LA STORIA DI MAFEKING - Aquile Randagie · felici quando uno sciame di locuste si abbatté sulla...

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LA STORIA DI MAFEKING Disegni di P. Joubert

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Mafeking è il nome che i primi coloni inglesi diedero ad uno sperduto villaggio nella polverosa pianura a nord di Città del Capo, in Sud Africa. Il suo nome significa letteralmente “il posto delle pietre”. Oggi è la capitale della provincia sudafricana del Nordovest, ma nel 1899 Mafeking era solo un piccolo borgo, con larghe strade a scacchiera e con una grande piazza quadrata, che brillava sotto il sole africano su una pianura erbosa e nuda, con qualche raro albero isolato. Ad ovest della località vi era il villaggio indigeno di Baralong, posto fra le due sponde del fiume Molopo. Mafeking era molto vicina al confine con la repubblica boera del Transvaal. I Boeri erano discendenti di coloni olandesi emigrati nell’Africa del sud nel XVI secolo. Vi avevano costituito alcune repubbliche indipendenti e si dedicavano per lo più all’agricoltura. Però, quando furono scoperti importanti giacimenti minerari, in particolare di oro e di diamanti, la Gran Bretagna si interessò ai loro territori. L’Impero Britannico era al massimo della sua potenza, ma, nonostante ciò, le due piccole repubbliche boere dell’Orange e del Transvaal, si ribellarono alle pretese inglesi. La lotta impari e senza speranza delle due pìccole repubbliche per la difesa della propria indipendenza, si concluse con la vittoria inglese e con la fine dei due stati boeri. Tuttavia, nonostante la sua superiorità numerica e militare, nel!a prima fase della guerra la Gran Bretagna subì una serie di umilianti disfatte. Non è lo scopo di questo scritto interessarsi alle vicende della guerra anglo-boera, né di voler giudicare, con gli occhi e con la mentalità attuali, questioni che risalgono a tanti anni fa. Interessiamoci invece all’avventura e al talento mostrati da B.P. in quella occasione che lo rese famoso e che, involontariamente, contribuì alla nascita dello scautismo.La città era priva di qualsiasi difesa. Quando fu evidente che non sarebbe stato possibile evitare la guerra e che la città sarebbe stata posta sotto assedio, il colonnello Baden-Powell cominciò a fortificarla. Aveva un grande rispetto dei Boeri.Senza indugio dispose la costruzione di un rifugio sotterraneo per proteggere la popolazione dal cannoneggiamento nemico; furono scavate trincee; per barricare le strade furono sacrificati carri e vagoni.Dopo aver caricato moltissime donne e bambini su un treno munito di scorta che li recasse in salvo nella città di Kimberley, più a sud, Baden-Powell, nel suo quartier generale, si dedicò a un riesame della situazione. Sapeva che i rimanenti novemila abitanti di Mafeking erano in grave pericolo, e che la guarnigione inglese, 1.250 uomini mal equipaggiati, era uno scherzo per i Boeri.

MAFEKING

SUDAFRICA

NAMIBIA

BOTSWANA

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Assedio e strategie

I preparativi erano a malapena terminati quando, il giorno 11 ottobre 1899, fu dichiarata la guerra. Il 13 ottobre la città fu circondata da un esercito di novemila Boeri. Era cominciato l’assedio di Mafeking. Tre giorni dopo sulla città si abbatté una pioggia di granate. Per quattro ore gli scoppi squarciarono le strade e riempirono la piazza del mercato di frammenti di proiettili. Al termine del bombardamento la popolazione si rese comunque conto che i danni non erano poi stati così gravi. B-P scribacchiò in fretta un ironico messaggio al quartier generale inglese: «Tutto bene. Quattro ore di bombardamento. Un cane rimasto ucciso». Lo consegnò a un uomo del posto, con l’ordine di fare in modo che «incidentalmente», finisse in mano dei Boeri. Continuò col suo bluff anche nei giorni seguenti, riuscendo a convincere il nemico che le forze difensive erano di gran lunga meglio equipaggiate di quanto non fossero in realtà.

Campi minatiPensando che i Boeri avrebbero avuto paura dei campi minati B.P. fece seppellire nel terreno intorno alla città una quantità di scatole metalliche. Poi fece affiggere degli avvisi, segnalando il pericolo rappresentato da esse e fece in modo che anche i Boeri lo venissero a sapere. Non disse però che le scatole erano riempite con... sabbia.

