La Stenografia

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La Stenografia La stenografia non è un tipo di scrittura nè segreta, nè a maggior ragione nascosta. Tuttavia faremo qualche cenno lo stesso per la semplice ragione che la stenografia appartiene comunque alla sfera della comunicazione. La stenografia, dal greco stenos e grafos, è definita come la scrittura veloce e sintetica, che consente di indicare i vari fonemi mediante segni molto semplici e l'uso di abbreviazioni fisse e facoltative. Tale scrittura è tanto veloce che consente di seguire il parlato fino alla velocità di circa 180 parole al minuto. È una modalità di scrittura che permette di catturare e riportare velocemente su carta le frasi ascoltate in tempo reale. La stenografia è un procedimento di scrittura convenzionale abbreviata, fondata sull'uso di segni speciali e di particolari norme di abbreviazione delle parole e delle frasi. Il risultato di una attività stenografica si chiama stenogramma che è un insieme di segni stenografici. Essa è molto importante in alcune attività private e pubbliche come per esempio quella di resocontista, perché consente di redigere il resoconto stenografico o quello sommario di assemblee, consigli di amministrazione, convegni, ecc... Inoltre la stenografia è importante nel campo giornalistico laddove si rende necessario effettuare interviste a politici, industriali, banchieri, attori cinematografici che non permettono di avere tempo per prendere appunti con calma. In genere è importante anche per uso personale come per esempio per scrivere appunti. La stenografia è una disciplina antica (il primo stenografo è considerato Tirone, il liberto di Cicerone) e ultimamente non è più così utile come nei decenni passati quando veniva insegnata nella scuola pubblica (scuole per ragionieri chiamati istituti tecnici commerciali) e rischia di essere dimenticata per sempre. Le ragioni sono diverse. Intanto perchè la stenografia è stata sostituita dalle cosiddette Nuove Tecnologie. Ad esempio, è più facile inviare un fax o un e-mail piuttosto che un testo stenografico impossibile da tradurre con codici telematici.

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Stenografia applicata

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La Stenografia

La stenografia non è un tipo di scrittura nè segreta, nè a maggior ragione nascosta. Tuttavia faremo qualche cenno lo stesso per la semplice ragione che la stenografia appartiene comunque alla sfera della comunicazione.

La stenografia, dal greco stenos e grafos, è definita come la scrittura veloce e sintetica, che consente di indicare i vari fonemi mediante segni molto semplici e l'uso di abbreviazioni fisse e facoltative. Tale scrittura è tanto veloce che consente di seguire il parlato fino alla velocità di circa 180 parole al minuto. È una modalità di scrittura che permette di catturare e riportare velocemente su carta le frasi ascoltate in tempo reale. La stenografia è un procedimento di scrittura convenzionale abbreviata, fondata sull'uso di segni speciali e di particolari norme di abbreviazione delle parole e delle frasi. Il risultato di una attività stenografica si chiama stenogramma che è un insieme di segni stenografici.

Essa è molto importante in alcune attività private e pubbliche come per esempio quella di resocontista, perché consente di redigere il resoconto stenografico o quello sommario di assemblee, consigli di amministrazione, convegni, ecc...

Inoltre la stenografia è importante nel campo giornalistico laddove si rende necessario effettuare interviste a politici, industriali, banchieri, attori cinematografici che non permettono di avere tempo per prendere appunti con calma. In genere è importante anche per uso personale come per esempio per scrivere appunti.

La stenografia è una disciplina antica (il primo stenografo è considerato Tirone, il liberto di Cicerone) e ultimamente non è più così utile come nei decenni passati quando veniva insegnata nella scuola pubblica (scuole per ragionieri chiamati istituti tecnici commerciali) e rischia di essere dimenticata per sempre.

Le ragioni sono diverse. Intanto perchè la stenografia è stata sostituita dalle cosiddette Nuove Tecnologie. Ad esempio, è più facile inviare un fax o un e-mail piuttosto che un testo stenografico impossibile da tradurre con codici telematici. Inoltre con i programmi di videoscrittura continuare a ricorrere ancora alla stenografia sarebbe fortemente antieconomico.

La stenografia conserva ancora in qualche caso la sua validità in pochissime applicazioni, soprattutto nei resoconti di assemblee e di consigli di amministrazione, come i funzionari stenografi della Camera dei Deputati, che redigono il resoconto stenografico delle discussioni che avvengono in questo ramo del Parlamento, assicurando così la pubblicità dei lavori parlamentari in maniera abbastanza fedele.

Un altro elemento che ha contribuito alla crisi della stenografia è stato l'avvento delle macchine per stenografare e soprattutto la scelta di avere privilegiato la stenotipia e la registrazione magnetica, relegando la stenografia fra i mezzi residuali di "resocontazione giudiziaria".

Moderni sistemi di Stenografia

Il primo moderno sistema di stenografia venne sviluppato nel 1588 dal chierico inglese Timothy Bright; a questo seguirono altri quattro sistemi inglesi: il sistema di John Willis, del 1602; quello dello scrittore e traduttore Thomas Shelton, del 1626; quello del maestro di scrittura William Mason, del 1672; infine quello del 1786 studiato da Samuel Taylor, che fu adattato a molte lingue

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europee. Durante il XVII e il XVIII secolo i sistemi stenografici seguirono in gran parte i principi del sistema di Willis: avevano caratteri di forma geometrica, con tratti diritti o archi di cerchio, ed erano fondamentalmente alfabetici (a ogni segno corrispondeva una lettera) e ortografici (rispettavano la normale ortografia delle parole).Altri sistemi importanti e diffusi furono quello fonetico sviluppato dal britannico Isaac Pitman nel 1837, quello dell'irlandese John Robert Gregg del 1888 e il sistema Speedwriting inventato nel 1924 dalla statunitense Emma Dearborn e riveduto nel 1950 da Leon Sheff.Il sistema più diffuso fu quello del tedesco Franz Xaver Gabelsberger. Inventato nel 1834 e rapidamente adattato a molte lingue, era alfabetico e ortografico, e i suoi segni erano corsivi e non geometrici, derivati dalle forme della normale scrittura corsiva. Adattato all'italiano nel 1863 da Enrico Carlo Noë, fu dichiarato nel 1928 sistema nazionale. Nel sistema Gabelsberger-Noë (cui si affiancarono altri, come i sistemi Meschini e Cima) i segni possono rappresentare singoli suoni, ma anche parole o parti di parole (ad esempio una desinenza), o espressioni ricorrenti; i tratti, fluidi e obliqui per maggior scorrevolezza, vengono tracciati su carta a righe, e un segno può assumere valore differente a seconda della sua posizione rispetto alla riga, e anche a seconda dello spessore del tratto; importante è pure l'uso di suffissi e prefissi codificati. Il meccanismo dell'abbreviazione logica, ovvero la possibilità di riduzione di parole a sigle a seconda del contesto, permette una ancor maggiore velocità di scrittura.

Stenotipia

A partire dalla fine del secolo scorso furono inventate varie macchine per registrare velocemente e fedelmente il parlato. Quelle di maggior successo furono la Stenograph e la Stenotype. La stenotipia è in grado di registrare un parlato estremamente rapido (oltre 200 parole al minuto), ed è ampiamente usata nei tribunali e nelle sedute parlamentari. È estremamente leggibile e può essere trascritta da persona diversa dallo scrivente.