La strada più antica del mondo -...

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La strada più antica del mondo In Inghilterra, il Sweet Track, un camminamento in legno databile a 6000 anni fa rimasto ben conservato in una torbiera, ci dà informazioni sull'ambiente e il modo di vita della comunità neolitica che lo realizzò Il Sweet Track, un camminamento che attraversava per 1800 metri un acquitrino coperto di canneti, è qui rappresentato come doveva apparire poco dopo la sua costruzione. Coloro che si servivano del percorso possedevano utensili di pietra e legno e indossavano abiti fatti di pelli di animali o fibre vegetali. Il camminamento venne abbandonato (forse dopo appena 10 o 20 anni dalla costru- zione) per l'innalzamento dell'acqua e l'accumulo della torba. L'acqua spostò molte delle tavole che componevano la superficie transitabile e, di conseguenza, esse vennero ritrovate per lo più fuori posizione durante lo scavo (qui sopra), sebbene la sottostante struttura di sostegno fosse in gran parte intatta. Al centro della fotografia si vede una tavola rimasta nella posizione originaria. di John M. Coles dai fiumi Brue, Axe e Parrett. La valle divenne un acquitrino salmastro perché le abbondanti precipitazioni sulle colline circostanti, insieme alla debole penden- za del fondovalle, provocarono ripetuti straripamenti dei fiumi e dei corsi d'ac- qua ricchi di meandri che attraversavano la regione. Canne palustri cominciarono a svilupparsi nelle argille di origine ma- rina, dando vita a una zona umida di acqua dolce. Via via che le canne crescevano, mo- rivano e cadevano nella palude, nel ter- reno inzuppato d'acqua iniziava a for- marsi la torba. Verso il 4000 a.C. lo stra- to di torba così depositatosi arrivava for- se già a un metro di spessore. Fino a quel momento il territorio non era stato sot- toposto ad alcuna influenza umana: era invece abitato da svariati animali selva- tici, pesci e da una grande abbondanza di invertebrati. La torba continuò ad accumularsi per secoli, raggiungendo alla fine uno spes- sore di circa 10 metri, e in ciascuno degli strati che si andavano depositando rima- se intrappolato del polline. I granuli di polline, che riescono a percorrere di- stanze abbastanza cospicue prima di ri- cadere al suolo, possono essere facil- mente riconosciuti al microscopio e con- tati. Di conseguenza i granuli intrappo- lati nel terreno forniscono una precisa documentazione della vegetazione spon- tanea di una vasta regione e talvolta an- che delle piante coltivate (e rivelare quindi l'attività dell'uomo). Intorno al 4000 a.C. i primi agricoltori provenienti dal continente europeo cominciarono a insediarsi in Gran Bre- tagna alla ricerca di terre da porre a col- tura. I Somerset Levels costituivano una regione particolarmente idonea. La de- pressione acquitrinosa forniva risorse sotto forma di selvaggina e materiali (co- me le canne, che potevano servire per costruire tetti e staccionate); ai margini della palude si potevano trovare salici e ontani (utili per fabbricare corde, pic- chetti e graticci intrecciati), oltre a pesci, castori, lontre, cervi e suini selvatici; e disboscando i versanti più alti e asciutti si potevano ottenere legname e terreni agricoli e da pascolo. Le testimonianze fornite dai granuli di polline dimostrano che per diverse mi- gliaia di anni sulle colline si verificarono episodi di disboscamento e successiva coltivazione. La scomparsa occasionale dei pollini di cereali e di erbe tipiche dei pascoli e il concomitante ritorno dei pol- lini di specie arboree indicano che gli in- sediamenti sparsi nella zona venivano periodicamente abbandonati. La documentazione dei granuli di pol- u n giorno nel 1970, Raymond Sweet, operaio addetto all'e- strazione della torba, era im- pegnato nella sua abituale occupazione invernale: quella di liberare dalle erbac- ce i canali di drenaggio che solcano le vaste torbiere dei Somerset Levels, bas- sopiani dell'Inghilterra sudoccidentale. Mentre scavava, la sua vanga colpì qual- cosa di duro. La torba è soffice, essen- do composta di detriti vegetali, perciò quando scavandola si incontra resistenza significa che è presente un corpo estra- neo, come per esempio una radice. In questo caso l'oggetto si rivelò essere una tavola di legno duro. Sweet suppose che il legno fosse anti- co perchè si trovava sepolto nella parte più bassa di quello che era stato uno stra- to di torba dello spessore di molti metri, depositatosi in migliaia di anni. Ne con- segnò un frammento alla ditta che gesti- va i lavori di estrazione, la Eclipse Peat Works, che a sua volta lo inviò a me, all'Università di Cambridge. Da diver- si anni svolgevo ricerche archeologiche nella regione e il mio interesse per anti- chi frammenti di legno era ben noto a tutti i cavatori di torba. Un'immediata ispezione presso il sito, che si trova a circa 400 chilometri di di- stanza da Cambridge, confermò che la tavola era realmente antica: era stata la- vorata con utensili di pietra e legno, e ciò suggeriva l'entusiasmante possibilità che si trattasse di un reperto di epoca neolitica. Le indagini che iniziai nell'e- state successiva con un gruppo di studen- ti rivelarono ben presto che vi erano mi- gliaia di tavole simili, disposte a formare un camminamento che si estendeva per 1800 metri attraverso un acquitrino. L'a- nalisi eseguita col metodo del radiocar- bonio dimostrò che il legno era straordi- nariamente antico: risaliva a 6000 anni fa, cioè agli inizi del Neolitico. Raymond Sweet aveva portato in luce l'opera stradale più antica mai scoperta. Le no- stre ricerche sul manufatto, attualmente noto come Sweet Track, si protrassero per circa 10 anni; in questo periodo ne individuammo il percorso e compimmo scavi di emergenza in alcuni tratti, per una lunghezza complessiva di circa 400 metri, in zone nelle quali l'estrazione commerciale della torba minacciava di distruggere i resti. Inoltre analizzammo il metodo di costruzione del cammina- mento e raccogliemmo altri elementi in merito alle capacità tecniche e alle atti- vità dei suoi costruttori. La ditta che ci aveva segnalato la scoperta si dimostrò straordinariamente disponibile alla col- laborazione, ma in qualche caso i nostri sforzi furono seriamente ostacolati da al- tre imprese pure impegnate nell'estra- zione della torba. Una volta riuscimmo a raggiungere appena in tempo un sito minacciato: una macchina escavatrice aveva appena cominciato a intaccare il camminamento. Se fossimo arrivati non più di 15 minuti dopo avremmo tro- vato solamente un mucchio di legno fracassato. Dieci anni di ricerche ci hanno fornito un quadro dettagliato del modo di vita dei costruttori del Sweet Track e hanno rivelato capacità tecniche mai documen- tate in precedenza per l'epoca neolitica. Queste scoperte sono state rese possibili soprattutto grazie all'abbondanza e al- l'eccellente stato di conservazione del le- gno nel camminamento e nella zona im- mediatamente circostante. Il legno era fondamentale per le tecnologie primiti- ve, ma lo si ritrova raramente nei siti neolitici, situati per lo più all'asciutto. Essendo un materiale organico, il legno, quando viene esposto all'aria, secca e si decompone abbastanza velocemente. Si è potuto conservare molto bene nei So- merset Levels perché la torba, acida e inzuppata d'acqua, lo ha mantenuto umido, ha inibito lo sviluppo di batteri e funghi che lo avrebbero decomposto e ne ha impedito il ritrovamento da parte di animali ed esseri umani. D al momento che l'esistenza delle tor- biere ha reso possibile sia la con- servazione sia la scoperta del Sweet Track, appare opportuno, prima di de- scrivere nel dettaglio i nostri ritrovamen- ti, tracciare una storia della formazione e dello sfruttamento della torba nei So- merset Levels. La regione, quale appare attualmen- te, si presenta come un ampio avvalla- mento, delimitato approssimativamente a nord e a sud dalle Mendip e Quantock Hills, a ovest dal Canale di Bristol e a est dalle lievi ondulazioni della Contea del Somerset. (La zona dei Somerset Levels si trova a 80 chilometri a ovest di Sto- nehenge , la cui fase più antica è poste- riore di circa 2000 anni alla realizzazione del Sweet Track.) Da generazioni la regione è una diste- sa di prati verdeggianti, scure torbiere e canali di drenaggio pieni d'acqua; anti- camente, però, era occupata da un fior- do, che si formò quando le calotte gla- ciali dell'emisfero boreale cominciarono a ritirarsi circa 10 000 anni fa, causando un innalzamento del livello del mare. A quell'epoca emergevano dalla superficie dell'acqua solo alcuni isolotti sabbiosi o rocciosi e le Polden Hills, che oggi sepa- rano la parte settentrionale dei Somerset Levels - la valle del fiume Brue - da quel- la meridionale, denominata Sedgemoor. Da allora la depressione è sempre stata più o meno umida, anche se non solo a causa del mare. Verso il 5000 a.C. le acque dell'Ocea- no Atlantico avevano depositato sul fon- do spessi strati sedimentari di argilla ric- ca di sali. Nel giro di 500 anni il brac- cio di mare venne colmato da banchi di sabbia al margine occidentale dei So- merset Levels e dai sedimenti depositati 82 83

