La stella, la mezzaluna, il sole ed il...

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La stella, la mezzaluna, il sole ed il leone La nascita delle prime onorificenze extra-europee negli Imperi del vicino oriente Mario Volpe Così scrive nel 1846 il nobiluomo Luigi Cibrario, nel suo libro “Descrizione Storica degli Ordini Cavallereschi”, a proposito della “Decorazione del Sole e del Lione” del Regno di Persia: “A misura che l’incivilimento, seguendo la legge costante dell’umanità, va conquidendo la barbarie, le nazioni d’Oriente si fanno ad imitare alcuni degli usi e delle discipline d’Europa. La prima imitazione si riferisce ognora alle cose militari, nelle quali, conosciuta per ripetute sconfitte, l’inferiorità dei loro metodi, natural cosa è che aprano in fine gli occhi, e procaccino di appropriarsi le discipline che sole possono tutelare la loro indipendenza. L’imitazione degli ordini di guerra ha fatto pensare sicuramente ad imitar pure in qualche parte il modo di rimunerare i più valorosi, epperò si stabilirono segni d’onore, i quali con ulteriori progressi nella civiltà, si dispensarono poi anche, sebbene più raramente, al merito civile”. L’osservazione del Cibrario ci conferma come tra la fine del settecento ed i primi dell’ottocento, i sovrani degli imperi del vicino oriente – ed in particolare i Sultani ottomani e gli Scià persiani - iniziarono a sentire l’esigenza di creare, ad imitazione delle ormai consolidate tradizioni europee, onorificenze e segni distintivi per riconoscere e ricompensare servizi e benemerenze acquisiti nei confronti del trono e dello stato. E la movimentata epoca napoleonica ne fu l’ispiratrice. I numerosi confronti politici ed i continui conflitti militari che avevano visto per secoli le nazioni europee contrapporsi agli imperi della “Sublime Porta” e del “Trono del Pavone”, finirono infatti proprio in quel periodo, attraverso i sempre più frequenti contatti e scambi di alleanze tra potenze occidentali ed orientali, per convincere sia i Sultani ottomani che gli Scià persiani a dotarsi di propri sistemi onorifici. Sistemi destinati a soddisfare non solo le esigenze premiali interne, ma anche a dotarsi di adeguati strumenti onorifici da scambiare nelle occasioni cerimoniali di contatto con le varie corti europee. Tra le più significative e più antiche di queste istituzioni, ci sono due “esotici” ordini di merito, sulle cui origini si conoscono pochissimi particolari, che rappresentarono dei primordiali esempi di strumenti premiali per i Sultani e per gli Scià dell’epoca: l’ Ordine Imperiale della Mezzaluna, o del Crescente” dell’Impero Ottomano, e il già citato “Ordine del Sole e del Leone” dell’Impero Persiano. Curiosamente, i rispettivi sovrani fondatori, ossia il Sultano Selim III (1761-1808) e lo Scià Feth-Ali Qajar (1772-1834), scelsero entrambi di intitolare la loro prima onorificenza di stato ai propri emblemi nazionali e di rappresentarne nelle rispettive insegne le relative simbologie araldiche. In alto, un ritratto del Sultano ottomano Selim III, sopra, un ritratto dello Scià persiano Feth Ali Qajar. In basso, placca in ricamo dell’Ordine ottomano del Crescente (attribuita all’Amm, Nelson).

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Page 1: La stella, la mezzaluna, il sole ed il leoneimg109.imageshack.us/img109/5889/articolosoleeleone.pdfOttomano, e il già citato “ Ordine del Sole e del Leone ” dell’Impero Persiano.

La stella, la mezzaluna, il sole ed il leone La nascita delle prime onorificenze extra-europee negli Imperi del vicino oriente

Mario Volpe Così scrive nel 1846 il nobiluomo Luigi Cibrario, nel suo libro “Descrizione Storica degli Ordini Cavallereschi”, a proposito della “Decorazione del Sole e del Lione” del Regno di Persia: “A misura che l’incivilimento, seguendo la legge costante dell’umanità, va conquidendo la barbarie, le nazioni d’Oriente si fanno ad imitare alcuni degli usi e delle discipline d’Europa. La prima imitazione si riferisce ognora alle cose militari, nelle quali, conosciuta per ripetute sconfitte, l’inferiorità dei loro metodi, natural cosa è che aprano in fine gli occhi, e procaccino di appropriarsi le discipline che sole possono tutelare la loro indipendenza. L’imitazione degli ordini di guerra ha fatto pensare sicuramente ad imitar pure in qualche parte il modo di rimunerare i più