Fili spinatiI Boeri avevano protetto le loro linee con fili spinati. B.P. non aveva potuto fare altrettanto perché non ne aveva. Però osservò attentamente con il binocolo i movimenti che facevano i soldati boeri quando oltrepassavano i fili spinati. Poi fece piantare dei paletti verticali e disse ai suoi di fare gli stessi movimenti dei Boeri. Questi non si accorsero mai che non c’era nessun filo spinato intorno ai fortini inglesi.

Proiettori notturniB.P. temeva molto un attacco notturno. Un viaggiatore di commercio, rimasto bloccato a Mafeking, aveva alcune lampade ad acetilene. Utilizzando una scatola di biscotti in metallo, B.P. costruì un proiettore che mise in cima ad un palo. Nel corso

Fieri e sicuri di sé, gli agricoltori boeri imparavano sin da bambini a cavalcare e sparare; conoscevano ogni centimetro dell’impervio terreno percorso dai loro carri. Erano un osso ben duro per i soldati inglesi, con meno esperienza del paese. Il colonnello Baden-Powell non sottovalutò mai quei formidabili nemici e comprese che i suoi uomini avrebbero potuto rendere di più barricandosi dentro Mafeking che cercando di difendersi in campo aperto, su quel suolo che i Boeri conoscevano tanto bene.

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della notte lo utilizzava per illuminare le linee avversarie, poi lo faceva spostare molto rapidamente da una parte all’altra della città. I Boeri, pensando che Mafeking fosse dotata di un gran numero di proiettori, non si azzardarono a lanciare attacchi notturni. Purtroppo la riserva di carburo finì presto e questo fece terminare le dimostrazioni notturne.

CannoniB.P. non aveva nemmeno i cannoni per la difesa e i due che gli furono inviati da Città del Capo erano vecchi e con un tiro insufficiente. Allora incaricò l’officina ferroviaria di Mafeking di fabbricare un cannone adattando un tubo di acciaio lungo tre metri, rinforzandolo con longheroni e barre d’acciaio. Il cannone fu chiamato The wolf in onore di B.P. (il cui soprannome, come è noto, era Impeesa, Il lupo che non dorme mai). L’officina ferroviaria recuperò anche un vecchio cannone in bronzo da marina ad avancarica del XVIII secolo, che era finito come colonna di sostegno di un portico, gli costruì un affusto e delle munizioni e lo mise in condizioni di sparare di nuovo.

Un po’ di sollievo

Durante le prime settimane di assedio Baden-Powell seppe ben poco di quanto stava succedendo fuori. I rapporti che riceveva non erano degni di fede. Rendendosi conto che potevano passare parecchie settimane, forse anche mesi, prima che arrivassero i soccorsi, egli assunse la gestione di tutti i servizi essenziali e introdusse il razionamento del cibo. Stava cominciando l’estate sudafricana e, per integrare lo stretto razionamento che aveva imposto, Baden-Powell invitò i locali a coltivare frutta e verdura. Essi erano anche incaricati di tenere in buono stato le trincee e di riparare gli edifici di argilla rossa danneggiati dal continuo fuoco nemico.B-P sapeva che tanto i soldati quanto i civili assediati avevano bisogno di un minimo di distensione. Le ostilità erano interrotte la domenica; e ogni domenica, dopo una cerimonia religiosa, tutta la città partecipava a «eventi sportivi, recite di bambini, concerti, rappresentazioni teatrali e sciocchezze d’ogni genere», pensati dal comandante in persona.

«Non è passato un giorno dall’inizio dell’assedio in cui non abbiano bombardato la città con proiettili dirompenti e granate comuni. Ma siamo ancora vivi e abbiamo ancora abbastanza spirito da prenderci gioco, attraverso i terrapieni, dei nostri nemici». [Comunicato stampa da Mafeking]

Il cannone “The wolf”

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Nonostante l’apparenza scherzosa, il colonnello Baden-Powell prendeva molto sul serio le sue responsabilità. Gli uomini avevano fiducia nella sua forza e nella sua determinazione. Di notte viveva all’altezza del suo nome africano, Impeesa, il lupo che non dorme mai. Coperto dalle tenebre, strisciava fuori della città per ispezionare le linee nemiche e scoprire che cosa facessero i Boeri.Dentro la città assediata, i ragazzi erano di continuo intralcio agli adulti che cercavano di far fronte alla dura realtà dell’assedio. Oltretutto sembravano cercare il pericolo. Nella corsa alla raccolta di granate esplose, da conservare come souvenir, dimenticavano spesso che potevano saltare in aria. Il colonnello Baden-Powell si rese conto che i ragazzi dovevano diventare un aiuto, invece di essere un impedimento. Poiché tutti gli uomini erano impegnati in guerra, nessuno svolgeva più tutta una serie di lavori di vitale importanza. Uno degli ufficiali di Baden-Powell, il maggiore Cecil, ricevette l’incarico di organizzare un nuovo corpo di cadetti per ragazzi di età superiore ai nove anni.