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La strada più anticadel mondo

In Inghilterra, il Sweet Track, un camminamento in legno databile a 6000anni fa rimasto ben conservato in una torbiera, ci dà informazionisull'ambiente e il modo di vita della comunità neolitica che lo realizzò

Il Sweet Track, un camminamento che attraversava per 1800 metriun acquitrino coperto di canneti, è qui rappresentato come dovevaapparire poco dopo la sua costruzione. Coloro che si servivano delpercorso possedevano utensili di pietra e legno e indossavano abitifatti di pelli di animali o fibre vegetali. Il camminamento venneabbandonato (forse dopo appena 10 o 20 anni dalla costru-

zione) per l'innalzamento dell'acqua e l'accumulo della torba.L'acqua spostò molte delle tavole che componevano la superficietransitabile e, di conseguenza, esse vennero ritrovate per lo piùfuori posizione durante lo scavo (qui sopra), sebbene la sottostantestruttura di sostegno fosse in gran parte intatta. Al centro dellafotografia si vede una tavola rimasta nella posizione originaria.

di John M. Coles

dai fiumi Brue, Axe e Parrett. La valledivenne un acquitrino salmastro perchéle abbondanti precipitazioni sulle collinecircostanti, insieme alla debole penden-za del fondovalle, provocarono ripetutistraripamenti dei fiumi e dei corsi d'ac-qua ricchi di meandri che attraversavanola regione. Canne palustri cominciaronoa svilupparsi nelle argille di origine ma-rina, dando vita a una zona umida diacqua dolce.

Via via che le canne crescevano, mo-rivano e cadevano nella palude, nel ter-reno inzuppato d'acqua iniziava a for-marsi la torba. Verso il 4000 a.C. lo stra-to di torba così depositatosi arrivava for-se già a un metro di spessore. Fino a quelmomento il territorio non era stato sot-toposto ad alcuna influenza umana: erainvece abitato da svariati animali selva-tici, pesci e da una grande abbondanzadi invertebrati.

La torba continuò ad accumularsi persecoli, raggiungendo alla fine uno spes-sore di circa 10 metri, e in ciascuno deglistrati che si andavano depositando rima-se intrappolato del polline. I granuli dipolline, che riescono a percorrere di-stanze abbastanza cospicue prima di ri-cadere al suolo, possono essere facil-mente riconosciuti al microscopio e con-tati. Di conseguenza i granuli intrappo-lati nel terreno forniscono una precisadocumentazione della vegetazione spon-tanea di una vasta regione e talvolta an-che delle piante coltivate (e rivelarequindi l'attività dell'uomo).