valorosi, epperò si stabilirono segni d’onore, i quali con ulteriori progressi nella civiltà, si dispensarono poi anche, sebbene più raramente, al merito civile”. L’osservazione del Cibrario ci conferma come tra la fine del settecento ed i primi dell’ottocento, i sovrani degli imperi del vicino oriente – ed in particolare i Sultani ottomani e gli Scià persiani - iniziarono a sentire l’esigenza di creare, ad imitazione delle ormai consolidate tradizioni europee, onorificenze e segni distintivi per riconoscere e ricompensare servizi e benemerenze acquisiti nei confronti del trono e dello stato. E la movimentata epoca napoleonica ne fu l’ispiratrice. I numerosi confronti politici ed i continui conflitti militari che avevano visto per secoli le nazioni europee contrapporsi agli imperi della “Sublime Porta” e del “Trono del Pavone”, finirono infatti proprio in quel periodo, attraverso i sempre più frequenti contatti e scambi di alleanze tra potenze occidentali ed orientali, per convincere sia i Sultani ottomani che gli Scià persiani a dotarsi di propri sistemi onorifici. Sistemi destinati a soddisfare non solo le esigenze premiali interne, ma anche a dotarsi di adeguati strumenti onorifici da scambiare nelle occasioni cerimoniali di contatto con le varie corti europee. Tra le più significative e più antiche di queste istituzioni, ci sono due “esotici” ordini di merito, sulle cui origini si

conoscono pochissimi particolari, che rappresentarono dei primordiali esempi di strumenti premiali per i Sultani e per gli Scià dell’epoca: l’ “Ordine Imperiale della Mezzaluna, o del Crescente” dell’Impero Ottomano, e il già citato “Ordine del Sole e del Leone” dell’Impero Persiano. Curiosamente, i rispettivi sovrani fondatori, ossia il Sultano Selim III (1761-1808) e lo Scià Feth-Ali Qajar (1772-1834), scelsero entrambi di intitolare la loro prima onorificenza di stato ai propri emblemi nazionali e di rappresentarne nelle rispettive insegne le relative simbologie araldiche.

In alto, un ritratto del Sultano ottomano Selim III, sopra, un ritratto dello Scià persiano Feth Ali Qajar. In basso,

placca in ricamo dell’Ordine ottomano del Crescente

(attribuita all’Amm, Nelson).

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L’Ordine Imperiale del Crescente dell’Impero Ottomano La più accreditata versione storica sulle origini di questa semi-sconosciuta distinzione, riporta come l’ “Ordine imperiale della Mezzaluna” sia stato istituito nel 1799 dal Sultano Selim III per onorare

l’Ammiraglio britannico Orazio Nelson a seguito della sua vittoria alla Battaglia di Abukir del 1° agosto 17981. Inizialmente in classe unica, ma con la probabile successiva aggiunta di una seconda e forse di una terza classe dopo il 1800, la decorazione consisteva in un medaglione circolare in oro recante da un lato una stella ed una mezzaluna (normalmente impreziositi con brillanti) e dall’altro la “tughra”2 del Sultano, appeso ad una fascia di colore giallo-crema, accompagnato da una placca generalmente a ricamo di forma ovale a raggiera dorata, recante al centro una stella e una mezzaluna dorate su sfondo rosso o dorato. Le più celebri rappresentazioni delle insegne di quest’Ordine (delle quali sono oggi

praticamente introvabili degli originali) sono

proprio quelle contenute nei ritratti di Orazio Nelson, che indossò sempre questa distinzione insieme alle altre onorificenze sulla giacca della sua uniforme insieme al prezioso “chelengk”3 che ricevette nel medesimo periodo dallo stesso Sultano Selim. I conferimenti dell’Ordine da parte del Sultano, furono comunque assai limitati ed essenzialmente destinati ad ufficiali della Marina Britannica che presero parte alle operazioni navali contro

Napoleone, ma

osservando il ritratto

dell’Ambasciatore francese a Costantinopoli dal 1805 al 1808, il Conte della Porta Horace Sebastianì, possiamo notare come anch’egli avesse all’epoca ricevuto questa distinzione. Non risulta comunque che l’Ordine sia mai stato conferito a personalità turche. L’Ordine cadde rapidamente in disuso ed i suoi conferimenti cessarono probabilmente dopo il 1808. E’ curioso rilevare come in tempi abbastanza recenti, abbiano iniziato a comparire sul mercato collezionistico specializzato delle decorazioni asseritamente appartenenti all’Ordine del Crescente, le cui origini vengono attribuite a delle versioni fatte realizzare privatamente in Europa da alcuni insigniti. Questi esemplari, per lo più costituiti da

medaglioni di forma ovale o circolare lavorati a raggiera, in oro o in argento dorato e con lavorazioni in

