia a livello intestinale

    - riportati casi aneddotici in cui si rivelata efficace nel trattamento di CDI recidivanti

    - farmaco poco maneggevole e non utilizzabile in associazione a vancomicina, viste le interferenze farmacologiche e i pochi dati disponibili, se ne sconsiglia luso sistematico

    Int J Antimicrob Agents 2009;33(S1):S33-S36

    Curr Infect Dis Rep 2009;11:21-8

    TOLEVAMER

    - polimero privo di attivit antibiotica che si lega ed inattiva tossine A e B

    - effetto indesiderato: ipokaliemia (23% vs 7% di vancomicina). Allo studio

    formulazione liquida arricchita di K+

    CID 2006;43:411-20 Int J Antimicrob Agents 2009;33(S1):S51-S56

  • PROBIOTICI

    MECCANISMO dAZIONE

    1. stimolano la risposta immune innata (IgA secretorie anti-tossina A) e in questo modo svolgono un effetto anti-infiammatorio

    2. colonisation resistance a C.difficile, verosimilmente mediante la produzione di acidi e molecole antibiotiche in grado di inibire la crescita di patogeni enterici o interferendo con i loro siti di adesione alla mucosa

    3. idrolizzano mediante proteasi le tossine di C.difficile

    Diversi microrganismi rientrano in questa categoria: lattobacilli, bifidobatteri, Saccharomices boulardii

    Per poter essere classificati come probiotici devono soddisfare alcuni requisiti:

    - Adeguata tipizzazione feno e genotipica

    - Sicurezza sia in termini di effetti collaterali nelluomo che di resistenza antibiotica potenzialmente trasferibile

    - Capacit di sopravvivere al pH acido dello stomaco e di mantenersi attivi a livello intestinale

    Lancet Infect Dis 2009;9:237-44

  • Probiotici attualmente disponibili in commercio

    Lactobacillus rhamnosus e Saccharomices boulardii

    - risultati promettenti nella prevenzione II di CDI recidivante

    - studi molto piccoli

    - segnalati casi di batteriemia/fungemia in corso di trattamento

    Risultati insufficienti per porre una indicazione chiara, anche per la difficolt di confrontare studi condotti con endpoints, probiotici e posologie diverse

    Efficacia verosimilmente secondaria

    al ceppo impiegato e al livello di malattia considerato (I episodio/recidiva)

    Sicuramente non sono indicati come unico trattamento della CDI Lancet Infect Dis 2009;9:237-44

    CID 2000;31:1012-7

    Cochrane Database Syst Rev 2008;1:CD004611

  • FECOTERAPIA o TRAPIANTO FECALE

    PREMESSA

    > 90% della biomassa fecale costituita da anaerobi stretti dei generi Bacteroides, Bifidobacterium, Eubacterium, Lactobacillus, Peptostreptococcus, Prevotella, Ruminococcus.

    Nei soggetti anziani affetti da CDI si nota la significativa riduzione della biodiversit e della quantit di Bacteroides, Bifidobacterium e Prevotella

    RAZIONALE

    ricostituire una flora intestinale normale in grado di competere con C.difficile, mediante linstillazione di una sospensione liquida contenente flora enterica recuperata da un donatore sano

    Non si sono ancora individuati i batteri chiave nella ricostituzione di una flora normale, se si identificassero si potrebbero allestire delle feci sintetiche senza ricorrere a un donatore

    Anaerobe 2009;15:285-9

  • FECOTERAPIA o TRAPIANTO FECALE

    Donatore

    - Congiunto stretto sano da sottoporre a

    screening infettivologico

    - Si escludono sogg. affetti da

    - neoplasie

    - infezioni croniche

    - malattie intestinali

    - in trattam. Immunomodulante

    . sottoposti a terapia antibiotica

    nei 3 mesi precedenti

    Ricevente

    - trattamento con vanco (250 mg tid o 500

    mg bid) nei 7 gg precedenti, fino alla sera

    precedente il trattamento

    - Omeprazolo la sera e mattina precedente

    (se instillaz. dallalto)

    -Lassativo o lavaggio intestinale il gg del

    trapianto

    Pi semplice,

    minori rischi,

    risposta in 24-48h

    Pi indaginoso,

    pi rischi,

    risposta in 3-5 gg