Intorno al 4000 a.C. i primi agricoltoriprovenienti dal continente europeo

cominciarono a insediarsi in Gran Bre-tagna alla ricerca di terre da porre a col-tura. I Somerset Levels costituivano unaregione particolarmente idonea. La de-

pressione acquitrinosa forniva risorsesotto forma di selvaggina e materiali (co-me le canne, che potevano servire percostruire tetti e staccionate); ai marginidella palude si potevano trovare salici eontani (utili per fabbricare corde, pic-chetti e graticci intrecciati), oltre a pesci,castori, lontre, cervi e suini selvatici; edisboscando i versanti più alti e asciuttisi potevano ottenere legname e terreniagricoli e da pascolo.

Le testimonianze fornite dai granuli dipolline dimostrano che per diverse mi-gliaia di anni sulle colline si verificaronoepisodi di disboscamento e successivacoltivazione. La scomparsa occasionaledei pollini di cereali e di erbe tipiche deipascoli e il concomitante ritorno dei pol-lini di specie arboree indicano che gli in-sediamenti sparsi nella zona venivanoperiodicamente abbandonati.

La documentazione dei granuli di pol-

u

n giorno nel 1970, RaymondSweet, operaio addetto all'e-strazione della torba, era im-

pegnato nella sua abituale occupazioneinvernale: quella di liberare dalle erbac-ce i canali di drenaggio che solcano levaste torbiere dei Somerset Levels, bas-sopiani dell'Inghilterra sudoccidentale.Mentre scavava, la sua vanga colpì qual-cosa di duro. La torba è soffice, essen-do composta di detriti vegetali, perciòquando scavandola si incontra resistenzasignifica che è presente un corpo estra-neo, come per esempio una radice. Inquesto caso l'oggetto si rivelò essere unatavola di legno duro.

Sweet suppose che il legno fosse anti-co perchè si trovava sepolto nella partepiù bassa di quello che era stato uno stra-to di torba dello spessore di molti metri,depositatosi in migliaia di anni. Ne con-segnò un frammento alla ditta che gesti-va i lavori di estrazione, la Eclipse PeatWorks, che a sua volta lo inviò a me,all'Università di Cambridge. Da diver-si anni svolgevo ricerche archeologichenella regione e il mio interesse per anti-chi frammenti di legno era ben noto atutti i cavatori di torba.

Un'immediata ispezione presso il sito,che si trova a circa 400 chilometri di di-stanza da Cambridge, confermò che latavola era realmente antica: era stata la-vorata con utensili di pietra e legno, eciò suggeriva l'entusiasmante possibilitàche si trattasse di un reperto di epocaneolitica. Le indagini che iniziai nell'e-state successiva con un gruppo di studen-ti rivelarono ben presto che vi erano mi-gliaia di tavole simili, disposte a formareun camminamento che si estendeva per1800 metri attraverso un acquitrino. L'a-nalisi eseguita col metodo del radiocar-bonio dimostrò che il legno era straordi-nariamente antico: risaliva a 6000 annifa, cioè agli inizi del Neolitico. RaymondSweet aveva portato in luce l'opera

stradale più antica mai scoperta. Le no-stre ricerche sul manufatto, attualmentenoto come Sweet Track, si protrasseroper circa 10 anni; in questo periodo neindividuammo il percorso e compimmoscavi di emergenza in alcuni tratti, peruna lunghezza complessiva di circa 400metri, in zone nelle quali l'estrazionecommerciale della torba minacciava didistruggere i resti. Inoltre analizzammoil metodo di costruzione del cammina-mento e raccogliemmo altri elementi inmerito alle capacità tecniche e alle atti-vità dei suoi costruttori. La ditta che ciaveva segnalato la scoperta si dimostròstraordinariamente disponibile alla col-laborazione, ma in qualche caso i nostrisforzi furono seriamente ostacolati da al-tre imprese pure impegnate nell'estra-zione della torba. Una volta riuscimmoa raggiungere appena in tempo un sitominacciato: una macchina escavatriceaveva appena cominciato a intaccareil camminamento. Se fossimo arrivatinon più di 15 minuti dopo avremmo tro-vato solamente un mucchio di legnofracassato.

Dieci anni di ricerche ci hanno fornitoun quadro dettagliato del modo di vitadei costruttori del Sweet Track e hannorivelato capacità tecniche mai documen-tate in precedenza per l'epoca neolitica.Queste scoperte sono state rese possibilisoprattutto grazie all'abbondanza e al-l'eccellente stato di conservazione del le-gno nel camminamento e nella zona im-mediatamente circostante. Il legno erafondamentale per le tecnologie primiti-ve, ma lo si ritrova raramente nei sitineolitici, situati per lo più all'asciutto.Essendo un materiale organico, il legno,quando viene esposto all'aria, secca e sidecompone abbastanza velocemente. Siè potuto conservare molto bene nei So-merset Levels perché la torba, acida einzuppata d'acqua, lo ha mantenutoumido, ha inibito lo sviluppo di batteri e

funghi che lo avrebbero decomposto ene ha impedito il ritrovamento da partedi animali ed esseri umani.

Dal momento che l'esistenza delle tor-biere ha reso possibile sia la con-

servazione sia la scoperta del SweetTrack, appare opportuno, prima di de-scrivere nel dettaglio i nostri ritrovamen-ti, tracciare una storia della formazionee dello sfruttamento della torba nei So-merset Levels.

La regione, quale appare attualmen-te, si presenta come un ampio avvalla-mento, delimitato approssimativamentea nord e a sud dalle Mendip e QuantockHills, a ovest dal Canale di Bristol e a estdalle lievi ondulazioni della Contea delSomerset. (La zona dei Somerset Levelssi trova a 80 chilometri a ovest di Sto-nehenge , la cui fase più antica è poste-riore di circa 2000 anni alla realizzazionedel Sweet Track.)