1 Battaglia nella quale la flotta britannica inflisse una severa disfatta a quella francese di Napoleone, appena sbarcato con le sue truppe sulle coste egiziane per iniziare la sua “Spedizione d’Egitto”. 2 Il sigillo reale del Sultano disegnato dal calligrafo di corte all’inizio del regno di ciascun sovrano. La tughra di ogni Sultano differiva da quella del predecessore per qualche particolare, rendendone facilmente identificabile l’appartenenza. 3 E’ noto come nel periodo precedente l’istituzione delle prime onorificenze vere e proprie, i sovrani degli imperi del vicino oriente usassero donare alle personalità locali e straniere che si fossero distinte per servizi e benemerenze acquisite verso il trono, delle spille ornamentali da indossare sul cappello o sull’uniforme del destinatario, normalmente impreziosite di brillanti e pietre preziose. Uno degli esempi più significativi di questo tipo di decorazioni era il “chelengk” che veniva presentato dal Sultano Ottomano (l’Ammiraglio Nelson ne fu uno dei più noti destinatari europei).

In alto, ritratto dell’Amm. Nelson con la placca dell’Ordine del Crescente sulla divisa (in alto a destra) ed il “chelengk”

sul cappello. Sopra, un esemplare di insegna dell’Ordine del Crescente. In basso, ritratto dell’Amb. Francese a

Costantinopoli Horace Sebastianì anch’egli con la placca del’Ordine del Crescente (in basso).

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smalto rosso nel disco centrale, sono solitamente sospese ad un turbante anch’esso smaltato. Appare però improbabile che possa trattarsi di esemplari effettivamente attribuibili a questa particolare distinzione

ottomana, o che possano essere stati effettivamente realizzati all’epoca di Selim III, o immediatamente dopo. Il successore di Selim III, il Sultano Mahmud II (1784-1839), istituì nel 1831 l’ “Ordine della Gloria” (Nichan Iftikhar) come ricompensa di merito sia per i sudditi ottomani che per i cittadini stranieri. Questa distinzione, probabilmente suddivisa in varie classi, presentava insegne diverse (per lo più impreziosite con brillanti) per i destinatari locali o per gli stranieri, ed era generalmente costituita da un medaglione in oro ovale o circolare recante la tughra del Sultano, circondata da una raggiera di brillanti (per i locali) o da cornici e ghirlande floreali impreziosite di brillanti (per gli stranieri). Una maggiore codificazione della struttura dell’Ordine verrà adottata dal successore di Mahmud, il Sultano Abdulmecid I (1823-1861), che però decise poi di sostituire questa distinzione nel 1852 – in concomitanza con la Guerra di Crimea - con il primo ordine di merito vero e proprio dell’Impero Ottomano, l’ “Ordine di

Mecid” (Mecidi Nichan), strutturato nei classici cinque gradi sul modello della Legion d’Onore francese. L’Ordine del Sole e l’Ordine del Sole e del Leone dell’Impero Persiano Lo Scià Feth Ali Qajar fondò nel 1807 il “Grande Ordine del Sole” (Nichan-i-Shir), inteso come una decorazione d’onore riservata alle personalità straniere. L’Ordine si componeva di tre classi equivalenti alla Gran Croce, al Commendatore ed al Cavaliere dei tipici ordini cavallereschi occidentali, prendendo evidentemente spunto dalla Legion d’Onore francese, istituita pochi anni prima da Napoleone (1802). Le insegne dell’Ordine erano costituite da una stella a otto punte in forma di petali e pomellate alle estremità, smaltate di bianco e recanti delle decorazioni puntiformi sulla superficie. La stella era caricata al centro da un medaglione circolare raffigurante un sole nascente in colori naturali, ed aveva le punte attraversate da una ghirlanda di alloro in smalto verde. La decorazione era sospesa ad una corona dorata, talvolta sormontata da piume di pavone, mentre la placca era costituita da una stella a otto punte a raggiera recante al centro lo stesso

