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13/03/2019 1 L’idea che la materia fosse composta da particelle microscopiche fu sviluppata nel IV secolo a.C. dai filosofi greci. L’esponente più significativo fu Democrito che, oltre ad ipotizzare l’esistenza di queste minuscole particelle, ne fornì anche l’identificazione esprimendone le principali proprietà. Per Democrito, infatti, la materia non era scomponibile all’infinito: prima o poi si arrivava a porzioni infinitesime non ulteriormente divisibili, invisibili, incorruttibili ed eterne. A queste particelle egli dette il nome di atomi, che in greco significa “non divisibili”.

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• L’idea che la materia fosse composta da particelle microscopiche fu sviluppata nel IV secolo a.C. dai filosofi greci.

• L’esponente più significativo fu Democrito che, oltre ad ipotizzare l’esistenza di queste minuscole particelle, ne fornì anchel’identificazione esprimendonele principali proprietà.

• Per Democrito, infatti, la materia non era scomponibile all’infinito: prima o poi si arrivava a porzioni infinitesime non ulteriormente divisibili, invisibili, incorruttibili ed eterne.

• A queste particelle egli dette il nome di atomi, che in greco significa “non divisibili”.

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• L’atomismo di Democrito fu poi sviluppato da Epicuro (III sec. a.C.) e da Lucrezio (I sec. a.C.).

• Si trattava però di teorie filosofiche basate solo su ragionamenti teorici, senza alcun fondamento sperimentale: i filosofi non si ponevano la necessità di sottoporre a verifica le loro idee, affidandosi solo alle loro capacità logiche e deduttive.

• Occorre attendere fino al XIX secolo perché dalla teoria filosofica si passi alla teoria scientifica.

• Agli inizi dell’800 il chimico ingleseJohn Dalton elaborò una teoriaatomica basata sui datisperimentali allora disponibili,ottenuti dalle leggi della chimicaallora conosciute.

• Queste suggerivano che la materia fosse composta da piccole particelle indivisibili che si aggregano tra loro, come dimostra in particolar modo la legge delle proporzioni multiple (numeri interi piccoli).

• La teoria atomica dai Dalton può esser così brevemente riassunta nei suoi punti essenziali:

1. tutta la materia è composta di atomi2. gli atomi sono indivisibili e non possono essere né creati

né distrutti3. esistono pochi differenti tipi di atomi, tanti quanti sono i

diversi elementi4. gli atomi possono combinarsi tra loro per formare i

composti5. nelle trasformazioni della materia gli atomi partecipano

sempre interi, non si trasformano mai in altri atomi ma possono ricombinarsi in raggruppamenti diversi

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• La teoria atomica è in perfetto accordo con le leggi ponderali della chimica.

• Concorda con la legge di Lavoisier perché gli atomi, non potendo essere creati né distrutti, rimangono inalterati.

• Concorda con le leggi di Proust e di Dalton perché gli atomi partecipano interi alle trasformazioni e non cambiano,quindi anche i rapporti di combi-nazione sono costanti ed espressida numeri interi.

• La teoria atomica di Dalton, seppur con qualche piccola modifica, costituisce ancora oggi il nucleo fondamentale di tutta la chimica.

• Ma quali prove abbiamo, oggi, dell’esistenza degli atomi?

• Purtroppo un atomo è troppo piccolo per poter essere visto, anche se ultimamente si stanno registrando discreti successi.

• Per esempio nel 1981 due ricercatori svizzeri, Gerd Binnig e Hienrich Rohrer, utiliz-zando uno speciale microscopio(il microscopio a effetto tunnel)sono riusciti a vedere un atomoper la prima volta.

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• Questo è quanto sono riusciti a vedere i due ricercatori.

• Si tratta di una serie di atomi di cobalto disposti a formare un’ellisse.

• Il cobalto è un atomo piuttosto grande e l’immagi-ne che lo rappresenta è piuttosto grossolana

• Le principali prove che dimostrano l’esistenza degli atomi sono di tipo indiretto.

• Molte osservazioni, infatti, si spiegano solo ammettendo l’esistenza degli atomi.

• La più importante prova è la teoria cinetico-corpu-scolare della materia.

• Nel XVI secolo, a partire dagli studi di Newton, si ipotizzò che la materia fossecostituita di piccolissime particellein continuo movimento.

• Non si parlava ancora di atomi, ma l’esistenza di queste particelle era utile per spiegare gli stati fondamentali della materia ed i passaggi di stato.

• Oggi la teoria cinetico-corpuscolare della materia è stata perfezionata ed integrata con la teoria atomica.