Da generazioni la regione è una diste-sa di prati verdeggianti, scure torbiere ecanali di drenaggio pieni d'acqua; anti-camente, però, era occupata da un fior-do, che si formò quando le calotte gla-ciali dell'emisfero boreale cominciaronoa ritirarsi circa 10 000 anni fa, causandoun innalzamento del livello del mare. Aquell'epoca emergevano dalla superficiedell'acqua solo alcuni isolotti sabbiosi orocciosi e le Polden Hills, che oggi sepa-rano la parte settentrionale dei SomersetLevels - la valle del fiume Brue - da quel-la meridionale, denominata Sedgemoor.Da allora la depressione è sempre statapiù o meno umida, anche se non solo acausa del mare.

Verso il 5000 a.C. le acque dell'Ocea-no Atlantico avevano depositato sul fon-do spessi strati sedimentari di argilla ric-ca di sali. Nel giro di 500 anni il brac-cio di mare venne colmato da banchi disabbia al margine occidentale dei So-merset Levels e dai sedimenti depositati

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I Somerset Levels, dove è stato scoperto il Sweet Track, si trovanonell'Inghilterra sudoccidentale e sono costituiti da 40 000 ettari dibassopiani (in bianco) delimitati a ovest dal Canale di Bristol e sututti gli altri lati da colline; le zone rappresentate in verde sonoposte a quote di 15 metri o più sopra il livello del mare. La regioneè disseminata di «isole» sopraelevate di sabbia (punteggiate) e diroccia (in grigio) ed è in parte divisa a metà da una catena di alturecalcaree, le Polden Hills. Oltre al Sweet Track (in rosso), che fucostruito intorno al 4000 a.C. per collegare un isolotto sabbioso conWesthay Island, esistono diversi altri camminamenti più recenti,che risalgono al 3500-2500 a.C.; sono mostrate le parti di questipercorsi già riportate in luce (linee in rosa) e il loro ipotetico trac-ciato (linee tratteggiate in rosa). Il tratteggio trasversale indica lezone dove, tra il 4000 e il 2500 a.C., erano probabilmente situatiinsediamenti. Il corso dei fiumi qui rappresentato è quello attuale.

Questa veduta di una sezione del SweetTrack ne mostra la struttura di sostegno,costituita da singole guide disposte unadi seguito all'altra e da pioli lunghi e ap-puntiti. Questi ultimi venivano piantati nelterreno acquitrinoso in modo che ciascunacoppia (o gruppo) formasse una X con l'in-crocio dei bracci poggiante sulla guida. In-fine le tavole che costituivano la superficietransitabile venivano saldamente incastratein mezzo ai due bracci superiori della X.

line termina in corrispondenza del 400d.C. circa, quando cessò la formazionedella torba. I Somerset Levels vennerosommersi da inondazioni che impediro-no in gran parte la crescita di nuove pian-te. In seguito la zona divenne più asciut-ta, ma ormai le condizioni erano sfavo-revoli alla formazione della torba.

Le torbiere rimasero indisturbate perun certo periodo, ma lo sfruttamento aopera dell'uomo iniziò almeno 1000 annifa. (In un primo tempo la torba fu utiliz-zata come combustibile mentre in epocapiù recente è stata ed è tuttora impiegatasoprattutto come fertilizzante.) Alcunidocumenti medievali riferiscono di di-spute tra le grandi abbazie di Glaston-bury e Wells (situate ai margini orientalidei Somerset Levels) per il controllo del-le torbiere e il diritto di sfruttare altrerisorse quali i pascoli estivi e i canneti.

Dato che la falda freatica nella regioneè poco profonda, fino a epoca recentevenivano estratti solo gli strati di torbapiù prossimi alla superficie; negli ulti-mi decenni, tuttavia, la disponibilità dipompe elettriche e a gasolio ha trasfor-mato l'industria estrattiva della torba.Attualmente l'intera zona dei SomersetLevels è in via di prosciugamento. L'e-strazione su larga scala della torba haportato in luce centinaia di manufatti an-tichi, fra cui diverse strade, ma le mac-chine escavatrici hanno anche distruttogran parte delle testimonianze preistori-che. Aprendosi il cammino attraverso letorbiere, hanno abbassato la superficieanno dopo anno, fino a portare allo sco-perto, in alcuni punti, le argille marinesottostanti. I campi dove un tempo cre-scevano canne, pennacchi, giunchi e mu-

schi dai colori brillanti costituiscono ainostri giorni uno spettacolo desolante,ridotti come sono a una distesa piatta,grigia e priva di vita.

11 punto in cui venne scoperto il SweetTrack - chiamato Shapwick Heath -

era ridotto in queste condizioni nel 1970,quando vi lavorava Raymond Sweet.Quasi tutta la torba era stata asportataed era rimasto soltanto, in attesa di ri-mozione, uno strato spesso circa un me-tro del materiale più profondo e più an-tico. La zona, situata appena a nord del-le Polden Hills, nella parte meridionaledella valle del fiume Brue, doveva pre-sentarsi completamente diversa dalla pa-lude occupata da canneti e brulicante divita che era esistita 6000 anni prima,quando venne costruito il Sweet Track.

Ma per quale ragione venne realizzataquest'opera, e quali conclusioni possia-mo trarre da essa? I dati indicano che icostruttori del Sweet Track erano inse-diati sui dolci pendii delle Polden Hills eche il camminamento permetteva loro diraggiungere due isole sulle quali si svol-gevano altre attività: un'isola sabbio-sa che si protendeva appena a nord del-le Polden Hills e Westhay Island, unaffioramento calcareo piuttosto ampiosituato circa due chilometri a nord del-l'isola sabbiosa. L'isola meridionale for-niva legname, come le colline circostan-ti, e vi erano anche terreni coltivati. Nonè altrettanto chiaro in che modo venissesfruttata Westhay. Anch'essa era bosco-sa e produceva legname; alcuni tratti po-tevano essere stati trasformati in terrenoagricolo o in pascoli per animali dome-stici, forse ovini e bovini. Certi elemen-ti conducono a pensare che anche suWesthay vi fosse un insediamento: puòdarsi che alcuni dei costruttori vivesserosull'isola anziché sulle Polden Hills.