medaglione della stella. Il nastro dell’Ordine era di seta rossa con applicate delle perle di varia misura. Non è noto come fossero composte le insegne delle classi inferiori. Nonostante tra i suoi destinatari vi fosse stato anche l’Imperatore Napoleone, questa distinzione ebbe però vita breve e vide cessare i suoi conferimenti nel giro di pochi anni. Lo stesso Feth Ali peraltro, aveva istituito l’anno successivo l’ “Ordine Imperiale del Sole e del Leone” (Nichan-i-Shir u Khurshid), inizialmente inteso come una controparte interna del precedente, da destinare al riconoscimento dei meriti conseguiti dai sudditi persiani. I conferimenti però furono ben presto allargati anche agli stranieri, soprattutto a seguito del rifiuto delle onorificenze dell’Ordine del Sole da parte degli inviati britannici presso lo Scià, poiché esso era stato in precedenza conferito anche a dei nemici bonapartisti. Originariamente

strutturato in tre classi, l’Ordine presentava delle insegne costituite (nella prima classe) da un elaborato collare composto da sette placchette ornamentali raffiguranti alternativamente dei leoni, dei soli e delle

In alto insegna dell’Ordine ottomano della Gloria (per

stranieri). Sopra, set di insegne di Prima Classe dell’Ordine di

Mejid. In basso, insegna di Prima Classe dell’Ordine

persiano del Sole .

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decorazioni floreali, al quale era appesa, tramite una corona imperiale persiana, la decorazione dell’Ordine costituito da una placchetta dorata riportante un leone ed un sole splendente con un viso umano, il tutto in colori naturali. La placca era costituita da una stella allungata a otto punte di lunghezza alternativamente maggiore e minore, impreziosita da pietre e brillanti, recante al centro un medaglione circolare con la raffigurazione in colori naturali di un leone disteso con alle spalle un sole splendente dal viso umano. La struttura dell’Ordine fu successivamente ampliata in diverse divisioni (militare e civile) e in un numero maggiore di classi durante il regno dei successori di Feth Ali, lo Scià Mohammad Mirza (1808-1848) e lo Scià Nasser ad-Din (1831-1896), che introdussero anche diverse successive varianti delle insegne dell’Ordine. Le nuove decorazioni vennero piuttosto semplificate nell’aspetto ed assunsero progressivamente caratteristiche simili ai tipici ordini europei. Queste insegne erano perlopiù costituite da stelle a raggiera in argento con la superficie lavorata a sfaccettature, il numero delle cui punte variava a seconda della classe (quattro, cinque, sei), separate da sottili sezioni in smalto verde (o talvolta rosso). La stella recava al centro un medaglione circolare con la raffigurazione in colori naturali del sole e del leone

circondata da uno o più anelli argentati lavorati a sfaccettature. Nelle classi più alte, la decorazione era sospesa ad una placchetta poligonale in argento lavorata anch’essa a raggiera e sfaccettature. L’iconografia del medaglione centrale poteva variare a seconda del periodo o dell’interpretazione dell’esecutore, e poteva raffigurare il leone in posizione eretta o distesa e con o senza una spada nella zampa (secondo alcune fonti gli esemplari con spada venivano conferiti al merito militare). Le placche presentavano un disegno simile alle decorazioni ed erano costituite da stelle argentate a sette o otto punte lavorate a raggiera e sfaccettature – separate da sezioni in smalto verde (o talvolta rosso) - con al

centro lo stesso medaglione delle decorazioni. Il nastro era di colore verde marezzato. Con il rovesciamento della dinastia dei Qajari nel 1925 e l’avvento al potere di Reza Scià Palhevi (1878-1944), il nuovo sovrano fondò nel 1939 l’ “Ordine Imperiale” (Nichan-i-Humayun), che di fatto sostituì l’ormai obsoleto Ordine del Sole e del leone. Successivi sviluppi nei sistemi premiali dei due Imperi A partire dalla metà dell’ottocento, sia in Turchia che in Persia si svilupparono dei sistemi premiali assai articolati ed efficienti, in grado di soddisfare praticamente ogni esigenza premiale in ogni categoria di merito, sia nell’ambito civile che militare. In Turchia, l’istituzione nel 1861 ad opera del Sultano Abdulaziz (1830-1876) dell’ “Ordine di Osman” (Nichan-i-Osmanie), nelle consuete cinque classi, intendeva dotare l’Impero di un’onorificenza ancor più prestigiosa del precedente Ordine di Mejid, Essa però finì inevitabilmente, insieme alle varie altre distinzioni che furono in seguito create, per inflazionare in modo sempre più esponenziale il numero dei conferimenti di distinzioni nei decenni successivi, sia verso i locali che verso i cittadini stranieri. Con lo scoppio della Grande Guerra, alla quale la Turchia ottomana prese parte attivamente al fianco degli Imperi Centrali europei, la distribuzione di

In alto, set di insegne di Prima Classe dell’Ordine del Sole e del Leone (I tipo). Sopra, insegna di Prima Classe

(al merito militare) e placca con diamanti (civile) dell’Ordine del Sole e del Leone. In basso, set di insegne

di Prima Classe dell’Ordine Imperiale persiano.