Il corpo di cadetti di Mafeking

Iniziò con un gruppo di diciotto ragazzi, costituito da un sergente maggiore, un sergente, due caporali e quattordici soldati semplici. Erano estremamente compiaciuti delle uniformi kaki pescate nei magazzini militari. Il maggiore Cecil insegnò loro disciplina ed esercitazioni; ricorrendo a giochi e gare, li preparò per i compiti che avrebbero dovuto svolgere. Baden-Powell fu impressionato dalla precisione e dal coraggio dei cadetti; essi furono presto pronti per assumersi la responsabilità di portare messaggi, consegnare la posta e fare turni di sentinella. Col tempo il corpo di cadetti di Mafeking fu ufficialmente riconosciuto come parte integrante della difesa della città.

Il corpo di cadetti di Mafeking, he svolgeva il servizio postale e altri compiti vitali, contribuì direttamente alla formazione del movimento scout fornendo a Baden-Powell la prova che i giovani, opportunamente addestrati, sanno dimostrare coraggio e risolutezza in situazioni difficili.

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Forse il momento di maggiore orgoglio per i cadetti fu quando la città rimase senza francobolli e il fotografo locale, insieme con il tipografo del Mafeking Mail, ne realizzò alcune serie per uso temporaneo. Il francobollo riproduceva una fotografia del sergente maggiore dei cadetti, in bicicletta, che si accingeva a consegnare le lettere.

Anni dopo, Baden-Powell si sarebbe ricordato di loro. I cadetti gli avevano dimostrato che anche ai ragazzi si potevano affidare compiti di responsabilità. Il corpo dei cadetti fu un anello importantissimo della catena che, alla fine, avrebbe portato alla fondazione dell’organizzazione scout mondiale.

Giorni di ansia

Per quanto il morale rimanesse alto, in parte grazie alla calma e alla sicurezza manifestate da B-P, il tempo era agli sgoccioli per i cittadini e la guarnigione di Mafeking. Venne e passò il Natale 1899. Con l’inizio del secolo in Sudafrica arrivarono migliaia di soldati inglesi e crebbe la speranza che i rinforzi giungessero presto a Mafeking. Ma essa svanì a febbraio, quando il colonnello Baden-Powell seppe che le truppe non sarebbero arrivate prima di maggio.Si stava ormai dando fondo alle provviste di cibo, denaro e munizioni. B-P era, come sempre, pieno di idee. Dette disposizione che la banca di Mafeking stampasse banconote proprie; istituì quattro grandi cucine, che dispensavano uno stufato realizzato secondo la seguente ricetta: «Mezzo cavallo, 250 libbre; farina di granturco, 15 libbre; lolla di avena, 47 libbre. Ne risultano 132 galloni di una minestra che ha la consistenza del porridge ». Il «sowens», una specie di porridge di avena, divenne il componente base della dieta degli abitanti di Mafeking; era talmente insipido che tutti furono felici quando uno sciame di locuste si abbatté sulla città: mangiate fritte, parevano avere «tutto l’aroma e la leggerezza di uno spago masticato», ma B-P riuscì a trovare una piccola riserva di curry che ne migliorò leggermente il gusto.Dopo sei mesi cominciarono a giungere messaggeri esausti che portavano notizie della guerra e posta di parenti e amici, da tempo in attesa di essere consegnata; c’era anche un messaggio inviato a Baden-Powell dalla regina Vittoria in persona.

La signora Davies fu una delle donne che rimasero a Mafeking per aiutare a difendere la città. Esperta nell’uso del fucile, era in grado di partecipare ai turni dietro le barricate, mentre altre donne sfidavano le pallottole nemiche curando i soldati feriti dalle cannonate.