Per la costruzione del camminamentovenne selezionata una decina di specie dialberi che crescevano nelle foreste anord e a sud del percorso previsto. Alfine di ottenere lunghe tavole per la su-perficie transitabile vennero abbattutigli alberi più grandi (soprattutto querce,frassini, olmi e tigli), alcuni dei quali ar-rivavano a un metro di diametro. Gli al-beri venivano scortecciati, tagliati a pez-zi e ridotti in tavole nella foresta. Ramie giovani alberi di varie specie (nocciolo,frassino, ontano, olmo) vennero utiliz-zati per realizzare la struttura di soste-gno sottostante al camminamento, cheera costituita da una guida continua disezione circolare, lunga e piuttosto spes-sa, e da «pioli» più sottili e appuntiti auna estremità.

Una volta che il legname fu trasporta-to alle estremità settentrionale e meri-dionale del percorso, la costruzione potéavere inizio. Per prima cosa i tronchi checostituivano la guida vennero disposti infila, uno dietro l'altro, sulla superficiedell'acquitrino. Quindi coppie di piolivennero affondate, con la punta in bas-so, nella torba, in modo da formare una

X con il punto di incrocio dei bracci pog-giante sulla guida. Le X erano distanzia-te di un metro circa e nella V formata daibracci superiori poteva essere inseritauna tavola. Le tavole vennero sistemateuna dietro l'altra, parallelamente allaguida (forse dopo che in esse erano statepraticate alcune tacche per consentire unincastro più preciso), in modo da forma-re una stretta superficie transitabile so-praelevata di circa 40 centimetri rispettoalla guida (si veda l'illustrazione in que-sta pagina). La guida era indispensabileperché in sua assenza il peso delle tavoleavrebbe fatto affondare gradualmente ilcamminamento nella torba; la sua fun-zione era quella di distribuire meglioil peso e quindi impedire o ritardarel'affondamento.

La costruzione sperimentale di una re-plica del Sweet Track indica che i com-ponenti potevano essere montati rapida-mente e facilmente a formare un solidocamminamento rialzato di circa mezzometro sopra l'acquitrino, notevolmentepiù in alto del livello normale dell'acquae in grado di fornire una superficie ab-bastanza asciutta per il transito. In effet-ti, la facilità con cui era possibile siste-mare al loro posto guida, pioli e tavoleci ha indotti a pensare che l'intero ma-nufatto, della lunghezza di 1,8 chilome-tri, potrebbe essere stato costruito dauna decina di uomini in un solo giorno!Con questa affermazione non intendia-mo sminuire l'opera dei costruttori, ma,al contrario, mettere in rilievo la loroabilità nella lavorazione del legno enella progettazione di una struttura cosìcomplessa.

Gli indizi a sostegno di questo scena-rio di collaborazione e di rapida co-

struzione vengono in parte da un'appro-fondita analisi degli anelli annuali di cre-scita del legno su tavole, guide e pioli.Ogni anello rappresenta un anno di vitadi un albero e la sua larghezza rispecchiale condizioni di crescita in quell'anno. Lapresenza di serie del tutto simili di anellispessi e sottili in diversi campioni di le-gno indica che gli alberi da cui essi pro-vengono sono cresciuti nella stessa re-gione, nelle stesse condizioni e nellostesso tempo.

Le nostre analisi dendrocronologichehanno dimostrato che quasi tutte le partidi quercia e frassino, che costituiscono lamaggior parte delle tavole, provenivanoda alberi abbattuti nello stesso anno (os-sia nello stesso punto di sequenze corri-spondenti di anelli). I noccioli e gli altrialberi usati per fabbricare i pioli eranostati anch'essi tagliati in un solo anno,presumibilmente insieme a quelli da cuierano state ricavate le tavole.

Il fatto che la difficile impresa di co-struire il Sweet Track sia stata portata atermine in un tempo così breve fa pen-sare a una salda organizzazione sociale.A quanto pare, gli abitanti decisero cheera necessario realizzare un collegamen-to fra i vari insediamenti e campi, ne sta-

bilirono la posizione precisa e provvide-ro a tracciarne il percorso. (Sappiamoche un tracciato preliminare era stato in-dividuato prima della costruzione per-ché abbiamo rinvenuto picchetti di legnoche seguivano approssimativamente ilpercorso del camminamento, ma nonavevano alcuna funzione strutturale.)Gli abitanti dovettero anche organizzarela mano d'opera necessaria per i compitipiù gravosi: abbattere gli alberi, prepa-

rare le varie parti del camminamento etrasportarle fino al margine della palu-de. E probabile anzi che la costruzio-ne vera e propria sia stata la fase menoimpegnativa.

L'analisi dendrocronologica fa pensa-re inoltre che i costruttori del SweetTrack non siano stati i primi abitanti deiSomerset Levels. Dai campioni di legnoprelevati nella parte settentrionale delcamminamento si deduce che nel bosco

a nord vi erano querce di 400 anni di e-tà; la loro antichità fa pensare che nonvi fossero state interferenze da partedell'uomo prima della costruzione delSweet Track. Al contrario, il legno tro-vato nella parte meridionale indica che iboschi di questo versante comprendeva-no querce di 120 anni di età; questo si-gnifica che circa un secolo prima la zonaera stata disboscata da un gruppo (pro-babilmente formato dai diretti antenati

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I tronchi di quercia, una delle essenze arboree maggiormente utilizzate per le tavole delSweet Track, erano ridotti in lunghe assi con due metodi diversi, a seconda delle dimensionidegli alberi abbattuti. Da una foresta a nord del camminamento provenivano grandi quercedi 400 anni di età, il cui tronco raggiungeva anche un metro di diametro. Esse venivanotagliate abilmente in senso radiale (a sinistra) in modo da ottenere tavole larghe da25 a 40 centimetri. Gli alberi più giovani, provenienti da boschi a sud del camminamento,erano troppo piccoli per essere lavorati in questo modo, dato che il loro tronco arrivava acirca mezzo metro di diametro; pertanto venivano tagliati in senso trasversale (a destra).

