La stessa semplicità - kolbemission.net filenon ho potuto fare a meno di fargli la foto». E io non...

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EDITORIALE 3 S ono entrata in cappella e l’ho trovato così...», mi ha detto Altomare, una mis- sionaria della comunità di Verona, «e non ho potuto fare a meno di fargli la foto». E io non posso fare a meno di condividere con voi questa istantanea, perché ci dice tante cose. Cose molto belle! Prima di tutto, il rapporto innato, vero, con- creto che i bambini hanno con il “soprannatu- rale”. C’è una affinità speciale fra il cuore dei piccoli e quello di Dio, una capacità di perce- zione e accoglienza del divino che possiamo de- finire “naturale”. Probabilmente per la purezza interiore che hanno ancora e che ancora è ca- pace di sentire la presenza di Dio nell’anima. E, poi, c’è questa semplicità di espressione per cui i bimbi non si “vergognano” di mostrare i loro sentimenti. Amano? Hanno bisogno di qualcosa? Hanno fiducia? Te lo fanno capire. Proprio come questo bambino che mette le sue manine in quelle della Madonna per... dirle ciò che gli sta a cuore, per raccomandarsi a lei, per fare una preghiera che, senza tanti giri di parole, va sicuramente dritta al cuore della Madre. Papa Francesco, nel suo Messaggio per la Giornata mondiale delle comuni- cazioni, ricorda che, così come in famiglia si impara la lingua materna, sempre in famiglia «si trasmette quella forma fondamentale di comunicazione che è la preghiera». Possiamo dire che è in famiglia dove il bambino impara a dare voce al suo rapporto con Dio. Da qui l’importanza di favorire nei piccoli questa dimen- sione così importante della vita. Il mese di maggio può essere una buona occasione, anche per noi “grandi”, per riscoprire il dono di un rapporto familiare con il Signore, per ritornare a quella semplicità di espressione che dice fiducia totale. E ricordare Maria in que- sto mese a lei dedicato vuol dire credere nella maternità che Dio Padre le ha of- ferto affinché il Figlio diventasse uomo, e affinché ognuno di noi, oggi, possa contare su di lei per essere, a nostra volta, veri uomini e vere donne. Paola Bergami La stessa semplicità «

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EDITORIALE

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Sono entrata in cappella e l’ho trovatocosì...», mi ha detto Altomare, una mis-sionaria della comunità di Verona, «e

non ho potuto fare a meno di fargli la foto». Eio non posso fare a meno di condividere con voiquesta istantanea, perché ci dice tante cose.Cose molto belle!

Prima di tutto, il rapporto innato, vero, con-creto che i bambini hanno con il “soprannatu-rale”. C’è una affinità speciale fra il cuore deipiccoli e quello di Dio, una capacità di perce-zione e accoglienza del divino che possiamo de-finire “naturale”. Probabilmente per la purezzainteriore che hanno ancora e che ancora è ca-pace di sentire la presenza di Dio nell’anima.

E, poi, c’è questa semplicità di espressioneper cui i bimbi non si “vergognano” di mostrarei loro sentimenti. Amano? Hanno bisogno di

qualcosa? Hanno fiducia? Te lo fanno capire. Proprio come questo bambino chemette le sue manine in quelle della Madonna per... dirle ciò che gli sta a cuore,per raccomandarsi a lei, per fare una preghiera che, senza tanti giri di parole, vasicuramente dritta al cuore della Madre.

Papa Francesco, nel suo Messaggio per la Giornata mondiale delle comuni-cazioni, ricorda che, così come in famiglia si impara la lingua materna, semprein famiglia «si trasmette quella forma fondamentale di comunicazione che è lapreghiera». Possiamo dire che è in famiglia dove il bambino impara a dare voceal suo rapporto con Dio. Da qui l’importanza di favorire nei piccoli questa dimen-sione così importante della vita.

Il mese di maggio può essere una buona occasione, anche per noi “grandi”,per riscoprire il dono di un rapporto familiare con il Signore, per ritornare aquella semplicità di espressione che dice fiducia totale. E ricordare Maria in que-sto mese a lei dedicato vuol dire credere nella maternità che Dio Padre le ha of-ferto affinché il Figlio diventasse uomo, e affinché ognuno di noi, oggi, possacontare su di lei per essere, a nostra volta, veri uomini e vere donne.

Paola Bergami

La stessasemplicità

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