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• Per descrivere un sistema si possono adottare due diversi punti di vista: macroscopico o microscopico.

• La descrizione macroscopica avviene misurando volume, pressione e temperatura.

• La descrizione microscopica consiste invece nel descrivere il comportamento delle particelle che compongono la materia.

• Queste, purtroppo, non sono visibili e di conseguenza è praticamente impossibile studiarle singolarmente.

• Fortunatamente molte delle grandezze misurabili macroscopicamente sono correlate ad alcuni comportamenti delle singole particelle.

• È possibile allora mettere in relazione i due livelli descrittivi attraverso la teoria cinetico-corpuscolare, così chiamata perché basata sulla concezione che la materia sia costituita da particelle (corpuscoli) in continuo movimento (cinetica).

• Così il volume diventa lo spazio entro cui le particelle possono muoversi;

• la pressione è la somma degli urti che le particelle compiono contro le pareti del recipiente;

• e la temperatura indica l’entità dei movimenti che le particelle compiono.

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• I movimenti che le particelle possono compiere sono distinti in due diversi tipi:

➢movimenti di traslazione, ossia di spostamento.

➢movimenti non di traslazione, come per esempio la rotazione o la vibrazione.

• Esistono due modi per misurare l’entità dei movimenti delle particelle: si può valutare la loro media, oppure sommare l’insieme di tutti i movimenti effettuati.

• La prima misura corrisponde alla temperatura, la seconda al calore.

• Il calore è una grandezza estensiva: se la quantità di materia è elevata, è elevato anche il numero di particelle in movimento.

• La temperatura è invece intensiva: si tratta, infatti, di una media.

• Però non tutte le particelle si muovono con la stessa energia.

• È possibile rappresentare graficamente la distribuzione dell’energia cinetica delle particelle di un corpo ad una certa temperatura: si ottiene una curva a campana in cui la maggior parte delle par-ticelle si muovono con una certa energia, ma ve ne sono anche di molto più lente e di molto più veloci.

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• L’area sottesa alla curva rappresenta la totalità delle particelle, mentre l’area tratteggiata rappresenta la frazione di quelle che hanno un’energia cinetica compresa tra E1 e E2.

• Se aumentiamo la temperatura si ha un appiattimento della curva, con un massimo in corrispondenza di un’energia cinetica più elevata; l’area totale sottesa resta costante, ma aumenta la frazione di particelle nell’intervallo E1 - E2.

• Al contrario, se abbassiamo la temperatura si constata un innalzamento della curva ed uno spostamento del picco verso un’energia cinetica più bassa; conseguentemente anche la frazione E1-E2

diminuisce.

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• Adesso, alla luce della teoria cinetico-corpuscolare della materia, proviamo a rivedere le caratteristiche degli stati fondamentali della materia.

• Lo stato aeriforme è quello in cui le particelle sono poco vincolate le une alle altre ed i movimenti di traslazione prevalgono nettamente.

• Un aeriforme non ha né forma né volume propri perché le particelle tendono a distribuirsi in tutto il volume a disposizione.

• È facilmente comprimibile (essendo relativamente molto distanti tra loro, è facile avvicinare le particelle) e ha generalmente una bassa densità (il rapporto massa/volume è nettamente a favore del denominatore).

• Lo stato liquido è quello in cui le particelle materia mediamente vincolate le une alle altre ed i movimenti di traslazione e di non traslazione si equivalgono.

• Un liquido ha volume proprio ma non forma propria perché le particelle si muovono senza allontanarsi molto tra loro.

• È poco comprimibile (essendo già vicine le une dalle altre, non è facile avvicinare ancor più le particelle tra loro) e ha generalmente una densità media (il rapporto massa/volume è all’incirca 1).

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• Lo stato solido è quello in cui le particelle sono strettamente vincolate le une alle altre ed i movimenti di non traslazione prevalgono su quelli di traslazione.

• Un solido ha volume e forma propri perché le particelle rimangono molto vicine le une alle altre e non si allontanano.

• Non è comprimibile (non è possibile avvicinare ulteriormente le particelle tra loro) e ha una densità elevata (il rapporto massa/volume è nettamente a favore del numeratore).

• Oltre a dare un’efficace interpretazione degli stati fondamentali della materia, la teoria cinetico-corpuscolare offre anche la possibilità di capire quel che accade durante i passaggi di stato.

• Essa inoltre ci permette di capire un curioso fenomeno che si osserva in occasione dei passaggi di stato.

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• Un aumento di temperatura determina un maggior movimento delle particelle.