Gli archeologi impegnati nello studio del Sweet Track erano spesso costretti a lavorarescomodamente sdraiati su assi sopraelevate rispetto al sito dello scavo; infatti, dato che illegno del camminamento e la torba circostante sono estremamente soffici, anche muoven-dosi con grande cautela si correva il rischio di fracassare reperti in legno ancora sepolti.

I tagli netti all'estremità appuntita di questo piolo, fotografata subito dopo la scoperta,sono una delle numerose indicazioni che dimostrano come i costruttori del Sweet Trackpossedessero utensili di alta qualità e li mantenessero bene affilati. Questo piolo è di legnodi nocciolo; altri erano di agrifoglio, ontano, betulla, melo, salice, frassino, tiglio, olmo equercia. Le parti dell'antico camminamento, pioli, guida e tavole, si deteriorano rapida-mente asciugandosi all'aria. Per garantirne la conservazione, la maggior parte del legnorecuperato nello scavo è stato sottoposto a un trattamento protettivo, durato circa novemesi, nel quale le molecole d'acqua impregnanti sono state sostituite con polietilenglicoli.

dei costruttori del camminamento) cheva annoverato fra i primi agricoltori in-sediatisi in Gran Bretagna.

I dati dendrocronologici permettonoanche di affermare che il camminamentosvolse la propria funzione per breve tem-po. Solo alcune tavole provengono daalberi abbattuti in un secondo momentorispetto al grosso di quelli utilizzati, e ledate arrivano al massimo a 11 anni dopol'epoca della realizzazione del SweetTrack. Il legname tagliato durante que-sto breve periodo servì per effettuareriparazioni nei punti nei quali le pienestagionali avevano portato via alcunetavole o danneggiato in altro modo ilcamminamento.

L'assenza di riparazioni posteriori fapensare che le ripetute piene, l'incessan-te crescita delle canne, l'accumulo di tor-ba sotto e intorno al tracciato e il conse-guente innalzamento del livello dell'ac-qua alla fine abbiano costretto all'abban-dono dell'opera. Il camminamento nonera più abbastanza sopraelevato rispettoall'acquitrino da risultare percorribile oriparabile. Riteniamo che un bambinoche avesse aiutato a costruirlo sarebbestato a malapena in età adulta nel mo-mento in cui il tracciato venne definiti-vamente abbandonato e lasciato seppel-lire da canne e torba.

La qualità della lavorazione del legnonel Sweet Track ci dice qualcosa di piùsu coloro che lo costruirono e sui metodida essi utilizzati. I nostri esperimenti -durante i quali, con utensili autentici diepoca neolitica, abbattemmo querce efrassini, riducemmo i tronchi in tavole evi praticammo incavi e a volte anche fori- dimostrano che i costruttori del cammi-namento avevano una conoscenza pro-

fonda delle proprietà del legno. Eranoinoltre in grado di maneggiare i loro at-trezzi di legno e pietra con notevole abi-lità. (Si ricordi che gli agricoltori neoli-tici non disponevano di asce o seghe dimetallo.)

per ricavare le tavole di quercia, peresempio, essi abbattevano alberi che

potevano fornire tronchi solidi, diritti,privi di nodi e biforcazioni. Quindi,sfruttando la tendenza dei ceppi di quer-cia a fratturarsi radialmente, li riduceva-no in tavole inserendo cunei nelle spac-cature (si veda l'illustrazione in questapagina). Poiché, lavorando in questomodo querce relativamente giovani, sisarebbero ottenute tavole troppo stret-te, questi tronchi venivano tagliati paral-lelamente all'asse, compito questo piùdifficile.

Anche le estremità appuntite dei piolitestimoniano l'abilità dei costruttori. Es-si possedevano asce di pietra di alta qua-lità, le affilavano frequentemente e co-noscevano le diverse proprietà dei legni.Per esempio, ai rami di nocciolo e onta-no veniva data forma con colpi brevi enetti, mentre quelli di salice e pioppo,che sono difficili da lavorare in questomodo, venivano raschiati per ottenerelunghe punte.

I pioli (ben 6000) rivelano inoltre chei costruttori del camminamento pratica-vano una forma di silvicoltura, di cuiquesto è l'esempio più antico attestato almondo. Essi abbattevano selettivamen-te noccioli e frassini, e probabilmenteanche querce e ontani, per favorire larapida crescita di molti germogli dai cep-pi restanti. Questa pratica, denominataceduazione, produce fusti lunghi e dirit-

ti, simili a bastoni, che possono esseretagliati dopo qualche anno. Abbiamorinvenuto molti pioli i cui anelli di cre-scita, che indicano uno sviluppo moltorapido, e la cui forma diritta presentanole caratteristiche che si evidenziano in unbosco tenuto a ceduo.