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«Continuo a seguire con fiducia e ammirazione la paziente e valorosa resistenza opposta al nemico sotto il vostro comando sempre pieno di risorse», scriveva la regina. Ma i rinforzi non arrivavano. Si era alla fine di aprile. L’assedio durava da quasi duecento giorni. Le provviste alimentari sarebbero terminate nel giro di quattro settimane e tra soldati e civili si stavano diffondendo malattie. Baden-Powell radunò il suo staff e comunicò che occorreva ridurre ulteriormente le razioni. Era deciso a non cedere.Ma quanto avrebbe potuto resistere Mafeking?

La notte di Mafeking

Dopo duecentodiciassette interminabili giorni, Mafeking fu raggiunta da una colonna di soccorsi inglese. A Londra, il 17 maggio 1900 era stato un normale giorno di primavera. Alle ore 21 ormai tutti avevano finito di lavorare, ma molti londinesi erano ancora per strada. A ogni angolo erano in vendita i giornali della sera e i lettori scorrevano i titoli alla ricerca di notizie della guerra sudafricana; volevano sapere soprattutto della resistenza di Mafekìng, sotto Baden-Powell. Nei lunghi mesi di assedio la cittadina sudafricana con i suoi coraggiosi abitanti e il suo audace e intraprendente comandante erano diventati personaggi familiari. La nazione britannica si era presa a cuore la sorte di Baden-Powell. Mafeking era qualcosa di più di una cittadina sudafricana, era diventata il simbolo stesso dell’impero britannico: la sopravvivenza dell’impero era affidata alla capacità di Baden-Powell di resistere a un esercito tre volte più numeroso di tutto l’insediamento di Mafeking. Poche settimane prima Agnes Baden-Powell aveva scritto al fratello: «Tutti parlano di te... la tua fotografia è in tutti i negozi... dicono che è la preferita, che è quella che si vende di più».Quella sera, come sempre, i londinesi speravano di scoprire che il tormento di Mafeking sarebbe finito presto. All’improvviso si udì un bisbiglio, poi un mormorio, poi un forte grido: «I rinforzi hanno raggiunto Mafeking!». L’agenzia di stampa internazionale Reuters aveva trasmesso un messaggio agli uffici di Fleet Street del Daily Telegraph; presto davanti alla Mansion House, residenza ufficiale del Lord Mayor, il sindaco di Londra, apparve un manifesto che annunciava la buona notizia: MAFEKING E STATA LIBERATA. NELLA GUARNIGIONE E ENTRATO CIBO. IL NEMICO E’ DISPERSO.

Questo quadro, dell’epoca, illustra le reazioni della gente: i londinesi, esultanti, celebrarono in grande stile la liberazione di Mafeking, cantando e ballando per le strade. Sui giornali apparvero molte immagini come questa.

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L’eroe del momento

Il pubblico inglese, di solito assai contenuto, impazzì dalla gioia. Persone che non si conoscevano si stringevano la mano o si abbracciavano per strada. Fu interrotta la rappresentazione di molti spettacoli, in modo da poter dare la notizia. Tutti acclamavano a Baden-Powell e cantavano l’inno nazionale. Londra non aveva mai visto una notte ditale esultanza.B-P era l’eroe del momento. «Tre evviva per Baden-Powell!» si gridava in continuazione. Con la fine dell’assedio, Baden-Powell raggiunse di colpo la fama. Era esattamente quello di cui il pubblico aveva bisogno: un eroe modesto e dotato di senso dell’umorismo, che affrontava il successo con grande dignità. Questo non significa che a B-P piacessero la fama e le adulazioni che le avventure di Mafeking gli avevano procurato. Le chiamava «quella dannata notorietà». Fu costretto ad accettare il fatto che da quel momento in poi sarebbe sempre stato una figura pubblica, con tutte le pressioni e le responsabilità che questo comportava.Ricevette migliaia di lettere, in particolare di ragazzi, che avevano letto delle sue avventure e volevano chiedergli consiglio. In qualche modo, si rendevano conto che quel famoso soldato era tutto fuorché borioso: anzi, era estremamente disponibile e davvero interessato ai loro problemi. B-P (come tutti lo chiamavano) era felice di quelle lettere. Rispondeva attentamente a tutti, ricordando i ragazzi di Mafeking, giudicati pestiferi, che si erano trasformati così rapidamente in coraggiosi e utili membri della comunità.

Baden-Powell a Mafeking

Disegno di B.-P.Disegno di P. Joubert