• È più facile vincere le forze che tengono le particelle unite tra loro, che di conseguenza si allontanano determinando il passaggio da stati più condensati a stati più dispersi.

• Raffreddando il movimento diminuisce e le particelle si avvicinano maggiormente, passando così da stati più dispersi a stati più condensati.

• Proviamo a verificare sperimentalmente quanto descritto: prendiamo un solido e sottoponiamolo a riscaldamento.

• All’inizio la sua temperatura aumenta, ma mentre fonde rimane costante e poi aumenta di nuovo.

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• All’inizio il riscaldamento determina un aumento dell’energia cinetica media delle particelle del solido che si traduce in un aumento della temperatura.

• Durante la fusione l’energia fornita non ha aumentato il movimento, ma è servita a vincere le forze tra le particelle permettendo loro una maggiore libertà: quella dello stato liquido.

• L’energia che non provoca un aumento di temperatura viene definita calore latente.

• Alla temperatura di fusione coesistono la fase liquida e la fase solida.

• Alla temperatura di ebollizione coesistono la fase liquida e la fase di vapore.

• La stessa cosa la osserviamo nel corso della trasformazione del liquido in aeriforme.

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• La seconda sosta termica si chiama «di ebollizione».

• Ma l’ebollizione non è un passaggio di stato, che cosa accade, dunque, quando un liquido bolle?

• Normalmente un liquido evapora dalla superficie, ma a particolare temperature.

• Quando un liquido evapora le sue particelle abbandonano la fase liquida e passano nella fase aeriforme sovrastante.

• Qui esse esercitano una certa pressione, chiamata pressione di vapore che ostacola l’ulteriore evaporazione.

• Man mano che la temperatura sale, la pressione di vapore aumenta e quando diventa uguale alla pressione atmosferica il liquido non evapora più solo dalla superficie, ma anche dall’interno.

• Si formano così bolle di vapore all’interno della massa liquida: è l’ebollizione.

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• Quindi l’ebollizione dipende sia dalla temperatura che dalla pressione atmosferica.

• Se la pressione atmosferica cambia anche la temperatura di ebollizione cambia: è noto infatti che in alta montagna, dove la pressione è minore che al livello del mare, l’acqua bolle ad una temperatura inferiore a 100 °C.

• La teoria cinetico-corpuscolare consente anche di spiegare un altro fenomeno: perché quando un liquido evapora si raffredda?

• Perché con l’evaporazione si perdono le particelle dotate di energia cinetica maggiore (sono queste, infatti, che si svincolano dalle altre e si disperdono nell’aria) per cui quelle che rimangono hanno complessivamente un’energia cinetica media minore (e quindi una temperatura minore).

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• Oltre che con variazioni della temperatura possiamo ottenere i passaggi di stato attraverso una variazione della pressione.

• Aumentando la pressione le particelle si avvicinano tra loro e la sostanza passa verso stati più condensati.

• Diminuendo la pressione le particelle si allontanano ottenendo il risultato opposto.

• L’aumento o la diminuzione della pressione consente infatti alle particelle di avvicinarsi (stati condensati) o di allontanarsi reciprocamente (stati dispersi).

• Così, ad esempio è possibile congelare l’acqua a temperatura ambiente: basta aumentare la pressione atmosferica; ed è possibile anche farla bollire in frigorifero, diminuendo opportunamente la pressione.

• Di conseguenza, data una coppia di valoripressione/temperatura è possibile, in basse ad essi, determinare in quale stato fisico si trovi una sostanza.

• È possibile anche rappresentare graficamente queste coppie di valori in un grafico pressione/temperatura.

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• Si ottiene così un diagramma di stato.

• Prendiamo in considerazione il diagramma di stato dell’acqua.

• Il tratto GD rappresenta i valori di temperatura e pressione ai quali il ghiaccio sublima ed il vapore acqueo brina: a sinistra di tale tratto abbiamo solo ghiaccio, a destra solo vapore acqueo.

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• Il tratto DF rappresenta la stessa cosa per l’acqua liquida e il vapore acqueo: a sinistra vi è solo acqua liquida, a destra solo vapore.

• Infine il tratto DE rappresenta la variazione ghiaccio-acqua liquida.

• Lungo le tre linee si ha l’equilibrio tra due diversi stati; nel punto O, invece, che individua un valore di temperatura e un valore di pressione (per l’acqua 0,01°C e 4,58 mm/Hg), i tre stati coesistono contemporaneamente in equilibrio in equilibrio. Questo punto viene chiamato punto triplo.