Lo studio di un sito archeologico«umido» non può essere completo senzaun'ampia indagine multidisciplinare deisuoi aspetti ambientali, che comprendal'analisi non solo dei pollini, ma anchedei resti macroscopici di piante e anima-li. Per esempio, il ritrovamento nei So-merset Levels di esoscheletri chitinosi discarabei parzialmente conservati ci hapermesso di aggiungere dettagli al qua-dro in precedenza assai generico del cli-ma della Gran Bretagna meridionale inepoca neolitica. Diyerse specie di scara-bei vivono tuttora nella regione, ma altresono scomparse, in qualche caso perchénon erano in grado di adattarsi al muta-mento del clima. Una delle specie scom-parse, Oodes gracilis, si ritrova attual-mente solo in zone dell'Europa conti-nentale in cui gli inverni sono più freddie le estati più calde che nei SomersetLevels. La presenza di questo scarabeoindica quindi che le temperature inver-nali nella Gran Bretagna meridionale al-l'epoca della costruzione del SweetTrack erano da due a quattro gradi Cel-sius più basse di oggi e che le tempe-rature estive erano da due a tre gradipiù elevate.

Anche i granuli di polline rinvenuti neiSomerset Levels ci hanno fornito infor-mazioni preziose. I pollini di cereali e dialtre graminacee che crescono su terreniaperti sono la migliore dimostrazioneche l'agricoltura veniva praticata sullecolline e sulle isole. Oltre a ciò, la gam-ma di specie polliniche ritrovate confer-ma l'esistenza di boschi intorno all'ac-quitrino. I dati forniti dai pollini, com-binati con la nostra conoscenza dei legniche costituivano il camminamento, cihanno permesso di determinare la com-posizione delle foreste di altura. Gene-ralmente si trattava di boschi misti in cuiquerce, olmi, frassini e tigli erano gli al-beri di alto fusto più comuni, dominantisu un sottobosco a noccioli e agrifogli.Un tempo si riteneva che i tigli fosserorari nel Neolitico, ma i dati pollinici e ilcamminamento stesso dimostrano chequesti alberi prosperavano nei SomersetLevels, soprattutto sulle Polden Hills.

Un buon esempio di ciò che si puòapprendere dagli studi multidisciplinariè la scoperta che la porzione centrale delcamminamento attraversava un corsod'acqua. Qui, invece di trovare una solaguida e una serie ordinata di pioli, ab-biamo scoperto che tre guide erano stateimpilate una sopra l'altra per sopraele-vare ulteriormente il camminamento, ilche fa pensare che i costruttori dovetteromodificare il loro progetto per superareun tratto di acqua profonda. In definiti-va non ebbero molto successo: in questopunto, infatti, abbiamo scoperto che le

tavole del camminamento erano in com-pleto disordine e rovesciate a fianco del-la struttura di sostegno, a dimostrazionedel fatto che erano state asportate dal-l'acqua. L'analisi dei resti di piante eanimali conferma la presenza di un corsod'acqua. Accanto ai comuni giunchi ecanne prosperavano le ninfee; eranopresenti anche girinidi, insetti che vivo-no alla superficie dell'acqua, e grossi«ragni pirata» (Dolomedes fimbriatus),che costruiscono zattere di detriti vege-tali in pozze d'acqua permanenti, dovecacciano insetti acquatici e persino mi-nuscoli pesci. La conservazione dei restidi questi ragni a corpo molle per ben6000 anni è un fatto davvero singolare.

T manufatti caduti a coloro che per-correvano il camminamento consen-

tono di cogliere altri particolari delle at-tività che si svolgevano nell'acquitrino eal di là di esso. Il tracciato era largo solouna trentina di centimetri e passava at-traverso alte canne che dovevano impe-dire di arrivare con lo sguardo fino all'e-stremità opposta. L'intralcio delle can-ne, l'acqua alta e i pioli sporgenti rende-vano il percorso nel complesso assai pre-cario: non vi era certo spazio sufficienteperché due persone si incrociassero! Èquindi logico aspettarsi di trovare ogget-ti che furono persi o spezzati durante iltragitto, oltre a reperti da mettere in re-lazione con le attività che si svolgevanonell'acquitrino.

Fra i numerosi reperti da noi trovati visono le schegge, utensili ricavati lavo-rando nuclei di selce scura a grana finecon percussori di pietra o d'osso, che sirinvengono in gran numero nei siti neo-litici situati all'asciutto. Questi oggettirivestivano un particolare interesse pernoi perché sapevamo con certezza cheerano rimasti pressoché indisturbati dalmomento in cui erano stati perduti.

Diversi utensili su scheggia erano incondizioni perfette per l'analisi delletracce di usura. Con l'aiuto di un micro-scopio, è possibile determinare per qua-le scopo venisse usato un attrezzo esami-nandone il tipo di usura. Basandoci suquesto fatto, siamo stati in grado di sud-dividere le schegge in gruppi ben distinti:uno era servito per tagliare il legno, unoper le canne, uno per altre piante (cheper il momento non sono state identifi-cate, ma hanno lasciato sulla pietra unalone screziato) e infine uno (rappresen-tato da un'unica scheggia) per le pelli. Leschegge raccolte dimostrano che, comeci aspettavamo, gli abitanti andavano acaccia nella palude e utilizzavano cannee altri vegetali.

Abbiamo ritrovato anche punte difreccia, a ulteriore dimostrazione che ve-niva praticata la caccia, se non la guerra.Alcune punte conservano ancora - circo-stanza davvero rara - l'asta, lo spagoper il fissaggio e tracce di colla. Sonostati recuperati anche molti frammentidi archi.