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onori e decorazioni raggiunse il suo apice, avanzando paradossalmente in modo inversamente proporzionale al prestigio ed all’effettiva forza dell’Impero stesso, che al termine del conflitto dovette confrontarsi con il

suo inevitabile declino e disfacimento. Nel 1922 l’ultimo Sultano Mehmed VI lasciò la Turchia per l’esilio ed il 29 ottobre 1923 fu proclamata la Repubblica di Mustafa Kamal Ataturk. In Persia, lo sviluppo del sistema premiale nazionale conobbe invece due momenti distinti, il primo caratterizzato dalle istituzioni create dalla dinastia dei Qajari dal 1779 al 1925 (avviatosi come abbiamo visto con l’Ordine del Sole e del Leone), ed il secondo con quelle dei Palhevi che rimasero al potere dal 1925 al 1979, quando l’ultimo Scià Mohammed Reza fu deposto dalla rivoluzione islamica degli Ayatollah. Costantemente schiacciata da una situazione geo-politica tra

le mire espansionistiche della Russia da un lato e quelle dell’Impero Britannico dall’altro, anche in Persia si è assistito ad un crescente impiego degli strumenti onorifici sia verso l’interno che verso l’esterno. Ed anche qui si assistette in determinati momenti ad un effetto inflazionistico nella loro distribuzione. Tra le numerose onorificenze istituite dopo l’Ordine del Sole ed il leone, le più significative furono l’ “Ordine della Corona” (Nishan-i-Taj) istituito nel 1900 dallo Scià Muzaffar ad-Din (che continuerà ad essere conferito anche dai Palhevi dopo la caduta dei Qajari), e l’ “Ordine della Spada di Alì” (Nichan-i-Zulfikhar), istituito nel 1856 per il riconoscimento degli atti di valore militare. Può essere inoltre significativo rilevare come nello sviluppo dei rispettivi sistemi premiali, entrambi gli Imperi si siano preoccupati di creare anche degli ordini riservati alle dame – in Turchia l’ “Ordine della Carità” (Nichan Shefkat) del 1878, e in Persia l’ “Ordine del Sole per le Dame” (Nichan-i-Aftab) del 18734 – a dimostrazione del fatto che, nonostante il tradizionale ruolo socialmente sottomesso della donna nelle culture islamiche, i munifici sovrani ottomani e persiani non disdegnarono di allargare taluni privilegi anche al gentil sesso. Anche se in quest’ambito ci si limitò essenzialmente a privilegiare quelle dame che in qualche modo erano già ben introdotte nelle rispettive corti. Per concludere questo breve excursus sulle origini dei sistemi onorifici nel vicino oriente, va precisato che mentre in Europa le onorificenze orientali acquisirono rapidamente un discreto prestigio e furono sempre

abbastanza ricercate sia negli ambienti civili che militari, in oriente – per ragioni essenzialmente religiose – fu sempre difficile vedere indossate le onorificenze europee che i destinatari ottomani o persiani ricevevano. La maggior parte delle insegne di queste ultime infatti, essendo costituite da croci o da decorazioni comunque contenenti simbologie tipicamente cristiane, risultarono spesso poco gradite a questi soggetti di religione musulmana. Circostanza questa che indusse

diversi Paesi occidentali (anche a seguito del crescente espansionismo coloniale) a dotarsi di onorificenze e decorazioni di aspetto non cruciforme, da impiegare per i destinatari non-cristiani.

4 Quest’ultimo divenne desueto con l’avvicendamento dinastico tra i Qajari ed i Palhevi, ma nel 1957 lo Scià Mohammed Reza Palhevi volle istituire in onore dell’Imperatrice Soraya l’ “Ordine delle Pleiadi” (Nichan-i- Haft Paykar), riservato alle dame di sangue nobile.

In alto, set di Prima Classe dell’Ordine di Osman dell’Impero Ottomano. Sopra, set di Prima Classe dell’Ordine della Corona persiano. In basso, set di Prima Classe dell’Ordine persiano del Sole per le

Dame.