Tutti i nuclei di selce erano stati im-

portati nei Somerset Levels e quindi laloro presenza rivela contatti con popola-zioni che non vivevano negli immediatidintorni. Pure importate erano una testa

d'ascia di selce (dall'Inghilterra orienta-le) e una, sorprendente, di giadeitite(con tutta probabilità della regione alpi-na), entrambe mai utilizzate, a giudicare

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Page 4: La strada più antica del mondo - Katawebdownload.kataweb.it/mediaweb/pdf/espresso/scienze/1990_257_8.pdf · La strada più antica del mondo In Inghilterra, il Sweet Track, un camminamento

CACCIAE RACCOLTA

LEGNAME, PASCOLOIN FORESTA, COLTIVAZIONEDI PICCOLI APPEZZAMENTI

PRODUZIONEDI CEREALI

APPEZZAMENTOSARCHIATO

CAMPIARABILI

PASCOLOBOSCOCEDUO

C MMINAMENTO

ACQUITRINO

PRODUZIONEDI FORAGGIO

CACCIA,RACCOLTA,PESCA

SENTIERO\

Le varie attività dei costruttori del camminamento sono state de-dotte dall'analisi del legno recuperato nello scavo e dallo studio deipollini, dei manufatti e di altri materiali sepolti nella torba circo-stante il tracciato. Nell'acquitrino si praticavano caccia e pesca esi raccoglievano canne per ricoprire i tetti. Nelle zone più alte, doveerano situati gli insediamenti, parte della foresta era stata tagliata

per ricavare legname e per ottenere terre coltivabili e pascoli; lezone boscose restanti erano utilizzate per la caccia. Veniva anchepraticata la ceduazione, ossia il taglio di alberi effettuato in mododa favorire la rapida crescita di germogli dai ceppi risultanti. Icaratteristici fusti lunghi e diritti impiegati nel camminamento co-stituiscono la più antica testimonianza di pratiche di silvicoltura.

dalle loro condizioni. Possiamo afferma-re con certezza che esse non erano im-manicate , perché i manici di legno si sa-rebbero senza dubbio conservati nellatorba. Il fatto che le asce non avesseromanico e fossero virtualmente nuove fapensare che venissero portate a un luogodi lavoro quando i loro sfortunati pro-prietari le persero in quella che si rivelòdi certo una passeggiata molto costosa.È anche possibile che le asce siano statedepositate deliberatamente in quel pun-to per motivi a noi sconosciuti, forse co-me offerta votiva per la costruzione delSweet Track.

Abiamo anche scoperto ceramiche ediversi oggetti di legno lungo il per-

corso. Alcuni di questi manufatti, comei cocci isolati, potrebbero essere statiasportati dai vicini insediamenti e trasci-nati nell'acquitrino dalla pioggia anzichéesservi depositati direttamente. Tutta-via, nei casi in cui i mucchietti di cocciformano vasi quasi completi, possiamosupporre che i recipienti siano caduti aqualcuno che percorreva il cammina-mento. Uno di questi vasi rotti contene-va nocciole; in un altro caso, un utensiledi legno per mescolare era trasportatonel recipiente, che conteneva forse unasorta di zuppa di cui non resta traccia.

Gli oggetti di legno comprendono at-trezzi da scavo (come zappe e vanghe),spatole, cunei, manici, un cucchiaio, unpettine, fermagli e una coppa decoratacon incisioni. Nessuno di essi è spettaco-

lare per forma o per fattura: si trattasemplicemente di quegli oggetti di usocomune di cui è logico supporre l'esi-stenza. Sono importanti, tuttavia, per-ché manufatti di questo tipo non si sonoconservati nei siti coevi posti all'asciutto.

Una scoperta davvero sorprendente èquella di spilloni in legno di tasso accu-ratamente levigati, la cui funzione è sco-nosciuta. Si tratta di sottili bacchette del-la lunghezza di circa 20 centimetri, ricur-ve in punta, che potrebbero essere ser-vite come ornamenti o, forse, fermagliper vestiti. Se la seconda ipotesi è vera,gli spilloni sono tutto ciò che resta degliabiti e delle persone che li portavano: latorba acida ha dissolto completamenteossa e oggetti in pelle.

La perdita di gran parte dei materialidi origine non vegetale è il prezzo cheoccorre pagare per l'eccezionale conser-vazione del legno e di altri resti di piante.In effetti non sappiamo nulla di precisosu quali animali venissero cacciati ocomunque utilizzati dai costruttori delcamminamento. Sappiamo che eranopresenti roditori, a causa dei segni didenti lasciati su un paio di nocciole da untopo campagnolo e da un moscardino.Questi piccoli animali, però, erano pro-babilmente di scarso interesse per gliagricoltori e i cacciatori che vivevano neiSomerset Levels 6000 anni fa.

Ad alcuni l'analisi minuziosa di unbreve tracciato attraverso un acquitrinopotrebbe sembrare un esercizio fine a sestesso. Tuttavia le scoperte che abbiamo

compiuto dimostrano l'importanza diquesti studi e della ricerca di ulteriorisiti umidi.

Si pensi a tutto ciò che abbiamo ap-preso sul passato dal nostro straordina-rio ritrovamento di manufatti di legno edai nostri studi paleoambientali. Sappia-mo quale fosse la vegetazione dell'acqui-trino e degli antichi boschi e conosciamomolte delle attività che si svolgevano quie sulle colline. Siamo riusciti a determi-nare le temperature dell'epoca. I pioli ele guide ricavati da boschi tenuti a ceduoci forniscono la più antica testimonianzadella silvicoltura nel Neolitico. Inoltre ilcamminamento è un eloquente esempiodell'abilità dei costruttori - che dispone-vano solo di asce di pietra, cunei e fuochiper abbattere i grandi tronchi - nella scel-ta e nella lavorazione del legno. Presu-mibilmente essi non erano i soli a quel-l'epoca a possedere simili capacità.

La rapida scomparsa del cammina-mento, la sua struttura e, soprattutto,gli studi dendrocronologici garantisconoche tutti i reperti rinvenuti sono coevi.Non stiamo parlando della tipica nozio-ne di «coevo» in senso archeologico, checomprende archi di tempo di 200 o, neicasi più fortunati, 100 anni; si tratta ditempo reale. Ogni cosa - i manufatti dipietra e ceramica, le tavole e i pioli dilegno, l'acquitrino, il topo campagnoloe il moscardino, le foreste sulle alture, icampi e i boschi a ceduo - è esistita perun breve arco di tempo, di durata infe-riore alla vita di un uomo.

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